Dopo aver analizzato il turismo e la sua antropologia, si analizza la Festa Triennale della Madonna della Colletta di Luzzogno. Dagli aspetti più spettacolari a quelli più peculiari. Come la festa riesce ad attrarre migliori di persone in poche ore e come muta il rapporto tra la comunità ospitante ed il turista, in spazi comuni ma con esigenze divergenti. Il tema è stato pubblicato nel libro "Mobilità culturale e spazi ospitali", stampato dalla SIAA (Società Italiana di Antropologia Applicata) nel dicembre 2018.
Il dilemma di visione tra industria,territorio, turismo
La Madonna della Colletta, da rito di luce e festa religiosa: il rapporto tra comunità e forestieri
1. LA MADONNA DELLA COLLETTA DA RITO
DI LUCE A FESTA RELIGIOSA: IL RAPPORTO
TRA COMUNITÀ E FORESTIERI
Dott. Samuel Piana
2. –Italo Calvino
“Mi interessa tutto ciò che è a cavallo tra varie
discipline, particolarmente quando avverto componenti
antropologiche o echi della storia delle scienze.Vivo in
un’epoca satura di teorie e di discorsi astratti, e per
reazione cerco di basarmi su cose che vedo, su soggetti,
su immagini”.
4. Turismo: una parola dai molti
significati
Il turismo non è un settore economico!
Il flusso motivato di persone ha diverse esigenze che creano
aspetti di economia diversa - quindi il turismo è intersettoriale!
la società postmoderna ha cambiato il modo di vivere i momenti
di svago: da momenti liberi di massa a momenti di “relax”
individuali
5. Turismo: una parola dai molti
significati
il turismo è un fenomeno dinamico e complesso da monitorare:
anni ’50 4S: Sea, Sand, Sun, Sex - oggi le 3L: Leisure, Landscape,
Learning - futuro 4E (Environment and clean nature, Educational
tourism, Event and mega Event, entertainment and fun)
internet ha cambiato profondamente il modo di approcciarsi alla
destinazione
tutta l’offerta turistica deve indirizzarsi a presentare al visitatore
il genius loci della destinazione!
6. Perché viaggio?
Perché pratico turismo?
Perché mi piace!
Perché vedo posti che non conosco
Perché è economicamente vantaggioso (cambio valute)
….
…
Perché sento la necessità di scoprire culture lontane!
Perché sono alla ricerca dei caratteri più veri, degli usi e dei costumi della comunità
che mi ospita!
7. Perché partecipo ad un evento
tradizionale?
Perché…si fa festa!
Perché…è bello!
Per aiutare il paese
…….
……
Perché mi sento uno del paese (della comunità)
Perché sento la necessità (ne ho bisogno) di partecipare all’evento, sentirmi un
“piccolo frammento della comunità”
8. ANTROPOLOGIA DELTURISMO
Oggetto di studio: l’ospitalità
fenomeno: dimensione collettiva, pubblica e culturale
turismo come modello e motivazione poco studiato poiché porta
problemi di interpretazione e posizionamento
9. AIUTO! LATRIBÙ DITURISTI!
I turisti si fanno una “idea mentale”
della comunità ospitante
La comunità ospitante si fa una “idea
mentale” del turista
Duccio Canestrini (antropologo)
afferma: anche i turisti possono
definirsi una tribù e in quanto tale
bisogna iniziare a studiarla!
Queste due idee quasi sempre sono
in contrapposizione
Ma si sa…due poli opposti si
attraggono!
Quindi basta dare le giuste
“coordinate” per creare la giusta
relazione!
12. VALLE STRONA E/OVALSTRONA?
LaValle Strona . situata nel territorio della provincia piemontese delVerbano-Cusio-Ossola, il suo territorio si snoda da Omegna a
Campello Monti incuneandosi tra laValsesia (VC), laValle Anzasca e l’Ossola inferiore; . divisa in quattro Comuni:Valstrona, Massiola,
Loreglia e Germagno.
13. L’ALTA, LA MEDIA E LA BASSA
VALLE STRONA
I comuni della BassaValle Strona sono: Germagno e Loreglia (con
la sua frazione Chesio)
Le frazioni che compongono la media valle sono: Strona,
Luzzogno, Inuggio e Sambughetto (che fanno parte del comune di
Valstrona), Massiola e la sua frazione Marmo (comune di
Massiola)
Le frazioni dell’altaValle sono: Forno e Campello Monti
(appartenenti al comune diValstrona)
14. LE ECCELLENZE
LaValle strona è conosciuta anche come laValle dei “Gratagamul”
cioè la valle di chi fa il solletico alle “gamole” che si annidano
all’interno del legno…laValle degli artigiani dell’oggettistica del
legno in 22 Km - 32 aziende artigiane (unica realtà con questa
concentrazione in Piemonte!)
Tante escursioni ed itinerari alla scoperta dei paesi, della
popolazione in un ambiente tranquillo
Sicuramente tra le eccellenze della Valle Strona troviamo:
…come le ostriche per scovare le perle della Valle
bisogna “scavare” sotto la superficie!
15. LE ECCELLENZE “NASCOSTE”
LaValle Strona è unica al mondo dal punto di vista geologico
InValle Strona sono stati trovati resti dell’ursus speleus, presso le Cave di Marmo
LaValle Strona, essendo “isolata” rispetto al resto delVCO, ha mantenuto un apparato
folklorico e di tradizioni uniche nel Piemonte - la più conosciuta tra le tradizioni è sicuramente
la festa triennale della Madonna della Colletta di Luzzogno.
Se in ossola è conosciuto il “tesoro di Craveggia” con 206 pezzi, laValle Strona, precisamente a
Forno, esiste un “museo di arte Sacra con 500 pezzi con addirittura un ex-voto costruito su
una vetrata…importante anche il “San Francesco inginocchiato” del noto pittore Guercino!
L’altaValle Strona si differenzia in modo sostanziale perché a Campello Monti erano presenti i
Walser (colonia di Rimella inVal Sesia)…si narra e si hanno anche notizie storiche riguardanti
la tradizione della “posa dei morti”…quando il gelo impediva ai campellesi di raggiungere la
“comunità madre” di Rimella
16. LA PIETRA:TRA ECONOMIA E
TURISMO
Cava di marmo: sita tra Sambughetto e
Piana di Fornero, aperta dal 1925 al 1972.
Il marmo estratto è servito anche per
costruire il duomo di Milano.Vicino alla
cava ci sono dei buchi scavati
dall’erosione delle acque dove, si racconta
vivessero le streghe
Le grotte di Sambughetto sono le uniche
grotte di Marmo visitabili, anche da persone
non esperte, in tutto ilV.C.O.
17. LA “VIA DEI MORTI”
I Walser di Capello Monti erano
legati alla comunità di riferimento
a Rimella
Durante i lunghi inverni nevosi,
quando non si riusciva a
raggiungere il santuari a répit di
Rimella, c’era l’usanza di inumare i
morti Campellesi nella neve
presso l’ “Obrumbalme” questa
pratica duro fino al 1552!
18. MUSEO DI ARTE SACRA
Il museo, oggi posizionato nella sagrestia
della chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Forno
custodisce 500 pezzi.
Molti di questi oggetti sono candelabri od
oggetti che riguardano la vita sacra delle
comunità dell’alta valle
Tra questi, per diritto di proprietà ci
sarebbe il “San Francesco inginocchiato”,
la più importante opera del Guercino…
purtroppo l’opera, dopo essere stata
rubata dalla chiesa parrocchiale di
Campello Monti non è più tornata inValle
Strona!
22. LATELA
La costruzione del tunnel richiede abilità ed esperienza. costituito da una
struttura portante su cui vengono collocati, con una particolare tecnica, a
forma di padiglione, pezze di tela di canapa, filata e tessuta in casa dalle
donne in tempi ormai lontani, conservate con grande cura unicamente per
l’edificazione di questo straordinario passaggio. Di “pezze” (della lunghezza
dai 7 ai 12 metri per 70 cm di larghezza) ne. vengono posate ben 218.
23. LA GALLERIA
La “Galleria” . lunga un’ottantina di metri, inizia dal portico della Chiesa
Parrocchiale, attraversa la piazza e prosegue lungo lo “stradone” giungendo
alla Chiesa di S. Marta. Una settimana prima della festa vengono infissi nel
terreno i pali di legno (sostituiti nel ’91) che, con le “traverse”, formano la
struttura portante di questo singolare padiglione. Il sabato della festa, alle 4
del mattino, il presidente del comitato suona la campana della piccola chiesa
di S. Marta per radunare gli uomini. I primi lavori consistono nel tendere le
corde che sosterranno la tela e nella stesura dei cavi per l’impianto elettrico;
poi, partendo dal portico, sono sistemate, con vigorosi lanci, le “pezze” di tela
che servono a coprire la volta.Ai lati si chiude con i preziosi lenzuoli
ricamati.
24. ARCHITRIONFALI
Sono posti gli “archi di trionfo” all’ingresso del paese, alla fine della galleria e
presso ogni Cappella, precisamente di: S. Giovanni, S. Rocco, Santa Lucia, della
“Buona Morte” (al ponte), dell’Addolorata (alla “Crocetta”), infine alla
Cappella di S. Filippo Neri sotto l’antica casa Parrocchiale. Questi “archi
trionfali” si realizzano con due piante di faggio lunghe e sottili piegate ad
arco, con rami frondosi intrecciati ad altri di pino e addobbati con ghirlande e
palloncini di carta colorata. Le case lungo la via percorsa dalla Processione
sono addobbate di palloncini, festoni, scritte inneggianti a Maria, rosari e
decorazioni religiose colorate ed illuminate in modo da creare un magico
effetto in segno di devozione e di fede.
25. I FALÒ
Un tempo gli alpigiani di Luzzogno che si trovavano nelle baite durante il periodo
della festa triennale, per sentirsi partecipi al momento dell'uscita della Madonna dal
Santuario, accendevano i falò. In questo modo sembrava che gli alpigiani di Curcius,
Turigia, Campalér, Curblon, Còll, Casalèr, Cugél, Loccia,Vègia, Rundéi, Bulei, Culàcia, Capéla
ad'i Alpini gareggiasssero fra loro per realizzare il falò più bello e spettacolare. Già
l’essenza del falò richiama subito ad un rito di luce e di vittoria nei confronti delle
tenebre. La struttura del falò è formata da una impalcatura in legno, carica il più
possibile di legna e materiale da ardere, con una pianta portante molto alta al
centro che mantiene nella giusta direzione le enormi fiammate. I due più importanti
sono il falò dei ragazzi lungo il riale presso il ponte che conduce alla Colletta e il
falò dei coscritti, i ragazzi di età compresa tra i 19 ed i 21 anni; quest'ultimo è posto
sulla cresta dell'alpe Loccia.
26. IL PERCORSO DI LUCE: I SANTI INDICANO
COME RAGGIUNGERE LA MADONNA DELLA
COLLETTA
Dalla chiesa di San Giacomo, si entra in galleria
usciti dalla galleria è presente la raffigurazione di San Giovanni Battista (proprio nell’ultima parte la chiesa di
San Marta)
Svoltando a destra e percorrendo tutta la strada ci si ritrova nella piazza del circolo di Luzzogno: troviamo
un piccolo altare: al centro San Rocco, MA, in uno dei due lati Santa Lucia
riprendiamo a camminare immettendoci in “via Santa Lucia”…un caso?
dopo il tratto in salita, appena la strada si appresta alla discesa, ecco sulla destra una piccola edicola dedicata
a Santa Lucia
passato il ponte (sulla sinistra troviamo il falò dei matai) un sediola con laVergine ed una statua di Santa Lucia
Si sale al Santuario, poco prima dell’ultima curva dell’itinerario ancora una edicola votiva dedicata a Santa
Lucia (ex voto di Rinaldi)
27.
28. LA LUCE E L’OMBRA: IL NOTO E
L’IGNOTO
una suggestione o un fondo di verità
Santa Lucia, nota per il suo martirio, nelle agiografie minori non
muore per il dolore inflittole anzi passerà ancora la pena di essere
messa al rogo (come le streghe?!?) e alla fine verrà sgozzata
(iugulazione)
Santa Lucia è la santa che preserva la vista, che permette di vedere la
luce, MA è anche colei che viene messa al rogo (nesso con il falò?)
A due passi da Luzzogno, sull’altra sponda della valle, dove per 3 mesi
all’anno manca il sole c’è Sambughetto: il paese delle streghe!
29. QUALCHE DATO SIGNIFICATIVO
353 abitanti (censimento 2001)
circa 8000 presenze durante la sola giornata clou della Festa
Ogni 3 anni il paese di Luzzogno cambia “faccia”
Abbiamo notizie storiche della Festa dal 1585, ma ha origini
ancora più antiche
30. L’OSPITALITÀ
2 pullman navetta da 40 posti (il massimo transitabile sulla strada
Strona-Luzzogno) attivo nel trasporto delle persone dalle ore
18.00. Circa 3000 pax
circa1000 coperti predisposti dai tanti volontari della Festa che
raduna tutte le associazioni (su 4 turni)
il Comitato, braccio operativo della parrocchia, coordina tutti gli
aspetti inerenti la festa
31. RAPPORTO RESIDENTI - OSPITI
I componenti del comitato intervistati hanno espresso interesse
verso il “turismo religioso”
Alcuni visitatori sono colpiti dagli aspetti più scenografici, altri
iniziano un “pellegrinaggio” camminando da Strona
Rapporto conflittuale tra “visitatori superficiali” (non interessati
agli aspetti religiosi o antropologici dell’evento) e componenti del
comitato
32. MEDIARE IL RAPPORTO?
Il continuo crescere di visitatori porta a possibili tensioni
Per smorzare le tensioni bisogna istruire
Proposte visite guidate culturali-turistiche della festa
50 persone, durata 1 giornata intera di visita (stessa fatica)…
migliora l’affinità tra visitatori e residenti!
33. LA FESTA
Per maggiori informazioni è possibile consultare il paper:“La Madonna
della Colletta. Un rito di luce e di tradizione contadina”
https://www.academia.edu/30088250/La_Madonna_della_Colletta_di_Luzzogno_-
_Un_rito_di_luce_e_di_tradizione_contadina
Per lo specifico tema: rapporto turisti-comunità ospitante (host-Guest)
https://www.academia.edu/38652171/
Rapporto_tra_turisti_e_riti_di_fede_contadina_il_caso_della_Madonna_della_Colletta_di_Lu
zzogno
34. – Jean Jaurès
“La tradizione non consiste nel conservare le ceneri ma
nel mantenere viva una fiamma”.