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Il Simbolismo

  1. Sebastiano Cuffari Il Simbolismo
  2. Le ragioni del cambiamento ●Accanto alla fiducia nel progresso, si stabilizza in Europa un mercato sempre più massificato ●Le stesse scoperte scientifiche smentiscono i principi deterministici e l’idea stessa di un mondo perfettamente ordinato ●L’intellettuale contesta il predominio della tecnica, che lo mette in secondo piano
  3. Il Simbolismo A partire dalla Francia, sia in prosa che in poesia si diffonde una poetica che, lontana dal metodo induttivo, dal realismo e dalla fiducia nel progresso, teorizza la decadenza della civiltà occidentale e l’impressione e le sensazioni come unici strumenti cognitivi. Questa corrente culturale viene chiamata Simbolismo, e sarà la corrente principale all’ interno del mondo del Decadentismo
  4. Il Simbolismo L’impressione può essere colta solamente da spiriti eletti, non semplici intellettuali o scienziati, ma delle figure che fungono da medium tra la realtà e la sua percezione. In letteratura, ciò si traduce in ricerca che si spinge verso l’abolizione della logica, prediligendo accostamenti analogici, l’uso della sinestesia, di effetti fonici e ritmici che conducano alla musicalità.
  5. Il Simbolismo L’arte non ha più una funzione pedagogica o sociale: “L’arte per l’arte”. Separati dalla realtà, gli autori simbolisti adoperano alcol e droghe come strumenti per approfondire le loro percezioni, rifiutano la classicità come principio d’eleganza, ma ricercano il bello in ogni esperienza, da quelle più alte a quelle più basse e triviali, fino al gusto esasperato per la morte.
  6. Baudelaire e i suoi eredi Al principio del Simbolismo sta l’opera di Charles Baudelaire, in particolare la sua raccolta poetica I fiori del male. Successivamente, partendo da questa esperienza, autori come Rimbaud, Verlaine, Mallarmè porteranno alle sue vette più alte la ricerca simbolista. Sparisce la figura del poeta vate: ora il poeta si ritira da una collettività non in grado di capirlo, con accenti superomistici o persecutori
  7. Corrispondenze, Da I fiori del male, Les Fleurs Du Mal, 1857 La Natura è un tempio dove incerte parole mormorano pilastri che sono vivi, una foresta di simboli che l'uomo attraversa nei raggi dei loro sguardi familiari. Come echi che a lungo e da lontano tendono a un'unità profonda e buia grande come le tenebre o la luce i suoni rispondono ai colori, i colori ai profumi. Profumi freschi come la pelle d'un bambino vellutati come l'oboe e verdi come i prati, altri d'una corrotta, trionfante ricchezza che tende a propagarsi senza fine - così l'ambra e il muschio, l'incenso e il benzoino a commentare le dolcezze estreme dello spirito e dei sensi.
  8. Il Simbolismo in Italia In Italia la poetica simbolista arriva dopo. Ancora Carducci si pone come poeta vate del regno. Prevale il culto della classicità, almeno fino alle soglie del nuovo secolo. Poeti simbolisti saranno Giovanni Pascoli, discepolo di Carducci, e Gabriele D’Annunzio. Dal primo la realtà verrà colta con gli occhi di un fanciullo, Dal secondo attraverso la percezione alterata del superuomo.
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