Webinar del 22-11-12 su Insegnalo.it. Il seminario fa parte di un ciclo di interventi di presentazione della nuova edizione del master del Laboratorio di Tecnologie Educative dell'UniFi, in collaborazione con BBN Editrice, MED e Insegnalo.it
Open Educational Resources. Cosa possono offrire al mondo dell'educazione?
1. Immagine:
anulik:edublogs.org
Cosa possono offrire al mondo
dell'educazione?
Maria Grazia Fiore
Docente e formatrice
Responsabile formazione e didattica BBN Editrice
mariagrazia.fiore@bibienne.com
2. The Cape Town Open Education Declaration
Logo dell'Open Society Institute
Promossa dall'Open Society Institute e
sottoscritta da più di 2000 persone e più di
200 organizzazioni (nessuna delle quali
italiana), la Cape Town Open Education
Declaration propone una *definizione
multidimensionale di Open Education*,
che abbraccia contenuti, tecnologie,
metodologie.
3. The Cape Town Open Education Declaration
"L'educazione aperta non è limitata solo alle
*risorse didattiche aperte*, ma si fonda
anche su *tecnologie aperte*, in grado di
facilitare un apprendimento collaborativo e
flessibile, e sull'*aperta condivisione di
tecniche didattiche* che permettano ai
docenti di giovarsi delle migliori idee dei loro
colleghi".
5. "Un'educazione aperta si
basa sul principio che tutti
devono essere liberi di
usare, *adattare alle
proprie esigenze*,
migliorare e redistribuire le
risorse senza restrizioni".
7. Il libro di testo a stampa è un mediatore didattico
*naturalmente selettivo* in quanto pensato:
• per un *alunno “tipo”*
• con un *funzionamento* cognitivo e sensoriale
*“nella norma”*
• con dei *contenuti prestabiliti* nella tematica e
nel grado di approfondimento.
8. Per approfondire l'argomento “Libri di testo e disturbi di apprendimento”:
http://tinyurl.com/6jpnrff [mappa su Mindomo]
http://tinyurl.com/c4kznlr [versione html]
9.
10. Ecco perché le *Linee guida per l’integrazione scolastica degli
alunni con disabilità* (2009, 18) sottolineano
“…la necessità che i docenti predispongano i *documenti per lo
studio o per i compiti a casa in formato elettronico,* affinché
possano risultare facilmente accessibili agli alunni che utilizzano
ausili e computer per svolgere le proprie attività di apprendimento.
A questo riguardo risulta utile una diffusa conoscenza delle nuove
tecnologie per l’integrazione scolastica, anche in vista delle
*potenzialità aperte dal libro di testo in formato elettronico*".
11. The Cape Town Open Education Declaration
"Invitiamo insegnanti, autori, editori e istituzioni a
rilasciare [queste risorse] sotto licenze che ne
facilitino l'uso, la modifica, la traduzione, il
miglioramento e la condivisione da parte di
chiunque.
Le risorse dovrebbero essere pubblicate in formati
che facilitino sia l'uso sia la pubblicazione e che
siano compatibili con le diverse piattaforme
tecniche.
Per quanto possibile, dovrebbero anche essere
disponibili in formati accessibili a persone disabili
ed a persone che ancora non hanno accesso a
Internet...
12. The Cape Town Open Education Declaration
"Invitiamo *insegnanti, autori, editori e
istituzioni* a rilasciare [queste risorse] sotto
licenze che ne facilitino l'uso, la modifica, la
traduzione, il miglioramento e la condivisione da
parte di chiunque...”
Immagine: www.argazkiak.org
13. The Cape Town Open Education Declaration
"Le risorse dovrebbero essere pubblicate in
*formati* che facilitino sia l'uso sia la
pubblicazione e che siano *compatibili* con
le diverse piattaforme tecniche.
Per quanto possibile, dovrebbero anche
essere disponibili in formati *accessibili* a
persone disabili ed a persone che ancora non
hanno accesso a Internet...
14. Devono favorire un apprendimento collaborativo e flessibile,
permettendo a docenti e studenti di *creare, usare, adattare
e migliorare le risorse educative aperte*...
16. [Gli esempi proposti sono tratti dal testo
“Lezione aperta” di M. G. Fiore, edito da
BBN editrice e parzialmente disponibile
sotto licenza CC.
Si rimanda allo specifico modulo “La
techne” - http://tinyurl.com/cqf6jc3 - per
maggiori approfondimenti]
17. “Costruire un modello di cellula”
http://www.didasfera.it/visioni-condivise?unita=1427
“Nel primo esempio, l'esperienza è stata svolta a casa e ha
riguardato la costruzione di un modello di cellula, scegliendo
autonomamente materiali e procedimento.
Attraverso la predisposizione di un percorso visivo che
esplicita le fasi del processo e permette di commentarle e
ripercorrerle (in maniera guidata e/o autonoma) secondo
necessità, si è realizzato un *documento con cui si
condivide la metodologia utilizzata e si favorisce la
replica dell'esperienza in altri contesti e/o con altri
studenti.*”
Fiore M. G. (2012), "Lezione aperta - Lo sguardo, lo spazio, la techne", Visioni Condivise, 3, dir. M. G.
Fiore, Torino: BBN Editrice.
18. [L'immagine mostra la circolarità tra le fasi di documentazione del percorso che parte dall'esperienza e
dalle sue fotografie, per riorganizzarla cognitivamente e visivamente tramite una mappa fatta con xmind,
che viene poi trasformata in un documento di testo attraverso la sua “linearizzazione”.]
19. [Screenshot della mappa realizzata con xmind che scandisce la documentazione del percorso in 4
fasi: 1) ricerca di esperienze simili; 2) Scelta testi e immagine di riferimento; 3) Definizione percorso
operativo; 4) Implementazione del percorso.]
20. [L'immagine mostra il passaggio tra mediatori didattici diversi. L'esperienza (mediazione attiva) viene
riorganizzata visivamente e commentata nelle sue varie fasi attraverso uno schema integratore,
rappresentato dalla mappa in xmind (mediazione iconica). La linearizzazione della mappa produce un
testo scritto (mediazione simbolica) ricco di immagini esplicative, che permette di ripercorrere e
riprodurre l'esperienza.]
21. Finalità del processo
creare uno sfondo integratore dell'attività
documentare la metodologia per condividerla con il docente
supportare visivamente la ricostruzione dell'esperienza e la
produzione scritta
Finalità del prodotto
fornire supporto visivo per la presentazione orale dell'esperienza
fornire un modello di lavoro generalizzabile anche ad altre attività
didattiche che implichino una mediazione didattica attiva
creare un archivio di risorse didattiche condivisibili e riutilizzabili dai
docenti e dagli studenti
23. “Organizzata in base alle macrofunzionalità descritte in
un articolo universitario sul tema,*la mappa sfrutta una
serie diversificata di strumenti di social networking
per realizzare l'eportfolio di ciascuno studente.*
Le mappe prodotte sono state discusse e argomentate
durante la lezione aperta che ha segnato la fine del
corso, dando vita a una *performance valutativa di
tipo* più *seminariale* rispetto al formato tradizionale
dell'esame universitario.”
http://www.didasfera.it/visioni-condivise?unita=1441
24. adottare le tecniche didattiche
sviluppate sulla collaborazione,
sulla *scoperta e sulla
creazione di conoscenza*...
*invitare* omologhi e colleghi
*a partecipare*...
25. Dare la possibilità allo studente di integrare,
modificare o arricchire in maniera diversa i
contenuti di un corso, comporta l'implicita
accettazione di un *diverso modello di
insegnamento* (o almeno di un'apertura in tal
senso), includendo la valorizzazione
dell'esperienza che i singoli possono aver
maturato altrove...
26. L'etica scientifica richiede
un modello in cui le teorie
vengano sviluppate
collettivamente, e i loro
difetti percepiti e
gradualmente eliminati per
mezzo di una critica fornita
dall'intera comunità
scientifica (p.59)
27. Un punto di forza fondamentale del
modello di apprendimento hacker
sta nel fatto che ciò che uno di essi
impara poi lo insegna agli altri.
Quando un hacker studia il codice
sorgente di un programma, spesso
lo sviluppa ulteriormente, di modo
che altre persone possano imparare
da questo lavoro.
Quando un hacker controlla le fonti
di informazione divulgate in Rete,
spesso aggiunge informazioni utili
desunte dalla propria esperienza.
Intorno ai vari problemi si sviluppa
una discussione continua, critica,
evolutiva. (p.63)
28. Immagine:
anulik:edublogs.org
Le OER...
... possono essere uno strumento per avvicinarsi al
modello di apprendimento hacker?
… possono essere il primo passo per la costruzione di
una comunità docente che vada oltre la somma
delle singole professionalità?
Pensiamoci.