Federico Bottino, Lead Venture Builder – “Riflessioni sull’Innovazione: La Cu...
Ldb 25 strumenti gis e webgis_2014-05-15 gullotta - 5 principali strumenti operativi e di analisi
1. Modulo introduttivo: i Sistemi
Informativi Geografici (GIS)
Gaia Gullotta14-15 Maggio 2014, Castrignano dei Greci
– Laboratori dal Basso (LdB)
2. Modulo introduttivo: i Sistemi
Informativi Geografici
• Cos’è un GIS ed il suo potenziale applicativo
• Modelli di rappresentazione e relazioni spaziali
• Coordinate e sistemi di proiezione
• Tabelle attributi e loro gestione
• Principali strumenti operativi e di analisi
• Simbologia cartografica e layout di stampa
• Introduzione al telerilevamento
• Standard OGC
• Risorse sul web ed esercizi di fotointerpretazione
I
n
d
i
c
e
3. Principali strumenti operativi e
di analisi
Editing dei dati: la possibilità di modificare le geometrie
degli oggetti geografici o di disegnarne nuovi risulta uno
strumento molto potente.
Non tutti i
software GIS
permettono
l’editing,
alcuni sono
solo dei
visualizzatori
Si possono
aggiungere o
eliminare
vertici; si può
ruotare o
tagliare una
feature
4. Principali strumenti operativi e
di analisi
La posizione
dei vertici si
può cambiare
anche
manualmente
modificando
le coordinate.
Disegnando una
nuova feature lo
snapping consente
di agganciare i
nuovi vertici a
quelli già esistenti.
Si può utilizzare un
vertice di linea o
poligono, un
qualsiasi punto di
segmento e il
vertice iniziale o
finale di una linea o
poligono.
5. Principali strumenti operativi e
di analisi
“Geoprocessing”: termine con cui si indicano le operazioni
da effettuare per ottenere nuove informazioni, nuovi set di
dati geografici, attraverso l’analisi dei dati disponibili.
INPUT GEOPROCESSING OUTPUT
6. Principali strumenti operativi e
di analisi
Attraverso il tool “clip” è possibile tagliare un
layer utilizzandone un altro
- Clip:
Gli attributi
restano quelli
del tema
input
7. Principali strumenti operativi e
di analisi
Con il tool “select” è possibile ottenere un
nuovo tema partendo dalla selezione di alcuni
oggetti di un altro tema.
- Select:
Gli attributi
dell’output
riguardano
soltanto gli
oggetti
selezionati
8. Principali strumenti operativi e
di analisi
Con il tool “intersect” si può creare un
nuovo tema usando la porzione sovrapposta
di due o più temi.
- Intersect:
Gli attributi
dell’ output
provengono
da entrambi i
temi di input.
9. Principali strumenti operativi e
di analisi
Con il tool “union” si possono unire due o più
temi poligonali.
- Union:
Nell’ output
sono
mantenuti gli
attributi di
tutti i temi
coinvolti.
10. Principali strumenti operativi e
di analisi
Con il tool “dissolve” si possono aggregare
elementi di un tema che hanno un
determinato attributo con uguale valore.
- Dissolve:
Nell’ output è possibile
inserire informazioni
provenienti dall’input
11. Principali strumenti operativi e
di analisi
Con il tool “buffer” si possono creare aree di
rispetto attorno agli oggetti geografici
secondo le esigenze.
- Buffer:
L’output è
sempre un
poligono sia
che il buffer
sia applicato
a punti, linee
o poligoni
12. Altri strumenti
Con il tool “identify” si può interrogare la
mappa, cliccando sugli oggetti.
- Identify:
In questo modo
vengono
visualizzate le
informazioni
contenute nel DB
riguardanti
l’oggetto
selezionato
13. Altri strumenti
Tool utile per misurare perimetri ed aree degli
oggetti geografici.
- Measure:
È possibile scegliere
l’unità di misura.
14. Progetto Corine Land Cover
(CLC)
Progetto nato a livello Europeo nel 1990 per rispondere
all’esigenza di una standardizzazione nel rilevamento,
nella cartografia e nel monitoraggio delle caratteristiche di
uso e copertura del suolo.
Creare una rete comunitaria armonizzando le
informazioni nazionali che sono eterogenee e
frammentate.
CLC = Coordination of Information on the Environment.
15. Progetto Corine Land Cover
(CLC)
Risultato: cartografia
1:100 000
Unità minima
cartografabile: 25 ettari
Legenda a 3 livelli
16. Progetto Corine Land Cover
(CLC)
Primi aggiornamenti nel 2000 con il progetto “Image
Corine Land Cover 2000” a cui ha aderito anche l’Italia.
Si basa su immagini Landsat 7ETM.
Lavoro congiunto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente,
della Commissione Europea e per ogni Paese di una
National Authority per la realizzazione e diffusione del
progetto.
Per l’Italia è L’APAT oggi ISPRA
17. Progetto Corine Land Cover
(CLC)
Nuovo aggiornamento nel 2006, con
un progetto basato principalmente su
immagini satellitari SPOT.
Nel 2000 il
Ministero per
l’Ambiente e la
Tutela del territorio
ha definito un IV e
un V livello per i
seminativi e per la
vegetazione
naturale e
seminaturale.
18. Analisi territoriale: gli
indicatori
ecotopo: “unità
fondamentale del
paesaggio, la più
piccola unità spaziale
omogenea
individuabile tramite
la fotografia aerea”.
ecoregione: “zona o
unità territoriale
ecologicamente e
geograficamente
distinta (omogeneità
bio-fisica e/o socio-
economica)”.
INDICATORI
di composizione
di frammentazione
di connessione
di protezione
19. Riguardano ricchezza ed
uguaglianza degli ecotopi
Ricchezza = numero di classi di
copertura del suolo
Uguaglianza = relativa
distribuzione delle classi
(aggregazione o isolamento)
1) Frequenza ecotopi (numero):
% di ogni classe di copertura del
suolo rispetto al numero totale di
classi.
20. 2) Frequenza ecotopi (superficie):
Frequenza % di ogni classe di
copertura del suolo rispetto alla
superficie totale delle classi.
3) Sostenibilità di uso del suolo (Ela/Efa):
Rapporto tra area degli ecosistemi a
minor grado di antropizzazione (Ela) e
l’area delle superfici coltivate più i
manufatti (Efa).
21. 5) Indice di ricchezza degli ecotopi:
Rapido parametro di confronto tra aree
diverse.
4) Composizione ecotopica agraria
(SA/SE):
Rapporto tra le classi con specie
agrarie arboree e quelle con specie
agrarie erbacee.
22. 1) Superficie media degli ecotopi (area/n patch):
Grandezza media degli ecotopi. Esprime la
composizione granulometrica del paesaggio.
La frammentazione del paesaggio
non va considerata solo come
alterazione di equilibri naturali, ma
anche come nuovo equilibrio tra
sistemi naturali e seminaturali.
23. 2) Densità degli ecotopi [n patch/area) ]x100:
Esprime la frammentazione del paesaggio. È
complementare al precedente.
3) Sostenibilità del sistema ecotonale:
Esprime l’intensità di pressione dovuta alla
lavorazione dei terreni sui bordi dei campi (o
ecotoni)
24. 4) Composizione ecotonica agraria:
Esprime il rapporto tra ecotoni delle colture
agrarie arboree ed erbacee.
5) Densità stradale:
Esprime il grado di frammentazione del
paesaggio dovuto alla rete stradale.
25. Possiamo distinguere due tipi di connessione:
strutturale e funzionale. La prima riguarda
una continuità fisica, la seconda l’interazione tra
organismi, processi ecologici e struttura del
paesaggio.
1) Densità delle siepi:
Quantifica la presenza delle siepi, importanti
elementi per la biodiversità, nel paesaggio.
26. 2) Densità dei corpi idrici:
Esprime il grado di frammentazione del
paesaggio dovuto alla rete delle acque di
scorrimento superficiale.
3) Lunghezza media degli ecotoni:
Esprime la disponibilità di ambienti con
elevato livello di diversità: gli ecotoni.
28. Quantificano l’impegno alla difesa della
sostenibilità.
1) Incidenza aree protette:
Quantifica la presenza di aree protette
all’interno dell’area di studio.
29. 2) Superficie a rischio idrogeologico:
Misura in percentuale la superficie classificata
a rischio idrogeologico.
30. Bibliografia
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FUSCO L., LORET E., MINCHELLA A., ANTUNES J. - Il progetto Bacchus, un’applicazione di
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Siti internet:
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http://www.opengeospatial.org/
http://webhelp.esri.com/arcgisdesktop/9.2/index.cfm?TopicName=welcome