2. Con il sonetto: è la forma metrica principale della letteratura italiana
• Di derivazione provenzale
• In origine: con accompagnamento musicale (questo spiega la
denominazione)
• Già dalla scuola siciliana: senza musica
• Documentata dalle origini fino al ‘900
3. • E’ composta da un numero variabile di strofe
(= stanze)
• In Petrarca il numero delle stanze varia da 5 a 7
1
2
3
4
5
4. Ogni stanza è divisa in:
Fronte
e
Sirma
Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque
(con sospir’ mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba et fior’ che la gonna
leggiadra ricoverse
co l’angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
date udïenzia insieme
a le dolenti mie parole estreme.
5. La Fronte è divisa in due Piedi con lo stesso numeri di versi:
Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque
(con sospir’ mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
Piede
Piede
La Sirma è indivisa (a differenza della letteratura precedente)
6. La Canzone è completata al termine da un
Congedo
metricamente uguale alla Sirma o a parte di essa
Se tu avessi ornamenti quant’ài voglia,
poresti arditamente
uscir del bosco, et gir in fra la gente.
1
2
3
4
5
CONGEDO
erba et fior’ che la gonna
leggiadra ricoverse
co l’angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
date udïenzia insieme
a le dolenti mie parole estreme.
Sirma
Congedo
[…]
7. L’ultima rima del secondo Piede
Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque
(con sospir’ mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba et fior’ che la gonna
leggiadra ricoverse
co l’angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
date udïenzia insieme
a le dolenti mie parole estreme.
concatenalaFronte allaSirma
Questo verso si chiama Chiave
8. La Sirma è sempre chiusa da un distico a rima baciata
erba et fior’ che la gonna
leggiadra ricoverse
co l’angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
date udïenzia insieme
a le dolenti mie parole estreme.
Sirma
La morte fia men cruda
se questa spene porto
a quel dubbioso passo;
ché lo spirito lasso
non poria mai in più riposato porto
né in più tranquilla fossa
fuggir la carne travagliata e l'ossa.
Sirma
9. Il numero di rime per stanza è vario.
In Petrarca non sarà mai superiore a 20
La stanza sarà sempre eterometrica (cioè con versi aventi
numero diverso di
sillabe)
I versi nella canzone sono endecasillabo e settenario
Il contrario, cioè una strofa con versi di ugual misura, si dice strofa isometrica
10. La struttura complessa della Canzone
spiega perché questa composizione
poetica non abbia avuto nei secoli lo
stesso duraturo successo del Sonetto.
Essa ha attratto sempre meno i poeti,
man mano che ci si allontanava dal
Medioevo e dal suo modo di vivere e
di pensare.