1. I disturbi dell’
apprendimento
Susi Cazzaniga – Germana Englaro
Servizio Disturbi dell’Apprendimento
Università degli Studi di Padova
Torino, 20-21-22 marzo 2006
2. Nella categoria disturbi
specifici dell’apprendimento (learning
disabilities) rientrano tipologie
estremamente diverse di disabilità.
Difficile definire le caratteristiche
comuni, più semplice identificare
i fattori di esclusione.
3. Per esempio, non è un DSA il
caso in cui la difficoltà è
causata essenzialmente da
uno svantaggio socioculturale.
Ma lo svantaggio socioculturale
può aggravare un quadro di
disturbo.
4. Definizione (National Joint Commettee
on Learning Disabilities – 1988)
…si riferisce a un gruppo eterogeneo di disordini che si
manifestano con significative difficoltà nell’acquisizione e
uso di abilità di comprensione del linguaggio orale,
espressione linguistica, lettura, scrittura, ragionamento o
matematica. Questi disordini sono intrinseci all’individuo,
presumibilmente legati a disfunzioni del sistema nervoso
centrale e possono essere presenti lungo l’intero arco di
vita. Problemi relativi all’autoregolazione del comportamento, alla
percezione e interazione sociale possono essere associati
al DSA, ma non costituiscono, per se stessi, DSA.
Benché possano verificarsi in concomitanza di altre
condizioni di handicap o con influenze esterne come le
differenze culturali, l’insegnamento insufficiente o
inappropriato, i DSA non sono il risultato di queste
condizioni o influenze.
5. Considerazioni a partire
dalla definizione
i DSA non sono dovuti ad handicap o fattori esterni
l’intelligenza del bambino con DSA è molto
superiore alla resa scolastica offerta
potrebbe esserci uno sviluppo neurologico atipico
interazione sociale = capacità del bambino di
stare insieme ad altri bambini e di scambiare
messaggi
percezione sociale = capacità di capire cosa gli
altri pensano o desiderano, di comprendere
messaggi non verbalizzati
autoregolazione capacità di controllare
autonomamente il proprio comportamento, tenendo
conto dei segnali che arrivano dall’esterno
7. Con il termine LETTURA si possono si intendono,
generalmente, almeno due cose:
LETTURA STRUMENTALELETTURA STRUMENTALE COMPRENSIONECOMPRENSIONE
Capacità di riconoscere e
denominare velocemente e
correttamente le parole di un
testo
Capacità si
rappresentarsi
il contenuto di quello
che
si sta leggendo
8. Quindi si può:
1. leggere bene ma non capire cosa si sta leggendo
2. capire un testo anche se si legge molto stentatamente
Proviamo a fare un esempio
9. Se i palloncini scoppiassero, il suono non raggiungerebbe più
la sua meta, perché il tutto verrebbe a trovarsi troppo lontano
dal piano giusto. Anche una finestra chiusa impedirebbe al
suono di arrivare, poiché la maggior parte degli edifici tende ad
essere ben isolata. Dato che l’intera operazione dipende da un
flusso continuo di elettricità, se il cavo si rompesse questo
anche creerebbe dei problemi. Naturalmente l’individuo
potrebbe urlare, ma la voce umana non arriva così lontano. Un
ulteriore problema è che una corda dello strumento potrebbe
rompersi. Se ciò succedesse non ci sarebbe più
accompagnamento del messaggio. È chiaro che la situazione
migliore richiederebbe una minore distanza. Allora ci
sarebbero meno problemi potenziali. Meglio di tutto sarebbe se
ci fosse contatto faccia a faccia.
Bransford e Johnson (1973).
12. Definizione di DISLESSIA
Il disturbo comprende una specifica e
significativa compromissione nello
sviluppo delle capacità di lettura che
non è solamente spiegata dall’età
mentale, da problemi di acutezza visiva
o da inadeguata istruzione scolastica.
(ICD-10)
14. Il Linguaggio e la Lettura
Studi longitudinali hanno dimostrato che dei bambini
che nei primi anni di vita hanno incontrato difficoltà
nell’uso e nella comprensione del linguaggio, in
assenza di problemi più generali come handicap,
circa la metà ha poi avuto un problema specifico di
apprendimento.
Abilità fonologiche (analisi dei suoni linguistici),
morfosintattiche (riconoscimento delle forme della
parola nella frase) e semantico-lessicali (non
comprensione del significato delle parole) in
particolare hanno condotto a difficoltà nell’ambito
della lettura.
15. Competenze Fonologiche
Consapevolezza Fonologica: riconoscimento
di suoni associati ad una lettera (per esempio
individuare parole che iniziano con la stessa
lettera)
Memoria Fonologica a breve termine:
ripetizione di suoni linguistici (ripetizione di
parole e non parole)
Velocità di articolazione dei suoni, per
esempio la denominazione veloce di lettere
16. Capacità di analisi visiva
del testo
Analisi e memorizzazione visiva delle forme
(es. confusione tra “b” e “d” o “p” e “q”)
Analisi seriale visiva: difficoltà nel
discriminare le parole all’interno di un testo
Integrazione visivo-uditiva: difficoltà a
passare da una rappresentazione visiva a
una uditiva della parola e viceversa (ad es.
ricerca di lettere scritte in modo diverso)
18. PAROLA SCRITTA
Sistema di analisi visiva
Lessico di entrata visiva
Sistema semantico
Lessico di uscita fonologico
Buffer fonemico
PAROLA LETTA
Conversione
Grafema -fonema
Lettura delle
non-parole
VialessicaleVialessicale
nonsemanticanonsemantica
Via fonologica
Via fonologica
Via lessicale semantica
19. Via lessicale semantica
Accesso, oltre che alla forma
fonologica della parola, anche al suo
significato
1. Riconoscimento di alcuni dei grafemi
che costituiscono la parola
2. Recupero del significato della parola
3. Recupero del suono associato alla
parola
Lessico di entrata visiva
Sistema semantico
Lessico di uscita fonologico
20. Via lessicale non
semantica
Accesso alla forma fonologica della
parola, senza quello al suo significato
1. Riconoscimento di alcuni dei grafemi
che costituiscono la parola
2. Collegamento ai rispettivi fonemi
Lessico di entrata visiva
Lessico di uscita fonologico
21. Via fonologica
La lettura avviene attraverso il
recupero di ogni fonema associato al
grafema
1. Identificazione dei grafemi
2. Recupero del suono associato alla
parola
Sistema di analisi visiva
Buffer fonemico
22. PAROLA SCRITTA
Sistema di analisi visiva
Lessico di entrata visiva
Sistema semantico
Lessico di uscita fonologico
Buffer fonemico
PAROLA LETTA
Conversione
Grafema -fonema
Lettura delle
non-parole
ViasemanticaViasemantica
Via fonologica
Via fonologica
23. Dislessia Fonologica
Dovuta ad un danno della via Fonologica
Buona capacità di lettura di parole
Incapacità di leggere le parole nuove
Incapacità di leggere le NON PAROLE
24. PAROLA SCRITTA
Sistema di analisi visiva
Lessico di entrata visiva
Sistema semantico
Lessico di uscita fonologico
Buffer fonemico
PAROLA LETTA
Conversione
Grafema -fonema
Lettura delle
non-parole
ViasemanticaViasemantica
Via fonologica
Via fonologica
25. Dislessia superficiale
Dovuta ad una lesione della via Semantico -
Lessicale.
Buona capacità di lettura di parole regolari e
non parole;
Incapacità di leggere le parole irregolari: ad
esempio ancòra e àncora
Difficoltà nella discriminazione di parole
OMOFONE NON OMOGRAFE, ad esempio
“l’ago” e “lago”.
28. Modello Evolutivo
(Orsolini, 2005)
Lettura da
indizi fonetici
Strategia pre-alfabetica: il suono associato ad
alcune lettere conosciute è utilizzato per ipotizzare
la lettura della parola. Stagione [sto] [sogatto]
Lettura fonologica
iniziale
Lettura fonologica
intermedia
Lettura fonologica
avanzata
Conversione grafema-fonema con carico della ML
fonologica e conseguente difficoltà di fusione.
Spada [s] [p] [a] [d] [a] non la sa fondere
Aggregazione di fonemi in unità più ampie
(es.: sillabe). Uccello [u] [ce] [lo]
Il bambino legge la parola intera ma in modo non
fluido e armonioso. Tavolo ta:volo
Lettura lessicale
Accesso diretto al magazzino lessicale favorito dalla
frequenza d’uso delle parole. Tavolo tavolo
29. Integrando il modello
neuropsicologico e quello
evolutivo...
arresto allo stadio logografico o alfabetico:
dislessia fonologica e superficiale.
arresto allo stadio ortografico: dislessia
superficiale
(Tressoldi, 1991)
un bambino impara a leggere prima
attraverso la via Fonologica e poi attraverso
la via Semantico-Lessicale
(Cornoldi,1999)
30. Alcune prove per
l’identificazione della dislessia
Prove MT di CORRETTEZZA E
RAPIDITA’
Prova di LETTURA DI PAROLE
Prova di LETTURA DI NON PAROLE
PR-CR2
31. Prove MT di correttezza e
rapidità (Cornoldi e Colpo, 1998;
1995)
La prova consiste in una lettura di un brano.
Le prove vanno dalla I elementare alla III
media.
Per ogni anno esistono tre prove: ingresso,
intermedia e finale
La correzione prevede due punteggi: uno di
correttezza e uno di velocità
32. Calcolo del punteggio
di velocità
Si divide il numero complessivo di secondi
per il numero di sillabe di cui è composto il
brano.
Ad es. 4’ = 240” , sillabe brano = 146
240:146 = 1.64 per leggere una sillaba il
bambino impiega in media 1,64 secondi,
ossia 164 centesimi di secondi. [Oppure
146 sill.:240” = 0.61 sill/sec.]
Si confronta il punteggio ottenuto con le
fasce di prestazioni riportate sul manuale.
33. Calcolo del punteggio
di correttezza
Si segnano sul protocollo dell’operatore il
numero di errori che il bambino compie e si
calcola la somma.
Gli errori possono essere di due tipi:
1. Un punto: inesatta lettura della sillaba,
omissione o aggiunta di sillaba o parola,
quando il bambino modifica il significato
della parola.
2. Mezzo punto: spostamento di accento,
grave esitazione, tutti gli errori da un punto
che però il bambino autocorregge.
34. Le fasce di prestazione
Le fasce di prestazione sono 4:
1. Criterio Completamente Raggiunto (CCR),
2. Prestazione Sufficiente (PS),
3. Richiesta di Attenzione (RA),
4. Richiesto di Intervento Immediato (RII).
36. Comprensione del testo
Comprendere un testo: risultato di un’attività
che prevede livelli multipli di rappresentazione
del testo non semplicemente legando il
significato di una frase a quello della
successiva, ma integrando le informazioni
contenute nel testo all’interno delle strutture di
conoscenza possedute dal lettore.
37. Comprendere un testo
non significa solo
mantenere delle
informazioni
Comprendere un testo significa:
considerare la relazione fra parole, frasi e
periodi che si susseguono
costruire una coerente e significativa
rappresentazione del contenuto, integrando
le informazioni nuove con quelle vecchie
aggiornare la rappresentazione del testo in
caso di informazioni in contraddizione
38. Comprensione del testo
Aspetti coinvolti nella comprensione:
– fare inferenze;
– individuare le incongruenze all’interno del
testo;
– crearsi una rappresentazione del testo;
– di monitorare il livello di comprensione.
39. Nella comprensione sono
implicate varie aree di competenza
individuare personaggi, luoghi e tempi
individuare fatti e sequenze
comprendere la struttura sintattica
saper effettuare dei collegamenti
fare inferenze
essere sensibili al testo
individuare la gerarchia del testo
inserire il testo all’interno dei propri modelli
mentali
mostrare flessibilità
individuare errori e incongruenze
40. Un esempio: la sensibilità al testo
Orientarsi nella scelta dei testi
in base agli scopi del lettore, in base al grado di difficoltà e di
impegno richiesto, in base alle caratteristiche dei generi letterari
specifici
Individuare le caratteristiche principali di diversi
generi letterari
fiaba, articolo di giornale, lettera, poesia
Individuare informazioni importanti in testi di
differente genere
testo narrativo; testo storico; testo geografico; cronaca
Utilizzare il titolo
prevedere, sulla base del titolo, il tipo di testo, il contenuto a
alcune caratteristiche
Giudicare la difficoltà di un testo
individuare gli elementi che rendono difficile un testo: confronto
fra brani
41. Prove MT di Comprensione
Lettura di un brano
Risposta a domande relative al brano.
I brani vanno dalla I elementare alla III
media.
Per ogni anno scolastico ci sono 3
prove: ingresso, intermedia e finale.
Prove di approfondimento.
42. Correzione delle prove MT
di comprensione.
Somma delle risposte corrette
Confronto con le fasce di prestazione