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Introduzione al Cloud Computing
Davide Salomoni
INFN CNAF
Ancona – 19/21 novembre 2013

Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons
Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.
INFN
•  INFN = Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
!  Ente Pubblico di Ricerca vigilato dal MIUR dedicato allo
studio dei costituenti fondamentali della materia e delle
leggi che li governano.
!  Svolge attività di ricerca in ambito di competizione
internazionale e in stretta collaborazione con il mondo
universitario italiano.
o  Ovviamente per la fisica, ma anche nel campo tecnologico di
supporto agli esperimenti di fisica – ad es. forte esperienza nel
campo del calcolo e storage distribuito (Grid e Cloud computing)

•  Forte attività di trasferimento tecnologico
!  Di cui la collaborazione con Regione Marche è un esempio
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

2
•  Le strutture INFN
!  20 sezioni e 11 gruppi
collegati con sede in
dipartimenti di fisica
universitari
!  4 laboratori nazionali:
Catania, Frascati, Gran
Sasso, Legnaro
!  3 centri nazionali:
o  CNAF, Centro
Nazionale per la
Ricerca e Sviluppo nelle
Tecnologie Informatiche
e Telematiche, a
Bologna
o  GSSI, Gran Sasso
Science Institute, a
L’Aquila
o  TIFPA, Trento Institute
for Fundamental
Physics and
Applications, a Trento

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

3
CNAF
•  Centro costituito a Bologna nei primi anni ‘60 con
l’obiettivo di analizzare eventi di fisica ottenuti da camere
a bolle.
!  Da qui il nome CNAF = Centro Nazionale Analisi Fotogrammi.
!  Missione evoluta nel corso degli anni: centro di riferimento per lo
sviluppo della rete Internet in Italia negli anni ‘90, per il calcolo
distribuito a partire dal 2001.

•  Sede del centro nazionale di calcolo INFN (detto
“Tier-1”) utilizzato da circa 20 collaborazioni.
internazionali, compresi gli esperimenti al Large Hadron
Collider (LHC) al CERN di Ginevra
!  Circa 17.000 core di calcolo, 13 PB di storage di disco, 18 PB di
storage di nastro, diversi link geografici a 10 Gbit/s per
connettività di rete.

•  Numerose attività di ricerca e sviluppo e di definizione
di progetti nazionali e internazionali legati a Cloud
computing.
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

4
Davide Salomoni (io)
•  CV
!  Laurea in Fisica nel 1990. Dal 1991 al 1998 ho lavorato
all’INFN CNAF su attività di network management, ricerca
e sviluppo legata a protocolli di rete (IP, DECnet, etc.).
Sono stato il primo manager dell’allora neonato GARR
NOC.
!  Dal 1999 al 2005 ho lavorato a Stanford (USA), a Colt
Telecom (Olanda) e a NIKHEF (Olanda) su networking
locale e per data acquisition, sviluppo di prodotti Internet
per il mondo business, infrastrutture distribuite Grid.
!  Dal 2006 a oggi sono di nuovo all’INFN, prima come
manager della parte calcolo del centro Tier-1 del CNAF,
ora come Dirigente Tecnologo, responsabile del settore
ricerca e sviluppo del CNAF e coordinatore di vari progetti
legati a Cloud computing.
!  E-mail: Davide.Salomoni@cnaf.infn.it
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

5
Questa giornata
•  Serie di talk di taglio tecnico legati al cloud
computing in generale e all’implementazione
realizzata presso la Regione Marche
dell’infrastruttura Marche Cloud
•  I talk sono pensati per essere interattivi

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

6
Agenda
•  Il Cloud computing
•  Casi d’uso del Cloud computing
•  Applicazioni nel Cloud

Davide Salomoni

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Cloud computing

Davide Salomoni

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8
•  ”Il cavallo è una cosa che resterà, l’automobile è
solo una novità, una moda." (Presidente della
Michigan Savings Bank, 1903)

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

9
•  ”La televisione non durerà, perché la gente si stancherà
presto di passare ogni notte a fissare una scatola di
legno compensato.” (Darryl Zanuck, 20th Century Fox,
1946)

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

10
•  ”Nessuna donna del mio tempo diventerà mai Primo
Ministro della Gran Bretagna.” (Margaret Thatcher,
1970 – diventò Primo Ministro nel 1979)

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

11
•  “Entro il 2005 o giù di lì, diventerà chiaro che l'impatto di
Internet sull'economia non è stato maggiore di quello del
fax". (Paul Krugman, economista del New York Times e
premio Nobel per l’economia, 1998)

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

12
•  “Se avessi chiesto alla
gente che cosa voleva,
avrebbe detto che
voleva dei cavalli più
veloci.” (Henry Ford)
•  “Se pensi di
comprendere la
meccanica quantistica,
non capisci la
meccanica
quantistica.” (Richard
Feynman)

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

13
Cloud computing
•  La definizione classica di riferimento è quella del
National Institute of Standards and Technology
(NIST) USA (http://goo.gl/eBGBk)
•  In sintesi il Cloud computing si occupa di:
Fornitura di tecnologia di informazione
e comunicazione (ICT) come servizio

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

14
Caratteristiche del Cloud
•  Self-service, on-demand
!  Il cliente chiede autonomamente ciò che gli serve, quando gli serve (e
sperabilmente lo ottiene).

•  Accesso attraverso la rete
!  Assume che una rete (Internet o intranet) sia disponibile, normalmente a
banda larga.

•  Pool di risorse
!  L’utente non si preoccupa di conoscere i dettagli delle risorse, che sono
gestiti dai Cloud resource provider.

•  Elasticità
!  Il servizio Cloud può scalare rapidamente come dimensioni a seconda delle
necessità del cliente.

•  Pagamento a consumo
!  Il cliente paga solo per ciò che usa.

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

15
Una analogia: l’autonoleggio
• 

Self-service, on-demand
!  Prenotazione telefonica
oppure online

• 

Rete
!  Estesa rete di autonoleggi in
tutto il mondo

• 

Pool di risorse
!  Pensa l’autonoleggio a
gestire sapere quante
macchine gli servono

• 

Elasticità
!  Il numero di auto disponibili
normalmente varia a
seconda della richiesta

• 

Pagamento a consumo
!  Il cliente paga per il tempo in
cui usa l’auto (e non pensa
ad assicurazione, gomme,
etc.)
Fonte: http://goo.gl/cEa8M

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

16
Che cosa c’è di nuovo?
•  La fornitura di risorse
in modo distribuito, in
forme simili, avviene
da molti anni
•  Un esempio di
successo nel mondo
scientifico è
rappresentato dal Grid
Computing. Cf.
http://goo.gl/i5Rkt:
!  Stato in tempo reale
dei job di calcolo
(Computing) e del
trasferimento dati
(Storage) legati agli
esperimenti LHC al
CERN

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

17
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

18
Tuttavia…
•  Il Grid Computing, di enorme successo nel suo
campo, non ha mai avuto significativa diffusione
al di fuori di grandi collaborazioni scientifiche
•  I trends (http://www.google.com/trends/): Grid
Computing vs. Cloud Computing

Davide Salomoni

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19
Il focus sul “service”
•  Abbiamo visto che nella definizione di Cloud
computing (“Fornitura di tecnologia di
informazione e comunicazione come servizio”) il
servizio nei confronti del cliente è parte
essenziale.
•  Il Cloud computing si può modellare infatti
intorno a servizi legati principalmente a
!  Infrastruttura (IaaS " Infrastructure as a Service)
!  Piattaforma (PaaS " Platform as a Service)
!  Software (SaaS " Software as a Service)
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

20
Chi fa cosa?

Fonte: http://goo.gl/1jmkR
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

21
Aggiungiamo dimensioni
•  Oltre i modelli di
servizio, parti
importanti per definire
e capire il Cloud
computing sono i
modelli di:
!  deployment (dove
distribuisco i servizi)
!  isolamento (come
isolo i servizi)
Fonte: http://goo.gl/1jmkR
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

22
Deployment: i “tipi di Cloud”
•  Cloud privata:
!  L’infrastruttura viene fornita per un uso esclusivo da parte di una
singola organizzazione. La gestione, l’operazione, la proprietà, la
dislocazione della Cloud privata tuttavia può essere anche
indipendente dall’organizzazione che la usa.

•  Cloud di comunità (Community Cloud):
!  L’infrastruttura è disponibile ad una comunità di organizzazioni che
hanno uno scopo comune (ad esempio missione, requisiti di
sicurezza, conformità a regole comuni, etc.)

•  Cloud pubblica:
!  L’infrastruttura è disponibile in generale al pubblico. La gestione può
essere pubblica o privata. La dislocazione è presso il fornitore di
servizi.

•  Cloud ibrida:
!  L’infrastruttura è una combinazione di due o più infrastrutture Cloud
(private, di comunità o pubbliche) che sono collegate in modo da
garantire forme di portabilità ad esempio di dati o applicazioni.
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

23
Isolamento
•  I modelli di isolamento nel Cloud (spesso
ignorati) sono importanti e si dividono in:
!  Infrastrutture dedicate
!  Infrastrutture “multi-tenant” (con diversi [tipi di] clienti)

•  Il tipo di isolamento è importante per molti
aspetti, come:
! 
! 
! 
! 
! 

Segmentazione delle risorse
Protezione dei dati
Sicurezza delle applicazioni
Auditing
Disaster recovery

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

24
Ma la moda è già passata?
•  Cf. i trend di Google per i termini “Cloud
computing”, “Cloud storage”, “Big data”

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

25
(Intermezzo sui Big data)
•  Questa è la
distribuzione
geografica riportata
da Google per
ricerche molto
popolari come “Big
data”.
•  Gartner prevede che
entro il 2015 il 20%
delle principali
organizzazioni
mondiali avrà
sull’infrastruttura
dell’informazione la
stessa attenzione
strategica della
gestione delle
applicazioni (cf.
http://goo.gl/ghSk7).
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

26
Dunque il Cloud è una moda?
•  In molte tecnologie si
passa attraverso varie fasi
di “hype” (di moda).
Possiamo distinguere (cf.
http://goo.gl/1qaC) spesso
tra:
!  Inizio della tecnologia
!  Picco di aspettative
!  Disillusione (aspettative
fallite)
!  Crescita di maturazione
!  Altopiano di produttività
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

27
Dove siamo nella moda?
•  Forbes, citando Gartner (cf. http://goo.gl/4r1AM), ha riportato in
agosto 2012 la sua stima della maturità delle tecnologie associate al
Cloud

Davide Salomoni

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28
A maturazione…
•  Entro i prossimi due
anni:
!  Virtualizzazione

•  Tra due e cinque
anni:
!  Big data, public,
private o community
Cloud, pubblicità
nella Cloud, PaaS

•  Tra cinque e dieci
anni:
!  Hybrid Clouds, realtime infrastructures,
paradigma DevOps
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29
Casi d’uso del Cloud

Davide Salomoni

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30
Un buon testo di riferimento
•  http://goo.gl/1jrqK
•  Sette casi principali:
!  Utente finale " Cloud
!  Impresa " Cloud "
utente finale
!  Impresa " Cloud
!  Impresa " Cloud "
impresa
!  Cloud privata
!  Cambiamento di fornitori
Cloud
!  Cloud ibride

Davide Salomoni

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31
Utente " Cloud
•  Accedo a dati o
applicazioni nella
Cloud (es. email,
social networks).
•  Punti chiave:
!  Identità.
!  Open client.
!  SLA non tanto
importanti.

Davide Salomoni

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32
Impresa " Cloud " utente
•  Un’impresa usa la Cloud
per fornire servizi ad utenti.
•  Punti chiave: anche
!  Identità " spesso federata
(es. OpenID).
!  Dislocazione dei dati (es.
per questioni legali).
!  Controllo dei costi
(monitoring, accounting).
!  Sicurezza.
!  API comuni (per portabilità).
!  SLA.
!  Dati / applicazioni federate.
!  Data retention / data
destruction.

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

33
Impresa " Cloud
•  Un’impresa usa la Cloud
per i propri processi
interni.
•  Punti chiave:
!  Supplemento di storage
(es. per back-up).
!  “Cloud bursting”, creazione
di VM per periodi di picco.
!  Uso della Cloud per alcune
applicazioni (email,
calendario, etc.)
!  Portabilità, uso di standard,
possibilità di spostamento
di VM e dati per evitare di
legarsi a un unico fornitore.

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

34
Impresa " Cloud " Impresa
•  Due imprese utilizzano la
stessa Cloud.
•  Punti chiave:
!  Le applicazioni nelle due
imprese possono
interoperare (esempio tipico
è una catena di
approvvigionamento).
!  Consistenza e concorrenza
nelle transazioni.
!  Interoperabilità attraverso
l’uso di standard.
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

35
Cloud privata
•  Una cloud all’interno
di un’impresa.

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

36
Cambiamento di fornitori
•  Ad esempio si vuole
cambiare un fornitore
Cloud oppure
aggiungerne un altro.
•  Punti chiave:
!  Ovviamente
standardizzazione.

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

37
Cloud ibride
•  Ad esempio uso di Cloud
sia pubbliche che private.
•  Punto essenziale:
!  Per l’utente finale questo
caso d’uso non deve essere
diverso dal caso Utente "
Cloud. L’utente finale ignora
(vuole ignorare) i dettagli.

•  Le Cloud di comunità
possono essere
considerate un
sottoinsieme delle Cloud
ibride.

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

38
Gli stack Cloud IaaS più usati

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

39
Ancora sui trend
•  Abbiamo visto l’importanza degli standard (de
jure o de facto) nei casi d’uso. Limitandoci per
ora agli stack Cloud di tipo aperto, questi i
Google trends per OpenStack, CloudStack,
OpenNebula:

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

40
OpenStack: alcuni punti
essenziali
!  È un prodotto open source, con dipendenze di tipo open
source e che può essere eseguito su piattaforme interamente
open source (ad es. Linux).
!  Ha un forte supporto da parte dell’industria.
!  Ad es. Rackspace, Intel, Cisco, Juniper, NetApp, HP, DELL,
VMware, AT&T, IBM, Canonical, SUSE, RedHat, Yahoo!

!  In forte e costante crescita in termini di funzionalità e di
sviluppatori (cf. http://goo.gl/lBHzn per una comparazione con
OpenNebula, CloudStack, Eucalyptus).
!  Ha un disegno architetturale aperto e modulare,
principalmente sviluppato in Python.
!  Ha una governance interna ben definita che non è in mano a
nessun singolo ente o impresa.
!  Interopera con altri sistemi di Cloud computing pubblici o
privati.
!  Ad es. VMware ESXi, Microsoft Hyper-V, Amazon EC2.
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

41
Qualche numero su OpenStack
•  Alla fine del 2012 (cf. http://goo.gl/d6vG8):
6.695 membri della comunità di OpenStack in 87 paesi.
Più di 550 sviluppatori sui vari progetti che compongono OpenStack.
Più di 300.000 download di OpenStack dai repository centrali.
Sponsorizzato da 155 industrie/compagnie.
Solo nel 2012 sono stati lanciati 48 user groups in 33 paesi.
La partecipazione al Design Summit di OpenStack in autunno 2012 è
aumentata di tre volte rispetto al Design Summit di primavera.
!  La comunità di OpenStack nei social media è stimata essere circa sei volte
quella del prodotto concorrente open source più prossimo.
! 
! 
! 
! 
! 
! 

•  All’ultimo OpenStack Summit (Hong Kong, novembre 2013):
!  3500 partecipanti, provenienti da più di 50 paesi.
!  Casi d’uso mostrati da imprese con numero di utenti nell’ordine di svariate
centinaia di milioni di persone.

!  Qual è la città nel mondo con il maggior numero di sviluppatori di
OpenStack?
!  Pechino.

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

42
Open Source
• 

Per definizione, è disponibile il codice sorgente del prodotto (OpenStack,
ma ad esempio anche Linux, Apache web server, Firefox, Calibre, etc.)
!  Analisi di features, sicurezza, trasparenza, contributi allo sviluppo.

• 

Da “Raccomandazioni e proposte sull’utilizzo del Cloud computing nella
pubblica amministrazione”, giugno 2012, http://goo.gl/h7OI8:
!  “Le amministrazioni dovrebbero selezionare fornitori di servizi cloud conformi agli
standard e alle altre caratteristiche tecnologiche che garantiscano portabilità e
interoperabilità dei servizi erogati. L’infrastruttura di un fornitore di servizi cloud
deve garantire che i servizi cloud possano essere trasferiti su piattaforme di fornitori
differenti ovvero possano eventualmente essere riportati all’interno dell’organizzazione
cliente con il minimo di impatto, così da evitare il rischio di legarsi ad un unico
cloud provider (il cosiddetto vendor lock-in).”

• 

Modifica dell’art. 68 del CAD attraverso DL 18/10/2012, convertito in legge il
17/12/2012, cf. http://goo.gl/a9DC1 (art. 9 bis):
!  “Ove dalla valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico, secondo i criteri di
cui al comma 1-bis, risulti motivatamente l’impossibilita’ di accedere a soluzioni
già disponibili all’interno della pubblica amministrazione, o a software liberi o a
codici sorgente aperto, adeguati alle esigenze da soddisfare, è consentita
l’acquisizione di programmi informatici di tipo proprietario mediante ricorso a licenza
d’uso.”

Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

43
Ma come si usa il Cloud?
•  Il tema caldo è, dati i casi d’uso mostrati in
precedenza (che presuppongono spesso
indipendenza dal vendor, aderenza agli
standard, risparmi economici, etc.):
Come migrare verso il Cloud computing?

•  Una presentazione successiva mostrerà i
possibili benefici del Cloud computing vs.
l’utilizzo di infrastrutture tradizionali.
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

44
Migrazione di applicazioni a
infrastrutture Cloud
•  Obiettivo: passaggio di una applicazione da un data
center esistente a una Cloud di riferimento.
•  Quali sono i fattori tecnici e di business che portano
alla migrazione? Tipicamente:
!  Riduzione dei costi " resource pooling, pay-per-use
!  “Business agility” " semplificazione del deployment
!  Risparmi gestionali " performance (es. piattaforme performanti,
auto-scaling), facilità di gestione (es. delega di responsabilità
operative)

•  Cloud pubbliche o private? Vale quanto detto sopra, in
particolare:
!  Traffico a livello WAN? (tipicamente costoso)
!  Sicurezza?
!  Integrazione con altre applicazioni di tipo legacy? (ad es. forte
accoppiamento con applicazioni che girano su AS400 o simili)
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

45
Quale tipo di migrazione? (SaaS)
•  Esistono alternative di tipo SaaS già disponibili
attraverso Cloud providers?
!  Questa in realtà non è una migrazione ma una
trasposizione di applicazioni. Vale la pena comunque di
considerarla.
!  Anche con un’opzione di tipo SaaS, i dati potrebbero dover
essere comunque migrati.
!  Attenzione ai costi a lungo termine, dipendenti ad es. da
numero di utenti e dalla durata del contratto di tipo SaaS
(specialmente nel caso in cui sia stato già effettuato un
investimento significativo in un data center).
!  Security? (ad es. per dati sensibili ospitati presso un Cloud
provider.)
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

46
Quale tipo di migrazione? (PaaS)
•  E’ adottabile un modello PaaS?
!  Ad esempio se l’applicazione è basata su application
server standard, come Java EE o .NET.
!  Tipicamente il Cloud provider potrebbe fornire anche
sistemi di back-end di database (es. SQL-based).
!  Attenzione al fatto che l’infrastruttura di application
server (e/o i database di back-end) potrebbe essere
condivisa con altri utenti (security!) …
!  … e al fatto che non tutte le caratteristiche di PaaS
necessarie all’applicazione potrebbero essere
disponibili presso il Cloud provider.
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

47
Quale tipo di migrazione? (IaaS)
•  Esiste compatibilità hardware e software
dell’applicazione con il Cloud provider?
!  Es. piattaforme x86-compatibili, sistema operativo
XYZ.
!  Tipicamente, si ha condivisione delle virtual machines
fornite dal Cloud provider sulla stesso hardware fisico
tra più utenti (security!).
!  Quale scalabilità? Come viene implementato il loadbalancing ad es. in caso di auto-scaling?

Davide Salomoni

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48
Esame di tipiche architetture
applicative
•  Nelle multi-tiered applications esistono normalmente 3 tiers:
!  Data management tier, legato alla gestione dei database (relazionali
o meno).
!  Business logic tier, realizzato attraverso application platforms come
Java EE o .NET.
!  Presentation tier, interfacciamento con l’utente o con altri sistemi
esterni.

•  Se l’applicazione è ben strutturata, potrebbe essere possibile
migrare i singoli tier al Cloud in modo indipendente.
!  Ad esempio, spostamento della sola parte di presentation sul Cloud.
!  Non è detto che questo sia conveniente, cf. ad esempio alto traffico
di rete tra i tier. Può essere interessante eseguire un profiling d’uso
dell’applicazione per valutare i costi associati.
o  Per valutare requirement legati a uso di CPU, di RAM, di storage (es. IOPS)
e rete.

Davide Salomoni

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49
La mia applicazione è “cloud-friendly”?
•  Applicazioni “cloud-aware”:
! 
! 
! 
! 

Distribuite
Stateless
Fail-over in the app
Scaling in the app

•  Applicazioni “legacy”:
!  Client-server
!  Monolitiche, senza scalabilità
orizzontale
!  Fail-over nell’infrastruttura
!  Scaling nell’infrastruttura
Fonte: VMware
Davide Salomoni

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50
Una analogia: i cagnolini e le mucche
•  Le applicazioni “legacy”
vengono curate come
animali domestici, sono
uniche e spesso non
rimpiazzabili.
•  Le applicazioni “cloud”
vengono trattate come
mucche in una stalla. Ad
esempio quando una mucca
si ammala la sostituiamo con
una delle tante altre
(funzionalmente uguali) che
abbiamo a disposizione.
Fonte: http://goo.gl/Gx0ly
Davide Salomoni

Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013

51
Il Cloud, dunque…
•  “Il Cloud computing non è altro che un termine alla moda
per indicare il noto concetto di computer collegati via
rete. Una nuvola non è che vapore acqueo.”
!  Larry Ellison, co-fondatore e CEO di Oracle Corporation,
Settembre 2009

•  “Q: qual è la strategia di Oracle sul Cloud computing? A:
Oracle ha due obiettivi sul Cloud computing. Il primo è di
assicurarsi che sia a livello di una impresa e pronto per
l’adozione […] Il secondo è di supportare sia il Cloud
computing pubblico che privato.”
!  Oracle Cloud Computing FAQ, Ottobre 2010

•  “La verità è raramente pura, e mai semplice.”
!  Oscar Wilde, L’importanza di chiamarsi Ernesto, 1895
Davide Salomoni

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52
Credits
•  Ringraziamenti per discussioni, materiale e
contributi vari legati alla realizzazione di questo
corso vanno a:
! 
! 
! 
! 
! 
! 

Marco Caberletti
Enrico Fattibene
Stefano Longo
Matteo Manzali
Valerio Venturi
Paolo Veronesi

•  Info: Davide.Salomoni@cnaf.infn.it
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Introduzione al cloud computing

  • 1. Introduzione al Cloud Computing Davide Salomoni INFN CNAF Ancona – 19/21 novembre 2013 Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.
  • 2. INFN •  INFN = Istituto Nazionale di Fisica Nucleare !  Ente Pubblico di Ricerca vigilato dal MIUR dedicato allo studio dei costituenti fondamentali della materia e delle leggi che li governano. !  Svolge attività di ricerca in ambito di competizione internazionale e in stretta collaborazione con il mondo universitario italiano. o  Ovviamente per la fisica, ma anche nel campo tecnologico di supporto agli esperimenti di fisica – ad es. forte esperienza nel campo del calcolo e storage distribuito (Grid e Cloud computing) •  Forte attività di trasferimento tecnologico !  Di cui la collaborazione con Regione Marche è un esempio Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 2
  • 3. •  Le strutture INFN !  20 sezioni e 11 gruppi collegati con sede in dipartimenti di fisica universitari !  4 laboratori nazionali: Catania, Frascati, Gran Sasso, Legnaro !  3 centri nazionali: o  CNAF, Centro Nazionale per la Ricerca e Sviluppo nelle Tecnologie Informatiche e Telematiche, a Bologna o  GSSI, Gran Sasso Science Institute, a L’Aquila o  TIFPA, Trento Institute for Fundamental Physics and Applications, a Trento Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 3
  • 4. CNAF •  Centro costituito a Bologna nei primi anni ‘60 con l’obiettivo di analizzare eventi di fisica ottenuti da camere a bolle. !  Da qui il nome CNAF = Centro Nazionale Analisi Fotogrammi. !  Missione evoluta nel corso degli anni: centro di riferimento per lo sviluppo della rete Internet in Italia negli anni ‘90, per il calcolo distribuito a partire dal 2001. •  Sede del centro nazionale di calcolo INFN (detto “Tier-1”) utilizzato da circa 20 collaborazioni. internazionali, compresi gli esperimenti al Large Hadron Collider (LHC) al CERN di Ginevra !  Circa 17.000 core di calcolo, 13 PB di storage di disco, 18 PB di storage di nastro, diversi link geografici a 10 Gbit/s per connettività di rete. •  Numerose attività di ricerca e sviluppo e di definizione di progetti nazionali e internazionali legati a Cloud computing. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 4
  • 5. Davide Salomoni (io) •  CV !  Laurea in Fisica nel 1990. Dal 1991 al 1998 ho lavorato all’INFN CNAF su attività di network management, ricerca e sviluppo legata a protocolli di rete (IP, DECnet, etc.). Sono stato il primo manager dell’allora neonato GARR NOC. !  Dal 1999 al 2005 ho lavorato a Stanford (USA), a Colt Telecom (Olanda) e a NIKHEF (Olanda) su networking locale e per data acquisition, sviluppo di prodotti Internet per il mondo business, infrastrutture distribuite Grid. !  Dal 2006 a oggi sono di nuovo all’INFN, prima come manager della parte calcolo del centro Tier-1 del CNAF, ora come Dirigente Tecnologo, responsabile del settore ricerca e sviluppo del CNAF e coordinatore di vari progetti legati a Cloud computing. !  E-mail: Davide.Salomoni@cnaf.infn.it Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 5
  • 6. Questa giornata •  Serie di talk di taglio tecnico legati al cloud computing in generale e all’implementazione realizzata presso la Regione Marche dell’infrastruttura Marche Cloud •  I talk sono pensati per essere interattivi Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 6
  • 7. Agenda •  Il Cloud computing •  Casi d’uso del Cloud computing •  Applicazioni nel Cloud Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 7
  • 8. Cloud computing Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 8
  • 9. •  ”Il cavallo è una cosa che resterà, l’automobile è solo una novità, una moda." (Presidente della Michigan Savings Bank, 1903) Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 9
  • 10. •  ”La televisione non durerà, perché la gente si stancherà presto di passare ogni notte a fissare una scatola di legno compensato.” (Darryl Zanuck, 20th Century Fox, 1946) Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 10
  • 11. •  ”Nessuna donna del mio tempo diventerà mai Primo Ministro della Gran Bretagna.” (Margaret Thatcher, 1970 – diventò Primo Ministro nel 1979) Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 11
  • 12. •  “Entro il 2005 o giù di lì, diventerà chiaro che l'impatto di Internet sull'economia non è stato maggiore di quello del fax". (Paul Krugman, economista del New York Times e premio Nobel per l’economia, 1998) Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 12
  • 13. •  “Se avessi chiesto alla gente che cosa voleva, avrebbe detto che voleva dei cavalli più veloci.” (Henry Ford) •  “Se pensi di comprendere la meccanica quantistica, non capisci la meccanica quantistica.” (Richard Feynman) Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 13
  • 14. Cloud computing •  La definizione classica di riferimento è quella del National Institute of Standards and Technology (NIST) USA (http://goo.gl/eBGBk) •  In sintesi il Cloud computing si occupa di: Fornitura di tecnologia di informazione e comunicazione (ICT) come servizio Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 14
  • 15. Caratteristiche del Cloud •  Self-service, on-demand !  Il cliente chiede autonomamente ciò che gli serve, quando gli serve (e sperabilmente lo ottiene). •  Accesso attraverso la rete !  Assume che una rete (Internet o intranet) sia disponibile, normalmente a banda larga. •  Pool di risorse !  L’utente non si preoccupa di conoscere i dettagli delle risorse, che sono gestiti dai Cloud resource provider. •  Elasticità !  Il servizio Cloud può scalare rapidamente come dimensioni a seconda delle necessità del cliente. •  Pagamento a consumo !  Il cliente paga solo per ciò che usa. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 15
  • 16. Una analogia: l’autonoleggio •  Self-service, on-demand !  Prenotazione telefonica oppure online •  Rete !  Estesa rete di autonoleggi in tutto il mondo •  Pool di risorse !  Pensa l’autonoleggio a gestire sapere quante macchine gli servono •  Elasticità !  Il numero di auto disponibili normalmente varia a seconda della richiesta •  Pagamento a consumo !  Il cliente paga per il tempo in cui usa l’auto (e non pensa ad assicurazione, gomme, etc.) Fonte: http://goo.gl/cEa8M Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 16
  • 17. Che cosa c’è di nuovo? •  La fornitura di risorse in modo distribuito, in forme simili, avviene da molti anni •  Un esempio di successo nel mondo scientifico è rappresentato dal Grid Computing. Cf. http://goo.gl/i5Rkt: !  Stato in tempo reale dei job di calcolo (Computing) e del trasferimento dati (Storage) legati agli esperimenti LHC al CERN Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 17
  • 18. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 18
  • 19. Tuttavia… •  Il Grid Computing, di enorme successo nel suo campo, non ha mai avuto significativa diffusione al di fuori di grandi collaborazioni scientifiche •  I trends (http://www.google.com/trends/): Grid Computing vs. Cloud Computing Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 19
  • 20. Il focus sul “service” •  Abbiamo visto che nella definizione di Cloud computing (“Fornitura di tecnologia di informazione e comunicazione come servizio”) il servizio nei confronti del cliente è parte essenziale. •  Il Cloud computing si può modellare infatti intorno a servizi legati principalmente a !  Infrastruttura (IaaS " Infrastructure as a Service) !  Piattaforma (PaaS " Platform as a Service) !  Software (SaaS " Software as a Service) Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 20
  • 21. Chi fa cosa? Fonte: http://goo.gl/1jmkR Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 21
  • 22. Aggiungiamo dimensioni •  Oltre i modelli di servizio, parti importanti per definire e capire il Cloud computing sono i modelli di: !  deployment (dove distribuisco i servizi) !  isolamento (come isolo i servizi) Fonte: http://goo.gl/1jmkR Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 22
  • 23. Deployment: i “tipi di Cloud” •  Cloud privata: !  L’infrastruttura viene fornita per un uso esclusivo da parte di una singola organizzazione. La gestione, l’operazione, la proprietà, la dislocazione della Cloud privata tuttavia può essere anche indipendente dall’organizzazione che la usa. •  Cloud di comunità (Community Cloud): !  L’infrastruttura è disponibile ad una comunità di organizzazioni che hanno uno scopo comune (ad esempio missione, requisiti di sicurezza, conformità a regole comuni, etc.) •  Cloud pubblica: !  L’infrastruttura è disponibile in generale al pubblico. La gestione può essere pubblica o privata. La dislocazione è presso il fornitore di servizi. •  Cloud ibrida: !  L’infrastruttura è una combinazione di due o più infrastrutture Cloud (private, di comunità o pubbliche) che sono collegate in modo da garantire forme di portabilità ad esempio di dati o applicazioni. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 23
  • 24. Isolamento •  I modelli di isolamento nel Cloud (spesso ignorati) sono importanti e si dividono in: !  Infrastrutture dedicate !  Infrastrutture “multi-tenant” (con diversi [tipi di] clienti) •  Il tipo di isolamento è importante per molti aspetti, come: !  !  !  !  !  Segmentazione delle risorse Protezione dei dati Sicurezza delle applicazioni Auditing Disaster recovery Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 24
  • 25. Ma la moda è già passata? •  Cf. i trend di Google per i termini “Cloud computing”, “Cloud storage”, “Big data” Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 25
  • 26. (Intermezzo sui Big data) •  Questa è la distribuzione geografica riportata da Google per ricerche molto popolari come “Big data”. •  Gartner prevede che entro il 2015 il 20% delle principali organizzazioni mondiali avrà sull’infrastruttura dell’informazione la stessa attenzione strategica della gestione delle applicazioni (cf. http://goo.gl/ghSk7). Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 26
  • 27. Dunque il Cloud è una moda? •  In molte tecnologie si passa attraverso varie fasi di “hype” (di moda). Possiamo distinguere (cf. http://goo.gl/1qaC) spesso tra: !  Inizio della tecnologia !  Picco di aspettative !  Disillusione (aspettative fallite) !  Crescita di maturazione !  Altopiano di produttività Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 27
  • 28. Dove siamo nella moda? •  Forbes, citando Gartner (cf. http://goo.gl/4r1AM), ha riportato in agosto 2012 la sua stima della maturità delle tecnologie associate al Cloud Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 28
  • 29. A maturazione… •  Entro i prossimi due anni: !  Virtualizzazione •  Tra due e cinque anni: !  Big data, public, private o community Cloud, pubblicità nella Cloud, PaaS •  Tra cinque e dieci anni: !  Hybrid Clouds, realtime infrastructures, paradigma DevOps Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 29
  • 30. Casi d’uso del Cloud Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 30
  • 31. Un buon testo di riferimento •  http://goo.gl/1jrqK •  Sette casi principali: !  Utente finale " Cloud !  Impresa " Cloud " utente finale !  Impresa " Cloud !  Impresa " Cloud " impresa !  Cloud privata !  Cambiamento di fornitori Cloud !  Cloud ibride Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 31
  • 32. Utente " Cloud •  Accedo a dati o applicazioni nella Cloud (es. email, social networks). •  Punti chiave: !  Identità. !  Open client. !  SLA non tanto importanti. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 32
  • 33. Impresa " Cloud " utente •  Un’impresa usa la Cloud per fornire servizi ad utenti. •  Punti chiave: anche !  Identità " spesso federata (es. OpenID). !  Dislocazione dei dati (es. per questioni legali). !  Controllo dei costi (monitoring, accounting). !  Sicurezza. !  API comuni (per portabilità). !  SLA. !  Dati / applicazioni federate. !  Data retention / data destruction. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 33
  • 34. Impresa " Cloud •  Un’impresa usa la Cloud per i propri processi interni. •  Punti chiave: !  Supplemento di storage (es. per back-up). !  “Cloud bursting”, creazione di VM per periodi di picco. !  Uso della Cloud per alcune applicazioni (email, calendario, etc.) !  Portabilità, uso di standard, possibilità di spostamento di VM e dati per evitare di legarsi a un unico fornitore. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 34
  • 35. Impresa " Cloud " Impresa •  Due imprese utilizzano la stessa Cloud. •  Punti chiave: !  Le applicazioni nelle due imprese possono interoperare (esempio tipico è una catena di approvvigionamento). !  Consistenza e concorrenza nelle transazioni. !  Interoperabilità attraverso l’uso di standard. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 35
  • 36. Cloud privata •  Una cloud all’interno di un’impresa. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 36
  • 37. Cambiamento di fornitori •  Ad esempio si vuole cambiare un fornitore Cloud oppure aggiungerne un altro. •  Punti chiave: !  Ovviamente standardizzazione. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 37
  • 38. Cloud ibride •  Ad esempio uso di Cloud sia pubbliche che private. •  Punto essenziale: !  Per l’utente finale questo caso d’uso non deve essere diverso dal caso Utente " Cloud. L’utente finale ignora (vuole ignorare) i dettagli. •  Le Cloud di comunità possono essere considerate un sottoinsieme delle Cloud ibride. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 38
  • 39. Gli stack Cloud IaaS più usati Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 39
  • 40. Ancora sui trend •  Abbiamo visto l’importanza degli standard (de jure o de facto) nei casi d’uso. Limitandoci per ora agli stack Cloud di tipo aperto, questi i Google trends per OpenStack, CloudStack, OpenNebula: Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 40
  • 41. OpenStack: alcuni punti essenziali !  È un prodotto open source, con dipendenze di tipo open source e che può essere eseguito su piattaforme interamente open source (ad es. Linux). !  Ha un forte supporto da parte dell’industria. !  Ad es. Rackspace, Intel, Cisco, Juniper, NetApp, HP, DELL, VMware, AT&T, IBM, Canonical, SUSE, RedHat, Yahoo! !  In forte e costante crescita in termini di funzionalità e di sviluppatori (cf. http://goo.gl/lBHzn per una comparazione con OpenNebula, CloudStack, Eucalyptus). !  Ha un disegno architetturale aperto e modulare, principalmente sviluppato in Python. !  Ha una governance interna ben definita che non è in mano a nessun singolo ente o impresa. !  Interopera con altri sistemi di Cloud computing pubblici o privati. !  Ad es. VMware ESXi, Microsoft Hyper-V, Amazon EC2. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 41
  • 42. Qualche numero su OpenStack •  Alla fine del 2012 (cf. http://goo.gl/d6vG8): 6.695 membri della comunità di OpenStack in 87 paesi. Più di 550 sviluppatori sui vari progetti che compongono OpenStack. Più di 300.000 download di OpenStack dai repository centrali. Sponsorizzato da 155 industrie/compagnie. Solo nel 2012 sono stati lanciati 48 user groups in 33 paesi. La partecipazione al Design Summit di OpenStack in autunno 2012 è aumentata di tre volte rispetto al Design Summit di primavera. !  La comunità di OpenStack nei social media è stimata essere circa sei volte quella del prodotto concorrente open source più prossimo. !  !  !  !  !  !  •  All’ultimo OpenStack Summit (Hong Kong, novembre 2013): !  3500 partecipanti, provenienti da più di 50 paesi. !  Casi d’uso mostrati da imprese con numero di utenti nell’ordine di svariate centinaia di milioni di persone. !  Qual è la città nel mondo con il maggior numero di sviluppatori di OpenStack? !  Pechino. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 42
  • 43. Open Source •  Per definizione, è disponibile il codice sorgente del prodotto (OpenStack, ma ad esempio anche Linux, Apache web server, Firefox, Calibre, etc.) !  Analisi di features, sicurezza, trasparenza, contributi allo sviluppo. •  Da “Raccomandazioni e proposte sull’utilizzo del Cloud computing nella pubblica amministrazione”, giugno 2012, http://goo.gl/h7OI8: !  “Le amministrazioni dovrebbero selezionare fornitori di servizi cloud conformi agli standard e alle altre caratteristiche tecnologiche che garantiscano portabilità e interoperabilità dei servizi erogati. L’infrastruttura di un fornitore di servizi cloud deve garantire che i servizi cloud possano essere trasferiti su piattaforme di fornitori differenti ovvero possano eventualmente essere riportati all’interno dell’organizzazione cliente con il minimo di impatto, così da evitare il rischio di legarsi ad un unico cloud provider (il cosiddetto vendor lock-in).” •  Modifica dell’art. 68 del CAD attraverso DL 18/10/2012, convertito in legge il 17/12/2012, cf. http://goo.gl/a9DC1 (art. 9 bis): !  “Ove dalla valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico, secondo i criteri di cui al comma 1-bis, risulti motivatamente l’impossibilita’ di accedere a soluzioni già disponibili all’interno della pubblica amministrazione, o a software liberi o a codici sorgente aperto, adeguati alle esigenze da soddisfare, è consentita l’acquisizione di programmi informatici di tipo proprietario mediante ricorso a licenza d’uso.” Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 43
  • 44. Ma come si usa il Cloud? •  Il tema caldo è, dati i casi d’uso mostrati in precedenza (che presuppongono spesso indipendenza dal vendor, aderenza agli standard, risparmi economici, etc.): Come migrare verso il Cloud computing? •  Una presentazione successiva mostrerà i possibili benefici del Cloud computing vs. l’utilizzo di infrastrutture tradizionali. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 44
  • 45. Migrazione di applicazioni a infrastrutture Cloud •  Obiettivo: passaggio di una applicazione da un data center esistente a una Cloud di riferimento. •  Quali sono i fattori tecnici e di business che portano alla migrazione? Tipicamente: !  Riduzione dei costi " resource pooling, pay-per-use !  “Business agility” " semplificazione del deployment !  Risparmi gestionali " performance (es. piattaforme performanti, auto-scaling), facilità di gestione (es. delega di responsabilità operative) •  Cloud pubbliche o private? Vale quanto detto sopra, in particolare: !  Traffico a livello WAN? (tipicamente costoso) !  Sicurezza? !  Integrazione con altre applicazioni di tipo legacy? (ad es. forte accoppiamento con applicazioni che girano su AS400 o simili) Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 45
  • 46. Quale tipo di migrazione? (SaaS) •  Esistono alternative di tipo SaaS già disponibili attraverso Cloud providers? !  Questa in realtà non è una migrazione ma una trasposizione di applicazioni. Vale la pena comunque di considerarla. !  Anche con un’opzione di tipo SaaS, i dati potrebbero dover essere comunque migrati. !  Attenzione ai costi a lungo termine, dipendenti ad es. da numero di utenti e dalla durata del contratto di tipo SaaS (specialmente nel caso in cui sia stato già effettuato un investimento significativo in un data center). !  Security? (ad es. per dati sensibili ospitati presso un Cloud provider.) Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 46
  • 47. Quale tipo di migrazione? (PaaS) •  E’ adottabile un modello PaaS? !  Ad esempio se l’applicazione è basata su application server standard, come Java EE o .NET. !  Tipicamente il Cloud provider potrebbe fornire anche sistemi di back-end di database (es. SQL-based). !  Attenzione al fatto che l’infrastruttura di application server (e/o i database di back-end) potrebbe essere condivisa con altri utenti (security!) … !  … e al fatto che non tutte le caratteristiche di PaaS necessarie all’applicazione potrebbero essere disponibili presso il Cloud provider. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 47
  • 48. Quale tipo di migrazione? (IaaS) •  Esiste compatibilità hardware e software dell’applicazione con il Cloud provider? !  Es. piattaforme x86-compatibili, sistema operativo XYZ. !  Tipicamente, si ha condivisione delle virtual machines fornite dal Cloud provider sulla stesso hardware fisico tra più utenti (security!). !  Quale scalabilità? Come viene implementato il loadbalancing ad es. in caso di auto-scaling? Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 48
  • 49. Esame di tipiche architetture applicative •  Nelle multi-tiered applications esistono normalmente 3 tiers: !  Data management tier, legato alla gestione dei database (relazionali o meno). !  Business logic tier, realizzato attraverso application platforms come Java EE o .NET. !  Presentation tier, interfacciamento con l’utente o con altri sistemi esterni. •  Se l’applicazione è ben strutturata, potrebbe essere possibile migrare i singoli tier al Cloud in modo indipendente. !  Ad esempio, spostamento della sola parte di presentation sul Cloud. !  Non è detto che questo sia conveniente, cf. ad esempio alto traffico di rete tra i tier. Può essere interessante eseguire un profiling d’uso dell’applicazione per valutare i costi associati. o  Per valutare requirement legati a uso di CPU, di RAM, di storage (es. IOPS) e rete. Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 49
  • 50. La mia applicazione è “cloud-friendly”? •  Applicazioni “cloud-aware”: !  !  !  !  Distribuite Stateless Fail-over in the app Scaling in the app •  Applicazioni “legacy”: !  Client-server !  Monolitiche, senza scalabilità orizzontale !  Fail-over nell’infrastruttura !  Scaling nell’infrastruttura Fonte: VMware Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 50
  • 51. Una analogia: i cagnolini e le mucche •  Le applicazioni “legacy” vengono curate come animali domestici, sono uniche e spesso non rimpiazzabili. •  Le applicazioni “cloud” vengono trattate come mucche in una stalla. Ad esempio quando una mucca si ammala la sostituiamo con una delle tante altre (funzionalmente uguali) che abbiamo a disposizione. Fonte: http://goo.gl/Gx0ly Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 51
  • 52. Il Cloud, dunque… •  “Il Cloud computing non è altro che un termine alla moda per indicare il noto concetto di computer collegati via rete. Una nuvola non è che vapore acqueo.” !  Larry Ellison, co-fondatore e CEO di Oracle Corporation, Settembre 2009 •  “Q: qual è la strategia di Oracle sul Cloud computing? A: Oracle ha due obiettivi sul Cloud computing. Il primo è di assicurarsi che sia a livello di una impresa e pronto per l’adozione […] Il secondo è di supportare sia il Cloud computing pubblico che privato.” !  Oracle Cloud Computing FAQ, Ottobre 2010 •  “La verità è raramente pura, e mai semplice.” !  Oscar Wilde, L’importanza di chiamarsi Ernesto, 1895 Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 52
  • 53. Credits •  Ringraziamenti per discussioni, materiale e contributi vari legati alla realizzazione di questo corso vanno a: !  !  !  !  !  !  Marco Caberletti Enrico Fattibene Stefano Longo Matteo Manzali Valerio Venturi Paolo Veronesi •  Info: Davide.Salomoni@cnaf.infn.it Davide Salomoni Introduzione al Cloud Computing - 19/21 Nov 2013 53