1. 1. Il bilancio: finalità e postulati
2. Composizione e schemi di bilancio
IL BILANCIO
1
2. Funzione Nato come strumento di informazione
essenzialmente interna (rendiconto), il bilancio è
L’evoluzione del bilancio d’esercizio oggi un elemento centrale del sistema di
comunicazione esterna dei dati storico-prospettici
segue quella dell’impresa relativi alla situazione finanziaria e patrimoniale ed
al risultato esterno
Anni ’50-’60 Anni ’90
I bilanci sono Il bilancio diviene un
comparabili con quelli di pacchetto informativo
Anni ‘30 imprese in contesti Anni ’70-’80 per una classe di users,
differenti non solo finanziatori. Si
Il bilancio esprime l’entità Il bilancio serve come
(armonizzazione). diffondono i report di
del patrimonio della strumento per valutare
Funzione di rendiconto, sociali e ambientali
proprietà e la variazione l’operato del
che esso ha subito connessa alla management da parte
nell’esercizio (reddito). managerializzazione degli azionisti. Base
Posizione creditoria e per le decisioni
debitoria economiche
Impresa Impresa Si affermano le imprese Molteplici classi di
di piccole di grandi quotate in maniera stakeholders utilizzano il
dimensioni, posseduta da dimensioni, diversificata prepotente bilancio come fonte
un solo soggetto/famiglia che opera su diversi informativa
mercati
2
3. Il bilancio e gli stakeholders
Proprietà
Amministratori
Collegio Sindacale
Dipendenti
Standard
Setter Bilancio
Authorities Banche
(Consob)
Fisco
Agenzie di
Rating Altri
Analisti Stakeholders
Finanziari
3
4. La platea dei soggetti interessati, inclusi i
destinatari (users)
1. Gli amministratori redigono il bilancio e lo sottopongono per l’approvazione all’Assemblea dei Soci;
2. La proprietà approva il bilancio ed è interessata a conoscere l’entità del profitto (perdita) realizzata
nell’anno;
3. I dipendenti, interessati a conoscere le prospettive di sviluppo dell’impresa;
4. Le banche, al fine di apprezzare la capacità dell’impresa di rimborsare i debiti;
5. L’amministrazione pubblica e il fisco in prima battuta, che determinano la capacità contributiva
dell’impresa;
6. Le società di revisione esprimono un giudizio circa la conformità del bilancio alle regole contabili;
7. Gli analisti finanziari (nel caso di imprese quotate) esprimono un giudizio (buy/sell) sull’impresa sulla
base dei dati di bilancio;
8. Le società di rating che esprimono un giudizio circa la capacità dell’impresa di adempiere alle
obbligazioni assunte, con un’incidenza diretta sul costo del debito;
9. La comunità (specie per le imprese di grandi dimensioni) che è interessata a mantenere un determinato
livello occupazionale e la ricchezza prodotta e distribuita dall’impresa ;
10. Altri stakeholders che possono avere un qualsiasi tipo d’interesse nei confronti dell’attività economica
dell’impresa
4
5. Informazioni e politiche di bilancio dannose
Politiche che rendono non attendibile il
Valenza informativa bilancio e danneggiano gli stakeholders
• garantire un CONTENUTO MINIMO • Occultare perdite:
comune a tutti i portatori di • Nascondere la situazione ai finanziatori
• Non dover ridurre e reintegrare i mezzi propri
interesse, riguardo ai profili
economici e finanziari dell’attività
d’azienda, • Fare autofinanziamento
– Superare gli ostacoli che i soci potrebbero frapporre
• offrendo INFORMAZIONI UTILI, ossia nel caso di autofinanziamento con riserve palesi
comprensibili, comparabili, attendibili
e significative. • Conguagliare gli utili nel tempo
• Far figurare un utile pari a quello da distribuire
• Immagine di solidità
• Nascondere utili imponibili
• Attenuare la pressione fiscale
• Rinviare nel tempo la tassazione
5
6. Elementi che incidono sul bilancio
Codice civile
Principi
contabili Bilancio Norme fiscali
internazionali
Principi
economico-
aziendali
6
7. 1. IAS/IFRS
2. Le norme di riferimento per le imprese che non
Il quadro delle norme –
adottano i PCI
Norme giuridiche: codice civile (da 2423-2435 bis)
e norme tributarie
– Norme tecniche: documenti OIC
SOGGETTI COINVOLTI BILANCIO DI ESERCIZIO BILANCIO CONSOLIDATO
(secondo gli IAS/IFRS) (secondo gli IAS/IFRS)
Società quotate
(ma non assicurazioni)
Società con strumenti finanziari diffusi tra il Obbligo dal 2006
pubblico (e facoltà dal 2005)
Banche, società finanziarie ed intermediari Obbligo dal 2005
finanziari
Obbligo dal 2006
Assicurazioni (solo se quotate e non redigono il bilancio
consolidato)
Società che sono incluse nel bilancio
consolidato delle precedenti quatto (che Facoltà dal 2005
comunque non sono tenute a redigere il bilancio in forma)
Altre società, che devono redigere il bilancio
consolidato Facoltà dal 2005
(ma che comunque non sono tenute a redigere il bilancio in
forma) Facoltà dal 2005
Altre società
(che comunque non sono tenute a redigere il bilancio in forma 7
abbreviata)
8. International Accounting Standard (IAS)
I principi contabili (principi internazionali fino al 2002)
International Financial Reporting Standard (IFRS)
(principi internazionali dopo il 2002)
internazionali
(differenze con il CC) Standing Interpretation Committee (SIC)
(interpretazioni degli IAS, fino al 2002)
International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC)
(interpretazione degli IFRS, dopo il 2002)
1. IASC (Londra, 1973) - organismi CC IASB
della professione cont. di 10 Paesi Strumento grazie al
1. (1973-1988): il prcs di armonizzazione quale i terzi
sostenuto dalle soc. di revisione (big 7) Obiettivi del Affidamento dei
assumono decisioni
bilancio terzi
2. (1989-1999): cominciano a muoversi in campo
anche le autorità pubbliche (UE + economico
IOSCO)
Insieme delle
2. 2000: l'IFAC trasforma lo IASC in risorse e degli Insieme delle
IASB Capitale obblighi risorse economiche
giuridicamente in gestite dall’impresa
capo all’impresa
Reddito prodotto,
la UE adotta i principi esistenti
con particolare
attraverso un meccanismo di adozione Reddito enfasi del principio
Reddito prodotto
(endorsement) della prudenza 8
9. Il concetto di Fair value (presente nei PCI)
un ulteriore esempio di differenze tra PCI e PCN
• Valore equo e appropriato Costo storico Fair Value
• Possibile solo se esiste un fonte CC IAS/IFRS
mercato libero ed attivo •Prevalenza della
•Prevalenza della
• Criteri alternativi forma sulla
sostanza sulla
– Attualizzazione flussi sostanza
forma
– Transazioni simili Principi di fondo •Prudenza
•Competenza
(redditi
– Modelli di option pricing (redditi
distribuibili/valor
– Stime esperti i realizzati)
potenziali attesi)
• Applicazioni •Complesso
– Immobilizzazioni (IAS 16, 38) •Semplice
•Soggettivo
– Strumenti finanziari (IAS 32, 39) Caratteri •Oggettivo
•Scarsamente
– Investimenti immobiliari (IAS 40) •Verificabile
verificabile
– Business combinations (IFRS 3) Tipo valutazione Statica Dinamica
– Impairment test
Effetto omogeneità disomogeneità
– Agricoltura (IAS 41)
9
10. I principi contabili nazionali e l’OIC
• Per le società che non applicano i PCI, la disciplina giuridica (CC) va interpretata e integrata con i
principi contabili nazionali: i più autorevoli, in passato, erano quelli statuiti da Commissioni
nominate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e Consiglio Nazionale dei Ragionieri.
• Dalla fine del 2001 tale competenza è passata all’Organismo Italiano di Contabilità (OIC), che si
propone come standard setter nazionale rappresentativo delle principali classi di soggetti
interessati ai bilanci.
10
11. Clausola generale
Chiarezza Veridicità Correttezza
• ASPETTO FORMALE = • non verità oggettiva ed • PRECISIONE
rispetto dello schema assoluta delle ARITMETICA
• ASPETTO SOSTANZIALE = informazioni contabili ma • PRECISIONE
rappresentazione della veridicità ovvero ECONOMICA = per stime
realtà attendibilità e credibilità e congetture non
• applicazione degli delle informazioni e dei esattezza, ma
schemi di bilancio dati presenti nel bilancio attendibilità
previsti • Informazioni • ONESTÀ E NEUTRALITÀ
• divieto di complementari. Se le DEI REDATTORI del
raggruppamenti di voci informazioni richieste da bilancio al fine di evitare
specifiche disposizioni di favoritismi rispetto a
• elenco separato delle
legge non sono determinati portatori di
singole componenti del
sufficienti a dare una interesse
capitale e del reddito
rappresentazione • RISPETTO DI REGOLE
senza che vi sia
veritiera e corretta, si VALUTATIVE che
compensazione di
devono fornire le conducano a valori non
partite.
informazioni soggetti pregiudizievoli
• Obbligo di deroga complementari sopravvalutazioni o a
necessarie allo scopo. ingiustificate svalutazioni
che potrebbero falsare la
situazione patrimoniale,
finanziaria ed economica
dell’azienda. 11
12. Clausola generale
I postulati 1. Chiarezza
2. Rappresentazione veritiera e corretta
1.Prudenza nelle valutazioni di bilancio (Conservatism)
Devono imputarsi all'esercizio le perdite presunte, ma non gli utili presunti, al fine di determinare un
"reddito consumabile" senza pregiudicare l'integrità economica del capitale
2. Competenza economica dei costi e dei ricavi da attribuire all’esercizio
• nel corso dell'esercizio i fatti di gestione sono rilevati secondo il criterio della "manifestazione
numeraria"
• in sede di chiusura dell'esercizio la determinazione del reddito richiede di rivedere gli stessi fatti di
gestione in base al criterio della competenza economica, ricercando le correlazioni economico-temporali
che legano costi-ricavi
Realizzazione dei ricavi - Per i ricavi originati Correlazione dei costi ai ricavi
da:
• per associazione di causa-effetto tra costi e ricavi (es. spese
• vendita: il momento della competenza è industriali)
individuato dal trasferimento di proprietà • per ripartizione dell'utilità su base sistematica e razionale di un
• servizi: quando la prestazione è conclusa costo tra più esercizi (es. ammortamento)
sorge il diritto ad incassare il corrispettivo • per imputazione diretta all'esercizio in quanto associati al
monetario tempo o perchè sia venuta meno l'utilità o la funzionalità del
costo (es. spese generali; svalutazioni;...)
12
13. I postulati
3. Continuità dell’impresa (going concern): l'azienda in funzionamento
4. Valutazione separata degli elementi delle singole voci
in una voce possono essere ricompresi elementi molto eterogenei (es: cassa/crediti)
5. Costanza di applicazione dei criteri di valutazione (consistency)
6. Comparabilità dei valori di bilancio
– impiego di schemi di classificazione-rappresentazione identici
– distinzione componenti ordinari e straordinari di reddito
– temporale
7. Costo come criterio-base delle valutazioni di bilancio
8. Corrispondenza alle operazioni di gestione, significatività (rilevanza) e verificabilità dei valori di
bilancio
13
14. Composizione e schemi di bilancio
Prospetti
Stato Patrimoniale
Conto Economico
Nota integrativa
Relazione sulla
gestione
Rendiconto fin. (IAS 7)
14
15. Stocks and flows
Livelli e flussi
Per misurare un livello è necessario:
1. Stabilire un momento
2. Fermare i flussi in ingresso ed uscita
3. Lasciare assestare il volume
Per misurare un flusso è necessario:
1. Scegliere un periodo di tempo
2. Misurare i flussi in ingresso (input) e i
flussi in uscita (output)
15
16. 1. Aspetto qualitativo del capitale
2. Aspetto quantitativo
3. L'importanza di risorse non valorizzabili finanziariamente: il capitale intellettuale
STATO PATRIMONIALE
16
17. Stato del patrimonio
1. Lo SP (insieme alla NI) espone il
patrimonio aziendale alla data di
riferimento
2. Schema a sezioni contrapposte
La forma dello stato patrimoniale è quella di un
prospetto a sezioni divise denominate
rispettivamente «attività», quella a sinistra e
«passività e patrimonio netto» quella a destra.
3. L'attivo è suddiviso in 4 macro-classi
principali
4. Il passivo è suddiviso in 5 macro-classi
principali
17
19. C) Attivo circolante:
I - Rimanenze:
Attivo 1) materie prime, sussidiarie e di consumo;
2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati;
3) lavori in corso su ordinazione;
Aspetto qualitativo 4) prodotti finiti e merci;
5) acconti.
A) Crediti verso soci per versamenti ancora Totale.
II - Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli
dovuti, con separata indicazione della parte importi esigibili oltre l'esercizio successivo
già richiamata 1) verso clienti;
2) verso imprese controllate;
B) Immobilizzazioni, con separata indicazione 3) verso imprese collegate;
di quelle concesse in locazione finanziaria 4) verso controllanti;
4-bis) crediti tributari;
C) Attivo circolante 4-ter) imposte anticipate;
5) verso altri.
D) Ratei e risconti, con separata indicazione Totale.
del disaggio su prestiti. III - Attività finanziarie che non costituiscono
immobilizzazioni:
1) partecipazioni in imprese controllate;
La classificazione non è effettuata sulla base del 2) partecipazioni in imprese collegate;
3) partecipazioni in imprese controllanti;
criterio finanziario (cioè sulla base del periodo di tempo
4) altre partecipazioni;
entro il quale le attività si trasformeranno in liquidità 5) azioni proprie, con indicazione anche del valore
convenzionalmente rappresentato dall'anno), bensì sulla nominale complessivo;
base del ruolo svolto dalle diverse attività nel- 6) altri titoli.
l'ambito dell'ordinaria gestione aziendale. In sostanza, la Totale.
IV - Disponibilità liquide:
classificazione dei valori patrimoniali attivi si fonda sul
1) depositi bancari e postali;
criterio della «destinazione» degli stessi rispetto 2) assegni;
all'attività ordinaria 3) danaro e valori in cassa.
Totale.
19
Totale attivo circolante (C).
20. B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria
I - Immobilizzazioni immateriali:
1) costi di impianto e di ampliamento;
2) costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità;
3) diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno;
Attivo
4) concessioni, licenze, marchi e diritti simili; Aspetto qualitativo
5) avviamento;
6) immobilizzazioni in corso e acconti;
7) altre.
Totale.
II - Immobilizzazioni materiali:
1) terreni e fabbricati;
2) impianti e macchinario;
3) attrezzature industriali e commerciali;
4) altri beni;
5) immobilizzazioni in corso e acconti.
Totale.
III - Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l'esercizio successivo:
1) partecipazioni in:
a) imprese controllate;
b) imprese collegate; Lo schema obbligatorio, impone l'iscrizione delle
c) imprese controllanti; varie poste dell'attivo al netto delle rettifiche di
d) altre imprese; valore, quali ad esempio, fondi di ammortamento e
2) crediti:
eventuali altri fondi rettificativi. L'iscrizione delle voci
a) verso imprese controllate;
b) verso imprese collegate; attive al netto delle relative poste rettificative
c) verso controllanti; consente alle predette voci attive di mantenere il loro
d) verso altri; significato tecnico.
3) altri titoli;
4) azioni proprie, con indicazione anche del valore nominale complessivo.
Totale.
Totale immobilizzazioni (B).
20
21. • A) Patrimonio netto:
– I - Capitale
– II - Riserva da sopraprezzo delle azioni
– III - Riserve di rivalutazione Passivo
– IV - Riserva legale
– V - Riserve statutarie
La classificazione è effettuata sulla base
– VI - Riserva per azioni proprie in portafoglio
– VII - Altre riserve, distintamente indicate
della «natura» delle fonti di
– VIII - Utili (perdite) portati a nuovo finanziamento, in modo da distinguere
– IX - Utile (perdita) dell'esercizio. in particolare i mezzi di terzi dai
– Totale. mezzi propri.
• B) Fondi per rischi e oneri:
– 1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili;
– 2) per imposte, anche differite;
– 3) altri.
– Totale.
• C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato.
• D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo
– 1) obbligazioni;
– 2) obbligazioni convertibili In calce allo SP devono risultare le garanzie prestate
– 4) debiti verso banche
direttamente o indirettamente distinguendosi tra
fideiussioni, avalli, altre garanzie personali e garanzie
– 5) debiti verso altri finanziatori;
reali, ed indicando separatamente, per ciascun tipo, le
– 6) acconti;
garanzie prestate a favore di imprese controllate e
– 7) debiti verso fornitori;
collegate, nonché di controllanti e di imprese
– 11) debiti verso controllanti;
sottoposte al controllo di queste ultime; devono inoltre
– 12) debiti tributari; risultare gli altri conti d'ordine.
– 14) altri debiti.
– Totale.
21
• E) Ratei e risconti, con separata indicazione dell'aggio su prestiti.
22. Conto economico
Gli aggregati
1. Il conto economico fornisce A) Valore della produzione
un'espressiva rappresentazione e B) Costi della produzione
dimostrazione delle operazioni di
gestione, mediante una sintesi dei
Differenza tra valore e costi della produzione
componenti positivi e negativi di reddito (A - B)
che hanno contribuito a determinare il C) Proventi e oneri finanziari
risultato economico D) Rettifiche di valore di attività
conseguito, raggruppati in modo da
finanziarie:
fornire significativi risultati intermedi
2. Schema scalare E) Proventi e oneri straordinari:
più adatto a evidenziare risultati intermedi significativi Risultato prima delle imposte (A - B +/- C +/-
e a suddividere aree gestionali D +/- E);
omogenee/classificazione per natura
22) imposte sul reddito dell'esercizio,
correnti, differite e anticipate;
23) utile (perdite) dell’esercizio.
22
23. Conto economico
Articolazione degli aggregati
A) Valore della produzione: B) Costi della produzione:
1) ricavi delle vendite e delle prestazioni; 6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci;
2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di 7) per servizi;
lavorazione, semilavorati e finiti; 8) per godimento di beni di terzi;
3) variazioni dei lavori in corso su ordinazione; 9) per il personale:
4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni; a) salari e stipendi;
5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei b) oneri sociali;
contributi in conto esercizio. c) trattamento di fine rapporto;
Totale d) trattamento di quiescenza e simili;
e) altri costi;
10) ammortamenti e svalutazioni:
a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali;
Differenza tra valore e costi b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali;
della produzione (A – B) c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni;
d) svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante
e delle disponibilità liquide;
11) variazioni delle rimanenze di materie
prime, sussidiarie, di consumo e merci;
12) accantonamenti per rischi;
13) altri accantonamenti;
14) oneri diversi di gestione.
Totale. 23
24. Anche in uno schema scalare la classificazione dei costi operativi
può essere effettuata secondo due modalità
Classificazione per destinazione Classificazione per natura
(o per funzione o per centro di responsabilità)
• si suddividono: il costo del • si suddividono i costi in base alla
venduto, con o senza causa economica dell'evento che
l'indicazione dei suoi componenti ha prodotto il costo (p.e. costo
(magazzino del lavoro, costi per acquisti, per
iniziale, acquisti, spese servizi, ammortamenti ecc.).
industriali, ammortamento
industriale, magazzino finale);
spese di vendita; spese generali e
amministrative; spese di ricerca e
sviluppo
24
25. Conto economico
Articolazione degli aggregati
C) Proventi e oneri finanziari:
15) proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate
16) altri proventi finanziari:
a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da
controllanti
b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni;
c) da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni;
d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione di quelli da imprese conprese controllate e collegate e di quelli da
controllanti
17) interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso impresecontrollate e collegate e verso controllanti.
17-bis) Utile e perdite su cambi.
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie:
18) rivalutazioni:
a) di partecipazioni;
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni;
c) di titoli iscritti all'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni;
19) svalutazioni:
a) di partecipazioni;
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni;
c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni.
Totale delle rettifiche (18 - 19).
E) Proventi e oneri straordinari:
20) proventi, con separata indicazione delle plusvalenze da alienazione i cui ricavi non sono iscrivibili al n. 5)
21) oneri, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazioni i cui effetti contabili non sono iscrivibili al n. 14), e delle imposte
relative a esercizi precedenti.
Totale delle partite straordinarie (20 - 21).
Risultato prima delle imposte (A - B +/- C +/- D +/- E);
22) imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate;
23) utile (perdite) dell’esercizio. 25
26. Nota integrativa
• La NI espone un'adeguata informativa di supporto a quella espressa nei documenti prevalentemente
quantitativi, essenziale per comprendere e valutare la situazione patrimoniale e finanziaria ed il risultato
economico dell'esercizio.
• Le fonti che definiscono il contenuto della nota integrativa sono:
1.l'art. 2427 del codice civile;
2.alcune altre norme civilistiche;
3.altre norme di legge attinenti la materia del bilancio;
4.l'art. 2423 del codice civile, che fissa una prescrizione generale riguardante la necessità di informazioni
complementari.
5.principi contabili
• Contenuti
1.Indicazione dei criteri applicati nelle valutazioni delle voci del bilancio
2.Movimenti e variazioni di consistenza di singole poste di bilancio
3.Composizione dettagliata di alcuni saldi contabili
4.Altre informazioni residuali 26
27. Relazione sulla gestione La relazione sulla gestione è un documento informativo
sull'andamento della gestione e sulla situazione della
Contenuti società, redatto dagli amministratori della società, che
deve essere allegato al bilancio d'esercizio.
1. le attività di ricerca e di sviluppo; La relazione deve indicare i settori in cui ha operato la
2. i rapporti con imprese controllate, collegate, società, con riferimento ai costi, ai ricavi e agli investimenti
controllanti e imprese sottoposte al controllo di queste ultime;
3. il numero e il valore nominale sia delle azioni proprie sia delle azioni o
quote di società controllanti possedute dalla società, anche per tramite
di società fiduciaria o per interposta persona, con l'indicazione della
parte di capitale corrispondente;
4. il numero e il valore nominale sia delle azioni proprie sia delle azioni o
quote di società controllanti acquistate o alienate dalla società, nel corso
dell'esercizio, anche per tramite di società fiduciaria o per interposta
persona, con l'indicazione della corrispondente parte di capitale, dei
corrispettivi e dei motivi degli acquisti e delle alienazioni;
5. i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio;
6. l'evoluzione prevedibile della gestione;
6-bis) in relazione all'uso da parte della società di strumenti finanziari
e se rilevanti per la valutazione della situazione patrimoniale e
finanziaria e del risultato economico dell'esercizio:
a) gli obiettivi e le politiche della società in materia di gestione del
rischio finanziario, compresa la politica di copertura per ciascuna
principale categoria di operazioni previste;
b) l'esposizione della società al rischio di prezzo, al rischio di credito, al
rischio di liquidità e al rischio di variazione dei flussi finanziari.
27
28. Parti speciali
• Bilancio in forma abbreviata
• Bilancio e …
– … natura proprietaria/assetto istituzionale/corporate govenrance (Il bilancio dell'azienda
pubblica e delle ONP)
– … tipologia di azienda (il bilancio delle banche e delle assicurazioni)
– … dimensioni (il bilancio delle PMI)
– … fasi del ciclo di vita di un'impresa (Start up, Crescita, Turnaround)
• Bilancio e strategia (influenzato da)
– Industry (es. il bilancio delle imprese della net economy)
– risorse
– altre forme di capitale ed esigenze informative diverse
• Metriche del valore e altre dimensioni di performance
28
29. Bilancio in forma abbreviata (art. 2435 bis)
Chi può redigere un bilancio in forma abbreviata?
Le aziende che non superino nel primo esercizio o, successivamente, per due esercizi
consecutivi due dei seguenti parametri quantitativi
– totale dell’attivo patrimoniale: 3.650.000 euro
– totale dei ricavi delle vendite e delle prestazioni: 7.300.000 euro
– dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 50 unità
Semplificazioni sia in materia di redazione del Conto Economico, che in materia di redazione
dello Stato Patrimoniale, che in tema di informativa da fornire all’interno della Nota
Integrativa
29
30. Scritture contabili e bilancio
Come li trattiamo nel corso? In modo strumentale alle voci di bilancio e non
secondo il ciclo di vita dell’azienda rappresentato in questa slide
Scritture continuative
1 gennaio – 31 dicembre
Operazioni caratteristiche Scritture
- acquisto di FP di chiusura
- vendita di beni e servizi
Assestamento
Operazioni di finanziamento da e verso terzi
Costituzione - acquisizione e rimborso di finanziamenti a titolo
di prestito
dell’azienda - finanziamenti concessi a terzi
Scritture
Variazioni del capitale di proprietà di apertura
Acquisto e vendita di partecipazioni ed altri
titoli
Acconti e saldi delle imposte sul reddito e sul
30
valore aggiunto
30
31. Scritture di assestamento
“assestano” la contabilità in base al principio della competenza economica
provvedendo ad integrare e rettificare i valori già rilevati nei conti.
Aggiungere i componenti di reddito che Scindere quei componenti di reddito che
sono economicamente già maturati, ma che sono stati già rilevati, in quanto si è già
non sono stati ancora rilevati perché la loro avuta la loro manifestazione finanziaria,
manifestazione finanziaria avverrà solo in ma che riguardano economicamente più
futuro esercizi, al fine di individuare la quota di
competenza del periodo amministrativo in
esame e quella di competenza dei periodi
successivi
1. Scritture di completamento 1. Scritture di rettifica
2. Scritture di integrazione 2. Scritture di ammortamento
31
32. Le scritture di completamento
ESEMPI
Con le scritture di completamento si 1. interessi maturati sui conti correnti,
rilevano costi e ricavi relativi a crediti e debiti;
operazioni temporalmente ed 2. operazioni già concluse di cui non
sono stati ricevuti o non sono stati
economicamente di intera emessi i documenti di credito o di
competenza dell’esercizio, in debito;
precedenza non registrate in quanto 3. stralcio (cancellazione) di crediti per
misurate da variazioni finanziarie la parte ritenuta inesigibile;
liquidabili nel loro esatto 4. quota maturata nell’anno del TFR a
ammontare soltanto alla fine del favore del personale dipendente;
periodo amministrativo. 5. imposte di competenza
dell’esercizio (imposte differite ed
anticipate)
32
33. Scritture di integrazione
ESEMPI
Le scritture di integrazione rilevano, 1. svalutazione dei crediti;
misurate da variazioni finanziarie 2. quote di costi e di ricavi misurate
presunte, quote di ricavi e di costi di dai ratei;
parziale competenza dell’esercizio e 3. accantonamenti nei fondi oneri
anche costi che, in precedenza non futuri;
registrati perché avranno la loro
manifestazione finanziaria in futuro, 4. accantonamenti nei fondi rischi
si vogliono prudenzialmente
attribuire all’esercizio.
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34. Scritture di rettifica e ammortamento
RETTIFICA ESEMPI
• Stornano quote di costi e di ricavi 1. rimanenze materiali (dette
già rilevati, perché hanno avuto la anche rimanenze di magazzino);
loro manifestazione finanziaria, 2. risconti attivi e passivi (detti
ma che, non essendo di anche rimanenze contabili).
competenza dell’esercizio,
devono essere sospesi e inviati a AMMORTAMENTO
esercizi successivi.
• Mettono in risalto i legami tra i vari esercizi. Ciò che viene
le scritture di ammortamento con le
sospeso dal reddito di un anno incide sul reddito quali vengono assegnate le quote
dell’esercizio seguente; sorgono così dei componenti di
reddito che hanno segno opposto ai valori da rettificare. dei costi pluriennali che si vogliono
Infatti , è evidente che se si rinvia un costo, sorge un
componente positivo di reddito; se si rinvia un ricavo, far gravare sull’esercizio
sorge un componente negativo di reddito. Nello stesso
tempo ciò che si sospende dal risultato economico
diventa un elemento del patrimonio di funzionamento
(più precisamente i costi sospesi diventano attività,
mentre i ricavi sospesi danno luogo a passività).
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36. I conti d'ordine hanno lo scopo di rilevare
accadimenti gestionali che, pur non influendo
I conti d’ordine quantitativamente sul patrimonio e sul risultato
economico al momento della loro iscrizione,
possono produrre effetti in un tempo successivo
Aspetti contabili In Bilancio
• Sul piano contabile i conti d’ordine • I conti d’ordine vanno indicati in unica
costituiscono un sistema minore o colonna, in maniera separata, in calce
supplementare allo stato patrimoniale. Gli importi in essi
• Si mantiene il formalismo della PD, pur espressi non devono essere sommati né
non comportando variazioni né ai totali dell'attivo né a quelli del passivo
patrimoniali né economiche. I valori • E’ raccomandata la comparazione con i
vengono registrati in coppie di conti valori dell'anno precedente.
funzionanti in maniera «antitetica»: • Nell'ambito di ciascuna categoria, poi, si
– un conto rileva l'oggetto (aspetto originario) e effettua una suddivisione in voci
– L'altro il soggetto (aspetto derivato).
– Nel momento in cui l'entità del
rischio, dell'impegno o dei beni di terzi si
riduce, si effettua una registrazione opposta nei
medesimi conti
– In questo modo il saldo di ciascuna coppia di
conti d'ordine esprime il valore del
rischio, dell'impegno o dei beni di terzi ancora in
essere presso l'azienda, da riportare «sotto la
riga» nello stato patrimoniale.
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37. I conti d’ordine
Quali eventi riguardano
1. rischi
Garanzie prestate direttamente o indirettamente.
Le predette garanzie devono essere distinte come segue:
1. fidejussioni;
2. avalli;
3. altre garanzie personali;
4. garanzie reali.
Deve essere fornito separatamente l’ammontare delle garanzie prestate nell'interesse di controllate, collegate, controllanti e di imprese controllate da
queste ultime, nonché di quelle che rientrano sotto la stessa attività di direzione e coordinamento.
2. impegni
Gli impegni sono inscritti tra i conti d’ordine, nel sistema degli impegni, i contratti sinallagmatici, che non siano a effetti reali, finché restano ineseguiti da
entrambe le parti. Essi, infatti, in tale lasso di tempo, non influiscono né sulla composizione del patrimonio né sull'entità del risultato economico. Si
tratta, in genere, di contratti ad esecuzione differita, stipulati nell'esercizio cui si riferisce il bilancio, dai quali derivano obbligazioni reciproche tra le
controparti sin dal momento della loro stipulazione. Secondo il documento n. 20 dell’OIC, non sono da riportare nei conti d'ordine:
– a) i normali ordini ricevuti e da eseguire nel corso di un'attività manifatturiera e, in genere, quegli impegni assunti con carattere di
continuatività da parte dell'impresa;
– b) i contratti di lavoro subordinato, di consulenza aventi durata pluriennale e simili. Con riferimento a quest’ultimo punto il citato documento
precisa, ancorché la normativa vigente non dia, allo stato, espressa regolamentazione della materia, appare opportuno ai fini della chiarezza
e trasparenza del bilancio che la nota integrativa fornisca informazioni sufficienti a valutare l'esposizione dello stesso in termini di impegni
assunti e della loro rilevanza.
3. beni di terzi presso l'impresa.
Anche in assenza di un esplicito riferimento nell'art. 2424 Codice civile, il documento n. 20 dell’OIC raccomanda di indicare nei conti d'ordine la natura e il
valore dei beni di terzi raggruppati per natura che, temporaneamente, si trovano presso l'impresa a titolo di deposito, di
pegno, cauzione, lavorazione, comodato (nel caso, solo se di rilevante valore), leasing finanziario (rilevato con il metodo patrimoniale) e così via.
Si tratta di un’operatività che non influenza l'entità del patrimonio e del risultato dell'impresa depositaria. Tuttavia, essa comporta pur sempre una
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custodia, con connessi oneri, anche di tipo risarcitorio nell'ipotesi di deperimento del bene e di responsabilità di custodia.
38. I conti d’ordine
in NI
a) gli impegni non risultanti in calce allo stato patrimoniale;
b) le notizie sulla composizione e natura di tali impegni e dei conti d'ordine, la cui conoscenza sia utile per valutare
la situazione patrimoniale e finanziaria della Società, specificando quelli relativi a imprese
controllate, collegate, controllanti e a imprese sottoposte al controllo di queste ultime, nonché se diverse, a
quelle che rientrano sotto la stessa attività di direzione e coordinamento;
c) le fidejussioni prestate ad altri fidejussori, con opportune precisazioni su questi, sul debitore principale e sul
creditore;
d) l'importo globale e pro-quota del debito garantito, alla data di riferimento del bilancio, da co-fidejussione con
beneficium divisionis, con opportune precisazioni sugli altri fidejussori, sul debitore e sul creditore;
e) in ipotesi di co-fidejussioni solidali, l'importo globale del debito garantito in essere alla data di riferimento del
bilancio, con opportune precisazioni sugli altri fidejussori, sul debitore e sul creditore;
f) le lettere di patronage debole, per gli impegni più significativi;
g) il criterio utilizzato per la valutazione del rischio derivante dall’esistenza di un patrimonio destinato;
h) ogni altra informazione richiesta dai paragrafi precedenti.
La nota integrativa fornisce anche, distintamente per ciascuna voce, l’ammontare dei crediti e dei debiti relativi ad
operazioni che prevedono l’obbligo per l’acquirente di retrocessione a termine (art. 2427, n° 6-ter, cod. civ.).
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