SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 97
PSICOLOGIA DELLAPSICOLOGIA DELLA
COMUNICAZIONECOMUNICAZIONE
È lo studio della comunicazione in chiave psicologica.
A partire dalla seconda metà del Novecento, la
comunicazione è diventata oggetto di interesse di
numerose discipline tra cui la psicologia. Prima di
muovere allo studio della comunicazione in
chiave psicologica, occorre definire i termini della
questione:
1. Che cos’è la psicologia?
1. Cosa si intende per comunicazione?
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Testi di riferimento slidesTesti di riferimento slides
 Belelli G., Di Nuovo S., Matarazzo O., (a cura
di) (2006) Psicologia Generale, Idelson-Gnocchi,
Napoli.
 Canestrari R., (1984) Psicologia generale e dello
sviluppo, Clueb, Bologna.
 Galli G., (1988) La psicologia tra rispetto e
sospetto, Clueb, Bologna.
 Legrenzi P., (a cura di) (1980), Storia della
psicologia, Il Mulino, Bologna.
 Di Giovanni P., (2007), Psicologia della
comunicazione, Zanichelli, Bologna.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
PSICOLOGIAPSICOLOGIA
- In passato: discorsi (lógos) sull’anima (psyché);
- Oggi: studio scientifico (non filosofico) della
- mente,
- vita interiore
- comportamenti degli individui.
La psicologia è una scienza che utilizza evidenze:
 introspettive (cfr. i resoconti esperienziali dei Ss);
 comportamentali [l’esame dei comportamenti umani (tra i
quali, ovviamente, anche il comportamento verbale)]
al fine di comprendere il funzionamento della mente, i
processi interni e le motivazioni che inducono le persone a
pensare e ad agire in determinati modi.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Seconda metà XIX sec. studio scientifico della mente.
Per il meccanicismo (si contrappone al vitalismo):
fenomeni biologici e spirituali soggetti alle stesse leggi
naturali di quelli fisici.
Tra i promotori del meccanicismo Circolo di Berlino
alla cui scuola si formò, tra gli altri, anche Wundt che
esercitò una forte influenza sulla nascita della psicologia;
Molti scienziati (fisici, medici, fisiologi) iniziano a condurre
ricerche sulle attività mentali, in particolare sulla
percezione gettando le basi (senza averne la
consapevolezza) della psicologia moderna
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Gli studi sperimentali diGli studi sperimentali di Psicofisica
Quale rapporto c’è tra:
 stimoli
 sensazioni corrispondenti?
L’intensità percepita è proporzionale all’intensità fisica dello stimolo?
Fechner (metà ottocento) studi sulla relazione tra:
 intensità fisica di un suono
 intensità soggettiva o percepita
occorre incrementare 8 volte l’intensità fisica di un suono perché la sua
intensità sia percepita soggettivamente come doppia: legge di Weber-
Fechner
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Intensità sensazione dipende da intensità
dello stimolo.
Soglia sensoriale = la più bassa intensità
dello stimolo che il S. può percepire (So)
intensità stimolo (S)
Rel. tra LEGGE FECHNER
intensità sensazione (I)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Gli studi diGli studi di FisiologiaFisiologia
 Muller (1830-1840): condusse studi sulle differenze tra percezione visiva
e uditiva (ipotesi: esistenza di nervi specializzati per ogni senso e di
parti del cervello collegate e responsabili del funzionamento dei sensi);
 Helmholtz (medico, matematico, fisiologo) condusse ricerche sull’udito
e sulla vista. Tra le altre, a lui si deve la teoria della visione dei colori
(nella retina ci sono tre diversi tipi di coni, ciascuno dei quali sensibile a
uno dei tre colori fondamentali: rosso, verde, blu; il colore di un oggetto
viene riconosciuto in base alla miscela dei coni attivati);
 Donders (oculista e fisiologo) analizzò le attività mentali basandosi sui
tempi occorrenti per rispondere ad uno stimolo (oggi definiti nei termini
di tempi di reazione): “se nel lasso di tempo tra stimolo e risposta la
mente sta lavorando, più complesso sarà il lavoro necessario alla risposta,
più operazioni mentali implicherà, più sarà lungo il tempo di reazione” (Di
Giovanni, p. 4)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
occhio
nervo ottico
chiasma ottico
tratto ottico
corpo
genicolato
laterale
radiazione
otticacorteccia visiva primaria
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Nei coni ci sono 3 diversi pigmenti, sensibili a luce di diversa lunghezza
d’onda: importante per visione dei colorivisione dei colori
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
PRIMO LABORATORIOPRIMO LABORATORIO
SPERIMENTALESPERIMENTALE
Wundt (allievo di Helmholtz) fondò il primo
laboratorio di Psicologia sperimentale al mondo (Lipsia,
Germania, 1879) codificando e adottando il metodo
sperimentale:
 oggetto dell’indagine: esperienza umana immediataesperienza umana immediata;
 laboratorio: luogo dove si misurano le prestazioniluogo dove si misurano le prestazioni di un
individuo connesseconnesse – principalmente - al funzionamento
dei suoi organi di sensoorgani di senso;
 distinzione sperimentatore (Sp) e soggetto sperimentale
(S)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Mentre Wundt avviava il suo laboratorio (e conduceva esperimenti su sensazioni
e percezioni), lo studioso Ebbinghaus applicò (sebbene esclusivamente su se
stesso) il metodo sperimentale allo studio della memoria (una facoltà psichica
interiore). Imparava a memoria liste di sillabe senza senso giungendo a compiere
importanti scoperte:
1. effetto del superapprendimento: “a forza di ripetere, la memoria migliora
fino a una soglia oltre la quale l’aumento del numero delle ripetizioni non porta
più giovamenti significativi” (Di Giovanni, p. 5);
2. curva dell’oblio: scende rapidamente nelle prime 8 ore per poi declinare più
lentamente nelle ore successive;
3. apprendimento distributivo: più efficace di quello concentrato in un’unica
seduta;
4. effetto seriale: si ricordano con più facilità i primi e gli ultimi elementi di una
serie/lista
Critiche ad Ebbinghaus: sillabe prive di senso apprendimento
meccanico trascurando un fatto importante per la memoria, ossia
l’organizzazione concettuale e il senso
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
L’uso dell’introspezionismoL’uso dell’introspezionismo
Se Wundt a Lipsia utilizza l’introspezionismo
(resoconti soggettivi) come metodo insieme ad
altri (poiché insiste nel porre gli eventi mentali
in relazione a stimoli e reazioni oggettivamente
conoscibili e misurabili: cfr. uso
dell’elettrocardiogramma in conigli sottoposti a
stimoli dolorosi); Kulpe (allievo di Wund) a
Würzburg lo impiega come metodo privilegiato:
per analizzare le attività mentali degli individui
al fine di cogliere i lori vissuti .
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Dall’Europa agli Stati UnitiDall’Europa agli Stati Uniti
Fine 19° sec: dall’Europa agli USA: fisionomia cambia:
- nelle Università americane vennero create cattedre di Psicologia
(cose che non accadde in Germania);
- gli psicologi americani ritenevano che la psicologia poteva risolvere
problemi sociali (pensavano cioè alla sua applicazione nel mondo
del lavoro, dell’educazione ecc.); ciò portò la psicologia americana
ad interessarsi di problemi concreti (es. formulazioni di test per
misurare l’intelligenza mentale) e a divulgare anche tra la gente
comune le proprie idee/scoperte. La prospettiva di ritorni utili
per la collettività ha fatto sì che si mettesse in moto una gigantesca
macchina di finanziamenti pubblici e privati.
Nonostante le diversità, l’impostazione teorica e i metodi seguiti
dagli psicologici europei ed americani erano pressoché gli stessi.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Successori immediati di Wundt:
- Strutturalismo sostenuto da Tichner (esportò in
America la psicologia di Wundt); matrice wundtiana (detto
anche introspezionismo ed elementismo per via
dell’interesse nei confronti degli elementi strutturali della
coscienza: percezioni, idee, emozioni così come vengono
descritti dai soggetti)
- Funzionalismo di James (interesse per i processi mentali
del percepire, apprendere, pensare ecc.; detronizza
l’introspezionismo per valorizzare la sperimentazione in
laboratorio. “Essendo la mente dinamica, non fissa, non ha
senso cercare di descriverne la struttura. Bisogna invece
chiedersi come funziona” (Di Giovanni, p. 8).Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
StrutturalismoStrutturalismo
 Mente = somma di tutti i processi mentali
che hanno luogo nella vita di un individuo;
 Coscienza = somma di tutti i processi
mentali che hanno luogo hic et nunc in un
determinato momento presente della vita
dell’individuo.
 Scopo della ricerca psicologica =
a. descrivere i contenuti elementari della coscienza;
b. evidenziare le leggi del loro combinarsi e
susseguirsi
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
• Esperienza cosciente = si presenta sotto forma di:
percezioni;
idee;
emozioni.
• Interesse dello psicologo = elementi semplici di
percezioni, idee e emozioni, ossia:
sensazioni (provenienti dai 5 organi di senso +
sensazioni cinestesiche che provengono da muscoli,
tendini, giunture);
immagini (compaiono nei processi mentali relativi a
esperienze non attuali: ricordi e prefigurazioni del futuro);
stati affettivi (costitutivi di emozioni e sentimenti come
amore, odio, gioia, tristezza). Descritta la mente, lo
psicologo ha compiuto il suo compito: la psicologia solo
interesse speculativo Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
FunzionalismoFunzionalismo
 Interrogativo dei funzionalismi = a cosa servono e
come funzionano i processi mentali?
 Oggetti della ricerca sono le attività mentali relative
a:
acquisizione;
immagazzinamento;
organizzazione;
valutazione delle esperienze e alla loro successiva;
utilizzazione delle esperienze nella guida del
comportamento
 ricorrono all’osservazione comportamentale;
 aprono la psicologia allo studio:
delle differenze individuali;
sviluppo infantile ecc.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
LA PSICOANALISILA PSICOANALISI
Negli stessi anni Freud (1856-1939) elabora la teoria
psicoanalitica introducendo il concetto di inconscio e
l’idea che gran parte dei nostri comportamenti,
sentimenti, pensieri ecc. sono al di fuori della nostra
consapevolezza.
La storia della psicoanalisi è strettamente legata alla vita
professionale di Freud che, abbandonata la ricerca
accademica per ristrettezze economiche, iniziò ad
esercitare la professione di neurologo. Esercitando tale
professione iniziò a notare che molti dei suoi pazienti
con disturbi mentali non rilevavano all’esame alcuna
alterazione di organi o tessuti. I disturbi degli isterici
erano disturbi funzionali (e non strutturali).
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Per Freud
◦ Compito della Psicologia = comprendere e curare i
pazienti con disordini mentali
◦ Comprensione della vita conscia dell’uomo è
subordinata alla comprensione della vita inconscia
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
In “In “Etiologia dell’isteriaEtiologia dell’isteria” (1896)” (1896)
“alla base di ogni caso di isteria vi sono
uno o più episodi di esperienza sessuale
precoce della prima infanzia, episodi che
il lavoro analitico è in grado di rievocare
nonostante i decenni trascorsi”
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
1897: Negazione della teoria della seduzione,1897: Negazione della teoria della seduzione,
ossia la crisi dell’approccio naturalisticoossia la crisi dell’approccio naturalistico
Sintomi nevrotici non collegati a episodi
realmente accaduti ma a fantasie di
desiderio: per la nevrosi la realtà psichica
più importante della realtà materiale
“Se gli isterici riconducono i loro sintomi
a traumi inventati, la novità consiste nel
fatto che essi creano tali scene nella loro
fantasia, e questa realtà psichica pretende
di essere presa in considerazione accanto
alla realtà effettiva”
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
sintomi isterici = manifestazioni patogena di
energia psichica non scaricata successivamente al
trauma (reale o psichico ora rimosso, dimenticato).
Se reazione repressa, l’affetto rimane legato al
ricordo e diviene una rappresentazione patogena.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Cambiamenti teorici ed evoluzioni delCambiamenti teorici ed evoluzioni del
metodo freudianometodo freudiano
1. IPNOSI (parola = strumento di suggestione dal
carattere impositivo; il medico può inculcare o
eliminare un’idea in grado di agire sul soma del
paziente)
2. METODO CATARTICO (valorizzazione delle parole
del paziente; il raccontare del paziente diventa lo
strumento della cura; sospetto del medico è ancora
indirizzato su quanto accaduto realmente nel passato)
3. LIBERE ASSOCIAZIONI (invito ai paziente a
lasciarsi andare, a dire tutto quello che passa loro per
la mente; sospetto del medico è indirizzato al rimosso.
Cooperazione dialogica: racconto + interpretazione)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
1. Ipnosi: già impiegata nella cura dell’isteria dal famoso
psichiatra di Parigi Charcot presso il quale Freud aveva studiato
nel 1885 (1)
 Nello stesso periodo un amico di Freud, Breur gli raccontò di
una sua esperienza con una paziente isterica (Anna O.) trattata
con l’ipnosi i cui sintomi scomparivano (es. impossibilità di
bere) quando, nel suo stato ipnotico, riusciva a ricordare
l’esperienza e l’emozione ad essa collegata (rabbia per aver visto
il cane della propria governante bere da un bicchiere) e
responsabile di aver generato il sintomo: sintomi eliminati
PARLANDONE sotto ipnosi.
 Ipnosi è per Freud = strumento funzionale a) al recupero del
ricordo del trauma b) a scaricare le emozioni ad esso connesse
ritenute responsabili della creazione dei sintomi (2. metodo
catartico).
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Freud trovò comunque che:
non tutti i soggetti erano ipnotizzabili;
in altri gli stati ipnotici si realizzavano in forme
lievi;
i risultati erano spesso solo transitori;
l’ipnosi generava uno stato di dipendenza del
paziente nei confronti del medico (cfr. il legame di
natura sessuale che Freud racconta alcune delle sue
pazienti avevano sviluppato nei suoi confronti)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
1889 Freud si reca a Nancy, dove presso la scuola di Liebeault e Bernheim scopre
che gli effetti ottenuti con l’ipnosi si potevano ottenere con la suggestione allo stato
vigile.
Per Bernheim l’amnesia del S nei confronti delle proprie esperienze ipnotiche
poteva infatti essere eliminata spingendo, pressando il paziente (senza ipnotizzarlo)
a ricordare ciò che diceva di non poter ricordare. Ciò indusse Freud (che pure
usò/sperimentò la tecnica dell’insistenza) ad ipotizzare di poter rimuovere le
amnesie isteriche senza ricorrere all’ipnosi.
“Da questa base iniziale egli elaborò la tecnica psicoanalitica, l’essenza della quale
è che il paziente s’impegna a riferire all’analista, senza eccezione, qualsiasi
pensiero gli venga alla mente, trattenendosi dall’esercitare su di essi alcuna censura
o dall’imprimere loro una direzione cosciente” Charles Brenner.
Ascoltando le libere associazioni del paziente (libere dal controllo cosciente) Freud
si faceva un quadro deduttivo di ciò che inconsciamente passava nella mente di P
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
La tecnica dell’insistenza lo aveva però condotto ad
accorgersi che nel suo lavoro sembrava dovesse
superare una resistenza e ad elaborare l’idea che una
medesima forza psichica:
si oppone a che le rappresentazioni patogene (idee,
immagini, ricordi, pensieri…) vengano ricordate;
coopera alla genesi del sintomo isterico
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
 La natura delle rappresentazioni patogene dimenticate è penosa e atta
a provocare affetti come vergogna, rimprovero ecc.; si preferirebbe
non averle vissute e si vorrebbe piuttosto dimenticare. Ciò fa
emergere in Freud l’idea della difesa.
Una rappresentazione insopportabile aveva provocato da parte dell’Io
una forza ripulsiva il cui scopo era la difesa. Difesa riuscita
(meccanismo della difesa); rappresentazione scacciata dalla coscienza e
dalla memoria .
isteria e nevrosi ossessiva = nevrosi da difesa. L’ipnosi non più
necessaria a riportare alla coscienza i ricordi rimossi. L’ipnosi, come
pure la suggestione non rendono possibile il superamento e l’analisi
della resistenza non garantendo neppure la stabilità della guarigione
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
 Il metodo delle libere associazioni permette di esplicitare le
resistenze che si esprimono nei vari modi in cui il paziente non si
attiene alla richiesta del medico di parlare spontaneamente.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Le libere associazioniLe libere associazioni
“Il metodo psicoanalitico freudiano"“Il metodo psicoanalitico freudiano"
“Già durante il racconto del corso della malattia appaiono nei
malati delle lacune di memoria […]. Non vi è storia di malattia
nevrotica senza amnesia di qualche tipo […] le amnesie sono il
risultato di un processo che egli chiama rimozione e di cui
individua il motivo in sentimenti spiacevoli. Le forze psichiche che
hanno provocato questa rimozione possono essere percepite, a
suo avviso, nella resistenza che si solleva contro il riproporsi del
ricordo […]. Se si possiede un procedimento che permetta di
giungere dalle idee a ciò che è stato rimosso, dalle deformazioni a
ciò che è stato deformato, allora si può rendere accessibile alla
coscienza, anche senza l’ipnosi, quanto era prima inconscio nella
vita psichica […]. Oggetto di questo lavoro interpretativo non
sono solo le idee del malato, ma anche i suoi sogni, che schiudono
la più diretta via d’accesso alla conoscenza dell’inconscio, le sue
azioni involontarie e senza scopo (azioni sintomatiche), e gli errori
nelle sue presentazioni della vita quotidiana (lapsus verbali,
sbadataggini e simili)”.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
 Metodo delle libere associazioni e diverse scoperte; la più importante:
l’inconscio. Alcuni contenuti mentali (fantasie, desideri, impulsi, ricordi,
pensieri ecc.) diventano accessibili solo dopo aver superato delle resistenze.
Questi contenuti mentali rimangano però attivi nell’inconscio e cercano di
esprimersi.
 “Egli si trovò pertanto nella posizione unica di poter studiare i processi mentali
incosci dei suoi pazienti, e ciò che scoprì, nel corso di anni di osservazione
paziente ed accurata, fu che non solo i sintomi isterici ma anche molti altri
aspetti normali e patologici del comportamento e del pensiero erano il risultato
di ciò che inconsciamente passava nella mente dell’individuo che li esibiva -
[tuttavia] – non abbiamo fino ad ora alcun modo di osservare le attività mentali
inconsce direttamente. Noi possiamo solo osservare i loro effetti, così come
espressi nei pensieri e sentimenti di un soggetto, e che egli ci riferisce oppure
nelle sue azioni che possono essere riferite o osservate” Brenner, p. 17
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Prove che i processi mentali inconsci hanno
capacità di produrre effetti sui nostri pensieri ed
azioni vengono fornite da:
◦ sogni (causati da un’attività inconscia che rimarrebbe tale
senza il lavoro psicoanalitico);
◦ lapsus della
 lingua;
 penna
 memoria
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Sogno = manifestazione dell’inconscio. Durante il sonno
la censura operata dalla coscienza si affievolisce e certi
contenuti, desideri dell’inconscio possono emergere
sebbene “deformati”. I principali meccanismi di
deformazione (che serve alla dissimulazione) sono:
◦ la condensazione;
◦ lo spostamento
Il lavoro onirico = “processo di trasformazione del
contenuto latente nel contenuto manifesto” (Freud, Il
sogno):
◦ Contenuto onirico manifesto = il sogno come si presenta nel
ricordo che il paziente ne fa;
◦ Contenuto onirico latente = materiale corrispondente trovato
grazie al lavoro onirico, all’analisi del contenuto manifesto
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
I pensieri inconsci figurano nei sogni in forma
mascherata attraverso simboli (sia universali, sia
individuali) che il terapeuta deve riuscire,
attraverso il lavoro d’analisi, a decifrare.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Dalla prima topica…Dalla prima topica…
prima teorizzazione freudiana dell’apparato psichico:
 sistema psichico inconscio: costituito da contenuti
mentali non presenti alla coscienza che premono per
ottenere accesso alla coscienza incontrando forze
contrarie che glielo vietano. Riescono ad esprimersi
attraverso dei derivati = sintomi, sogni, associazioni,
lapsus ecc.
 sistema psichico preconscio: contenuti non coscienti in
questo momento ma che potrebbero diventarlo in un
momento successivo (es il riaffiorare improvviso di un
ricordo);
 sistema psichico conscio: contenuti psichici
accompagnati dalla piena consapevolezza del soggetto
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
……alla Seconda topicaalla Seconda topica
ES IO SUPER IO
Irrazionale e inconscio è il serbatoio di
tutte le pulsioni. Inizialmente Freud
aveva individuato 2 tipi di pulsioni;
sessuali e autoconservative. A partire
dal 1920 (Al di là del principio del
piacere) introdusse anche le pulsioni
distruttive
EREDITà BIOLOGICA
mediatore tra:
-rivendicazioni dell’ES;
-imperativi del Super Io;
-esigenze della realtà esterna.
Segue il principio di realtà e media i
conflitti tra:
-Es/realtà;
-Es/Super Io
Deve dunque fronteggiare:
-la realtà esterna;
-la realtà interna
favorendo l’autoconservazione
SI FORMA NELL’INFANZIA
VEDENDO INFRANGERE I
PROPRI DEDIDERI CONTRO LA
REALTà
Coscienza morale. Svolge il ruolo di
giudice o censore nei confronti dell’Io.
Sue funzioni:
-coscienza morale;
-autoosservazione;
-formazione di ideali.
Si costituisce:
-per interiorizzazione delle richieste e
dei divieti genitoriali;
-per proiezione delle pulsioni del
soggetto
I frequenti caratteri di severità e
sadismo del Super Io (genitori interni)
non rispecchiano effettivi
comportamenti aggressivi dei genitori
reali, ma riflettono piuttosto
l’attribuzione a loro, da parte del S,
della propria aggressività (proiezione).
FRUTTO DELL’EDUCAZIONE
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
A Freud si deve inoltre (ma non solo)A Freud si deve inoltre (ma non solo)
La scoperta della sessualità infantile
(cfr. le fasi dello sviluppo sessuale) e del
complesso di Edipo;
L’esistenza, non solo di pulsioni di vita,
ma anche di pulsioni di morte
Del meccanismo del transfert
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
I principi della vita psichicaI principi della vita psichica
Principio del piacere (attività psichica tende a
evitare il dispiacere e a cercare il piacere);
Principio di realtà (la necessità di sopravvivere
pone alla psiche l’esigenza di tener conto della
realtà e di tollerare il differimento delle esigenze
pulsionali);
Principio di costanza (“tendenza predominante
della vita psichica […] consiste nello sforzo di
ridurre, di mantenere costante o di sopprimere la
tensione interna prodotta dagli stimoli”)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Classificazioni delle pulsioniClassificazioni delle pulsioni
Prima teoriaPrima teoria (1905-1914)(1905-1914)
- pulsioni sessuali (la loro energia è la libido; essi
seguono il principio del piacere);
- pulsioni di autoconservazione (seguono il
principio di realtà)
Nell’isteria e nelle nevrosi ossessive la malattia
è instaurata dalla rimozione di una pulsione
sessuale intollerabile ed energica
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Classificazioni delle pulsioniClassificazioni delle pulsioni
Seconda teoriaSeconda teoria (1914-1920):(1914-1920):
distingue all’interno delle pulsioni sessuali:
a) la libido oggettuale (diretta ad oggetti esterni);
b) la libido narcisistica (investe la persona stessa.
La libido narcisistica caratterizza le prime fasi
di vita e le situazioni di schizofrenia)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Classificazioni delle pulsioniClassificazioni delle pulsioni
Terza teoria “Al di là delTerza teoria “Al di là del
principio del piacere”( 1920)principio del piacere”( 1920)
Introduzione della pulsione di morte (la
severità del Super-io, la sua capacità di
generare angoscia e sensi di colpa sono
effetti della pulsione di morte; nel
depresso può spingere l’io alla morte)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Il transfertIl transfert
P e tendenza a manifestare determinati sentimenti e a
comportarsi con M come se si trattasse di un soggetto
diverso. Nel transfert P non ricorda gli elementi
dimenticati ma li mette in atto (il paziente non ricorda il
materiale rimosso ma lo rivive nella relazione
transferale: meno doloroso ripetere che ricordare
consapevolmente). Analista propone poi al paziente di
passare dal piano dell’agire al piano del conoscere
(ricordare).
Due aspetti fondamentali del transfert:
 ripetizione del passato nel presente
 trasferimento sull’analista di una persona interna
(imago trasferita sull’analista non rispecchia le
caratteristiche reali dei genitori ma riflette il modo in cui
tali fig. sono state internamente percepite/
vissute/desiderate/temute. Fig. = introiezioni +
distorsioni.) Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
All’inizio per Freud il transfert = forma di
resistenza all’analisi (no ricordo ma
ripetizione del passato);
successivamente Freud si convinse che
proprio sul terreno del transfert va vinta la
partita (conflitti originari che avevano
contribuito all’insorgere della nevrosi
cominciano ad esser riproposti nella
relazione con l’analista)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Se inizialmente obiettivo dell’analisi =
ricostruzione del passato;
successivamente, obiettivo dell’analisi =
raggiungere modificazioni strutturali nella
personalità di P.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Transfert non si presenta solo nella
situazione analitica ma, nella situazione
analitica è possibile l’evoluzione del
transfert: con l’interpretazione l’analista
rettifica l’equivoco transferale
contribuendo alla sua soluzione. Solo
interpretazione del transfert in grado di
produrre modificazioni strutturali e
permanenti nella personalità del P.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Nella quotidianità P trova persone che si
prestano inconsapevolmente ad
assumere/incarnare i ruoli loro attribuiti
proiettivamente
Analista non agisce i ruoli su di lui proiettati da
P ma si limita a interpretarli, a fare
comunicazioni su di essi: analista si limita a
rispondere con la sola attività interpretativa
rivelando:
 di essere consapevole della natura di questo
impulso;
 di non sentire in risposta ad esso né angoscia, né
rabbia, né propositi vendicativi.Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Valore mutativo del comportamento di M:
mostra un comportamento non
corrispondente a quello atteso da P in base
alle sue proiezioni e ciò contribuisce a:
◦ spezzare il circolo vizioso nevrotico di P;
◦ consentire a P di distinguere oggetto arcaico
proiettato/oggetto reale.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Controtransfert = risposta dell’analista
al transfert del P (in base al quale
comprende e interpreta il transfert del P)
Le interferenze non vanno attribuite al
controt. ma semmai al transfert
dell’analista che proietta i propri conflitti
personali su P.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Da Freud alla società psicoanaliticaDa Freud alla società psicoanalitica
vienneseviennese
 Freud riunì intorno a sé un gruppo di cultori della
psicoanalisi. Ben presto, però, il gruppo si frantumò e solo
alcuni rimasero fedeli alla sua ortodossia (tra questi la
figlia Anna); altri, come lo steso Jung, fondarono scuole
autonome
 Oggi, sebbene siano riconosciuti i contributi di Freud per
lo sviluppo della psicologia, molte delle sue tesi non sono
state confermate (ad es., come ricorda Di Giovanni, le
scienze cognitive hanno assodato che i processi mentali
che non controlliamo sono: a) quelli estremamente
semplici ed automatizzati; b) quelli troppo complessi come
i passaggi cruciali dell’intuizione o del pensiero creativo
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
MODELLOMODELLO
COMPORTAMENTISTACOMPORTAMENTISTA
Se la psicologia vuole approdare a procedure di ricerca intersoggettivamente
controllabili occorre abbandonare l’introspezione e lo studio della mente.
Manifesto programmatico del comportamentismo è l’opera di Watson pubblicata
nel 1913: La psicologia dal punto di vista comportamentista.
Secondo i comportamentisti è possibile studiare il comportamento umano
ignorando la mente. La spiegazione non intenzionale (spiegazione che non ricorre
al modello: A fa x perché crede y e vuole ottenere z) del comportamento degli
individui è resa possibile mettendo in relazione gli stimoli e le risposte (S-R) e
considerando la mente una scatola nera (black box) che li elabora ma di cui non si
conosce il funzionamento.
Compito della Psicologia = studiare le condizione oggettive che determinano il
comportamento.
Comportamento umano spiegato in base a catene causali di stimolo-risposta
Indubbie influenze sul comportamentismo di Watson debbono necessariamente
essere riconosciute agli studi sull’apprendimento animale condotti da Pavlov e da
Thorndike) Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
PavlovPavlov e ile il condizionamento classicocondizionamento classico (1903) (risposta(1903) (risposta
involontaria, riflesso condizionato provocato artificialmenteinvolontaria, riflesso condizionato provocato artificialmente).).
È noto il suo esperimento sulla
salivazione dei cani. Uno stimolo
neutro non in grado di produrre
salivazione (il suono di un
campanello) diviene in grado di
provocarla se associato
numerose volte ad uno stimolo che
naturalmente la provoca (il cibo).
Il solo suono del campanello,
dunque, da stimolo neutro diviene
uno stimolo condizionato in grado
di determinare una risposta/riflesso
condizionato
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Di norma: presentazione cibo (stimolo incondizionato)
salivazione (risposta incondizionata)
Dopo ripetute associazioni cibo + suono del campanello
(il campanello da stimolo neutro diviene condizionato).
Al solo suono del campanello (stimolo condizionato)
compare la salivazione (risposta condizionata)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Thorndike e ilThorndike e il condizionamento operantecondizionamento operante
Thorndike nel 1898 pubblicò l’opera
“l’intellingenza amicale”. I suoi studi sul
condizionamento operante, diversamente da
quelli sul condizionamento classico (in cui
l’animale risulta completamente passivo),
dimostrarono che l’animale può intervenire sulla
situazione esercitando un controllo sui rinforzi
che riceve. Lo psicologo americano poneva dei
gatti (o dei cani) affamati all’interno di “gabbie
problema”. Al di fuori della gabbia era visibile
del cibo. Gli animali provavano di tutto per
evadere dalla gabbia e raggiungere il cibo
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Thorndike e ilThorndike e il condizionamento operantecondizionamento operante
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Rimessi nello stesso tipo di gabbia, Thorndike notò che gli
animali necessitavano di minor tempo per trovare il modo
di evadere: ciò rappresentava per lo studioso la prova di
un avvenuto apprendimento sebbene cieco (ossia per
prove ed errori e non intelligente).
Gli esperimenti di Thorndike hanno dunque dimostrato che:
- l’apprendimento si verifica per prove ed errori
- le risposte che hanno esito positivo tendono ad essere ripetute
(legge dell’effetto);
- la ripetizione dei comportamenti determina un loro più saldo
apprendimento e maggiore probabilità che vengano ripetuti
(legge dell’esercizio).
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Skinner e il condizionamento operanteSkinner e il condizionamento operante
Lo psicologo comportamentista Skinner
proseguì gli studi sul
condizionamento operante ponendo
particolare attenzione all’azione dei
rinforzi.
Un risultato pratico ottenuto
da Skinner riguarda l’aver raccolto
prove contro l’uso delle punizioni.
Nell’opera del 1953 consiglia di:
- non prestare attenzione al
comportamento indesiderato di un
figlio (ciò provoca la sua estinzione);
- rinforzare un comportamento
alternativo incompatibile con il
precedente (es. incoraggiare un
divertimento accettabile)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Oggi il condizionamento è considerato non
l’unico modo attraverso cui avviene
l’apprendimento ma uno dei modi (e addirittura
quello più elementare).
Più complessi sono invece, ad esempio, i processi
di insight scoperti, come vedremo, dalla scuola
della Gestalt.
Il dominio comportamentista nella prima metà del
Novecento non è stato assoluto. Gli psicologi della
Gestalt erano delusi dalla psicologia
associazionista almeno quanto i comportamentisti
sebbene per ragioni diverse.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
FENOMELOGIA eFENOMELOGIA e
PSCIOLOGIA DELLAPSCIOLOGIA DELLA
GESTALTGESTALT“ciò che è presente alla mia
consapevolezza per me è vivo, è da me
vissuto, perciò è esistente per me”.
Fenomenologia = Scienza del dato
fenomenico immediato
Area che più ha risentito delle
innovazioni apportate dalla
fenomenologia è stata la percezione
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Le situazioni complesse: laLe situazioni complesse: la
melodiamelodia
Lo psicologo Von Ehrenfels, che può
ritenersi un anticipatore della Gestalt, ha
contribuito a svincolare lo studio della
percezione dall’impostazione della
fisiologia ponendo la questione della
percezione di una melodia (che è qualcosa
di diverso rispetto alla somma delle
singole note che la compongono): il tutto
è più della somma delle singole parti
(contrariamente a quanto ritenuto
all’associazionismo wundtiano).
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
FENOMENOLOGIA E PSICOLOGIAFENOMENOLOGIA E PSICOLOGIA
DELLA GESTALTDELLA GESTALT
Indirizzo fenomenologico si consolida in Europa
grazie agli esponenti della Scuola di Berlino:
Wertheimer, Koffka, Koehler (Psicologia della
Gestalt) i quali rimproverano alla psicologia
precedente di aver trascurato la soggettività.
Principali oggetti di studio della Gestalt
a) la percezione;
b) il funzionamento del pensiero e il processo di
problem solving
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
La percezioneLa percezione
 È il campo che permette di cogliere il carattere dinamico e
sintetico della vita psichica. È infatti il soggetto, secondo i
gestaltisti, ad organizzare secondo schemi (leggi) i dati
dell’esperienza
Fig. 1
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Nel caso della fig. 1 è possibile vedere un calice
come pure due profili. Si tratta di una percezione
reversibile, fluttuante. Per vedere il calice devo
considerare tutto il resto come sfondo; viceversa,
per vedere i due profili devo considerare la parte
bianca della fig. come sfondo.
Il nostro sistema percettivo seleziona la figura e lo
sfondo che rappresentano la struttura minima della
percezione visiva. Nel caso delle figure ambigue
tale selezione è molto evidente: una coppa o due
profili a seconda della selezione degli stimoli che
operiamo
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Figura 2Figura 2
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Quando guardiamo un sistema stimolante, in modo
inconsapevole, tendiamo a raggruppare gli elementi
secondo principi di organizzazione/selezione del campo
visivo.Tali principi sono, secondo i Gestaltisti i seguenti:
◦ Il principio di vicinanza (a parità di altre condizioni tendiamo a
raggruppare gli elementi più vicini in unità figurali);
◦ Il principio di somiglianza (a parità di altre condizioni tendiamo
a raggruppare gli elementi tra loro somiglianti) in unità figurali;
◦ Il principio di continuità di direzione (a parità di altre
condizioni si impone quella unità percettiva il cui margine offre il
minor numero di cambiamenti o interruzioni)
◦ Il principio di chiusura;
◦ Il principio di buona forma (gli elementi del campo percettivo
tendono a costituire Gestalt quanto più pregnanti possibile)
◦ Il principio dell’esperienza passata
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Figura 3: principio vicinanza
• • • • • • • • • • • • • • • • •
• • • • • • • • • • • • • • • • •
 
• • • • • • • • • • • • • • • • •
• • • • • • • • • • • • • • • • •
 
• • • • • • • • • • • • • • • • •
• • • • • • • • • • • • • • • • •
Figura 4: principio somiglianzaFigura 4: principio somiglianza
•••••••••••••••••
•••••••••••••••••
•••••••••••••••••
•••••••••••••••••
•••••••••••••••••
•••••••••••••••••
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Fig. 6: principio di chiusura
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Figura 7: principio di continuità di direzioneFigura 7: principio di continuità di direzione
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
 Percezione = campo che permette di cogliere il
carattere dinamico e sintetico della vita
psichica
 2 leggi psicologiche:
a) Formazione non additiva della totalità;
b) Pregnanza (o della buona forma:
individuazione figura-sfondo)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Non solo percezioneNon solo percezione
Gli studi di psicologia animale
di Köhler hanno riproposto il
problema dell’atto mentale che si
esprime nella visione mentale
della soluzione di un problema
(intuizione) che è qualcosa di
diverso rispetto
all’apprendimento per tentativi
ed errori e alla riproduzione di
risposte apprese
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
 Esperimento sul problem-
solving (1927): scimmie
dovevano raggiungere
delle banane fuori dalle
loro gabbie e unici oggetti
a loro disposizione erano
bastoni. Una scimmia
prese i due bastoni e li unì
insieme per ottenerne uno
più lungo con il quale
raggiunse le banane:
esempio di insight
(animale aveva agito in
modo diretto ad uno
scopo) e non per tentativi
ed errori.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Ristrutturazione della situazione eRistrutturazione della situazione e
della funzione degli oggettidella funzione degli oggetti
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Molti psicologi a lui contemporanei ritenevano, invece, che i
processi di pensiero e apprendimento si attuassero solo per
prove ed errori (cfr. il comportamentismo). L’impostazione di
Köler è opposta: tende ad attribuire intelligenza al soggetto
che apprende (le azioni dell’animale tendono ad una
soluzione ottenuta in seguito ad una strategia non casuale.
Questo impiego costituisce un atto di intelligenza poiché
instaura una ristrutturazione del campo cognitivoristrutturazione del campo cognitivo attraverso
un atto di insight).
Gestaltisti e apprendimento con modalità subitanea (problem
solving)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Altri esperimentiAltri esperimenti
Ristrutturazione e insight: il problema delle due
corde o del pendolo (Maier, 1931);
Fissità funzionale: il problema della candela
(Duncker, 1926)
Per i Gestaltisti problem solving =
- qualcosa di più della semplici riproduzione di
risposte apprese;
- Implica processi attivi di insight e
ristrutturazione
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
LA SVOLTA COGNITIVALA SVOLTA COGNITIVA
 Anni ’60 nuovo approccio allo studio del pensiero (crisi
del comportamentismo). La mente viene considerata un
oggetto di studio indagabile scientificamente
 1956: considerato l’anno della svolta.
◦ Durante un Congresso tenuto al MIT (Massachusetts
Institute of Tecnology) Chomsky espone la sua teoria
sul linguaggio, Miller presenta le sue ricerche sulla
memoria a breve termine;
◦ Viene pubblicato il libro di Bruner, Goodwin e Austin
sul tema della formazione dei concetti e sul pensiero;
◦ Nel 1960 esce il libro “Piani e strutture del
comportamento” di Miller Galanter e Pribram
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
La svolta cognitiva resa possibile anche grazie a
profondi cambiamenti all’interno del clima
intellettuale :
◦ La cibernetica e la teoria dell’informazione dimostrarono
di poter studiare in modo rigoroso entità mentali come
l’informazione, gli scopi ecc.;
◦ Gli studi sulle intelligenze artificiali hanno suggerito agli
studiosi l’idea che “la mente umana funzioni come un
elaboratore di informazioni in cui gli input vengono trattati
in fasi successive fino a trasformarli in output. Attenzione,
percezione, memoria, pensiero […] non sono altro che
momenti del processo di elaborazione dell’informazione”
(Di Giovanni, p. 17);
◦ La disputa sul linguaggio (Skinner = i bambini apprendono
il linguaggio per condizionamento; Chomsky = i bambini
apprendono, perché naturalmente predisposti, sistemi di
regole) ha fatto sì che il linguaggio venisse esaminato in
chiave cognitiva;
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Per gli psicologi cognitivi la MENTE = sistema operativo
che compiendo una serie di operazioni svolge compiti;
PROCESSO MENTALE (unità di analisi) = sequenze di
operazioni eseguite sui dati che da un input conducono a un
output (cfr. diagrammi di flusso = rappresentazioni
elaborate dagli studiosi nel tentativo di spiegare il
funzionamento dei processi mentali)
INDIVIDUI = organizzatore/elaboratore di informazioni:
ruolo produttivo della mente nell’elaborazione dei dati
ricevuti dall’esterno (paradigma HIP = Human Information
Processing): un’elaborazione che non avviene secondo
schemi fissi universalmente validi, ma che risente delle
condizioni ambientali, educative e culturali e dunque
individuali.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Il comportamento cognitivo non è, secondo
Bruner, una registrazione passiva di dati, ma
comporta ad ogni livello l’elaborazione
dell’informazione secondo strategie e stili che
non sono, alla maniera di Piaget, costanti e
valide per tutto il genere umano, ma variano da
cultura a cultura e da individuo a individuo.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Obiettivo degli psicologi cognitivisti =
elaborare modelli che spieghino il
funzionamento dei processi di pensiero (es:
attraverso quali procedure o routines viene
immagazzinata una informazione; attraverso
quali procedure si trova la risposta ad una
situazione problematica ecc. )
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
LA PSICOLOGIA CONTEMPORANEA
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Già a partire dagli anni ’70 autocritica della psicologia
cognitiva:
- Neisser (famoso psicologo cognitivista) criticava lo studio
in laboratorio della mente umana. Secondo lo studioso,
infatti, il funzionamento della mente nella vita quotidiana,
nel suo ambiente ecologico, è diverso rispetto a quello
esaminato in situazioni di laboratorio (approccio ecologico)
- Altri hanno fondato una scienza interdisciplinare: la scienza
cognitiva che si occupa :
- di studiare il funzionamento dei sistemi intelligenti (animali, umani,
artificiali);
- della formazione dei concetti, delle immagini mentali;
- dell’architettura della mente: cfr. Fodor e il concetto della mente
modulare
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
 Secondo Fodor la mente avrebbe una sua architettura costituita da 1
elaboratore centrale e diversi moduli periferici (incapsulati e non comunicanti
gli uni con gli altri). I diversi input vengono trattati dai diversi moduli che
elaborano delle rappresentazioni trasmesse poi all’elaboratore centrale;
quest’ultimo elabora le conoscenze a livello superiore
elaboratore
centrale
modulo periferico modulo periferico modulo periferico
per input tipo A per input B per input C
input A input B input C
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Secondo Fodor non c’è, dunque un unico sistema
che trasforma gli input (per fasi-processi-momenti
successivi) in output ma più moduli che eseguono
operazioni diverse.
La spiegazione di Fodor (Di Giovanni, 2007, p.
19) :
◦ si accorda sia con gli studi di neuropsicologia (lesioni in
certe zone del cervello sono responsabili di alterazioni
delle attività mentali) sia con gli studi sul centro unico di
coscienza;
◦ non si accorda con gli studi che hanno dimostrato come le
lesioni di certe zone del cervello possono essere
compensate da altre zone. Se ci sono moduli è, però,
altamente probabile che essi operino non separatamente
(come vorrebbe Fodor): architettura più complessa.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Oltre alla teoria ecologica e alla scienza cognitiva,
si è sviluppata negli anni ottanta anche la teoria
delle reti neuronali (o connessionismo) il cui
paradigma di base è:
nell’uomo non esiste qualcosa di parallelo alla
memoria di archiviazione delle informazioni del
computer (CPU) ma miliardi di neuroni che non
lavorano in serie ma parallelamente e sfruttando
le connessioni tra le diverse unità
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
La situazione contemporaneaLa situazione contemporanea
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
 La psicologia si interessa oggi di una pluralità di oggetti diversi
ed ha scambi e rapporti proficui con altre discipline (es. etologia,
filosofia, sociologia ecc.). Sebbene tutte le aree della psicologia
sono importanti, tuttavia, come ricorda Di Giovanni (p. 22), è
possibile individuare alcune aree di base e altre specialistiche (tra
queste anche la psicologia della comunicazione);
 Aree di base:
◦ Psicologia cognitiva;
◦ Psicologia sociale;
◦ Psicologia evolutiva;
◦ Psicologia della personalità
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Psicologia cognitivaPsicologia cognitiva
Studio di diversi processi mentali come:
percezione; apprendimento; memoria; problem
solving; uso del linguaggio ecc.
Diversi modi di studiare i processi cognitivi:
a) approccio sperimentale classico;
b) approccio della neuropsicologia cognitiva
(studio dei processi cognitivi in pazienti con danni
cerebrali ha contribuito alla comprensione di
questi processi in individui sani);
c) scienza cognitiva (uso del computer per
comprendere i processi cognitivi. Numerose
perplessità).
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Psicologia socialePsicologia sociale
Essere umano = animale sociale
Comportamento umano influenzato dagli altri
(cfr. la modificazione di certi nostri
comportamenti per conformarci alle aspettative
altrui; l’adeguamento a certi stereotipi maschili
o femminili ecc.);
Psicologi sociali europei interessati a tematiche
quali il potere, l’ideologia, lo status (cfr. ACD)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Psicologia evolutivaPsicologia evolutiva
Studia i cambiamenti della psiche ravvisabili nel
. corso della vita. All’interno di questo filone di
ricerca si sono sviluppati tre diversi approcci:
◦ La psicologia dell’età evolutiva che studia i
cambiamenti nello sviluppo del pensiero,
ragionamento, linguaggio ecc. dall’infanzia fino
all’età adulta;
◦ La psicologia del ciclo di vita che studia l’individuo
anche nelle fasi successive all’età adulta puntando
l’attenzione su alcune tappe e fasi di vita inevitabili
(es. la scolarizzazione) e facoltative (es. la
genitorialità);
◦ La psicologia dell’arco di vita che, più delle altre, è
interessata a come le variabili storico-culturali
influenzino lo sviluppo personale di un dato individuo
che si trova in una certa fase del ciclo di vita (es. una
guerra avrà effetti diversi su bambini diversi – per via
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Psicologia della personalitàPsicologia della personalità
Sebbene siano numerose le critiche rivolte alla
psicologia della personalità, tra un soggetto e
un altro sono ravvisabili differenze individuali
(più o meno stabili) in merito a
Pensiero (cfr. il test per la misurazione
dell’intelligenza di Binet volto ad indagare
capacità di giudizio e comprensione oltre al
livello di organizzazione sensoriale),
Personalità (cfr i questionari di autodescrizione
di Guilford (1936)),
Atteggiamenti,
Comportamenti
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Aree specialisticheAree specialistiche
Oltre alle aree di base ci sono in Psicologia numerose
aree specialistiche. Tra queste ricordiamo:
◦ La psicologia occupazionale e del lavoro che
si occupa della selezione del personale, incremento
produttività, strategie per la decisione, per il
contenimento dello stress e la negoziazione dei
conflitti;
◦ La psicologia della salute che propone un modello
biopsicosociale di malattia: (cfr. il ruolo dello stress
nell’insorgere di malattie) e metodi psicologici utili
per la prevenzione e il trattamento della malattia;
◦ La psicologia della comunicazione;
◦ La psicologia dell’arte, dello sport ecc.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Questioni eticheQuestioni etiche
In passato gravi lesioni alla dignità umana (cfr. gli
esperimenti di Berkum del 1962 per creare
ansia nei passeggeri di un aereo o gli
esperimenti di Milgram sulle reazioni di Ss ai
quali aveva fatto credere di essere in grado di
dare scosse elettriche ad altri Ss non in grado di
eseguire un compito)
Questioni etiche in psicologia clinica (pazienti
pericolosi riluttanti al trattamento; confidenze
fatte al medico di importanza pubblica –es:
intenzione di uccidere qualcuno -)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Dopo anni ‘70Dopo anni ‘70
Maltrattamenti inaccettabili sia verso i Ss,
sia nei confronti di pazienti:
 consenso informato volontario
 diritto di ritirarsi in qualsiasi momento
 diritto ad avere informazioni sugli obiettivi e
gli sviluppi futuri della ricerca a conclusione
dell’esperimento;
 garanzia anonimato
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
Oggetti di studio eOggetti di studio e
interconnessioni tra ambitiinterconnessioni tra ambiti
Individui (adulti, bambini, anziani ecc.);
Gruppi (di lavoro, dei pari, familiari ecc.);
Mondo interiore (i sogni: interpretazione,
i processi cognitivi);
Mondo delle relazioni (studio della
comunicazione verbale e non verbale)
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010
PSICOLOGIA DELLAPSICOLOGIA DELLA
COMUNICAZIONECOMUNICAZIONE
Settore specialistico della psicologia.
Interesse: analisi psicologica delle
interazioni comunicative umane.
Psicologia della Comunicazione anno
accademico 2009/2010

Mais conteúdo relacionado

Mais procurados

I disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autisticoI disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autisticoPortale Autismo
 
26 01-08 psicologia dello sviluppo
26 01-08 psicologia dello sviluppo26 01-08 psicologia dello sviluppo
26 01-08 psicologia dello sviluppoiva martini
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotivaimartini
 
Emozioni 1 r
Emozioni 1 rEmozioni 1 r
Emozioni 1 rimartini
 
Sviluppo bambino
Sviluppo bambinoSviluppo bambino
Sviluppo bambinoimartini
 
Costruttivismo e didattica
Costruttivismo e didatticaCostruttivismo e didattica
Costruttivismo e didatticaiva martini
 
Assimilazione e accomodamento
Assimilazione e accomodamentoAssimilazione e accomodamento
Assimilazione e accomodamentoimartini
 
Processi cognitivi ed apprendimento in età evolutiva
Processi cognitivi ed apprendimento in età evolutivaProcessi cognitivi ed apprendimento in età evolutiva
Processi cognitivi ed apprendimento in età evolutivaCatina Feresin
 
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...Portale Autismo
 
Fasi sviluppolibidico
Fasi sviluppolibidicoFasi sviluppolibidico
Fasi sviluppolibidicoimartini
 
4 vygotskij e piaget
4 vygotskij e piaget 4 vygotskij e piaget
4 vygotskij e piaget imartini
 
Psicologia e Nuovi Media: Dalla Tecnologia alla Presenza
Psicologia e Nuovi Media: Dalla Tecnologia alla PresenzaPsicologia e Nuovi Media: Dalla Tecnologia alla Presenza
Psicologia e Nuovi Media: Dalla Tecnologia alla PresenzaRiva Giuseppe
 
8. piaget c
8. piaget c8. piaget c
8. piaget cimartini
 
Epistemologico genetica v
Epistemologico genetica vEpistemologico genetica v
Epistemologico genetica vimartini
 

Mais procurados (20)

I disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autisticoI disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autistico
 
26 01-08 psicologia dello sviluppo
26 01-08 psicologia dello sviluppo26 01-08 psicologia dello sviluppo
26 01-08 psicologia dello sviluppo
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotiva
 
Lezione12
Lezione12Lezione12
Lezione12
 
Emozioni 1 r
Emozioni 1 rEmozioni 1 r
Emozioni 1 r
 
Sviluppo bambino
Sviluppo bambinoSviluppo bambino
Sviluppo bambino
 
Costruttivismo e didattica
Costruttivismo e didatticaCostruttivismo e didattica
Costruttivismo e didattica
 
Assimilazione e accomodamento
Assimilazione e accomodamentoAssimilazione e accomodamento
Assimilazione e accomodamento
 
Attenzione
AttenzioneAttenzione
Attenzione
 
Piaget
PiagetPiaget
Piaget
 
Il pensiero e le sue forme
Il pensiero e le sue formeIl pensiero e le sue forme
Il pensiero e le sue forme
 
Processi cognitivi ed apprendimento in età evolutiva
Processi cognitivi ed apprendimento in età evolutivaProcessi cognitivi ed apprendimento in età evolutiva
Processi cognitivi ed apprendimento in età evolutiva
 
Problem solving
Problem solvingProblem solving
Problem solving
 
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
 
Fasi sviluppolibidico
Fasi sviluppolibidicoFasi sviluppolibidico
Fasi sviluppolibidico
 
4 vygotskij e piaget
4 vygotskij e piaget 4 vygotskij e piaget
4 vygotskij e piaget
 
Psicologia e Nuovi Media: Dalla Tecnologia alla Presenza
Psicologia e Nuovi Media: Dalla Tecnologia alla PresenzaPsicologia e Nuovi Media: Dalla Tecnologia alla Presenza
Psicologia e Nuovi Media: Dalla Tecnologia alla Presenza
 
Bruner 1
Bruner 1Bruner 1
Bruner 1
 
8. piaget c
8. piaget c8. piaget c
8. piaget c
 
Epistemologico genetica v
Epistemologico genetica vEpistemologico genetica v
Epistemologico genetica v
 

Destaque

Presentazione Freud
Presentazione FreudPresentazione Freud
Presentazione FreudAleeee95
 
Formazione esperienziale: Il cognitivismo
Formazione esperienziale: Il cognitivismoFormazione esperienziale: Il cognitivismo
Formazione esperienziale: Il cognitivismoSmartBiz Consulting
 
Lezione 3: Strumenti - Il Web
Lezione 3: Strumenti - Il WebLezione 3: Strumenti - Il Web
Lezione 3: Strumenti - Il WebStefano Epifani
 
Smartketing Se 02 ep. 02 Making internet sense of tourism destinations
Smartketing Se 02 ep. 02 Making internet sense of tourism destinationsSmartketing Se 02 ep. 02 Making internet sense of tourism destinations
Smartketing Se 02 ep. 02 Making internet sense of tourism destinationsUSAC Program
 
Psicologia e Comunicazione sociale lez 5
Psicologia e Comunicazione sociale lez 5Psicologia e Comunicazione sociale lez 5
Psicologia e Comunicazione sociale lez 5USAC Program
 
(S)mar(t)keting se01 ep01
(S)mar(t)keting se01 ep01(S)mar(t)keting se01 ep01
(S)mar(t)keting se01 ep01USAC Program
 
Psicologia e comunicazione sociale 3
Psicologia e comunicazione sociale 3Psicologia e comunicazione sociale 3
Psicologia e comunicazione sociale 3USAC Program
 
Psicologia e Comunicazione Sociale Lezione 2
Psicologia e Comunicazione Sociale Lezione 2Psicologia e Comunicazione Sociale Lezione 2
Psicologia e Comunicazione Sociale Lezione 2USAC Program
 
Lezione del 30 novembre 2009
Lezione del 30 novembre 2009Lezione del 30 novembre 2009
Lezione del 30 novembre 2009USAC Program
 
Psicologia e comunicazione sociale - Lezione 1
Psicologia e comunicazione sociale - Lezione 1Psicologia e comunicazione sociale - Lezione 1
Psicologia e comunicazione sociale - Lezione 1USAC Program
 
Il fondamento del mondo sensibile secondo Platone
Il fondamento del mondo sensibile secondo PlatoneIl fondamento del mondo sensibile secondo Platone
Il fondamento del mondo sensibile secondo PlatoneFederico Grossi
 
Psic comunicazione -1
Psic comunicazione -1Psic comunicazione -1
Psic comunicazione -1imartini
 
AJAL ASC Chap2 revIew
AJAL ASC Chap2 revIewAJAL ASC Chap2 revIew
AJAL ASC Chap2 revIewAJAL A J
 

Destaque (20)

Presentazione Freud
Presentazione FreudPresentazione Freud
Presentazione Freud
 
Formazione esperienziale: Il cognitivismo
Formazione esperienziale: Il cognitivismoFormazione esperienziale: Il cognitivismo
Formazione esperienziale: Il cognitivismo
 
Freud
FreudFreud
Freud
 
Psicologia Clinica 1
Psicologia Clinica 1Psicologia Clinica 1
Psicologia Clinica 1
 
Psicoanalisi 2
Psicoanalisi 2Psicoanalisi 2
Psicoanalisi 2
 
Sigmund Freud
Sigmund FreudSigmund Freud
Sigmund Freud
 
Tour Organizzazione ACEF - Nuove regole e strumenti di comunicazione - Alessa...
Tour Organizzazione ACEF - Nuove regole e strumenti di comunicazione - Alessa...Tour Organizzazione ACEF - Nuove regole e strumenti di comunicazione - Alessa...
Tour Organizzazione ACEF - Nuove regole e strumenti di comunicazione - Alessa...
 
Lezione 3: Strumenti - Il Web
Lezione 3: Strumenti - Il WebLezione 3: Strumenti - Il Web
Lezione 3: Strumenti - Il Web
 
Teoria Psicoanalitica 3
Teoria Psicoanalitica 3Teoria Psicoanalitica 3
Teoria Psicoanalitica 3
 
Smartketing Se 02 ep. 02 Making internet sense of tourism destinations
Smartketing Se 02 ep. 02 Making internet sense of tourism destinationsSmartketing Se 02 ep. 02 Making internet sense of tourism destinations
Smartketing Se 02 ep. 02 Making internet sense of tourism destinations
 
Psicologia e Comunicazione sociale lez 5
Psicologia e Comunicazione sociale lez 5Psicologia e Comunicazione sociale lez 5
Psicologia e Comunicazione sociale lez 5
 
(S)mar(t)keting se01 ep01
(S)mar(t)keting se01 ep01(S)mar(t)keting se01 ep01
(S)mar(t)keting se01 ep01
 
Psicologia e comunicazione sociale 3
Psicologia e comunicazione sociale 3Psicologia e comunicazione sociale 3
Psicologia e comunicazione sociale 3
 
Psicologia e Comunicazione Sociale Lezione 2
Psicologia e Comunicazione Sociale Lezione 2Psicologia e Comunicazione Sociale Lezione 2
Psicologia e Comunicazione Sociale Lezione 2
 
Lezione del 30 novembre 2009
Lezione del 30 novembre 2009Lezione del 30 novembre 2009
Lezione del 30 novembre 2009
 
Psicologia e comunicazione sociale - Lezione 1
Psicologia e comunicazione sociale - Lezione 1Psicologia e comunicazione sociale - Lezione 1
Psicologia e comunicazione sociale - Lezione 1
 
Il fondamento del mondo sensibile secondo Platone
Il fondamento del mondo sensibile secondo PlatoneIl fondamento del mondo sensibile secondo Platone
Il fondamento del mondo sensibile secondo Platone
 
Socrate%20e%20 platone
Socrate%20e%20 platoneSocrate%20e%20 platone
Socrate%20e%20 platone
 
Psic comunicazione -1
Psic comunicazione -1Psic comunicazione -1
Psic comunicazione -1
 
AJAL ASC Chap2 revIew
AJAL ASC Chap2 revIewAJAL ASC Chap2 revIew
AJAL ASC Chap2 revIew
 

Semelhante a Psic comunicazione

Introduzione allapsicologiacognitiva
Introduzione allapsicologiacognitivaIntroduzione allapsicologiacognitiva
Introduzione allapsicologiacognitivaimartini
 
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Eusebio Balocco...
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Eusebio Balocco...Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Eusebio Balocco...
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Eusebio Balocco...Complexity Institute
 
Lezione definizioni psicologo
Lezione definizioni psicologoLezione definizioni psicologo
Lezione definizioni psicologoCatina Feresin
 
Imodulo iparte
Imodulo iparteImodulo iparte
Imodulo iparteimartini
 
Imodulo iparte
Imodulo iparteImodulo iparte
Imodulo iparteimartini
 
Imodulo iparte
Imodulo iparteImodulo iparte
Imodulo iparteimartini
 
Imodulo iparte
Imodulo iparteImodulo iparte
Imodulo iparteimartini
 
Il comportamentismo
Il comportamentismoIl comportamentismo
Il comportamentismoelisa
 
Neuroscienze affettive (Ripristinato automaticamente).pdf
Neuroscienze affettive (Ripristinato automaticamente).pdfNeuroscienze affettive (Ripristinato automaticamente).pdf
Neuroscienze affettive (Ripristinato automaticamente).pdfRodolfoRizzi
 
7. l empatia_nell_adolescenza
7. l empatia_nell_adolescenza7. l empatia_nell_adolescenza
7. l empatia_nell_adolescenzaimartini
 
1 introduzione
1 introduzione1 introduzione
1 introduzioneimartini
 
1 introduzione v
1 introduzione v1 introduzione v
1 introduzione vimartini
 
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...Complexity Institute
 
la comunicazione_non_verbale
 la comunicazione_non_verbale la comunicazione_non_verbale
la comunicazione_non_verbaleimartini
 
Freud e la psicoanalisi
Freud e la psicoanalisiFreud e la psicoanalisi
Freud e la psicoanalisiCatina Feresin
 
Psicologia e comunicazione_sociale 1
Psicologia e comunicazione_sociale 1Psicologia e comunicazione_sociale 1
Psicologia e comunicazione_sociale 1guest9ae4f2
 
Per un modello interpretativo della mente giulio tononi
Per un modello interpretativo della mente   giulio tononiPer un modello interpretativo della mente   giulio tononi
Per un modello interpretativo della mente giulio tononiLorenzo Dodi
 
Del perche' l'ipnosi possa essere psicoterapia in se'
Del perche' l'ipnosi possa essere psicoterapia in se'Del perche' l'ipnosi possa essere psicoterapia in se'
Del perche' l'ipnosi possa essere psicoterapia in se'Ambrogio Pennati
 
06 la comunicazione_non_verbale
06 la comunicazione_non_verbale06 la comunicazione_non_verbale
06 la comunicazione_non_verbaleimartini
 

Semelhante a Psic comunicazione (20)

Introduzione allapsicologiacognitiva
Introduzione allapsicologiacognitivaIntroduzione allapsicologiacognitiva
Introduzione allapsicologiacognitiva
 
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Eusebio Balocco...
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Eusebio Balocco...Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Eusebio Balocco...
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Eusebio Balocco...
 
Lezione definizioni psicologo
Lezione definizioni psicologoLezione definizioni psicologo
Lezione definizioni psicologo
 
Imodulo iparte
Imodulo iparteImodulo iparte
Imodulo iparte
 
Imodulo iparte
Imodulo iparteImodulo iparte
Imodulo iparte
 
Imodulo iparte
Imodulo iparteImodulo iparte
Imodulo iparte
 
Imodulo iparte
Imodulo iparteImodulo iparte
Imodulo iparte
 
Il comportamentismo
Il comportamentismoIl comportamentismo
Il comportamentismo
 
Neuroscienze affettive (Ripristinato automaticamente).pdf
Neuroscienze affettive (Ripristinato automaticamente).pdfNeuroscienze affettive (Ripristinato automaticamente).pdf
Neuroscienze affettive (Ripristinato automaticamente).pdf
 
7. l empatia_nell_adolescenza
7. l empatia_nell_adolescenza7. l empatia_nell_adolescenza
7. l empatia_nell_adolescenza
 
1 introduzione
1 introduzione1 introduzione
1 introduzione
 
1 introduzione v
1 introduzione v1 introduzione v
1 introduzione v
 
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...
 
la comunicazione_non_verbale
 la comunicazione_non_verbale la comunicazione_non_verbale
la comunicazione_non_verbale
 
Freud e la psicoanalisi
Freud e la psicoanalisiFreud e la psicoanalisi
Freud e la psicoanalisi
 
Psicologia e comunicazione_sociale 1
Psicologia e comunicazione_sociale 1Psicologia e comunicazione_sociale 1
Psicologia e comunicazione_sociale 1
 
Per un modello interpretativo della mente giulio tononi
Per un modello interpretativo della mente   giulio tononiPer un modello interpretativo della mente   giulio tononi
Per un modello interpretativo della mente giulio tononi
 
Musicoterapia 17
Musicoterapia 17Musicoterapia 17
Musicoterapia 17
 
Del perche' l'ipnosi possa essere psicoterapia in se'
Del perche' l'ipnosi possa essere psicoterapia in se'Del perche' l'ipnosi possa essere psicoterapia in se'
Del perche' l'ipnosi possa essere psicoterapia in se'
 
06 la comunicazione_non_verbale
06 la comunicazione_non_verbale06 la comunicazione_non_verbale
06 la comunicazione_non_verbale
 

Mais de imartini

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismoimartini
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambinoimartini
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizingimartini
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaimartini
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbaleimartini
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsaimartini
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti imartini
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura imartini
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsaimartini
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa nimartini
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimentoimartini
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce etaimartini
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio imartini
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaimartini
 
Slide musica-cervello
Slide musica-cervelloSlide musica-cervello
Slide musica-cervelloimartini
 

Mais de imartini (20)

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambino
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizing
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematica
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbale
 
Adhd u
Adhd uAdhd u
Adhd u
 
DSA
DSADSA
DSA
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsa
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
 
scrittura
scritturascrittura
scrittura
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsa
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa n
 
dislessia
dislessiadislessia
dislessia
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimento
 
DSA
DSADSA
DSA
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce eta
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scrittura
 
Slide musica-cervello
Slide musica-cervelloSlide musica-cervello
Slide musica-cervello
 

Psic comunicazione

  • 1. PSICOLOGIA DELLAPSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONECOMUNICAZIONE È lo studio della comunicazione in chiave psicologica. A partire dalla seconda metà del Novecento, la comunicazione è diventata oggetto di interesse di numerose discipline tra cui la psicologia. Prima di muovere allo studio della comunicazione in chiave psicologica, occorre definire i termini della questione: 1. Che cos’è la psicologia? 1. Cosa si intende per comunicazione? Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 2. Testi di riferimento slidesTesti di riferimento slides  Belelli G., Di Nuovo S., Matarazzo O., (a cura di) (2006) Psicologia Generale, Idelson-Gnocchi, Napoli.  Canestrari R., (1984) Psicologia generale e dello sviluppo, Clueb, Bologna.  Galli G., (1988) La psicologia tra rispetto e sospetto, Clueb, Bologna.  Legrenzi P., (a cura di) (1980), Storia della psicologia, Il Mulino, Bologna.  Di Giovanni P., (2007), Psicologia della comunicazione, Zanichelli, Bologna. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 3. PSICOLOGIAPSICOLOGIA - In passato: discorsi (lógos) sull’anima (psyché); - Oggi: studio scientifico (non filosofico) della - mente, - vita interiore - comportamenti degli individui. La psicologia è una scienza che utilizza evidenze:  introspettive (cfr. i resoconti esperienziali dei Ss);  comportamentali [l’esame dei comportamenti umani (tra i quali, ovviamente, anche il comportamento verbale)] al fine di comprendere il funzionamento della mente, i processi interni e le motivazioni che inducono le persone a pensare e ad agire in determinati modi. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 4. Seconda metà XIX sec. studio scientifico della mente. Per il meccanicismo (si contrappone al vitalismo): fenomeni biologici e spirituali soggetti alle stesse leggi naturali di quelli fisici. Tra i promotori del meccanicismo Circolo di Berlino alla cui scuola si formò, tra gli altri, anche Wundt che esercitò una forte influenza sulla nascita della psicologia; Molti scienziati (fisici, medici, fisiologi) iniziano a condurre ricerche sulle attività mentali, in particolare sulla percezione gettando le basi (senza averne la consapevolezza) della psicologia moderna Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 5. Gli studi sperimentali diGli studi sperimentali di Psicofisica Quale rapporto c’è tra:  stimoli  sensazioni corrispondenti? L’intensità percepita è proporzionale all’intensità fisica dello stimolo? Fechner (metà ottocento) studi sulla relazione tra:  intensità fisica di un suono  intensità soggettiva o percepita occorre incrementare 8 volte l’intensità fisica di un suono perché la sua intensità sia percepita soggettivamente come doppia: legge di Weber- Fechner Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 6. Intensità sensazione dipende da intensità dello stimolo. Soglia sensoriale = la più bassa intensità dello stimolo che il S. può percepire (So) intensità stimolo (S) Rel. tra LEGGE FECHNER intensità sensazione (I) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 7. Gli studi diGli studi di FisiologiaFisiologia  Muller (1830-1840): condusse studi sulle differenze tra percezione visiva e uditiva (ipotesi: esistenza di nervi specializzati per ogni senso e di parti del cervello collegate e responsabili del funzionamento dei sensi);  Helmholtz (medico, matematico, fisiologo) condusse ricerche sull’udito e sulla vista. Tra le altre, a lui si deve la teoria della visione dei colori (nella retina ci sono tre diversi tipi di coni, ciascuno dei quali sensibile a uno dei tre colori fondamentali: rosso, verde, blu; il colore di un oggetto viene riconosciuto in base alla miscela dei coni attivati);  Donders (oculista e fisiologo) analizzò le attività mentali basandosi sui tempi occorrenti per rispondere ad uno stimolo (oggi definiti nei termini di tempi di reazione): “se nel lasso di tempo tra stimolo e risposta la mente sta lavorando, più complesso sarà il lavoro necessario alla risposta, più operazioni mentali implicherà, più sarà lungo il tempo di reazione” (Di Giovanni, p. 4) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 8. occhio nervo ottico chiasma ottico tratto ottico corpo genicolato laterale radiazione otticacorteccia visiva primaria Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 9. Nei coni ci sono 3 diversi pigmenti, sensibili a luce di diversa lunghezza d’onda: importante per visione dei colorivisione dei colori Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 10. PRIMO LABORATORIOPRIMO LABORATORIO SPERIMENTALESPERIMENTALE Wundt (allievo di Helmholtz) fondò il primo laboratorio di Psicologia sperimentale al mondo (Lipsia, Germania, 1879) codificando e adottando il metodo sperimentale:  oggetto dell’indagine: esperienza umana immediataesperienza umana immediata;  laboratorio: luogo dove si misurano le prestazioniluogo dove si misurano le prestazioni di un individuo connesseconnesse – principalmente - al funzionamento dei suoi organi di sensoorgani di senso;  distinzione sperimentatore (Sp) e soggetto sperimentale (S) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 11. Mentre Wundt avviava il suo laboratorio (e conduceva esperimenti su sensazioni e percezioni), lo studioso Ebbinghaus applicò (sebbene esclusivamente su se stesso) il metodo sperimentale allo studio della memoria (una facoltà psichica interiore). Imparava a memoria liste di sillabe senza senso giungendo a compiere importanti scoperte: 1. effetto del superapprendimento: “a forza di ripetere, la memoria migliora fino a una soglia oltre la quale l’aumento del numero delle ripetizioni non porta più giovamenti significativi” (Di Giovanni, p. 5); 2. curva dell’oblio: scende rapidamente nelle prime 8 ore per poi declinare più lentamente nelle ore successive; 3. apprendimento distributivo: più efficace di quello concentrato in un’unica seduta; 4. effetto seriale: si ricordano con più facilità i primi e gli ultimi elementi di una serie/lista Critiche ad Ebbinghaus: sillabe prive di senso apprendimento meccanico trascurando un fatto importante per la memoria, ossia l’organizzazione concettuale e il senso Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 12. L’uso dell’introspezionismoL’uso dell’introspezionismo Se Wundt a Lipsia utilizza l’introspezionismo (resoconti soggettivi) come metodo insieme ad altri (poiché insiste nel porre gli eventi mentali in relazione a stimoli e reazioni oggettivamente conoscibili e misurabili: cfr. uso dell’elettrocardiogramma in conigli sottoposti a stimoli dolorosi); Kulpe (allievo di Wund) a Würzburg lo impiega come metodo privilegiato: per analizzare le attività mentali degli individui al fine di cogliere i lori vissuti . Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 13. Dall’Europa agli Stati UnitiDall’Europa agli Stati Uniti Fine 19° sec: dall’Europa agli USA: fisionomia cambia: - nelle Università americane vennero create cattedre di Psicologia (cose che non accadde in Germania); - gli psicologi americani ritenevano che la psicologia poteva risolvere problemi sociali (pensavano cioè alla sua applicazione nel mondo del lavoro, dell’educazione ecc.); ciò portò la psicologia americana ad interessarsi di problemi concreti (es. formulazioni di test per misurare l’intelligenza mentale) e a divulgare anche tra la gente comune le proprie idee/scoperte. La prospettiva di ritorni utili per la collettività ha fatto sì che si mettesse in moto una gigantesca macchina di finanziamenti pubblici e privati. Nonostante le diversità, l’impostazione teorica e i metodi seguiti dagli psicologici europei ed americani erano pressoché gli stessi. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 14. Successori immediati di Wundt: - Strutturalismo sostenuto da Tichner (esportò in America la psicologia di Wundt); matrice wundtiana (detto anche introspezionismo ed elementismo per via dell’interesse nei confronti degli elementi strutturali della coscienza: percezioni, idee, emozioni così come vengono descritti dai soggetti) - Funzionalismo di James (interesse per i processi mentali del percepire, apprendere, pensare ecc.; detronizza l’introspezionismo per valorizzare la sperimentazione in laboratorio. “Essendo la mente dinamica, non fissa, non ha senso cercare di descriverne la struttura. Bisogna invece chiedersi come funziona” (Di Giovanni, p. 8).Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 15. StrutturalismoStrutturalismo  Mente = somma di tutti i processi mentali che hanno luogo nella vita di un individuo;  Coscienza = somma di tutti i processi mentali che hanno luogo hic et nunc in un determinato momento presente della vita dell’individuo.  Scopo della ricerca psicologica = a. descrivere i contenuti elementari della coscienza; b. evidenziare le leggi del loro combinarsi e susseguirsi Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 16. • Esperienza cosciente = si presenta sotto forma di: percezioni; idee; emozioni. • Interesse dello psicologo = elementi semplici di percezioni, idee e emozioni, ossia: sensazioni (provenienti dai 5 organi di senso + sensazioni cinestesiche che provengono da muscoli, tendini, giunture); immagini (compaiono nei processi mentali relativi a esperienze non attuali: ricordi e prefigurazioni del futuro); stati affettivi (costitutivi di emozioni e sentimenti come amore, odio, gioia, tristezza). Descritta la mente, lo psicologo ha compiuto il suo compito: la psicologia solo interesse speculativo Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 17. FunzionalismoFunzionalismo  Interrogativo dei funzionalismi = a cosa servono e come funzionano i processi mentali?  Oggetti della ricerca sono le attività mentali relative a: acquisizione; immagazzinamento; organizzazione; valutazione delle esperienze e alla loro successiva; utilizzazione delle esperienze nella guida del comportamento  ricorrono all’osservazione comportamentale;  aprono la psicologia allo studio: delle differenze individuali; sviluppo infantile ecc. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 18. LA PSICOANALISILA PSICOANALISI Negli stessi anni Freud (1856-1939) elabora la teoria psicoanalitica introducendo il concetto di inconscio e l’idea che gran parte dei nostri comportamenti, sentimenti, pensieri ecc. sono al di fuori della nostra consapevolezza. La storia della psicoanalisi è strettamente legata alla vita professionale di Freud che, abbandonata la ricerca accademica per ristrettezze economiche, iniziò ad esercitare la professione di neurologo. Esercitando tale professione iniziò a notare che molti dei suoi pazienti con disturbi mentali non rilevavano all’esame alcuna alterazione di organi o tessuti. I disturbi degli isterici erano disturbi funzionali (e non strutturali). Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 19. Per Freud ◦ Compito della Psicologia = comprendere e curare i pazienti con disordini mentali ◦ Comprensione della vita conscia dell’uomo è subordinata alla comprensione della vita inconscia Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 20. In “In “Etiologia dell’isteriaEtiologia dell’isteria” (1896)” (1896) “alla base di ogni caso di isteria vi sono uno o più episodi di esperienza sessuale precoce della prima infanzia, episodi che il lavoro analitico è in grado di rievocare nonostante i decenni trascorsi” Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 21. 1897: Negazione della teoria della seduzione,1897: Negazione della teoria della seduzione, ossia la crisi dell’approccio naturalisticoossia la crisi dell’approccio naturalistico Sintomi nevrotici non collegati a episodi realmente accaduti ma a fantasie di desiderio: per la nevrosi la realtà psichica più importante della realtà materiale “Se gli isterici riconducono i loro sintomi a traumi inventati, la novità consiste nel fatto che essi creano tali scene nella loro fantasia, e questa realtà psichica pretende di essere presa in considerazione accanto alla realtà effettiva” Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 22. sintomi isterici = manifestazioni patogena di energia psichica non scaricata successivamente al trauma (reale o psichico ora rimosso, dimenticato). Se reazione repressa, l’affetto rimane legato al ricordo e diviene una rappresentazione patogena. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 23. Cambiamenti teorici ed evoluzioni delCambiamenti teorici ed evoluzioni del metodo freudianometodo freudiano 1. IPNOSI (parola = strumento di suggestione dal carattere impositivo; il medico può inculcare o eliminare un’idea in grado di agire sul soma del paziente) 2. METODO CATARTICO (valorizzazione delle parole del paziente; il raccontare del paziente diventa lo strumento della cura; sospetto del medico è ancora indirizzato su quanto accaduto realmente nel passato) 3. LIBERE ASSOCIAZIONI (invito ai paziente a lasciarsi andare, a dire tutto quello che passa loro per la mente; sospetto del medico è indirizzato al rimosso. Cooperazione dialogica: racconto + interpretazione) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 24. 1. Ipnosi: già impiegata nella cura dell’isteria dal famoso psichiatra di Parigi Charcot presso il quale Freud aveva studiato nel 1885 (1)  Nello stesso periodo un amico di Freud, Breur gli raccontò di una sua esperienza con una paziente isterica (Anna O.) trattata con l’ipnosi i cui sintomi scomparivano (es. impossibilità di bere) quando, nel suo stato ipnotico, riusciva a ricordare l’esperienza e l’emozione ad essa collegata (rabbia per aver visto il cane della propria governante bere da un bicchiere) e responsabile di aver generato il sintomo: sintomi eliminati PARLANDONE sotto ipnosi.  Ipnosi è per Freud = strumento funzionale a) al recupero del ricordo del trauma b) a scaricare le emozioni ad esso connesse ritenute responsabili della creazione dei sintomi (2. metodo catartico). Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 25. Freud trovò comunque che: non tutti i soggetti erano ipnotizzabili; in altri gli stati ipnotici si realizzavano in forme lievi; i risultati erano spesso solo transitori; l’ipnosi generava uno stato di dipendenza del paziente nei confronti del medico (cfr. il legame di natura sessuale che Freud racconta alcune delle sue pazienti avevano sviluppato nei suoi confronti) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 26. 1889 Freud si reca a Nancy, dove presso la scuola di Liebeault e Bernheim scopre che gli effetti ottenuti con l’ipnosi si potevano ottenere con la suggestione allo stato vigile. Per Bernheim l’amnesia del S nei confronti delle proprie esperienze ipnotiche poteva infatti essere eliminata spingendo, pressando il paziente (senza ipnotizzarlo) a ricordare ciò che diceva di non poter ricordare. Ciò indusse Freud (che pure usò/sperimentò la tecnica dell’insistenza) ad ipotizzare di poter rimuovere le amnesie isteriche senza ricorrere all’ipnosi. “Da questa base iniziale egli elaborò la tecnica psicoanalitica, l’essenza della quale è che il paziente s’impegna a riferire all’analista, senza eccezione, qualsiasi pensiero gli venga alla mente, trattenendosi dall’esercitare su di essi alcuna censura o dall’imprimere loro una direzione cosciente” Charles Brenner. Ascoltando le libere associazioni del paziente (libere dal controllo cosciente) Freud si faceva un quadro deduttivo di ciò che inconsciamente passava nella mente di P Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 27. La tecnica dell’insistenza lo aveva però condotto ad accorgersi che nel suo lavoro sembrava dovesse superare una resistenza e ad elaborare l’idea che una medesima forza psichica: si oppone a che le rappresentazioni patogene (idee, immagini, ricordi, pensieri…) vengano ricordate; coopera alla genesi del sintomo isterico Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 28.  La natura delle rappresentazioni patogene dimenticate è penosa e atta a provocare affetti come vergogna, rimprovero ecc.; si preferirebbe non averle vissute e si vorrebbe piuttosto dimenticare. Ciò fa emergere in Freud l’idea della difesa. Una rappresentazione insopportabile aveva provocato da parte dell’Io una forza ripulsiva il cui scopo era la difesa. Difesa riuscita (meccanismo della difesa); rappresentazione scacciata dalla coscienza e dalla memoria . isteria e nevrosi ossessiva = nevrosi da difesa. L’ipnosi non più necessaria a riportare alla coscienza i ricordi rimossi. L’ipnosi, come pure la suggestione non rendono possibile il superamento e l’analisi della resistenza non garantendo neppure la stabilità della guarigione Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 29.  Il metodo delle libere associazioni permette di esplicitare le resistenze che si esprimono nei vari modi in cui il paziente non si attiene alla richiesta del medico di parlare spontaneamente. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 30. Le libere associazioniLe libere associazioni “Il metodo psicoanalitico freudiano"“Il metodo psicoanalitico freudiano" “Già durante il racconto del corso della malattia appaiono nei malati delle lacune di memoria […]. Non vi è storia di malattia nevrotica senza amnesia di qualche tipo […] le amnesie sono il risultato di un processo che egli chiama rimozione e di cui individua il motivo in sentimenti spiacevoli. Le forze psichiche che hanno provocato questa rimozione possono essere percepite, a suo avviso, nella resistenza che si solleva contro il riproporsi del ricordo […]. Se si possiede un procedimento che permetta di giungere dalle idee a ciò che è stato rimosso, dalle deformazioni a ciò che è stato deformato, allora si può rendere accessibile alla coscienza, anche senza l’ipnosi, quanto era prima inconscio nella vita psichica […]. Oggetto di questo lavoro interpretativo non sono solo le idee del malato, ma anche i suoi sogni, che schiudono la più diretta via d’accesso alla conoscenza dell’inconscio, le sue azioni involontarie e senza scopo (azioni sintomatiche), e gli errori nelle sue presentazioni della vita quotidiana (lapsus verbali, sbadataggini e simili)”. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 31.  Metodo delle libere associazioni e diverse scoperte; la più importante: l’inconscio. Alcuni contenuti mentali (fantasie, desideri, impulsi, ricordi, pensieri ecc.) diventano accessibili solo dopo aver superato delle resistenze. Questi contenuti mentali rimangano però attivi nell’inconscio e cercano di esprimersi.  “Egli si trovò pertanto nella posizione unica di poter studiare i processi mentali incosci dei suoi pazienti, e ciò che scoprì, nel corso di anni di osservazione paziente ed accurata, fu che non solo i sintomi isterici ma anche molti altri aspetti normali e patologici del comportamento e del pensiero erano il risultato di ciò che inconsciamente passava nella mente dell’individuo che li esibiva - [tuttavia] – non abbiamo fino ad ora alcun modo di osservare le attività mentali inconsce direttamente. Noi possiamo solo osservare i loro effetti, così come espressi nei pensieri e sentimenti di un soggetto, e che egli ci riferisce oppure nelle sue azioni che possono essere riferite o osservate” Brenner, p. 17 Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 32. Prove che i processi mentali inconsci hanno capacità di produrre effetti sui nostri pensieri ed azioni vengono fornite da: ◦ sogni (causati da un’attività inconscia che rimarrebbe tale senza il lavoro psicoanalitico); ◦ lapsus della  lingua;  penna  memoria Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 33. Sogno = manifestazione dell’inconscio. Durante il sonno la censura operata dalla coscienza si affievolisce e certi contenuti, desideri dell’inconscio possono emergere sebbene “deformati”. I principali meccanismi di deformazione (che serve alla dissimulazione) sono: ◦ la condensazione; ◦ lo spostamento Il lavoro onirico = “processo di trasformazione del contenuto latente nel contenuto manifesto” (Freud, Il sogno): ◦ Contenuto onirico manifesto = il sogno come si presenta nel ricordo che il paziente ne fa; ◦ Contenuto onirico latente = materiale corrispondente trovato grazie al lavoro onirico, all’analisi del contenuto manifesto Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 34. I pensieri inconsci figurano nei sogni in forma mascherata attraverso simboli (sia universali, sia individuali) che il terapeuta deve riuscire, attraverso il lavoro d’analisi, a decifrare. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 35. Dalla prima topica…Dalla prima topica… prima teorizzazione freudiana dell’apparato psichico:  sistema psichico inconscio: costituito da contenuti mentali non presenti alla coscienza che premono per ottenere accesso alla coscienza incontrando forze contrarie che glielo vietano. Riescono ad esprimersi attraverso dei derivati = sintomi, sogni, associazioni, lapsus ecc.  sistema psichico preconscio: contenuti non coscienti in questo momento ma che potrebbero diventarlo in un momento successivo (es il riaffiorare improvviso di un ricordo);  sistema psichico conscio: contenuti psichici accompagnati dalla piena consapevolezza del soggetto Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 36. ……alla Seconda topicaalla Seconda topica ES IO SUPER IO Irrazionale e inconscio è il serbatoio di tutte le pulsioni. Inizialmente Freud aveva individuato 2 tipi di pulsioni; sessuali e autoconservative. A partire dal 1920 (Al di là del principio del piacere) introdusse anche le pulsioni distruttive EREDITà BIOLOGICA mediatore tra: -rivendicazioni dell’ES; -imperativi del Super Io; -esigenze della realtà esterna. Segue il principio di realtà e media i conflitti tra: -Es/realtà; -Es/Super Io Deve dunque fronteggiare: -la realtà esterna; -la realtà interna favorendo l’autoconservazione SI FORMA NELL’INFANZIA VEDENDO INFRANGERE I PROPRI DEDIDERI CONTRO LA REALTà Coscienza morale. Svolge il ruolo di giudice o censore nei confronti dell’Io. Sue funzioni: -coscienza morale; -autoosservazione; -formazione di ideali. Si costituisce: -per interiorizzazione delle richieste e dei divieti genitoriali; -per proiezione delle pulsioni del soggetto I frequenti caratteri di severità e sadismo del Super Io (genitori interni) non rispecchiano effettivi comportamenti aggressivi dei genitori reali, ma riflettono piuttosto l’attribuzione a loro, da parte del S, della propria aggressività (proiezione). FRUTTO DELL’EDUCAZIONE Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 37. A Freud si deve inoltre (ma non solo)A Freud si deve inoltre (ma non solo) La scoperta della sessualità infantile (cfr. le fasi dello sviluppo sessuale) e del complesso di Edipo; L’esistenza, non solo di pulsioni di vita, ma anche di pulsioni di morte Del meccanismo del transfert Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 38. I principi della vita psichicaI principi della vita psichica Principio del piacere (attività psichica tende a evitare il dispiacere e a cercare il piacere); Principio di realtà (la necessità di sopravvivere pone alla psiche l’esigenza di tener conto della realtà e di tollerare il differimento delle esigenze pulsionali); Principio di costanza (“tendenza predominante della vita psichica […] consiste nello sforzo di ridurre, di mantenere costante o di sopprimere la tensione interna prodotta dagli stimoli”) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 39. Classificazioni delle pulsioniClassificazioni delle pulsioni Prima teoriaPrima teoria (1905-1914)(1905-1914) - pulsioni sessuali (la loro energia è la libido; essi seguono il principio del piacere); - pulsioni di autoconservazione (seguono il principio di realtà) Nell’isteria e nelle nevrosi ossessive la malattia è instaurata dalla rimozione di una pulsione sessuale intollerabile ed energica Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 40. Classificazioni delle pulsioniClassificazioni delle pulsioni Seconda teoriaSeconda teoria (1914-1920):(1914-1920): distingue all’interno delle pulsioni sessuali: a) la libido oggettuale (diretta ad oggetti esterni); b) la libido narcisistica (investe la persona stessa. La libido narcisistica caratterizza le prime fasi di vita e le situazioni di schizofrenia) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 41. Classificazioni delle pulsioniClassificazioni delle pulsioni Terza teoria “Al di là delTerza teoria “Al di là del principio del piacere”( 1920)principio del piacere”( 1920) Introduzione della pulsione di morte (la severità del Super-io, la sua capacità di generare angoscia e sensi di colpa sono effetti della pulsione di morte; nel depresso può spingere l’io alla morte) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 42. Il transfertIl transfert P e tendenza a manifestare determinati sentimenti e a comportarsi con M come se si trattasse di un soggetto diverso. Nel transfert P non ricorda gli elementi dimenticati ma li mette in atto (il paziente non ricorda il materiale rimosso ma lo rivive nella relazione transferale: meno doloroso ripetere che ricordare consapevolmente). Analista propone poi al paziente di passare dal piano dell’agire al piano del conoscere (ricordare). Due aspetti fondamentali del transfert:  ripetizione del passato nel presente  trasferimento sull’analista di una persona interna (imago trasferita sull’analista non rispecchia le caratteristiche reali dei genitori ma riflette il modo in cui tali fig. sono state internamente percepite/ vissute/desiderate/temute. Fig. = introiezioni + distorsioni.) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 43. All’inizio per Freud il transfert = forma di resistenza all’analisi (no ricordo ma ripetizione del passato); successivamente Freud si convinse che proprio sul terreno del transfert va vinta la partita (conflitti originari che avevano contribuito all’insorgere della nevrosi cominciano ad esser riproposti nella relazione con l’analista) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 44. Se inizialmente obiettivo dell’analisi = ricostruzione del passato; successivamente, obiettivo dell’analisi = raggiungere modificazioni strutturali nella personalità di P. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 45. Transfert non si presenta solo nella situazione analitica ma, nella situazione analitica è possibile l’evoluzione del transfert: con l’interpretazione l’analista rettifica l’equivoco transferale contribuendo alla sua soluzione. Solo interpretazione del transfert in grado di produrre modificazioni strutturali e permanenti nella personalità del P. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 46. Nella quotidianità P trova persone che si prestano inconsapevolmente ad assumere/incarnare i ruoli loro attribuiti proiettivamente Analista non agisce i ruoli su di lui proiettati da P ma si limita a interpretarli, a fare comunicazioni su di essi: analista si limita a rispondere con la sola attività interpretativa rivelando:  di essere consapevole della natura di questo impulso;  di non sentire in risposta ad esso né angoscia, né rabbia, né propositi vendicativi.Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 47. Valore mutativo del comportamento di M: mostra un comportamento non corrispondente a quello atteso da P in base alle sue proiezioni e ciò contribuisce a: ◦ spezzare il circolo vizioso nevrotico di P; ◦ consentire a P di distinguere oggetto arcaico proiettato/oggetto reale. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 48. Controtransfert = risposta dell’analista al transfert del P (in base al quale comprende e interpreta il transfert del P) Le interferenze non vanno attribuite al controt. ma semmai al transfert dell’analista che proietta i propri conflitti personali su P. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 49. Da Freud alla società psicoanaliticaDa Freud alla società psicoanalitica vienneseviennese  Freud riunì intorno a sé un gruppo di cultori della psicoanalisi. Ben presto, però, il gruppo si frantumò e solo alcuni rimasero fedeli alla sua ortodossia (tra questi la figlia Anna); altri, come lo steso Jung, fondarono scuole autonome  Oggi, sebbene siano riconosciuti i contributi di Freud per lo sviluppo della psicologia, molte delle sue tesi non sono state confermate (ad es., come ricorda Di Giovanni, le scienze cognitive hanno assodato che i processi mentali che non controlliamo sono: a) quelli estremamente semplici ed automatizzati; b) quelli troppo complessi come i passaggi cruciali dell’intuizione o del pensiero creativo Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 50. MODELLOMODELLO COMPORTAMENTISTACOMPORTAMENTISTA Se la psicologia vuole approdare a procedure di ricerca intersoggettivamente controllabili occorre abbandonare l’introspezione e lo studio della mente. Manifesto programmatico del comportamentismo è l’opera di Watson pubblicata nel 1913: La psicologia dal punto di vista comportamentista. Secondo i comportamentisti è possibile studiare il comportamento umano ignorando la mente. La spiegazione non intenzionale (spiegazione che non ricorre al modello: A fa x perché crede y e vuole ottenere z) del comportamento degli individui è resa possibile mettendo in relazione gli stimoli e le risposte (S-R) e considerando la mente una scatola nera (black box) che li elabora ma di cui non si conosce il funzionamento. Compito della Psicologia = studiare le condizione oggettive che determinano il comportamento. Comportamento umano spiegato in base a catene causali di stimolo-risposta Indubbie influenze sul comportamentismo di Watson debbono necessariamente essere riconosciute agli studi sull’apprendimento animale condotti da Pavlov e da Thorndike) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 51. PavlovPavlov e ile il condizionamento classicocondizionamento classico (1903) (risposta(1903) (risposta involontaria, riflesso condizionato provocato artificialmenteinvolontaria, riflesso condizionato provocato artificialmente).). È noto il suo esperimento sulla salivazione dei cani. Uno stimolo neutro non in grado di produrre salivazione (il suono di un campanello) diviene in grado di provocarla se associato numerose volte ad uno stimolo che naturalmente la provoca (il cibo). Il solo suono del campanello, dunque, da stimolo neutro diviene uno stimolo condizionato in grado di determinare una risposta/riflesso condizionato Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 52. Di norma: presentazione cibo (stimolo incondizionato) salivazione (risposta incondizionata) Dopo ripetute associazioni cibo + suono del campanello (il campanello da stimolo neutro diviene condizionato). Al solo suono del campanello (stimolo condizionato) compare la salivazione (risposta condizionata) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 53. Thorndike e ilThorndike e il condizionamento operantecondizionamento operante Thorndike nel 1898 pubblicò l’opera “l’intellingenza amicale”. I suoi studi sul condizionamento operante, diversamente da quelli sul condizionamento classico (in cui l’animale risulta completamente passivo), dimostrarono che l’animale può intervenire sulla situazione esercitando un controllo sui rinforzi che riceve. Lo psicologo americano poneva dei gatti (o dei cani) affamati all’interno di “gabbie problema”. Al di fuori della gabbia era visibile del cibo. Gli animali provavano di tutto per evadere dalla gabbia e raggiungere il cibo Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 54. Thorndike e ilThorndike e il condizionamento operantecondizionamento operante Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 55. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 56. Rimessi nello stesso tipo di gabbia, Thorndike notò che gli animali necessitavano di minor tempo per trovare il modo di evadere: ciò rappresentava per lo studioso la prova di un avvenuto apprendimento sebbene cieco (ossia per prove ed errori e non intelligente). Gli esperimenti di Thorndike hanno dunque dimostrato che: - l’apprendimento si verifica per prove ed errori - le risposte che hanno esito positivo tendono ad essere ripetute (legge dell’effetto); - la ripetizione dei comportamenti determina un loro più saldo apprendimento e maggiore probabilità che vengano ripetuti (legge dell’esercizio). Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 57. Skinner e il condizionamento operanteSkinner e il condizionamento operante Lo psicologo comportamentista Skinner proseguì gli studi sul condizionamento operante ponendo particolare attenzione all’azione dei rinforzi. Un risultato pratico ottenuto da Skinner riguarda l’aver raccolto prove contro l’uso delle punizioni. Nell’opera del 1953 consiglia di: - non prestare attenzione al comportamento indesiderato di un figlio (ciò provoca la sua estinzione); - rinforzare un comportamento alternativo incompatibile con il precedente (es. incoraggiare un divertimento accettabile) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 58. Oggi il condizionamento è considerato non l’unico modo attraverso cui avviene l’apprendimento ma uno dei modi (e addirittura quello più elementare). Più complessi sono invece, ad esempio, i processi di insight scoperti, come vedremo, dalla scuola della Gestalt. Il dominio comportamentista nella prima metà del Novecento non è stato assoluto. Gli psicologi della Gestalt erano delusi dalla psicologia associazionista almeno quanto i comportamentisti sebbene per ragioni diverse. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 59. FENOMELOGIA eFENOMELOGIA e PSCIOLOGIA DELLAPSCIOLOGIA DELLA GESTALTGESTALT“ciò che è presente alla mia consapevolezza per me è vivo, è da me vissuto, perciò è esistente per me”. Fenomenologia = Scienza del dato fenomenico immediato Area che più ha risentito delle innovazioni apportate dalla fenomenologia è stata la percezione Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 60. Le situazioni complesse: laLe situazioni complesse: la melodiamelodia Lo psicologo Von Ehrenfels, che può ritenersi un anticipatore della Gestalt, ha contribuito a svincolare lo studio della percezione dall’impostazione della fisiologia ponendo la questione della percezione di una melodia (che è qualcosa di diverso rispetto alla somma delle singole note che la compongono): il tutto è più della somma delle singole parti (contrariamente a quanto ritenuto all’associazionismo wundtiano). Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 61. FENOMENOLOGIA E PSICOLOGIAFENOMENOLOGIA E PSICOLOGIA DELLA GESTALTDELLA GESTALT Indirizzo fenomenologico si consolida in Europa grazie agli esponenti della Scuola di Berlino: Wertheimer, Koffka, Koehler (Psicologia della Gestalt) i quali rimproverano alla psicologia precedente di aver trascurato la soggettività. Principali oggetti di studio della Gestalt a) la percezione; b) il funzionamento del pensiero e il processo di problem solving Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 62. La percezioneLa percezione  È il campo che permette di cogliere il carattere dinamico e sintetico della vita psichica. È infatti il soggetto, secondo i gestaltisti, ad organizzare secondo schemi (leggi) i dati dell’esperienza Fig. 1 Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 63. Nel caso della fig. 1 è possibile vedere un calice come pure due profili. Si tratta di una percezione reversibile, fluttuante. Per vedere il calice devo considerare tutto il resto come sfondo; viceversa, per vedere i due profili devo considerare la parte bianca della fig. come sfondo. Il nostro sistema percettivo seleziona la figura e lo sfondo che rappresentano la struttura minima della percezione visiva. Nel caso delle figure ambigue tale selezione è molto evidente: una coppa o due profili a seconda della selezione degli stimoli che operiamo Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 64. Figura 2Figura 2 Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 65. Quando guardiamo un sistema stimolante, in modo inconsapevole, tendiamo a raggruppare gli elementi secondo principi di organizzazione/selezione del campo visivo.Tali principi sono, secondo i Gestaltisti i seguenti: ◦ Il principio di vicinanza (a parità di altre condizioni tendiamo a raggruppare gli elementi più vicini in unità figurali); ◦ Il principio di somiglianza (a parità di altre condizioni tendiamo a raggruppare gli elementi tra loro somiglianti) in unità figurali; ◦ Il principio di continuità di direzione (a parità di altre condizioni si impone quella unità percettiva il cui margine offre il minor numero di cambiamenti o interruzioni) ◦ Il principio di chiusura; ◦ Il principio di buona forma (gli elementi del campo percettivo tendono a costituire Gestalt quanto più pregnanti possibile) ◦ Il principio dell’esperienza passata Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 66. Figura 3: principio vicinanza • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •   • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •   • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
  • 67. Figura 4: principio somiglianzaFigura 4: principio somiglianza ••••••••••••••••• ••••••••••••••••• ••••••••••••••••• ••••••••••••••••• ••••••••••••••••• ••••••••••••••••• Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 68. Fig. 6: principio di chiusura Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 69. Figura 7: principio di continuità di direzioneFigura 7: principio di continuità di direzione Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 70.  Percezione = campo che permette di cogliere il carattere dinamico e sintetico della vita psichica  2 leggi psicologiche: a) Formazione non additiva della totalità; b) Pregnanza (o della buona forma: individuazione figura-sfondo) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 71. Non solo percezioneNon solo percezione Gli studi di psicologia animale di Köhler hanno riproposto il problema dell’atto mentale che si esprime nella visione mentale della soluzione di un problema (intuizione) che è qualcosa di diverso rispetto all’apprendimento per tentativi ed errori e alla riproduzione di risposte apprese Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 72.  Esperimento sul problem- solving (1927): scimmie dovevano raggiungere delle banane fuori dalle loro gabbie e unici oggetti a loro disposizione erano bastoni. Una scimmia prese i due bastoni e li unì insieme per ottenerne uno più lungo con il quale raggiunse le banane: esempio di insight (animale aveva agito in modo diretto ad uno scopo) e non per tentativi ed errori. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 73. Ristrutturazione della situazione eRistrutturazione della situazione e della funzione degli oggettidella funzione degli oggetti Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 74. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 75. Molti psicologi a lui contemporanei ritenevano, invece, che i processi di pensiero e apprendimento si attuassero solo per prove ed errori (cfr. il comportamentismo). L’impostazione di Köler è opposta: tende ad attribuire intelligenza al soggetto che apprende (le azioni dell’animale tendono ad una soluzione ottenuta in seguito ad una strategia non casuale. Questo impiego costituisce un atto di intelligenza poiché instaura una ristrutturazione del campo cognitivoristrutturazione del campo cognitivo attraverso un atto di insight). Gestaltisti e apprendimento con modalità subitanea (problem solving) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 76. Altri esperimentiAltri esperimenti Ristrutturazione e insight: il problema delle due corde o del pendolo (Maier, 1931); Fissità funzionale: il problema della candela (Duncker, 1926) Per i Gestaltisti problem solving = - qualcosa di più della semplici riproduzione di risposte apprese; - Implica processi attivi di insight e ristrutturazione Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 77. LA SVOLTA COGNITIVALA SVOLTA COGNITIVA  Anni ’60 nuovo approccio allo studio del pensiero (crisi del comportamentismo). La mente viene considerata un oggetto di studio indagabile scientificamente  1956: considerato l’anno della svolta. ◦ Durante un Congresso tenuto al MIT (Massachusetts Institute of Tecnology) Chomsky espone la sua teoria sul linguaggio, Miller presenta le sue ricerche sulla memoria a breve termine; ◦ Viene pubblicato il libro di Bruner, Goodwin e Austin sul tema della formazione dei concetti e sul pensiero; ◦ Nel 1960 esce il libro “Piani e strutture del comportamento” di Miller Galanter e Pribram Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 78. La svolta cognitiva resa possibile anche grazie a profondi cambiamenti all’interno del clima intellettuale : ◦ La cibernetica e la teoria dell’informazione dimostrarono di poter studiare in modo rigoroso entità mentali come l’informazione, gli scopi ecc.; ◦ Gli studi sulle intelligenze artificiali hanno suggerito agli studiosi l’idea che “la mente umana funzioni come un elaboratore di informazioni in cui gli input vengono trattati in fasi successive fino a trasformarli in output. Attenzione, percezione, memoria, pensiero […] non sono altro che momenti del processo di elaborazione dell’informazione” (Di Giovanni, p. 17); ◦ La disputa sul linguaggio (Skinner = i bambini apprendono il linguaggio per condizionamento; Chomsky = i bambini apprendono, perché naturalmente predisposti, sistemi di regole) ha fatto sì che il linguaggio venisse esaminato in chiave cognitiva; Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 79. Per gli psicologi cognitivi la MENTE = sistema operativo che compiendo una serie di operazioni svolge compiti; PROCESSO MENTALE (unità di analisi) = sequenze di operazioni eseguite sui dati che da un input conducono a un output (cfr. diagrammi di flusso = rappresentazioni elaborate dagli studiosi nel tentativo di spiegare il funzionamento dei processi mentali) INDIVIDUI = organizzatore/elaboratore di informazioni: ruolo produttivo della mente nell’elaborazione dei dati ricevuti dall’esterno (paradigma HIP = Human Information Processing): un’elaborazione che non avviene secondo schemi fissi universalmente validi, ma che risente delle condizioni ambientali, educative e culturali e dunque individuali. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 80. Il comportamento cognitivo non è, secondo Bruner, una registrazione passiva di dati, ma comporta ad ogni livello l’elaborazione dell’informazione secondo strategie e stili che non sono, alla maniera di Piaget, costanti e valide per tutto il genere umano, ma variano da cultura a cultura e da individuo a individuo. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 81. Obiettivo degli psicologi cognitivisti = elaborare modelli che spieghino il funzionamento dei processi di pensiero (es: attraverso quali procedure o routines viene immagazzinata una informazione; attraverso quali procedure si trova la risposta ad una situazione problematica ecc. ) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 82. LA PSICOLOGIA CONTEMPORANEA Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 83. Già a partire dagli anni ’70 autocritica della psicologia cognitiva: - Neisser (famoso psicologo cognitivista) criticava lo studio in laboratorio della mente umana. Secondo lo studioso, infatti, il funzionamento della mente nella vita quotidiana, nel suo ambiente ecologico, è diverso rispetto a quello esaminato in situazioni di laboratorio (approccio ecologico) - Altri hanno fondato una scienza interdisciplinare: la scienza cognitiva che si occupa : - di studiare il funzionamento dei sistemi intelligenti (animali, umani, artificiali); - della formazione dei concetti, delle immagini mentali; - dell’architettura della mente: cfr. Fodor e il concetto della mente modulare Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 84.  Secondo Fodor la mente avrebbe una sua architettura costituita da 1 elaboratore centrale e diversi moduli periferici (incapsulati e non comunicanti gli uni con gli altri). I diversi input vengono trattati dai diversi moduli che elaborano delle rappresentazioni trasmesse poi all’elaboratore centrale; quest’ultimo elabora le conoscenze a livello superiore elaboratore centrale modulo periferico modulo periferico modulo periferico per input tipo A per input B per input C input A input B input C Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 85. Secondo Fodor non c’è, dunque un unico sistema che trasforma gli input (per fasi-processi-momenti successivi) in output ma più moduli che eseguono operazioni diverse. La spiegazione di Fodor (Di Giovanni, 2007, p. 19) : ◦ si accorda sia con gli studi di neuropsicologia (lesioni in certe zone del cervello sono responsabili di alterazioni delle attività mentali) sia con gli studi sul centro unico di coscienza; ◦ non si accorda con gli studi che hanno dimostrato come le lesioni di certe zone del cervello possono essere compensate da altre zone. Se ci sono moduli è, però, altamente probabile che essi operino non separatamente (come vorrebbe Fodor): architettura più complessa. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 86. Oltre alla teoria ecologica e alla scienza cognitiva, si è sviluppata negli anni ottanta anche la teoria delle reti neuronali (o connessionismo) il cui paradigma di base è: nell’uomo non esiste qualcosa di parallelo alla memoria di archiviazione delle informazioni del computer (CPU) ma miliardi di neuroni che non lavorano in serie ma parallelamente e sfruttando le connessioni tra le diverse unità Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 87. La situazione contemporaneaLa situazione contemporanea Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 88.  La psicologia si interessa oggi di una pluralità di oggetti diversi ed ha scambi e rapporti proficui con altre discipline (es. etologia, filosofia, sociologia ecc.). Sebbene tutte le aree della psicologia sono importanti, tuttavia, come ricorda Di Giovanni (p. 22), è possibile individuare alcune aree di base e altre specialistiche (tra queste anche la psicologia della comunicazione);  Aree di base: ◦ Psicologia cognitiva; ◦ Psicologia sociale; ◦ Psicologia evolutiva; ◦ Psicologia della personalità Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 89. Psicologia cognitivaPsicologia cognitiva Studio di diversi processi mentali come: percezione; apprendimento; memoria; problem solving; uso del linguaggio ecc. Diversi modi di studiare i processi cognitivi: a) approccio sperimentale classico; b) approccio della neuropsicologia cognitiva (studio dei processi cognitivi in pazienti con danni cerebrali ha contribuito alla comprensione di questi processi in individui sani); c) scienza cognitiva (uso del computer per comprendere i processi cognitivi. Numerose perplessità). Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 90. Psicologia socialePsicologia sociale Essere umano = animale sociale Comportamento umano influenzato dagli altri (cfr. la modificazione di certi nostri comportamenti per conformarci alle aspettative altrui; l’adeguamento a certi stereotipi maschili o femminili ecc.); Psicologi sociali europei interessati a tematiche quali il potere, l’ideologia, lo status (cfr. ACD) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 91. Psicologia evolutivaPsicologia evolutiva Studia i cambiamenti della psiche ravvisabili nel . corso della vita. All’interno di questo filone di ricerca si sono sviluppati tre diversi approcci: ◦ La psicologia dell’età evolutiva che studia i cambiamenti nello sviluppo del pensiero, ragionamento, linguaggio ecc. dall’infanzia fino all’età adulta; ◦ La psicologia del ciclo di vita che studia l’individuo anche nelle fasi successive all’età adulta puntando l’attenzione su alcune tappe e fasi di vita inevitabili (es. la scolarizzazione) e facoltative (es. la genitorialità); ◦ La psicologia dell’arco di vita che, più delle altre, è interessata a come le variabili storico-culturali influenzino lo sviluppo personale di un dato individuo che si trova in una certa fase del ciclo di vita (es. una guerra avrà effetti diversi su bambini diversi – per via Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 92. Psicologia della personalitàPsicologia della personalità Sebbene siano numerose le critiche rivolte alla psicologia della personalità, tra un soggetto e un altro sono ravvisabili differenze individuali (più o meno stabili) in merito a Pensiero (cfr. il test per la misurazione dell’intelligenza di Binet volto ad indagare capacità di giudizio e comprensione oltre al livello di organizzazione sensoriale), Personalità (cfr i questionari di autodescrizione di Guilford (1936)), Atteggiamenti, Comportamenti Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 93. Aree specialisticheAree specialistiche Oltre alle aree di base ci sono in Psicologia numerose aree specialistiche. Tra queste ricordiamo: ◦ La psicologia occupazionale e del lavoro che si occupa della selezione del personale, incremento produttività, strategie per la decisione, per il contenimento dello stress e la negoziazione dei conflitti; ◦ La psicologia della salute che propone un modello biopsicosociale di malattia: (cfr. il ruolo dello stress nell’insorgere di malattie) e metodi psicologici utili per la prevenzione e il trattamento della malattia; ◦ La psicologia della comunicazione; ◦ La psicologia dell’arte, dello sport ecc. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 94. Questioni eticheQuestioni etiche In passato gravi lesioni alla dignità umana (cfr. gli esperimenti di Berkum del 1962 per creare ansia nei passeggeri di un aereo o gli esperimenti di Milgram sulle reazioni di Ss ai quali aveva fatto credere di essere in grado di dare scosse elettriche ad altri Ss non in grado di eseguire un compito) Questioni etiche in psicologia clinica (pazienti pericolosi riluttanti al trattamento; confidenze fatte al medico di importanza pubblica –es: intenzione di uccidere qualcuno -) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 95. Dopo anni ‘70Dopo anni ‘70 Maltrattamenti inaccettabili sia verso i Ss, sia nei confronti di pazienti:  consenso informato volontario  diritto di ritirarsi in qualsiasi momento  diritto ad avere informazioni sugli obiettivi e gli sviluppi futuri della ricerca a conclusione dell’esperimento;  garanzia anonimato Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 96. Oggetti di studio eOggetti di studio e interconnessioni tra ambitiinterconnessioni tra ambiti Individui (adulti, bambini, anziani ecc.); Gruppi (di lavoro, dei pari, familiari ecc.); Mondo interiore (i sogni: interpretazione, i processi cognitivi); Mondo delle relazioni (studio della comunicazione verbale e non verbale) Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010
  • 97. PSICOLOGIA DELLAPSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONECOMUNICAZIONE Settore specialistico della psicologia. Interesse: analisi psicologica delle interazioni comunicative umane. Psicologia della Comunicazione anno accademico 2009/2010

Notas do Editor

  1. Cfr. Bergson e la distinzione tempo oggettivo –tempo soggettivo o agli studi dei gestaltisti
  2. Fisiologia = Lo studio scientifico delle funzioni vitali degli organismi viventi, animali e vegetali, in condizioni normali.
  3. Eziologia = Parte di una scienza che studia le cause di un fenomeno
  4. Nevrosi = Disordine mentale Psicosi = La malattia mentale
  5. Metodo catartico = cfr. il caso dello sfogo di Anna O. - acqua e cane - trattato da Breuer: dopo il racconto e lo sfogo della rabbia provata per aver visto il cane bere da un bicchiere, il suo disturbo scomparve e la ragazza chiese di bere
  6. Al posto dell’affetto rimosso resta come sostituto un sintomo
  7. (cfr. Breur e abbandono del caso di Anna O. per la paura suscitata da sentimenti non riconosciuti come transferali)
  8. Cibo = stimolo incondizionato; salivazione = riflesso incondizionato
  9. L'intelligenza delle scimmie antropoidi [1917], Giunti-Barbera, Firenze, 1961. La psicologia della Gestalt [1947], Feltrinelli, Milano, 1976. L'intelligenza delle scimmie antropoidi [1917], Giunti-Barbera, Firenze, 1961. La psicologia della Gestalt [1947], Feltrinelli, Milano, 1976.