Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2021 ita
“Ecco, un angelo ha lasciato ora la terra: angelo di nome e di fatto!”
1. PrimaSpedizioneMissionaria
Roma, 14 giugno 2017.
Carissime sorelle,
è sempre una grande gioia raggiungervi ogni mese, in questa
speciale celebrazione del 140esimo anno dalla prima
Spedizione Missionaria.
Immagino che ognuna stia preparandosi con gioia ad intraprendere
un nuovo orizzonte apostolico, entrando nella barca della nostra GRANDE SPEDIZIONE
MISSIONARIA. Come già abbiamo detto più volte, tutte siamo coinvolte in questo significativo
evento. Metaforicamente oserei dire: Nessuna può permettersi di guardare a distanza la nave che
parte e rimanere come prima. Da quando è partita la nave Savoie dal porto di Genova, l’Istituto
delle FMA ha assunto radicalmente e per sempre la sua fisionomia missionaria. Questo è molto
bello e ci fa essere FMA in uscita missionaria, lì dove siamo. Però con il cuore e la mente aperti
all’orizzonte del mondo.
In questo senso ci interroghiamo: che cosa si muove dentro di me quando sento parlare della prima
Spedizione Missionaria? Cosa provo nel mio cuore quando mi confronto con la vita delle prime sei
FMA missionarie ad gentes? Quanto si allarga il mio sguardo quando guardo il mondo, la realtà con
lo sguardo missionario di Madre Mazzarello e di Don Bosco? Qualcosa cambia in me?
Nel mese di marzo abbiamo dedicato il messaggio del giorno 14 a due missionarie della prima ora:
Suor Teresa Gedda e Suor Angela Cassulo. Nel ricordo del centenario della loro morte (1917 –
2017), abbiamo voluto offrirvi un rapido accenno di ognuna. Però è nostro desiderio riprendere
ancora una volta la loro storia di vita, perché siano più conosciute e perché ci aiutino a mantenerci
fedeli alla nostra consacrazione.
Oggi, ci soffermiamo sulla vita di suor Angela Cassulo. Secondo il suo profilo biografico,
pubblicato in un piccolo ma prezioso volumetto (Cenni Biografici delle FMA defunte nel biennio
1917 – 1918. Torino, 1959), sr. Angela è entrata a Mornese nel terzo anno di vita dell’Istituto. Ha
fatto la prima professione il 28 agosto 1875, nelle mani di Don Bosco, durante la stessa
celebrazione in cui Madre Mazzarello emise la professione perpetua. Per tutta la vita, la cucina è
stata il suo altare e luogo di crescita nella santità: a Mornese, a Borgo S. Martino, poi in diverse
case di America. Non aveva mai pensato di fare la domanda missionaria, ma quando sorse
l’opportunità si è resa disponibile... caso mai potesse servire a qualche cosa! Una volta partita, non
fece più ritorno in patria.
È importante prendere coscienza che non è quello che facciamo che ci rende più o meno buone, più
o meno sante, ma come lo facciamo, quale spirito ci muove dentro e ci fa essere missionarie di
gioia e di speranza, anche in una cucina, come ha fatto e vissuto Suor Cassulo.
Insieme a suor Angela Vallese e ad altre due FMA, suor Angela Cassulo è entrata nella
Patagonia all’inizio del 1880. Carmen de Patagones e Viedma sono state la sua terra di missione
fino alla fine. Lì ha speso la vita nella cucina, affrontando con generosità e umiltà fatiche,
sofferenze, dolori fisici, oltre la mancanza di mezzi, i pesanti lavori agricoli e le varie industrie a cui
le missionarie dovevano attendere per avere il necessario per i bisogni dell’ospedale di Viedma.
Suor Angela era tutta bontà per le sorelle e per la gente del luogo. Niente per se stessa! Capace di
2. PrimaSpedizioneMissionaria
sacrifici immisurabili e di una saggezza molto concreta, diceva con semplicità che lo Spirito Santo
era “il suo Direttore spirituale”.
In tutta la sua vita non cercò altro che la volontà di Dio, e questo è il tratto peculiare della sua
figura. Davanti alle più gravi difficoltà, ripeteva solo e sempre il suo abituale: “Todo como Dios
quiere!” (tutto come Dio vuole). Della vita di Gesù, l’attraevano particolarmente l’infanzia e la
passione dolorosa. Precocemente invecchiata dalla fatica e dagli strapazzi, rimase giovanile,
conservando la sua candida semplicità e il fervore dello spirito. Nei quattro lunghi e dolorosi mesi
di malattia che precedettero la fine, seppe mantenersi serena, tranquilla, allegra e scherzevole.
Spesso ripeteva: “La miglior cosa è far bene la volontà divina, e star tranquilli nelle mani di Dio!”.
Il 28 marzo 1917, ricevuta la Comunione, serenamente chiuse gli occhi. L’Ispettore Salesiano, Don
Luigi Pedemonte, rompendo il silenzio di quel momento nel tracciare un ultimo segno di
benedizione, esclamò: “Ecco, un angelo ha lasciato ora la terra: angelo di nome e di fatto!”.
Carissime sorelle, in questo 14 giugno vi invito ad avere presenti due intenzioni di preghiera. La
prima per tutte le sorelle e le persone che conosciamo che portano il nome Angela. Per loro,
chiediamo il dono dello Spirito Santo perché siano nel loro quotidiano “angeli di nome, angeli di
fatto!”.
Poi, vi invito a scrivere e lasciare sull’altare durante tutta la giornata il nome di tutte le sorelle
che conoscete che hanno svolto o ancora svolgono il compito di cuoca. Sono tante le sorelle nella
storia dell’Istituto che hanno speso e ancora spendono la vita per le/i giovani nell’umiltà e nel
silenzio di una cucina. Sono tante le sorelle che hanno dato e ancora danno più sapore alla vita degli
altri, nonostante il nascondimento, i sacrifici, le stanchezze... in una cucina! Sono tante le sorelle
che vivendo il loro servizio-missione, sempre in una cucina, hanno fatto proprie le parole di Gesù:
“perché tutti abbiano vita e vita in abbondanza!”. È bello riconoscere il lavoro delle cuoche, poiché
loro ci danno vita e ci mantengono in vita! Anche l’Ambito Missioni vuole dire un grazie
particolare a queste nostre sorelle e lo farà con la preghiera per ognuna di loro.
Sorelle, vi ringrazio per la comunione della vostra preghiera e perché il vostro cuore si prepara con
entusiasmo e generosità alla nostra GRANDE SPEDIZIONE MISSIONARIA.
Lascio per la vostra riflessione e condivisione in comunità la bella testimonianza pervenuta
dall’Ispettoria “San Francesco Zaverio” – ABB, dove suor Angela Cassulo ha vissuto gran parte
della sua vita in un significativo impegno missionario ad gentes.
Con affetto di sorella, un forte abbraccio.
Consigliera per le Missioni
alaide@cgfma.org
Suor Angela Cassulo appartiene al gruppo delle pioniere che il nascente Istituto delle FMA inviò a
queste terre del sud America il 14 novembre 1877.
Ha vissuto l’esperienza originaria mornesina e a questa fonte carismatica delle origini ha bevuto,
insieme a Madre Mazzarello e alle prime sorelle, quell’Amore a Gesù e al Regno di Dio, che le ha
fatte partire dal piccolo paese di Mornese, attraversando l’immenso oceano, e arrivare alla
sognata terra di America: Villa Colón, e nel 1880 Carmen de Patagones, centro della missione tra
3. PrimaSpedizioneMissionaria
gli indigeni della Patagonia Argentina, e più tardi, Viedma nel fiume Río Negro. Nulla l’ha
fermata, erano “i tempi davvero eroici” della missione salesiana nella Patagonia arida e
spopolata. Lascia veramente tutto, la famiglia, la nazione, la lingua, le usanze. Aperta ai progetti
missionari di Don Bosco, sfida l’impopolarità, i pericoli e i rischi di ogni genere. La sua vita ci
racconta come quella dei primi apostoli e discepoli, tutto quanto Dio ha realizzato per mezzo di lei.
In diverse lettere di Madre Mazzarello Suor Angela è menzionata con affetto materno, con
quell’affetto con cui Maín sapeva raggiungere il cuore delle sue figlie, conoscendole una ad una
(Lettere 6, 7, 22, 25, 27, 33, 37, 47, 55). Quando Madre Mazzarello si rivolge a Suor Angela lo fa
con lo stile di Gesù. La Madre utilizza quei segni e gesti che alludono alla vita di tutti i giorni,
invitandola a trovare Gesù nella contemplazione della semplice e familiare vita della comunità
missionaria: “Suor Angela Cassulo, siete sempre cuoca? a forza di stare vicino al fuoco a quest'ora
sarete già accesa d'amor di Dio, n'è vero?” (L 22,11).
L'eredità che ci lascia Suor Angela è la semplicità di vita dei piccoli del Vangelo, che nella
semplicità e nell’ordinario della vita, incontrano l’opportunità di scoprire la presenza di Dio nella
storia presente, e questo li rende in grado di vivere la contemplazione del quotidiano.
Spesso involontariamente, nella storia delle nostre Ispettorie, è diventata sfocata e distorta questa
eredità carismatica. Abbiamo forse esaltato quelle sorelle che hanno avuto la possibilità di studiare
e di prepararsi, a discapito di quelle che hanno dato tutta la loro vita in una semplice cucina, nella
dispensa, lavanderia, portineria ... Senza volerlo, abbiamo gerarchizzato espressioni di quella
unica missione, esaltando le doti intellettuali a discapito di quelle manuali, abbiamo valorizzato di
più quelle dedicate al lavoro scolastico piuttosto che quelle dedicate al tempo libero e alle opere
periferiche.
Oggi, Suor Angela ci ricorda l’essenzialità della vita consacrata salesiana, centrata nell’amore a
Gesù e al suo Regno, senza misurare sacrifici e donazione, perché noi ci siamo consacrate per
dargli tutto... anche la vita se necessario!
Oggi, Suor Angela desidera risvegliare il fascino della vita religiosa che Dio ha suscitato nel
nostro cuore, perché la nostra vita sia piena, abbondante, degna e felice. Ci interpella con la sua
vita appassionata, vicina alla gente, ai più poveri, che abbraccia nei poveri tutti quanti, con lo stile
di Gesù che ha scelto loro perché hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio.
Oggi, Suor Angela ci invita a lasciare la nostra zona di confort e di prestigio, le nostre sicurezze,
perché i giovani più bisognosi e abbandonati ci sfidano a cambiare i nostri progetti e i nostri
itinerari... Il contatto con i giovani più poveri ci muove, ci scuote. La nostra consacrazione
salesiana, senza mistica e lontana dai giovani più poveri, si trasforma in una vita religiosa “da
salotto”.
Oggi, Suor Angela ci mostra ancora una volta il cammino della santità salesiana che è arrivato a
queste terre patagoniche, dove sono cresciuti frutti di santità giovanile: Laura Vicuña e Zeffirino
Namuncurá, figli di culture originarie dell’America, che hanno saputo valorizzare la testimonianza
dei loro educatori e la proposta del Vangelo, donando la vita per Gesù e per la loro gente.
[La vita di Suor Angela Cassulo] ci muova e ci contagi, e ci faccia seguire le sue orme di santità,
ricreando il suo coraggio evangelico e la sua audacia missionaria.
M. L. R. fma
Bahía Blanca