Parole inclusive: le parole cambiano il mondo o il mondo cambia le parole?
Gli scatti di Alban
1. Lavoro di: Arianna Balza, Chiara Guasti, Mattia Sgarlini, Gianna
Soliman, Gabriele Valletta.
Titolo: Les pinces a linge.
Diretto da: Joel Brisse
Paese: Francia
Anno di produzione: 1997
Disabilità presentata: cecità, «perdita completa della capacità
visiva, ignoranza o incapacità di comprendere e vedere ciò che è
vero e reale».
Etimologia: cieco, dal latino caecus, -a, -um, colui che non vede.
Significa anche invisibile, buio; letteralmente il cieco è colui che
vede il buio, (dalla seconda metà del XIII secolo).
2. Les pinces a linge
Il protagonista del
cortometraggio è Alban, è
cieco ma per vedere non ha
bisogno degli occhi. Non
essendo nato già affetto da
questa malattia, tutti gli
avvenimenti quotidiani
che è impossibilitato di
vedere, prendono forma e
colore nella sua fantasia. Il
cortometraggio è
attraversato da diversi
temi.
3. Tema: l’autonomia di Alban
E’ una ragazzo molto
autonomo, non è la cecità ad
impedirgli di fare ciò che ha
sempre eseguito.
La sua indipendenza è legata
agli oggetti quotidiani come
le mollette del bucato.
Il fatto che l’intero
cortometraggi sia pervaso dal
tema dell’autonomia ci
dimostra come, la disabilità,
non rappresenti per molti
uno scoglio insuperabile, ma
uno stimolo a fare sempre di
più.
4. Autonomia dei disabili a Parigi
A Parigi essere autonomi
fuori dal quotidiano come
Alban è una missione
impossibile.
La reta metropolitana è
inaccessibile ai disabili,
essendo ancora legata al suo
impianto di inizio secolo.
Il servizio autobus è stato
riorganizzato e reso
accessibile a tutti tramite
rampe automatiche.
5. Autonomia dei ciechi a Parigi
Un’inchiesta ha dimostrato che
al 15% dei disabili affetti da
cecità con i loro amici a quattro
zampe viene proibito di entrare
in un qualunque esercizio,
eppure la legge impone a tutti i
luoghi pubblici di ricevere i non
vedenti che si avvalgono
dell’ausilio del cane guida.
L’associazione «Tuorism &
Handicap» assume come cassieri
di supermercati i giovani affetti
da cecità.
Obiettivo di Parigi: abolire le
barriere architettoniche entro il
2015.
6. Tema: l’amicizia
Simon funge da tramite tra il
mondo della cecità e quello
visibile. Il concetto è ben
evidenziato quando Alban si fa
descrivere dall’amico il tramonto
mozzafiato. Ora, grazie
all’amico, può ammirarlo anche
lui nella sua fantasia.
Con la sua immaginazione
Alban abolisce qualunque
barriera psicologica: è cieco ma
può vedere un tramonto,
dunque perché rassegnarsi alla
cecità quando è possibile godersi
lo stesso le bellezze della vita?
7. Tema: la solidarietà
Simon accompagna tutti i
giorni Alban da casa a
scuola e viceversa, registra
per lui tutte le lezioni di
storia ed i compiti.
Questa è la prova che per
tutti quelli che circondano
Alban non ha importanza
se il ragazzo è cieco, viene
accettato così com’è, per la
sua simpatia ed energia
vitale travolgente.
8. Sensibilizzare ai diritti dei disabili
e alla solidarietà in Francia
Se nel cortometraggio la solidarietà è evidente, nella vita di tutti i
giorni questa è meno presente. Questi sono articoli varati riguardo
l’argomento.
Articolo 1: «Promuovere, proteggere e garantire il pieno ed eguale
godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà da parte delle
persone con disabilità e promuovere il rispetto per la loro
intrinseca dignità». Non è infatti merito nostro se non siamo nati
disabili, dobbiamo quindi portare loro riguardo ed aiutarli.
Articolo 3: «Favorire l’autonomia individuale e l’indipendenza
delle persone, la non discriminazione e la piena inclusione nella
società». Favorire l’integrazione, questo è il nostro compito,
proprio come fanno gli amici di Alban, aiutare i disabili ad essere
ben accetti nella società, anche se ciò comporterà lo scontro con
barriere psicologiche e pregiudizi.
9. Articolo 8: «Sensibilizzare
la società nel suo insieme,
anche a livello familiare,
sulla situazione delle
persone con disabilità».
Spesso si discute riguardo
quest’argomento, ma la
maggior parte delle volte
sono solo i più piccoli, i
bambini, (nel
cortometraggio gli amici di
Alban), gli unici a riuscire
ad abbattere gli stereotipi.
Dobbiamo quindi anche
noi calarci nella semplicità
dei bambini ed abolire
dietrologie e pregiudizi.
10. Tema: la macchina fotografica
Alban vince una macchina
fotografica come premio ad
un concorso e gli insegnanti
gli propongono di cambiare il
regalo. Lui, però, nella sua
semplicità accetta il dono
dicendo che non avrebbe
desiderato di meglio. Gli
insegnanti rimangono
sbalorditi, un cieco non può
scattare fotografie. Forse
questo è ciò che si crede.
Forse questo non vale per
Alban.
11. Tema: le fotografie bianche
Alban utilizza subito la sua
macchina fotografica per
immortalare i momenti belli
della sua vita. Quando si reca
dal fotografo, il padre di
Marie Luce, per far sviluppare
le sue fotografie, queste
risultano totalmente bianche.
Esse rappresentano ciò che
Alban vede: il nulla, il bianco.
Il ragazzo comprende che
non tutti gli aspetti della vita
sono alla sua portata, ma
supportato dagli amici non si
arrende ed anche dopo
un’apparente sconfitta torna
ad affrontare la vita con il
sorriso.
12. L’esperienza dello scatto
La fotografia è un mezzo di
comunicazione che permette
di esprimere la propria
creatività.
E’ un mezzo terapeutico per
persone affette da cecità.
Il noto fotografo cieco Gary
Albertson reagisce così alla
malattia «è come se volessi
abbracciare qualcuno avendo
le braccia tagliate». Lui, però,
non si è mai perso d’animo e
scatta fotografie meravigliose.
Simile è la storia di Branden
Borellini, cieco e sordo che da
quando ha toccato la sua
prima macchina fotografica
non l’ha più lasciata.
13.
14. Alban è proprio come questi fotografi ed anche se le sue
foto sono bianche hanno più significato che una a colori.
Il ragazzo viene accolto per la sua simpatia e vivacità, agli occhi degli
amici non appare come «il diverso». E poi, diverso da chi?