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KANT
PROF. LUIGI VIMERCATI
LICEO PARINI
MILANO
1
KANT

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KANT
• I.KANT 1724/1804.

• OPERE.Risposta alla domanda:che cos’è
l’illuminismo?; Critica della Ragion pura;Critica
della Ragion Pratica;Critica del Giudizio. Per la
Pace perpetua.

3
KANT 2
• CRITICA DELLA RAGION PURA.1781
• Premessa:la natura della conoscenza scientifica
consiste nella “SINTESI A PRIORI”.Obiettivo della prima
critica è trovarne il FONDAMENTO.
• Teoria dei giudizi:a)GIUDIZIO ANALITICO,universale e
necessario, ma non amplifica le conoscenze. B)
GIUDIZIO SINTETICO,amplifica le conoscenze. E’ di due
tipi:a posteriori e a priori. Il giudizio sintetico a priori è
UNIVERSALE E NECESSARIO.
• La scienza, matematica e fisica, è una collezione di
giudizi sintetici a priori. Obiettivo di K. è scoprirne il
fondamento.
4
KANT 3
• La “ RIVOLUZIONE COPERNICANA”. Come Copernico, K.
propone di cambiare il punto di osservazione: suppone
che sia l’OGGETTO a dover ruotare attorno al
SOGGETTO.(Nesso con empirismo inglese).
• “noi delle cose conosciamo a priori solo ciò che noi
stessi vi mettiamo”(Nesso col metodo di Galileo).
• Dunque il “Fondamento” dei giudizi sintetici a priori è il
SOGGETTO CHE SENTE E CHE PENSA.
• Il concetto di “TRASCENDENTALE”: è la condizione della
conoscibilità (intuibilità e pensabilità) degli oggetti. E’
ciò che il soggetto mette nelle cose nell’atto del
conoscerle.
5
KANT 4

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KANT 5
• ESTETICA TRASCENDENTALE. E’ la dottrina che studia la
conoscenza sensibile.
“aisthesis”/sensazione/percezione sensibile.
• Oggetto dell’intuizione sensibile è il FENOMENO,
apparizione/manifestazione.
• L’uomo organizza la materia dei sensi attraverso le 2
“forme “ della sensibilità:SPAZIO e TEMPO. Lo Spazio è
la forma del senso esterno;il Tempo è la forma del
senso interno.
• L’intuizione pura dello Spazio fonda la
GEOMETRIA;l’intuizione pura del Tempo fonda la
MATEMATICA.
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KANT 6
• ANALITICA TRASCENDENTALE. Si occupa dell’intelletto e dei relativi
concetti.
• Nesso intuizioni/concetti:”intuizioni e concetti costituiscono gli
elementi di ogni nostra conoscenza. I pensieri senza contenuto sono
VUOTI,le intuizioni senza concetti sono CIECHE.”
• Analitica e Dialettica compongono insieme la LOGICA
TRASCENDENTALE.
• L’Intelletto è la facoltà di GIUDICARE.Obiettivo dell’Analitica è
definire le FUNZIONI/CATEGORIE dell’Intelletto.
• ARISTOTELE le categorie sono “leges entis”, in KANT diventano
“leges mentis”.
• Tavola delle 12 categorie. Esse sono le condizioni che rendono
possibile che qualcosa venga pensato come oggetto d’esperienza.
Sono strettamente connesse alle intuizioni di spazio e di tempo.

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KANT 7

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KANT 8
• La teoria dell’IO PENSO. Non è l’Io individuale, ma
la struttura del pensare comune a tutti gli uomini.
• “L’IO PENSO deve poter accompagnare tutte le
mie rappresentazioni”. “L’unificazione non è negli
oggetti… ma è soltanto una funzione
dell’intelletto, il quale non è altro che la FACOLTA’
di UNIFICARE A PRIORI.”
• L’Io Penso non crea gli oggetti, ma li ordina. E’ il
Soggetto trascendentale, è funzione, è attività. (di
contro vedi Fichte e i romantici).
10
KANT 9
• Il NOUMENO/la COSA IN SE’.
• Il fenomeno rimanda di necessità alla COSA IN SE’. Il
Noumeno è solo pensabile, anzi è una domanda
problematica:esiste qualcosa oltre il fenomeno? Teoria
dei noumeni in senso negativo. Il Noumeno è un
CONCETTO-LIMITE (Grenzbegriff) utile per circoscrivere
le pretese della nostra ragione , per evitare che si
avventuri in mari tempestosi e far si che si limiti a
rimanere sull’isola della conoscenza sensibile,la sola
conoscenza scientifica che è data all’uomo.
• Non vi può esser scienza della cosa in sé. E’ sbarrata la
strada alla metafisica come scienza.
11
KANT 10
• DIALETTICA TRASCENDENTALE.
• E’ la CRITICA dell’intelletto e della ragione
quando pretendono di andar oltre il sensibile.
• Vi è una tendenza naturale dell’uomo a
coltivare le illusioni metafisiche.
• La dialettica trascendentale smaschera le
illusioni metafisiche e trattiene la ragione
nell’ambito delle conoscenze scientifiche.
12
KANT 11
• LA RAGIONE.
• Distinzione tra VERSTAND (Intelletto) e VERNUFT (Ragione).
• Vernuft è la facoltà della metafisica, è ESIGENZA DELL’
ASSOLUTO. E’ desiderio di andare oltre il finito verso
l’infinito (cfr. Romanticismo).
• 3 sono le IDEE della Ragione. (cfr. Platone)
• A)IDEA PSICOLOGICA (anima).
• B)IDEA COSMOLOGICA (idea di mondo come unità
metafisica).
• C)IDEA TEOLOGICA (Dio).
• Le Idee sono i supremi concetti della Ragione, meglio
ESIGENZE STRUTTURALI ineliminabili.
13
KANT 12
• PSICOLOGIA RAZIONALE. Pretende di ridurre
l’Io penso in una unità ONTOLOGICA
sostanziale.(la tradizionale idea dell’anima).
• Da ciò i PARALOGISMI della psicologia
razionale. Noi siamo coscienti di pensare , ma
NON conosciamo il sostrato noumenico del
nostro io. Ci conosciamo solo come fenomeni,
mai come sostrato ontologico, mai come
anima.
14
KANT 13
• COSMOLOGIA RAZIONALE.
• L’idea di un mondo come “ intero metafisico” genera 4
ANTINOMIE, intese come contraddizioni strutturali
insolubili.
• 1. Il mondo è finito o infinito?
• 2.E’ divisibile in parti semplici o no?
• 3.Le cause sono solo meccaniche o anche libere?
• 4.Vi è un essere assolutamente necessario come causa
o no?
• Le tesi sono in sintonia con le convinzioni più diffuse;le
antitesi rispecchiano lo spirito scientifico.
15
KANT 14
• TEOLOGIA RAZIONALE.
• Dio è l’IDEA o IDEALE per eccellenza della ragione.
• Nel corso della storia sono state pensate 3 prove
dell’esistenza di Dio, tutte insostenibili.
• 1.PROVA ONTOLOGICA.
• 2.PROVA COSMOLOGICA.
• 3.PROVA FISICO-TELEOLOGICA.
• Tutte in verità rimandano alla prima,la quale pretende
di derivare dalla definizione di Dio la sua esistenza
come sostanza.
16
KANT 15
• La Metafisica come scienza è impossibile.
• Ma le Idee della ragione, se non hanno un uso
COSTITUTIVO, ne possono avere uno
REGOLATIVO.
• Possono funzionare come “schemi” per dare
organicità alle nostre conoscenze secondo il
principio del “COME SE”.
• Le Idee valgono come principi euristici:non
ampliano il nostro sapere fenomenico, ma danno
unità al sistema della conoscenza.
17
KANT 16

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KANT 17
• CRITICA DELLA RAGION PRATICA.
• I PRINCIPI PRATICI: MASSIME (soggettive) e
IMPERATIVI (oggettivi).
• Gli imperativi si distinguono in IPOTETICI ( se
vuoi… devi) e CATEGORICI ( devi perché devi).
• Gli Imperativi categorici sono le LEGGI
PRATICHE che valgono incondizionatamente.
• E’ il “SOLLEN” che vale per tutti gli uomini.
19
KANT 18
• La legge morale vale universalmente.
• La legge morale riguarda l’INTENZIONE con cui si fa
un’azione, non ciò che si fa.
• La legge morale è dunque “FORMALE”.
• Le formule dell’imperativo categorico:
• 1.“AGISCI IN MODO CHE LA MASSIMA DELLA TUA
VOLONTA’ POSSA VALERE SEMPRE,AL TEMPO STESSO,
COME PRINCIPIO DI UNA LEGISLAZIONE UNIVERSALE”
• 2.”AGISCI IN MODO DA CONSIDERARE L’UMANITA’,SIA
NELLA TUA PERSONA,SIA NELLA PERSONA DI OGNI
ALTRO, SEMPRE ANCHE COME SCOPO E MAI COME
SEMPLICE MEZZO.”
20
KANT 19
• LA LIBERTA’.
• L’imperativo categorico è un FATTO di RAGIONE
che ha a suo fondamento la LIBERTA’.
• La Libertà è l’INDIPENDENZA dalla legge naturale
dei fenomeni. Esclusa dalla spiegazione dei
fenomeni,la libertà SPIEGA TUTTO nella sfera
morale.
• Ciò porta al “DEVI DUNQUE PUOI”.
• La libertà è AUTONOMIA DELLA VOLONTA’.
• AUTONOMIA ed ETERONOMIA DELLA MORALE.
21
KANT 20
• autonomia/eteronomia Coppia di termini, dei quali il
primo (dal gr. αὐτός «stesso», e νόμος «legge») indica la
capacità di un soggetto (individuale o collettivo) di dare a sé
stesso le leggi che ne regolano il comportamento, mentre il
secondo (dal gr. ἕτερος «diverso») indica la circostanza
contraria, ossia il fatto di ricevere le leggi dall’esterno, da
qualcun altro.
• «L’a. della volontà – scrive Kant nella Critica della ragion
pratica (➔) (1788, I, § 8) – è l’unico principio di tutte le
leggi morali e dei doveri che loro corrispondono: invece
ogni e. del libero arbitrio, non solo non è la base di alcun
obbligo, ma piuttosto è contraria al principio di questo e
alla moralità della volontà».
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KANT 21
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I POSTULATI DELLA RAGION PRATICA:
1.LIBERTA’.
2.ESISTENZA DI DIO.
3.IMMORTALITA’ DELL’ANIMA.
Conseguenze: 1. L’uomo come fenomeno è
soggetto alle cause meccaniche,come noumeno
alla causalità libera.2.Dio solo può determinare il
“bene sommo”(virtù+felicità).3.Solo un’anima
immortale può realizzare il sommo bene (santità).
23
KANT 22
• Due cose riempiono l’animo di
ammirazione e venerazione sempre
nuova e crescente, quanto più spesso
e più a lungo la riflessione si occupa
di esse: il cielo stellato sopra di me, e
la legge morale in me.
24
KANT 23

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  • 3. KANT • I.KANT 1724/1804. • OPERE.Risposta alla domanda:che cos’è l’illuminismo?; Critica della Ragion pura;Critica della Ragion Pratica;Critica del Giudizio. Per la Pace perpetua. 3
  • 4. KANT 2 • CRITICA DELLA RAGION PURA.1781 • Premessa:la natura della conoscenza scientifica consiste nella “SINTESI A PRIORI”.Obiettivo della prima critica è trovarne il FONDAMENTO. • Teoria dei giudizi:a)GIUDIZIO ANALITICO,universale e necessario, ma non amplifica le conoscenze. B) GIUDIZIO SINTETICO,amplifica le conoscenze. E’ di due tipi:a posteriori e a priori. Il giudizio sintetico a priori è UNIVERSALE E NECESSARIO. • La scienza, matematica e fisica, è una collezione di giudizi sintetici a priori. Obiettivo di K. è scoprirne il fondamento. 4
  • 5. KANT 3 • La “ RIVOLUZIONE COPERNICANA”. Come Copernico, K. propone di cambiare il punto di osservazione: suppone che sia l’OGGETTO a dover ruotare attorno al SOGGETTO.(Nesso con empirismo inglese). • “noi delle cose conosciamo a priori solo ciò che noi stessi vi mettiamo”(Nesso col metodo di Galileo). • Dunque il “Fondamento” dei giudizi sintetici a priori è il SOGGETTO CHE SENTE E CHE PENSA. • Il concetto di “TRASCENDENTALE”: è la condizione della conoscibilità (intuibilità e pensabilità) degli oggetti. E’ ciò che il soggetto mette nelle cose nell’atto del conoscerle. 5
  • 7. KANT 5 • ESTETICA TRASCENDENTALE. E’ la dottrina che studia la conoscenza sensibile. “aisthesis”/sensazione/percezione sensibile. • Oggetto dell’intuizione sensibile è il FENOMENO, apparizione/manifestazione. • L’uomo organizza la materia dei sensi attraverso le 2 “forme “ della sensibilità:SPAZIO e TEMPO. Lo Spazio è la forma del senso esterno;il Tempo è la forma del senso interno. • L’intuizione pura dello Spazio fonda la GEOMETRIA;l’intuizione pura del Tempo fonda la MATEMATICA. 7
  • 8. KANT 6 • ANALITICA TRASCENDENTALE. Si occupa dell’intelletto e dei relativi concetti. • Nesso intuizioni/concetti:”intuizioni e concetti costituiscono gli elementi di ogni nostra conoscenza. I pensieri senza contenuto sono VUOTI,le intuizioni senza concetti sono CIECHE.” • Analitica e Dialettica compongono insieme la LOGICA TRASCENDENTALE. • L’Intelletto è la facoltà di GIUDICARE.Obiettivo dell’Analitica è definire le FUNZIONI/CATEGORIE dell’Intelletto. • ARISTOTELE le categorie sono “leges entis”, in KANT diventano “leges mentis”. • Tavola delle 12 categorie. Esse sono le condizioni che rendono possibile che qualcosa venga pensato come oggetto d’esperienza. Sono strettamente connesse alle intuizioni di spazio e di tempo. 8
  • 10. KANT 8 • La teoria dell’IO PENSO. Non è l’Io individuale, ma la struttura del pensare comune a tutti gli uomini. • “L’IO PENSO deve poter accompagnare tutte le mie rappresentazioni”. “L’unificazione non è negli oggetti… ma è soltanto una funzione dell’intelletto, il quale non è altro che la FACOLTA’ di UNIFICARE A PRIORI.” • L’Io Penso non crea gli oggetti, ma li ordina. E’ il Soggetto trascendentale, è funzione, è attività. (di contro vedi Fichte e i romantici). 10
  • 11. KANT 9 • Il NOUMENO/la COSA IN SE’. • Il fenomeno rimanda di necessità alla COSA IN SE’. Il Noumeno è solo pensabile, anzi è una domanda problematica:esiste qualcosa oltre il fenomeno? Teoria dei noumeni in senso negativo. Il Noumeno è un CONCETTO-LIMITE (Grenzbegriff) utile per circoscrivere le pretese della nostra ragione , per evitare che si avventuri in mari tempestosi e far si che si limiti a rimanere sull’isola della conoscenza sensibile,la sola conoscenza scientifica che è data all’uomo. • Non vi può esser scienza della cosa in sé. E’ sbarrata la strada alla metafisica come scienza. 11
  • 12. KANT 10 • DIALETTICA TRASCENDENTALE. • E’ la CRITICA dell’intelletto e della ragione quando pretendono di andar oltre il sensibile. • Vi è una tendenza naturale dell’uomo a coltivare le illusioni metafisiche. • La dialettica trascendentale smaschera le illusioni metafisiche e trattiene la ragione nell’ambito delle conoscenze scientifiche. 12
  • 13. KANT 11 • LA RAGIONE. • Distinzione tra VERSTAND (Intelletto) e VERNUFT (Ragione). • Vernuft è la facoltà della metafisica, è ESIGENZA DELL’ ASSOLUTO. E’ desiderio di andare oltre il finito verso l’infinito (cfr. Romanticismo). • 3 sono le IDEE della Ragione. (cfr. Platone) • A)IDEA PSICOLOGICA (anima). • B)IDEA COSMOLOGICA (idea di mondo come unità metafisica). • C)IDEA TEOLOGICA (Dio). • Le Idee sono i supremi concetti della Ragione, meglio ESIGENZE STRUTTURALI ineliminabili. 13
  • 14. KANT 12 • PSICOLOGIA RAZIONALE. Pretende di ridurre l’Io penso in una unità ONTOLOGICA sostanziale.(la tradizionale idea dell’anima). • Da ciò i PARALOGISMI della psicologia razionale. Noi siamo coscienti di pensare , ma NON conosciamo il sostrato noumenico del nostro io. Ci conosciamo solo come fenomeni, mai come sostrato ontologico, mai come anima. 14
  • 15. KANT 13 • COSMOLOGIA RAZIONALE. • L’idea di un mondo come “ intero metafisico” genera 4 ANTINOMIE, intese come contraddizioni strutturali insolubili. • 1. Il mondo è finito o infinito? • 2.E’ divisibile in parti semplici o no? • 3.Le cause sono solo meccaniche o anche libere? • 4.Vi è un essere assolutamente necessario come causa o no? • Le tesi sono in sintonia con le convinzioni più diffuse;le antitesi rispecchiano lo spirito scientifico. 15
  • 16. KANT 14 • TEOLOGIA RAZIONALE. • Dio è l’IDEA o IDEALE per eccellenza della ragione. • Nel corso della storia sono state pensate 3 prove dell’esistenza di Dio, tutte insostenibili. • 1.PROVA ONTOLOGICA. • 2.PROVA COSMOLOGICA. • 3.PROVA FISICO-TELEOLOGICA. • Tutte in verità rimandano alla prima,la quale pretende di derivare dalla definizione di Dio la sua esistenza come sostanza. 16
  • 17. KANT 15 • La Metafisica come scienza è impossibile. • Ma le Idee della ragione, se non hanno un uso COSTITUTIVO, ne possono avere uno REGOLATIVO. • Possono funzionare come “schemi” per dare organicità alle nostre conoscenze secondo il principio del “COME SE”. • Le Idee valgono come principi euristici:non ampliano il nostro sapere fenomenico, ma danno unità al sistema della conoscenza. 17
  • 19. KANT 17 • CRITICA DELLA RAGION PRATICA. • I PRINCIPI PRATICI: MASSIME (soggettive) e IMPERATIVI (oggettivi). • Gli imperativi si distinguono in IPOTETICI ( se vuoi… devi) e CATEGORICI ( devi perché devi). • Gli Imperativi categorici sono le LEGGI PRATICHE che valgono incondizionatamente. • E’ il “SOLLEN” che vale per tutti gli uomini. 19
  • 20. KANT 18 • La legge morale vale universalmente. • La legge morale riguarda l’INTENZIONE con cui si fa un’azione, non ciò che si fa. • La legge morale è dunque “FORMALE”. • Le formule dell’imperativo categorico: • 1.“AGISCI IN MODO CHE LA MASSIMA DELLA TUA VOLONTA’ POSSA VALERE SEMPRE,AL TEMPO STESSO, COME PRINCIPIO DI UNA LEGISLAZIONE UNIVERSALE” • 2.”AGISCI IN MODO DA CONSIDERARE L’UMANITA’,SIA NELLA TUA PERSONA,SIA NELLA PERSONA DI OGNI ALTRO, SEMPRE ANCHE COME SCOPO E MAI COME SEMPLICE MEZZO.” 20
  • 21. KANT 19 • LA LIBERTA’. • L’imperativo categorico è un FATTO di RAGIONE che ha a suo fondamento la LIBERTA’. • La Libertà è l’INDIPENDENZA dalla legge naturale dei fenomeni. Esclusa dalla spiegazione dei fenomeni,la libertà SPIEGA TUTTO nella sfera morale. • Ciò porta al “DEVI DUNQUE PUOI”. • La libertà è AUTONOMIA DELLA VOLONTA’. • AUTONOMIA ed ETERONOMIA DELLA MORALE. 21
  • 22. KANT 20 • autonomia/eteronomia Coppia di termini, dei quali il primo (dal gr. αὐτός «stesso», e νόμος «legge») indica la capacità di un soggetto (individuale o collettivo) di dare a sé stesso le leggi che ne regolano il comportamento, mentre il secondo (dal gr. ἕτερος «diverso») indica la circostanza contraria, ossia il fatto di ricevere le leggi dall’esterno, da qualcun altro. • «L’a. della volontà – scrive Kant nella Critica della ragion pratica (➔) (1788, I, § 8) – è l’unico principio di tutte le leggi morali e dei doveri che loro corrispondono: invece ogni e. del libero arbitrio, non solo non è la base di alcun obbligo, ma piuttosto è contraria al principio di questo e alla moralità della volontà». 22
  • 23. KANT 21 • • • • • I POSTULATI DELLA RAGION PRATICA: 1.LIBERTA’. 2.ESISTENZA DI DIO. 3.IMMORTALITA’ DELL’ANIMA. Conseguenze: 1. L’uomo come fenomeno è soggetto alle cause meccaniche,come noumeno alla causalità libera.2.Dio solo può determinare il “bene sommo”(virtù+felicità).3.Solo un’anima immortale può realizzare il sommo bene (santità). 23
  • 24. KANT 22 • Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. 24