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laboratori dal basso
• ruggero poi
• premessa da “l’abc del leggere”
SCUOLA 1.0
la scuola tradizionale è arrivata al punto in cui non riesce più a produrre:
eccellenza cognitiva
atteggiamenti sociali positivi
impegno ideale in creatività e cultura
• perché?
la struttura della scuola e i suoi presupposti teorici sono stati definiti durante
l’illuminismo e messi in atto all’inizio della grande rivoluzione industriale, circa duecento
anni fa, ispirandosi a un modo di intendere i rapporti sociali, l’apprendimento, la cultura e la
comunicazioni che oggi non è più alla base della nostra civiltà.
Tutto ciò che è umano tende al cambiamento e al progresso, i contesti
formativi non fanno eccezione.
Tuttavia nell’ambito educativo la scuola tradizionale rimane ancorata a
modelli e soluzioni che non favoriscono l’adattamento al contesto
attuale né allo sviluppo di competenze e abilità che permettano agli
individui e alla comunità di progredire al livello umano, sociale, culturale e
politico.
Lo Stato nazionale, grazie alla scuola per come la conosciamo,
ad oggi obbliga circa 10.000.000 di persone solo in Italia a
passare la loro giornata in luoghi avulsi dal contatto con la
realtà, impegnati a svolgere attività poco soddisfacenti, in
contesti competitivi e stressanti. E mentre sembra che molti
miglioramenti siano avvenuti in molti settori industriali, la
scuola industrializzata fatica a migliorare, innovarsi,
trasformarsi e trasformare la società.
controllare l’immobilità
siamo passati da questo
a questo
• prima lettura
Uno dei fattori che più influenza la mancanza di innovazione nel settore scolastico è
l’immobilismo di fatto che il governo esercita sull’organizzazione e la gestione delle
scuole di ogni ordine e grado, spendendo circa il 5% del PIL per produrre
un’istituzione totale che ha il merito di pagare molti stipendi, ma il demerito di
costare troppo e di generare insoddisfazione e assenza di stimoli sia nei docenti
che negli studenti.
Inoltre i risultati ottenuti sono
considerati scarsi da tutte le più
importanti agenzie internazionali,
misurando l’alto tasso di assenze
tra i docenti, l’alto tasso di
abbandono scolastico alle medie
e alle superiori tra i figli delle
classi meno abbienti, i
generalmente bassi risultati negli
esami e nei test standardizzati, la
bassa percentuale di laureati
(l’Italia è ultima in Europa per
numero di uomini laureati e per
diffusione della cultura
scientifica),in definitiva le nuove
generazioni vanno a scuola di più
per non imparare a sufficienza e
ritrovarsi inoltre con un bagaglio
esperienziale ed emotivo
depauperato.
• seconda lettura
Gli attuali sistemi di istruzione sono dotati di una propria
serie di ipotesi e di obiettivi. È importante per noi tenere a
      mente che questi sistemi non sono però
   permanenti o inevitabili. Sono cambiati in passato e
  senza dubbio possono cambiare di nuovo in futuro.
L’educazione, per come è concepita di norma,
raramente coinvolge i bambini in processi
autenticamente interattivi.
 In che modo i bambini sono attivamente impegnati nei
processi di apprendimento della propria vita?

 I curricula sembrano interessati di più a fornire un
contenuto astratto e a dare informazioni,
piuttosto che richiedere un impegno significativo e
complessivo.
Una delle caratteristiche dei piani di studio
convenzionali è il fatto che le idee sono confinate
                in compartimenti stagni.
 Eppure non è chiaro quali siano i vantaggi di tali
                  compartimenti stagni.
è 'apprendimento' solo un consumo passivo di messaggi e
                     informazioni?
La bellezza e la potenza di un approccio critico risiede
nel fatto che possiamo essere scettici ed indagare
               su ogni area della nostra vita.
Un bambino può indagare il mondo naturale e il
mondo sociale, può studiare la psiche e conoscerne le
      relazioni in tutta la loro complessità
Montessori credeva fermamente che tutti i bambini
preferissero naturalmente imparare in un ambiente
 organizzato, che permettesse un elevato livello di
scelta, di controllo e autonomia. Un ambiente dove i
    bambini non sono distratti da ricompense
 estrinseche e punizioni, che alterano soltanto le loro
                      preferenze.
Perché un clima di cooperazione possa esistere ci
         deve essere un rapporto basato sulla
responsabilità reciproca e il dialogo. E’ inizialmente
  più difficile per l'insegnante, che deve rinunciare alla sua
       posizione dominante, ma i vantaggi sono molti.
•   le “formule” dell’apprendimento
• Apprendimento continuo: è un apprendimento che vede il
soggetto impegnato lungo tutto l’arco della vita;
• Apprendimento formale: è un apprendimento che ha luogo in un
contesto educativo o formativo formale, e che normalmente porta al
conseguimento di una qualche qualifica;
• Apprendimento non-formale: è un apprendimento strutturato e
organizzato, che tuttavia non conduce al conseguimento di alcuna
qualifica;
• Apprendimento informale: è un apprendimento non
necessariamente intenzionale che ha luogo in ambito
familiare, nella vita sociale o civica.
Howard Gardner
teorie dell’apprendimento




La teoria di Gardner data agli anni Ottanta e ha conosciuto approfondimenti e sviluppi fino ai giorni nostri. Lo studioso
                              individua particolari intelligenze presenti negli individui.
Sebbene ogni individuo le possiede tutte alcune sono più spiccate. A determinare questa distribuzione sono la genetica e il
                                                  background culturale.
l'intelligenza   disciplinare.




               non si intende la disciplina in senso tradizionale, ma la capacità di metodo.




Per quanto riguarda i bambini ciò che si rivela importante è la capacità di acquisire   abitudini che permettano
                            padronanza
loro costanti progressi nella                               di un'abilità: disegnano all'infinito lo stesso oggetto per
appropriarsi della tecnica e della struttura intima connessa con quella pratica, eseguono ripetutamente un certo ritmo per
divenirne pienamente padroni.
intelligenza   sintetica.




                                 scopo
sviluppare la capacità di avere uno              e aiutarli a sapersi concentrare su ciò che vogliono
ottenere.
Uno scopo è sempre una scelta e la decisione di una direzione da prendere escludendo il resto.
l'intelligenza   creativa.




tenere sempre viva la sensibilità del bambino e la sua voglia di   esplorare.
in passato l'educazione si muoveva sull'idea di 'modellare' il bambino secondo percorsi lineari e rigidi.
Ora appare a tutti importante lasciare che il bambino compia il suo percorso,
l'intelligenza   rispettosa.




 Quando il bambino entra nella scuola o in un museo non è solo 'apprendista' (disponibile cioè ad apprendere), ma è
 anche, in specifico, apprendista di comunità.


un tempo l’interazione ristretta tra persone produceva una mente monoculturale ( un gruppo di 150 persone circa)
poiché si faceva riferimento ad un habitat culturale specifico, costituito da specifici significati e pratiche.
l'intelligenza   etica


Il principio della classe come comunità, la costruzione di un pensiero solidale, il lavoro di piccolo gruppo (in cui i
rapporti sono faccia a faccia, in cui ognuno impara a tenere conto dell'altro ed in cui ognuno scopre che coesistono
punti di vista diversi ed abilità diverse) sono strumenti efficaci della scuola per educare all'empatia.

L’intelligenza empatica permette di comprendere l’altro con maggiore facilità.
 L'educazione alla pace si propone, in questo senso, come uno dei momenti più alti della lezione
montessoriana come rispetto e difesa del bambino e dell'uomo. È essenzialmente ricavabile da qui anche
l'intelligenza etica. Per Maria Montessori è soprattutto etico mettere al posto giusto il bambino nella
società, offrendogli le garanzie di partenza per poter guardare con fiducia al futuro.
David Kolb
Il cuore della teoria è che non   tutti imparano allo stesso modo.

Kolb suggerisce che ognuno di noi           ha uno stile di apprendimento
preferito
( o una combinazione di stili)




un aggancio a ciascuno stile

Per Kolb l’apprendimento è un processo sociale che non consiste solamente nell’assimilazione di informazioni grazie
ad una serie di istruzioni, ma è intimamente connesso a ciò che gli individui portano nella situazione di apprendimento dalle loro
 esperienze pregresse, da altre sfere della loro vita e dal modo in cui reagiscono di fronte a nuove informazionisituazioni. In un
contesto museale ciò che conta non è solo la conoscenza acquisita durante la visita, ma anche il modo in cui
                        essi si accostano a questa esperienza e lo stile con cui apprendono.
1) sognatori: l’esperienza concreta e l’osservazione riflessiva.
 Il loro maggiore punto di forza risiede nell’abilità immaginativa e nella consapevolezza dei significati e dei
valori. Sono in grado di vedere situazioni concrete da prospettive diverse. La comprensione emerge
dall’osservazione piuttosto che dall’azione. I sognatori sono particolarmente abili nelle situazioni che richiedono la
generazione di idee e di possibilità multiple, quali ad esempio le sessioni di “brainstorming”. Sono interessati agli altri,
fantasiosi e consapevoli dei propri sentimenti.
Dal punto di vista didattico, ama trovare relazioni tra quanto appreso e la propria esperienza personale.
Gli interessa trovare risposte ai propri “perchè?




2) ponderatori: concettualizzazione astratta e all’osservazione riflessiva. La loro forza consiste nella
capacità di assimilare una quantità notevole di informazioni, di sottoporle al ragionamento e all’analisi e di
giungere a una comprensione coerente. Sono meno interessati alle persone e più concentrati sulle idee e i
concetti astratti. Le idee vengono valutate in base alla loro solidità logica e alla loro precisione che non al loro
valore pratico.
Individua l’esperto come figura di riferimento in ottica di apprendimento.


3) decisori: concettualizzazione astratta e alla sperimentazione attiva. La loro forza risiede nell’abilità a
risolvere problemi, a prendere decisioni e a dare alle idee un’applicazione concreta. I decisori riescono
meglio nei contesti in cui è necessario individuare un’unica risposta o soluzione. I decisori tendono a essere
meno emotivi nel momento in cui apprendono. Preferiscono applicarsi a problemi e compiti tecnici piuttosto che a
questioni sociale e interpersonali.
Dal punto di vista didattico, va incoraggiato alla scoperta indipendente, incoraggiandone intuizione e creatività. Partecipa attivamente
all’apprendimento. Ama rispondere a domande del tipo “Quali saranno le conseguenze di quest’azione?”



4) pragmatici: esperienza attiva e concreta. La loro forza consiste nel fare le cose, nel realizzare i progetti e
nel lasciarsi coinvolgere in nuove esperienze. I pragmatici sono generalmente a loro agio con gli altri, ma in situazione di
apprendimento possono apparire impazienti e aggressivi.

Impara per prove ed errori, ed ama un ambiente in cui l’errore non viene sanzionato.
FAI, Castello di Masino, laboratori del castello di Masino laboratorio teatralizzato La Storia al
Presente
FAI, laboratori del castello di Masino e Associazionedidee laboratorio Architetture al Castello
migliorare l’accoglienza delle scuole, vivendo il parco come
inizio del percorso di visita del castello
attività speciali di visita e laboratorio per tutti
Un castello di giochi
                                           un palloncino
                                           due stuzzicadenti da spiedino
                                           due cannucce
                                           quattro tappi uguali di plastica,
                                           bucati al centro
                                           lo scotch
                                           le forbici
                                           un elastico
                                           un rettangolo in cartone
                                           + una strisciolina di cartone




1|   Taglia una cannuccia
in due parti uguali e
attaccale al cartoncino
con lo scotch.

2|   Inserisci gli
stuzzicadenti nelle
cannucce.

3|   Fissa i quattro
tappi alle estremità degli
stuzzicadenti: ecco, la
tua macchina ha le ruote!

4|   Costruisci un
ponticello con la
strisciolina di cartone e
fissalo alla macchina.

5|   Lega il palloncino
alla seconda cannuccia
con l’elastico in modo
che l’aria non passi,
e fissala al cartone e
al cartoncino: ecco il
motore!

6|   Soffia nel FAI, Castello di Masino, laboratori del castello di Masino laboratorio di costruzione Un castello
                 palloncino
e.. buona corsa! Giochi
                di

                                           Laboratorio a cura di Associazionedidee
DUE GIORNI DI FORMAZIONE PER GLI INSEGNANTI ORGANIZZATI DAL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL
CASTELLO DI RIVOLI, IL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL CASTELLO DI MASINO (FONDO
AMBIENTE ITALIANO) E IL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL MUSEO DEL LOUVRE...



SABATO 15 SETTEMBRE 2012: FORMAZIONE PER GLI INSEGNANTI AL CASTELLO DI RIVOLI: (RIVOLI, FAI, LOUVRE)

DOMENICA 16 SETTEMBRE 2012: PRESSO IL CASTELLO DI MASINO, AZIONE EVENTO APERTA A TUTTI, CON IL PROGETTO ABITANTI A CURA DEL CASTELLO DI RIVOLI.

ALLA PRESENZA DEL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL LOUVRE FIRMA DELLA CONVENZIONE TRA IL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL CASTELLO DI RIVOLI E IL
FAI, CASTELLO DI MASINO.
VERSO IL 2.0

KEN ROBINSON E LEADBEATER
"Nel 1950 la risposta a [quanto buone sono le scuole della
       nazione] era: Non molto, ma sta migliorando.
  Oggi, la risposta è: Non molto buona e sta peggiorando "
Le risorse umane sono come le risorse naturali; giacciono spesso in
profondità. Devi andare a cercarle, non si presentano in superficie. Bisogna creare le
condizioni per permettere ad esse di manifestarsi. E ci si può immaginare che è
l'educazione il contesto dove ciò accade.
Dobbiamo passare da un modello industriale dell’educazione, cioè un modello di produzione, basato
sulla linearità, sul conformismo e sulla segmentazione delle persone, ad uno basato sui principi dell’agricoltura.
Dobbiamo riconoscere che lo sviluppo dell’essere umano non è un processo meccanico, bensì è
un processo organico.
E non si può predire il risultato finale dello sviluppo umano; tutto quel che possiamo fare, come un
agricoltore, è creare le condizioni entro le quali cominceranno a crescere e svilupparsi.




                                                                                        Ken Robinson
                                                                                           University of Warwick
La crisi mondiale è molto complessa. Un fronte riguarda le risorse naturali del pianeta, ma
  un altro, altrettanto grave, va affrontato con la stessa urgenza.
  Parliamo dello spreco delle risorse umane: dobbiamo imparare a preservare e valorizzare
  questo potenziale, quest’energia rinnovabile




"I dogmi del tranquillo passato sono inadeguati al burrascoso
presente. La situazione è irta di difficoltà e dobbiamo essere
all'altezza con la situazione. Poiché il caso è nuovo, dobbiamo
pensare in modo nuovo ed agire in modo nuovo. Dobbiamo
emancipare noi stessi e così salveremo il nostro Paese.”




Abraham Lincoln,dicembre del 1862 al secondo incontro annuale del Congresso.
“emanciparsi”

Significa che ci sono delle idee alle quali siamo assoggettati, che semplicemente diamo per
scontate come ordine naturale delle cose. E molte delle nostre idee sono state formate
non per far fronte alle circostanze di questo secolo, ma per far fronte alle circostanze dei
secoli precedenti.
Le nostre menti sono ancora ipnotizzate da esse. Dobbiamo liberare noi stessi da alcune di queste
idee. Questo è più facile a dirsi che a farsi.
È molto difficile rendersi conto di ciò che diamo per scontato.
E la ragione è appunto che lo diamo per scontato.
le comunità umane si reggono sulla diversità dei talenti,non su una singola concezione di abilità.




                   - sostenibilità: valorizzare le energie e le risorse dell’uomo
Ken Robinson, è una figura riconosciuta a livello
 internazionale per lo sviluppo di formazione, creatività e
  innovazione. Egli è anche uno dei relatori principali del
mondo con un profondo impatto sul pubblico. I video delle
  sue famose ted conference sono stati visti da circa 200
    milioni di persone in oltre 150 paesi. E’ consulente
governativo per molti stati rispetto allo sviluppo culturale
                        ed educativo.
• http://www.ted.com/talks/
  ken_robinson_says_schools_kill_creativity.
  html
Charles Leadbeater, che ha curato nel 2010 per CISCO Systems Inc.,
una ricerca condotta in Asia, Africa e America, che ha portato alla
pubblicazione del libro bianco, Learning From Extreams, calcola che
entro i prossimi 50 anni il mondo occidentale vivrà la più grande
crisi dei sistemi educativi della sua storia, principalmente perché
non si riesce a raggiungere e motivare con successo la maggior
parte della popolazione, dimostrando che la mancanza di risultati,
basse aspirazioni culturali e disinvestimento economico nei
processi educativi, porteranno ad una sempre maggiore
resistenza alle proposte formative formali e tradizionali.
Tuttavia, già oggi, in tutto il mondo si assiste alla genesi di 4 strategie di successo che, se
accolte e diffuse, permetteranno ai sistemi educativi di rinascere e portare nuovo
benessere alla comunità.
                                       apprendimento        apprendimento
                                          formale             informale




                        innovazione                          INTEGRARE
                                       MIGLIORARE
                     di mantenimento




                      innovazione                         TRANSFORMARE
                                       REINVENTARE
                      dirompente




                                                 Charles Leadbeater autore di “ The Rise of the Social Entrepreneur”, “We Think:
                                                 Mass Innovation not Mass Production”, and” What’s Next: 21 Ideas for 21st Century
                                                 Education”.
                                                 Annika Wong is an Oxford University graduate and researcher.
! migliorare scuole attraverso: servizi, insegnanti e dirigenti

                                   apprendimento   apprendimento
                                      formale        informale




                    innovazione                     INTEGRARE
                                   MIGLIORARE
                 di mantenimento




                  innovazione                      TRANSFORMARE
                                   REINVENTARE
                  dirompente



La prima prevede l’implementazione dei sistemi scolastici tradizionali
ridefinendo i criteri di selezione e formazione continua del personale,
attraendo persone degne e illuminate, motivate a lavorare per il progresso
sociale e umano dei membri della propria comunità, in ambienti scolastici ben
provvisti di strumenti e materiali educativi. Però migliorare la scuola non sarà
sufficiente a risolvere la richiesta di conoscenza, istruzione e apprendimento
della società in cui viviamo.
!! Reinventare scuole per un’educazione più adeguata alle domande del nostro tempo


                                      apprendimento   apprendimento
                                         formale        informale




                       innovazione                     INTEGRARE
                                      MIGLIORARE
                    di mantenimento




                     innovazione                      TRANSFORMARE
                                      REINVENTARE
                     dirompente




    Una seconda strategia cercherà di reinventare la scuola, insegnando
    vecchie e nuove competenze in modo nuovo e stimolante, in contesti
    differenti da quelli a cui siamo abituati. In U.S.A., Brasile e Svezia molte
    scuole usano strumenti e metodi che permettono di rendere personalizzato,
    collaborativo e creativo, centrato sul problem-solving, l’apprendimento.
! integrare la scuola con il lavoro di famiglie e comunità


                        apprendimento   apprendimento
                           formale        informale




         innovazione                     INTEGRARE
                        MIGLIORARE
      di mantenimento




       innovazione                      TRANSFORMARE
                        REINVENTARE
       dirompente



per cambiare in meglio la situazione della scuola
dovremo anche supportare le famiglie e i gruppi
che si occupano dei bambini, delle bambine e delle
giovani generazioni, diffondendo una cultura
dell’apprendimento e della gioia di imparare,
insieme alla consapevolezza che ognuno di noi si
può realizzare attraverso il percorso di studi,
mettendosi al servizio della propria comunità. Le
persone sono pronte a crescere ma bisognerà
supportarle con forza e costanza.
!! Trasformare l’apprendimento rendendolo accessibile in forme radicalmente nuove

                                        apprendimento   apprendimento
                                           formale        informale




                         innovazione                     INTEGRARE
                                        MIGLIORARE
                      di mantenimento




                       innovazione                      TRANSFORMARE
                                        REINVENTARE
                       dirompente


Se sapremo svolgere con efficacia queste tre strategie, allora potremo accedere alla quarta:
trasformare il concetto stesso di scuola, e insieme quelli di luogo, tempi e modi
dell’apprendimento. La scuola sarà una questione vitale, attraente per ognuno, produttiva
e rilevante, di forte impatto sulla vita quotidiana, basata su rapporti tra pari piuttosto che su
rapporti asimettrici e formali, in cui gli spazi per apprendere colonizzano tutta la città e
anche la campagna e i luoghi produttivi, uscendo dalle mura della scuola attuale.
Inizieremo a imparare dalle sfide dei problemi della vita e smetteremo di seguire lezioni
curricolari perché un governante ha stabilito il programma della nostra classe. E valuteremo il
successo di questo nuovo corso educativo dal fatto che la conoscenza che avremo
acquisito ci migliorerà la vita, perché ci servirà per progredire come esseri umani, aiutando
gli altri e la nostra comunità nel compito di realizzare le proprie potenzialità umane, e non
per ottenere un buon voto in un esame o un titolo di studio per andare a lavorare come
dirigente per una multinazionale.
come?
•   Attirare Non Spingere

•   Imparare attraverso

•   Imparare come gioco

•   Apprendimento come Problem Solving

•   Molti posti per l'apprendimento

•   Imparare senza insegnanti

•   Imparare dai Pari

•   Apprendimento come produzione

•   Vecchie e nuove tecnologie per l'apprendimento
La nostra speranza per il futuro è quella di adottare una nuova idea di ecologia umana, nella
quale cominciare a ricostruire la nostra concezione della ricchezza delle capacità umane.
Il nostro sistema educativo ha sfruttato le nostre teste come noi abbiamo sfruttato la
terra: per strapparle una particolare risorsa.
E per il futuro non ci servirà.
Dobbiamo ripensare i principi fondamentali sui quali educhiamo i nostri figli.
• ripensare l’apprendimento
se non sai dove stai andando sicuramente
         andrai da un’altra parte

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  • 2.
  • 3.
  • 4. • premessa da “l’abc del leggere”
  • 6. la scuola tradizionale è arrivata al punto in cui non riesce più a produrre:
  • 9. impegno ideale in creatività e cultura
  • 11. la struttura della scuola e i suoi presupposti teorici sono stati definiti durante l’illuminismo e messi in atto all’inizio della grande rivoluzione industriale, circa duecento anni fa, ispirandosi a un modo di intendere i rapporti sociali, l’apprendimento, la cultura e la comunicazioni che oggi non è più alla base della nostra civiltà.
  • 12. Tutto ciò che è umano tende al cambiamento e al progresso, i contesti formativi non fanno eccezione. Tuttavia nell’ambito educativo la scuola tradizionale rimane ancorata a modelli e soluzioni che non favoriscono l’adattamento al contesto attuale né allo sviluppo di competenze e abilità che permettano agli individui e alla comunità di progredire al livello umano, sociale, culturale e politico.
  • 13. Lo Stato nazionale, grazie alla scuola per come la conosciamo, ad oggi obbliga circa 10.000.000 di persone solo in Italia a passare la loro giornata in luoghi avulsi dal contatto con la realtà, impegnati a svolgere attività poco soddisfacenti, in contesti competitivi e stressanti. E mentre sembra che molti miglioramenti siano avvenuti in molti settori industriali, la scuola industrializzata fatica a migliorare, innovarsi, trasformarsi e trasformare la società.
  • 18.
  • 19. Uno dei fattori che più influenza la mancanza di innovazione nel settore scolastico è l’immobilismo di fatto che il governo esercita sull’organizzazione e la gestione delle scuole di ogni ordine e grado, spendendo circa il 5% del PIL per produrre un’istituzione totale che ha il merito di pagare molti stipendi, ma il demerito di costare troppo e di generare insoddisfazione e assenza di stimoli sia nei docenti che negli studenti.
  • 20. Inoltre i risultati ottenuti sono considerati scarsi da tutte le più importanti agenzie internazionali, misurando l’alto tasso di assenze tra i docenti, l’alto tasso di abbandono scolastico alle medie e alle superiori tra i figli delle classi meno abbienti, i generalmente bassi risultati negli esami e nei test standardizzati, la bassa percentuale di laureati (l’Italia è ultima in Europa per numero di uomini laureati e per diffusione della cultura scientifica),in definitiva le nuove generazioni vanno a scuola di più per non imparare a sufficienza e ritrovarsi inoltre con un bagaglio esperienziale ed emotivo depauperato.
  • 22. Gli attuali sistemi di istruzione sono dotati di una propria serie di ipotesi e di obiettivi. È importante per noi tenere a mente che questi sistemi non sono però permanenti o inevitabili. Sono cambiati in passato e senza dubbio possono cambiare di nuovo in futuro.
  • 23. L’educazione, per come è concepita di norma, raramente coinvolge i bambini in processi autenticamente interattivi. In che modo i bambini sono attivamente impegnati nei processi di apprendimento della propria vita? I curricula sembrano interessati di più a fornire un contenuto astratto e a dare informazioni, piuttosto che richiedere un impegno significativo e complessivo.
  • 24. Una delle caratteristiche dei piani di studio convenzionali è il fatto che le idee sono confinate in compartimenti stagni. Eppure non è chiaro quali siano i vantaggi di tali compartimenti stagni.
  • 25. è 'apprendimento' solo un consumo passivo di messaggi e informazioni?
  • 26. La bellezza e la potenza di un approccio critico risiede nel fatto che possiamo essere scettici ed indagare su ogni area della nostra vita.
  • 27. Un bambino può indagare il mondo naturale e il mondo sociale, può studiare la psiche e conoscerne le relazioni in tutta la loro complessità
  • 28. Montessori credeva fermamente che tutti i bambini preferissero naturalmente imparare in un ambiente organizzato, che permettesse un elevato livello di scelta, di controllo e autonomia. Un ambiente dove i bambini non sono distratti da ricompense estrinseche e punizioni, che alterano soltanto le loro preferenze.
  • 29. Perché un clima di cooperazione possa esistere ci deve essere un rapporto basato sulla responsabilità reciproca e il dialogo. E’ inizialmente più difficile per l'insegnante, che deve rinunciare alla sua posizione dominante, ma i vantaggi sono molti.
  • 30. le “formule” dell’apprendimento
  • 31. • Apprendimento continuo: è un apprendimento che vede il soggetto impegnato lungo tutto l’arco della vita;
  • 32. • Apprendimento formale: è un apprendimento che ha luogo in un contesto educativo o formativo formale, e che normalmente porta al conseguimento di una qualche qualifica;
  • 33. • Apprendimento non-formale: è un apprendimento strutturato e organizzato, che tuttavia non conduce al conseguimento di alcuna qualifica;
  • 34. • Apprendimento informale: è un apprendimento non necessariamente intenzionale che ha luogo in ambito familiare, nella vita sociale o civica.
  • 36. teorie dell’apprendimento La teoria di Gardner data agli anni Ottanta e ha conosciuto approfondimenti e sviluppi fino ai giorni nostri. Lo studioso individua particolari intelligenze presenti negli individui. Sebbene ogni individuo le possiede tutte alcune sono più spiccate. A determinare questa distribuzione sono la genetica e il background culturale.
  • 37. l'intelligenza disciplinare. non si intende la disciplina in senso tradizionale, ma la capacità di metodo. Per quanto riguarda i bambini ciò che si rivela importante è la capacità di acquisire abitudini che permettano padronanza loro costanti progressi nella di un'abilità: disegnano all'infinito lo stesso oggetto per appropriarsi della tecnica e della struttura intima connessa con quella pratica, eseguono ripetutamente un certo ritmo per divenirne pienamente padroni.
  • 38. intelligenza sintetica. scopo sviluppare la capacità di avere uno e aiutarli a sapersi concentrare su ciò che vogliono ottenere. Uno scopo è sempre una scelta e la decisione di una direzione da prendere escludendo il resto.
  • 39. l'intelligenza creativa. tenere sempre viva la sensibilità del bambino e la sua voglia di esplorare. in passato l'educazione si muoveva sull'idea di 'modellare' il bambino secondo percorsi lineari e rigidi. Ora appare a tutti importante lasciare che il bambino compia il suo percorso,
  • 40. l'intelligenza rispettosa. Quando il bambino entra nella scuola o in un museo non è solo 'apprendista' (disponibile cioè ad apprendere), ma è anche, in specifico, apprendista di comunità. un tempo l’interazione ristretta tra persone produceva una mente monoculturale ( un gruppo di 150 persone circa) poiché si faceva riferimento ad un habitat culturale specifico, costituito da specifici significati e pratiche.
  • 41. l'intelligenza etica Il principio della classe come comunità, la costruzione di un pensiero solidale, il lavoro di piccolo gruppo (in cui i rapporti sono faccia a faccia, in cui ognuno impara a tenere conto dell'altro ed in cui ognuno scopre che coesistono punti di vista diversi ed abilità diverse) sono strumenti efficaci della scuola per educare all'empatia. L’intelligenza empatica permette di comprendere l’altro con maggiore facilità. L'educazione alla pace si propone, in questo senso, come uno dei momenti più alti della lezione montessoriana come rispetto e difesa del bambino e dell'uomo. È essenzialmente ricavabile da qui anche l'intelligenza etica. Per Maria Montessori è soprattutto etico mettere al posto giusto il bambino nella società, offrendogli le garanzie di partenza per poter guardare con fiducia al futuro.
  • 43. Il cuore della teoria è che non tutti imparano allo stesso modo. Kolb suggerisce che ognuno di noi ha uno stile di apprendimento preferito ( o una combinazione di stili) un aggancio a ciascuno stile Per Kolb l’apprendimento è un processo sociale che non consiste solamente nell’assimilazione di informazioni grazie ad una serie di istruzioni, ma è intimamente connesso a ciò che gli individui portano nella situazione di apprendimento dalle loro esperienze pregresse, da altre sfere della loro vita e dal modo in cui reagiscono di fronte a nuove informazionisituazioni. In un contesto museale ciò che conta non è solo la conoscenza acquisita durante la visita, ma anche il modo in cui essi si accostano a questa esperienza e lo stile con cui apprendono.
  • 44. 1) sognatori: l’esperienza concreta e l’osservazione riflessiva. Il loro maggiore punto di forza risiede nell’abilità immaginativa e nella consapevolezza dei significati e dei valori. Sono in grado di vedere situazioni concrete da prospettive diverse. La comprensione emerge dall’osservazione piuttosto che dall’azione. I sognatori sono particolarmente abili nelle situazioni che richiedono la generazione di idee e di possibilità multiple, quali ad esempio le sessioni di “brainstorming”. Sono interessati agli altri, fantasiosi e consapevoli dei propri sentimenti. Dal punto di vista didattico, ama trovare relazioni tra quanto appreso e la propria esperienza personale. Gli interessa trovare risposte ai propri “perchè? 2) ponderatori: concettualizzazione astratta e all’osservazione riflessiva. La loro forza consiste nella capacità di assimilare una quantità notevole di informazioni, di sottoporle al ragionamento e all’analisi e di giungere a una comprensione coerente. Sono meno interessati alle persone e più concentrati sulle idee e i concetti astratti. Le idee vengono valutate in base alla loro solidità logica e alla loro precisione che non al loro valore pratico. Individua l’esperto come figura di riferimento in ottica di apprendimento. 3) decisori: concettualizzazione astratta e alla sperimentazione attiva. La loro forza risiede nell’abilità a risolvere problemi, a prendere decisioni e a dare alle idee un’applicazione concreta. I decisori riescono meglio nei contesti in cui è necessario individuare un’unica risposta o soluzione. I decisori tendono a essere meno emotivi nel momento in cui apprendono. Preferiscono applicarsi a problemi e compiti tecnici piuttosto che a questioni sociale e interpersonali. Dal punto di vista didattico, va incoraggiato alla scoperta indipendente, incoraggiandone intuizione e creatività. Partecipa attivamente all’apprendimento. Ama rispondere a domande del tipo “Quali saranno le conseguenze di quest’azione?” 4) pragmatici: esperienza attiva e concreta. La loro forza consiste nel fare le cose, nel realizzare i progetti e nel lasciarsi coinvolgere in nuove esperienze. I pragmatici sono generalmente a loro agio con gli altri, ma in situazione di apprendimento possono apparire impazienti e aggressivi. Impara per prove ed errori, ed ama un ambiente in cui l’errore non viene sanzionato.
  • 45. FAI, Castello di Masino, laboratori del castello di Masino laboratorio teatralizzato La Storia al Presente
  • 46. FAI, laboratori del castello di Masino e Associazionedidee laboratorio Architetture al Castello
  • 47. migliorare l’accoglienza delle scuole, vivendo il parco come inizio del percorso di visita del castello
  • 48. attività speciali di visita e laboratorio per tutti
  • 49. Un castello di giochi un palloncino due stuzzicadenti da spiedino due cannucce quattro tappi uguali di plastica, bucati al centro lo scotch le forbici un elastico un rettangolo in cartone + una strisciolina di cartone 1| Taglia una cannuccia in due parti uguali e attaccale al cartoncino con lo scotch. 2| Inserisci gli stuzzicadenti nelle cannucce. 3| Fissa i quattro tappi alle estremità degli stuzzicadenti: ecco, la tua macchina ha le ruote! 4| Costruisci un ponticello con la strisciolina di cartone e fissalo alla macchina. 5| Lega il palloncino alla seconda cannuccia con l’elastico in modo che l’aria non passi, e fissala al cartone e al cartoncino: ecco il motore! 6| Soffia nel FAI, Castello di Masino, laboratori del castello di Masino laboratorio di costruzione Un castello palloncino e.. buona corsa! Giochi di Laboratorio a cura di Associazionedidee
  • 50. DUE GIORNI DI FORMAZIONE PER GLI INSEGNANTI ORGANIZZATI DAL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL CASTELLO DI RIVOLI, IL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL CASTELLO DI MASINO (FONDO AMBIENTE ITALIANO) E IL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL MUSEO DEL LOUVRE... SABATO 15 SETTEMBRE 2012: FORMAZIONE PER GLI INSEGNANTI AL CASTELLO DI RIVOLI: (RIVOLI, FAI, LOUVRE) DOMENICA 16 SETTEMBRE 2012: PRESSO IL CASTELLO DI MASINO, AZIONE EVENTO APERTA A TUTTI, CON IL PROGETTO ABITANTI A CURA DEL CASTELLO DI RIVOLI. ALLA PRESENZA DEL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL LOUVRE FIRMA DELLA CONVENZIONE TRA IL DIPARTIMENTO EDUCAZIONE DEL CASTELLO DI RIVOLI E IL FAI, CASTELLO DI MASINO.
  • 51. VERSO IL 2.0 KEN ROBINSON E LEADBEATER
  • 52. "Nel 1950 la risposta a [quanto buone sono le scuole della nazione] era: Non molto, ma sta migliorando. Oggi, la risposta è: Non molto buona e sta peggiorando "
  • 53. Le risorse umane sono come le risorse naturali; giacciono spesso in profondità. Devi andare a cercarle, non si presentano in superficie. Bisogna creare le condizioni per permettere ad esse di manifestarsi. E ci si può immaginare che è l'educazione il contesto dove ciò accade.
  • 54. Dobbiamo passare da un modello industriale dell’educazione, cioè un modello di produzione, basato sulla linearità, sul conformismo e sulla segmentazione delle persone, ad uno basato sui principi dell’agricoltura. Dobbiamo riconoscere che lo sviluppo dell’essere umano non è un processo meccanico, bensì è un processo organico. E non si può predire il risultato finale dello sviluppo umano; tutto quel che possiamo fare, come un agricoltore, è creare le condizioni entro le quali cominceranno a crescere e svilupparsi. Ken Robinson University of Warwick
  • 55. La crisi mondiale è molto complessa. Un fronte riguarda le risorse naturali del pianeta, ma un altro, altrettanto grave, va affrontato con la stessa urgenza. Parliamo dello spreco delle risorse umane: dobbiamo imparare a preservare e valorizzare questo potenziale, quest’energia rinnovabile "I dogmi del tranquillo passato sono inadeguati al burrascoso presente. La situazione è irta di difficoltà e dobbiamo essere all'altezza con la situazione. Poiché il caso è nuovo, dobbiamo pensare in modo nuovo ed agire in modo nuovo. Dobbiamo emancipare noi stessi e così salveremo il nostro Paese.” Abraham Lincoln,dicembre del 1862 al secondo incontro annuale del Congresso.
  • 56. “emanciparsi” Significa che ci sono delle idee alle quali siamo assoggettati, che semplicemente diamo per scontate come ordine naturale delle cose. E molte delle nostre idee sono state formate non per far fronte alle circostanze di questo secolo, ma per far fronte alle circostanze dei secoli precedenti. Le nostre menti sono ancora ipnotizzate da esse. Dobbiamo liberare noi stessi da alcune di queste idee. Questo è più facile a dirsi che a farsi. È molto difficile rendersi conto di ciò che diamo per scontato. E la ragione è appunto che lo diamo per scontato.
  • 57. le comunità umane si reggono sulla diversità dei talenti,non su una singola concezione di abilità. - sostenibilità: valorizzare le energie e le risorse dell’uomo
  • 58. Ken Robinson, è una figura riconosciuta a livello internazionale per lo sviluppo di formazione, creatività e innovazione. Egli è anche uno dei relatori principali del mondo con un profondo impatto sul pubblico. I video delle sue famose ted conference sono stati visti da circa 200 milioni di persone in oltre 150 paesi. E’ consulente governativo per molti stati rispetto allo sviluppo culturale ed educativo.
  • 59. • http://www.ted.com/talks/ ken_robinson_says_schools_kill_creativity. html
  • 60. Charles Leadbeater, che ha curato nel 2010 per CISCO Systems Inc., una ricerca condotta in Asia, Africa e America, che ha portato alla pubblicazione del libro bianco, Learning From Extreams, calcola che entro i prossimi 50 anni il mondo occidentale vivrà la più grande crisi dei sistemi educativi della sua storia, principalmente perché non si riesce a raggiungere e motivare con successo la maggior parte della popolazione, dimostrando che la mancanza di risultati, basse aspirazioni culturali e disinvestimento economico nei processi educativi, porteranno ad una sempre maggiore resistenza alle proposte formative formali e tradizionali.
  • 61. Tuttavia, già oggi, in tutto il mondo si assiste alla genesi di 4 strategie di successo che, se accolte e diffuse, permetteranno ai sistemi educativi di rinascere e portare nuovo benessere alla comunità. apprendimento apprendimento formale informale innovazione INTEGRARE MIGLIORARE di mantenimento innovazione TRANSFORMARE REINVENTARE dirompente Charles Leadbeater autore di “ The Rise of the Social Entrepreneur”, “We Think: Mass Innovation not Mass Production”, and” What’s Next: 21 Ideas for 21st Century Education”. Annika Wong is an Oxford University graduate and researcher.
  • 62. ! migliorare scuole attraverso: servizi, insegnanti e dirigenti apprendimento apprendimento formale informale innovazione INTEGRARE MIGLIORARE di mantenimento innovazione TRANSFORMARE REINVENTARE dirompente La prima prevede l’implementazione dei sistemi scolastici tradizionali ridefinendo i criteri di selezione e formazione continua del personale, attraendo persone degne e illuminate, motivate a lavorare per il progresso sociale e umano dei membri della propria comunità, in ambienti scolastici ben provvisti di strumenti e materiali educativi. Però migliorare la scuola non sarà sufficiente a risolvere la richiesta di conoscenza, istruzione e apprendimento della società in cui viviamo.
  • 63. !! Reinventare scuole per un’educazione più adeguata alle domande del nostro tempo apprendimento apprendimento formale informale innovazione INTEGRARE MIGLIORARE di mantenimento innovazione TRANSFORMARE REINVENTARE dirompente Una seconda strategia cercherà di reinventare la scuola, insegnando vecchie e nuove competenze in modo nuovo e stimolante, in contesti differenti da quelli a cui siamo abituati. In U.S.A., Brasile e Svezia molte scuole usano strumenti e metodi che permettono di rendere personalizzato, collaborativo e creativo, centrato sul problem-solving, l’apprendimento.
  • 64. ! integrare la scuola con il lavoro di famiglie e comunità apprendimento apprendimento formale informale innovazione INTEGRARE MIGLIORARE di mantenimento innovazione TRANSFORMARE REINVENTARE dirompente per cambiare in meglio la situazione della scuola dovremo anche supportare le famiglie e i gruppi che si occupano dei bambini, delle bambine e delle giovani generazioni, diffondendo una cultura dell’apprendimento e della gioia di imparare, insieme alla consapevolezza che ognuno di noi si può realizzare attraverso il percorso di studi, mettendosi al servizio della propria comunità. Le persone sono pronte a crescere ma bisognerà supportarle con forza e costanza.
  • 65. !! Trasformare l’apprendimento rendendolo accessibile in forme radicalmente nuove apprendimento apprendimento formale informale innovazione INTEGRARE MIGLIORARE di mantenimento innovazione TRANSFORMARE REINVENTARE dirompente Se sapremo svolgere con efficacia queste tre strategie, allora potremo accedere alla quarta: trasformare il concetto stesso di scuola, e insieme quelli di luogo, tempi e modi dell’apprendimento. La scuola sarà una questione vitale, attraente per ognuno, produttiva e rilevante, di forte impatto sulla vita quotidiana, basata su rapporti tra pari piuttosto che su rapporti asimettrici e formali, in cui gli spazi per apprendere colonizzano tutta la città e anche la campagna e i luoghi produttivi, uscendo dalle mura della scuola attuale. Inizieremo a imparare dalle sfide dei problemi della vita e smetteremo di seguire lezioni curricolari perché un governante ha stabilito il programma della nostra classe. E valuteremo il successo di questo nuovo corso educativo dal fatto che la conoscenza che avremo acquisito ci migliorerà la vita, perché ci servirà per progredire come esseri umani, aiutando gli altri e la nostra comunità nel compito di realizzare le proprie potenzialità umane, e non per ottenere un buon voto in un esame o un titolo di studio per andare a lavorare come dirigente per una multinazionale.
  • 66. come?
  • 67. Attirare Non Spingere • Imparare attraverso • Imparare come gioco • Apprendimento come Problem Solving • Molti posti per l'apprendimento • Imparare senza insegnanti • Imparare dai Pari • Apprendimento come produzione • Vecchie e nuove tecnologie per l'apprendimento
  • 68. La nostra speranza per il futuro è quella di adottare una nuova idea di ecologia umana, nella quale cominciare a ricostruire la nostra concezione della ricchezza delle capacità umane. Il nostro sistema educativo ha sfruttato le nostre teste come noi abbiamo sfruttato la terra: per strapparle una particolare risorsa. E per il futuro non ci servirà. Dobbiamo ripensare i principi fondamentali sui quali educhiamo i nostri figli.
  • 69. • ripensare l’apprendimento se non sai dove stai andando sicuramente andrai da un’altra parte