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Il portale CulturaItalia nel quadro delle collaborazioni europee / Sara Di Giorgio

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Il portale CulturaItalia nel quadro delle collaborazioni europee / Sara Di Giorgio

  1. 1. Il portale CulturaItalia nel quadro delle collaborazioni europee Roma , Università di Roma La Sapienza – Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche Ciclo di conferenze a.a. 2015-16: 26 aprile 2016 Sara Di Giorgio Istituto Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane responsabile gruppo tecnico CulturaItalia
  2. 2. ● 1 Segretariato Generale ● 9 Centri di competenza nazionali (tra cui l’ ICCU) ● 12 Direzioni Generali ● 17 Direzioni Regionali ● 17 Poli museali ● 64 Soprintendenze territoriali ● 1,000 Archivi/biblioteche/musei/siti archeologici, monumenti etc. ● Circa 13,000 dipendenti Il Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo (MiBACT) in pillole
  3. 3. 1. Servizio Amministrativo 2. Servizio per la promozione culturale ICCU è un Istituto Centrale del MiBACT strutturato in 2 servizi e 6 dipartimenti Progetti: Internet Culturale CulturaItalia Europeana (partico italiana.) Mondiale Digital Library (partico italiana.) progetti europei Google Books (partico italiana.) 1. Norme standard per la catalogazione e digitalizzazione 2. Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) 3. Attività di informazione e bibliografiche, Registry della Biblioteca italiana 4. Digitalizzazione e l'accesso ai documenti 5. Attività di bibliografia, catalogazione e censimento del libro antico 6. Censimento e gestione della bibliografia italiana di manoscritti
  4. 4. • Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN) http://www.sbn.it http://www.internetculturale.it http://www.culturaitalia.it 5.895 biblioteche in 97 poli 15 M di record bibliografici 23 M record 3 M record, 37 partner Biblioteca digitale biblioteche • Internet Culturale • CulturaItalia 8,5 M record, 20 M digital objects, 142 biblioteche MuseiD-Italia: biblioteca digitale musei 96,000 oggetti digitali, 350 musei I principali sistemi nazionali gestiti dall’ICCU
  5. 5. Introduzione
  6. 6. EUROPEANA The European Portal DIGITAL CULTURAL HERITAGE e-Infrastructure The European portal for accessing digital collections (MLA) NATIONAL & REGIONAL INITIATIVES Linked Heritage RECOMMENDATION S & GUIDELINES Network of experts (hundreds) from 27 European MS, Russia and Israel 2002 2005 2008 2009 2011 2014 2015 2019 Progetti europei coordinati dall’ICCU Harmonization of EU Member states National Digitisation Programmes ATHENA L’esperienza dell’ICCU nell’ambito dei progetti europei
  7. 7. Le Istituzioni della memoria gestiscono una grande massa di contenuti digitali che deve essere: – immagazzinata e conservata a lungo termine in modo sicuro – accessibile in modo permanente – facilmente riutilizzabile nel tempo da diverse comunità di ricerca e gruppi di utenti L’obiettivo è di adottare una Infrastruttura digitale condivisa per i beni culturali che porterà alla riduzione dei costi e al miglioramento dell'interoperabilità attraverso: – l’adozione di procedure comuni – nuovi flussi di lavoro e metodologie di ricerca – sviluppo di nuove competenze e abilità Il quadro del patrimonio culturale digitale
  8. 8. E’ necessario stabilire politiche e strategie comuni, che tengano conto di processi, servizi, strumenti e protocolli condivisi, per lo sviluppo di una e- Infrastructure per il patrimonio culturale che permetterà alle organizzazioni DCH di: • accedere ai servizi delle infrastrutture digitali • creare dei Virtual Research Environment (VRE) in grado di soddisfare le esigenze delle moderne forme di collaborazione scientifica. La visione
  9. 9. SBN, Servizio Bibliotecario Nazionale www.sbn.it (96 poli, 5.800 biblioteche 14 M record bibliografici, a breve disponibili in LOD con licenza CC0) Internet Culturale, la digital library delle biblioteche italiane www.internetculturale.it (1 M record, 10 M oggetti digitali,142 biblioteche partecipanti, licenza CC0 per i metadati, CC-BY-NC per gli oggetti digitali) CulturaItalia, il portale della cultura italiana, aggregatore nazionale www.culturaitalia.it (+3 M record, 35 partner di cui 12 aggregatori regionali o tematici, sezione dati.culturaitalia.it che rende disponibili i dati con licenza CC0 in formato XML e RDF. I dati sono interrogabili attraverso uno SPARQL End Point) MuseiD-Italia, la digital library dei musei italiani, integrata in CulturaItalia (+ 70.000 record in CC0, 90.000 oggetti digitali messi a disposizione dia 489 musei, 6.045 luoghi della cultura indicizzati) Le infrastrutture nazionali gestite dall’ICCU
  10. 10. EDIT 16, Censimento nazionale delle edizioni italiane del XVI sec. http://edit16.iccu.sbn.it (67.711 record, la base dati mette a disposizione collegamenti a oltre 4.240 copie digitali) MANUS, Censimento nazionale dei manoscritti delle biblioteche italiane http://manus.iccu.sbn.it (260.000 record, 273 enti di conservazione e ricerca partecipanti) Anagrafe delle biblioteche italiane, il portale della cultura italiana, aggregatore nazionale http://anagrafe.iccu.sbn.it (+17.460 record. Sezione OPEN DATA dove sono liberamente scaricabili i dati con licenza CC0) 14-18, Documenti e immagini della Grande Guerra http://www.14-18.it/ (260.000 oggetti digitali, 273 enti di conservazione e ricerca partecipanti, licenza CC0 per i metadati, CC-BY-NC per gli oggetti digitali) Le infrastrutture nazionali gestite dall’ICCU
  11. 11. Partecipazione dell’ICCU alle infrastrutture di ricerca europee DARIAH, Digital Research Infrastructure for the Arts and Humanities www.dariah.eu/ PARTHENOS, Pooling Activities, Resources and Tools for Heritage E-research Networking, Optimization and Synergies http://www.parthenos-project.eu/ ARIADNE, Advanced Research Infrastructure for Archaeological Dataset Networking in Europe www.ariadne-infrastructure.eu/
  12. 12. Partecipazione dell’ICCU alle infrastrutture di ricerca europee The European Library, 48 biblioteche nazionali europee e http://www.theeuropeanlibrary.org/tel4/ EUROPEANA, the European aggregator www.europeana.eu/ / Partecipazione dell’ICCU alle infrastrutture digitali europee Indigo-DATACLOUD INtegrating Distributed data Infrastructures for Global ExplOitation https://www.indigo-datacloud.eu/ Federazione IDEM e EduGAIN https://www.idem.garr.it/
  13. 13. What is CulturaItalia? Rome, Musei Capitolini Che cosa è CulturaItalia? Ferrara, Palazzo Schifanoia
  14. 14. CulturaItalia Che cosa è PERCHE’ Per rendere possibile lo svolgimento di ricerche nel complesso del patrimonio culturale digitale italiano on line distribuito su tutto il territorio (vale a dire, conservato in luoghi differenti da organismi differenti) Accelerare la digitalizzazione del patrimonio culturale nazionale pubblico e privato secondo standard condivisi Integrare la cultura italiana nel più ampio circuito europeo CHE COSA E’ Un punto di accesso integrato al patrimonio culturale italiano diffuso sul territorio: archivi, biblioteche, musei, materiali audiovideo, etc. attraverso l’INTEROPERABILITA’tra le singole banche dati Un e-magazine aggiornato quotidianamente per essere informati su notizie e eventi culturali in tutte le regioni italiane. CulturaItalia
  15. 15. – + 3 M record da +37 partner tra cui portali tematici – 990.536 r. Musei – 851.686 r. Biblioteche – 1.353.00. Archivi – + 4.000 utenti registrati – 2.7 M r. inviati a Europeana – 20.000 Contenuti editoriali – MuseiD-Italia: anagrafe con 6.250 musei 688 collezioni e 77.000 opere – nel 2014 780.448 visitatori unici; visite 1.073.456 – Sezione dati aperti e Linked Open Data – Versione inglese CulturaItalia, l’aggregatore nazionale di contenuti http://www.culturaitalia.it
  16. 16. “Per gli utenti non è importante se le fonti per la conoscenza del patrimonio sono conservate da archivi, biblioteche e musei, ma avere l'accesso alle fonti dati che desiderano ed essere in grado di utilizzare queste fonti in modo interdisciplinare.” CulturaItalia MissionCulturaItalia: l’interoperabilità
  17. 17. «Uno standard è una specifica pubblicata che determina un linguaggio comune, contiene una specifica tecnica o altri criteri precisi ed è concepito per essere utilizzato coerentemente, come una norma, una direttiva o una definizione. Gli standard sono applicati a vari materiali, prodotti, metodi e servizi. Essi contribuiscono a semplificare la vita e ad accrescere l’affidabilità e l’efficacia di molti beni e servizi da noi utilizzati» (definizione della La British Standards Institution ) L’uso appropriato di standard nella digitalizzazione contribuisce determinare la compatibilità delle risorse, che ne consente l’interoperabilità Standard e interoperabilità
  18. 18. INTERNET CULTURALE Thematic aggregator for Libraries SAN Thematic aggregator for Archives MUSEID-ITALIA Thematic aggregator for Museums Regional aggregators Cultural Institutions Universities Workflow di aggregazione
  19. 19. Accesso tematico
  20. 20. Navigazione dell’Indice
  21. 21. CulturaItalia Nuova funzione di ricerca I risultati sono presentati in quattro gruppi principali. Il motore di ricerca interrooga ‘on the fly’ il Catalogo SBN tramite protocollo Z3950 e tramite API il portale Europeana CulturaItalia: risultati di una ricerca
  22. 22. CulturaItalia Nuova funzione di ricerca RICERCA PARAMETRICA Fonte dati -> seleziona in base al nome del fornitore Categoria -> i risultati classificati in base ad un Thesaurus, un vocabolario controllato progettato per gestire e organizzare informazioni eterogenee, provenienti da sistemi di catalogazione differenti. Tipo -> le risorse sono raggruppate in base alla loro tipologia. Ambito geografico -> seleziona le risorse in base al luogo. Ambito cronologico Data di creazione Autore Soggetto CulturaItalia: risultati di una ricerca
  23. 23. Nuova funzione di ricerca SCHEDA DELLA RISORSA (METADATO) Anteprima della risorsa-> quando è resa disponibile dal fornitore Fonte dati -> Link al sito web del fornitore Consulta la scheda esterna -> Link alla pagina del sito web del fornitore relativa alla risorsa Documenti simili -> Presentazione di risorse simili a quella selezionata CulturaItalia: risultati di una ricerca
  24. 24. <project> MuseiD-Italia è: • una sezione di CulturaItalia • Un’anagrafe nazionale di musei, aree e parchi archeologici, monumenti (6.183) interoperabile con le anagrafi regionali • Una biblioteca digitale basata su Fedora Commons Framework fper lo storage e la pubblicazione di: – Musei – Collezioni digitali (650) – Oggetti digitali (95.000) MuseiD-Italia, il portale dei Musei italiani
  25. 25. MuseiD-Italia <project> MuseiD-Italia / CulturaItalia verso Europeana L’utente è guidato da un link al sito web del fornitore
  26. 26.  Via OAI-PMH per l’interoperabilità tra CulturaItalia e la banca dati del fornitore • Repository customizzati OAI-PMH sono liberamente scaricabili • Supporto tecnico per istallare e configurare il repository  Via CMS Museo & Web • Per gli istituti che vogliono sviluppare un sito web. La collezione digitale è automaticamente interoperabile con CulturaItalia CulturaItalia: il processo di ingestion dei contenuti → Via EXCEL, CSV, XML per l’interoperabilità tra CulturaItalia e la banca dati del fornitore → Via MuseiD-Italia per fornire le collezioni digitali museali e automaticamente renderle interoperabili con CulturaItalia
  27. 27. • Standard utilizzati da CulturaItalia • Dublin Core (DCMI) per il Profilo Applicativo • OAI-PMH per l’interoperabilità dei sistemi informativi • XML e RDF per la rappresentazione dei dati • SKOS per il Thesaurus che categorizza le risorse • CIDOC - Conceptual Reference Model nell’implementazione Erlangen CRM / OWL per la pubblicazione dei Linked Open Data CulturaItalia: standard
  28. 28. CulturaItalia organizza in un solo INDICE i metadati provenienti da banche dati diverse per tema e distribuite sul tutto territorio nazionale grazie ai seguenti standard internazionali:  Dublin Core (DCMI) per la descrizione dei metadati inter-disciplinari  OAI-PMH per l’interoperabilità dei sistemi informativi  XML per la rappresentazione dei dati CulturaItalia promuove l’interoperabilità delle risorse digitali adottando un profilo applicativo interdisciplinare (PICO AP), basato sulle linee guida del DCMI. I contenuti e i diritti su di essi rimangono sotto la responsabilità di chi li crea, gestisce e aggiorna. CulturaItalia Standard I metadati costituiscono il linguaggio della biblioteca digitale, sono informazioni strutturate che descrivono, localizzano e rendono rintracciabili le risorse. I metadati sono spesso chiamati dati sui dati. (definizione NISO 2004). CulturaItalia: aggregazione
  29. 29. CulturaItalia realizza l’interoperabilità delle risorse digitali adottando un profilo applicativo interdisciplinare denominato PICO AP dall’acronimo di progetto (Portale Italiano della Cultura On- line), basato sulle linee guida del DCMI. Il PICO AP è stato elaborato dalla SNS Gruppo di lavoro: I.Buonazia – M. E. Masci - D. Merlitti – U.Parrini La scelta del Dublin Core come standard di metadati descrittivi perché offre:  Elementi semplici da comprendere e adoperare  Opzionali e ripetibili  Internazionali e trasversali tra le discipline  Possibilità di qualificare gli Elementi per descrizioni più specifiche e ricche  Costituisce una base per l’interoperabilità semantica dei contenuti Il DC è ISO Standard 15836 – 200 CulturaItalia: Application Profile
  30. 30. PICO Thesaurus Italiano-English Chi – I protagonisti della vita culturale: • Persone • Famiglie • Enti pubblici e privati Cosa – I beni culturali, le risorse documentarie, i servizi, le aree disciplinari, le azioni per lo sviluppo e la conservazione del patrimonio culturale: • Giacimenti culturali • Opere d’arte in tutti i settori • Arte applicata • Ricerca scientifica e formazione • Eventi, servizi, normativa Dove – I luoghi Quando – La periodizzazione ES dc:subject – pico:thesaurus Tutte le risorse sono classificate nell’Indice di CulturaItalia grazie al PICO Thesaurus, un vocabolario controllato gerarchico, sviluppato in formato SKOS. Il Thesaurus è disponibile nelle lingue italiana e inglese. CulturaItalia Funzionamento – L’Indice http://www.culturaitalia.it/pico/thesaurus/4.1/thesaurus_4.1.0.skos.xml CulturaItalia: Thesaurus
  31. 31. CulturaItalia FASE 1 FASE 1 CulturaItalia individua e seleziona le banche dati segnalate FASE 2 FASE 2 CulturaItalia prende accordi con i fornitori responsabili della loro gestione FASE 3 CulturaItalia concorda il livello di completezza delle risorse da pubblicare FASE 3 FASE 4 CulturaItalia fornisce il supporto per rendere interoperabile la banca dati FASE 4 FASE 5 CulturaItalia pubblica le risorse del fornitore sul portale della cultura e su Europeana FASE 5 CulturaItalia: attività tecnico-operative
  32. 32. • Il progetto pilota dati.culturaitalia.it contiene set di open data e linked open data aggregati in CulturaItalia e rilasciati dai partner del progetto con licenza “CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication”. • E’ disponibile SPARQL endpoint che rende interrogabili i dati in formato CIDOC-CRM • i dati sono arricchiti semanticamente : – con gli authority file del VIAF (Virtual International Authority File: www.viaf.org) – con i nomi geografici di GeoNames (www.geonames.org/) – PICO Thesaurus in SKOS – DCMI Type vocabulary dati.culturaitalia
  33. 33. • Il CIDOC-CRM (Conceptual Reference Model) è un’ontologia formale per l’integrazione e lo scambio di informazioni eterogenee nell’ambito dei Beni Culturali • Sviluppata dall’International Committee for Documentation (CIDOC) dell’ Internationa Council of Museums (ICOM) a partire dal 1996 ed è uno standard internazionale ISO (21127:2006)  Comprende 86 Classi e 136 Proprietà in grado di esprimere centinaia di formati di (meta)data e permettere l'integrazione fra archivi eterogenei nell'ambito dei beni culturali  Sviluppato per creare archivi che possano essere compresi dagli esseri umani ed elaborati dalle macchine Il CIDOC-CRM
  34. 34. 34 • Il nostro OAI Provider rende disponibili metadati in formato XML e RDF strutturati secondo vari schemi: – oai-dc (xml): schema OAI-PMH adottato dall’Open Archives Initiative Protocol for Metadata Harvesting – pico (xml): PICO Application Profile, il profilo applicativo di CulturaItalia – edm (rdf): Europeana Data Model, adottato dal portale Europeana – cidoc (rdf): CIDOC - Conceptual Reference Model nell’implementazione Erlangen CRM / OWL dati.culturaitalia
  35. 35. 35 dati.culturaitalia
  36. 36. CulturaItalia Aderire a CulturaItalia: Banche dati Documentazione tecnica Documenti mapping profilo ICCD e MAG Download modulo Data provider OAI- PMH Software per la validazione del repository conforme al profilo applicativo PICO Documenti tecnici CulturaItalia Documentazione tecnica
  37. 37. Che cosa è Europeana Pellizza Da Volpedo, Rome,Galleria Nazionale d’Arte moderna Che cosa è Europeana
  38. 38. La mission di Europeana – Europeana è un catalizzatore di iniziative nell’ambito del patrimonio culturale digitale – Europeana rende accessibile il patrimonio culturale attraverso canali digitali per promuovere lo scambio di idee e informazioni. E’ una risorsa importante per comprendere meglio la diversità culturale europea, e dà un contributo allo sviluppo dell’economia della conoscenza
  39. 39. Obiettivi strategici  Coinvolgere – Europeana propone modi nuovi di partecipazione dei cittadini alla loro eredità culturale  Aggregare – Europeana sviluppa una fonte dati aperta e autorevole di contenuti culturali europei  Facilitare – Europeana offre un supporto al settore dei beni culturali favorendo il trasferimento delle conoscenze, e l'innovazione  Distribuire – Europeana mette il patrimonio culturale a disposizione delle persone ovunque si trovano e quando vogliono
  40. 40. Europeana è un enorme dataset aperto per il ri-uso
  41. 41. 53M record da +3000 gallerie, musei, biblioteche e archivi europei Libri, giornali, lettere, diari, documenti d’archivio Dipinti, mappe, disegni, fotografie Musica, interviste, radio Film, cinegiornali, televisione Mostre virtuali 31 lingue Europeana, il portale del patrimonio culturale d’Europa http://www.europeana.eu
  42. 42. Storia di Europeana  Aprile 2005: Jacques Chirac scrive al presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, che raccomanda la creazione di una biblioteca digitale europea  La Società per l'informazione e la Direzione media della CE sostengono i progetti europei per lo scambio di informazioni sul digitale da 15 anni  Settembre 2005: pubblicazione della strategia i2010 della CE sulle biblioteche digitali  2007: European Digital Library Network - EDLnet – inizia a costruire Europeana, finanziata nell'ambito dell'iniziativa i2010  Novembre 2008: Lancio del prototipo di Europeana  Estate 2010: il prototipo è diventato un servizio operativo finanziato nell'ambito del CIP ICT-PSP (Competitiveness and Innovation Framework Programme)  Gennaio 2011: Viene pubblicato un nuovo rapporto ‘Rinascimento digitale’ in cui si riconosce Europeana come ‘il punto di riferimento per la cultura europea online'  Settembre 2012: I metadati aggregati da Europeana vengono rilasciati sotto licenza CC0, per renderli liberamente disponibili per il riutilizzo
  43. 43. Come acquisisce i contenuti Europeana?  Attraverso il suo sistema di aggregazione, Europeana rappresenta 3.000 organizzazioni in tutta Europa  Da 150 aggregatori • Promuove gli aggregatori nazionali • E’ più efficiente piuttosto che lavorare con ogni singolo fornitore di contenuti • Aiuta a sviluppare un processo internazionale di standardizzazione  Contenuti generati dagli utenti  Progetti di crowdsourcing come Europeana 1914-1918 e Europeana 1989
  44. 44. Aggregatori tematici Iniziative nazionali Collezioni audio-visive Aggregatori nazionali Aggregatori regionali Archivi Banche dati tematiche Bibioteche e.g. Musées Lausannois e.g. CultuiraIt alia Culture.fr e.g. The European Library e.g. APEX e.g. EUScreen, European Film Gateway e.g. Judaica Europeana, Europeana Fashion Chi fornisce i dati a Europeana?
  45. 45. I progetti europei che alimentano Europeana gestiti e partecipati dall’ICCU Europeana v3
  46. 46. Che tipo di dati sono su Europeana? Testi Immagini Video Audio 3D
  47. 47. Com’è un record di Europeana? Thumbnail/preview Metadata Link all’oggetto digitale
  48. 48. In che modo gli utenti accedono a Europeana? Europeana si propone di fornire i contenuti aggregati agli utenti dove vogliono e quando vogliono attraverso: Il portale Europeana • ad es.: con la ricerca, mostre virtuali, contenuti in primo piano Portali legati ai progetti/mostre virtuali • ad es.: BHL- Poisonous Nature, Europeana Fashion Siti web e app che utilizzano Europeana API – realizzati grazie ad hackathon o autonomamente Social media/blogs • e.g. Facebook, Twitter, Pinterest, Retronaut
  49. 49. Il profilo applicativo di Europeana (EDM) – EDM is a cross-community development, involving library, archive and museum experts, plus academic partners – A data model that re-uses several existing Semantic Web-based models
  50. 50. Europeana è un enorme dataset culturale aperto per il ri-uso – A partire da settembre 2012, i metadati di Europeana sono disponibili senza restrizioni sotto i termini della licenza Creative Commons Zero Public Domain Dedication - CC0. – Una buona opportunità per gli sviluppatori • API – Hack4Europe! è una serie di giornate di hack tenute in diverse località in tutta Europa, dove gli sviluppatori utilizzano l’API e in due giorni per creano una nuova App. – Search widgets per siti web, es.. CulturaItalia, Partage Plus – Sviluppo indipendente – chiunche può richiedere API- keys • Linked Open Data – un subset di dati è disponibile per iniziative LOD
  51. 51. Licenza per la distribuzione dei dati Per i metadati Europeana prevede:  che vengano forniti in linea con l’Europeana Data Model – i dati in formato EDM  tutti i metadati forniti a Europeana saranno pubblicato secondo i termini della Creative Commons 0 (licenza relativa al Pubblico Dominio) per permettere il riuso dei dati sotto forma di Linked Open Data  Europeana presenterà sempre l’attribuzione dei dati al fornitore  Europeana pubblicherà sempre un collegamento ai dati sul sito web del fornitore  È sempre possibile richiedere Europeana di rimuovere o aggiornare i metadati
  52. 52. • I partner di CulturaItalia scelgono il tipo di licenza da applicare ai metadati che mettono a disposizione del portale • Per inviare i dati ad Europeana, CulturaItalia include nell’accordo la liberatoria per il Pubblico Dominio, Creative Commons CC0, per i metadati, mentre per le risorse digitali (immagini, audio o video) la possibilità di esprimere altre licenze o condizioni d’uso. Generalmente viene utilizzato Rights reserved-Free access Accordi e licenze
  53. 53. Europeana chiede agli aggregatori di ottenere il permesso dai loro fornitori di dati, compresa una copia del DEA
  54. 54. Layer #1: Digital objects (on the site of the provider) Layer #2: Previews (lower quality versions of #1) Layer #3: Metadata (descriptive object information) EDM:rights Il Data Exchange Agreement (DEA) distingue: CC0
  55. 55. Il quadro delle licenze previste nella DEA: statement previsti per le risorse digitali (EDM:rights) Public domain The Public Domain Mark (PDM) Out of copyright - non commercial re-use (OOC-NC) The Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication (CC0) Creative commons licences Creative Commons - Attribution (BY) Creative Commons - Attribution, ShareAlike (BY-SA) Creative Commons - Attribution, No Derivatives (BY-ND) Creative Commons - Attribution, Non-Commercial (BY-NC) Creative Commons - Attribution, Non-Commercial, ShareAlike (BY-NC-SA) Creative Commons - Attribution, Non-Commercial No Derivatives (BY-NC-ND) Rights reserved Free access - no re-use Paid access - no re-use Unknown rights Orphan work Unknown
  56. 56. La ricerca su Europeana dei contenuti per tipologia di riuso
  57. 57. CulturaItalia/Europeana Un'opera è nel pubblico dominio se è liberamente utilizzabile da chiunque per qualunque scopo senza restrizioni dovute al diritto d'autore (copyright). Gli enti titolari dei dati che desiderano rinunciare ai diritti sull'Opera al contribuiscono alla realizzazione di un patrimonio comune di opere creative, culturali e scientifiche definiti "Commons“, ‘beni comuni. Il pubblico potrà sviluppare ulteriormente, modificare, inserire in altre opere, riutilizzare e ridistribuire del tutto liberamente, in qualsiasi forma e per ogni finalità, inclusi e senza alcun limite anche scopi commerciali I metadati sotto CC0 possono essere ri-utilizzato senza restrizioni in diverse giurisdizioni, ricadendo sotto il Pubblico Dominio Licenza per la distribuzione dei dati
  58. 58. CC0: per attribuire un'opera al pubblico dominio è possibile utilizzare lo strumento CC0. La Creative Commons Zero deve essere preceduta da una dichiarazione relativa alla provenienza del documento. Comunità Europea Riutilizzo delle risorse • Le licenze Creative Commons http://www.aliprandi.org/manuale-cc/
  59. 59. http://pro.europeana.eu/
  60. 60. Che cosa è Europeana Pellizza Da Volpedo, Rome,Galleria Nazionale d’Arte moderna Che cosa è Ariadne?
  61. 61. ARIADNE in una slide • ARIADNE è una integrating activity avente lo scopo di integrare le infrastrutture di ricerca nazionali sugli archivi archeologici • L’obiettivo è superare la frammentazione dei database archeologici e promuovere una cultura dell’apertura dei dati, del loro uso e riuso • ARIADNE è gestito da 23 partner e riunisce le eccellenze dell’archeologia e della tecnologia europea • ARIADNE è iniziato il 1 febbraio 2013 e terminerà il 31 gennaio 2017
  62. 62. ARIADNE è … • ARIADNE è una Infrastruttura di Ricerca Europea per l’integrazione degli archivi digitali archeologici • Integrazione a due livelli • Scoperta delle risorse digitali registrate in un catalogo (lo ARIADNE REGISTRY) • Integrazione vera e propria di archivi affini (sperimentale)
  63. 63. The ARIADNE Partnership • Coordinato r • Partner • Associate
  64. 64. ARIADNE obiettivi • Creazione di una comunità di utenti • Definizione di standard comuni • Creazione di un registro delle risorse archeologiche digitali • Fornitura di un servizio di resource discovery basato sul registro • Integrazione di database interoperabili e servizi di ricerca e visualizzazione
  65. 65. ARIADNE a che punto siamo • Creazione di un registro che censisce – Gli archivi archeologici dei partner e la loro struttura, da estendere per includere i dataset più importanti in Europa – i servizi (funzionalità) disponibili – i thesauri utilizzati e la loro struttura • Resource discovery - Integrazione di alcuni database http://portal.ariadne-infrastructure.eu/
  66. 66. Scoperta delle risorse digitali • Le risorse digitali archeologiche sono catalogate dai partner (e in futuro da chi vorrà partecipare) nel Registro, usando uno schema di metadati descrittivi • Il sistema fornisce strumenti di ricerca basati su semplici categorie: Cosa, Dove, Quando • Nella lista dei risultati si possono selezionare quelli che interessano e accedervi “direttamente” • Il sistema funziona già a livello sperimentale • Oltre 70.000 risorse archeologiche digitali presenti
  67. 67. Integrazione di archivi • Per ora solo attuata – a livello sperimentale – solo fra archivi simili per contenuto (ad es. monete), periodo, luogo, messi a disposizione dai partner • Basata su schemi di metadati corrispondenti ottenuti attraverso operazioni di mappatura a uno standard comune (CIDOC-CRM Archeo) • Ovviamente è necessario l’Accesso Libero
  68. 68. Il contributo del MiBACT in ARIADNE • L’ICCU è partner di ARIADNE e coordina il gruppo di lavoro italiano formato da esperti di ICCD, DG Archeologia, Sopr. archeologica di Roma, Sop. Archeologica del Lazio e dell’Etruria • Ha un ruolo di content provider, promuove l’apertura dei dati e la condivisione di strumenti terminologici e standard per lo sviluppo di un modello di conoscenza comune per l’integrazione degli archivi digitali archeologici in Europa
  69. 69. • L’ICCU coordina il gruppo di lavoro italiano che vede la partecipazione di esperti di ICCD, DG Archeologia, Sopr. archeologica di Roma, Sop. Archeologica del Lazio e dell’Etruria • ha un ruolo di fornitore di contenuti, attraverso CulturaItalia: – Descrizione delle risorse nel Registry di ARIADNE – Integrazione sperimentale di risorse numismatiche • partecipa allo studio e alla realizzazione di strumenti che favoriscono l’interoperabilità semantica e la ricercabilità dei contenuti nel campo archeologico Il contributo dell’ICCU a ARIADNE
  70. 70. I dati di archeologia in CulturaItalia Nell’Indice dei metadati • 57.000 reperti archeologici • 1.186 musei archeologici • 410 aree archeologiche • 33 monumenti archeologici
  71. 71. • I fornitori dei dataset beni archeologici aggregati in CulturaItalia • MuseiD-Italia (17.941) • FOTOSAR (1.548) • Direzione Regionale Campania (3.252) • Direzione Regionale Lombardia (1.388) • Regione Umbria (2.714) • Regione Marche (17.119) • Regione Lombardia (7.150) • Regione Calabria (2.232) • Regione Emilia Romagna (4.157) • Integrazione dei dati in ARIADNE su due livelli: • Le risorse digitali presentate nel ARIADNE REGISTRY • Integrazione sperimentale di risorse di archivi di numismatica CulturaItalia content provider in ARIADNE
  72. 72. • CulturaItalia è un punto di consulenza nazionale e offre supporto ai progetti di digitalizzazione per migliorare l'interoperabilità tra i diversi domini • CulturaItalia costituisce la spina dorsale di aggregazione nazionale e agisce da 'filtro', con iniziative europee , come Europeana e ARIADNE • CulturaItalia collega i fornitori di contenuti ai quali fornisce informazioni sulla visione, la qualità dei dati e il loro arricchimento semantico • Organizzare corsi di formazione sugli standard e le licenze per i contenuti per lo sviluppo di una politica dei aperti . Il ruolo di CulturaItalia verso le Infrastrutture di ricerca Europee
  73. 73. Grazie! sara.digiorgio@beniculturali.it

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