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SCENARI FINANZIARI
JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital

A qualunque costo
di John Mauldin | 20 febbraio 2013 - Anno 4 - Numero 5

In questo numero:
Chi ha la mappa?
Monetizzazione - Una rosa chiamata con un altro nome
Super Mario: A qualunque costo
Implicazioni di una politica data dall'accordo Irlandese
Scaramucce valutarie
La paura dei debiti tossici
Un invito speciale
La mia conferenza e Palm Springs

Lord Melchett: "Addio, Blackadder [gli porge una pergamena]. I cartografi più importanti
del paese hanno preparato per voi una mappa della zona che dovrete attraversare.
[Blackadder apre la carta e vede che è vuota] Vi saranno molto grati se potrete compilarla
strada facendo. Bye-bye".

Dalla serie comica inglese Blackadder (parte 2, Episodio 3)




E' accaduto solo pochi anni fa che ho visitato l'Isola di Smeraldo dell'Irlanda? Una terra
così bella e così triste. Il crollo delle grandi banche ha prefigurato la scomparsa di molte
altre banche europee che avevano preso in prestito denaro dagli inglesi, dai tedeschi e
dalle altre banche europee per concedere prestiti per case e proprietà. Il governo
irlandese ha dovuto garantire i depositi e gli obbligazionisti al fine di evitare una corsa agli
sportelli. Penso di aver ragione quando affermo che la Banca Centrale d'Irlanda sia stata
la prima banca centrale ad avvalersi in modo ampio del sostegno del Emergency Liquidity
Assistance (ELA). Prima che questo sistema diventasse così familiare grazie alla Grecia.

Le banche irlandesi avevano perso circa €100 miliardi in gran parte presi in prestito da
altre banche europee, le quali avrebbero dovuto sostenere delle perdite molto significative
se il governo irlandese non fosse intervenuto. Si deve ricordare che tutto ciò è accaduto
prima che la Grecia e la Spagna chiedessero aiuto, anche se quando l'Irlanda si è
avvicinata al tavolo per trattare il termine PIIGS era già in voga e alcuni di noi stavano già
scrivendo sui problemi del debito che affliggevano la Grecia e gli altri paesi periferici.
L'Unione europea aveva costretto il governo irlandese a salvare le sue banche, così la
Central Bank of Ireland si accollò il debito (tramite l'ELA) delle sei principali banche
irlandesi.

Durante il "piano di salvataggio" l'Irlanda ha ricevuto €67,5 miliardi di euro (inoltre si fece
poi imprestare ulteriori €17,5 miliardi dai pensionati e dai correntisti) che si è impegnata a
restituire. La popolazione era piuttosto sconvolta e il governo fu costretto a dimettersi dopo
l'esito schiacciante delle urne, questo a dimostrazione del fatto che il punto di vista del
popolo irlandese era che non vedava il debito bancario come un qualcosa che doveva
essere parte del bilancio pubblico.

I dipendenti pubblici hanno dovuto accettare un significativo taglio delle retribuzioni ed
inoltre la medesima sorte è toccata alle pensioni e ai servizi pubblici, l'austerità fu una
delle condizioni necessaria per ottenere il denaro. Tutto questo prima che l'austerità
diventasse una brutta parola in tutta Europa. Nel frattempo la disoccupazione è aumentata
dal 4% al 14%.

Ho visitato l'Irlanda dopo che il nuovo governo si è insediato. Ho incontrato una ventina di
persone tra dirigenti d'azienda, politici di ogni schieramento, giornalisti ed economisti.
Devo sottolineare che l'unica cosa su cui concordavano era che l'Irlanda non avrebbe
restituito quei soldi. Un ex primo ministro mi ha detto che non avrebbero potuto ripudiare in
modo aperto il debito, ma si aspettava che la Grecia ed anche altri paesi avrebbero fatto
default permettendo così a quel punto anche a loro di non pagare.

Un economista irlandese che era al tavolo delle trattative mi disse che il negoziatore del
FMI aveva detto a loro che non avrebbero dovuto restituire quei soldi. Ma bisogna
ricordare che a quel tempo non c'era il panico di dover affrontare una crisi. Qualcosa
doveva comunque essere fatto. Quel qualcosa è stato il fornire i fondi di salvataggio
(questo al fine di poter ridurre al minimo le perdite delle banche tedesche, francesi e
inglesi), garantendo ai cittadini privati irlandesi che tutto ciò che sarebbe stato fatto per gli
altri paesi lo avrebbero fatto anche per loro. "Ma per favore in questo lavorate assieme a
noi?"

Così gli irlandesi, come si dice in Texas, ne hanno beccato uno per conto della squadra
europea. Il colpo ha però lasciato una cicatrice piuttosto brutta in quanto il debito pubblico
cresciuto a dismisura ed ora è impossibile da gestire, paralizzando a questo punto l'attività
del governo nazionale.

Ma c'è un gruppo in Irlanda che era incredibilmente sbalordito all'idea di non ripagare quel
debito e queste erano le persone che ho incontrato presso la Banca Centrale d'Irlanda. Il
documento che è stato scritto dalla Banca centrale europea non permette alla banca
centrale nazionale di non pagare i suoi debiti. I governi potrebbero andare in default (come
abbiamo appreso con la Grecia), ma le banche nazionali centrali no. Quelle erano le
regole per tutti coloro che hanno adottato l'euro.

In quel periodo avevo già scritto che gli irlandesi non avrebbero pagato il debito. Avevo
sentito il 99% delle persone che mi avevano questa cosa. Che sciocco. Eppure le ultime
due settimane hanno visto gli irlandesi convertire i loro impegni in nuovo debito pubblico e
poi hanno accettato di vendere quelle obbligazioni. Quindi sembra che gli irlandesi dopo
tutto pagheranno. Solo che quando si leggono i dettagli della cosa si percepisce che gli
irlandesi (dopo una grande quantità di polemiche) finiranno in realtà per non pagare o a
non pagare l'intero valore di ciò che hanno preso in prestito. Ma come può essere che si
può sia pagare che non pagare? Questo sarà l'argomento della lettera di questa settimana
una lettura istruttiva, non per quello che ci può raccontare l'Irlanda ma per quello che ci
può dire l'Unione europea, la zona euro e il futuro dell'euro.


 Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpinvestments.com - è la società
                  partner di John Mauldin per il mercato Europeo.

    Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il
                                   mercato Italiano.


Chi ha la mappa?

I fan della commedia britannica ricorderanno con affetto la serie Blackadder dei primi anni
'80, un cortigiano della regina Elisabetta (interpretato da Rowan Atkinson che in seguito
divenne noto negli Stati Uniti per il suo ruolo di Mr. Bean). A un certo punto Blackadder è
costretto a navigare intorno al Capo di Buona Speranza per rimanere nelle grazie della
regina. Il viaggio sembra naturalmente una condanna a morte e Blackadder non intende
andarci. La sua nemesi, Lord Melchett, gli offre una mappa riportata nel dialogo all'inizio di
questa lettera. La mappa è una pagina bianca. "E' una mappa della zona in cui andrai. Ti
saranno molto grati se potrai compilarla durante il percorso. Bye-bye".

Il documento che ha dato vita alla zona euro si trova proprio in questa condizione. Tutti
pensano di sapere cosa volesse dire o almeno i tedeschi. La Bundesbank (la banca
centrale tedesca) era abbastanza sicura che avrebbe impedito la monetizzazione del
debito. C'è scritto proprio così all'articolo 123. Ma l'Unione europea e la BCE (con il loro
fedele compagno del FMI) sembrano costantemente però muoversi in un territorio
inesplorato. Banche, credito e crisi dei debiti governativi sembra richiedano manovre legali
che non sono state esplicitamente specificate. Mentre il resto d'Europa sta a guardare, la
BCE man mano che va avanti traccia le linee sulla mappa.

L'Articolo 123 come ogni buon membro Bundesbank vi dirà, dice esplicitamente che non si
può monetizzazione il debito. Ma si scopre che mentre tutti sono d'accordo che la
monetizzazione dei debiti pubblici è una brutta cosa, la definizione di monetizzazione non
è chiara a gran parte del resto d'Europa.

Wolfgang Münchau scrive piuttosto allegramente sulla recente "ristrutturazione" del debito
irlandese:

Tutti la scorsa settimana sembravano parlare di finanziamento monetario del debito,
l'ultimo tabù della politica monetaria. La cosa è nascosta dietro un a velo di forte
complessità, ma la zona euro potrebbe proprio aver fatto questo.

Diverse banche centrali europee si sono precipitate a dichiarare che il piano concordato
con l'Irlanda non costituisce un precedente per il debito sovrano. In termini giuridici
l'accordo è probabilmente a tenuta stagna. Può essere un problema di confine ma che
importa? In termini economici la situazione è molto più chiara. Si tratta di un finanziamento
monetario in tutto e per tutto tranne che nel nome, è una cosa veramente buffa. (The
Financial Times)
Tutto questo può diventare piuttosto complicato (credetemi). Ma in sostanza si riduce a
questo: Anglo-Irish Bank era in bancarotta. Il governo irlandese ha dovuto trovare un
qualche tipo di garanzia da poter consegnare a quello che era, in sostanza, un curatore
fallimentare al fine di essere in grado di prendere un prestito attraverso (la concessione di
liquidità a volte viene indicata come "Assistenza Lending") l'ELA. Il governo ha contratto
un debito che avrebbe dovuto essere ripagato piuttosto rapidamente (in dieci anni).
Questo è invece rapidamente diventato un onere finanziario di significative dimensioni per
il governo irlandese, un problema politico molto appiccicoso. Solo un banchiere centrale
irlandese potrebbe amare quel debito.

Ma qualcuno in Irlanda si è fatto avanti con una soluzione molto creativa. Si sono
modificati i 10 anni in 25 - 40 anni. Münchau ha ragione: questa è una monetizzazione in
tutto e per tutto tranne che nel nome. Ma c'è una piccola foglia di fico che le impedisce di
essere una monetizzazione vera e propria: il CBI ha accettato di vendere le obbligazioni
nel mercato nel corso del tempo, questo quando la situazione lo permetterà. Dal
comunicato stampa del ministero irlandese delle Finanze:

La Central Bank of Ireland venderà i titoli, ma solo se tale vendita non sarà dannosa per la
stabilità finanziaria. Hanno però scadenzato una minima parte di obbligazioni che saranno
vendute in base al seguente calendario: a fine 2014 (€0,5 miliardi), 2015-2018 (€0,5
miliardi all'anno), 2019-2023 (€1 miliardo all'anno), 2024 e dopo ( €2 miliardi all'anno).

Tralasciamo il contesto. L'Irlanda ha emesso il mese scorso €2,5 miliardi di titoli a 5 anni
con una cedola del 2,8%, significativamente inferiore rispetto alle corrispondenti
obbligazioni italiane. E' anche inferiore al 5,9% pagato l'estate scorsa dalle stesse
obbligazioni irlandesi. (Qualcuno ha fatto un profitto piuttosto significativo su quei titoli!)
L'accordo ha evidentemente ridotto per il governo il costo di emissione delle obbligazioni
irlandesi. Si aspettano di raccogliere circa €10 miliardi quest'anno. In questo momento
l'emissione di ulteriori € 0,5 miliardi obbligazioni è piuttosto facile per loro. Certo il governo
deve pagare gli interessi ai privati titolari delle obbligazioni, ma questo non è così di meno
di quello che già pagavano in precedenza.

Passando ad un più basso tasso di interesse e allungando il periodo del rimborso di oltre
quattro decenni, l'Irlanda risparmierà €20 miliardi (26.780 milioni dollari) nei prossimi dieci
anni e libererà €1 miliardo nei bilanci futuri. Il capo economista Dermot O'Leary è stato
così gentile da inviarmi una lettera personale che mostra come ciò sia un grande aiuto per
il governo irlandese. Questo dà a loro molte più possibilità di ridurre effettivamente il loro
deficit al livello dello standard europeo che è pari al 3% entro il 2015 come ovviamente è
stato concordato. O'Leary pensa che riusciranno ad ottenere risultati anche migliori.

Gli irlandesi erano a conoscenza di questo piano prima che il piano fosse annunciato. Mi è
stato detto che inizialmente non c'era un programma specifico per la vendita delle
obbligazioni, ma la BCE (i tedeschi?) hanno chiesto che venisse presentato almeno un
programma.

Così gli irlandesi ripagheranno quelle obbligazioni. Forse. Per diversi motivi:

1. Pensate a 40 anni fa negli Stati Uniti nel 1973. Vuoi un dollaro del 1973? Stiamo
parlando di una cosa che oggi ha un valore di circa 19 centesimi. Che ne dici di un punt
irlandese? La lira italiana? 25-40 anni è un periodo di tempo abbastanza lungo. E dato che
la BCE sarà costretta a stampare quantità sempre maggiori di euro per tenere insieme la
zona euro, la scommessa è che quando gli irlandesi ripagheranno quel debito questo sarà
fatto con un euro (o con la successiva valuta) che varrà molto meno in termini di PIL
nominale e di potere d'acquisto.

2. Vi è una ragionevole possibilità che ad un certo punto l'Unione europea o almeno la
zona euro, si sposterà verso un qualcosa di molto simile alla mutualizzazione del debito ed
a una unione fiscale. A quel punto ciò ridurrebbe l'onere. Io sicuramente non sono
d'accordo con tale visione del mondo, ma probabilmente non mi verrà chiesto il mio
parere. In ogni caso a quel punto il debito irlandese sarà così piccolo, rispetto a quello
spagnolo e italiano e francese(!). Sarà considerato solo un piccolo errore di
arrotondamento.

3. Sia nel breve termine che nel lungo questo questo è sicuramente un buon affare per
l'Irlanda. Coloro che dicono che il debito deve essere ripudiato del tutto votano per ritirarsi
dall'euro. Il momento in cui rifiutare il debito era molto tempo fa. Se le banche tedesche,
francesi e inglesi hanno prestato del denaro alle banche irlandesi per investire in immobili
irlandesi ora meritano i frutti della loro abilità di investimento, non un piano di salvataggio.

4. Sia la Grecia che la Spagna hanno anch'esse adottato l'ELA, così come hanno fatto
molti altri paesi europei e le banche. Ad un certo punto la zona euro sarà costretta a
creare una sorta di unione bancaria, anche se i tedeschi non la vogliono. Vi è la possibilità
che questi prestiti possano essere considerati dall'ELA come delle perdite. Questo fa parte
del processo di negoziazione. Chi sa che cosa accadrà, quindi perché non tagliare le
spese nel breve periodo in quanto il lungo periodo renderà le cose sempre più difficili.

Monetizzazione - Una rosa chiamata con un altro nome

"Qual è il nome? di ciò che noi chiamiamo una rosa

Con un qualsiasi altro nome avrebbe sempre il suo stesso profumo ..."

Ci sono quelli che si oppongono a questa mossa irlandese. Jens Weidmann presidente
della Bundesbank è stato particolarmente critico su questo. Ma che cosa ci si poteva
aspettare? C'è una predisposizione genetica in Germania contro la monetizzazione del
debito, ed è così almeno dal 1924. E non fate errori si tratta di monetizzazione, non
importa quanta parte di profumo legale si possa spalmare sulla cosa.

Citando ancora Münchau:

Si tratta di finanziamento monetario a tutti gli effetti. L'intera struttura di questo accordo è
così contorta che i giornali non riportano tutti i dettagli. Come sempre in questo c'è uno
scopo ben preciso. Si rende legale ciò che altrimenti non lo sarebbe e si permette il suo
offuscamento.

In questo caso lo scopo sarebbe quello di nascondere ciò che altrimenti sarebbe un
messaggio contraddittorio. Non si può ammettere pubblicamente nei paesi creditori che il
finanziamento monetario è in corso, questo sarebbe un sacrilegio. Ma questo è quello che
serve per salvare l'Irlanda da una trappola del debito. E' stato poi anche considerata una
strategia ancora migliore, cioè rimandare il rimborso del debito di una generazione o due.

Sono marginalmente incoraggiato da tutto questo, non tanto perché credo che la
monetizzazione in via di principio sia una buona cosa. Ma ciò che mi incoraggia è che
posso provare a vedere questa scelta come una dei diversi componenti di una soluzione
definitiva alla crisi della zona euro. Senza una qualche forma di arbitraggio tra debitori e
creditori, questo sarebbe difficile da raggiungere.

Ho scritto almeno 3 o 4 anni fa che se si era intenzionate nel tenere insieme la zona euro,
si sarebbe dovuto fare una monetizzazione. Si stanno per prendere migliaia di miliardi di
euro, siano essi monetizzati o sotto forma di debito per risolvere questo enigma. E l'unica
entità che ha quel tipo di denaro è una banca centrale, in questo caso la Banca centrale
europea.

Super Mario: A qualunque costo

Dobbiamo dare Mario Draghi presidente della Banca Centrale Europea un punteggio
particolarmente elevato tra coloro che sono a capo di banche centrali e questo sia per stile
che per creatività. E questo è successo dopo una gestione particolarmente blanda da
parte del francese Jean Claude Trichet, Super Mario ha spinto la BCE al punto in cui si
trova e nel dirlo in modo migliore al centro del progetto europeo. Nel luglio dello scorso
anno a Londra, con la zona euro in piena crisi e poco prima dell’inizio delle Olimpiadi ha
dichiarato (la frase ormai famosa):

All'interno del nostro mandato la BCE è pronta a fare tutto il necessario per preservare
l'euro. E credetemi sarà sufficiente.

Il Financial Times lo ha nominato Man of the Year per il 2012.

Mentre ho detto che gli irlandesi stanno definendo un piano per monetizzare il proprio
debito (scusatami ho intenzione di cambiare magicamente una promessa del governo
irlandese, in soldi tedeschi e francesi (e di altri della zona euro) ovviamente questa non è
esattamente la stessa monetizzazione che ci dovrebbe essere se la si guardasse nel
modo più giusto, forse bisogna farsi aiutare da una pinta di birra o da tre o quattro
Guinness), ovviamente Draghi deve essere d’accordo con tutto questo. Però invece di dire
che aveva apprezzato la creatività che era stata messa in atto, ha semplicemente detto
che la BCE aveva all'unanimità deciso di "prendere atto" delle scelte irlandesi qualunque
cosa queste comportino. Ha detto "Fino ad oggi non c'è stata ancora alcuna decisione [per
effettuare lo swap del debito irlandese]. Abbiamo semplicemente preso atto". Credo che
28 miliardi € non siano sufficienti nel rovinare la situazione, ma è sufficiente che se ne
prenda atto.

Il FT riporta oggi il fatto che la Banca centrale europea piuttosto che dare un approvazione
formale vuole essere in grado di fare pressione sul CBI al fine che venda effettivamente
tali obbligazioni, e vuole dare anche la BCE un margine di negoziazione con le altre
banche centrali nazionali se queste decidessero di fare delle scelte simili.

Implicazioni di una politica data dall'accordo Irlandese

E la BCE sembra che voglia essere coinvolta. Parte della controversia sull'accordo
irlandese è che i creditori privilegiati delle banche sono potenzialmente sulla strada di
perdere dei soldi. Questo può rappresentare una nuova situazione per la UE e per la
politica della BCE. Questo anche se la situazione non è ancora del tutto chiara. I detentori
del debito governativo hanno già perso del denaro in Grecia e ne perderanno ancora di più
in Spagna (a meno che la BCE non diventi nuovamente creativa). Com'era prevedibile i
più critici sono quelli che stanno per perdere nuovamente del denaro.

Alcuni pensano che i recenti commenti di Draghi supportino il fatto che l'accordo irlandese
sarà riesaminato. Posso provare ad interpretare dove questa cosa potrebbe avere un
senso politico (far finta di affrontare i problemi, ecc), ma il rimettere in discussione questo
accordo probabilmente creerebbe una forte tempesta in Irlanda. Il debito bancario è una
ferita profonda ed il provare a ridurlo significa una riduzione dei costi governativi. E il
togliere questo lieve sollievo potrebbe rischiare di creare qualche strana situazione tra gli
elettori e questo potrebbe portare al governo Sinn Fein che vorrebbe ripudiare il debito a
titolo definitivo.

La Grecia e Cipro devono essere guardate molto da vicino. Come ho scritto qualche
settimana fa il presidente del Council of Economic Advisors in Grecia mi ha detto che i
soldi che sono stati dati in prestito per ricapitalizzare le banche non saranno rimborsati,
questo perché la Grecia non ha la possibilità economica di poterlo fare. L'Irlanda si è
trovata nella medesima condizione e con questa magia hanno cambiato l'equazione.
Questo sarà il medesimo accordo che sarà disponibile in futuro per la Grecia se
continuano a superare gli ostacoli che continuano ad incontrare?

Cipro avrà probabilmente bisogno tra poche settimane di un nuovo piano di salvataggio
del governo e dovrà negoziare un piano di salvataggio di €17 miliardi da parte dell'UE e
del FMI - che per un paese con una popolazione di 545.000 persone, significano circa
$40.000 dollari per uomo, donna e bambino e questo per lo più di nuovo debito portando a
quel punto il loro debito in rapporto al PIL al 145%. Una famiglia di quattro persone dovrà
pagare $10.000 dollari all'anno (al 6,5% di interesse) solo per coprire il nuovo debito. Alla
quale va poi aggiunto il vecchio debito. Dove e come un paese ha la possibilità di
generare questo reddito e contestualmente rimanere competitivo?

Ci sarà un altro taglio sul debito pubblico europeo? Qualcuno da qualche parte sarà
costretto a perdere nuovamente un po' di soldi per questo accordo. Anche in questo caso
l'accordo Irlandese apre la strada ad una nuova scuola di pensiero che è particolarmente
creativa in Europa per quanto riguarda il vecchio debito.

Scaramucce valutarie

Io continuo a pensare che l'euro arriverà alla parità con il dollaro nel corso del tempo. La
BCE in modo combinato con le sue diverse banche nazionali sarà costretta a monetizzare
e a stampare (o diciamo che così si potrà chiamare in modo raffinato il suo quantitative
easing) e questo in misura superiore rispetto alla Fed. Insieme con i soldi che saranno resi
disponibili dalla Banca del Giappone e dalla Banca d'Inghilterra, ci sarà una tale quantità
di somme iniettate nel sistema globale che semplicemente non potranno essere
fondamentalmente comprese. E tutto questo easing costringerà i paesi sviluppati a
competere nell'attività di stampa.

Il recente incontro del G20 in sostanza ha detto : "Va bene continuare a stampare fino a
quando si sta facendo questo per stimolare la propria economia e non per svalutare la
propria valuta. Ma per l'amor del cielo non bisogna parlarne. Silenzio!"

Lo ammetto è una mia libera interpretazione. Ma a leggere la dichiarazione di Super Mario
in merito alla riunione del G20 sembra che stia dicendo la stessa cosa:

La maggior parte dei movimenti sui tassi di cambio che abbiamo visto non erano stati
esplicitamente pianificati, erano solo il risultato di politiche macroeconomiche nazionali che
hanno lo scopo di rilanciare l'economia ... [e] In questo senso trovo davvero eccessivo un
qualsiasi forma di linguaggio che li avvicini a delle guerre valutarie ... [ ma] Quello che ho
detto al G20 di Mosca e che ho invitato tutte le parti ad un (esercizio) molto, molto forte di
disciplina verbale.

In un articolo dal titolo il "G-20 si muove su un terreno comune su tema delle valute", il
Wall Street Journal riportava:

... c'era molto di più di un accordo sulla necessità di un tasso di cambio basato sul mercato
e [G-20] sabato ci si è impegnati nell'evitare di definire le proprie politiche valutarie per non
offrire dei vantaggi competitivi a chi fa trading ....

Il presidente della Banca centrale tedesca, Jens Weidmann, ha detto che era chiaro nel
corso della riunione del G-20 che i membri erano d'accordo sul fatto che "le svalutazioni
guidate dal punto di vista politico non possono rendere sostenibile la competitività, non
risolvono i problemi strutturali e producono solo delle reazioni negative ...."

"La conclusione di questo incontro è stata quella che chiaramente senza arrivare a degli
estremi, i paesi sviluppati faranno quello che serve per stimolare le loro economie, ed
anche quelli in via di sviluppo - ovviamente senza arrivare a degli estremi - faranno quello
che sarà necessario per proteggersi da un forte afflusso di denaro," questo ha detto
ufficialmente un alto funzionario di un governo di un paese sviluppato che faceva parte del
G-20.

Non abbiamo ancora visto delle vere e proprie guerre valutarie. Quello che stiamo
vedendo oggi sono solo semplici scaramucce in quella che sembra si preannunci essere
una vera e propria battaglia brutale atta a mantenere semplicemente una posizione
competitiva.

Vorrei sottolineare - anche se sono pronto a premere il pulsante di invio - che Ian
Bremmer (che parlerà a maggio durante la mia conferenza) mi ha recentemente mandato
una breve nota sulle guerre valutarie. Egli sostiene che l'Europa e la Cina non vogliono
essere coinvolti in una guerra valutaria e lo stesso desiderano anche molti altri paesi
emergenti. Il suo ragionamento ovviamente ha un senso, in quanto con una guerra
valutaria è un po' come avere in passato uno scontro a fuoco e se però questo non
avviene con delle bombe a mano - non ci saranno vincitori.

La Cina continuerà a consentire alla sua moneta di apprezzarsi lentamente, almeno per
alcuni anni a venire. Riesco a prendere in considerazione i ragionamenti di Bremmer per
quanto riguarda l'Europa, in quanto ci piacerebbe davvero che si concentrassero
sull'inflazione e sul fatto che la BCE dovrebbe essere una vera e propria banca centrale; e
sento le parole di Draghi che continuano a risuonare nelle mie orecchie: "... tutto ciò che
può servire a preservare l'euro." E tutto quello che può servire è la stampa di denaro e un
po' di inflazione.

Corea? Taiwan? Questi paesi devono competere con il Giappone. E il resto dell'Asia deve
competere con tutti e tre. Possono il Brasile, l'Australia e gli altri paesi che hanno una forte
presenza di materie prime permettere alle loro monete di avere un prezzo completamente
fuori mercato, indebolendo così le loro economie? Credo che alla fine l'interesse avrà la
meglio su tutti.

La paura dei debiti tossici

Infine mentre stavo facendo delle ricerche per questa lettera mi sono imbattuto nel
seguente post scritto da Colm McCarthy. Lo trovo particolarmente divertente (rispetto agli
standard di umorismo presente in economia) e a questo proposito vi voglio segnalare
alcuni paragrafi che penso possano divertirvi. (Per i giovani e per coloro i quali l'inglese è
una seconda lingua, uno "squartatore" è una persona impegnata nel commercio di carne
di animali morti direttamente nelle aziende agricole e che non può essere consumata da
parte delle persone.)

Squadre di economisti hanno rilevato tracce di debito bancario-DNA del tipo debito
sovrano irlandese nei portafogli di tutta Europa. Il debito governativo irlandese lo si ritiene
sicuro per gli esseri umani, ma il debito bancario è tossico. Gli economisti ritengono che
circa il 30% di tutto il debito governativo irlandese non sia buono. La fonte della
contaminazione sembra essere un impianto basato a Francoforte in Germania. La
contaminazione risale al 2010, quando uno stabilimento governativo è stato realizzato da
un certo Monsieur Trichet, cittadino francese. Egli ha sostenuto di aver raccolto una
grande quantità di debito bancario tossico ed averlo mescolato con diverso debito
governativo nel bel mezzo di una notte e questo mentre nessuno lo stava controllando.

Non vi è alcuna autorizzazione o attività di vigilanza sull'attività di miscelazione del debito
governativo a livello europeo ed inoltre si è capito che l'impianto di Francoforte è stato
gestito da persone che non avevano nessuna precedente esperienza nel settore. Del sano
debito di molti altri paesi europei è stato trattato attraverso l'impianto di Francoforte sia nel
2010 che nel 2011 e di conseguenza anche quello di quegli anni potrebbe essere stato
infettato. Lo stabilimento che pretende di essere l'unico impianto in grado di trattare il
debito governativo in Europa è ora gestito da un certo signor Draghi, un italiano. Monsieur
Trichet ha lasciato la responsabilità dello stabilimento che trattava il debito governativo ed
ora ha iniziato una nuova carriera nel settore dell'aviazione.

Il Dipartimento delle finanze irlandese ha cercato di restituire il debito governativo infetto
allo stabilimento di Francoforte al fine di provare a rimuovere il componente tossico.
Hanno paura che i rivenditori possano rimuovere il debito governativo dai loro scaffali. Il
signor Draghi ha promesso di fare del suo meglio, ma uno dei suoi assistenti Herr
Weidmann, un tedesco, ritiene che il debito bancario tossico sia innocuo e che comunque
nessuno se ne possa accorgere. Egli si rifiuta di utilizzare l'apparecchiatura per
decontaminarlo.

Un invito speciale

Siete cordialmente invitati alla mia nuova pubblicazione presente su Mauldin Economics,
Just One Trade. Conduco una vita frenetica, viaggiando in continuazione e facendo quasi
un quarto di milione di miglia di volo all'anno. Frequento delle conferenze economiche
molto esclusive ed incontro uno ad uno alcuni dei più intelligenti investitori e funzionari più
influenti di tutto il mondo. I miei amici nel settore dell'asset management gestiscono un
totale pari ad oltre $1 trilione - e spesso mi forniscono delle idee di investimento. Ora
vorrei poter offrire anche a voi alcune delle migliori opportunità che mi suggeriscono,
attraverso il servizio Just One Trade.

Come fedeli lettori di Thoughts from the Frontline avete diritto a dei particolare vantaggi
per abbonarvi. Per saperne di più cliccate qui.

La mia conferenza e Palm Springs

La mia 10° Conferenza annuale sugli investimenti strategici (dal 1 al 3 maggio a Carlsbad,
in California) sembra che stia raccogliendo un sacco di persone. I relatori che saranno
presenti sono di un livello eccezionale: Kyle Bass, Ian Bremmer, Mohamed El-Erian, Niall
Ferguson e sua moglie, Ayaan Hirsi Ali, Lacy Hunt, Charles e Louis Gave, Jeff Gundlach,
Anatole Kaletsky, David Rosenberg, Nouriel Roubini e Gary Shilling.

Scherzi a parte da quale altra parte potete trovare un elenco del genere? Coloro che
vengono regolarmente sanno che il reale valore è nell'incontrare gli altri partecipanti. Lo
scorso anno David Rosenberg ha detto che quella è stata la migliore conferenza sugli
investimenti alla quale abbia mai partecipato.

Sarò a Palm Springs in occasione della California Resource Investment Conference il 23-
24 febbraio. Ma sarà presente anche il mio buon amico di Grant Williams, che scrive la
newsletter Things That Make You Go Hmmm ... e in Mauldin Economics la Bull's Eye
Investor Letter, così come il miglior investitore sulle risorse naturali che io conosca Rick
Rule, insieme con Greg Weldon. Venite a trovarci! Potete registrarvi
suhttp://cambridgehouse.com/event/california-resource-investment-conference-2013.

Abbiate una buona settimana.

Il vostro analista che sta provando ad acquistare una casa,




John Mauldin
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  • 1. SCENARI FINANZIARI JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital A qualunque costo di John Mauldin | 20 febbraio 2013 - Anno 4 - Numero 5 In questo numero: Chi ha la mappa? Monetizzazione - Una rosa chiamata con un altro nome Super Mario: A qualunque costo Implicazioni di una politica data dall'accordo Irlandese Scaramucce valutarie La paura dei debiti tossici Un invito speciale La mia conferenza e Palm Springs Lord Melchett: "Addio, Blackadder [gli porge una pergamena]. I cartografi più importanti del paese hanno preparato per voi una mappa della zona che dovrete attraversare. [Blackadder apre la carta e vede che è vuota] Vi saranno molto grati se potrete compilarla strada facendo. Bye-bye". Dalla serie comica inglese Blackadder (parte 2, Episodio 3) E' accaduto solo pochi anni fa che ho visitato l'Isola di Smeraldo dell'Irlanda? Una terra così bella e così triste. Il crollo delle grandi banche ha prefigurato la scomparsa di molte altre banche europee che avevano preso in prestito denaro dagli inglesi, dai tedeschi e dalle altre banche europee per concedere prestiti per case e proprietà. Il governo irlandese ha dovuto garantire i depositi e gli obbligazionisti al fine di evitare una corsa agli sportelli. Penso di aver ragione quando affermo che la Banca Centrale d'Irlanda sia stata la prima banca centrale ad avvalersi in modo ampio del sostegno del Emergency Liquidity Assistance (ELA). Prima che questo sistema diventasse così familiare grazie alla Grecia. Le banche irlandesi avevano perso circa €100 miliardi in gran parte presi in prestito da altre banche europee, le quali avrebbero dovuto sostenere delle perdite molto significative se il governo irlandese non fosse intervenuto. Si deve ricordare che tutto ciò è accaduto prima che la Grecia e la Spagna chiedessero aiuto, anche se quando l'Irlanda si è avvicinata al tavolo per trattare il termine PIIGS era già in voga e alcuni di noi stavano già scrivendo sui problemi del debito che affliggevano la Grecia e gli altri paesi periferici. L'Unione europea aveva costretto il governo irlandese a salvare le sue banche, così la
  • 2. Central Bank of Ireland si accollò il debito (tramite l'ELA) delle sei principali banche irlandesi. Durante il "piano di salvataggio" l'Irlanda ha ricevuto €67,5 miliardi di euro (inoltre si fece poi imprestare ulteriori €17,5 miliardi dai pensionati e dai correntisti) che si è impegnata a restituire. La popolazione era piuttosto sconvolta e il governo fu costretto a dimettersi dopo l'esito schiacciante delle urne, questo a dimostrazione del fatto che il punto di vista del popolo irlandese era che non vedava il debito bancario come un qualcosa che doveva essere parte del bilancio pubblico. I dipendenti pubblici hanno dovuto accettare un significativo taglio delle retribuzioni ed inoltre la medesima sorte è toccata alle pensioni e ai servizi pubblici, l'austerità fu una delle condizioni necessaria per ottenere il denaro. Tutto questo prima che l'austerità diventasse una brutta parola in tutta Europa. Nel frattempo la disoccupazione è aumentata dal 4% al 14%. Ho visitato l'Irlanda dopo che il nuovo governo si è insediato. Ho incontrato una ventina di persone tra dirigenti d'azienda, politici di ogni schieramento, giornalisti ed economisti. Devo sottolineare che l'unica cosa su cui concordavano era che l'Irlanda non avrebbe restituito quei soldi. Un ex primo ministro mi ha detto che non avrebbero potuto ripudiare in modo aperto il debito, ma si aspettava che la Grecia ed anche altri paesi avrebbero fatto default permettendo così a quel punto anche a loro di non pagare. Un economista irlandese che era al tavolo delle trattative mi disse che il negoziatore del FMI aveva detto a loro che non avrebbero dovuto restituire quei soldi. Ma bisogna ricordare che a quel tempo non c'era il panico di dover affrontare una crisi. Qualcosa doveva comunque essere fatto. Quel qualcosa è stato il fornire i fondi di salvataggio (questo al fine di poter ridurre al minimo le perdite delle banche tedesche, francesi e inglesi), garantendo ai cittadini privati irlandesi che tutto ciò che sarebbe stato fatto per gli altri paesi lo avrebbero fatto anche per loro. "Ma per favore in questo lavorate assieme a noi?" Così gli irlandesi, come si dice in Texas, ne hanno beccato uno per conto della squadra europea. Il colpo ha però lasciato una cicatrice piuttosto brutta in quanto il debito pubblico cresciuto a dismisura ed ora è impossibile da gestire, paralizzando a questo punto l'attività del governo nazionale. Ma c'è un gruppo in Irlanda che era incredibilmente sbalordito all'idea di non ripagare quel debito e queste erano le persone che ho incontrato presso la Banca Centrale d'Irlanda. Il documento che è stato scritto dalla Banca centrale europea non permette alla banca centrale nazionale di non pagare i suoi debiti. I governi potrebbero andare in default (come abbiamo appreso con la Grecia), ma le banche nazionali centrali no. Quelle erano le regole per tutti coloro che hanno adottato l'euro. In quel periodo avevo già scritto che gli irlandesi non avrebbero pagato il debito. Avevo sentito il 99% delle persone che mi avevano questa cosa. Che sciocco. Eppure le ultime due settimane hanno visto gli irlandesi convertire i loro impegni in nuovo debito pubblico e poi hanno accettato di vendere quelle obbligazioni. Quindi sembra che gli irlandesi dopo tutto pagheranno. Solo che quando si leggono i dettagli della cosa si percepisce che gli irlandesi (dopo una grande quantità di polemiche) finiranno in realtà per non pagare o a non pagare l'intero valore di ciò che hanno preso in prestito. Ma come può essere che si
  • 3. può sia pagare che non pagare? Questo sarà l'argomento della lettera di questa settimana una lettura istruttiva, non per quello che ci può raccontare l'Irlanda ma per quello che ci può dire l'Unione europea, la zona euro e il futuro dell'euro. Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpinvestments.com - è la società partner di John Mauldin per il mercato Europeo. Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il mercato Italiano. Chi ha la mappa? I fan della commedia britannica ricorderanno con affetto la serie Blackadder dei primi anni '80, un cortigiano della regina Elisabetta (interpretato da Rowan Atkinson che in seguito divenne noto negli Stati Uniti per il suo ruolo di Mr. Bean). A un certo punto Blackadder è costretto a navigare intorno al Capo di Buona Speranza per rimanere nelle grazie della regina. Il viaggio sembra naturalmente una condanna a morte e Blackadder non intende andarci. La sua nemesi, Lord Melchett, gli offre una mappa riportata nel dialogo all'inizio di questa lettera. La mappa è una pagina bianca. "E' una mappa della zona in cui andrai. Ti saranno molto grati se potrai compilarla durante il percorso. Bye-bye". Il documento che ha dato vita alla zona euro si trova proprio in questa condizione. Tutti pensano di sapere cosa volesse dire o almeno i tedeschi. La Bundesbank (la banca centrale tedesca) era abbastanza sicura che avrebbe impedito la monetizzazione del debito. C'è scritto proprio così all'articolo 123. Ma l'Unione europea e la BCE (con il loro fedele compagno del FMI) sembrano costantemente però muoversi in un territorio inesplorato. Banche, credito e crisi dei debiti governativi sembra richiedano manovre legali che non sono state esplicitamente specificate. Mentre il resto d'Europa sta a guardare, la BCE man mano che va avanti traccia le linee sulla mappa. L'Articolo 123 come ogni buon membro Bundesbank vi dirà, dice esplicitamente che non si può monetizzazione il debito. Ma si scopre che mentre tutti sono d'accordo che la monetizzazione dei debiti pubblici è una brutta cosa, la definizione di monetizzazione non è chiara a gran parte del resto d'Europa. Wolfgang Münchau scrive piuttosto allegramente sulla recente "ristrutturazione" del debito irlandese: Tutti la scorsa settimana sembravano parlare di finanziamento monetario del debito, l'ultimo tabù della politica monetaria. La cosa è nascosta dietro un a velo di forte complessità, ma la zona euro potrebbe proprio aver fatto questo. Diverse banche centrali europee si sono precipitate a dichiarare che il piano concordato con l'Irlanda non costituisce un precedente per il debito sovrano. In termini giuridici l'accordo è probabilmente a tenuta stagna. Può essere un problema di confine ma che importa? In termini economici la situazione è molto più chiara. Si tratta di un finanziamento monetario in tutto e per tutto tranne che nel nome, è una cosa veramente buffa. (The Financial Times)
  • 4. Tutto questo può diventare piuttosto complicato (credetemi). Ma in sostanza si riduce a questo: Anglo-Irish Bank era in bancarotta. Il governo irlandese ha dovuto trovare un qualche tipo di garanzia da poter consegnare a quello che era, in sostanza, un curatore fallimentare al fine di essere in grado di prendere un prestito attraverso (la concessione di liquidità a volte viene indicata come "Assistenza Lending") l'ELA. Il governo ha contratto un debito che avrebbe dovuto essere ripagato piuttosto rapidamente (in dieci anni). Questo è invece rapidamente diventato un onere finanziario di significative dimensioni per il governo irlandese, un problema politico molto appiccicoso. Solo un banchiere centrale irlandese potrebbe amare quel debito. Ma qualcuno in Irlanda si è fatto avanti con una soluzione molto creativa. Si sono modificati i 10 anni in 25 - 40 anni. Münchau ha ragione: questa è una monetizzazione in tutto e per tutto tranne che nel nome. Ma c'è una piccola foglia di fico che le impedisce di essere una monetizzazione vera e propria: il CBI ha accettato di vendere le obbligazioni nel mercato nel corso del tempo, questo quando la situazione lo permetterà. Dal comunicato stampa del ministero irlandese delle Finanze: La Central Bank of Ireland venderà i titoli, ma solo se tale vendita non sarà dannosa per la stabilità finanziaria. Hanno però scadenzato una minima parte di obbligazioni che saranno vendute in base al seguente calendario: a fine 2014 (€0,5 miliardi), 2015-2018 (€0,5 miliardi all'anno), 2019-2023 (€1 miliardo all'anno), 2024 e dopo ( €2 miliardi all'anno). Tralasciamo il contesto. L'Irlanda ha emesso il mese scorso €2,5 miliardi di titoli a 5 anni con una cedola del 2,8%, significativamente inferiore rispetto alle corrispondenti obbligazioni italiane. E' anche inferiore al 5,9% pagato l'estate scorsa dalle stesse obbligazioni irlandesi. (Qualcuno ha fatto un profitto piuttosto significativo su quei titoli!) L'accordo ha evidentemente ridotto per il governo il costo di emissione delle obbligazioni irlandesi. Si aspettano di raccogliere circa €10 miliardi quest'anno. In questo momento l'emissione di ulteriori € 0,5 miliardi obbligazioni è piuttosto facile per loro. Certo il governo deve pagare gli interessi ai privati titolari delle obbligazioni, ma questo non è così di meno di quello che già pagavano in precedenza. Passando ad un più basso tasso di interesse e allungando il periodo del rimborso di oltre quattro decenni, l'Irlanda risparmierà €20 miliardi (26.780 milioni dollari) nei prossimi dieci anni e libererà €1 miliardo nei bilanci futuri. Il capo economista Dermot O'Leary è stato così gentile da inviarmi una lettera personale che mostra come ciò sia un grande aiuto per il governo irlandese. Questo dà a loro molte più possibilità di ridurre effettivamente il loro deficit al livello dello standard europeo che è pari al 3% entro il 2015 come ovviamente è stato concordato. O'Leary pensa che riusciranno ad ottenere risultati anche migliori. Gli irlandesi erano a conoscenza di questo piano prima che il piano fosse annunciato. Mi è stato detto che inizialmente non c'era un programma specifico per la vendita delle obbligazioni, ma la BCE (i tedeschi?) hanno chiesto che venisse presentato almeno un programma. Così gli irlandesi ripagheranno quelle obbligazioni. Forse. Per diversi motivi: 1. Pensate a 40 anni fa negli Stati Uniti nel 1973. Vuoi un dollaro del 1973? Stiamo parlando di una cosa che oggi ha un valore di circa 19 centesimi. Che ne dici di un punt irlandese? La lira italiana? 25-40 anni è un periodo di tempo abbastanza lungo. E dato che la BCE sarà costretta a stampare quantità sempre maggiori di euro per tenere insieme la
  • 5. zona euro, la scommessa è che quando gli irlandesi ripagheranno quel debito questo sarà fatto con un euro (o con la successiva valuta) che varrà molto meno in termini di PIL nominale e di potere d'acquisto. 2. Vi è una ragionevole possibilità che ad un certo punto l'Unione europea o almeno la zona euro, si sposterà verso un qualcosa di molto simile alla mutualizzazione del debito ed a una unione fiscale. A quel punto ciò ridurrebbe l'onere. Io sicuramente non sono d'accordo con tale visione del mondo, ma probabilmente non mi verrà chiesto il mio parere. In ogni caso a quel punto il debito irlandese sarà così piccolo, rispetto a quello spagnolo e italiano e francese(!). Sarà considerato solo un piccolo errore di arrotondamento. 3. Sia nel breve termine che nel lungo questo questo è sicuramente un buon affare per l'Irlanda. Coloro che dicono che il debito deve essere ripudiato del tutto votano per ritirarsi dall'euro. Il momento in cui rifiutare il debito era molto tempo fa. Se le banche tedesche, francesi e inglesi hanno prestato del denaro alle banche irlandesi per investire in immobili irlandesi ora meritano i frutti della loro abilità di investimento, non un piano di salvataggio. 4. Sia la Grecia che la Spagna hanno anch'esse adottato l'ELA, così come hanno fatto molti altri paesi europei e le banche. Ad un certo punto la zona euro sarà costretta a creare una sorta di unione bancaria, anche se i tedeschi non la vogliono. Vi è la possibilità che questi prestiti possano essere considerati dall'ELA come delle perdite. Questo fa parte del processo di negoziazione. Chi sa che cosa accadrà, quindi perché non tagliare le spese nel breve periodo in quanto il lungo periodo renderà le cose sempre più difficili. Monetizzazione - Una rosa chiamata con un altro nome "Qual è il nome? di ciò che noi chiamiamo una rosa Con un qualsiasi altro nome avrebbe sempre il suo stesso profumo ..." Ci sono quelli che si oppongono a questa mossa irlandese. Jens Weidmann presidente della Bundesbank è stato particolarmente critico su questo. Ma che cosa ci si poteva aspettare? C'è una predisposizione genetica in Germania contro la monetizzazione del debito, ed è così almeno dal 1924. E non fate errori si tratta di monetizzazione, non importa quanta parte di profumo legale si possa spalmare sulla cosa. Citando ancora Münchau: Si tratta di finanziamento monetario a tutti gli effetti. L'intera struttura di questo accordo è così contorta che i giornali non riportano tutti i dettagli. Come sempre in questo c'è uno scopo ben preciso. Si rende legale ciò che altrimenti non lo sarebbe e si permette il suo offuscamento. In questo caso lo scopo sarebbe quello di nascondere ciò che altrimenti sarebbe un messaggio contraddittorio. Non si può ammettere pubblicamente nei paesi creditori che il finanziamento monetario è in corso, questo sarebbe un sacrilegio. Ma questo è quello che serve per salvare l'Irlanda da una trappola del debito. E' stato poi anche considerata una strategia ancora migliore, cioè rimandare il rimborso del debito di una generazione o due. Sono marginalmente incoraggiato da tutto questo, non tanto perché credo che la
  • 6. monetizzazione in via di principio sia una buona cosa. Ma ciò che mi incoraggia è che posso provare a vedere questa scelta come una dei diversi componenti di una soluzione definitiva alla crisi della zona euro. Senza una qualche forma di arbitraggio tra debitori e creditori, questo sarebbe difficile da raggiungere. Ho scritto almeno 3 o 4 anni fa che se si era intenzionate nel tenere insieme la zona euro, si sarebbe dovuto fare una monetizzazione. Si stanno per prendere migliaia di miliardi di euro, siano essi monetizzati o sotto forma di debito per risolvere questo enigma. E l'unica entità che ha quel tipo di denaro è una banca centrale, in questo caso la Banca centrale europea. Super Mario: A qualunque costo Dobbiamo dare Mario Draghi presidente della Banca Centrale Europea un punteggio particolarmente elevato tra coloro che sono a capo di banche centrali e questo sia per stile che per creatività. E questo è successo dopo una gestione particolarmente blanda da parte del francese Jean Claude Trichet, Super Mario ha spinto la BCE al punto in cui si trova e nel dirlo in modo migliore al centro del progetto europeo. Nel luglio dello scorso anno a Londra, con la zona euro in piena crisi e poco prima dell’inizio delle Olimpiadi ha dichiarato (la frase ormai famosa): All'interno del nostro mandato la BCE è pronta a fare tutto il necessario per preservare l'euro. E credetemi sarà sufficiente. Il Financial Times lo ha nominato Man of the Year per il 2012. Mentre ho detto che gli irlandesi stanno definendo un piano per monetizzare il proprio debito (scusatami ho intenzione di cambiare magicamente una promessa del governo irlandese, in soldi tedeschi e francesi (e di altri della zona euro) ovviamente questa non è esattamente la stessa monetizzazione che ci dovrebbe essere se la si guardasse nel modo più giusto, forse bisogna farsi aiutare da una pinta di birra o da tre o quattro Guinness), ovviamente Draghi deve essere d’accordo con tutto questo. Però invece di dire che aveva apprezzato la creatività che era stata messa in atto, ha semplicemente detto che la BCE aveva all'unanimità deciso di "prendere atto" delle scelte irlandesi qualunque cosa queste comportino. Ha detto "Fino ad oggi non c'è stata ancora alcuna decisione [per effettuare lo swap del debito irlandese]. Abbiamo semplicemente preso atto". Credo che 28 miliardi € non siano sufficienti nel rovinare la situazione, ma è sufficiente che se ne prenda atto. Il FT riporta oggi il fatto che la Banca centrale europea piuttosto che dare un approvazione formale vuole essere in grado di fare pressione sul CBI al fine che venda effettivamente tali obbligazioni, e vuole dare anche la BCE un margine di negoziazione con le altre banche centrali nazionali se queste decidessero di fare delle scelte simili. Implicazioni di una politica data dall'accordo Irlandese E la BCE sembra che voglia essere coinvolta. Parte della controversia sull'accordo irlandese è che i creditori privilegiati delle banche sono potenzialmente sulla strada di perdere dei soldi. Questo può rappresentare una nuova situazione per la UE e per la politica della BCE. Questo anche se la situazione non è ancora del tutto chiara. I detentori del debito governativo hanno già perso del denaro in Grecia e ne perderanno ancora di più
  • 7. in Spagna (a meno che la BCE non diventi nuovamente creativa). Com'era prevedibile i più critici sono quelli che stanno per perdere nuovamente del denaro. Alcuni pensano che i recenti commenti di Draghi supportino il fatto che l'accordo irlandese sarà riesaminato. Posso provare ad interpretare dove questa cosa potrebbe avere un senso politico (far finta di affrontare i problemi, ecc), ma il rimettere in discussione questo accordo probabilmente creerebbe una forte tempesta in Irlanda. Il debito bancario è una ferita profonda ed il provare a ridurlo significa una riduzione dei costi governativi. E il togliere questo lieve sollievo potrebbe rischiare di creare qualche strana situazione tra gli elettori e questo potrebbe portare al governo Sinn Fein che vorrebbe ripudiare il debito a titolo definitivo. La Grecia e Cipro devono essere guardate molto da vicino. Come ho scritto qualche settimana fa il presidente del Council of Economic Advisors in Grecia mi ha detto che i soldi che sono stati dati in prestito per ricapitalizzare le banche non saranno rimborsati, questo perché la Grecia non ha la possibilità economica di poterlo fare. L'Irlanda si è trovata nella medesima condizione e con questa magia hanno cambiato l'equazione. Questo sarà il medesimo accordo che sarà disponibile in futuro per la Grecia se continuano a superare gli ostacoli che continuano ad incontrare? Cipro avrà probabilmente bisogno tra poche settimane di un nuovo piano di salvataggio del governo e dovrà negoziare un piano di salvataggio di €17 miliardi da parte dell'UE e del FMI - che per un paese con una popolazione di 545.000 persone, significano circa $40.000 dollari per uomo, donna e bambino e questo per lo più di nuovo debito portando a quel punto il loro debito in rapporto al PIL al 145%. Una famiglia di quattro persone dovrà pagare $10.000 dollari all'anno (al 6,5% di interesse) solo per coprire il nuovo debito. Alla quale va poi aggiunto il vecchio debito. Dove e come un paese ha la possibilità di generare questo reddito e contestualmente rimanere competitivo? Ci sarà un altro taglio sul debito pubblico europeo? Qualcuno da qualche parte sarà costretto a perdere nuovamente un po' di soldi per questo accordo. Anche in questo caso l'accordo Irlandese apre la strada ad una nuova scuola di pensiero che è particolarmente creativa in Europa per quanto riguarda il vecchio debito. Scaramucce valutarie Io continuo a pensare che l'euro arriverà alla parità con il dollaro nel corso del tempo. La BCE in modo combinato con le sue diverse banche nazionali sarà costretta a monetizzare e a stampare (o diciamo che così si potrà chiamare in modo raffinato il suo quantitative easing) e questo in misura superiore rispetto alla Fed. Insieme con i soldi che saranno resi disponibili dalla Banca del Giappone e dalla Banca d'Inghilterra, ci sarà una tale quantità di somme iniettate nel sistema globale che semplicemente non potranno essere fondamentalmente comprese. E tutto questo easing costringerà i paesi sviluppati a competere nell'attività di stampa. Il recente incontro del G20 in sostanza ha detto : "Va bene continuare a stampare fino a quando si sta facendo questo per stimolare la propria economia e non per svalutare la propria valuta. Ma per l'amor del cielo non bisogna parlarne. Silenzio!" Lo ammetto è una mia libera interpretazione. Ma a leggere la dichiarazione di Super Mario
  • 8. in merito alla riunione del G20 sembra che stia dicendo la stessa cosa: La maggior parte dei movimenti sui tassi di cambio che abbiamo visto non erano stati esplicitamente pianificati, erano solo il risultato di politiche macroeconomiche nazionali che hanno lo scopo di rilanciare l'economia ... [e] In questo senso trovo davvero eccessivo un qualsiasi forma di linguaggio che li avvicini a delle guerre valutarie ... [ ma] Quello che ho detto al G20 di Mosca e che ho invitato tutte le parti ad un (esercizio) molto, molto forte di disciplina verbale. In un articolo dal titolo il "G-20 si muove su un terreno comune su tema delle valute", il Wall Street Journal riportava: ... c'era molto di più di un accordo sulla necessità di un tasso di cambio basato sul mercato e [G-20] sabato ci si è impegnati nell'evitare di definire le proprie politiche valutarie per non offrire dei vantaggi competitivi a chi fa trading .... Il presidente della Banca centrale tedesca, Jens Weidmann, ha detto che era chiaro nel corso della riunione del G-20 che i membri erano d'accordo sul fatto che "le svalutazioni guidate dal punto di vista politico non possono rendere sostenibile la competitività, non risolvono i problemi strutturali e producono solo delle reazioni negative ...." "La conclusione di questo incontro è stata quella che chiaramente senza arrivare a degli estremi, i paesi sviluppati faranno quello che serve per stimolare le loro economie, ed anche quelli in via di sviluppo - ovviamente senza arrivare a degli estremi - faranno quello che sarà necessario per proteggersi da un forte afflusso di denaro," questo ha detto ufficialmente un alto funzionario di un governo di un paese sviluppato che faceva parte del G-20. Non abbiamo ancora visto delle vere e proprie guerre valutarie. Quello che stiamo vedendo oggi sono solo semplici scaramucce in quella che sembra si preannunci essere una vera e propria battaglia brutale atta a mantenere semplicemente una posizione competitiva. Vorrei sottolineare - anche se sono pronto a premere il pulsante di invio - che Ian Bremmer (che parlerà a maggio durante la mia conferenza) mi ha recentemente mandato una breve nota sulle guerre valutarie. Egli sostiene che l'Europa e la Cina non vogliono essere coinvolti in una guerra valutaria e lo stesso desiderano anche molti altri paesi emergenti. Il suo ragionamento ovviamente ha un senso, in quanto con una guerra valutaria è un po' come avere in passato uno scontro a fuoco e se però questo non avviene con delle bombe a mano - non ci saranno vincitori. La Cina continuerà a consentire alla sua moneta di apprezzarsi lentamente, almeno per alcuni anni a venire. Riesco a prendere in considerazione i ragionamenti di Bremmer per quanto riguarda l'Europa, in quanto ci piacerebbe davvero che si concentrassero sull'inflazione e sul fatto che la BCE dovrebbe essere una vera e propria banca centrale; e sento le parole di Draghi che continuano a risuonare nelle mie orecchie: "... tutto ciò che può servire a preservare l'euro." E tutto quello che può servire è la stampa di denaro e un po' di inflazione. Corea? Taiwan? Questi paesi devono competere con il Giappone. E il resto dell'Asia deve competere con tutti e tre. Possono il Brasile, l'Australia e gli altri paesi che hanno una forte
  • 9. presenza di materie prime permettere alle loro monete di avere un prezzo completamente fuori mercato, indebolendo così le loro economie? Credo che alla fine l'interesse avrà la meglio su tutti. La paura dei debiti tossici Infine mentre stavo facendo delle ricerche per questa lettera mi sono imbattuto nel seguente post scritto da Colm McCarthy. Lo trovo particolarmente divertente (rispetto agli standard di umorismo presente in economia) e a questo proposito vi voglio segnalare alcuni paragrafi che penso possano divertirvi. (Per i giovani e per coloro i quali l'inglese è una seconda lingua, uno "squartatore" è una persona impegnata nel commercio di carne di animali morti direttamente nelle aziende agricole e che non può essere consumata da parte delle persone.) Squadre di economisti hanno rilevato tracce di debito bancario-DNA del tipo debito sovrano irlandese nei portafogli di tutta Europa. Il debito governativo irlandese lo si ritiene sicuro per gli esseri umani, ma il debito bancario è tossico. Gli economisti ritengono che circa il 30% di tutto il debito governativo irlandese non sia buono. La fonte della contaminazione sembra essere un impianto basato a Francoforte in Germania. La contaminazione risale al 2010, quando uno stabilimento governativo è stato realizzato da un certo Monsieur Trichet, cittadino francese. Egli ha sostenuto di aver raccolto una grande quantità di debito bancario tossico ed averlo mescolato con diverso debito governativo nel bel mezzo di una notte e questo mentre nessuno lo stava controllando. Non vi è alcuna autorizzazione o attività di vigilanza sull'attività di miscelazione del debito governativo a livello europeo ed inoltre si è capito che l'impianto di Francoforte è stato gestito da persone che non avevano nessuna precedente esperienza nel settore. Del sano debito di molti altri paesi europei è stato trattato attraverso l'impianto di Francoforte sia nel 2010 che nel 2011 e di conseguenza anche quello di quegli anni potrebbe essere stato infettato. Lo stabilimento che pretende di essere l'unico impianto in grado di trattare il debito governativo in Europa è ora gestito da un certo signor Draghi, un italiano. Monsieur Trichet ha lasciato la responsabilità dello stabilimento che trattava il debito governativo ed ora ha iniziato una nuova carriera nel settore dell'aviazione. Il Dipartimento delle finanze irlandese ha cercato di restituire il debito governativo infetto allo stabilimento di Francoforte al fine di provare a rimuovere il componente tossico. Hanno paura che i rivenditori possano rimuovere il debito governativo dai loro scaffali. Il signor Draghi ha promesso di fare del suo meglio, ma uno dei suoi assistenti Herr Weidmann, un tedesco, ritiene che il debito bancario tossico sia innocuo e che comunque nessuno se ne possa accorgere. Egli si rifiuta di utilizzare l'apparecchiatura per decontaminarlo. Un invito speciale Siete cordialmente invitati alla mia nuova pubblicazione presente su Mauldin Economics, Just One Trade. Conduco una vita frenetica, viaggiando in continuazione e facendo quasi un quarto di milione di miglia di volo all'anno. Frequento delle conferenze economiche molto esclusive ed incontro uno ad uno alcuni dei più intelligenti investitori e funzionari più influenti di tutto il mondo. I miei amici nel settore dell'asset management gestiscono un totale pari ad oltre $1 trilione - e spesso mi forniscono delle idee di investimento. Ora vorrei poter offrire anche a voi alcune delle migliori opportunità che mi suggeriscono,
  • 10. attraverso il servizio Just One Trade. Come fedeli lettori di Thoughts from the Frontline avete diritto a dei particolare vantaggi per abbonarvi. Per saperne di più cliccate qui. La mia conferenza e Palm Springs La mia 10° Conferenza annuale sugli investimenti strategici (dal 1 al 3 maggio a Carlsbad, in California) sembra che stia raccogliendo un sacco di persone. I relatori che saranno presenti sono di un livello eccezionale: Kyle Bass, Ian Bremmer, Mohamed El-Erian, Niall Ferguson e sua moglie, Ayaan Hirsi Ali, Lacy Hunt, Charles e Louis Gave, Jeff Gundlach, Anatole Kaletsky, David Rosenberg, Nouriel Roubini e Gary Shilling. Scherzi a parte da quale altra parte potete trovare un elenco del genere? Coloro che vengono regolarmente sanno che il reale valore è nell'incontrare gli altri partecipanti. Lo scorso anno David Rosenberg ha detto che quella è stata la migliore conferenza sugli investimenti alla quale abbia mai partecipato. Sarò a Palm Springs in occasione della California Resource Investment Conference il 23- 24 febbraio. Ma sarà presente anche il mio buon amico di Grant Williams, che scrive la newsletter Things That Make You Go Hmmm ... e in Mauldin Economics la Bull's Eye Investor Letter, così come il miglior investitore sulle risorse naturali che io conosca Rick Rule, insieme con Greg Weldon. Venite a trovarci! Potete registrarvi suhttp://cambridgehouse.com/event/california-resource-investment-conference-2013. Abbiate una buona settimana. Il vostro analista che sta provando ad acquistare una casa, John Mauldin subscribers@mauldineconomics.com Copyright 2010-2013 John Mauldin. All Rights Reserved Copyright 2010-2013 Horo Capital. Tutti i Diritti Riservati Disclaimer: La presente pubblicazione è distribuita da Horo Capital srl. Pur ponendo la massima cura nella traduzione della presente pubblicazione e considerando affidabili i suoi contenuti, Horo Capital srl non si assume tuttavia alcuna responsabilità in merito all’esattezza, completezza e attualità dei dati e delle informazioni nella stessa contenuti ovvero presenti sulle pubblicazioni utilizzate ai fini della sua predisposizione. Di conseguenza Horo Capital srl declina ogni responsabilità per errori od omissioni. Horo Capital srl si riserva il diritto, senza assumersene l'obbligo, di migliorare, modificare o correggere eventuali errori ed omissioni in qualsiasi momento e senza obbligo di avviso. La presente pubblicazione viene fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, non costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di servizi e/o attività di investimento né nei confronti di persone residenti in Italia né di
  • 11. persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni. Le informazioni fornite non costituiscono un'offerta o una raccomandazione per effettuare o liquidare un investimento o porre in essere qualsiasi altra transazione. Esse non possono essere considerate come fondamento di una decisione d'investimento o di altro tipo. Qualsiasi decisione d'investimento deve essere basata su una consulenza pertinente, specifica e professionale. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma d'investimento né raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza trattandosi unicamente di informazione standardizzata rivolta al pubblico indistinto. Né Horo Capital srl né John Mauldin potranno essere ritenuti responsabili, in tutto o in parte, per i danni (inclusi, a titolo meramente esemplificativo, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzione dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche di qualunque natura) derivanti dall’uso, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalità, dei dati e delle informazioni presenti nella presente pubblicazione. Ogni decisione di investimento e disinvestimento è pertanto di esclusiva competenza del Cliente che può decidere di darvi o meno esecuzione con qualsivoglia intermediario autorizzato; qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal Cliente in base alle informazioni pubblicate è, infatti, da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio. Il Contenuto presente nella pubblicazione può essere riprodotto unicamente nella sua interezza ed esclusivamente citando il nome di Horo Capital srl e di John Mauldin, restandone in ogni caso vietato ogni utilizzo commerciale. Si intende per Contenuto tutte le analisi, grafici, immagini, articoli i quali sono tutti protetti da copyright. Horo Capital srl ha la facoltà di agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi elemento sopra esposto e/o di qualsiasi informazione a cui tale materiale si ispira ovvero è tratto anche prima che lo stesso venga pubblicato e messo a disposizione della sua clientela. Horo Capital srl può occasionalmente, a proprio insindacabile giudizio, assumere posizioni lunghe o corte con riferimento ai prodotti finanziari eventualmente menzionati nella presente pubblicazione. In nessun caso e per nessuna ragione Horo Capital srl, sarà tenuta, ad agire conformemente, in tutto o in parte, alle opinioni riportate nella presente pubblicazione. Ogni violazione del copyright in qualsiasi modo si esprima ai danni di Horo Capital srl e John Mauldin, sarà perseguita legalmente. Per iscriversi alla newsletter GRATUITA settimanale SCENARI FINANZIARI cliccare qui: www.scenarifinanziari.it/Registrazione.aspx Per modificare il proprio indirizzo email di invio della newsletter, effettuare il login su www.scenarifinanziari.it e andare sulla pagina di registrazione. Per cancellare l'iscrizione alla newsletter scrivere una mail a:info@scenarifinanziari.it Thoughts from the Frontline 3204 Beverly Drive Dallas, Texas 75205 Horo Capital Independent Financial Advisory Firm Via Silvio Pellico, 12 20121 Milano Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it