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Qualità della vita: venti anni di studi attraverso l’indagine multiscopo
Linda Laura Sabbadini
• Le statistiche ufficiali per decenni sono state economico-centriche, se la
priorità delle politiche era economica, conseguentemente la dimensione
sociale veniva trascurata e i soggetti sociali non erano visibili nelle statistiche
ufficiali.
• Gli anni ‘80 sono gli anni del risveglio.
1980 indagine sulle condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari
1983 indagine sulle strutture e comportamenti familiari
1984 indagine sulle letture
1985 indagine su sport e vacanze
• dal 1987 al 1991 le indagini si ricompongono nel progetto multiscopo
che prevederà al suo interno moduli sui vari temi sociali rilevanti, seppur non
aggregati in base all’area tematica di riferimento: in 5 cicli della durata di 6
mesi ciascuno ruotavano i differenti contenuti.
• Fondamentale la spinta venuta dall’ambito accademico, che continuerà, con il forte
investimento concettuale e di approfondimento tematico condotto con la commissione multiscopo. Un
ringraziamento particolare al prof.Golini presidente, prof. Barbagli per tutta la parte sociale, prof. De
Sandre e prof.Santini per la parte demografica, prof. Sgritta per la parte famiglia, reti di relazione,
infanzia, rapporti intergenerazionali, prof.ssa Saraceno per la parte famiglia, approccio di genere,
disagio economico, prof. Mussino e D’Arcangelo per lo sport, prof.ssa Egidi(prima come direttore Istat
a ampio spettro e poi come accademica) e prof,Costa per la salute.prof.Abruzzese e prof.Morcellini
per la cultura,prof.De Mauro per la parte su linguaggio, lingue straniere e lettura, prof.ssa Maggino e
Aureli per il soggettivo
Gli anni ‘80: il risveglio dell’Istat sulle statisticheGli anni ‘80: il risveglio dell’Istat sulle statistiche
socialisociali
Gli anni ’90: la messa a sistema delleGli anni ’90: la messa a sistema delle
indagini multiscopoindagini multiscopo
• Un primo salto di qualità viene fatto a partire dal 1993. E’ l’anno della svolta
• Dopo alcuni anni di studi metodologici si perviene ad un modello non più
basato su rilevazioni mensili che creava il problema di periodi di riferimento
mobili dei fenomeni e si punta ad un’aggregazione tematica dei moduli
piuttosto che casuale, per valorizzare le potenzialità di sfruttamento e analisi.
• Si avviano le prime indagini telefoniche su larga scala CON RAFFINATI
SISTEMI DI MONITORAGGIO
GLI INGREDIENTI FONDAMENTALI DELLA SVOLTA
• Documentare i fenomeni sociali e demografici rendendo emerso ciò che è
sommerso
• Individuale/ familiare: focalizzare l’attenzione sui target di individui ma anche
su quanto il contesto familiare influenza i comportamenti individuali
• Adottare un approccio di genere ad ampio spettro rendendo visibile
l’informazione femminile laddove non disponibile (lavoro non retribuito) e
maschile (fecondità) in un’ottica di indicatori sensibili al genere.
• Adottare un approccio per soggetti: bambini, anziani, disabili, donne e uomini
sono posti al centro delle rilevazioni con le loro specificità e i loro bisogni
• Oggettivo/soggettivo: affiancare informazioni oggettive e soggettive come
approccio lungimirante di più adeguata descrizione dei fenomeni sociali
• Trasversale/ longitudinale: ci interessa l’oggi ma anche le storie (coniugali,
riproduttive, lavorative…)
• Produrre informazioni utili alle politiche
Una vera e propria rivoluzioneUna vera e propria rivoluzione
informativainformativa
• Indagine aspetti della vita quotidiana: annuale con flash su tutti gli aspetti della qualità
della vita, per avere set di indicatori sociali disponibili tutti gli anni + una parte modulare a
richiesta della amministrazioni interessate. Ampio spazio a uso e soddisfazione dei servizi
di pubblica utilità.
• Indagine su viaggi e vacanze: trimestrale dal 1997
• Indagine sulle condizione di salute: quinquennale: percezione salute ( predittivo mortalità e
fondamentale per misurare qualità della sopravvivenza) disabilità, malattie croniche,
ricorso e modalità del ricorso ai diversi tipi di servizi, medicina non convenzionale , uso di
farmaci , giudizio sul funzionamento dei servizi sanitari
• Indagine su famiglia e soggetti sociali: quinquennale: dalla famiglia struttura alla famiglia
reti di relazione, reti di parentela e distanza e frequenza con cui si vedono, qualità vita
infanzia, ciclo di vita coniugale e riproduttivo, nuove forme familiari e motivazioni,
permanenza dei giovani in famiglia e motivazioni, mobilità sociale
• Indagine sull’uso del tempo: quinquennale: registrazione dell’organizzazione dei tempi di
vita della popolazione, divisione dei ruoli nella coppia, peso del tempo libero e per sè sul
totale del tempo e tipologie del consumo, anche i bambini
• Indagine sulla sicurezza dei cittadini: quinquennale : sommerso della criminalità,
caratteristiche delle vittime, dinamiche dei reati (scippi, borseggi, furti in altro luogo, furti di
abitazione, atti di vandalismo, rapine minacce, aggressioni, molestie sessuali, cyber-crime,
truffe), percezione della sicurezza, motivi non denuncia, valutazione dell’operato delle forze
dell’ordine
• Indagine su Tempo libero e cultura: quinquennale: lettura, sport, musica, spettacoli, nuove
tecnologie, attività artistiche di varia natura, linguaggio e lingue straniere, attività di gioco
Gli anni 2000: domanda istituzionale crescenteGli anni 2000: domanda istituzionale crescente
sempre più complessasempre più complessa
• Negli anni 2000-2010 consolidamento del sistema, indagini di ritorno su
disabili e famiglie , prima indagine sulla violenza sulle donne dopo la
crescita del numero di moduli inseriti nell’indagine aspetti della vita
quotidiana . ICT ogni anno dal 2005 per regolamento
• Tra il 2011 e il 2014 ulteriore salto di qualità per la capacità di dare
risposta ad una nuova domanda più complessa: vengono avviate nuove
indagini speciali, tutte finanziate da ministeri, che si integrano nel sistema
multiscopo, tutte fortemente volute per le politiche di prevenzione e
contrasto
 indagine sulla discriminazione per orientamento sessuale, genere,
origine etnica (2011): omofobia, razzismo, stereotipi di genere e
discriminazioni nel lavoro, nel percorso formativo, nel rapporto con i
servizi, nell’accesso all’abitazione
 indagine sull’integrazione sociale dei migranti (2012): benessere
soggettivo confrontabile con gli italiani, condizioni di salute,
contraccezione, storie lavorative, storie coniugali e riproduttive,
storie migratorie, conoscenza lingua italiana, fruizione culturale ,
mass media, partecipazione sociale, vittimizzazione, discriminazione,
intenzioni sulla permanenza in Italia
 indagine sulla sicurezza delle donne ( 2014), nuova edizione anche su
migranti e disabili
Moduli sulla qualità della vita dell’infanzia, bullismo, fiducia nelle istituzioni,
fiducia negli altri, soddisfazione per la vita, contraccezione, spesa
sanitaria a carico dei cittadini, particolari percorsi dell’assistenza
(percorso nascita, salute orale)mobbing, comportamenti
ambientali,volontariato.
Modulo sulla corruzione in progettazione per il 2015 . Allo studio modulo sul
Dal 2011 la Multiscopo pilastro fondamentaleDal 2011 la Multiscopo pilastro fondamentale
del set di indicatori sul benesseredel set di indicatori sul benessere
• Un ulteriore salto di qualità sulla base della
domanda emergente istituzionale e della società
civile, per la sua flessibilità e tempestività
• Indicatori soggettivi particolarmente rilevanti in tutti
i domini, e non solo
• La multiscopo contribuisce con modulo con
punteggio sulle diverse dimensioni del benessere,
vera consultazione con cittadini, nessun Paese al
mondo l’ha fatta così, con indagine campionaria
• Dal 2011 avvio anche della transizione a paperless e
tecniche miste, prime sperimentazioni CAWI con
ottimi risultati, e CAPI nell’ambito del progetto
stat2015.
La Multiscopo strumento fondamentale perLa Multiscopo strumento fondamentale per
combattere stereotipi e senso comunecombattere stereotipi e senso comune
• Non è l’età avanzata della donna ad incidere di più sulla
probabilità di non avere un altro figlio ma quella dell’uomo
• La violenza contro le donne non è maggioritariamente violenza di
migranti estranei contro donne italiane ma violenza del partner o
ex
• Non è meglio mantenere la coppia unita se il partner è violento
come molte donne pensano perché un figlio che assiste alla
violenza di sua madre da parte di suo padre ha una probabilità
più alta di diventare a sua volta autore e una figlia di diventare
vittima.
• Non è automatico che se l’astensionismo cresce, la
partecipazione politica diminuisce. In Italia in questi anni la
popolazione parla più di politica e si informa di più di politica
soprattutto le donne. La popolazione si informa di politica
fondamentalmente tramite la TV(90%) e non tramite internet (poco più
del 20 %)
• Non sono donne e anziani le persone che subiscono più reati,
anche se sono quelle che presentano più senso di insicurezza.
Sono i giovani e gli adulti i più colpiti.
• Per i furti di abitazione i ladri nella maggior parte dei casi non
scassinano né porte né finestre, nel 49% dei casi il furto avviene
per distrazione (porta o finestra aperta, o raggiro).
... non avremmo saputo:
Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la
multiscopo…multiscopo…
Come si sono sviluppate le nuove famiglie e perché
All’inizio degli anni ’80, poche libere unioni (192mila) fortemente
caratterizzate dal modello prematrimoniale: brevi, con i partner
decisi a sposarsi fin dall’inizio, di separati e divorziati
Ora sono più di un milione le coppie non coniugate, le forme del
vivere variano nei percorsi di vita che sono più frastagliati di
prima, stanno coinvolgendo sempre di più la popolazione
giovanile, e sono sempre più con figli.
Man mano che la condanna sociale è venuta meno i loro profili si
avvicinano a quelli delle coppie coniugate e diventano una forma
‘normale’ del vivere.
... non avremmo saputo:
Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la
multiscopo…multiscopo…
Le reti informali di aiuto sono estese in Italia ma stanno
vivendo un processo di crisi strutturale
Il lavoro non retribuito delle donne ha rappresentato un pilastro
fondamentale del sistema di welfare in Italia, ma le donne sono troppo
sovraccariche per poterlo sostenere allo stesso livello nel presente e nel
futuro.
Già nel rapporto annuale del 2000 segnalavamo questo aspetto: il calo
delle nascite, la crescita dell’invecchiamento della popolazione, la
crescita dell’occupazione femminile fanno sì che la famiglia sia sempre
più stretta e lunga .
I genitori anziani vivono sempre più a lungo, le figlie o le nuore che in
passato potevano aiutarli hanno sempre meno tempo da dedicare
all’assistenza e meno persone con cui condividere il carico.
Le nonne pilastro del sistema di welfare stanno diventando l’anello debole
della catena: lavorano più a lungo, hanno genitori molto anziani non
autosufficienti da accudire, e nipotini da accudire per sostenere figlie e
nuore poco supportate ancora dai servizi all’infanzia.
... non avremmo saputo:
Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la
multiscopo…multiscopo…
La divisione dei ruoli è asimmetrica e cambia molto
lentamente
La divisione dei ruoli è ancora rigida nella coppia: il 72% del
lavoro familiare della coppia è assorbito dalla donna, nel 1988-
1989 era l’80%. Non emergevano e non emergono differenze
particolarmente accentuate tra Nord e Sud contrariamente al
senso comune.
Le donne risparmiano un’ora di lavoro al giorno se da coppia con
figli passano a madre sola: l’assenza del marito fa aumentare il
tempo per sé
Il cambiamento in atto è dovuto oltre a fattori strutturali (crescita
numero donne occupate) più al fatto che le donne tagliano sul
numero di ore dedicato al lavoro familiare
Segnali di cambiamento emergono dai padri giovani laureati che
sono i più collaborativi
... non avremmo saputo:
Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la
multiscopo…multiscopo…
Gli stereotipi sui ruoli di genere sono ancora particolarmente
accentuati
• La lentezza nel cambiamento della divisione dei ruoli è spiegata anche
dalla presenza di forti stereotipi.
• La maggior parte di uomini e donne segnalano che è giusto che se
uomo e donna lavorano a tempo pieno dividano equamente il lavoro
familiare.
• Ma la maggioranza pensa anche che l’attuale divisione dei ruoli di
genere è equa, e che gli uomini sono meno portati delle donne al
lavoro di cura e familiare . Solo il 50% delle donne è contraria che in
periodo di crisi gli uomini abbiano la precedenza nel lavoro. Stereotipi
duri a morire.
• Siamo un Paese he ha interiorizzato un modello: il male breadwinner
modernizzato dove l’uomo lavora e collabora un po’ al lavoro familiare,
la donna si fa carico del lavoro familiare e se può lavora.
... non avremmo saputo:
Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la
multiscopo…multiscopo…
L’abuso di alcool assume caratteristiche nuove nel
nostro Paese
consumo di alcool emergente è il binge drinking dei
giovani, l’ubriacatura che avviene mescolando anche
più tipi di alcoolici, molto diffusa nei fine settimana e
molto simile al modello nordico
L’Italia è sempre stato un paese a consumo moderato
di alcoolici, fruiti soprattutto durante i pasti in quantità
limitate.
 Oltre ai giovani gli anziani sono un segmento
particolarmente a rischio, ma fondamentalmente per cattiva
informazione in quanto non cambiando le abitudini nel bere
avute da adulti abusano di alcool senza saperlo perché
quello stile di vita era salutare pochi anni prima e quindi
continuano a percepirlo così
... non avremmo saputo:
Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la
multiscopo…multiscopo…
La disabilità cresce in valore assoluto, diminuisce in termini
relativi
• la disabilità aumenta solo per effetto
dell’invecchiamento della popolazione, mentre al
netto del fattore età sta diminuendo.
• Nel 2000 le persone anziane con limitazioni
funzionali erano quasi 2milioni, nel 2013 sono
diventati 2milioni e mezzo, ma considerando il
tasso standardizzato per età, la disabilità passa
dal 22,0% al 19,8%.
... non avremmo saputo:
Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la
multiscopo…multiscopo…
La maggioranza delle persone vittime di reati ne hanno subito
più di uno
È più probabile per una vittima subire altri reati che per
una non vittima diventare una vittima.
 Ben il 66,7 % dei delitti commessi in Italia sono di
vittimizzazione multipla, cioè hanno riguardato persone
colpite più di una volta. Il 4,8 per cento delle vittime ha
subito il 19,1 per cento di tutti i reati e il numero medio
di reati subito è pari a 1,8
1997-1998 2002 2008-2009
Numero medio dei reati 2,1 1,8 1,8
Indice di concentrazione del Gini 0,2 0,2 0,2
Percentuale di reati subiti da vittimizzazione multipla 73,5 66,6 66,7
E ciò è vero soprattutto per i reati di minacce, atti di vandalismo, furto di
parti di veicolo…
Indici di vittimizzazione multipla. Anno 1997-1998, 2002, 2008-2009
... non avremmo saputo:
Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la
multiscopo…multiscopo…
La percezione di insicurezza non è creata dai media
E’ spiegata da:
•Maggiore probabilità di subire reati
•Maggiore esposizione in luoghi di degrado sociale
•Maggiore esposizione in zone poco controllate
dalle forze dell’ordine
•Maggiore vulnerabilità dei soggetti: le donne, gli
anziani, le persone che hanno uno status socio-
economico più basso
... non avremmo saputo:
Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la
multiscopo…multiscopo…
I livelli di partecipazione culturale sono bassi, la
personalizzazione dei consumi elevata
la crescita della partecipazione culturale non è automaticamente
legata all’aumento della quota di persone con titolo di studio più alto
ciò è dimostrato dal recente andamento della fruizione culturale legato
alla crisi
• la diffusione di internet non sembrava generare effetti
sostituzione con i media tradizionali per una prima
fase, anzi supportava e stimolava la crescita della
fruizione culturale. MA ORA NON PIU’.
• La priorità è ormai ai contenuti, il mezzo utilizzato è
sempre più multidimensionale ma anche secondario
... non avremmo saputo:
Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la
multiscopo…multiscopo…
I minori esclusi dall’ICT non recuperano neanche con la
scuola
•Quei minori che non hanno accesso ad internet da casa, non lo
hanno neanche da scuola, la scuola non agisce da riequilibratore
sociale.
•Per le giovani generazioni internet ha rappresentato
un’occasione di crescita, anche se in molti casi sganciata dalla
scuola, e dalla famiglia: nelle famiglie culturalmente più
disarmate il recupero dei figli in alcuni casi c'è stato anche grazie
a Internet
Sul territorio sta crescendo la divaricazione tra regioni con più
alti livelli di uso che crescono di più e regioni con bassi livelli di
uso che crescono di meno  non è in atto, quindi, un processo
di convergenza.
•C’è ancora molto da fare sul digital divide soprattutto sul piano
generazionale
Patrimonio informativo ricco,Patrimonio informativo ricco,
importante per le politiche, utileimportante per le politiche, utile
• Con una serie storica di tutto rispetto
• Deriva da una domanda che al tempo stesso è
istituzionale , della società civile e dell’Accademia.
• Ma possiamo fare ancora di più. Dobbiamo darci nuove
sfide.
• Valorizzare il patrimonio informativo attraverso l’avvio
di un processo di modernizzazione che valorizzi
l’integrazione con gli archivi amministrativi e il
matching con variabili non presenti nelle indagini (es
reddito)
Patrimonio che permette di comprendere le reali
trasformazioni sociali in atto nel Paese
Prima esperienza su follow upPrima esperienza su follow up
salute-ricoveri- mortalitàsalute-ricoveri- mortalità
• Indagine salute del 1999-2000 agganciata con sdo e cause di morte
negli anni successivi. Risultati rilevanti sulle disuguaglianze sociali
nella mortalità.Le schede di morte non contengono informazioni
sociali.
• A parità di età tra gli uomini 25-64 anni il rischio di morire è risultato
dell’80% più elevato tra chi possiede bassa istruzione, rispetto ai più
istruiti. E così tra i disoccupati a confronto con lavoratori non
manuali.
• I lavoratori in professioni manuali presentano un incremento pari al
50% di rischio di morire rispetto ai non manuali.
• Tra le donne della stessa età le meno istruite presentano svantaggi di
rischio di morte doppi rispetto alle più istruite.
• Prosegue l’aggiornamento dei dati salute 1999-2000, si estende alle due
indagini successive e a quella della popolazione straniera per la prima volta
rilevabile, estensione del database anche alle prestazioni specialistiche e ai
farmaci
• E’ QUESTA LA NUOVA FRONTIERA DA PERCORRERE
Verso un nuovo salto di qualità : integrazioneVerso un nuovo salto di qualità : integrazione
con censimento, indagini sociali e archivicon censimento, indagini sociali e archivi
amministrativiamministrativi
• Integrazione con archivi amministrativi: con il fine di
alleggerire i questionari laddove possibile e dopo
adeguata validazione, valorizzare meglio i contenuti
informativi , potenziare l’approccio longitudinale,
sviluppare l’informazione locale
• Integrazione con le altre indagini sociali anche alla luce
del progetto europeo : anche con il fine del matching di
alcune variabili fondamentali (es.reddito), eliminando
duplicazioni, riducendo il fastidio statistico
• Integrazione con il censimento permanente: con
parziale travaso di variabili chiave di natura sociale
dall’annuale multiscopo alla D-sample e
modularizzazione più spinta dell’indagine annuale con
possibile assorbimento di parti delle indagini tematiche
• Modernizzazione delle tecniche di indagine sulla scia
delle sperimentazioni CAWI, e CAPI-CATI
• SUCCESSO DELLA MULTISCOPO E’ STATO NELLA
CAPACITA’ DI INTERCETTARE I FENOMENI SOCIALI
EMERGENTI, QUESTA CAPACITA’ DOVRA’ ESSERE
MANTENUTA MA IN UN CONTESTO DI
MODERNIZZAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE
TUTTI QUESTI GRANDI AVANZAMENTI NELLATUTTI QUESTI GRANDI AVANZAMENTI NELLA
STORIA DELLA MULTISCOPO NONSTORIA DELLA MULTISCOPO NON
SAREBBERO STATI POSSIBILI SE……..SAREBBERO STATI POSSIBILI SE……..
• Non ci fosse stata la competenza, passione e
motivazione delle persone che ci hanno lavorato e
che mi sento di ringraziare. Nella multiscopo c’è
molto cuore
I dirigenti che si sono succeduti Cristina Freguja,
Saverio Gazzelloni, Lorenzo Bagatta e Luciana
Quattrociocchi
Tutti i ricercatori e tutto il personale che hanno
veramente costruito questo grande patrimonio per
il Paese con spirito di Istituto
Grazie

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L.L.Sabbadini - Qualità della vita: venti anni di studi attraverso l’indagine multiscopo

  • 1. Qualità della vita: venti anni di studi attraverso l’indagine multiscopo Linda Laura Sabbadini
  • 2. • Le statistiche ufficiali per decenni sono state economico-centriche, se la priorità delle politiche era economica, conseguentemente la dimensione sociale veniva trascurata e i soggetti sociali non erano visibili nelle statistiche ufficiali. • Gli anni ‘80 sono gli anni del risveglio. 1980 indagine sulle condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari 1983 indagine sulle strutture e comportamenti familiari 1984 indagine sulle letture 1985 indagine su sport e vacanze • dal 1987 al 1991 le indagini si ricompongono nel progetto multiscopo che prevederà al suo interno moduli sui vari temi sociali rilevanti, seppur non aggregati in base all’area tematica di riferimento: in 5 cicli della durata di 6 mesi ciascuno ruotavano i differenti contenuti. • Fondamentale la spinta venuta dall’ambito accademico, che continuerà, con il forte investimento concettuale e di approfondimento tematico condotto con la commissione multiscopo. Un ringraziamento particolare al prof.Golini presidente, prof. Barbagli per tutta la parte sociale, prof. De Sandre e prof.Santini per la parte demografica, prof. Sgritta per la parte famiglia, reti di relazione, infanzia, rapporti intergenerazionali, prof.ssa Saraceno per la parte famiglia, approccio di genere, disagio economico, prof. Mussino e D’Arcangelo per lo sport, prof.ssa Egidi(prima come direttore Istat a ampio spettro e poi come accademica) e prof,Costa per la salute.prof.Abruzzese e prof.Morcellini per la cultura,prof.De Mauro per la parte su linguaggio, lingue straniere e lettura, prof.ssa Maggino e Aureli per il soggettivo Gli anni ‘80: il risveglio dell’Istat sulle statisticheGli anni ‘80: il risveglio dell’Istat sulle statistiche socialisociali
  • 3. Gli anni ’90: la messa a sistema delleGli anni ’90: la messa a sistema delle indagini multiscopoindagini multiscopo • Un primo salto di qualità viene fatto a partire dal 1993. E’ l’anno della svolta • Dopo alcuni anni di studi metodologici si perviene ad un modello non più basato su rilevazioni mensili che creava il problema di periodi di riferimento mobili dei fenomeni e si punta ad un’aggregazione tematica dei moduli piuttosto che casuale, per valorizzare le potenzialità di sfruttamento e analisi. • Si avviano le prime indagini telefoniche su larga scala CON RAFFINATI SISTEMI DI MONITORAGGIO GLI INGREDIENTI FONDAMENTALI DELLA SVOLTA • Documentare i fenomeni sociali e demografici rendendo emerso ciò che è sommerso • Individuale/ familiare: focalizzare l’attenzione sui target di individui ma anche su quanto il contesto familiare influenza i comportamenti individuali • Adottare un approccio di genere ad ampio spettro rendendo visibile l’informazione femminile laddove non disponibile (lavoro non retribuito) e maschile (fecondità) in un’ottica di indicatori sensibili al genere. • Adottare un approccio per soggetti: bambini, anziani, disabili, donne e uomini sono posti al centro delle rilevazioni con le loro specificità e i loro bisogni • Oggettivo/soggettivo: affiancare informazioni oggettive e soggettive come approccio lungimirante di più adeguata descrizione dei fenomeni sociali • Trasversale/ longitudinale: ci interessa l’oggi ma anche le storie (coniugali, riproduttive, lavorative…) • Produrre informazioni utili alle politiche
  • 4. Una vera e propria rivoluzioneUna vera e propria rivoluzione informativainformativa • Indagine aspetti della vita quotidiana: annuale con flash su tutti gli aspetti della qualità della vita, per avere set di indicatori sociali disponibili tutti gli anni + una parte modulare a richiesta della amministrazioni interessate. Ampio spazio a uso e soddisfazione dei servizi di pubblica utilità. • Indagine su viaggi e vacanze: trimestrale dal 1997 • Indagine sulle condizione di salute: quinquennale: percezione salute ( predittivo mortalità e fondamentale per misurare qualità della sopravvivenza) disabilità, malattie croniche, ricorso e modalità del ricorso ai diversi tipi di servizi, medicina non convenzionale , uso di farmaci , giudizio sul funzionamento dei servizi sanitari • Indagine su famiglia e soggetti sociali: quinquennale: dalla famiglia struttura alla famiglia reti di relazione, reti di parentela e distanza e frequenza con cui si vedono, qualità vita infanzia, ciclo di vita coniugale e riproduttivo, nuove forme familiari e motivazioni, permanenza dei giovani in famiglia e motivazioni, mobilità sociale • Indagine sull’uso del tempo: quinquennale: registrazione dell’organizzazione dei tempi di vita della popolazione, divisione dei ruoli nella coppia, peso del tempo libero e per sè sul totale del tempo e tipologie del consumo, anche i bambini • Indagine sulla sicurezza dei cittadini: quinquennale : sommerso della criminalità, caratteristiche delle vittime, dinamiche dei reati (scippi, borseggi, furti in altro luogo, furti di abitazione, atti di vandalismo, rapine minacce, aggressioni, molestie sessuali, cyber-crime, truffe), percezione della sicurezza, motivi non denuncia, valutazione dell’operato delle forze dell’ordine • Indagine su Tempo libero e cultura: quinquennale: lettura, sport, musica, spettacoli, nuove tecnologie, attività artistiche di varia natura, linguaggio e lingue straniere, attività di gioco
  • 5. Gli anni 2000: domanda istituzionale crescenteGli anni 2000: domanda istituzionale crescente sempre più complessasempre più complessa • Negli anni 2000-2010 consolidamento del sistema, indagini di ritorno su disabili e famiglie , prima indagine sulla violenza sulle donne dopo la crescita del numero di moduli inseriti nell’indagine aspetti della vita quotidiana . ICT ogni anno dal 2005 per regolamento • Tra il 2011 e il 2014 ulteriore salto di qualità per la capacità di dare risposta ad una nuova domanda più complessa: vengono avviate nuove indagini speciali, tutte finanziate da ministeri, che si integrano nel sistema multiscopo, tutte fortemente volute per le politiche di prevenzione e contrasto  indagine sulla discriminazione per orientamento sessuale, genere, origine etnica (2011): omofobia, razzismo, stereotipi di genere e discriminazioni nel lavoro, nel percorso formativo, nel rapporto con i servizi, nell’accesso all’abitazione  indagine sull’integrazione sociale dei migranti (2012): benessere soggettivo confrontabile con gli italiani, condizioni di salute, contraccezione, storie lavorative, storie coniugali e riproduttive, storie migratorie, conoscenza lingua italiana, fruizione culturale , mass media, partecipazione sociale, vittimizzazione, discriminazione, intenzioni sulla permanenza in Italia  indagine sulla sicurezza delle donne ( 2014), nuova edizione anche su migranti e disabili Moduli sulla qualità della vita dell’infanzia, bullismo, fiducia nelle istituzioni, fiducia negli altri, soddisfazione per la vita, contraccezione, spesa sanitaria a carico dei cittadini, particolari percorsi dell’assistenza (percorso nascita, salute orale)mobbing, comportamenti ambientali,volontariato. Modulo sulla corruzione in progettazione per il 2015 . Allo studio modulo sul
  • 6. Dal 2011 la Multiscopo pilastro fondamentaleDal 2011 la Multiscopo pilastro fondamentale del set di indicatori sul benesseredel set di indicatori sul benessere • Un ulteriore salto di qualità sulla base della domanda emergente istituzionale e della società civile, per la sua flessibilità e tempestività • Indicatori soggettivi particolarmente rilevanti in tutti i domini, e non solo • La multiscopo contribuisce con modulo con punteggio sulle diverse dimensioni del benessere, vera consultazione con cittadini, nessun Paese al mondo l’ha fatta così, con indagine campionaria • Dal 2011 avvio anche della transizione a paperless e tecniche miste, prime sperimentazioni CAWI con ottimi risultati, e CAPI nell’ambito del progetto stat2015.
  • 7. La Multiscopo strumento fondamentale perLa Multiscopo strumento fondamentale per combattere stereotipi e senso comunecombattere stereotipi e senso comune • Non è l’età avanzata della donna ad incidere di più sulla probabilità di non avere un altro figlio ma quella dell’uomo • La violenza contro le donne non è maggioritariamente violenza di migranti estranei contro donne italiane ma violenza del partner o ex • Non è meglio mantenere la coppia unita se il partner è violento come molte donne pensano perché un figlio che assiste alla violenza di sua madre da parte di suo padre ha una probabilità più alta di diventare a sua volta autore e una figlia di diventare vittima. • Non è automatico che se l’astensionismo cresce, la partecipazione politica diminuisce. In Italia in questi anni la popolazione parla più di politica e si informa di più di politica soprattutto le donne. La popolazione si informa di politica fondamentalmente tramite la TV(90%) e non tramite internet (poco più del 20 %) • Non sono donne e anziani le persone che subiscono più reati, anche se sono quelle che presentano più senso di insicurezza. Sono i giovani e gli adulti i più colpiti. • Per i furti di abitazione i ladri nella maggior parte dei casi non scassinano né porte né finestre, nel 49% dei casi il furto avviene per distrazione (porta o finestra aperta, o raggiro).
  • 8. ... non avremmo saputo: Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la multiscopo…multiscopo… Come si sono sviluppate le nuove famiglie e perché All’inizio degli anni ’80, poche libere unioni (192mila) fortemente caratterizzate dal modello prematrimoniale: brevi, con i partner decisi a sposarsi fin dall’inizio, di separati e divorziati Ora sono più di un milione le coppie non coniugate, le forme del vivere variano nei percorsi di vita che sono più frastagliati di prima, stanno coinvolgendo sempre di più la popolazione giovanile, e sono sempre più con figli. Man mano che la condanna sociale è venuta meno i loro profili si avvicinano a quelli delle coppie coniugate e diventano una forma ‘normale’ del vivere.
  • 9. ... non avremmo saputo: Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la multiscopo…multiscopo… Le reti informali di aiuto sono estese in Italia ma stanno vivendo un processo di crisi strutturale Il lavoro non retribuito delle donne ha rappresentato un pilastro fondamentale del sistema di welfare in Italia, ma le donne sono troppo sovraccariche per poterlo sostenere allo stesso livello nel presente e nel futuro. Già nel rapporto annuale del 2000 segnalavamo questo aspetto: il calo delle nascite, la crescita dell’invecchiamento della popolazione, la crescita dell’occupazione femminile fanno sì che la famiglia sia sempre più stretta e lunga . I genitori anziani vivono sempre più a lungo, le figlie o le nuore che in passato potevano aiutarli hanno sempre meno tempo da dedicare all’assistenza e meno persone con cui condividere il carico. Le nonne pilastro del sistema di welfare stanno diventando l’anello debole della catena: lavorano più a lungo, hanno genitori molto anziani non autosufficienti da accudire, e nipotini da accudire per sostenere figlie e nuore poco supportate ancora dai servizi all’infanzia.
  • 10. ... non avremmo saputo: Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la multiscopo…multiscopo… La divisione dei ruoli è asimmetrica e cambia molto lentamente La divisione dei ruoli è ancora rigida nella coppia: il 72% del lavoro familiare della coppia è assorbito dalla donna, nel 1988- 1989 era l’80%. Non emergevano e non emergono differenze particolarmente accentuate tra Nord e Sud contrariamente al senso comune. Le donne risparmiano un’ora di lavoro al giorno se da coppia con figli passano a madre sola: l’assenza del marito fa aumentare il tempo per sé Il cambiamento in atto è dovuto oltre a fattori strutturali (crescita numero donne occupate) più al fatto che le donne tagliano sul numero di ore dedicato al lavoro familiare Segnali di cambiamento emergono dai padri giovani laureati che sono i più collaborativi
  • 11. ... non avremmo saputo: Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la multiscopo…multiscopo… Gli stereotipi sui ruoli di genere sono ancora particolarmente accentuati • La lentezza nel cambiamento della divisione dei ruoli è spiegata anche dalla presenza di forti stereotipi. • La maggior parte di uomini e donne segnalano che è giusto che se uomo e donna lavorano a tempo pieno dividano equamente il lavoro familiare. • Ma la maggioranza pensa anche che l’attuale divisione dei ruoli di genere è equa, e che gli uomini sono meno portati delle donne al lavoro di cura e familiare . Solo il 50% delle donne è contraria che in periodo di crisi gli uomini abbiano la precedenza nel lavoro. Stereotipi duri a morire. • Siamo un Paese he ha interiorizzato un modello: il male breadwinner modernizzato dove l’uomo lavora e collabora un po’ al lavoro familiare, la donna si fa carico del lavoro familiare e se può lavora.
  • 12. ... non avremmo saputo: Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la multiscopo…multiscopo… L’abuso di alcool assume caratteristiche nuove nel nostro Paese consumo di alcool emergente è il binge drinking dei giovani, l’ubriacatura che avviene mescolando anche più tipi di alcoolici, molto diffusa nei fine settimana e molto simile al modello nordico L’Italia è sempre stato un paese a consumo moderato di alcoolici, fruiti soprattutto durante i pasti in quantità limitate.  Oltre ai giovani gli anziani sono un segmento particolarmente a rischio, ma fondamentalmente per cattiva informazione in quanto non cambiando le abitudini nel bere avute da adulti abusano di alcool senza saperlo perché quello stile di vita era salutare pochi anni prima e quindi continuano a percepirlo così
  • 13. ... non avremmo saputo: Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la multiscopo…multiscopo… La disabilità cresce in valore assoluto, diminuisce in termini relativi • la disabilità aumenta solo per effetto dell’invecchiamento della popolazione, mentre al netto del fattore età sta diminuendo. • Nel 2000 le persone anziane con limitazioni funzionali erano quasi 2milioni, nel 2013 sono diventati 2milioni e mezzo, ma considerando il tasso standardizzato per età, la disabilità passa dal 22,0% al 19,8%.
  • 14. ... non avremmo saputo: Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la multiscopo…multiscopo… La maggioranza delle persone vittime di reati ne hanno subito più di uno È più probabile per una vittima subire altri reati che per una non vittima diventare una vittima.  Ben il 66,7 % dei delitti commessi in Italia sono di vittimizzazione multipla, cioè hanno riguardato persone colpite più di una volta. Il 4,8 per cento delle vittime ha subito il 19,1 per cento di tutti i reati e il numero medio di reati subito è pari a 1,8 1997-1998 2002 2008-2009 Numero medio dei reati 2,1 1,8 1,8 Indice di concentrazione del Gini 0,2 0,2 0,2 Percentuale di reati subiti da vittimizzazione multipla 73,5 66,6 66,7 E ciò è vero soprattutto per i reati di minacce, atti di vandalismo, furto di parti di veicolo… Indici di vittimizzazione multipla. Anno 1997-1998, 2002, 2008-2009
  • 15. ... non avremmo saputo: Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la multiscopo…multiscopo… La percezione di insicurezza non è creata dai media E’ spiegata da: •Maggiore probabilità di subire reati •Maggiore esposizione in luoghi di degrado sociale •Maggiore esposizione in zone poco controllate dalle forze dell’ordine •Maggiore vulnerabilità dei soggetti: le donne, gli anziani, le persone che hanno uno status socio- economico più basso
  • 16. ... non avremmo saputo: Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la multiscopo…multiscopo… I livelli di partecipazione culturale sono bassi, la personalizzazione dei consumi elevata la crescita della partecipazione culturale non è automaticamente legata all’aumento della quota di persone con titolo di studio più alto ciò è dimostrato dal recente andamento della fruizione culturale legato alla crisi • la diffusione di internet non sembrava generare effetti sostituzione con i media tradizionali per una prima fase, anzi supportava e stimolava la crescita della fruizione culturale. MA ORA NON PIU’. • La priorità è ormai ai contenuti, il mezzo utilizzato è sempre più multidimensionale ma anche secondario
  • 17. ... non avremmo saputo: Se non ci fosse stata laSe non ci fosse stata la multiscopo…multiscopo… I minori esclusi dall’ICT non recuperano neanche con la scuola •Quei minori che non hanno accesso ad internet da casa, non lo hanno neanche da scuola, la scuola non agisce da riequilibratore sociale. •Per le giovani generazioni internet ha rappresentato un’occasione di crescita, anche se in molti casi sganciata dalla scuola, e dalla famiglia: nelle famiglie culturalmente più disarmate il recupero dei figli in alcuni casi c'è stato anche grazie a Internet Sul territorio sta crescendo la divaricazione tra regioni con più alti livelli di uso che crescono di più e regioni con bassi livelli di uso che crescono di meno  non è in atto, quindi, un processo di convergenza. •C’è ancora molto da fare sul digital divide soprattutto sul piano generazionale
  • 18. Patrimonio informativo ricco,Patrimonio informativo ricco, importante per le politiche, utileimportante per le politiche, utile • Con una serie storica di tutto rispetto • Deriva da una domanda che al tempo stesso è istituzionale , della società civile e dell’Accademia. • Ma possiamo fare ancora di più. Dobbiamo darci nuove sfide. • Valorizzare il patrimonio informativo attraverso l’avvio di un processo di modernizzazione che valorizzi l’integrazione con gli archivi amministrativi e il matching con variabili non presenti nelle indagini (es reddito) Patrimonio che permette di comprendere le reali trasformazioni sociali in atto nel Paese
  • 19. Prima esperienza su follow upPrima esperienza su follow up salute-ricoveri- mortalitàsalute-ricoveri- mortalità • Indagine salute del 1999-2000 agganciata con sdo e cause di morte negli anni successivi. Risultati rilevanti sulle disuguaglianze sociali nella mortalità.Le schede di morte non contengono informazioni sociali. • A parità di età tra gli uomini 25-64 anni il rischio di morire è risultato dell’80% più elevato tra chi possiede bassa istruzione, rispetto ai più istruiti. E così tra i disoccupati a confronto con lavoratori non manuali. • I lavoratori in professioni manuali presentano un incremento pari al 50% di rischio di morire rispetto ai non manuali. • Tra le donne della stessa età le meno istruite presentano svantaggi di rischio di morte doppi rispetto alle più istruite. • Prosegue l’aggiornamento dei dati salute 1999-2000, si estende alle due indagini successive e a quella della popolazione straniera per la prima volta rilevabile, estensione del database anche alle prestazioni specialistiche e ai farmaci • E’ QUESTA LA NUOVA FRONTIERA DA PERCORRERE
  • 20. Verso un nuovo salto di qualità : integrazioneVerso un nuovo salto di qualità : integrazione con censimento, indagini sociali e archivicon censimento, indagini sociali e archivi amministrativiamministrativi • Integrazione con archivi amministrativi: con il fine di alleggerire i questionari laddove possibile e dopo adeguata validazione, valorizzare meglio i contenuti informativi , potenziare l’approccio longitudinale, sviluppare l’informazione locale • Integrazione con le altre indagini sociali anche alla luce del progetto europeo : anche con il fine del matching di alcune variabili fondamentali (es.reddito), eliminando duplicazioni, riducendo il fastidio statistico • Integrazione con il censimento permanente: con parziale travaso di variabili chiave di natura sociale dall’annuale multiscopo alla D-sample e modularizzazione più spinta dell’indagine annuale con possibile assorbimento di parti delle indagini tematiche • Modernizzazione delle tecniche di indagine sulla scia delle sperimentazioni CAWI, e CAPI-CATI • SUCCESSO DELLA MULTISCOPO E’ STATO NELLA CAPACITA’ DI INTERCETTARE I FENOMENI SOCIALI EMERGENTI, QUESTA CAPACITA’ DOVRA’ ESSERE MANTENUTA MA IN UN CONTESTO DI MODERNIZZAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE
  • 21. TUTTI QUESTI GRANDI AVANZAMENTI NELLATUTTI QUESTI GRANDI AVANZAMENTI NELLA STORIA DELLA MULTISCOPO NONSTORIA DELLA MULTISCOPO NON SAREBBERO STATI POSSIBILI SE……..SAREBBERO STATI POSSIBILI SE…….. • Non ci fosse stata la competenza, passione e motivazione delle persone che ci hanno lavorato e che mi sento di ringraziare. Nella multiscopo c’è molto cuore I dirigenti che si sono succeduti Cristina Freguja, Saverio Gazzelloni, Lorenzo Bagatta e Luciana Quattrociocchi Tutti i ricercatori e tutto il personale che hanno veramente costruito questo grande patrimonio per il Paese con spirito di Istituto Grazie