Docente:
Ruggero Poi
Argomenti:
-innovazione nell’apprendimento: il principio d’interesse. Dal metodo montessori alla psicologia positivista di Mihaly Csikszentmihalyi, psicologo della Chicago University.
-i luoghi dell’apprendimento di oggi e relative criticità: tra spazi formali e spazi informali
-cos’è edutainment?
-simulazione di un’azione di edutainment
-considerazioni finali
11. la struttura della scuola e i suoi presupposti teorici sono stati definiti durante
l’illuminismo e messi in atto all’inizio della grande rivoluzione industriale, circa duecento
anni fa, ispirandosi a un modo di intendere i rapporti sociali, l’apprendimento, la cultura e la
comunicazioni che oggi non è più alla base della nostra civiltà.
12. Tutto ciò che è umano tende al cambiamento e al progresso, i contesti
formativi non fanno eccezione.
Tuttavia nell’ambito educativo la scuola tradizionale rimane ancorata a
modelli e soluzioni che non favoriscono l’adattamento al contesto
attuale né allo sviluppo di competenze e abilità che permettano agli
individui e alla comunità di progredire al livello umano, sociale, culturale e
politico.
13. Lo Stato nazionale, grazie alla scuola per come la conosciamo,
ad oggi obbliga circa 10.000.000 di persone solo in Italia a
passare la loro giornata in luoghi avulsi dal contatto con la
realtà, impegnati a svolgere attività poco soddisfacenti, in
contesti competitivi e stressanti. E mentre sembra che molti
miglioramenti siano avvenuti in molti settori industriali, la
scuola industrializzata fatica a migliorare, innovarsi,
trasformarsi e trasformare la società.
19. Uno dei fattori che più influenza la mancanza di innovazione nel settore scolastico è
l’immobilismo di fatto che il governo esercita sull’organizzazione e la gestione delle
scuole di ogni ordine e grado, spendendo circa il 5% del PIL per produrre
un’istituzione totale che ha il merito di pagare molti stipendi, ma il demerito di
costare troppo e di generare insoddisfazione e assenza di stimoli sia nei docenti
che negli studenti.
20. Inoltre i risultati ottenuti sono
considerati scarsi da tutte le più
importanti agenzie internazionali,
misurando l’alto tasso di assenze
tra i docenti, l’alto tasso di
abbandono scolastico alle medie
e alle superiori tra i figli delle
classi meno abbienti, i
generalmente bassi risultati negli
esami e nei test standardizzati, la
bassa percentuale di laureati
(l’Italia è ultima in Europa per
numero di uomini laureati e per
diffusione della cultura
scientifica),in definitiva le nuove
generazioni vanno a scuola di più
per non imparare a sufficienza e
ritrovarsi inoltre con un bagaglio
esperienziale ed emotivo
depauperato.
22. Gli attuali sistemi di istruzione sono dotati di una propria
serie di ipotesi e di obiettivi. È importante per noi tenere a
mente che questi sistemi non sono però
permanenti o inevitabili. Sono cambiati in passato e
senza dubbio possono cambiare di nuovo in futuro.
23. L’educazione, per come è concepita di norma,
raramente coinvolge i bambini in processi
autenticamente interattivi.
In che modo i bambini sono attivamente impegnati nei
processi di apprendimento della propria vita?
I curricula sembrano interessati di più a fornire un
contenuto astratto e a dare informazioni,
piuttosto che richiedere un impegno significativo e
complessivo.
24. Una delle caratteristiche dei piani di studio
convenzionali è il fatto che le idee sono confinate
in compartimenti stagni.
Eppure non è chiaro quali siano i vantaggi di tali
compartimenti stagni.
26. La bellezza e la potenza di un approccio critico risiede
nel fatto che possiamo essere scettici ed indagare
su ogni area della nostra vita.
27. Un bambino può indagare il mondo naturale e il
mondo sociale, può studiare la psiche e conoscerne le
relazioni in tutta la loro complessità
28. Montessori credeva fermamente che tutti i bambini
preferissero naturalmente imparare in un ambiente
organizzato, che permettesse un elevato livello di
scelta, di controllo e autonomia. Un ambiente dove i
bambini non sono distratti da ricompense
estrinseche e punizioni, che alterano soltanto le loro
preferenze.
29. Perché un clima di cooperazione possa esistere ci
deve essere un rapporto basato sulla
responsabilità reciproca e il dialogo. E’ inizialmente
più difficile per l'insegnante, che deve rinunciare alla sua
posizione dominante, ma i vantaggi sono molti.
31. • Apprendimento continuo: è un apprendimento che vede il
soggetto impegnato lungo tutto l’arco della vita;
32. • Apprendimento formale: è un apprendimento che ha luogo in un
contesto educativo o formativo formale, e che normalmente porta al
conseguimento di una qualche qualifica;
33. • Apprendimento non-formale: è un apprendimento strutturato e
organizzato, che tuttavia non conduce al conseguimento di alcuna
qualifica;
34. • Apprendimento informale: è un apprendimento non
necessariamente intenzionale che ha luogo in ambito
familiare, nella vita sociale o civica.
36. teorie dell’apprendimento
La teoria di Gardner data agli anni Ottanta e ha conosciuto approfondimenti e sviluppi fino ai giorni nostri. Lo studioso
individua particolari intelligenze presenti negli individui.
Sebbene ogni individuo le possiede tutte alcune sono più spiccate. A determinare questa distribuzione sono la genetica e il
background culturale.
37. l'intelligenza disciplinare.
non si intende la disciplina in senso tradizionale, ma la capacità di metodo.
Per quanto riguarda i bambini ciò che si rivela importante è la capacità di acquisire abitudini che permettano
padronanza
loro costanti progressi nella di un'abilità: disegnano all'infinito lo stesso oggetto per
appropriarsi della tecnica e della struttura intima connessa con quella pratica, eseguono ripetutamente un certo ritmo per
divenirne pienamente padroni.
38. intelligenza sintetica.
scopo
sviluppare la capacità di avere uno e aiutarli a sapersi concentrare su ciò che vogliono
ottenere.
Uno scopo è sempre una scelta e la decisione di una direzione da prendere escludendo il resto.
39. l'intelligenza creativa.
tenere sempre viva la sensibilità del bambino e la sua voglia di esplorare.
in passato l'educazione si muoveva sull'idea di 'modellare' il bambino secondo percorsi lineari e rigidi.
Ora appare a tutti importante lasciare che il bambino compia il suo percorso,
40. l'intelligenza rispettosa.
Quando il bambino entra nella scuola o in un museo non è solo 'apprendista' (disponibile cioè ad apprendere), ma è
anche, in specifico, apprendista di comunità.
un tempo l’interazione ristretta tra persone produceva una mente monoculturale ( un gruppo di 150 persone circa)
poiché si faceva riferimento ad un habitat culturale specifico, costituito da specifici significati e pratiche.
41. l'intelligenza etica
Il principio della classe come comunità, la costruzione di un pensiero solidale, il lavoro di piccolo gruppo (in cui i
rapporti sono faccia a faccia, in cui ognuno impara a tenere conto dell'altro ed in cui ognuno scopre che coesistono
punti di vista diversi ed abilità diverse) sono strumenti efficaci della scuola per educare all'empatia.
L’intelligenza empatica permette di comprendere l’altro con maggiore facilità.
L'educazione alla pace si propone, in questo senso, come uno dei momenti più alti della lezione
montessoriana come rispetto e difesa del bambino e dell'uomo. È essenzialmente ricavabile da qui anche
l'intelligenza etica. Per Maria Montessori è soprattutto etico mettere al posto giusto il bambino nella
società, offrendogli le garanzie di partenza per poter guardare con fiducia al futuro.
43. Il cuore della teoria è che non tutti imparano allo stesso modo.
Kolb suggerisce che ognuno di noi ha uno stile di apprendimento
preferito
( o una combinazione di stili)
un aggancio a ciascuno stile
Per Kolb l’apprendimento è un processo sociale che non consiste solamente nell’assimilazione di informazioni grazie
ad una serie di istruzioni, ma è intimamente connesso a ciò che gli individui portano nella situazione di apprendimento dalle loro
esperienze pregresse, da altre sfere della loro vita e dal modo in cui reagiscono di fronte a nuove informazionisituazioni. In un
contesto museale ciò che conta non è solo la conoscenza acquisita durante la visita, ma anche il modo in cui
essi si accostano a questa esperienza e lo stile con cui apprendono.
44. 1) sognatori: l’esperienza concreta e l’osservazione riflessiva.
Il loro maggiore punto di forza risiede nell’abilità immaginativa e nella consapevolezza dei significati e dei
valori. Sono in grado di vedere situazioni concrete da prospettive diverse. La comprensione emerge
dall’osservazione piuttosto che dall’azione. I sognatori sono particolarmente abili nelle situazioni che richiedono la
generazione di idee e di possibilità multiple, quali ad esempio le sessioni di “brainstorming”. Sono interessati agli altri,
fantasiosi e consapevoli dei propri sentimenti.
Dal punto di vista didattico, ama trovare relazioni tra quanto appreso e la propria esperienza personale.
Gli interessa trovare risposte ai propri “perchè?
2) ponderatori: concettualizzazione astratta e all’osservazione riflessiva. La loro forza consiste nella
capacità di assimilare una quantità notevole di informazioni, di sottoporle al ragionamento e all’analisi e di
giungere a una comprensione coerente. Sono meno interessati alle persone e più concentrati sulle idee e i
concetti astratti. Le idee vengono valutate in base alla loro solidità logica e alla loro precisione che non al loro
valore pratico.
Individua l’esperto come figura di riferimento in ottica di apprendimento.
3) decisori: concettualizzazione astratta e alla sperimentazione attiva. La loro forza risiede nell’abilità a
risolvere problemi, a prendere decisioni e a dare alle idee un’applicazione concreta. I decisori riescono
meglio nei contesti in cui è necessario individuare un’unica risposta o soluzione. I decisori tendono a essere
meno emotivi nel momento in cui apprendono. Preferiscono applicarsi a problemi e compiti tecnici piuttosto che a
questioni sociale e interpersonali.
Dal punto di vista didattico, va incoraggiato alla scoperta indipendente, incoraggiandone intuizione e creatività. Partecipa attivamente
all’apprendimento. Ama rispondere a domande del tipo “Quali saranno le conseguenze di quest’azione?”
4) pragmatici: esperienza attiva e concreta. La loro forza consiste nel fare le cose, nel realizzare i progetti e
nel lasciarsi coinvolgere in nuove esperienze. I pragmatici sono generalmente a loro agio con gli altri, ma in situazione di
apprendimento possono apparire impazienti e aggressivi.
Impara per prove ed errori, ed ama un ambiente in cui l’errore non viene sanzionato.
45. FAI, Castello di Masino, laboratori del castello di Masino laboratorio teatralizzato La Storia al
Presente
46. FAI, laboratori del castello di Masino e Associazionedidee laboratorio Architetture al Castello
49. Un castello di giochi
un palloncino
due stuzzicadenti da spiedino
due cannucce
quattro tappi uguali di plastica,
bucati al centro
lo scotch
le forbici
un elastico
un rettangolo in cartone
+ una strisciolina di cartone
1| Taglia una cannuccia
in due parti uguali e
attaccale al cartoncino
con lo scotch.
2| Inserisci gli
stuzzicadenti nelle
cannucce.
3| Fissa i quattro
tappi alle estremità degli
stuzzicadenti: ecco, la
tua macchina ha le ruote!
4| Costruisci un
ponticello con la
strisciolina di cartone e
fissalo alla macchina.
5| Lega il palloncino
alla seconda cannuccia
con l’elastico in modo
che l’aria non passi,
e fissala al cartone e
al cartoncino: ecco il
motore!
6| Soffia nel FAI, Castello di Masino, laboratori del castello di Masino laboratorio di costruzione Un castello
palloncino
e.. buona corsa! Giochi
di
Laboratorio a cura di Associazionedidee
50. DUE GIORNI DI FORMAZIONE PER GLI INSEGNANTI ORGANIZZATI DAL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL
CASTELLO DI RIVOLI, IL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL CASTELLO DI MASINO (FONDO
AMBIENTE ITALIANO) E IL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL MUSEO DEL LOUVRE...
SABATO 15 SETTEMBRE 2012: FORMAZIONE PER GLI INSEGNANTI AL CASTELLO DI RIVOLI: (RIVOLI, FAI, LOUVRE)
DOMENICA 16 SETTEMBRE 2012: PRESSO IL CASTELLO DI MASINO, AZIONE EVENTO APERTA A TUTTI, CON IL PROGETTO ABITANTI A CURA DEL CASTELLO DI RIVOLI.
ALLA PRESENZA DEL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL LOUVRE FIRMA DELLA CONVENZIONE TRA IL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL CASTELLO DI RIVOLI E IL
FAI, CASTELLO DI MASINO.
52. "Nel 1950 la risposta a [quanto buone sono le scuole della
nazione] era: Non molto, ma sta migliorando.
Oggi, la risposta è: Non molto buona e sta peggiorando "
53. Le risorse umane sono come le risorse naturali; giacciono spesso in
profondità. Devi andare a cercarle, non si presentano in superficie. Bisogna creare le
condizioni per permettere ad esse di manifestarsi. E ci si può immaginare che è
l'educazione il contesto dove ciò accade.
54. Dobbiamo passare da un modello industriale dell’educazione, cioè un modello di produzione, basato
sulla linearità, sul conformismo e sulla segmentazione delle persone, ad uno basato sui principi dell’agricoltura.
Dobbiamo riconoscere che lo sviluppo dell’essere umano non è un processo meccanico, bensì è
un processo organico.
E non si può predire il risultato finale dello sviluppo umano; tutto quel che possiamo fare, come un
agricoltore, è creare le condizioni entro le quali cominceranno a crescere e svilupparsi.
Ken Robinson
University of Warwick
55. La crisi mondiale è molto complessa. Un fronte riguarda le risorse naturali del pianeta, ma
un altro, altrettanto grave, va affrontato con la stessa urgenza.
Parliamo dello spreco delle risorse umane: dobbiamo imparare a preservare e valorizzare
questo potenziale, quest’energia rinnovabile
"I dogmi del tranquillo passato sono inadeguati al burrascoso
presente. La situazione è irta di difficoltà e dobbiamo essere
all'altezza con la situazione. Poiché il caso è nuovo, dobbiamo
pensare in modo nuovo ed agire in modo nuovo. Dobbiamo
emancipare noi stessi e così salveremo il nostro Paese.”
Abraham Lincoln,dicembre del 1862 al secondo incontro annuale del Congresso.
56. “emanciparsi”
Significa che ci sono delle idee alle quali siamo assoggettati, che semplicemente diamo per
scontate come ordine naturale delle cose. E molte delle nostre idee sono state formate
non per far fronte alle circostanze di questo secolo, ma per far fronte alle circostanze dei
secoli precedenti.
Le nostre menti sono ancora ipnotizzate da esse. Dobbiamo liberare noi stessi da alcune di queste
idee. Questo è più facile a dirsi che a farsi.
È molto difficile rendersi conto di ciò che diamo per scontato.
E la ragione è appunto che lo diamo per scontato.
57. le comunità umane si reggono sulla diversità dei talenti,non su una singola concezione di abilità.
- sostenibilità: valorizzare le energie e le risorse dell’uomo
58. Ken Robinson, è una figura riconosciuta a livello
internazionale per lo sviluppo di formazione, creatività e
innovazione. Egli è anche uno dei relatori principali del
mondo con un profondo impatto sul pubblico. I video delle
sue famose ted conference sono stati visti da circa 200
milioni di persone in oltre 150 paesi. E’ consulente
governativo per molti stati rispetto allo sviluppo culturale
ed educativo.
60. Charles Leadbeater, che ha curato nel 2010 per CISCO Systems Inc.,
una ricerca condotta in Asia, Africa e America, che ha portato alla
pubblicazione del libro bianco, Learning From Extreams, calcola che
entro i prossimi 50 anni il mondo occidentale vivrà la più grande
crisi dei sistemi educativi della sua storia, principalmente perché
non si riesce a raggiungere e motivare con successo la maggior
parte della popolazione, dimostrando che la mancanza di risultati,
basse aspirazioni culturali e disinvestimento economico nei
processi educativi, porteranno ad una sempre maggiore
resistenza alle proposte formative formali e tradizionali.
61. Tuttavia, già oggi, in tutto il mondo si assiste alla genesi di 4 strategie di successo che, se
accolte e diffuse, permetteranno ai sistemi educativi di rinascere e portare nuovo
benessere alla comunità.
apprendimento apprendimento
formale informale
innovazione INTEGRARE
MIGLIORARE
di mantenimento
innovazione TRANSFORMARE
REINVENTARE
dirompente
Charles Leadbeater autore di “ The Rise of the Social Entrepreneur”, “We Think:
Mass Innovation not Mass Production”, and” What’s Next: 21 Ideas for 21st Century
Education”.
Annika Wong is an Oxford University graduate and researcher.
62. ! migliorare scuole attraverso: servizi, insegnanti e dirigenti
apprendimento apprendimento
formale informale
innovazione INTEGRARE
MIGLIORARE
di mantenimento
innovazione TRANSFORMARE
REINVENTARE
dirompente
La prima prevede l’implementazione dei sistemi scolastici tradizionali
ridefinendo i criteri di selezione e formazione continua del personale,
attraendo persone degne e illuminate, motivate a lavorare per il progresso
sociale e umano dei membri della propria comunità, in ambienti scolastici ben
provvisti di strumenti e materiali educativi. Però migliorare la scuola non sarà
sufficiente a risolvere la richiesta di conoscenza, istruzione e apprendimento
della società in cui viviamo.
63. !! Reinventare scuole per un’educazione più adeguata alle domande del nostro tempo
apprendimento apprendimento
formale informale
innovazione INTEGRARE
MIGLIORARE
di mantenimento
innovazione TRANSFORMARE
REINVENTARE
dirompente
Una seconda strategia cercherà di reinventare la scuola, insegnando
vecchie e nuove competenze in modo nuovo e stimolante, in contesti
differenti da quelli a cui siamo abituati. In U.S.A., Brasile e Svezia molte
scuole usano strumenti e metodi che permettono di rendere personalizzato,
collaborativo e creativo, centrato sul problem-solving, l’apprendimento.
64. ! integrare la scuola con il lavoro di famiglie e comunità
apprendimento apprendimento
formale informale
innovazione INTEGRARE
MIGLIORARE
di mantenimento
innovazione TRANSFORMARE
REINVENTARE
dirompente
per cambiare in meglio la situazione della scuola
dovremo anche supportare le famiglie e i gruppi
che si occupano dei bambini, delle bambine e delle
giovani generazioni, diffondendo una cultura
dell’apprendimento e della gioia di imparare,
insieme alla consapevolezza che ognuno di noi si
può realizzare attraverso il percorso di studi,
mettendosi al servizio della propria comunità. Le
persone sono pronte a crescere ma bisognerà
supportarle con forza e costanza.
65. !! Trasformare l’apprendimento rendendolo accessibile in forme radicalmente nuove
apprendimento apprendimento
formale informale
innovazione INTEGRARE
MIGLIORARE
di mantenimento
innovazione TRANSFORMARE
REINVENTARE
dirompente
Se sapremo svolgere con efficacia queste tre strategie, allora potremo accedere alla quarta:
trasformare il concetto stesso di scuola, e insieme quelli di luogo, tempi e modi
dell’apprendimento. La scuola sarà una questione vitale, attraente per ognuno, produttiva
e rilevante, di forte impatto sulla vita quotidiana, basata su rapporti tra pari piuttosto che su
rapporti asimettrici e formali, in cui gli spazi per apprendere colonizzano tutta la città e
anche la campagna e i luoghi produttivi, uscendo dalle mura della scuola attuale.
Inizieremo a imparare dalle sfide dei problemi della vita e smetteremo di seguire lezioni
curricolari perché un governante ha stabilito il programma della nostra classe. E valuteremo il
successo di questo nuovo corso educativo dal fatto che la conoscenza che avremo
acquisito ci migliorerà la vita, perché ci servirà per progredire come esseri umani, aiutando
gli altri e la nostra comunità nel compito di realizzare le proprie potenzialità umane, e non
per ottenere un buon voto in un esame o un titolo di studio per andare a lavorare come
dirigente per una multinazionale.
67. • Attirare Non Spingere
• Imparare attraverso
• Imparare come gioco
• Apprendimento come Problem Solving
• Molti posti per l'apprendimento
• Imparare senza insegnanti
• Imparare dai Pari
• Apprendimento come produzione
• Vecchie e nuove tecnologie per l'apprendimento
68. La nostra speranza per il futuro è quella di adottare una nuova idea di ecologia umana, nella
quale cominciare a ricostruire la nostra concezione della ricchezza delle capacità umane.
Il nostro sistema educativo ha sfruttato le nostre teste come noi abbiamo sfruttato la
terra: per strapparle una particolare risorsa.
E per il futuro non ci servirà.
Dobbiamo ripensare i principi fondamentali sui quali educhiamo i nostri figli.