Le nuove forme di poverta nella societa occidentale
1. LE NUOVE FORME DI POVERTÀ
A cura di:
Candelori Alisia
Cantiani Ilaria
Memesi Valeria
Classe 2° SU D
Liceo James Joyce - anno scolastico 2018/2019
2. I NUOVI POVERI IN ITALIA
Secondo le statistiche dell’ISTAT, più che verso un’ evoluzione
andiamo incontro ad un’involuzione
L’ISTAT certifica l’aggravarsi del divario
fra chi ha e potrà avere e chi non ha
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3. Il Fondo Monetario Internazionale ci informa che il rischio di povertà tra i giovani in Europa sta
aumentando. La riduzione dell’occupazione ha colpito in misura maggiore i giovani, le regioni del
Sud e i maschi adulti
LA RIDUZIONE DELL’OCCUPAZIONE
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4. I cosiddetti «nuovi poveri» sono i giovani senza lavoro o precari, i
quali sono nelle fasce del disagio più marcato: tra le persone che
vivono in strada il 45% sono italiani e il 33,5% possiede un diploma
di scuola superiore.
I GIOVANI IN POVERTÀ
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5. Al Sud, dove vive il 34,4% dei
residenti in Italia si concentra
il 45,3% dei poveri. I dati
forniti dalla Svimez
(associazione per lo sviluppo
industriale del Mezzogiorno)
parlano di 576mila posti di
lavoro persi nel 2008 nel
LE REGIONI DEL SUD IN POVERTÀ
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6. In 17 paesi europei, compresa
l’Italia, gli anziani sono tra i più
poveri della società per le
pensioni troppo esigue. In
Europa gli anziani sono una
della fasce più importanti della
società perché dopo aver
pagato per decenni contributi
economici, dovrebbero avere la
possibilità di vivere una
vecchiaia serena.
GLI ANZIANI IN POVERTÀ
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7. I DIVERSI TIPI DI POVERTÀ
POVERTA’ ASSOLUTA:
la mancanza di risorse
per consumare un
certo insieme di beni
e servizi per
soddisfare le necessità
essenziali
POVERTA’ RELATIVA
: basata su un
confronto relativo
tra i diversi gruppi
componenti la
società
POVERTA’ SOGGETTIVA
: valutazione personale
del proprio stato di
benessere
POVERTA’
UMANA:
mancanza di beni
essenziali e di
particolari capacità
e abilità per
soddisfare i bisogni
ritenuti
fondamentali
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8. La povertà assoluta raggiunge
livelli molto elevati nelle famiglie
soprattutto se all’interno ci sono
tre o più minori. Ma, al giorno
d’oggi, stanno a rischio povertà
anche i nuclei con due minori.
FAMIGLIE IN POVERTÀ
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9. Il sistema fordista ci aveva abituato al lavoro a tempo
pieno e di durata indeterminata, ora invece i lavoratori
hanno un contratto di breve durata o con orario breve
LA DURATA DEL LAVORO
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10. Secondo la convenzione
all’interno dell’Unione
Europea, viene
considerato povero colui
che percepisce
annualmente una quota di
denaro pari o inferiore al
50% del reddito annuale
medio pro capite europeo
CALCOLO DELLA POVERTÀ
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11. LAVORARE MA ESSERE UGUALMENTE POVERI
Una categoria che in Italia
cresce da anni è quella di
coloro che devono
risparmiare nonostante
abbiano un lavoro : i
cosiddetti working poors.
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12. LAVORARE TANTO, GUADAGNARE POCO
Non basta avere un lavoro per scongiurare il rischio di povertà
Le famiglie ad alta intensità di lavoro risultano a rischio povertà, nei nuclei
ad intensità media di lavoro il rischio è salito all’11,3%, mentre la
situazione rimane stabile o migliora per le famiglie a bassa intensità di
lavoro11
13. Roma continua ad
essere capitale anche
della povertà. Così è il
ceto medio che si
ritrova sempre più
spesso in coda nelle
mense della Caritas
capitoline o in fila per
un pacco alimentare
LA CARITAS
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14. La povertà può assumere
anche sembianze
imprevedibili: forme di vero
e proprio barbonismo
domestico, cioè persone in
abbandono totale pur
essendo proprietari di una
casa
IL BARBONISMO
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15. DIPENDENTI DA GIOCO D’AZZARDO
Questo fenomeno ha movimentato 7,9 miliardi di euro nel 2018. Il profilo del
giocatore d’azzardo secondo la Caritas, è prevalentemente maschio, oltre i 40
anni con titolo di studio medio-alto
Il 44% degli studenti abita o frequenta una scuola a pochi passi dove si può giocare d’azzardo
e quasi il 50% degli studenti tra i 14 e i 19 anni ha giocato d’azzardo almeno una volta nel
corso dell’anno 2017/2018
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16. I cosiddetti « esodati» sono tutti
quei lavoratori che, prossimi alla
pensione, hanno aderito ad
accordi individuali o collettivi di
« esodo» incentivato, lasciando
il lavoro per una somma di
denaro offerta dall’azienda
GLI ESODATI
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17. IL GRIDO DEI POVERI
Papa Francesco afferma
che il grido dei poveri
diventa ogni giorno più
forte ma meno ascoltato
poiché sovrastato dal
frastuono dei ricchi
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18. VECCHIE E NUOVE POVERTÀ
In passato il povero era colui il quale aveva
un reddito nullo o insufficiente a soddisfare
i propri bisogni
Oggi invece si tratta di persone che
vivono condizioni di difficoltà che come
conseguenze hanno la loro esclusione
dalla società
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19. Oggigiorno si vive la “crisi della famiglia” con coppie che sempre più
frequentemente si separano
Questo comporta l’allontanamento dei mariti da casa che pur
continuando a lavorare conducono una vita in condizioni di povertà
LA CRISI DELLA FAMIGLIA
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20. L’ingorgo generazionale è una
sorta di tappo che non permette
ai 20enni di lavorare mentre
permette ai 50enni di trovare più
facilmente un lavoro. L’età per il
mondo del lavoro è diventato un
problema infatti più sei giovane
meno lavori
INGORGO GENERAZIONALE
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21. Ladri per necessità e/o per fame, è la nuova categoria di «fuorilegge» che
le forze dell’ordine hanno inserito nel manuale dei nuovi reati. I furti
hanno una rilevanza ancora minima, intorno al 15%, ma il movimento è in
crescita
I NUOVI
LADRI
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