4.
Dal grillo parlante … …
Dal grillo parlante
La strategia pedagogica della paleotelevisione
(es.: “Non è mai troppo tardi”, programma della Rai
condotto da Alberto Manzi dal 1960 al 1968).
5.
… al Paese dei Balocchi
La strategia spettacolarizzante della
neotelevisione: (es: “Kalispera”, programma della
Rai condotto da Alfonso Signorini dal 2011).
6.
La TV secondo Pasolini
“ Parlare dal video è
sempre un parlare ex
cathedra.
”
Pier Paolo Pasolini, da “III B:
Facciamo L'Appello” (1971)
7.
Fausto Colombo, La cultura sottile (1998)
Grillo
Corvo
Gatto
Topo
8.
TV e industria culturale
• La televisione si presta storicamente a usi alternativi,
che corrispondono a fasi diverse dello sviluppo
dell’industria culturale in Italia e nel mondo
• Per quanto riguarda il nostro paese è possibile
distinguere fra il modello della paleotelevisione
(monopolio RAI, strategia pedagogizzante), che ha
resistito fino agli anni Settanta, e modello della
neotelevisione (TV commerciale)
9.
La TV commerciale in Italia
• L’avvento della televisione commerciale in Italia è
legato alle sentenze della Corte Costituzionale che
liberalizzarono la trasmissione via cavo (1974) e over-
the-air (1976), dando di fatto via libera all’avventura
imprenditoriale di Silvio Berlusconi
• Nel 1978 la Fininvest di Berlusconi lanciò l’emittente
Telemilano 58, destinata a prendere il nome, negli
anni successivi, di Canale 5
Franco Debenedetti e Antonio Pilati, La guerra dei trent’anni. Politica e televisione in Italia 1975-2008 (2009)
10.
“Commercial deluge” (*)
• Il focus sull’audience (unico parametro che sembra
contare, dal punto di vista commerciale) comporta il
fallimento della TV come servizio pubblico, finalizzato
a sviluppare la capacità critica e di scelta dei cittadini
• L’enfasi si sposta da un pluralismo dei principi a un
pluralismo pragmatico: è tollerato solo il quantitativo
di diversità che paga in termini economici
• Nasce una “bland and homogeneous international
media culture”
( *) Jay J. Blumler, Television and the Public Interest: Vulnerable Values in West Europe Broadcasting (1992)
11.
Paleotelevisione vs neotelevisione
Paleotelevisione Neotelevisione
Obiettivo Educare Intrattenere (l'intrattenimento
tende a inglobare tutto:
informazione, cultura ecc.)
Logica del palinsesto Evento (“TV festiva") Flusso (andamento ciclico, fatto
di microeventi narrativi,
quotidiani, senza cesure)
Linguaggio Mutuato da altri media Originale (televisivo)
Strategia di genere Adesione ai canoni Rottura
Strategia di affabulazione Distinzione fra spettacolo Spettacolo come proiezione
e realtà (i tempo del della realtà (tempo del racconto
racconto non coincide con e tempo della fruizione si
quello della fruizione) identificano)
Strategia promozionale Assente Improntata ai principi del
marketing
12.
Il fattore generazionale (*)
• Alla strategia dei soggetti istituzionali si
contrappongono le tattiche individuali nell’uso dei
media (fenomeno dell’incorporazione)
• I soggetti sociali mettono in atto pratiche diverse in
relazione al consumo mediatico, a seconda della
propria esperienza e del proprio profilo socio-
demografico
• In particolare, in Italia è possibile identificare un forte
discrimine generazionale
( *) Piermarco Aroldi, Fausto Colombo, Le età della TV. Indagine su quattro generazioni di spettatori italiani (2004)
14.
La degradazione del watchdogging
• La vulgata e il mito attribuiscono ai media di
informazione – specie nel mondo anglosassone – il
ruolo di sorveglianti del potere
• In Italia questa funzione è sempre stata esercitata
con molta fatica (modello pluralista polarizzato)
• L’avvento dell’infotainment ha reso popolare anche
nel nostro paese una particolare degradazione del
watchdogging: il giornalismo aggressivo, risentito e
fazioso
16.
La TV della paura (1/3)
SPAZIO RISERVATO ALLA CRONACA NERA DAI NOTIZIARI PUBBLICI EUROPEI (*)
RAI 1 (ITALIA) 11%
BBC (REGNO UNITO) 8%
TVE (SPAGNA) 4%
FRANCE 2 (FRANCIA) 4%
ARD (GERMANIA) 2%
(*)
Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza (di Demos, Osservatorio di Pavia e Unipolis),
2010. Il confronto è istituito sulle edizioni dei notiziari di prima serata.
17.
La TV della paura (2/3)
NOTIZIE RISERVATE A GRANDI CASI CRIMINALI DAI SETTE
TELEGIORNALI NAZIONALI IN PRIMA SERATA, DAL 2005 AL 2010 (*)
MEREDITH KERCHER (PERUGIA, 2007) 941
CHIARA POGGI (GARLASCO, 2007) 759
TOMMASO ONOFRI (PARMA, 2006) 538
SAMUELE LORENZI (COGNE, 2002) 508
STRAGE DI ERBA, 2006 499
(*) Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza (di Demos, Osservatorio di Pavia e Unipolis), 2010.
18.
La TV della paura (3/3)
“ Grandi tragedie quotidiane
e delitti generano angoscia,
ma al tempo stesso
rassicurano. Ci sfiorano: ma
toccano gli “altri”. È come
sporgersi sull'orlo del
precipizio e ritrarsi all’ultimo
momento. […] Si prova senso
di vertigine. Angoscia. Ma
anche sollievo.
”
Ilvo Diamanti, la Repubblica 11 10 2010
19.
Gli esteri della TV italiana
PERCENTUALE DI NEWS INTERNAZIONALI SUL TOTALE TRATTATO (*)
30%
25%
23%
21%
(*) Fonte: Galileo servizi editoriali, 2010 (media su serie di 31 giorni, fra agosto e settembre 2010)
20.
Gli esteri della TV italiana
PERCENTUALE DI APERTURE CON UNA NOTIZIA INTERNAZIONALE (*)
25,8%
25,8%
22,6%
22,5%
22,5%
(*) Fonte: Galileo servizi editoriali, 2010 (media su serie di 31 giorni, fra agosto e settembre 2010)
21.
Gli esteri della TV italiana
NUMERO DI NEWS INTERNAZIONALI TRATTATE PER EDIZIONE (*)
7,6
4,4
4,1
4
(*) Fonte: Galileo servizi editoriali, 2010 (media su serie di 31 giorni, fra agosto e settembre 2010)
Parece que tem um bloqueador de anúncios ativo. Ao listar o SlideShare no seu bloqueador de anúncios, está a apoiar a nossa comunidade de criadores de conteúdo.
Odeia anúncios?
Atualizámos a nossa política de privacidade.
Atualizámos a nossa política de privacidade de modo a estarmos em conformidade com os regulamentos de privacidade em constante mutação a nível mundial e para lhe fornecer uma visão sobre as formas limitadas de utilização dos seus dados.
Pode ler os detalhes abaixo. Ao aceitar, está a concordar com a política de privacidade atualizada.