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Psicologia dello Sviluppo:
lo sviluppo cognitivo
Paola Venuti
Dipartimento di Scienze della Cognizione e
della Formazione
e-mail venuti@form.unitn.it
Origini scientifiche della psicologia dello
sviluppo -11877
Charles Darwin
Evoluzione delle forme
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Origini scientifiche della psicologia dello
sviluppo -21882

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Wilhelm Preyer

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La mente del bambino

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La cultura è l’elemento
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sviluppo

Maturazionismo
Arnold Gesell (18801961)
I processi di crescita
biologica determinati dal
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per la comparsa di abilità
La natura prevale sulla
cultura
Il XX secolo






I tre principali psicologi della psicologia dello
sviluppo nel XX secolo a cui si devono le
conoscenze e le impostazioni attuali sono:
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La conoscenza umana può
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schemi propri i dati dell’esperienza
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Lo sviluppo cognitivo è un processo continuo in
quanto governato da funzioni invarianti di
adattamento e equilibrio ma anche discontinuo
in quanto con il crescere dell’età si verificano
modificazioni strutturali chiamati stadi di
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Piaget: Sviluppo continuo e discontinuo
Lo sviluppo cognitivo è un processo continuo in quanto
governato da funzioni invarianti di adattamento ed
equilibrio ma anche discontinuo in quanto con il crescere
dell’età si verificano modificazioni strutturali chiamati stadi
di sviluppo.
continuo

discontinuo

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situazioni nuove (8-12 mesi)
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sperimentazione attiva (12-18 mesi)
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Conquiste fondamentali







Nozione di oggetto permanente – capacità di
mantenere la conoscenza dell’oggetto nel tempo e
di ripetere mentalmente azioni viste
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Rappresentazione ossia capacità di immaginare se
stesso e i propri movimenti nello spazio come se li
vedesse dall’esterno
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






Dai 2 ai 6 anni
Ancora non è acquisito pienamente il
pensiero logico
Egocentrismo intellettuale
Irreversibilità
Pensiero pre-logico e intuitivo
Stadio operatorio concreto
Dai 7 ai 12 anni
Le azioni mentali si coordinano tra loro e diventano
operazioni concrete
Le operazioni sono strutture mentali caratterizzate da
reversibilità per cui ad ogni operazione corrisponde
una operazione inversa
Coordinazione di punti di vista diversi dal proprio
Stadio operatorio concreto
Dai 7 ai 12 anni
Le azioni mentali si coordinano tra loro e diventano
operazioni concrete, attraverso cui il bambino
organizza le informazioni
Le operazioni sono azioni mentali caratterizzate da
reversibilità per cui ad ogni operazione corrisponde
una operazione inversa
seriazione
classificazione (perline)
proprietà transitiva
conservazione (numero, quantità, massa)
Coordinazione di punti di vista diversi dal proprio:
Stadio operatorio Formale
Dai 12 anni in poi
E’ un pensiero di tipo ipotetico-deduttivo perché
consente di compiere operazioni logiche su
premesse puramente ipotetiche e di ricavarne
le conseguenze appropriate
Consente di compiere induzioni e deduzioni
cioè stabilire appropriate relazioni logiche tra
fatti e regole generali.
Opera su un piano astratto
Critiche alla teoria di Piaget





Non considerare situazioni facilitanti
Esistenza o meno degli stadi si preferisce
parlare di sequenze universali di sviluppo
Ruolo dell’esperienza sociale- L’interazione
sociale facilita lo sviluppo cognitivo
individuale
Lev S. Vygotskij
Studia due argomenti
principali:
1- lo sviluppo delle
funzioni psichiche
superiori nel bambino
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variabili culturali sui
processi cognitivi
Il bambino che per Piaget era un piccolo scienziato, per Vygotskji è un
piccolo apprendista
Costruttivismo sociale
Come Piajet, Vygotskji propone una teoria
costruttivista in cui lo sviluppo intellettivo avviene
grazie al ruolo attivo del bambino sul mondo.
Ma è anche una teoria contestualista in cui lo sviluppo
intellettivo è considerato un processo sociale, che
risente della cultura e dell’interazione sociale
Lo sviluppo come interiorizzazione di
forme culturali




La cultura influenza lo
sviluppo, è trasmessa
tramite il linguaggio che
è uno strumento del
pensiero.
La cultura si trasmette
tramite l’interazione
sociale e il linguaggio





Lo sviluppo
ontogenetico consiste
nell’appropriarsi dei
significati della cultura.
E’ un processo di
interiorizzazione di
attività che hanno
favorito lo sviluppo
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Costruttivismo sociale
Le funzioni intellettive superiori derivano
dall’esperienza sociale interattiva
Lo sviluppo dell’individuo è dunque il risultato della
continua interazione tra 3 livelli:
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Il contesto, essenziale per lo sviluppo del bambino, è
prima di tutto quello culturale. Ogni cultura infatti
sviluppa un bagaglio di conoscenze che trasferisce di
generazione in generazione attraverso gli strumenti
culturali.
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Strumenti psicologici: simboli, linguaggio, valori
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Il livello interpersonale
Gli elementi culturali di una società ne determinano la
specifica organizzazione che influenza le pratiche
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sviluppo psichico del bambino.
Ogni competenza è dapprima condivisa a livello
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Il livello interpersonale
Nel contesto interattivo il bambino che viene a contatto
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Nel contesto interattivo si fondono le 3 forze dello
sviluppo: interpersonale, culturale e individuale.
In particolare nel contesto interpersonale al bambino
viene trasmesso lo strumento culturale più importante,
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Il Linguaggio
Per Vygotskij, è lo strumento psicologico più importante
che veicola i significati e gli elementi culturali di una
società.
Quando si sviluppa il linguaggio ha unicamente una
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Solo dopo si fonde con il pensiero e diviene lo strumento
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Infine (verso i 7 anni) diviene attività “intrapsichica”, vero e
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Il Linguaggio per Vygotskij e Piaget
Per Vygotskij, il linguaggio si sviluppa prima la funzione
sociale e poi quella relativa al pensiero – Per Piaget è
subordinato alla nascita del pensiero simbolico.
Per Vygotskij il linguaggio egocentrico è il segnale che il
bambino inizia ad utilizzare il linguaggio come strumento
per veicolare il pensiero ed organizzare il
comportamento – Per Piaget è solo il segno di un limite
intellettivo, l’egocentrismo, ossia l’incapacità di
assumere l’altrui punto di vista.
Per Vygotskij pensiero e linguaggio resteranno sempre
parzialmente indipendenti
La zona di sviluppo prossimale
In che modo a livello interattivo avviene lo sviluppo
psichico?
L’adulto porta il bambino ad agire ad un livello
superiore rispetto a quello raggiunto da solo, attraverso
domande, suggerimenti adeguati
La ZSP è proprio la distanza che esiste tra il livello di
sviluppo effettivamente raggiunto e il livello
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nel contesto interattivo
La zona di sviluppo prossimale
È la distanza tra ciò che il bambino sa fare da solo e
cosa riesce a fare in interazione con l’adulto.
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dell’adulto rende possibile lo sviluppo  Scaffolding
(Woold e coll.).
L’adulto (o la persona più esperta) guida il
comportamento del bambino verso un funzionamento
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capacità.
Fa domande, stimola, incoraggia, suggerisce,…
La zona di sviluppo prossimale

3 fasi per descrivere il progresso all’interno della
ZSP:
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intermentale a quello intrapsichico e dalla
regolazione esterna all’autoregolazione
Lo Scaffolding
È il processo attraverso cui l’adulto “sostiene” il
bambino, offendo “supporto” nella soluzione dei
problemi e calibrando tale “sostegno” al livello del
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È caratterizzato da 2 regole:
• quando il bambino fa fatica occorre aumentare
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dovrebbe tirarsi indietro e lasciar fare 
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assumersi la responsabilità di portare a termine il
compito
Il Livello interpersonale
È solo quando lavora con un individuo più esperto
che il bambino realizza il massimo delle sue
potenzialità
È all’interno di questa zona di sviluppo prossimale
che bisogna concentrare gli sforzi educativi.
Si realizza sia nei contesti istituzionali di
“istruzione” che nei contesti interattivi spontanei,
come a casa con i genitori o i fratelli.
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I bambini hanno un ruolo attivo nel determinare
il loro sviluppo intellettivo.
Essi comunicano in modo attivo la loro
motivazione e gli obiettivi che sono in grado di
raggiungere (l’adulto deve essere sensibile per
coglierli)
Vygotskij non tratta in modo approfondito
questo livello, pur riconoscendone l’importanza
John Bowlby
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





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



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  • 1. Psicologia dello Sviluppo: lo sviluppo cognitivo Paola Venuti Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione e-mail venuti@form.unitn.it
  • 2. Origini scientifiche della psicologia dello sviluppo -11877 Charles Darwin Evoluzione delle forme innate della comunicazione umana
  • 3. Origini scientifiche della psicologia dello sviluppo -21882 1905 Wilhelm Preyer Alfred Binet La mente del bambino Test di intelligenza Descrive lo sviluppo dalla nascita ai 2 anni e mezzo Studi sperimentali sul pensiero nei bambini
  • 4. Le “scuole” di pensiero Comportamentismo John Watson (1878-1957) Lo sviluppo del bambino è basato sull’apprendimento. La cultura è l’elemento fondamentale dello sviluppo Maturazionismo Arnold Gesell (18801961) I processi di crescita biologica determinati dal tempo sono fondamentali per la comparsa di abilità La natura prevale sulla cultura
  • 5. Il XX secolo     I tre principali psicologi della psicologia dello sviluppo nel XX secolo a cui si devono le conoscenze e le impostazioni attuali sono: Jean Piaget (1896- 1980 - svizzero) Lev Vygotskij (1896- 1934 – russo) John Bowlby (1907- 1990) – inglese)
  • 7. Jean Piaget La conoscenza umana può essere considerata come un organo biologico della mente e l’acquisizione della conoscenza può essere un processo evolutivo. Conoscenza è adattamento e si costruisce nella relazione individuo-ambiente.
  • 8. Piaget: L’intelligenza come adattamento La conoscenza è un processo attivo L’atto di intelligenza è la forma più alta di adattamento Adattamento è l’equilibrio tra assimilazione e accomodamento.  Assimiliazione- è il processo per cui si incorporano in schemi propri i dati dell’esperienza  Accomodamento gli schemi posseduti vengono modificati per essere adattati a nuovi dati
  • 9. Gli stadi dello sviluppo Lo sviluppo cognitivo è un processo continuo in quanto governato da funzioni invarianti di adattamento e equilibrio ma anche discontinuo in quanto con il crescere dell’età si verificano modificazioni strutturali chiamati stadi di sviluppo
  • 10. Piaget: Sviluppo continuo e discontinuo Lo sviluppo cognitivo è un processo continuo in quanto governato da funzioni invarianti di adattamento ed equilibrio ma anche discontinuo in quanto con il crescere dell’età si verificano modificazioni strutturali chiamati stadi di sviluppo. continuo discontinuo assimilazione accomodamento stadio Salto da uno stadio all’altro
  • 11. Stadi dello sviluppo Metodologia: Intervista clinica semistrutturata (dai 3 anni) Osservazione descrittiva del comportamento infantile nei primi anni Piajet elabora una teoria sullo sviluppo della conoscenza in cui distingue 4 stadi universali in cui il bambino conosce il mondo agendo su di esso attraverso diversi schemi mentali via via più sofisticati
  • 12. Stadio sensomotorio Dalla nascita ai 18 mesi Il bambino conosce il mondo attraverso attività fisiche che può compiere. Schemi di azione pratici che si coordinano per dar luogo a sequenze Questo stadio termina con l’acquisizione del pensiero e del linguaggio
  • 13. Stadio sensomotorio 1° stadio : esercizio dei riflessi (0-1mese) 2° stadio: reazioni circolari primarie e primi adattamenti acquisiti (0-4 mesi 3° stadio: le reazioni circolari secondarie (4-8 mesi) 4° stadio: coordinamento degli schemi secondari e applicazione a situazioni nuove (8-12 mesi) 5° stadio: reazioni circolari terziarie e scoperta di mezzi nuovi con sperimentazione attiva (12-18 mesi) 6° stadio: invenzione di mezzi nuovi mediante combinazione mentale (1824 mesi)
  • 14. Conquiste fondamentali     Nozione di oggetto permanente – capacità di mantenere la conoscenza dell’oggetto nel tempo e di ripetere mentalmente azioni viste Nozione di spazio, tempo causalità Rappresentazione ossia capacità di immaginare se stesso e i propri movimenti nello spazio come se li vedesse dall’esterno Imitazione differita, gioco simbolico, linguaggio
  • 15. Stadio pre-operatorio      Dai 2 ai 6 anni Ancora non è acquisito pienamente il pensiero logico Egocentrismo intellettuale Irreversibilità Pensiero pre-logico e intuitivo
  • 16. Stadio operatorio concreto Dai 7 ai 12 anni Le azioni mentali si coordinano tra loro e diventano operazioni concrete Le operazioni sono strutture mentali caratterizzate da reversibilità per cui ad ogni operazione corrisponde una operazione inversa Coordinazione di punti di vista diversi dal proprio
  • 17. Stadio operatorio concreto Dai 7 ai 12 anni Le azioni mentali si coordinano tra loro e diventano operazioni concrete, attraverso cui il bambino organizza le informazioni Le operazioni sono azioni mentali caratterizzate da reversibilità per cui ad ogni operazione corrisponde una operazione inversa seriazione classificazione (perline) proprietà transitiva conservazione (numero, quantità, massa) Coordinazione di punti di vista diversi dal proprio:
  • 18. Stadio operatorio Formale Dai 12 anni in poi E’ un pensiero di tipo ipotetico-deduttivo perché consente di compiere operazioni logiche su premesse puramente ipotetiche e di ricavarne le conseguenze appropriate Consente di compiere induzioni e deduzioni cioè stabilire appropriate relazioni logiche tra fatti e regole generali. Opera su un piano astratto
  • 19. Critiche alla teoria di Piaget    Non considerare situazioni facilitanti Esistenza o meno degli stadi si preferisce parlare di sequenze universali di sviluppo Ruolo dell’esperienza sociale- L’interazione sociale facilita lo sviluppo cognitivo individuale
  • 20. Lev S. Vygotskij Studia due argomenti principali: 1- lo sviluppo delle funzioni psichiche superiori nel bambino 2- l’influenza delle variabili culturali sui processi cognitivi Il bambino che per Piaget era un piccolo scienziato, per Vygotskji è un piccolo apprendista
  • 21. Costruttivismo sociale Come Piajet, Vygotskji propone una teoria costruttivista in cui lo sviluppo intellettivo avviene grazie al ruolo attivo del bambino sul mondo. Ma è anche una teoria contestualista in cui lo sviluppo intellettivo è considerato un processo sociale, che risente della cultura e dell’interazione sociale
  • 22. Lo sviluppo come interiorizzazione di forme culturali   La cultura influenza lo sviluppo, è trasmessa tramite il linguaggio che è uno strumento del pensiero. La cultura si trasmette tramite l’interazione sociale e il linguaggio   Lo sviluppo ontogenetico consiste nell’appropriarsi dei significati della cultura. E’ un processo di interiorizzazione di attività che hanno favorito lo sviluppo sociale
  • 23. Costruttivismo sociale Le funzioni intellettive superiori derivano dall’esperienza sociale interattiva Lo sviluppo dell’individuo è dunque il risultato della continua interazione tra 3 livelli: Culturale Interpersonale Individuale
  • 24. Il livello culturale Il contesto, essenziale per lo sviluppo del bambino, è prima di tutto quello culturale. Ogni cultura infatti sviluppa un bagaglio di conoscenze che trasferisce di generazione in generazione attraverso gli strumenti culturali. Strumenti tecnologici: libri, macchine, ecc. Strumenti psicologici: simboli, linguaggio, valori Il bambino che si sviluppa fa propri gli strumenti culturali, impara a padroneggiarli e può perfezionarli
  • 25. Il livello interpersonale Gli elementi culturali di una società ne determinano la specifica organizzazione che influenza le pratiche educative che a loro volta influiscono sull’interazione sociale. È a livello delle interazioni sociali che avviene lo sviluppo psichico del bambino. Ogni competenza è dapprima condivisa a livello interpersonale e poi interiorizzata a livello individuale.
  • 26. Il livello interpersonale Nel contesto interattivo il bambino che viene a contatto con un adulto più esperto può cimentarsi ed acquisire nuove capacità ma nel fare questo acquisisce anche i tratti culturali della società di cui fa parte. Nel contesto interattivo si fondono le 3 forze dello sviluppo: interpersonale, culturale e individuale. In particolare nel contesto interpersonale al bambino viene trasmesso lo strumento culturale più importante, il linguaggio.
  • 27. Il Linguaggio Per Vygotskij, è lo strumento psicologico più importante che veicola i significati e gli elementi culturali di una società. Quando si sviluppa il linguaggio ha unicamente una funzione sociale comunicativa (es. vocalizzi). Solo dopo si fonde con il pensiero e diviene lo strumento attraverso il quale il bambino guida il suo comportamento (linguaggio egocentrico). Infine (verso i 7 anni) diviene attività “intrapsichica”, vero e proprio pensiero interiore
  • 28. Il Linguaggio per Vygotskij e Piaget Per Vygotskij, il linguaggio si sviluppa prima la funzione sociale e poi quella relativa al pensiero – Per Piaget è subordinato alla nascita del pensiero simbolico. Per Vygotskij il linguaggio egocentrico è il segnale che il bambino inizia ad utilizzare il linguaggio come strumento per veicolare il pensiero ed organizzare il comportamento – Per Piaget è solo il segno di un limite intellettivo, l’egocentrismo, ossia l’incapacità di assumere l’altrui punto di vista. Per Vygotskij pensiero e linguaggio resteranno sempre parzialmente indipendenti
  • 29. La zona di sviluppo prossimale In che modo a livello interattivo avviene lo sviluppo psichico? L’adulto porta il bambino ad agire ad un livello superiore rispetto a quello raggiunto da solo, attraverso domande, suggerimenti adeguati La ZSP è proprio la distanza che esiste tra il livello di sviluppo effettivamente raggiunto e il livello potenzialmente più elevato che egli può raggiungere nel contesto interattivo
  • 30. La zona di sviluppo prossimale È la distanza tra ciò che il bambino sa fare da solo e cosa riesce a fare in interazione con l’adulto. La strutturazione del compito da eseguire da parte dell’adulto rende possibile lo sviluppo  Scaffolding (Woold e coll.). L’adulto (o la persona più esperta) guida il comportamento del bambino verso un funzionamento (solo leggermente) più elevato rispetto alle attuali capacità. Fa domande, stimola, incoraggia, suggerisce,…
  • 31. La zona di sviluppo prossimale 3 fasi per descrivere il progresso all’interno della ZSP: • la prestazione è controllata dall’adulto • la prestazione è controllata dal bambino • la prestazione è automatizzata Ogni acquisizione passa sempre dal livello intermentale a quello intrapsichico e dalla regolazione esterna all’autoregolazione
  • 32. Lo Scaffolding È il processo attraverso cui l’adulto “sostiene” il bambino, offendo “supporto” nella soluzione dei problemi e calibrando tale “sostegno” al livello del bambino. È caratterizzato da 2 regole: • quando il bambino fa fatica occorre aumentare l’aiuto • quando il bambino non ha difficoltà, l’adulto dovrebbe tirarsi indietro e lasciar fare  sperimenta soddisfazione e autostima Deve gradualmente portare il bambino ad assumersi la responsabilità di portare a termine il compito
  • 33. Il Livello interpersonale È solo quando lavora con un individuo più esperto che il bambino realizza il massimo delle sue potenzialità È all’interno di questa zona di sviluppo prossimale che bisogna concentrare gli sforzi educativi. Si realizza sia nei contesti istituzionali di “istruzione” che nei contesti interattivi spontanei, come a casa con i genitori o i fratelli.
  • 34. Il Livello individuale I bambini hanno un ruolo attivo nel determinare il loro sviluppo intellettivo. Essi comunicano in modo attivo la loro motivazione e gli obiettivi che sono in grado di raggiungere (l’adulto deve essere sensibile per coglierli) Vygotskij non tratta in modo approfondito questo livello, pur riconoscendone l’importanza
  • 35. John Bowlby L’interesse primario è per lo sviluppo Emotivo. La sua teoria è una sintesi critica tra i risultati della ricerca psicologica e biologica moderna e alcune questioni psicoanalitiche sullo sviluppo
  • 36. La teoria dell’attaccamento    La madre (e la relazione con lei) fornisce una base sicura dalla quale il bambino può allontanarsi per esplorare il mondo e farvi ritorno La funzione evolutiva sembra essere la protezione del bambino dai predatori. I legami emotivamente sicuri hanno un valore fondamentale per la sopravvivenza e per il successo riproduttivo
  • 37. Influenza etologica Bowlby rifacendosi agli esperimenti di Harlow sulle scimmie rhesus, critica la posizione psicoanalitica e comportamentista del legame alla madre come “interessato” o come motivazione secondaria
  • 38. L’attaccamento come predisposizione biologica    La relazione che unisce madre e bambino è determinata geneticamente ed è basata su una motivazione primaria al contatto sociale Bisogno di contatto e di conforto muovono primariamente il piccolo verso una figura di attaccamento privilegiata La ricerca della vicinanza rappresenta la manifestazione più esplicita dell’attaccamento