1. Corretto, riorganizzato e completato il 25 gennaio 2023
PICCOLA GUIDA PER DIFENDERSI
DAGLI ALTRI
MANIFESTAZIONI DI AGGRESSIVITÀ
PRESENTATE CON ORDINE
E ALCUNI SUGGERIMENTI PER DIFENDERSENE
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2. PICCOLA GUIDA PER DIFENDERSI DAGLI ALTRI
QUESTO DOCUMENTO È ORGANIZZATO NEL MODO SEGUENTE:
*ELENCO DELLE PRINCIPALI "MASSIME" DELLA VIOLENZA
*ELENCO DELLE TECNICHE PER NON RISPONDERE
*PROMEMORIA DI COSA PUÒ CAPITARVI IN CASA E SPECIALMENTE SE CONDIVIDERETE UN APPARTAMENTO CON CHI
NON È NÉ IL VOSTRO PARTNER NÉ UN AMICO CHE MERITA FIDUCIA (UNO SOLTANTO)
*ELENCO DEGLI ABUSI FREQUENTI PER STRADA, NEI MEZZI DI TRASPORTO PUBBLICI E NELLE CASERME DEI
CARABINIERI
*COSA PUÒ CAPITARVI A SCUOLA: SINTESI RELATIVA IN PARTICOLARE AL BULLISMO DEGLI INSEGNANTI
*COME EVITARE IL MOBBING E I SUOI EFFETTI PEGGIORI
*ELENCO DETTAGLIATO DEGLI ABUSI PIÙ FREQUENTI NEGLI AMBIENTI DELLA SANITÀ
*IN CASO DI OSTRACISMO GENERALE GLI ABUSI DA PREVEDERE
*ELENCO DELLE MODALITÀ CON CUI SOLITAMENTE IL PROPRIETARIO DI UN NEGOZIO E I SUOI DIPENDENTI
DANNEGGIANO UN CLIENTE (IN DETTAGLIO E CON CONSIGLI SU COME REAGIRE
*APPROFONDIMENTO SULLA MALASANITÀ
*CONSIGLI UTILI SE SI É PREOCCUPATI PER LA VIOLENZAAL LAVORO
*CONSIGLI UTILI SE SI É PREOCCUPATI PER LA VIOLENZAA SCUOLA
* CONSIGLI PER LE DONNE CHE SUBISCONO O RISCHIANO DI SUBIRE GRAVI VIOLENZE DA PARTE DEI FAMILIARI
* BREVE ELENCO DI STRATEGIE DI COPING E PROBLEM SOLVING
* "36 STRATAGEMMI " A CURA DI M. FACCIA (SEMPLICE RIELABORAZIONE PERSONALE CHE RISPETTA IL SENSO E, IL
PIÙ DELLE VOLTE, LA LETTERA DEL NOTO TESTO CINESE ANTICO E CHE CONSISTE IN UN ASSEMBRAMENTO LIBERO
DEI BRANI DEL LIBRO CON POCHE INTERPOLAZIONI: UN TESTO IN CUI GLI STRATAGEMMI SI VOLGONO AD INCITARE
IL “DEBOLE”)
*BREVE SINTESI DI UTILI CONSIGLI SU COME GESTIRE IL RAPPORTO CON I MEDICI
*INFORMAZIONI UTILI PER AVER CURA DEL PROPRIO CORPO (TENETE BEN PRESENTE CHE NON HO AFFATTO
STUDIATO MEDICINA E CIÒ CHE SCRIVO VA SENZA DUBBIO VERIFICATO DA CHI NE HA LA POSSIBILITÀ)
*ELENCO DI SOLUZIONI PER RISPARMIARE IL PIÙ POSSIBILE IN CASO DI VIOLENZE IN FAMIGLIA, DI "OSTRACISMO
GENERALE" O IN QUALUNQUE ALTRA SITUAZIONE LO RENDA NECESSARIO
*BREVISSIMA SELEZIONE DI LIBRI UTILI PER CONOSCERE LE PRINCIPALI LEGGI DELLA VIOLENZA NELLA
QUOTIDIANITÀ
*BREVISSIMA SELEZIONE DI LIBRI UTILI PER CONOSCERE LE LEGGI DELLA VIOLENZA IN AMBITO POLITICO E IN
GUERRA
*BREVE ELENCO DI LIBRI PER DIFENDERSI DA CHI USA TEST PSICOLOGICI PER GIUDICARE GLI ALTRI IN FRETTA
APPENA CONVENGA
*SELEZIONE DI LIBRI, PAGINE ONLINE E ALTRI MEZZI MOLTO UTILI PER FONDARE SU BASI SOLIDE IL PROPRIO
BENESSERE PSICOLOGICO
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3. Aulo, ti stupisci che il nostro Fabullino si faccia ingannare così spesso? Un uomo onesto ha sempre molto da imparare.
(Marziale)
Chi è incapace di commettere un grande delitto non ne sospetterà facilmente gli altri (...) Dovremmo meravigliarci soltanto di
poterci ancora meravigliare. (La Rochefoucauld)
A spiegare perché il disonesto, e talora anche lo sciocco, riescano quasi sempre nella vita meglio dell’onesto e
dell’intelligente, vale il fatto che il disonesto e lo sciocco trovano meno difficoltà a entrare in sintonia col mondo che, in
prevalenza, è solo disonesto e stupido, a differenza dell’uomo onesto e accorto che, non potendo con identica velocità
armonizzarsi con l’ambiente, perde tempo prezioso alla realizzazione della propria fortuna. Gli uni sono come i mercanti i
quali, al corrente della lingua del paese, riescono a vendere e approvvigionarsi rapidamente, mentre altri sono costretti a
imparare la lingua dei loro fornitori e clienti (…) Non riesco a concepire una saggezza priva di diffidenza. La Scrittura ha
detto che “la paura del Signore è l’inizio della saggezza, ma io avrei detto “la paura degli uomini. (de Chamfort)
LE PIÙ IMPORTANTI MASSIME DELLA VIOLENZA: la violenza ottiene i migliori risultati proponendosi quanto segue:
- mirare a far impazzire di terrore con l’imprevedibilità e la ferocia delle aggressioni o sfruttando fobie e debolezze
particolari;
- spingere la vittima a rimanere o a sprecare troppe energie per comprendere la personalità o i metodi dell’aggressore o per
sforzarsi di contraddirlo;
- creare e aumentare via via la distanza dalla vittima (formalità, divisa, camice e lessico settoriale hanno anche questo scopo;
un esempio tipico nei saggi sulla violenza è quello del pilota di aerei da guerra che sganciano le bombe);
- mettere a fuoco alcuni particolari ed evidenziarli per ridurre la possibilità di una visione d’insieme e di un giudizio obiettivo
o indulgente; se possibile anche disumanizzare;
- colpevolizzare di ciò che le aggressioni stesse hanno creato per sentirsi più liberi nello scaricare l’aggressività sul prescelto
(è la tecnica del capro espiatorio ed è tipica dell’ostracismo);
- annientare progressivamente autostima ed energia personale nella vittima ignorandola, rivolgendolesi come se fosse un
incapace, un bambino o un cane, relegandola in posizione marginale, impedendole di prendere decisioni, attraverso lo
sfruttamento sessuale, con la violenza fisica, ecc.;
- fornire alla vittima rispetto a parole e/o aiuti di poca importanza o troppo tardivi perché possa approfittarne e ciò per poter
più a lungo negarle beni essenziali, cioè per trattenere la vittima con la confusione e l’incertezza creata dai piccoli aiuti mentre
la si danneggia gravemente e per renderne meno credibili le accuse in generale o di fronte a un pubblico scelto;
- mettere le vittime in uno stato precario e indefinito e attaccarla su più fronti (con l’appoggio di leggi inique, colleghi, allievi,
amici, parenti, ecc.);
- creare privazioni (quindi necessità) e soprattutto illusioni per poter colpire poi più a fondo (nelle carceri e nei manicomi ciò
un tempo era prassi, ma questa tecnica è tutt’ora tra le più usate e apprezzate ovunque sia applicabile);
- premiare e punire (è la tecnica del bastone e della carota, probabilmente quella più usata in assoluto);
- dimostrare di poter ascoltare e/o osservare ininterrottamente o in momenti imprevedibili la vittima per limitarne spontaneità
e libertà, così riducendone però la concentrazione, esasperandone il bisogno naturale di privacy e in ultima analisi minandone
equilibrio, autocontrollo e attività di buon livello (questo sistema da sempre tipico dei manicomi è parzialmente anche alla
base del funzionamento delle attività di controllo di certe attività lavorative e nelle scuole; i condomìni e alcune abitazioni
condivise con familiari ed estranei possono esserne gli esempi più deleteri anche grazie alle nuove tecnologie).
P. S. Questo elenco riassume con semplicità i concetti principali espressi nei testi citati nel paragrafo “Leggi della violenza in
ambito politico e in guerra”, parte del contenuto di quelli del gruppo “Leggi della violenza nella quotidianità”, spregevoli
pratiche di sempre che si possono rintracciare nei classici della letteratura e in saggi di ogni tempo e tipo e ciò che è emerso
chiaramente dalla mia esperienza. Non esiste ambito in cui queste tecniche non vengono impiegate e, sebbene esse non
esauriscano quelle esistenti, non ve ne sono di più applicate e deleterie di queste: esse possono essere alla base del
COMPORTAMENTO DI UN GENITORE, FRATELLO O PARTNER quanto la costante individuabile facilmente nelle
DECISIONI DI UN REGIME DITTATORIALE.
TECNICHE PER NON RISPONDERE (con riferimento a Psicologia politica di P. Catellani): 1) ignorare la domanda; 2)
riconoscere la domanda senza rispondere; 3) rispondere con un’altra domanda; 4) attaccare la domanda; 5) attaccare
l’intervistatore; 6) rifiutare di rispondere magari con la scusa di non voler farsi spingere a fare profezie; 7) affrontare una
questione più ampia; 8) dare una risposta incompleta, anche troncando a metà una frase per passare a fare esempi o ad altro;
9) ripetere la risposta a una precedente domanda; 10) affermare che la domanda ha già avuto risposta; 11) scusarsi (anche
dilungandosi).
PROMEMORIA DI COSA PUÒ CAPITARVI SE CONDIVIDERETE UN APPARTAMENTO CON CHI NON È NÉ IL
VOSTRO PARTNER NÉ UN AMICO CHE MERITA FIDUCIA (UNO SOLTANTO), perchè nella grande maggioranza dei
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4. casi nessuna tolleranza è concessa fin dall'inizio o a lungo a qualsiasi forma di diversità o ignoranza di certe norme non scritte
e anzi si rischiano realmente non solo grandissimi ostacoli nella convivenza ma anche gravi e durature diffamazioni in
ambienti molto diversificati e quindi serie difficoltà sociali e soprattutto nel trovare e mantenere un lavoro. Tra i problemi
minori e tipici di ogni convivenza tra persone non legate da affetto, ci saranno probabilmente i seguenti quattordici, che
elenco perché vi prepariate, dato che anche in famiglia sono tutti molto comuni e alcuni di essi anche in coppia (quando il
partner ha intenzione di vendicarsi di qualcosa o di spingervi a lasciarlo), ma avverto che, nel fare questo elenco, non
considero nemmeno l'eventualità di dividere anche la stanza da letto (una cosa simile è una follia per una persona che conosce
i forum online in cui ci si sfoga sui problemi della convivenza): 1) la menzogna sulle leggi che regolano la possibilità di
lasciare casa nel caso dei contratti per studenti e in particolare il tacere che per andarsene bisogna prima un sostituto 2)
approfittare dei contratti irregolari per lavoratori in cui si affitta anche a studenti per andarsene senza avvisare tutti i
coinquilini, cioè dare preavviso del trasferimento solo al proprietario e magari a uno dei coinquilini in modo che l'inquilino
ignaro si ritrovi spinto dal proprietario a pagare anche la sua quota (per non farlo dovrebbe dare subito il preavviso di
andarsene a sua volta o contestare l'irregolarità del contratto, con tutte le conseguenze tipiche, cioè spesa per l'avvocato
(l'iscrizione annuale al sindacato per gli inquilini in alcune città è costosa) e ripicche del proprietario (diffamazione attraverso
amici, conoscenti, dipendenti, allievi, eventuali agenti immobiliari se il contratto è gestito con la loro intermediazione, ecc.).
3) la sporcizia e il rifiuto sia di pulire che di pagare un addetto alle pulizie o le richieste assurde di divisione del denaro per il
materiale per pulire fino ai centesimi e di turni precisissimi o richieste di pagare qualcosa in più se ospitate a volte il vostro
fidanzato/a 4) l'uso delle vostre stoviglie e gli ingressi inopportuni in cucina mentre cucinate oppure i commenti su cosa
mangiate, magari del tipo che fanno i vegani o i vegetariani intolleranti 5) l'impedimento dell'uso del bagno 6) l'infastidire,
cercando di aprire la porta chiusa a chiave o battendola, mentre siete nella doccia 7) l'uso del vostro bagnoschiuma, cibo, ecc.
8) il chiamare ad alta voce e in modo svaccato da un'altra stanza un conoscente comune mentre si trova con voi 9) l'urtarvi
mentre vi incontrate nei corridoi 10) le pretese di presentare loro chi viene a trovarvi, pur non contraccambiando, e i controlli
sulle vostre risposte 11) le domande personali 12) le proposte di accompagnarli o le offerte di un passaggio in auto per
approfittarsi del tragitto insieme per fare commenti sgradevoli su di voi o su altri o per sfogarsi oppure per farvi degli stupidi
test o anche per avere modo di fermarsi a salutare un amico per strada così da avere una spalla per aggredirvi più facilmente o
l'occasione di mostrarvi 13) gravi violazioni della privacy del bagno o della vostra stanza per mezzo di telecamere nascoste
molto economiche e facili da reperire per alcune persone (soprattutto per chi è in buoni rapporti con studenti di psicologia e
soprattutto di medicina) 14) diffamazione dalle conseguenze molto pesanti ed estremamente durature 15) comportamenti e
reazioni molto nevrotici (per esempio manie e vere e proprie pretese riguardo all'igiene e all'abbigliamento e schemi mentali
rigidi e ignoranti, tutte caratteristiche che è particolarmente frequente riscontrare in studenti di medicina e scienze
infermieristiche, ma che non è impossibile riconoscere in molti altri tipi di persona). A tutto questo vanno aggiunti i fastidi
anche non indifferenti causati da incidenti, gusti e altri imprevisti quando si condivide in tanti un bagno o in presenza di
comuni quanto malattie da raffreddamento o malattie in genere croniche e fastidiose dell’intestino, senza contare il Covid. In
qualche caso si può avere a che fare con persone mentalmente disturbate o esagitate che danneggiano i mobili attirando su
tutti l’ira del proprietario o che tengono in casa droga, soldi falsi o anche solo merce rubata per gioco (per esempio cartelli
stradali).
NEL CASO ABBIATE AVUTO LA DISCUTIBILE IDEA DI PRENDERE IN AFFITTO UNA STANZA IN UNA CASA
PRIVATA, potreste invece subire piagnistei e sfoghi personali da parte di chi affitta e limitazioni molto numerose dei giorni in
cui permanere, di orari e della possibilità di vedere persone.Anche da genitori e altri familiari si deve a volte saper prevedere
questi comportamenti. Da parte del partner in vena di vendicarsi potete aspettarvi tutti gli abusi elencati e altri ancora
(rimando a pagine online sul cosiddetto revenge porn).
NEI CONDOMINI l’abuso più frequente è forse quello del condomino che accusa il vicino dei rumori che causa invece egli
stesso; un abuso particolarmente irritante e frequente è quello dell'artigiano che disdice all'ultimissimo momento magari più
volte o che rimanda di molto un servizio davvero urgente per cercare di provocare reazioni d'ira da ridicolizzare o per rendere
la vittima più conscia dell'ostilità di cui è bersaglio; il tecnico condominiale, il parente o il falso amico in visita, ecc.che con
espressione sprezzante o aggressiva comunica il contrario di quanto dice a parole, lo fa perché parla per chi ascolta negli
appartamenti e nelle stanze confinanti o attraverso opportuni apparecchi che amplificano solo il suono.
ABUSI FREQUENTI NEI MEZZI DI TRASPORTO: Chiunque abbia qualcosa di cui lamentarsi o da pubblicizzare può
parlarne con un amico in autobus o con l'autista contando sul fatto che la conversazione sarà ascoltata anche da una persona
notoriamente molto spiata in casa propria da persone che la danneggiano e spesso portano lontano alcuni dei suoi discorsi. Chi
condivide con voi la carrozza del treno, l'autobus, ecc. può ascoltarvi attentamente e al limite registrare o filmare con il
telefono ciò che dite al vostro vicino di posto o al telefono, magari facendo discorsi pochissimo impegnativi con altri per
dissimularlo se vi è poco discosto. Chiunque può vedere dove il nuovo arrivato o il diffamato si reca e osservarne gli
spostamenti e non troppo di rado lo fa d'accordo con altri, tra i quali non manca mai di solito un controllore del biglietto delle
Ferrovie, impiegati e commessi delle stazioni e tassisti. L'impiegata di un ufficio informazioni del servizio autobus ad una
vostra affermazione (di qualunque genere) può rispondere come se aveste fatto delle domande la cui risposta è ovvia o
comunemente nota o implicanti da parte vostra giudizi offensivi o pretese di vario genere (di tempo non dovutovi, di non
pagare, di non firmare certi biglietti del treno che lo richiedono) e ciò al fine di agitarvi e soprattutto di diffamarvi presso la
gente in coda o in attesa, la quale sentirà la sua "tirata" senza aver potuto udire quanto voi avevate detto. L'autista
dell'autobus può offendere il passeggero con critiche dirette o impertinenti domande o tentare di metterlo in ridicolo nei modi
4
5. a lui possibili, per esempio dicendogli di chiedere ai passeggeri di vendergli un biglietto se il suo non è in condizioni perfette
e quindi non viene obliterato. Il tassista può avere modi scortesi, tenere aperto il finestrino in pieno inverno ignorando le votre
lamentele (magari quando state tornando da una visita medica) o può farvi scendere nel luogo sbagliato approfittando del
fatto che non siete del posto.
ABUSI TIPICI PER STRADA: Il passante che "si offre" o accetta di dare indicazioni stradali o accompagnare sul posto può
farlo per vedere dove il nuovo arrivato o il diffamato si reca. I passanti possono osservare gli altrui spostamenti, anche
d'accordo con altri. Il passante che chiede gentilimente facili indicazioni stradali in luoghi che conosce bene può farlo per
osservare, giudicare e mostrare l'eventuale mancanza di chiarezza e disinvoltura nel darle, il fatto che ci si senta assurdamente
in dovere di farlo, il modo brusco di rifiutarle o il corrispondere modi e accenni confidenziali. In certe situazioni sono molti i
passanti che danno indicazioni sbagliate o volutamente molto confuse circa il luogo dove recarsi per ridicolizzare con altri i
movimenti del cliente o fargli perdere tempo. Non mancano mai gli sfaccendati e i ragazzi del paese che immancabilmente
arrivano in gruppo dovunque la persona diffamata si sieda all'aperto o sosti in coda (in posta, ecc.) per infastidirla in modo
diretto (con sguardi insistenti, espressioni del viso aggressive ecc.) o meno (un tipico attacco indiretto è costituito da risate
fatte senza guardare la vittima, ma sottolineanti ogni singola parola aggressiva dell'impiegato di un ufficio che si diverta a sue
spese). I condomini e la gente del paese possono recarsi sotto casa della vittima di turno o nell'appartamento confinante e
ripetere alla lettera cose da essa dette in casa. Non mancano nemmeno gli uomini e i ragazzi del paese che sciolgono dal
guinzaglio uno dei loro più grandi cani addestrati da guardia e lo mandano solo ad intimorire la persona diffamata in una
strada un po' fuori mano di paese dove non ci siano passanti e dove gli abitanti, avvertiti, stiano in casa oppure che
comandano al cane di abbaiarle contro da vicino per strada mentre lo tengono al guinzaglio.
ALCUNI ABUSI POSSIBILI ALLA CASERMA DEI CARABINIERI: Con maggiore o minore frequenza non sempre a
seconda delle situazioni personali, in una caserma potrebbe forse capitare di incontrare i seguenti casi: il carabiniere che
rifiuta di fornire informazioni chiare di sua competenza e consigli utili o ne dà di false; quello che ride delle violenze riferite o
che rifiuta comunque di fare qualcosa per fermare chi ne ha minacciate di gravissime dopo tanti abusi minori; quello che
accusa di un reato (es. un furto alla moglie) chi lo sta denunciando; quello che che davanti a una persona telefona a un
collega di un altro comune, motivando la telefonata inventando di sana pianta che la persona gli ha parlato molto o in modo
strano di lui (per incoraggiarne la comunicazione di informazioni sommarie soprattutto per avere parte e conferma di
impressioni del momento basate su stantii pregiudizi) e poi sconsiglia a quest'ultima di denunciare approfittando della sua
difficoltà di reagire; quello che cerca di spaventare, fingendo di prendere chissà quali appunti o di mettere per iscritto chissà
quali commenti mentre parlate oppure parlando del potere, dell'ingiustizia e della violenza legalizzata della Psichiatria e di
quella permessa ai genitori (ad esempio rimpiangendo i tempi in cui nei manicomi si entrava ancora più facilmente e non si
usciva che in casi rari, parlando di ragazze abbandonate dai familiari per strada e poi internate in seguito a colloqui di cinque
minuti non filmati, dicendo di obbligare un loro figlio minorenne a vivere con lui nonostante egli non possa sopportare quella
convivenza, ecc.); quello che consiglia – magari raccomandandone modi gentili e umanità - con intenzioni malevole, un certo
medico, un certo ospedale o un tale avvocato a una persona in gravi difficoltà ma diffamata o nota per essere in contrasto con
persone dotate di una certa autorità oppure semplicemente con apparenze poco favorevoli a un giudizio positivo e obiettivo;
quello che fa il duro mentre il collega tace fingendo – male – compassione per l'interlocutore o finge di cercare di rendere più
accomodante il collega o dà qualche consiglio o informazione ovvia o comunque non risolutiva (preparatevi perché è quasi
prassi, tanto che in un libro ho trovato questa performance, della quale ho esperienza personale, sotto il nome di “la solita
pagliacciata del poliziotto buono e di quello cattivo”).
FUORI DALLA CASERMA ciò che è più prevedibile in certe situazioni è di essere seguiti dalla loro auto più volte mentre si
è nella propria o in autobus o che la loro auto si fermi dove si sta attendendo l’autobus: lo scopo è diffamare e intimidire.
Tutto ciò accade a prescindere dal rispetto della legge della persona presa di mira.
COSA PUÒ CAPITARVI A SCUOLA: Riguardo al bullismo, vorrei far riflettere su come a scuola non viene mai inquadrata
l’aggressività crudele con cui psicologi e psichiatri e, grazie soprattutto alla loro connivenza, moltissime persone in ogni
ambiente trattano bambine e ragazze che appaiano loro incapaci di gestire la propria emotività e si finge di ignorare le nozioni
particolareggiate al riguardo dovute all’esperienza e allo studio della storia e dei miti e divulgate da libri specializzati e onesti.
Viene da chiedersi, di fronte all’accanimento della maggioranza degli insegnanti stessi sulle studentesse emotive (spesso
peraltro tali soprattutto perché vittime di gravi abusi da parte dei familiari e dei compagni di classe, oltre che dell’età), perché
essi non riportano mai notizie che possano far comprendere la portata di un disprezzo tanto generale in ogni società, come per
esempio quando a proposito dell’Inquisizione medievale non dicono che venivano bruciate come streghe anche le bambine. In
scuole di ogni livello comunque si vedono professori poco competenti negli aspetti dell’istruzione umanistica meno formali e
superficiali e inoltre instabili e aggressivi: nel giudicare i ragazzi maestri e professori sono in genere indifferenti rispetto alle
loro condizioni di vita e reali possibilità e agiscono in contraddizione con i messaggi dei testi e dei programmi e con ciò che di
più essenziale si richiede a un educatore (leggete in proposito almeno Lo sviluppo della personalità di C. G. Jung). Ci sono
anche casi di professori che contattano la psichiatria a proposito dei loro studenti (rischiando quindi di rovinare loro la vita
intera) senza sapere assolutamente nulla di dove, come e con chi passano le loro giornate e facendosi guidare da antipatia
personale, magari provocata proprio dall’esigenza, normale in un bambino e in un ragazzo maltrattato dalla famiglia, di
ricevere dai suoi insegnanti informazioni essenziali sugli aspetti quotidiani del vivere e una vera cultura al posto delle quattro
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6. nozioni vuote che gli vengono ripetute a scuola oppure suscitata da quell’emotività eccessiva che è lo stato normale di
chiunque da giovane viva da diverso tempo una situazione di estremo disagio. E non ho mai conosciuto un insegnante che
tenesse conto del fatto che un ragazzo non è un adulto che può aver superato quelle difficoltà nel rapporto con l’autorità
tipiche della maggior parte dei ragazzi e che sono particolarmente difficili da dominare e accentuate in quelli tra loro che
sono stati maltrattati dai familiari. Avverto che quanto ho scritto su maestri e professori bulli non è un fatto discutibile e che
insegnanti nevrotici, ignoranti e aggressivi sono quasi la norma a ogni livello dell'istruzione scolastica, anche a quello
universitario: si concedono moltissime libertà, indifferenti ai regolamenti scolastici e a volte alle minime norme di buona e
sana condotta, tanto non vengono in genere denunciati e, quando lo sono, al massimo vengono semplicemente trasferiti in una
nuova istituzione scolastica (magari perfino in una scuola o università più vicina alla loro abitazione)!. Inoltre non vanno mai
sottovalutate le parzialità comuni a studenti e a insegnanti di scuole di ogni livello, pregiudizi e comportamenti interessati che
portano questi ultimi a esaltare violenti rozzi e dall'intelligenza scarsa o oltremodo arida e rigida (debole quindi anche se
perfetta per tutte le università e la maggior parte dei lavori), purchè abili nel rispettare norme non scritte, a tacciare di stupidità
gli emotivi al primo blocco ostinato blocco ostinato - con il disprezzo dei libri di Bettelheim e dei padri della psicanalisi che ci
si può ben aspettare - e ad ostacolare con ogni mezzo gli emotivi e i nevrotici più imprudenti o più irritanti a causa della loro
diversità e fragilità o del loro bisogno di giustizia (si può affermare che la causa principale del bullismo e delle sue
conseguenze, spesso gravi anche dal punto di vista fisico, sono gli insegnanti) e bisogna tener presente anche il fatto che gli
individui che più contano socialmente cercheranno sempre di impedire a emotivi e nevrotici (più spesso ragazze che ragazzi)
di ottenere il diploma (soprattutto liceale) e laurea o di far dare loro un voto finale basso, perché in generale non si vuole che
queste persone considerate inferiori si presentino agli altri come diplomati e inoltre perché si vuole rendere loro con ogni
mezzo difficile difendersi (il giusto rancore inevitabilmente accumulato da simili vittime è per i bastardi pericoloso) e lavorare
(li si vuole umiliati e sfruttati...del resto qualcuno deve pur esserlo, dal loro punto di vista!). Si cerca a volte di fare lo stesso,
del resto, con chi ha qualche deficit di apprendimento o non sa concentrarsi e studiare: so che ci sono insegnanti di elementari
e medie alla caccia costante di questi limiti e che chiedono con insistenza incredibile che ogni studente appena sotto la media
venga isolato in classi a parte anche con chi ha veri e propri handicap e lo fanno giustificandosi con il bisogno di non far
restare indietro gli altri, come se si trattasse di un’azienda! Considerate che il troppo impegno e l’ansia alle scuole superiori
hanno già compromesso la salute fisica, l’equilibrio mentale e tutta la vita sociale e lavorativa di molti giovani. Né dai
compagni, né dagli insegnanti i più deboli e i “diversi” sono ben accettati a scuola nemmeno al Liceo Scientifico e Classico o
alla facoltà di Lettere, dove chi è sensibile agli stereotipi, presume assurdamente che debbano raccogliersi persone sensibili o
per lo meno istruite, educate e tolleranti e niente vi salverà se non potete evitare di farvi notare e di essere giudicati tali,
nemmeno se studiate con disciplina e possedete interesse spontaneo, tenacia, sensibilità e intuito letterari, doti intellettuali di
collegamento, di analisi, di sintesi, di logica, se non proprio una buona memoria meccanica: anche chi inizialmente si stupirà
delle vostre capacità e si dimostrerà tollerante evitando di aggredirvi o dandovi voti alti e giudizi scritti elogiativi, finirà col
tempo certamente per credere di essersi illuso o di essere stato ingannato da voi e per considerarvi stupidi o per considerare
insignificanti le capacità innegabili dimostrate, cioè per vederle in qualche modo annullate dal vostro stato di pazzi, di “mezzi
pazzi” (“idioti”, borderline) o perfino “ritardati”, perché – ripeto – la nevrosi degli adolescenti e dei giovani è forse
l’argomento su cui hanno più e ben scritto Jung e Fromm, eppure quasi tutti vivono come se non fosse mai stata fatta e scritta
alcuna osservazione al riguardo. Le ragioni del disprezzo saranno un’interrogazione andata particolarmente male, strane brutte
copie, tic verbali o fisici, pianti o infantilismi passeggeri in momenti di stress, molti momenti sovrappensiero o episodi di
timore, ansia, aggressività e pretese non spiegati per timidezza, ecc.. Salvo rare eccezioni, nessuno vuole accettare che una
persona con alti (magari molto alti) possa avere bassi tali da apparire ai più incomprensibili anche in una persona mediocre
(per quanto occasionali tali “bassi” siano), perché ciò fa sentire costretti o spinti a sopportarne le debolezze imprevedibili:
quasi tutti sono alla costante ricerca di qualcuno con le caratteristiche adatte a fare da valvola di sfogo e anche da comodo
oggetto di paragone per esaltare se stessi e inoltre quasi tutti possono tollerare un violento criminale infinitamente più
facilmente di una persona spesso debole e ridicola (dal loro punto di vista), che non diverte, non si arrangia, non fa fare bella
figura, non si adatta (magari anche solo per un forte e innato senso di giustizia), non sa recitare sempre la stessa parte e chiede
o sembra chiedere loro comprensione e aiuto più ancora che tolleranza e giudicarli per la mancanza di tutto ciò (e il motivo
per cui una persona è in un certo periodo in modo appariscente e fastidioso debole e/o diversa non ha mai importanza per la
stragrande maggioranza delle persone che né lo cerca, né lo accetta se le viene infine spiegato).
SINTESI SU COSA SI DEVE ASPETTARSI DAGLI INSEGNANTI IN OGNI TIPO DI SCUOLA: Riguardo al bullismo
tipico di molti insegnanti e in particolare degli insegnanti di Italiano, si deve considerare peraltro che esso può significare
subire aggressioni continue che sono a volte molto serie e concentrate su un unico studente, altre volte più spensierate ma
letteralmente al livello dello sfottere dei tredicenni: conosco insegnanti che non si sono certo negati il piacere di tacciare di
stupidità e tormentare anche dopo l'abbandono o la conclusione della scuola qualunque studente nevrotico esasperatosi per
queste loro abitudini indipendentemente dalle lodi e dai voti alti assegnatili prima di quello sfogo magari pure indiretto; ci
sono comunque insegnanti che hanno concentrato sistematicamente le loro "battutine" su almeno quattro o cinque studenti in
ogni loro classe, sottolineandone nel modo più volgare la timidezza o debolezza, il non essere apprezzati dai compagni, il non
essere più vergini e l'avere mestruazioni, malattie e tic fisici e verbali e ovviamente i difetti fisici o dell'abbigliamento (una
ragazza né bella né fashion deve aspettarsi, perfino negli ultimi anni di liceo, di essere definita "brutta" dalla cattedra a più
riprese e può subire violenze anche fisiche durante le lezioni... magari in palestra). Non mancano però gli insegnanti (di liceo,
universitari, ecc.) che si concentrano su un solo studente, fissandolo costantemente o comunque con insistenza in aula mentre
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7. fa lezione a tutti. Ci sono insegnanti che arrivano a difendere un preteso diritto alla violenza fisica dalla cattedra, subito dopo
il verificarsi di un atto di bullismo violento su uno degli studenti, per esempio parlando in questi termini della violenza negli
stadi, spostando il discorso sulla violenza di genere oggi o nella storia (quest’ultimo caso capita ovviamente se la vittima della
violenza è una studentessa!). Gli insegnanti a volte sono persone prive di vita personale o sociale che investono troppo sulla
scuola, fino a imporsi di continuo, a partecipare alle feste di compleanno degli studenti sedicenni fuori dell'istituto, telefonare
a casa di alcuni, inviare mazzi di fiori a studentesse di bell'aspetto, andare a letto con una studentessa durante una gita
scolastica, fare spostare di banco periodicamente tutti facendo sempre in modo di avvicinare studenti incapaci di difendersi ai
bulli più aggressivi, dare voti fantasiosi (un esempio che conosco è “Uno meno meno“) oppure, nel giudizio di fine anno, fare
la "media" tralasciando un voto scritto alto (dicendo magari di aver perso il componimento), giudicando arbitrariamente le
interrogazioni di uno studente con voti alti negli scritti (dichiarando che il modo di dare le risposte esatte nell'orale non è di
loro gusto o interrogando chi è chiaramente fisicamente indisposto) dando voti bassissimi a compiti sì mal fatti ma riguardanti
libri del tutto inutili e inadatti agli studenti scelti in base a gusti personali, esasperando con l'obbligo a tradurre dal greco o dal
latino sempre lo stesso paragrafo o perfino decidendo il voto di uno degli studenti di ogni classe in base a criteri di giudizio
folli (ad esempio il criterio di un mio insegnante fu di dividere per tre il numero di temi svolti a casa) e tutto ciò senza mai il
minimo timore di una denuncia. Ci sono anche insegnanti che fanno leggere ai compagni di classe, ai colleghi e a psichiatri i
temi di alcuni studenti per sfruttarne i giudizi personali lì espressi a loro svantaggio, magari anche sfruttando l’articolo 57
sullo stato di necessità se lo studente mostra depressione o si esprime sul suicidio. Il fatto è che il governo e le consuetudini
rendono difficile denunciare un professore se non è la classe intera a richiederlo e a documentare gli abusi (il che è raro) e
soprattutto ciò che gli studenti possono ottenere dalla denuncia si limita al trasferimento altrove del docente (per gli insegnanti
non c'è mai un danno economico e anzi ciò può tradursi per alcuni di loro in un vantaggio, con un risparmio notevole sulla
benzina se la nuova scuola è molto più vicina alla loro residenza). Quasi sempre questi insegnanti sono sostenuti attivamente
da studenti aizzati di varie classi e dai colleghi, alcuni dei quali partecipano alla diffamazione, all'umiliazione e agli altri abusi
nei confronti della vittima che più è presa di mira. A volte alcuni studenti arrivano a contattare per anni ogni tanto i genitori di
un compagno a sua insaputa se li vedono indifferenti o ostili al figlio e desiderano approfittarsi delle apparenze che gli sono
contro (come accade in genere in famiglie simili) a suo danno. Per quanto riguarda i docenti, spesso si tratta di insegnanti con
una competenza fittizia (magari si vantano di conoscere a memoria la Divina Commedia o... il manuale!), di persone troppo
prive di coscienza e sensibilità per comprendere o accettare gli insegnamenti elargiti dai classici della letteratura mondiale,
della storiografia e della psicologia. Bisogna però ammettere che ancor più frequentemente perfino gli insegnanti di Italiano
di licei e università sono persone prive di un bagaglio personale di buone letture, poichè in Italia ci si laurea in Lettere e ci si
specializza senza essere tenuti a leggere nemmeno i capolavori più noti di ogni tempo e si accede all’insegnamento delle
scuole superiori senza aver studiato la psicologia e buoni libri sulla didattica (questi insegnamenti li ricevono gli insegnanti
della scuola primaria) e ci sono insegnanti di italiano nei licei che quasi si vantano di aver letto e di leggere poco, magari
affermando di essere troppo impegnati a prepararsi per continui concorsi pubblici quanto prima della laurea per gli esami: la
nostra situazione è insomma agli antipodi di quella delle migliori università americane di Lettere, se è veritiera la descrizione
che ne fanno alcuni romanzi come Il mondo secondo Garp di Irving. Ci sono anche insegnanti di Italiano che basano la loro
convinzione di essere intelligenti e competenti sui loro risultati in alcune materie scientifiche o sulla loro capacità di
memorizzare in fretta dati non legati da concetti (numeri di telefono, il vocabolario di un'altra lingua, gli ingredienti di un
cocktail, ecc.), come se ciò avesse qualche attinenza con le capacità innate e acquisite necessarie agli insegnanti di tale
materia (forse i saggi di Jung, Gardner e Millètre potrebbero dar loro qualche delucidazione al riguardo, ma gli insegnanti non
sono tenuti dalla legge a adeguare ad essi le loro convinzioni narcisistiche e arroganti). Ciò in genere torna loro utile quando
seguono la prassi della maggioranza di "insegnanti" di Italiano: non insegnare mai né come scrivere un buon tema, né a
comporre una buona risposta sintetica o a documentarsi in biblioteca e online consegnando loro liste di titoli utili, ma limitarsi
a ripetere settimana dopo settimana quanto già è scritto nei soliti pochi libri di testo e a dare quasi quotidiani giudizietti di
fronte a un pubblico di sottomessi e di, troppo spesso incapaci o ignoranti, privilegiati. Nelle università è poi frequente agli
orali il disporre per ultimi gli studenti presi di mira se li si sa preparati o abili in modo da poter più facilmente porre loro
domande al di sotto del livello medio o insensate e per poter nascondere agli altri le loro capacità e i voti inadeguati. Nelle
università capita spesso anche che gli studenti vengano disposti senza il dovuto ordine casuale tra due insegnanti dello stesso
corso quando il programma di uno dei due sia notoriamente molto più semplice. Ciò che più è importante ricordare riguardo
alle conseguenze del contatto con gli insegnanti è comunque, secondo me, il rischio che corrono gli studenti privi
dell'appoggio della famiglia e ansiosi o con una vera e propria nevrosi, :non vanno mai sottovalutate le parzialità comuni ad
essi e agli studenti in scuole di ogni livello, ovvero i pregiudizi e i comportamenti interessati che portano questi ultimi a
esaltare violenti rozzi e dall'intelligenza scarsa o oltremodo arida e rigida (debole quindi anche se perfetta per tutte le
università e la maggior parte dei lavori), purchè abili nel rispettare norme non scritte e tacciare apertamente di stupidità gli
emotivi al primo blocco ostinato - con il disprezzo dei libri di Bettelheim e dei padri della psicanalisi che ci si può ben
aspettare - e ad ostacolare con ogni mezzo gli emotivi e i nevrotici più imprudenti o più irritanti a causa della loro diversità e
fragilità o del loro bisogno di giustizia (si può affermare che la causa principale del bullismo e delle sue conseguenze, spesso
gravi anche dal punto di vista fisico, sono gli insegnanti) e bisogna tener presente anche il fatto che gli individui che più
contano socialmente cercheranno sempre di impedire di ottenere il diploma (soprattutto liceale) e laurea o di far dare loro un
voto finale basso a emotivi e nevrotici (più spesso ragazze che ragazzi), perché in generale non si vuole che queste persone
considerate inferiori si presentino agli altri come diplomati e inoltre perché si vuole rendere loro con ogni mezzo difficile
difendersi (il giusto rancore inevitabilmente accumulato da simili vittime è per i bastardi pericoloso) e lavorare (li si vuole
7
8. umiliati e sfruttati...del resto qualcuno deve pur esserlo, dal loro punto di vista!). Spesso a uno studente liceale nevrotico le
capacità anche molto buone non eviteranno non solo i difetti comuni ma anche strane brutte copie, almeno una o due
interrogazioni strampalate e molto al di sotto delle sue doti e dei suoi soliti esiti, automatismi verbali o fisici, pianti o
infantilismi passeggeri in momenti di stress, episodi di timore, ansia, aggressività e pretese non spiegati per timidezza, ecc. Né
dai compagni, né dagli insegnanti i più deboli e i “diversi” sono ben accettati a scuola nemmeno al Liceo Scientifico e
Classico o alla facoltà di Lettere, dove chi è sensibile agli stereotipi, presume assurdamente che debbano raccogliersi persone
sensibili o per lo meno istruite, educate e tolleranti e niente vi salverà se non potete evitare di farvi notare e di essere giudicati
tali, nemmeno se studiate con disciplina e possedete interesse spontaneo, tenacia, sensibilità e intuito letterari, doti intellettuali
di collegamento, di analisi, di sintesi, di logica, se non proprio una buona memoria meccanica: anche chi inizialmente si
stupirà delle vostre capacità e si dimostrerà tollerante evitando di aggredirvi o dandovi voti alti e giudizi scritti elogiativi,
finirà col tempo certamente per credere di essersi illuso o di essere stato ingannato da voi e per considerarvi stupidi o per
considerare insignificanti le capacità innegabili dimostrate, cioè per vederle in qualche modo annullate dal vostro stato di
pazzi, di “mezzi pazzi” (“idioti”, borderline) o perfino “ritardati”, perché – ripeto – la nevrosi degli adolescenti e dei giovani è
forse l’argomento su cui hanno più e ben scritto Jung e Fromm, eppure quasi tutti vivono come se non fosse mai stata fatta e
scritta alcuna osservazione al riguardo e non solo per via dei programmi assurdi e del DSM di riferimento per le università
attuali. Avverto che ci sono insegnanti sempre pronti a contattare psicologi e psichiatri a danno di alcuni studenti (in genere
coloro che li hanno criticati).
Informatevi comunque su BES e DSA - categorie in uso nelle scuole da qualche tempo per classificare gli studenti - e
chiedetevi come la maggioranza in genere si serve e si è sempre servita di ogni "etichetta" affibbiata agli altri e cosa possono
comportare per lo sviluppo psicologico e per la salute fisica le sovra-diagnosi di un disturbo mentale (sempre più frequenti di
quanto non si creda, dato che è particolarmente difficile giudicare bambini e ragazzi e che, se per qualsiasi giudizio umano
esiste la possibilità dell'errore, tanto più gli sbagli sono possibili quando non c'è interesse a non farli a causa della posizione di
debolezza in cui si trovano gli alunni rispetto agli adulti.
Tenete presente anche che la legge italiana stabilisce che per i minori di 14 anni non sia mai prevista la galera qualunque reato
compiano e che per i ragazzi tra i 14 ei 18 anni la possibilità e il tipo di pena per i reati dipendano dall'arbitrio del giudice..
Sul bullismo dei compagni di scuola online e sulla grande aggressività su Facebook e altrove in rete leggete gli articoli sulle
riviste, pagine internet e almeno Il mondo nuovo. Manuale di educazione civica digitale (A. B. Saladini).
Progettare la ricerca empirica in educazione (Coggi-Ricciardi)
"Nelle interrogazioni orali (...) la serie di domande costituisce spesso un campione accidentale (...) e anche la formulazione
dei quesiti non è sempre attenta agli obiettivi e alle competenze di cui si intende verificare il raggiungimento nè alla loro
importanza, (...) oltre a non essere sempre chiara, tanto che in alcuni casi può pilotare la risposta o contenere trabocchetti
voluti, (...) e al non avere sempre lo stesso grado di difficoltà (...) Altri fattori di distorsione possono derivare (...) dal fatto che
l'insegnante potrebbe assumere toni più e meno cordiali a seconda della stima e delle attese nei confronti dei diversi studenti
(...) Inoltre interferiscono effetti di selezione legati per esempio alla memoria e all'attenzione dell'insegnate, che, non
annotandosistematicamente l'andamento del colloquio, rischia di prendere in considerazione solo gli aspetti che l'hanno
impressionata maggiormente. Linterpretazione dei risultati, infine, spesso non avviene sulla scorta di criteri predefiniti e
quindipuò ancorarsi all'opinione pregeressa che il docente ha dello studente o a qualche sua caratteristica particolare, come la
fluidità verbale, la sicurezza, l'appartenenza socio-culturale, il genere, ecc. (...)
Le interrogazioni scritte tradizionali (...) sono sottoposte a critiche in parte simili a quelle evidenziate per le interrogazioni
orali (...)
Nel tema in particolare (...) le capacità comunicative (...) sono controllate in situazioni non spontanee e su argomenti che
possono avere diversa rilevanza emotiva per gli studenti. Le tracce inoltre possono richiedere conoscenze ed esperienze, che
sono presenti in modo differenziato negli stessi (...) Dalle tracce generiche (...) sono stimolati (...) divagazioni e sviluppi
imprevisti non adeguatamente valutabili (...) Se la formulazione include titoli e passi di libri noti, (...) questo può rendere
ovvio lo svolgimento (...) É stato messo in evidenza riguardo al tema anche ciò che segue: la mancanza nei valutatori di un
criterio stabile per la correzione; la carenza di fedeltà nelle rilevazioni; gli effetti di alone nel giudizio; gli effetti di ordine
nella correzione dei compiti; gli effetti di ancoraggio di giudizio che mette in relazione un protocollo con quello precedente; le
difformità presenti nella formulazione dei giudizi.”
Rivista Io donna marzo 2022
“É lui per primo che chiede conto ai genitori. Ha 21 anni ed è stato ai domiciliari con l'accusa di aver stuprato Bianca (...)
durante la notte di Capodanno (...) La madre, dal figlio informata, non denuncia (...) Un altro genitore legato al caso si affida
a un boss di periferia per togliere il figlio dai guai. Nessuno spende una parola per Bianca, la sedicenne stuprata da un gruppo
(...) La difesa impulsiva di un ragazzo da parte del genitore è interpretata come tacito assenso (...) A scuola vediamo adulti
(...) che liquidano come ragazzate il gesto di un figlio che butta il compagno in un bidone della spazzatura (...) Ci sono tanti
episodi simili (...) in cui si tende ad attaccare e sottomettere chi si identifica come portatore di una fragilità intollerabile, una
ragazza, un disabile, una persona diversa per il colore della pelle o altro. É stato sempre così (...) La fatica oggi è vissuta come
un peso (...) e l'insofferenza per il non vedere subito ripagato l'impegno genera nei ragazzi comportamenti inadeguati (...) Per
trovare un'identità autonoma i ragazzi si rifugiano in quella di gruppo. Se si sentono inadeguati o confusi, nel gruppo scelgono
comportamenti devianti per fare propria un'identità forte e compensativa (...) I reati sono spesso possibili per i meccanismi di
8
9. disimpegno morale, quei trucchi che la mente usa per minimizzare ciò che si fa, attribuire la colpa alla vittima o
deumanizzarla (...) La sopraffazione è alimentata anche da una sottocultura mediatica (...) Secondo Lancini, se dopo i 20 anni
non usi internet sei spacciato e sotto i 20 anni se lo usi sei dipendente (...) La rete è un luogo dove puoi sentirti onnipotente a
patto che per esistere tu l'abbia fatta grossa (...) L'individualismo, ovvero la cultura del successo anche sui social, la
competizione e l'assenza di dialogo sono i modelli che proponiamo. I genitori ascoltano di più i figli, ma non i loro fallimenti
(...) E se c'è gente pronta a chiamare i vigili in pieno pomeriggio per 10 minuti di percussioni suonate da un ragazzo, quando
branchi di adolescenti minacciano o fanno chiasso a tarda notte restiamo in silenzio e immobili per paura di ritorsioni (...) La
cultura dello stupro è alimentata poi dal porno, dalle pressioni dei pari e da moderne e sbagliate idee sulla sessualità maschile
(...) E il modo in cui trattiamo i bambini ne modella il cervello. Chi si sente amato e accudito sarà in grado di resistere meglio
alle pressioni del branco (...) Non è giusto ricorrere a giustificazioni semplicistiche come "i maschi sono maschi", I maschi
non hanno sentimenti", "il testosterone rende i maschi sconsiderati e nervosi" (...) e affermare che i maschi non parlano è solo
un alibi. Uno sguardo di dolore non ha bisogno di parole.”
MOBBING E SUE PEGGIORI CONSEGUENZE: Il mobbing comporta in genere reiterazione ed escalation di pettegolezzi,
maldicenze, isolamento, assegnazione di compiti al di sotto o al di sopra della professionalità o senza strumenti e/o
spiegazione adeguata, critica continua e ingiustificata circa il lavoro svolto, insinuazioni circa un forte disagio mentale,
minacce e a volte anche violenza fisica e sessuale. Se non ci si licenzia per tempo i sintomi fisici e psichici si aggravano e si
arriva a un reattivo distanziamento emotivo, che rende difficile essere ricettivi anche nei confronti del calore familiare e delle
manifestazioni di amicizia. La maggior parte della gente conosce il danno al clima ed economico che fare mobbing procura e
lo accetta senza far nulla per arrestare l’escalation di abusi, per quanto immeritate e gravi siano le conseguenze (malattia,
povertà e a volte suicidio). Poca privacy è concessa dalla rete Internet, in particolare in Italia.
IN SINTESI GLI ABUSI NEGLI AMBIENTI DELLA SANITÀ: Le visite che in genere comportano rischio maggiore di
abusi sono quelle presso medici di base e del Pronto Soccorso, case di cura, dermatologi, dentisti, odontoiatri, fisiatri,
fisioterapisti, ginecologi, urologi, neurologi e allergologi, tutti coloro che consigliano interventi chirurgici e, come già
accennato, i rappresentanti di Cesare Ragazzi e i sedicenti esperti di idrocolonterapia, candidosi intestinale, naturopatia,
omeopatia e test immediato della candida.
Da medici, infermieri, impiegati e operatori di call center si deve prevedere sempre anche i seguenti comportamenti: modi
bruschi; domande invadenti; richieste illegittime (assumere farmaci consegnati senza ricetta e senza spiegazione durante il
ricovero o senza ricetta regolare durante la visita o per più giorni del dovuto o senza corrispondenza ben chiara con esami
molto recenti, urinare nella stanza usata per la visita per un “campione” di urina, spogliarsi senza necessità del tutto o quasi
con presenti medici e infermieri o in modo da esibire il petto in corridoi affollati o esposti agli sguardi, allontanare gli
accompagnatori durante le visite, far passare avanti nel turno chi lavora in ospedale o altri pazienti, ecc.); cattivi consigli (un
collega o un luogo cui rivolgersi, una terapia, ecc.); invasione di conversazioni e spazi privati e delle visite mediche stesse con
la tecnologia e altri abusi della privacy (l’ingresso di medici e infermieri non necessari durante esami imbarazzanti come
quelli ginecologici è comune in ospedale, ma capita anche che venga aperta e passata sotto ispezione la borsa mentre si
dorme); truffe anche plateali e ripetute (ad es. è prassi o quasi consegnare esami del sangue intestati ad altri pazienti al Pronto
Soccorso e a volte lo si fa anche nelle case di cura); “accomodamenti” rischiosi (farmaci consegnati al Pronto Soccorso con la
confezione ma in dosaggio diverso da quello prescritto); errori causati da silenzio e passività (sono quelli involontari nella
consegna degli esami e nella loro esecuzione nei tempi giusti provocati da gusti di computer o attrezzatura medica non riparati
né fatti conoscere al pubblico); negligenza dalle conseguenze serie o umilianti (pazienti in coda da tempo e presenti grazie a
permessi lavorativi rari o bisognosi di una firma mandati via in massa dal medico di base con l’accusa d’esser arrivati con
poco anticipo per ridurre la loro attesa, pazienti in sedia a rotelle non accompagnati al bagno, urgenze rimandate,
appuntamenti “spostati” di poco con messaggi alla segreteria telefonica, rifiuti di ricette e prescrizioni o delle stesse via mail e
mancanza di informazione essenziale su esami da fare e - il che è ancora più grave - su esami fatti e poi su specialisti cui
rivolgersi, utilità, rischi e alternative di interventi chirurgici (ad es. laparoscopie) e effetti collaterali gravi di farmaci anche
molto prescritti come la pillola anticoncezionale, il Gutron, gli antibiotici, gli integratori e le benzodiazepine come lo Xanax);
incompetenza (trovare medici incompetenti più ancora che indifferenti in endometriosi, vaginismo o fibromialgia è la regola,
ma in generale sono deprimenti tutti gli interventi nei forum online di chi ha malattie croniche o rare specialmente se
femminili); menzogne plateali mirate ad accrescere le spese del paziente (si è indirizzati a fare privatamente terapie e esami
costosi che esistono in convenzione e magari regolarmente prescritti oppure non utili per la salute ma solo per l’estetica e lo si
fa creando allarmismi con informazioni inventate lì per lì o di prassi oppure affermando che in convenzione tali esami e
terapie non esistono). La negligenza è frequente in generale, ma è più prevedibile in caso di sintomi di malattie rare o che
comunque comportino almeno in alcune regioni esenzione per visite, esami e farmaci di più di una categoria: essa è il tal caso
dovuta sia a indifferenza che al desiderio di far risparmiare il Sistema Sanitario Nazionale (il fatto di non conoscere una
malattia non giustifica che ci si astenga di farne notare i segni più evidenti e gravi e di rinviare subito il paziente allo
specialista del caso). Aggressioni, l’assenza di privacy e la passività sono la prassi degli URP in tutte le circostanze e possono
comprendere, oltre a modi volgari, richiesta dell’impiegato di accomodarsi mentre sta mangiando qualcosa e/o su una sedia
posizionata al centro della stanza e altre iniziative dello stesso ridicolmente basso livello (se esistono eccezioni non ho
problemi ad ammetterle, ma devono essere ben rare tutto considerato). Da alcuni avvocati delle associazioni e indicati come i
9
10. punti di riferimento nei casi di malasanità può capitare, anche spostandosi in città confinanti, di sentirsi rispondere che i
medici in questione sono loro amici e concittadini e di essere indirizzati a un medico legale dello stesso studio e anch’egli
“amico”...
In situazioni particolari si deve aspettarsi però anche ben altro, a cominciare da ciò che segue: essere rifiutati come pazienti da
parte del medico di base (anche tramite raccomandata e senza spiegazione e perfino se tale medico è una conoscenza molto
recente); assentarsi del medico prima del proprio turno dopo che si è atteso e si è pagato la visita (almeno in ospedale);
consegna di referti che non contengono gran parte di ciò che durante la visita medica si è detto compresi una delle diagnosi e
alcuni dei sintomi ad essa connessi); mancata esecuzione di una o più terapie prescritte nell’impegnativa e esecuzione al loro
posto di altro (a chi non poteva difendersi per carattere e solitudine o problemi economici è successo); richieste di pagare il
ticket ad alta voce fatte senza necessità e rimproveri immotivati (il tutto fatto per le persone in attesa nella fila); mancato
riferimento da parte di segretarie dell’annullamento di una visita (nel caso delle visite private accade anche questo,
ovviamente con lo scopo di creare tensioni con il medico); aggressioni verbali o create con il numero dei medici e infermieri
presenti durante una normale visita; ispezione del contenuto della borsa anche solo se si è impossibilitati a muoversi per
intervenire, oltre che mentre si dorme; violenze fisiche (tipiche e più frequenti di quanto si immagini in genere sono
penetrazione rapida e di forza durante visite ginecologiche e la scelta di non usare fin dall’inizio un gel lubrificante in quelle
proctologiche).
Crimini molto gravi sono più infrequenti, ma non rari e non si deve escludere quelli seguenti: farmaci iniettati con la flebo e
senza consenso soprattutto o solo durante il sonno (è facile se il paziente accetta di tenerne l’ago); farmaci dannosi consegnati
senza ricetta a mano o consigliati facendo presente che la farmacia X è disponibile ad anticiparli senza regolare ricetta
occasionalmente; falsificazioni intenzionali dei referti degli esami soprattutto durante ricoveri ospedalieri, PAC e DH (magari
per coprire errori e reati precedenti propri o di colleghi della stessa ASL e non); consigli e/o pressioni per fare interventi
chirurgici non necessari e pericolosi e/o in ospedali inadatti. Non più infrequenti, ma anzi la prassi generale sono gli abusi
attraverso o contro le poche leggi su ASO, ricoveri obbligatori, ”cure” psichiatriche e assistenza sociale: nonostante le loro
conseguenze devastanti, è esattamente ciò che accade ovunque qui, perché l’Italia non ha seguito le grandi nazioni europee
all’epoca della riforma psichiatrica della fine degli anni ‘70 e si disinteressa delle affermazioni al riguardo della Commissione
europea.
- SINTESI DEI PRINCIPALI PROBLEMI DEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE DI CUI SI DISCUTE NEI TESTI
UNIVERSITARI E IN ALTRE BREVI PUBBLICAZIONI E CHE SI DEVE TENERE PRESENTI: Credo che in particolare
sia importante sfogliare Politica dei servizi sociali di Ferrario, Leggi e salute mentale di Fioritti, Psicopatologia dello
sviluppo: storie di bambini e psicoterapia di Celi, Il colloquio nell’assistenza sociale di Allegri e Dialoghi ininterrotti di
Bastianoni, i capitoli su malpractice, pregiudizi, psicofarmaci e terapie implicanti stimolazione elettrica in Sinossi di
psichiatria dei Sadock, le pagine della cronaca e quelle scritte anche da medici di forum e associazioni di malati riguardanti i
ritardi di anni nella diagnosi di molte malattie anche per niente rare e il testo Volontariato, il dossier di circa vent'anni fa di
Famiglia Cristiana o forse altri sul volontariato: sono davvero letture fondamentali secondo me. Si può trovarvi spunto di
riflessione o notizia su quanto segue: l’evoluzione della psichiatria nei secoli e quella della resistenza alla riforma avviata con
la legge 180 da Basaglia e la legge 833/1978 (riforma sanitaria) con un riepilogo dei decreti di legge che negli anni ‘90 si
sono susseguiti con insistenza perché mai applicati (Progetti Obiettivo e leggi regionali); notizie sulla bassissima percentuale
di pazienti psichiatrici ammessi nelle cooperative sociali di tipo B e in gruppi appartamento ridotti; l’effetto che sui malati di
mente, reali e non, ha il fatto che il governo abbia assegnato alle Regioni i servizi sanitari e quelli delle grandi strutture
residenziali (non quindi dei servizi sociali, comprese le iniziative di inserimento lavorativo e sociale); rifiuto totale di
qualsiasi riforma razionale e morale degli istituti psichiatrici per persone che hanno compiuto reati (anche piccoli e motivati
da disagio socio-economico oltre che personale) e obbligo in Italia per tutti noi delle “cure” psichiatriche o di ciò che fu
definito “supplizi terapeutici” contro le norme della commissione europea e di altre nazioni (es. Inghilterra); durante il tipo
peggiore dei TSO italiani mancanza abituale di rispetto delle poche leggi esistenti; assenza delle molte norme di tutela di altri
paesi dagli abusi e di protezione dagli effetti più pesanti in tutti e tre i tipi di TSO italiani e in generale durante i contatti con
psichiatri e psicologi; gli effetti sull’affidamento familiare e sull’adozione della permanenza dei minori in grandi istituti; la
prevalenza dei modelli psichiatrici vecchio stampo forti solo in senso quantitativo e poveri tecnicamente (diagnosi e
trattamento); il concetto di razionamento nella sanità; gli effetti della trasformazione delle Usl in Asl e perché il modello di
mercato e industria imposto nella sanità sia tanto dannoso; gli effetti dello stigma sociale; rischi connessi all’uso di
psicofarmaci (in particolare dipendenza, dolore e danni fisici, prescrizioni insensate per ridurre fastidi di insegnanti e genitori
e rischio per i giovani ignari di avere dal loro miscuglio con gli alcolici gli stessi effetti dell’overdose da eroina) e loro
equivalenza alle droghe illegali quando esse corrispondano nella composizione a ciò che dice chi le spaccia); il tecnicismo
eccessivo delle prescrizioni ai volontari e le pretese del governo di assumere in queste attività laureati in Psicologia e altre
università attinenti al campo sociale, il tutto vissuto come una persecuzione burocratica (es. leggi sulle mense gratuite, sulla
trasformazione di spazi pubblici e condomini per favorire i disabili o sulle case per orfani); l’accanimento dei medici nel
tenere in vita bambini con gravissime lesioni cerebrali per poi abbandonarli ai genitori e dare loro così la responsabilità di
accudire eterni neonati esposti a rischi e abusi in ogni istante (tema affrontato anche in Tv anni fa); gravi conseguenze del
divieto dell’eutanasia; le leggi che obbligano all’accoglienza le scuole dell’obbligo, ma danno l’insegnante di sostegno solo in
caso di diagnosi adatta e che quindi impongono uno stigma sociale spesso rivelantesi poi errato o comunque dannoso anche
solo per offrire un po’ di aiuto nei compiti (non mi è chiaro cosa abbia cambiato la recentissima legge sui BES); assenza di
10
11. leggi di tutela dagli abusi delle normativa sul mantenimento di ex mogli e figli minorenni con conseguenze anche gravi e con
la scusa che tanto c’è un’assistenza sociale che di fatto spesso manca del tutto; il fatto che la legislazione che impedisce di
denunciare i medici per la maggior parte dei loro abusi e il grande ritardo frequente e anzi tipico nelle diagnosi di molte
malattie fisiche anche non rare comportano anche che la legge che permette ai genitori, fratelli, ecc. di non mantenere un
diciottenne né lavoratore né studente permette nella pratica di uccidere persone anche giovanissime e peraltro perfino quando
malate proprio a causa delle decisioni dei familiari in merito alla loro alimentazione, a spiegazioni, esami e cure delle loro
malattie e anomalie congenite e di patologie conseguenti ad esse o all’incuria, alla loro protezione dai criminali e da eccessi di
violenza anche in casa, ecc.; i costi elevatissimi del fare figli anche quando non presentano malattie serie, costi aumentati
molto soprattutto a causa dell’entità degli affitti e dei lunghissimi anni di formazione scolastica imposti oggi; l’aumento del
numero di stupri e altre violenza su donne e minori e quello dei suicidi e dei crimini di adolescenti, anche a causa della legge
assurda sull’impunibilità dei minori di 14 anni sfruttata da mafie tradizionali e tali di fatto; la mentalità egoista della
maggioranza subodorata dal governo e sue conseguenze con esempi tratti dalla cronaca.
- CIÒ CHE COMPORTA ANDARE IN QUALSIASI OSPEDALE: in convenzione a ogni visita presenza di un medico
diverso, mentre è bene che sia lo stesso individuo a fare i controlli e le seconde visite; in convenzione impossibilità di
scegliere persino il sesso del medico (per chi ha bisogno della convenzione, questa scelta e possibile nei piccoli
poliambulatori convenzionati dove lo specialista addetto all'esame è uno solo o ha giorni prestabiliti fissati annualmente);
impossibilità che il pagamento non sia anticipato (nei poliambulatori privati spesso, se non addirittura sempre, si paga dopo e
si può decidere di non pagare se il referto è molto incompleto o inattendibile in modo facilmente dimostrabile); obbligo di
pagare quel si è prenotato in ogni caso, perché l'impegnativa necessaria per prenotare in ospedale ha un codice che fa sì che
per legge si venga obbligati a pagare la visita o l'esame prenotato anche se non ci si presenta a meno che non lo si disdica ben
tre giorni prima, nonostante che possano essere molti gli eventi che impediscono di recarvisi (es. un imprevisto in famiglia o,
per una donna, un ciclo mestruale irregolare, doloroso o abbondante); il fatto che gli specialisti visti in ospedale in
convenzione spesso non ricevono i moduli che per legge dovrebbero avere per fare le impegnative in modo da evitare al
paziente di andare dal medico di base; possibilità di sentirsi dire da alcuni medici che chi fa la visita in convenzione non vuole
davvero fare una visita "seria" (lo affermo per esperienza personale); possibilità per il medico di assentarsi e abbreviare o
rifiutare la visita già pagata con un pretesto qualsiasi facilmente a sua disposizione (urgenze, richiesta della sua presenza da
parte del primario o direttore, ecc.); possibilità per ogni medico di farsi trovare con infermieri o altri medici o psicologi o
psichiatri in studio durante la visita senza necessità diversa dal creare disagio e ansia nel paziente e di avvalersi dell'assistenza
di tali individui per atti che non sono certamente previsti dalla visita; alta probabilità che durante la visita/esame un estraneo
entri (e può trattarsi di un infermiere maschio durante un test con una ginecologa...); maggiore facilità per i medici di
predisporre la registrazione abusiva dell'incontro oppure quella delle conversazioni dei pazienti che precedono la visita, oltre
che di fare ascoltare quanto si dice nello studio dai colleghi da una stanza confinante; impossibilità per i medici ospedalieri di
addurre la scusa dell'ignoranza della volontà dei colleghi, quando costoro intendono trovare pretesti per negare visite e esami
obiettivi a pazienti che abbiano subito negligenza o abusi più gravi da parte di altri medici e siano in condizioni in cui è
generalmente molto difficile informarsi su questioni di salute e/o denunciare; necessità di muoversi in un ambiente grande,
deprimente e dove lavorano anche individui squilibrati o almeno nevrotici e comunque non di rado dalla mentalità criminale,
anche perché le leggi non li obbligano a documentare ciò che dicono e hanno posto infiniti ostacoli alla possibilità di
licenziare chi ha un impiego statale (i casi di cronaca nei giornali e online non consentono di mettere in discussione o
attenuare tale affermazione, per quanto sia spiacevole leggerla per segretari, impiegati, infermieri e medici ospedalieri e, se è
vero che i medici che visitano in regime privato quasi sempre lavorano in ospedale, tuttavia almeno nei centri privati non li
troverete circondati dai colleghi e inoltre, potrete farvi un'idea della loro competenza dalla lista di attesa); affollamento di
persone che vi si recano per visite ed esami e sono in ospedale spesso più aggressive (non è raro che sfruttino il loro rapporto
con gli infermieri o comunque vi si rivolgano per sfogare senza esporsi delle antipatie per un certo individuo o tipo di persona
o che cerchino di ottenere con delle domande indiscrete informazioni su altri pazienti da riportare a medici o infermieri in
cambio di favori di qualche genere); maggiori difficoltà a orientarsi a causa delle dimensioni dell'edificio e del fatto che il
personale in genere non è disponibile a dare informazioni; presenza di telecamere nascoste nei bagni e nelle stanze dove si
dorme mentre si è ricoverati in ospedale (non serve a niente sognare che non sia vero e nemmeno protestare); uno stato di
cose tale da dare quasi la certezza che vi vuole male chi vi presenta la possibilità appuntamenti in convenzione con psicologi
ospedalieri (per non parlare degli psichiatri) come un meraviglioso dono utile per affrontare un brutto periodo, mentre chi vi
suggerisce addirittura una richiesta di pensione d'invalidità per motivi di natura psicologica vi vuole forse morti e in ogni caso
disoccupati o male occupati, depressi e soli a vita. Ricordate infine che esiste almeno in Italia la possibilità di internamento in
manicomio per le vittime di violenza – soprattutto familiare, ma non solo - che si presentano al pronto soccorso e che gli
ospedali di una regione vengono messi sull'avviso quando una persona si trova ad essere particolarmente diffamata in uno
degli ambienti della sanità e che in ogni caso coloro che vi lavorano sono di norma disposti a calpestare ogni regolamento in
alcuni casi se anche solo alcune persone segnalano loro la presenza a breve di un individuo che non sia nella condizione di
difendersi o se ve lo accompagnano per poi andarsene (specialmente, ma non solo, se questi si reca al Pronto Soccorso).
MALASANITÀ NELL'AMBITO DELLA PSICHIATRIA O ATTINENTE PAZIENTI PSICHIATRICI (CITAZIONE DA UN
MANUALE DI PSICHIATRIA A SCOPO RIASSUNTIVO): "Le possibilità di malpractice sono molte (...) Nello split
11
12. treatment, lo psichiatra prescrive i farmaci, mentre un terapeuta non medico conduce la psicoterapia (...) e lo psichiatra deve
mantenersi pienamente informato dello stato clinico del paziente, come anche della natura e della qualità del trattamento a cui
il terapeuta sottopone il paziente (...) dedicandovi tempo sufficiente (...) periodicamente (...) Lo split treatment è usato sempre
più dalle compagnie di assistenza sanitaria e rappresenta un campo minato per potenziali casi di malpractice (...) Una
relazione in cui il medico svolge solo il ruolo marginale di prescrittore di farmaci non soddisfa gli standard (...)
La psichiatra è tenuto a fornire il trattamento appropriato (...) ma, in caso di stipula di assicurazione privata, le polizze di
assistenza che non rimborsano appuntamenti di follow-up frequenti potrebbero indurre lo psichiatra a prescrivere delle elevate
quantità di farmaci (...)
Da un punto di vista pratico, sono vari i problemi specifici che coinvolgono gli psichiatri. Tra questi violazione dei confini
sessuali e non sessuali, violazioni della riservatezza e attività illegali (assicurazioni, fatturazione, negoziazione di titoli da
parte di un insider). Le violazioni dei confini non sessuali sono di natura approfittatrice e gratificano il medico alle spese del
paziente. Esse possono essere raggruppate in alcune categorie sovrapponibili o mutualmente esclusive: business, discussioni
ideologiche, ambito sociale, ambito economico (...) Una condotta professionale non corretta è anche definita una pratica
fraudolenta e con negligenza o incompetenza marcata o nonostante la capacità di praticare sia ormai compromessa (...) da
disturbi psichiatrici o medici o da abuso di sostanze (...)
Quando un paziente è senza denaro (...) abbassare la parcella (...) può provocare un controtransfert rancoroso (...)
Nel caso di stipula di assicurazioni private sull'assistenza sanitaria, gli psichiatri devono essere attenti a non dimettere pazienti
violenti in modo prematuro solo perché la compagnia che fornisce le cure assistenziali non approva un ricovero troppo
prolungato (...) Inoltre con il bisogno di inviare report periodici (...) per il rimborso del trattamento, alcuni psichiatri
potrebbero esagerare la sintomatologia (...) così un medico consultato in seguito leggerà delle note cliniche fuorvianti (...) La
divisione della parcella è illegale (...) facendo infatti sembrare che un proprietario dell'ufficio sfrutti il fatto di procacciare
pazienti per un collega dell'ufficio (...) Questo si applica anche agli avvocati che segnalano ai clienti uno psichiatra forense
(...)
Il consenso informato del paziente al trattamento dovrebbe essere ottenuto ogni volta che viene modificata una terapia e viene
introdotto un nuovo farmaco (...) Da un punto di vista pratico, tuttavia, il paziente querelante che non è stato informato non
otterrà molto dalla giuria a meno che il trattamento non abbia prodotto conseguenze avverse (...)
Nel caso dei minori, il genitore o il tutore sono abilitati a fornire il consenso (...) In condizioni di emergenza, un medico può
trattare un minore senza il consenso dei genitori (...)
In America le corti hanno emesso sentenze multimilionarie contro professionisti della salute mentale. Un'accusa fondamentale
in questi casi è che il terapeuta aveva abbandonato la posizione di neutralità per insinuare, persuadere, obbligare a instillare
falsi ricordi di abuso sessuale nell'infanzia (...)
L'ipnosi e l'uso dell'Amytall vanno evitati se non chiaramente indicati e previa consulenza (...)
Si stima che (...) forse fino al 50% dei pazienti trattati con farmaci neurolettici per più di un anno mostri sintomi di discinesia
tardiva (...) I pazienti con discinesia tardiva potrebbero non avere l'energia fisica e la motivazione psicologica per iniziare una
causa (...)
Le persone affette da disturbi mentali sono spesso percepite dal pubblico come in controllo delle loro disabilità o responsabili
di averle causate (...) Anche quando vengono viste da un medico, le loro malattie fisiche spesso rimangono non diagnosticate.
I fornitori di cure primarie potrebbero interpretare erroneamente le lamentele mediche di questi soggetti come
"psicosomatiche" o potrebbero non essere in grado di trattare con questa popolazione o sentirsi a disagio nel farlo (...) Inoltre i
professionisti sanitari potrebbero non avere esperienza nel trattare con le loro necessità, minimizzare o interpretare
erroneamente i sintomi somatici e utilizzare in modo inappropriato misure di contenzione o sedativi o non considerare le
possibili interazioni tra farmaci psicotropi o altri farmaci. Molti psichiatri non sono in grado o non vogliono effettuare esami
fisici e persino neurobiologici o non sono aggiornati sulla gestione di malattie fisiche anche comuni (...) In caso di stipula di
assicurazioni private, le persone affette da malattia mentale hanno una probabilità doppia di vedersi negare l'assicurazione a
causa di una condizione preesistente rispetto alle persone non affette da questi disturbi". (Sinossi di psichiatria di Kaplan-
Sadock’s). Leggete Leggi e salute mentale di Fioritti, pur tenendo conto che alcuni decreti legislativi più recenti (es. quelli sui
detenuti con disturbi mentali) non vi sono considerati.
- ELENCO DELLE PIÙ FREQUENTI CAUSE DI BIAS PER LO PIÙ INVOLONTARI DELLO PSICOLOGO CLINICO,
DELLO PSICOTERAPEUTA E DELLO PSICHIATRA ELENCATE NEI MANUALI UNIVERSITARI ( I NUMEROSI
CASI DI ABUSI PREMEDITATI NON SONO MAI CONSIDERATI IN QUESTI MANUALI): 1) scegliere un'ipotesi perchè
è la prima venuta in mente o quella cui sono legati gli esempi più numerosi che si ricordano o un articolo letto da poco tempo;
2) fare ipotesi troppo generiche o farne per ogni indizio rilevato, magari dando anche soluzioni immediate per ogni problema
emerso; 3) accumulare troppi dati senza metodica semplificazione; 4) adottare un'ipotesi sbagliata per semplificare la
comprensione e facilitare la decisione; 5) non tener conto di quanto è difficile per ogni paziente dare risposte sia chiare che
corrette; 6) non considerare o non richiedere il giudizio del paziente sull'esito del colloquio o dell'eventuale test o trattamento
e sulla sua volontà/capacità di sottoporvisi; 7) fare troppe domande chiuse e all'interno dello stesso schema di riferimento,
sacrificare alla teoria informazioni discrepanti e in generale abusare di termini, teorie e prototipi di stili di personalità e di
disturbi mentali, facendosi condizionare dal supervisore per ansia da prestazione o ambizione, dal proprio orientamento
professionale, da stanchezza e preoccupazione, dall'abitudine a osservare un certo disturbo in ospedale, da narcisistica
convinzione di infallibilità, da bisogno di mantenere il potere in un'istituzione ecc.; 8) mettere in atto una psicologizzazione
12
13. rituale, cioè "da compito" e non decisa di volta in volta in base alla situazione e al paziente; 9) fare colloqui e test troppo
lunghi o troppo corti generando approssimazione; 10) sopravvalutare o sottovalutare l'incidenza di un disturbo o il carattere
patologico o normale – in certe situazioni e con certe personalità – di un comportamento; 11) valutare un disturbo dell'umore
in base a un tono d'umore standard e non allo standard individuale; 12) dare per scontato che il collega criticato dal paziente
sia adeguato o inadeguato oppure non tenere conto delle aspettative e delle ambivalenze di tale inviante o ancora evitare una
corretta collaborazione con lui per difficoltà di carattere personale; 13) mostrarsi sempre molto intelligenti o molto
incoraggianti e attenti per ansia, subire un contagio emotivo – in modo lineare o meno - , liberarsi rapidamente di emozioni
fastidiose senza prima analizzarle, lasciarsi indurre ad assumere un ruolo inadeguato (per esempio da genitore), farsi sedurre,
permettersi di sedurre o di lasciar trasparire disprezzo o rabbia nell'atteggiamento e in generale "vivere" il colloquio, quindi
non utilizzare tutte le informazioni e le emozioni (anche quelle personali disturbanti) per conoscere meglio il paziente e il
problema; 14) ostentare freddezza e distanza per apparire neutrali oppure, per fastidio o ansia, spingere all'autonomia
precocemente e rifiutarsi a legittime richieste o ancora mantenere per partito preso o pigrizia una posizione di attesa passiva
creando nel paziente senso di abbandono, confusione, ansia e conseguenti discorsi sconclusionati e vagolanti o perdita di
fiducia; 15) non tenere in considerazione la necessità che, idealmente implicata dalla diagnosi psicodiagnostica e dalla
psicoterapia, di confrontarsi con altri colleghi, di usare anche strumenti diversi dal colloquio e standardizzati e di mantenere
nel paziente un atteggiamento fiducioso e attivo attraverso programmate e periodiche "restituzioni" dei risultati dei colloqui e
dei test e valutazioni dei possibili interventi o dell'eventuale interruzione del rapporto; 16) giudicare eventuali risultati
contraddittori dei test o discrepanze tra colloquio e strumenti alternativi senza chiederne spiegazione al paziente, senza tener
conto dell'ansia e della stanchezza che molti test creano di per se stessi o in rapporto ai test precedenti, delle diverse reazioni
provocate da interlocutori e ambienti diversi, dai diversi orientamenti teorici, da spiegazioni insufficienti o date in un
linguaggio tecnico, ecc.; 17) farsi condizionare da opinioni e rivelazioni di familiari, amici e colleghi del paziente; 18) non
rilevare le contraddizioni nella comunicazione o la poco frequente ma molto importante discrepanza, in alcuni individui e in
certi frangenti, tra comportamento e conversazione; 19) accettare dei termini nelle descrizioni dei sintomi da parte del
paziente senza verificare che il significato da lui attribuito loro corrisponda a quello che esso ha per gli psicologi e non
verificare di aver capito bene di fronte a idee insolite o ad abitudini eccentriche; 20) fare domande ingenue, cui molto spesso
conseguono falsi negativi nelle risposte, anche a causa di inadeguate scale e interviste semistrutturate (io aggiungerei anche
falsi positivi, perché le domande che il mio manuale sui colloqui clinici riporta per la diagnosi del delirio di persecuzione sono
in modo evidente assurde, indipendentemente dal giudizio dei suoi autori, dato che tutti hanno nemici più o meno dichiarati).
Il bias più comune è quello detto anche autoconvalida o errore di persistenza
Recensione online di L. de Mango a Le terapie folli: come riconoscere terapeuti e pseudoterapeuti su Psicoterapie folli:
conoscerle e difendersi di M. T. Singer e J. Lalich, a cura di P. Michielan
“Non si sa (...) quanti siano gli psicologi/psicoterapeuti che non sono né accreditati né autorizzati, per non parlare di
quelli che, nonostante siano in possesso di titoli, propongono terapie bizzarre e che svolgono attività che hanno ben poco a
che fare con quanto viene generalmente definito "aiuto". Queste terapie folli fondano il proprio successo sulla conquista della
fiducia del paziente, fragile e confuso (...) Tra i Crazy Therapist, Singer e Lalich annoverano nella loro guida per riconoscere
un incompetente (...) immorale o ciarlatano, lo sfruttatore (...) che ha già capito il problema senza fare l'anamnesi, il nevrotico
che parla al paziente dei propri problemi (...) e cerca di farlo lavorare per lui. E ce ne sono tanti altri, che abusano della fiducia
che le persone ripongono nella figura del terapeuta, attivando su esse abusi, soprusi e manipolazioni emotive e mentali (...)
Hanno (...) in comune di porre spesso (...) la causa (...) in qualche evento traumatico del passato, (...) la profonda mancanza
d'interesse per la verità o per la precisione e la (...) proposta di una tecnica terapeutica unica e uguale per tutti (...) Alcune
delle metodologie e degli strumenti di cui si servono sono (...) l'allontanamento del paziente dalle sue relazioni (...) e il ricorso
a riti magici o spirituali.”
Gli autori dei manuali di psicologia clinica e simili non solo si limitano ad elencare bias intesi come errori non intenzionali
tralasciando di occuparsi di abusi e crimini premeditati, ma sembrano inoltre tutti concordi nel non voler rilevare che
raccogliere in un computer dati altrui molto personali e coinvolgendo in ciò familiari, amici e colleghi -specialmente senza
consenso o se senza la dovuta informazione del paziente sui rischi per la sua privacy a ciò connessi – è sia immorale sia
deleterio per la alleanza diagnostica, che essi pure reputano indispensabile. Soprattutto comunque nei manuali si evita
accuratamente di trarre dal lungo e coraggioso elenco di bias l'ovvia conseguenza che, per usare poche parole di Erich
Fromm, si potrebbe riassumere così: "Rivolgersi a uno psicologo è spesso un grave errore, perchè si tratta di una professione
troppo difficile". Senza dubbio la maggior parte delle persone, con qualunque titolo di studio, non ha proprio nulla a che
vedere con la figura davvero ideale che la diagnosi psicodiagnostica e la psicoterapia richiedono e le conseguenze di questo
dato di fatto sul paziente sono non di rado molto gravi. Inoltre è ancora tutta da dimostrare la necessità/utilità, continuamente
ribadita nei manuali, di accumulare "segreti di famiglia" e dettagli su fatti personali e di attribuire un'etichetta diagnostica
("etichetta", perchè il risultato è questo anche quando il processo diagnostico è di tipo "comprensivo-interpretativo" e non si
basa quindi solo sull'assurda catalogazione "nosografico-descrittiva" e sull’eccessivo numero di disturbi del DSM). In Le
belle immagini, Simone De Beauvoire espone il problema in modo insieme acuto e semplice, dimostrando che il fatto che uno
psicologo, mediante test e colloqui, arrivi a conoscere un individui bene - anche meglio di un genitore attento e amorevole -
non implica affatto che poi costui sappia suggerire soluzioni adatte e moralmente accettabili ai suoi problemi e informazione
13
14. utile (quella che si può trovare in documenti come questo e che è valida per tutti). Il libro della Beauvoire è secondo me
importante e andrebbe davvero letto insieme ad almeno L'arte di ascoltare di Fromm e alle pagine in cui Jung ha sconsigliato
la psicoterapia e invitato all'autoanalisi quotidiana e alle altre pratiche autonome utili che si possono intraprendere e rendere
efficaci appoggiandosi ai libri giusti. Io conosco diversi casi di recenti abusi gravi del codice deontologico degli psicologi
online e molti di essi hanno non poco in comune purtroppo con quelli descritti in Psicoterapie folli (Lalich-Singere), per il
quale rimando alla recensione online di de Mango avvertendo che la facciata “cattolicizzante” di molti di essi è davvero solo
una maschera che copre crimini anche gravi).
- BIASES FREQUENTI AI PROCESSI NELLE VALUTAZIONI COMPIUTE DA GIUDICI (DI MERITO) SULLE
PERIZIE ANCHE PSICOLOGICHE: La valutazione dell'attendibilità degli enunciati della scienza è aperta a vari pericoli: la
mancanza di cultura scientifica dei giudici; gli interessi che talvolta stanno dietro le opinioni degli esperti; le negoziazioni
informali o cculte tra i membri di una comunità scientifica; il carattere distruttivo delle affermazioni scientifiche in particolare
nel processo accusatorio; la complessità e la drammaticità di alcuni grandi eventi e la conseguente difficoltà di uno sguardo
neutro; la provvisorietà delle opinioni scientifiche; la manipolazione dei dati; la presenza di psudoscienza; gli interessi dei
committenti delle ricerche; contrasto possibile tra le perizie svolte all'inizio di un'indagine e quelle svolte a livello
dibattimentale, tra quelle del perito d'ufficio e quelle del perito di parte e tra quelle del primo e del secondo grado; la presenza
nella psicologia di antinomie, diversi indirizzi e novità derivate dalla strumentazione (neuroimaging, ecc); incertezza non rara
su quale esperto di psicologia è più adatto a pronunciarsi (medico legale, psichiatra forense, psicopatologo forense, ecc.)
IN CASO DI OSTRACISMO GENERALE gli abusi elencati in questo paragrafo potranno accadervi tutti se non li eviterete o
gestirete in modo opportuno e tempestivo. L'ostracismo generale è cosa assai seria, dato che oggi, come sempre, comporta
impossibilità di lavorare e di avere le cure mediche ed enormi difficoltà di stringere amicizia, perciò, se sarete vittime di
questa forma di ostracismo radicale, farete bene a prevedere molto per tempo anche la seguente serie di comportamenti da
parte di conoscenti e soprattutto di estranei, tenendo conto che in tali situazioni capita di venire aggrediti molto spesso per i
pretesti più diversi e anche per motivi del tutto opposti fra loro da persone diverse e a volte dallo stesso individuo (nel primo
caso anche spontaneamente, nel secondo caso di solito per calcolo), perché il disprezzo generale non è che mera decisione e
pertanto non ha bisogno di fondarsi e è privo di riferimenti, così si diventa l'equivalente di uno spazio vuoto dove tutti sono
tentati - e molti convinti - a gettare sassi: un esempio di quel che può accadere è che si venga considerati intolleranti della
libertà e della privacy altrui da chi usa la propria libertà per privare altri della propria con la reclusione immotivata e la tortura
fisica e psicologica; un esempio ancora più tipico è che si venga da molti considerati pretenziosi e maniaci dell'estetica a
causa della necessità obiettiva di uniformare il proprio aspetto alle convenzioni dei più per sentirsi più a proprio agio tra le
critiche generali che ovviamente si appuntano prima di tutto sempre sulle debolezze più appariscenti come capelli e abiti
inadeguati, dettagli che in questi casi si è allora portati a osservare negli altri e che non si potrà imitare né in fretta né con
discrezione proprio perché si sarà stanchi ed esasperati dal doverlo fare senza reale interesse per l'esteriorità o mentre si è
confusi dall'insostenibile situazione (infatti davvero in situazioni così traumatiche la cura dell'aspetto spesso peggiora come
conseguenza del peggioramento del rapporto con le emozioni, con l'inconscio e quindi con il corpo: si tenderà a trascurare
alcune delle norme igieniche e e a tingere o tagliare i capelli senza criterio e, se già precedentemente non ci si era vestiti con
cura, si tenderà in primo tempo a vestire molto male oppure, se si è donne, si indosseranno a volte abiti troppo provocanti o
volgari per reazione istintiva all'insicurezza divenuta estrema, e, se si è uomini, si vestirà in modo poco adatto all'età e con
quei colori vivaci da cui l'inconscio viene più attratto, e tutto ciò quando a entrambi i sessi non accada invece di cominciare
improvvisamente a vestire in modo davvero infantile per una automatica regressione della libido di fronte agli ostacoli
insormontabili; in ogni caso, dato che la pressione psicologica sarà portata fin dentro casa dai vicini di appartamento, la
sofferenza indebolirà al punto che verranno in mente riguardo all'aspetto, all'arredamento e alla gestione della casa, come
riguardo ad alcuni problemi di salute, idee stupide o confuse che non si aveva mai avuto e si sarà vittime per un po' di una
certa confusione, che i consigli malevoli finiranno con l’aumentare); altre cose che si prestano ad essere fraintese in modo
simile sono l'impulso a parlare spesso e senza veli di sé, di quanto si sta vivendo e di problemi sociali comuni e quello a
migliorare se stessi e chi si ama, impulsi naturali e ovviamente particolarmente forti in coloro nei quali l'altrui repressione ha
acuito il bisogno di autoaffermazione; è poi frequente che si venga giudicati da alcuni a caccia di compassione e da altri
invece disperati di ottenerla da chiunque per atteggiamento "negativo" o noncuranti di ricevere essa come ogni approvazione
a causa di un'indifferenza innata per le opinioni della maggioranza; c'è poi chi accuserà l'altruismo, la sensibilità e il senso di
giustizia come qualità ridicole e infantili e chi, con reale o simulato disprezzo, presumerà indifferenza per ogni sfortuna,
sofferenza ed esigenza altrui, un'indifferenza che verrà attribuita "a caso" o per via del modo di esprimersi "diverso" tipico di
molte persone deboli o eccentriche (non sarà ben interpretato né il fissare per un minuto una persona in difficoltà né il
mantenere un contegno distaccato...); non solo avranno serie conseguenze sulle reazioni della gente tutte le appariscenti
difficoltà nell’esprimere le emozioni e in particolare quelle nel manifestare dolore e tristezza, ma qualunque sia il modo in cui
la sofferenza sarà comunicata la gente reagirà in fondo allo stesso modo, dato che se a volte di fronte ad altri non riuscirete a
trattenere il pianto la gente dirà che siete dei bravissimi attori o dei pazzi e se piangerete troppo a lungo in casa diranno che
siete eccessivi e capricciosi come bambini o che non avete riguardo per chi deve sorbirsi in qualche modo la cosa, e ciò
mentre al contrario saltuari pianti isterici nei violenti e nei criminali, di cui siete stati o siete la vittima, verranno subito e per
sempre considerati espressione di sofferenza profonda per tutto il caos che voi avete provocato da sempre o per il grave
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15. disordine che voi rappresentate in quanto voi stessi (in particolare si dirà che siete falsi o pazzi tanto più se non saprete
esprimere la vostra tristezza con precise e pacate parole o se manifesterete il dolore con sbalzi d’umore, cioè alternando
momenti di grande abbattimento morale e fisico ad altri in cui canterete e riderete per timore istintivo di sprofondare in
depressione o magari in conseguenza degli abusi dei familiari, dato che chi è stato maltrattato durante la crescita è stato presto
anche abituato a venire a ogni espressione di dolore ignorato o umiliato e condotto inconsciamente a nascondere
istintivamente le emozioni negative e a esprimerle attraverso l'attività); se poi reagirete con forza e maturità la gente dirà che
non state soffrendo affatto né avete mai realmente sofferto e che non c’è quindi motivo di credere che abbiate alle spalle
realmente una lunga serie di abusi, malattie, problemi, ecc; ogni vostro gesto di esasperazione (innocuo oppure sbagliato
quanto mai compiuto prima che i traumi recenti vi ci conducessero) e ogni vostra legittima difesa (dal continuo spiare e
importunare dei condòmini, dagli attacchi per strada o nei negozi, dalla negligenza e dagli altri abusi per quanto gravi di
medici, ecc.) scatenerà reazioni molto aggressive quasi generali, non limitate solo a coloro dai quali vi siete difesi; se
sentirete il bisogno di evadere un giorno o più, come moltissime persone fanno ubriacandosi a volte nei pub o sfruttando il
fatto di essere in case private tra amici, non potrete e ogni vostro atto e parola ridicolizzabile o sfruttabile per diffamarvi verrà
usato; se vi siete sposati con l'unica persona che vi ha aiutato a sopravvivere e siete donne si dirà che siete puttane e parassite
e lo si farebbe anche qualora con il partner non aveste rapporti sessuali, non riceveste da lui informazioni e molto denaro e
aveste con lui anzi un rapporto di aiuto reciproco (ciò almeno o soprattutto se non potete lavorare a causa dell'ostracismo
stesso, di malattie cronicizzatesi o che non potete curare); se non fate sesso e il vostro partner ha bisogno piuttosto del vostro
consiglio e del vostro affetto si userà ciò per dipingere o voi come nevrotiche affette da vaginismo o il vostro matrimonio
come il gioco di due bambinoni tardi (quasi certamente saranno dette entrambe le cose in periodi diversi dalle stesse persone
o da persone diverse nello stesso periodo). Se sarete vittime di ostracismo generale, potete dare quasi per scontato che i
genitori del vostro fidanzato/a o coniuge tenteranno di farvi separare, il che sarà facile e potrà avvenire senza spesa e senza
che la legge ostacoli la cosa in alcun modo anche se vi siete sposati, dato che probabilmente sarete privi di famiglia, amici e
lavoro e allora al partner che lo volesse basterebbe farvi internare in manicomio con un pretesto qualunque (le vostre
affermazioni sulle violenze subite e non documentate; i sintomi derivanti da costituzione o di malattie organiche o funzionali
simili a manifestazioni nevrotiche che vi impediscono di lavorare; la rabbia, il dolore profondi e spesso fasi di reazioni
violente in casa, cioè le note conseguenze inevitabili di gravi abusi e violenze che possono essere interpretate come
espressioni di una malattia mentale ogni volta che ciò convenga, ecc.) e anzi questo è ed è sempre stato il mezzo per
divorziare più spiccio e più economico. Infine ovviamente dovete prevedere che ogni qualità di una vittima di ostracismo
(generale o ristretto a un certo ambiente) verrà sempre negata o trasformata in difetto: chi ha letto fin dall'adolescenza e legge
ancora molti classici di storia, letteratura e psicologia verrà identificato con quegli individui negli artigli della psichatria, che,
non avendo nulla da fare ed essendo privi di basi culturali, riempiono il tempo leggendo a caso anche un libro al giorno; chi
per sbloccare l'emotività scrive in privato scempiaggini in un periodo di forte stress verrà giudicato solo da esse quanto a
capacità, e ciò anche se contemporaneamente ha dato prova di capacità ben diverse in esami universitari, discussioni, ecc.; chi
parla con amarezza in casa propria delle leggi del governo che gli hanno rovinato la vita verrà paragonato a quei pazzi che per
strada parlano, da soli o a pochi, un po' a caso di quanto è cattivo il governo e di ciò che tutti dovrebbero fare ; chi impiega
tempo per scrivere una serie di scritti molto lunghi, originali e complessi e li completa e riordina solo dopo varie versioni
piene di errori, con alcune parti mal scritte e nell'insieme dalla forma poco chiara e poco piacevole a vedersi (a causa della
mole del lavoro, della necessità di usare il PC tra vari ostacoli, del loro carattere “nuovo” e privo di riferimenti, delle grandi
conoscenze necessarie e della quantità di emozioni e ricordi dolorosi da mobilitare) verrà giudicato da ciascuna di quelle
brutte copie, e ciò anche qualora i risultati finali dovessero essere eccellenti. Tenete presente che chi diffama qualcuno
gravemente e riesce a scatenargli contro l'ostracismo generale mira sempre – subito o nel tempo – a privarlo della possibilità
di lavorare e ciò sia per costringerlo a svolgere lavori che molti considerano umilianti e adatti solo a incapaci - come pulizie
di bagni, ospedali, ecc. - o che lo caricano di odori - come aiuto cuoco e simili - (per danneggiarne l'immagine e farlo soffrire
si preferirà ovviamente che ottenga tali lavori da psichiatri, che infatti “elargiscono” soprattutto proprio tali mansioni alle
proprie vittime), sia per controllarlo mettendolo nell'impossibilità di risparmiare denaro e dimostrare le proprie doti, sia per
spingerlo al suicidio che spesso consegue alla povertà, sia per usare il fatto che non lavora per ispirare invidia di lui in chi non
stravede per il proprio lavoro o per dipingerlo come un ladro o un parassita, sia come spiegazione dell'ostracismo in atto falsa
quanto più adatta ad essere espressa platealmente e con tutti della vera ragione (è nell'interesse di persone dotate di potere
quali possono essere dei medici, degli insegnanti o perfino dei semplici negozianti agiati, i ciellini e gli altri esponenti di
gruppi simili, ecc.). Una delle conseguenze più gravi dell'ostracismo generale è che se ne sarete vittima non avrete le cure
mediche, specialmente se non vi difenderete prontamente con molta informazione, filmati e avvocati: dei medici, sfruttando
la vostra ignoranza e il fatto che la legge non li obbliga a documentare nulla di quanto affermano, non vorranno diagnosticare
le vostre malattie e quindi pur sospettandole non vi prescriveranno esami indispensabili, non vi indicheranno lo specialista da
contattare o non le dedurranno da esami di controllo che pure le attestano chiaramente e, se esse verranno comunque
diagnosticate attraverso esami fatti di vostra iniziativa e non contraffatti, non vorranno spiegarvene i sintomi e curarle con i
farmaci necessari; se un medico farà qualcosa di davvero grave per errore o volutamente, i suoi colleghi lo sosterranno con
ogni mezzo approfittando del loro potere e della grande debolezza creata in qualsiasi vittima di ostracismo, arrivando a
falsificare almeno alcuni esami del sangue e urinocolture, a non eseguire con cura ecografie e altri test o a non chiarirne tutti
i risultati, a darvi farmaci molto dannosi ripetutamente a mano, a dirvi di prendere dei farmaci per più giorni di quanto è
permesso, di farvi consegnare dalla farmacia farmaci inadatti e pericolosi per voi prima senza ricetta per un loro contrattempo
o infine anche motivando la prescrizione sulla base di esami falsati o su nulla (magari parlandovi di malattie rare che non
15