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Lettura

  1. 1. Caratteristiche diagnostiche del Disturbo di Lettura (DSM-IV) Criterio A: La caratteristica fondamentale del Disturbo della Lettura è data dal fatto che il livello di capacità di leggere raggiunto (cioè, precisione, velocità, o comprensione della lettura misurate da test standardizzati somministrati individualmente) si situa sostanzialmente al di sotto di quanto ci si aspetterebbe data l'età cronologica del soggetto, la valutazione psicometrica dell'intelligenza, e un'istruzione adeguata all'età. Caratteristiche diagnostiche del Disturbo di Lettura (DSM-IV) Criterio B: L'anomalia della lettura interferisce notevolmente con l'apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura. Criterio C: Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nella lettura vanno al di là di quelle di solito associate con esso. Se sono presenti una condizione neurologica o un'altra condizione medica generale oppure un deficit sensoriale, questi dovrebbero essere codificati sull'Asse III.
  2. 2. Caratteristiche diagnostiche del Disturbo di Lettura (DSM-IV) Nei soggetti con Disturbo della Lettura (che è stato anche definito "dislessia"), la lettura orale è caratterizzata da distorsioni, sostituzioni o omissioni; sia la lettura orale che quella a mente sono caratterizzate da lentezza ed errori di comprensione. Il Disturbo del Calcolo e il Disturbo dell'Espressione Scritta (ma anche altri Disturbi dello sviluppo) sono comunemente associati con il Disturbo della Lettura, ed è relativamente raro che uno di questi disturbi venga rilevato in assenza di un Disturbo della Lettura. Caratteristiche diagnostiche del Disturbo di Lettura (DSM-IV) Il problema che la diagnosi del DSM-IV pone è quello di non differenziare le problematiche relative ai processi di codifica intesi come velocità ed accuratezza in lettura da quelli di comprensione del testo scritto, e la loro relazione con la scrittura.
  3. 3. Caratteristiche diagnostiche del Disturbo Specifico di Lettura (ICD-10) La principale caratteristica di questo disturbo è una specifica e rilevante compromissione dello sviluppo delle capacità di compitazione, in assenza di una storia di disturbo specifico della lettura e non solamente spiegata da una ridotta età mentale, da problemi di acutezza visiva o da inadeguata istruzione scolastica…” Oltre ai modelli teorici - 1 Dall’analisi della letteratura, sulla tipologia dei disturbi e sulle loro interpretazioni, emerge in sintesi: (indagine eseguita con PsyInfo, banca dati che raccoglie studi di carattere psicologico ed educativo) il deficit fonologico è quello che spiega meglio la dislessia evolutiva, soprattutto nelle prime fasi di apprendimento vi sono bambini, che acquisiscono adeguatamente abilità fonologiche (es. memoria fonologia a breve termine e consapevolezza fonologica), ma la loro prestazione si caratterizza per problemi nella discriminazione visiva dei grafemi e nella lettura di parole irregolari e nella discriminazione di parole omofone non omografe (es. cuoco – quoco)
  4. 4. Oltre ai modelli teorici - 2 Vi sono bambini che possono presentare o meno un deficit fonologico nel senso sopra descritto, ma sono significativamente lenti nella denominazione veloce di figure, un compito che richiederebbe di accedere al lessico per recuperarne significato e pronuncia. In questo caso si tratterebbe di un particolare problema fonologico, come ad esempio non riuscire a segmentare una parola nei rispettivi fonemi (cfr White e al. 2006) oppure di un processo di automatizzazione sottostante il deficit nella lettura (Wolf e Bowers, 1999). La maggioranza dei pazienti, in realtà, presenta deficit in più ambiti, che andrebbero valutati nella loro evoluzione e in relazione al trattamento. Oltre ai modelli teorici - 3 Si osservano pertanto diverse manifestazioni del disturbo a cui seguono diversi tentativi di spiegazione nei vari contributi teorici e che non sembrano attualmente riconducibili ad un’unica ed esaustiva interpretazione. Quello che appare utile, da un punto di vista operativo, è perciò riferirsi ai contributi che ci permettono di analizzare le abilità necessarie al processo di decodifica della lettura e della scrittura e di comprendere quali processi il bambino deve compiere nell’apprendere a leggere e scrivere e che quindi possono avere una ricaduta pratica nella pratica clinica.
  5. 5. Oltre ai modelli teorici - 4 Per questo, allo stato attuale delle conoscenze, appare utile, di fronte ad ogni singolo caso, utilizzare prove che indaghino sistematicamente le componenti del processo fonologico e lessicale ed i loro prerequisiti, rispetto ad entrambe le variabili caratteristiche del disturbo: correttezza e velocità ma anche monitorarle nel tempo, anche in relazione agli interventi effettuati sia nei disturbi della lettura che della scrittura. Diagnosi di Dislessia L’indagine diagnostica si effettua in due momenti distinti / livelli di indagine: 1°livello: DIAGNOSI CLINICA inquadramento diagnostico (categoriale) 2°livello: ESAME DIAGNOSTICO FUNZIONALE approfondimento del profilo funzionale del disturbo, ricavandone informazioni utili per il trattamento abilitativo (dimensionale).
  6. 6. Diagnosi di Dislessia 1°livello: raccolta delle informazioni necessarie per valutare la presenza di un DSA secondo i criteri diagnostici di inclusione ed esclusione: raccolta di informazioni minime (familiarità, sviluppo del linguaggio, storia scolastica) valutazione dello stato degli apprendimenti valutazione dell’impatto sull’adattamento scolastico e/o per le attività della vita quotidiana valutazione dell’intelligenza. La valutazione della lettura • Per valutare la lettura è necessario considerare gli aspetti strumentali (velocità e correttezza) e quelli relativi alla comprensione. • La strumentalità si valuta facendo leggere un brano e delle liste di parole e non parole. • La comprensione del testo si valuta facendo leggere un brano e rispondere a delle domande (se sono chiuse lo scoring è più facile).
  7. 7. Strumenti per la valutazione della lettura 1.Brano Prove di lettura MT-2 di Cornoldi e Colpo (1998) Brano della BVN 5-11 di Bisiacchi et al. (2005) Brano della Fondazione S. Lucia (Zoccolotti et al 2005) Strumenti per la valutazione della lettura 2. Liste di parole o non parole (modello di Coltheart) Batteria per la valutazione della dislessia e disortografia evolutiva - 2 di Sartori et al. (2007) Liste della BVN 5-11 di Bisiacchi et al. (2005) Liste della Fondazione S. Lucia (Zoccolotti et al 2005)
  8. 8. Criteri per la diagnosi di dislessia per stabilire che la prestazione sia indicativa di una condizione di rilevanza clinica (criterio di inclusione del disturbo): in entrambe le prove di lettura verificare che ci sia almeno un parametro (velocità o accuratezza) che rientra nella fascia critica Esercitazione per casa • Stampare le prove MT e le liste di parole – non parole di Zoccolotti e somministrarle a 3 bambini di età compresa tra 6 e 11 anni. Registrare il tempo complessivo, calcolare la velocità in sillabe/secondi. Registrare il numero di errori in base alla slide relativa agli errori delle prove MT e alle liste di parole – non parole. • Calcolare i punteggi z in base alle norme presentate nelle slide.
  9. 9. Registrazione degli errori nel brano MT • Errori da 1 punto (se vi è autocorrezione si assegna ½ punto di errore): – Inesatta lettura di una sillaba – Omissione di sillaba, parola, riga – Aggiunta di sillaba, parola, ripetizione della riga • Errori da ½ punto: – Omissione o spostamento di accento Norme delle prove MT
  10. 10. Norme delle prove MT Lo sviluppo della lettura strumentale
  11. 11. Prova MT classe 1^ - fine Prova MT classe 2^ - fine
  12. 12. Prova MT classe 3^ - fine Prova MT classe 4^ - fine
  13. 13. Prova MT classe 5^ - fine Brano MT, Janis 7 anni Lettura molto lenta: • 0,52 sillabe/secondi Z = - 1.3 (norme MT, 2010) Lettura sufficientemente corretta: • 9,5 errori Aggiunta di “la” Scambi “e/o” Scambio di “uncino/unico” Inversione “a-d” (diventa “da”) Scambio “Alla/Alì” (autocorretto) Errori visivi e anticipazioni lessicali: buone competenze linguistiche. Tipo P (Bakker), si basa sul percettivo e poco sul linguistico. In realtà fa errori che fanno pensare buone abilità linguistiche.
  14. 14. Apprendimenti: Lettura Correttezza: 8 errori = Richiesta di Attenzione Velocità: 0.63 sill/sec = -2.06 DS Intervento immediato Lenta ma corretta (stile P) da ex DSL perché usa la percezione e meno il linguaggio. Lettura fonologica di conversione grafema-fonema. Errori di tipo visivo b/d, a/e. Non parole corte Zoccolotti
  15. 15. Non parole lunghe Parole alta frequenza corte
  16. 16. Parole alta frequenza lunghe Parole bassa frequenza corte
  17. 17. Parole bassa frequenza lunghe
  18. 18. Si conta 1 punto di errore per ogni omissione, sostituzione, inserzione Lettura di parole Registrare il tempo necessario a leggere ogni lista. Sommare il tempo delle 4 liste: TEMPO DI LETTURA. Segnare le parole lette in modo errato. Sommare il numero di parole lette in modo errato: ERRORI DI LETTURA. Per l’analisi qualitativa degli errori è necessario valutare come sono state lette le parole in modo errato: ERRORI VISIVI, FONOLOGICI, LESSICALI.
  19. 19. Lettura di non parole Registrare il tempo necessario a leggere ogni lista. Sommare il tempo delle 4 liste: TEMPO DI LETTURA. Segnare le parole lette in modo errato. Sommare il numero di parole lette in modo errato: ERRORI DI LETTURA. Per l’analisi qualitativa degli errori è necessario valutare come sono state lette le parole in modo errato: ERRORI VISIVI, FONOLOGICI, LESSICALI. Lettura di parole, Janis 7 anni Tempo totale: 675 secondi Z = - 6,75 Errori totali: 23 Z = - 2.19 Soprattutto errori visivi: scambi b/d, p/q, o/u, e/o Nella lettura del brano MT ha commesso meno errori perché ha potuto utilizzare facilitatori semantici (di cosa parla la storia) per anticipare la decodifica di alcune parole. Malgrado il chiaro uso di strategie linguistiche, la velocità è molto rallentata.
  20. 20. Lettura di non parole, Janis 7 anni Tempo totale: 272 sec.; Z = - 3.85 Errori Totali: 28; Z = - 4.72 Errori misti: fonologici (scambi f/v; c/ch, sc/ch, t/d), visivi (b/d, a/o, p/q). Non potendo usare l’anticipazione lessicale ha aumentato gli errori e ha compiuto anche errori fonologici. Janis e i modelli… • Secondo Coltheart, Janis è dislessica superficiale (male nelle parole, bene nelle non parole) o fonologica (bene nelle parole, male nelle non parole)? – Sembra più fonologica perché usa strategie linguistiche, sebbene non ci siano differenze tra le liste. • Secondo Bakker è un tipo P, L, o M? – Dipende dalla prova: nel brano sembra un tipo P (ma usa il lessico), secondo le liste sembra un tipo M. • Secondo Frith, che stadio di apprendimento ha raggiunto? – Lessicale, eppure è dislessica!
  21. 21. Identificazione delle abilità cognitive che influenzano l’apprendimento della lettura strumentale in bambini di scuola primaria Anna Mauri, Silvia Riboldi, Federica Colzani, Gian Marco Marzocchi Università degli Studi di Milano Bicocca Scopi della ricerca • Analizzare, attraverso un disegno di regressione lineare, le variabili predittive della velocità e correttezza della lettura di un brano a differenti età. • La variabile dipendente è la prestazione di lettura al brano MT della classe di riferimento • Le variabili predittive riguardano: la ricerca visiva, l’attenzione focale, la memoria episodica visiva, la memoria a breve termine verbale, la metafonologia, la denominazione rapida e le conoscenze lessicali.
  22. 22. Partecipanti Il campione comprende: • 240 bambini che frequentano le 5 classi di scuola primaria: CLASSE MASCHI FEMMINE TOTALE 1 33 35 68 2 20 23 43 3 29 35 64 4 24 17 41 5 11 13 24 117 123 240 TOTALE Sono stati esclusi bambini stranieri in Italia da meno di 1 anno e/o con certificazione L.104/92. Il campione è bilanciato per genere e classe: Chi2 (4) = 2.044; p = .728 Materiale • VARIABILE DIPENDENTE: – PROVA DI LETTURA DEL BRANO MT (VELOCITA’ E CORRETTEZZA) • VARIABILI INDIPENDENTI: – – – – – – PROVA DI RICERCA VISIVA MEMORIA EPISODICA VISIVA ATTENZIONE FOCALIZZATA METAFONOLOGIA MEMORIA DI LAVORO VERBALE RAPIDO ACCESSO LESSICALE – PROVA DI VOCABOLARIO CODICE VISIVO CODICE FONOLOGICO LESSICO
  23. 23. Materiale – codice visivo • Prova di ricerca visiva sperimentale: cancellare 12 target (triangolini neri con vertice in alti) in 3 fogli con altri 140 distrattori per foglio (variabili: tempo, errori, omissioni). • Memoria episodica visiva sperimentale: memorizzare in 1 minuto 2 matrici di 16 figure con elevata concretezza e familiarità (variabili: figure rievocate correttamente). • Attenzione focalizzata (Test al pc tratto da Marzocchi, Ornaghi, Barboglio, 2009). Tempi di risposta alla comparsa di un puntino a dx-sx, 3° -9° -6° rispetto al centro del monitor. Materiale- codice fonologico e lessicale • Metafonologia: Fusione e Delezione sillaba iniziale della batteria CMF (Marotta et al). (Variabile: risposte corrette). • Memoria di Lavoro Verbale: Span di Cifre (WISC-III), span di sillabe (Gremizzi et al., 2008). (Variabile: risposte corrette) • Rapido accesso lessico: RAN di figure e colori (Zoccolotti). (Variabile: tempo). • Vocabolario: punteggio grezzo della WISC-III.
  24. 24. Analisi dei dati • Sono state condotte delle analisi fattoriali preliminari per verificare che le diverse variabili di ogni prova misurassero uno stesso costrutto. • Sono stati calcolati 7 punteggi standard corrispondenti ai 7 test della batteria (media = 0, ds = 1). • Sono stati fatti confronti preliminari sulle 5 classi (7 variabili) per verificare gli “scatti evolutivi” e sono stati ottenuti 3 gruppi di bambini: 1^-2^ classe, 3^-4^ classe, 5^ classe. • Sono state condotte 6 regressioni lineari (3 gruppi di bambini x 2 variabili dipendenti MT) usando le 7 misure della batteria come predittori. Risultati: Predittori in 1^-2^ Regressione 1: Accuratezza di lettura –Variabili predittive: Memoria di Lavoro Verbale (varianza spiegata = 15.4%) Metafonologia (varianza spiegata =4.9%) –F(109)= 13.613; p < .001; R2 = .203 (varianza totale = 20.3%) Regressione 2: Velocità di Lettura –Variabili predittive: Memoria di Lavoro Verbale (varianza spiegata = 26,4%) Accesso Lessicale (varianza spiegata = 10,4%) Metafonologia (varianza spiegata = 4,9%) –F(109)=25.259; p < .000; R2 = .417 (varianza totale = 41.7%)
  25. 25. Risultati: Predittori in 3^-4^ Regressione 1: Accuratezza di lettura (Brano MT) – Variabili predittive: Memoria di Lavoro Verbale (varianza spiegata = 10.7%) Attenzione focalizzata(varianza spiegata = 4.1%) Ricerca Visiva (varianza spiegata = 3.3%) – F(103)= 7.379; p < .000; R2 = .181 (varianza totale = 18.1%) Regressione 2: Velocità di Lettura – Variabili predittive: Vocabolario (varianza spiegata = 16.2%) Memoria di Lavoro Verbale (varianza spiegata = 7.9%) Attenzione Focalizzata (varianza spiegata =5.1%) – F(103)=13.765; p < .000; R2 = .292 (varianza totale = 29.2%) Risultati: Predittori in 5^ Regressione 1: Accuratezza di lettura (Brano MT) – Variabili predittive: Attenzione (varianza spiegata = 17.5%) Accesso lessicale: (varianza spiegata = 16.5%) Vocabolario (varianza spiegata = 13.6%) – F(22)=5.756; p < .006; R2 = .476 (varianza totale = 47.6%) Regressione 2: Velocità di Lettura – Variabili predittive: Attenzione Focalizzata ( varianza spiegata = 33.4%) – F(22)=10.550; p < .004; R2 = .334 (varianza totale = 33.4%)
  26. 26. Conclusioni Si nota una differenziazione delle variabili predittive all’interno del ciclo di scuola primaria. Correttezza di lettura Classi 1-2: fondamentale la capacità di memorizzare e fondere le sillabe. Classi 3-4: importante la memoria di lavoro verbale, ma anche la ricerca visiva e attenzione focale. Classe 5: importante l’ttenzione focale, ma anche la conoscenza di parole e l’accesso lessicale rapido. Conclusioni Velocità di lettura Classi 1-2: fondamentale la capacità di memorizzare e fondere le sillabe, ma anche l’accesso lessicale rapido. –Classi 3-4: iniziano a diventare importanti la conoscenza lessicale e l’attenzione focalizzata, rimane significativa la memoria di lavoro verbale. –Classe 5: l’unica variabile predittiva è l’attenzione focalizzata.
  27. 27. Valutazione della Dislessia di 2° livello RISULTA UTILE : un’analisi dei processi coinvolti nell’elaborazione dell’informazione, dal passaggio del linguaggio orale a quello scritto, nell’acquisizione della tecnica della lettura e della scrittura per poi individuare misure abilitative o compensative. Valutazione di 2°livello della lettura Componente Prova Se < 10°percentile Discriminazione e ricerca Prove di cancellazione visiva e/o ricerca visiva Disturbo Visuo-percettivo Memoria di Lavoro Verbale Span di cifre (WISC, TEMA), di sillabe, di non parole (PRCR-2) Disturbo Memoria Fonologica Metafonologia Manipolazione, Fusione e Delezione di fonemi Disturbo Metafonologico Accesso lessicale rapido RAN di colori, figure (Zoccolotti) Disturbo di recupero lessicale Lessico visivo Parole omofone non omografe Disturbo del lessico visivo
  28. 28. Discriminazione e ricerca visiva Memoria di lavoro verbale
  29. 29. Metafonologia: fusione sillabica e fonemica Metafonologia: Delezione sillaba
  30. 30. Accesso lessicale rapido: Denominazione di colori (RAN) Accesso lessicale rapido: Denominazione di figure (RAN)
  31. 31. Lessico visivo: prove con omofone

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