XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
Giornalino ragazzi
1. Un preventivo sguardo rivolto al futuro
Il progetto, già intrapreso da anni negli Piccole responsabilità affidate a
istituti tecnici e nei corsi di formazione impacciati ragazzi alle prime armi.
professionale, approda al nostro Liceo Pazienza, disponibilità, iniziativa. Con
cinque anni fa come un esperimento, un pizzico di convinzione e fiducia in sé
evidentemente riuscito. Gli studenti delle i ragazzi sono riusciti ad ottenere ottimi
terze e quarte classi del corso H, cavie risultati.
prescelte dall’istituto, abbandonano i L’incontro aprirà le porte del mondo
banchi di scuola per tuffarsi due “alternanza” al pubblico di genitori e di
settimane nel “nuovo mondo del lavoro”. datori di lavoro che avranno il privilegio
Chi avvocato, chi giornalista, chi di assistere alle testimonianze semplici
farmacista, chi assistente sociale: i ma sincere degli studenti. Una
ragazzi si confrontano con i loro interessi, interessante opportunità di entrare a
i loro difetti, intravedendo uno spiraglio contatto con un nuova realtà scolastica.
di una scelta futura, tutt’ altro che Una irripetibile occasione per
scontata. approcciarsi a una scuola che sa
Commoventi e profonde le motivare e spingere i suoi ragazzi in
considerazioni emerse durante l’incontro avanti, verso il futuro.
con i professori. Un pomeriggio trascorso
insieme per discutere, raccontare Fabiola Sessa
l'esperienza di alternanza. All’unanimità Luca Passarotti
si é scelto di sottolineare la parola
“fiducia”: una sensazione di sicurezza (articolo inviato a Varese News)
fondata sulla stima ricevuta dai tutor in
ogni occasione.
2. Voce del verbo insegnare, tempo futuro
Studenti modello in grado di risolvere testualmente che l’alternanza favorisce
immensi problemi matematici in soli cinque l’acquisizione di competenze spendibili nel
minuti, altri meno abili bloccati dal timore di mercato del lavoro In una economia
un’imminente bocciatura, sufficienze, completamente bloccata da una crisi
insufficienze, corsi di recupero. Questo è mondiale senza precedenti, il mondo del
l’attuale mondo della scuola. Ma siamo certi lavoro e la disoccupazione sono i problemi
che non ci sia proprio nulla di nuovo fondamentali cui porre mano per tentare
all’orizzonte? Sono ormai centinaia gli istituti almeno una lieve ripresa. Affrontarla può
che usufruiscono delle possibilità che il voler dire agire politicamente con valide
progetto alternanza scuola-lavoro offre agli manovre, supportare gli ammortizzatori
studenti delle scuole superiori e il numero è sociali, creare opportunità, ma allo stesso
destinato a crescere vorticosamente. E’ un tempo modernizzare, modificandola, la
passo deciso e netto verso una parziale struttura scolastica. I nostri ragazzi, il nostro
modifica dei metodi e della didattica. L’attuale futuro, a stretto contatto con il mondo del
concezione dell’insegnamento opera secondo lavoro può essere la giusta “manovra”. Lo
una visione “immobile” della conoscenza : si studente si troverà ad affrontare
fa proprio un metodo di studio dato, per un’esperienza che non sempre garantisce la
acquisire sempre più informazioni. coincidenza con i suoi gusti o le sue
Informazioni che andranno a creare un ampio passioni. Si potrebbe pensare ad un enorme
bagaglio di nozioni. Ma proprio questo errore: è vero, i ragazzi potrebbero
apprendimento favorisce nella vita dei nostri avvicinarsi in maniera più attiva al mondo
ragazzi un’incapacità di muoversi in modo delle opportunità lavorative se introdotti in
elastico nel groviglio di informazioni. Anche il un ambiente che li affascina. Eppure è
migliore degli alunni, di una qualsiasi classe, si proprio la varietà di proposte, non sempre
limiterà ad uno studio astratto e artificioso. gradite, il grande pregio di questo
Qual è la vera causa di questa situazione? La innovativo percorso. Il progetto scolastico
percezione di una mancanza di adesione alla arriva ad orientare i ragazzi non solo alle
realtà è la principale motivazione che ha varie professioni, ma anche ad insegnare ad
spinto a tentar la strada di questa “didattica adeguarsi alla realtà che troveranno. I nostri
moderna”. Sono pochi quei professori che, giovani dovranno essere capaci di utilizzare
pur con un insegnamento teorico e con elasticità il loro bagaglio culturale
nozionistico, si sforzano di rendere agli occhi sviluppando una critica capacità di
dei propri studenti più nitida la visione reale adattamento che aprirà loro maggiori
del mondo. Tramite progetti come possibilità. Il nostro futuro prenderà forma
l’alternanza scuola-lavoro il mondo della partendo dall’istruzione, passando da
scuola si tinge del “colore” della realtà, progetti innovativi come l’alternanza,
togliendo così quel velo opaco di “bianco e buttandosi nel mondo del lavoro.
nero” creato dai metodi più tradizionali. Dal
decreto legislativo del 15 Aprile 2005 (riforma Donato Santoianni
Moratti) leggiamo.
3. Educazione al sociale nel progetto Alternanza Scuola-Lavoro
Crisi, deficit, spread. Parole che alle E’ importante evitare la perdita di un
orecchie di un adolescente suonano rapporto costruttivo tra i cittadini, in
come una minaccia priva di significato: modo che siano la forza della
noi giovani non siamo abituati a collaborazione e della società unita, a
stringere tra le mani una bolletta salata trainare questo Paese.
o un estratto conto. I Media ci Lo stesso clima di cooperazione emerge
informano che gli italiani non riescono anche in un piccolo organo del comune
ad arrivare “a fine mese”, ma il flusso di Gallarate: lo Spazio Giovani Mosaico
implacabile del consumismo schiavizza dove Fabio Castano, oltre a organizzare
con facilità questa società che sembra corsi extrascolastici con fine ludico o
non accorgersi del decadimento e del lavorativo, riunisce sotto lo stesso tetto
degrado che ha raggiunto. adulti volontari e ragazzi bisognosi.
La crisi che l’Italia attraversa ha un volto Emerge un lato della crisi ignorato e
ben peggiore di quello che la gioventù forse sconosciuto: i bambini,
crede. Ho potuto appurare di persona, indirettamente vittime delle disgrazie
grazie al progetto Alternanza, la cruda che gravano sulle loro famiglie, non
verità. hanno posti dove andare mentre i
Osservando il lavoro di assistenza sociale genitori sono impegnati. Trovano però
al Comune di Gallarate ci si rende conto qui un rifugio dove regnano
di come possa essere lunga la lista di l’uguaglianza e la collaborazione
sconfitti. L’interminabile sfilata affettiva. Volontari si impegnano per far
mattutina allo sportello dei colloqui studiare e giocare i ragazzi tutti i
prevede un mix di nazionalità e richieste pomeriggi. E’ uno spazio che dona
diverse, partendo da tossicodipendenti e speranze e opportunità in cambio di
senzatetto fino alla donna divorziata e al rispetto e partecipazione. Un esempio
padre disoccupato. per la società contemporanea..
Disperate richieste di aiuto il cui incipit è Aumentando la consapevolezza della
canonico: “Non so più cosa fare”. necessità di una rinascita morale e
Ma l’ufficio del comune sembra riuscire sociale, dobbiamo impegnarci tutti per
ad attenuare questa ondata di problemi contrastare l’affievolirsi del senso dei
ripartendo il lavoro in base alle diverse doveri sociali e rieducarci al rispetto e
problematiche e instaurando un solido e alla laboriosità.
fedele rapporto con i bisognosi. La L’auspicio è quello di smantellare
rapidità del colloquio è l’inevitabile l’occidentale raffigurazione “Those lazy
conseguenza dell’ingente numero di Italians”, di rimboccarsi le maniche e di
vittime della crisi, ma il lavoro viene poi prendere coscienza della necessità di
svolto efficientemente e con passione. E’ una rinascita sociale e morale del
l’atteggiamento giusto per fronteggiare nostro Paese.
gli innumerevoli ostacoli di questa
situazione. Andrea Collaro
4. ALTERNANZA: UN TUFFO NELL'ARTE CONTEMPORANEA
L’ARTE E’ GIOVANE ?!
Surrealismo, dada, art&craft. L’arte da taglio, c'è molto di più. "Dobbiamo imparare
sempre ci circonda. Passo dopo passo ha a fermarci davanti ad un quadro, ad
accompagnato il cammino dell’uomo, dai osservare, riflettere, immaginare“ dichiarano
tratti primitivi sulle pareti rocciose, passando convinti gli studenti. Durante la loro
per le dolci pennellate di Giotto, alla esperienza hanno notato la scarsa affluenza
caducità della vita rappresentata dalla cruda di giovani al museo, se si escludono quelli in
maestria di Caravaggio. Ma cos’è realmente visita scolastica. Ma che cosa manca
ciò che chiamiamo arte? Brochure di musei realmente? Il tempo? "E' evidente che nei
visti di sfuggita e mai letti. Mostre che giovani l'interesse per l'arte scarseggia“ ci
colpiscono la nostra attenzione mai visitate. dicono. Passare il tempo libero davanti a
Siamo sinceri con noi stessi: quante volte televisione e computer risulta più comodo
entriamo in un museo di nostra iniziativa per che riflettere sul significato di un'opera e sul
mero piacere? Le possibilità intorno a noi suo valore comunicativo. E anche quando
sono numerose. L’interesse un po’ meno. nasce un interesse la pigrizia prende il
L’esperienza di alternanza scuola-lavoro al sopravvento e si preferisce "analizzare" un
Museo Maga si è rivelata esemplare per un quadro ricercando informazione sulla rete.
gruppo di studenti del Liceo Scientifico di "Durante il nostro stage abbiamo scoperto
Gallarate. Trasportati dai banchi scolastici al molti aspetti dell'arte contemporanea che
mondo del lavoro, per due settimane ignoravamo. Le opere diventano spesso
quattro ragazzi hanno avuto la possibilità di strumenti di denuncia, arrivano laddove le
introdursi in prima persona nell’universo parole non bastano. L'arte diviene per
artistico. Immersi nella collezione l'artista un mezzo per gridare la propria
permanente di arte contemporanea sotto la interiorità, pur rimanendo muto.
supervisione del dottor Castiglioni, hanno Permettiamo all'arte di coinvolgerci ed
potuto prendere coscienza delle numerose all'artista di emozionarci. L’arte è giovane
possibilità lavorative in campo artistico. ma non è parte dei giovani. L’alternanza
Esperienza illuminante, a detta degli scuola- lavoro può dare il suo piccolo
studenti. Oggi tra impegni scolastici, amici e contributo per compiere il miracolo.
nanotecnologie, l'arte sembra non trovare Giulia Bardelli
spazio nella quotidianità dei giovani, Valentina Franzi
bombardati quotidianamente da immagini di Chiara Tonetti
ogni tipo trasmesse da televisioni, media e Michele Ravasi
computer.
Un'opera di Fontana genera una reazione di
straniamento. "Questa non è arte. L'avrei
potuta fare anche io." Un taglio su una tela,
un gesto così semplice nella sua contorta
oscurità. Ma dietro quell'opera, oltre quel
5. L’alternanza vista da fuori
Sono molte oggi le scuole
che propongono il progetto
di alternanza scuola-lavoro,
altrettante sono le differenze
emerse dalle interviste a
ragazzi dell’istituto “Gadda”,
ITIS e ITPA di Gallarate. A
partire dagli orari fino
all’utilità effettiva del
progetto. Esperienze diverse,
stesso obiettivo: avere un
primo approccio con il
mondo del lavoro. Chi nel
settore tessile, chi nel
commerciale, chi
nell’elettrotecnico. Valentina e Giulia, alunne di 4°B ITPA.
Archiviazione di fatture,
sistemazione di documenti,
traduzione di lettere, analisi
“I tutor aziendali si suscitato in loro, che ha
di bilancio e assemblamento
relazionavano in modo consentito di
di componenti elettrici.
educato e gentile, pronti raggiungere risultati più
Professionalità, rispetto,
ad aiutarci in qualsiasi che positivi.
puntualità sono le qualità
evenienza” – spiegano Le conoscenze
che vengono sottolineate da
Valentina e Giulia, scolastiche non sempre
tutti i giovani intervistati, pur
studentesse dell’ITPA di sufficienti costituscono
nella diversità delle
Gallarate. Pronti a l’unico neo. Fa eccezione
mansioni. Apparentemente
rispondere a qualsiasi la lingua inglese, utile
distaccato il rapporto con il
domanda, perplessità o soprattutto in ambito
tutor scolastico, il quale
semplice curiosità. Una commerciale.
aveva contatti solo con il
relazione positiva, di
tutor aziendale. Mai lasciati
sincera fiducia reciproca. Gabriele Segrini
soli., i ragazzi venivano
Comune a tutti gli Fabiola Sessa
seguiti direttamente in ogni
studenti contattati dalla Daniele Puricelli
lavoro, affiancati ad
redazione é l’ interesse
impiegati specializzati.
6. DAI BANCHI ALLA CATTEDRA
Cari studenti, avete mai provato a Preparare lezioni o correggere
immedesimarvi nel ruolo di professore- e verifiche per intere ore lo è ancora
a sedervi davanti a una classe di trenta meno.
alunni? Ritenete sia semplice? Il lavoro a casa è fondamentale.
Non lo è per niente e noi ci abbiamo Ma non finisce qui. Riuscire a tenere
provato. Vi stupiremo. viva l’attenzione di tanti ragazzi,
Pomeriggi densi di studio, poche uscite, trasmettere la voglia di studiare e la
interrogazioni e verifiche da tachicardia. passione per la materia che viene
Fuori da scuola la frase “Che noia, oggi insegnata. Questa è la vera sfida.
devo fare i compiti!” è diventata un Appassionare la classe, coinvolgerla,
cliché. instaurare rapporti di fiducia con gli
Pensate che la vita dei vostri insegnanti alunni... l’ABC del perfetto insegnante.
sia diversa? L’idea che i loro pomeriggi Ed è ciò che abbiamo tentato di fare.
siano liberi e spensierati va per la Così è cambiata la nostra idea sul ruolo
maggiore. Ma la nostra opinione è del professore. Abbiamo provato sulla
cambiata radicalmente, quando una nostra pelle il lavoro che si nasconde
gelida mattina di gennaio, il treno ci ha dietro un’ora di lezione o dietro la
portati in quel di Albizzate. correzione di trenta verifiche.
“Role−reversal”, dicono in inglese. Sfatiamo il mito degli insegnanti che
Scambio di ruoli. Diamo inizio ai giochi. hanno come scopo quello di rovinare
Per la prima volta siamo entrati in una la vita a noi poveri studenti.
classe come professori e non come Prendete appunti, il confine tra banco
studenti. Trovarsi addosso lo sguardo di e cattedra non è poi così invalicabile.
trenta alunni non è cosa semplice.
7. Memorie dell’Alternanza…
Martina
Prof. Frachelle
Salve prof :D
Non so se è stata lei ad assegnarmi di proposito al Melo, ma in qualsiasi caso la voglio
ringraziare dal profondo del cuore!!
L'anno scorso quando avevo scoperto di andare dall'avvocato ero entusiasta perchè avrei
"esplorato" ciò che più mi piace, il mondo del diritto,
mentre quest'anno quando ho saputo di andare al Melo, si ero contenta, ma la cosa non mi
interessava più di tanto. Non vorrei cadere nel banale, facendovi leggere le solite frasette " si è
stato bellissimo, mi è piaciuto", queste sono parole dette con il cuore e anche con qualche
lacrimuccia: sono sicura che questa esperienza mi ha reso più sensibile e forte nello stesso
tempo, ho imparato a relazionarmi e a voler bene anche a persone diverse dai soliti ragazzi
della mia età, ho instaurato una solida amicizia con molti di loro e
ho cercato anche di lasciare un bel ricordo di me, anche nelle situazioni più difficili. è stata
un'esperienza unica.
Alessandra (Varese News)
Fabiola
Avervi è stata una bella esperienza. Siete tutti e due in gamba, anche Luca, che è un po'
pigro, è in realtà molto acuto e tu hai una capacità di sintesi impressionante. Precisi e
capaci di individuare subito la "notizia".
Chiaramente, ci farebbe piacere se vorrete rimanere in contatto e, compatibilmente con
i vostri impegni, vorrete scrivere per noi.
Grazie a te e in bocca al lupo per tutto!
8. Matteo
Prof. Frachelle
Buonasera,
Ieri e oggi sono andato nel nucleo protetto, composto da sole 12 persone. Tra queste
12 solo una parla e cammina: la signora Lia. Ogni volta siamo arrivati e l'abbiamo
"liberata" da una cintura che la tiene ferma a letto. Nella mezz'ora in cui stiamo lì
l'obbiettivo è di calmarla e tranquillizzarla. Nonostante la mia freddezza con le persone
ho dovuto adattarmi perché quei tipi di pazienti necessitano, più di tutti gli altri, di
affetto (baci, carezze, abbracci e un continuo contatto fisico) e di sorrisi.
Il resto del tempo è passato molto velocemente perché ormai mi conoscono quasi tutti
gli anziani ed è bello scambiare due parole con tutti.
Anche se non mi piacerebbe lavorare in certi luoghi, il rapporto affettuoso instaurato
con alcuni degli anziani mi fa rimpiangere l'ormai prossima fine dell'alternanza.
Arianna
Prof. Frachelle
Ultimo giorno purtroppo...
E’ stata davvero un'esperienza bellissima e mi sono trovata proprio bene.
Ho imparato sia dal punto di vista scolastico che da quello umano!
Grazie prof per questo progetto, e non lo dico così per dire...è proprio una bella idea ;-)
A lunedì!
9. A DIFFERENT WAY OF GROWING UP
Che cosa ci fanno tre liceali sperduti tra gli tessuto di rapporti che sappia guardare al
anziani del Melo e i bambini del reparto di bisogno dell’altro.
pediatria dell’Ospedale di Gallarate? La Lo si è visto all’interno del reparto di
risposta più ovvia sarebbe che hanno pediatria del Sant’ Antonio Abate di
smarrito la strada per non essere Gallarate, dove un’associazione si occupa
interrogati dalla solita perfida di dare sostegno alle famiglie più
professoressa; in realtà sono stati travolti, bisognose e compagnia ai piccoli degenti.
grazie all’alternanza scuola-lavoro, dallo Lo si è potuto costatare anche al Melo, la
tsunami del volontariato. cooperativa sociale della nostra città che si
Diffuso a macchia d’olio in tutta Italia, il cura della degenza degli anziani, dove gli
volontariato abbraccia svariati campi, studenti, validamente supportati dal
offrendo sicurezza e fiducia con un aiuto personale della struttura, hanno capito il
concreto. Dallo svago dei più piccoli ad valore della condivisione concreta del
attività capaci di coinvolgere i più anziani. bisogno attraverso un semplice saluto, una
Considerato troppo spesso un mezzo per partita a briscola o una scherzosa
colmare la carenza dello Stato, incapace di chiacchierata in dialetto.
offrire adeguati servizi a tutti i cittadini, Il miglior stipendio per il volontario non è
l’esperienza del volontario, in realtà, altro che il ritorno d’onda del mare di
affonda le radici nel più profondo senso di affetto che si é donato.
solidarietà.
I nostri ragazzi possono attestarlo. Martina Chiaravalle
Durante l’alternanza hanno potuto Matteo Pisani
comprenderne più a fondo la funzione: Elena Barenghi
quella di una viva e personale interazione
con il prossimo, capace di costruire un
«L'esperienze d'alternanza secondo un docente del Liceo
Scientifico di Gallarate»
10. DAI BANCHI DI SCUOLA AL BANCO DELLA FARMACIA
E se ci mettessimo nei panni del nostro
farmacista? Quali consigli daremmo? Di
quali responsabilità dovremmo farci
carico?
Ordini da spuntare, ricette da controllare,
fornitori da contattare e norme da
rispettare. E non solo. Arianna, Elisa e
Mattia hanno potuto provare tutto
questo sulla loro pelle.
Malpensa. Fiumi di persone in cerca di
un’aspirina, di uno sciroppo o di un
semplice consiglio. Arianna e Mattia
hanno sperimentato non solo il lavoro di
stoccaggio merci ma anche l’assistenza al
banco. Inglese, tedesco, francese. Difficile Anche quando la calma regna sovrana
comprendere le necessità di tutti, ma è è impossibile riposare. Scatola dopo
proprio questo l’arduo compito del scatola, Elisa controlla tutte le
farmacista. Organizzazione e scadenze. Quasi tutta la farmacia è
professionalità sono le parole chiave, non stata sgombrata dai farmaci scaduti.
solo nei confronti dei clienti, ma anche Le mansioni vengo svolte in un clima
dei fornitori. Il farmacista deve occuparsi familiare. Cliente dopo cliente, sorriso
sia di dare buoni consigli sia di affrontare dopo sorriso, consiglio dopo consiglio,
problemi riguardanti la gestione della il giorno passa. Non si sta mai soli. Due
farmacia stessa. settimane forse non sono abbastanza
Compito simile, ma con sfumature per dare una risposta alle nostre e
diverse, è spettato ad Elisa. Moriggia. loro domande, ma, affacciandosi sulla
8.30 di mattina e già una fila di persone porta delle rispettive farmacie, i tre
aspetta il suo turno al bancone. Il ragazzi hanno potuto comprendere
farmacista sta già frugando nei cassettoni almeno in parte l’impegno che si cela
in cerca dei primi medicinali. Nel retro dietro questo lavoro.
Elisa spunta l’ordine appena consegnato.
Inizia così la sua giornata di stage. Elisa Vergazzini
Immersa tra pile di ricette da controllare, Arianna Cortesi
farmaci da ritirare, altri da cercare. Mattia Barigozzi
11. UNA SCOSSA DI VITA IN UFFICIO
Terremoto a Varese: la Protezione Civile in azione.
VARESE – 25 Gennaio, in
una tranquilla mattinata di
lavoro nella sede principale
della Provincia, la calma
viene spezzata da
un’improvvisa scossa di
terremoto. Schermi dei
computer che oscillano,
armadi che si aprono, caffè
rovesciati sulle scrivanie.
Un approccio al mondo
lavorativo poco
convenzionale per Martina
e Tiziano, alunni di 4 H del
Liceo Scientifico di
Gallarate. Gli studenti
vivono freneticamente il
loro terzo giorno di Se si teme per la stabilità
alternanza presso la Efficienza e reattività sono
dell’edificio si deve le parole chiave. Non c'è
Protezione Civile di Varese, evacuare, altrimenti si può
tra chiamate, emergenze ed spazio per esitazione ed
tornare in classe. Nel incertezza. Dopo circa due
imprevisti. La scossa delle frattempo gli studenti
9.05, getta nel panico ore la situazione si calma.
tentano di rendersi utili Della scossa che ha fatto
l'intera provincia. Gli alunni cercando informazioni su
si trovano immersi nel caos. tremare il nord Italia
quanto avvenuto: la scossa, rimangono solo articoli su
I telefoni iniziano a di grado 4.9 della scala
suonare, le scuole del internet e comunicati
Richter, ha epicentro a stampa. E, grazie al cielo,
Varesotto chiedono come Brescello. Dalla Protezione
gestire la situazione nessun danno.
Civile partono telefonate
"Dobbiamo mandare a casa per contattare i membri
gli alunni o tornare a fare Martina Civello
sparsi sul territorio. In Tiziano Di Chello
lezione?” domanda una centrale si organizza una
maestra d’asilo. La risposta riunione. Per prime
è sempre la stessa, ognuno vengono avvertite le zone
deve pensare al proprio più a rischio di frane.
istituto.
12. INTERVISTA A UN TUTOR SCOLASTICO
«Alternanza? Una sfida personale.» sostiene la Prof. D’Ubaldo
Quanti ragazzi ha seguito nel corso dell’attività Come ha vissuto l’esperienza di tutor di
di alternanza? alternanza?
Ho seguito diversi ragazzi, raggruppati in Io, in certi casi, sono stata proprio guidata dai
aziende, scelte considerando i loro interessi e ragazzi. L’alternanza l’ho vissuta, sicuramente,
quelli della materia. In generale, cinque alunni in come una sfida personale. Come un allenatore
quarta e quattro in terza. che vede da fuori i punti di forza della squadra,
Che relazione ha instaurato con i ragazzi sottolineandoli e restituendoli al ragazzo perché
durante la loro permanenza in azienda? ci lavori, oppure, vede le debolezze e quindi
Ci sono state delle sorprese, ho potuto cogliere cerca di indicare delle soluzioni per affrontarle.
una profondità nella persona e nell’anima, È stata arricchita da questa esperienza?
leggendo le loro e-mail alla sera, che in classe Sicuramente sì. Secondo me, l’esperienza ha reso
non viene fuori. La cosa utile dell’alternanza è la classe consapevole del cammino che si sta
che per i ragazzi è stata occasione di riflessione facendo insieme, sia a scuola che in alternanza. E'
che gli ha permesso di conoscersi meglio, e noi stata un'occasione di vedersi da un punto di vista
con loro. Oppure mi sembra che qualche volta il nuovo e di ragionarci insieme, soprattutto
nostro lavoro, la nostra presenza è servita per durante l'incontro pomeridiano tenuto tra
farvi vedere che cosa stava emergendo di voi e studenti e professori per discutere
quale dato trattenere per imparare qualcosa. dell'esperienza. Questo mi è servito molto per
Pensa che un’esperienza simile possa giovare al conoscerli e conoscermi meglio.
futuro del ragazzo? È questa l’età giusta per Ha avuto esperienze di alternanza anche con
entrare in contatto col mondo del lavoro? altre scuole?
È come aprire una finestra per buttare l’occhio su Nell'Istituto Tecnico in cui insegnavo, nonostante
un mondo con il quale prima o poi avrai a che non fossi direttamente coinvolta, ho potuto
fare. Incominci a capire l’importanza di come ti notare come quest'esperienza permettesse ai
presenti, della puntualità, della buona ragazzi di scoprirsi ed imparare l’importanza della
educazione, quindi il lavoro, a volte, è proprio un buona educazione.
allenamento per se stessi. Non si può dire che Conclusa l’esperienza, quale opinione si sente di
l’età non sia quella adatta, basta tornare dare sull’alternanza scuola-lavoro?
indietro di qualche hanno per vedere giovani Sicuramente positiva, però fatta a queste
lavoratori intenti a mantenere la famiglia. condizioni: che sia ben motivata e che la scelta
Secondo lei, l’alternanza può costituire dei tutor e degli ambiti di lavoro sia ponderata.
un’esperienza di vita significativa?
Sicuramente sì. Alcuni dei ragazzi sono rimasti Flavio Martini
colpiti dalla accoglienza ricevuta dai tutor Niccolò Dall’Omo
responsabili, accorgendosi dell'importanza di
presentarsi in un certo modo, della disponibilità
e della fiducia. Conoscere i proprio limiti,
affrontare diversi ostacoli, crea in loro una sorta
di curriculum nascosto.
13. TUTOR A CONFRONTO
ARCH. SCILLIERI VS. ARCH. MORETTI
Che cosa l’ha spinta a fare l’architetto? Da quanto tempo svolge questo lavoro?
S: Non è stata una mia scelta , perché il mio intento M: Ebbi una scintilla quando a sette anni,
era quello di fare altro nella vita. Qualcuno a mia curiosando fra i libri di mio padre, mi capitò fra le
insaputa, mentre facevo il servizio militare, mi ha mani il libro “Le Corbusier 1936”. Svolgo questa
iscritto alla facoltà di architettura. Svolgo questo professione da ben 57 anni.
lavoro dal 1976.
Era già intenzionato a fare questo lavoro o aveva in mente qualcos’altro?
S: Assolutamente no! Architettura non mi era M: Durante il ginnasio avrei desiderato diventare un
estranea come idea, ma c’erano altri interessi musicista, ma ha prevalso l’architettura, con la
predominanti: primo fra tutti la pittura e poi la presunzione di poter cambiare il mondo.
meccanica.
Difetti e pregi del suo lavoro?
S: Il principale difetto è che tutti pensano di essere M: Il pregio migliore è che l’architettura permette
architetti, più bravi dello stesso professionista; sempre di sognare in grande; il difetto più evidente è
mentre il pregio è che si fa di tutto, nessun campo del la mancanza di una committenza, pubblica e privata,
sapere è tralasciato in questo lavoro e l’innata adeguata culturalmente ed economicamente.
curiosità viene sempre alimentata e soddisfatta.
Qual è la sua concezione di architettura?
S: Per spiegare la mia concezione di architettura M: L’architettura saprà assecondare l’imperativo
utilizzo una frase di Lewis Mumford, architetto e etico di dare stile e grandezza di linee al vivere
critico d’arte: “L’architettura parte dal cucchiaio e comune e saprà creare città che con la potenza del
finisce alla città”. L’architettura è così vasta che si segno siano l’espressione della nuova ‘magnificenza
occupa sia del design, per esempio di un cucchiaio, civile’(funzionalità e bellezza).
per ricercarne la bellezza, la funzionalità,
l’ergonomicità, sia della città.
Qual è la sua concezione di città ideale?
S: Molti architetti hanno tentato di immaginare una M: La mia città ideale è basata sull’uso
città ideale, ma ogni tentativo è risultato fallimentare dell’archetipo, nel mio caso l’utilizzo di una torre-
e fuorviante, perché la città in cui viviamo oggigiorno cilindro che richiami la colonna e capace di
è una “città ideale”: è concreta e dobbiamo configurare scenari nati da un’evocazione: sale,
continuamente lavorare per trasformarla, modificarla navate, fori, composizioni favolose per città
e renderla così migliore. favolose; non un esito architettonico, ma un
incantesimo, un nuovo ‘realismo magico’.
Quale città consiglierebbe di visitare ad un futuro architetto e perché?
S: Consiglierei di visitare Venezia perché è l’unica città M: Sicuramente Atene, Roma, Istanbul e
rimasta che non sia stata travolta dall’automobile e Manhattan. Le prime tre perché sono Atene, Roma e
abbia mantenuto la sua integrità. Ma anche Berlino, Costantinopoli, Manhattan perché è l’espressione
che, pur avendo avuto la sventura della guerra e del possente ed eccitante di straordinari ardimenti
muro, ha saputo giostrare spazi nuovi e rimasti vuoti edilizi dell’epoca che si è recentemente conclusa.
affidando la progettazione della città ai più grandi
architetti del mondo.
14. Intervista a un tutor aziendale
Giuditta Affri: “Il mio lavoro? Tutta progettualità”
Considerate le sue precedenti esperienze, come ha vissuto il progetto alternanza scuola-
lavoro?
A stupirmi sono state le competenze dimostrate dai ragazzi del liceo. Mi meraviglio di come
siano stati in grado di entrare negli nelle questioni dell’Ufficio di Piano, di guardare, ascoltare,
cercare, capire e chiedere il giusto consiglio al momento opportuno.
Che cosa l’ha spinta a fare questo lavoro?
La curiosità, la voglia di cambiare, l’illusione di poter programmare diversamente i servizi e di
entrare nella macchina della programmazione per poter dare un appoggio concreto.
Che differenza c’è tra l’assistente sociale di ieri e di oggi?
Una mia collega, prossima al pensionamento ha detto: “ Ho iniziato col dare i buoni del latte e
finisco la mia carriera consegnando i buoni del latte”. Naturalmente il ruolo dell’assistenze
sociale è cambiato: prima davvero consegnava solo i buoni del latte e dava solo piccoli
contributi, ora invece è richiesto di fare progetti sulla persona e di poter costruire con questa
una prospettiva di vita.
Tra la varie problematiche da affrontare, quali richiedono un rapido intervento?
Solitamente quelle relative ai minori, ma l’attuale situazione mette al primo posto il lavoro: il
lavoro è la base di una famiglia, consente di pagare un affitto, mandare i figli a scuola. Quando
manca il lavoro crollano tutti i progetti: è una tragedia.
In un’attività così immane, come riesce a sopperire al numero insufficiente di collaboratori?
Mancando le risorse, la buona volontà di collaborare tra enti e Comuni aiuta a sopperire alle
difficoltà. Si può dire che in questo momento di carenza finanziaria sono le idee a fare la
differenza.
Se avesse un budget illimitato, quali progetti vorrebbe realizzare?
A me piacerebbe attivare nel territorio un servizio domiciliare a partire dalla nascita. Penso
alle mamme che tornano dalla maternità, alle quali si potrebbe offrire una prima assistenza,
per esempio accessi domiciliari gratuiti per la cura del bambino. Mi piacerebbe capire le
situazioni di disagio fin da subito e prevenirlo, ma finora non è stato sempre possibile perché
questi servizi di prevenzione costano. Servirebbe anche incrementare la domiciliarità, che
costa molto meno di un ricovero in struttura privata o esterna: la famiglia impara a tenere in
carico un disabile o un anziano.
Conoscendo queste realtà diverse dal quotidiano in cui lei è coinvolta, vede il mondo da un
punta di vista diverso?
Certo, vedo il mondo da un punto di vista diverso: lo vedo un po’ malato per tutte le
problematiche che presenta. Noi assistenti sociali facciamo fatica a vedere la normalità e a
impostare dei servizi rivolti a questa. Però mi riconosco una qualità positiva: davanti a una
situazione di difficoltà sono sempre portata a ricercarne le cause e non assumo atteggiamenti
di condanna a priori.