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GIORNALE DELL’ECOMUSEO COLLI DEL TEZIO




   Periodico di Informazione e Cultura del Territorio                                                                                                          Anno 3 Numero 4 - € Zero




   Passato anteriore:
   il ritorno a casa di Brajo Fuso
                                                lazzo della Penna di Perugia, dal 21
                                                novembre al 9 gennaio 2011.
                                                                                            ne (i lavori) sorprendono per la pro-
                                                                                            digalità, la spregiudicatezza, l’alle-                      Numero Speciale
                                                  Era stato il critico Giulio Carlo Ar-
                                                gan nella sua rubrica sull’Espresso,
                                                                                            gria del racconto figurativo. Non c’è
                                                                                            dubbio che presto o tardi, di questo                            dedicato a
                                                                                                                                                           Brajo Fuso
                                                solo a pochi mesi dalla scomparsa           inaspettato artista di provincia si
                                                avvenuta il 13 dicembre 1980, ad            farà un caso nazionale redarguendo
                                                annunciare che “il dottor bricoleur”        la critica che, per correr dietro alla
                        Guido Maraspin
         Direttore Responsabile del Gruspigno   regalava alla sua città “una nuova          Biennale, non se n’è tempestivamen-
                                                e originale struttura culturale, tra        te accorta”. (L’Espresso n. 33, 17             Nello scorso mese di novembre la
  È un vero e proprio “ritorno a                il museo e il parco attrezzato, che         agosto 1980, “Il dottor bricoleur” di          Soprintendenza Archivistica dell’Umbria
casa” dopo trent’anni di oblio quello           da una parte guarda verso la città e        G.C. Argan).                                   ha ufficialmente riconosciuto Brajo
che sta vivendo oggi la figura del              dall’altra fa le smorfie alla ridicola        Ed invece, al contrario di farsi caso        Fuso: “tra le persone di interesse
grande artista perugino Brajo Fuso              Disneyland della grande industria           nazionale, per uno scherzo del desti-          storico particolarmente importante
(1899-1980) con la definitiva riaper-           perugina” (più nota come Città              no ancora tutto da decifrare, da quel          … uno dei più grandi artisti umbri
tura del Fuseum di Monte Malbe già              della Domenica), che era appunto la         momento per quasi trent’anni sul
                                                                                                                                           del secolo scorso, di sicuro valore
dall’ottobre 2008 dopo un attento               villa-giardino del Fuseum di Monte          Fuseum e sull’opera di Fuso (se sal-
lavoro di manutenzione della galle-             Malbe, con tutte le opere interne ed        viamo il ricordo del Cerp per il de-
                                                                                                                                           internazionale…”
ria ed un nuovo allestimento di una             esterne.                                    cennale) è sceso un velo di silenzio,          Negli anni ‘60 parole analoghe furono
selezione ragionata delle sue opere               E infatti: “Veduti tutti assieme inta-    come se Brajo Fuso fosse partito da            dette anche da André Verdet, poi da
a cura di Fedora Boco e la mostra               sati nel rustico museo o sparpagliati       Perugia per un lungo viaggio…                  Pierre Restany e dallo stesso Argan.
antologica nelle sale museali di Pa-            nel selvatico giardino della donazio-         (segue a pagina 3)




Per ricordare Brajo Fuso a trent’anni dalla scomparsa
                                                       Dopo averne conosciuto meglio la storia        una convenzione col Sodalizio di San Mar-         proporgli di trasferire tutta la sua opera in
                                                    dalle parole dei suoi successori affiorò in me    tino - l’ente cui Brajo Fuso, prima della         Francia: richiesero le sue opere sia il Museo
                                                    il fortissimo desiderio di fare in modo che i     morte, ha donato il Fuseum ed i mezzi per         Fernand Léger a Biot, presso Nizza, sia la
                                                    suoi desideri, le volontà testamentarie trovas-   mantenerlo - ed ha assunto la gestione del        città di Saint Paul de Vance su proposta di
                                                    sero finalmente soddisfazione, dopo i lunghi      Fuseum, proponendo un articolato progetto         Verdet. Fuso fu molto tentato ma preferì la-
                                                    anni di obsolescenza.                             di valorizzazione.                                sciare la sua opera alla sua Perugia.
                                                       La Fondazione Ecomuseo Colli del Tezio            L’opera artistica di Brajo Fuso fu ricono-        La Fondazione Ecomuseo è veramente
     Gianmaria Fontana di Sacculmino                che ho l’onore di presiedere, ha come finalità    sciuta da importantissimi personaggi come         onorata di avere la possibilità di riportare
                          Presidente Fondazione     la tutela e la valorizzazione delle eccellenze    Giulio Carlo Argan che scrisse molto su di        alla conoscenza del pubblico l’opera crea-
                   Ecomuseo Colli del Tezio ONLUS
                                                    del nostro territorio; riportare il Fuseum        lui, lo stimò come artista e lo annoverò tra      tiva di questo grande artista perugino e si
  Ho conosciuto l’opera di Brajo Fuso ed il         e l’opera di Fuso nel giusto posto che loro       i suoi amici. Anche personaggi del mondo          adopera per fare del Fuseum, nel rispetto
suo Fuseum alcuni anni or sono ed è stata, per      spetta nell’Olimpo dell’Arte rientrava in         dell’arte e della cultura francese, come Pierre   delle volontà di Fuso che ciò aveva sognato
me perugino di recente adozione, una scoperta       pieno nelle finalità statutarie e per questo      Restany e Andrè Verdet ne furono amici e          e desiderato, un centro per le arti aperto alla
di grandissimo interesse culturale ed artistico.    la Fondazione già da tre anni, ha stipulato       si interessarono alla sua arte al punto da        città di Perugia.



   ilgruspigno@ecomuseo.eu                                                                                                                                  www.ecomuseo.eu
2                                                                                    Il Gruspigno                                                                      Anno 3 Numero 4




Brajo Fuso: una
straordinaria vita d’artista
                                                  Contemporaneamente alla pittura, fin
                                                  dal 1943 si appassiona anche alla ce-
                                                  ramica che modella fino alla fine degli
                                                  anni cinquanta, creando particolarissime
                                                  forme di vasi, servizi da the, lampade,
                                                  candelabri, usando anche speciali e
                                                  segrete tecniche di colorazione che gli
                                                  consentono di ottenere quel riflesso
                      Marcello Fringuelli
                     Successore di Bettina Fuso   metallico-dorato (tipo “riverbero” o
                                                  “lustro”) che per anni era stato croce e
  Brajo Fuso nasce a Perugia il 21 feb-           delizia degli antichi ceramisti di Gubbio
braio 1899.                                       e Gualdo Tadino. Nel 1968 riprende con
  Nel 1923 si laurea in medicina e chi-           nuovo slancio a fare ceramica creando
rurgia presso l’Università di Roma, nel           vasi bianchi forati, fino ad “inventare”,
1926 si specializza a Bologna in Odon-            con le metalloceramiche, un connubio
tostomatologia e due anni dopo apre               tra ceramica e metallo che richiama i
un ambulatorio dentistico nel centro di           suoi kromoggetti e kromotappi.
Perugia, dove eserciterà la professione             Crea anche “gioielli” in metallo pove-
per lunghi anni. Nel 1935 consegue la             ro, alcuni eseguiti con materiale di recu-
libera docenza.                                   pero, con tappi corona di bottiglia, altri li
  Nel 1929 sposa Elisabetta Rampielli             realizza in oro, con la tecnica della cera
                                                                                                                                                         Brajo Fuso con la sua opera Elleno G
(Bettina), valente e raffinata pittrice,          perduta. Fuso da sempre è un “creativo”,
donna sensibile e intelligente. Nel 1942,         una persona geniale. Fin dagli anni ‘30
ferito gravemente in Albania, torna a             si diverte ad illustrare con vignette di-           La sua fantasia è senza limiti; l’uomo è    sporche”, “Cicheciche”, “Alghemarine”,
casa e si immerge a tempo pieno nel cli-          vertenti i racconti, le fiabe per ragazzi         dolce e rude allo stesso tempo, schietto e    “Mobloggetti”, e cosi via, sono i titoli
ma culturale e artistico che Bettina aveva        ed altri testi didattici da lui stesso scritti;   puro, dotato di prorompente entusiasmo        delle sue opere, ricavati dalle tecniche di
creato, col suo “salotto” a palazzo Cesa-         ma è anche serio e geniale ricercatore ed         e spirito d’avventura: un”’anima larga”       realizzazione usate.
roni frequentato da pittori, poeti, scritto-      inventore: importanti e numerose le sue           e, per Argan, “un benefattore dell’uma-         Negli anni ‘50 crea ad Ansedonia un
ri e letterati. Incoraggiato dalla moglie         scoperte e brevetti, tra cui un famoso far-       nità”. Già nel 1946 inizia a sperimentare     suo primo spazio espositivo personale
prova a dipingere quasi per scherzo.              maco antiulcera, un dentifricio e le tecni-       l’uso del colore colato sulla tela diretta-   all’aperto, collocando gruppi di com-
  Usa colori forti e decisi, rappresenta          che di trapianto dei denti con il sistema         mente dal tubetto o con l’ausilio di un       posizioni materiche nel bosco, idea che
                                                                                                    bastoncino sgocciolatore, sperimentando       più tardi riprenderà a Perugia, con il Fu-
                                                                                                    così le tecniche “gestuali”, dell”’action     seum. Nel 1961, venduta la proprietà di
                                                                                                    painting”, del “dripping”, con uno            Ansedonia, inizia a realizzare il Fuseum,
                                                                                                    straordinario inconsapevole parallelismo      sulla collina di Montemalbe a Perugia. Il
                                                                                                    di azione artistica e addirittura una pre-    Fuseum nasce etimologicamente dalla
                                                                                                    cedenza temporale rispetto all’america-       fusione tra la parola latina “museum”
                                                                                                    no Jackson Pollock. E’ del 1946, infatti,     e Fuso. Collocato e mimetizzato all’in-
                                                                                                    una figura di donna che costituisce il        terno di un parco verde di lecci, è un
                                                                                                    primo esempio di figurativo-gestuale che      fantastico museo personale per i suoi
                                                                                                    precede, per tecnica esecutiva, le opere      quadri, composizioni e ceramiche (chia-
                                                                                                    aniconiche realizzate colando e sovrap-       ma Coccibus lo spazio nella galleria, a
                                                                                                    ponendo strati e fili di colore, secondo      queste ultime dedicato). Questo com-
                                                                                                    una tecnica di puro gesto. Nascono così       plesso artistico museale è stato destinato
                                                                                                    le “Stratikromie” (1947) e le “Cromosco-      dall’artista ad ospitare le sue opere in
                                                                                                    lature” .Più tardi, usando i materiali più    alcune labirintiche gallerie ma il parco
                                                                                                    eterocliti, naturali e tecnologici, umili     stesso, il bosco di 13.500 metri quadri,
                                                                                                    e sofisticati, con la tecnica del collage     disseminato di sculture e composizioni,
                  Pierre Restany, Brajo Fuso e André Verdet durante una mostra di Fuso alla
                                                       Galleria Borgonuovo di Milano -1972          e dell’assemblage, dà corso ad un ciclo       e le particolari conformazioni architet-
                                                                                                    di opere definite col nome di débrisart       toniche delle costruzioni artisticamente
scene di folla, personaggi grotteschi,            della surgelazione. Nel 1942 brevetta il          o arte del rottame, dal poeta e critico       realizzate, le massicciate arricchite da
caricature tragicomiche, aspetti di vita          primo “riunito”, prototipo dell’attuale           francese André Verdet : “Cromoggetti”,        metalli di recupero e pezzi di ceramica,
sociale, riflettenti i tempi postbellici.         poltrona da dentista.                             “Ideogrammi”, “Polimaterici”, “Sabbie-        costituiscono, nel loro insieme, una



Il Gruspigno
Periodico dell’Ecomuseo Colli del Tezio      Staccini, Renzo Zuccherini
Redazione: strada Pieve Petroia 20,          Hanno collaborato a questo numero:              ”Il tuo Cristo è ebreo. La tua democrazia greca.
06133 Perugia                                Fedora Boco, Marcello Fringuelli, Guido
Anno 3 n° 4 - Dicembre 2010                  Maraspin, Mario Mirabassi, Fabio Pippi,           Il tuo caffè brasiliano. La tua vacanza turca.
Registrazione al Tribunale di Perugia        Tiziana Trabalza.
- 32/2008 del 31/10/2008                     Disegni di: Giovanni Tribbiani, Angelo              I tuoi numeri arabi. Il tuo alfabeto latino.
Editore: Assoc. Amici dell’Ecomuseo          Speziale
Posta elettronica:                           Progetto Grafico ed impaginazione:                        Solo il tuo vicino è straniero?”.
ilgruspigno@ecomuseo.eu                      Agosta&Nutini
Sito internet: www.ecomuseo.eu               Tipografia: Graphic Masters - Perugia                                    (1994, manifesto sui muri di Berlino)
Direttore Responsabile: Guido Maraspin       Questo numero è stato stampato in 5.103 copie
Comitato di Redazione: Aruna Fontana         su carta riciclata
di Sacculmino, Fabio Pippi, Nando
Dicembre 2010                                                                     Il Gruspigno                                                                                                 3

grande, autonoma opera d’arte all’aper-             rimane chiuso al pubblico ed inoperante,
to. Scrive Argan:                                   finché finalmente, nel 2008, una nuova
  “..c’è infatti un filo conduttore, un discorso,   strategia decisionale del Sodalizio di
che lega tutte le sue creazioni, lo sviluppo        San Martino, affida tramite convenzione
di una fantasia, di una vita vissuta con la         la gestione del Fuseum alla Fondazione
fantasia, che costituisce un fatto unico nella      Ecomuseo Colli del Tezio onlus, presiedu-
storia dell’arte di questo secolo, e non soltanto   ta dal lungimirante presidente Gianmaria
in Italia. Le sue opere, il suo Fuseum rap-         Fontana di Sacculmino il quale, con il suo
presentano la capacità di reazione positiva,        entusiasmo ed il suo intelligente operare,
creativa, all’ambiente in cui si vive, ambiente     cerca di riportare il Fuseum al suo origi-
urbano e naturale che oggi viene considerato        nale splendore ed alla fruizione pubblica
alienante...”                                       cui l’artista l’aveva destinato.
  Nel 1980, dopo aver declinato proposte              Sempre nel 2008 si conclude la sistema-
del Museo Fernand Léger di Biot e della             zione strutturale della Galleria espositiva,
città di Saint Paul de Vance di trasferire          nucleo fondamentale del Fuseum, curata
tutta la sua produzione artistica in Fran-          con intelligente sensibilità dall’arch. Mar-
cia, dona (unitamente alla moglie Bettina           coni. Il 27 giugno 2008 viene inaugurato
ed insieme ad altri immobili di rilevante           il nuovo allestimento della Galleria
valore) il Fuseum - concepito non solo              del Fuseum, curato da Fedora Boco. Il
come museo personale, ma anche come                 Fuseum, inserito nel Sistema Museale
Centro attivo, museo “aperto” al servizio           della Regione Umbria, è così riaperto                                                 Brajo con la moglie, la pittrice Bettina Rampielli Fuso
della cultura e dell’arte - al Sodalizio di         al pubblico. Nel 2009 viene ristrutturato
San Martino di Perugia, affinché fosse              il teatro all’aperto, all’interno del parco    tica la riapertura di questo magico spazio
aperto al pubblico come nuova struttura             e nell’ambito dell’evento “Un Parco da         culturale-espositivo è sicuramente un
culturale, donato in pratica alla città di          Favola” con spettacoli teatrali e labora-      buon viatico perché si completi l’opera di
Perugia per i suoi cittadini e per gli artisti      tori per bambini, Domenico Madera e            restauro delle opere disseminate nel bo-
di tutto il mondo.                                  Alessia Rosi vi rappresentano “Giallo          sco e di riutilizzo di altri spazi all’interno
  Il 30 dicembre 1980 Brajo Fuso muore              al Fuseum”. Nel 2010 Mario Mirabassi           del Complesso, affinché possano piena-
dopo breve malattia, ma il messaggio che            tiene al Fuseum laboratori estivi per bam-     mente realizzarsi la volontà dell’artista
ha lasciato, il suo generoso insegnamento           bini, organizzati dall’Accademia di Belle      e le aspettative dei potenziali fruitori. Un
e la sua “presenza” vivranno sempre in              Arti di Perugia tramite una convenzione        luogo dunque, in via di recupero ed un
ogni angolo del Fuseum come in ogni sin-            con la Fondazione Ecomuseo Colli del           artista riscoperto che vanno ad accrescere
gola sua opera come eredità da non tra-             Tezio. Il nuovo straordinario interesse        il prestigio culturale dell’Umbria nel pa-
scurare. Il Fuseum però, per lunghi anni,           che ha suscitato nel pubblico e nella cri-     norama artistico italiano e mondiale.



Passato anteriore: il ritorno a casa di Brajo Fuso
  (segue dalla prima pagina)                                       il ready-made di duchampiana ascendenza, creando                incidenti stradali e di “balle” spaziali, di biogenetica e
  Dal quale però – come un esploratore dello spazio-               arte attraverso “il prelievo dell’oggetto quotidiano, lo        pandemie, di nani e ballerine, i colori e i contrasti delle
tempo – oggi Fuso ritorna più in forma e smagliante                spaesamento e la sua rifunzionalizzazione in termini di         Straticromie e delle Cromoscolature di Brajo riverbe-
che mai. Anzi sembra che non sia passato un giorno.                contemplazione estetica”, come ricorda Achille Bonito           rano di nuova luce la scena della “tragicommedia”
Un passato anteriore in cui si leggono tutte le                                                                                         umana perché sono la denuncia più forte contro
convulse contraddizioni della nostra epoca, ma                                                                                          gli scempi procurati alla natura, pur continuando
che Brajo ha fin dall’inizio colto e rielaborato                                                                                        a donare stupore a “grandi e piccini”, ancora una
con sagacia e lungimiranza e pertinenza e co-                                                                                           volta e ancora di più.
scienza ed una rara sensibilità investigativa.                                                                                            Il FUSEUM di Monte Malbe è tornato ad essere
  La stessa arte del riciclo (o del rottame se si                                                                                       quella “struttura culturale” aperta alla città di cui
preferisce) trova proprio in questi tristi tempi la                                                                                     parlava Argan, grazie all’impegno della Fondazio-
sua valenza pubblica oltreché artistica: qualcu-                                                                                        ne Ecomuseo Colli del Tezio onlus che ha stipulato
no ha definito “installazioni” artistiche anche i                                                                                       con il Sodalizio di San Martino (beneficiario legale
mucchi di immondizia per le strade di Napoli,                                                                                           della donazione) una convenzione per l’apertura al
in una chiave di surrealismo-pop, anche se forse                                                                                        pubblico del museo, per la ripresa delle sue attività
questo paradosso un pò estremo Brajo Fuso non                                                                                           di laboratorio e per un progetto completo di valo-
lo avrebbe completamente digerito…                                                                                                      rizzazione dell’opera di Fuso e del suo Fuseum
  Tuttavia, per rimanere in tema di storia dell’ar-                                                                                       Di pari passo, per celebrare degnamente il ritorno
te, basti pensare agli esiti così affini, familiari                                                                                     del “figliol prodigo”, la Fondazione Ecomuseo ha
quasi, che ha avuto Robert Rauschenberg, una                                                                                            organizzato ben due mostre nello stesso periodo:
delle personalità più influenti della seconda                                                                                           la prima mostra, che ha visto un grande impegno
metà del XX secolo, fotografo e pittore statu-                                                                                          dell’Assessore alla Cultura del Comune di Torgia-
nitense, che fu vicino alla pop art (artisti come                                                                                       no, ha esposto per la prima volta tutte le cerami-
Roy Lichtenstein e Andy Warhol lo riconobbero                                                                                           che di Fuso a Palazzo Malizia, con la curatela di
perfino come “padre della Pop Art”) ed in stret-                                                                                        Giulio Busti e Franco Cocchi; dopo pochi giorni
ta relazione con l’espressionismo astratto degli                                                                                        è stata inaugurata la mostra antologica a Palazzo
anni Cinquanta-Sessanta: “Nessuno come Ro-                              Brajo con Palma Bucarelli, direttrice della Galleria Nazionale
                                                                                                                                        Penna “Brajo Fuso : Opere dal 1945 al 1980” per
bert Rauschenberg spiega l’evoluzione dell’Arte                                                                d’Arte Moderna - 1972 la curatela di Italo Tomassoni (con il patrocinio
in quell’epoca. Dall’Espressionismo Astratto                                                                                            del MiBAC Direzione Regionale dell’Umbria,
fino alle ultime conseguenze del Pop. Le sue “combine              Oliva, per approdare nel 1960 tra i firmatari del mani- Regione Umbria, Provincia e Comune di Perugia e
paintings” in cui mischiava sulla tela sedie, bottiglie e          festo del “Nouveau Realisme” ovvero ad un “nuovo l’Accademia di Belle Arti “P. Vannucci” di Perugia),
animali essiccati lo hanno convertito in un autentico              realismo che equivale a un nuovo, sensibile e percettivo che copre tutti i periodi artistici del “grande assembla-
guru per gli artisti delle nuove generazioni. La forma             approccio al reale”. È la scuola di Brajo, la scuola della tore” e potrà suscitare dopo un primo contatto la voglia
che aveva di spiegare l’Arte era completamente aperta e            strada attraversata con gli occhi di un bambino.                di approfondire la conoscenza dell’artista stomatologo
rompeva le frontiere tradizionali tra tecnica e stile”.              Una strada che attraversa i continenti e unisce cultu- con una visita al Fuseum, dove l’arte interroga la natura
  E con sincronismo quasi perfetto ecco la grande retro-           re anche molto distanti, collegate oggi più di ieri (in e la materia diventa trama di un sogno, dove finalmente
spettiva che il Beaubourg dedica a partire da oggi fino            google time!) nella molteplicità dei comuni punti di trova casa la fanciullezza irridente e anarchica del Brajo
al 10 gennaio 2011 ad Arman (Armand Pierre Fernan-                 contatto, qui e ora, senza chiedere certificati di nascita Fuso, che non è un metallo ma è pur sempre un magma
dez), artista che in Francia negli stessi anni reinterpreta        o passaporti. In questo flusso di merci e di scorie, di incandescente…
4                                                                              Il Gruspigno                                                                          Anno 3 Numero 4




L’inaugurazione della mostra antologica
  A trent’anni dalla scomparsa del          rugino. Un primo contatto che potrà        Fuso, due vecchi amici e colleghi, e
grande artista perugino Brajo Fuso          poi essere approfondito visitando il       Gerardo Dottori il primo aero-pittore
(1899-1980), la città di Perugia lo         Fuseum di Monte Malbe, personale           futurista. Tutti e tre hanno superato
ricorda con una mostra antologica a         museo che l’artista ha lasciato in         molti altri. » Un tributo più volte ri-
Palazzo della Penna dal 21 novembre         dono alla città.                           badito anche da Giulio Carlo Argan,
2010 al 9 gennaio 2011. La mostra,            Il lavoro di Fuso ha interessato negli   il quale sostiene l’importanza storica
intitolata “Brajo Fuso : Opere dal          anni la critica più qualificata. Già nel   dell’espressione artistica di Brajo
1945 al 1980” e curata dal celebre          1968, il critico francese André Verdet     nell’ambito dell’arte italiana del XX
critico d’arte Italo Tomassoni con          riconosce Brajo Fuso come « …uno           secolo. Risale al 1976 la prima impor-
catalogo edito da Silvana Editoria-         degli artisti novatori più fecondi, più    tante monografia a lui dedicata con
le, è organizzata dalla Fondazione          singolari dell’arte contemporanea          saggi critici di Giulio Carlo Argan,
Ecomuseo Colli del Tezio onlus, con         italiana; sono in pieno accordo con        Italo Tomassoni e André Verdet.
il patrocinio del MiBAC Direzione           l’amico Argan quando afferma che             Parallelamente ed in contempo-
Regionale per i Beni Culturali e Pae-       bisogna collocare l’importanza di          ranea, il Comune di Torgiano con
saggistici dell’Umbria, Regione Um-         questo artista a livello europeo» e nel    la collaborazione della Fondazione
bria, Provincia di Perugia, Comune          1975 scrive: «Brajo Fuso è senza dub-      Ecomuseo Colli del Tezio onlus,
di Perugia, Accademia di Belle Arti         bio uno dei più grandi artisti italiani    organizza a Palazzo Malizia, dal 14
“P. Vannucci” di Perugia e Sodalizio        di oggi, uno dei pionieri del “relief et   novembre 2010 al 9 gennaio 2011 una
di San Martino.                             de l’aventure de l’objèct’’, ma anche il   importante mostra delle ceramiche di
  L’esposizione, che si configura           meno riconosciuto ed il più solitario      Brajo Fuso che vengono esposte per la
come un’importante monografica,             di tutti. » Poco dopo la scomparsa di      prima volta nella loro totalità. La mo-
copre tutti i periodi artistici di questo   Fuso scrisse « L’Umbria può essere         stra, intitolata “Brajo Fuso: una certa
eclettico e versatile personaggio, dai      orgogliosa di avere avuto come figli       idea della Ceramica” con catalogo di
quadri alle sculture alle ceramiche         tre artisti d’eccezione, perentoria-       Silvana Editoriale è curata da Giulio
ai gioielli, dando dimostrazione del        mente geniali, come se ne contano          Busti (conservatore del Museo della
                                                                                                                                                   In alto: l’ingresso di Palazzo della Penna
suo prolifico operato al pubblico pe-       pochi nei secoli: Alberto Burri, Brajo     ceramica di Deruta) e Franco Cocchi.                                                   Sopra: Elleno G




 Da sin.: Italo Tomassoni; Andrea Cernicchi, Assessore alla Cultura del Comune di Perugia; Gianmaria Fontana di Sacculmino




“La mia vita il Fuseum” di Giulietta Mastroianni
                                                                                       riciclo (Debrisart) che ripetutamente
                                                                                       dava nuove dimensioni e prospettive
                                                                                       alle sue opere. “Tutto è cominciato
                                                                                       - racconta Giulietta Mastroianni - con
                                                                                       un lungo ed attento studio della vita
                                                                                       di Brajo, leggendo tutti i suoi scritti
                                                                                       ed attingendo informazioni dal suo
                                                                                       vasto archivio custodito dai suoi
                                                                                       eredi. Lì mi sono resa conto della
                                                                                       grandezza di questo artista che non
                                                                                       si sentiva tale e di quanto sia stato
                                                                                       difficile riassumerlo”.
                                                                                                                                 Tre Elleni di Brajo Fuso in
                                                                                       La proiezione del documentario            esposizione permanente a
                                                                                       d’autore (Giulietta Mastroianni ha        Palazzo Penna.
                                                                                       già realizzato due cortometraggi
Nel quadro delle celebrazioni di Brajo      ritirava per creare le sue incredibili     sulle vite di Sandro Penna e di             Dal mese di ottobre, sono state installate nell’ingresso di
Fuso, il grande eclettico artista-          formidabili opere d’arte e dove            Gerardo Dottori) dal titolo appunto       Palazzo della Penna tre opere di Brajo Fuso intitolate: Elleno
bricoleur perugino, nel trentesimo          tutt’oggi sono raccolte e custodite        “La mia vita il Fuseum” avrà luogo        E, Elleno G ed Elleno I facenti parte di una serie di otto cu-
anniversario della morte, si inserisce      per la gioia del pubblico.                 sabato prossimo, 4 dicembre 2010,         stodita al Fuseum
la proiezione del documentario “La                                                     alle ore 16,30 presso Palazzo della
mia vita il Fuseum” di Giulietta            Il documentario è costruito come           Penna a Perugia e verrà seguita da
Mastroianni giovane e creativa              un dialogo immaginario fra l’artista       una visita alla mostra “Brajo Fuso.
regista che introduce con sapienza          e Giulio Carlo Argan, il grande            Opere 1945-1980”. La proiezione
e passione ai misteri e agli incanti        critico d’arte che fu il primo e piu’      sara’ ripetuta a Torgiano, nella sala
fanciulleschi del Fuseum, il grande         importante “lettore” dell’opera di Fuso    Comunale S.Antonio domenica 19
parco di Monte Malbe dove Fuso si           quale sperimentatore dell’arte del         dicembre 2010 alle ore 17,30.
Dicembre 2010                                                               Il Gruspigno                                                                                           5




Come è nata la mostra a Torgiano
                                                                                                                                            furono catalogate, imballate, trasportate e
                                                                                                                                            fotografate, e poi di nuovo imballate e tra-
                                                                                                                                            sportate per la mostra.
                                                                                                                                              Inizialmente il Comune di Torgiano, a
                                                                                                                                            fronte di cinque o sei opere di ceramiche
                                                                                                                                            propose una brochure di poche pagine,
                                                                                                                                            ma a fronte di ben 75 opere si rese neces-
                                                                                                                                            sario un prestigioso catalogo realizzato
                                                                                                                                            da una delle più prestigiose case editrici
                                                                                                                                            italiane di arte, la Silvana Editoriale che
                                                                                                                                            approntò uno splendido catalogo. I tempi
                                                                                                                                            furono frenetici ma il grande successo
                                                                                                                                            venne, il pubblico all’inaugurazione è
                                                                                                                                            stato numerosissimo e superiore ad ogni
                                                                                                                                            migliore aspettativa e la mostra, che sem-
                                                                                                                                            pre nei progetti iniziali doveva rimanere
                                                                                                                                            aperta una decina di giorni, rimarrà in-
                                                                                                                                            vece visitabile fino al 9 gennaio nelle sale
                                                                                                                                            prestigiose di Palazzo Malizia.




                                                                                    Tavola imbandita con un servizio creato da Brajo Fuso

  È iniziato tutto in una magnifica mat-        urla. Fu colpita dalle ceramiche di Fuso     dedicati alla ceramica e con lui il dottor
tinata di fine luglio quando al Fuseum il       e domandò se fosse stato possibile averne    Franco Cocchi. Vennero entrambi al
gruppo di bambini di Accademia Uno,             alcune in prestito da esporre a Torgiano     Fuseum per scegliere qualche ceramica
sotto l’abile guida di Mario Mirabassi e        durante le manifestazioni che da molti       e successe l’incredibile! Busti e Cocchi
con l’ispirazione delle opere di Fuso, espri-   anni si tengono nel mese di novembre, le     trovarono le ceramiche di Fuso di tale in-
mevano la propria creatività artistica.         Vaselle d’Autore e Versando Torgiano.        teresse che chiesero di esporle tutte! Tutto
  Si trovavano a passare nei paraggi due         Naturalmente da parte dei gestori del       questo comportò notevoli cambiamenti di
signore delle quali una è un’amica dei          Fuseum vi fu la massima collaborazione       organizzazione e resero i tempi ancora
vecchi tempi di Brajo e Bettina Fuso. Il        per rendere possibile la cosa dati anche     più stretti, in quanto la Fondazione Eco-
cancello era aperto e fecero una visita alla    i tempi strettissimi ridotti anche dalle     museo dovette improvvisare uno studio
galleria espositiva.                            consuete lungaggini estive. In pratica due   fotografico per riprendere una ad una tut-
  La seconda signora è niente di meno che       mesi. Venne trovato un curatore di ecce-     te le ceramiche, e non solo quelle esposte
l’Assessore alla Cultura del Comune di          zione nella persona del professor Giulio     al Fuseum, una trentina circa, ma molte
Torgiano, una signora di modi gentili ed        Busti curatore del museo della ceramica      di più furono quelle conservate nella col-             Brocca in maiolica di Fuso del 1950
elegante di quella vera eleganza che non        di Deruta, uno dei maggiori musei italiani   lezione privata degli eredi di Bettina Fuso;




         Elleno C, “ospite” all’inaugurazione
6                                                                              Il Gruspigno                                                                            Anno 3 Numero 4




Brajo Fuso: una vita per l’arte
                                                renti materiali usati, che divengono ele-
                                                menti fondamentali nella costruzione del-        Coraggioso ed estroverso, dentista creativo,
                                                l’opera. Crea la Debrisart, arte del rottame
                                                e del rifiuto, dando nuova vita a quanto
                                                                                                 capitano medico durante la seconda guerra
                                                è scartato, scaduto, corrotto, ovvero di         mondiale, spirito irrequieto, operoso, personaggio
                                                nessuna utilità. È affascinato dalla natura,     eclettico, poliedrico, simpatico e curioso,
                                                quella rigogliosa della collina di Monte-        entusiasta e ottimista.
                                                malbe dove l’artista compie una doppia
                          Fedora Boco
                          storica dell’arte     operazione: ridare dignità alla povertà         visioni libere di una realtà ormai lontana.      fatti materiali poveri e “antiartistici” per
                                                del materiale scartato facendolo assurgere      Ciò che caratterizzerà negli anni a seguire      eccellenza, Fuso esplora il settore dei
  Oltre 40 anni fa, nel “lontano” 1967 il       a momento centrale di un’opera d’arte e,        l’artista, è il nuovo modo di osservare gli      rifiuti e degli scarti che la nostra società
critico d’arte Giancarlo Politi presentando     contemporaneamente, inserirlo nella na-         oggetti inutilizzati, ma recanti tracce del-     reputa marginali e insignificanti, ma
in catalogo una mostra di disegni presso        tura per tentare una simbiosi che potrebbe      l’uomo: tubi di plastica, filo spinato, pezzi    mettendoli nell’opera diventano oggetti
la galleria il Foglio di Macerata, esordiva     a prima vista sembrare innaturale.              di legno sono assemblati in composizioni         di contemplazione. L’umorismo, l’ironia,
così “Quanto tempo dovrà trascorrere per          Così le sue creazioni artistiche non          nuove rispetto alla quotidiana interpreta-       è da sempre il tessuto connettivo di Brajo,
accorgerci di Brajo Fuso?” Accorgerci in        sono altro che dei tramiti per ristabilire      zione dell’oggetto in sé. Fuso dimostrerà        come pure l’interesse per l’oggetto inutile,
senso ufficiale voleva dire, poiché nell’am-    rapporti con le cose che sembrano finite,       giorno dopo giorno, di essere interessato        ma utilizzabile per generare un nuovo tipo
bito specialistico, Brajo già esisteva.         abbandonate, morte e invece vivono, o           ad allargare i confini del proprio linguag-      di bellezza.
  Rilevava poi una strana affinità con-         meglio rinascono in una rievocazione            gio realizzando opere che esperiscono              Fuso ha legato la sua opera a una città
tingenziale di Fuso con Burri; medici
entrambi ed entrambi spinti alla pittura
dalla severa esperienza della guerra, solo
nella maturità.
  Rendeva conto anche del fatto che in
quei venti anni (1947-1967) Brajo aveva
dato sfogo a tutta la sua enorme carica
psicologico-creativa che lo aveva portato
a sfiorare le avventure estetiche più di-
sparate.
  Partito da esperienze apparentemente
abbastanza consuete, con una compo-
nente prevalentemente naïf (riscontrabi-
le anche nel Burri del 1945 e del 1946)
ed espressionista, non disgiunta però
da una ironia tutta umbra, Fuso incon-
sapevolmente si è trovato a percorrere
contemporaneamente (e completamente
all’oscuro di quanto avveniva fuori) le
strade dell’avanguadia europea e ameri-
cana. Contemporaneamente a Jackson
Pollock, Brajo a Perugia sperimentava le
tecniche del dripping e dell’action painting,
con colori, vernici e acidi.
  Coraggioso ed estroverso, dentista crea-
tivo, capitano medico durante la seconda
guerra mondiale, spirito irrequieto, opero-
so, personaggio eclettico, poliedrico, sim-
patico e curioso, entusiasta e ottimista.
  Quando comincia a dipingere al suo
ritorno dalla guerra, abbandonata presto
                                                                                                                                                                  Brajo Fuso al lavoro - 1955
la figurazione, e le tavolette narrative,
espressionistiche, ingenue, si dedica ap-
passionatamente alle sperimentazioni più        mnemonica e fantastica insieme. Da              le differenti potenzialità dei materiali:        che ha sempre amato, Perugia e ci si augu-
audaci spalmando e colando colore sulle         questo momento Brajo assimilerà una             così vecchie lamiere, pezzi di automobili        ra che in un tempo – che non sia lontano
tele. La fuoriuscita dalla tradizione della     dimensione nuova che gli consentirà di          distrutte, piatti, posate, tappi, bottoni ven-   - diventi un centro culturale, come lui de-
pittura si verifica più compiutamente           liberarsi dal peso di una realtà esterna alla   gono recuperati per dar vita a una nuova         siderava, destinato a una frequentazione
intorno alla fine degli anni Cinquanta,         quale aderire come in una “commedia             germinazione creativa.                           internazionale.
quando sperimenta materiali diversi e           della verità” ormai priva di senso. L’iconi-      Nella sua produzione artistica i con-            Solo allora, si realizzerà l’auspicio di
realizza sculture-installazioni di oggetti      cità s’infrangerà così nei mille volti di un    cetti di pittura e scultura sono superati        Giancarlo Politi con il quale iniziava que-
d’uso quotidiano, che stabiliscono nuovi        dettaglio aniconico che produrrà figure e       mettendo in discussione l’idea stessa            sta breve nota su Brajo.
rapporti qualitativi instaurati tra i diffe-    rappresentazioni nuove, racconti inediti,       della rappresentazione: utilizzando in-


    Lavoriamo insieme per tutelare e valorizzare il nostro territorio!
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Dicembre 2010                                                                 Il Gruspigno                                                                                         7



Fuseum luogo d’arte per i bambini
                                                                                                                                             Sacculmino. Nascono così, dopo la
                                                                                                                                             entusiasmante esperienza dei “La-
                                                                                                                                             boratori artistici” svolti nel mese di
                                                                                                                                             Luglio, i presupposti per realizzare
                                                                                                                                             una struttura educativa permanente,
                                                                                                                                             con forti connotazioni di “Genere”
                            Mario Mirabassi
       Fondatore e Direttore artistico di TIEFFEU,                                                                                           rivolta alla formazione della cultura
                           Teatro di Figura Umbro                                                                                            artistica dei ragazzi.
 Docente di Teatro di Figura presso l’Accademia di
                Belle Arti “P. Vannucci” - Perugia                                                                                             Questa esperienza, unica a Perugia,
                                                                                                                                             ha trovato nel Fuseum il “Centro
  Conoscevo da tempo Brajo Fuso,                                                                                                             propulsivo”, la Sede, il motivo con-
pur non avendolo mai frequenta-                                                                                                              duttore per avviare percorsi ludico/
to…almeno credevo di conoscerlo.                                                                                                             didattici imperneati sull’esperienza
Poi, una serie di circostanze mi                                                                                                             di Fuso ma anche aperti alle diverse
hanno portato a diretto contatto                                                                                                             espressioni dell’Arte.
con la sua opera, ho frequentato                                                                                                               E così…In questo meraviglioso,
assiduamente il Fuseum insieme                                                                                                               misterioso ed affascinante spazio
ai bambini di “Accademia Uno” e                                                                                                              della sperimentazione e del gioco
sono stato folgorato; credo di avere                                                                                                         d’Arte, risuoneranno ancora, scan-
finalmente compreso il suo lungimi-                                                                                                          dite dal suono di una “improbabile
rante disegno culturale ed artistico.                                                                                                        Campana Gialla”, avvolte dagli
Questo “Luogo”, pur essendo stato                                                                                                            sguardi metallici e indiscreti di Eroi
concepito e realizzato nella dimen-                                                                                                          ed Animali fantastici, le grida festo-
sione solistico-creativa e segreta                                                                                                           se dei bambini che verranno e degli
dell’artista, è lì alla portata di tutti,                                                                                                    adulti che si lasceranno trascinare
perché così ha voluto il Maestro. È                                                                                                          per mano.
a disposizione di chi ha gli occhi e                                                                                                            Questo, significa per noi, che ab-
il cuore per lasciarsi suggestiona-                                                                                                          biamo preso a cuore il destino del
re, guidare dalle forti pulsioni che                                        Mario Mirabassi al Fuseum coi giovani allievi di Accademia Uno   Fuseum, contribuire a dare ulteriore
emana. È un “Mondo”, un piccolo                                                                                                              vita al disegno del Maestro, am-
universo d’Arte e di “Azioni d’Arte”                 e allo stesso tempo concreta vicinan-    scritto e approda inevitabilmente al           pliando e sviluppando questa mera-
che si dichiarano con la loro forza                  za al mondo dell’infanzia che mi ha      Fuseum con un sostanzioso apporto              vigliosa e “Concreta utopia”.
del “Fare”, infatti è ancora tangibile               fatto comprendere un possibile sen-      dell’amico Gianmaria Fontana di
il vigore profuso nel piegare, assem-                so di quel “luogo” e una
blare, comporre reperti, oggetti ca-                 sua possibile destinazione
richi di vissuto ma, rubati, sottratti               futura; sono sicuro che è
dalle funzioni abituali, straniati per               stato realizzato da Lui,
essere restituiti all’arte.                          anche e soprattutto per i
   La mano vigorosa dell’Artista che                 bambini o per quelli che si
piega i metalli, che sperimenta le                   approcciano all’arte con il
materie, le forme e i colori è ancora                divertimento e la curiosità
attiva, quasi come se questo luogo                   del bambino.
fosse pensato per essere permanen-                     Dopo questa immersione
temente mutevole. Ogni volta che ci                  estiva nel suo mondo, ac-
si immerge in esso, appare diverso, si               compagnando per mano i
scoprono altri aspetti di questo fan-                bambini di AccademiArte,
tasmagorico universo nascosto.                       mi è nata l’idea di creare
  Le sue opere sono “parte” e “tutto”                al Fuseum un “CENTRO
di un racconto fiabesco, mitologico,                 PER LE DIDATTICHE
leggendario.                                         DELL’ARTE” rivolto a
  Il racconto onirico e sussurrato nel               loro, sì proprio ai Bambi-
bosco vive perpetuamente, quasi per                  ni.
incantesimo, rendendo animata la                       L’esperienza di questa
scena della rappresentazione di un                   estate, prende il via nel-
probabileTeatro delle Marionette.                    l’Accademia di belle Arti,
  È questa “visione” dell’arte che mi                da una idea del direttore
ha fatto scoprire legami profondi con                Giuliano Giuman, di Iva-
Brajo Fuso, è questa comune, ideale                  na Mascelloni e del sotto-


  La Vignetta                                                                                                                                                             G. Tribbiani
Anno 3 Numero 4




A piccoli passi nel fantastico mondo di Brajo Fuso
                                            guidata, ma per un pubblico così spe-          sorprendente per questi piccoli visita-           è servito a dare spunti alle maestre per
                                            ciale si è attinto anche all’attività di       tori mai stanchi nel percorrere sentieri,         eseguire a scuola lavori sull’arte del re-
                                            scrittore di Brajo Fuso intrapresa dal         per loro un pò impervi, ma sempre                 cupero e del riciclo, ed è stato utile per
                                            1938 con commedie, romanzi, poesie             rivolti a nuove scoperte; dalla casa sul-         i bambini che hanno potuto dire di aver
                                            e libri per ragazzi. Tra questi è stata        l’albero, alle opere in ferro e lamiera,          visto un museo da favola!
                                            scelta Occhiopino: storia di un ragazzo        dall’albero che suona passando per                  Questa ed altre attività saranno pro-
                                            di gomma, una favola costruita ironi-          pavimentazioni variopinte fino agli               mosse da Sistema Museo e l’Ecomuseo
                        Tiziana Trabalza camente sull’anagramma del nome Pi-               animali musicanti ricavati da vecchi              Colli del Tezio nelle scuole di ogni
                              Sistema Museo
                                            nocchio e sul parallelo percorso di for-       serbatoi di motociclette e fanali d’auto.         ordine e grado per il prossimo anno
  Percorrendo via dei Cappuccini a mazione di un bambino di lattice che                    Scoprire che un immenso Elleno è fatto            scolastico, certi di poter valorizzare al
Monte Malbe, tra ingressi privati av- da spericolato scansafatiche diventerà,              di lamiera, che tappi, bottiglie, fiammi-         meglio le potenzialità didattiche del
volti nel verde, compare un particolare non senza l’incontro con il più noto e a           feri possono diventare qualcosa d’altro,          Fuseum e dell’opera di Brajo.
cancello che invita ad immergersi in noi familiare burattino di legno, addi-
un parco, reso insolito da istallazioni e rittura un giudizioso ingegnere.
personaggi creati dalla fervida fantasia     L’attività proposta, dal titolo Il giardi-
                                                                                             La Ricetta di Cespo
di Brajo Fuso. Circondata dal parco no incantato, è servita per integrare la
con tanto di laghetto è la Galleria Mu- conoscenza delle opere di Brajo con un             Mezzelune di ricotta con le erbe
seo che in undici sezioni raccoglie una altro e diverso aspetto della sua vena                                                               più possibile vicino a casa nostra e crede-
selezionata quanto completa raccolta creativa, la scrittura. In questa maniera                                                               temi sarà divertente ed il risultato finale
dei lavori dell’artista della débrisart si è espresso in modo completo l’opera-                                                              sorprendente.
dagli anni Quaranta al 1980.                to dell’artista all’insegna di un unico e                                                        Intanto procuriamoci le erbe: gruspigni,
  Si tratta del Fuseum un luogo incan- assoluto comune denominatore, quello                                                                  caccialepri, germogli freschi di ortica,
tato ed evocativo specialmente se visto della fantasia e della fiaba, che per i                                                              cicoria di campo, radicchi selvatici, ma
dagli occhi dei bambini.                    bambini diventa motivo d’attenzione e                                                            vanno bene tutte quelle che conosciamo e
  Nell’ambito delle attività didattiche divertimento al tempo stesso.                                                                        che abbiamo utilizzato per le ricette prece-
che la Società Cooperativa Sistema Mu-       La visita all’interno del parco-museo si                                                        denti ed anche quelle che voi conoscete ed
seo svolge da tempo sul territorio sono è svolta quindi sul filo della narrazione                                                            utilizzate in abbondante quantità e varie-
                                                                                                                                             tà. Avremo anche bisogno di una manciata
                                                                                            Dopo la calura estiva, con l’arrivo delle        di foglioline di mentuccia.
                                                                                           prime piogge, nelle zone più umide dei            Ed ora, per il resto, cominciamo a guar-
                                                                                           boschi e dei campi cominciano a spuntare          darci intorno. Le uova può vendercele la
                                                                                           nuovi e teneri germogli delle più disparate       vicina che ci potrà anche aiutare a “tirare
                                                                                           erbe spontanee.                                   la sfoglia” se non lo abbiamo mai fatto.
                                                                                           Al lavoro dunque! Prepareremo delle squi-         Per la farina ci rivolgeremo ad un molino
                                                                                           site mezzelune di ricotta con erbe.               che utilizza le macine a pietra (ce ne sono
                                                                                           Lo faremo però, cercando di utilizzare il         in zona, basta informarsi) e per la ricotta
                                                                                           più possibile materie prime reperite evi-         ad un pastore del luogo che ce ne fornirà
                                                                                           tando il supermercato. Calma… calma mi            di freschissima anche se questa non è la
                                                                                           spiego meglio: avrete di certo sentito par-       stagione migliore.
                                                                                           lare di filiera corta, chilometri zero e cose     Anche per l’olio extravergine vale lo stesso
                                                                                           del genere; nella preparazione del nostro         discorso, le nostre zone sono piene di oli-
                                                                                           piatto cercheremo, nel limite del possibile,      veti. Lo pagheremo un pochino più ma ne
                                                                                           di utilizzare ingredienti reperiti “in loco” il   vale la pena per mille motivi, statene certi!

                                                                                           Come al solito puliremo e laveremo le erbe che ci siamo procurati. Una volta asciut-
                                                                                           te le ridurremo a pezzettini e le metteremo in una terrina dove avremo messo uno
                                                                                           spicchio di aglio ed un peperoncino ad indorare in olio extravergine di oliva. A
                                                                                           fuoco vivace cuoceremo per quattro o cinque minuti con un pizzico di sale ed un
                                                        Le attività didattiche al Fuseum   mezzo bicchiere di vino bianco.
                                                                                           Spento il fuoco lasceremo raffreddare ed in seguito aggiungeremo la ricotta amalga-
state realizzate, grazie alla collabora-    procedendo a tappe, durante le quali un        mando il tutto con molta delicatezza servendoci di un cucchiaio di legno o addirittura
zione con l’Ecomuseo Colli del Tezio,       operatore interpretava alcuni dei mo-          con le mani. Lasciamo riposare ed il ripieno per le nostre mezzelune è pronto.
[che gestisce il luogo] alcune proposte     menti salienti della storia di Occhiopino.     Ed ora è il momento della “sfoglia”. Uova della vicina, farina del molino con macine
specifiche per il Centro d’Arte di Brajo      Ogni singola tappa è stata studiata in       a pietra e....cercate di fare del vostro meglio.
Fuso, di nuovo aperto al pubblico grazie    modo da fornire la giusta ambienta-            Una volta tirata la sfoglia, con un bicchiere faremo tanti dischetti e porremo al
ad un paziente recupero degli ambienti      zione al passo narrato: la galleria del        centro di essi un pizzico di ripieno. Ripiegheremo il disco e sigilleremo con cura il
della Galleria e del parco.                 Fuseum, il Braizoo, il parco, il laghet-       bordo; (io ho usato un simpatico strumento che ho acquistato per un paio di euro
  I primi piccoli visitatori sono stati i   to. In conclusione i bambini hanno poi         in un casalinghi, ma a mano fa lo stesso)
bambini della Scuola dell’Infanzia Il       ricostruito un puzzle con l’immagine           Metteremo le mezzelune in acqua bollente salata al punto giusto e a cottura quasi
Tiglio di Perugia, seguiti da quelli del-   di Occhiopino, svelando perciò solo            ultimata le scoleremo e finiremo la cottura saltandole per un paio di minuti in
la Scuola dell’Infanzia Lucina di San       alla fine del percorso come Brajo Fuso         una padella dove avrete messo dell’olio extravergine di oliva con una manciata di
Mariano di Corciano, tutti tra i tre e      aveva immaginato il suo personaggio            foglioline di mentuccia.
cinque anni d’età.                          di gomma.                                      Un pizzico di pecorino non troppo forte tagliato a striscioline completerà il piatto.
  Non si è trattato certo di una visita       L’esperienza è stata coinvolgente e          Buon appetito.



   ilgruspigno@ecomuseo.eu                                                                                                                       www.ecomuseo.eu

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Gruspigno. L'ultimo numero tutto dedicato a Brajo Fuso.

  • 1. GIORNALE DELL’ECOMUSEO COLLI DEL TEZIO Periodico di Informazione e Cultura del Territorio Anno 3 Numero 4 - € Zero Passato anteriore: il ritorno a casa di Brajo Fuso lazzo della Penna di Perugia, dal 21 novembre al 9 gennaio 2011. ne (i lavori) sorprendono per la pro- digalità, la spregiudicatezza, l’alle- Numero Speciale Era stato il critico Giulio Carlo Ar- gan nella sua rubrica sull’Espresso, gria del racconto figurativo. Non c’è dubbio che presto o tardi, di questo dedicato a Brajo Fuso solo a pochi mesi dalla scomparsa inaspettato artista di provincia si avvenuta il 13 dicembre 1980, ad farà un caso nazionale redarguendo annunciare che “il dottor bricoleur” la critica che, per correr dietro alla Guido Maraspin Direttore Responsabile del Gruspigno regalava alla sua città “una nuova Biennale, non se n’è tempestivamen- e originale struttura culturale, tra te accorta”. (L’Espresso n. 33, 17 Nello scorso mese di novembre la È un vero e proprio “ritorno a il museo e il parco attrezzato, che agosto 1980, “Il dottor bricoleur” di Soprintendenza Archivistica dell’Umbria casa” dopo trent’anni di oblio quello da una parte guarda verso la città e G.C. Argan). ha ufficialmente riconosciuto Brajo che sta vivendo oggi la figura del dall’altra fa le smorfie alla ridicola Ed invece, al contrario di farsi caso Fuso: “tra le persone di interesse grande artista perugino Brajo Fuso Disneyland della grande industria nazionale, per uno scherzo del desti- storico particolarmente importante (1899-1980) con la definitiva riaper- perugina” (più nota come Città no ancora tutto da decifrare, da quel … uno dei più grandi artisti umbri tura del Fuseum di Monte Malbe già della Domenica), che era appunto la momento per quasi trent’anni sul del secolo scorso, di sicuro valore dall’ottobre 2008 dopo un attento villa-giardino del Fuseum di Monte Fuseum e sull’opera di Fuso (se sal- lavoro di manutenzione della galle- Malbe, con tutte le opere interne ed viamo il ricordo del Cerp per il de- internazionale…” ria ed un nuovo allestimento di una esterne. cennale) è sceso un velo di silenzio, Negli anni ‘60 parole analoghe furono selezione ragionata delle sue opere E infatti: “Veduti tutti assieme inta- come se Brajo Fuso fosse partito da dette anche da André Verdet, poi da a cura di Fedora Boco e la mostra sati nel rustico museo o sparpagliati Perugia per un lungo viaggio… Pierre Restany e dallo stesso Argan. antologica nelle sale museali di Pa- nel selvatico giardino della donazio- (segue a pagina 3) Per ricordare Brajo Fuso a trent’anni dalla scomparsa Dopo averne conosciuto meglio la storia una convenzione col Sodalizio di San Mar- proporgli di trasferire tutta la sua opera in dalle parole dei suoi successori affiorò in me tino - l’ente cui Brajo Fuso, prima della Francia: richiesero le sue opere sia il Museo il fortissimo desiderio di fare in modo che i morte, ha donato il Fuseum ed i mezzi per Fernand Léger a Biot, presso Nizza, sia la suoi desideri, le volontà testamentarie trovas- mantenerlo - ed ha assunto la gestione del città di Saint Paul de Vance su proposta di sero finalmente soddisfazione, dopo i lunghi Fuseum, proponendo un articolato progetto Verdet. Fuso fu molto tentato ma preferì la- anni di obsolescenza. di valorizzazione. sciare la sua opera alla sua Perugia. La Fondazione Ecomuseo Colli del Tezio L’opera artistica di Brajo Fuso fu ricono- La Fondazione Ecomuseo è veramente Gianmaria Fontana di Sacculmino che ho l’onore di presiedere, ha come finalità sciuta da importantissimi personaggi come onorata di avere la possibilità di riportare Presidente Fondazione la tutela e la valorizzazione delle eccellenze Giulio Carlo Argan che scrisse molto su di alla conoscenza del pubblico l’opera crea- Ecomuseo Colli del Tezio ONLUS del nostro territorio; riportare il Fuseum lui, lo stimò come artista e lo annoverò tra tiva di questo grande artista perugino e si Ho conosciuto l’opera di Brajo Fuso ed il e l’opera di Fuso nel giusto posto che loro i suoi amici. Anche personaggi del mondo adopera per fare del Fuseum, nel rispetto suo Fuseum alcuni anni or sono ed è stata, per spetta nell’Olimpo dell’Arte rientrava in dell’arte e della cultura francese, come Pierre delle volontà di Fuso che ciò aveva sognato me perugino di recente adozione, una scoperta pieno nelle finalità statutarie e per questo Restany e Andrè Verdet ne furono amici e e desiderato, un centro per le arti aperto alla di grandissimo interesse culturale ed artistico. la Fondazione già da tre anni, ha stipulato si interessarono alla sua arte al punto da città di Perugia. ilgruspigno@ecomuseo.eu www.ecomuseo.eu
  • 2. 2 Il Gruspigno Anno 3 Numero 4 Brajo Fuso: una straordinaria vita d’artista Contemporaneamente alla pittura, fin dal 1943 si appassiona anche alla ce- ramica che modella fino alla fine degli anni cinquanta, creando particolarissime forme di vasi, servizi da the, lampade, candelabri, usando anche speciali e segrete tecniche di colorazione che gli consentono di ottenere quel riflesso Marcello Fringuelli Successore di Bettina Fuso metallico-dorato (tipo “riverbero” o “lustro”) che per anni era stato croce e Brajo Fuso nasce a Perugia il 21 feb- delizia degli antichi ceramisti di Gubbio braio 1899. e Gualdo Tadino. Nel 1968 riprende con Nel 1923 si laurea in medicina e chi- nuovo slancio a fare ceramica creando rurgia presso l’Università di Roma, nel vasi bianchi forati, fino ad “inventare”, 1926 si specializza a Bologna in Odon- con le metalloceramiche, un connubio tostomatologia e due anni dopo apre tra ceramica e metallo che richiama i un ambulatorio dentistico nel centro di suoi kromoggetti e kromotappi. Perugia, dove eserciterà la professione Crea anche “gioielli” in metallo pove- per lunghi anni. Nel 1935 consegue la ro, alcuni eseguiti con materiale di recu- libera docenza. pero, con tappi corona di bottiglia, altri li Nel 1929 sposa Elisabetta Rampielli realizza in oro, con la tecnica della cera Brajo Fuso con la sua opera Elleno G (Bettina), valente e raffinata pittrice, perduta. Fuso da sempre è un “creativo”, donna sensibile e intelligente. Nel 1942, una persona geniale. Fin dagli anni ‘30 ferito gravemente in Albania, torna a si diverte ad illustrare con vignette di- La sua fantasia è senza limiti; l’uomo è sporche”, “Cicheciche”, “Alghemarine”, casa e si immerge a tempo pieno nel cli- vertenti i racconti, le fiabe per ragazzi dolce e rude allo stesso tempo, schietto e “Mobloggetti”, e cosi via, sono i titoli ma culturale e artistico che Bettina aveva ed altri testi didattici da lui stesso scritti; puro, dotato di prorompente entusiasmo delle sue opere, ricavati dalle tecniche di creato, col suo “salotto” a palazzo Cesa- ma è anche serio e geniale ricercatore ed e spirito d’avventura: un”’anima larga” realizzazione usate. roni frequentato da pittori, poeti, scritto- inventore: importanti e numerose le sue e, per Argan, “un benefattore dell’uma- Negli anni ‘50 crea ad Ansedonia un ri e letterati. Incoraggiato dalla moglie scoperte e brevetti, tra cui un famoso far- nità”. Già nel 1946 inizia a sperimentare suo primo spazio espositivo personale prova a dipingere quasi per scherzo. maco antiulcera, un dentifricio e le tecni- l’uso del colore colato sulla tela diretta- all’aperto, collocando gruppi di com- Usa colori forti e decisi, rappresenta che di trapianto dei denti con il sistema mente dal tubetto o con l’ausilio di un posizioni materiche nel bosco, idea che bastoncino sgocciolatore, sperimentando più tardi riprenderà a Perugia, con il Fu- così le tecniche “gestuali”, dell”’action seum. Nel 1961, venduta la proprietà di painting”, del “dripping”, con uno Ansedonia, inizia a realizzare il Fuseum, straordinario inconsapevole parallelismo sulla collina di Montemalbe a Perugia. Il di azione artistica e addirittura una pre- Fuseum nasce etimologicamente dalla cedenza temporale rispetto all’america- fusione tra la parola latina “museum” no Jackson Pollock. E’ del 1946, infatti, e Fuso. Collocato e mimetizzato all’in- una figura di donna che costituisce il terno di un parco verde di lecci, è un primo esempio di figurativo-gestuale che fantastico museo personale per i suoi precede, per tecnica esecutiva, le opere quadri, composizioni e ceramiche (chia- aniconiche realizzate colando e sovrap- ma Coccibus lo spazio nella galleria, a ponendo strati e fili di colore, secondo queste ultime dedicato). Questo com- una tecnica di puro gesto. Nascono così plesso artistico museale è stato destinato le “Stratikromie” (1947) e le “Cromosco- dall’artista ad ospitare le sue opere in lature” .Più tardi, usando i materiali più alcune labirintiche gallerie ma il parco eterocliti, naturali e tecnologici, umili stesso, il bosco di 13.500 metri quadri, e sofisticati, con la tecnica del collage disseminato di sculture e composizioni, Pierre Restany, Brajo Fuso e André Verdet durante una mostra di Fuso alla Galleria Borgonuovo di Milano -1972 e dell’assemblage, dà corso ad un ciclo e le particolari conformazioni architet- di opere definite col nome di débrisart toniche delle costruzioni artisticamente scene di folla, personaggi grotteschi, della surgelazione. Nel 1942 brevetta il o arte del rottame, dal poeta e critico realizzate, le massicciate arricchite da caricature tragicomiche, aspetti di vita primo “riunito”, prototipo dell’attuale francese André Verdet : “Cromoggetti”, metalli di recupero e pezzi di ceramica, sociale, riflettenti i tempi postbellici. poltrona da dentista. “Ideogrammi”, “Polimaterici”, “Sabbie- costituiscono, nel loro insieme, una Il Gruspigno Periodico dell’Ecomuseo Colli del Tezio Staccini, Renzo Zuccherini Redazione: strada Pieve Petroia 20, Hanno collaborato a questo numero: ”Il tuo Cristo è ebreo. La tua democrazia greca. 06133 Perugia Fedora Boco, Marcello Fringuelli, Guido Anno 3 n° 4 - Dicembre 2010 Maraspin, Mario Mirabassi, Fabio Pippi, Il tuo caffè brasiliano. La tua vacanza turca. Registrazione al Tribunale di Perugia Tiziana Trabalza. - 32/2008 del 31/10/2008 Disegni di: Giovanni Tribbiani, Angelo I tuoi numeri arabi. Il tuo alfabeto latino. Editore: Assoc. Amici dell’Ecomuseo Speziale Posta elettronica: Progetto Grafico ed impaginazione: Solo il tuo vicino è straniero?”. ilgruspigno@ecomuseo.eu Agosta&Nutini Sito internet: www.ecomuseo.eu Tipografia: Graphic Masters - Perugia (1994, manifesto sui muri di Berlino) Direttore Responsabile: Guido Maraspin Questo numero è stato stampato in 5.103 copie Comitato di Redazione: Aruna Fontana su carta riciclata di Sacculmino, Fabio Pippi, Nando
  • 3. Dicembre 2010 Il Gruspigno 3 grande, autonoma opera d’arte all’aper- rimane chiuso al pubblico ed inoperante, to. Scrive Argan: finché finalmente, nel 2008, una nuova “..c’è infatti un filo conduttore, un discorso, strategia decisionale del Sodalizio di che lega tutte le sue creazioni, lo sviluppo San Martino, affida tramite convenzione di una fantasia, di una vita vissuta con la la gestione del Fuseum alla Fondazione fantasia, che costituisce un fatto unico nella Ecomuseo Colli del Tezio onlus, presiedu- storia dell’arte di questo secolo, e non soltanto ta dal lungimirante presidente Gianmaria in Italia. Le sue opere, il suo Fuseum rap- Fontana di Sacculmino il quale, con il suo presentano la capacità di reazione positiva, entusiasmo ed il suo intelligente operare, creativa, all’ambiente in cui si vive, ambiente cerca di riportare il Fuseum al suo origi- urbano e naturale che oggi viene considerato nale splendore ed alla fruizione pubblica alienante...” cui l’artista l’aveva destinato. Nel 1980, dopo aver declinato proposte Sempre nel 2008 si conclude la sistema- del Museo Fernand Léger di Biot e della zione strutturale della Galleria espositiva, città di Saint Paul de Vance di trasferire nucleo fondamentale del Fuseum, curata tutta la sua produzione artistica in Fran- con intelligente sensibilità dall’arch. Mar- cia, dona (unitamente alla moglie Bettina coni. Il 27 giugno 2008 viene inaugurato ed insieme ad altri immobili di rilevante il nuovo allestimento della Galleria valore) il Fuseum - concepito non solo del Fuseum, curato da Fedora Boco. Il come museo personale, ma anche come Fuseum, inserito nel Sistema Museale Centro attivo, museo “aperto” al servizio della Regione Umbria, è così riaperto Brajo con la moglie, la pittrice Bettina Rampielli Fuso della cultura e dell’arte - al Sodalizio di al pubblico. Nel 2009 viene ristrutturato San Martino di Perugia, affinché fosse il teatro all’aperto, all’interno del parco tica la riapertura di questo magico spazio aperto al pubblico come nuova struttura e nell’ambito dell’evento “Un Parco da culturale-espositivo è sicuramente un culturale, donato in pratica alla città di Favola” con spettacoli teatrali e labora- buon viatico perché si completi l’opera di Perugia per i suoi cittadini e per gli artisti tori per bambini, Domenico Madera e restauro delle opere disseminate nel bo- di tutto il mondo. Alessia Rosi vi rappresentano “Giallo sco e di riutilizzo di altri spazi all’interno Il 30 dicembre 1980 Brajo Fuso muore al Fuseum”. Nel 2010 Mario Mirabassi del Complesso, affinché possano piena- dopo breve malattia, ma il messaggio che tiene al Fuseum laboratori estivi per bam- mente realizzarsi la volontà dell’artista ha lasciato, il suo generoso insegnamento bini, organizzati dall’Accademia di Belle e le aspettative dei potenziali fruitori. Un e la sua “presenza” vivranno sempre in Arti di Perugia tramite una convenzione luogo dunque, in via di recupero ed un ogni angolo del Fuseum come in ogni sin- con la Fondazione Ecomuseo Colli del artista riscoperto che vanno ad accrescere gola sua opera come eredità da non tra- Tezio. Il nuovo straordinario interesse il prestigio culturale dell’Umbria nel pa- scurare. Il Fuseum però, per lunghi anni, che ha suscitato nel pubblico e nella cri- norama artistico italiano e mondiale. Passato anteriore: il ritorno a casa di Brajo Fuso (segue dalla prima pagina) il ready-made di duchampiana ascendenza, creando incidenti stradali e di “balle” spaziali, di biogenetica e Dal quale però – come un esploratore dello spazio- arte attraverso “il prelievo dell’oggetto quotidiano, lo pandemie, di nani e ballerine, i colori e i contrasti delle tempo – oggi Fuso ritorna più in forma e smagliante spaesamento e la sua rifunzionalizzazione in termini di Straticromie e delle Cromoscolature di Brajo riverbe- che mai. Anzi sembra che non sia passato un giorno. contemplazione estetica”, come ricorda Achille Bonito rano di nuova luce la scena della “tragicommedia” Un passato anteriore in cui si leggono tutte le umana perché sono la denuncia più forte contro convulse contraddizioni della nostra epoca, ma gli scempi procurati alla natura, pur continuando che Brajo ha fin dall’inizio colto e rielaborato a donare stupore a “grandi e piccini”, ancora una con sagacia e lungimiranza e pertinenza e co- volta e ancora di più. scienza ed una rara sensibilità investigativa. Il FUSEUM di Monte Malbe è tornato ad essere La stessa arte del riciclo (o del rottame se si quella “struttura culturale” aperta alla città di cui preferisce) trova proprio in questi tristi tempi la parlava Argan, grazie all’impegno della Fondazio- sua valenza pubblica oltreché artistica: qualcu- ne Ecomuseo Colli del Tezio onlus che ha stipulato no ha definito “installazioni” artistiche anche i con il Sodalizio di San Martino (beneficiario legale mucchi di immondizia per le strade di Napoli, della donazione) una convenzione per l’apertura al in una chiave di surrealismo-pop, anche se forse pubblico del museo, per la ripresa delle sue attività questo paradosso un pò estremo Brajo Fuso non di laboratorio e per un progetto completo di valo- lo avrebbe completamente digerito… rizzazione dell’opera di Fuso e del suo Fuseum Tuttavia, per rimanere in tema di storia dell’ar- Di pari passo, per celebrare degnamente il ritorno te, basti pensare agli esiti così affini, familiari del “figliol prodigo”, la Fondazione Ecomuseo ha quasi, che ha avuto Robert Rauschenberg, una organizzato ben due mostre nello stesso periodo: delle personalità più influenti della seconda la prima mostra, che ha visto un grande impegno metà del XX secolo, fotografo e pittore statu- dell’Assessore alla Cultura del Comune di Torgia- nitense, che fu vicino alla pop art (artisti come no, ha esposto per la prima volta tutte le cerami- Roy Lichtenstein e Andy Warhol lo riconobbero che di Fuso a Palazzo Malizia, con la curatela di perfino come “padre della Pop Art”) ed in stret- Giulio Busti e Franco Cocchi; dopo pochi giorni ta relazione con l’espressionismo astratto degli è stata inaugurata la mostra antologica a Palazzo anni Cinquanta-Sessanta: “Nessuno come Ro- Brajo con Palma Bucarelli, direttrice della Galleria Nazionale Penna “Brajo Fuso : Opere dal 1945 al 1980” per bert Rauschenberg spiega l’evoluzione dell’Arte d’Arte Moderna - 1972 la curatela di Italo Tomassoni (con il patrocinio in quell’epoca. Dall’Espressionismo Astratto del MiBAC Direzione Regionale dell’Umbria, fino alle ultime conseguenze del Pop. Le sue “combine Oliva, per approdare nel 1960 tra i firmatari del mani- Regione Umbria, Provincia e Comune di Perugia e paintings” in cui mischiava sulla tela sedie, bottiglie e festo del “Nouveau Realisme” ovvero ad un “nuovo l’Accademia di Belle Arti “P. Vannucci” di Perugia), animali essiccati lo hanno convertito in un autentico realismo che equivale a un nuovo, sensibile e percettivo che copre tutti i periodi artistici del “grande assembla- guru per gli artisti delle nuove generazioni. La forma approccio al reale”. È la scuola di Brajo, la scuola della tore” e potrà suscitare dopo un primo contatto la voglia che aveva di spiegare l’Arte era completamente aperta e strada attraversata con gli occhi di un bambino. di approfondire la conoscenza dell’artista stomatologo rompeva le frontiere tradizionali tra tecnica e stile”. Una strada che attraversa i continenti e unisce cultu- con una visita al Fuseum, dove l’arte interroga la natura E con sincronismo quasi perfetto ecco la grande retro- re anche molto distanti, collegate oggi più di ieri (in e la materia diventa trama di un sogno, dove finalmente spettiva che il Beaubourg dedica a partire da oggi fino google time!) nella molteplicità dei comuni punti di trova casa la fanciullezza irridente e anarchica del Brajo al 10 gennaio 2011 ad Arman (Armand Pierre Fernan- contatto, qui e ora, senza chiedere certificati di nascita Fuso, che non è un metallo ma è pur sempre un magma dez), artista che in Francia negli stessi anni reinterpreta o passaporti. In questo flusso di merci e di scorie, di incandescente…
  • 4. 4 Il Gruspigno Anno 3 Numero 4 L’inaugurazione della mostra antologica A trent’anni dalla scomparsa del rugino. Un primo contatto che potrà Fuso, due vecchi amici e colleghi, e grande artista perugino Brajo Fuso poi essere approfondito visitando il Gerardo Dottori il primo aero-pittore (1899-1980), la città di Perugia lo Fuseum di Monte Malbe, personale futurista. Tutti e tre hanno superato ricorda con una mostra antologica a museo che l’artista ha lasciato in molti altri. » Un tributo più volte ri- Palazzo della Penna dal 21 novembre dono alla città. badito anche da Giulio Carlo Argan, 2010 al 9 gennaio 2011. La mostra, Il lavoro di Fuso ha interessato negli il quale sostiene l’importanza storica intitolata “Brajo Fuso : Opere dal anni la critica più qualificata. Già nel dell’espressione artistica di Brajo 1945 al 1980” e curata dal celebre 1968, il critico francese André Verdet nell’ambito dell’arte italiana del XX critico d’arte Italo Tomassoni con riconosce Brajo Fuso come « …uno secolo. Risale al 1976 la prima impor- catalogo edito da Silvana Editoria- degli artisti novatori più fecondi, più tante monografia a lui dedicata con le, è organizzata dalla Fondazione singolari dell’arte contemporanea saggi critici di Giulio Carlo Argan, Ecomuseo Colli del Tezio onlus, con italiana; sono in pieno accordo con Italo Tomassoni e André Verdet. il patrocinio del MiBAC Direzione l’amico Argan quando afferma che Parallelamente ed in contempo- Regionale per i Beni Culturali e Pae- bisogna collocare l’importanza di ranea, il Comune di Torgiano con saggistici dell’Umbria, Regione Um- questo artista a livello europeo» e nel la collaborazione della Fondazione bria, Provincia di Perugia, Comune 1975 scrive: «Brajo Fuso è senza dub- Ecomuseo Colli del Tezio onlus, di Perugia, Accademia di Belle Arti bio uno dei più grandi artisti italiani organizza a Palazzo Malizia, dal 14 “P. Vannucci” di Perugia e Sodalizio di oggi, uno dei pionieri del “relief et novembre 2010 al 9 gennaio 2011 una di San Martino. de l’aventure de l’objèct’’, ma anche il importante mostra delle ceramiche di L’esposizione, che si configura meno riconosciuto ed il più solitario Brajo Fuso che vengono esposte per la come un’importante monografica, di tutti. » Poco dopo la scomparsa di prima volta nella loro totalità. La mo- copre tutti i periodi artistici di questo Fuso scrisse « L’Umbria può essere stra, intitolata “Brajo Fuso: una certa eclettico e versatile personaggio, dai orgogliosa di avere avuto come figli idea della Ceramica” con catalogo di quadri alle sculture alle ceramiche tre artisti d’eccezione, perentoria- Silvana Editoriale è curata da Giulio ai gioielli, dando dimostrazione del mente geniali, come se ne contano Busti (conservatore del Museo della In alto: l’ingresso di Palazzo della Penna suo prolifico operato al pubblico pe- pochi nei secoli: Alberto Burri, Brajo ceramica di Deruta) e Franco Cocchi. Sopra: Elleno G Da sin.: Italo Tomassoni; Andrea Cernicchi, Assessore alla Cultura del Comune di Perugia; Gianmaria Fontana di Sacculmino “La mia vita il Fuseum” di Giulietta Mastroianni riciclo (Debrisart) che ripetutamente dava nuove dimensioni e prospettive alle sue opere. “Tutto è cominciato - racconta Giulietta Mastroianni - con un lungo ed attento studio della vita di Brajo, leggendo tutti i suoi scritti ed attingendo informazioni dal suo vasto archivio custodito dai suoi eredi. Lì mi sono resa conto della grandezza di questo artista che non si sentiva tale e di quanto sia stato difficile riassumerlo”. Tre Elleni di Brajo Fuso in La proiezione del documentario esposizione permanente a d’autore (Giulietta Mastroianni ha Palazzo Penna. già realizzato due cortometraggi Nel quadro delle celebrazioni di Brajo ritirava per creare le sue incredibili sulle vite di Sandro Penna e di Dal mese di ottobre, sono state installate nell’ingresso di Fuso, il grande eclettico artista- formidabili opere d’arte e dove Gerardo Dottori) dal titolo appunto Palazzo della Penna tre opere di Brajo Fuso intitolate: Elleno bricoleur perugino, nel trentesimo tutt’oggi sono raccolte e custodite “La mia vita il Fuseum” avrà luogo E, Elleno G ed Elleno I facenti parte di una serie di otto cu- anniversario della morte, si inserisce per la gioia del pubblico. sabato prossimo, 4 dicembre 2010, stodita al Fuseum la proiezione del documentario “La alle ore 16,30 presso Palazzo della mia vita il Fuseum” di Giulietta Il documentario è costruito come Penna a Perugia e verrà seguita da Mastroianni giovane e creativa un dialogo immaginario fra l’artista una visita alla mostra “Brajo Fuso. regista che introduce con sapienza e Giulio Carlo Argan, il grande Opere 1945-1980”. La proiezione e passione ai misteri e agli incanti critico d’arte che fu il primo e piu’ sara’ ripetuta a Torgiano, nella sala fanciulleschi del Fuseum, il grande importante “lettore” dell’opera di Fuso Comunale S.Antonio domenica 19 parco di Monte Malbe dove Fuso si quale sperimentatore dell’arte del dicembre 2010 alle ore 17,30.
  • 5. Dicembre 2010 Il Gruspigno 5 Come è nata la mostra a Torgiano furono catalogate, imballate, trasportate e fotografate, e poi di nuovo imballate e tra- sportate per la mostra. Inizialmente il Comune di Torgiano, a fronte di cinque o sei opere di ceramiche propose una brochure di poche pagine, ma a fronte di ben 75 opere si rese neces- sario un prestigioso catalogo realizzato da una delle più prestigiose case editrici italiane di arte, la Silvana Editoriale che approntò uno splendido catalogo. I tempi furono frenetici ma il grande successo venne, il pubblico all’inaugurazione è stato numerosissimo e superiore ad ogni migliore aspettativa e la mostra, che sem- pre nei progetti iniziali doveva rimanere aperta una decina di giorni, rimarrà in- vece visitabile fino al 9 gennaio nelle sale prestigiose di Palazzo Malizia. Tavola imbandita con un servizio creato da Brajo Fuso È iniziato tutto in una magnifica mat- urla. Fu colpita dalle ceramiche di Fuso dedicati alla ceramica e con lui il dottor tinata di fine luglio quando al Fuseum il e domandò se fosse stato possibile averne Franco Cocchi. Vennero entrambi al gruppo di bambini di Accademia Uno, alcune in prestito da esporre a Torgiano Fuseum per scegliere qualche ceramica sotto l’abile guida di Mario Mirabassi e durante le manifestazioni che da molti e successe l’incredibile! Busti e Cocchi con l’ispirazione delle opere di Fuso, espri- anni si tengono nel mese di novembre, le trovarono le ceramiche di Fuso di tale in- mevano la propria creatività artistica. Vaselle d’Autore e Versando Torgiano. teresse che chiesero di esporle tutte! Tutto Si trovavano a passare nei paraggi due Naturalmente da parte dei gestori del questo comportò notevoli cambiamenti di signore delle quali una è un’amica dei Fuseum vi fu la massima collaborazione organizzazione e resero i tempi ancora vecchi tempi di Brajo e Bettina Fuso. Il per rendere possibile la cosa dati anche più stretti, in quanto la Fondazione Eco- cancello era aperto e fecero una visita alla i tempi strettissimi ridotti anche dalle museo dovette improvvisare uno studio galleria espositiva. consuete lungaggini estive. In pratica due fotografico per riprendere una ad una tut- La seconda signora è niente di meno che mesi. Venne trovato un curatore di ecce- te le ceramiche, e non solo quelle esposte l’Assessore alla Cultura del Comune di zione nella persona del professor Giulio al Fuseum, una trentina circa, ma molte Torgiano, una signora di modi gentili ed Busti curatore del museo della ceramica di più furono quelle conservate nella col- Brocca in maiolica di Fuso del 1950 elegante di quella vera eleganza che non di Deruta, uno dei maggiori musei italiani lezione privata degli eredi di Bettina Fuso; Elleno C, “ospite” all’inaugurazione
  • 6. 6 Il Gruspigno Anno 3 Numero 4 Brajo Fuso: una vita per l’arte renti materiali usati, che divengono ele- menti fondamentali nella costruzione del- Coraggioso ed estroverso, dentista creativo, l’opera. Crea la Debrisart, arte del rottame e del rifiuto, dando nuova vita a quanto capitano medico durante la seconda guerra è scartato, scaduto, corrotto, ovvero di mondiale, spirito irrequieto, operoso, personaggio nessuna utilità. È affascinato dalla natura, eclettico, poliedrico, simpatico e curioso, quella rigogliosa della collina di Monte- entusiasta e ottimista. malbe dove l’artista compie una doppia Fedora Boco storica dell’arte operazione: ridare dignità alla povertà visioni libere di una realtà ormai lontana. fatti materiali poveri e “antiartistici” per del materiale scartato facendolo assurgere Ciò che caratterizzerà negli anni a seguire eccellenza, Fuso esplora il settore dei Oltre 40 anni fa, nel “lontano” 1967 il a momento centrale di un’opera d’arte e, l’artista, è il nuovo modo di osservare gli rifiuti e degli scarti che la nostra società critico d’arte Giancarlo Politi presentando contemporaneamente, inserirlo nella na- oggetti inutilizzati, ma recanti tracce del- reputa marginali e insignificanti, ma in catalogo una mostra di disegni presso tura per tentare una simbiosi che potrebbe l’uomo: tubi di plastica, filo spinato, pezzi mettendoli nell’opera diventano oggetti la galleria il Foglio di Macerata, esordiva a prima vista sembrare innaturale. di legno sono assemblati in composizioni di contemplazione. L’umorismo, l’ironia, così “Quanto tempo dovrà trascorrere per Così le sue creazioni artistiche non nuove rispetto alla quotidiana interpreta- è da sempre il tessuto connettivo di Brajo, accorgerci di Brajo Fuso?” Accorgerci in sono altro che dei tramiti per ristabilire zione dell’oggetto in sé. Fuso dimostrerà come pure l’interesse per l’oggetto inutile, senso ufficiale voleva dire, poiché nell’am- rapporti con le cose che sembrano finite, giorno dopo giorno, di essere interessato ma utilizzabile per generare un nuovo tipo bito specialistico, Brajo già esisteva. abbandonate, morte e invece vivono, o ad allargare i confini del proprio linguag- di bellezza. Rilevava poi una strana affinità con- meglio rinascono in una rievocazione gio realizzando opere che esperiscono Fuso ha legato la sua opera a una città tingenziale di Fuso con Burri; medici entrambi ed entrambi spinti alla pittura dalla severa esperienza della guerra, solo nella maturità. Rendeva conto anche del fatto che in quei venti anni (1947-1967) Brajo aveva dato sfogo a tutta la sua enorme carica psicologico-creativa che lo aveva portato a sfiorare le avventure estetiche più di- sparate. Partito da esperienze apparentemente abbastanza consuete, con una compo- nente prevalentemente naïf (riscontrabi- le anche nel Burri del 1945 e del 1946) ed espressionista, non disgiunta però da una ironia tutta umbra, Fuso incon- sapevolmente si è trovato a percorrere contemporaneamente (e completamente all’oscuro di quanto avveniva fuori) le strade dell’avanguadia europea e ameri- cana. Contemporaneamente a Jackson Pollock, Brajo a Perugia sperimentava le tecniche del dripping e dell’action painting, con colori, vernici e acidi. Coraggioso ed estroverso, dentista crea- tivo, capitano medico durante la seconda guerra mondiale, spirito irrequieto, opero- so, personaggio eclettico, poliedrico, sim- patico e curioso, entusiasta e ottimista. Quando comincia a dipingere al suo ritorno dalla guerra, abbandonata presto Brajo Fuso al lavoro - 1955 la figurazione, e le tavolette narrative, espressionistiche, ingenue, si dedica ap- passionatamente alle sperimentazioni più mnemonica e fantastica insieme. Da le differenti potenzialità dei materiali: che ha sempre amato, Perugia e ci si augu- audaci spalmando e colando colore sulle questo momento Brajo assimilerà una così vecchie lamiere, pezzi di automobili ra che in un tempo – che non sia lontano tele. La fuoriuscita dalla tradizione della dimensione nuova che gli consentirà di distrutte, piatti, posate, tappi, bottoni ven- - diventi un centro culturale, come lui de- pittura si verifica più compiutamente liberarsi dal peso di una realtà esterna alla gono recuperati per dar vita a una nuova siderava, destinato a una frequentazione intorno alla fine degli anni Cinquanta, quale aderire come in una “commedia germinazione creativa. internazionale. quando sperimenta materiali diversi e della verità” ormai priva di senso. L’iconi- Nella sua produzione artistica i con- Solo allora, si realizzerà l’auspicio di realizza sculture-installazioni di oggetti cità s’infrangerà così nei mille volti di un cetti di pittura e scultura sono superati Giancarlo Politi con il quale iniziava que- d’uso quotidiano, che stabiliscono nuovi dettaglio aniconico che produrrà figure e mettendo in discussione l’idea stessa sta breve nota su Brajo. rapporti qualitativi instaurati tra i diffe- rappresentazioni nuove, racconti inediti, della rappresentazione: utilizzando in- Lavoriamo insieme per tutelare e valorizzare il nostro territorio! Per il lavoro svolto la Fondazione fa affidamento solamente su risorse private; aiutare la Fondazione con donazioni di ogni tipo significa aiutare il proprio territorio in quanto ogni risorsa viene utilizzata unicamente per le attività di tutela e di valorizzazione. La Fondazione non percepisce alcun utile e svolge la propria opera in modo completamente volontario e gratuito. 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  • 7. Dicembre 2010 Il Gruspigno 7 Fuseum luogo d’arte per i bambini Sacculmino. Nascono così, dopo la entusiasmante esperienza dei “La- boratori artistici” svolti nel mese di Luglio, i presupposti per realizzare una struttura educativa permanente, con forti connotazioni di “Genere” Mario Mirabassi Fondatore e Direttore artistico di TIEFFEU, rivolta alla formazione della cultura Teatro di Figura Umbro artistica dei ragazzi. Docente di Teatro di Figura presso l’Accademia di Belle Arti “P. Vannucci” - Perugia Questa esperienza, unica a Perugia, ha trovato nel Fuseum il “Centro Conoscevo da tempo Brajo Fuso, propulsivo”, la Sede, il motivo con- pur non avendolo mai frequenta- duttore per avviare percorsi ludico/ to…almeno credevo di conoscerlo. didattici imperneati sull’esperienza Poi, una serie di circostanze mi di Fuso ma anche aperti alle diverse hanno portato a diretto contatto espressioni dell’Arte. con la sua opera, ho frequentato E così…In questo meraviglioso, assiduamente il Fuseum insieme misterioso ed affascinante spazio ai bambini di “Accademia Uno” e della sperimentazione e del gioco sono stato folgorato; credo di avere d’Arte, risuoneranno ancora, scan- finalmente compreso il suo lungimi- dite dal suono di una “improbabile rante disegno culturale ed artistico. Campana Gialla”, avvolte dagli Questo “Luogo”, pur essendo stato sguardi metallici e indiscreti di Eroi concepito e realizzato nella dimen- ed Animali fantastici, le grida festo- sione solistico-creativa e segreta se dei bambini che verranno e degli dell’artista, è lì alla portata di tutti, adulti che si lasceranno trascinare perché così ha voluto il Maestro. È per mano. a disposizione di chi ha gli occhi e Questo, significa per noi, che ab- il cuore per lasciarsi suggestiona- biamo preso a cuore il destino del re, guidare dalle forti pulsioni che Mario Mirabassi al Fuseum coi giovani allievi di Accademia Uno Fuseum, contribuire a dare ulteriore emana. È un “Mondo”, un piccolo vita al disegno del Maestro, am- universo d’Arte e di “Azioni d’Arte” e allo stesso tempo concreta vicinan- scritto e approda inevitabilmente al pliando e sviluppando questa mera- che si dichiarano con la loro forza za al mondo dell’infanzia che mi ha Fuseum con un sostanzioso apporto vigliosa e “Concreta utopia”. del “Fare”, infatti è ancora tangibile fatto comprendere un possibile sen- dell’amico Gianmaria Fontana di il vigore profuso nel piegare, assem- so di quel “luogo” e una blare, comporre reperti, oggetti ca- sua possibile destinazione richi di vissuto ma, rubati, sottratti futura; sono sicuro che è dalle funzioni abituali, straniati per stato realizzato da Lui, essere restituiti all’arte. anche e soprattutto per i La mano vigorosa dell’Artista che bambini o per quelli che si piega i metalli, che sperimenta le approcciano all’arte con il materie, le forme e i colori è ancora divertimento e la curiosità attiva, quasi come se questo luogo del bambino. fosse pensato per essere permanen- Dopo questa immersione temente mutevole. Ogni volta che ci estiva nel suo mondo, ac- si immerge in esso, appare diverso, si compagnando per mano i scoprono altri aspetti di questo fan- bambini di AccademiArte, tasmagorico universo nascosto. mi è nata l’idea di creare Le sue opere sono “parte” e “tutto” al Fuseum un “CENTRO di un racconto fiabesco, mitologico, PER LE DIDATTICHE leggendario. DELL’ARTE” rivolto a Il racconto onirico e sussurrato nel loro, sì proprio ai Bambi- bosco vive perpetuamente, quasi per ni. incantesimo, rendendo animata la L’esperienza di questa scena della rappresentazione di un estate, prende il via nel- probabileTeatro delle Marionette. l’Accademia di belle Arti, È questa “visione” dell’arte che mi da una idea del direttore ha fatto scoprire legami profondi con Giuliano Giuman, di Iva- Brajo Fuso, è questa comune, ideale na Mascelloni e del sotto- La Vignetta G. Tribbiani
  • 8. Anno 3 Numero 4 A piccoli passi nel fantastico mondo di Brajo Fuso guidata, ma per un pubblico così spe- sorprendente per questi piccoli visita- è servito a dare spunti alle maestre per ciale si è attinto anche all’attività di tori mai stanchi nel percorrere sentieri, eseguire a scuola lavori sull’arte del re- scrittore di Brajo Fuso intrapresa dal per loro un pò impervi, ma sempre cupero e del riciclo, ed è stato utile per 1938 con commedie, romanzi, poesie rivolti a nuove scoperte; dalla casa sul- i bambini che hanno potuto dire di aver e libri per ragazzi. Tra questi è stata l’albero, alle opere in ferro e lamiera, visto un museo da favola! scelta Occhiopino: storia di un ragazzo dall’albero che suona passando per Questa ed altre attività saranno pro- di gomma, una favola costruita ironi- pavimentazioni variopinte fino agli mosse da Sistema Museo e l’Ecomuseo Tiziana Trabalza camente sull’anagramma del nome Pi- animali musicanti ricavati da vecchi Colli del Tezio nelle scuole di ogni Sistema Museo nocchio e sul parallelo percorso di for- serbatoi di motociclette e fanali d’auto. ordine e grado per il prossimo anno Percorrendo via dei Cappuccini a mazione di un bambino di lattice che Scoprire che un immenso Elleno è fatto scolastico, certi di poter valorizzare al Monte Malbe, tra ingressi privati av- da spericolato scansafatiche diventerà, di lamiera, che tappi, bottiglie, fiammi- meglio le potenzialità didattiche del volti nel verde, compare un particolare non senza l’incontro con il più noto e a feri possono diventare qualcosa d’altro, Fuseum e dell’opera di Brajo. cancello che invita ad immergersi in noi familiare burattino di legno, addi- un parco, reso insolito da istallazioni e rittura un giudizioso ingegnere. personaggi creati dalla fervida fantasia L’attività proposta, dal titolo Il giardi- La Ricetta di Cespo di Brajo Fuso. Circondata dal parco no incantato, è servita per integrare la con tanto di laghetto è la Galleria Mu- conoscenza delle opere di Brajo con un Mezzelune di ricotta con le erbe seo che in undici sezioni raccoglie una altro e diverso aspetto della sua vena più possibile vicino a casa nostra e crede- selezionata quanto completa raccolta creativa, la scrittura. In questa maniera temi sarà divertente ed il risultato finale dei lavori dell’artista della débrisart si è espresso in modo completo l’opera- sorprendente. dagli anni Quaranta al 1980. to dell’artista all’insegna di un unico e Intanto procuriamoci le erbe: gruspigni, Si tratta del Fuseum un luogo incan- assoluto comune denominatore, quello caccialepri, germogli freschi di ortica, tato ed evocativo specialmente se visto della fantasia e della fiaba, che per i cicoria di campo, radicchi selvatici, ma dagli occhi dei bambini. bambini diventa motivo d’attenzione e vanno bene tutte quelle che conosciamo e Nell’ambito delle attività didattiche divertimento al tempo stesso. che abbiamo utilizzato per le ricette prece- che la Società Cooperativa Sistema Mu- La visita all’interno del parco-museo si denti ed anche quelle che voi conoscete ed seo svolge da tempo sul territorio sono è svolta quindi sul filo della narrazione utilizzate in abbondante quantità e varie- tà. Avremo anche bisogno di una manciata Dopo la calura estiva, con l’arrivo delle di foglioline di mentuccia. prime piogge, nelle zone più umide dei Ed ora, per il resto, cominciamo a guar- boschi e dei campi cominciano a spuntare darci intorno. Le uova può vendercele la nuovi e teneri germogli delle più disparate vicina che ci potrà anche aiutare a “tirare erbe spontanee. la sfoglia” se non lo abbiamo mai fatto. Al lavoro dunque! Prepareremo delle squi- Per la farina ci rivolgeremo ad un molino site mezzelune di ricotta con erbe. che utilizza le macine a pietra (ce ne sono Lo faremo però, cercando di utilizzare il in zona, basta informarsi) e per la ricotta più possibile materie prime reperite evi- ad un pastore del luogo che ce ne fornirà tando il supermercato. Calma… calma mi di freschissima anche se questa non è la spiego meglio: avrete di certo sentito par- stagione migliore. lare di filiera corta, chilometri zero e cose Anche per l’olio extravergine vale lo stesso del genere; nella preparazione del nostro discorso, le nostre zone sono piene di oli- piatto cercheremo, nel limite del possibile, veti. Lo pagheremo un pochino più ma ne di utilizzare ingredienti reperiti “in loco” il vale la pena per mille motivi, statene certi! Come al solito puliremo e laveremo le erbe che ci siamo procurati. Una volta asciut- te le ridurremo a pezzettini e le metteremo in una terrina dove avremo messo uno spicchio di aglio ed un peperoncino ad indorare in olio extravergine di oliva. A fuoco vivace cuoceremo per quattro o cinque minuti con un pizzico di sale ed un Le attività didattiche al Fuseum mezzo bicchiere di vino bianco. Spento il fuoco lasceremo raffreddare ed in seguito aggiungeremo la ricotta amalga- state realizzate, grazie alla collabora- procedendo a tappe, durante le quali un mando il tutto con molta delicatezza servendoci di un cucchiaio di legno o addirittura zione con l’Ecomuseo Colli del Tezio, operatore interpretava alcuni dei mo- con le mani. Lasciamo riposare ed il ripieno per le nostre mezzelune è pronto. [che gestisce il luogo] alcune proposte menti salienti della storia di Occhiopino. Ed ora è il momento della “sfoglia”. Uova della vicina, farina del molino con macine specifiche per il Centro d’Arte di Brajo Ogni singola tappa è stata studiata in a pietra e....cercate di fare del vostro meglio. Fuso, di nuovo aperto al pubblico grazie modo da fornire la giusta ambienta- Una volta tirata la sfoglia, con un bicchiere faremo tanti dischetti e porremo al ad un paziente recupero degli ambienti zione al passo narrato: la galleria del centro di essi un pizzico di ripieno. Ripiegheremo il disco e sigilleremo con cura il della Galleria e del parco. Fuseum, il Braizoo, il parco, il laghet- bordo; (io ho usato un simpatico strumento che ho acquistato per un paio di euro I primi piccoli visitatori sono stati i to. In conclusione i bambini hanno poi in un casalinghi, ma a mano fa lo stesso) bambini della Scuola dell’Infanzia Il ricostruito un puzzle con l’immagine Metteremo le mezzelune in acqua bollente salata al punto giusto e a cottura quasi Tiglio di Perugia, seguiti da quelli del- di Occhiopino, svelando perciò solo ultimata le scoleremo e finiremo la cottura saltandole per un paio di minuti in la Scuola dell’Infanzia Lucina di San alla fine del percorso come Brajo Fuso una padella dove avrete messo dell’olio extravergine di oliva con una manciata di Mariano di Corciano, tutti tra i tre e aveva immaginato il suo personaggio foglioline di mentuccia. cinque anni d’età. di gomma. Un pizzico di pecorino non troppo forte tagliato a striscioline completerà il piatto. Non si è trattato certo di una visita L’esperienza è stata coinvolgente e Buon appetito. ilgruspigno@ecomuseo.eu www.ecomuseo.eu