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Lectionline Pentecoste anno A

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Lectionline Pentecoste anno A

  1. 1. Pentecoste 8 giugno 2014 “Pentecoste” Dal Vangelo secondo Gv 20, 19-23 La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». II Mc 16,14-18; II Lc 24, 36-49 14,27; 16,33 Lc 24,16; Gv 15,11;16,22 17,18; Mt 28,19; Mc 16,15 Lc 24,47s; At 1,8+; Gv 1,33+
  2. 2. “ Pace a voi ” Siamo finalmente arrivati alla Festa di Pentecoste, il vero compimento della Pasqua: non è, infatti, la Risurrezione di Cristo la fine né “il fine” del periodo Pasquale, ma la nostra risurrezione che avviene con la discesa dello Spirito Santo. Negli atti degli apostoli questo momento è descritto in modo molto dettagliato, ”Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo”. Il vangelo ci racconta altro. In primo luogo ci presenta i discepoli in un luogo a porte chiuse e “timorosi dei giudei”. Hanno paura e chi non ne ha? Ci ricordiamo la promessa di Gesù? Chiederò al Padre un altro Paràclito e Lui ve lo concederà. La persona dello Spirito Santo non è una teoria, no! Lui arriva a darci sostegno nelle situazioni in cui questo ci viene a mancare, in cui siamo persi, siamo timorosi. La nostra vita è continuamente condizionata anche se pensiamo di essere liberi; ogni decisione che prendiamo, passo che facciamo, agiamo sempre tenendo conto di cosa ci fa inquieta per gestirlo, per evitare conseguenti disastrose. La nostra paura più grande è la morte, non intesa solo fisicamente parlando, ma come fallimento, come abbandono, solitudine. Il punto è che vivere con la paura della morte è già morte, è non vita. I discepoli stavano rintanati, porte chiuse e cosa accade? Appare loro Gesù e per prima cosa non dice loro vi elimino le persecuzioni, risolvo tutto io …no! Lui dice loro “Pace a voi”, “Shalom” un termine che utilizzato come sostantivo significa Abbondanza, Pienezza. Ecco cosa ci dona Dio per fronteggiare le nostre paure, la pienezza, ci rende abbondanti di forza, di Spirito per poterci confrontare e non evitare, con quanto ci intimorisce e ci mette alla prova. Gesù dona loro la pace e si mostra loro, le mani, il fianco è questa è una simbologia per dirci che solo quando il nostro sguardo si sposta da noi stessi, dal “nostro ombelico” dal piangerci addosso, dai nostri timori e si dirige verso Dio siamo in grado di ricevere questa pace, questa abbondanza. Ma Gesù fa ancora un’altra cosa, dà loro un’altra risposta per fronteggiare le paure ”Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”…hai timore? Allora fatti carico della Missione che Dio ti ha dato. Siamo chiamati, siamo mandati da Gesù abbiamo una missione e compierla è ciò che annienta le nostre paure…in una parola sola è Vivere. ”Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo” eccolo il fine della Pasqua: soffiare, alitare è un atto di creazione, lo Spirito Santo ci risuscita, ci ricrea. Il vangelo si chiude con un monito molto forte ”A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”. Contrariamente a quanto si possa subito interpretare, qui non si tratta di fare una cernita di persone da perdonare o meno. Non appena ricevuto lo Spirito Santo, noi riceviamo la salvezza, riceviamo il perdono, Gesù fa nuove tutte le cose e a noi spetta il
  3. 3. Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò ch'è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. mandato di testimoniarlo, di portare questo immenso dono agli altri. E badiamo bene, a chi lo porteremo e vorrà accoglierlo saranno rimessi i peccati, anche lui sarà salvato conoscerà Dio, riceverà lo Spirito Santo, ma a coloro a cui non lo porteremo, resteranno esclusi da questa pienezza perché non avranno occasione. E’ forte questo passaggio, è tosto, è duro perché ci mette davanti ad una responsabilità grande! Gesù è asceso alla destra del Padre, sta a noi rimasti in terra aver cura e continuare la Sua missione. San Giovanni Paolo II lo ha detto bene “ ogni cristiano possiede la missione di Cristo”. «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». E’ difficile? Fa paura? Invochiamo allora lo Spirito Santo nostro Paràclito.

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