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Interrogatorio del capo di gabinetto della questura di Milano Pietro Ostuni,
reperibile la sera del 27 maggio del 2010, quando Ruby viene fermata e portata in
questura.

Il giorno 30/10/2010 alle ore 12:50 in Milano negli uffici della Procura della

Repubblica siti in Milano piazza Umanitaria n. 5 -stanza 414 – avanti ai Pubblici

Ministeri dott.ssa Ilda BOCCASSINI (Procuratore della Repubblica Aggiunto) e

dott. Antonio SANGERMANO (Sostituto Procuratore della Repubblica) – in

relazione al fascicolo di cui in epigrafe, presente:

Dott. OSTUNI Pietro, nato ii 29/3/1960 a Altamura. residcnte a Sesto San Giovanni.

Preliminarmente il predetto viene avvertito dell’obbligo di riferire ciò che sa in

relazione ai fatti sui quali viene sentito ed altresì delle conseguenze penali cui

può incorrere ex art. 371 bis c.p. ne1 caso in cui renda dichiarazioni false ovvero

taccia, in tutto o in parte, ciò che sa sui fatti medesimi.

DOMANDA: Dottor Ostuni, quale funzione svolge?

RISPOSTA: Sono un funzionario di Polizia. Lavoro presso la Questura di Milano

e dal 1 ottobre 2004 rivesto l’incarico di capo di Gabinetto.

DOMANDA: Può spiegare sinteticamente in che cosa consiste il lavoro di capo

di Gabinetto?

RISPOSTA: A parte occuparmi dell’organizzazione in generale della Questura,

sovrintendo e organizzo tutti i servizi di ordine e sicurezza pubblica che ci sono

su Milano. Poi ho le responsabilità della Segreteria di Sicurezza; la Segretaria di

Sicurezza e quella che gestisce tutte le personalità, possono essere sia politiche

che di altra natura, perché la Segreteria di Sicurezza gestisce anche le misure di

protezione alle varie personalità a rischio.

DOMANDA: Lei ricorda se il 27 maggio 2010 era a Milano ed in particolare nel

corso della giornata quale stato il suo orario di lavoro?

RISPOSTA: Io quel giorno ero a Milano, ho fatto normalmente orario di ufficio.
La mattina sono stato in ufficio dalle 8.00 alle 14.00, circa, più o meno gli orari che faccio
normalmente. Poi credo di essere rientrato, come spesso

accade, intorno alle 17.00 del pomeriggio e poi di essere andato via alle

20.00/20.15, più o meno questi sono gli orari che ho fatto quel giorno.

DOMANDA: Lei ricorda se in quella giornata è successo qualcosa di particolare,

che le è rimasto nella memoria?

RISPOSTA: No, nel corso del mio orario di ufficio sicuramente no.

DOMANDA: E dopo il suo orario di ufficio lei ha memoria di essere stato

chiamato, in ragione ovviamente di motivi di lavoro, da funzionari o comunque

appartenenti alla Polizia di Stato o esterni alla Polizia di Stato?

RISPOSTA: Appartenenti alla Polizia di Stato, no. Intorno alle 23.00/23.15 del

27/5/2010, io ero già a letto, ebbi a ricevere una telefonata sul mio cellulare, una telefonata da uno
degli addetti al servizio di scorta del Presidente del Consiglio, Cavaliere Silvio Berlusconi.

DOMANDA: Può riferire nel dettaglio quale è stato il conlenuto di questa

telefonata e, in primis, chi fosse l’addetto alla sicurezza che lo ha chiamato quel

giorno intorno alle ore 23.15?

RISPOSTA: L ‘addetto alla sicurezza che mi chiamò si chiama Ettore Estorelli,

un ex appartenente alla Polizia di Stato attualmente in servizio presso la

Presidenza del Consiglio; non so in quale organismo, verosimilmente nei servizi

segreti.

DOMANDA: Ci riferisca la telefonata.

RISPOSTA: Premetto che io, in ragione proprio della mia professione e del ruolo

che ricopro all’interno della Questura, sono in pratica reperibile h24, e che mi

impone di tenere acceso il cellulare sempre. Per quanto riguarda il contenuto

della telefonata si è svolta nel modo seguente: il primo interlocutore era appunto

l’addetto alla sicurezza, che mi disse “Dottore, le passo il Presidente del

Consiglio perché c’è un problema “. Subito dopo il Presidente del Consiglio mi
ha detto che vi era in Questura una ragazza di origine nordafricana, che gli era

stata segnalata come nipote di Mubarak, e che un Consigliere parlamentare, la

signora Minetti, si sarebbe fatta carico di questa ragazza. La telefonata finì così.

DOMANDA: E lei dopo questa telefonata che cosa ha fatto?

RISPOSTA: Ho contattato pertanto il funzionario di turno presso l’UPG,

Dottoressa Iafrate, la quale mi confermò che stavano trattenendo in Questura una

ragazza nord africana e che tra l’altro la stavano per rilasciare in quanto non vi

era posto in comunita di accoglienza.

DOMANDA: Lei come ha fatto a contattare il funzionario di turno?

RISPOSTA: L’ho chiamato sul cellulare.

DOMANDA: Ma lei come ha fatto a sapere che si trattava proprio della

Dottoressa Iafrate, visto che ci sono quattro funzionari che si alternano al servizio

dell’UPG?

RISPOSTA: Se non ricordo male ho chiamato prima in centralino e mi sono fatto

dire chi fosse il funzionario di turno quella notte. Dopodiché ho saputo che si

trattava della Dottoressa Iafrate e l’ho chiamata sul cellulare.

DOMANDA: Ma lei alla Dottoressa Iafrate aveva detto che aveva saputo dalla

Presidenza del Consiglio che era stata fermata e attualmente si trovava nei locali

della Questura di Milano una ragazza minorenne di origine nord africana nipote

del Presidente Mubarak?

RISPOSTA: Si. l’ho riferito alla Dottoressa Iafrate.

DOMANDA: Ma lei quando ebbe a ricevere la telefonata del Presidente del

Consiglio, quest”ultimo le disse che si trattava di una ragazza di origine nord

africana e minore?

RISPOSTA: No, il particolare che fosse minore non lo ricordo, mi disse però che

si trattava di una persona senza documenti.
DOMANDA: Mi scusi Dottor Ostuni, ma se lei nel riferire la telefonata

che ha avuto con il Presidente del Consiglio ha detto che quest’ultimo le aveva

precisato che c’era un Consigliere parlamentare, la signora Minetti, disponibile a

prendere in affido la predetta persona, com’è pensabile che non le abbia detto che

si trattava di un minore?

RISPOSTA: La parola ‘minore’ non fu pronunziata, anche se era implicito che si

trattasse di una minorenne perché si parlò di affido di una persona priva di

documenti.

DOMANDA: La Dottoressa Iafrate che altro le riferì rispetto a questa ragazza

che si trovava in Questura priva di documenti?

RISPOSTA: La Dottoressa Iafrate mi riferì che vi era stato un intervento della

Volante del turno precedente, in strada, a seguito di una richiesta e che la ragazza

era stata portata in Questura.

DOMANDA: Lei ha chiesto cosa stessero facendo rispetto a quella ragazza?

RISPOSTA: La Dottoressa Iafrate mi rispose che la ragazza “era giù” e io ne

dedussi pertanto che si trovava negli uffici del fotosegnalamento. Da li ho avuto

numerosi contatti con Ia Dottoressa Iafrate per accertarmi come la situazione si

stava evolvendo.

DOMANDA: Lei tutto quello che apprendeva dalla Dottoressa Iafrate lo ha poi

comunicato al Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: Nel corso della serata ho avuto un paio di contatti, almeno credo.

cellulare su cellulare, con il su nominato addetto alia scorta del Presidente del

Consiglio, Ettore Estorelli, al quale dicevo che la ragazza sarebbe stata rilasciata

in quanto si stavano ultimando gli accertamenti, e nell’ultima telefonata l’ho

rassicurato dicendogli che la minore veniva affidata al Consigliere parlamentare

Minetti, che poi l’indomani mattina ho scoperto essere il Consigliere regionale
Nicole Minetti.

DOMANDA: Quando lei dice ‘cellulare su cellulare’, vuol dire che ha utilizzato il cellulare suo di
servizio che ha teste indicato e che l’altro cellulare era quello

che possedeva l’addetto alla sicurezza, signor Estorelli?

RISPOSTA: Si. E’ proprio cosi.

DOMANDA: Lei, una volta ricevuta la telefonata tramite l’agente di scorta del

Presidente del Consiglio, oltre a prendere contatti direttamente con il funzionario

di turno in Questura, ha notiziato della telefonata con il Presidente il Questore di

Milano e la segreteria del capo della Polizia?

RISPOSTA: Ho notiziato immediatamente il Questore di Milano avvertendolo

che avevo ricevuto una telefonata dal Presidente del Consiglio, che mi faceva

presente che in Questura si trovava una ragazza e che era la nipote di Mubarak.

Il Questore ha preso atto di questo, pregandomi di fargli sapere come si evolveva

la situazione.

DOMANDA: Nel corso delle telefonate che lei ha avuto con la Dottoressa Iafrate

era stato messo al corrente che la minore non era di origine egiziana, che si

chiamava El Mahroug Karima e che quest’ultima aveva escluso di essere una

parente del presidente?

RISPOSTA: Ricordo perfettamente che la Dottoressa Iafrate mi aveva escluso

che la minore potesse essere egiziana perché era stato verificato che era una

ragazza di origine marocchina, che si chiamava Karima El Mahroug:

sinceramente non mi ricordo che la Dottoressa Iafrate mi disse che la ragazza

avesse escluso che era parente di Mubarak.

DOMANDA: Le faccio presente che la Dottoressa Iafrate, sentita in qualità di

persona informata, ha invece precisato che lei fu messo al corrente che la ragazza

avesse escluso qualsiasi parentela con Mubarak, anzi la Dottoressa Iafrate ha

precisato di averle riferito anche che i genitori della ragazza. Interpellati, avevano
escluso categoricamente che ci fosse tale tipo di parentela. A fronte di queste

precisazioni fornite dalla sua collega, lei è in grado di ricordare meglio?

RISPOSTA: Prendo atto che la Dottoressa Iafrate ha dichiarato di avermi detto

questo particolare, io sinceramente continuo a non ricordarlo. Ricordo invece che

mi fu detto che il padre della minore faceva l’agricoltore in Sicilia.

DOMANDA: Dottor Ostuni, sembra veramente inverosimile che lei non abbia

saputo dalla Dottoressa Iafrate la circostanza teste indicata, anche perche lei ha

ammesso di aver saputo ad un certo punto le generalità della minore e quindi il

fatto che era nata in Marocco.

RISPOSTA: Ripeto, ribadisco che sinceramente non ricordo che mi fu detto che

la ragazza aveva negato di essere parente del Presidente egiziano. Così come

anche il padre. Ricordo perfettamente che mi fu detto che aveva origine

marocchina e che il padre faceva l’agricoltore.

DOMANDA: Ammesso che sia credibile quello che lei ci sta dicendo. Ma

avendo già a sua disposizione due elementi: che la ragazza era marocchina e che

il padre faceva l’agricoltore, le è sembrato possibile che potesse essere vera la

notizia che le era stata fornita dal Presidente Silvio Berlusconi e cioè che si era in

presenza di una parente del Presidente egiziano?

RISPOSTA: Certamente, no. Io ero convinto, sulla base delle notizie che

ricevevo dalla Dottoressa Iafrate, che la minore che tenevamo in quel momento

in Questura, priva di documenti, non potesse essere in alcun modo parente del

Presidente egiziano.

DOMANDA: Questa sua certezza, e cioè che le era stata riferita una circostanza

non vera l’ha riferita quella notte al Questore di Milano per chiedere consiglio,

per veriticare insieme alla massima autorità milanese che cosa si dovesse fare

rispetto aile notizie che pervenivano da Roma?
RISPOSTA: No. L’ho informato la mattina successiva.

DOMANDA: Nei contatti telefonici che lei ha avuto in primis col Presidente

Silvio Berlusconi e poi col suo addetto alla sicurezza, ha riferito che comunque il

rilascio della minore era condizionato dall”assenso del Pubblico Ministero presso

la Procura dei Minori?

RISPOSTA: No. Di fatti procedurali non ne ho parlato né con il Presidente

Berlusconi né tantomeno con la sua scorta.

DOMANDA: E’ evidente dagli atti che poi la minore era stata affidata alla signora

Minetti. Lei, comunque, visto che ha ammesso di non aver creduto alla storia

della nipote di Mubarak ha redatto una relazione di servizio con la quale ha

esternato le sue certezze e i suoi dubbi al suo diretto superiore, ovviamante al

Questore. Oppure direttamente o indirettamente al capo dellaPolizia?

RISPOSTA: No, non l’ho redatta.

DOMANDA: Può spiegarne le ragioni?

RISPOSTA: Ne ho parlato a voce con il Questore di Milano.

DOMANDA: Le risulta che il Questore di Milano abbia relazionato per iscritto

rispetto alla vicenda della minore?

RISPOSTA: No, non mi risulta.

DOMANDA: Lei quindi riteneva che una volta che aveva relazionato a voce il

Questore il giorno dopo e seguito l’iter della procedura chiedendo notizie la

Dottoressa Iafrate, era inutile che si relazionasse per iscritto?

RISPOSTA: Si, ho ritenuto così.

DOMANDA: E quindi capisco che non ha richiesto a chicchessia una relazione

riepilogativa della vicenda della minore El Mahroug Karima?

RISPOSTA: No, ribadisco, non ho richiesto nessuna relazione, anche se mi è

pervenuta la mattina successiva sui mio tavolo una relazione a firma della
Dottoressa Iafrate.

DOMANDA: Per quale motivo la Dottoressa Iafrate ha sentito la necessità di

fare una relazione sulle circostanze dell’affidamento della minore? Lei mi vuol

dire che per prassi lei riceve quotidianamente relazioni da parte dei funzionari di

turno all’UPG ogni qualvolta siano fennati per strada dei minori?

RISPOSTA: Si, questa è la prassi, nel senso che le annotazioni relative agli

interventi vengono ordinariamente inviate all’ufficio di Gabinetto, mentre con

riferimento alla relazione redatta dalla Dottoressa Iafrate, fa stessa fu estesa in

considerazione della vicenda. Io non ricordo se nel caso in questione sia stato io

nel corso della notte a chiedere alla Dottoressa Iafrate di redigere poi una

relazione. Sta di fatto che io la mattina del 28 maggio mi sono trovato sul tavolo

la relazione che l’Ufficio mi mostra.

L’Ufficio da atto che il Dottor Ostuni legge il documento e conferma che si tratta

proprio della relazione redatta dalla Dottoressa Iafrate.

DOMANDA: Come mai in questa relazione non vi è traccia della telefonata

ricevuta dal Presidente del Consiglio, dei contatti durante la notte con gli addetti

alla sicurezza del Presidente del Consiglio circa gli sviluppi della vicenda che

riguardava la minore? Come mai nella relazione non vi è traccia del fatto della

parentela con il Presidente Mubarak?

RISPOSTA: Premetto che alla Dottoressa Iafrate io dissi che avevo ricevuto una

notizia dalla Presidenza del Consiglio che mi informava della presenza nella

nostra Questura di una ragazza di origine nord africana e che era nipote del

Presidente Mubarak. Per rispondere alla vostra domanda, posso solo dire che

non so le ragioni per le quali la Dottoressa Iafrate non ha specificato nella sua relazione questi
particolari.

DOMANDA: Dottor Ostuni, ma nel momento in cui la Dottoressa Iafrate a suo
dire non ha pensato di dover puntualizzare questi punti nella relazione, e visto

che lei ha poco fa confermato che la relazione era stata fatta perché si trattava di

un caso particolare, perché non ha ritenuto di convocare la Dottoressa Iafrate e

farle fare una relazione piu dettagliata, che contenesse i due punti, e cioè della

telefonata ricevuta dalla Presidenza del Consiglio e del fatto che era stato

sostenuto dal Presidente del Consiglio che si trattava della nipote di Mubarak?

RISPOSTA: Non l’ho fatto, non ci ho pensato.

DOMANDA: E’ stata consegnata alla signora Minetti la minore? Sono stati fatti

accertamenti sulla identità della signora Minetti e di altri eventuali soggetti che

alla medesima si accompagnassero in Questura?

RISPOSTA: Si. So che l’identità effettiva della signora Minetti fu accertata,

perché me lo ha riferito Ia Dottoressa Iafrate. Mi sembra che ci fosse una persona

insieme alla Minetti, ma non ne conosco l’identità.

DOMANDA: Senta Dottore, in sostanza una ragazzina viene consegnata a un’estranea avete
disposto che fossero fatti accenamenti di monitoraggio

successivi per controllare dove fosse questa minore?

RISPOSTA: No, io direttamente no. Non so se li abbia fatti l’UPG o il

Commissariato di zona. So che in seguito la minore è stata nuovamente fermata.

Credo agli inizi di giugno. cosi come mi è stato riferito dal dirigente dell’UPG

Dottor Morelli, il quale mi disse anche che non era riuscito a mettersi in contatto

con il Consigliere Minetti. A quel punto io dissi di metterla in comunità.

DOMANDA: A lei risulta che a seguito di questo nuovo controllo effettuato sulla

minore sia stata fatta una conseguente segnalazione al Tribunale per i Minorenni

stante il fatto che evidentemente l’affidataria, Nicole Minetti, non aveva

ottemperato ai suoi doveri?

RISPOSTA: Non ho pensato a suggerire di effettuare alcuna segnalazione.

DOMANDA: Lei è stato contattato recentemente dal Questore o comunque da
altri responsabili della Polizia di Stato sempre in relazione alla vicenda della minore El Mahroug
Karima, o è stato contattato da esterni?

RISPOSTA: Da soggetti esterni, no, ma dopo che è uscita la vicenda sui giomali ne ho parlato con
il Questore ed è stato fatto un appunto su richiesta del

Dipartimento. E cioè in particolare dalla Segreteria del Capo della Polizia.

DOMANDA: Se capisco bene, la Segreteria del Capo della Polizia quindi non

era stata informata della vicenda della minore rispetto a quello che era accaduto

nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010?

RISPOSTA: Per quello che risulta a me, no, tenderei ad escluderlo.

DOMANDA: Questa nota che è stata inviata al Dipartimento l’ha redatta lei e, in

caso negativo, l’ha letta?

RISPOSTA: Non l’ho redatta io, ma l’ho letta.

DOMANDA: Visto che l’ha letta, la nota conteneva anche le notizie relative alle

telefonate che lei ebbe a ricevere dal Presidente del Consiglio e il fatto che

quest’ultimo le aveva riferito che si trattava della nipote di Moubarak?

RISPOSTA: Si, nella nota è stato specificato tutto.

DOMANDA: Visto che lei si era interessato per questa vicenda, è stato

ringraziato o ha avuto contatti di rassicurazione successivi per tutto quello che

aveva fatto da parte della Presidenza del Consiglio?

RISPOSTA: Quando ho informato il caposcorta Ettore Estorelli dell’esito

positivo della vicenda, e cioè che la minore era stata affidata alla Consigliere

Minetti, l’Estorelli mi disse “Va bene”.

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  • 1. Interrogatorio del capo di gabinetto della questura di Milano Pietro Ostuni, reperibile la sera del 27 maggio del 2010, quando Ruby viene fermata e portata in questura. Il giorno 30/10/2010 alle ore 12:50 in Milano negli uffici della Procura della Repubblica siti in Milano piazza Umanitaria n. 5 -stanza 414 – avanti ai Pubblici Ministeri dott.ssa Ilda BOCCASSINI (Procuratore della Repubblica Aggiunto) e dott. Antonio SANGERMANO (Sostituto Procuratore della Repubblica) – in relazione al fascicolo di cui in epigrafe, presente: Dott. OSTUNI Pietro, nato ii 29/3/1960 a Altamura. residcnte a Sesto San Giovanni. Preliminarmente il predetto viene avvertito dell’obbligo di riferire ciò che sa in relazione ai fatti sui quali viene sentito ed altresì delle conseguenze penali cui può incorrere ex art. 371 bis c.p. ne1 caso in cui renda dichiarazioni false ovvero taccia, in tutto o in parte, ciò che sa sui fatti medesimi. DOMANDA: Dottor Ostuni, quale funzione svolge? RISPOSTA: Sono un funzionario di Polizia. Lavoro presso la Questura di Milano e dal 1 ottobre 2004 rivesto l’incarico di capo di Gabinetto. DOMANDA: Può spiegare sinteticamente in che cosa consiste il lavoro di capo di Gabinetto? RISPOSTA: A parte occuparmi dell’organizzazione in generale della Questura, sovrintendo e organizzo tutti i servizi di ordine e sicurezza pubblica che ci sono su Milano. Poi ho le responsabilità della Segreteria di Sicurezza; la Segretaria di Sicurezza e quella che gestisce tutte le personalità, possono essere sia politiche che di altra natura, perché la Segreteria di Sicurezza gestisce anche le misure di protezione alle varie personalità a rischio. DOMANDA: Lei ricorda se il 27 maggio 2010 era a Milano ed in particolare nel corso della giornata quale stato il suo orario di lavoro? RISPOSTA: Io quel giorno ero a Milano, ho fatto normalmente orario di ufficio.
  • 2. La mattina sono stato in ufficio dalle 8.00 alle 14.00, circa, più o meno gli orari che faccio normalmente. Poi credo di essere rientrato, come spesso accade, intorno alle 17.00 del pomeriggio e poi di essere andato via alle 20.00/20.15, più o meno questi sono gli orari che ho fatto quel giorno. DOMANDA: Lei ricorda se in quella giornata è successo qualcosa di particolare, che le è rimasto nella memoria? RISPOSTA: No, nel corso del mio orario di ufficio sicuramente no. DOMANDA: E dopo il suo orario di ufficio lei ha memoria di essere stato chiamato, in ragione ovviamente di motivi di lavoro, da funzionari o comunque appartenenti alla Polizia di Stato o esterni alla Polizia di Stato? RISPOSTA: Appartenenti alla Polizia di Stato, no. Intorno alle 23.00/23.15 del 27/5/2010, io ero già a letto, ebbi a ricevere una telefonata sul mio cellulare, una telefonata da uno degli addetti al servizio di scorta del Presidente del Consiglio, Cavaliere Silvio Berlusconi. DOMANDA: Può riferire nel dettaglio quale è stato il conlenuto di questa telefonata e, in primis, chi fosse l’addetto alla sicurezza che lo ha chiamato quel giorno intorno alle ore 23.15? RISPOSTA: L ‘addetto alla sicurezza che mi chiamò si chiama Ettore Estorelli, un ex appartenente alla Polizia di Stato attualmente in servizio presso la Presidenza del Consiglio; non so in quale organismo, verosimilmente nei servizi segreti. DOMANDA: Ci riferisca la telefonata. RISPOSTA: Premetto che io, in ragione proprio della mia professione e del ruolo che ricopro all’interno della Questura, sono in pratica reperibile h24, e che mi impone di tenere acceso il cellulare sempre. Per quanto riguarda il contenuto della telefonata si è svolta nel modo seguente: il primo interlocutore era appunto l’addetto alla sicurezza, che mi disse “Dottore, le passo il Presidente del Consiglio perché c’è un problema “. Subito dopo il Presidente del Consiglio mi
  • 3. ha detto che vi era in Questura una ragazza di origine nordafricana, che gli era stata segnalata come nipote di Mubarak, e che un Consigliere parlamentare, la signora Minetti, si sarebbe fatta carico di questa ragazza. La telefonata finì così. DOMANDA: E lei dopo questa telefonata che cosa ha fatto? RISPOSTA: Ho contattato pertanto il funzionario di turno presso l’UPG, Dottoressa Iafrate, la quale mi confermò che stavano trattenendo in Questura una ragazza nord africana e che tra l’altro la stavano per rilasciare in quanto non vi era posto in comunita di accoglienza. DOMANDA: Lei come ha fatto a contattare il funzionario di turno? RISPOSTA: L’ho chiamato sul cellulare. DOMANDA: Ma lei come ha fatto a sapere che si trattava proprio della Dottoressa Iafrate, visto che ci sono quattro funzionari che si alternano al servizio dell’UPG? RISPOSTA: Se non ricordo male ho chiamato prima in centralino e mi sono fatto dire chi fosse il funzionario di turno quella notte. Dopodiché ho saputo che si trattava della Dottoressa Iafrate e l’ho chiamata sul cellulare. DOMANDA: Ma lei alla Dottoressa Iafrate aveva detto che aveva saputo dalla Presidenza del Consiglio che era stata fermata e attualmente si trovava nei locali della Questura di Milano una ragazza minorenne di origine nord africana nipote del Presidente Mubarak? RISPOSTA: Si. l’ho riferito alla Dottoressa Iafrate. DOMANDA: Ma lei quando ebbe a ricevere la telefonata del Presidente del Consiglio, quest”ultimo le disse che si trattava di una ragazza di origine nord africana e minore? RISPOSTA: No, il particolare che fosse minore non lo ricordo, mi disse però che si trattava di una persona senza documenti.
  • 4. DOMANDA: Mi scusi Dottor Ostuni, ma se lei nel riferire la telefonata che ha avuto con il Presidente del Consiglio ha detto che quest’ultimo le aveva precisato che c’era un Consigliere parlamentare, la signora Minetti, disponibile a prendere in affido la predetta persona, com’è pensabile che non le abbia detto che si trattava di un minore? RISPOSTA: La parola ‘minore’ non fu pronunziata, anche se era implicito che si trattasse di una minorenne perché si parlò di affido di una persona priva di documenti. DOMANDA: La Dottoressa Iafrate che altro le riferì rispetto a questa ragazza che si trovava in Questura priva di documenti? RISPOSTA: La Dottoressa Iafrate mi riferì che vi era stato un intervento della Volante del turno precedente, in strada, a seguito di una richiesta e che la ragazza era stata portata in Questura. DOMANDA: Lei ha chiesto cosa stessero facendo rispetto a quella ragazza? RISPOSTA: La Dottoressa Iafrate mi rispose che la ragazza “era giù” e io ne dedussi pertanto che si trovava negli uffici del fotosegnalamento. Da li ho avuto numerosi contatti con Ia Dottoressa Iafrate per accertarmi come la situazione si stava evolvendo. DOMANDA: Lei tutto quello che apprendeva dalla Dottoressa Iafrate lo ha poi comunicato al Presidente del Consiglio? RISPOSTA: Nel corso della serata ho avuto un paio di contatti, almeno credo. cellulare su cellulare, con il su nominato addetto alia scorta del Presidente del Consiglio, Ettore Estorelli, al quale dicevo che la ragazza sarebbe stata rilasciata in quanto si stavano ultimando gli accertamenti, e nell’ultima telefonata l’ho rassicurato dicendogli che la minore veniva affidata al Consigliere parlamentare Minetti, che poi l’indomani mattina ho scoperto essere il Consigliere regionale
  • 5. Nicole Minetti. DOMANDA: Quando lei dice ‘cellulare su cellulare’, vuol dire che ha utilizzato il cellulare suo di servizio che ha teste indicato e che l’altro cellulare era quello che possedeva l’addetto alla sicurezza, signor Estorelli? RISPOSTA: Si. E’ proprio cosi. DOMANDA: Lei, una volta ricevuta la telefonata tramite l’agente di scorta del Presidente del Consiglio, oltre a prendere contatti direttamente con il funzionario di turno in Questura, ha notiziato della telefonata con il Presidente il Questore di Milano e la segreteria del capo della Polizia? RISPOSTA: Ho notiziato immediatamente il Questore di Milano avvertendolo che avevo ricevuto una telefonata dal Presidente del Consiglio, che mi faceva presente che in Questura si trovava una ragazza e che era la nipote di Mubarak. Il Questore ha preso atto di questo, pregandomi di fargli sapere come si evolveva la situazione. DOMANDA: Nel corso delle telefonate che lei ha avuto con la Dottoressa Iafrate era stato messo al corrente che la minore non era di origine egiziana, che si chiamava El Mahroug Karima e che quest’ultima aveva escluso di essere una parente del presidente? RISPOSTA: Ricordo perfettamente che la Dottoressa Iafrate mi aveva escluso che la minore potesse essere egiziana perché era stato verificato che era una ragazza di origine marocchina, che si chiamava Karima El Mahroug: sinceramente non mi ricordo che la Dottoressa Iafrate mi disse che la ragazza avesse escluso che era parente di Mubarak. DOMANDA: Le faccio presente che la Dottoressa Iafrate, sentita in qualità di persona informata, ha invece precisato che lei fu messo al corrente che la ragazza avesse escluso qualsiasi parentela con Mubarak, anzi la Dottoressa Iafrate ha precisato di averle riferito anche che i genitori della ragazza. Interpellati, avevano
  • 6. escluso categoricamente che ci fosse tale tipo di parentela. A fronte di queste precisazioni fornite dalla sua collega, lei è in grado di ricordare meglio? RISPOSTA: Prendo atto che la Dottoressa Iafrate ha dichiarato di avermi detto questo particolare, io sinceramente continuo a non ricordarlo. Ricordo invece che mi fu detto che il padre della minore faceva l’agricoltore in Sicilia. DOMANDA: Dottor Ostuni, sembra veramente inverosimile che lei non abbia saputo dalla Dottoressa Iafrate la circostanza teste indicata, anche perche lei ha ammesso di aver saputo ad un certo punto le generalità della minore e quindi il fatto che era nata in Marocco. RISPOSTA: Ripeto, ribadisco che sinceramente non ricordo che mi fu detto che la ragazza aveva negato di essere parente del Presidente egiziano. Così come anche il padre. Ricordo perfettamente che mi fu detto che aveva origine marocchina e che il padre faceva l’agricoltore. DOMANDA: Ammesso che sia credibile quello che lei ci sta dicendo. Ma avendo già a sua disposizione due elementi: che la ragazza era marocchina e che il padre faceva l’agricoltore, le è sembrato possibile che potesse essere vera la notizia che le era stata fornita dal Presidente Silvio Berlusconi e cioè che si era in presenza di una parente del Presidente egiziano? RISPOSTA: Certamente, no. Io ero convinto, sulla base delle notizie che ricevevo dalla Dottoressa Iafrate, che la minore che tenevamo in quel momento in Questura, priva di documenti, non potesse essere in alcun modo parente del Presidente egiziano. DOMANDA: Questa sua certezza, e cioè che le era stata riferita una circostanza non vera l’ha riferita quella notte al Questore di Milano per chiedere consiglio, per veriticare insieme alla massima autorità milanese che cosa si dovesse fare rispetto aile notizie che pervenivano da Roma?
  • 7. RISPOSTA: No. L’ho informato la mattina successiva. DOMANDA: Nei contatti telefonici che lei ha avuto in primis col Presidente Silvio Berlusconi e poi col suo addetto alla sicurezza, ha riferito che comunque il rilascio della minore era condizionato dall”assenso del Pubblico Ministero presso la Procura dei Minori? RISPOSTA: No. Di fatti procedurali non ne ho parlato né con il Presidente Berlusconi né tantomeno con la sua scorta. DOMANDA: E’ evidente dagli atti che poi la minore era stata affidata alla signora Minetti. Lei, comunque, visto che ha ammesso di non aver creduto alla storia della nipote di Mubarak ha redatto una relazione di servizio con la quale ha esternato le sue certezze e i suoi dubbi al suo diretto superiore, ovviamante al Questore. Oppure direttamente o indirettamente al capo dellaPolizia? RISPOSTA: No, non l’ho redatta. DOMANDA: Può spiegarne le ragioni? RISPOSTA: Ne ho parlato a voce con il Questore di Milano. DOMANDA: Le risulta che il Questore di Milano abbia relazionato per iscritto rispetto alla vicenda della minore? RISPOSTA: No, non mi risulta. DOMANDA: Lei quindi riteneva che una volta che aveva relazionato a voce il Questore il giorno dopo e seguito l’iter della procedura chiedendo notizie la Dottoressa Iafrate, era inutile che si relazionasse per iscritto? RISPOSTA: Si, ho ritenuto così. DOMANDA: E quindi capisco che non ha richiesto a chicchessia una relazione riepilogativa della vicenda della minore El Mahroug Karima? RISPOSTA: No, ribadisco, non ho richiesto nessuna relazione, anche se mi è pervenuta la mattina successiva sui mio tavolo una relazione a firma della
  • 8. Dottoressa Iafrate. DOMANDA: Per quale motivo la Dottoressa Iafrate ha sentito la necessità di fare una relazione sulle circostanze dell’affidamento della minore? Lei mi vuol dire che per prassi lei riceve quotidianamente relazioni da parte dei funzionari di turno all’UPG ogni qualvolta siano fennati per strada dei minori? RISPOSTA: Si, questa è la prassi, nel senso che le annotazioni relative agli interventi vengono ordinariamente inviate all’ufficio di Gabinetto, mentre con riferimento alla relazione redatta dalla Dottoressa Iafrate, fa stessa fu estesa in considerazione della vicenda. Io non ricordo se nel caso in questione sia stato io nel corso della notte a chiedere alla Dottoressa Iafrate di redigere poi una relazione. Sta di fatto che io la mattina del 28 maggio mi sono trovato sul tavolo la relazione che l’Ufficio mi mostra. L’Ufficio da atto che il Dottor Ostuni legge il documento e conferma che si tratta proprio della relazione redatta dalla Dottoressa Iafrate. DOMANDA: Come mai in questa relazione non vi è traccia della telefonata ricevuta dal Presidente del Consiglio, dei contatti durante la notte con gli addetti alla sicurezza del Presidente del Consiglio circa gli sviluppi della vicenda che riguardava la minore? Come mai nella relazione non vi è traccia del fatto della parentela con il Presidente Mubarak? RISPOSTA: Premetto che alla Dottoressa Iafrate io dissi che avevo ricevuto una notizia dalla Presidenza del Consiglio che mi informava della presenza nella nostra Questura di una ragazza di origine nord africana e che era nipote del Presidente Mubarak. Per rispondere alla vostra domanda, posso solo dire che non so le ragioni per le quali la Dottoressa Iafrate non ha specificato nella sua relazione questi particolari. DOMANDA: Dottor Ostuni, ma nel momento in cui la Dottoressa Iafrate a suo
  • 9. dire non ha pensato di dover puntualizzare questi punti nella relazione, e visto che lei ha poco fa confermato che la relazione era stata fatta perché si trattava di un caso particolare, perché non ha ritenuto di convocare la Dottoressa Iafrate e farle fare una relazione piu dettagliata, che contenesse i due punti, e cioè della telefonata ricevuta dalla Presidenza del Consiglio e del fatto che era stato sostenuto dal Presidente del Consiglio che si trattava della nipote di Mubarak? RISPOSTA: Non l’ho fatto, non ci ho pensato. DOMANDA: E’ stata consegnata alla signora Minetti la minore? Sono stati fatti accertamenti sulla identità della signora Minetti e di altri eventuali soggetti che alla medesima si accompagnassero in Questura? RISPOSTA: Si. So che l’identità effettiva della signora Minetti fu accertata, perché me lo ha riferito Ia Dottoressa Iafrate. Mi sembra che ci fosse una persona insieme alla Minetti, ma non ne conosco l’identità. DOMANDA: Senta Dottore, in sostanza una ragazzina viene consegnata a un’estranea avete disposto che fossero fatti accenamenti di monitoraggio successivi per controllare dove fosse questa minore? RISPOSTA: No, io direttamente no. Non so se li abbia fatti l’UPG o il Commissariato di zona. So che in seguito la minore è stata nuovamente fermata. Credo agli inizi di giugno. cosi come mi è stato riferito dal dirigente dell’UPG Dottor Morelli, il quale mi disse anche che non era riuscito a mettersi in contatto con il Consigliere Minetti. A quel punto io dissi di metterla in comunità. DOMANDA: A lei risulta che a seguito di questo nuovo controllo effettuato sulla minore sia stata fatta una conseguente segnalazione al Tribunale per i Minorenni stante il fatto che evidentemente l’affidataria, Nicole Minetti, non aveva ottemperato ai suoi doveri? RISPOSTA: Non ho pensato a suggerire di effettuare alcuna segnalazione. DOMANDA: Lei è stato contattato recentemente dal Questore o comunque da
  • 10. altri responsabili della Polizia di Stato sempre in relazione alla vicenda della minore El Mahroug Karima, o è stato contattato da esterni? RISPOSTA: Da soggetti esterni, no, ma dopo che è uscita la vicenda sui giomali ne ho parlato con il Questore ed è stato fatto un appunto su richiesta del Dipartimento. E cioè in particolare dalla Segreteria del Capo della Polizia. DOMANDA: Se capisco bene, la Segreteria del Capo della Polizia quindi non era stata informata della vicenda della minore rispetto a quello che era accaduto nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010? RISPOSTA: Per quello che risulta a me, no, tenderei ad escluderlo. DOMANDA: Questa nota che è stata inviata al Dipartimento l’ha redatta lei e, in caso negativo, l’ha letta? RISPOSTA: Non l’ho redatta io, ma l’ho letta. DOMANDA: Visto che l’ha letta, la nota conteneva anche le notizie relative alle telefonate che lei ebbe a ricevere dal Presidente del Consiglio e il fatto che quest’ultimo le aveva riferito che si trattava della nipote di Moubarak? RISPOSTA: Si, nella nota è stato specificato tutto. DOMANDA: Visto che lei si era interessato per questa vicenda, è stato ringraziato o ha avuto contatti di rassicurazione successivi per tutto quello che aveva fatto da parte della Presidenza del Consiglio? RISPOSTA: Quando ho informato il caposcorta Ettore Estorelli dell’esito positivo della vicenda, e cioè che la minore era stata affidata alla Consigliere Minetti, l’Estorelli mi disse “Va bene”.