Palermo assessment neuropsicologico bed side-stroke
1. 1° Convegno
COGNITIVITA’ E MALATTIE NEUROLOGICHE
Torino, 19 OTTOBRE 2012
PRESENTAZIONE DI UN PROTOCOLLO NEUROPSICOLOGICO BED-SIDE
SARA PALERMO
2. Neuropsicologia Clinica, Ictus e Patologie Cerebrovascolari: Obiettivi
L'assessment neuropsicologico contribuisce:
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A completare la diagnosi neurologica, supportandone la diagnosi
differenziale;
A fornire al paziente e alla famiglia indicazioni sulle abilità compromesse
e su quelle residue, per poter riadattare in modo congruente le
aspettative e gli obiettivi per il futuro, nonché le strategie di compenso;
Ad individuare la prognosi clinica generale;
A strutturare il progetto riabilitativo integrato;
A sviluppare il programma di riabilitazione neuropsicologica;
Alla stesura della relazione clinica a scopo legale, peritale o assicurativo.
4. QUANTIFICAZIONE DEI DEFICIT COGNITIVI IN FASE ACUTA
FASE di SCREENING (T0)
3 DIMENSIONI FONDAMENTALI
1. Cognizione (funzioni strumentali e funzioni esecutive)
2. Comportamento, tono dell’umore e sintomatologia neuropsichiatrica
3. Consapevolezza di malattia
SCOPO
Identificare l’impairment cognitivo;
Identificare la natura modulare o non-modulare dei deficit cognitivi;
Valorizzare le funzioni preservate su cui fondare la riabilitazione.
CARATTERISTICHE
• Rapida e agevole somministrazione (eseguibile al letto del malato);
• Non affaticante per il paziente,
• Adeguata specificità (per lato emisferico e sede lesionale);
13. CONCLUSIONI
Un protocollo neuropsicologico bed-side:
– Deve prevedere l’esame delle funzioni cognitive più rilevanti associato
ad una valutazione neuropsichiatrica del soggetto al momento
dell’esame;
– Richiede un approccio flessibile che venga ritagliato sulle necessità,
abilità e limiti del paziente ma che consenta di dare risposte adeguate
agli interrogativi diagnostici e di programmazione che motivano l’esame;
– Deve costituire un’esperienza di conoscenza positiva per la persona del
proprio funzionamento cognitivo
• attenzione ai bisogni di autostima, di rispetto di sé e dignità della persona
per controbilanciare il senso di angoscia e/o di impotenza che la malattia o
la paura di essa induce;
– Richiede competenze professionali, modalità operative/conoscenze
teoriche aggiornate e competenze relazionali specifiche.