2. Innovazione:
situazione
in
Puglia
e
in
Europa
2Paolo Casalino - Dirigente Ufficio di Bruxelles Regione Puglia
Puglia
0,423
=
12°
posto
nazionale
(2012)
Innovation Union scoreboard 2014
L’UE è più propensa all’innovazione che in
passato ma si amplia il divario tra i 27 Stati
Membri:
• Innovation leaders: Sweden, Germany, Denmark
and Finland, all show a performance well above that
of the EU average.
• Innovation followers: Austria,
Belgium,
Cyprus,
• Estonia,
France,
Ireland,
Luxembourg,
Netherlands,
• Slovenia
and
the
UK all show a performance close to
that of the EU average.
• Moderate innovators: The performance of Italy,
CroaJa,
Czech
Republic,
Greece,
Hungary,
Lithuania,
Malta,
Poland,
Portugal,
Slovakia
and
Spain
is below
that of the EU average. Italy
has
consistently
been
the
best
performing
country
within
this
group.
• Modest innovators: The performance of Bulgaria,
Latvia,
and
Romania
is well below that of the EU
average.
http://ec.europa.eu/enterprise/policies/innovation/facts-
figures-analysis/innovation-scoreboard/
8. The
R.I.S.
in
Puglia
The Regional System of Innovation:
• 5 Universities
• More than 25 Public Research Centers
• 6 interregional Centres of Competence
• 3 Enterprise Incubators
• 7 Industrial Liaison Offices
• 4 Technological Districts (ICT, Energy, Mechatronics, Agro-food)
• 15 Production Districts (ICT, Aerospace, Mechanics,…)
• 3 PPP (Ambient assisted living, Materials, Environment)
Fonte:
Regione
Puglia
9. Entrepreneurial
dynamics
and
discovery
• Technological Clusters
• Productive Clusters
• Alliances for Innovation (between the already existing Regional Industrial
Liaison Offices network (ILOs) and Apulian clusters,including the 5 Universities in the
region, ENEA and CNR. Funded by ERDF 2007-2013) to ensure strategic
coherence and avoid fragmentation in the implementation of
R&I projects
Fonte:
Regione
Puglia
14. CNR in PUGLIA
100% RICERCA
SOLUZIONI
PER LE IMPRESE
www.ilo-puglia.cnr.it
Scienze bio-agroalimentari
Scienze
biomediche
Scienze
del sistema Terra
e tecnologie
per l’ambiente
Scienze umane
e sociali,
patrimonio culturale
Ingegneria,
ICT e tecnologie
per l’energia
e i trasporti
Scienze fisiche
e tecnologie della materia
Scienze chimiche
e tecnologie dei materiali
15. Cronogramma
progeGo
ILO2:
• Fase
1:
SeQembre
2010
-‐>
Marzo
2012
• Fase
2:
Maggio
2012
-‐>
Novembre
2013
• Fase
3:
1
Dicembre
2014
-‐>
Giugno
2015
• Il
progeGo
(Fase
3)
INTERPRETARIATO
TECNOLOGICO:
CNR
–
ENEA-‐
INFN
ObbieOvi:
• Dare
una
significaJva
evidenza
delle
competenze
e
delle
struQure
CNR,
colmando
un
deficit
storico
in
termini
di
immagine
e
conoscenza
sul
territorio.
• Promuovere
la
cooperazione
bilaterale
tra
la
ricerca
pubblica
realizzata
nel
CNR
della
Regione
Puglia
ed
il
sistema
industriale;
• Potenziare
in
ambito
regionale
il
ruolo
di
raccordo
tra
gli
intermediari
della
conoscenza
e
dell’innovazione;
• Diffondere
i
risultaJ
raggiunJ
sul
territorio
Il
progeQo
ILO2
nel
CNR
92. Dalla Ricerca all’Impresa
Competenze base nell’ambito della
creazione d’impresa
E’ importante:
¨Verifica della fattibilità dell’idea
¨Attenta stesura del Business Plan
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014 92
93. Contesto imprenditoriale
¨
¨
¨
Non esiste una buona idea senza un mercato
Non è possibile non usare capitali propri e cercare
qualcuno che ce li metta
Le risorse umane svolgono un ruolo chiave
nell’impresa
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
93
94. Hi-tech Start up
Peculiarità
¨
¨
¨
¨
Assenza di un pregresso
Particolari contenuti tecnologici innovativi
Time to market probabilmente elevato
Necessità di capitali pazienti
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
94
95. Start-‐up
innovaJva
• Il
19
dicembre
2012
è
entrata
in
vigore
la
legge
n.221/2012
di
conversione
del
DL
179/2012,
chiamato
anche
DECRETO
LEGGE
CRESCITA
2.0
con
il
quale
lo
Stato
ha
adoQato
una
normaJva
per
lo
sviluppo
e
la
crescita
del
Paese.
In
parJcolare
la
Sezione
IX
è
dedicata
alle
start-‐up
innovabve.
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
95
96. Cos’è
una
start
up
innovaJva?
• E’
una
società
di
capitali
di
diriQo
italiano,
cosJtuita
anche
in
forma
cooperaJva,
o
società
europea
avente
sede
fiscale
in
italia,
che
risponde
a
determinaJ
requisiJ
e
ha
come
oggeQo
sociale
esclusivo
o
prevalente:
l o
s v i l u p p o ,
l a
p r o d u z i o n e
e
l a
commercializzazione
di
prodoO
o
servizi
innovabvi
ad
alto
valore
tecnologico.
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
96
97. Definizione
di
spin-‐off
E’
una
impresa
operante
in
seQori
high-‐tech
cosJtuita
da
(almeno)
un
professore/
ricercatore
universitario
o
da
un
doQorando/contraista/studente,
che
abbia
effeQuato
aività
di
ricerca
pluriennale
su
un
tema
specifico,
oggeQo
di
creazione
dell’impresa
stessa.
Un’impresa
può
essere
qualificata
come
spin-‐off
qualora
ricorrano
contemporaneamente
le
seguenJ
3
condizioni:
• La
presenza
nella
compagine
societaria
di
almeno
una
persona
dipendente/non
dipendente
che
abbia
almeno
tre
anni
di
aività
di
ricerca
• L’avvio
di
una
aività
imprenditoriale
“no
profit”
• La
produzione
di
prodoi
e/o
tecnologie
e/o
servizi
high
tech
basaJ
su
risultaJ
fruQo
dell’aività
di
ricerca
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
97
98. Spin-off della ricerca
¨ Perché è importante
-
-
-
-
-
-
-
trasferimento tecnologico
realizzazione pratica delle attività di ricerca
incentivo all’imprenditorialità
si continua a fare ricerca (non ricerca di base)
finanziamento alla ricerca
ponte tra ricerca pubblica e innovazione industriale
sinergia con l’Ente dal quale è nato
Alto contenuto tecnologico Alto rischio
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
98
99. I
principali
elemenJ
caraQerizzanJ
le
imprese
spin-‐off
e
i
loro
modelli
di
business
-‐ La
compagine
dei
fondatori.
-‐ I
dirii
di
Proprietà
IntelleQuale
(PI).
-‐ Il
seQore
di
aività.
-‐ Le
moJvazioni
dei
soci
fondatori.
-‐
Il
ruolo
dell’EPR
di
origine.
-‐ Il
partner
industriale.
-‐ La
presenza
di
un
partner
finanziario.
-‐ La
natura
della
tecnologia
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
99
100. Tipologie
di
spin-‐off
• Spin-‐off
“cerJficate”
e
spin-‐off
“di
faQo”
• Spin-‐off
universitarie
e
spin-‐off
accademiche
(spin-‐off
partecipate
e
non)
• Spin-‐off
di
prodoQo/servizio
e
spin-‐off
di
consulenza
• Spin-‐off
dei
docenJ
struQuraJ
e
spin-‐off
dei
giovani
ricercatori
non
struQuraJ
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
100
101. Evoluzione
delle
imprese
spin-‐off
della
ricerca
pubblica
in
Italia
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
101
1970-‐1985
Scoperta
del
fenomeno
“in
silenzio
nel
soQoscala”
1986-‐1997
AcceQazione
dei
fenomeni
di
TT
e
prime
iniziaJve
spontanee
I
primi
tentaJvi
1998-‐2000
Entusiasmo
e
aspeQaJve
Nascita
dei
primi
UTT
L.297/1999
EffeQo
moda
ed
effeQo
imitazione
2001-‐2006
Processi
di
apprendimento
e
fornitura
dei
servizi
Privilegio
del
professore
Sperimentazione
di
diverse
formule
imprenditoriali
2007-‐2010
La
necessità
di
un
cambio
di
marcia:
il
salto
di
qualità
Necessità
di
avere
imprese
“star”
Scelte
strategiche
degli
UTT
Crescente
varietà
e
complessità
102. Perché
gli
spin-‐off
• Valorizzare
nel
senso
di
“portare
verso
l’applicazione”
i
risultaJ
della
ricerca
• Chiusura
del
gap
tra
ricerca
pubblica
e
innovazione
industriale
• Trasferimento
di
know-‐how
e
tecnologie
alle
PMI
• Creazione
di
nuovi
posJ
di
lavoro
• Accelerazione
di
processi
di
sviluppo
economico
su
base
locale
e
regionale
(vedasi
incubatori)
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
102
105.
Le
Jpiche
fasi
del
processo
di
invesJmento
di
un
Venture
Capitalist
Invesbmento
Il
processo
di
invesbmento
Ricerca
dei
target
potenziali
Selezione
delle
opportunità
Analisi
dei
deal
potenziali
Business
plan
e
valutazione
del
deal
Negoziazione
e
closing
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
105
106. Al
fine
di
evitare
il
cosiddeGo
“falso
negabvo”
si
consiglia
di:
Ø contaQare
l’invesJtore
via
e-‐mail
Ø inviare
un
documento
di
business
plan
che
sia:
Ø chiaro
e
perJnente
(l’ExecuJve
Summary
è
fondamentale
in
quanto
è
il
primo
elemento
esaminato
dagli
invesJtori
che,
spesso,
anche
in
base
al
suo
contenuto,
decidono
se
completare
o
meno
la
leQura
del
documento)
Ø sinteJco
(la
quanJtà
non
è
sinonimo
di
qualità)
Ø evitare
di
richiedere
un
Non
Disclosure
Agreement
sin
dal
primo
contaQo
Basta
una
presentazione
chiara
e
sinteJca
Screening
Il
processo
di
invesbmento
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
106
107. Screening
2
/
3
invesbmenb
100
proposte
di
invesbmento
60%
scartate
(quasi)
subito
25%
scartate
dopo
un’analisi
più
approfondita
10%
scartate
a
causa
del
BP
o
del
management
5%
sono
opportunità
interessanb
La
seleività
dell‘aività
del
Venture
Capital
comporta
un
rapporto
elevato
tra
iniziaJve
esaminate
ed
effeivi
invesJmenJ.
Source:
PraH’s
Guide
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
107
108. Nel
VC
solo
l’
1%
dei
business
plan
oiene
un
finanziamento
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
108
109. L‘analisi
approfondita
è
finalizzata
a
verificare:
Ø
la
qualità,
l‘esperienza
ed
il
track
record
dell’imprenditore
/
manager
Ø
le
caraQerisJche
del
business
oggeQo
d‘invesJmento
ü
grado
di
innovaJvità
e
difendibilità
del
vantaggio
compeJJvo
dato
dalla
tecnologia
ü
potenzialità
del
mercato
(dimensione
/
trend
/
prospeive
/
compeJtors)
ü
aree
di
rischio
e
passività
potenziali
ü
la
proprietà
intelleQuale
Ø
le
prospeive
economico
finanziarie
Verifiche
di
caraQere
analiJco
effeQuate
dal
Venture
Capitalist
volte
ad
idenJficare
le
caraQerisJche
e
le
potenzialità
del
target
Due
diligence
Il
processo
di
invesbmento
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
109
110. Criteri
di
selezione
1. CaraQerisJche
del
Management
Team
2. ProdoQo
e
mercato
di
desJnazione
3. Tecnologia
e
vantaggio
compeJJvo
4. Potenzialità
di
uscita
e
ritorni
aQesi
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
110
111. CaraQerisJche
del
Management
Team
• Esperienza
nel
seQore
• Capacità
imprenditoriali
(
track
record,
determinazione
nella
conduzione
del
progeQo,
ecc..)
Il
Team
è
l’elemento
di
maggiore
rilevanza
per
le
decisioni
di
invesJmento
Startup:
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
111
112. ProdoQo
e
Mercato
di
desJnazione
• L’azienda
deve
ambire
a
diventare
un
aGore
di
riferimento
nel
proprio
seGore
• Il
mercato
deve
essere
scalabile
a
livello
globale
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
112
113. Tecnologia
e
vantaggio
compeJJvo
La
tecnologia
cosJtuisce
una
delle
principali
fonJ
di
vantaggio
compeJJvo
per
le
startup:
• InnovaJvità
• Sostenibilità
• Difendibilità
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
113
114. 4.
Potenzialità
di
uscita
e
ritorni
aQesi
• IRR
(tasso
implicito
di
rendimento)
elevato:
circa
50%-‐100%
su
base
annua
• TempisJca
dell’uscita
adeguata
alla
durata
del
fondo
• Potenziali
acquirenJ
(numero
operatori
e
il
loro
posizionamento
sul
mercato)
Occorre
valutare:
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
114
115. La
due
diligence
• Si
traQa
di
un
processo
aQraverso
il
quale
l’operatore
finanziario
analizza
in
modo
approfondito
l’impresa
nel
suo
complesso
al
fine
di
decidere
se
effeQuare
o
meno
l’invesJmento
• Ha
come
obieivo
di
fare
emergere
eventuali
profili
di
rischio
e
punJ
di
debolezza
dell’azienda
target
• All’interno
del
processo
di
selezione
e
valutazione
si
colloca
tra
la
firma
del
termsheet
e
l’avvio
della
negoziazione
del
contraQo
di
invesJmento
• Viene
di
norma
realizzata
dal
fondo
con
il
supporto
di
consulenJ
esterni
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
115
116. Le
diverse
Jpologie
di
due
diligence
Due
diligence
tecnologica
Due
diligence
di
business
Due
diligence
contabile
Due
diligence
legale
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
116
117. Due Diligence tecnologica
Finalizzata
a
verificare
che
la
soluzione
di
prodoQo
e/o
il
servizio
ideato
e
sviluppato
dalla
società
e
su
cui
essa
ha
basato
le
proprie
aspeQaJve
di
crescita
sia
effeivamente
innovaJva
e
solida:
•
Principali
elemenJ
su
cui
si
concentra
l’approfondimento
sono:
•
esistenza,
solidità,
scadenza
e
copertura
geografica
della
proprietà
intelleQuale
esistente
(difendibilità)
•
probabilità
di
generazione
di
nuova
proprietà
intelleQuale
(difendibilità)
•
esistenza
di
dirii
di
terzi
verso
tale
soluzione
(es.
royalJes
su
brevei
di
riferimento)
•
solidità
e
scalabilità
dell’architeQura
tecnologica
su
cui
si
basa
il
prodoQo/servizio
•Piano
di
sviluppo
del
prodoQo
e
tempisJche
•aree
di
miglioramento
da
coprire
affinché
la
soluzione
possa
essere
commercializzata
e
Jme
to
market
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
117
118. Due Diligence di business
Finalizzata
a
verificare
che:
•
il
mercato
cui
è
desJnata
la
soluzione
di
prodoQo
e/o
il
servizio
ideato
e
sviluppato
dalla
società
sia
sufficientemente
ampio
e
potenzialmente
globale
potenzialmente
interessato
a
tale
prodoQo/servizio
non
presidiato
(numerosità
e
size
dei
compeJtor)
•
il
mercato
percepisca
il
prodoQo/servizio
come
detentore
di
un
vantaggio
compeJJvo
rispeQo
a
quanto
già
disponibile
•
il
modello
di
business
sia
coerente
con
gli
standard
di
mercato
o,
se
innovaJvo,
comunque
acceQabile
da
esso
•
esistano
players
di
dimensioni
rilevanJ
interessaJ
all’acquisto
di
tale
prodoQo/servizio
o
della
stessa
società
(exit)
•
il
piano
di
penetrazione
del
mercato
ipoJzzato
dal
management
sia
credibile
faibile
e
ben
schedulato
nel
tempo
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
118
119. Due Diligence contabile
•
Finalizzata
a
verificare
che
la
società:
dalla
data
della
sua
cosJtuzione,
abbia
adempiuto
nel
rispeQo
delle
normaJve
vigenJ
agli
obblighi
di
redazione
e
tenuta
di
una
documentazione
contabile
veriJera
e
correQa
e
presenJ,
alla
data
di
valutazione,
una
situazione
patrimoniale
non
criJca
•
L’output
è
rappresentato
da
una
relazione
deQagliata
da
cui
debbono
emergere
eventuali
profili
di
rischio
aQuali
e/o
prospeici
dovuJ
ad
inadempimenJ
•
ElemenJ
su
cui
si
concentra
l’approfondimento
sono:
processi
interni
di
tenuta
della
contabilità
analiJca
e
di
stesura
del
bilancio
d’esercizio
rispeQo
della
normaJva
fiscale
e
civilisJca
•
DocumenJ
oggeQo
di
analisi
sono
i
bilanci
degli
esercizi
precedenJ
e
della
contabilità
relaJva
all’esercizio
in
corso
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
119
120. Due Diligence legale
•
Finalizzata
a
verificare
che:
la
società
sia
stata
regolarmente
cosJtuita
e
iscriQa
nei
pubblici
registri
non
insistano
sulla
società
controversie
di
natura
legale
pendenJ
che
il
business
della
società
sia
legale
e
che
non
abbia
implicazioni
in
termini
di
tutela
della
privacy
che
le
modalità
secondo
le
quali
la
società
ha
gesJto
in
passato
i
propri
adempimenJ
di
natura
legale
non
rappresenJno
né
nell’immediato
né
per
il
futuro
faQori
di
rischio
rilevanJ
che
la
privacy
dei
soggei
che
lavorano
nella
società
o
che
con
essa
intraQengono
relazioni
di
natura
commerciale
o
professionale
sia
tutelata
che
i
contrai
soQoscrii
dalla
società
sia
in
veste
di
proponente
che
di
acceQante
siano
validi
e
corrispondenJ
ai
deQami
di
legge
che
lo
statuto
della
società
ed
i
pai
tra
i
soci
non
impediscano
o
comunque
vincolino
l’ingresso
di
un
socio
di
capitali
e
consentano
la
libera
circolazione
delle
quote
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
120
121. La
bpica
documentazione
contraGuale
Ø LeQera
d’intenJ
Ø Accordo
di
invesJmento
Ø PaQo
parasociale
Ø Statuto
Disciplinano:
Ø Le
condizioni
dell’invesJmento
Ø La
vita
dell’azienda
(governance)
Ø L’uscita
dell’invesJtore
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
121
122. La
leGera
d’intenb
(1)
Ø La
leQera
di
intenJ
o
memorandum
of
understandings
o
term
sheet
è
normalmente
il
primo
documento
formale
scambiato
tra
le
parb.
Il
“nomen
iuris”
non
vale
tuQavia
da
solo
a
connotare
l’aQo
come
effeiva
leQera
di
intenJ.
Ø In
funzione
del
contenuto,
sarà
dunque
possibile
ricostruire
l’effeiva
volontà
negoziale
delle
parJ,
che
quindi
potrà
risultare
avere
voluto
esprimere:
Ø (i)
l’effeivo
mero
intento
di
procedere
alla
negoziazione,
fissando
taluni
principi
di
sostanza
e/o
di
procedura;
Ø (ii)
un
contraQo
preliminare.
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
122
123. La
leGera
d’intenb
(2)
Contenub
bpici
di
una
leGera
di
intenb:
Ø indicazione
dei
termini
essenziali
dell’operazione
(modalità
e
termini
dell’invesJmento
del
fondo
di
venture
capital,
valutazione,
condizioni
per
il
perfezionamento
dell’operazione,
termini
della
governance
successiva
all’invesJmento
ecc.);
Ø indicazione
delle
modalità
procedurali
e
della
tempisJca
della
negoziazione;
Ø vincolo
di
confidenzialità
in
merito
alle
informazioni
da
scambiarsi;
Ø vincolo
di
esclusività
in
merito
alla
negoziazione
da
condursi;
Ø riparJzione
dei
cosJ
di
due
diligence
e
eventuali
penalità.
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
123
124. I
pai
parasociali
•
ContraQo
tra
soci,
accessorio
rispeQo
allo
statuto
della
società,
che
regola
l’esercizio
di
reciproci
dirii
ed
obblighi
•
Efficacia
obbligatoria
dei
pai
che,
a
differenza
dello
statuto,
non
sono
opponibili
nè
alla
società
nè
ai
terzi
•
Limitazione
temporale
dei
pai
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
124
125. Il
paGo
parasociale
(1)
ContenuJ
Jpici
di
un
paQo
parasociale:
Ø criteri
di
designazione
degli
organi
sociali
(numero
amministratori
e
sindaci
nominaJ
dal
fondo);
Ø materie
speciali
in
assemblea
per
le
quali
è
necessario
il
voto
favorevole
del
fondo
(trasformazione,
fusione,
scissione,
aumenJ
di
capitale,
modifiche
statuto;
Ø materie
speciali
in
consiglio
di
amministrazione
soggeQe
a
veto
degli
amministratori
del
fondo;
Ø incarichi
di
collaborazione
e
impegni
di
non
concorrenza
dei
soci
fondatori;
Ø condivisione
del
business
plan.
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
125
126. Il
paGo
parasociale
(2)
Ø impegni
di
lock
up
(divieto
di
alienazione)
per
i
soci
fondatori
per
tuQo
il
periodo
di
durata
del
paQo
(5
anni
se
target
è
S.p.A.,
anche
oltre
se
S.r.l);
Ø diriQo
di
trascinamento
da
parte
del
fondo
per
la
vendita
del
100%
del
capitale
di
target
(cd.
diriQo
di
drag
along),
incondizionato
o
a
certe
condizioni
di
prezzo
o
di
molJplicatore
di
parametri
reddituali;
Ø diriQo
di
seguito
da
parte
di
alcuni
soci
nel
caso
in
cui
altri
soci
cedano
la
propria
partecipazione
nella
target
(cd.
diriQo
di
co-‐vendita
o
di
tag
along);
Ø altre
paQuizioni
relaJve
all’exit
del
fondo
dall’invesJmento
(mandato
ad
advisor,
quotazione
in
borsa);
Ø durata:
5
anni
se
S.p.A.,
anche
oltre
(7
anni
Jpicamente)
se
S.r.l.
15/12/14
De
Leo
Francesca
2014
126