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imartini
insegnante
6 de Apr de 2014
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  1. COMUNICAZIONE E ASCOLTOCOMUNICAZIONE E ASCOLTO -- LINGUAGGIOLINGUAGGIO -- SVILUPPO FONETICO FONOLOGICOSVILUPPO FONETICO FONOLOGICO -- CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICACONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA -- ATTIVITA’ATTIVITA’ DIDI MOTIVAZIONE ALLAMOTIVAZIONE ALLA LETTURA E ALLA SCRITTURA NELLALETTURA E ALLA SCRITTURA NELLA SCUOLA DELL’INFANZIASCUOLA DELL’INFANZIA Relatrice: Maria Angela Berton
  2. Che cos’è il LINGUAGGIO ? E’ la capacità di usare un codice convenzionale per esprimere e rappresentare la realtà interna ed esterna. E’ un codice costituito da pochi elementi conE’ un codice costituito da pochi elementi con molte combinazioni. La capacità di codifica è innata, ma l’acquisizione del codice si sviluppa in tempi e in modi diversi nelle diverse componenti del sistema linguistico.
  3. LINGUAGGIO VERBALE -fonologia: l’insieme delle regole che danno tutte le combinazioni fra i suoni per produrre le parole di una lingua -Sintassi: l’insieme delle regole che danno tutte e solo le-Sintassi: l’insieme delle regole che danno tutte e solo le combinazioni possibili fra le parole per produrre le frasi di una lingua. -Lessico: l’insieme delle parole usate da un individuo -Pragmatica: l’insieme degli elementi che rendono il linguaggio verbale interpretabile in un contesto.
  4. IL LINGUAGGIO VERBALE E’ UNO STRUMENTO DIUNO STRUMENTO DI COMUNICAZIONE
  5. COMUNICAZIONE • Per comunicare ci vuole un contesto comunicativo • Per comunicare deve esserci l’intenzione di “passare”qualcosa a qualcuno • Per comunicare devono esserci gli “strumenti”per realizzare l’intenzione
  6. Come? • Comunicazione verbale: linguaggio• Comunicazione verbale: linguaggio • Comunicazione non verbale: tono della voce, postura, gesti, sguardo Sono due livelli di informazioni con veicoli diversi: il primo più volontario, il secondo appartenente al corpo e quindi meno controllato.
  7. Come? Attraverso soprattutto la comunicazione non verbale: • Postura: la nostra e quella dell’altro• Postura: la nostra e quella dell’altro • Sguardo: mantenere il contatto • Mimica del viso e del corpo: involontariamente trasmettono volontà, pensieri, sentimenti, emozioni.
  8. Per chi è importante? Per tutti gli esseri viventi. E’ impossibile non comunicare (Paul, Watzlawick) I bambini piccolissimi lo fanno esprimendo bisogni ed emozioni senza conoscere il linguaggio degli adulti. Il bambino piccolo utilizza la sua capacità uditiva per recepire eIl bambino piccolo utilizza la sua capacità uditiva per recepire e riconoscere i suoni e le parole di chi lo circonda Questa capacità di “leggere gli stimoli uditivi” che gli arrivano gli permette di mettersi in contatto con il mondo esterno e di interpretarlo Un ruolo fondamentale nella comunicazione è quello dell’insegnante.
  9. Comunicazione e lettura Prima passa attraverso il corpo, il contatto fisico, lo spazio dedicato, tranquillo, il tempo individuale (nei piccolissimi) e collettivo. La lettura può essere il canale che contiene questiLa lettura può essere il canale che contiene questi aspetti, il percorso che sostiene e aiuta un buon sviluppo del linguaggio. Il linguaggio sarà più ricco se saranno numerose le occasioni di scambio verbale, attraverso il libro il bambino ripete, memorizza parole che entreranno nel suo lessico abituale.
  10. Perche? • Leggere con un bambino significa: • Accrescere le sue capacità cognitive • Accrescere le sue capacità relazionali • Accrescere il suo amore per le parole, per le storie• Accrescere il suo amore per le parole, per le storie • Accrescere la capacità di comprendere il suo mondo interiore e quello esterno • Aumentare i suoi tempi di attenzione • Sollecitare la sua capacità immaginativa • Abituarlo all’ascolto
  11. Educazione all’ascolto • “Tutto ciò che verrà fatto per affinare e utilizzare la via sonora può, nella mente infantile,facilitare l’apprendimento dellainfantile,facilitare l’apprendimento della lettura. Leggere prima con le orecchie che con gli occhi aiuterà a riflettere sui suoni e sui loro significati” Frontini e Righi (1988)
  12. L’adulto che legge : • Narra, mima • Permette al bambino piccolo di: prestare attenzione, incuriosirsi, avere tempi di attesa, arricchire il lessico, faretempi di attesa, arricchire il lessico, fare proprie altre conoscenze, generare dubbi, provare emozioni • Leggendo la voce dell’adulto guida, anticipa, crea pause, sospensioni, prosodia, aggiunge significato al significato
  13. Il bambino che ascolta: • Sente ripetere il ritmo • Riconosce una particolare musicalità • Sarà curioso di sentire se le parole si ripeteranno sempre uguali quandoripeteranno sempre uguali quando richiederà la stessa fiaba • Potrà anticipare lui stesso i suoni, le rime sospese • Completerà, senza saper “leggere”, la lettura
  14. Leggere con altri • Un testo scritto (parola, frase, ecc…) non cambia nel tempo • Lettori diversi leggeranno allo stesso modo• Lettori diversi leggeranno allo stesso modo quel testo • Un testo scritto si può recuperare in ogni momento
  15. Leggere in autonomia • Girare pagine • Leggere le immagini • Orientarsi nello spazio• Orientarsi nello spazio • Orientarsi nel tempo (“….e dopo….e dopo..) • Scegliere tempi e spazi propri per la lettura • Usare la modalità adeguata (leggere con…)
  16. Obiettivi • Comprendere il contenuto del testo narrativo • Individuare i passaggi essenziali della storia • Individuare i personaggi, tempi, luoghi del racconto • Identificarsi nei personaggi • Sviluppare capacità di dialogo e di ascolto attivo• Sviluppare capacità di dialogo e di ascolto attivo • Esplicitare sentimenti e intenzioni dei personaggi • Rispondere a domande sul racconto • Partecipare ad una conversazione guidata • Sviluppare la capacità di cooperazione • Accettare l’altro • Rispettare le diversità
  17. COME SI SVILUPPA IL LINGUAGGIO VERBALE Il linguaggio verbale non si insegna, si acquisisce, si apprende, EMERGEsi acquisisce, si apprende, EMERGE se sussistono alcune condizioni: -Contesto comunicativo -Esposizione ad una lingua -Integrità dei sistemi di input e di output
  18. TAPPE DELLO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO DEL BAMBINO • Periodo prelinguistico (dai 0 ai 12 mesi) pianto, sorriso, balbettio, comincia la comunicazione intenzionale, prime parole, comprende molto di più di quello che produce • Periodo di transizione (dai 12 ai 18 mesi) parola frase, uso del gesto per accompagnare la comunicazione verbale, frase birematica, frasi più complete • Periodo dello sviluppo fonemico (dai 18 ai 4 anni) aumenta tumultuosamente il lessico (dai 2 ai 3 anni), pronuncia più precisa, imprecisioni con alcuni suoni complessi, frasi più corrette, esprime in modo comprensibile ciò che pensa •Periodo della stabilizzazione (dai 4 anni in poi) pianifica un racconto con maggior competenza e sicurezza
  19. Cosa si può fare per favorire lo sviluppo del linguaggio • AVERE UN ATTEGGIAMENTO COMUNICATIVO • FAR SCOPRIRE PRESTO LA “LETTURA” - Leggere, cantare ninnenanne - Filastrocche e piccole storie di animali - Leggere e rileggere- Leggere e rileggere • RECUPERARE E PRIVILEGIARE IL LINGUAGGIO VERBALE • INCENTIVARE L’ASCOLTO E QUINDI L’EDUCAZIONE ALL’ASCOLTO • ARRICCHIMENTO DEL LESSICO • MOTIVAZIONE E PIACERE VERSO LA LETTURA
  20. Consensus Conference Le difficoltà nelle competenze comunicativo-linguistiche, motorio- prassiche, uditive e visuospaziali in età prescolare sono possibili indicatori di rischio di DSA, soprattutto in presenza di una anamnesi familiare positiva.
  21. Linee guida legge 170 • La graduale conquista delle capacità motorie, percettive, linguistiche, mnemoniche e attentive procede parallelamente al processo di concettualizzazione della lingua scritta che nonconcettualizzazione della lingua scritta che non costituisce un obiettivo della scuola dell'infanzia, ma che nella scuola dell'infanzia deve trovare i necessari prerequisiti. • Il linguaggio è il miglior predittore delle difficoltà di lettura, per questo è bene proporre ai bambini esercizi linguistici - ovvero “operazioni meta fonologiche” - sotto forma di giochi.
  22. Per insegnare a leggere e a scrivere bisogna prima occuparsi del linguaggio parlato, invece chedel linguaggio parlato, invece che di quello scritto
  23. PERCHE’? • I suoni linguistici diventano segni grafici • La lingua orale diventa lingua scritta • Maggiore è l’efficienza del “sistema”• Maggiore è l’efficienza del “sistema” linguaggio, più facile sarà applicare il codice che lo rappresenta • La competenza linguistica è quindi molto importante
  24. Quindi l’impegno è rivolto a • rafforzare i prerequisiti costruttivi in modo tale che il bambino diventi consapevole che le parole si possono “manipolare” “rompere” prima in sillabe e poi in fonemi • Lavorare sulle competenze linguistiche, metafonologiche, di manipolazione del numero e sui livelli di consapevolezza della lingua scritta
  25. QUINDI GIOCARE COL LINGUAGGIO • Informarsi sul significato delle parole conosciute o non • Riflettere sulle relazioni tra le parole (fiore/ frutto) • Riconoscere nomi che cambiano di significato (maschile – femminile/ doppie)(maschile – femminile/ doppie) • Usare e comprendere accrescitivi e diminutivi • Riformulare frasi • Distinguere parole e azioni opposte (utilizzo di foto personali) • Usare parole chiave per costruire storie (poi storie pazze) • Completare rime e filastrocche ecc…..
  26. SVILUPPO FONETICO-FONOLOGICO BAMBINO MOLTO PICCOLO • sensibilità percettivo/uditiva particolare • coglie tutte le sfumature dei suoni del linguaggio (predisposizione ad apprendere qualsiasi lingua) • produce una gamma vastissima di suoni. A PARTIRE DAGLI 8-9 MESI • imita l’adulto • seleziona i suoni della lingua alla quale è esposto • elimina gli altri • attenzione focalizzata sul significato veicolato dalla parola • non è consapevole della veste sonora del linguaggio.
  27. CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA (CONSAPEVOLEZZA DELLA STRUTTURA FONOLOGICA DEL LINGUAGGIO) A partire dai 4 anni il bambino comincia a prestare attenzione agli aspetti fonologici del linguaggio. - Sensibilità per rime- Sensibilità per rime - Capacità di usare suffissi - Capacità di storpiare le parole - Capacità di segmentare le parole (sillaba) - Capacità di esprimere giudizi sulla lunghezza delle parole.
  28. CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICACONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA • Avere consapevolezza della struttura fonologica del linguaggio, cioè imparare a riflettere sulla lingua orale indipendentemente dal significato. • Essere in grado di identificare le componenti• Essere in grado di identificare le componenti fonologiche della lingua (sillabe e fonemi) e saperle manipolare. • Il passaggio principale nell’apprendimento della lingua scritta è quello in cui il bambino comprende che i grafemi rappresentano i suoni delle parole e che sillabe uguali sono pronunciate in modo uguale in parole diverse.
  29. I BAMBINI + ABILI FONOLOGICAMENTE IMPARANO + FACILMENTE A STABILIZZARE LA CORRISPONDENZA GRAFEMA – FONEMALA CORRISPONDENZA GRAFEMA – FONEMA (lettera – suono).
  30. . Attività impostate su giochi fonologici aiutano i bambini a riflettere sull’aspetto sonoro del linguaggio e quindi ad individuarne le componenti Quindi un lavoro sulle competenze metafonologiche èQuindi un lavoro sulle competenze metafonologiche è importante anche per il futuro apprendimento di lettura e scrittura.
  31. • IL BAMBINO PER IMPARARE A PARLARE NON HA BISOGNO DI CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA • NE HA BISOGNO PER IMPARARE A LEGGERE• NE HA BISOGNO PER IMPARARE A LEGGERE E SCRIVERE IN UN SISTEMA ALFABETICO PERCHE’ L’ORTOGRAFIA ALFABETICA E’ BASATA SU STRUTTURE FONEMICHE
  32. RIASSUMENDO PRIMA SI DOVREBBE IMPARARE AD INDIVIDUARE I SUONI CHE COMPONGONO LA PAROLA (A LIVELLO ORALE QUINDI)PAROLA (A LIVELLO ORALE QUINDI) POI SI POTRANNO SCRIVERE QUESTI SUONI UTILIZZANDO IL SISTEMA DI CONVERSIONE FONEMA/GRAFEMA CHE STAALLA BASE DEL CODICE ALFABETICO
  33. COMPETENZA FONOLOGICA AIUTA IL BAMBINO A SCOPRIRE COME TRATTARESCOPRIRE COME TRATTARE LA PAROLA ORALE PER DARLE UNA VESTE SCRITTA
  34. DISLESSIA EVOLUTIVA (International Dyslexia Association 2003) • DISABILITA’ SPECIFICA DELL’APPRENDIMENTO • ORIGINE NEUROBIOLOGICA• ORIGINE NEUROBIOLOGICA • DERIVA DA UN DEFICIT DELLA COMPONENTE FONOLOGICA DEL LINGUAGGIO
  35. Cos’è una abilitàCos’è una abilità E’ la capacità di mettere in atto unaE’ la capacità di mettere in atto una serie di azioni, spesso in sequenza traserie di azioni, spesso in sequenza tra loro, in modo rapido ed efficiente perloro, in modo rapido ed efficiente perloro, in modo rapido ed efficiente perloro, in modo rapido ed efficiente per raggiungere uno scopo con un minimoraggiungere uno scopo con un minimo dispendio di risorsedispendio di risorse (G. Stella)(G. Stella)
  36. DISABILITA’ Incapacità a stabilizzare una routine di azioni L’allenamento non produce gli effetti attesiL’allenamento non produce gli effetti attesi Non scatta l’automatismo
  37. ABILITA’ diversa da INTELLIGENZA
  38. ORIGINE NEUROBIOLOGICA • Costituzionale – fa parte della dotazione innata – tende a persistere nel tempo. • Con interventi idonei si riducono gli effetti e si ottengono buoni risultati funzionali se il disturbo: - viene affrontato precocemente - con tecniche adeguate
  39. APPRENDIMENTO • Capacità di cambiare il proprio comportamento di fronte alla ripetizione di una azioneuna azione • L’apprendimento è connesso con l’azione • Le ripetizioni di un’esperienza portano ad un miglioramento dell’apprendimento • Questo processo diventa automatico
  40. Automatizzazione • Significa la stabilizzazione di un processo caratterizzato da alto grado di velocità ed accuratezza. Richiede minimo impegnoaccuratezza. Richiede minimo impegno attentivo. •• La velocità è figlia dell’automatismoLa velocità è figlia dell’automatismo
  41. Disturbo fonologico espressivo Realizzazioni poco intelleggibili Miglioramento della produzione verbale 4 aa. 5 aa. Miglioramento della produzione verbale Difficoltà di analisi fonologica e di programmazione fonologica Diff. Di letto-scrittura Difficoltà di accesso lessicale 5 aa. 6 aa. 8 aa.
  42. RELAZIONE FRA DSL E DSA Il DSL è considerato un fattore di rischio per la comparsa del DSA Più della metà dei bambini con disturbo fonologico espressivo anche pregresso potrebbe presentare problemi specifici di apprendimento in età scolare (Stella e Penge)
  43. SVILUPPO DELLE COMPETENZE METAFONOLOGICHE 1 -CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA GLOBALE1 -CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA GLOBALE 2 - CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA ANALITICA
  44. CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA GLOBALE ( A partire dai 4 anni, si sviluppa prima e indipendentemente dall’apprendimento della lingua scritta) SEGMENTAZIONE IN SILLABE DI PAROLE. RICONOSCIMENTO E PRODUZIONE DI RIME ELISIONE DI SILLABA INIZIALE RICONOSCIMENTO SUONO INIZIALE DI PAROLA RICONOSCIMENTO IN PAROLE DIVERSE DI SILLABA INIZIALE UGUALE FUSIONE SILLABICA
  45. COME ?COME ? Attaverso alcune attività : • Routines • Disegno e scrittura spontanea • Uso del supermercato • Banca delle parole• Banca delle parole • Cartelloni • Lavoro con le rime : parole e frasi • Giochi fonologici orali :conte, canti filastrocche, catene di parole, tel. senza fili …
  46. • Gioco dei suoni e dei rumori: lunghi, corti; intensi, deboli; familiari, sconosciuti; riconoscimento di coppie di suoni uguali o diversi • Giochi con il nome: nomi lunghi, corti; comincia come (sillaba); aiutami a ricordarmi il tuo nome; presenti assenti • Scomposizione in sillabe: ritmo; conta le sillabe; • Fusione sillabica • Giochi con l’eco (ultimo pezzo di parola con i nomi e non..)• Giochi con l’eco (ultimo pezzo di parola con i nomi e non..) • Ascolto di racconti in rima, filastrocche; conte • Completamento di rime e filastrocche • Banca delle parole in sillabe • Cartelloni dei cibi (prima sillaba uguale): pane, patate pasta ecc…..
  47. • Stimolare e potenziare la capacità di ascolto (lettura di filastrocche, conte e racconti, canzoni supportate dalla rima….) • Riconoscimento della composizione delle parole : lunghe,corte ( CANE –PEPERONE) • Scomposizione delle parole in sillabe • Riconoscimento della parte iniziale delle parole: sillabe e fonema (comincia come) • E’ arrivato un bastimento carico di……... • Composizione e scomposizione delle parole attraverso aggiunta e sottrazione di sillaba (dimmi TAVOLO senza TA;)sottrazione di sillaba (dimmi TAVOLO senza TA;) • Riconoscimento della composizione delle parole:sillaba finale (finisce come) • Riconoscimento di rime e filastrocche • Trovare la rima col proprio nome • Costruzione di frasi per comporre rime e filastrocche • Completamento guidato di rime e filastrocche • Filastrocche con cambio di vocale • Lettura di racconti in rima
  48. • Prima sillaba: suoni lunghi e corti (MMMMMA, PA, SSSSSA, TA, LLLLLLA, VA………) • Ultima sillaba: trovare parole, creare• Ultima sillaba: trovare parole, creare filastrocche, frasi in rima dove l’ultima sillaba sia significativa, si possa enfatizzare e anche accompagnare con i movimenti del corpo
  49. Teoria linguistica del bambino • “Teoria linguistica”: l’insieme delle idee che si costruisce il bambino, attraverso esperienze spontanee e occasioni educative, sul funzionamento del sistema scrittura prima dell’ingresso nella scuola primaria.prima dell’ingresso nella scuola primaria. • Può essere scoperta attraverso i suoi atti di scrittura spontanea e delle sue ipotesi di lettura o nelle attività dove è richiesto l’uso della lingua. G. Stella, A. Biancardi
  50. RIME • Il bambino apprezza la rima come musicalità, ritmo (implicitamente) • Il bambino riconosce la rima dopo aver lavorato sull’ultima sillaba della parolalavorato sull’ultima sillaba della parola (esplicitamente) • Il bambino comprende perché le parole in rima si assomigliano.
  51. RIME • La consapevolezza della relazione tra le parole in base alla rima porta anticipatamente ad una conoscenza della relazione tra le parole anche sul piano ortograficoortografico • Segmenti ortografici uguali sono letti in modo uguale • Questi segmenti sono unità più ampie della sillaba, più lettere insieme.
  52. LA FARFALLA GIOCA CON LA PALLA LA FARFALLA TUTTA GIALLA HA PRESO UNA SCOSSA LA FARFALLA TUTTA ROSSA BALLA CON IL TUTU’ LA FARFALLA TUTTA BLU’ STA SEDUTA SULLA PANCA LA FARFALLA TUTTA BIANCA E’ GOLOSA DELLA PERA LA FARFALLA TUTTA NERA
  53. TOPOLINO TOPOLETTO SI È FICCATO SOTTO IL LETTO E LA MAMMA POVERINA PRENDE PRENDE LA SCOPINA LA SCOPINA FECE MALE CORRI CORRI ALL’OSPEDALE L’OSPEDALE ERA CHIUSO CORRI CORRI IN FARMACIA E GLI HAN DETTO PUSSA VIA
  54. QUINDI diventa fondamentale • Creare spazi narrativi (raccontare e farsi raccontare) • Creare momenti di ascolto, porre domande, coinvolgere i bambini (comprensione)coinvolgere i bambini (comprensione) • Inventare giochi verbali di comprensione (riconoscere o ritrovare un oggetto sfruttando le sue caratteristiche o lo spazio) • Costruire cartelloni dividendo gli oggetti per categorie (cibo, giocattoli ecc….)
  55. Giochi con il nome e con i nomi delle cose • Giochi con il nome: nomi lunghi, corti; comincia come; aiutami a ricordarmi il tuo nome; presenti assenti • Scomposizione in sillabe: ritmo; conta le sillabe;• Scomposizione in sillabe: ritmo; conta le sillabe; • Fusione sillabica • Giochi con l’eco (ultimo pezzo di parola..) • Trova, riconosci il tuo nome • Trova i nomi che cominciano allo stesso modo • Cosa resta e cosa cambia nei nomi • Ordina i nomi da sinistra a destra e poi “a capo” • Attività su spazio e tempo (incarichi, sosta)
  56. Scatole del supermercato, banca delle parole, cartelloni • Scoprire le ipotesi di lettura dei bambini • Gli indici utilizzati per fare ipotesi • Valutare la stabilità• Valutare la stabilità • Mettere insieme tutto ciò che comincia allo stesso modo • Cosa rimane uguale e cosa cambia • Riflettere sulla “forma” della parola, sull’aspetto sonoro del linguaggio
  57. CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA ANALITICA (Si sviluppa come parte del processo di apprendimento della lingua scritta. Indice dell’avvenuta esposizione al codice alfabetico) PRODUZIONE DI PAROLE CHE INIZIANO CON UN DETERMINATO FONEMA SEGMENTAZIONE o ANALISI FONEMICA Analoga al processo di scrittura ELISIONE DI CONSONANTE INIZIALE FUSIONE FONEMICA Analoga al processo di lettura
  58. Tra parola e scrittura esiste una “cerniera”, un legame invisibile : la metafonologiala metafonologia
  59. MODELLO DI APPRENDIMENTO LETTURA E SCRITTURA (U. Frith) STADIO LOGOGRAFICO STADIO LESSICALE STADIO ORTOGRAFICO STADIO ALFABETICO
  60. STADIO LOGOGRAFICO Fase prealfabetica,il bambino guarda e indovina. Esprime una propria teoria linguistica eEsprime una propria teoria linguistica e basandosi su indici visivi, tenta di riconoscere le parole. E’ come se riconoscesse una figura - non c’è corrispondenza lettera/suono.
  61. STADIO ALFABETICO Comincia a costruire il meccanismo di conversione lettera – suono. E’ in grado di scrivere parole comeE’ in grado di scrivere parole come PANE (il numero delle lettere corrisponde al numero dei suoni). STABILIZZARE LA CORRISPONDENZA GRAFEMA - FONEMA
  62. STADIO ORTOGRAFICO E’ in grado di scrivere parole che contengono digrammi e trigrammi. Distingue GIRO / GHIRO BACI / BACHI FONDAMENTALE PER RAGGIUNGERE BUONI LIVELLI DI CORRETTEZZA E RAPIDITA’
  63. STADIO LESSICALE Da lettore esperto riconosce parole intere. E’ necessario raggiungere questa fase per scrivere correttamentescrivere correttamente LUNA / L’UNA HANNO / ANNO D’ORSO / DORSO ( omofone non omografe)
  64. Il percorso di acquisizione della scrittura Livello preconvenzionale Livello convenzionale - sillabicoLivello convenzionale - sillabico Livello convenzionale sillabico - alfabetico Livello convenzionale - alfabetico
  65. Il bambino utilizzaIl bambino utilizza grafemigrafemi a caso (la parola “SOLE” non è stata dettata)
  66. Il bambino utilizzaIl bambino utilizza un grafemagrafema per ogni sillaba
  67. Si evidenzianoSi evidenziano errorierrori di suonosuono e riduzioniriduzioni di gruppogruppo
  68. Disegno e scrittura spontanea • Permette di valutare nel tempo i cambiamenti delle “teorie” dei bambinicambiamenti delle “teorie” dei bambini riguardo al linguaggio scritto • Le ipotesi di lettura di ogni bambino • La stabilità nella scrittura
  69. SCRITTURA SPONTANEA • Strumento di conoscenza del livello di concettualizzazione della scrittura • Sfrutta il “conflitto cognitivo” (comincia• Sfrutta il “conflitto cognitivo” (comincia come) • E’ accompagnamento dell’attività metafonologica orale
  70. COSA MONITORARE • Attenzione • Capacità di ascolto • Il linguaggio • Il racconto • Denominazione di immagini • Divisione in sillabe del proprio nome • Capacità di dare giudizi sulla lunghezza delle parole • Divisione in sillabe di parole• Divisione in sillabe di parole • Percezione e isolamento della prima parte della parola • Percezione e separazione dell’ultima parte della parola • Riconoscimento delle parole che fanno rima • Produzione di parole in rima • Costruzione di piccole frasi in rima • Identificare e raggruppare parole che cominciano allo stesso modo • Il livello di concettualizzazione della scrittura • Le ipotesi di lettura
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