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La nascita della rappresentazione (1)
E’ qualcosa che sta per qualcos’altro.
E’ una codifica simbolica e selettiva dell’ambiente esterno.
Non è una immagine fedele di ciò che è rappresentato, ma è una versione
impoverita, economica e stilizzata dell’ambiente.
In senso stretto, la rappresentazione implica la possibilità di evocare, tramite
un simbolo, una immagine mentale o un segno linguistico (significanti
dell’attività rappresentativa; strumenti della memoria di evocazione), una realtà
assente (significato).
Le rappresentazioni non possono essere osservate direttamente, ma devono
essere inferite a partire dal comportamento bel bambino.
Quindi la metodologia utilizzata per indagare questo tema è un elemento
cruciale per le inferenze che consente di fare circa le capacità rappresentative del
bambino.
Metodologie diverse portano ad attribuire al bambino capacità diverse.
La rappresentazione...
orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
La nascita della rappresentazione (2)
Approccio empirista la mente del neonato è una tabula rasa. Lo
stato iniziale del processo di sviluppo è caratterizzato da una mancanza totale di
organizzazione mentale.
Teorie innatiste il neonato è dotato di una ricca struttura
rappresentazionale che gli consente di interpretare l’esperienza (innatismo
rappresentazionale; Spelke).
Costruttivismo si situa nel mezzo (Piaget).
Il punto di partenza sono i riflessi innati e gli invarianti funzionali, il resto viene costruito.
L’esperienza è la causa principale dello sviluppo, ma ciò che si sviluppa non è una
copia di quello che il bambino esperisce, ma una struttura cognitiva attraverso la quale
il bambino può interpretare l’esperienza.
La costruzione cognitiva più importante nel primo anno di vita è un sistema che
rappresenta attraverso simboli gli oggetti e gli eventi del mondo esterno.
Qual è lo stato iniziale del sistema cognitivo?
orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
La nascita della rappresentazione (3)
Piaget ha un approccio di tipo conservatore. E’ riluttante ad attribuire
al bambino capacità di tipo simbolico prima del 6° sottostadio del periodo
sensomotorio, quando compaiono alcuni specifici comportamenti che permettono di
inferire la presenza della capacità di creare rappresentazioni mentali simboliche della
realtà a partire dal carattere differito della reazione.
La rappresentazione nascono dalle azioni che il bambino compie sugli oggetti
dell’ambiente, che vengono interiorizzate e si trasformano in schemi e poi in strutture
mentali.
Studi recenti suggeriscono che Piaget ha collocato l’età in cui emerge la
capacità di costruire rappresentazioni mentali molto più tardi, nel corso dello sviluppo,
rispetto a quello che accade in realtà.
La capacità di usare forme di rappresentazione simbolica è presente molto prima di
quanto pensava Piaget.
orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
La nascita della rappresentazione (4)
Karmiloff-Smith lo sviluppo delle rappresentazioni mentali non si
verifica in un momento preciso dell’ontogenesi, ma si estende durante tutto lo sviluppo.
Il problema non è se e quando compare la capacità di rappresentare mentalmente gli
eventi del mondo esterno.
Il problema è capire quale tipo di rappresentazioni il bambino utilizza in un particolare
momento dello sviluppo e come queste rappresentazioni cambiano e diventano
accessibili al ragionamento (modello RR).
orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
La nascita della rappresentazione (5)
Piaget inferisce la presenza della capacità di creare rappresentazioni
mentali sulla base di un criterio specifico: il carattere differito della
reazione.
Deve esserci un intervallo temporale tra il comportamento che prova
l’esistenza di una rappresentazione mentale e l’evento con il quale il
comportamento è stato messo in relazione.
L’attività rappresentativa si manifesta, a partire dai 18-24 mesi, attraverso una serie di
comportamenti:
Imitazione differita: il bambino conserva una rappresentazione interna del
modello che non è piùpercettivamente presente
Permanenza dell’oggetto: il bambino conserva una rappresentazione
interna dell’oggetto che non è piùpercettivamente presente.
Gioco simbolico: il bambino attribuisce all’oggetto presente le
caratteristiche di un oggetto evocato mentalmente.
Linguaggio verbale: il bambino usa etichette linguistiche per riferirsi a cose
assenti, rappresentate mentalmente.orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
L’intelligenza sensomotoria (6)
Durante il periodo sensomotorio...
il bambino possiede solo una intelligenza motoria: conosce la realtà solo
attraverso le azioni e gli schemi percettivi;
il bambino può riconoscere gli oggetti e gli eventi, ma non ricordarli in
loro assenza, se non accidentalmente mentre sta compiendo le azioni che sono
rilevanti per tali oggetti o per tali eventi passati;
il bambino non possiede i simboli mentali attraverso i quali
rappresentare le cose assenti;
il bambino non può pensare, può solo vivere nel qui ed ora. Può
riconoscere sua madre ma non può pensare a lei una volta che se ne è andata.
orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
L’intelligenza sensomotoria (7)
1° sottostadio RIFLESSI Dotazione innata. Ogni cosa può essere
conosciuta solo se causa un riflesso.
----------------------------------------------------------------------------------------------
-------------------------
2° sottostadio REAZIONI CIRCOLARI I riflessi vengono volontariamente
PRIMARIE ripetuti perché hanno valore
di rinforzo per il bambino. Nascono gli SCHEMI
SENSOMOTORI: primo esempio di
strutture astratte ma in assenza di
capacità di rappresentazione mentale.
Gli schemi possono venire applicati solo
agli oggetti presenti, non possono
essere usati per immaginare e pensare a
oggetti e situazioni non presenti.
----------------------------------------------------------------------------------------------
-------------------------
3° sottostadio REAZIONI CIRCOLARI Le azioni vengono ripetute in virtù delle
SECONDARIE conseguenze che hanno sul
mondo. Si tratta di adattamenti appresi agli eventi
ambientali, rinforzati dalle conseguenze
esterne che producono.
Si è instaurata una relazione
contingente tra il comportamentoorso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
----------------------------------------------------------------------------------------------
-------------------------
4° sottostadio COORDINAZIONE DI Gli schemi vengono generalizzati a
nuove SCHEMI SECONDARI situazioni e schemi diversi
vengono combinati in sequenza.
----------------------------------------------------------------------------------------------
-------------------------
5° sottostadio REAZIONI CIRCOLARI Comportamenti ripetuti, con
modificazioni, TERZIARIE per raggiungere uno scopo.
Esplorazione sistematica delle relazioni
mezzi-fini e scoperta di nuovi mezzi.
E’ il culmine dell’intelligenza
sensomotoria.
----------------------------------------------------------------------------------------------
-------------------------
6° sottostadio RAPPRESENTAZIONI Rappresentazione mentale
simbolica di MENTALI eventi esterni.
La relazione tra il bambino e l’ambiente
esterno non è piùdiretta, ma è mediata
dalla capacità di rappresentare
mentalmente la realtà.
L’intelligenza sensomotoria (8)
orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
L’imitazione (9)
IMITARE significa...
1) osservare il comportamento di un altro
2) codificare e elaborare questa osservazione
3) usare i risultati dell’elaborazione per produrre una sequenza di
comportamenti simile a quella prodotta dal modello nell’ordine
corretto
I dati sensomotori (propriocettivi) relativi al comportamento che il bambino produce
vengono messi in relazione con dati visivi evocati e non percettivamente presenti.
E’ possibile inferire che l’imitazione ha una base rappresentazionale quando si
verifica in un momento successivo rispetto a quello nel quale il soggetto ha visto il
modello (carattere differito della reazione).
Piaget utilizza il criterio del ritardo temporale tra il punto 1 e il punto 3 per
inferire l’esistenza di un sistema simbolico che media tra lo stimolo originale e la
riproduzione motoria realizzata dal soggetto.
orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
L’imitazione secondo Piaget (10)
L’imitazione nel periodo sensomotorio...
1° sottostadio No imitazione
(0 - 1 mese)
2° sottostadio sporadiche imitazioni vocali di suoni o imitazioni dei
(1 - 4 mesi) movimenti della testa.
Solo se il modello produce comportamenti che
il bambino ha già eseguito spontaneamente.
3° sottostadio imitazione di suoni per periodi prolungati.
(4 - 8 mesi) Imitazione dei movimenti prodotti dal modello
solo se il bambino può vedere il
comportamento di imitazione mentre lo
produce.
4° sottostadio imitazione dei movimenti del corpo che non
sono
(8 - 12 mesi) direttamente visibili dal bambino mentre
vengono prodotti. Risultato della assimilazione
del comportamento prodotto da altri.
5° sottostadio imitazione del comportamento necessario
per
(12 - 18 mesi) giungere a un fine.orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
L’imitazione neonatale (11)
Imitazione di gesti facciali
imitazione di gesti che vengono prodotti senza che il bambino li possa
vedere
E’ presente alla nascita, a patto che il
modello sia presente e sia dinamico
Secondo Piaget emerge alla fine del 1°
anno, dopo mesi di esperienza
sensomotoria
E’ un conseguimento cognitivo importante: implica la coordinazione di
INFORMAZIONI VISIVE e di INFORMAZIONI PROPRIOCETTIVE in una
rappresentazione amodale.
Implica la traduzione di immagini visive in comandi motori per ricreare una immagine
simile, che tuttavia non è visibile al soggetto.
orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
L’imitazione neonatale (12)
Meltzoff e Moore (1992) i neonati imitano il comportamento di protrusione
della lingua, di apertura della bocca e di protrusione
delle labbra se il modello è dinamico.
Se il modello è statico, l’imitazione è presente solo a 8 -
9 mesi.
INTERPRETAZIONE:
E’ una capacità innata, che ha la funzione di facilitare la conoscenza
degli altri attraverso la riproduzione delle loro azioni.
Il neonato è in grado di creare una rappresentazione dell’informazione
percepita in una forma AMODALE, indipendente dalla modalità
sensoriale e quindi comune alla modalità visiva e a quella
propriocettiva.
Il bambino confrontacon una rappresentazione in
forma amodale
dell’informazione percepita
visivamente relativa al
l’informazione sensoriale
ricavata dal comportamento
motorio che non può
vedereorso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
L’imitazione neonatale (13)
Le critiche all’interpretazione proposta da Meltzoff e Moore:
1) Non si tratta di una vera forma di imitazione, ma dell’effetto dell’attivazione di un
meccanismo innato di rilascio (etologia).
Il comportamento dell’adulto serve come meccanismo di rilascio e non come
modello; provoca in modo automatico nel bambino la produzione di un comportamento
analogo.
Il comportamento di imitazione del bambino è un comportamento innato
riflesso elicitato in modo automatico dal comportamento dell’adulto (protrusione della
lingua).
2) Si tratta solo apparentemente di imitazione.
Durante la presentazione del modello, il comportamento del bambino è bloccato e
inibito perché le risorse attentive sono concentrate sul modello. Quando il modello si
ferma, il comportamento del bambino riprende con maggiore frequenza.
3) Considerato il ruolo fondamentale del movimento, l’imitazione nel neonato
potrebbe essere mediata da strutture sottocorticali, particolarmente
sensibili agli indizi di movimento.
Questo spiegherebbe perché l’imitazione mostra una curva di sviluppo a U:
l’imitazione neonatale e l’imitazione differita potrebbero essere due comportamenti di
tipo diverso, mediati da diverse strutture neurali (sottocorticali vs corticali), il primo di tipo
riflesso, il secondo no.orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
L’imitazione differita (14)
Imitazione differita: prodotta in assenza del modello, successivamente
alla presentazione dl modello, quando questo non è più presente.
è presente prima dei 18 mesi.
Meltzoff: a 9 mesi i bambini sanno imitare azioni compiute su
oggetti dall’adulto dopo 24ore.
a 14 mesi imitano a distanza di 1 settimana.
N.B. LINGUAGGIO: i bambini sordi che imparano l’ASL producono i
primi segni simbolici verso i 6-7 mesi, ossia molto prima di quando compaiono le
prime parole nei bambini che imparano il linguaggio parlato.
orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia

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Imitazione

  • 1. La nascita della rappresentazione (1) E’ qualcosa che sta per qualcos’altro. E’ una codifica simbolica e selettiva dell’ambiente esterno. Non è una immagine fedele di ciò che è rappresentato, ma è una versione impoverita, economica e stilizzata dell’ambiente. In senso stretto, la rappresentazione implica la possibilità di evocare, tramite un simbolo, una immagine mentale o un segno linguistico (significanti dell’attività rappresentativa; strumenti della memoria di evocazione), una realtà assente (significato). Le rappresentazioni non possono essere osservate direttamente, ma devono essere inferite a partire dal comportamento bel bambino. Quindi la metodologia utilizzata per indagare questo tema è un elemento cruciale per le inferenze che consente di fare circa le capacità rappresentative del bambino. Metodologie diverse portano ad attribuire al bambino capacità diverse. La rappresentazione... orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
  • 2. La nascita della rappresentazione (2) Approccio empirista la mente del neonato è una tabula rasa. Lo stato iniziale del processo di sviluppo è caratterizzato da una mancanza totale di organizzazione mentale. Teorie innatiste il neonato è dotato di una ricca struttura rappresentazionale che gli consente di interpretare l’esperienza (innatismo rappresentazionale; Spelke). Costruttivismo si situa nel mezzo (Piaget). Il punto di partenza sono i riflessi innati e gli invarianti funzionali, il resto viene costruito. L’esperienza è la causa principale dello sviluppo, ma ciò che si sviluppa non è una copia di quello che il bambino esperisce, ma una struttura cognitiva attraverso la quale il bambino può interpretare l’esperienza. La costruzione cognitiva più importante nel primo anno di vita è un sistema che rappresenta attraverso simboli gli oggetti e gli eventi del mondo esterno. Qual è lo stato iniziale del sistema cognitivo? orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
  • 3. La nascita della rappresentazione (3) Piaget ha un approccio di tipo conservatore. E’ riluttante ad attribuire al bambino capacità di tipo simbolico prima del 6° sottostadio del periodo sensomotorio, quando compaiono alcuni specifici comportamenti che permettono di inferire la presenza della capacità di creare rappresentazioni mentali simboliche della realtà a partire dal carattere differito della reazione. La rappresentazione nascono dalle azioni che il bambino compie sugli oggetti dell’ambiente, che vengono interiorizzate e si trasformano in schemi e poi in strutture mentali. Studi recenti suggeriscono che Piaget ha collocato l’età in cui emerge la capacità di costruire rappresentazioni mentali molto più tardi, nel corso dello sviluppo, rispetto a quello che accade in realtà. La capacità di usare forme di rappresentazione simbolica è presente molto prima di quanto pensava Piaget. orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
  • 4. La nascita della rappresentazione (4) Karmiloff-Smith lo sviluppo delle rappresentazioni mentali non si verifica in un momento preciso dell’ontogenesi, ma si estende durante tutto lo sviluppo. Il problema non è se e quando compare la capacità di rappresentare mentalmente gli eventi del mondo esterno. Il problema è capire quale tipo di rappresentazioni il bambino utilizza in un particolare momento dello sviluppo e come queste rappresentazioni cambiano e diventano accessibili al ragionamento (modello RR). orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
  • 5. La nascita della rappresentazione (5) Piaget inferisce la presenza della capacità di creare rappresentazioni mentali sulla base di un criterio specifico: il carattere differito della reazione. Deve esserci un intervallo temporale tra il comportamento che prova l’esistenza di una rappresentazione mentale e l’evento con il quale il comportamento è stato messo in relazione. L’attività rappresentativa si manifesta, a partire dai 18-24 mesi, attraverso una serie di comportamenti: Imitazione differita: il bambino conserva una rappresentazione interna del modello che non è piùpercettivamente presente Permanenza dell’oggetto: il bambino conserva una rappresentazione interna dell’oggetto che non è piùpercettivamente presente. Gioco simbolico: il bambino attribuisce all’oggetto presente le caratteristiche di un oggetto evocato mentalmente. Linguaggio verbale: il bambino usa etichette linguistiche per riferirsi a cose assenti, rappresentate mentalmente.orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
  • 6. L’intelligenza sensomotoria (6) Durante il periodo sensomotorio... il bambino possiede solo una intelligenza motoria: conosce la realtà solo attraverso le azioni e gli schemi percettivi; il bambino può riconoscere gli oggetti e gli eventi, ma non ricordarli in loro assenza, se non accidentalmente mentre sta compiendo le azioni che sono rilevanti per tali oggetti o per tali eventi passati; il bambino non possiede i simboli mentali attraverso i quali rappresentare le cose assenti; il bambino non può pensare, può solo vivere nel qui ed ora. Può riconoscere sua madre ma non può pensare a lei una volta che se ne è andata. orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
  • 7. L’intelligenza sensomotoria (7) 1° sottostadio RIFLESSI Dotazione innata. Ogni cosa può essere conosciuta solo se causa un riflesso. ---------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------- 2° sottostadio REAZIONI CIRCOLARI I riflessi vengono volontariamente PRIMARIE ripetuti perché hanno valore di rinforzo per il bambino. Nascono gli SCHEMI SENSOMOTORI: primo esempio di strutture astratte ma in assenza di capacità di rappresentazione mentale. Gli schemi possono venire applicati solo agli oggetti presenti, non possono essere usati per immaginare e pensare a oggetti e situazioni non presenti. ---------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------- 3° sottostadio REAZIONI CIRCOLARI Le azioni vengono ripetute in virtù delle SECONDARIE conseguenze che hanno sul mondo. Si tratta di adattamenti appresi agli eventi ambientali, rinforzati dalle conseguenze esterne che producono. Si è instaurata una relazione contingente tra il comportamentoorso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
  • 8. ---------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------- 4° sottostadio COORDINAZIONE DI Gli schemi vengono generalizzati a nuove SCHEMI SECONDARI situazioni e schemi diversi vengono combinati in sequenza. ---------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------- 5° sottostadio REAZIONI CIRCOLARI Comportamenti ripetuti, con modificazioni, TERZIARIE per raggiungere uno scopo. Esplorazione sistematica delle relazioni mezzi-fini e scoperta di nuovi mezzi. E’ il culmine dell’intelligenza sensomotoria. ---------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------- 6° sottostadio RAPPRESENTAZIONI Rappresentazione mentale simbolica di MENTALI eventi esterni. La relazione tra il bambino e l’ambiente esterno non è piùdiretta, ma è mediata dalla capacità di rappresentare mentalmente la realtà. L’intelligenza sensomotoria (8) orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
  • 9. L’imitazione (9) IMITARE significa... 1) osservare il comportamento di un altro 2) codificare e elaborare questa osservazione 3) usare i risultati dell’elaborazione per produrre una sequenza di comportamenti simile a quella prodotta dal modello nell’ordine corretto I dati sensomotori (propriocettivi) relativi al comportamento che il bambino produce vengono messi in relazione con dati visivi evocati e non percettivamente presenti. E’ possibile inferire che l’imitazione ha una base rappresentazionale quando si verifica in un momento successivo rispetto a quello nel quale il soggetto ha visto il modello (carattere differito della reazione). Piaget utilizza il criterio del ritardo temporale tra il punto 1 e il punto 3 per inferire l’esistenza di un sistema simbolico che media tra lo stimolo originale e la riproduzione motoria realizzata dal soggetto. orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
  • 10. L’imitazione secondo Piaget (10) L’imitazione nel periodo sensomotorio... 1° sottostadio No imitazione (0 - 1 mese) 2° sottostadio sporadiche imitazioni vocali di suoni o imitazioni dei (1 - 4 mesi) movimenti della testa. Solo se il modello produce comportamenti che il bambino ha già eseguito spontaneamente. 3° sottostadio imitazione di suoni per periodi prolungati. (4 - 8 mesi) Imitazione dei movimenti prodotti dal modello solo se il bambino può vedere il comportamento di imitazione mentre lo produce. 4° sottostadio imitazione dei movimenti del corpo che non sono (8 - 12 mesi) direttamente visibili dal bambino mentre vengono prodotti. Risultato della assimilazione del comportamento prodotto da altri. 5° sottostadio imitazione del comportamento necessario per (12 - 18 mesi) giungere a un fine.orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
  • 11. L’imitazione neonatale (11) Imitazione di gesti facciali imitazione di gesti che vengono prodotti senza che il bambino li possa vedere E’ presente alla nascita, a patto che il modello sia presente e sia dinamico Secondo Piaget emerge alla fine del 1° anno, dopo mesi di esperienza sensomotoria E’ un conseguimento cognitivo importante: implica la coordinazione di INFORMAZIONI VISIVE e di INFORMAZIONI PROPRIOCETTIVE in una rappresentazione amodale. Implica la traduzione di immagini visive in comandi motori per ricreare una immagine simile, che tuttavia non è visibile al soggetto. orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
  • 12. L’imitazione neonatale (12) Meltzoff e Moore (1992) i neonati imitano il comportamento di protrusione della lingua, di apertura della bocca e di protrusione delle labbra se il modello è dinamico. Se il modello è statico, l’imitazione è presente solo a 8 - 9 mesi. INTERPRETAZIONE: E’ una capacità innata, che ha la funzione di facilitare la conoscenza degli altri attraverso la riproduzione delle loro azioni. Il neonato è in grado di creare una rappresentazione dell’informazione percepita in una forma AMODALE, indipendente dalla modalità sensoriale e quindi comune alla modalità visiva e a quella propriocettiva. Il bambino confrontacon una rappresentazione in forma amodale dell’informazione percepita visivamente relativa al l’informazione sensoriale ricavata dal comportamento motorio che non può vedereorso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
  • 13. L’imitazione neonatale (13) Le critiche all’interpretazione proposta da Meltzoff e Moore: 1) Non si tratta di una vera forma di imitazione, ma dell’effetto dell’attivazione di un meccanismo innato di rilascio (etologia). Il comportamento dell’adulto serve come meccanismo di rilascio e non come modello; provoca in modo automatico nel bambino la produzione di un comportamento analogo. Il comportamento di imitazione del bambino è un comportamento innato riflesso elicitato in modo automatico dal comportamento dell’adulto (protrusione della lingua). 2) Si tratta solo apparentemente di imitazione. Durante la presentazione del modello, il comportamento del bambino è bloccato e inibito perché le risorse attentive sono concentrate sul modello. Quando il modello si ferma, il comportamento del bambino riprende con maggiore frequenza. 3) Considerato il ruolo fondamentale del movimento, l’imitazione nel neonato potrebbe essere mediata da strutture sottocorticali, particolarmente sensibili agli indizi di movimento. Questo spiegherebbe perché l’imitazione mostra una curva di sviluppo a U: l’imitazione neonatale e l’imitazione differita potrebbero essere due comportamenti di tipo diverso, mediati da diverse strutture neurali (sottocorticali vs corticali), il primo di tipo riflesso, il secondo no.orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia
  • 14. L’imitazione differita (14) Imitazione differita: prodotta in assenza del modello, successivamente alla presentazione dl modello, quando questo non è più presente. è presente prima dei 18 mesi. Meltzoff: a 9 mesi i bambini sanno imitare azioni compiute su oggetti dall’adulto dopo 24ore. a 14 mesi imitano a distanza di 1 settimana. N.B. LINGUAGGIO: i bambini sordi che imparano l’ASL producono i primi segni simbolici verso i 6-7 mesi, ossia molto prima di quando compaiono le prime parole nei bambini che imparano il linguaggio parlato. orso di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo, d.ssa V. Macchi Cassia