3. NEL CUORE
2 0 1 3
Via Garibaldi 18/22 - Asti
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PA L I OD O M E N I C A 1 5 S E T T E M B R E
4. È con grande piacere che saluto l’edizione 2013 del Palio
di Asti che come ogni anno a settembre animerà i rioni e le
vie della città, in un’esplosione di festa e di colori.
Quella del Palio di Asti è una delle manifestazioni più im-
portanti che si svolgono nella nostra regione ed è sempre
in grado di attrarre sul territorio un gran numero di turisti,
anche stranieri.
In particolare il corteo storico, composto da oltre milledue-
cento personaggi in costume medievale, rimane l’elemen-
to che più affascina il pubblico e rappresenta, grazie all’ac-
curatezza delle rievocazioni storiche e la maestria delle
sartorie di borgo, uno spettacolo davvero unico.
La città di Asti, con le sue cento torri, testimonianza di un
passato nobile e prestigioso, i suoi portici ottocenteschi, le
piazzette del centro, i palazzi, le botteghe, inserite in un
contesto urbano medievale, merita di essere considerata
parte integrante dei tradizionali circuiti turistici piemon-
tesi, non solo da un punto di vista enogastronomico, ma
anche storico e culturale.
Come Presidente della Regione voglio quindi ringraziare
gli organizzatori, i partecipanti al Palio e tutti gli astigiani
per l’impegno enorme e la passione che dedicano alla rea-
lizzazione di questo evento.
Sono certo che anche quest’anno il Palio di Asti saprà ripe-
tere e magari incrementare il successo degli anni passati,
regalando al pubblico uno spettacolo scenografico di gran-
de impatto, emozionante ed indimenticabile.
Roberto Cota
Presidente Regione Piemonte
5. Trascorso un anno siamo lieti di tornare a presentare il Pa-
lio, impreziosito nuovamente dalla mostra del Maestro del
Palio Piero Sciavolino, importante artista astigiano giunto
alla maturità artistica, che ha realizzato i drappi del Palio
con maestria e mano leggera.
Accanto al rinnovato impegno siamo orgogliosi di infor-
mare che è giunta a conclusione la progettazione del nuovo
Museo del Palio, che troverà sede presso le prestigiose sale
di Palazzo Mazzola, di epoca medievale, che già ospita i
preziosi documenti dell’Archivio Storico della Città.
Questa scelta, operata anche grazie a fondi regionali ed eu-
ropei, è il segno concreto di quanto l’Amministrazione ten-
ga al Palio e di come si vorrebbe lasciare un segno concreto
alla città, agli appassionati e agli studiosi.
Articolato su cinque sale site al piano terra di Palazzo Maz-
zola, il museo racconterà otto secoli di storia paliesca, con
una sala appositamente dedicata alle mostre temporanee
con il materiale e i cimeli dei diversi Comitati Palio.
Ma il Palio è il frutto di una rete di collaborazioni , in pri-
ma istanza quella con il Collegio dei Rettori che raccoglie la
dirigenza del Palio, che con intelligenza e capacità si mette
in gioco ogni anno, e per tutto l’anno, per offrire a tutti uno
spettacolo indimenticabile.
Un macchina così complessa infatti, deve essere il frutto
di collaborazioni esterne e interne: oggi più che mai siamo
riconoscenti agli sponsor prestigiosi che, oltre alla Regione
Piemonte, ci affiancano con convinzione: Centrale del Latte
di Torino Tappo Rosso, la Ditta Vinicola Scrimaglio vini di
Nizza, il Consorzio dell’Asti, il Centro Commerciale i Bric-
chi che vivono con noi le giornate del Palio.
Un caloroso ringraziamento alla Banca del territorio e alla
sua Fondazione: Banca C.R. Asti e Fondazione C.R. Asti in
questi anni non hanno fatto mancare il loro appoggio per-
ché il Palio è davvero di tutti gli uomini di buona volontà
che desiderano impegnarsi con noi in questa splendida av-
ventura.
Buon Palio a tutti!
Avv. Alberto Pasta Avv. Fabrizio Brignolo
Assessore al Palio Sindaco di Asti
6. ASTIe la sua storia
Fondata dai Liguri su una altura («Ast» in ligure significherebbe terra rial-
zata), la romana Hasta Pompeia è segnalata da Plinio fra le colonie romane
di maggiore importanza dell’antica Liguria.
Presumibilmente nell’89 a.C. fu riconosciuta colonia romana, per effetto
della Lex Pompeia che diede lo Ius Latii e la Latinitas alla Transpadania.
Da allora essa accrebbe sempre più la sua importanza economica e, nel 568,
ebbe inizio il suo periodo di maggior floridezza, quale sede di un impor-
tante Ducato longobardo e di una primaria Corte di Giustizia. Costituita
in Contea sotto i Franchi, governata in seguito dall’autorità dei vescovi, la
città si affermò vigorosamente verso la fine del sec. XI diventando, in breve,
il più importante libero comune del Piemonte.
Nel sec. XII divenne uno dei più ricchi e potenti comuni d’Italia, ebbe dirit-
to di battere moneta e diede vita ad una fitta serie di rapporti commerciali
con la Francia, le Fiandre e l’Inghilterra.
Conservò la forma repubblicana fino al 1313 quando passò agli Angioini,
poi ai Visconti ed infine ai Savoia (1575).
Nei secoli XVII e XVIII durante le guerre di successione di Spagna ed Au-
stria per il possesso del Monferrato, fu ripetutamente invasa ed occupata.
In epoca napoleonica Asti divenne capoluogo del Dipartimento del Tanaro
per tornare definitivamente ai Savoia dopo la Restaurazione.
Dopo l’Unità d’Italia i destini della città seguirono quelli della neonata na-
zione, confondendosi con la storia d’Italia.
Caratterizzata sin dal XIII secolo da una economia vivace, ricca di traffici
e di commerci, spesso divisa dalle faide di nobili quanto animose casate,
concupita da Signorie straniere per la ricchezza delle sue contrade e per la
posizione strategica, «Asti Repubblicana» conserva una gradevole atmo-
sfera medievale.
Le torri e le caseforti, testimonianza di un passato nobile e prestigioso, si
inseriscono nel tessuto urbano con fierezza, armonizzando gradevolmente
con le lunghe teorie di portici ottocenteschi, con le piazzette del centro sto-
rico e con il carattere schivo, ma ospitale, della gente astigiana.
Asti oggi
È una città ospitale, a misura d’uomo,
né troppo grande né troppo piccola; una città
in cui è piacevole fare due passi in centro alla
scoperta di torri, palazzi e botteghe,
inserite in un contesto urbano medievale.
Abitanti: astigiani, astesi
Popolazione: 77.362 abitanti (al 8/7/2013)
Superficie territorio: Ha 15.182
Perimetro Territorio: Km. 103.5
Latitudine: 44° 54’ Nord
Longitudine: 8° 12’ Est
Altitudine: 123 m. s.l.m.
Patrono: San Secondo
(si festeggia il 1° martedì di maggio)
7.
8. PALIO
Secondo il cronista Ogerio Alfieri, antenato del più noto Conte Vittorio, la
città di Asti, «...nell’anno del Signore 1280 era colma di ricchezze, chiusa da
solide e recenti mura e costituita quasi interamente da molti edifici, torri,
palazzi e case da poco costruite».
Nella descrizione, precisa e puntuale, Ogerio cita le buone qualità dei cit-
tadini astesi giudicandoli «...assennati e nobili, ricchi e potenti»e dice che
«in caso di necessità la città può contare su seicento cavalieri dotati di due
cavalli...» mentre «il contado può fornire centosessanta cavalieri dotati di un
cavallo o di una cavalla...». In quegli anni gli astigiani davano vita alla corsa
del Palio: infatti la prima notizia certa della corsa risale al 1275 anno in cui,
secondo Guglielmo Ventura, speziale di professione e cronista per diletto,
gli astigiani corsero il Palio, per dileggio, sotto le mura della nemica città di
Alba, portando danni e devastazioni alle vigne.
Oggi la città conserva un tessuto urbano testimonianza dei fasti di un tempo;
le torri e le caseforti i palazzi medievali e le caratteristiche vie del centro sto-
rico fanno da scenario alla affascinante rievocazione storica del Palio.
Sono ventuno i contendenti che nei giorni della vigilia hanno vigorosamente
tentato di propiziare la vittoria con cene pantagrueliche, riti scaramantici,
burle salaci nei confronti dei borghi avversari, sino all’ultimo intenso con-
fronto in campo, preceduto dal sontuoso corteo, composto da oltre milledue-
cento figuranti in costume medievale. Dopo molto impegno, tanta passione e
altrettanti affanni uno soltanto potrà stringere tra le mani il drappo cremisino
con le insegne della città e l’immagine del Santo Patrono.
Per tutti la grande Festa incomincia già il fine settimana precedente con la
presentazione dell’anteprima del corteo, poi il Palio degli sbandieratori, il
variopinto mercatino, il venerdì e il sabato le prove in pista per saggiare le
forze in campo, in un crescendo da cardiopalma.
Ma per capire il Palio è necessario esserci, calarsi nella Festa, magari seguen-
do direttamente le vicende di uno dei ventuno partecipanti: dagli sguardi
dei borghigiani, che hanno lavorato un anno intero, si capirà davvero che
cosa significa la passione viscerale, l’attaccamento fortissimo ai colori, l’ir-
refrenabile voglia di vincere, l’incontenibile gioia della vittoria, l’amarezza
della sconfitta.
il
9. Non è facile costruire una pista per cavalli in pieno centro, in una bella piazza
trapezoidale che porta il nome del più noto degli astigiani.
Ma ad Asti, per il Palio, si fa anche questo e Piazza Alfieri si trasforma: un
gruppo di esperti, coordinati da un geologo, verifica l’esatta miscela di sab-
bie astiane del pliocene superiore, così che l’impasto non sia troppo cedevole
o, al contrario, troppo consistente.
La pista infatti dovrà «tenere» per tre giri di corsa, sia in caso di pioggia
imprevista, sia in caso di tempo asciutto, perché i cavalli, in curva come in
rettilineo, possano esprimere il massimo in sicurezza.
Proprio per questo il tracciato è stato lungamente studiato da una commis-
sione di tecnici: le curve sono state calibrate in modo da consentire la massi-
ma sicurezza in corsa e sono protette da robusti «materassi».
Dal 2011 la pista è recintata da un segnapista appositamente studiato, foggia-
to a “collo d’oca” in materiale plastico che contiene ma non contrasta gli urti.
Questo ritrovato, unico in Italia, sulle piste per i Palii completa le tutele di
carattere tecnico adottate negli anni.
Gli astigiani tengono molto ai cavalli. Tanto che una commissione di docenti
universitari, esperti nelle varie branche della veterinaria, visita accuratamen-
te gli animali nei giorni che precedono la corsa, verificandone con estrema
attenzione le condizioni fisiche: in fondo sono atleti e come tali dovranno
affrontare al meglio della forma una competizione impegnativa.
La partenza si dà «al canapo»: viene tesa una grossa corda – immaginate la
gomena di una nave – lunga circa 15 metri e pesante quasi un quintale, che,
con un sistema di argano elettromeccanico, attraversa la pista da un punto
all’altro della linea di partenza. Il mossiere, piazzato su un podio, chiamerà i
diversi partecipanti alla batteria e quando giudicherà regolamentare l’alline-
amento, farà cadere il canapo.
Aquel punto per i 450 metri di pista e per i tre giri di corsa, sarà tutto in mano
all’abilità dei fantini e allo sprint dei cavalli.
Per allestire la pista servono circa settecento metri cubi di sabbie astiane.
Il tracciato nei secoli
Anticamente si correva “alla lunga”, cioè lungo le strade sterrate che da Viale
Pilone, all’estremo est della città, arrivavano, attraverso Via Maestra, fino
al cuore di Asti: di fronte a Palazzo Mazzetti di Frinco, infatti, era stabilito
l’arrivo. Poi, nel 1861, fu realizzata la nuova Piazza del Mercato e la Giunta
comunale decise che in quel nuovo sito si doveva tenere la corsa.
In quegli anni la corsa perde la caratteristica di nobile tenzone e diventa una
competizione ippica senza alcun richiamo al Palio.
Dopo alterne vicende nel 1929 il Palio ritorna ad essere un appuntamento
importante per la città.
Questa volta si corre in Corso Dante, ma nel ‘30 si ritorna a scegliere l’ampia
Piazza del Mercato e il Palio viene corso “in tondo”, come oggi.
Dal 1967 al 1987, infatti, la corsa ha luogo in Campo del Palio – la “vecchia”
Piazza del Mercato – e nel 1988 approda in centro città, in Piazza Alfieri.
In una sola settimana si allestiscono, pista, segnapista, tribune, scuderie.
Un impegno rilevante che vede il Comune protagonista con mezzi, uomini e
strutture operative.
Ha inizio la corsa!
la PISTA
10. In base al Regolamento Veterinario del Palio i cavalli candidati alla corsa,
presentati dai Comitati, devono sottoporsi ad una minuziosa visita di ido-
neità che attesti lo stato di salute del soggetto e che ne valuti l’idoneità
morfologica, attitudinale e sportiva.
Le severe visite vengono effettuate da due Commissioni Veterinarie volute
dal Comune e presiedute dal Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di
Asti e sono composte da Professori Universitari, esperti nelle diverse bran-
che della Medicina Veterinaria.
Oltre ad accertare il benessere animale, un’equipe di Medici Veterinari
dell’Asl, garantisce un solerte servizio di farmacosorveglianza ed effettua
i prelievi di campioni biologici. Per ogni soggetto identificato e visitato si
apre una cartella clinica, dal cui esito dipenderà la partecipazione o meno
del cavallo alla corsa.
La Commissione Veterinaria seguirà i cavalli anche in pista e se alla visita
che precede la finale qualcuno di essi manifestasse segni di sofferenza tali
da non renderlo idoneo alla competizione finale, la Commissione ha facoltà
di ordinarne il ritiro, con giudizio inappellabile.
In pista inoltre opera la Commissione Zooiatrica composta da Medici vete-
rinari che effettuano il servizio di pronto soccorso, qualora si rendesse ne-
cessario.
Davvero nulla è lasciato al caso: la sicurezza prima di tutto.
Dietro le quinte:
leVISITE
11. 1967 - Don Bosco/Viatosto
Pietro Altieri (Petruzzo)
Gavin
Giacinto Occhionero
Felice Appiano
1968 - San Pietro
Andrea Degortes (Aceto)
Stereo
Giuseppe Visconti
Giuseppe Giulianini
1969 - San Pietro
Rosario Pecoraro (Tristezza)
Skygirl (Losna)
Giuseppe Visconti
Luigi Emanuele Necchi
1970 - Santa Caterina
Sergio Ruiu (Il Professore)
Amedeo
Giuseppe Nosenzo
Alberto Castellani
1971 - Don Bosco/Viatosto
Giovanni Manca
(Gentleman)
Via Veneto (Via Col Vento)
Giacinto Occhionero
Alberto Castellani
1972 - Santa Maria Nuova
Gaetano Lobue (sostituito in
finale da Luigi Sassano)
Gaytimex (Tornado)
Bruno Ercole
Alberto Castellani
1973 - San Pietro
Rinaldo Spiga
(Spingarda)
Avella (Speranza)
Sergio Sconfienza
Sabatino Vanni
1974 - Canelli
Mauro Finotto (Jora)
Anin (Spumantino)
Gian Carlo Pulacini
Sabatino Vanni
1975 - San Paolo
Renato Magari (Il Biondo)
Capriccio
Giuseppe Cavanna
Sabatino Vanni
1976 - Torretta/N.S. Lourdes
Mario Beccaris (Lo Scarus)
Cel (Cus Cus)
Luigi De Pascale
Sabatino Vanni
1977 - Cattedrale
Marco Grattarola
Larson
Giovanni Pasetti
Sabatino Vanni
1978 - San Paolo
Sergio Ruiu (Il Professore)
Napo (Nobel)
Secondo Magnone
Sabatino Vanni
1979 - San Paolo
Sergio Ruiu (Il Professore)
Mec (Nobel II)
Silvano Ghia
Sabatino Vanni
1980 - Don Bosco/Viatosto
Mariano Zedda (Pepe)
Skat (Imprevisto)
Lino Famiglietti
Sabatino Vanni
1981 - Montechiaro
Renato Magari
(Il Biondo)
Albert Totd (Capriccio)
Gian Marco Rebaudengo
Sabatino Vanni
(anno - vincitore - fantino - cavallo - rettore - mossiere)
1967 - 2012
VINCITORI
1982 - San Secondo
Mario Beccaris (Lo Scarus)
Gamble on gold (Argento)
Gino Bonino
Sabatino Vanni
1983 - San Pietro
Domenico Ginosa
Criugleford (Fortino)
Giovanna Maggiora
Sabatino Vanni
1984 - San Martino
San Rocco
Andrea Degortes (Aceto)
Stachys (Sotto)
Elio Ruffa
Sabatino Vanni
1985 - San Martino
San Rocco
Mario Cottone (Truciolo)
Prairie Speedy
(Olivoli Olivolà)
Italo Melotti
Ulrico Ricci
1986 - Nizza
Leonardo Viti (Canapino)
Varigino (Elf)
Bruno Verri
Ulrico Ricci
1987 - San Lazzaro
Massimo Coghe (Massimino)
Akebat (Nuvola)
Franco Serpone
Ulrico Ricci
1988 - Moncalvo
Maurizio Farnetani (Bucefalo)
Scodata (Aida)
Ercole Zanello
Ulrico Ricci
1989 - Moncalvo
Maurizio Farnetani (Bucefalo)
Scodata (Carmen)
Ercole Zanello
Lalla Novo
1990 - Tanaro Trincere
Torrazzo
Maurizio Farnetani (Bucefalo)
Phantasm (Brown Davil)
scosso
Roberto Rasero
Ulrico Ricci
1991 - San Lazzaro
Tonino Cossu (Cittino)
Blu Bell Music (Lingotto)
Franco Serpone
Ulrico Ricci
1992 - San Silvestro
Angelo Depau (Lucifero)
Ulita Deis
Maria Teresa Perosino
Ulrico Ricci
1993 - San Paolo
Giuseppe Pes
(Il Pesse)
Grand Prix
Beppe Briola
Ulrico Ricci
1994 - Moncalvo
Mario Cottone (Truciolo)
Rapsodia - scosso
Gaetano Guarino
Amos Cisi
1995 - Moncalvo
Mario Cottone (Truciolo)
Rapsodia - scosso
Gaetano Guarino
Amos Cisi
1996 - Don Bosco
Maurizio Farnetani
(Bucefalo)
Blue Baker (Bingo)
Maddalena Spessa
Amos Cisi
12. 1997 - Castell’Alfero
Claudio Bandini (Leone)
Pierino
Piero Berrino
G.Carlo Matteucci
1998 - Castell’Alfero
Claudio Bandini (Leone)
Pierino (Pierino bis)
Piero Berrino
G.Carlo Matteucci
1999 - San Lazzaro
Massimo Coghe (Massimino)
Shakuntala (Nuvoletta)
Franco Serpone
G.Carlo Matteucci
2000 - Giugno
Palio del Giubileo
San Secondo
Maurizio Farnetani
(Bucefalo)
Thera (Luna Rossa)
Maurizio Bertolino
G. Carlo Matteucci
2000 - Settembre
Santa Maria Nuova
Martin Ballesteros (Pampero)
Guera
Marco Gonella
G.Carlo Matteucci
2001 - San Lazzaro
Massimo Coghe (Massimino)
Millenium Bug
Franco Serpone
Renato Bircolotti
2002 - Tanaro Trincere
Torrazzo
Martin Ballesteros (Pampero)
Soprano (Doctor Glass)
Maurizio Rasero
Renato Bircolotti
2003 - Santa Caterina
Giovanni Atzeni (Tittia)
Ergosong
Nicoletta Sozio
Renato Bircolotti
2004 - Torretta
Giuseppe Zedde (Gingillo)
Ergosong (Fischietto)
Roberto Carosso
Renato Bircolotti
2005 - Santa Maria Nuova
Maurizio Farnetani
(Bucefalo)
L’Altro
Franco Chierici
Renato Bircolotti
2006 - Santa Maria Nuova
Maurizio Farnetani
(Bucefalo)
Un Altro
Franco Chierici
Bartolo Ambrosione
2007 - San Secondo
Giovanni Atzeni (Tittia)
Impera - scosso
Marco Zappa
Renato Bircolotti
2008 - San Lazzaro
Giuseppe Zedde
(Gingillo)
Domizia
Remigio Durizzotto
Renato Bircolotti
2009 - Santa Maria Nuova
Massimo Coghe
(Massimino)
First Lady
Barbara Concone
Renato Bircolotti
2010 - Tanaro Trincere
Torrazzo
Gianluca Fais
Rocco
Maurizio Rasero
Renato Bircolotti
2011 - San Damiano
Massimo Coghe
(Massimino)
Last Time
Davide Migliasso
Enrico Corbelli
2012 - San Martino
San Rocco
Maurizio Farnetani
(Bucefalo)
Ventuno
Franca Sattanino
Renato Bircolotti
Galleria fotografica dell’edizione del Palio 1967. Fotografie: Astifoto
13. DRAPPO
Il Palio, grande drappo di velluto con le insegne di Asti e la raffigurazione del
patrono San Secondo, è il «sogno» cui aspirano ben ventuno contendenti.
Ma, per «Palio», si intende soprattutto la corsa animosa e appassionata che
infiamma le terre astesi a settembre.
Gli astigiani, quasi a voler raddoppiare la festa, regalano al Santo, ogni anno a
maggio, un altro drappo con le medesime insegne.
D’altronde, è un atto dovuto, per impetrare quella protezione che San Secondo
non ha mai mancato di elargire alla sua Città: già nel 1275, infatti, ad Asti, si
soleva correre il Palio in occasione della festa del Santo.
Anche oggi, come allora, il Sindaco dà licenza di correre il Palio pronunciando
antiche parole «...andate e che San Secondo vi assista!».
E per i ventuno partecipanti incomincia una spasmodica attesa che dura per il
tempo infinito – un paio di minuti! – di ognuna delle tre batterie e della finale.
Sette cavalli al canapo per ogni contesa, nove per la finale e migliaia di borghi-
giani che sperano, tutti, nel miracolo della vittoria.
Ma a vincere sarà uno soltanto: il più bravo, il più fortunato e scaltro, il più
irruente. La gioia del vincitore è incontenibile.
In un attimo tutto il borgo dimentica le fatiche di un anno: il lavoro per stu-
diare e cucire i preziosi costumi della sfilata, l’affanno per organizzare le feste
e le pantagrueliche cene propiziatorie della vigilia, l’impegno per mettere a
punto bandiere e stendardi. Si dimenticano anche le nottate passate in scuderia
accanto al cavallo, le levatacce per seguire gli allenamenti.
Tutto è ripagato da un «incredibile» drappo cremisino che stringe il Rettore tra
le mani: il Palio.
I Palii sono composti da due elementi essenziali: il «labaro» dipinto, che porta
l’effige del Santo e le insegne della Città di Asti e il «Palio» propriamente detto,
costituito da una lunga pezza di velluto cremisino congiunta al «labaro».
Il Palio si misura in «rasi»: sedici per il Palio della corsa, dieci per il Palio of-
ferto alla Collegiata. Il raso, antica misura piemontese, corrisponde a sessanta
centimetri.
I Premi
Al 1° arrivato: il Palio, drappo di velluto con l’effige del Santo Patrono,
per il 2013, opera del Maestro Piero Sciavolino
Al 2° arrivato: la borsa di monete d’argento
Al 3° arrivato: gli speroni
Al 4° arrivato: il gallo vivo
Al 5° arrivato: la coccarda
All’ultimo arrivato: l’inchioda (acciuga) con l’insalata
il
“Palio per la Corsa” opera di Piero Sciavolino
14. Piero Sciavolino
Nato a Valledolmo (Palermo) il 10 novembre 1945, compie gli studi presso
l’Accademia Albertina di Torino, nel cui ambito culturale perfeziona la propria
concezione artistica.
Coltiva la vocazione alla figurazione realistica ed esordisce nel 1964, parteci-
pando alla Quadriennale di Torino.
Nel decennio Sessanta, partecipa alla rassegna Premio San Benedetto del Tron-
to (1965), espone presso la Sala della Provincia di Cuneo (1965, presentazione
di G. Sapelli e G. Fontana); a Torino nel 1966 ordina una personale alla Galle-
ria Del Centro, partecipa alla rassegna “Testimonianze” e consegue il Premio
“Andorno Micca” alla “Rassegna dei Giovani Artisti”.
Nel 1967, invitato da Paolo Fossati, espone alla Camera del Lavoro di Torino,
quindi consegue la medaglia d’oro al Premio Nazionale di Pittura di Porde-
none (1967). Pur dedicandosi per decenni all’insegnamento di Discipline Pit-
toriche al Liceo Artistico di Torino, persegue una costante ricerca espressiva,
esercitando il disegno e la sperimentazione delle tecniche incisorie.
Partecipa a numerose rassegne degli anni Settanta: “Arte di contenuto politico
e sociale” ordinata nella città di Gallarate da Mario De Micheli, Franco Passoni,
Paolo Levi e Franco Solmi; “Natura e tecnologia” curata da Mario De Micheli a
Suzzara nel 1976; “Immagine come esistenza” a cura di Paolo Levi, al Castello
di Rivoli nel 1977.
Invitato, espone a Milano nel 1979, presso il Palazzo della Triennale, nella ras-
segna dedicata ai giovani artisti. Nel 1982 partecipa alla mostra itinerante “La
cooperazione e la società in crisi”, ordinata da Dario Micacchi, Roberto Tassi e
Roberto Sanesi a Perugia alla Rocca Paolina ed a Livorno ai Bottini dell’Olio.
Con altri artisti ed intellettuali, promuove “Idee per la pace” presso Palazzo
Mazzetti di Asti con testi di Davide Lajolo, Edoardo Sanguineti e Massimo
Cacciari (1982). I cicli pittorici approfondiscono gradualmente alcune tema-
tiche, tra cui la figura umana in relazione alla natura ed alla storia, il dram-
ma esistenziale, l’emarginazione, il degrado ambientale. Ordina personali nei
maggiori centri: Savona, galleria “La Fontana”, 1964; Torino, galleria “Centro”,
galleria “La Tavolozza”, 1975; Brescia, galleria “Studio 80”, 1981; Asti, galleria
il Maestro del
PALIO
‘’Penelope’’, 1979 e galleria “La Giostra” nel 1977 e nel 1990; Rovereto, galleria
“Il Delfino”, 1988. Invitato a rassegne nazionali, espone a Torinoarte.
Biennale d’Arte Moderna e Contemporanea, sala personale (1990), a Cocquio
Trevisago, Maestri incisori ’94, ordinato presso il Museo Salvini (1994).
Invitato da Mario De Micheli, espone per la Regione Emilia-Romagna, Co-
mune di Medicina (Bologna), alla rassegna Premiata Resistenza (a cura di M.
De Micheli, N. Leopardi, 1995); con Lezione di anatomia negli anni Quaranta
(olio, 1965) consegue il I° premio alla Mostra Premio Resistenza del Comune
di Novellara.
Il Comune di Asti - Assessorato alla Cultura promuove la mostra antologica
“Armonie. Dipinti dal 1980 al 2004”, ex Chiesa di San Giuseppe (2004).
A Casale Monferrato, presso la Sinagoga e Musei Ebraici, espone “Trame della
storia” (2005), mostra itinerante ospitata ad Asti presso il Palazzo Civico (2006).
Monografie e saggi:
Paolo Fossati, Mario De Micheli, Davide Lajolo, Paolo De Benedetti,
Marida Faussone.
Bibliografia essenziale:
Luigi Carluccio, Angelo Dragone, Francesco Prestipino, A. Spiazzi,
Elvira Cassa Salvi, Mario Cossalí, Laura Bosia, Aldo Gamba,
Armando Brignolo, G. Fontana, G. Sapelli.
15. 1967 Gea Baussano
1968 Gea Baussano
1969 Gea Baussano
1970 Gea Baussano
1971 Gea Baussano
1972 Silvio Ciuccetti
1973 Gea Baussano
1974 Gea Baussano
1975 Ottavio Coffano
1976 Gea Baussano
1977 Gea Baussano
1978 Gianni Peracchio
1979 Silvio Ciuccetti
1980 Gea Baussano
1981 Amelia Platone
1982 Gea Baussano
1983 Emanuele Luzzati
1984 Eugenio Guglielminetti
1985 Guido Tulelli
1986 Ernesto Treccani
1987 Enrico Paulucci
1988 Remo Brindisi
1989 Francesco Tabusso
1990 Claudio Bonichi
1991 Francesco Casorati
1992 Giacomo Soffiantino
1993 Piero Ruggeri
1994 Giuliano Vangi
1995 Luigi Mainolfi
1996 Giovanni Buoso
1997 Paolo Fresu
1998 Floriano Bodini
1999 Gigino Falconi
2000 Carlo Carosso
(edizione Giubileo)
2000 Ugo Nespolo
(edizione settembre)
2001 Radu Dragomirescu
2002 Ezio Gribaudo
2003 Eugenio Guglielminetti
2004 Enrico Colombotto Rosso
2005 Emanuele Luzzati
2006 Silvio Ciuccetti
2007 Paolo Conte
2008 Flavio Piras
2009 Natà Rampazzo
2010 Ugo Scassa
2011 Antonio Guarene
2012 Diego Lagrosa
2013 Piero Sciavolino
i Maestri del
PALIO
ASTI
Via E. Filiberto, 6
Tel. 0141.355087
ASTI
Corso L. Einaudi, 64
Tel. 0141.532707
16. L’Associazione Sbandieratori di Tradizione Astigiana (A.S.T.A.) nasce nell’an-
no 1968 a seguito della ripresa della storica Corsa del Palio avvenuta nel 1967 e
si presenta per la prima volta al pubblico della propria città nell’aprile del 1969.
Nel 1970 il Consiglio del Palio, presieduto dal Sindaco, conferisce all’A.S.T.A. il
prestigioso titolo di “Sbandieratori del Palio di Asti”.
Il Gruppo, nato dal Palio, ne diventa il “biglietto da visita” ufficiale in Italia e
nel mondo. Lo spettacolo che viene proposto si ricollega alla tradizione asti-
giana del gioco di bandiere nelle sue espressioni storico-sportive già citate in
documenti ufficiali del 1275. I costumi sono fedeli riproduzioni medievali e
le bandiere presentano i colori dei Borghi, Rioni e Comuni che corrono il Pa-
lio la terza domenica di settembre di ogni anno.
Il Gruppo, composto da circa 30 atleti, tra musici (tamburini e trombettieri)
e sbandieratori, offre una spettacolare varietà di esibizioni, occupando uno
spazio temporale che può raggiungere i 30/35 minuti.
In oltre 40 anni di attività, numerosissime sono state le partecipazioni a im-
portanti manifestazioni folcloristiche, storiche e a trasmissioni televisive in
Italia e all’Estero.
L’A.S.T.A. si è esibita in Francia, Spagna, Gran Bretagna, Germania, Svizzera,
Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Bulgaria, Irlanda, Scozia, Svezia, Por-
togallo, Belgio, U.S.A (New York, Miami, Atlanta), Giappone (Tokio, Kioto,
Osaka) ricevendo sempre il caloroso apprezzamento del pubblico e impor-
tanti riconoscimenti tra i quali, particolarmente ambito, il premio “Maschera
d’argento” per i benemeriti del turismo
L’impegno dell’A.S.T.A. ha prodotto frutti importanti: infatti sulla scia dell’e-
sperienza dell’A.S.T.A. è nata una vera e propria «scuola astigiana» di sban-
dieratori che viene continuamente alimentata dai vari Rioni.
I Comitati Palio hanno creato, infatti, gruppi autonomi ed altrettanto validi
che difendono i colori di ogni borgo.
Tra i gruppi di più antica tradizione si distinguono gli «Amis d’la Pera» (let-
teralmente «Amici della Pietra», sodalizio nato all’ombra di Porta Torino, la
l’A.S.T.A.e il gioco
della bandiera
cui usanza voleva che i giovani provenienti da altre contrade sollevassero
una pesante pietra prima di poter frequentare le giovani da marito residen-
ti nel quartiere) che, dal 1968 annovera un nutrito gruppo di sbandieratori.
Gli Amis d’la Pera, nel giugno del 1996, si sono classificati ai primi posti in
occasione della Parata Nazionale della Bandiera (musici e coppia).
Nel 1992, in questo panorama rutilante di colori, si inserisce il gruppo degli
«Alfieri delle terre Astesi» che prendono spunto dal «suol d’Aleramo» e rap-
presentano il contado astese e monferrino vestito di torri e castelli.
Ultimo nato (1996) è il gruppo degli «Alfieri della Valle Belbo» che ha già al
suo attivo partecipazioni qualificate ad importanti manifestazioni enogastro-
nomiche.
Per dare risalto alla grande tradizione degli sbandieratori Asti ha ospitato il
23 e 24 luglio 2005 il Campionato Nazionale Sbandieratori di A2.
17. il PALIOdegli sbandieratori
Il momento clou per verificare la reale perizia dei gruppi rionali è rappresen-
tato dal «Palio degli Sbandieratori», manifestazione che ha luogo il giovedì
antecedente il Palio e che funge da vetrina per le promesse astigiane.
Sotto il vigile e severo occhio di esperti nell’arte della bandiera e con la pre-
senza del Capitano del Palio, i giovani atleti si cimentano in esercizi e figure
particolarmente spettacolari, per aggiudicarsi il «paliotto», ambito drappo
riproducente le insegne della città.
Il Palio degli Sbandieratori laurea ogni anno il miglior gruppo rionale di
sbandieratori. La manifestazione, che ha luogo in notturna, è seguita da nu-
merosi giovani sostenitori che con striscioni, tamburi e bandiere incitano il
proprio gruppo. Intorno alla mezzanotte il verdetto: per un anno intero il
Rione vincitore avrà gli onori della cronaca e si aggiudicherà, a buon diritto,
la partecipazione alle manifestazioni italiane di maggior prestigio.
Il vincitore dell’edizione del 2012 è stato il gruppo del Borgo San Lazzaro.
12 settembre 2013
Piazza San Secondo - ore 21
37° Palio
degli Sbandieratori
1977 - S. Maria Nuova
1978 - S. Caterina
1979 - Torretta
1980 - S. Pietro
1981 - S. Caterina
1982 - Viatosto
1983 - Torretta
1984 - Viatosto
1985 - Cattedrale
1986 - S. Caterina
1987 - Torretta
1988 - S. Lazzaro
1989 - S. Caterina
1990 - Torretta
1991 - Torretta
1992 - San Martino
San Rocco
1993 - Torretta
1994 - Torretta
1995 - Torretta
1996 - S. Secondo
1997 - Castell’Alfero
1998 - Torretta
1999 - Torretta
2000 - S. Caterina
2001 - S. Caterina
2002 - S. Caterina
2003 - S. Lazzaro
2004 - S. Caterina
2005 - S. Lazzaro
2006 - Santa Caterina
2007 - San Lazzaro
2008 - San Lazzaro
2009 - San Lazzaro
2010 - Santa Caterina
2011 - San Lazzaro
2012 - San Lazzaro
Albo d’Oro degli Sbandieratori
Posto in tribuna: Euro 5
18. ilGRUPPOdel Comune
Il Gruppo del Comune, composto dal Capitano e dal suo seguito a cavallo,
apre, preceduto dall’A.S.T.A., il corteo storico. I costumi, realizzati su boz-
zetti dello scenografo astigiano Eugenio Guglielminetti, richiamano i colori
della città ed esaltano le funzioni di magistrati e cavalieri che hanno il non
facile compito di sovrintendere allo svolgimento della corsa e di seguire per
tutto l’anno l’attività dei Comitati Palio.
Il Capitano ed il suo gruppo, infatti, sono i garanti della corretta interpreta-
zione del regolamento; in caso di gravi inottemperanze, possono commina-
re sanzioni che culminano nell’esclusione del concorrente dalla corsa.
Il Carroccio, elemento comunale per eccellenza, chiude il corteo ed è scor-
tato da una schiera di armigeri in rappresentanza dei ventuno partecipanti.
Il Carroccio rappresenta gli antichi carri da guerra: tuttavia la sua origine
è incerta anche se alcuni storici ne fanno risalire l’utilizzo ai saraceni e ad
alcune tribù germaniche.
Il termine deriva dal latino medievale «Carrochium» e significa carro a fun-
zione sia civile sia militare, utilizzato in tutta Italia all’epoca dei liberi co-
muni. Il Carroccio astese, trainato da tre coppie di candidi buoi, porta, come
vuole la tradizione, le insegne della città – croce bianca in campo rosso – il
gallo in ferro battuto, simbolo delle libertà comunali ed il Palio, ambito pre-
mio del vincitore della corsa.
Gli altri premi – la borsa di monete d’argento, gli speroni, il gallo vivo, la
coccarda e l’acciuga – precedono il Carroccio e sono portati da altrettanti
messi comunali.
19. ilCORTEO
La sfilata del Palio è un grandioso affresco che rievoca la vita medievale della
città: ancelle, dame, cavalieri, vescovi e alfieri, vestiti di ricchi costumi, appo-
sitamente disegnati e realizzati dalla sarte di borgo, animano il centro storico
cittadino.
Non manca il popolo: artigiani, barcaioli, lavandaie, servi che completano lo
spaccato sociale della città in epoca medievale.
Milleduecento figuranti che sfilano lungo le vie del centro, facendo rivivere
intensamente un’epoca storica in cui Asti era all’apice della potenza economi-
ca e commerciale.
Ricca di banche e di commerci, governata da un potente libero comune, Asti
era abitata da nobili famiglie, con ricchi palazzi adorni di torri imponenti e
fregi in cotto.
Per premiare l’impegno di tutti i Comitati il Soroptimist, club di servizio, ha
creato, sin dal 1983, il premio “pergamena d’autore”che ogni anno una giuria
severissima, composta da storici, esperti d’arte e coreografi, assegna al Rione
o Comune che meglio ha rappresentato il tema storico del corteo.
Il premio consiste in una preziosa pergamena realizzata da un grande Mae-
stro dell’arte contemporanea.
20. 1 - RIONE SAN MARTINO
SAN ROCCO
Colori: bianco e verde
Rettore: Franca Sattanino
Nella parte sud occidentale del-
la città si estende il Rione San Martino San Roc-
co che occupa, per tre quarti, quello che fu il
centro antico di Asti dove avevano i loro palaz-
zi le nobili famiglie astigiane dei Roero, Pellet-
ta, Malabayla, Catena; di quest’ultimo casato è
ancora possibile ammirare il palazzo che alter-
na – come nella maggior parte dei monumenti
astigiani – il cotto e il tufo a ricordare i colori di
Asti, il bianco e il rosso.
San Martino San Rocco ha vinto il Palio nel
1984, nel 1985 e nel 2012.
Una storica vittoria
Il Rione San Martino San Rocco intende ricordare
con una festosa parata la storica vittoria consegui-
ta nella precedente edizione della corsa.
Borghigiani d’ogni stirpe accompagnano a piedi il
vessillo e ciascuno esibisce nelle vesti e nelle ac-
conciature il bianco e il verde, colori del rione: il
primo è simbolo di luce, purezza e perfezione, il
secondo prefigura il risveglio della natura e quindi
rappresenta la speranza e l’immortalità.
Segue il carro della Vittoria, su cui viene portato
in trionfo l’ambito premio: il Palio.
Nel corteo si distinguono alcuni membri delle fa-
miglie nobili del rione: hanno abbandonato la tra-
dizionale compostezza che si addice al loro lignag-
gio e partecipano con viva allegria alla baldoria
generale.
L’entusiasmo e l’esultanza del momento danno
vita ad un movimentato corteo, in cui ciascuno è
libero di inventare il proprio ruolo, al di fuori di
ogni schema precostituito.
RIONI
BORGHI E
COMUNI
i protagonisti in sfilata
21. 2 - BORGO TORRETTA
Colori: rosso, bianco e blu
Rettore: Giovanni Spandonaro
Il Borgo si trova alle porte della
città, a occidente. La sua denomi-
nazione ricorda la antica torre del borgo che era
utilizzata per vigilare la frequentatissima strada
per Torino. Dal 1578 al 1801 fu attivo il Convento
dei Cappuccini di cui rimane il ricordo nell’omo-
nima località situata ai limiti del Borgo.
Alla ripresa del Palio ha corso sotto la denomi-
nazione Torretta-Santa Caterina fino alla separa-
zione, avvenuta nel 1969; dal 1970 il Borgo corre
autonomamente con la denominazione Torretta
– Nostra Signora di Lourdes.
Ha vinto il primo Palio nel 1976, poi nel 2004.
Donne alla riscossa: il “Livre de la Cité des
Dames” di Christine de Pizan
Il Livre de la Cité des Dames, scritto da Christine de
Pizan nel 1405 sotto la protezione e l’egida di Luigi
d’Orléans Signore di Asti, è sicuramente uno dei testi
più interessanti della letteratura medievale e costitu-
isce una pietra miliare nel lungo percorso dell’eman-
cipazione femminile. In esso l’autrice immagina di
essere visitata da tre Dame, che si rivelano essere la
Ragione, la Rettitudine e la Giustizia e che la sprona-
no a costruire una città-fortezza per ospitare e difen-
dere dagli attacchi del pregiudizio maschile le grandi
donne del passato, del presente e del futuro, degne di
essere chiamate dame per valore e per capacità. Scor-
rono così numerose eroine, poetesse, scienziate, regine
delle quali l’autrice illustra le imprese, proponendole
come esempio dell’enorme, creativo e indispensabile
potenziale offerto dalle donne alla società. Tra queste
Valentina Visconti, moglie del duca Luigi d’Orléans e
Signora di Asti e della patria Astese.
3 - COMUNE DI BALDICHIERI
Colori: argento, azzurro e oro
Rettore: Massimo Bonino
Baldichieri, centro agricolo di
antica tradizione situato sulla strada Romana
a 10 km a ovest di Asti, è già menzionato in un
manoscritto del 969 con il nome di “Mons Balde-
cherii”. Nel settecento durante la guerra di se-
cessione spagnola, fu gravemente danneggiato il
castello di cui rimangono alcuni resti.
Non si è ancora aggiudicato il Drappo.
Le sacre rappresentazioni: la visione medievale
della lotta tra il bene e il male.
Angeli, Demoni e Apocalisse nell’immaginario
popolare.
Nell’immaginario medioevale si incrociavano rive-
lazioni e visioni, risultato dell’incrocio tra credenze
religiose e pratiche magiche. L’Apocalisse di Giovanni
fornì un cospicuo repertorio di immagini utilizzate
per indurre il fedele a pentirsi dei propri peccati, in
vista di una imminente fine del mondo.
Nell’iconografia venivano sovente raffigurati i quattro
cavalieri dell’Apocalisse (bianco, rosso, nero, verde).
Il lato luminoso dell’immaginario medievale è costi-
tuito dagli Angeli, protettori degli umani, a cui si
contrappongono i demoni, che li tentano con sussurri
insidiosi, assumono sembianze per suggestionare lo
spirito, inducono il corpo ad amori illeciti.
Possono essere soggiogati solo dai Santi, che impon-
gono loro di lasciare libero l’uomo e li imprigionano
negli abissi della terra. Visioni apocalittiche, angeli e
demoni sono motivi ricorrenti sia negli affreschi sia
nelle sculture che decorano le chiese romaniche asti-
giane. Il Comune di Baldichieri intende rievocare la
visione della lotta tra bene e male, angeli e demoni,
ben presente anche nell’immaginario degli abitanti
del contado astese.
4 - COMUNE DI MONCALVO
Colori: bianco e rosso
Rettore: Filippo Raimondo
Importante centro monferrino,
Moncalvo dista 20 km da Asti ed è noto per la
sua indiscussa tradizione enogastronomica e per
essere stato capitale del Marchesato di Monfer-
rato.
Ricco di storia, le cui vestigia si possono ammira-
re ancora oggi – Chiesa di San Francesco, bastio-
ni, Chiesa della Madonna - ha, tra l’altro, dato i
natali a Rosa Vercellana (la Bela Rusin) moglie
morganatica di Vittorio Emanuele II.
Moncalvo ha vinto il Palio nel 1988, nel 1989, nel
1994 e nel 1995.
Un territorio senza capitale: la corte itinerante
dei Monferrato
Moncalvo fu uno dei centri principali del Marchesato
di Monferrato ed il suo castello, sede di Corte, rap-
presentava uno dei più grandi complessi fortificati del
Piemonte.
Quella dei Marchesi di Monferrato fu a lungo una
Corte itinerante e anche se questa caratteristica andò
attenuandosi con l’affermarsi della dinastia Paleolo-
ga, i Marchesi, per mantenere un più efficace control-
lo del territorio, solevano muoversi frequentemente
all’interno dei loro possedimenti: tra questi anche
Asti, che nel XIV secolo appartenne per breve periodo
ai Paleologi di Monferrato.
Il bagaglio della corte doveva comprendere beni ed og-
getti che garantissero, oltre al lusso adatto al rango
dei marchesi, anche facilità di spostamento e di tra-
sporto. Tra i manufatti più adatti a tale scopo vi erano
gli arazzi, ma anche libri, strumenti astrologici, tap-
peti, reliquie ed altri oggetti sacri.
5 - BORGO
SANTA MARIA NUOVA
Colori: rosa e azzurro
Rettore: Marco Gonella
Borgo cittadino tra i più antichi,
deve il suo nome alla chiesa omonima che risale,
probabilmente, all’anno mille.
All’interno della chiesa si può ammirare la pala
d’altare di Gandolfino da Roreto “Madonna col
bambino e coi santi” risalente al 1496.
Sino alla prima metà del XIV secolo il borgo
sorgeva fuori le mura e ne fu incluso nel 1342,
quando Luchino Visconti, Signore di Asti, fece
costruire la cerchia interna delle mura.
Santa Maria Nuova ha vinto il Palio nel 1972, nel
2000, nel 2005, nel 2006 e nel 2009.
L’arte della falconeria
La caccia con i rapaci, le cui origini si fanno risalire
agli Egizi, nel medioevo fu praticata in tutte le corti
europee. Presso i re di Francia esisteva la figura del
Gran Falconiere, carica alla quale Luigi d’Orléans,
signore della contea di Asti e in seguito re di Francia
con il nome di Luigi XII, elesse Olivier Sallard signo-
re di Burron, affidandogli il compito di acquistare ed
allevare i rapaci.
Nel Quattrocento si prediligeva la caccia “a volo alto”
con i falchi pellegrini, che necessitava di spazi molto
vasti e di un gran numero di cani, cavalli ed aiutan-
ti. Il falconiere teneva il rapace sul pugno protetto da
guanti di cuoio; un cappuccio detto chaperon isolava
il falco da stimoli visivi durante l’acclimatamento o
l’addestramento.
Robuste strisce di cuoio avvolgevano le zampe del ra-
pace appena sopra i rostri; spesso i volatili erano con-
traddistinti da un campanellino segnaletico e da una
striscia colorata identificativa.
6 - BORGO SAN LAZZARO
Colori: giallo e verde
Rettore: Carlo Biamino
Il Borgo è situato nella zona est
della città oltre porta S. Pietro,
dove già dal 952 d.C. era presente un Lazzaretto.
Il Borgo prende il nome, i colori e lo stemma
da”San Lazzaro dei mendicanti e degli appe-
stati”. Il suo motto è “A temp e leu” (A tempo
opportuno).
San Lazzaro ha vinto il Palio nel 1987, nel 1991 ,
nel 1999, nel 2001 e nel 2008.
Le “masche” nel medioevo astigiano:
fattucchiere e fate
Masca è un termine piemontese molto diffuso nell’A-
stigiano: era prevalentemente utilizzato per indicare
streghe e fattucchiere. Nella tradizione medioevale
piemontese le Masche erano donne apparentemente
normali, ma dotate di facoltà sovrannaturali che ave-
vano il potere della trasformazione in animali.
Venivano incolpate di eventi naturali infausti e di-
sgrazie. Di indole raramente malvagia, le Masche
potevano anche operare il bene come guaritrici e pro-
tettrici. Queste “Masche buone” nell’iconografia tra-
dizionale appaiono molto simili alle fate e venivano
identificate con gli animali tradizionalmente docili.
Amate o temute da nobili e popolani, venivano con-
trastate con rimedi superstiziosi, oppure propiziate
con rami fioriti.
Il lato oscuro delle Masche è documentato dagli Statu-
ti di Asti: il Codice Catenato al capitolo CVII condan-
na fattucchiere, streghe e maghi, che, scoperti, erano
puniti con la tortura e il rogo. Il Borgo San Lazzaro
intende rievocare queste figure che rappresentavano
il lato magico e fiabesco della donna medioevale e i
numerosi rimedi che la popolazione utilizzava per
esorcizzarle o evocarle.
22. 7 - RIONE SAN SECONDO
Colori: bianco e rosso
Rettore: Andrea Marchisio
Il Rione San Secondo, comu-
nemente detto “del Santo” è il borgo del Santo
patrono.
Situato nel cuore della città, comprende, tra l’al-
tro, Piazza Alfieri, sede della corsa.
La Collegiata di San Secondo (sec. XIII) ha sede
nel Rione, e conserva, nella cripta, una preziosa
urna d’argento che custodisce le spoglie morta-
li del Santo nel cui nome si corre il Palio.
Su piazza San Secondo si affacciano i più im-
portanti palazzi della Città, da Palazzo Civico,
di gusto settecentesco su preesistenze medie-
vali, a Palazzo degli Antichi tribunali in cui si
amministrava la giustizia.
San Secondo ha vinto il Palio nel 1982 , nel 2000,
edizione del Giubileo e nel 2007.
Beatrice contessa di Provenza e l’alleanza
con gli Astesi
Il rione San Secondo presenta con stemmi e vessilli le
nobili famiglie che solennizzano l’ingresso in città di
Beatrice di Provenza, che nel 1246 sposando Carlo I
d’Angiò gli aveva portato in dote appunto la Contea
di Provenza. Nel 1263 Carlo I, volendo impadronirsi
del Regno di Sicilia su invito del Papa Urbano IV, si
recò via mare a Roma per la regia investitura.
I suoi cavalieri, invece, lo raggiunsero via terra e
transitando per il Piemonte sostarono ad Asti.
Con loro viaggiò la contessa insieme alle sue dame.
Il corteo dei cavalieri fece il suo ingresso in Asti
accompagnato dalla Contessa e dal suo grazioso se-
guito; in città trovarono una calorosa accoglienza,
omaggi ed eleganti discorsi.
A seguito di tanta benevolenza, la contessa Beatrice,
prima di ripartire, volle stringere alleanza con gli
Astigiani.
8 - BORGO
SAN MARZANOTTO
Colori: blu e oro
Rettore: Felice Sismondo
San Marzanotto, borgo arroccato
sulle colline a sud della città, al di là del Tana-
ro, è l’antico “Sanctum Marcianum de Rocha
Sclavina”, ricordato dal cronista astigiano Oge-
rio Alfieri tra la più antiche località che costitui-
vano il territorio del Comune di Asti nel secolo
XII. Fuori dall’odierno abitato, su una collina
che si affaccia sulla valle del Tanaro, sorge, a
testimonianza dell’epoca medievale, il castello
di Belangero, antico feudo della nobile famiglia
Asinari. San Marzanotto non ha ancora al suo
attivo alcuna vittoria.
Dai conventi alle botteghe:
l’arte della miniatura, del ricamo e dell’arazzo
A partire dall’XI secolo, la copiatura e l’illustrazio-
ne dei codici, il ricamo, la tessitura, praticate quasi
esclusivamente in comunità religiose maschili e fem-
minili, molto diffuse anche nell’Astigiano, si laicizzò
e fecero la loro comparsa anche ricamatrici profes-
sioniste non legate ai monasteri e “ricamatori” che
agivano in botteghe. Dalla fine del Duecento, oltre
alla crescente richiesta, da parte degli ecclesiastici di
alto rango, di paramenti liturgici ricamati, si verificò
una vera e propria esplosione della moda di abiti e
ornamenti ricamati per le grandi occasioni, soprat-
tutto per i matrimoni nobiliari. Questi costituivano
un’occasione per far sfoggio di vesti, paramenti ed
arredi con preziosi decori. La moda del ricamo era
applicata soprattutto al “completo da camera”, in-
sieme di tendaggi posti a protezione del letto che ad-
dobbavano lussuosamente con tessuti di seta e d’oro
o con arazzi le dimore signorili. Drappeggi per il
“capocielo”e la testiera, spesso con le insegne del ca-
sato, erano coordinati con le coperte ed i cuscini.
9 - BORGO SAN PIETRO
Colori: rosso e verde
Rettore: Loredana Beltrame
Il Borgo si colloca a est su una
antica area suburbana, poco
fuori la antica porta di Santa Maria Nuova.
L’elemento indubbiamente più importante del
Borgo è il pregevole complesso di San Pietro
in Consavia che comprende il Battistero, già
chiesa del Santo Sepolcro, la chiesa quattro-
centesca e la casa dei cavalieri di San Giovanni
di Gerusalemme, attuale sede espositiva e del
Civico Museo Archeologico.
San Pietro ha vinto il Palio nel 1968, nel 1969,
nel 1973 e nel 1983.
Lo zodiaco e le influenze delle armonie
cosmiche sull’ uomo e sull’ universo.
Il fastoso cornicione di palazzo Catena recante i sim-
boli zodiacali e astrologici testimonia, unicum nel pa-
norama decorativo astigiano, come anche nella nostra
città nel basso Medioevo fosse diffusa la convinzione
dell’influenza degli astri sulla vita e sulle attività
degli uomini, sugli elementi e sulle stagioni.Sulla
base della coincidenza tra il numero degli Apostoli e
quello dei segni zodiacali, questi ultimi, interpretati
come simboli della fede, vennero raffigurati attorno
alla figura del Cristo (Signore del cosmo e del tempo),
mentre la produzione di calendari illustrava la loro
sequenza stagionale. Una certa confusione tra astro-
logia e astronomia assimilava – quanto meno a livello
popolare – la figura dell’astrologo a quella dell’astro-
nomo: l’astrologo compilava le “effemeridi”, tavole che
stabilivano gli influssi dei pianeti giorno per giorno,
mentre la cosiddetta “astrologia giudiziaria” aveva
compiti di divinazione. L’astronomo invece, utilizzan-
do l’astrolabio, localizzava e calcolava la posizione dei
corpi celesti. Presente presso le corti, non esclusa quel-
la papale, l’astrologo spesso esercitava un’influenza
determinante in scelte politiche e decisioni operative.
10 - RIONE
SANTA CATERINA
Colori: rosso e celeste
Rettore: Nicoletta Sozio
Il nome del Rione deriva dalla pregevole chie-
sa parrocchiale (sec. XVIII) dedicata a Santa
Caterina d’Alessandria d’Egitto. Adiacente
alla chiesa si ammira la torre rossa o di San
Secondo che nella parte inferiore conserva la
struttura di porta palatina della cinta muraria
di epoca romana. Il primo Palio e’ stato vinto
nel 1970. Ha poi nuovamente vinto nel 2003.
La mazzochiaia e l’arte di esaltare la vanità
femminile nell’acconciare i capelli
Nel XV secolo l’arte di adornare il capo assume la
valenza di un vero e proprio codice comunicativo
che esprime il ceto di nascita e, per la donna, anche
lo stato civile, rendendo manifesta la sua dipenden-
za da un padre, da un fidanzato o da un marito.
Anche le nobildonne astigiane, come testimonia
Guglielmo Ventura, si adornano con copricapi pre-
ziosi. Si usano ghirlande di fiori freschi, di piume,
di velluto per rifinire un’acconciatura, reticelle d’o-
ro e innumerevoli fili di perle per raccogliere gra-
ziosamente folte chiome. Il corteo rosso celeste pro-
pone figure femminili che, diverse per censo ed età,
sfoggiano acconciature, curate dalle mani esperte
della mazzochiaia (così chiamata dal nome di una
imbottitura che aumenta il volume dei capelli), che
esaltano la loro bellezza e vanità.
23. 11 - RIONE CATTEDRALE
Colori: bianco e azzurro
Rettore: Francesco Peraino
Il Rione cittadino della Cattedra-
le prende il nome dalla splendida fabbrica go-
tica che si erge in tutto il suo magico splendore
nell’antico centro storico. Il Duomo, che risale
al XIV secolo, rappresentava, nel medioevo, il
fulcro della vita astese: nella attigua piazza si
svolgeva il mercato più importante della città
e da quella stessa piazza, ancora oggi, prende
avvio il corteo storico del Palio.
La Cattedrale ha vinto il Palio nel 1977.
La famiglia Alfieri Tra origini leggendarie e
avvenimenti storici
Nel Compendio Historiale della città di Asti si
narra come durante la difesa di Roma contro i Goti
Arricino Moneta, mitico capostipite della nobile
famiglia astigiana degli Alfieri, riuscisse a recupe-
rare l’ insegna dell’Aquila, caduta in mani nemi-
che. Per questo eroico gesto gli sarebbe stato attri-
buito l’appellativo di Alfiere e il diritto di fregiarsi
dell’insegna dell’Aquila, prerogative trasmesse nei
secoli ai suoi discendenti. Nel Medioevo gli Alfie-
ri accumularono ricchezze grazie alla creazione di
banchi di pegno e al commercio, che praticarono in
tutta Europa e anche in patria, annoverando tra la
propria clientela istituzioni di primo piano, quali
il Capitolo della Cattedrale di Asti. Il prestigio di
questa famiglia ha fatto sì che fosse sempre presen-
te nella vita pubblica astigiana del basso medioevo,
basti citare personaggi quali Guglielmo Alfieri, cre-
dendario e ambasciatore, Ogerio Alfieri redattore
della famosa Cronica, Bertramino Alfieri, uno dei
14 savi che approvarono lo statuto della Società dei
Militi, il beato Enrico Alfieri, oltre a magistrati,
ambasciatori e uomini d’arme
12 - BORGO DON BOSCO
Colori: giallo e blu
Rettore: Maddalena Spessa
Borgo di recente costituzione,
si trova nella zona nord di Asti
ed è caratterizzato da ampie aree destinate a
verde pubblico oltre ad essere la zona residen-
ziale della città, in cui sorge anche il nuovissi-
mo nosocomio. La chiesa, costruita nel 1962,
è dedicata a Don Bosco figura di educatore e
sacerdote di origine astigiana, la cui opera ha,
di gran lunga, valicato i confini cittadini.
Originariamente il Borgo Don Bosco ha par-
tecipato al Palio con l’attiguo Borgo Viatosto
aggiudicandosi il Drappo nel 1967, 1971, 1980.
Dopo la separazione da Viatosto ha ancora
vinto nel 1996.
Nove eroine per l’immaginario medievale
Se il ciclo dei Nove Prodi rappresentò l’apoteosi
dell’ideologia cavalleresca, quello delle Nove Eroine
tentò di arginarne la crisi culturale. Alla fine del
Trecento la cavalleria, ormai decaduta dal suo ruolo
militare, vide messi in discussione anche i suoi ide-
ali ‘maschilisti’, e reagì al declino rifugiandosi nella
fantasia e nel sogno, con una fuga dalla realtà a cui
le donne furono invitate a partecipare da protagoni-
ste e non più da semplici gregarie. Il ciclo prevedeva
nove regine: Semiramide sovrana di Babilonia, in-
domabile guerriera; Tamaris, regina dei Massageti,
che sconfisse in battaglia Ciro re dei Persiani; Teu-
ca, regina degli Illiri, che morì lottando per la liber-
tà del suo popolo; Deifila, moglie del re di Argo, che
sconfisse la potente Tebe. Ad esse si aggiungono le
cinque regine delle Amazzoni: Sinope, Ippolita che
combattè contro Ercole, Antiope amante di Teseo,
Lampeto e Pentesilea, alleata dei Troiani contro i
Greci e morta per mano di Achille.
13 - COMUNE DI CANELLI
Colori: bianco e azzurro
Rettore: Giancarlo Benedetti
Canelli, centro spumantiero
noto a livello internazionale, si
trova a 30 km a sud di Asti.
Il paese, dominato dall’imponente mole del
castello Gancia, ha il suo fulcro nella produ-
zione vinicola di alta qualità dovuta, sopra-
tuttto, a terreni particolarmente vocati per la
coltivazione del vitigno moscato, “padre” del
rinomato Asti Spumante.
Canelli ha vinto il Palio nel 1974.
Gli Scarampi signori di Canelli
La famiglia degli Scarampi è una delle più antiche
del patriziato astese: legata all’attività creditizia e
alla proprietà terriera, nel corso di secoli ha ricevu-
to numerose investiture da parte sia del Comune
o dei Signori di Asti, sia di Marchese del Monfer-
rato, sia dei Savoia. Nel 1462 la famiglia viene ad
incrementare le già notevoli proprietà con “Villa
et locum et posse Canellarum Patriae Astensis”
(città, territorio e possedimenti di Canelli d’Asti)
24. 16 - BORGO TANARO
TRINCERE TORRAZZO
Colori: bianco e azzurro
Rettore: Roberto Rubba
Il vasto Borgo Tanaro si stende
a sud della città e prende il nome dal Fiume
Tanaro che lambisce Asti a meridione.
Borgo popolare per eccellenza, era abitato in
particolare da barcaioli, pescatori, lavandaie e
ortolani che traevano il loro sostentamento dal
fiume. La fertile piana del Tanaro ha sempre
dato pregiati frutti ed ancora oggi è fiorente la
produzione orticola in serra.
Tanaro ha vinto nel 1990, nel 2002 e nel 2010.
Bandiere per il Duca d’Orléans
Nel novembre 1387 il pittore Giovanni Imperato,
che già in precedenza aveva realizzato altri appa-
rati decorativi, riceveva dalla tesoreria del Duca di
Orléans, Signore di Asti, la somma di 19 lire astesi
per la pittura di dodici bandiere “…pro exercito no-
stro” : su sei di queste campeggiava l’arma gigliata
del duca Luigi d’Orléans, sulle altre sei il Biscione
della sua consorte Valentina Visconti.
Nel marzo successivo furono realizzati tre grandi e
ricchi vessilli con lo stemma ducale per decorare le
torri e la porta del palazzo sede del Governo.
Grazie ai documenti della tesoreria ducale, sappia-
mo che le tre bandiere richiesero ben 42 braccia di
tessuto misto a seta nonché ingenti quantitativi di
oro in foglia, polvere d’oro, gomma arabica e altri
materiali.
Autore di questo lavoro d’alto artigianato artistico
fu il maestro ricamatore Cristoforo de Alemania.
17 - COMUNE DI
CASTELL’ALFERO
Colori: azzurro, bianco e oro
Rettore: Alessandro Filippa
Ammesso alla corsa per la prima volta nel
1989, Castell’Alfero, situato a 12 km da Asti in
posizione collinare, è rinomato per la produ-
zione vinicola e per il castello dalle linee sette-
centesche già appartenuto ai Conti Amico, ora
sede del Comune.
Nota, ai più, la frazione Callianetto che, secon-
do la tradizione, avrebbe dato i nanali alla po-
polare maschera piemontese “Gianduia”.
Castell’Alfero ha vinto il Palio nel 1997 e nel
1998.
Un importante incontro
sul “Ponte della Rotta”
Nel 1305 moriva Giovanni I, Marchese di Monfer-
rato, dopo aver designato come suo erede Teodoro,
figlio di sua sorella Violante e dell’imperatore bi-
zantino Andronico I Paleologo. Teodoro, giunto a
Genova da Costantinopoli, sposò Argentina, figlia
di Opicino Spinola, e si trasferì a Casale.
Tuttavia, molti dei possedimenti dei Monferrato
erano stati occupati dal Marchese di Saluzzo, e an-
che il Principe Filippo d’Acaja - Capitano del Co-
mune di Asti - non nascondeva le sue mire sulle
terre aleramiche. Teodoro decise così di ristabilire
rapporti di alleanza con gli Astesi, incontrando
una loro delegazione, capeggiata dallo stesso Filip-
po d’Acaja, sul ponte della Rotta, presso Grixano,
nella vallata tra Portacomaro e Castell’Alfero, terra
di confine tra Asti e il Monferrato.
Il corteo di Castell’Alfero ricorda lo storico incon-
tro, avvenuto nel giorno di San Michele (29 settem-
bre) del 1306.
Sfileranno il gruppo degli alfieri, scorta d’onore per
rendere omaggio ai due personaggi, la delegazione
astese che accompagna il Principe d’Acaja, quella
monferrina al seguito di Teodoro e, infine, preceduti
dal vessillo di Castell’Alfero, i notabili castellalfere-
si e i popolani accorsi per assistere all’evento.
18 - RIONE SAN SILVESTRO
Colori: oro e argento
Rettore: Maria Teresa Perosino
Il Rione San Silvestro si trova
nel cuore della città nei pressi
della Torre Troyana o dell’Orologio. La chiesa
da cui prende il nome e i colori fu consacrata
nel 1096 da Papa Urbano II. La figura storica a
cui si ispira il Rione è quella di Valentina Vi-
sconti, figlia di Gian Galeazzo Visconti, signo-
re di Asti e di Milano.
San Silvestro ha vinto un solo Palio, quello a
cui è stata abbinata la Lotteria nazionale, nel
1992.
Recinto dei Nobili: aristocrazia, artigianato e
commercio in Porta San Gaudenzio
Alla fine del secolo XIV la città risulta divisa in
quattro quartieri, due nel “Recinto dei Nobili” (pri-
ma cerchia di mura) e due nel “Recinto dei Borghi-
giani” (seconda cerchia). Ogni quartiere è tripar-
tito: tre Porte nel Recinto dei Nobili, tre Borghi in
quello dei Borghigiani. Ogni Porta - così come ogni
assegnata in feudo dal Duca Carlo d’Orléans, di-
scendente dei Visconti-Orléans, Signore di Asti.
Il tema del Corteo Storico del Comune di Canelli
rievoca l’omaggio di benvenuto ai nuovi feudatari;
il popolo si presenta con i prodotti del proprio lavo-
ro e con doviziosi omaggi. Secondo il rituale, i doni
simbolici agli Scarampi seguono nella presentazione
offertoriale un ordine propiziatorio: il pane ed il sale
dell’ospitalità, le pregiate uve delle colline, il bianco
vino apprezzato alla corte di Francia, cesti di frutti
dell’orto, tessuti e ricami con le insegne.
Il tutto come augurio di buon governo e di prospe-
rità per il popolo.
14 - COMUNE
DI MONTECHIARO
Colori: bianco e celeste
Rettore: Gian Marco
Rebaudengo
Il Comune di Montechiaro, situato a 15 km da
Asti in posizione collinare, conserva un pre-
gevole centro storico medievale, con resti di
fortificazioni.
Poco fuori dall’abitato, su di un poggio, si eri-
ge la Chiesa di San Nazario, gemma del roma-
nico, risalente, probabilmente, al XII secolo.
Il Comune di Montechiaro ha vinto il Palio nel
1981.
1381: Patti tra Montechiaro e Gian Galeazzo
Visconti
Il 24 aprile 1381 ad Asti nel palazzo dei Troya, sede
del capitano Gaspardo de Ubaldinis vennero stipula-
ti patti e convenzioni tra il comune di Montechiaro e
il plenipotenziario di Gian Galeazzo Visconti signo-
re di Asti, Jacopo Dal Verme.
Tali patti, fortemente connotati in senso anti-asti-
giano, erano articolati in 29 capitoli che prevedeva-
no, tra l’altro, l’amnistia per i banniti – i destinatari
di un provvedimento di esclusione dalla comunità
– e significative agevolazioni fiscali.
Agli abitanti di Montechiaro fu concesso, inoltre, di
rivedere il proprio catasto, di solvere fodro et talea
dicto comuni Monteclaro, cioè di trattenere gli in-
troiti fiscali anziché corrisponderli agli Astigiani, in
chiara contrapposizione con quanto prescritto dagli
Statuti di Asti; agli ufficiali sia viscontei , sia asti-
giani fu vietato di imporre pedaggi ai mercanti che si
fossero recati a Montechiaro in occasione della fiera.
Il corteo storico bianco-celeste vuole rappresentare
alcuni dei personaggi citati nel documento: Jacopo
Dal Verme delegato da Gian Galeazzo Visconti, il
capitano Gaspardo de Ubaldinis, il podestà di Mon-
techiaro, i referendari, i rappresentanti del comune
di Montechiaro che trattarono con il plenipotenzia-
rio visconteo, i banniti, il notaio, le dame e infine i
portacolori.
15 - BORGO VIATOSTO
Colori: bianco e azzurro
Rettore: Roberto Boero
Il Borgo Viatosto – anticamente
detto Ripa Rupta – si trova all’e-
stremo nord della città, su un colle, graziosa-
mente raccolto intorno alla chiesetta della Ma-
donna di Viatosto, intatto, pregevole esempio
di romanico.
Dal sagrato della chiesa si può godere il singo-
lare panorama della città di Asti.
Viatosto, insieme con Don Bosco, ha vinto il
Palio nel 1967, 1971 e 1980.
Dal 1982 Don Bosco e Viatosto hanno costitui-
to due Rioni distinti.
San Giorgio a Viatosto: la traccia indelebile
di una leggenda
Nel Medioevo la leggenda del soldato vincitore del
drago, sorta al tempo delle Crociate (probabilmente
influenzata da una falsa interpretazione di un’im-
magine dell’imperatore cristiano Costantino, tro-
vata a Costantinopoli, in cui il sovrano schiacciava
col piede un enorme drago, simbolo del «nemico del
genere umano»), contribuì al diffondersi del culto
di San Giorgio. Rapidamente egli divenne un santo
tra i più venerati in ogni parte del mondo cristiano.
Tra gli affreschi presenti all’interno della Chiesa di
Viatosto – toponimo che, secondo l’ipotesi formula-
ta dallo storico Incisa sarebbe potuto derivare dalla
miracolosa cessazione, in Asti, della peste del 1340
- è raffigurato, nella lunetta di sinistra del presbi-
terio San Giorgio che uccide il drago (1380-1390),
riferimento coerente con il fatto che il nome di San
Giorgio era invocato, tra l’altro, contro la peste.
Ma con San Giorgio in lotta contro il drago, sim-
bolo dell’eterna contesa tra bene e male, si identifi-
carono per secoli gli ideali del mondo cavalleresco.
Il Borgo Viatosto intende raffigurare il trionfo del
cavaliere dopo l’uccisione del drago, le cui spoglie
vengono portate fuori dalla città.
25. Borgo - è suddivisa in quattro Contrade, ognuna
con propria milizia. Il quartiere di Porta San Gau-
denzio e San Michele (attuale San Silvestro) è resi-
denza dei vertici cittadini e di famiglie con interessi
comuni: accanto a loro ferve una frenetica attività
commerciale e, tra caseforti e torri dei maggiorenti,
si scoprono laboratori, osterie, orti, botteghe, offici-
ne, in una piccola società operosa.
Artigianato e commercio sono motori trainanti del-
la vita di quartiere: dall’acquisto di strumenti e ma-
terie prime, al lavoro in ‘bottega’ con ‘garzoni’, alla
vendita diretta al cliente, in un circuito virtuoso fra
lavoro, proprietà dei mezzi produttivi e reimpiego
dei ricavi.
Per il Rione San Silvestro accanto ai maggiorenti
sfilano le eccellenze professionali che ancora oggi
rendono lustro all’economia e alle arti astigiane.
19 - RIONE SAN PAOLO
Colori: oro e rosso
Rettore: Silvano Ghia
Il Rione San Paolo, situato al li-
mite meridionale del centro storico, è sicura-
mente uno dei più estesi ed uno dei più an-
tichi. Già nel 1292 si trova traccia della chiesa
di San Paolo che, secondo gli storici, era stata
eretta presso il muro di cinta.
L’attuale chiesa di San Paolo, da cui prende il
nome il Rione, è stata costruita intorno al 1790
in stile corinzio e custodisce, tra l’altro, il Palio
che il Rione ha vinto nel 1975, settecentesimo
anniversario della corsa. San Paolo ha poi vin-
to nel 1978, nel 1979 e nel 1993.
Enrico VII di Lussemburgo concede privilegi
al Comune di Asti nel Convento di San Fran-
cesco.
Un documento del Codex Astensis riporta i nomi
degli autorevoli personaggi che il giorno 8 dicembre
1310 furono testimoni in Asti presso il convento di
San Francesco, sito nell’attuale Rione San Paolo,
alla pubblica lettura dell’importante privilegio con
cui l’imperatore Enrico VII di Lussemburgo ren-
deva popolo e Comune di Asti liberi di disporre dei
diritti e della giurisdizione tradizionalmente spet-
tanti alla città. Erano presenti all’adunanza: Guido
vescovo di Asti, il vicario imperiale Niccolò Bonsi-
gnori di Siena, Filippo principe d’Acaja, lo stesso
imperatore Enrico VII, Amedeo V conte di Savoia,
Andrea Garetti dottore in legge, esponenti delle no-
bili famiglie astesi Pelletta, Solaro e Malabaila.
Nel nobile corteo proposto dal Rione San Paolo,
oltre ai personaggi sopra ricordati, sfila la moglie
dell’Imperatore Margherita di Brabante accompa-
gnata da Isabella di Villehardouin sposa di Filippo
d’Acaja, da Maria di Brabante sposa di Amedeo di
Savoia e da uno sfarzoso seguito di dame apparte-
nenti alle nobili famiglie astesi.
20 - COMUNE
DI NIZZA MONFERRATO
Colori: giallo e rosso
Rettore: Pier Paolo Verri
Nizza Monferrato, anticamen-
te detta “Nizza della paglia” perché, secondo
la tradizione, nella fretta di costruire il borgo,
gli abitanti coprirono i tetti con la paglia anzi-
ché con i coppi, dista 29 km da Asti ed è centro
agricolo e vitivinicolo di notevole importanza.
Ricco di vestigia del passato – Palazzo Crova
e Palazzo Civico con torre merlata – Nizza ha
vinto il Palio nel 1986.
La peste - castigo di Dio
Nel Medioevo, le condizioni sanitarie dei centri
abitati, l’assenza di fognature, gli spazi abitativi
ristretti connotati dalla promiscuità tra persone e
animali favorivano il periodico insorgere non solo
di malattie infettive più o meno gravi ma anche di
pandemie quali la grande “peste nera” del 1348
che non risparmiò né Nizza della Paglia né i pic-
coli centri che la circondavano. Quando il male
esplodeva fra barcollamenti, convulsioni, emorra-
gie, lividi e bubboni i pochi medici, impotenti, non
sapevano far altro che ricorrere a fumigazioni con
erbe aromatiche o praticare salassi. Gli uomini, le
donne, i bambini morivano in pochi giorni. Dal ter-
rore del contagio e della morte prende corpo l’idea
che la pestilenza sia un “castigo di Dio” per punire
la dilagante corruzione dei costumi. Si diffondo-
no di conseguenza pratiche devozionali quali pre-
ghiere continue, processioni e si formano le prime
compagnie di flagellanti. Ma dopo questo terribile
momento di smarrimento torna il sereno sulla città
e la sua gente.
21 - COMUNE
DI SAN DAMIANO
Colori: rosso e blu
Rettore: Davide Migliasso
Situato a 15 km da Asti, il Co-
mune di San Damiano è centro agricolo di
primaria importanza, soprattutto per la pro-
duzione frutticola e vinicola.
Fondato nel 1275, nello stesso anno in cui ad
Asti si consolidava la tradizione del Palio, con-
serva la storica pianta rettangolare ed una me-
dioevale torre cilindrica.
Il Comune di San Damiano ha vinto il Palio
nel 2011
Medioevo alla rovescia: la festa dei folli
Nel basso medioevo la festa dei folli si svolgeva
all’inizio di gennaio. In quei giorni si assisteva alla
celebrazione del mondo alla rovescia: gli ultimi nel-
la scala sociale prendevano il posto delle autorità
costituite. Gli Statuti di Asti, a differenza di altre
città italiane, non prevedono norme o divieti volti
a limitare gli eccessi dei festeggiamenti durante le
adunate dei folli. Ma anche se mancano attestazio-
ni precise, feste sregolate, collegate al Carnevale, di
certo non mancarono nel nostro territorio.
Emblematica era la figura del giullare, che pote-
va esibirsi nelle piazze o per le contrade o presso
le corti ove si soleva celebrare la festa dei folli con
banchetti e doni rituali.
Il corteo rosso blu rievoca questo colorato evento
rappresentando i riti e i personaggi della ricorrenza
considerata a lungo fonte di divertimento e sfogo
annuale della follia.
26. la sfilata dei
BAMBINI
sabato 14 settembre 2013
Dal 2012 è stato istituito il premio “Mara Sillano Sabatini” per il miglior corteo storico dei
bambini. Ideato dalla famiglia Sabatini, con il patrocinio del Collegio dei Rettori, il premio
si propone di ricordare la figura di Mara Sabatini, donna di Palio e anima del Comitato
Palio San Pietro, con l’intento di promuovere l’aggregazione dei giovani ai comitati Palio.
27. 3° SUNDAY
OF SEPTEMBER
PALIOOFASTI
According to the historian Ogerio Alfieri, ancestor of the more famous Count
Vittorio, in the Year of the Lord 1280, the city of Asti “...was bursting with
riches, enclosed within solid walls erected recently, and consisted almost en-
tirely of buildings: towers, palaces and houses, all of recent construction...”
In his accurate, detailed description, Ogerio stresses the good qualities of the
people of Asti, stating that they are “…wise and noble, rich and powerful...”
and says that in case of need the city can count on “...a cavalry of six hundred
men with two horses each...” while the surrounding countryside can supply
“...an additional cavalry of one hundred and sixty men each with a horse or a
mare...” It was at about this time that the Palio was first held in Asti. The first
mention of the race goes back to the year 1275 when, according to Guglielmo
Ventura, another local historian, his townsmen ran a horse race for their own
amusement, beneath the walls of the enemy city of Alba, causing heavy dam-
age and devastation to the vineyards. Today, the city still preserves a structure
that bears witness to the greatness of its past, with the towers and bulwarks
of its medieval palaces and the characteristics streets of its historical centre
that provide an appropriate setting for the fascinating historical revival of
the Palio. There are twenty-one contenders in the race and, in the weeks that
precede it, they all do their utmost to propitiate the victory by holding huge
banquets, enacting magic rituals, playing terrible pranks on their adversaries,
right up until the big day when they meet on the field, preceded by a sumptu-
ous parade of over twelve hundred persons in medieval costume.
After a difficult challenge requiring all their skill, passion and courage, only
one of them will win possession of the crimson banner with the coat of arms of
the city and the image of its Patron Saint. In the days preceding the race, visi-
tors may enjoy many collateral and preparatory events: the Palio of the Flag-
wavers, the colourful flea-market, the trials of owner-jockeys on the field. Op-
portunities not to be missed for those who really want to immerse themselves
in the special atmosphere of this event. But Asti is more than just its Palio: the
interested visitor can discover museums and monuments, antique shops and
flea markets, embattled towers and mysterious courtyards. Walking from east
to west on Corso Alfieri, the ancient main street, it is impossible not to notice
an imposing, elegant palace in Baroque style: the home of the Alfieri counts,
from whom Vittorio descended (b. Asti, 1749, d. Florence, 1803), the great tra-
gedian and free spirit, famous for his works as well as for his love of horses.
Asti is as famous for its wines as it is for its fine food: heavenly white truffles,
agnolotti accompanied by Barbera, rich boiled meats enhanced by “bagnetti”,
and especially “bagna caôda”, a rich sauce with anchovies, garlic and oil in
which to dip vegetables of the Tanaro.
Plus there’s “bönet”, a sort of chocolate pudding, fragrant almond cookies
soaked in a goblet of Asti Spumante, and all the typical recipes of a city in
which fine food and wine go hand in hand with centuries of history.
28. fino a domenica 3 novembre
LA RINASCITA
Storie dell’Italia che ce l’ha fatta
la nascita del made in Italy in mostra ad Asti
Vent’anni di produzione artistica e industriale
che hanno consacrato l’Italia come patria
del design, della moda, della creatività.
Palazzo Mazzetti, Palazzo Ottolenghi,
Palazzo Alfieri.
Orari: da martedì a domenica 10,30/19.30
(ultimo ingresso ore 18.30) - Lunedì chiuso
Biglietto: Euro 9
info: www.larinascitaasti.it
Fondazione Cassa di Risparmio di Asti
da mercoledì 11 settembre a domenica 13 ottobre
MOSTRA DEL MAESTRO DEL PALIO
Piero Sciavolino:
dipinti dal 1963 al 2013
Sede: Fondazione Eugenio Guglielminetti
Palazzo Alfieri.
Inaugurazione 11 settembre ore 18
Orari della mostra:
venerdì e sabato 16/19
domenica 10/12 e 16/19
Comune di Asti
da martedì 27 agosto a domenica 29 settembre
LE BANDIERE, I SUONI, GLI SCATTI
DEL PALIO
Mostra di bandiere, tamburi, chiarine,
abiti da sbandieratore e scatti fotogra-
fici di settecento anni di Palio.
Galleria del Centro Commerciale
“I Bricchi” - Isola d’Asti
Orari della mostra: utti i giorni dalle 9 alle 20
Inaugurazione 29 agosto - ore 18
da venerdì 6 a domenica 15 settembre
DOUJA D’OR
47° Rassegna enologica
Presso Palazzo dell’Enofila,
C.so Felice Cavallotti
Camera di Commercio di Asti
domenica 8 Settembre
FESTIVAL DELLE SAGRE
Grandiosa rassegna della cucina contadina
con la partecipazione
di 40 Pro Loco dell’astigiano e distribuzione
di piatti tipici locali
Piazza Campo del Palio
ore 10: Sfilata in costume per le vie della città
(partenza da Via Cavour )
Camera di Commercio, Comune e Provincia di Asti,
Regione Piemonte
ASTI PRODOTTI GUSTI E SAPORI
Rassegna agroalimentare di prodotti locali
Piazza Alfieri e Portici Anfossi
Comune di Asti
giovedì 12 settembre
PALIO DEGLI SBANDIERATORI
Piazza San Secondo, ore 21
Comune di Asti
venerdì 13 e sabato 14 settembre
MERCATINO DEL PALIO
Piazza Statuto
Comune di Asti e Comitati Palio
venerdì 13 settembre
SFILATA DEI MONELLI
dalle 18
C.so Dante, C.so Alfieri, Via Rossini
Comitato Palio Santa Maria Nuova
PROVE UFFICIALI DEL PALIO
Piazza Alfieri - dalle 14.30 (ingresso gratuito)
Comune di Asti
CENE PROPIZIATORIE
DEL PALIO
Comitati Palio
Borgo San Lazzaro
Cortile Parrocchia San Domenico Savio, ore 21
Borgo San Pietro
Corso Alfieri - fronte Battistero, ore 20.30
Borgo San Marzanotto
Cantina Sociale di San Marzanotto, ore 21
Rione San Silvestro
Via Morelli, ore 20
Borgo Torretta
Piazza NS. di Lourdes, ore 20
Borgo Viatosto
Loc. Viatosto - piazzale antistante la sede, ore 21
Borgo Don Bosco
Via Monsignor Marello
Hotel Ristorante Salera, ore 20.30
Comune di Baldichieri
Giardini Palazzo Comunale Baldichieri, ore 20.30
sabato 14 settembre
SFILATA DEI BAMBINI
dalle ore 14.45: Piazza Roma, C.so Alfieri,
Via Gobetti, Piazza San Secondo, Piazza Alfieri
Comune di Asti e Comitati Palio
PALIO
e NON SOLO
gli appuntamenti da non perdere
29. PROVE DELLAVIGILIA
Piazza Alfieri - dalle 16 (ingresso gratuito)
Comune di Asti
CENE PROPIZIATORIE
DEL PALIO
Comitati Palio
Borgo Santa Maria Nuova
Portici Pogliani di Piazza Alfieri, ore 20
Rione San Martino San Rocco
Piazza Roma, ore 20.30
Borgo Tanaro
Salone delle Feste - Via Ferrero 1, ore 20.30
Rione Santa Caterina
Piazza Santa Caterina, ore 19.30
(in caso di maltempo palestra scuola Cagni)
Rione Cattedrale
Piazza Cattedrale, ore 20
Rione San Secondo
Portici Anfossi di Piazza Alfieri, ore 20.30
Rione San Paolo
Piazzetta San Paolo, ore 20.30
Comune di Canelli
Piazza Cavour - brindisi propiziatorio, ore 21
Comune di Castell’Alfero
Fraz.Calianetto, ore 20.30
Comune di Moncalvo
Piazza Carlo Alberto, ore 20.30
Comune di Montechiaro
Teatro Comunale, ore 20.30
Comune di Nizza Monferrato
Piazza del Comune, ore 20,30
(in caso di maltempo Piazza Garibaldi
Foro Boario)
Comune di San Damiano
Cantina sociale “Terre dei Santi”, Via Roma,
ore 20.30
domenica 15 settembre
PALIO DI ASTI
Corteo storico e corsa
Centro Storico e Piazza Alfieri
info:
www.palio.asti.it
Comune di Asti
sabato 21 e domenica 22 settembre
ARTI E MERCANTI
Piazza Cairoli e Corso Alfieri
CNA, Comune di Asti, Regione Piemonte,
Provincia e CCIAA di Asti
domenica 22 settembre
MERCATINO DELL’ANTIQUARIATO
Portici Piazza Alfieri e Piazza Libertà
Comune di Asti
venerdì 18 ottobre
DAMIGELLA DEL PALIO
…ATEATRO
Teatro Alfieri, ore 21
Comune di Asti e Albatros
Asti vi aspetta.. sabato
16 e domenica 17 novembre
FIERA REGIONALE DELTARTUFO
E CUCINA & CANTINA
Centro Storico
Comune e Provincia di Asti, Regione Piemonte
CCIAA
30. domenica
15 settembre 2013
ore 10 presso le Parrocchie cittadine: cerimonia della benedizione
del cavallo e del fantino.
ore 11 Piazza San Secondo: esibizione degli sbandieratori dell’A.S.T.A.
ore 12 Piazza San Secondo - Municipio:
iscrizione ufficiale di fantini e cavalli.
ore 14 Piazza Cattedrale:
avvio del Corteo Storico con la partecipazione di milleduecento
figuranti in costume medievale.
Il primo a sfilare è il vincitore dell’anno precedente, seguono gli
altri borghi classificati. L’ordine dei successivi è stabilito dalla
sorte. Il corteo è aperto dagli sbandieratori dell’A.S.T.A.
e dal Gruppo del Capitano del Palio e rappresenta momenti di
vita medievale.
Percorso del Corteo Storico:
Piazza Cattedrale, Via Caracciolo, Piazza Cairoli, Corso Alfieri,
Via Gobetti, Piazza San Secondo, Via Garibaldi, Via Gardini,
Piazza Alfieri.
ore 16 Piazza Alfieri: Corsa del Palio con cavalli montati “a pelo”
(senza sella); tre batterie da sette cavalli, finale da nove.
ore 17 Esibizione degli sbandieratori.
ore 18 Finale ed assegnazione del Palio.
la giornata del
PALIO
31. ASTITURISMO A.T.L.
Piazza Alfieri, 34 - 14100 ASTI - Tel. 0141/320978 - Fax 0141/538200
biglietteria@astiturismo.it
n.b. Sabato 14 e domenica 15 settembre gli uffici della Biglietteria
si trasferiranno presso Palazzo Civico, in Piazza San Secondo
Tribuna Gardini Tribuna Comentina
Tribuna GuttuariTribuna Isnardi
Tribuna Malabaila Tribuna Catena
Tribuna SolaroTribuna Roero
Parterre
PartenzaArrivo
PORTICIANFOSSI
PORTICIPOGLIANI
PALAZZO DELLA PROVINCIA
CORSO ALFIERI
Ingresso Corteo Tribuna Alfieri CanapoTribuna Alfieri Centrale
Tribuna Pelletta
Tribuna Centrale Coperta
Alfieri (canapo) € 88
Alfieri (centrale) € 55
Tribune in Curva
Solaro € 60
Roero € 44
Guttuari e Isnardi € 22
Tribune in Rettilineo
Catena € 38
Malabaila € 28
Pelletta, Comentina, Gardini
€ 22
Parterre € 2
fino a 5 anni ingresso gratuito
Biglietteria
32. Piazza Cattedrale, Via Caracciolo, Piazza Cairoli, Corso Alfieri, Via Gobetti,
Piazza San Secondo, Via Garibaldi, Via Gardini, Piazza Alfieri.
PERCORSO CORTEO STORICO
avvio ore 14
33.
34. Sindaco di Asti: Fabrizio Brignolo
Assessore al Palio: Alberto Pasta
Capitano del Palio: Enzo Clerico
Magistrati: Fabio Carosso, Michele Gandolfo
Mossiere: Renato Bircolotti
Presidente Commissione Tecnica: Gilberto Berlinghieri
Presidente Commissioni Veterinarie: Fulvio Brusa
Presidente Giuria: Walter Cassulo
Comune di Asti
Organizzazione: Servizio Manifestazioni e Turismo
Tel. 0141 399.482/399.486 Fax 0141 399.483
manifestazioni@comune.asti.it turismo@comune.asti.it
Coordinamento: Gianluigi Porro
Responsabile del Servizio: Silvana Ferraris
Organizzazione: Katia Bovio
Fotografie: Mingo, Gruppo Fotografi di Confartigianato,
Archivio Storico Comune di Asti,
Archivio Agenzia Promo Pubblicità, Franco Bello
Ufficio Relazioni con il Pubblico:
Tel. 0141 399.399 Fax 0141 399.250
Il Comune di Asti ringrazia:
Regione Piemonte
Presidenza della Giunta Regionale e Assessorato Regionale al Turismo
Amministrazione Provinciale di Asti - Consorzio per la Tutela dell’Asti Spumante
Tutte le imprese e le associazioni che contribuiscono
alla realizzazione dell’edizione 2013 del Palio di Asti
Si ringraziano inoltre:
Elio Arleri, Donatella Gnetti, Ezio Claudio Pia,
la Società di Studi Astesi
Depliant Ufficiale del Palio di Asti 2013 - Distribuzione gratuita
Edito da Promo Pubblicità
in collaborazione con il Comune di Asti
www.comune.asti.it www.palio.asti.it
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