1. Dipartimento di Scienze Pedagogiche,
Università
Psicologiche e Didattiche
del Salento
Mappe concettuali
Salvatore Colazzo
Marzo 2009
2. Mappe concettuali: definizione
Rappresentazione in forma grafica di un insieme di
concetti in relazione tra loro
+ generale e
Concetto A astratto
È in relazione
Concetto B
logica con
(Il modello
gerarchico non è
+ circostanziato e
l’unico possibile!)
particolare
2 c 2009, Salvatore Colazzo
3. Rappresentare la conoscenza
Cognitivismo (Ausubel)
Piaget
Le mappe hanno a che fare
Apprendimento
in qualche modo con i
significativo
meccanismi attraverso cui il
cervello organizza la
conoscenza
“Solo se è possibile
‘ancorare’ delle nuove
conoscenze alle conoscenze
Il ruolo della
che già in qualche misura
memoria
possediamo, la nostra mente
le recepirà in modo
significativo”
3 c 2009, Salvatore Colazzo
4. Apprendimento per sussunzione
Sussunzione cognitiva o apprendimento per assimilazione
Apprendimento
sovraordinato
Assimilazione Un nuovo concetto assimilato è
Un concetto si lega alla in grado di consentire di
Integrazione collegare concetti già appresi o
struttura cognitiva
conciliativa da apprendere
Differenziazione
preesistente
progressiva
Il soggetto conoscente deve essere motivato a mettere in relazione la sua struttura
cognitiva con le nuove informazioni
4 c 2009, Salvatore Colazzo
6. Comunicazione didattica efficace
secondo Ausubel
Role taking: immedesimarsi
Tecniche da utilizzare nell’allievo, tentando di percepire i
contenuti d’apprendimento dal suo
punto di vista
Ridondanza Testo scritto (importanza della considerazione degli
apprendimenti pregressi degli allievi)
Richiamare i contenuti
Esempi, diagrammi,
Sufficientemente d’apprendimento già
schemi precedentemente trattati
complesso
Anticipare schematicamente i
contenuti da trattare
Frequente ricorso al feedback
6 c 2009, Salvatore Colazzo
7. Ausubel spiegato da Novak
(attraverso una mappa)
I più importanti
principi della
teoria di Ausubel
7 c 2009, Salvatore Colazzo
8. Mappa vs territorio
BATESON
Le differenze
Conoscere è
individuali
La mappa non
interpretare
è il territorio
“…qualunque cosa può essere incorporata nella mente se mette in
moto successioni di conseguenze”
La mappa legge il reale come sistema di differenze,
ricavando informazioni.
Evidenzia il rapporto che ognuno istituisce col reale
8 c 2009, Salvatore Colazzo
9. Bateson: scheda biografica
Gregory Bateson (Inghilterra, 1904 - San Francisco, 1980), figlio di William Bateson (uno
dei fondatori della genetica), studiò biologia e antropologia a Cambridge.
Nei primi anni '30 compì delle ricerche antropologiche sul campo in Nuova Guinea e a
Bali, dove conobbe Malinowsky e Margareth Mead (quest'ultima diverrà sua moglie nel
1935). Del suo lavoro di antropologo rimangono due opere: Naven e Il carattere
balinese, scritto insieme alla moglie.
Bateson viene ricordato anche come uno dei fondatori della cibernetica, attraverso la
sua partecpazione, tra la fine degli anni '40 e i primi anni '50, alle Macy Conferences,
insieme a personaggi come Arturo Rosenblueth, John von Neumann, Warren
McCulloch, Claude Shannon, Ross Ashby, Heinz von Foerster, Norbert Wiener...
Fu proprio dagli studi nel campo cibernetico che Bateson approdò alla psichiatria e
all'epistemologia, settori ai quali egli diede i maggiori contributi.
In campo psicoterapeutico il suo nome rimane legato al quot;Gruppo di Palo Altoquot; e alle
ricerche da esso condotte negli anni '50. Da queste ricerche ebbero origine importanti
teorie, tra le quali quella del double bind (doppio vincolo), sviluppata da Bateson quando
si occupava dei reduci di guerra e dei loro problemi di schizofrenia.
9 c 2009, Salvatore Colazzo
10. Suggerimenti bibliografici
David P. Ausubel, Educazione e processi
cognitivi. Guida psicologica per gli insegnanti,
trad. it. Franco Angeli, 2004 (ottava edizione,
edizione originale: 1968, prima traduzione
italiana: 1978), 832 p., Euro 35,50.
Gregory Bateson, Verso un'ecologia della mente
[1972], Adelphi, Milano, 1989, 604 p., Euro 28,50.
Raccolta di saggi scritti da Bateson, che riguardano quattro temi
principali: l'antropologia, la psichiatria, l'evoluzione biologica e la
genetica. In appendice viene riportata una bibliografia completa
dell'autore.
10 c 2009, Salvatore Colazzo
11. Funzione delle mappe concettuali
1. Rappresentare la
propria conoscenza
2. Oggettivare, rendere
Le mappe sono dei trasparente ed
“mediatori didattici”
utilizzabile la propria
Soggetto vs oggetto conoscenza
dell’apprendimento
3. Riflettere sulla
propria modalità di
apprendimento
Funzione metacognitiva
11 c 2009, Salvatore Colazzo
12. Mappe per la progettazione
formativa
Le mappe aiutano il docente a meglio progettare e
organizzare i percorsi formativi
Attraverso le mappe il docente esplicita le
intenzionalità formative
Uso strategico e strumento di autoconsapevolezza
12 c 2009, Salvatore Colazzo
13. I 7 principi dell’apprendimento
(secondo Novak) (I/II)
1. L’apprendimento con comprensione è facilitato quando la nuova
e l’esistente conoscenza sono strutturate attorno ai concetti
portanti e ai principi della disciplina.
Gli studenti utilizzano ciò che conoscono per costruire nuovi
2.
significati.
L’apprendimento è facilitato dall’uso di strategie
3.
metacognitive, che identificano, controllano e regolano i
processi cognitivi.
Gli studenti hanno strategie, approcci, modelli di abilità e stili di
4.
apprendimento differenti, che sono in funzione della loro
eredità e delle loro esperienze precedenti.
13 c 2009, Salvatore Colazzo
14. I 7 principi dell’apprendimento
(secondo Novak) (II/II)
La motivazione degli studenti all’apprendimento e la coscienza
5.
di sé interessano ciò che si è appreso, quanto si è appreso e quanta
fatica sarà posta nel processo di apprendimento.
6. Le pratiche e le attività nelle quali le persone si impegnano
mentre apprendono, modellano ciò che si apprende.
7. L’apprendimento è accresciuto attraverso il supporto di
interazioni sociali
I principi dell’apprendimento come mezionati in un report dell’Accademia Nazione delle Scienze degli Stati Uniti
(2002), riportati da Novak, J.D., La promessa di nuove idee e delle nuove tecnologie per migliorare
l’insegnamento e l’apprendimento, in www.marche.istruzione.it/allegati/novak_relazione.doc >>
14 c 2009, Salvatore Colazzo
15. Mappe per la valutazione (I/IV)
Il docente, chiedendo allo studente di esprimere le proprie conoscenze
attraverso mappe e schemi, può valutare meglio:
- i nessi tra i concetti
- il grado di integrazione delle conoscenze
La rappresentazione visiva del sapere, la discussione che ne segue col docente,
favorendo la ricostruzione attiva del sapere, avviano il discente verso gradi di
sempre maggiore consapevolezza di sé (funzione metacognitiva e
autovalutativa) e lo spronano all’autonomia cognitiva (empowerment del
soggetto).
Attraverso le mappe concettuali è possibile osservare e registrare i cambiamenti
nella comprensione individuale
15 c 2009, Salvatore Colazzo
16. Mappe per la valutazione (II/IV)
Attraverso le mappe il docente può:
Le mappe evolvono
nel tempo
Venire a conoscenza dei (Dopo la lezione) Capire
diversi stili cognitivi dei quali sono i punti di più
discenti difficile
concettualizzazione
(Prima della lezione)
Le mappe
favoriscono la Prendere consapevolezza La mappa è preferibile ai reattivi a risposta
costruzione
delle misconoscenze o multipla?
intersoggettiva dei
delle conoscenze Sì perché le “omissioni” nel caso delle
significati
ingenue che precedono mappe sono ricche di informazioni
un dato apprendimento
16 c 2009, Salvatore Colazzo
17. Mappe per la valutazione (III/IV)
Mappa concettuale
prodotta da uno
studente all’inizio
del semestre
17 c 2009, Salvatore Colazzo
18. Mappe per la valutazione (IV/IV)
Mappa concettuale
prodotta dallo
stesso studente
alla fine del
semestre
18 c 2009, Salvatore Colazzo
19. Mappe: economia concettuale
La mappa è strumento di comunicazione culturale
Rappresentazione sintetica e strutturata di ambiti di sapere codificati
(discipline)
Mette in evidenza la struttura concettuale portante della disciplina
Favorisce la comprensione sostanziale della disciplina
19 c 2009, Salvatore Colazzo
20. Utilizzo delle mappe (I/II)
Le mappe possono
Essere scritte Essere lette
Essere Essere
Essere Essere
Osservando come
interrogate navigate
una persona
interrogate navigate
interroga una mappa
o come la naviga è
possibile ricavare
elementi diagnostici
(possiamo capire
Perché questo concetto? Percorrere le relazioni tra
molto del come
concetti, nodi e parole-
Quali sono gli ulteriori apprende)
chiave
possibili riferimenti e
connessioni?
20 c 2009, Salvatore Colazzo
21. Utilizzo della mappe (II/II)
Prima fase: Vengono proposti testi di vario genere. Ogni testo viene diviso in sequenze. Si
evidenziano in ogni sequenza le parole “chiave”. Si propone una mappa del testo già
completamente elaborata. L’allievo “legge” criticamente la mappa.
Seconda fase: Vengono proposti testi di vario genere. Ogni testo viene diviso in sequenze. Si
evidenziano in ogni sequenza le parole “chiave”. Si propone una mappa del testo NON
completamente elaborata. L’allievo completa la mappa.
Terza fase: Vengono proposti testi di vario genere. Si invita l’allievo a dividere il testo in
sequenze e ad evidenziare in ogni sequenza le parole “chiave”. Si propone all’allievo di
costruire la sua mappa. Si chiede successivamente all’allievo di confrontare la sua mappa con
una esperta, preparata dal docente, scoprendo le diversità e le analogie.
Quarta fase: Produrre testi avvalendosi di mappe preventive
Quinta fase: Progettare ipertesti ed ipermedia avvalendosi di mappe
Adattamento da: Daniele Sacchi, Insegnare con le mappe
21 c 2009, Salvatore Colazzo
22. Mappe mentali vs mappe
concettuali
Mappe concettuali
Mappe mentali
Esterne ed
Interne e
oggettive
soggettive
Quali sono L’ordine di priorità Le relazioni logiche
i concetti fra i concetti fra i concetti
22 c 2009, Salvatore Colazzo
23. Uso delle mappe dal punto di vista
del docente
Attraverso le mappe concettuali il docente può
- Valutare il grado di concettualizzazione raggiunto
dall’allievo
- Richiamare velocemente i concetti pregressi prima di
passare alla spiegazione di nuovi.
- Dare un quadro antecedente dei contenuti di una lezione
(funziona da “organizzatore anticipatore”).
23 c 2009, Salvatore Colazzo
24. Cosa è un “organizzatore
anticipatore” e a che serve
Un organizzatore anticipatore è una breve sintesi
che precede un testo espositivo.
• Un organizzatore anticipatore decodifica anticipatamente la
lezione (dà all’utente idea di ciò che egli deve attendersi
dall’esposizione).
• Un organizzatore anticipatore segnala (senza esprimerli,
ovviamente) i punti fondamentali, che possono essere segnalati,
ma non espressi.
•Un organizzatore anticipatore serve per richiamare le conoscenze
pregresse (la sintesi anticipatrice ha una funzione evocativa)
24 c 2009, Salvatore Colazzo
25. Brainstorming e mappe
concettuali
BRAINSTORMING MAPPA
CONCETTUALE
Raccolta a ruota libera di
tutto ciò che viene in Raccolta organizzata di
mente a proposito di un concetti, valutati nelle loro
oggetto relazioni
Possibile uso didattico
Dal brainstorming alla mappa concettuale
Attraverso la negoziazione (sociale) dei significati
25 c 2009, Salvatore Colazzo
26. Mappe concettuali e discipline
La struttura di una disciplina può essere
rappresentata attraverso una mappa concettuale
Bruner: una disciplina è data dai suoi concetti e
dai suoi principi organizzatori che, come tali,
permettono di inquadrare i vari dati dell’esperienza
e le varie conoscenze in modo organico.
Schwab: si deve mostrare chiaramente agli allievi
l’importanza dei concetti nel rendere possibile la
conoscenza.
Una disciplina è una rappresentazione del mondo a seguito di negoziazione di
significati fatta da studiosi di un determinato campo concettuale
26 c 2009, Salvatore Colazzo
27. Il diagramma a V
La struttura della conoscenza
delle discipline si presta ad essere
rappresentate attraverso il
diagramma a V
27 c 2009, Salvatore Colazzo
28. Mappe e discipline: criticità
Non tutte le discipline si prestano egualmente bene
al ricorso alle mappe concettuali
Le mappe funzionano meglio negli ambiti di sapere
con nuclei di conoscenza facilmente catalogabili ed
organizzabili; meno bene per dar conto di dimensioni
critico-interpretative
Cognitivizzazione eccessiva dei contenuti del sapere
28 c 2009, Salvatore Colazzo
29. Suggerimenti bibliografici
BRUNER, J.S., Studi sullo sviluppo cognitivo, Armando, Roma, 1968
BRUNER, J. S., Psicologia della conoscenza, Armando, Roma, 1973
BRUNER J. , Verso una teoria dell’istruzione, Armando, Roma, 1978
BRUNER, J.S., La mente a più dimensioni, Laterza, Bari, 1988
BRUNER J. S., La cultura dell’educazione, Feltrinelli, Milano, 1997
SCHWAB, J..J. et Al., La struttura della conoscenza e il curricolo, La
Nuova Italia, Firenze, 1971.
29 c 2009, Salvatore Colazzo
30. Digressione su Schwab (I/V)
J.J. Schwab, biologo, collaboratore del Biological Sciences Curriculum Study,
uno dei più noti programmi sperimentali di biologia.
Una disciplina ha strutture sostanziali (concetti, idee fondamentali, quadri di
valore) e strutture sintattiche (procedure metodologiche, prove, criteri,
modelli di indagine, strumenti utilizzati, ecc.).
Sono le quot;strutture concettualiquot; che permettono l’insorgere dei problemi da risolvere; che
rendono possibile e comprensibile l’uso di certi termini e che consentono di raccogliere dati
ed interpretarli.
Scienze e tecnologie diverse si rifanno a schemi concettuali e metodologici
differenti.
Non c’è contrapposizione netta tra quot;contenutiquot; e quot;metodi“: in qualsiasi ambito
di ricerca, metodi e contenuti non siano separabili, e che i quot;metodi non sono la
vita per la costruzione della scienza, ma piuttosto fanno parte essi stessi della
scienzaquot; .
30 c 2009, Salvatore Colazzo
31. Digressione su Schwab (II/V)
Le fasi del metodo scientifico per Schwab sono:
1) la formulazione del problema, che nasce dalla giustapposizione di un
principio d’indagine (o struttura sostanziale) con alcuni fenomeni indice;
2) la ricerca dei dati, che suggerisca le possibili soluzioni del problema;
3) la riformulazione del problema, per includervi queste possibili soluzioni;
4) la scelta dei dati necessari a risolvere il problema;
5) il piano dell’esperimento e di raccolta dati
6) l’interpretazione dei dati per mezzo delle strutture sostanziali e delle
nozioni precedenti già in possesso del ricercatore.
31 c 2009, Salvatore Colazzo
32. Digressione su Schwab (III/V)
L’allievo deve:
a) cogliere la specificità di ogni corpus disciplinare (le strutture sostanziali
e sintattiche della chimica sono diverse da quelle della matematica o
della fisica),
b) La quot;sintassi della scopertaquot;, in quel dato campo disciplinare.
La ricerca accresce costantemente la validità delle strutture sostanziali,
individuando l’inadeguatezza e la debolezza di un dato principio di
spiegazione e sostituendolo con un altro. La ricerca modifica
costantemente la struttura delle discipline.
32 c 2009, Salvatore Colazzo
33. Digressione su Schwab (IV/V)
Nell’insegnamento per Schwab
quot;l’esposizione scientifica e tecnologica non deve riguardare allora un
assetto stabile e codificato della conoscenza,
ma deve procedere tra incertezze, errori, tentativi, contraddizioni.
Gli studenti devono, a loro volta, praticare la ricerca sviluppando capacità di analisi
critica, di interpretazione e di valutazione di una indagine scientifica già conclusa, ma
in cui si cerca di riprodurre certe condizioni originarie della ricerca e
della logica della scopertaquot; .
33 c 2009, Salvatore Colazzo
34. Digressione su Schwab (V/V)
Schwab vs Bruner
Anche Bruner valorizza il metodo della scoperta. Per Bruner, bisogna
mettere il discente di fronte a:
- problemi e ad obiettivi per i quali egli sia stimolato ad inventare metodi
e mezzi di soluzione,
- contraddizioni tra fonti di informazioni di cui cercare il bandolo della
matassa.
Egli deve insomma individuare strutture e simmetrie in situazioni in cui
tali caratteri non si presentano in modo esplicito.
Bisogna sviluppare la capacità negli allievi di interrogazione, di risposta, e
di selezione continua delle informazioni.
34 c 2009, Salvatore Colazzo
35. Mappe concettuali e problem
solving
Mappe concettuali
Per rappresentare la
nuova situazione
Per attivare la capacità
strutturale dopo la
di cogliere la
soluzione del problema
situazione problemica
Per aiutare la soluzione
del problema
35 c 2009, Salvatore Colazzo
36. Mappe concettuali e ricerca in
internet
Metodo Sewcom
E’ un metodo metacognitivo basato sulle mappe concettuali per
cercare, valutare ed integrare la conoscenza nel web
Brainstorming Ristrutturazione Ristrutturazione
Lettura e
topologica della creativa della mappa
valutazione dei
mappa documenti trovati
36 c 2009, Salvatore Colazzo
37. Brainstorming
Lavorando in gruppo si formula una lista di parole
correlate con l’argomento del quale si stanno
cercando informazioni.
Termine A Termine B
Termine C
Argomento
37 c 2009, Salvatore Colazzo
38. Ristrutturazione topologica della
mappa
Gestalt
Oggetti contrassegnati in modo analogo
Oggetti vicini fra loro sono
sono percepiti come facenti parte del
percepiti come un gruppo
medesimo gruppo (principio di
(principio di PROSSIMITA’)
SIMILARITA’)
Termine A
Termine G Termine C
Termine E
Termine B
38 c 2009, Salvatore Colazzo
39. Utilizzo dei motori di ricerca
Si cerca, coi motori di ricerca, utilizzando gli operatori booleani
Gli operatori AND, OR, NOT specificano relazioni tra concetti
AND (e) indica che due o più termini devono essere presenti
contemporaneamente nel documento cercato.
OR (o) indica che la presenza di qualunque dei termini è sufficiente per
selezionare una pagina
NOT (non) indica termini che NON devono essere presenti nella pagina
cercata
La ricerca attraverso gli operatori booleani consente inoltre di utilizzare una
tecnica particolare chiamata nesting.
Il nesting permette di costruire sequenze di comandi complessi, specificando
meglio quello che serve. Si ottiene isolando due o più parole con le parentesi:
( ).
39 c 2009, Salvatore Colazzo
40. Lettura e valutazione dei documenti
trovati
La lettura ha lo scopo di individuare eventuali nuovi
termini da inserire nella mappa.
I nuovi concetti così trovati recheranno traccia del
documento che ne ha consentito la individuazione.
C E
http://ilmnopq.edu
I
A
SUBJECT
B
F
La riformulazione
della mappa può
portare ad una nuova
http://abcdef.it H D ricerca, maggiormente
G
focalizzata
http://blablabla.com
40 c 2009, Salvatore Colazzo
41. Ristrutturazione creativa della
mappa
E
C
A http://ilmnopq.edu
I
R
SUBJECT
F R B
R
R R
D
H
http://abcdef.it G
http://blablabla.com
R è la specifica relazione individuata fra i concetti
41 c 2009, Salvatore Colazzo
42. Un esempio (I/V) [fonte: Petrucco*]
Inquisizione Copernico Sole
sostenne le idee dimostra che il non gira attorno alla
fu perseguitato
Terra
dimostra il mito della
fu costretto
Abiura GALILEO
alla nel 1922
riconosce il torto a
studiò il moto utilizza fra
del i primi Papa
costruì il
Pendolo
Metodo scientifico
Cannocchiale
BRAINSTORMING
*http://cidoc.iuav.it/~conrad/sewcom/metodo0.htm
42 c 2009, Salvatore Colazzo
43. Un esempio (II/V)
Ristrutturazione Spaziale. Ci sono termini che possono
essere raggruppati sotto il concetto sovraordinato di
Religione altre che possono riferirsi all’ astronomia altre
ancora all’area della fisica. In giallo i termini riferentisi alla
Religione, in arancio quelli di pertinenza dell’astronomia, in
azzurro quelli propri della fisica.
Si ridisegna la mappa mettendo vicino e dentro bordi di
forma uguale i termini disciplinarmente affini.
43 c 2009, Salvatore Colazzo
45. Un esempio (IV/V)
Utilizzando in maniera selettiva i motori di ricerca, ad
esempio digitando Galileo and Inquisizione, Galileo and
Copernico etc., si riescono ad ottenere una serie di
documenti in numero certamente più limitato, ma anche
molto pertinenti.
Attraverso le consultazioni di questi documenti emergono
ulteriori possibilità di ricerca (la mappa da esempio viene
integrata con “pendolo di Foucault”, “perfezione degli oggetti
celesti”).
45 c 2009, Salvatore Colazzo
47. Software per mappe concettuali
WMap Knowlege Manager
Inspiration
www.inspiration.com far.unito.it/wmap www.mappeconcettuali.it
Personal Brain Concept Map Tools
www.thebrain.com www.cmap.coginst.uwf.edu/
Elaborato da Istitute for Human and Machine Cognition presso l’Università della West Florita. E’ gratuito. Permette di
organizzare gruppi di sicussione a distanza, di allegare icone a concetti, rimandare a immagini, video, URL, ad altre
mappe concettuali e a risorse memorizzate in un computer remoto, locale o in un server. Si presta a costruire sapere
condiviso.
La NASA utilizza le mappe concettuali per reperire ed archiviare conoscenza di valore.
47 c 2009, Salvatore Colazzo
48. Mappe ed ipertesti (I/II)
Le mappe sono utili strumenti per progettare
e realizzare ipertesti
A monte di un ipertesto
Home seriamente costruito c'è una
mappa concettuale che
rappresenta i contenuti
organizzati nello spazio in
modo da rendere evidenti le
connessioni verticali e
trasversali che li collegano.
Sito a struttura gerarchica
48 c 2009, Salvatore Colazzo
49. Mappe ed ipertesti (II/II)
Può essere utile, costruendo la struttura di un
ipertesto, non solo organizzarlo mediante le
relazioni verticali (gerarchiche) di una mappa
concettuale, ma provvedendo ad integrarlo
con:
Relazioni orizzontali, che completeranno i significati
–
(seguendo una logica associativa)
Relazioni trasversali, che renderanno più complesso
–
e tendenzialmente reticolare l’ipertesto.
49 c 2009, Salvatore Colazzo
50. Mappe per l’e-learning
Scopo: offrire agli attori del processo formativo
(docenti, discenti, ecc.) un ambiente di
contestualizzazione dei contenuti
The Brain costruisce
Sono di due tipi mappe dinamiche
Statiche Dinamiche
Costruita e modificabile Una procedura software genera la
esclusivamente attraverso il diretto mappa. Cambia a seconda del nodo
intervento dell’autore o altro soggetto scelto come di partenza.
50 c 2009, Salvatore Colazzo
51. Dalla mappa all’ontologia
La messa a punto di una
Ontologia
ontologia richiede un
Può essere espressa da
consenso attivo di una
una mappa concettuale
comunità di pratiche
Semantica e sistema di relazioni fra i concetti condivisi dalla
comunità scientifica afferente ad un dato dominio disciplinare
Nel campo dell’e-learning è utile per favorire la condivisione
della conoscenza per mezzo dei Learning Object (web
semantico)
51 c 2009, Salvatore Colazzo
52. Mappa vs Ontologia: un esempio
Valutazione dell’apprendimento
Dove si valuta
Chi si valuta
Sistemi formali Sistemi
Cosa si valuta Come si valuta informali
Sistemi non-
Perché si valuta
Quando si valuta formali
Prodotto
Processo
Eterovalutazione V. diagnostica V. sommativa
Ex ante Ex post V. formativa
Valutazione fra pari Strumenti
In itinere
Autovalutazione V. promozionale
Mappa sul concetto di “Valutazione dell’apprendimento” che costituisce una parte
dell’ontologia di EduOnto (fonte: L. Galliani - C. Petrucco, 2004).
52 c 2009, Salvatore Colazzo