1. Teorie delle comunicazioni di massa
Oltre il senso del luogo
Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Anno accademico 2008-2009
2. Sommario
Corso di Teorie delle comunicazioni di massa
1. Oltre il senso del luogo
1. Oltre il senso del luogo
2. La teoria del medium I media come ambienti culturali
3. Vita quotidiana e rappresentazione
4. Vita quotidiana e rappresentazione: Scena e retroscena
5. Media, situazioni e comportamento
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 2
3. Testi d’esame
Teorie della comunicazione di massa
• Testo obbligatorio:
• Meyrowitz, J. (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media
elettronici sul comportamento sociale, Baskerville, Bologna 1993.
• Letture consigliate
• Mcluhan, M. e Mcluhan, E. (1988), La legge dei media. La nuova
scienza, Edizioni Lavoro, Roma 1994.
• Mcluhan, Marshall (1964), Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore,
Milano.
• Innis H. A. (1950), Impero e comunicazioni, Meltemi, Roma 2001.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 3
4. Oltre il senso del luogo
Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Anno accademico 2008-2009
5. Oltre il senso del luogo
• Joshua Meyrowitz (1985) No Sense of
Place: The Impact of Electronic Media on
Social Behaviour. Oxford University Press.
• Traduzione italiana:
• Baskerville 1995, 609 p., € 24,80.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 5
6. Oltre il senso del luogo
Joshua Meyrowitz
• Professore di “communications”
• Department of Communication
• University of New Hampshire
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 6
7. Oltre il senso del luogo
Raccontare un viaggio
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 7
8. Oltre il senso del luogo
“ In parole povere, la mia tesi fondamentale è che molte
differenze che una volta si percepivano tra individui
appartenenti a diversi “gruppi sociali”, a diversi stati di
socializzazione e a differenti livelli di autorità, erano
sostenute dalla suddivisione degli individui in mondi di
esperienza molto diversi.
”
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 10.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 8
9. Oltre il senso del luogo
Quando è successo?
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 9
10. Oltre il senso del luogo
Cambiamenti nel comportamento
• Il “retroscena” della vita era esibito
• Sesso, droga, …
• Giornalisti e studiosi abbandonano
l’obbiettività
• Meglio esperienze personali e soggettive
• Trattare in modo uniforme persone diverse
• Suore abbandonano la tonaca
• Le segretarie rifiutano di preparare il caffé
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 5-6.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 10
11. Oltre il senso del luogo
Cambiamenti nel comportamento
• “Cultura giovanilistica” che superava le barriere
• Sociali, razziali, nazionali, …
• Partecipazione “in profondità”
• Bambini chiamano per nome i genitori
• Abbandonate vecchie forme di corteggiamento
• «L’autorità centrale sembrava cedere il passo»
• Al “controllo della comunità”
• Sesso, droga, …
• Barbe e capelli lunghi, nudismo, …
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 6.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 11
12. Oltre il senso del luogo
Teorie di riferimento
• Marshall McLuhan
• «Nulla potrebbe essere più lontano dallo spirito della nuova tecnologia di “un
posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto”».
• Erving Goffman
• Tra tutte le cose di questo mondo, l’informazione è la più difficile da
custodire, poiché può essere rubata senza spostarla.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 12
13. Oltre il senso del luogo
Teorie di riferimento: cosa occorre sapere
1. «In che modo i mutamenti nei media possono cambiare l’ambiente
sociale»
• Media Ambiente sociale
2. «In quali modi un cambiamento nell’ambiente sociale può influire sul
comportamento degli individui»
• Ambiente sociale comportamento
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 23-24.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 13
14. Oltre il senso del luogo
Teorie di riferimento: due teorie complementari
1. «Teoria del medium»
• «L’analisi storica e comparata dei differenti ambienti culturali creati dai
diversi mezzi di comunicazione»
2. «Situazionismo»
• «la ricerca sui modi in cui il comportamento sociale viene modellato dalle e
nelle “situazioni sociali”»
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 24.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 14
15. Oltre il senso del luogo
Teorie di riferimento: due teorie complementari
1. «Teoria del medium»
• non spiega perchè i media provochino tali cambiamenti
2. «Situazionismo»
• Non spiega perché le situazioni sociali sono soggette al cambiamento
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 15
16. La teoria del medium
I media come ambienti culturali
Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Anno accademico 2008-2009
17. La teoria del medium
Le teorie degli effetti
“ né il dilagare dei media elettronici, né la diffusa
consapevolezza delle loro possibilità apparentemente
miracolose sono serviti a favorire studi particolarmente
approfonditi sull’impatto di questi nuovi modelli di flusso
informativo sul comportamento sociale. Per esempio, la
stragrande maggioranza degli studi sulla televisione
condotti negli Stati Uniti hanno seguito la tradizione
dominante nelle ricerche sui primi media, concentrando
l’attenzione essenzialmente sul contenuto del messaggio.
”
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 19.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 17
18. La teoria del medium
Le teorie degli effetti
“ La maggior parte degli studi sull’impatto dei media ignora
lo studio dei media in quanto tali. Si studia il contenuto e
il controllo della televisione come si studia il contenuto e il
controllo di giornali, fumetti, film o romanzi. Il mezzo di
comunicazione in quanto tale è considerato un sistema
neutro di erogazione.
”
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 22-23.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 18
19. La teoria del medium
Le teorie degli effetti: la televisione
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 19
20. La teoria del medium
Le teorie degli effetti: la televisione
•Invece di pensare alla conseguenze del contenuto
• Ad esempio: la violenza, contenuti sessisti sul comportamento dei
bambini
1.Lo sviluppo di diverse «concezioni sociali»
• Di infanzia, maturità, “mascolinità, “femminilità”,…
2.Trasformazione della casa e delle «sfere sociali»
• Nuovi modelli d’azione
• Nuove sensibilità o credenze sociali
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 22-23.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 20
21. La teoria del medium
Paragoni: la rivoluzione industriale
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 23 e 30.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 21
22. La teoria del medium
Paragoni: la rivoluzione industriale
•Contano solo i prodotti realizzati dalle nuove macchine?
•Come cambiano?
1. Equilibrio tra vita rurale e urbana
2. La divisione del lavoro
3. Il grado di coesione sociale
4. Struttura della famiglia
5. Sistemi di valori
6. Percezione del tempo e dello spazio
7. Struttura di classe
8. Rapidità del cambiamento sociale
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 23.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 22
23. La teoria del medium
Paragoni: ecologia dei sistemi
“ Contano se aggiungiamo un nuovo fattore a un ambiente
preesistente, il risultato non darà il vecchio ambiente più
un nuovo fattore, ma un nuovo ambiente. Naturalmente,
l’ampiezza del nuovo dipende dalla misura in cui il nuovo
fattore altera le forze significative nel sistema preesistente,
ma il nuovo ambiente è sempre più della somma delle sua
parti.
”
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 30.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 23
24. Vita quotidiana e rappresentazione
Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Anno accademico 2008-2009
25. Vita quotidiana e rappresentazione
The Presentation of Self in Everyday Life
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 26
26. Vita quotidiana e rappresentazione
Palcoscenico
“ Tutto il mondo è come un palcoscenico, noi ci sosteniamo e
ci spendiamo ogni momento in esso, e questo per tutto il
tempo che abbiamo. Ma com’è il palcoscenico e che cosa
sono quelle figure che lo popolano?
”
E. Goffman (1974) Frame Analysis, l'organizzazione dell'esperienza, Armando Editore, Roma 2001, p. 163.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 27
27. Vita quotidiana e rappresentazione
Come la giudichiamo?
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 28
28. Vita quotidiana e rappresentazione
Persona
“ Probabilmente non è un caso che la parola “persona”, nel
suo significato originale, volesse dire maschera. Questo
implica il riconoscimento del fatto che ognuno sempre e
dappertutto, più o meno coscientemente, impersona una
parte... È in questi ruoli che ci conosciamo gli uni gli altri; è
in questi ruoli che conosciamo noi stessi.
”
E. Goffman (1974) Frame Analysis, l'organizzazione dell'esperienza, Armando Editore, Roma 2001, p. 163.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 29
29. Vita quotidiana e rappresentazione
Persona
“ In un certo senso, e in quanto questa maschera rappresenta
il concetto che ci siamo fatti di noi stessi – il ruolo di cui
cerchiamo di essere all’altezza –, questa maschera
rappresenta il nostro vero “io”, l’io che vorremmo essere.
Alla fine la concezione del nostro ruolo diventa una
seconda natura e parte integrante della nostra personalità.
Entriamo nel mondo come individui, acquistiamo un
carattere e diventiamo persone.
”
E. Park cit. in E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969p. 31.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 30
30. Vita quotidiana e rappresentazione
Performance?
• Rappresentazioni teatrali
• Numeri di varietà
• Il balletto
• Musica d’orchestra
• Concerto
• Competizioni
• Gare
• E se vengono fatte in casa?
E. Goffman (1974) Frame Analysis, l'organizzazione dell'esperienza, Armando Editore, Roma 2001, p. 164.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 31
31. Vita quotidiana e rappresentazione
Performance? /2
• Cerimonie private
• Nozze
• Battesimi
• Funerali
• Conferenze e discorsi in pubblico
• Presentazioni in ambito lavorativo
E. Goffman (1974) Frame Analysis, l'organizzazione dell'esperienza, Armando Editore, Roma 2001, p. 164.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 32
32. Vita quotidiana e rappresentazione
La vita quotidiana come rappresentazione
1. Prospettiva:
• Rappresentazione teatrale
2. Principi
• Drammaturgici
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 9.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 33
33. Vita quotidiana e rappresentazione
Una rappresentazione
“ Tutta quell’attività svolta da un partecipante in una
determinata occasione e volta in qualche modo ad
influenzare uno qualsiasi degli altri partecipanti.
”
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 26.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 34
34. Vita quotidiana e rappresentazione
La vita quotidiana come rappresentazione
• «Prenderò in esame il modo in cui un individuo»
1. Presenta agli altri
• se stesso
• e le sue azioni
2. Il modo in cui guida e controlla le impressioni
• che costoro si fanno di lui
3. Il genere di cose
• che può
• e non può fare
• Mentre svolge la sua rappresentazione in presenza
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 11-15.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 35
35. Vita quotidiana e rappresentazione
La vita quotidiana come rappresentazione
1. Si esprime
2. Controlla le impressioni
3. Segue regole
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 11-15.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 36
36. Vita quotidiana e rappresentazione
Si esprime: come fa?
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 37
37. Vita quotidiana e rappresentazione
La vita quotidiana come rappresentazione
1. Si esprime
a. Si esprime intenzionalmente
b. «Lascia trasparire»
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 12
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 38
38. Vita quotidiana e rappresentazione
La vita quotidiana come rappresentazione
1. Si esprime
a. Si esprime intenzionalmente
b. «Lascia trasparire»
• «Spiccato carattere teatrale e contestuale»
• Genere non verbale
• «presumibilmente non intenzionale»
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 12-15.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 39
39. Vita quotidiana e rappresentazione
La vita quotidiana come rappresentazione
1. Si esprime
2. Controlla le impressioni
3. Segue regole
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 12-15.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 40
40. Vita quotidiana e rappresentazione
Interazione faccia a faccia o incontro
“ L’influenza reciproca che individui che si trovano
nell’immediata presenza altri esercitano gli uni sulle
azioni degli altri..
”
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 26.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 43
41. Vita quotidiana e rappresentazione
Rappresentazione in buona o mala fede
• Buona fede • Mala fede
• Ci crede • Non ci crede
• È completamente assorbito • Ha altri fini
• dalla propria • È cinico
recitazione • Può provar piacere
• È sinceramente convinto nell’inganno
• sia la realtà • Può farlo a fin di
bene
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 26.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 44
42. Vita quotidiana e rappresentazione
Scena e retroscena
Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Anno accademico 2008-2009
43. Vita quotidiana e rappresentazione
Facciata (front)
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 47
44. Vita quotidiana e rappresentazione
Rappresentazione
“ Tutta quell’attività di un individuo che si svolge durante
un periodo caratterizzato dalla sua continua presenza
dinnanzi a un particolare gruppo di osservatori e tale da
avere una certa influenza su di essi.
”
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 33.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 48
45. Vita quotidiana e rappresentazione
Facciata
“ Sarà opportuno classificare come «facciata» quella parte
della rappresentazione dell’individuo che di regola
funziona in maniera fissa e generalizzata allo scopo di
definire la situazione per quanti la stanno osservando. La
facciata costituisce quindi l’equipaggiamento espressivo
di tipo standardizzato che l’individuo impiega
intenzionalmente o involontariamente durante la propria
rappresentazione.
”
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 33.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 49
46. Vita quotidiana e rappresentazione
Facciata: come ci si comporta?
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 50
47. Vita quotidiana e rappresentazione
Facciata: routines
• Per ogni facciata esistono
a. Ambientazione
b. Aspetto
c. Maniera
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 34-42.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 51
48. Vita quotidiana e rappresentazione
Facciata: routines
a. Ambientazione
• Mobilio, ornamenti, equipaggiamento fisico, dettagli di sfondo
Forniscono scenario e arredi
b. Aspetto
c. Maniera
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 34-42.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 52
49. Vita quotidiana e rappresentazione
Facciata: routines
a. Ambientazione
b. Aspetto
c. Maniera
• Vestiario, sesso, età, distintivi di rango o carica, taglia, aspetto,
portamento, espressione del viso, modo di parlare, …
Formano la «facciata personale»
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 34-42.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 53
50. Vita quotidiana e rappresentazione
Facciata: routines
a. Ambientazione
b. Aspetto
• Suggeriscono lo status dell’attore
• informano sulla «condizione rituale» (temporanea)
• Es.: Attività sociale ufficiale, attività ricreativa, …
c. Maniera
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 34-42.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 54
51. Vita quotidiana e rappresentazione
Facciata: routines
a. Ambientazione
b. Aspetto
c. Maniera
• Segnala il «ruolo interattivo» che l’attore pensa di svolgere
Messaggio di relazione (Pragmatica)
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 34-42.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 55
52. Vita quotidiana e rappresentazione
Facciata: le routines devono essere coerenti?
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 34-42.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 56
53. Vita quotidiana e rappresentazione
Facciata: routines
“ Quando un attore assume un determinato ruolo sociale
generalmente scopre che a questo è già stata assegnata
una particolare facciata. […] Dato che di solito le facciate
sono scelte e non create, è probabile che sorgano difficoltà
quando coloro che svolgono un determinato compito sono
obbligato a scegliersene una adatta fra le molte disponibili
e fra loro diverse.
”
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 39-40.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 57
54. Vita quotidiana e rappresentazione
Facciata
• Si istituzionalizza
• Assume significato
• Assume stabilità
Diventa “rappresentazione collettiva”
• Si standardizza
• Raramente sono originali
• Non sempre sono del tutto appropriate
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 34-42.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 58
55. Vita quotidiana e rappresentazione
Facciata: tanti “io sociali”
“ … in pratica possiamo dire che egli ha tanti diversi «io
sociali» quanti sono i gruppi di persone della cui opinione
si preoccupa. una adatta fra le molte disponibili e fra loro
diverse. Generalmente egli mostra un diverso aspetto di
sé ad ognuno di questi diversi gruppi diversi.
”
W. James cit. in E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 60.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 59
56. Vita quotidiana e rappresentazione
Retroscena
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 61
57. Vita quotidiana e rappresentazione
Retroscena
• Dove
• Compaiono fatti soppressi nella facciata
• Si creano illusioni e impressioni
• Si possono custodire
• Arredi scenici
• Repertori di azioni e personaggi
• Si possono nascondere
• gli equipaggiamenti necessari a un cerimoniale
• Cose che il pubblico avrebbe potuto ricevere
• L’equipe può «ripassare la sua rappresentazione»
L’attore può rilassarsi e «uscire dal suo ruolo»
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 132-3.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 62
58. Vita quotidiana e rappresentazione
Retroscena
“ Nei confronti di una data rappresentazione il retroscena
può essere definito come il luogo dove l’impressione
voluta dalla rappresentazione stessa è scientemente e
sistematicamente negata.
”
W. James cit. in E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 133.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 63
59. Vita quotidiana e rappresentazione
Definizione delle situazioni e cornici
J. B. Thompson (1995), Mezzi di comunicazione e modernità. Una teoria sociale dei media, Il Mulino, Bologna
1998.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 64
60. Vita quotidiana e rappresentazione
Definizione della situazione: la prima impressione
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 22.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 65
61. Vita quotidiana e rappresentazione
Definizione della situazione: la prima impressione
“ Sembra che un individuo sia più libero di scegliere il tipo
di trattamento che egli intende chiedere ed offrire agli altri
presenti al principio di un incontro, che non di cambiarlo,
una volta che l’interazione è in atto.
”
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 21.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 66
62. Vita quotidiana e rappresentazione
Cosa dovete sapere se vi invitano ad una festa?
E. Goffman (1959) La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, p. 22. Meyrowitz, p. 71.
Bozze delle illustrazioni per l'edizione de quot;I Promessi sposiquot; del 1840 / n. 009 A cura di G. Mura e M, Losacco.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 67
63. Vita quotidiana e rappresentazione
Definizione della situazione: teorema di Thomas
“
Se gli uomini definiscono reali le situazioni esse saranno
reali nelle loro conseguenze.
”
William Thomas, Florian Znaniecki, Il contadino polacco in Europa e in America.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 68
64. Media, situazioni e comportamento
Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Anno accademico 2008-2009
65. Media, situazioni e comportamento
È il luogo ad influenzare il comportamento?
“ Ci si può chiedere se gli ambienti comportamentali
debbano essere necessariamente dei luoghi. Cioè, è
davvero il luogo ad essere tanto determinante per il
comportamento o è invece un’altra cosa, tradizionalmente
legata al luogo e perciò confusa con esso?
”
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 59.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 78
66. Media, situazioni e comportamento
Informazione sociale
“ Le barriere che si frappongono alla percezione. […]
La natura dell’interazione non è determinata dall’ambiente
fisico in quanto tale, ma dai modelli di flusso informativo.
In effetti, l’analisi della definizione della situazione può
essere totalmente staccata dal problema della presenza
fisica diretta e concentrare il nostro interesse unicamente
sull’accesso all’informazione.
”
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 59-60.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 80
67. Media, situazioni e comportamento
Modelli di accesso all’informazione
• Includere gli «incontri mediati»
• Situazione <> incontri faccia a faccia
• Tempo determinato
• Spazio determinato
• Nozione più vasta e inclusiva di
• Modelli di accesso all’informazione
• Informazione «informazione sociale»
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 60.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 81
68. Media, situazioni e comportamento
Informazione sociale
“ Tutto ciò che gli individui sono in grado di conoscere sul
comportamento e le azioni proprie e degli altri. […]
Questo tipo di informazione costituisce la sostanza di
notizie, chiacchiere, campagne politiche, corteggiamenti,
nonché di tutti i rapporti e gli incontri personali e
professionali. Essa costituisce il significato nascosto di gran
parte dell’educazione primaria. Questa informazione è
profondamente legata al comportamento sociale,
all’accesso ai nostri reciproci comportamenti sociali.
”
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 60-1.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 82
69. Media, situazioni e comportamento
Modelli di accesso all’informazione: al teatro
• Diverso accesso all’informazione
• Tra chi
• è al centro e
• chi è ai lati
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 63.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 86
70. Media, situazioni e comportamento
Non vogliamo!
“ Se in precedenza si rispondeva a questi interrogativi
controllando l’ambiente fisico, oggi occorre tener conto
anche dell’ambiente dei media.
”
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 64.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 91
71. Media, situazioni e comportamento
Perché non cambiano?
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 92
72. Media, situazioni e comportamento
Non vogliamo!
“ In ogni momento della nostra vita, da qualche parte
accadono cose che potrebbero farci arrabbiare,
coinvolgerci, convogliare le nostre energie e risvegliare i
nostri sentimenti. Reagire o fare qualcosa davanti a tutti gli
eventi che ci sono accessibili fisicamente e visivamente,
sarebbe un compito impossibile nella durata normale della
vita di un individuo.
”
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 66.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 93
73. Vita quotidiana e rappresentazione
Situazioni e comportamento
• … e delle emozioni
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 65-69.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 94
74. Media, situazioni e comportamento
Fusione delle situazioni
• Azioni modellate per adeguarsi a nuovi ambienti sociali:
nuovi comportamenti
nuovi significati sociali
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 71-75.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 95
75. Media, situazioni e comportamento
Fusione delle situazioni: definizioni
1.I modelli di comportamento si suddividono in tante singole definizioni
Per «quanti sono i singoli ambienti»
2.Quando due o più ambienti si fondono, le loro singole definizioni si
fondono
in una nuova definizione
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 71-75.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 96
76. Media, situazioni e comportamento
Fusione delle situazioni
“ Forse uno dei motivi per cui i teorici delle situazioni e dei
ruoli hanno avuto la tendenza a considerare abbastanza
stabili le situazioni sociali, è la rarissima eventualità di un
improvviso e massiccio cambiamento nell’assetto di porte
e pareti, nella configurazione di una città o in altre
strutture architettoniche e geografiche.
”
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 64.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 97
77. Media, situazioni e comportamento
Fusione delle situazioni: due situazioni
• Situazioni a corto termine
• Rotture temporanee
Imbarazzo, confusione e frantumazione
• Situazioni a lungo termine
• Cambiamenti duraturi
Nuovi modelli di comportamento
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 71-75.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 100
78. Media, situazioni e comportamento
Come cambiano?
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 101
79. Media, situazioni e comportamento
Come cambiano?
“ Ma cosa avviene esattamente della definizione delle
vecchie situazioni quando cambiano i modelli delle
situazioni? Quando le situazioni si fondono o si dividono
per lunghi periodi di tempo, assumiamo modelli di
comportamento compretamente nuovi o ci limitiamo a
sommare i nuovi modelli ai vecchi – o a salvare un certo
numero di vecchi modelli?
”
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 71.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 102
80. Media, situazioni e comportamento
Come cambiano?
1. I modelli di comportamento si suddividono
• in tante singole definizioni
• quanti sono i singoli ambienti
2. Quando due o più ambienti si fondono
• Le loro singole definizioni si sommano
• In una nuova definizione
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 75.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 103
81. Media, situazioni e comportamento
Come cambiano?
• Meno spazio per le prove (retroscena)
Spettacolo in palcoscenico assomiglia ad una «prova estemporanea da
retroscena
Nasce lo “spazio intermedio”
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 76-77.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 105
82. Media, situazioni e comportamento
Spazio intermedio
“ Per adattarsi, il bravo attore riadatta il suo ruolo sociale in
modo da renderlo coerente con le nuove informazioni
disponibili al pubblico. Il modello da spazio intermedio o
da palcoscenico laterale contiene elementi dei due
precedenti comportamenti da scena e da retroscena, ma
non contiene i loro estremi.
”
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 77.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 106
83. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i
media
Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Anno accademico 2008-2009
84. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
Tre grandi categorie
1.Identità di gruppo
• i ruoli di affiliazione o dell’”essere”
2.Socializzazione
• i ruoli di transizione o del “divenire”
3.Gerarchia
• i ruoli di autorità
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 85.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 109
85. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
Tre variabili
a.L’accesso relativo alla informazione sociale
b.La distinzione tra scena e retroscena
c.L’accesso ai luoghi fisici
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 87.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 110
86. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
1. Identità di gruppo
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 87.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 111
87. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
1. Identità di gruppo
a.L’accesso relativo alla informazione sociale
• Costruzione di “noi” vs. “loro”
• Es. viaggiatori nello scompartimento,
• medici e infermiere,
• rapiti
b.La distinzione tra scena e retroscena
c.L’accesso ai luoghi fisici
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 87.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 112
88. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
1. Identità di gruppo
a.L’accesso relativo alla informazione sociale
b.La distinzione tra scena e retroscena
• Nella stessa squadra (equipe)
• Si conosce insieme scena e retroscena
• Fanno “fronte” comune
c.L’accesso ai luoghi fisici
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 87.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 113
89. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
1. Identità di gruppo
a.L’accesso relativo alla informazione sociale
b.La distinzione tra scena e retroscena
c.L’accesso ai luoghi fisici
• Ci si isola nello stesso luogo
• Es.: campi estivi, ritiri, …
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 87.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 114
90. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
2. Socializzazione
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 95-99.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 115
91. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
2. Socializzazione
a.L’accesso relativo alla informazione sociale
• «Ve lo diremo quando sarete più grandi»
• «Accesso graduale alle informazioni di gruppo»
• Riti di passaggio
b.La distinzione tra scena e retroscena
c.L’accesso ai luoghi fisici
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 95-99.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 116
92. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
2. Socializzazione
a.L’accesso relativo alla informazione sociale
b.La distinzione tra scena e retroscena
• Socializzazione lenta e progressiva
• Si scoprono tardi “i segreti”
c.L’accesso ai luoghi fisici
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 95-99.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 117
93. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
2. Socializzazione
a.L’accesso relativo alla informazione sociale
b.La distinzione tra scena e retroscena
c.L’accesso ai luoghi fisici
• Cambiamenti o passaggi di status
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 95-99.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 118
94. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
3. Gerarchia
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 95-99.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 119
95. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
3. Gerarchia
•Autorità è fondata su
• “Rappresentazione”
• attrazione
• Non su presenza o comando
• «La volontà di seguire da parte del seguace» (Edelman)
•Non si “possiede”
• Si fonda su interazioni e rituali
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 95-99.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 120
96. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
3. Gerarchia
a.L’accesso relativo alla informazione sociale
• Accesso esclusivo alla conoscenza tecnica (e dell’informazione sociale)
• Es. medico-paziente, farmacista-paziente,
b.La distinzione tra scena e retroscena
c.L’accesso ai luoghi fisici
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 101-110.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 121
97. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
3. Gerarchia
“ L’autorità cresce quando i sistemi informativi sono isolati;
l’autorità si indebolisce quando i sistemi informativi si
fondono. […] Perciò, più un mezzo di comunicazione
tende a separare le conoscenze dei vari individui in una
società, più darà luogo a molti gradi gerarchici.
”
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 104-5.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 122
98. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
3. Gerarchia
a.L’accesso relativo alla informazione sociale
b.La distinzione tra scena e retroscena
• L’autorità tende a nascondere i retroscena
• Mantenerle in una dimensione innata, trascendente
• Netta separazione tra «comportamenti personali e azioni pubbliche»
c.L’accesso ai luoghi fisici
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 101-110.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 123
99. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
3. Gerarchia
a.L’accesso relativo alla informazione sociale
b.La distinzione tra scena e retroscena
c.L’accesso ai luoghi fisici
• Isolamento fisico (separazione netta dei luoghi)
• Inaccessibilità sociale
• Es.: uffici o piani dei dirigenti delle aziende, posizioni a tavola,
controllo dello sguardo
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 101-110.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 124
100. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
Tv e libro
www.foothilltech.org/ccrouch/photography/gallery_images/life/pages/lee%20harvery%20oswald%20shot.htm
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 125
101. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
Tv e libro
“ Quando sparò a Lee Oswald, Jack Ruby era circondato da
presso da poliziotti paralizzati dalle telecamere.
”
McLuhan in J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento
sociale, Baskerville, Bologna 1993, p. 70.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 126
102. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
Tv e libro
•Differenze tra «situazioni scritte» e «situazioni elettroniche»
a.L’accesso relativo alla informazione sociale
• In che misura il medium tende a separare o a unire tipi diversi di individui
in mondi informativi simili o diversi?
b.La distinzione tra scena e retroscena
• In che misura il medium permette grandi distinzioni tra comportamenti da
“retroscena” privati o informali e comportamenti da “ribalta” pubblici e
formali?
c.L’accesso ai luoghi fisici
• Fino a che punto il medium rafforza o indebolisce il tradizionale rapporto
tra situazioni sociali e collocazioni fisiche?
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 115.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 127
103. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
Dalla scrittura alle situazioni elettroniche
a.L’accesso relativo alla informazione sociale
• Fusione delle sfere pubbliche
b.La distinzione tra scena e retroscena
• Confini sfumati tra pubblico e privato
c.L’accesso ai luoghi fisici
• La separazione tra luogo sociale e luogo fisico
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 128
104. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
Dalla scrittura alle situazioni elettroniche
1.Identità di gruppo
• Fusione tra maschile e femminile
2.Socializzazione
• Confusione tra infanzia e maturità
3.Gerarchia
• L’eroe politico come uomo comune
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 129
105. Perché cambiano i ruoli quando cambiano i media
2. Socializzazione: confusione tra infanzia e maturità
•Bambini maturi e adulti infantili
• Abbigliamento separato
• Linguaggi specifici
• Argomenti tabù
• Minore disponibilità al sacrificio dei genitori (Dink)
• Diritti e colpe dei minori
J. Meyrowitz (1985), Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale,
Baskerville, Bologna 1993, p. 374.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 134