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 Lavoro di: Arianna Balza, Chiara Guasti, Mattia Sgarlini, Gianna 
Soliman, Gabriele Valletta. 
 Titolo: Les pinces a linge. 
 Diretto da: Joel Brisse 
 Paese: Francia 
 Anno di produzione: 1997 
 Disabilità presentata: cecità, «perdita completa della capacità 
visiva, ignoranza o incapacità di comprendere e vedere ciò che è 
vero e reale». 
 Etimologia: cieco, dal latino caecus, -a, -um, colui che non vede. 
Significa anche invisibile, buio; letteralmente il cieco è colui che 
vede il buio, (dalla seconda metà del XIII secolo).
Les pinces a linge 
Il protagonista del 
cortometraggio è Alban, è 
cieco ma per vedere non ha 
bisogno degli occhi. Non 
essendo nato già affetto da 
questa malattia, tutti gli 
avvenimenti quotidiani 
che è impossibilitato di 
vedere, prendono forma e 
colore nella sua fantasia. Il 
cortometraggio è 
attraversato da diversi 
temi.
Tema: l’autonomia di Alban 
 E’ una ragazzo molto 
autonomo, non è la cecità ad 
impedirgli di fare ciò che ha 
sempre eseguito. 
La sua indipendenza è legata 
agli oggetti quotidiani come 
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 Il fatto che l’intero 
cortometraggi sia pervaso dal 
tema dell’autonomia ci 
dimostra come, la disabilità, 
non rappresenti per molti 
uno scoglio insuperabile, ma 
uno stimolo a fare sempre di 
più.
Autonomia dei disabili a Parigi 
A Parigi essere autonomi 
fuori dal quotidiano come 
Alban è una missione 
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La reta metropolitana è 
inaccessibile ai disabili, 
essendo ancora legata al suo 
impianto di inizio secolo. 
 Il servizio autobus è stato 
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 L’associazione «Tuorism & 
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da cecità. 
 Obiettivo di Parigi: abolire le 
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Tema: l’amicizia 
 Simon funge da tramite tra il 
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evidenziato quando Alban si fa 
descrivere dall’amico il tramonto 
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può vedere un tramonto, 
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lo stesso le bellezze della vita?
Tema: la solidarietà 
Simon accompagna tutti i 
giorni Alban da casa a 
scuola e viceversa, registra 
per lui tutte le lezioni di 
storia ed i compiti. 
Questa è la prova che per 
tutti quelli che circondano 
Alban non ha importanza 
se il ragazzo è cieco, viene 
accettato così com’è, per la 
sua simpatia ed energia 
vitale travolgente.
Sensibilizzare ai diritti dei disabili 
e alla solidarietà in Francia 
Se nel cortometraggio la solidarietà è evidente, nella vita di tutti i 
giorni questa è meno presente. Questi sono articoli varati riguardo 
l’argomento. 
Articolo 1: «Promuovere, proteggere e garantire il pieno ed eguale 
godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà da parte delle 
persone con disabilità e promuovere il rispetto per la loro 
intrinseca dignità». Non è infatti merito nostro se non siamo nati 
disabili, dobbiamo quindi portare loro riguardo ed aiutarli. 
Articolo 3: «Favorire l’autonomia individuale e l’indipendenza 
delle persone, la non discriminazione e la piena inclusione nella 
società». Favorire l’integrazione, questo è il nostro compito, 
proprio come fanno gli amici di Alban, aiutare i disabili ad essere 
ben accetti nella società, anche se ciò comporterà lo scontro con 
barriere psicologiche e pregiudizi.
Articolo 8: «Sensibilizzare 
la società nel suo insieme, 
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sulla situazione delle 
persone con disabilità». 
Spesso si discute riguardo 
quest’argomento, ma la 
maggior parte delle volte 
sono solo i più piccoli, i 
bambini, (nel 
cortometraggio gli amici di 
Alban), gli unici a riuscire 
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Dobbiamo quindi anche 
noi calarci nella semplicità 
dei bambini ed abolire 
dietrologie e pregiudizi.
Tema: la macchina fotografica 
 Alban vince una macchina 
fotografica come premio ad 
un concorso e gli insegnanti 
gli propongono di cambiare il 
regalo. Lui, però, nella sua 
semplicità accetta il dono 
dicendo che non avrebbe 
desiderato di meglio. Gli 
insegnanti rimangono 
sbalorditi, un cieco non può 
scattare fotografie. Forse 
questo è ciò che si crede. 
Forse questo non vale per 
Alban.
Tema: le fotografie bianche 
 Alban utilizza subito la sua 
macchina fotografica per 
immortalare i momenti belli 
della sua vita. Quando si reca 
dal fotografo, il padre di 
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le sue fotografie, queste 
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Il ragazzo comprende che 
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sono alla sua portata, ma 
supportato dagli amici non si 
arrende ed anche dopo 
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L’esperienza dello scatto 
La fotografia è un mezzo di 
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 Il noto fotografo cieco Gary 
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Simile è la storia di Branden 
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Gli scatti di Alban

  • 1.  Lavoro di: Arianna Balza, Chiara Guasti, Mattia Sgarlini, Gianna Soliman, Gabriele Valletta.  Titolo: Les pinces a linge.  Diretto da: Joel Brisse  Paese: Francia  Anno di produzione: 1997  Disabilità presentata: cecità, «perdita completa della capacità visiva, ignoranza o incapacità di comprendere e vedere ciò che è vero e reale».  Etimologia: cieco, dal latino caecus, -a, -um, colui che non vede. Significa anche invisibile, buio; letteralmente il cieco è colui che vede il buio, (dalla seconda metà del XIII secolo).
  • 2. Les pinces a linge Il protagonista del cortometraggio è Alban, è cieco ma per vedere non ha bisogno degli occhi. Non essendo nato già affetto da questa malattia, tutti gli avvenimenti quotidiani che è impossibilitato di vedere, prendono forma e colore nella sua fantasia. Il cortometraggio è attraversato da diversi temi.
  • 3. Tema: l’autonomia di Alban  E’ una ragazzo molto autonomo, non è la cecità ad impedirgli di fare ciò che ha sempre eseguito. La sua indipendenza è legata agli oggetti quotidiani come le mollette del bucato.  Il fatto che l’intero cortometraggi sia pervaso dal tema dell’autonomia ci dimostra come, la disabilità, non rappresenti per molti uno scoglio insuperabile, ma uno stimolo a fare sempre di più.
  • 4. Autonomia dei disabili a Parigi A Parigi essere autonomi fuori dal quotidiano come Alban è una missione impossibile. La reta metropolitana è inaccessibile ai disabili, essendo ancora legata al suo impianto di inizio secolo.  Il servizio autobus è stato riorganizzato e reso accessibile a tutti tramite rampe automatiche.
  • 5. Autonomia dei ciechi a Parigi  Un’inchiesta ha dimostrato che al 15% dei disabili affetti da cecità con i loro amici a quattro zampe viene proibito di entrare in un qualunque esercizio, eppure la legge impone a tutti i luoghi pubblici di ricevere i non vedenti che si avvalgono dell’ausilio del cane guida.  L’associazione «Tuorism & Handicap» assume come cassieri di supermercati i giovani affetti da cecità.  Obiettivo di Parigi: abolire le barriere architettoniche entro il 2015.
  • 6. Tema: l’amicizia  Simon funge da tramite tra il mondo della cecità e quello visibile. Il concetto è ben evidenziato quando Alban si fa descrivere dall’amico il tramonto mozzafiato. Ora, grazie all’amico, può ammirarlo anche lui nella sua fantasia.  Con la sua immaginazione Alban abolisce qualunque barriera psicologica: è cieco ma può vedere un tramonto, dunque perché rassegnarsi alla cecità quando è possibile godersi lo stesso le bellezze della vita?
  • 7. Tema: la solidarietà Simon accompagna tutti i giorni Alban da casa a scuola e viceversa, registra per lui tutte le lezioni di storia ed i compiti. Questa è la prova che per tutti quelli che circondano Alban non ha importanza se il ragazzo è cieco, viene accettato così com’è, per la sua simpatia ed energia vitale travolgente.
  • 8. Sensibilizzare ai diritti dei disabili e alla solidarietà in Francia Se nel cortometraggio la solidarietà è evidente, nella vita di tutti i giorni questa è meno presente. Questi sono articoli varati riguardo l’argomento. Articolo 1: «Promuovere, proteggere e garantire il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà da parte delle persone con disabilità e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità». Non è infatti merito nostro se non siamo nati disabili, dobbiamo quindi portare loro riguardo ed aiutarli. Articolo 3: «Favorire l’autonomia individuale e l’indipendenza delle persone, la non discriminazione e la piena inclusione nella società». Favorire l’integrazione, questo è il nostro compito, proprio come fanno gli amici di Alban, aiutare i disabili ad essere ben accetti nella società, anche se ciò comporterà lo scontro con barriere psicologiche e pregiudizi.
  • 9. Articolo 8: «Sensibilizzare la società nel suo insieme, anche a livello familiare, sulla situazione delle persone con disabilità». Spesso si discute riguardo quest’argomento, ma la maggior parte delle volte sono solo i più piccoli, i bambini, (nel cortometraggio gli amici di Alban), gli unici a riuscire ad abbattere gli stereotipi. Dobbiamo quindi anche noi calarci nella semplicità dei bambini ed abolire dietrologie e pregiudizi.
  • 10. Tema: la macchina fotografica  Alban vince una macchina fotografica come premio ad un concorso e gli insegnanti gli propongono di cambiare il regalo. Lui, però, nella sua semplicità accetta il dono dicendo che non avrebbe desiderato di meglio. Gli insegnanti rimangono sbalorditi, un cieco non può scattare fotografie. Forse questo è ciò che si crede. Forse questo non vale per Alban.
  • 11. Tema: le fotografie bianche  Alban utilizza subito la sua macchina fotografica per immortalare i momenti belli della sua vita. Quando si reca dal fotografo, il padre di Marie Luce, per far sviluppare le sue fotografie, queste risultano totalmente bianche. Esse rappresentano ciò che Alban vede: il nulla, il bianco. Il ragazzo comprende che non tutti gli aspetti della vita sono alla sua portata, ma supportato dagli amici non si arrende ed anche dopo un’apparente sconfitta torna ad affrontare la vita con il sorriso.
  • 12. L’esperienza dello scatto La fotografia è un mezzo di comunicazione che permette di esprimere la propria creatività.  E’ un mezzo terapeutico per persone affette da cecità.  Il noto fotografo cieco Gary Albertson reagisce così alla malattia «è come se volessi abbracciare qualcuno avendo le braccia tagliate». Lui, però, non si è mai perso d’animo e scatta fotografie meravigliose. Simile è la storia di Branden Borellini, cieco e sordo che da quando ha toccato la sua prima macchina fotografica non l’ha più lasciata.
  • 13.
  • 14. Alban è proprio come questi fotografi ed anche se le sue foto sono bianche hanno più significato che una a colori. Il ragazzo viene accolto per la sua simpatia e vivacità, agli occhi degli amici non appare come «il diverso». E poi, diverso da chi?