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Le parole dell’ORIENTAMENTO 
prof . Loredana Dell’Isola
DEFINIZIONI DI ORIENTAMENTO 
riprese da varie fonti italiane e straniere 
L’orientamento è….. 
• un intervento finalizzato a porre la persona nelle condizioni di poter 
effettuare delle scelte personali circa il proprio progetto 
personale/professionale e di vita. Glossario ISFOL 
• insieme di attività volte a favorire le scelte formative e professionali 
che le persone compiono durante la vita, mettendole in condizione 
di prendere consapevolezza della realtà economica, sociale ed 
economica del contesto in cui vivono. Glossario Italia Lavoro 
• processo che la persona attua per governare il suo rapporto con la 
formazione e con il lavoro (orientarsi – autoorientarsi intransitivi), 
azione professionale di aiuto al processo della persona, fornita da 
esperti (orientare transitivo). Glossario IRRER 
• attività di tipo informativo e formativo che ha l’obiettivo di favorire 
le scelte di una persona in relazione ad un proprio progetto di vita e 
di lavoro. Glossario INVALSI
L’orientamento è….. 
•una serie di attività che mettono in grado i cittadini di ogni età, in 
qualsiasi momento della loro vita, di identificare le proprie capacità, le 
proprie competenze e i propri interessi, prendere decisioni in materia di 
istruzione, formazione e occupazione nonché gestire i loro percorsi 
personali di vita nelle attività di formazione, nel mondo professionale e in 
qualsiasi altro ambiente in cui si acquisiscono e/o si sfruttano tali capacità 
e competenze. Risoluzione del Consiglio dell’Unione Europea 
•parte integrante dei curricoli di studio e, più in generale, del processo 
educativo e formativo sin dalla scuola dell’infanzia. Direttiva 6 agosto 
1997, n. 487 
•l’insieme delle attività volte ad assicurare alle persone la conoscenza di 
tutte le alternative per loro disponibili nei settori dell’educazione, della 
formazione, delle professioni, e ad aiutarle a costruire percorsi 
pienamente soddisfacenti in ambito formativo e professionale, durante 
tutto l’arco della vita. Le attività di orientamento possono essere suddivise 
in attività di informazione orientativa, consulenza orientativa, 
orientamento formativo, presa in carico. Leonardo Evangelista
ALCUNI EQUIVOCI 
SUL SIGNIFICATO DI ORIENTAMENTO 
Vi sono ancora, nel panorama dell'orientamento, delle modalità "magiche" che ritengono 
possibile supportare una persona nel proprio sviluppo o nelle transizioni che deve 
attraversare, sollecitando risposte ad alcune domande per verificarne le attitudini o per 
identificarne la collocazione ideale … modalità di tipo analitico-razionale 
Le critiche rivolte ai modelli normativo/direttivi si concentrano sulla scarsa predittività da 
parte degli stessi sul comportamento delle persone. 
• Nella vita quotidiana le persone difficilmente si trovano in situazioni di completezza 
informativa e di strutturazione adeguata della situazione, tale da poter decidere con 
sufficiente sicurezza quali siano le scelte più sicure o più proficue….. Ci sono molti aspetti della 
vita quotidiana e professionale in cui la scelta non avviene secondo questi modelli, deve 
avvenire in situazione, deve consentire di risolvere il problema immediato o di cogliere 
l'opportunità che si presenta. Le modalità analitiche si rivelano disfunzionali in casi come 
questi. (F. Batini, 2011) 
• Molteplici ricerche hanno dimostrato, inoltre, che la congruenza tra un soggetto ed una 
posizione professionale sia maggiormente determinata dalle caratteristiche personali 
soggettivamente percepite (legate al concetto di sé) e dalla personale percezione 
dell'ambiente in cui si è inseriti, piuttosto che dall'individuazione delle caratteristiche 
oggettive (ammesso che siano rilevabili) del soggetto e dell'ambiente in cui lavora (Pombeni, 
Chiesa, 2009).
APPROCCI ALL’ORIENTAMENTO 
Approccio diagnostico 
PUNTUALE 
Accoppiamento tra profilo individuale e 
profilo di lavoro 
Desiderio professionale innato 
Soggetto passivizzato 
(applicazione di procedure) 
Importante la “scelta buona”: 
CHE COSA SCEGLIERE 
Approccio educativo 
CONTINUO 
Accoppiamento tra individuo in divenire e 
ambiente professionale in evoluzione 
Desiderio professionale da creare 
Soggetto attivato, 
nella sue costruzione personale 
Importante apprendere a realizzare il 
compromesso migliore 
tra desiderabile e realizzabile: 
COME SCEGLIERE
ORIENTAMENTO centrato sulla PERSONA 
Maria Luisa Pombeni (1996) 
“l’orientamento non consiste più nell’aiutare lo 
studente a prendere delle sagge decisioni (o 
nel prenderle al suo posto), ma piuttosto 
nell’aiutarlo a prendere le sue decisioni 
saggiamente. 
Prende corpo sempre più l’idea di un 
orientamento inteso come un processo 
continuo attraverso il quale l’individuo 
sviluppa capacità e acquisisce strumenti che lo 
mettono in grado di porsi in maniera sempre 
più consapevole e critica di fronte alla realtà 
che lo circonda e di compiere delle scelte più 
responsabili sia sul piano individuale che su 
quello sociale. L’orientamento diventa quindi 
un supporto strategico della persona che si 
trova a vivere situazioni di transizione dalla 
formazione al lavoro e viceversa dal lavoro al 
lavoro.” 
MARIA CHIARA CARROZZA (2014) 
“l’orientamento non è più solo lo strumento 
per gestire la transizione tra scuola, 
formazione e lavoro, ma assume un valore 
permanente nella vita di ogni persona, 
garantendone lo sviluppo e il sostegno nei 
processi di scelta e di decisione con l'obiettivo 
di promuovere l’occupazione attiva, la crescita 
economica e l’inclusione sociale….. 
l’orientamento deve aiutare le persone a 
sviluppare la propria identità, a prendere 
decisioni sulla propria vita personale e 
professionale, a facilitare l’incontro tra la 
domanda e l’offerta di formazione e, 
successivamente, tra domanda e offerta di 
lavoro … 
La condizione necessaria per garantire 
successo nel processo di orientamento 
permanente, è quella di ripensare la stessa 
istruzione attraverso un più forte accento sullo 
sviluppo delle competenze di base e di quelle 
trasversali …” (competenze orientative)
SVILUPPO delle COMPETENZE ORIENTATIVE 
ORIENTAMENTO 
FORMATIVO 
AUTOSTIMA E 
AUTOEFFICACIA 
DIDATTICA 
ORIENTATIVA/ 
ORIENTANTE
ORIENTAMENTO FORMATIVO 
significa testualmente: 
• «formare abilità e capacità funzionali al “saper scegliere” nelle situazioni del 
quotidiano come nelle situazioni a maggior grado di complessità; 
• promuovere capacità di impostazione e di soluzione dei problemi; 
• individuare nel soggetto prime manifestazioni attitudinali e interessi per specifiche 
esperienze disciplinari; 
• riconoscere le competenze di base acquisite e motivare ad ulteriori 
approfondimenti; 
• fornire adeguare conoscenze ed esperienze per una lettura analitica e di 
interpretazione del contesto locale socio-economico e culturale, nella prospettiva 
della mondializzazione; 
• migliorare, ristrutturare e integrare i curricoli disciplinari, accentuando l’attenzione 
agli ambiti di contenuti funzionali alle conoscenze strategiche delle discipline e alle 
loro applicazioni in materia di lavoro, impresa, professione anche nell’ottica dello 
sviluppo sostenibile». 
• Nelle Linee Guida …. L'orientamento formativo o didattica orientativa/orientante 
si realizza nell'insegnamento/ apprendimento disciplinare, finalizzato 
all'acquisizione dei saperi di base, delle abilità cognitive, logiche e metodologiche, 
ma anche delle abilità trasversali comunicative metacognitive, metaemozionali, 
ovvero delle competenze orientative di base e propedeutiche - life skills - e 
competenze chiave di cittadinanza.
DIDATTICA ORIENTATIVA 
Anche in altri documenti si usa piuttosto l’espressione didattica 
orientativa, ma i significati si equivalgono in quanto in entrambi i casi 
ci si riferisce non alle attività organizzate e mirate di orientamento 
svolte da persone o organismi dedicati, ma alla pratica didattica 
quotidiana attraverso le discipline in cui nei fatti si orienta, si esplica 
una funzione di orientamento in almeno tre modi: 
1. attraverso l’attrazione (docente significativo che 
trasfonde la sua passione) 
Modo indiretto involontario 
casuale 
2. attraverso la repulsione (orientamento in 
negativo, non motivazione all’apprendimento) 
3. attraverso una attività mirata di attribuzione di 
senso a ciò che si fa nell’attività didattica 
(competenze professionali del docente). 
Modo diretto e consapevole 
Solo sul terzo si può agire per fare orientamento attraverso le discipline e i curricoli
AUTOSTIMA E AUTOEFFICACIA 
• La dimensione dell’autostima è strettamente legata ai 
processi di scelta. 
• L’autostima determina l’autoefficacia, ossia la percezione di 
efficacia che il soggetto si attribuisce (il soggetto pensa di 
determinare le sue azioni, oppure ritiene, ad esempio, che le 
sue azioni siano frutto della sorte buona o cattiva). 
Una bassa autostima determina una bassa capacità di 
attivazione, perché il soggetto ritiene che comunque le sue 
azioni non siano efficaci.
L'IMPORTANZA DEL COPING 
NEI PERCORSI ORIENTATIVI 
(costrutto, modelli, strategie di coping) 
All'interno di un modello cognitivo di orientamento che concepisce il soggetto 
“attivo” e “protagonista”, assume un'importanza crescente la dimensione del 
coping (inteso come capacità di fronteggiare le situazioni) che costituisce una 
risorsa importante per i percorsi orientativi, soprattutto per quelli di natura 
maggiormente consulenziale. 
In tale prospettiva, conoscersi, conoscere le proprie risorse interne ed esterne 
riconoscendone il valore ma anche i limiti, in relazione alla realtà sociale, 
culturale e professionale, diventa un compito orientativo ed educativo di 
primaria importanza. 
In questo senso il coping, come dimensione di confine tra il sé e il mondo 
esterno, indicativo della relazione con il contesto di riferimento, acquista 
sempre più rilevanza nell'orientamento nella misura in cui si pone come 
variabile significativa nella conoscenza di sé e degli altri.
IL COSTRUTTO DI COPING 
Il coping è quindi un processo dinamico e non un'entità statica: 
cambia anche all'interno di una stessa situazione in risposta al 
cambiamento che richiede un evento stressante. 
Lazarus lo contestualizza anche in un modello motivazionale 
più ampio, all'interno del quale i processi valutativi sono 
fondamentali nel determinare cosa è stressante per uno 
specifico individuo: si distingue infatti fra valutazione 
primaria (“qual è la posta in gioco”) e valutazione secondaria 
(“quali risorse ho a disposizione”).
RISORSE, STILI E STRATEGIE DI COPING 
Risorse: 
aspetti del sé come l'autostima, oppure risorse ambientali 
disponibili 
Stile: 
tendenza ad agire in modo coerente in particolari situazioni-strategie 
che vengono impiegate con maggiore coerenza nel 
corso dell'integrazione persona-ambiente 
Strategie: 
azioni cognitive comportamentali intraprese da un individuo. 
(Compas)
LEGAME FRA AUTOSTIMA E COPING 
Frydenberg e Lewis distinguono fra: 
coping orientato al problema, quando le azioni messe in atto 
sono tese ad agire sul contesto per risolvere le difficoltà; 
coping orientato all'emozione, quando la persona agisce non 
tanto per modificare la situazione, quanto per intervenire sul 
proprio vissuto emotivo, contenendo le ansie. 
Molti studi si sono occupati di indagare il legame fra autostima e 
coping: è emerso che quando i soggetti di un campione venivano 
classificati secondo il loro stile di coping predominante, concetto 
di sé e coping risultavano correlati (Seiffge, Krenke, 1990); altre 
ricerche hanno confermato l'esistenza tra coping e concetto di sé 
(Bolero, Frydenberg, Fallon, 1993).
FORMAZIONE ORIENTATIVA 
mettere il soggetto in grado di fronteggiare 
situazioni di scelta e di transizione 
Dall’orientamento all’autorientamento 
alla consapevolezza autoriflessiva
Nell’ottica del miglioramento della qualità del 
processo di insegnamento/apprendimento 
è necessario promuovere 
l’Empowerment: 
processo di crescita, basato sull’incremento 
della stima di sé, dell’autoefficacia e 
dell’autodeterminazione per far emergere 
risorse latenti e portare l’individuo ad 
appropriarsi consapevolmente del suo 
potenziale
COMPETENZE ORIENTATIVE 
Solo l’adolescente che percepisce sé stesso come 
qualificato da un capitale di competenze può progettare 
ed investire le proprie energie in esperienze di 
apprendimento e di attività lavorative che rendono 
possibile l’incremento di tale capitale; ma questo 
soggetto avrà sviluppato una rappresentazione della 
scuola (o meglio, dell’istruzione) ancorata a significati di 
espressione e di valorizzazione di sé in una prospettiva di 
sviluppo individuale e sociale. 
Sarebbe auspicabile, a livello di C.d.C., una mappatura 
dei contributi di tutte le discipline per il raggiungimento 
delle competenze di cittadinanza individuate dall’obbligo 
d’istruzione.
COMPETENZE ORIENTATIVE DI BASE 
(COMPETENZE CHIAVE di CITTADINANZA ) 
SCHEMA CONTRIBUTO DELLE DISCIPLINE ALLE COMPETENZE ORIENTATIVE 
COMPETENZA Disciplina1 Disciplina2 Disciplina3 Disciplina4 Disciplina5 Disciplina6 
Costruzione 
del sé 
imparare a 
imparare 
progettare 
Relazione 
con gli altri 
comunicare 
collaborare e 
partecipare 
agire in modo 
autonomo 
e 
responsabile 
Rapporto 
con la realtà 
naturale e sociale 
risolvere 
problemi 
individuare 
collegamenti 
e relazioni 
acquisire e 
interpretare 
l’informazione
Queste competenze di cittadinanza possono essere 
acquisite dai giovani attraverso conoscenze e abilità che si 
articolano lungo quattro assi culturali 
La didattica laboratoriale auspicata dalle Indicazioni 
Nazionali, e frutto del lavoro di molti docenti ricercatori, 
passa attraverso la realizzazione di una laboratorio 
formativo nel quale l’attività prende l’avvio da una 
situazione problematica che, discussa tra alunni e 
docente, porta alla progettazione di attività, consente di 
mettere lo studente al centro del processo di 
apprendimento ed è strumento principe per costruire 
sia competenze disciplinari, 
sia per perseguire competenze di cittadinanza.
La didattica laboratoriale facilita la metariflessione: educa lo studente non solo 
all’individuazione dei problemi, alla capacità di formulare ipotesi, operare 
scelte e padroneggiare processi, ma anche a giustificare ed argomentare le 
scelte fatte prendendo coscienza delle proprie strategie e del proprio modo di 
apprendere per migliorarlo e renderlo più efficace.
La didattica laboratoriale: 
RUOLO DELL’INSEGNANTE - ORIENTATORE 
In questa nuova metodologia didattica cambia il ruolo del docente. 
Non è più sufficiente che sia un “trasmettitore del sapere”, ma deve 
assumere diversi ruoli: 
• propositore: cioè deve presentare un argomento, una situazione, 
una lettura, un esperimento e creare un ambiente in cui il ragazzo si 
senta libero di osare e anche di sbagliare; 
• osservatore: deve osservare con attenzione i propri allievi, nei loro 
gesti, nel loro modo di porsi, nei movimenti, nelle reazioni, per riuscire 
ad individuare eventuali indicatori di competenza; 
• consigliere: il docente deve stimolare, rincuorare, offrire spunti utili, 
dirigere l’attenzione alle informazioni ignorate o dimenticate, 
sostenere il ragazzo nel momento della concettualizzazione; 
• garante del metodo scientifico e sistematore delle conoscenze al 
termine dell’attività.
Le parole dell'orientamento

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Le parole dell'orientamento

  • 1. Le parole dell’ORIENTAMENTO prof . Loredana Dell’Isola
  • 2. DEFINIZIONI DI ORIENTAMENTO riprese da varie fonti italiane e straniere L’orientamento è….. • un intervento finalizzato a porre la persona nelle condizioni di poter effettuare delle scelte personali circa il proprio progetto personale/professionale e di vita. Glossario ISFOL • insieme di attività volte a favorire le scelte formative e professionali che le persone compiono durante la vita, mettendole in condizione di prendere consapevolezza della realtà economica, sociale ed economica del contesto in cui vivono. Glossario Italia Lavoro • processo che la persona attua per governare il suo rapporto con la formazione e con il lavoro (orientarsi – autoorientarsi intransitivi), azione professionale di aiuto al processo della persona, fornita da esperti (orientare transitivo). Glossario IRRER • attività di tipo informativo e formativo che ha l’obiettivo di favorire le scelte di una persona in relazione ad un proprio progetto di vita e di lavoro. Glossario INVALSI
  • 3. L’orientamento è….. •una serie di attività che mettono in grado i cittadini di ogni età, in qualsiasi momento della loro vita, di identificare le proprie capacità, le proprie competenze e i propri interessi, prendere decisioni in materia di istruzione, formazione e occupazione nonché gestire i loro percorsi personali di vita nelle attività di formazione, nel mondo professionale e in qualsiasi altro ambiente in cui si acquisiscono e/o si sfruttano tali capacità e competenze. Risoluzione del Consiglio dell’Unione Europea •parte integrante dei curricoli di studio e, più in generale, del processo educativo e formativo sin dalla scuola dell’infanzia. Direttiva 6 agosto 1997, n. 487 •l’insieme delle attività volte ad assicurare alle persone la conoscenza di tutte le alternative per loro disponibili nei settori dell’educazione, della formazione, delle professioni, e ad aiutarle a costruire percorsi pienamente soddisfacenti in ambito formativo e professionale, durante tutto l’arco della vita. Le attività di orientamento possono essere suddivise in attività di informazione orientativa, consulenza orientativa, orientamento formativo, presa in carico. Leonardo Evangelista
  • 4. ALCUNI EQUIVOCI SUL SIGNIFICATO DI ORIENTAMENTO Vi sono ancora, nel panorama dell'orientamento, delle modalità "magiche" che ritengono possibile supportare una persona nel proprio sviluppo o nelle transizioni che deve attraversare, sollecitando risposte ad alcune domande per verificarne le attitudini o per identificarne la collocazione ideale … modalità di tipo analitico-razionale Le critiche rivolte ai modelli normativo/direttivi si concentrano sulla scarsa predittività da parte degli stessi sul comportamento delle persone. • Nella vita quotidiana le persone difficilmente si trovano in situazioni di completezza informativa e di strutturazione adeguata della situazione, tale da poter decidere con sufficiente sicurezza quali siano le scelte più sicure o più proficue….. Ci sono molti aspetti della vita quotidiana e professionale in cui la scelta non avviene secondo questi modelli, deve avvenire in situazione, deve consentire di risolvere il problema immediato o di cogliere l'opportunità che si presenta. Le modalità analitiche si rivelano disfunzionali in casi come questi. (F. Batini, 2011) • Molteplici ricerche hanno dimostrato, inoltre, che la congruenza tra un soggetto ed una posizione professionale sia maggiormente determinata dalle caratteristiche personali soggettivamente percepite (legate al concetto di sé) e dalla personale percezione dell'ambiente in cui si è inseriti, piuttosto che dall'individuazione delle caratteristiche oggettive (ammesso che siano rilevabili) del soggetto e dell'ambiente in cui lavora (Pombeni, Chiesa, 2009).
  • 5. APPROCCI ALL’ORIENTAMENTO Approccio diagnostico PUNTUALE Accoppiamento tra profilo individuale e profilo di lavoro Desiderio professionale innato Soggetto passivizzato (applicazione di procedure) Importante la “scelta buona”: CHE COSA SCEGLIERE Approccio educativo CONTINUO Accoppiamento tra individuo in divenire e ambiente professionale in evoluzione Desiderio professionale da creare Soggetto attivato, nella sue costruzione personale Importante apprendere a realizzare il compromesso migliore tra desiderabile e realizzabile: COME SCEGLIERE
  • 6. ORIENTAMENTO centrato sulla PERSONA Maria Luisa Pombeni (1996) “l’orientamento non consiste più nell’aiutare lo studente a prendere delle sagge decisioni (o nel prenderle al suo posto), ma piuttosto nell’aiutarlo a prendere le sue decisioni saggiamente. Prende corpo sempre più l’idea di un orientamento inteso come un processo continuo attraverso il quale l’individuo sviluppa capacità e acquisisce strumenti che lo mettono in grado di porsi in maniera sempre più consapevole e critica di fronte alla realtà che lo circonda e di compiere delle scelte più responsabili sia sul piano individuale che su quello sociale. L’orientamento diventa quindi un supporto strategico della persona che si trova a vivere situazioni di transizione dalla formazione al lavoro e viceversa dal lavoro al lavoro.” MARIA CHIARA CARROZZA (2014) “l’orientamento non è più solo lo strumento per gestire la transizione tra scuola, formazione e lavoro, ma assume un valore permanente nella vita di ogni persona, garantendone lo sviluppo e il sostegno nei processi di scelta e di decisione con l'obiettivo di promuovere l’occupazione attiva, la crescita economica e l’inclusione sociale….. l’orientamento deve aiutare le persone a sviluppare la propria identità, a prendere decisioni sulla propria vita personale e professionale, a facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta di formazione e, successivamente, tra domanda e offerta di lavoro … La condizione necessaria per garantire successo nel processo di orientamento permanente, è quella di ripensare la stessa istruzione attraverso un più forte accento sullo sviluppo delle competenze di base e di quelle trasversali …” (competenze orientative)
  • 7. SVILUPPO delle COMPETENZE ORIENTATIVE ORIENTAMENTO FORMATIVO AUTOSTIMA E AUTOEFFICACIA DIDATTICA ORIENTATIVA/ ORIENTANTE
  • 8. ORIENTAMENTO FORMATIVO significa testualmente: • «formare abilità e capacità funzionali al “saper scegliere” nelle situazioni del quotidiano come nelle situazioni a maggior grado di complessità; • promuovere capacità di impostazione e di soluzione dei problemi; • individuare nel soggetto prime manifestazioni attitudinali e interessi per specifiche esperienze disciplinari; • riconoscere le competenze di base acquisite e motivare ad ulteriori approfondimenti; • fornire adeguare conoscenze ed esperienze per una lettura analitica e di interpretazione del contesto locale socio-economico e culturale, nella prospettiva della mondializzazione; • migliorare, ristrutturare e integrare i curricoli disciplinari, accentuando l’attenzione agli ambiti di contenuti funzionali alle conoscenze strategiche delle discipline e alle loro applicazioni in materia di lavoro, impresa, professione anche nell’ottica dello sviluppo sostenibile». • Nelle Linee Guida …. L'orientamento formativo o didattica orientativa/orientante si realizza nell'insegnamento/ apprendimento disciplinare, finalizzato all'acquisizione dei saperi di base, delle abilità cognitive, logiche e metodologiche, ma anche delle abilità trasversali comunicative metacognitive, metaemozionali, ovvero delle competenze orientative di base e propedeutiche - life skills - e competenze chiave di cittadinanza.
  • 9. DIDATTICA ORIENTATIVA Anche in altri documenti si usa piuttosto l’espressione didattica orientativa, ma i significati si equivalgono in quanto in entrambi i casi ci si riferisce non alle attività organizzate e mirate di orientamento svolte da persone o organismi dedicati, ma alla pratica didattica quotidiana attraverso le discipline in cui nei fatti si orienta, si esplica una funzione di orientamento in almeno tre modi: 1. attraverso l’attrazione (docente significativo che trasfonde la sua passione) Modo indiretto involontario casuale 2. attraverso la repulsione (orientamento in negativo, non motivazione all’apprendimento) 3. attraverso una attività mirata di attribuzione di senso a ciò che si fa nell’attività didattica (competenze professionali del docente). Modo diretto e consapevole Solo sul terzo si può agire per fare orientamento attraverso le discipline e i curricoli
  • 10. AUTOSTIMA E AUTOEFFICACIA • La dimensione dell’autostima è strettamente legata ai processi di scelta. • L’autostima determina l’autoefficacia, ossia la percezione di efficacia che il soggetto si attribuisce (il soggetto pensa di determinare le sue azioni, oppure ritiene, ad esempio, che le sue azioni siano frutto della sorte buona o cattiva). Una bassa autostima determina una bassa capacità di attivazione, perché il soggetto ritiene che comunque le sue azioni non siano efficaci.
  • 11. L'IMPORTANZA DEL COPING NEI PERCORSI ORIENTATIVI (costrutto, modelli, strategie di coping) All'interno di un modello cognitivo di orientamento che concepisce il soggetto “attivo” e “protagonista”, assume un'importanza crescente la dimensione del coping (inteso come capacità di fronteggiare le situazioni) che costituisce una risorsa importante per i percorsi orientativi, soprattutto per quelli di natura maggiormente consulenziale. In tale prospettiva, conoscersi, conoscere le proprie risorse interne ed esterne riconoscendone il valore ma anche i limiti, in relazione alla realtà sociale, culturale e professionale, diventa un compito orientativo ed educativo di primaria importanza. In questo senso il coping, come dimensione di confine tra il sé e il mondo esterno, indicativo della relazione con il contesto di riferimento, acquista sempre più rilevanza nell'orientamento nella misura in cui si pone come variabile significativa nella conoscenza di sé e degli altri.
  • 12. IL COSTRUTTO DI COPING Il coping è quindi un processo dinamico e non un'entità statica: cambia anche all'interno di una stessa situazione in risposta al cambiamento che richiede un evento stressante. Lazarus lo contestualizza anche in un modello motivazionale più ampio, all'interno del quale i processi valutativi sono fondamentali nel determinare cosa è stressante per uno specifico individuo: si distingue infatti fra valutazione primaria (“qual è la posta in gioco”) e valutazione secondaria (“quali risorse ho a disposizione”).
  • 13. RISORSE, STILI E STRATEGIE DI COPING Risorse: aspetti del sé come l'autostima, oppure risorse ambientali disponibili Stile: tendenza ad agire in modo coerente in particolari situazioni-strategie che vengono impiegate con maggiore coerenza nel corso dell'integrazione persona-ambiente Strategie: azioni cognitive comportamentali intraprese da un individuo. (Compas)
  • 14. LEGAME FRA AUTOSTIMA E COPING Frydenberg e Lewis distinguono fra: coping orientato al problema, quando le azioni messe in atto sono tese ad agire sul contesto per risolvere le difficoltà; coping orientato all'emozione, quando la persona agisce non tanto per modificare la situazione, quanto per intervenire sul proprio vissuto emotivo, contenendo le ansie. Molti studi si sono occupati di indagare il legame fra autostima e coping: è emerso che quando i soggetti di un campione venivano classificati secondo il loro stile di coping predominante, concetto di sé e coping risultavano correlati (Seiffge, Krenke, 1990); altre ricerche hanno confermato l'esistenza tra coping e concetto di sé (Bolero, Frydenberg, Fallon, 1993).
  • 15. FORMAZIONE ORIENTATIVA mettere il soggetto in grado di fronteggiare situazioni di scelta e di transizione Dall’orientamento all’autorientamento alla consapevolezza autoriflessiva
  • 16. Nell’ottica del miglioramento della qualità del processo di insegnamento/apprendimento è necessario promuovere l’Empowerment: processo di crescita, basato sull’incremento della stima di sé, dell’autoefficacia e dell’autodeterminazione per far emergere risorse latenti e portare l’individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale
  • 17. COMPETENZE ORIENTATIVE Solo l’adolescente che percepisce sé stesso come qualificato da un capitale di competenze può progettare ed investire le proprie energie in esperienze di apprendimento e di attività lavorative che rendono possibile l’incremento di tale capitale; ma questo soggetto avrà sviluppato una rappresentazione della scuola (o meglio, dell’istruzione) ancorata a significati di espressione e di valorizzazione di sé in una prospettiva di sviluppo individuale e sociale. Sarebbe auspicabile, a livello di C.d.C., una mappatura dei contributi di tutte le discipline per il raggiungimento delle competenze di cittadinanza individuate dall’obbligo d’istruzione.
  • 18. COMPETENZE ORIENTATIVE DI BASE (COMPETENZE CHIAVE di CITTADINANZA ) SCHEMA CONTRIBUTO DELLE DISCIPLINE ALLE COMPETENZE ORIENTATIVE COMPETENZA Disciplina1 Disciplina2 Disciplina3 Disciplina4 Disciplina5 Disciplina6 Costruzione del sé imparare a imparare progettare Relazione con gli altri comunicare collaborare e partecipare agire in modo autonomo e responsabile Rapporto con la realtà naturale e sociale risolvere problemi individuare collegamenti e relazioni acquisire e interpretare l’informazione
  • 19. Queste competenze di cittadinanza possono essere acquisite dai giovani attraverso conoscenze e abilità che si articolano lungo quattro assi culturali La didattica laboratoriale auspicata dalle Indicazioni Nazionali, e frutto del lavoro di molti docenti ricercatori, passa attraverso la realizzazione di una laboratorio formativo nel quale l’attività prende l’avvio da una situazione problematica che, discussa tra alunni e docente, porta alla progettazione di attività, consente di mettere lo studente al centro del processo di apprendimento ed è strumento principe per costruire sia competenze disciplinari, sia per perseguire competenze di cittadinanza.
  • 20. La didattica laboratoriale facilita la metariflessione: educa lo studente non solo all’individuazione dei problemi, alla capacità di formulare ipotesi, operare scelte e padroneggiare processi, ma anche a giustificare ed argomentare le scelte fatte prendendo coscienza delle proprie strategie e del proprio modo di apprendere per migliorarlo e renderlo più efficace.
  • 21. La didattica laboratoriale: RUOLO DELL’INSEGNANTE - ORIENTATORE In questa nuova metodologia didattica cambia il ruolo del docente. Non è più sufficiente che sia un “trasmettitore del sapere”, ma deve assumere diversi ruoli: • propositore: cioè deve presentare un argomento, una situazione, una lettura, un esperimento e creare un ambiente in cui il ragazzo si senta libero di osare e anche di sbagliare; • osservatore: deve osservare con attenzione i propri allievi, nei loro gesti, nel loro modo di porsi, nei movimenti, nelle reazioni, per riuscire ad individuare eventuali indicatori di competenza; • consigliere: il docente deve stimolare, rincuorare, offrire spunti utili, dirigere l’attenzione alle informazioni ignorate o dimenticate, sostenere il ragazzo nel momento della concettualizzazione; • garante del metodo scientifico e sistematore delle conoscenze al termine dell’attività.