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Parte II Domanda e offerta: come funzionano i mercati
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Parte II Domanda e offerta: come
funzionano i mercati / Contenuti
• Capitolo 4
• LE FORZE DI MERCATO DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA
• Capitolo 5
• L’ELASTICITÀ E LE SUE APPLICAZIONI
• Capitolo 6
• DOMANDA, OFFERTA E POLITICHE ECONOMICHE
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Cap. 4 Mercato e Concorrenza
• Un mercato è l’insieme dei venditori e dei compratori di un determinato bene o
servizio: il gruppo dei compratori determina la domanda, quello dei venditori ne
stabilisce l’offerta
• Domanda e Offerta sono le due parole che gli economisti usano di più per
rappresentare le forze che fanno funzionare le economie di mercato, che
determinano la quantità venduta di ciascun bene e il relativo prezzo di vendita
• I termini domanda e offerta si riferiscono al comportamento degli individui e delle
imprese che interagiscono in un mercato concorrenziale
• Gli economisti usano il termine mercato concorrenziale per indicare un mercato nel
quale operano molti compratori e venditori, dove ciascuno di loro ha un impatto
irrilevante sul prezzo di mercato
• Il prezzo e la quantità venduta di un bene non sono determinati da un singolo
compratore o venditore, bensì dall’interazione di tutti i compratori e tutti i venditori
nel mercato
• Il mercato è fortemente concorrenziale, ogni venditore sa che il proprio prodotto si
distingue per qualche aspetto da altri prodotti simili, e ogni compratore sa di poter
scegliere tra molti venditori
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4 Ipotesi e 2 Corollari della
Concorrenza Perfetta
1. Ipotesi di molteplicità e free entry: non esistono barriere d’entrata ne
di uscita
2. Ipotesi di assenza di potere i mercato: ne venditori ne compratori
possono esercitare individualmente influenza sul prezzo e sulla quantità
di equilibrio
3. Ipotesi di uniformità del prodotto: il prodotto è omogeneo
4. Ipotesi di informazione simmetrica: tutti i partecipanti conoscono tutte
le informazioni relative al mercato ed alle caratteristiche del prodotto
5. Corollario: Legge del Prezzo Unico = al prezzo di mercato
compratori e venditori possono comprare e vendere tutto ciò che
vogliono
6. Corollario: compratori e venditori senza eccezione sono tutti price-
takers = prenditori di prezzo = prezzo-accettanti = tomadores de
precio = precio-aceptantes
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➔ 2 Caratteristiche Concorrenza
Perfetta
1. I prodotti offerti in vendita sono uguali gli uni agli altri
(omogenei = perfettamente sostituibili gli uni agli altri)
2. I compratori e venditori sono talmente numerosi da non
poter influenzare singolarmente il prezzo di mercato
A. Poiché compratori e venditori in un mercato perfettamente
concorrenziale devono accettare il prezzo determinato dal
mercato, si dice che «subiscono» il prezzo o che sono price takers
B. Al prezzo di mercato i compratori possono comprare tutto ciò che
desiderano e i venditori possono vendere la quantità che vogliono
vendere
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La curva di domanda: la relazione tra
prezzo e quantità domandata
• La quantità domandata di un bene è la quantità di quel bene che i compratori vogliono
acquistare
• Fattori che determinano la quantità domandata di un bene:
• Il prezzo di mercato
• Il reddito dei consumatori
• Il prezzo dei beni collegati
• I gusti dei consumatori
• Le aspettative dei consumatori
• Il prezzo del bene gioca un ruolo fondamentale
• La relazione tra quantità domandata e prezzo ha una validità talmente universale che gli
economisti la definiscono legge della domanda: principio secondo cui a parità di altre
condizioni, la quantità domandata di un bene diminuisce all’aumentare del suo prezzo, e
aumenta al diminuire del suo prezzo
• La curva di domanda è la rappresentazione grafica della relazione tra il prezzo di un bene e la
quantità domandata e ha pendenza negativa perché, a parità di altre condizioni, a una
diminuzione del prezzo corrisponde un aumento della quantità domandata
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Domanda di mercato e domanda
individuale
• Per analizzare il funzionamento di un mercato, dobbiamo
determinare la domanda di mercato, che corrisponde alla
somma di tutte le domande individuali di un dato bene o
servizio
• La curva di domanda di mercato descrive la variazione della
quantità domandata totale di un bene al variare del prezzo
del bene stesso, a parità di tutti gli altri elementi che possono
influenzare la quantità del bene che i consumatori
desiderano acquistare
• DOMANDA MERCATO = ∑ domande individuali
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Gli spostamenti della curva di domanda
• A parità di tutte le altre condizioni la curva di domanda non
rimane necessariamente stabile nel tempo: se accade qualcosa
che modifica la quantità domandata totale ad ogni dato prezzo,
la curva di domanda si sposta
• Qualsiasi cambiamento che faccia aumentare la quantità
domandata totale di un bene a ogni dato prezzo provoca uno
spostamento verso destra della curva di domanda, ed è detto
espansione o aumento della domanda.
• Qualsiasi cambiamento che riduca la quantità domandata totale a
ogni dato prezzo provoca uno spostamento della domanda verso
sinistra della curva di domanda ed è detto contrazione o riduzione
della domanda.
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variabili che possono provocare
spostamenti della curva di domanda
• Il reddito:
• Se il reddito diminuisce, gli individui hanno meno capacità di spesa e, probabilmente,
spendono meno per l’acquisto di alcuni, se non di tutti, i beni
• Se la domanda di un bene diminuisce al diminuire del reddito, si dice che il bene in
questione è un bene normale
• Se la domanda di un bene aumenta al diminuire del reddito, ci troviamo di fronte a un
bene inferiore
• Il prezzo di beni correlati:
• quando la diminuzione del prezzo di un bene provoca una riduzione della domanda di un
altro bene, si dice che i due beni sono sostituti
• quando la diminuzione del prezzo di un bene induce un aumento della domanda di un
altro bene si dice che i due beni sono complementari
• Preferenza e Aspettative Individuali e Razionali
• Numerosità dei Compratori
• Il prezzo del bene non determina spostamenti della sua curva di domanda ma
solo spostamenti lungo la curva
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due modi per ridurre la quantità
domandata di sigarette
• Se un avvertimento stampato sul pacchetto delle sigarette convince
i fumatori a ridurre la domanda di sigarette a ogni dato livello di
prezzo, la curva di domanda di sigarette si sposta verso sinistra
• Nella parte (a) la curva di domanda si sposta da D1 a D2
• Al prezzo di 2 euro al pacchetto, la quantità domandata passa da 20
a 10 sigarette al giorno, come evidenziato dallo spostamento dal
punto A al punto B
• Invece, se viene aumentata l’imposta che grava sulle sigarette, la
curva di domanda non si sposta
• Si osserva invece un movimento verso un punto differente sulla
medesima curva
• Nella parte (b), quando il prezzo del pacchetto di sigarette passa da
2 a 4 euro, la quantità domandata diminuisce da 20 a 12 sigarette al
giorno, come illustrato dal movimento dal punto A al punto C
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La curva di offerta: la relazione tra
prezzo e quantità offerta
• La quantità offerta di un bene o di un servizio è la quantità che i venditori vogliono e
possono vendere
• Fattori che determinano la quantità offerta:
• Il prezzo di mercato
• La tecnologia di produzione
• Il prezzo e la dotazione di fattori di produzione
• Le aspettative degli imprenditori
• Il numero di produttori/venditori
• Anche in questo caso il ruolo principale è svolto dal prezzo
• La relazione tra prezzo e quantità offerta è detta legge dell’offerta: a parità di altre
condizioni, se il prezzo di un bene aumenta, aumenta anche la quantità offerta; e
se il prezzo diminuisce, diminuisce anche la quantità offerta
• La curva che esprime la relazione tra prezzo e quantità offerta è detta curva di
offerta: tale curva ha pendenza positiva poiché, a parità di altre condizioni, a prezzi
più elevati corrisponde una quantità offerta maggiore
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Offerta di mercato e offerta individuale
• Per analizzare il funzionamento di un mercato, dobbiamo
determinare l’offerta di mercato, che corrisponde alla somma
di tutte le offerte individuali di un dato bene o servizio
• La curva di offerta di mercato descrive la variazione della
quantità offerta totale di un bene al variare del prezzo del
bene stesso, a parità di tutti gli altri elementi che possono
influenzare la quantità del bene che i produttori desiderano
vendere
• OFFERTA MERCATO = ∑ offerte individuali
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Gli spostamenti [lungo la] o [della]
curva di offerta
1. Spostamento lungo l’offerta: Variazioni della quantità offerta, tale per
cui il movimento è causato dalla variazione nel prezzo di mercato del
prodotto
2. Spostamento della curva dell’offerta: Variazione dell’offerta, tale per
cui lo spostamento è causato dalla variazione di una qualsiasi delle
determinanti diverse dal prezzo
A. Nel derivare la curva di offerta di mercato si ipotizza che tutti i fattori diversi da
prezzo e quantità rimangano costanti
B. Di conseguenza, al variare di uno qualunque di tali fattori la curva di offerta si
sposta
C. Qualsiasi cambiamento che faccia aumentare la quantità offerta a ogni dato
prezzo provoca uno spostamento verso destra della curva di offerta, ed è
chiamato espansione o aumento dell’offerta
D. Analogamente, qualunque cambiamento che riduca la quantità offerta a ogni
dato prezzo provoca uno spostamento verso sinistra della curva di offerta, ed è
detto contrazione o riduzione dell’offerta
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L’interazione di domanda e offerta ➔
L’Equilibrio di Mercato
• Il termine equilibrio definisce una situazione nella quale è assente qualsiasi tendenza
endogena al cambiamento
• Esiste un punto in cui le due curve si intersecano
• Questo punto è detto equilibrio del mercato
• L’equilibrio è quindi quella situazione in cui il prezzo di mercato ha raggiunto il livello per il
quale la quantità domandata è uguale alla quantità offerta
• Il prezzo corrispondente al punto di intersezione è il prezzo di equilibrio, e la quantità
corrispondente è la quantità di equilibrio
• L’equilibrio si definisce come una condizione di stabilità, un punto nel quale non ci sono forze
che agiscono a favore di un cambiamento: questo vale anche per l’equilibrio del mercato,
dove l’equilibrio è determinato dall’intersezione tra curva di domanda e curva di offerta, la c.d.
Forbice Marshaliana
• Al prezzo di equilibrio, la quantità del bene che i compratori vogliono e possono acquistare è
esattamente uguale alla quantità del bene che i venditori vogliono e possono vendere
• Il prezzo di equilibrio viene a volte definito prezzo di mercato perché, in corrispondenza di
questo valore, tutti i soggetti attivi sul mercato sono soddisfatti
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Disequilibrio
• L’interazione di compratori e venditori spinge naturalmente il
mercato verso l’equilibrio di domanda e offerta
• Tale affermazione è visibile in quei casi in cui il prezzo di mercato
non è uguale al prezzo di equilibrio e quindi in situazioni di
disequilibrio
• Esistono infatti casi in cui l’equilibrio viene a mancare e per i quali
si potranno avere:
A. Un eccesso di offerta: situazione in cui la quantità offerta è maggiore di
quella domandata → il prezzo di mercato è più alto del prezzo di
equilibrio e quindi i produttori non riescono a vendere tutto quanto
vorrebbero a quel prezzo
B. Un eccesso di domanda: situazione in cui la quantità domandata è
maggiore di quella offerta → Il prezzo di mercato è inferiore al prezzo di
equilibrio e i consumatori non riescono ad acquistare tutto quanto
vorrebbero a qual prezzo
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Un procedimento in tre fasi per
analizzare le variazioni di equilibrio
• Il prezzo e la quantità di equilibrio dipendono dalla posizione delle
curve di offerta e di domanda: se si verifica un evento che
provoca uno spostamento di una delle due curve, il punto di
equilibrio cambia, e quindi cambiano anche il prezzo e la quantità
scambiata tra compratori e venditori
• Nell’analizzare l’effetto di un dato evento sul mercato, si adotta un
procedimento in tre fasi:
1. Stabilire se l’evento provoca uno spostamento della curva di
domanda o di quella di offerta (o di entrambe)
2. Stabilire in quale direzione si sposta la curva
3. Utilizzare il grafico di domanda e offerta per verificare come lo
spostamento influenza il prezzo e la quantità di equilibrio
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Un cambiamento dell’equilibrio dovuto
allo spostamento della domanda
• Ipotizziamo che l’estate sia particolarmente calda: cosa
accade al mercato del gelato?
1. Il caldo influisce sulla curva di domanda modificando le
preferenze degli individui: le alte temperature influenzano la
quantità di gelato che ognuno desidera acquistare a ogni dato
prezzo → La curva di offerta non cambia, perché il caldo non
influenza direttamente le imprese produttrici di gelato
2. Il caldo induce gli individui a voler mangiare più gelato, quindi
la curva di domanda si sposta verso destra
3. Al prezzo di 2,00 euro c’è un eccesso di domanda di gelato, e
questa penuria induce i produttori di gelato ad aumentare i
prezzi → il caldo fa aumentare sia il prezzo del gelato sia la
quantità acquistata e venduta
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Un cambiamento dell’equilibrio dovuto
allo spostamento dell’offerta
• Ipotizziamo che, durante l’estate seguente, un uragano distrugga
una parte del raccolto di zucchero dell’America meridionale,
spingendo verso l’alto il prezzo dello zucchero. Qual è l’impatto di
questo evento sul mercato del gelato?
1. La variazione del prezzo dello zucchero, un fattore impiegato nella
produzione di gelato, agisce sulla curva di offerta: facendo aumentare
il costo di produzione del gelato, riduce la quantità che le imprese
producono e vendono a ogni dato prezzo → La curva di domanda non
cambia
2. La curva di offerta si sposta verso sinistra, perché, a ogni dato
prezzo, le imprese nel loro complesso possono e vogliono produrre
una quantità di gelato inferiore
3. La riduzione dell’offerta provoca un aumento del prezzo e quindi una
riduzione della quantità domandata
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Cambiamento dell’equilibrio dovuto a
spostamenti simultanei di entrambe le
curve
• Ipotizziamo un estate torrida e un uragano
1. La domanda per gelato aumenta ma l’offerta di gelato
diminuisce
2. La curva di domanda si sposta verso destra mentre la curva di
offerta si sposta verso sinistra
3. Dipendendo dalla dimensione relativa degli spostamenti delle
curve di domanda e di offerta si possono avere due risultati
possibili
A. Entrambi prezzo e quantità di equilibrio aumentano per che lo
spostamento della domanda (aumento) è molto più cospicuo
B. Il prezzo di equilibrio aumenta ma la quantità di equilibrio diminuisce
per che lo spostamento (riduzione) dell’offerta è molto più ingente
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Cap 5 L’Elasticità e le sue Applicazioni
• Per misurare quanto la domanda reagisca a variazioni delle sue determinanti,
gli economisti ricorrono al concetto di elasticità
• L’elasticità misura la variazione percentuale di una variabile al variare del 1% di
un'altra variabile
• È un concetto matematico utilizzato un molte scienze
• In economia l’elasticità misura la reazione di compratori e venditori alle
variazioni nelle condizioni di mercato
• Essendo un numero puro (che prescinde dalle unita di misura), consente di
confrontare gli effetti di una medesima variazione del mercato su beni diversi
• Esistono vari tipi di elasticità:
• Elasticità della domanda rispetto il prezzo
• Elasticità ella domanda rispetto il reddito
• Elasticità dell’offerta rispetto al prezzo
• Elasticità incrociata
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Calcolare l’elasticità della domanda al
prezzo
• Equazione Analitica:
✓𝑬𝑷
𝑸𝑫𝒐𝒎𝒂𝒏𝒅𝒂
=
𝒅𝑸
𝒅𝑷
∗
𝑷
𝑸
=
𝚫𝑸
𝚫𝑷
∗
𝑷
𝑸
• Rapporto fra Variazioni Percentuali:
✓𝑬𝒍𝒂𝒔𝒕𝒊𝒄𝒊𝒕à𝑷𝒓𝒆𝒛𝒛𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑫𝒐𝒎𝒂𝒏𝒅𝒂 =
𝑽𝒂𝒓𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆%𝑸𝒖𝒂𝒏𝒕𝒊𝒕à
𝑽𝒂𝒓𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆%𝑷𝒓𝒆𝒛𝒛𝒐
=
ൗ
ൗ
(𝑸𝟐−𝑸𝟏)
𝑸𝟏
ൗ
(𝑷𝟐−𝑷𝟏)
𝑷𝟏
• Metodo del Punto Medio:
✓𝑬𝒍𝒂𝒔𝒕𝒊𝒄𝒊𝒕à𝑷𝒓𝒆𝒛𝒛𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑫𝒐𝒎𝒂𝒏𝒅𝒂 =
( Τ
𝑸𝟐−𝑸𝟏) [( Τ
𝑸𝟏+𝑸𝟐) 𝟐]
( Τ
𝑷𝟐−𝑷𝟏) [( Τ
𝑷𝟏+𝑷𝟐) 𝟐]
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L’elasticità della domanda al prezzo e le
sue determinanti
• Secondo la legge della domanda, se il prezzo di un bene diminuisce, la quantità
domandata aumenta
• L’elasticità della domanda al prezzo misura la variazione della quantità domandata al
variare del prezzo
• Esistono vari tipi di domanda:
• Domanda perfettamente elastica: la variazione percentuale della quantità
domandata è infinita per ogni piccola variazione percentuale del prezzo ➔ E = ∞
• Domanda elastica: la variazione percentuale della quantità domandata è maggiore
alla variazione percentuale del prezzo ➔ E > 1
• Domanda con elasticità unitaria: la variazione percentuale della quantità domandata
è uguale alla variazione percentuale del prezzo ➔ E = 1
• Domanda inelastica: la variazione percentuale della quantità domandata è minore
alla variazione percentuale del prezzo ➔ E < 1
• Domanda perfettamente inelastica: la variazione percentuale della quantità
domandata è 0% per qualsiasi variazione percentuale del prezzo ➔ E = 0
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ricavo totale ed elasticità della
domanda al prezzo
• Nello studiare i cambiamenti della domande e dell’offerta in un
mercato, una delle variabili che terremo in considerazione è il
ricavo totale, cioè l’ammontare complessivamente pagato dai
consumatori e incassato dai venditori del bene
• In qualunque mercato il ricavo è uguale a P x Q, ovvero al
prodotto del prezzo per la quantità
• La somma totale pagata dai compratori e incassata come ricavo
dai venditori è pari all’area del rettangolo sotto la curva di
domanda, P x Q
• Nel nostro esempio, al prezzo di 4 euro la quantità domandata è
100 e la spesa totale è 400 euro
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È sempre conveniente per il venditore
aumentare il prezzo di vendita?
• La risposta dipende dall’elasticità della domanda al
prezzo:
• Nel caso di curva di domanda elastica, un aumento del
prezzo induce una riduzione della quantità domandata
proporzionalmente maggiore ➔ il ricavo totale
diminuisce
• Nel caso di una curva di domanda inelastica, un
aumento del prezzo induce una riduzione della quantità
domandata proporzionalmente minore ➔ il ricavo
totale aumenta
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elasticità e ricavo totale lungo una
curva di domanda lineare
• Non sempre l’elasticità è costante in tutti i punti della curva di
domanda
• Una curva di domanda lineare ha un’elasticità variabile a seconda
del punto in cui viene rilevata
• Una curva di domanda lineare ha pendenza costante
• Anche se la pendenza della curva di domanda lineare è costante,
l’elasticità non lo è
• La pendenza è il rapporto tra le variazioni di due variabili, mentre
l’elasticità è il rapporto tra le variazioni percentuali delle due
variabili
• Nei tratti in cui il prezzo è basso e la quantità domandata è
elevata, la curva di domanda è inelastica, dove invece il prezzo
è elevato e la quantità domandata è bassa, la curva è elastica
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L’elasticità della domanda al reddito
• Misura la variazione della quantità domandata al variare del reddito del consumatore
• Il suo valore viene calcolato come il rapporto tra la variazione percentuale della
quantità domandata e la variazione percentuale del reddito
• Il segno può essere positivo o negativo a seconda che il bene sia normale od inferiore
• La maggior parte dei beni sono beni normali: all’aumentare del reddito aumenta
anche la quantità domandata
• Dato che quantità domandata e reddito si muovono nella stessa direzione, i beni
normali hanno elasticità della domanda al reddito positiva
• Tuttavia alcuni beni, per esempio i viaggi in autobus, sono beni inferiori: un
aumento del reddito ne riduce la quantità domandata, dunque il valore
dell’elasticità della domanda al reddito è negativa
• Anche tra i beni normali il valore dell’elasticità al reddito varia sensibilmente:
• i beni necessari, come cibo e vestiario, tendono ad avere una bassa elasticità al reddito
perché i consumatori, indipendentemente dal reddito, devono acquistare determinate
quantità minime di tali beni
• i beni di lusso tendono ad avere una elevata elasticità al reddito, dal momento che il
consumatore può facilmente rinunciarvi se il suo reddito non è sufficientemente elevato
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L’elasticità incrociata della domanda al
prezzo
• Misura la variazione della quantità domandata di un bene al
variare del prezzo di un altro bene
• Il suo valore è calcolato come rapporto tra variazione percentuale
della quantità domandata del bene 1 e la variazione percentuale
del prezzo bene 2
• L’elasticità prezzo incrociata della domanda può assumere sia
segno negativo che positivo, a seconda che i due beni siano
sostituti o complementari:
• I beni sostitutivi sono generalmente utilizzabili in sostituzione l’uno
dell’altro e hanno un’elasticità incrociata positiva
• I beni complementari tendono a essere utilizzati insieme e hanno
un’elasticità incrociata negativa
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L’elasticità dell’offerta al prezzo e le
sue determinanti
• Secondo la legge dell’offerta, all’aumentare del prezzo di un bene la quantità offerta aumenta
• L’elasticità prezzo dell’offerta misura la reazione della quantità offerta alle variazione del
prezzo:
• l’offerta di un bene si dice elastica se la quantità offerta varia notevolmente a fronte di variazioni
contenute del prezzo
• si dice inelastica se la variazione della quantità offerta è contenuta anche a fronte di variazioni
pronunciate dal prezzo
• L’elasticità dell’offerta al prezzo dipende dalla flessibilità dei venditori nel modificare la
quantità dei beni che producono
• Nella maggior parte dei mercati una determinante cruciale del valore dell’elasticità
dell’offerta al prezzo è il lasso di tempo preso in considerazione
• L’offerta è normalmente più elastica nel lungo che nel breve periodo:
• nel breve periodo, infatti, le imprese non possono adattare facilmente le dimensioni degli impianti
a livelli di produzione diversi da quelli pianificati e, quindi, la quantità offerta non è molto reattiva
alle variazioni del prezzo
• nel lungo periodo, invece, le imprese possono aprire nuovi impianti o chiudere quelli esistenti,
nuove imprese possono entrare nel mercato e imprese esistenti possono cessare l’attività; quindi,
nel lungo periodo la quantità offerta può reagire in maniera più marcata alle variazioni del prezzo
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Calcolare l’elasticità dell’offerta al
prezzo
• Equazione Analitica:
✓𝑬𝑷
𝑸𝑶𝒇𝒇𝒆𝒓𝒕𝒂
=
𝒅𝑸
𝒅𝑷
∗
𝑷
𝑸
=
𝚫𝑸
𝚫𝑷
∗
𝑷
𝑸
• Rapporto fra Variazioni Percentuali:
✓𝑬𝒍𝒂𝒔𝒕𝒊𝒄𝒊𝒕à𝑷𝒓𝒆𝒛𝒛𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍′𝑶𝒇𝒇𝒆𝒓𝒕𝒂 =
𝑽𝒂𝒓𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆%𝑸𝒖𝒂𝒏𝒕𝒊𝒕à
𝑽𝒂𝒓𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆%𝑷𝒓𝒆𝒛𝒛𝒐
= ൗ
ൗ
(𝑸𝟐−𝑸𝟏)
𝑸𝟏
ൗ
(𝑷𝟐−𝑷𝟏)
𝑷𝟏
• Metodo del Punto Medio:
✓𝑬𝒍𝒂𝒔𝒕𝒊𝒄𝒊𝒕à𝑷𝒓𝒆𝒛𝒛𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍′𝑶𝒇𝒇𝒆𝒓𝒕𝒂 =
( Τ
𝑸𝟐−𝑸𝟏) [( Τ
𝑸𝟏+𝑸𝟐) 𝟐]
( Τ
𝑷𝟐−𝑷𝟏) [( Τ
𝑷𝟏+𝑷𝟐) 𝟐]
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Le tipologie di curve di offerta
• Analogamente alle curve di domanda abbiamo:
• Offerta perfettamente elastica con E = ∞ → Curva Orizzontale
➔ ∆Q/∆P = ∞ ➔ ∆Q incommensurabile e ∆P infinitesimale
• Offerta elastica con E > 1 → Curva inclinata meno di 45⁰
➔ 1 < ∆Q/∆P < ∞ ➔ ∆Q > ∆P
• Offerta con elasticità unitaria con E = 1 → Curva inclinata 45⁰
➔ ∆Q/∆P = 1 ➔ ∆Q = ∆P
• Offerta inelastica con E < 1 → Curva inclinata più di 45⁰
➔ 0 < ∆Q/∆P < 1 ➔ ∆Q < ∆P
• Offerta perfettamente inelastica con E = 0 → Curva Verticale
➔ ∆Q/∆P = 0 ➔ ∆Q molto piccola e ∆P molto grande
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Come varia l’elasticità prezzo
dell’offerta
• Quando la quantità offerta è bassa, i produttori-venditori
possono reagire positivamente ad un dato incremento
percentuale del prezzo e aumentare la quantità offerta in una
percentuale maggiore: siamo nel tratto dove l’elasticità della
curva è alta e la quantità venduta è bassa
• Quando la quantità venduta è alta, i produttori-venditori non
sono più capaci di incrementare cospicuamente la quantità e
sono al limite della produttività che la tecnologia di
produzione consente: l’incremento percentuale della quantità
è molto inferiore all’incremento percentuale del prezzo e in
questo tratto la curva diviene inelastica
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Interazione fra gli Agenti, Domanda
Inelastica e Nuova Tecnologia di
Produzione
• Nel mercato di beni a domanda inelastica come il caso del frumento,
l’innovazione della tecnologia di produzione porta con sé una espansione
dell’offerta dato da uno spostamento della curva di offerta verso destra
• In questo caso si tratta di un’innovazione biotecnologica che da luogo a
un ibrido a maggiore resa per ettaro
• Siccome la domanda di frumento è inelastica, l’incremento della quantità
venduta e comprata nel nuovo equilibrio è inferiore in termini percentuali
alla diminuzione del prezzo
• Vediamo che con una domanda inelastica la riduzione del prezzo fa
diminuire il ricavo totale dei produttori di frumento
• In questo caso il progresso tecnologico favorisce i consumatori (legge
della domanda), mentre che i produttori che sono price-takers sono
obbligati ad essere ancora più competitivi nel nuovo equilibrio di
concorrenza perfetta
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Il fallimento dei Cartelli di Prezzo
• Esempio classico dell’OPEC
• Quando il cartello decreta una riduzione dell’offerta si ha nel
breve termine una reazione immediata dell’aumento del prezzo e
dei ricavi dei paesi produttori di petrolio, data la domanda
inelastica dell’energia fossile nel breve termine
• Ma nel medio e lungo periodo i paesi consumatori netti di energia
assumono la diversificazione energetica facendo ricorso alle
energie rinnovabili e altre energie pulite
• Essendovi beni sostituti, la domanda di petrolio a lungo termine
diviene elastica e l’incremento percentuale del prezzo è ora molto
minore alla diminuzione percentuale della quantità domandata
• Il risultato è che nel medio e lungo periodo i ricavi totali del
cartello invece di aumentare, diminuiscono
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Proibizione o Regolazione?
• Il mercato illecito della droga può essere combattuto in due
diversi modi:
1. Attraverso la Proibizione e la guerra contro la droga: in questo
caso vi è certamente una riduzione dell’offerta e la curva di offerta
si sposta a sinistra; ma siccome la domanda da parte dei
consumatori di droga è inelastica, la riduzione percentuale della
quantità venduta è di gran lunga inferiore all’aumento percentuale
del prezzo ➔ aumenta il ricavo totale dei drug-dealers
2. Attraverso la Politica di Educazione contro il Consumo: questa se è
eseguita con successo conduce alla riduzione della domanda che
si sposta a sinistra e come conseguenza si ha una riduzione della
quantità e un nuovo prezzo di equilibrio più basso; ➔ si riduce il
ricavo totale dei drug-dealers
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Cap 6 Domanda, Offerta e Politiche
Economiche
• L’autorità di politica economica (policy-maker) può interferire
sull’equilibrio del mercato per vari motivi, in particolare due
risultano i principali:
1. Il problema dei controlli sui prezzi: volontà di imporre al mercato, per
fini di equità, un prezzo diverso da quello di equilibrio
2. Il problema della tassa: esigenza di ottenere un certo gettito fiscale
tassando i beni e servizi scambiati sul mercato
• È possibile analizzare diversi provvedimenti di politica economica
con il modello di domanda e offerta
• Questi provvedimenti vengono spesso adottati nella convinzione
che il prezzo di un bene determinato dal mercato possa essere
iniquo per i compratori o per i venditori
• Eppure, questi provvedimenti possono a loro volta generare
iniquità
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Controlli dei prezzi
• Visti come una forma di interferenza del policy-maker sull’equilibrio di mercato, sono messi in atto quando
egli ritiene che il prezzo di equilibrio che si realizza sul mercato, non sia equo per una delle parti
• I controlli perseguono quindi un obiettivo di “equità” a danno (più o meno consapevole) dell’efficienza del
mercato
• In generale, il policy-maker identifica una categoria o gruppo sociale (p.e. gli inquilini o gli agricoltori) e
cerca di tutelarne gli interessi, conformemente al giudizio normativo espresso, per esempio, dagli elettori
che ritiene di rappresentare
• Questo genere di interventi comporta tuttavia due svantaggi:
A. Danneggiano la collettività nel suo complesso in termini di riduzione dell’efficienza
B. Soprattutto, non riescono a tutelare gli interessi dell’intera categoria o gruppo sociale che vorrebbero
difendere, ma solo una parte
• Esistono due tipi di controllo:
1. “Tetto” al prezzo: Il policy-maker stabilisce il prezzo massimo a cui un certo bene può essere venduto.
2. “Pavimento” al prezzo: Il policy-maker stabilisce il prezzo minimo a cui un certo bene può essere venduto
• In generale, sia il tetto che il pavimento, impediscono al mercato di raggiungere un equilibrio perché:
I. quando un prezzo di mercato raggiunge il tetto non può più aumentare, e quindi il prezzo finale sarà pari al
tetto
II. quando il prezzo di mercato raggiunge il pavimento non può più diminuire, e quindi il prezzo finale sarà pari
al pavimento
• L’obiettivo dei due strumenti è evidente: nel caso del tetto il policy-maker vuole favorire i compratori di un
certo bene o servizio, nel caso del pavimento i venditori
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Gli effetti di un livello massimo di
prezzo, tetto al prezzo
• Se il governo impone un livello massimo di prezzo nel mercato di un
bene, possono verificarsi due risultati
a) prima ipotesi: il governo fissa il livello massimo del prezzo, e si ha un prezzo di
equilibrio inferiore al livello massimo del prezzo, quest’ultimo non è vincolante
➔ le forze del mercato spingono automaticamente il prezzo verso il livello di
equilibrio e il provvedimento non ha alcun effetto sul prezzo o sulla quantità
venduta
b) seconda ipotesi: il governo fissa il livello massimo di prezzo, con il prezzo di
equilibrio più alto, quindi il livello massimo di prezzo costituisce un vincolo
al mercato ➔ le forze della domanda e dell’offerta tenderebbero a spingere il
prezzo verso il livello di equilibrio, ma dal momento che il prezzo non può
superare il tetto massimo, il prezzo limite diventa il prezzo di mercato
• Il tetto vincolante produce due effetti:
1) Carenza di beni = Penuria di beni (eccesso di domanda) QD > QS
2) Razionamento del bene interessato dal tetto vincolante
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razionamento di quantità contro
razionamento di prezzi
• In presenza di una penuria di gelato causata da un livello massimo di prezzo
vincolante si sviluppa naturalmente qualche forma di razionamento
• Il meccanismo di razionamento più semplice e diffuso è la coda: solo chi è
disposto ad arrivare presto e ad attendere ore in coda riesce a ottenere un
gelato
• Sebbene il livello massimo di prezzo sia spesso motivato dal desiderio di
favorire i consumatori, non tutti i compratori ne traggono beneficio
• Se il governo impone un livello massimo di prezzo vincolante in un mercato
concorrenziale, si crea una penuria del bene e i venditori devono razionare
il bene scarso tra un gran numero di potenziali compratori
• Il meccanismo di razionamento che determina la quantità venduta in un
libero mercato concorrenziale è efficiente e impersonale: quando il
mercato del gelato è in equilibrio, chiunque sia disposto a pagare il
prezzo di mercato riesce a ottenere un gelato
• I mercati liberi praticano il razionamento attraverso il meccanismo dei
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Gli effetti di un livello minimo di prezzo,
pavimento al prezzo
• Il livello minimo di prezzo costituisce un tentativo da parte del
governo di tenere il prezzo a un livello diverso da quello di
equilibrio
• Il tetto minimo indica una soglia al di sotto del quale il prezzo non
può scendere
• Rappresenta il prezzo minimo al quale un bene può essere
legalmente venduto
• Anche in questo caso sono possibili due esiti:
1. Il pavimento non è vincolante se è inferiore al prezzo di equilibrio
2. Il pavimento è vincolante se è superiore al prezzo di equilibrio ➔
produce due effetti:
i. Surplus di beni (eccesso di offerta) QS > QD
ii. Razionamento non di prezzo, basato su criteri discriminatori
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Le Imposte
• Tutte le amministrazioni pubbliche ricorrono a una tassazione per raccogliere risorse
destinate a scopi di pubblico interesse
• Le imposte sono un importante strumento di politica economica, e influenzano la
nostra vita in molti modi
• L’imposizione di una tassa sugli scambi (p.e. l’IVA) interferisce con l’equilibrio di
mercato
• Gli effetti di tale interferenza sono, in generale, i seguenti:
a. Le tasse scoraggiano l’attività di mercato: quando un bene è soggetto a tassazione la
quantità venduta è minore
b. Compratori e venditori dividono il carico fiscale: indipendentemente dal soggetto su cui
ricade l’onere giuridico della tassa, i compratori pagano di più e i venditori ricevono di
meno per ogni unità scambiata
c. La tassa si comporta in funzione inversa dell’elasticità: verrà maggiormente colpito il lato
meno elastico del mercato
• Gli economisti usano il termine incidenza delle imposte per riferirsi alla questioni che
attengono alla distribuzione dell’onere fiscale
i. Quando il governo introduce un’imposta su un bene, chi ne sopporta l’onere?
ii. Chi consuma il bene o chi lo produce?
iii. E se invece venditori e compratori si dividono l’onere, come viene determinata la
proporzione della suddivisione? info@matteomarcantognini.it
Gli effetti delle imposte sui venditori
1. Stabiliamo se tali effetti si applicano alla curva di domanda o su quelli di
offerta: dato che l’imposta non grava sui compratori, la quantità
domandata a ogni dato prezzo rimane invariata, e la curva di domanda
non si sposta; per contro, l’imposta sulle vendite rende il commercio del
bene meno redditizio a ogni dato prezzo, e quindi provoca uno
spostamento della curva di offerta
2. Individuiamo la direzione dello spostamento della curva: dato che
accresce il costo di produrre e vendere il bene, l’imposta sulle vendite
provoca una diminuzione della quantità offerta ad ogni dato prezzo, di
conseguenza la curva di offerta si sposta verso sinistra
3. Esaminiamo il modo in cui tale spostamento agisce sul prezzo e quantità
di equilibrio: avendo stabilito come la curva di offerta si sposta,
possiamo confrontare l’equilibrio iniziale con quello finale ➔ dato che al
nuovo prezzo di equilibrio i venditori vendono di meno e i compratori
acquistano di meno, l’imposta riduce la dimensione del mercato di quel
bene
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Gli effetti delle imposte sui compratori
• Ipotizziamo che l’amministrazione locale imponga ai compratori di gelato di
corrispondere un’imposta di 0,50 euro
1. L’effetto iniziale dell’imposta si avrà sulla domanda di gelato ➔ dato che l’imposta non
grava sui venditori, la quantità offerta a ogni dato prezzo rimane invariata, e la curva di
offerta non si sposta; al contrario, ogni volta che acquistano un gelato i compratori,
oltre a corrispondere il prezzo del gelato ai venditori, devono anche pagare l’imposta
all’amministrazione locale; pertanto l’imposta provoca una diminuzione della domanda
2. Ora determiniamo la direzione di tale spostamento ➔ dato che l’imposta sull’acquisto
di gelato ne rende meno conveniente il consumo, i compratori domandano una minore
quantità di gelato a ogni dato prezzo, con il conseguente spostamento della curva di
domanda verso sinistra (o, il che è lo stesso, verso il basso)
3. Dato che i compratori devono corrispondere il prezzo totale, comprensivo dell’imposta,
domanderanno la quantità di gelato equivalente a quella che acquisterebbero se il
prezzo fosse superiore di 0,50 euro ➔ la curva di domanda si sposta verso sinistra, da
D1 a D2, in misura pari all’ammontare dell’imposta (0,50 euro) e possiamo così
confrontare l’equilibrio iniziale con quello finale
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Incidenza delle Imposte
• Le imposte sul consumo e quelle sulla produzione hanno effetti equivalenti
sul mercato
• In entrambi i casi l’imposta crea un divario tra il prezzo pagato dal
consumatore e quello incassato dal venditore ➔ venditori e compratori
sopportano entrambi l’onere dell’imposta: i venditori incassano un prezzo
inferiore per il loro prodotto e i compratori pagano un prezzo superiore
• La ripartizione del carico fiscale tra gli uni e gli altri è indipendente dal fatto
che il governo imponga la tassa sui compratori, sui venditori o in parti uguali
su entrambi
• Il Gettito Fiscale è pari all’area del rettangolo che ha come altezza
l’ammontare della tassa e come base la quantità post tassa domandata nel
nuovo equilibrio del bene
• Il Cuneo Fiscale (Tax Wedge / Brecha Salarial) causato dalla tassazione sul
lavoro remunerato equivale al divario fra il salario che i datori di lavoro
pagano e quello che i lavoratori ricevono ed è indipendente dal fatto che il
governo imponga la tassa sui lavoratori, sui datori di lavoro o in parti uguali
su entrambi
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Elasticità e incidenza delle imposte
• Per verificare come venga ripartito l’onere di un’imposta, prendiamo in considerazione l’impatto
della tassazione in due mercati illustrati graficamente
• La parte (a) mostra l’effetto di un’imposta in un mercato in cui l’offerta è molto elastica e la
domanda è anelastica ➔ I venditori sono molto sensibili alle variazioni del prezzo e i compratori
lo sono proporzionalmente meno ➔ una bassa elasticità della domanda indica che i compratori
non hanno buone alternative disponibili al consumo di un determinato bene
• La parte (b) mostra gli effetti di un’imposta di uguale ammontare in un mercato nel quale l’offerta
è anelastica e la domanda elastica ➔ I venditori sono scarsamente sensibili al prezzo mentre i
compratori sono molto reattivi ➔ una scarsa elasticità dell’offerta significa che i venditori non
hanno buone alternative disponibili alla produzione di quello specifico bene
• In sostanza, l’elasticità misura la volontà del compratore o del venditore di uscire dal mercato nel
momento in cui si verificano condizioni sfavorevoli
• Se un bene viene soggetto a tassazione, la componente del mercato che meno dispone di
alternative valide non può uscire facilmente dal mercato e, perciò, deve sopportare l’onere
dell’imposta in misura più rilevante
• Da questi due casi particolari possiamo trarre una conclusione su come si ripartisce l’onere
dell’imposta: l’onere fiscale ricade più pesantemente sulla componente del mercato meno
elastica
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  • 1. Ripetizioni Economia Politica Principi di Economia N. Gregory Mankiw Parte II Domanda e offerta: come funzionano i mercati Highlight Slides Per Corsi di Laurea Triennale Livello Base / Primo Livello / Laurea info@matteomarcantognini.it
  • 2. Parte II Domanda e offerta: come funzionano i mercati / Contenuti • Capitolo 4 • LE FORZE DI MERCATO DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA • Capitolo 5 • L’ELASTICITÀ E LE SUE APPLICAZIONI • Capitolo 6 • DOMANDA, OFFERTA E POLITICHE ECONOMICHE info@matteomarcantognini.it
  • 4. Cap. 4 Mercato e Concorrenza • Un mercato è l’insieme dei venditori e dei compratori di un determinato bene o servizio: il gruppo dei compratori determina la domanda, quello dei venditori ne stabilisce l’offerta • Domanda e Offerta sono le due parole che gli economisti usano di più per rappresentare le forze che fanno funzionare le economie di mercato, che determinano la quantità venduta di ciascun bene e il relativo prezzo di vendita • I termini domanda e offerta si riferiscono al comportamento degli individui e delle imprese che interagiscono in un mercato concorrenziale • Gli economisti usano il termine mercato concorrenziale per indicare un mercato nel quale operano molti compratori e venditori, dove ciascuno di loro ha un impatto irrilevante sul prezzo di mercato • Il prezzo e la quantità venduta di un bene non sono determinati da un singolo compratore o venditore, bensì dall’interazione di tutti i compratori e tutti i venditori nel mercato • Il mercato è fortemente concorrenziale, ogni venditore sa che il proprio prodotto si distingue per qualche aspetto da altri prodotti simili, e ogni compratore sa di poter scegliere tra molti venditori info@matteomarcantognini.it
  • 5. 4 Ipotesi e 2 Corollari della Concorrenza Perfetta 1. Ipotesi di molteplicità e free entry: non esistono barriere d’entrata ne di uscita 2. Ipotesi di assenza di potere i mercato: ne venditori ne compratori possono esercitare individualmente influenza sul prezzo e sulla quantità di equilibrio 3. Ipotesi di uniformità del prodotto: il prodotto è omogeneo 4. Ipotesi di informazione simmetrica: tutti i partecipanti conoscono tutte le informazioni relative al mercato ed alle caratteristiche del prodotto 5. Corollario: Legge del Prezzo Unico = al prezzo di mercato compratori e venditori possono comprare e vendere tutto ciò che vogliono 6. Corollario: compratori e venditori senza eccezione sono tutti price- takers = prenditori di prezzo = prezzo-accettanti = tomadores de precio = precio-aceptantes info@matteomarcantognini.it
  • 6. ➔ 2 Caratteristiche Concorrenza Perfetta 1. I prodotti offerti in vendita sono uguali gli uni agli altri (omogenei = perfettamente sostituibili gli uni agli altri) 2. I compratori e venditori sono talmente numerosi da non poter influenzare singolarmente il prezzo di mercato A. Poiché compratori e venditori in un mercato perfettamente concorrenziale devono accettare il prezzo determinato dal mercato, si dice che «subiscono» il prezzo o che sono price takers B. Al prezzo di mercato i compratori possono comprare tutto ciò che desiderano e i venditori possono vendere la quantità che vogliono vendere info@matteomarcantognini.it
  • 7. La curva di domanda: la relazione tra prezzo e quantità domandata • La quantità domandata di un bene è la quantità di quel bene che i compratori vogliono acquistare • Fattori che determinano la quantità domandata di un bene: • Il prezzo di mercato • Il reddito dei consumatori • Il prezzo dei beni collegati • I gusti dei consumatori • Le aspettative dei consumatori • Il prezzo del bene gioca un ruolo fondamentale • La relazione tra quantità domandata e prezzo ha una validità talmente universale che gli economisti la definiscono legge della domanda: principio secondo cui a parità di altre condizioni, la quantità domandata di un bene diminuisce all’aumentare del suo prezzo, e aumenta al diminuire del suo prezzo • La curva di domanda è la rappresentazione grafica della relazione tra il prezzo di un bene e la quantità domandata e ha pendenza negativa perché, a parità di altre condizioni, a una diminuzione del prezzo corrisponde un aumento della quantità domandata info@matteomarcantognini.it
  • 10. Domanda di mercato e domanda individuale • Per analizzare il funzionamento di un mercato, dobbiamo determinare la domanda di mercato, che corrisponde alla somma di tutte le domande individuali di un dato bene o servizio • La curva di domanda di mercato descrive la variazione della quantità domandata totale di un bene al variare del prezzo del bene stesso, a parità di tutti gli altri elementi che possono influenzare la quantità del bene che i consumatori desiderano acquistare • DOMANDA MERCATO = ∑ domande individuali info@matteomarcantognini.it
  • 13. Gli spostamenti della curva di domanda • A parità di tutte le altre condizioni la curva di domanda non rimane necessariamente stabile nel tempo: se accade qualcosa che modifica la quantità domandata totale ad ogni dato prezzo, la curva di domanda si sposta • Qualsiasi cambiamento che faccia aumentare la quantità domandata totale di un bene a ogni dato prezzo provoca uno spostamento verso destra della curva di domanda, ed è detto espansione o aumento della domanda. • Qualsiasi cambiamento che riduca la quantità domandata totale a ogni dato prezzo provoca uno spostamento della domanda verso sinistra della curva di domanda ed è detto contrazione o riduzione della domanda. info@matteomarcantognini.it
  • 17. variabili che possono provocare spostamenti della curva di domanda • Il reddito: • Se il reddito diminuisce, gli individui hanno meno capacità di spesa e, probabilmente, spendono meno per l’acquisto di alcuni, se non di tutti, i beni • Se la domanda di un bene diminuisce al diminuire del reddito, si dice che il bene in questione è un bene normale • Se la domanda di un bene aumenta al diminuire del reddito, ci troviamo di fronte a un bene inferiore • Il prezzo di beni correlati: • quando la diminuzione del prezzo di un bene provoca una riduzione della domanda di un altro bene, si dice che i due beni sono sostituti • quando la diminuzione del prezzo di un bene induce un aumento della domanda di un altro bene si dice che i due beni sono complementari • Preferenza e Aspettative Individuali e Razionali • Numerosità dei Compratori • Il prezzo del bene non determina spostamenti della sua curva di domanda ma solo spostamenti lungo la curva info@matteomarcantognini.it
  • 18. due modi per ridurre la quantità domandata di sigarette • Se un avvertimento stampato sul pacchetto delle sigarette convince i fumatori a ridurre la domanda di sigarette a ogni dato livello di prezzo, la curva di domanda di sigarette si sposta verso sinistra • Nella parte (a) la curva di domanda si sposta da D1 a D2 • Al prezzo di 2 euro al pacchetto, la quantità domandata passa da 20 a 10 sigarette al giorno, come evidenziato dallo spostamento dal punto A al punto B • Invece, se viene aumentata l’imposta che grava sulle sigarette, la curva di domanda non si sposta • Si osserva invece un movimento verso un punto differente sulla medesima curva • Nella parte (b), quando il prezzo del pacchetto di sigarette passa da 2 a 4 euro, la quantità domandata diminuisce da 20 a 12 sigarette al giorno, come illustrato dal movimento dal punto A al punto C info@matteomarcantognini.it
  • 21. La curva di offerta: la relazione tra prezzo e quantità offerta • La quantità offerta di un bene o di un servizio è la quantità che i venditori vogliono e possono vendere • Fattori che determinano la quantità offerta: • Il prezzo di mercato • La tecnologia di produzione • Il prezzo e la dotazione di fattori di produzione • Le aspettative degli imprenditori • Il numero di produttori/venditori • Anche in questo caso il ruolo principale è svolto dal prezzo • La relazione tra prezzo e quantità offerta è detta legge dell’offerta: a parità di altre condizioni, se il prezzo di un bene aumenta, aumenta anche la quantità offerta; e se il prezzo diminuisce, diminuisce anche la quantità offerta • La curva che esprime la relazione tra prezzo e quantità offerta è detta curva di offerta: tale curva ha pendenza positiva poiché, a parità di altre condizioni, a prezzi più elevati corrisponde una quantità offerta maggiore info@matteomarcantognini.it
  • 24. Offerta di mercato e offerta individuale • Per analizzare il funzionamento di un mercato, dobbiamo determinare l’offerta di mercato, che corrisponde alla somma di tutte le offerte individuali di un dato bene o servizio • La curva di offerta di mercato descrive la variazione della quantità offerta totale di un bene al variare del prezzo del bene stesso, a parità di tutti gli altri elementi che possono influenzare la quantità del bene che i produttori desiderano vendere • OFFERTA MERCATO = ∑ offerte individuali info@matteomarcantognini.it
  • 27. Gli spostamenti [lungo la] o [della] curva di offerta 1. Spostamento lungo l’offerta: Variazioni della quantità offerta, tale per cui il movimento è causato dalla variazione nel prezzo di mercato del prodotto 2. Spostamento della curva dell’offerta: Variazione dell’offerta, tale per cui lo spostamento è causato dalla variazione di una qualsiasi delle determinanti diverse dal prezzo A. Nel derivare la curva di offerta di mercato si ipotizza che tutti i fattori diversi da prezzo e quantità rimangano costanti B. Di conseguenza, al variare di uno qualunque di tali fattori la curva di offerta si sposta C. Qualsiasi cambiamento che faccia aumentare la quantità offerta a ogni dato prezzo provoca uno spostamento verso destra della curva di offerta, ed è chiamato espansione o aumento dell’offerta D. Analogamente, qualunque cambiamento che riduca la quantità offerta a ogni dato prezzo provoca uno spostamento verso sinistra della curva di offerta, ed è detto contrazione o riduzione dell’offerta info@matteomarcantognini.it
  • 31. L’interazione di domanda e offerta ➔ L’Equilibrio di Mercato • Il termine equilibrio definisce una situazione nella quale è assente qualsiasi tendenza endogena al cambiamento • Esiste un punto in cui le due curve si intersecano • Questo punto è detto equilibrio del mercato • L’equilibrio è quindi quella situazione in cui il prezzo di mercato ha raggiunto il livello per il quale la quantità domandata è uguale alla quantità offerta • Il prezzo corrispondente al punto di intersezione è il prezzo di equilibrio, e la quantità corrispondente è la quantità di equilibrio • L’equilibrio si definisce come una condizione di stabilità, un punto nel quale non ci sono forze che agiscono a favore di un cambiamento: questo vale anche per l’equilibrio del mercato, dove l’equilibrio è determinato dall’intersezione tra curva di domanda e curva di offerta, la c.d. Forbice Marshaliana • Al prezzo di equilibrio, la quantità del bene che i compratori vogliono e possono acquistare è esattamente uguale alla quantità del bene che i venditori vogliono e possono vendere • Il prezzo di equilibrio viene a volte definito prezzo di mercato perché, in corrispondenza di questo valore, tutti i soggetti attivi sul mercato sono soddisfatti info@matteomarcantognini.it
  • 34. Disequilibrio • L’interazione di compratori e venditori spinge naturalmente il mercato verso l’equilibrio di domanda e offerta • Tale affermazione è visibile in quei casi in cui il prezzo di mercato non è uguale al prezzo di equilibrio e quindi in situazioni di disequilibrio • Esistono infatti casi in cui l’equilibrio viene a mancare e per i quali si potranno avere: A. Un eccesso di offerta: situazione in cui la quantità offerta è maggiore di quella domandata → il prezzo di mercato è più alto del prezzo di equilibrio e quindi i produttori non riescono a vendere tutto quanto vorrebbero a quel prezzo B. Un eccesso di domanda: situazione in cui la quantità domandata è maggiore di quella offerta → Il prezzo di mercato è inferiore al prezzo di equilibrio e i consumatori non riescono ad acquistare tutto quanto vorrebbero a qual prezzo info@matteomarcantognini.it
  • 37. Un procedimento in tre fasi per analizzare le variazioni di equilibrio • Il prezzo e la quantità di equilibrio dipendono dalla posizione delle curve di offerta e di domanda: se si verifica un evento che provoca uno spostamento di una delle due curve, il punto di equilibrio cambia, e quindi cambiano anche il prezzo e la quantità scambiata tra compratori e venditori • Nell’analizzare l’effetto di un dato evento sul mercato, si adotta un procedimento in tre fasi: 1. Stabilire se l’evento provoca uno spostamento della curva di domanda o di quella di offerta (o di entrambe) 2. Stabilire in quale direzione si sposta la curva 3. Utilizzare il grafico di domanda e offerta per verificare come lo spostamento influenza il prezzo e la quantità di equilibrio info@matteomarcantognini.it
  • 38. Un cambiamento dell’equilibrio dovuto allo spostamento della domanda • Ipotizziamo che l’estate sia particolarmente calda: cosa accade al mercato del gelato? 1. Il caldo influisce sulla curva di domanda modificando le preferenze degli individui: le alte temperature influenzano la quantità di gelato che ognuno desidera acquistare a ogni dato prezzo → La curva di offerta non cambia, perché il caldo non influenza direttamente le imprese produttrici di gelato 2. Il caldo induce gli individui a voler mangiare più gelato, quindi la curva di domanda si sposta verso destra 3. Al prezzo di 2,00 euro c’è un eccesso di domanda di gelato, e questa penuria induce i produttori di gelato ad aumentare i prezzi → il caldo fa aumentare sia il prezzo del gelato sia la quantità acquistata e venduta info@matteomarcantognini.it
  • 41. Un cambiamento dell’equilibrio dovuto allo spostamento dell’offerta • Ipotizziamo che, durante l’estate seguente, un uragano distrugga una parte del raccolto di zucchero dell’America meridionale, spingendo verso l’alto il prezzo dello zucchero. Qual è l’impatto di questo evento sul mercato del gelato? 1. La variazione del prezzo dello zucchero, un fattore impiegato nella produzione di gelato, agisce sulla curva di offerta: facendo aumentare il costo di produzione del gelato, riduce la quantità che le imprese producono e vendono a ogni dato prezzo → La curva di domanda non cambia 2. La curva di offerta si sposta verso sinistra, perché, a ogni dato prezzo, le imprese nel loro complesso possono e vogliono produrre una quantità di gelato inferiore 3. La riduzione dell’offerta provoca un aumento del prezzo e quindi una riduzione della quantità domandata info@matteomarcantognini.it
  • 44. Cambiamento dell’equilibrio dovuto a spostamenti simultanei di entrambe le curve • Ipotizziamo un estate torrida e un uragano 1. La domanda per gelato aumenta ma l’offerta di gelato diminuisce 2. La curva di domanda si sposta verso destra mentre la curva di offerta si sposta verso sinistra 3. Dipendendo dalla dimensione relativa degli spostamenti delle curve di domanda e di offerta si possono avere due risultati possibili A. Entrambi prezzo e quantità di equilibrio aumentano per che lo spostamento della domanda (aumento) è molto più cospicuo B. Il prezzo di equilibrio aumenta ma la quantità di equilibrio diminuisce per che lo spostamento (riduzione) dell’offerta è molto più ingente info@matteomarcantognini.it
  • 49. Cap 5 L’Elasticità e le sue Applicazioni • Per misurare quanto la domanda reagisca a variazioni delle sue determinanti, gli economisti ricorrono al concetto di elasticità • L’elasticità misura la variazione percentuale di una variabile al variare del 1% di un'altra variabile • È un concetto matematico utilizzato un molte scienze • In economia l’elasticità misura la reazione di compratori e venditori alle variazioni nelle condizioni di mercato • Essendo un numero puro (che prescinde dalle unita di misura), consente di confrontare gli effetti di una medesima variazione del mercato su beni diversi • Esistono vari tipi di elasticità: • Elasticità della domanda rispetto il prezzo • Elasticità ella domanda rispetto il reddito • Elasticità dell’offerta rispetto al prezzo • Elasticità incrociata info@matteomarcantognini.it
  • 50. Calcolare l’elasticità della domanda al prezzo • Equazione Analitica: ✓𝑬𝑷 𝑸𝑫𝒐𝒎𝒂𝒏𝒅𝒂 = 𝒅𝑸 𝒅𝑷 ∗ 𝑷 𝑸 = 𝚫𝑸 𝚫𝑷 ∗ 𝑷 𝑸 • Rapporto fra Variazioni Percentuali: ✓𝑬𝒍𝒂𝒔𝒕𝒊𝒄𝒊𝒕à𝑷𝒓𝒆𝒛𝒛𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑫𝒐𝒎𝒂𝒏𝒅𝒂 = 𝑽𝒂𝒓𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆%𝑸𝒖𝒂𝒏𝒕𝒊𝒕à 𝑽𝒂𝒓𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆%𝑷𝒓𝒆𝒛𝒛𝒐 = ൗ ൗ (𝑸𝟐−𝑸𝟏) 𝑸𝟏 ൗ (𝑷𝟐−𝑷𝟏) 𝑷𝟏 • Metodo del Punto Medio: ✓𝑬𝒍𝒂𝒔𝒕𝒊𝒄𝒊𝒕à𝑷𝒓𝒆𝒛𝒛𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑫𝒐𝒎𝒂𝒏𝒅𝒂 = ( Τ 𝑸𝟐−𝑸𝟏) [( Τ 𝑸𝟏+𝑸𝟐) 𝟐] ( Τ 𝑷𝟐−𝑷𝟏) [( Τ 𝑷𝟏+𝑷𝟐) 𝟐] info@matteomarcantognini.it
  • 51. L’elasticità della domanda al prezzo e le sue determinanti • Secondo la legge della domanda, se il prezzo di un bene diminuisce, la quantità domandata aumenta • L’elasticità della domanda al prezzo misura la variazione della quantità domandata al variare del prezzo • Esistono vari tipi di domanda: • Domanda perfettamente elastica: la variazione percentuale della quantità domandata è infinita per ogni piccola variazione percentuale del prezzo ➔ E = ∞ • Domanda elastica: la variazione percentuale della quantità domandata è maggiore alla variazione percentuale del prezzo ➔ E > 1 • Domanda con elasticità unitaria: la variazione percentuale della quantità domandata è uguale alla variazione percentuale del prezzo ➔ E = 1 • Domanda inelastica: la variazione percentuale della quantità domandata è minore alla variazione percentuale del prezzo ➔ E < 1 • Domanda perfettamente inelastica: la variazione percentuale della quantità domandata è 0% per qualsiasi variazione percentuale del prezzo ➔ E = 0 info@matteomarcantognini.it
  • 53. ricavo totale ed elasticità della domanda al prezzo • Nello studiare i cambiamenti della domande e dell’offerta in un mercato, una delle variabili che terremo in considerazione è il ricavo totale, cioè l’ammontare complessivamente pagato dai consumatori e incassato dai venditori del bene • In qualunque mercato il ricavo è uguale a P x Q, ovvero al prodotto del prezzo per la quantità • La somma totale pagata dai compratori e incassata come ricavo dai venditori è pari all’area del rettangolo sotto la curva di domanda, P x Q • Nel nostro esempio, al prezzo di 4 euro la quantità domandata è 100 e la spesa totale è 400 euro info@matteomarcantognini.it
  • 56. È sempre conveniente per il venditore aumentare il prezzo di vendita? • La risposta dipende dall’elasticità della domanda al prezzo: • Nel caso di curva di domanda elastica, un aumento del prezzo induce una riduzione della quantità domandata proporzionalmente maggiore ➔ il ricavo totale diminuisce • Nel caso di una curva di domanda inelastica, un aumento del prezzo induce una riduzione della quantità domandata proporzionalmente minore ➔ il ricavo totale aumenta info@matteomarcantognini.it
  • 59. elasticità e ricavo totale lungo una curva di domanda lineare • Non sempre l’elasticità è costante in tutti i punti della curva di domanda • Una curva di domanda lineare ha un’elasticità variabile a seconda del punto in cui viene rilevata • Una curva di domanda lineare ha pendenza costante • Anche se la pendenza della curva di domanda lineare è costante, l’elasticità non lo è • La pendenza è il rapporto tra le variazioni di due variabili, mentre l’elasticità è il rapporto tra le variazioni percentuali delle due variabili • Nei tratti in cui il prezzo è basso e la quantità domandata è elevata, la curva di domanda è inelastica, dove invece il prezzo è elevato e la quantità domandata è bassa, la curva è elastica info@matteomarcantognini.it
  • 62. L’elasticità della domanda al reddito • Misura la variazione della quantità domandata al variare del reddito del consumatore • Il suo valore viene calcolato come il rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del reddito • Il segno può essere positivo o negativo a seconda che il bene sia normale od inferiore • La maggior parte dei beni sono beni normali: all’aumentare del reddito aumenta anche la quantità domandata • Dato che quantità domandata e reddito si muovono nella stessa direzione, i beni normali hanno elasticità della domanda al reddito positiva • Tuttavia alcuni beni, per esempio i viaggi in autobus, sono beni inferiori: un aumento del reddito ne riduce la quantità domandata, dunque il valore dell’elasticità della domanda al reddito è negativa • Anche tra i beni normali il valore dell’elasticità al reddito varia sensibilmente: • i beni necessari, come cibo e vestiario, tendono ad avere una bassa elasticità al reddito perché i consumatori, indipendentemente dal reddito, devono acquistare determinate quantità minime di tali beni • i beni di lusso tendono ad avere una elevata elasticità al reddito, dal momento che il consumatore può facilmente rinunciarvi se il suo reddito non è sufficientemente elevato info@matteomarcantognini.it
  • 63. L’elasticità incrociata della domanda al prezzo • Misura la variazione della quantità domandata di un bene al variare del prezzo di un altro bene • Il suo valore è calcolato come rapporto tra variazione percentuale della quantità domandata del bene 1 e la variazione percentuale del prezzo bene 2 • L’elasticità prezzo incrociata della domanda può assumere sia segno negativo che positivo, a seconda che i due beni siano sostituti o complementari: • I beni sostitutivi sono generalmente utilizzabili in sostituzione l’uno dell’altro e hanno un’elasticità incrociata positiva • I beni complementari tendono a essere utilizzati insieme e hanno un’elasticità incrociata negativa info@matteomarcantognini.it
  • 64. L’elasticità dell’offerta al prezzo e le sue determinanti • Secondo la legge dell’offerta, all’aumentare del prezzo di un bene la quantità offerta aumenta • L’elasticità prezzo dell’offerta misura la reazione della quantità offerta alle variazione del prezzo: • l’offerta di un bene si dice elastica se la quantità offerta varia notevolmente a fronte di variazioni contenute del prezzo • si dice inelastica se la variazione della quantità offerta è contenuta anche a fronte di variazioni pronunciate dal prezzo • L’elasticità dell’offerta al prezzo dipende dalla flessibilità dei venditori nel modificare la quantità dei beni che producono • Nella maggior parte dei mercati una determinante cruciale del valore dell’elasticità dell’offerta al prezzo è il lasso di tempo preso in considerazione • L’offerta è normalmente più elastica nel lungo che nel breve periodo: • nel breve periodo, infatti, le imprese non possono adattare facilmente le dimensioni degli impianti a livelli di produzione diversi da quelli pianificati e, quindi, la quantità offerta non è molto reattiva alle variazioni del prezzo • nel lungo periodo, invece, le imprese possono aprire nuovi impianti o chiudere quelli esistenti, nuove imprese possono entrare nel mercato e imprese esistenti possono cessare l’attività; quindi, nel lungo periodo la quantità offerta può reagire in maniera più marcata alle variazioni del prezzo info@matteomarcantognini.it
  • 65. Calcolare l’elasticità dell’offerta al prezzo • Equazione Analitica: ✓𝑬𝑷 𝑸𝑶𝒇𝒇𝒆𝒓𝒕𝒂 = 𝒅𝑸 𝒅𝑷 ∗ 𝑷 𝑸 = 𝚫𝑸 𝚫𝑷 ∗ 𝑷 𝑸 • Rapporto fra Variazioni Percentuali: ✓𝑬𝒍𝒂𝒔𝒕𝒊𝒄𝒊𝒕à𝑷𝒓𝒆𝒛𝒛𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍′𝑶𝒇𝒇𝒆𝒓𝒕𝒂 = 𝑽𝒂𝒓𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆%𝑸𝒖𝒂𝒏𝒕𝒊𝒕à 𝑽𝒂𝒓𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆%𝑷𝒓𝒆𝒛𝒛𝒐 = ൗ ൗ (𝑸𝟐−𝑸𝟏) 𝑸𝟏 ൗ (𝑷𝟐−𝑷𝟏) 𝑷𝟏 • Metodo del Punto Medio: ✓𝑬𝒍𝒂𝒔𝒕𝒊𝒄𝒊𝒕à𝑷𝒓𝒆𝒛𝒛𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍′𝑶𝒇𝒇𝒆𝒓𝒕𝒂 = ( Τ 𝑸𝟐−𝑸𝟏) [( Τ 𝑸𝟏+𝑸𝟐) 𝟐] ( Τ 𝑷𝟐−𝑷𝟏) [( Τ 𝑷𝟏+𝑷𝟐) 𝟐] info@matteomarcantognini.it
  • 66. Le tipologie di curve di offerta • Analogamente alle curve di domanda abbiamo: • Offerta perfettamente elastica con E = ∞ → Curva Orizzontale ➔ ∆Q/∆P = ∞ ➔ ∆Q incommensurabile e ∆P infinitesimale • Offerta elastica con E > 1 → Curva inclinata meno di 45⁰ ➔ 1 < ∆Q/∆P < ∞ ➔ ∆Q > ∆P • Offerta con elasticità unitaria con E = 1 → Curva inclinata 45⁰ ➔ ∆Q/∆P = 1 ➔ ∆Q = ∆P • Offerta inelastica con E < 1 → Curva inclinata più di 45⁰ ➔ 0 < ∆Q/∆P < 1 ➔ ∆Q < ∆P • Offerta perfettamente inelastica con E = 0 → Curva Verticale ➔ ∆Q/∆P = 0 ➔ ∆Q molto piccola e ∆P molto grande info@matteomarcantognini.it
  • 68. Come varia l’elasticità prezzo dell’offerta • Quando la quantità offerta è bassa, i produttori-venditori possono reagire positivamente ad un dato incremento percentuale del prezzo e aumentare la quantità offerta in una percentuale maggiore: siamo nel tratto dove l’elasticità della curva è alta e la quantità venduta è bassa • Quando la quantità venduta è alta, i produttori-venditori non sono più capaci di incrementare cospicuamente la quantità e sono al limite della produttività che la tecnologia di produzione consente: l’incremento percentuale della quantità è molto inferiore all’incremento percentuale del prezzo e in questo tratto la curva diviene inelastica info@matteomarcantognini.it
  • 71. Interazione fra gli Agenti, Domanda Inelastica e Nuova Tecnologia di Produzione • Nel mercato di beni a domanda inelastica come il caso del frumento, l’innovazione della tecnologia di produzione porta con sé una espansione dell’offerta dato da uno spostamento della curva di offerta verso destra • In questo caso si tratta di un’innovazione biotecnologica che da luogo a un ibrido a maggiore resa per ettaro • Siccome la domanda di frumento è inelastica, l’incremento della quantità venduta e comprata nel nuovo equilibrio è inferiore in termini percentuali alla diminuzione del prezzo • Vediamo che con una domanda inelastica la riduzione del prezzo fa diminuire il ricavo totale dei produttori di frumento • In questo caso il progresso tecnologico favorisce i consumatori (legge della domanda), mentre che i produttori che sono price-takers sono obbligati ad essere ancora più competitivi nel nuovo equilibrio di concorrenza perfetta info@matteomarcantognini.it
  • 74. Il fallimento dei Cartelli di Prezzo • Esempio classico dell’OPEC • Quando il cartello decreta una riduzione dell’offerta si ha nel breve termine una reazione immediata dell’aumento del prezzo e dei ricavi dei paesi produttori di petrolio, data la domanda inelastica dell’energia fossile nel breve termine • Ma nel medio e lungo periodo i paesi consumatori netti di energia assumono la diversificazione energetica facendo ricorso alle energie rinnovabili e altre energie pulite • Essendovi beni sostituti, la domanda di petrolio a lungo termine diviene elastica e l’incremento percentuale del prezzo è ora molto minore alla diminuzione percentuale della quantità domandata • Il risultato è che nel medio e lungo periodo i ricavi totali del cartello invece di aumentare, diminuiscono info@matteomarcantognini.it
  • 77. Proibizione o Regolazione? • Il mercato illecito della droga può essere combattuto in due diversi modi: 1. Attraverso la Proibizione e la guerra contro la droga: in questo caso vi è certamente una riduzione dell’offerta e la curva di offerta si sposta a sinistra; ma siccome la domanda da parte dei consumatori di droga è inelastica, la riduzione percentuale della quantità venduta è di gran lunga inferiore all’aumento percentuale del prezzo ➔ aumenta il ricavo totale dei drug-dealers 2. Attraverso la Politica di Educazione contro il Consumo: questa se è eseguita con successo conduce alla riduzione della domanda che si sposta a sinistra e come conseguenza si ha una riduzione della quantità e un nuovo prezzo di equilibrio più basso; ➔ si riduce il ricavo totale dei drug-dealers info@matteomarcantognini.it
  • 81. Cap 6 Domanda, Offerta e Politiche Economiche • L’autorità di politica economica (policy-maker) può interferire sull’equilibrio del mercato per vari motivi, in particolare due risultano i principali: 1. Il problema dei controlli sui prezzi: volontà di imporre al mercato, per fini di equità, un prezzo diverso da quello di equilibrio 2. Il problema della tassa: esigenza di ottenere un certo gettito fiscale tassando i beni e servizi scambiati sul mercato • È possibile analizzare diversi provvedimenti di politica economica con il modello di domanda e offerta • Questi provvedimenti vengono spesso adottati nella convinzione che il prezzo di un bene determinato dal mercato possa essere iniquo per i compratori o per i venditori • Eppure, questi provvedimenti possono a loro volta generare iniquità info@matteomarcantognini.it
  • 82. Controlli dei prezzi • Visti come una forma di interferenza del policy-maker sull’equilibrio di mercato, sono messi in atto quando egli ritiene che il prezzo di equilibrio che si realizza sul mercato, non sia equo per una delle parti • I controlli perseguono quindi un obiettivo di “equità” a danno (più o meno consapevole) dell’efficienza del mercato • In generale, il policy-maker identifica una categoria o gruppo sociale (p.e. gli inquilini o gli agricoltori) e cerca di tutelarne gli interessi, conformemente al giudizio normativo espresso, per esempio, dagli elettori che ritiene di rappresentare • Questo genere di interventi comporta tuttavia due svantaggi: A. Danneggiano la collettività nel suo complesso in termini di riduzione dell’efficienza B. Soprattutto, non riescono a tutelare gli interessi dell’intera categoria o gruppo sociale che vorrebbero difendere, ma solo una parte • Esistono due tipi di controllo: 1. “Tetto” al prezzo: Il policy-maker stabilisce il prezzo massimo a cui un certo bene può essere venduto. 2. “Pavimento” al prezzo: Il policy-maker stabilisce il prezzo minimo a cui un certo bene può essere venduto • In generale, sia il tetto che il pavimento, impediscono al mercato di raggiungere un equilibrio perché: I. quando un prezzo di mercato raggiunge il tetto non può più aumentare, e quindi il prezzo finale sarà pari al tetto II. quando il prezzo di mercato raggiunge il pavimento non può più diminuire, e quindi il prezzo finale sarà pari al pavimento • L’obiettivo dei due strumenti è evidente: nel caso del tetto il policy-maker vuole favorire i compratori di un certo bene o servizio, nel caso del pavimento i venditori info@matteomarcantognini.it
  • 83. Gli effetti di un livello massimo di prezzo, tetto al prezzo • Se il governo impone un livello massimo di prezzo nel mercato di un bene, possono verificarsi due risultati a) prima ipotesi: il governo fissa il livello massimo del prezzo, e si ha un prezzo di equilibrio inferiore al livello massimo del prezzo, quest’ultimo non è vincolante ➔ le forze del mercato spingono automaticamente il prezzo verso il livello di equilibrio e il provvedimento non ha alcun effetto sul prezzo o sulla quantità venduta b) seconda ipotesi: il governo fissa il livello massimo di prezzo, con il prezzo di equilibrio più alto, quindi il livello massimo di prezzo costituisce un vincolo al mercato ➔ le forze della domanda e dell’offerta tenderebbero a spingere il prezzo verso il livello di equilibrio, ma dal momento che il prezzo non può superare il tetto massimo, il prezzo limite diventa il prezzo di mercato • Il tetto vincolante produce due effetti: 1) Carenza di beni = Penuria di beni (eccesso di domanda) QD > QS 2) Razionamento del bene interessato dal tetto vincolante info@matteomarcantognini.it
  • 84. razionamento di quantità contro razionamento di prezzi • In presenza di una penuria di gelato causata da un livello massimo di prezzo vincolante si sviluppa naturalmente qualche forma di razionamento • Il meccanismo di razionamento più semplice e diffuso è la coda: solo chi è disposto ad arrivare presto e ad attendere ore in coda riesce a ottenere un gelato • Sebbene il livello massimo di prezzo sia spesso motivato dal desiderio di favorire i consumatori, non tutti i compratori ne traggono beneficio • Se il governo impone un livello massimo di prezzo vincolante in un mercato concorrenziale, si crea una penuria del bene e i venditori devono razionare il bene scarso tra un gran numero di potenziali compratori • Il meccanismo di razionamento che determina la quantità venduta in un libero mercato concorrenziale è efficiente e impersonale: quando il mercato del gelato è in equilibrio, chiunque sia disposto a pagare il prezzo di mercato riesce a ottenere un gelato • I mercati liberi praticano il razionamento attraverso il meccanismo dei prezzi info@matteomarcantognini.it
  • 91. Gli effetti di un livello minimo di prezzo, pavimento al prezzo • Il livello minimo di prezzo costituisce un tentativo da parte del governo di tenere il prezzo a un livello diverso da quello di equilibrio • Il tetto minimo indica una soglia al di sotto del quale il prezzo non può scendere • Rappresenta il prezzo minimo al quale un bene può essere legalmente venduto • Anche in questo caso sono possibili due esiti: 1. Il pavimento non è vincolante se è inferiore al prezzo di equilibrio 2. Il pavimento è vincolante se è superiore al prezzo di equilibrio ➔ produce due effetti: i. Surplus di beni (eccesso di offerta) QS > QD ii. Razionamento non di prezzo, basato su criteri discriminatori info@matteomarcantognini.it
  • 96. Le Imposte • Tutte le amministrazioni pubbliche ricorrono a una tassazione per raccogliere risorse destinate a scopi di pubblico interesse • Le imposte sono un importante strumento di politica economica, e influenzano la nostra vita in molti modi • L’imposizione di una tassa sugli scambi (p.e. l’IVA) interferisce con l’equilibrio di mercato • Gli effetti di tale interferenza sono, in generale, i seguenti: a. Le tasse scoraggiano l’attività di mercato: quando un bene è soggetto a tassazione la quantità venduta è minore b. Compratori e venditori dividono il carico fiscale: indipendentemente dal soggetto su cui ricade l’onere giuridico della tassa, i compratori pagano di più e i venditori ricevono di meno per ogni unità scambiata c. La tassa si comporta in funzione inversa dell’elasticità: verrà maggiormente colpito il lato meno elastico del mercato • Gli economisti usano il termine incidenza delle imposte per riferirsi alla questioni che attengono alla distribuzione dell’onere fiscale i. Quando il governo introduce un’imposta su un bene, chi ne sopporta l’onere? ii. Chi consuma il bene o chi lo produce? iii. E se invece venditori e compratori si dividono l’onere, come viene determinata la proporzione della suddivisione? info@matteomarcantognini.it
  • 97. Gli effetti delle imposte sui venditori 1. Stabiliamo se tali effetti si applicano alla curva di domanda o su quelli di offerta: dato che l’imposta non grava sui compratori, la quantità domandata a ogni dato prezzo rimane invariata, e la curva di domanda non si sposta; per contro, l’imposta sulle vendite rende il commercio del bene meno redditizio a ogni dato prezzo, e quindi provoca uno spostamento della curva di offerta 2. Individuiamo la direzione dello spostamento della curva: dato che accresce il costo di produrre e vendere il bene, l’imposta sulle vendite provoca una diminuzione della quantità offerta ad ogni dato prezzo, di conseguenza la curva di offerta si sposta verso sinistra 3. Esaminiamo il modo in cui tale spostamento agisce sul prezzo e quantità di equilibrio: avendo stabilito come la curva di offerta si sposta, possiamo confrontare l’equilibrio iniziale con quello finale ➔ dato che al nuovo prezzo di equilibrio i venditori vendono di meno e i compratori acquistano di meno, l’imposta riduce la dimensione del mercato di quel bene info@matteomarcantognini.it
  • 100. Gli effetti delle imposte sui compratori • Ipotizziamo che l’amministrazione locale imponga ai compratori di gelato di corrispondere un’imposta di 0,50 euro 1. L’effetto iniziale dell’imposta si avrà sulla domanda di gelato ➔ dato che l’imposta non grava sui venditori, la quantità offerta a ogni dato prezzo rimane invariata, e la curva di offerta non si sposta; al contrario, ogni volta che acquistano un gelato i compratori, oltre a corrispondere il prezzo del gelato ai venditori, devono anche pagare l’imposta all’amministrazione locale; pertanto l’imposta provoca una diminuzione della domanda 2. Ora determiniamo la direzione di tale spostamento ➔ dato che l’imposta sull’acquisto di gelato ne rende meno conveniente il consumo, i compratori domandano una minore quantità di gelato a ogni dato prezzo, con il conseguente spostamento della curva di domanda verso sinistra (o, il che è lo stesso, verso il basso) 3. Dato che i compratori devono corrispondere il prezzo totale, comprensivo dell’imposta, domanderanno la quantità di gelato equivalente a quella che acquisterebbero se il prezzo fosse superiore di 0,50 euro ➔ la curva di domanda si sposta verso sinistra, da D1 a D2, in misura pari all’ammontare dell’imposta (0,50 euro) e possiamo così confrontare l’equilibrio iniziale con quello finale info@matteomarcantognini.it
  • 103. Incidenza delle Imposte • Le imposte sul consumo e quelle sulla produzione hanno effetti equivalenti sul mercato • In entrambi i casi l’imposta crea un divario tra il prezzo pagato dal consumatore e quello incassato dal venditore ➔ venditori e compratori sopportano entrambi l’onere dell’imposta: i venditori incassano un prezzo inferiore per il loro prodotto e i compratori pagano un prezzo superiore • La ripartizione del carico fiscale tra gli uni e gli altri è indipendente dal fatto che il governo imponga la tassa sui compratori, sui venditori o in parti uguali su entrambi • Il Gettito Fiscale è pari all’area del rettangolo che ha come altezza l’ammontare della tassa e come base la quantità post tassa domandata nel nuovo equilibrio del bene • Il Cuneo Fiscale (Tax Wedge / Brecha Salarial) causato dalla tassazione sul lavoro remunerato equivale al divario fra il salario che i datori di lavoro pagano e quello che i lavoratori ricevono ed è indipendente dal fatto che il governo imponga la tassa sui lavoratori, sui datori di lavoro o in parti uguali su entrambi info@matteomarcantognini.it
  • 106. Elasticità e incidenza delle imposte • Per verificare come venga ripartito l’onere di un’imposta, prendiamo in considerazione l’impatto della tassazione in due mercati illustrati graficamente • La parte (a) mostra l’effetto di un’imposta in un mercato in cui l’offerta è molto elastica e la domanda è anelastica ➔ I venditori sono molto sensibili alle variazioni del prezzo e i compratori lo sono proporzionalmente meno ➔ una bassa elasticità della domanda indica che i compratori non hanno buone alternative disponibili al consumo di un determinato bene • La parte (b) mostra gli effetti di un’imposta di uguale ammontare in un mercato nel quale l’offerta è anelastica e la domanda elastica ➔ I venditori sono scarsamente sensibili al prezzo mentre i compratori sono molto reattivi ➔ una scarsa elasticità dell’offerta significa che i venditori non hanno buone alternative disponibili alla produzione di quello specifico bene • In sostanza, l’elasticità misura la volontà del compratore o del venditore di uscire dal mercato nel momento in cui si verificano condizioni sfavorevoli • Se un bene viene soggetto a tassazione, la componente del mercato che meno dispone di alternative valide non può uscire facilmente dal mercato e, perciò, deve sopportare l’onere dell’imposta in misura più rilevante • Da questi due casi particolari possiamo trarre una conclusione su come si ripartisce l’onere dell’imposta: l’onere fiscale ricade più pesantemente sulla componente del mercato meno elastica info@matteomarcantognini.it