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LA DISCALCULIA
Sportello didattico Polo 3
Cividate Borno 29 febbraio 2012
Servizio NPIA
Dott.ssa Federica Serioli
L’intelligenza numerica
2 sistemi di espressione numerica
Parola- ventitre numero 23
NUMERO
SIGNIFICATO FORMA
la sua semantica
Quali significati ha un numero?
1. Numerosità: ovvero numero di
elementi di un insieme;
2. Posizione seriale: l’ordine di un
elemento in una sequenza;
3. Etichetta: numero di telefono o di un
canale televisivo.
Il senso dei numeri
La capacità di percepire, rappresentare
e manipolare quantità numeriche, è
presente in molte specie animali:
scimmie e piccioni che possono ordinare
degli insiemi di oggetti e fare addizioni e
sottrazioni.
Cosa è la numerosità?
 È una concezione astratta;
 È una proprietà d’insieme che può
essere composto da qualsiasi cosa
(i pallini su un dado);
 È una componente innata;
 Deficit selettivo di questa capacità =
discalculia “ciechi ai numeri”.
Esistono capacità numeriche
innate?
 Butterworth
“Cervello matematico”: ritiene che nel
nostro cervello esistano dei circuiti
specializzati per categorizzare il
mondo in termini di numerosità
(i numeri come i colori).
Le capacità numeriche sono modulari
MODULO COGNITIVO
Specificità di dominio
Per cui…..
le abilità matematiche di base sono
geneticamente determinate e presenti
fin dalla nascita, ma successivamente
sono influenzate dall’istruzione,
dall’apprendimento e dagli strumenti
concettuali forniti dalla cultura di
appartenenza.
Competenza numerica pre-verbale
Un bambino molto prima di parlare e
conoscere i simboli numerici, sono in
grado di categorizzare il mondo in
termini di numerosità e sono in grado
di svolgere dei cambiamenti di
numerosità con l’aggiunta o la
sottrazione di elementi.
Principi numerici trasmessi
culturalmente….
CONTARE
- Ponte tra le competenze innate e le
conoscenze matematiche;
- Abilità complessa che richiede
l’apprendimento delle parole-conta;
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(dai 2 ai 6).
Dal contare……..al
3 fasi del contare come strategia di addizione:
1.Contare tutto;
2.Contare in avanti a partire dal primo
addendo;
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dall’addendo più grande.
I fatti aritmetici
Semplici operazione per le quali non è
necessario calcolare il risultato, in
quanto iper-appreso.
Tappe apprendimento competenze numeriche
Rinfreschiamoci la memoria…..
Cosa è la DISCALCULIA:
la discalculia evolutiva è un disturbo
specifico dell’apprendimento che si può
definire come un disturbo delle abilità
numeriche e aritmetiche che si manifesta in
bambini con intelligenza normale e che non
hanno subito danni neurologici.
Ma quali sono le difficoltà?
- Comprensione dei simboli aritmetici;
- Comprensione del valore quantitativo dei
numeri;
- Scelta dei dati per la soluzione di un
problema;
- Allineamento in colonna;
- Memorizzazione di combinazione tra numeri
(tabelline);
- Uso competente delle procedure di calcolo.
Un po’ di storia…..
Molti sono gli autori che hanno studiato
e che hanno tentato di fornire delle
classificazioni delle difficoltà di calcolo
evidenziate nei bambini con discalculia,
senza offrire però una definizione di
disturbo e le sue possibili
caratteristiche.
 1967 Johnoson e Myklebust
 1968 Cohn
 1974 Kosc
 1983 Rourke e Strang
 1983 Badian
 1992 McCloskey
 …………………………………………..
1991-1997 Temple
3 Tipi di discalculia evolutiva
1. Dislessia per le cifre:caratterizzata da difficoltà
nell’acquisizione di processi lessicali sia nel
sistema di comprensione del numero che di
produzione.
Es. B/no 11 anni:l’analisi degli errori commessi in compiti di ripetizione,
scrittura e lettura, sia di numeri arabici, che di numeri espressi in codice
verbale, evidenzia uno specifico pattern di errori:
34= sessantasei
1= nove
8483= ottomilaquattrocoentoottantaquattro.
in questo caso è deficitaria l’elaborazione lessicale preposta alla selezione
e al recupero dei singoli elementi lessicali.
2.Discalculia procedurale: caratterizzata
da difficoltà nell’acquisizione delle
procedure e degli algoritmi implicati
nel sistema di calcolo.
Es. ragazzo 17 anni: no difficoltà nell’area di elaborazione numerica
(lettura,scrittura sia di cifre che numeri in lettere); no difficoltà nella conoscenza
dei fatti aritmetici;
ma difficoltà nell’applicare correttamente le procedure di calcolo: errori di riporto
errori di incolonnamento
errori di prestito.
3. Discalculia per i fatti
aritmetici:caratterizzata da difficoltà
nell’acquisizione dei fatti numerici
all’interno del sistema del calcolo.
Es. ragazza 19 anni: capacità di elaborazione dei numeri
intatta; conoscenza delle procedure di calcolo intatta;
compromesso il recupero dei fatti aritmetici.
2004 Geary
1. Deficit procedurali:
quando devono risolvere semplici problemi
aritmetici i b/ni con tale profilo commettono
molti errori nel contare e tendono a usare
strategie immature.
Questo deficit coinvolge la rappresentazione e la
manipolazione dell’informazioni nel sistema
linguistico all’interno della M.L., cioè quello che
supporta la rappresentazione e la produzione di
parole numero e le relative competenze procedurali.
2. Deficit di memoria semantica:
i b/ni di questo profilo presentano difficoltà
a immagazzinare i fatti aritmetici nella
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Si ipotizza che non funzionino in modo adeguato i
meccanismi di rappresentazione delle nformazioni nel
sistema linguistico della M.L. e che ci sia una difficoltà
nell’inibire il recupero di informazioni irrilevanti.
3. Deficit visuo-spaziali:
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molte competenze matematiche, come
quelle afferenti ad alcune aree della
geometria e alla risoluzione di problemi
verbali complessi, per cui un qualsiasi
deficit al sistema di M.L.visuo spaziale
potrebbe dare luogo a un corrispondente
disturbo dell’apprendimento.
Quali gli errori del b/no
discalculico?
1. Errori nel recupero di fatti
ES. si chiede al b/no di svolgere 5x5
oltre a questa operazione si attiveranno
altre due: 5+5=10 e 5x4=20. La risposta
che verrà fornita all’operazione dipenderà
dall’associazione tra l’operazione e i
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2. Errori nel mantenimento e nel recupero delle procedure.
B/ni che pur avendo appreso strategie di conteggio
facilitanti utilizzano ancora procedure immature. Facendo
cosi vanno a sovraccaricare il sistema di memoria con il
conseguente dispendio di energie cognitive.
Cosa fare?
Se è compromessa la Memoria di Lavoro a lungo Termine
evitare di apprendere a memoria ma
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se è compromessa la M.L. l’obiettivo è di non sovraccaricarla
Meglio far scrivere i risultati intermedi
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  • 1. LA DISCALCULIA Sportello didattico Polo 3 Cividate Borno 29 febbraio 2012 Servizio NPIA Dott.ssa Federica Serioli
  • 2. L’intelligenza numerica 2 sistemi di espressione numerica Parola- ventitre numero 23
  • 4. Quali significati ha un numero? 1. Numerosità: ovvero numero di elementi di un insieme; 2. Posizione seriale: l’ordine di un elemento in una sequenza; 3. Etichetta: numero di telefono o di un canale televisivo.
  • 5. Il senso dei numeri La capacità di percepire, rappresentare e manipolare quantità numeriche, è presente in molte specie animali: scimmie e piccioni che possono ordinare degli insiemi di oggetti e fare addizioni e sottrazioni.
  • 6. Cosa è la numerosità?  È una concezione astratta;  È una proprietà d’insieme che può essere composto da qualsiasi cosa (i pallini su un dado);  È una componente innata;  Deficit selettivo di questa capacità = discalculia “ciechi ai numeri”.
  • 7. Esistono capacità numeriche innate?  Butterworth “Cervello matematico”: ritiene che nel nostro cervello esistano dei circuiti specializzati per categorizzare il mondo in termini di numerosità (i numeri come i colori).
  • 8. Le capacità numeriche sono modulari MODULO COGNITIVO Specificità di dominio
  • 9. Per cui….. le abilità matematiche di base sono geneticamente determinate e presenti fin dalla nascita, ma successivamente sono influenzate dall’istruzione, dall’apprendimento e dagli strumenti concettuali forniti dalla cultura di appartenenza.
  • 10. Competenza numerica pre-verbale Un bambino molto prima di parlare e conoscere i simboli numerici, sono in grado di categorizzare il mondo in termini di numerosità e sono in grado di svolgere dei cambiamenti di numerosità con l’aggiunta o la sottrazione di elementi.
  • 11. Principi numerici trasmessi culturalmente…. CONTARE - Ponte tra le competenze innate e le conoscenze matematiche; - Abilità complessa che richiede l’apprendimento delle parole-conta; - Imparare a contare richiede 4 anni (dai 2 ai 6).
  • 12. Dal contare……..al 3 fasi del contare come strategia di addizione: 1.Contare tutto; 2.Contare in avanti a partire dal primo addendo; 3.Contare in avanti a partire dall’addendo più grande.
  • 13. I fatti aritmetici Semplici operazione per le quali non è necessario calcolare il risultato, in quanto iper-appreso.
  • 15. Rinfreschiamoci la memoria….. Cosa è la DISCALCULIA: la discalculia evolutiva è un disturbo specifico dell’apprendimento che si può definire come un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche che si manifesta in bambini con intelligenza normale e che non hanno subito danni neurologici.
  • 16. Ma quali sono le difficoltà? - Comprensione dei simboli aritmetici; - Comprensione del valore quantitativo dei numeri; - Scelta dei dati per la soluzione di un problema; - Allineamento in colonna; - Memorizzazione di combinazione tra numeri (tabelline); - Uso competente delle procedure di calcolo.
  • 17. Un po’ di storia….. Molti sono gli autori che hanno studiato e che hanno tentato di fornire delle classificazioni delle difficoltà di calcolo evidenziate nei bambini con discalculia, senza offrire però una definizione di disturbo e le sue possibili caratteristiche.
  • 18.  1967 Johnoson e Myklebust  1968 Cohn  1974 Kosc  1983 Rourke e Strang  1983 Badian  1992 McCloskey  …………………………………………..
  • 19. 1991-1997 Temple 3 Tipi di discalculia evolutiva 1. Dislessia per le cifre:caratterizzata da difficoltà nell’acquisizione di processi lessicali sia nel sistema di comprensione del numero che di produzione. Es. B/no 11 anni:l’analisi degli errori commessi in compiti di ripetizione, scrittura e lettura, sia di numeri arabici, che di numeri espressi in codice verbale, evidenzia uno specifico pattern di errori: 34= sessantasei 1= nove 8483= ottomilaquattrocoentoottantaquattro. in questo caso è deficitaria l’elaborazione lessicale preposta alla selezione e al recupero dei singoli elementi lessicali.
  • 20. 2.Discalculia procedurale: caratterizzata da difficoltà nell’acquisizione delle procedure e degli algoritmi implicati nel sistema di calcolo. Es. ragazzo 17 anni: no difficoltà nell’area di elaborazione numerica (lettura,scrittura sia di cifre che numeri in lettere); no difficoltà nella conoscenza dei fatti aritmetici; ma difficoltà nell’applicare correttamente le procedure di calcolo: errori di riporto errori di incolonnamento errori di prestito.
  • 21. 3. Discalculia per i fatti aritmetici:caratterizzata da difficoltà nell’acquisizione dei fatti numerici all’interno del sistema del calcolo. Es. ragazza 19 anni: capacità di elaborazione dei numeri intatta; conoscenza delle procedure di calcolo intatta; compromesso il recupero dei fatti aritmetici.
  • 22. 2004 Geary 1. Deficit procedurali: quando devono risolvere semplici problemi aritmetici i b/ni con tale profilo commettono molti errori nel contare e tendono a usare strategie immature. Questo deficit coinvolge la rappresentazione e la manipolazione dell’informazioni nel sistema linguistico all’interno della M.L., cioè quello che supporta la rappresentazione e la produzione di parole numero e le relative competenze procedurali.
  • 23. 2. Deficit di memoria semantica: i b/ni di questo profilo presentano difficoltà a immagazzinare i fatti aritmetici nella M.L.T. o ad accedere ad essi. Si ipotizza che non funzionino in modo adeguato i meccanismi di rappresentazione delle nformazioni nel sistema linguistico della M.L. e che ci sia una difficoltà nell’inibire il recupero di informazioni irrilevanti.
  • 24. 3. Deficit visuo-spaziali: i sistemi visuo spaziali sono alla base di molte competenze matematiche, come quelle afferenti ad alcune aree della geometria e alla risoluzione di problemi verbali complessi, per cui un qualsiasi deficit al sistema di M.L.visuo spaziale potrebbe dare luogo a un corrispondente disturbo dell’apprendimento.
  • 25. Quali gli errori del b/no discalculico? 1. Errori nel recupero di fatti ES. si chiede al b/no di svolgere 5x5 oltre a questa operazione si attiveranno altre due: 5+5=10 e 5x4=20. La risposta che verrà fornita all’operazione dipenderà dall’associazione tra l’operazione e i risultato corretto.
  • 26. 2. Errori nel mantenimento e nel recupero delle procedure. B/ni che pur avendo appreso strategie di conteggio facilitanti utilizzano ancora procedure immature. Facendo cosi vanno a sovraccaricare il sistema di memoria con il conseguente dispendio di energie cognitive. Cosa fare? Se è compromessa la Memoria di Lavoro a lungo Termine evitare di apprendere a memoria ma insegnare strategie di conteggio in avanti e indietro; se è compromessa la M.L. l’obiettivo è di non sovraccaricarla Meglio far scrivere i risultati intermedi oppure può essere usato un supporto concreto (abaco, oggetti) ma non calcoli a mente.
  • 27. 3. Errori nelle applicazioni delle procedure: questi errori si riferiscono a tutti i casi in cui, il bambino, nell’esecuzione di calcoli di differente complessità, entra in difficoltà.
  • 28. 4. Errori visuo-spaziali: errori riconoscimento segni errori incolonnamento errore nella direzione procedurale
  • 29. Processi coinvolti nella risoluzione dei problemi (Lucangeli) comprensione del testo Rappresentazione categorizzazione autovalutazione pianificazione abilità di calcolo soluzione
  • 30. Il caso Isa 10 anni 5 elementare
  • 31. Storia clinica 1° accesso servizo Npia: - 1° elementare per difficoltà di apprendimento e difficoltà attentive; - Dalla valutazione non emergono criticità significative negli apprendimenti, ma si evidenzia una difficoltà nella sfera famigliare.
  • 32. 2° accesso servizio Npia - 4° elementare - Rivalutazione apprendimenti e aspetti disattentivi:presenza di un disturbo del calcolo e di una lentezza nella lettura. - Valutazione emotiva; - Presa in carico famiglia e b/na
  • 33. Quali le difficoltà? - In matematica vengono riportate difficoltà in ogni ambito; - Difficoltà comprensione problemi e di conseguenza nella loro risoluzione; - Utilizzo di strategie immature; - Gli aspetti emotivi e di disattenzione influenzano in modo significativo l’andamento scolastico.
  • 34. Che interventi? A casa…. - Evitare sovraccarico di compiti; - Chiedere alla famiglia una costanza nello studio e nei compiti; - Consigliare alla famiglia un aiuto didattico nel caso non riuscissero a seguire la bambina in modo costante; - Uso calcolatore; - Uso formulari.
  • 35. Che interventi? A scuola…. - Uso calcolatore; - Uso formulari; - Uso verifiche graduate; - Riduzione degli esercizi; - Assegnare compiti mirati al fine di consolidare e raggiungere obiettivi minimi; - Stesura PDS (piano didattico specifico)
  • 36. Che interventi? A scuola…. - Tempi più dilatati; - Utilizzo di schede pre-organizzate per lo svolgimento di problemi; - La durata di ogni esercizio dovrà essere calibrata in considerazione dei tempi attentivi; - Fornire pre verifiche; - Assegnare compiti che l’alunna può svolgere in autonomia al fine di aumentare il proprio senso di auto efficacia.