1 Liceo Simone Morea Conversano - Ci vediamo stasera.pdf
Psicosociologia dei consumi culturali II 6. Il sistema degli oggetti
1. Corso di Psicosociologia dei consumi culturali II 2011-2012
6. Il sistema degli oggetti
prof. Matteo Asti
2. Questioni precedenti
- La negazione della moda agisce come una forma
oppositiva o ne sancisce il potere?
- Chi guida la moda, la guida o ne è guidato?
- Che differenze e somiglianze si possono riscontrare
tra la moda e l'uniforme?
Georg Simmel
3. Il sistema degli oggetti
Jean Baudrillard (1929 – 2007) è un filosofo e
sociologo francese. Critico e teorico della
postmodernità e della società simulacro ha basato le
sue riflessioni sulla critica del pensiero scientifico
tradizionale e sul concetto di virtualità del mondo
apparente.
Baudrillard scrive nel ’66 la sua tesi di dottorato, Il
sistema degli oggetti, che preannuncia alcuni temi del
suo pensiero maturo: si tratta di comprendere come
gli oggetti si costituiscano in un sistema coerente di
segni che a poco a poco indebolisce la materialità dei
bisogni primari. La vita degli oggetti quotidiani svela
Jean Baudrillard così la l’emergenza di un nuovo insieme di valori
correlati al prestigio sociale e alla comunicazione: il
segno non è più rappresentazione del valore, ma
valore esso stesso, segno-valore.
4. L'oggetto moderno
- L'oggetto moderno secondo Baudrillard si libera
della sua funzione (divano -letto, porta-armadio)
- Ambiente Destrutturato VS Ristrutturato (nuovo
modello antitetico a quello borghese)
- Liberazione da funzione non corrisponde alla libertà
dell'oggetto ne a quella dell'uomo (che continua a
fruire delle funzioni)
5. MODERNO VS Postmoderno
Fino alla metà del secolo scorso, gli oggetti che
arredavano la casa erano sovraccarichi dei valori della
famiglia borghese: padre, madre e figli disposti in
questa sequenza gerarchica. Il tavolo al centro della
sala da pranzo non era che l’emblema della famiglia
patriarcale: in testa il padre, a fianco la madre e nel
resto del cerchio i figli. Gli altri mobili, la cucina la
camera da letto erano funzionali a questa
rappresentazione.
L’oggetto in questo contesto non aveva un valore in
sé ma doveva rappresentare qualcosa, essere
immagine di un sistema di valori indiscutibili e
immutabili, in cui bello e buono dovevano andare in
parallelo.
6. Moderno VS POSTMODERNO
Con la disgregazione della famiglia tradizionale
l’oggetto si libera o meglio si emancipa; non deve più
essere il contenitore di determinati valori, né
simbolizzare alcuna tensione morale.
Lo spazio trova una maggior libertà di organizzazione
che riflette il cambiamento del rapporti sociali e gli
oggetti, non essendo più dotati di un’anima,
riscoprono la propria funzione per diventare elementi
astratti con cui l’uomo può giocare per progettare il
suo spazio.
I muri si aprono, scompaiono le finestre e la luce
irrompe nello spazio per dare esistenza agli oggetti e
non più per illuminarli.
7. Moderno VS POSTMODERNO
Scompaiono gli specchi, che nella società borghese
ricreavano l’immagine del padrone e dei suoi beni,
appropriandosene e replicandoli all’infinito. Lo stesso
avviene per i ritratti di famiglia o per l’opera d’arte
appesa al muro. Scompaiono anche l’orologio e il
pendolo, simboli di permanenza e introiezione del
tempo nell’ambiente. L’ordine moderno è fatto di
esteriorità, di spazio e di rapporti oggettivi.
Gli oggetti astraendosi nella loro funzione diventano
gli elementi di un calcolo. L’ambiente è il problema,
la disposizione degli oggetti una soluzione coerente.
Gli oggetti, perdendo ogni valore poetico e
spogliandosi di arcane simbologie, diventano
replicabili come le lettere di una lingua: devono
comporre parole e le parole discorsi. Lo scopo finale
è la coerenza del discorso che comunicano.
9. Un materiale modello: il vetro
- Un materiale riassume questo concetto di ambiente:
il vetro che è in quanto trasparente fine e mezzo
dell'ideale da raggiungere
- Non segue la moda, non si modifica nel tempo, non
nasconde ciò che contiene, fluido fisso, contenuto
contenente
- Simbologia del gelo e cioè dell'astrazione, sfera di
cristallo che mostra mondi diversi
- Fusione degli opposti: vicinanza e distanza, intimità
e rifiuto, comunicazione e non comunicazione (p.e. Il
grattacielo o il divisorio della banca)
- Puro, oggettivo, igienico, versione morale per il
corpo
10. La gestualità funzionale: il controllo
- Impoverimento della mediazione gestuale tra
l'uomo e le cose (elettrodomestici intelligenti,
funzione one touch)
- Ogni azione è mediata da un dispositivo (leva,
bottone, pedale, manopola, fotocellule etc) che tende
a richiedere sempre meno sforzo (bottoni touch
screen)
- Ora non serve più forza e interezza del corpo ma
solo contatto (mani e piedi) e controllo (vista, udito)
11. Stilizzazione, maneggevolezza, avvolgimento
- Stilizzazione per un'organizzazione ottimale della
superficie. Forme più autonome che escludono ma
alludono al corpo umano.
- Mito della naturalità: oggetti si profilano in nome di
maneggevolezza astratta e elisione del processo reale
del lavoro
- La forma avvolge della sua perfezione l'oggetto e
unifica le apparenze con una corazza fluida e
transitoria che segue solo lo “stile”
Parentesi, Flos
12. Funzione VS Possesso
- L'oggetto ha due funzioni: essere pratico, essere
posseduto
- Laddove prevalga la seconda nasce l'estetica da
collezionismo. L'oggetto cessa di essere la sua
funzione per essere prima di tutto OGGETTO
- Astrazione densa di passione. Non ne basta più uno
solo (parallelo con sessualità tra rapporto amoroso e
Ingrid Bergman, Mont Blanc
possesso amoroso)
13. Automatismo
- Grado di perfezione proporzionale a quello di
automatismo.
- Necessario sacrificio potenzialità di funzionamento:
maggiore FRAGILITA'
- All'uomo posizione di spettatore irresponsabile:
ideale di mondo asservito, tecnicità al servizio di
umanità inerte e sognatrice
- La macchina altamente tecnologica dovrebbe essere
aperta e presupporre un uomo organizzatore ed
Irobot, Aspirapolvere robot Roomba
interprete vivente
- L'automatismo è la personalizzazione sognata a
livello dell'oggetto
14. L'aggeggio e il robot
- Per ogni bisogno esiste una macchina capace di farlo
(previsione, prevenzione, risoluzione)
Sbuccia e taglia ananas - Oggetti tecnici rimandano ad energia virtuale,
Bimbi supporti della nostra immagine dinamica
- Il robot incarna il potere astratto dell'uomo allo
stadio più avanzato senza giungere all'identificazione
(es. film come Blade Runner, Io Robot)
15. Questioni
- Quali sono le PERDITE suggerite dalla critica al
modello di oggetto postmoderno di Baudrillard e
perchè non sono per lui sacrificabili?
- C'è una progressione armonica tra il sistema di
tecniche e di oggetti e il sistema di rapporti tra gli
uomini che le producono?
- Nel mondo trionfa davvero la disfunzionalità al fine
del consumo? In quali casi?
16. Livelli di evoluzione
Baudrillard identifica 3 livelli convergenti di
evoluzione:
- strutturazione tecnica dell'oggetto (convergenza
funzioni, integrazione, economia)
- strutturazione parallela al mondo e alla natura
(spazio vinto, energia controllata, materia mobilitata)
- strutturazione della prassi umana (relatività,
mobilità, economia)
Per lo studioso gli sviluppi tecnici sono limitati dagli
scopi di consumo (es. Cinema e tv). Un modello che
porta verso la disfunzionalità del mondo.
17. Personalizzazione
- La personalizzazione è più di un argomento
pubblicitario: concetto ideologico fondamentale per
società che tende a integrare individui
personalizzando oggetti e credenze
- Nessun oggetto proposto come oggetto di serie ma
sempre differenziato dagli altri per un particolare
- Moda come seconda serialità: industria ha
uniformato, la postmodernità ha puntato sul
differente nell'uguale.
- Tutto è modello (fine dei modelli). Modello utile
solo per stabilire la differenza.
- Il modello ha infinite possibilità che la serie replica
con un numero definito (per quanto numeroso) di
chances
18. Modello VS Serie
- Il modello ha infinite possibilità che la serie replica
con un numero definito (per quanto numeroso) di
chances
- Le differenze specifiche sono prodotte a priori e
pietrificano la scelta potenziale: la scelta vivente si
incarna in differenze morte
- Ogni promozione dello status sociale è già integrata
precedemente e anche la delusione fa già parte del
sistema
19. Ideologia dei modelli
- Siamo sempre più lontani dall'uguaglianza di fronte
all'oggetto. Idea di modello in differenze sempre più
sottili e definitive
- Il modello non è il punto ideale della serie: resta
solo un progresso sulla scala degli oggetti, ma tale
promozione è senza senso, dal momento che essa
stessa alimenta l'astrazione inaccessibile del modello
20. Ideologia delle rate
- Oggetti proposti sotto il segtno del credito che
rende raggiungibile l'irraggiungibile, condente di
rendere il futuro, presente
- Acquisto in contanti come virtù borghese (insieme a
proprietà, eredità, risparmio e patrimonio)
- La rateizzazione da libertà a costo di scadenza,
possesso a costo di rischio di perdita. In cambio di
una parte si ha un tutto.
- Il sistema rateale trasporta nell'ordine economico
una situazione psicologica. L'accellerazione del reale e
il ritardo sugli oggetti. Quando il possesso è reale è
già troppo tardi.
21. La precessione del consumo
- Il consumo anticipa gli oggetti, la loro vendita la
loro produzione
- Il rinnovo continuo rende l'acquisto una sorta di
prestito. Se un tempo un oggetto passava tra le
generazioni, oggi è nella singola vita che passano le
generazioni di oggetti
- L'accumulazione ascetica ha perso il suo senso. Oggi
domina la fuga in avanti in cui si compra prima di
avere I soldi per pagare, si lavora per pagare il debito
contratto per un oggetto già vecchio
- All'estremo gli oggetti non sono fatti per essere
posseduti e praticati ma prodotti e acquistati
22. La pubblicità: sintomo e interprete
- Pubblicità come coronamento funzionale del sistema
- Connessa al consumo e oggetto essa stessa di
consumo. Discorso sull'oggetto e oggetto essa stessa.
- La pubblicità è un oggetto ideale e rivelatore perchè
la funzione è secondaria e ci dice meglio COSA
consumiamo attraverso gli oggetti
- Resistiamo sempre meglio all'IMPERATIVO
pubblicitario ma siamo sempre sensibili
all'INDICATIVO della pubblicità e quindi crediamoal
mondo e alla cultura della pubblicità pur rifiutando
facilmente la coercizione all'acquisto.
23. La logica di Babbo Natale
- Nessuno raggiunta una certa età crede più a Babbo
Natale e in molti casi I bambini capiscono in fretta da
dove arrivano I regali. Ma non per questo vi
rinunciano o mettono fine alla recita che li anticipa
- Ne il linguaggio retorico, ne il messaggio
informativo sono sufficienti a convincere il
consumatore. Ma passa la tematica latente della
protezione e della gratificazione. Segno illeggibile
della coscienza
- Logica della fede e della REGRESSIONE
- Pubblicità come forma di libertà: è troppa ma la sua
eliminazione è una forma di controllo illiberale che
limita le possibilità
24. Gratificazione e frustazione
- Il principio di realtà nascosto dall'immagine è in essa
trasparente come espressione costante del desiderio
- La pubblicità lascia passare l'ordine sociale nella sua
doppia determinazione di gratificazione e repressione,
due aspetti inscindibili dell'integrazione
25. Lo status
- Il sistema oggetti/pubblicità non costituisce un
linguaggio (sintassi vivente), ma un codice (povertà,
efficacia)
- Non struttura la personalità ma la designa e
classifica, non struttura I rapporti sociali ma li
gerarchizza (localizzazione dello status sociale)
- Per la prima volta nella storia ci si trova davanrti ad
un sistema unico di lettura (finiti nascita, classe,
funzione)
26. Definizione di consumo
- Il consumo è una modalità attiva di rapporto non
soltanto con gli oggetti ma con la collettività e con il
mondo, una modalità di attvità sistematica e di
risposta globale su cui l'intero sistema culturale
contemporaneo si fonda
- Il consumo è una attività di manipolazione
sistematica dei segni
- Ciò che si consuma non è l'oggetto ma il rapporto
con l'oggetto o meglio l'idea di rapporto che la
pubblicità ha contribuito a diffondere
Sophie Kinsella
27. Consumo senza limiti
- Il consumo è una prassi idelista totale che non ha più
nulla a che fare con la soddisfazione dei bisogni ne con
il principio di realtà
- Il consumo può solo superare se stesso e reiterare se
stesso per restare ciò che è: una ragione di vita
29. Questioni
- L'universalizzazione del modello di definizione
dell'individuo che vantaggi porta?
- Quali altri valori, oltre al possesso degli oggetti,
dovrebbe essere usato per definire un individuo nella
società?
- Il consumo indefinito perchè dovrebbe portare degli
svantaggi?