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DIFFUSIONE
L’Ebraismo ha una storia che copre più di 3000 anni e le sue radici risalgono all’età
del bronzo nell’area geografica medio-orientale. E’ tra le maggiori religioni
monoteiste insieme al Cristianesimo e all’Islam con cui condivide il patriarca
Abramo.
Il popolo ebraico è un gruppo etnoreligioso1
, la cui religione si è diffusa in tutto il
mondo soprattutto a seguito della diaspora (dispersione) iniziata all’epoca
dell’Impero Romano.
La popolazione ebraica ad oggi è
stimata in circa 14 milioni; circa il
42% risiede in Israele, il 42% negli
Stati Uniti e Canada, la rimanenza in
Europa e minoranze nel resto del
mondo.
ASPETTI STORICI
Abramo è ritenuto il primo ebreo e padre del popolo
ebraico. Dio, per il suo atto di fede, promise che suo figlio
Isacco avrebbe ereditato la Terra d’Israele. Quando il
popolo ebraico (Giacobbe e i suoi figli) furono ridotti in
schiavitù in Egitto, Dio comandò a Mosè di guidare l’Esodo
fuori dall’Egitto e sul monte Sinai gli tramandò la Torah
(Pentateuco, i cinque libri).
Giunti in Palestina, nella città di Silo (nord di Gerusalemme), costruirono il
tabernacolo (dimora di Dio) che per oltre 300 anni radunò la nazione
1
Una popolazione di persone che hanno in comune lo stesso albero genealogico e condividono la stessa religione
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mantenendola compatta contro gli attacchi nemici.
Con il passare del tempo e vivendo a contatto con popoli pagani gli ebrei
incominciarono ad allontanarsi dalla legge della Torah. Il popolo d’Israele chiese
poi al profeta Samuele che aveva bisogno di essere guidato da un re come tutti i
popoli vicini.
Il Regno unito fu costituito sotto Saul e continuò sotto i re Davide e Salomone con
capitale Gerusalemme. Dopo il regno di Salomone la nazione si divise in due regni:
il regno d’Israele nel Nord con capitale Samaria e il regno di Giuda nel Sud con
capitale Gerusalemme. I due regni furono conquistati dagli Assiri e dai Babilonesi
(VI secolo a.C.), fu distrutto il Primo Tempio e il popolo fu esiliato a Babilonia.
Settant’anni dopo quando i persiani conquistarono Babilonia, gli ebrei tornarono
in patria; si concluse la “cattività babilonese”. Un Secondo Tempio fu costruito e
le vecchie pratiche religiose furono riprese.
Intorno al 330 a.C. il re dei macedoni, Alessandro Magno, conquistò la Persia e
con essa gli ebrei. Alla sua morte l’impero si divise e gli ebrei rimasero sotto
l’influenza politica dei popoli greci e di quello persiano.
Nel I secolo a.C. la Terra di Gerusalemme cadde sotto il dominio romano. Dopo
molti tentativi da parte degli ebrei di ribellarsi, intorno al 70 a.C. i Romani
scatenarono una feroce repressione in cui andò distrutto il Secondo Tempio2
e fu
sostituito con un idolo pagano; fu proibita la Torah e la celebrazione delle festività
ebraiche.
La dominazione romana di Costantino incominciò a lasciar spazio al culto cristiano
e fece erigere la prima chiesa cristiana (Santo Sepolcro).
In seguito alla distruzione di Gerusalemme la religione ebraica smise di essere
organizzata attorno al tempio e dalla cacciata degli ebrei da parte dei Romani
iniziò una nuova diaspora, la migrazione degli ebrei in tutto il mondo.
2
Dopo che le legioni romane di Tito distrussero il tempio, il muro di cinta occidentale rimase in piedi e costituisce
un luogo di preghiera per gli ebrei da oltre 2000 anni (“Muro del pianto”). Nelle fessure del muro gli ebrei infilano
dei foglietti con sopra scritte delle preghiere.
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Da allora fino alla fondazione della repubblica d’Israele (1948) gli ebrei furono
costretti a disperdersi per le contrade di tutto il mondo e vennero spesso
sottoposti ad orribili persecuzioni.
DIVINITA’ O REALTA’ VENERATE E PRINCIPI
FONDAMENTALI
Il principio fondamentale della religione ebraica è la credenza in un solo Dio che,
dopo aver creato il mondo, si è manifestato agli uomini attraverso una rivelazione
tramandata per mezzo di libri sacri (“religione del libro”).
Un altro principio è quello dell’alleanza tra Dio e il popolo ebraico. Attraverso
l’alleanza il popolo ebraico si impegnò a riconoscere Dio e a rispettare le sue leggi.
Tramite questo patto gli ebrei si riconobbero come popolo eletto designato da
Dio per testimoniare agli altri la sua presenza sulla terra.
La legge di Dio è costituita dai dieci comandamenti che Dio consegnò a Mosè sul
Monte Sinai, oltre ai 613 precetti della tradizione talmudica (Talmud, la Torah
orale) che regolano la vita quotidiana di ogni ebreo praticante.
Nel patto tra Dio e il popolo il premio per la buona condotta è dato dal possesso
della terra che innanzitutto appartiene a Dio. Ogni volta che il popolo rompe
l’alleanza , Dio lo esilia.
Un aspetto molto rilevante della religione ebraica è l’importanza attribuita alla
lettura e allo studio delle leggi (Torah e Talmud). Non si può essere un buon ebreo
credente se non si studia il testo sacro.
LINGUA SACRA
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La lingua sacra dell’ebraismo è l’ebraico biblico, una lingua
semitica insieme alla lingua araba, aramaica, amarica e
tigrina.
LIBRI SACRI
Gli ebrei considerano sacri i seguenti testi:
TANAKH (la bibbia ebraica), essa si suddivide in tre sezioni :
- Torah: è il testo sacro più importante scritto in ebraico
con alcune parti in aramaico. Contiene i primi cinque
libri della Bibbia (Pentateuco) e fu dettato
direttamente da Dio a Mosè sul monte Sinai.
Comprende sia le leggi divine da seguire che la storia del mondo dalla
creazione dell’Universo e la storia dell’umanità primitiva fino al ritorno
dall’esilio in Babilonia del popolo d’Israele.
- Neviim: contiene i 36 libri profetici. I primi sei sono la prosecuzione della
Torah; il resto contiene le esortazioni dei profeti ad osservare la legge di
Dio.
- Ketuvim: contiene libri sapienzali e storici di minore importanza.
TALMUD: sono delle raccolte di “studi” che servono a codificare e definire le leggi
che nella Bibbia sono espresse in modo vago. Comprende la Mishnah,
l’esposizione secondo i Mestri e la Ghemarah che raccoglie i commenti alla
Mishnah
MIDRASH: descrive il metodo per interpretare la Torah oltre il senso letterale
delle parole per ricercare significati più profondi. Comprende gli Scritti dei Maestri
e la Kabbalah (insegnamenti “mistici”).
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FONDATORE E ISPIRATORI
Oltre ad Abramo gli altri due padri fondatori della religione ebraica furono Isacco
(foglio di Abramo) e Giacobbe (figlio di Isacco).
LUOGHI DI PREGHIERA
I luoghi di preghiera della religione ebraica sono le
sinagoghe. Esse contengono stanze dedicate non solo
alla preghiera ma anche allo studio e spazi adibiti ad
uso comunitario o didattico. Le forme architettoniche
e i disegni interni variano notevolmente, non esiste un
progetto unico per la loro costruzione.
Alcune caratteristiche tradizionali sono:
- l’ arca dove sono riposti i rotoli della Torah
- la piattaforma elevata del lettore dove si legge la Torah
- la lampada del santuario (o luce eterna), una lucerna sempre accesa che
serve a ricordare la menorah
- il pulpito o amud, un leggio di fronte all’arca dove sta il chazzan (conduttore
della preghiera durante la liturgia).
Oltre alla sinagoga altre costruzioni importanti comprendono le yeshivah
(accademie religiose di studio) e le mikveh (vasche rituali di purificazione).
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GIORNO SACRO
Il giorno sacro degli ebrei è lo Shabbat (Sabato). E’ il giorno in cui ci si astiene dal
lavoro per dedicarsi al riposo, in ricordo del “riposo divino” dopo la creazione e
per commemorare la liberazione dalla schiavitù d’Egitto. Ha inizio il Venerdì al
tramonto quando il padrone di casa accende le candele sabbatiche (cioè del
Sabato) e recita il jiddish, la preghiera di lode e benedizione all’inizio della cena.
Oltre al Sabato gli ebrei celebrano alcuni eventi significativi della storia del
popolo. Le tre principali festività sono Shavuot (rivelazione della Torah sul monte
Sinai), Pesach (Pasqua, ricorda l’Esodo dall’Egitto) e Sukkot (quarantanni nel
deserto alla ricerca della Terra Promessa)
Le grandi ricorrenze sono: il “Giorno della Rimembranza” (letteralmente
capodanno, una sorta di confessione dei peccati) e il “Giorno dell’Espiazione”
(digiuno e preghiera per il perdono dei peccati, successivo alla Rimembranza).
Entrambe le ricorrenze cadono nel mese Tishri (primo mese del calendario
ebraico, equivalente ai mesi settembre-ottobre del calendario gregoriano)
ABITUDINI ALIMENTARI
Le regole alimentari (kashrut) trovano origine nella Torah. Secondo il concetto che
il “sangue è anima”, e che ciò che si mangia entra direttamente nel sangue, la
regola afferma che mangiando cibi vietati e quindi impuri, si diventa impuri. La
kashrut è quindi una sorta di dieta per l’anima.
Ogni ebreo considera la propria casa come una sinagoga, il tavolo un altare e la
cucina un tabernacolo. I cibi si suddividono a seconda della loro origine:
- Cibi a base di carne
- Cibi a base di latte
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- Cibi parve (ne’ carne ne’ latte, frutta allo stato naturale e pesce con ancora
pinne e squame).
I cibi puri sono chiamati kasher che significa “adatto”. Sono permessi i quadrupedi
ruminanti con gli zoccoli bipartiti come ad esempio mucca, pecora, capra, cervo
ecc; proibiti maiale, cammelo, cavallo ecc. Sono proibiti alcuni volatili (rapaci e
uccelli notturni); i pesci si possono mangiare con squame e pinne; sono esclusi
molluschi e crostacei.
Gli animali ovini, bovini, caprini e i volatili permessi non sono ritenuti “adatti” se
non vengono uccisi con il metodo shechitah che prevede, dopo l’abbattimento,
l’eliminazione del sangue dalla carne attraverso un processo di lavatura, salatura
e risciacquo o arrostitura. Una casa kasher avrà almeno due servizi di utensili per
la preparazione e il consumo dei cibi, uno è il servizio da carne e l’altro è il servizio
da pesce. E’ anche proibito mescolare carne e pesce.
Durante alcune delle festività vengono osservate precise abitudini alimentari:
durante il “giorno della Rimembranza” si usa mangiare mele e miele; durante
tutta la settimana della Pesach si mangia la matzah (pane azimo, senza
lievitazione)
SIMBOLIE INDUMENTI
Tra i simboli dell’ebraismo ricordiamo:
- Menorah: candelabro “ha sette bracci”, ne esisteva solo uno
d’oro puro ed era situato nel tempio d’Israele; in quasi tutte le
case ebraiche ne è presente una riproduzione
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- Mezuzah:è la pergamena affissa agli stipiti delle porte e
contiene due brani della Torah (Shema, preghiera
fondamentale da recitare ogni giorno al mattino e alla sera)
- Tefillin: conosciuti come fillattieri, sono scatole nere di cuoio
indossate sul braccio e sulla fronte per mezzo di cinghie di
pelle. Simboleggiano il congiungimento delle parole della
Torah agli organi del nostro corpo. Esprimono per ogni ebreo
l’insegnamento di servire Dio con ogni pensiero, sentimento e
buone azioni compiute durante la giornata.
- Kippah: è il copricapo usato dagli ebrei osservanti maschi
all’interno dei luoghi di culto.
- Talled: è uno scialle di preghiera in tessuto bianco con fasce di
colore scuro. Viene indossato da uomini e donne durante i
servizi di preghiera.
- Hanukkiah: è il candelabro a nove braccia, otto bracci più un
braccio per l’ampolla; utilizzato per accendere i lumi ogni sera
durante la celebrazione della “festa delle luci”.
- Kittel: è una tunica bianca che serve come sudario di sepoltura
per gli ebrei.
- Maghen David (scudo di Davide): è la stella di David. Insieme
alla Menorah rappresenta e simboleggia la religiosità ebraica.
E’ presente nella bandiera dello stato d’Israele insieme alle
fasce blu del Talled.
- Hamsa (mano di Miriam): rappresenta una mano con un
occhio sul palmo ed è un antico simbolo di protezione contro
l’occhio del male.
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- Leone di Giuda: paragona le tribù di Giuda e Dan ai leoni.
- Metalli preziosi: l’oro era il simbolo della luce divina, l’argento
dell’innocenza e della santità, l’ottone la durezza, la forza e la
fermezza.
ABITUDINI RELIGIOSE
L’ebraismo è un sistema di vita in cui tutti i momenti vengono vissuti anche su un
piano religioso. Le fasi attraverso le quali la singola persona diventa parte del
popolo e si mette in sintonia con esso sono:
- La brit milah: i bambini maschi vengono accolti nell’alleanza (il patto con
Dio) attraverso il rito della circoncisione (taglio chirurgico di una parte
dell’organo maschile) al loro ottavo giorno di vita. Durante la cerimonia al
bambino è anche dato il nome ebraico.
- Bar mitzvah e bat mitzvah: è il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Questo
avviene quando il maschio compie 13 anni e la femmina compie 12 anni.
Ciò viene commemorato con la lettura pubblica di un passo della Torah da
parte dei nuovi adulti.
- Matrimonio: la cerimonia si svolge sotto un baldacchino nuziale che
simboleggia la casa che la coppia costruirà. Alla fine della cerimonia lo
sposo frantuma un bicchiere col piede per rappresentare il lutto continuo
dovuto alla distruzione del tempio e la dispersione del popolo ebraico.
- Morte e lutto: il rito del lutto si svolge in due fasi. La prima è chiamata shiva
durante la quale chi piange il morto siede a casa ed è confortato da amici e
parenti e dura sette giorni. La seconda è chiamata sheloshim, dura trenta
giorni; in essa pur riprendendo le occupazioni normali si osservano riti e
preghiere e ci si astiene da qualsiasi divertimento. Per coloro che hanno
perso uno dei genitori, il lutto è più lungo e dura undici mesi.
11/12
- Sepoltura: secondo la religione ebraica tutte le persone decedute hanno
diritto alla sepoltura che deve aver luogo il più presto possibile dopo la
morte secondo prescrizioni rabbiniche (in assenza del rabbino il rito è
amministrato dal kohen). Il corpo viene lavato e rivestito con un sudario di
lino bianco (kittel) posto in una semplice bara di legno senza ornamenti. Il
morto viene poi condotto al cimitero dove il rabbino canta versetti della
Torah.
MINISTRI DI CULTO
L’ebraismo prevede specifiche autorità solo per la pratica di pochi rituali o
cerimonie. Un ebreo è in grado di soddisfare la maggior parte dei requisiti di
preghiera da se stesso. Alcune attività, come la lettura comunitaria della Torah,
richiedono un miniam cioè la presenza di dieci ebrei.
Il clero presente in una sinagoga è rappresentato dai rabbini.
Il rabbino è uno studioso ebreo che si è distinto per i suoi studi ed è un autorevole
insegnante della Torah ed è considerato la guida spirituale della comunità ebraica
(congregazione). Il rabbino, per svolgere i suoi compiti, deve aver ricevuto
l’ordinazione da accademie rabbiniche ed è autorizzato a decidere sulla Halakhah
(legge ebraica) e sulle necessità comunitarie in particolare quelle legate alle
regole alimentari o rituali (ad esempio la sepoltura).
Il ruolo del sacerdozio invece è notevolmente diminuito dalla distruzione del
Secondo Tempio (nel 70 a.C.) quando i sacerdoti servivano il tempio e offrivano
sacrifici. Il sacerdozio è una posizione ereditaria e anche se non hanno più
nessuno dei doveri cerimoniali, sono tuttora onorati in molte comunità ebraiche.
Alcune comunità ebraiche (ortodosse) credono che i sacerdoti saranno ancora
nesessari per un futuro Terzo Tempio e devono rimanere preparati per compiti
futuri.
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PREGHIERE IMPORTANTI
Tradizionalmente gli ebrei recitano le preghiere tre volte al giorno: Shacharit (lodi
mattutine) , Minchah (l’ora media) e Ma’ariv (vespri crepuscolari), con una quarta
preghiera, Mussaf aggiunta durante lo Shabbat e le festività in sostituzione dei
sacrifici animali aboliti dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme. Un’altra
preghiera basilare in molti servizi è la dichiarazione di fede (Shemà Israel) afferma
fede e fiducia in un unico Dio ed è composta da tre sezioni tratte dalla Torah.
La maggior parte delle preghiere in un servizio liturgico possono essere recitate
individualmente sebbene sia preferita la preghiera in comune che richiede un
miniam ovvero almento dieci ebrei adulti. In aggiunta ai servizi di preghiera gli
ebrei osservanti recitano preghiere e benedizioni quotidiani quando svolgono vari
atti (ad esempio, la Modeh Ani al mattino, il jiddish all’inizio della cena e la Birkat
Hamazon dopo aver consumato un pasto)

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  • 2. 2/12 DIFFUSIONE L’Ebraismo ha una storia che copre più di 3000 anni e le sue radici risalgono all’età del bronzo nell’area geografica medio-orientale. E’ tra le maggiori religioni monoteiste insieme al Cristianesimo e all’Islam con cui condivide il patriarca Abramo. Il popolo ebraico è un gruppo etnoreligioso1 , la cui religione si è diffusa in tutto il mondo soprattutto a seguito della diaspora (dispersione) iniziata all’epoca dell’Impero Romano. La popolazione ebraica ad oggi è stimata in circa 14 milioni; circa il 42% risiede in Israele, il 42% negli Stati Uniti e Canada, la rimanenza in Europa e minoranze nel resto del mondo. ASPETTI STORICI Abramo è ritenuto il primo ebreo e padre del popolo ebraico. Dio, per il suo atto di fede, promise che suo figlio Isacco avrebbe ereditato la Terra d’Israele. Quando il popolo ebraico (Giacobbe e i suoi figli) furono ridotti in schiavitù in Egitto, Dio comandò a Mosè di guidare l’Esodo fuori dall’Egitto e sul monte Sinai gli tramandò la Torah (Pentateuco, i cinque libri). Giunti in Palestina, nella città di Silo (nord di Gerusalemme), costruirono il tabernacolo (dimora di Dio) che per oltre 300 anni radunò la nazione 1 Una popolazione di persone che hanno in comune lo stesso albero genealogico e condividono la stessa religione
  • 3. 3/12 mantenendola compatta contro gli attacchi nemici. Con il passare del tempo e vivendo a contatto con popoli pagani gli ebrei incominciarono ad allontanarsi dalla legge della Torah. Il popolo d’Israele chiese poi al profeta Samuele che aveva bisogno di essere guidato da un re come tutti i popoli vicini. Il Regno unito fu costituito sotto Saul e continuò sotto i re Davide e Salomone con capitale Gerusalemme. Dopo il regno di Salomone la nazione si divise in due regni: il regno d’Israele nel Nord con capitale Samaria e il regno di Giuda nel Sud con capitale Gerusalemme. I due regni furono conquistati dagli Assiri e dai Babilonesi (VI secolo a.C.), fu distrutto il Primo Tempio e il popolo fu esiliato a Babilonia. Settant’anni dopo quando i persiani conquistarono Babilonia, gli ebrei tornarono in patria; si concluse la “cattività babilonese”. Un Secondo Tempio fu costruito e le vecchie pratiche religiose furono riprese. Intorno al 330 a.C. il re dei macedoni, Alessandro Magno, conquistò la Persia e con essa gli ebrei. Alla sua morte l’impero si divise e gli ebrei rimasero sotto l’influenza politica dei popoli greci e di quello persiano. Nel I secolo a.C. la Terra di Gerusalemme cadde sotto il dominio romano. Dopo molti tentativi da parte degli ebrei di ribellarsi, intorno al 70 a.C. i Romani scatenarono una feroce repressione in cui andò distrutto il Secondo Tempio2 e fu sostituito con un idolo pagano; fu proibita la Torah e la celebrazione delle festività ebraiche. La dominazione romana di Costantino incominciò a lasciar spazio al culto cristiano e fece erigere la prima chiesa cristiana (Santo Sepolcro). In seguito alla distruzione di Gerusalemme la religione ebraica smise di essere organizzata attorno al tempio e dalla cacciata degli ebrei da parte dei Romani iniziò una nuova diaspora, la migrazione degli ebrei in tutto il mondo. 2 Dopo che le legioni romane di Tito distrussero il tempio, il muro di cinta occidentale rimase in piedi e costituisce un luogo di preghiera per gli ebrei da oltre 2000 anni (“Muro del pianto”). Nelle fessure del muro gli ebrei infilano dei foglietti con sopra scritte delle preghiere.
  • 4. 4/12 Da allora fino alla fondazione della repubblica d’Israele (1948) gli ebrei furono costretti a disperdersi per le contrade di tutto il mondo e vennero spesso sottoposti ad orribili persecuzioni. DIVINITA’ O REALTA’ VENERATE E PRINCIPI FONDAMENTALI Il principio fondamentale della religione ebraica è la credenza in un solo Dio che, dopo aver creato il mondo, si è manifestato agli uomini attraverso una rivelazione tramandata per mezzo di libri sacri (“religione del libro”). Un altro principio è quello dell’alleanza tra Dio e il popolo ebraico. Attraverso l’alleanza il popolo ebraico si impegnò a riconoscere Dio e a rispettare le sue leggi. Tramite questo patto gli ebrei si riconobbero come popolo eletto designato da Dio per testimoniare agli altri la sua presenza sulla terra. La legge di Dio è costituita dai dieci comandamenti che Dio consegnò a Mosè sul Monte Sinai, oltre ai 613 precetti della tradizione talmudica (Talmud, la Torah orale) che regolano la vita quotidiana di ogni ebreo praticante. Nel patto tra Dio e il popolo il premio per la buona condotta è dato dal possesso della terra che innanzitutto appartiene a Dio. Ogni volta che il popolo rompe l’alleanza , Dio lo esilia. Un aspetto molto rilevante della religione ebraica è l’importanza attribuita alla lettura e allo studio delle leggi (Torah e Talmud). Non si può essere un buon ebreo credente se non si studia il testo sacro. LINGUA SACRA
  • 5. 5/12 La lingua sacra dell’ebraismo è l’ebraico biblico, una lingua semitica insieme alla lingua araba, aramaica, amarica e tigrina. LIBRI SACRI Gli ebrei considerano sacri i seguenti testi: TANAKH (la bibbia ebraica), essa si suddivide in tre sezioni : - Torah: è il testo sacro più importante scritto in ebraico con alcune parti in aramaico. Contiene i primi cinque libri della Bibbia (Pentateuco) e fu dettato direttamente da Dio a Mosè sul monte Sinai. Comprende sia le leggi divine da seguire che la storia del mondo dalla creazione dell’Universo e la storia dell’umanità primitiva fino al ritorno dall’esilio in Babilonia del popolo d’Israele. - Neviim: contiene i 36 libri profetici. I primi sei sono la prosecuzione della Torah; il resto contiene le esortazioni dei profeti ad osservare la legge di Dio. - Ketuvim: contiene libri sapienzali e storici di minore importanza. TALMUD: sono delle raccolte di “studi” che servono a codificare e definire le leggi che nella Bibbia sono espresse in modo vago. Comprende la Mishnah, l’esposizione secondo i Mestri e la Ghemarah che raccoglie i commenti alla Mishnah MIDRASH: descrive il metodo per interpretare la Torah oltre il senso letterale delle parole per ricercare significati più profondi. Comprende gli Scritti dei Maestri e la Kabbalah (insegnamenti “mistici”).
  • 6. 6/12 FONDATORE E ISPIRATORI Oltre ad Abramo gli altri due padri fondatori della religione ebraica furono Isacco (foglio di Abramo) e Giacobbe (figlio di Isacco). LUOGHI DI PREGHIERA I luoghi di preghiera della religione ebraica sono le sinagoghe. Esse contengono stanze dedicate non solo alla preghiera ma anche allo studio e spazi adibiti ad uso comunitario o didattico. Le forme architettoniche e i disegni interni variano notevolmente, non esiste un progetto unico per la loro costruzione. Alcune caratteristiche tradizionali sono: - l’ arca dove sono riposti i rotoli della Torah - la piattaforma elevata del lettore dove si legge la Torah - la lampada del santuario (o luce eterna), una lucerna sempre accesa che serve a ricordare la menorah - il pulpito o amud, un leggio di fronte all’arca dove sta il chazzan (conduttore della preghiera durante la liturgia). Oltre alla sinagoga altre costruzioni importanti comprendono le yeshivah (accademie religiose di studio) e le mikveh (vasche rituali di purificazione).
  • 7. 7/12 GIORNO SACRO Il giorno sacro degli ebrei è lo Shabbat (Sabato). E’ il giorno in cui ci si astiene dal lavoro per dedicarsi al riposo, in ricordo del “riposo divino” dopo la creazione e per commemorare la liberazione dalla schiavitù d’Egitto. Ha inizio il Venerdì al tramonto quando il padrone di casa accende le candele sabbatiche (cioè del Sabato) e recita il jiddish, la preghiera di lode e benedizione all’inizio della cena. Oltre al Sabato gli ebrei celebrano alcuni eventi significativi della storia del popolo. Le tre principali festività sono Shavuot (rivelazione della Torah sul monte Sinai), Pesach (Pasqua, ricorda l’Esodo dall’Egitto) e Sukkot (quarantanni nel deserto alla ricerca della Terra Promessa) Le grandi ricorrenze sono: il “Giorno della Rimembranza” (letteralmente capodanno, una sorta di confessione dei peccati) e il “Giorno dell’Espiazione” (digiuno e preghiera per il perdono dei peccati, successivo alla Rimembranza). Entrambe le ricorrenze cadono nel mese Tishri (primo mese del calendario ebraico, equivalente ai mesi settembre-ottobre del calendario gregoriano) ABITUDINI ALIMENTARI Le regole alimentari (kashrut) trovano origine nella Torah. Secondo il concetto che il “sangue è anima”, e che ciò che si mangia entra direttamente nel sangue, la regola afferma che mangiando cibi vietati e quindi impuri, si diventa impuri. La kashrut è quindi una sorta di dieta per l’anima. Ogni ebreo considera la propria casa come una sinagoga, il tavolo un altare e la cucina un tabernacolo. I cibi si suddividono a seconda della loro origine: - Cibi a base di carne - Cibi a base di latte
  • 8. 8/12 - Cibi parve (ne’ carne ne’ latte, frutta allo stato naturale e pesce con ancora pinne e squame). I cibi puri sono chiamati kasher che significa “adatto”. Sono permessi i quadrupedi ruminanti con gli zoccoli bipartiti come ad esempio mucca, pecora, capra, cervo ecc; proibiti maiale, cammelo, cavallo ecc. Sono proibiti alcuni volatili (rapaci e uccelli notturni); i pesci si possono mangiare con squame e pinne; sono esclusi molluschi e crostacei. Gli animali ovini, bovini, caprini e i volatili permessi non sono ritenuti “adatti” se non vengono uccisi con il metodo shechitah che prevede, dopo l’abbattimento, l’eliminazione del sangue dalla carne attraverso un processo di lavatura, salatura e risciacquo o arrostitura. Una casa kasher avrà almeno due servizi di utensili per la preparazione e il consumo dei cibi, uno è il servizio da carne e l’altro è il servizio da pesce. E’ anche proibito mescolare carne e pesce. Durante alcune delle festività vengono osservate precise abitudini alimentari: durante il “giorno della Rimembranza” si usa mangiare mele e miele; durante tutta la settimana della Pesach si mangia la matzah (pane azimo, senza lievitazione) SIMBOLIE INDUMENTI Tra i simboli dell’ebraismo ricordiamo: - Menorah: candelabro “ha sette bracci”, ne esisteva solo uno d’oro puro ed era situato nel tempio d’Israele; in quasi tutte le case ebraiche ne è presente una riproduzione
  • 9. 9/12 - Mezuzah:è la pergamena affissa agli stipiti delle porte e contiene due brani della Torah (Shema, preghiera fondamentale da recitare ogni giorno al mattino e alla sera) - Tefillin: conosciuti come fillattieri, sono scatole nere di cuoio indossate sul braccio e sulla fronte per mezzo di cinghie di pelle. Simboleggiano il congiungimento delle parole della Torah agli organi del nostro corpo. Esprimono per ogni ebreo l’insegnamento di servire Dio con ogni pensiero, sentimento e buone azioni compiute durante la giornata. - Kippah: è il copricapo usato dagli ebrei osservanti maschi all’interno dei luoghi di culto. - Talled: è uno scialle di preghiera in tessuto bianco con fasce di colore scuro. Viene indossato da uomini e donne durante i servizi di preghiera. - Hanukkiah: è il candelabro a nove braccia, otto bracci più un braccio per l’ampolla; utilizzato per accendere i lumi ogni sera durante la celebrazione della “festa delle luci”. - Kittel: è una tunica bianca che serve come sudario di sepoltura per gli ebrei. - Maghen David (scudo di Davide): è la stella di David. Insieme alla Menorah rappresenta e simboleggia la religiosità ebraica. E’ presente nella bandiera dello stato d’Israele insieme alle fasce blu del Talled. - Hamsa (mano di Miriam): rappresenta una mano con un occhio sul palmo ed è un antico simbolo di protezione contro l’occhio del male.
  • 10. 10/12 - Leone di Giuda: paragona le tribù di Giuda e Dan ai leoni. - Metalli preziosi: l’oro era il simbolo della luce divina, l’argento dell’innocenza e della santità, l’ottone la durezza, la forza e la fermezza. ABITUDINI RELIGIOSE L’ebraismo è un sistema di vita in cui tutti i momenti vengono vissuti anche su un piano religioso. Le fasi attraverso le quali la singola persona diventa parte del popolo e si mette in sintonia con esso sono: - La brit milah: i bambini maschi vengono accolti nell’alleanza (il patto con Dio) attraverso il rito della circoncisione (taglio chirurgico di una parte dell’organo maschile) al loro ottavo giorno di vita. Durante la cerimonia al bambino è anche dato il nome ebraico. - Bar mitzvah e bat mitzvah: è il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Questo avviene quando il maschio compie 13 anni e la femmina compie 12 anni. Ciò viene commemorato con la lettura pubblica di un passo della Torah da parte dei nuovi adulti. - Matrimonio: la cerimonia si svolge sotto un baldacchino nuziale che simboleggia la casa che la coppia costruirà. Alla fine della cerimonia lo sposo frantuma un bicchiere col piede per rappresentare il lutto continuo dovuto alla distruzione del tempio e la dispersione del popolo ebraico. - Morte e lutto: il rito del lutto si svolge in due fasi. La prima è chiamata shiva durante la quale chi piange il morto siede a casa ed è confortato da amici e parenti e dura sette giorni. La seconda è chiamata sheloshim, dura trenta giorni; in essa pur riprendendo le occupazioni normali si osservano riti e preghiere e ci si astiene da qualsiasi divertimento. Per coloro che hanno perso uno dei genitori, il lutto è più lungo e dura undici mesi.
  • 11. 11/12 - Sepoltura: secondo la religione ebraica tutte le persone decedute hanno diritto alla sepoltura che deve aver luogo il più presto possibile dopo la morte secondo prescrizioni rabbiniche (in assenza del rabbino il rito è amministrato dal kohen). Il corpo viene lavato e rivestito con un sudario di lino bianco (kittel) posto in una semplice bara di legno senza ornamenti. Il morto viene poi condotto al cimitero dove il rabbino canta versetti della Torah. MINISTRI DI CULTO L’ebraismo prevede specifiche autorità solo per la pratica di pochi rituali o cerimonie. Un ebreo è in grado di soddisfare la maggior parte dei requisiti di preghiera da se stesso. Alcune attività, come la lettura comunitaria della Torah, richiedono un miniam cioè la presenza di dieci ebrei. Il clero presente in una sinagoga è rappresentato dai rabbini. Il rabbino è uno studioso ebreo che si è distinto per i suoi studi ed è un autorevole insegnante della Torah ed è considerato la guida spirituale della comunità ebraica (congregazione). Il rabbino, per svolgere i suoi compiti, deve aver ricevuto l’ordinazione da accademie rabbiniche ed è autorizzato a decidere sulla Halakhah (legge ebraica) e sulle necessità comunitarie in particolare quelle legate alle regole alimentari o rituali (ad esempio la sepoltura). Il ruolo del sacerdozio invece è notevolmente diminuito dalla distruzione del Secondo Tempio (nel 70 a.C.) quando i sacerdoti servivano il tempio e offrivano sacrifici. Il sacerdozio è una posizione ereditaria e anche se non hanno più nessuno dei doveri cerimoniali, sono tuttora onorati in molte comunità ebraiche. Alcune comunità ebraiche (ortodosse) credono che i sacerdoti saranno ancora nesessari per un futuro Terzo Tempio e devono rimanere preparati per compiti futuri.
  • 12. 12/12 PREGHIERE IMPORTANTI Tradizionalmente gli ebrei recitano le preghiere tre volte al giorno: Shacharit (lodi mattutine) , Minchah (l’ora media) e Ma’ariv (vespri crepuscolari), con una quarta preghiera, Mussaf aggiunta durante lo Shabbat e le festività in sostituzione dei sacrifici animali aboliti dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme. Un’altra preghiera basilare in molti servizi è la dichiarazione di fede (Shemà Israel) afferma fede e fiducia in un unico Dio ed è composta da tre sezioni tratte dalla Torah. La maggior parte delle preghiere in un servizio liturgico possono essere recitate individualmente sebbene sia preferita la preghiera in comune che richiede un miniam ovvero almento dieci ebrei adulti. In aggiunta ai servizi di preghiera gli ebrei osservanti recitano preghiere e benedizioni quotidiani quando svolgono vari atti (ad esempio, la Modeh Ani al mattino, il jiddish all’inizio della cena e la Birkat Hamazon dopo aver consumato un pasto)