2. DEFINIZIONI DI ORIENTAMENTO
riprese da varie fonti italiane e straniere
L’orientamento è…..
• un intervento finalizzato a porre la persona nelle condizioni di poter
effettuare delle scelte personali circa il proprio progetto
personale/professionale e di vita. Glossario ISFOL
• insieme di attività volte a favorire le scelte formative e professionali
che le persone compiono durante la vita, mettendole in condizione
di prendere consapevolezza della realtà economica, sociale ed
economica del contesto in cui vivono. Glossario Italia Lavoro
• processo che la persona attua per governare il suo rapporto con la
formazione e con il lavoro (orientarsi – autoorientarsi intransitivi),
azione professionale di aiuto al processo della persona, fornita da
esperti (orientare transitivo). Glossario IRRER
• attività di tipo informativo e formativo che ha l’obiettivo di favorire
le scelte di una persona in relazione ad un proprio progetto di vita e
di lavoro. Glossario INVALSI
3. L’orientamento è…..
•una serie di attività che mettono in grado i cittadini di ogni età, in
qualsiasi momento della loro vita, di identificare le proprie capacità, le
proprie competenze e i propri interessi, prendere decisioni in materia di
istruzione, formazione e occupazione nonché gestire i loro percorsi
personali di vita nelle attività di formazione, nel mondo professionale e in
qualsiasi altro ambiente in cui si acquisiscono e/o si sfruttano tali capacità
e competenze. Risoluzione del Consiglio dell’Unione Europea
•parte integrante dei curricoli di studio e, più in generale, del processo
educativo e formativo sin dalla scuola dell’infanzia. Direttiva 6 agosto
1997, n. 487
•l’insieme delle attività volte ad assicurare alle persone la conoscenza di
tutte le alternative per loro disponibili nei settori dell’educazione, della
formazione, delle professioni, e ad aiutarle a costruire percorsi
pienamente soddisfacenti in ambito formativo e professionale, durante
tutto l’arco della vita. Le attività di orientamento possono essere suddivise
in attività di informazione orientativa, consulenza orientativa,
orientamento formativo, presa in carico. Leonardo Evangelista
4. ALCUNI EQUIVOCI
SUL SIGNIFICATO DI ORIENTAMENTO
Vi sono ancora, nel panorama dell'orientamento, delle modalità "magiche" che ritengono
possibile supportare una persona nel proprio sviluppo o nelle transizioni che deve
attraversare, sollecitando risposte ad alcune domande per verificarne le attitudini o per
identificarne la collocazione ideale … modalità di tipo analitico-razionale
Le critiche rivolte ai modelli normativo/direttivi si concentrano sulla scarsa predittività da
parte degli stessi sul comportamento delle persone.
• Nella vita quotidiana le persone difficilmente si trovano in situazioni di completezza
informativa e di strutturazione adeguata della situazione, tale da poter decidere con
sufficiente sicurezza quali siano le scelte più sicure o più proficue….. Ci sono molti aspetti della
vita quotidiana e professionale in cui la scelta non avviene secondo questi modelli, deve
avvenire in situazione, deve consentire di risolvere il problema immediato o di cogliere
l'opportunità che si presenta. Le modalità analitiche si rivelano disfunzionali in casi come
questi. (F. Batini, 2011)
• Molteplici ricerche hanno dimostrato, inoltre, che la congruenza tra un soggetto ed una
posizione professionale sia maggiormente determinata dalle caratteristiche personali
soggettivamente percepite (legate al concetto di sé) e dalla personale percezione
dell'ambiente in cui si è inseriti, piuttosto che dall'individuazione delle caratteristiche
oggettive (ammesso che siano rilevabili) del soggetto e dell'ambiente in cui lavora (Pombeni,
Chiesa, 2009).
5. APPROCCI ALL’ORIENTAMENTO
Approccio diagnostico
PUNTUALE
Accoppiamento tra profilo individuale e
profilo di lavoro
Desiderio professionale innato
Soggetto passivizzato
(applicazione di procedure)
Importante la “scelta buona”:
CHE COSA SCEGLIERE
Approccio educativo
CONTINUO
Accoppiamento tra individuo in divenire e
ambiente professionale in evoluzione
Desiderio professionale da creare
Soggetto attivato,
nella sue costruzione personale
Importante apprendere a realizzare il
compromesso migliore
tra desiderabile e realizzabile:
COME SCEGLIERE
6. ORIENTAMENTO centrato sulla PERSONA
Maria Luisa Pombeni (1996)
“l’orientamento non consiste più nell’aiutare lo
studente a prendere delle sagge decisioni (o
nel prenderle al suo posto), ma piuttosto
nell’aiutarlo a prendere le sue decisioni
saggiamente.
Prende corpo sempre più l’idea di un
orientamento inteso come un processo
continuo attraverso il quale l’individuo
sviluppa capacità e acquisisce strumenti che lo
mettono in grado di porsi in maniera sempre
più consapevole e critica di fronte alla realtà
che lo circonda e di compiere delle scelte più
responsabili sia sul piano individuale che su
quello sociale. L’orientamento diventa quindi
un supporto strategico della persona che si
trova a vivere situazioni di transizione dalla
formazione al lavoro e viceversa dal lavoro al
lavoro.”
MARIA CHIARA CARROZZA (2014)
“l’orientamento non è più solo lo strumento
per gestire la transizione tra scuola,
formazione e lavoro, ma assume un valore
permanente nella vita di ogni persona,
garantendone lo sviluppo e il sostegno nei
processi di scelta e di decisione con l'obiettivo
di promuovere l’occupazione attiva, la crescita
economica e l’inclusione sociale…..
l’orientamento deve aiutare le persone a
sviluppare la propria identità, a prendere
decisioni sulla propria vita personale e
professionale, a facilitare l’incontro tra la
domanda e l’offerta di formazione e,
successivamente, tra domanda e offerta di
lavoro …
La condizione necessaria per garantire
successo nel processo di orientamento
permanente, è quella di ripensare la stessa
istruzione attraverso un più forte accento sullo
sviluppo delle competenze di base e di quelle
trasversali …” (competenze orientative)
7. SVILUPPO delle COMPETENZE ORIENTATIVE
ORIENTAMENTO
FORMATIVO
AUTOSTIMA E
AUTOEFFICACIA
DIDATTICA
ORIENTATIVA/
ORIENTANTE
8. ORIENTAMENTO FORMATIVO
significa testualmente:
• «formare abilità e capacità funzionali al “saper scegliere” nelle situazioni del
quotidiano come nelle situazioni a maggior grado di complessità;
• promuovere capacità di impostazione e di soluzione dei problemi;
• individuare nel soggetto prime manifestazioni attitudinali e interessi per specifiche
esperienze disciplinari;
• riconoscere le competenze di base acquisite e motivare ad ulteriori
approfondimenti;
• fornire adeguare conoscenze ed esperienze per una lettura analitica e di
interpretazione del contesto locale socio-economico e culturale, nella prospettiva
della mondializzazione;
• migliorare, ristrutturare e integrare i curricoli disciplinari, accentuando l’attenzione
agli ambiti di contenuti funzionali alle conoscenze strategiche delle discipline e alle
loro applicazioni in materia di lavoro, impresa, professione anche nell’ottica dello
sviluppo sostenibile».
• Nelle Linee Guida …. L'orientamento formativo o didattica orientativa/orientante
si realizza nell'insegnamento/ apprendimento disciplinare, finalizzato
all'acquisizione dei saperi di base, delle abilità cognitive, logiche e metodologiche,
ma anche delle abilità trasversali comunicative metacognitive, metaemozionali,
ovvero delle competenze orientative di base e propedeutiche - life skills - e
competenze chiave di cittadinanza.
9. DIDATTICA ORIENTATIVA
Anche in altri documenti si usa piuttosto l’espressione didattica
orientativa, ma i significati si equivalgono in quanto in entrambi i casi
ci si riferisce non alle attività organizzate e mirate di orientamento
svolte da persone o organismi dedicati, ma alla pratica didattica
quotidiana attraverso le discipline in cui nei fatti si orienta, si esplica
una funzione di orientamento in almeno tre modi:
1. attraverso l’attrazione (docente significativo che
trasfonde la sua passione)
Modo indiretto involontario
casuale
2. attraverso la repulsione (orientamento in
negativo, non motivazione all’apprendimento)
3. attraverso una attività mirata di attribuzione di
senso a ciò che si fa nell’attività didattica
(competenze professionali del docente).
Modo diretto e consapevole
Solo sul terzo si può agire per fare orientamento attraverso le discipline e i curricoli
10. AUTOSTIMA E AUTOEFFICACIA
• La dimensione dell’autostima è strettamente legata ai
processi di scelta.
• L’autostima determina l’autoefficacia, ossia la percezione di
efficacia che il soggetto si attribuisce (il soggetto pensa di
determinare le sue azioni, oppure ritiene, ad esempio, che le
sue azioni siano frutto della sorte buona o cattiva).
Una bassa autostima determina una bassa capacità di
attivazione, perché il soggetto ritiene che comunque le sue
azioni non siano efficaci.
11. L'IMPORTANZA DEL COPING
NEI PERCORSI ORIENTATIVI
(costrutto, modelli, strategie di coping)
All'interno di un modello cognitivo di orientamento che concepisce il soggetto
“attivo” e “protagonista”, assume un'importanza crescente la dimensione del
coping (inteso come capacità di fronteggiare le situazioni) che costituisce una
risorsa importante per i percorsi orientativi, soprattutto per quelli di natura
maggiormente consulenziale.
In tale prospettiva, conoscersi, conoscere le proprie risorse interne ed esterne
riconoscendone il valore ma anche i limiti, in relazione alla realtà sociale,
culturale e professionale, diventa un compito orientativo ed educativo di
primaria importanza.
In questo senso il coping, come dimensione di confine tra il sé e il mondo
esterno, indicativo della relazione con il contesto di riferimento, acquista
sempre più rilevanza nell'orientamento nella misura in cui si pone come
variabile significativa nella conoscenza di sé e degli altri.
12. IL COSTRUTTO DI COPING
Il coping è quindi un processo dinamico e non un'entità statica:
cambia anche all'interno di una stessa situazione in risposta al
cambiamento che richiede un evento stressante.
Lazarus lo contestualizza anche in un modello motivazionale
più ampio, all'interno del quale i processi valutativi sono
fondamentali nel determinare cosa è stressante per uno
specifico individuo: si distingue infatti fra valutazione
primaria (“qual è la posta in gioco”) e valutazione secondaria
(“quali risorse ho a disposizione”).
13. RISORSE, STILI E STRATEGIE DI COPING
Risorse:
aspetti del sé come l'autostima, oppure risorse ambientali
disponibili
Stile:
tendenza ad agire in modo coerente in particolari situazioni-strategie
che vengono impiegate con maggiore coerenza nel
corso dell'integrazione persona-ambiente
Strategie:
azioni cognitive comportamentali intraprese da un individuo.
(Compas)
14. LEGAME FRA AUTOSTIMA E COPING
Frydenberg e Lewis distinguono fra:
coping orientato al problema, quando le azioni messe in atto
sono tese ad agire sul contesto per risolvere le difficoltà;
coping orientato all'emozione, quando la persona agisce non
tanto per modificare la situazione, quanto per intervenire sul
proprio vissuto emotivo, contenendo le ansie.
Molti studi si sono occupati di indagare il legame fra autostima e
coping: è emerso che quando i soggetti di un campione venivano
classificati secondo il loro stile di coping predominante, concetto
di sé e coping risultavano correlati (Seiffge, Krenke, 1990); altre
ricerche hanno confermato l'esistenza tra coping e concetto di sé
(Bolero, Frydenberg, Fallon, 1993).
15. FORMAZIONE ORIENTATIVA
mettere il soggetto in grado di fronteggiare
situazioni di scelta e di transizione
Dall’orientamento all’autorientamento
alla consapevolezza autoriflessiva
16. Nell’ottica del miglioramento della qualità del
processo di insegnamento/apprendimento
è necessario promuovere
l’Empowerment:
processo di crescita, basato sull’incremento
della stima di sé, dell’autoefficacia e
dell’autodeterminazione per far emergere
risorse latenti e portare l’individuo ad
appropriarsi consapevolmente del suo
potenziale
17. COMPETENZE ORIENTATIVE
Solo l’adolescente che percepisce sé stesso come
qualificato da un capitale di competenze può progettare
ed investire le proprie energie in esperienze di
apprendimento e di attività lavorative che rendono
possibile l’incremento di tale capitale; ma questo
soggetto avrà sviluppato una rappresentazione della
scuola (o meglio, dell’istruzione) ancorata a significati di
espressione e di valorizzazione di sé in una prospettiva di
sviluppo individuale e sociale.
Sarebbe auspicabile, a livello di C.d.C., una mappatura
dei contributi di tutte le discipline per il raggiungimento
delle competenze di cittadinanza individuate dall’obbligo
d’istruzione.
18. COMPETENZE ORIENTATIVE DI BASE
(COMPETENZE CHIAVE di CITTADINANZA )
SCHEMA CONTRIBUTO DELLE DISCIPLINE ALLE COMPETENZE ORIENTATIVE
COMPETENZA Disciplina1 Disciplina2 Disciplina3 Disciplina4 Disciplina5 Disciplina6
Costruzione
del sé
imparare a
imparare
progettare
Relazione
con gli altri
comunicare
collaborare e
partecipare
agire in modo
autonomo
e
responsabile
Rapporto
con la realtà
naturale e sociale
risolvere
problemi
individuare
collegamenti
e relazioni
acquisire e
interpretare
l’informazione
19. Queste competenze di cittadinanza possono essere
acquisite dai giovani attraverso conoscenze e abilità che si
articolano lungo quattro assi culturali
La didattica laboratoriale auspicata dalle Indicazioni
Nazionali, e frutto del lavoro di molti docenti ricercatori,
passa attraverso la realizzazione di una laboratorio
formativo nel quale l’attività prende l’avvio da una
situazione problematica che, discussa tra alunni e
docente, porta alla progettazione di attività, consente di
mettere lo studente al centro del processo di
apprendimento ed è strumento principe per costruire
sia competenze disciplinari,
sia per perseguire competenze di cittadinanza.
20. La didattica laboratoriale facilita la metariflessione: educa lo studente non solo
all’individuazione dei problemi, alla capacità di formulare ipotesi, operare
scelte e padroneggiare processi, ma anche a giustificare ed argomentare le
scelte fatte prendendo coscienza delle proprie strategie e del proprio modo di
apprendere per migliorarlo e renderlo più efficace.
21. La didattica laboratoriale:
RUOLO DELL’INSEGNANTE - ORIENTATORE
In questa nuova metodologia didattica cambia il ruolo del docente.
Non è più sufficiente che sia un “trasmettitore del sapere”, ma deve
assumere diversi ruoli:
• propositore: cioè deve presentare un argomento, una situazione,
una lettura, un esperimento e creare un ambiente in cui il ragazzo si
senta libero di osare e anche di sbagliare;
• osservatore: deve osservare con attenzione i propri allievi, nei loro
gesti, nel loro modo di porsi, nei movimenti, nelle reazioni, per riuscire
ad individuare eventuali indicatori di competenza;
• consigliere: il docente deve stimolare, rincuorare, offrire spunti utili,
dirigere l’attenzione alle informazioni ignorate o dimenticate,
sostenere il ragazzo nel momento della concettualizzazione;
• garante del metodo scientifico e sistematore delle conoscenze al
termine dell’attività.