• L’Isis occupa attualmente alcuni dei più importanti siti archeologici mesopotamici
• 26 febbraio 2015: l’Isis distrugge i reperti del museo di Mosul, provenienti dall’antica
Ninive
• In Iraq si contano
almeno 18.000 siti
archeologici, ancora
in parte inesplorati e
poco difendibili,
come queste rocce
con rilievi risalenti al
VII secolo a.C.
• Albrecht Durer, Adamo ed
Eva nell’Eden, 1504,
bulino.
• Le vicende narrate nel
testo biblico della Genesi
sono ambientate in
Mesopotamia (la
Creazione,l’Eden, il Diluvio
e l’Arca, la Torre di
Babele) e in alcuni casi
trovano riscontri in più
antichi testi cuneiformi o
nelle testimonianze
artistiche e archeologiche
• L’Eden e la Mesopotamia in una ricostruzione seicentesca, da Athanasius Kircher, Arca
Noe, 1675
Arte sumerica arcaica, Arieti rampanti intorno
all’Albero della Vita, simbolo del Giardino dell’Eden nel
paese di Sumer e Akkad, a destra il nome del paese in
caratteri cuneiformi
• Una impronta di sigillo sumerico con scena di trebbiatura. Durante l’età neolitica si
sviluppa l’allevamento degli animali e la coltivazione dei cereali. Vengono inventati molti
strumenti, come l’aratro e le “slitte” che consentivano di muoversi agevolmente sulle
stoppie. Erano ancora usate nelle campagne italiane fino a pochi decenni fa
• Ricostruzione
dell’abitato di
Catal Hoyuk in
Anatolia, livello
IV B. VII-VI
millennio a.C.
• L’abitato nella
sua totalità
aveva una
superficie di più
di 17 ettari e
sono stati
scoperti dieci
strati
• Il Cranio di Gerico,
rivestimento di argilla
modellata e riempimento di
gesso, incrostazioni di
conchiglie nelle cavità degli
occhi
• Dea madre neolitica
conservata nel Museo
di Ankara
• Antichi pittogrammi
sumerici. Quella sumerica
è una lingua logografica,
con valori prevalentemente
sillabici. Dai pittogrammi
primitivi si sviluppano dei
caratteri con un valore
fonetico.
• Iscrizioni oracolari su una
scapola di mucca. Cina,
dinastia Shang-Yin (1523-
1028 a. C.). Dagli
ideogrammi arcaici
discendono alcuni
ideogrammi moderni
• A) sovrano (un uomo che
congiunge cielo e terra)
• B)Carro
• C)Cavallo
• D)Prigioniero, schiavo (un
uomo in gabbia)
• La Stele di Hammurabi,
basalto, h.225 cm, da
Susa, XVIII sec a.C. Il re
Hammurabi (a sinistra)
riceve i 282 articoli del
Codice direttamente dal
dio Samas, con lo
scettro, l’anello e le
fiamme che gli
sprizzano dalle spalle.
Le leggi vennero scritte
per porre fine a un
tormentato periodo di
anarchia.
• La forma della stele è
quella di un indice
puntato in alto in segno
di comando
• Tavoletta incisa con l’autobiografia di Hammurabi, XVIII sec a.C.. Tra le altre cose il re
si vanta di saper leggere scritture ormai quasi indecifrabili
• Prisma di Sennacherib, con la
descrizione delle campagne
assire per conquistare la Siria e
Canaan, 691 a.C. ca.
• Una delle più antiche mappe: il
Mappamondo babilonese. I caratteri
cuneiformi individuano un “Mare
salato” (il cerchio intorno alla terra) e
sopra “una zona dove non si vede il
sole”. Il rettangolo individua
Babilonia. In basso “le paludi” vicino
al Golfo Persico. VI secolo a. C.
• La Dama di Warka, marmo
(21,5 cm), da Uruk, inizio del
III millennio
• Arte Sumera. Il Dio Abu e altre divinità, Alabastro venato, bitume, incrostazioni di
conchiglia, da Tel Asmar, 2700-2500 a.C.
Arte Sumera, Lo stendardo di Ur, conchiglia, lapislazzuli e calcare, prima metà del III
millennio
• Arte Sumera, Statua di Gudea,
diorite , da Lagas, XXII sec a.C.
• La Dea della notte, II millennio
a.C.. I residui di pigmenti hanno
permesso una ricostruzione
virtuale della policromia originale
• Arte assira, Il demone
Puzuzu, VIII sec a.C.
• «Il re degli spiriti maligni
dell’aria» Personificazione
del vento del Sud, che
portava tempeste e febbri
• Secondo alcuni studiosi la scultura romanica deriva da modelli mesopotamici. Nella foto il
portale di Chartres con il tetramorfo, XII sec
• Tutta l’architettura
mesopotamica è basata
sull’uso di mattoni di
argilla cotti al sole. Già
dal III millennio erano in
uso le volte a botte.
Quella ricostruita nel
disegno si trovava a Ur
• Ricostruzione del
centro di
Babilonia con la
Ziqqurat. La
costruzione aveva
una base di 90
metri, alle prime
due terrazze si
accedeva
attraverso scale,
poi iniziava una
rampa che saliva
gradualmente alla
sommità
• Francesco Borromini, S. Ivo alla
Sapienza.
• Nella lanterna Borromini riprende
la forma della torre per
accennare simbolicamente
all’aspirazione umana verso
l’infinito
• Gino de Dominicis vestito da
“guardia del corpo” davanti a
una delle sue opere: fino al
2010 era una delle
pochissime foto autorizzate a
circolare. Un elemento
importante nel lavoro
dell’artista è la non visibilità.
• Anche le statue sumere alle
quale si ispira erano
collocate in un luogo dove
non dovevano essere viste
• Arte Sumera. Il Dio Abu e altre divinità, Alabastro venato, bitume, incrostazioni di
conchiglia, da Tel Asmar, 2700-2500 a.C.
• Molti lavori di De
Dominicis sono ispirati
alla mitologia
mesopotamica
dell’immortalità. A
sinistra una statua
votiva sumera, a
destra, Gino De
Dominicis, Senza
titolo, 1985, tempera e
argilla su tavola cm
253x163x35
• La “Signora di Warka” nell’interpretazione di De Dominicis, Senza titolo, 1977-80, olio su
fotografia a colori cm 125x95. Con quest’opera vince il premio della Biennale di Parigi
nel 1985
• A sinistra, particolare di una delle statue votive di Tell Asmar, a destra, Gino De
Dominicis, In principio era l’immagine, 1981-82, New York, MOMA
• Gino De Dominicis, Senza
titolo, 1988-90. Gli occhi
chiusi e il “terzo occhio”
sulla fronte simboleggiano la
visione interiore
• Pendant da Tell el Aijul, metà del II
millennio a.C. La stella a otto
punte può essere simbolo di
Astarte o della mesopotamica dea
Ishtar.
• A destra, Gino de Dominicis, Con
titolo, 1988-89.