Anúncio
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Anúncio
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Anúncio
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Anúncio
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Anúncio
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Anúncio
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Anúncio
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Anúncio
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Anúncio
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Anúncio
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Próximos SlideShares
Health Online 50 - Luglio / Agosto 2022Health Online 50 - Luglio / Agosto 2022
Carregando em ... 3
1 de 48
Anúncio

Mais conteúdo relacionado

Anúncio

Último(20)

Anúncio

Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023

  1. il periodico di informazione sulla sanità integrativa Gennaio Febbraio 2023 Anno X N°53 Il mutuo soccorso nelle scuole: al via l’iniziativa di Mutua MBA > PARLIAMO DI... La farina di grillo infiamma il dibattito e preoccupa per la salute > SALUTE Rischio nutrizionale per il 50% degli adulti ricoverati > FOCUS Giornata internazionale delle donne e ragazze nella scienza: parità di genere nelle materie STEM > ATTUALITÀ Innovativo sistema di chirurgia robot-assistita Hugo™, nel sud Italia l’Ospedale “Miulli” fa scuola
  2. PERIODICO BIMESTRALE DI INFORMAZIONE SULLA SANITÀ INTEGRATIVA Anno X - Gennaio/Febbraio 2023 - N°53 DIRETTORE RESPONSABILE Nicoletta Mele DIRETTORE EDITORIALE Ing. Roberto Anzanello COORDINAMENTO GENERALE Health Italia HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Nicoletta Mele Alessia Elem Michela Dominicis Alessandro Notarnicola Riccardo Troiano DIREZIONE E PROPRIETÀ Health Italia SpA c/o Palasalute - Via di Santa Cornelia, 9 00060 - Formello (RM) www.healthitalia.it ISCRITTO PRESSO IL REGISTRO STAMPA DEL TRIBUNALE DI TIVOLI n. 2/2016 - diffusione telematica n.3/2016 - diffusione cartacea 9 maggio 2016 IMMAGINI © AdobeStock Pexels Scarica Health Online in versione digitale su www.healthonline.it Per info e contatti: mkt@healthonline.it ***** ® 2022 Health Italia S.p.A. - Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo senza permesso scritto del direttore editoriale. Articoli, notizie e recensioni firmati o siglati esprimono soltanto l’opinione dell’autore e comportano di conseguenza esclusivamente la sua responsabilità diretta.
  3. S OMMA R IO Gli strumenti per una sanità socialmente equa e sostenibile 04 a cura di Roberto Anzanello EDITORIALE Innovativo sistema di chirurgia robot-assistita HugoTM , nel sud Italia l’Ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti fa scuola 06 di Alessandro Notarnicola ATTUALITÀ Rischio nutrizionale per il 50% degli adulti ricoverati 12 di Alessandro Notarnicola SALUTE “ARTÙperTU con Enrica al Museo” Un grande avvio di 2023 per Banca delleVisite Onlus: tante prestazioni donate tra vecchie e nuove partnership Giornata internazionale delle donne e ragazze nella scienza: parità di genere nelle materie STEM La medaglietta salvavita AIDmyPet per i nostri amici animali Il welfare visto da un imprenditore 40 42 32 36 46 Il mutuo soccorso nelle scuole: al via l’iniziativa di Mutua MBA 22 della Redazione di Michela Dominicis di Nicoletta Mele della Redazione di Riccardo Troiano Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato di Alessia Elem 10 di Nicoletta Mele IN EVIDENZA SOCIALE FOCUS TECNOLOGIA WELFARE La farina di grillo infiamma il dibattito e preoccupa per la salute Tumori solidi dell’età pediatrica: sostegno, cura e assistenza di OPEN ODV 28 16 di Alessandro Notarnicola di Nicoletta Mele PARLIAMO DI...
  4. 04 GLI STRUMENTI PER UNA SANITÀ SOCIALMENTE EQUA E SOSTENIBILE Ci sono una serie di elementi oggettivi che, sviluppatisi nell’ultimo ventennio, determinano la necessità di riflessioni approfondite in campo sanitario, indispensabili per consolidare una strategia del paese finalizzata a proteggere tutta la popolazione, in particolar modo le fasce più deboli, in una logica di sostenibilità per lo stato. Dall’inizio di questo millennio, se focalizziamo le variabili che influenzano la sanità, abbiamo registrato: • Una crescita esponenziale della curva di invecchiamento della popolazione; • Un ampliamento significativo della scienza medica; • Uno sviluppo tecnologico sostenuto in campo sanitario; • Una ciclicità costante delle crisi economiche determinate da fattori esogeni; • Una periodicità dei conflitti locali con risvolti internazionali estesi; • Una rischiosità crescente nello sviluppo di pandemie non prevedibili; • Una crescente spesa sanitaria Out Of Pocket; • Una riduzione delle prestazioni fornite dal servizio sanitario nazionale; • Una riorganizzazione delle ASL che ha frammentato l’assistenza; • Una elevata crescita delle problematiche climatiche; • Una sensibile concentrazione della ricchezza economica; • Una costante diminuzione del potere d’acquisto. Tutti questi fattori critici, oltre alle problematiche di tipo politico, economico, sociale, etico che naturalmente presentano, hanno evidentemente un impatto anche sulla determinazione di strategie sanitarie eque e sostenibili. Non comprendere questo significa non riuscire ad inquadrare il problema nella sua completezza, con il risultato di cercare di ovviare a problematiche significative con aggiustamenti tattici non risolutivi. Se ci concentriamo sul nostro paese risulta evidente come questi elementi influenzinoilmodellosanitarioItalia,probabilmenteilpiùequoesocialmente corretto esistente al mondo, determinando la necessità di una focalizzazione sulle soluzioni che consentano di modificare il modello esistente senza causare traumi sociali e ferite economiche. Per attuare questa indispensabile trasformazione del modello sanitario del nostro paese, ove l’alternativa sarebbe l’insostenibilità economica con conseguente crollo del sistema, abbiamo a disposizione alcuni strumenti: • L’ottimizzazione della spesa pubblica; • La mutualità sociale; • La leva fiscale; • Gli investimenti di oltre 20 miliardi di euro previsti nel PNRR per la sanità. a cura di Roberto Anzanello #EDITORIALE Milanese, ho maturato un’esperienza ultra ventennale nel settore assicurativo e finanziario, occupandomi sia dei prodotti che del marketing e dello sviluppo commerciale, fino alla direzione di compagnie assicurative, nazionali ed estere. Nel 2005 sviluppo un progetto di consulenza e strategia aziendale che ha consentito di operare con i maggiori player del settore assicurativo per realizzare piani strategici di sviluppo commerciale. Dal 2009 mi occupo di Sanità Integrativa, assumendo la carica di Presidente ANSI, Associazione Nazionale Sanità Integrativa eWelfare, e contestualmente di Health Holding Group, importante realtà del settore. Dal 2016 sono presidente di Health Italia, una delle più grandi realtà nel panorama della Sanità Integrativa Italiana e società quotata in Borsa sul mercato Euronext Growth Milan.
  5. 05 Per perseguire il percorso corretto ed adeguato, al fine di arrivare alla soluzione, bisogna però utilizzare tutti questi strumenti in modo coordinato e combinato in funzione delle variabili sopra descritte. Se risulta evidente che la spesa pubblica sanitaria, sia in termini attuali che prospettici, non può e non potrà sostenere un modello nel quale qualsiasi cura medica e qualsiasi forma di assistenza sanitaria siano garantiti per tutti, bisognerà concentrare la spesa pubblica, quale “Primo Pilastro” del Sistema Sanitario Nazionale, ottimizzandola per la protezione delle fasce più deboli della popolazione, quali percettori di redditi inferiori ad un certo valore, malati cronici, anziani, bambini. Se appare chiaro che gli Enti di Sanità Integrativa (Fondi Sanitari e Società di Mutuo Soccorso), come già accade, operando in una logica di mutualità e con modelli no profit, costituiscono il “Secondo Pilastro” del Sistema Sanitario Nazionale, sarà necessario confermarne l’utilità e la valenza nelle forme legislative e giuridiche già oggi esistenti e rinforzarne la competenza anche nella capacita di gestire percorsi di prevenzione, rintuzzando i costanti tentativi di modifica delle norme esistenti di chi opera per interessi corporativi o di parte. Se la leva fiscale rappresenta un sistema di equiparazione economica tra chi usufruisce del sistema pubblico e chi utilizza la mutualità come strumento di protezione sanitaria, sarà necessario ampliarne la portata in termini economici, permetterne l’utilizzo a fasce più ampie della popolazione, consentirne l’adesione ai famigliari degli aventi diritto, anche in una logica di mutualità generazionale. Se il PNRR prevede oltre 20 miliardi di investimenti nella sanità del nostro paese sarà indispensabile indirizzarli a sostegno del percorso sopra definito utilizzando tutte le leve a disposizione per: • Rinforzare la sanità pubblica con una precisa focalizzazione sugli investimenti diretti a curare ed assistere le fasce più deboli della popolazione, per evitare di spendere a pioggia; • Determinare la valenza delle leggi e norme operanti nel campo della Sanità Integrativa rinforzando l’operato degli Enti di Sanità Integrativa e realizzando un nomenclatore sanitario ed un tariffario nazionale delle prestazioni sanitarie, per evitare speculazioni e differenze territoriali; • Ampliare la leva fiscale per coloro che aderiscono alle forme di Sanità Integrativa, giuridicamente definite dalle norme esistenti, favorendo anche il vantaggio fiscale per tutta la popolazione e per le famiglie, per evitare differenze sociali ingiustificate. Inconclusione,l’analisiprecisadeglielementiprodromiciallestrategiedaapplicare,lostudioapprofondito degli strumenti disponibili e l’implementazione coordinata delle azioni necessarie sono l’unico percorso corretto che il nostro Paese dovrà ineluttabilmente seguire per mantenere e riorganizzare un modello sanitario nazionale socialmente equo e sostenibile. 05
  6. 06 N el corso degli ultimi anni, con il progredire della tecnologia, anche la chirurgia è cresciuta lasciandosi affiancare, dal 2006, dalla robotica, che rappresenta la più innovativa ed efficace alternativa all’intervento eseguito con le tecniche classiche, spesso invasive. Grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate, che prevedono l’utilizzo di sofisticate strumentazioni in grado di riprodurre, miniaturizzandoli, i movimenti della mano umana all’interno delle cavità corporee, o comunque nel campo operatorio, la chirurgia robotica ha incrementato la precisione degli interventi contribuendo a ridurre sia i tempi di degenza che di attesa. Tuttavia, nonostante questa nuova branca venga definita nei termini di una vittoria che rende la chirurgia più democratica soprattutto in Italia, paese storicamente avanti nella progettazione e nell’utilizzo di robot associati alla chirurgia, la percentuale di pazienti che riesce ad usufruire di queste piattaforme e tecnologie è ancora molto bassa. In Italia tra i protagonisti dell’innovazione medica e delle cure c’è l’Ospedale regionale “F. Miulli” di Acquaviva delle Fonti (Bari) che si è dotato di Hugo™ Ras (chirurgia robot-assistita), piattaforma robotica innovativa inserita a pieno titolo nella storia del presidio medico da sempre INNOVATIVO SISTEMA DI CHIRURGIA ROBOT-ASSISTITA HUGOTM , NEL SUD ITALIA L’OSPEDALE “MIULLI” DI ACQUAVIVA DELLE FONTI FA SCUOLA di Alessandro Notarnicola ATTUALITÀ
  7. 07 attivo sul fronte della chirurgia robotica. L’ospedale pugliese è da sempre una struttura all’avanguardia in grado di coniugare la tradizione nell’attenzione al paziente e nell’investimento verso le più ardite forme tecnologiche. Si tratta del primo ente dell’Italia meridionale che ha deciso di implementare la chirurgia robotica all’interno di un programma multidisciplinare, attento alle esigenze della scienza, dapprima sul fronte dall’urologia, più tardi per quanto riguarda la chirurgia generale e quella ginecologica. A questo proposito, monsignor Domenico Laddaga, delegato del vescovo per il Miulli, ha parlato di “un grande passo in avanti per la sanità pugliese e meridionale, a beneficio di chirurghi e cittadini”, anche perché grazie a questa nuova acquisizione nel parco macchine la robotica del “Miulli” diventa oltremodo accessibile, incrementando la precisione degli interventi e contribuendo a ridurre sia i tempi di degenza che di attesa. Questo nuovo sistema di chirurgia robot-assistita Hugo di Medtronic circa un anno fa, nel marzo 2022, è approdato anche a Roma dove, per la prima volta su scala europea, è stato effettuato un intervento di chirurgia ginecologica guidato dal professor Giovanni Scambia. Una nuova era nella chirurgia robotica mininvasiva. “Interventi chirurgici che tempo fa venivano realizzati con modalità alternative – ha commentato Vitangelo Dattoli, direttore sanitario del Miulli – da decenni nel nostro ospedale sono stati trattati con la chirurgia robotica, che ha travalicato i vecchi settori”. Grazie a Hugo “verrà inoltre effettuata anche l’attività didattica e pratica nei confronti dei futuri chirurghi, i quali non possono prescindere dal conoscere anche la robotica”. Si tratta di nuovo robot chirurgico, il sistema Hugo™ di chirurgia robot-assistita, messo a punto da Medtronic, azienda leader di HealthCare Technology. Il suo utilizzo comporta molteplici benefici non solo per i chirurghi, ma soprattutto a favore dei pazienti: minori danni ai tessuti circostanti all’area oggetto dell’operazione, riduzione del dolore, riduzione della perdita di sangue, ferite più piccole anche per interventi più complessi, e
  8. 08 periodo di degenza ridotto con dimissioni più rapide. Questo sistema di chirurgia fornisce inoltre al chirurgo una visione eccellente durante la fase operatoria, ingrandendo fino a otto volte ciò che viene visto ad occhio nudo. Gli schermi ad alta definizione consentono al personale di operare con un livello di precisione molto più alto rispetto agli interventi con tecniche tradizionali. Altro vantaggio del sistema Hugo è avere una curva di apprendimento formativo rapida. Medtronic organizza un corso teorico-pratico in presenza, in ambienti specializzati, come la Orsi Academy di Gent, in Belgio. Dopo il corso teorico-pratico, chirurghi esperti nell’uso del sistema – i proctors – affiancano come supervisori i colleghi in sala operatoria. L’arrivo del sistema Hugo™ è solo l’ultimo traguardo della storia dell’ospedale regionale pugliese in relazione alla chirurgia robotica, uno dei primi centri in Italia a occuparsi dell’evoluzione della chirurgia mininvasiva già dalla metà degli anni ‘90. In quegli anni nell’ospedale di Acquaviva delle Fonti approdava infatti il primo robot con endoscopio, attivabile con comandi dalla voce e bracci mossi dal medico a distanza. Elemento determinante dell’attività in sala operatoria resta infatti il chirurgo, che opera manovrando il robot attraverso una console computerizzata. Tale modalità di lavoro si perfeziona infatti nel 1999, con un sistema computerizzato che trasmette istantaneamente il movimento delle mani alle braccia robotiche, ove vengono fissati i vari strumenti chirurgici sofisticati. Grazie a questa integrazione tecnologica e all’intuizione della dirigenza del “Miulli”, questo centro diventa nel giro di pochi anni un riferimento d’eccellenza per la chirurgia robotica, con oltre 5.000 interventi chirurgici eseguiti e innumerevoli corsi e master frequentati da chirurghi provenienti da molti centri italiani ed esteri.
  9. 09 Fino al CUORE della SALUTE Un Gruppo unito per sostenere e diffondere la Cultura della Salute e della Prevenzione dalla Ricerca Scientifica alle Soluzioni Personalizzate Health Italia S.p.A. · c/o Palasalute · Via di Santa Cornelia, 9 · 00060 Formello (RM)· info@healthitalia.it www.healthitalia.it
  10. 10 I mpossibile dimenticare la data del 20 febbraio 2020 quando a Codogno venne scoperto il paziente uno colpito da Covid-19. A 3 anni da quel giorno il 20 febbraio 2023 si è celebrata la terza Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato. Tale ricorrenza ha voluto ricordare, con le celebrazioni presso l’Aula Magna della Pontificia Università San Tommaso D'Aquino, i circa 500 decessi tra i professionisti sociosanitari durante la pandemia Covid e i circa 474.000 contagiati. La Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato che a partire dal 2021 si celebra in Italia il 20 febbraio di ogni anno, è promossa dal regista Ferzan Ozpetek e dal paroliere Mogol ed è stata istituita con la Legge 13 novembre 2020 per onorare la dedizione e il lavoro e lo spirito di sacrificio di tutti durante uno dei periodi più difficili della storia recente. Presenti alla cerimonia, oltre alle alte cariche civili, militari ed ecclesiastiche, i presidenti delle federazioni dei consigli nazionali degli ordinisanitariesociosanitarieirappresentanti di oltre un milione e mezzo di professionisti che ogni giorno con impegno mettono le proprie competenze umane e professionali al servizio dei cittadini. “Siamo per onorare la memoria di chi non c'è più e a condividere una Giornata particolare, perché celebra un diritto costituzionale, quello della salute, che trae fondamento dalla Costituzione”. Queste le parole del messaggio letto della Presidente FNOPI – Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche Barbara Mangiacavalli, a nome di tutte le 11 federazioni presenti. La scelta di una donna a rappresentare le federazioni è nata dalla volontà di rappresentare la componente femminile del Ssn. “Siamo rimasti uniti, come lo siamo oggi GIORNATA NAZIONALE DEL PERSONALE SANITARIO, SOCIOSANITARIO, SOCIOASSISTENZIALE E DELVOLONTARIATO Barbara Mangiacavalli “Insieme per sostenere il SSN” di Alessia Elem ATTUALITÀ
  11. 11 per celebrare insieme questa Giornata – ha detto - e insieme è l’avverbio scelto per caratterizzare la comunicazione di questo evento, perché riteniamo che sostenere, nella sua interezza e complessità, il nostro Sistema salute, e garantire il nostro Servizio sanitario nazionale sia possibile solo con un impegno costante, competente, multidisciplinare e sinergico. È così che si garantisce il diritto alla salute: diritto fondamentale che appartiene all’individuo e alla comunità, che richiama il diritto a vivere in un ambiente salubre, e che i professionisti sanitari e sociosanitari, grazie alle proprie competenze, calano nella realtà, rendendo possibile la vita sociale e civile del Paese”. “Oggi è una giornata particolare - ha affermato il ministro della salute Orazio Schillaci - proprio il 20 febbraio di tre anni favenivascopertoilprimocasodiCovid-19 in Italia, all'ospedale Civico di Codogno. Fu il momento della paura, l'inizio della pandemia che vide in prima linea i professionisti sanitari e sociosanitari, il personale socioassistenziale insieme al mondo del volontariato alle prese con un nemico terribile, sconosciuto, che ha causato purtroppo anche molte perdite tra le donne e gli uomini impegnati a combattere quella che è stata definita una vera e propria guerra. Donne e uomini che hanno saputo dimostrare tutta la loro professionalità e dedizione fino allo sfinimento, fino al sacrificio della vita, garantendo la tenuta del nostro servizio sanitario nazionale”. Il Ministro ha parlato della necessità di riformare la Sanità mettendo la persona al centro. “Occorre accelerare la riorganizzazione di una sanità pubblica, con al centro la persona e con una assistenza territoriale più forte – ha sottolineato - Considero indifferibile mettere in atto tutte le iniziative necessarie a tutelare l'incolumità del personale sanitario e sociosanitario, alla luce degli episodi di aggressione fisica e verbale che si ripetono con sconcertante frequenza, in particolare contro le donne”. Per la giornata del ricordo, nei luoghi simbolo della pandemia, il presidente nazionale della Croce Rossa, Francesco Rocca ha fatto tappa nei luoghi simbolo della pandemia da Covid-19. Prima a Vo' Euganeo, il paese in provincia di Padova dove il 21 febbraio si registrò la prima vittima del Coronavirus, poi a Calvisano, in provincia di Brescia, dove a marzo Fausto Bertuzzi fu il primo volontario della Croce Rossa a morire, a 49 anni, e ha consegnato la medaglia d'oro alla memoria ai suoi familiari oltre a inaugurare il neocomitato CRI del Garda- Bresciano, con sede a Desenzano del Garda. La terza tappa è stata a Codogno, nel Lodigiano. Ultima tappa a Milano per dare il riconoscimento al volontario Cri Antonio Arosio, ex presidente del Comitato Regionale della Lombardia. Guarda il video della III Giornata nazionale del Personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale, e del volontariato
  12. 12 U na malattianellamalattia.Lamalnutrizione è una delle conseguenze più comuni e più gravi del cancro e dei suoi trattamenti: durante i cicli di chemioterapia, infatti, spesso hanno poco appetito, nausea, alterazione dei gusti e questo contribuisce a diminuire il tono muscolare e a renderli più fragili. A seconda del tipo e dello stadio del tumore arriva a interessare fino all’80% dei pazienti ed è responsabile di quasi 1 decesso su 5 correlato alla malattia neoplastica. Inoltre, nonostante la sua prevalenza e le sue conseguenze, rimane uno degli eventi avversi più comuni e meno trattati in Oncologia. Una perdita involontaria del 10% del peso corporeo entro 6 mesi è associata a interruzione del trattamento per tossicità, infezioni, ricoveri ospedalieri e mortalità precoce. A questo proposito i pazienti malnutriti spesso non sono in grado di sopportare trattamenti aggressivi per curare radicalmente la malattia, ciò significa che devono ridurre le dosi o sottoporsi a pause dal trattamento, che così risulta sub-ottimale e si traduce in scarsi risultati. È questo un tema molto poco noto e trattato nel corso della conferenza nazionale sulla nutrizione che da martedì 21 a mercoledì 24 febbraio ha avuto luogo a Roma, nell’Auditorium “Biagio D’Alba” del Ministero della Salute. Proprio in questa occasione, nel corso della prima giornata, ha dato il suo contributo Michela Zanetti, Presidente della Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo (Sinpe) e Coordinatrice del team nutrizionale ospedaliero del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute di Trieste. Con lei abbiamo approfondito il concetto di “nutrizione clinica”. Dottoressa Zanetti cos’è la nutrizione clinica e in che modo si relaziona alla nutrizione artificiale? La nutrizione clinica è definita come la disciplina chesioccupadellaprevenzione,diagnosiegestione dei cambiamenti nutrizionali e metabolici legati a malattie acute e croniche e a condizioni causate da una mancanza o eccesso di energia e nutrienti. Riguarda sia l’ambito della prevenzione che quello della terapia delle patologie in cui la dieta è la componente terapeutica essenziale e della malnutrizione associata a patologia. La nutrizione artificiale è una parte della nutrizione clinica ed è la procedura terapeutica attraverso cui è possibile garantire il raggiungimento dei target nutrizionali individuali e scongiurare la malnutrizione nei pazienti che non sono in grado di alimentarsi spontaneamente per via orale. Essa prevede la somministrazione di nutrienti attraverso una sonda nel tratto gastroenterico (in genere nello RISCHIO NUTRIZIONALE PER IL 50% DEGLI ADULTI RICOVERATI Intervista a Michela Zanetti, Presidente di SINPE Italia di Alessandro Notarnicola SALUTE
  13. 13 stomaco o nel digiuno-nutrizione enterale) o nel torrente venoso (nutrizione parenterale). Spesso accade che il paziente ospedalizzato presenti un alto rischio di malnutrizione. In questi casi come si interviene e qual è il percorso di cura e accompagnamento? La nostra Società ha recentemente prodotto una revisione sistematica degli studi condotti in Italia negli ultimi quindici anni sulla prevalenza di malnutrizione in tutti i setting. Per quanto riguarda quello ospedaliero essa ha evidenziato come l’alto rischio nutrizionale o la franca malnutrizione interessi il 50 per cento negli adulti ricoverati in area medica, chirurgica e oncologica e il 30 per cento dei pazienti in area pediatrica. La cosiddetta assistenza nutrizionale è il percorso atto a intercettare questa condizione e consiste nella somministrazione di un test di screening a tutti i pazienti entro 24 o 48 ore dall’arrivo in ospedale e la sua ripetizione a cadenza periodica (in genere settimanale). Per coloro che risultano a rischio deve essere applicato un algoritmo che prevede step successivi di implementazione finché il paziente non raggiunge i target calorici e proteici stabiliti. Una volta individuata la causa della malnutrizione e basandosi sul monitoraggio delle ingesta (se il paziente è in grado di assumere alimenti per via orale), l’intervento prevede la fortificazione degli alimenti, il counselling dietetico, l’utilizzo dei supplementi nutrizionali orali e la nutrizione artificiale (enterale e parenterale). Il tutto è accompagnato dal monitoraggio continuo e dall’eventuale rimodulazione dell’intervento in base alla risposta individuale. Qual è il quadro dei pazienti oncologici e per quale ragione il 20% muore di fame? Purtroppo la malnutrizione è una delle conseguenze più comuni e più gravi del cancro e dei suoi trattamenti. A seconda del tipo e dello stadio del tumore essa arriva ad interessare fino all’80% dei pazienti ed è responsabile di quasi un decesso su cinque correlato alla malattia neoplastica. Diversi fattori contribuiscono alla perdita di peso e includono la localizzazione e il tipo di tumore, la chirurgia e i trattamenti antineoplastici. Michela Zanetti Anche gli effetti collaterali delle terapie, come nausea, vomito, diarrea, anoressia, ulcere del cavo orale, difficoltà a deglutire, alterazioni del gusto e anoressia, svolgono un ruolo. Di qui l’importanza del monitoraggio del rischio di sviluppare malnutrizione nei pazienti con diagnosi di cancro e della messa in atto di interventi precoci per prevenire e gestire la malnutrizione durante tutte le fasi della malattia e anche nei pazienti guariti. Le rivolgo una domanda a cui ha già risposto nel corso della tre giorni sulla nutrizione tenuta a Roma:perché investire in nutrizione preventiva e clinica? Esiste ormai una mole di lavori in letteratura prodotti soprattutto negli ultimi 6-7 anni che dimostrano che la terapia nutrizionale è tra le più costo-efficaci in Medicina perché costa poco e rende tanto – e la platea di pazienti che ne possono beneficiare è molto ampia se si pensa alla diffusione di patologie correlate alla malnutrizione per difetto o per eccesso, da quelle oncologiche a quelle metaboliche compresa l’obesità. Dall’implementazione dello screening e del trattamento della malnutrizione può derivare un consistente risparmio in termini di costi sanitari, sociali e di vite umane. Non dimentichiamo infatti che la cura nutrizionale è prima di tutto un diritto fondamentale dell’uomo inteso come diritto alla salute.
  14. 14 Nel settembre 2022 a Vienna è stata firmata la Dichiarazione internazionale sul diritto alla cura nutrizionale, per l’Italia ha firmato SINPE. Perché elevare la cura nutrizionale a diritto dell’uomo? Per conferirle tutti i valori che caratterizzano i diritti umani: la correttezza, il rispetto, l’equità, la dignità e l’autonomia. La dichiarazione di Vienna è basata sulla consapevolezza che la nutrizione conta e serve; la nutrizione funziona; gli effetti della malnutrizione correlata a patologia sono devastanti; abbiamo i mezzi e gli strumenti necessari per lo screening, la diagnosi e la cura della malnutrizione; la terapia nutrizionale è fattibile e deve essere accessibile per tutti i pazienti che ne hanno indicazione; non è accettabile l’attuale accesso limitato a cure nutrizionali di qualità da parte di pazienti in diverse realtà del nostro Paese. Tornando alla domanda iniziale direi che la nutrizione non solo serve ma è un’urgenza per il nostro sistema sanitario nazionale. SINPE ha ottenuto il premio Medical Nutrition International Industry Grant 2022 per il progetto intitolato “Empowering junior medical oncology clinicians on cancer- related malnutrition” volto al finanziamento di un progetto di ampio respiro di disseminazione e cultura degli effetti della malnutrizione e del suo trattamento in ambito oncologico. Di cosa si tratta? Il progetto, patrocinato da SINPE e che nel 2022 per la prima volta è stato assegnato all’Italia è volto allo sviluppo della consapevolezza dei rischi della malnutrizione nel paziente oncologico e all’implementazione delle nozioni di base sulla diagnosi e sul suo trattamento. Prevede due fasi: una prima fase dedicata allo sviluppo di una piattaforma su cui è presente un questionario di conoscenze ed esperienza formativa in ambito nutrizionale rivolto ai giovani oncologi; una seconda fase, destinata a coloro che hanno risposto al questionario, di partecipazione a un webinar gratuito di formazione in cui il corpo docente è multidisciplinare e prevede l’intervento di esperti sia dal mondo della nutrizione clinica che dell’Oncologia. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i giovani oncologi al tema della malnutrizione e delle sue conseguenze e di fornire le conoscenze per un approccio di base al suo trattamento.
  15. 16 O gni anno in Italia sono circa 1.400 bambini e ragazzi di meno di 14 anni che sono colpiti dal cancro, mentre tra gli adolescenti dai 15 ai 19 anni i casi sono circa 900. Complessivamente i tumori pediatrici costituiscono circa l’1% di tutte le neoplasie. (Fonte AIRTUM, Associazione italiana registri tumori). I tumori solidi dell'età pediatrica sono: Epatoblastoma,Istocitidiclasse,Medulloblastoma, Neuroblastoma, Tumore di Wilms, Osteosarcoma, Rabdiomiosarcoma, Retinoblastoma, Tumori germinali, tumori cerebrali. Per sostenere la ricerca in ambito oncologico pediatrico, assicurare cure e accoglienza ai bambini colpiti da tumori e alle loro famiglie c’è OPEN, Associazione Oncologica Pediatrica e NeuroblastomaODV.OpenOnlusèunaassociazione di volontariato nata per volere di genitori, medici e ricercatori da anni impegnati nella lotta contro i tumori pediatrici. Alla base della mission dell’Associazione c’è la assoluta tutela dei diritti dei minori malati di cancro. In che modo Open sostiene la ricerca e garantisce cure e assistenza? Quali sono le attività? L’abbiamo chiesto a Anna Maria Alfani, presidente dell’Associazione Oncologica Pediatrica e Neuroblastoma ODV. Quando e perché è nata la OPEN OdV? L’Associazione Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma (OPEN) è stata fondata nel 2003 da un gruppo di genitori di bimbi colpiti da neuroblastoma e da altri tumori solidi, e da alcuni medici e ricercatori, specialisti di rilevanza nazionale nel campo di queste patologie. È nata per potenziare la ricerca in campo oncologico pediatrico unica vera speranza di vita per i nostri piccoli e giovani pazienti; per garantire ai nostri malati la possibilità di ricevere le cure necessarie senza essere sradicati dalle proprie realtà; per assistere gli adolescenti e i giovani adulti ex malati di cancro, dal punto di vista sanitario, psicologico, riabilitativo e sociale. TUMORI SOLIDI DELL’ETÀ PEDIATRICA: SOSTEGNO, CURA E ASSISTENZA DI OPEN ODV Intervista a Anna Maria Alfani, presidente dell’Associazione Oncologica Pediatrica e Neuroblastoma di Nicoletta Mele SALUTE
  16. 17 Quali sono i principi sui quali si fonda l’Associazione? Potenziare la ricerca scientifica per debellare le neoplasie pediatriche. Garantire parità di cura e trattamenti a tutti i minori malati di cancro cercando di annullare differenze sociali, culturali, economiche, ecc. Assistere pazienti e familiari durante e dopo le cure per tutta la durata del follw-up. Lei è presidente dell’Associazione e come scritto sul sito dell’Associazione la sua ragione di vita è aiutare i bambini… Ho vissuto questa esperienza con mia figlia, ho conosciuto tante situazioni devastanti e mi sono ripromessa di far in modo che tutti i bambini malati avessero pari possibilità e pari dignità, indipendentemente dalle loro realtà e dai loro luoghi di origine. Tra l’altro i bambini sono il futuro dell’umanità e nessuno può rimanere indifferente di fronte alla loro sofferenza innocente. Cosa fa la OPEN per sostenere la ricerca e assicurare cure e assistenza ai piccoli pazienti e alle loro famiglie? OPEN stringe rapporti di collaborazione e convenzioni con istituti di ricerca di rilevanza nazionale e internazionale, con i centri di cura di eccellenza, con gli ospedali periferici. Ha un nutrito gruppo di volontari formati che sono presenti sia nei centri di cura che nelle campagne di raccolta fondi. Senza fondi si può fare ben poco e per questo ci attiviamo nella richiesta del 5x1000, che molte persone trascurano, e con eventi diversi, durante tutto l’anno nelle principali festività, così come, del resto, fanno tutte le organizzazioni tipo la nostra. L’Associazione porta avanti una serie di iniziative, come “Il ventaglio che unisce” e “BUONISIIMI”. Può spiegare meglio di cosa si tratta? Il ventaglio che unisce è nato quasi per gioco con un caro amico, Franco Ricciardi, che ha inventato e dato vita a questa iniziativa. È un Anna Maria Alfani ventagliodaflamenco,importatodallaSpagna, disponibile in tanti colori diversi che ha subito incontrato il favore delle signore, molte delle quali ne hanno una collezione. Buonissimi è uno straordinario evento ideato e realizzato da due signore speciali e infaticabile, Silvana Tortorella e Paola Pignataro, un evento food dedicato alle eccellenze enogastronomiche del territorio che rende protagonista il buon cibo per promuovere un messaggio positivo di vita e speranza: nutrire la ricerca per combattere i tumori pediatrici. Serate en plein air, a pochi passi dal mare, con oltre 120 chef, pizzaioli, pasticcieri ed aziende di eccellenza, che si uniscono in nome della solidarietà e dell'altruismo. Quali sono stati i traguardi raggiunti fino ad oggi? Sono veramente tanti che è impossibile elencarli con poche parole. Sicuramente possiamo dire di aver dato un grande supporto alla ricerca scientifica che ha portato anche a scoperte significative, abbiamo contribuito a far nascere a Napoli al Pausilipon il reparto di Oncologia solida che è nato dopo il 2005, abbiamo finanziato il passaporto del guarito, strumento indispensabile per la prevenzione di tutti i guariti da cancro pediatrico. C’è un particolare traguardo del quale siete
  17. 18 "Buonissimi" Ragazzi guariti in gita Sergio Assisi e Franco Ricciardi "Il ventaglio che unisce"
  18. 19 particolarmente orgogliosi? In realtà siamo molto orgogliosi di tutto il nostro operato, a guardare indietro, in questi 20 anni di lavoro, abbiamo compiuto dei veri e propri “miracoli”. L’ultima cosa, in ordine di tempo, di cui andare particolarmente fieri, riguarda l’ultima scoperta effettuata dai ricercatoridell’istitutoCEINGE-biotecnologie, guidati dai professori Achille Iolascon e Mario Capasso, che hanno identificato i fattori genetici che predispongono al neuroblastoma, tumore extracranico, prima causa di morte per i bambini colpiti dal cancro, dopo le leucemie e i tumori cerebrali. Questi risultati sono utili a migliorare la diagnosi, rendendola sempre più precoce, e a migliorare la gestione clinica del paziente indirizzando il medico verso trattamenti personalizzati. Il 15 febbraio si è celebrata la Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile, istituita dall’OMS. Quanto è importante una campagna globale volta ad aumentare la consapevolezza sul cancro infantile? Quali sono state le iniziative di OPEN? In Italia questa giornata viene organizzata dalla FIAGOP- federazione italiana di genitori e guariti da cancro pediatrico, di cui la OPEN fa parte insieme ad altre 31 associazioni. Quest’anno per la prima volta il congresso nazionale si è tenuto a Roma presso la sala Capitolare del Senato della Repubblica. Molti sono stati gli onorevoli che sono intervenuti, hanno ascoltato le nostre esigenze e le nostre istanze e si sono confrontati con la vasta e variegata problematica dell’oncologia pediatrica. Questo primo incontro ci fa ben sperare per il futuro anche se c’è ancora molto da lavorare per far conoscere la FIAGOP a livello nazionale, e per avere un peso politico presso le istituzioni nazionali e locali, visto che la sanità è molto ad appannaggio delle regioni e, come è purtroppo ben noto ci sono almeno due Italie che viaggiano a diversa velocità. A livello locale la OPEN ha promosso la campagna “Ti voglio una sacca di bene” per invitare quante più persone possibile a donare il sangue per i nostri giovani ricoverati. Come si può contribuire ad aiutare l’Associazione nel portare avanti gli obiettivi? Diffondendo i nostri obiettivi, le nostre campagne di raccolta fondi, aderendo alle nostre iniziative e, soprattutto aiutandoci a ricevere il 5x1000, invogliando amici e parenti a scegliere la nostra associazione nella dichiarazione dei redditi. Un’altra forma di aiuto è quella di diventare volontario OPEN? Certamente sì, ma il COVID-19 ha limitato moltissimo l’ingresso e l’azione volontaria nei reparti, per tutelare i bambini che, durante le terapie, sono generalmente immunodepressi. Quindi abbiamo meno bisogno di volontari in ospedale, ma sempre più bisogno di volontari che ci aiutino durante le campagne e per il fundraising. Deve passare la cultura che il bambino non ha solo bisogno di giocare o di ricevere un regalo, il bambino vuole guarire e tornare a casa e questo lo si può garantire solo attraverso la ricerca e nel trovare i fondi per finanziarla. A conclusione, qual è il suo messaggio? Aiutarci, in tutti i modi possibili, a diffondere i nostri obiettivi, a far conoscere il nostro operato, a sostenerci nel nostro non semplice cammino. Mario Capasso
  19. 20 S i chiama Clinical Trial Center SpA ed è il primo esempio di uno spin off italiano nato all’interno di una struttura ospedaliera, la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e attualmente presieduto dal Prof. Guido Rasi. L’obiettivo è quello di ottimizzare il management della ricerca clinica e biomedica, fornire formazione specifica per la conduzione di trial clinici profit e non profit in good clinical practice e attrarre fondi di ricerca da parte di aziende farmaceutiche, enti, fondazioni pubbliche e private, società scientifiche. Per saperne di più abbiamo intervistato la dott.ssa Valeria Bicini, Project Manager del CTC. Qual è la mission? Gli obiettivi del CTC del Gemelli sono molteplici, ma tengo a sottolineare che il nostro principale intento è quello di porci al servizio della Ricerca Clinica, supportando sponsor e ricercatori nelle sperimentazioni cliniche. E soprattutto, pensiamo che tutto questo si possa tradurre in un miglioramento del servizio per i principali protagonisti della Ricerca, ovvero i Pazienti. Quali sono le principali aree di interesse? In questo momento il CTC è focalizzato nella creazione di un ponte, tra cittadini/pazienti e la Sperimentazione Clinica. Crediamo che il coinvolgimento e la collaborazione con i pazienti sia parte integrante dei processi di velocizzazione e semplificazionedeitrialclinici,inquantopermette di assicurare maggiore appropriatezza e aderenza terapeutica, superare iniquità nell’accesso alla ricerca, garantire maggiore attenzione ai bisogni sanitari e alle esigenze dei pazienti CLINICAL TRIAL CENTER: SPIN OFF DELLA FONDAZIONE POLICLINICO UNIVERSITARIO AGOSTINO GEMELLI IRCCS Ne parliamo con la dott.ssa Valeria Bicini, Project Manager del CTC di Alessia Elem SALUTE
  20. 21 Quali sono le attività? Il CTC si compone di due unità operative: R&D (Research and Development) e Operations. La prima si occupa delle funzioni di coordinamento delle sperimentazioni cliniche, della formazione del personale dedicato alla Ricerca, le GCP (Good Clinical Practices), il Compliance Management e l’assistenza nello sviluppo della strategia di ricerca. L’unità Operations invece, svolge tutte funzioni di Site Management organization, seguendo tutte le procedure ammnistrative che portano alla firma di un contratto di sperimentazione, in stretta collaborazione con un ufficio legale preposto. Che cosa si intende per Trial Clinico? Cercherò di essere più chiara possibile, perché per la maggior parte delle persone, non addette ai lavori, è difficile comprendere davvero cosa sia una Sperimentazione. La Sperimentazione Clinica è un percorso di Ricerca e Sviluppo di un farmaco, di un dispositivo medico o di un trattamento, condotto sugli esseri umani, con l’obiettivo di accertarne la sicurezza o l’efficacia, identificare nuove terapie, oppure nuove modalità di utilizzo di terapie già conosciute. L’argomento è molto più complesso e articolato, naturalmente, ma l’importanza di una sperimentazione clinica risiede nella sua finalità principale: ovvero individuare la migliore terapia possibile per una determinata patologia, in modo da garantire le cure più sicure ed efficaci per ciascun caso. È da poco online il nuovo sito. Perché la scelta di rinnovare? Quanto è importante mettere a disposizione degli utenti uno strumento online? Era necessario mettere a disposizione degli utenti un sito aggiornato, sia nella sua veste grafica che nel contenuto. La rete ed i social network costituiscono ormai un canale di comunicazione utile e alla portata di tutti, anche per argomenti di ambito medico/ scientifico. Un canale attraverso il quale intendiamo costruire un rapporto maggiormente diretto e trasparente con i nostri interlocutori; offrire un punto di riferimento per tutti coloro che intendono conoscere le attività del nostro centro di sperimentazione, le sue finalità. i risultati che abbiamo ottenuto e che otterremo. Quali sono i progetti per il futuro? Oltre a supportare sperimentazioni e ricerche chedianorisposteabisognidicura,intendiamo svolgere anche un’attività divulgativa: la Pandemia ha insegnato a tutti noi quanto la Ricerca costituisca uno strumento prezioso e imprescindibile per favorire il progresso nella lotta contro le patologie. Allo stesso tempo, nel nostro Paese di ricerca se ne parla davvero poco, o comunque non abbastanza ed è nostra ambizione far conoscere questo argomento rivolgendoci al maggior numero di persone possibile: siano essi pazienti, caregiver o cittadini, in particolare quelli più giovani. Valeria Bicini
  21. 22 G li studenti di oggi saranno i lavoratori di domani. Per consentire ai giovani di avere tutti gli strumenti necessari per affrontare il mondo del lavoro c’è bisogno di conoscenza e formazione a 360 gradi. La storia e i valori del mutuo soccorso trovano riscontro anche nella società civile motivo per il quale è importante che i ragazzi conoscano la realtà delle società di mutuo soccorso. Da questi presupposti nasce un percorso formativo con il programma PCTO tra il Liceo Statale “Gaio Valerio Catullo” di Monterotondo e Mutua MBA, società di mutuo soccorso leader in Italia nel panorama della Sanità Integrativa che ha l’obiettivo di affermare il diritto alla salute nel pieno rispetto del principio mutualistico. Per saperne di più abbiamo intervistato il dott. Luciano Dragonetti, presidente di Mutua MBA e la prof.ssa Giuseppina Frappetta, dirigente del Liceo Statale “Gaio Valerio Catullo” di Monterotondo. Presidente Dragonetti, come nasce l’iniziativa? L’idea di portare all’interno delle scuole la storia e i valori della mutualità era già in cantiere da qualche anno. Lo studio delle radici del nostro welfare ci ha fatto capire come sia fondamentale la consapevolezza delle giovani generazioni. La Mutualità scolastica ha trovato diverse forme di applicazione che hanno aiutato questo paese a formarsi su valori civili molto forti. Grazie all’interesse del prof. Luca Rosiello, docente del Liceo Gaio Valerio Catullo di Monterotondo e assistito da Mutua Mba, siamo riusciti a stipulare un contratto di convenzione con questo liceo della provincia di Roma andando a generare il primo case history sul tema che può essere da apripista per tanti altri istituti sul territorio nazionale. Quali sono gli obiettivi? L’obiettivo principale è quello di portare all’interno delle scuole superiori di secondo grado la storia del welfare nazionale ma anche l’importanza della Prevenzione ed infondere la cultura del dono. Far comprendereairagazzigliaspettidelmondolavoro e le dinamiche del mutuo soccorso da metà ‘800 ad oggi evidenziando le peculiarità di un sistema che ha dato vita a scuole di formazione, al mondo sindacale e cooperativo, agli istituti di previdenza sociale e al Servizio Sanitario Nazionale e foriero di elementi culturali e valoriali come solidarietà, fratellanza, reciprocità, sussidiarietà. Questo è fondamentale per sottolineare un concetto IL MUTUO SOCCORSO NELLE SCUOLE: ALVIA L’INIZIATIVA DI MUTUA MBA Intervista al presidente di Mutua MBA Luciano Dragonetti e alla dirigente scolastica del Liceo Statale “Gaio Valerio Catullo”, prof.ssa Giuseppina Frappetta di Nicoletta Mele IN EVIDENZA
  22. 23 chiave del mutuo soccorso, ovvero come le persone tutte insieme possono trovare delle soluzioni, migliorare la propria qualità di vita e contribuire ad una società migliore e più sostenibile. Quanto è importante che i giovani conoscano la realtà del mutuo soccorso? Condividere con i ragazzi i valori sociali e civili significa contribuire a costruire i presupposti del welfare del domani. Promuovere la mutualità vuol dire arrivare nei luoghi di cultura e condividere il passato, il presente e il futuro al fine di offrire maggiore consapevolezza ai giovani che si preparano ad intraprendere una carriera di specializzazione e/o nel mondo del lavoro. Mutuo Soccorso significa “reciproco aiuto”, se tutti i giovani avessero la possibilità di conoscere la storia ma anche il presente e la prospettiva del sistema di welfare nazionale avremmo una miglior società. Consideriamo poi che nella reciprocità e nella mutualità convive la tolleranza ed il rispetto. Riteniamo che tutto questo possa migliorare anche la crescita di questi ragazzi. Con noi sono stati presenti con ore di docenza l’AVIS – Intercomunale San Pietro per raccontare ai ragazzi l’importanza di donare e far capire come funziona la donazione nell’intero ciclo. È stata presente poi la Banca delle Visite Onlus per condividere con gli studenti il grande valore della solidarietà e della beneficienza. Prof.ssa Frappetta, come ha accolto la notizia di dare il via a questa iniziativa? Il Liceo Catullo non ha avuto difficoltà nel recepire l’importanza del progetto, presentato dal Professore Luca Rosiello, che per le sue specificità si inserisce pienamente nell’ampia e ricca offerta formativa dell’istituto. La proposta è stata accolta positivamente dopo aver consultato la commissione che cura i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e aver acquisito la prevista delibera di approvazione degli Organi Collegiali. Quando è iniziato il percorso di formazione? Il percorso è stato illustrato agli studenti nel mese di settembre 2022, in occasione della Settimana di Scuola Aperta dedicata all’accoglienza e ha preso avvio ad ottobre. Cosa prevede la convenzione? La convenzione prevede la sensibilizzazione dei nostri studenti, futuri lavoratori, sulla necessità della mutualità, sull’importanza Giuseppina Frappetta Luciano Dragonetti
  23. 24 dei fondi sanitari istituiti dall'art. 9 del D.Lgs. 502/92 - D.Lgs. 229/1999 come benefit da esigere dal datore di lavoro e sulla utilità delle donazioni (Croce Rossa, AVIS, Banca delle Visite). Il progetto ha anche l’ambizioso scopo di insegnare fattivamente ai giovani il ruolo non secondario della comunicazione che può manifestarsi anche nella adeguata costruzione di una corretta lettera di presentazione che accompagna il curriculum europeo, l’importanza che riveste in un curriculum l’attività di volontariato e le modalità per svolgere un colloquio di lavoro nel Terzo Settore. Chi sono i tutor? Le attività vengono monitorate da docenti tutor interni in collaborazione con il tutor aziendale. Qual è stato l’approccio dei ragazzi a questa iniziativa? I ragazzi, avendo compreso l’importanza della mutualità e delle donazioni, hanno risposto numerosi e con grande entusiasmo. Come è strutturato il percorso di formazione extra scolastico? Quali sono le materie? Il progetto, di 23 ore, prevede le seguenti iniziative: • prima fase: 4 ore di formazione in aula in orario pomeridiano (o antimeridiano) a cura di esperti Avis Intercomunale San Pietro e di Mutua MBA Società Cooperativa per Azioni ente no-profit di Formello – Fondazione Banca delle Visite Onlus (argomenti: il dono della donazione, l’attualità di un’idea ottocentesca: il mutuo soccorso; il SSN e l’art.32 della Costituzione italiana; Fondi sanitari istituiti dall'art. 9 del D.Lgs. 502/92 - D.Lgs. 229/1999; art. 9,32, 34 e 118 della Costituzione italiana) • seconda fase: 10 ore (intera giornata): visita al Museo del Mutuo Soccorso di Formello (2 ore) - Redigere un’efficace lettera di presentazione al curriculum (2 ore) - simulazione di un colloquio di lavoro (6 ore) con 4 formatori messi a disposizione da Mutua MBA Società Cooperativa per Azioni ente no-profit. • terza fase: 9 ore, compito di realtà con restituzione e commento: Lettera di presentazione al curriculum europeo. Presidente Dragonetti, alcune delle ore di formazione si sono svolte al Museo del Mutuo Soccorso che offre un percorso completo sulla storia delle società di mutuo soccorso. Avvicinare i giovani alla storia portandoli sul posto, è un elemento che avvalora ancor di più il percorso di formazione? Assolutamentesì. IlMuseodelMutuoSoccorso si compone di numerose testimonianze sulla storia della mutualità, riconducibili ad oltre duecento tra enti e società di mutuo soccorso, con sedi in Italia e all'estero. È una narrazione che segue parallelamente le vicende politiche e i personaggi più significativi di oltre due secoli di storia di Italia. Avere la possibilità si svolgere alcune ore di formazione all’interno delmuseosignificasaperecomehannovissuto bisnonni e nonni, come si è evoluto l'attuale sistema assistenziale. Non solo, significa anche comprendere che nel momento del bisogno chi viveva all'interno di una mutua aveva privilegi assoluti per quell'epoca. Il Museo racconta anche l'evoluzione della Mutualità operaia che accompagna un pò la fase di studio scolastica della rivoluzione industriale dove si possono apprendere i modelli organizzativi mutualistici istituiti dagli stessi operai che si spostavano dalle periferie e dalle province alle città per lavorare nelle catene di montaggio nelle fabbriche. Abbiamo notato molto stupore tra gli studenti nell'apprendere queste storie. Conoscere le radici del sistema aiuta anche a capire meglio il nostro attuale sistema di welfare. Quali sono stati i risultati? Abbiamoriscontratounagrandepartecipazione, attenzione alta, domande e stupore nello scoprire i ruoli cardine nella mutualità di icone dell’unità d’Italia come Mazzini, Garibaldi e Cavour ma anche nel comprendere i risvolti socialidellaRivoluzioneIndustrialeconilmutuo
  24. 25 soccorso. Con i 24 studenti di questa sezione siamo arrivati a formarne 50 negli ultimi 9 mesi. Progetti per il futuro? Sicuramente coinvolgere nell’iniziativa altre scuole italiane, crediamo che questo esempio possa essere replicato. Siamo attivi nel far conoscere agli organismi politici, anche territoriali, la bontà di questo progetto ma anche tra i nostri soci si sta cominciando a divulgare la notizia ed è già noto l’interesse di dueistitutiscolastici.Noicrediamosialastrada giusta per formarsi. Non dimentichiamoci che gli studenti oltre al Mutuo Soccorso hanno studiato la comunicazione ed hanno anche fatto uno laboratorio sulla redazione di un Curriculum Vitae, strumenti fondamentali per presentarsi al mondo del lavoro. Prof.ssa Frappetta, a conclusione del primo ciclo di formazione quali sono le sue impressioni e qual è il suo messaggio rivolto ai ragazzi che hanno seguito e che seguiranno il percorso di formazione? A conclusione del primo ciclo il bilancio è senz’altro positivo vista l’assiduità nella presenza degli studenti agli incontri e la sensibilità mostrate nei confronti delle
  25. 26 tematiche affrontate. Sono certa che i ragazzi hanno colto il valore sociale e civico di queste iniziative e mi auguro che possano spendere le conoscenze, capacità e competenze acquisite nel loro futuro percorso di vita. Nel progetto sono state coinvolte l’Associazione Volontari Italiani del Sangue intercomunale San Pietro e La Banca delle visite Onlus, due enti no profit che hanno portato in aula la cultura del dono e dell’aiuto reciproco, valori che rientrano nei principi della mutualità. L’Associazione Volontari Italiani del Sangue, notacomeAVIS,èlapiùgrandeorganizzazione italiana che opera nell'ambito della donazione di sangue e di emocomponenti. Grazie all’attivitàdell’associazioneogniannovengono salvate molte vite. “Avis Intercomunale San Pietro - ha detto Fulvio Viceré, presidente AVIS intercomunale San Pietro - da circa 20 anni opera nelle scuole per diffondere i valori della donazione, della partecipazione, dell’educazione sociale attraverso programmi di sviluppo per gli stili di vita”. “Quest’anno, grazie al professor Luca Rosiello che è un nostro consigliere intercomunale – ha raccontato - siamo stati coinvolti nel progetto realizzato da Mutua MBA e il liceo Statale “Gaio Valerio Catullo” di Monterotondo, con degli incontri di formazione che si sono svolti nelle due sedi. Il nostro contributo è stato quello di informare gli studenti sull’importanza e le caratteristiche del dono e sugli stili di vita sui quali possono impostare le loro scelte. La nostra impressione è stata più che positiva perché essere riusciti a coinvolgere su queste tematiche i ragazzi che si stanno avvicinando alla maggiore età e liberi di scegliere di donare è stato molto importante. Ringrazio il professor Rosiello e MBA per l’opportunità, e mi auguro che questa esperienza possa ripetersi in futuro”. Grande soddisfazione anche da parte di La Banca delle Visite, un circuito solidale che applica il concetto del “caffè sospeso” in ambito sanitario donando visite mediche specialistiche e prestazioni sanitarie a chi non può permetterselo. “È stata una esperienza molto interessante – ha affermato Michela Dominicis Presidente de La Banca delle Visite Onlus – nella quale abbiamo potuto misurare direttamente l’interesse dei ragazzi sul tema del coinvolgimento sociale”. “Molti di loro – ha aggiunto - sentono la pulsione a fare qualcosa per aiutare il prossimo e speriamo di avergli dato degli spunti utili di riflessione e, magari, di invito all’azione nel mostrare loro due realtà come Banca delle Visite e Avis, che possono sostenere e divulgare”.
  26. Scegli la tranquillità di una copertura sanitaria per la tua famiglia, oltre 8.000 strutture convenzionate in tutta Italia. Soluzioni di sanità integrativa per famiglie e aziende. L’unione di tutti, la sicurezza di ognuno www.mbamutua.org
  27. 28 C ’è chi parla di novel food, altri di una moda passeggera, come tante, taluni invece ritengono si tratti di un pericolo per l’organismo dell’uomo. La farina di insetti spacca in due l’opinione pubblica alimentando un dibattito chevaoltreiconfininazionaliechesiampliafinoai banchi del Parlamento europeo dopo che l’8 luglio 2020 la Commissione aveva chiesto all’Autorità europea per la sicurezza alimentare di effettuare una valutazione in merito. Con l’ottenimento, da parte dell’Efsa, del parere scientifico sulla sicurezza della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus intero, il provvedimento è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale. Nell’immediato la memoria dei più accorti ha fatto un balzo indietro nel tempo fino agli anni Duemila, quando per la prima volta è emerso il trend degli insetti o degli alimenti a base di insetti, altamente nutrienti e considerati un’alternativa ad altri alimenti ricchi di proteine. La strada da fare è ancora molto lunga, non a caso la Commissione europea a fine gennaio non ha autorizzato tutti gli alimenti a base di insetti, ma solo una particolare polvere di grillo prodotta da un’azienda vietnamita. La domanda tuttavia sorge spontanea: questo tipo di farina è realmente sicuro per la salute dell’uomo? A LA FARINA DI GRILLO INFIAMMA IL DIBATTITO E PREOCCUPA PER LA SALUTE Il mastro panificatore Enrico Murdocco la promuove: “Nessun pericolo” di Alessandro Notarnicola PARLIAMO DI...
  28. 29 rispondere è la Fondazione Veronesi secondo cui si tratta di un prodotto fatto seguendo le classiche procedure e che dal punto di vista sanitario sarebbe ineccepibile: non ci sono organismi patogeni, micotossine, metalli pesanti, idrocarburi. L’unico problema potrebbe essere dato dalla chitina, proteina contenuta nel carapace dei grilli che, nelle persone allergiche, può dare manifestazioni che vanno dal semplice eritema cutaneo allo shock anafilattico, come avviene per molti altri prodotti (arachidi o crostacei ad esempio). Un uso prolungato e frequente, anche per chi non è allergico, potrebbe portare a una sensibilizzare verso il prodotto. Mentre il dibattito si scalda tra favorevoli e contrari, nel nostro paese c’è chi ha già messo le mani in pasta testando prodotti a base di farine di grillo. Si tratta del panificatore torinese Enrico Murdocco, pluripremiato Gambero Rosso, che precisa: “per il momento sto lavorando solo sul pane. Pizza no, perché è un tipo di farina senza glutine e non si presta bene alla lavorazione. Ma arriveremo a tutti i panificati: grissini, muffin sia salati che dolci”. Murdocco, a suo parere chi polemizza ha una sorte di limite culturale. È così? Non è mia intenzione accusare oppure alimentare le tifoserie, credo però si tratti di un mero limite culturale che appartiene non solo a chi si rende autore di polemiche ma ai popoli occidentali. In Italia e in Europa non consumiamo insetti, nel resto del mondo però sono molto presenti in cucina e le persone non si pongono problemi. Per tradizione il nostro popolo consuma carne di bovino o di suino, molti altri invece hanno cibi basati su insetti di diverso tipo. Detto questo, sono certo che si tratta di un percorso di accettazione davvero lungo: credo che questo tipo di farina non entrerà a far parte così facilmente della nostra cucina ma ci darà modo di assaporare qualcosa che non appartiene alla nostra tradizione gastronomica. Enrico Murdocco Pochesettimanefa èarrivata l’autorizzazione da parte della comunità europea per poter commercializzare questo prodotto che ha origine in Vietnam. Non è trascorso molto perché la farina arrivasse nel suo laboratorio.. Si tratta di una farina ottenuta da grilli essiccati. La prima azienda italiana che ha immesso questa polvere nel mercato nazionale è la Italian Cricket Farm che ha sede a Scalenghe, nel Torinese. Mi sono messo in contatto con loro per testare il primo prodotto e per poterlo assaggiare. La sperimentazione è riuscita sia in relazione alla consistenza che al gusto. Non deve spaventarci neppure dal punto di vista della salute. Per quale ragione? Questo tipo di farina deriva da insetti che vengono alimentati con mangimi 100% di origine vegetale e allevati, secondo le normative, senza il ricorso ad antibiotici, ormoni della crescita, pesticidi o sostanze chimiche tossiche per gli esseri umani. Dal punto di vista nutrizionale la farina di grilli è considerata un prodotto sano perché presenta un buon numero di proteine e contiene la chitina, componente principale dell’esoscheletro degli insetti.
  29. 30 Assicura dunque dei benefici a livello di salute? Rispetto a quanto è emerso a livello scientifico questo tipo di farina presenta un unico allergene, la chitina, già presente nei crostacei. Da questo punto di vista non ci sarebbe alcuna novità per l’uomo. Inoltre, essendo ricca di vitamina B12, ferro, fosforo, sodio, calcio e fibre sarà lo snack perfetto per chi pratica sport. Come ha iniziato a lavorare questo tipo di farina? È stata una casualità. Come dicevo, ne ho sentito parlare, il caso ha voluto che l’azienda fosse qui nel Torinese. Dopo aver ricevuto la prima campionatura ho messo a punto alcune prove. Tutto è nato per pura curiosità. Che sapore ha un prodotto nato dalla farina di grillo? Non c’è grande differenza rispetto a un prodotto lavorato con la farina classica. Essendo tostato ha un sentore di nocciola. Ho mischiato questa farina al grano tenero per renderlo meno forte. Mi ha convinto: lo commercializzerò non appena si potrà. L’Unione europea infatti ha approvato l’utilizzo di questa polvere in alimenti come pane, cracker, grissini, biscotti, prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, pizza, e diversi altri.
  30. 31 ISCRIVERSI ALLA MUTUA È SEMPLICE Basta versare la quota associativa annua di € 25 e l’importo del Piano Sanitario scelto tra i 5 disponibili, sottoscrivibili in formula Single oppure in formula Nucleo: • Opera Smart, Opera Plus e Opera Premium sottoscrivibili fino all’età di 67 anni • Opera Senior Plus e Opera Senior Premium sottoscrivibili dall’età di 68 anni Nel rispetto dei principi mutualistici, i piani sanitari di Mutua Nazionale: Mutua Nazionale sostiene Banca delle Visite Onlus. Con la sottoscrizione di ogni sussidio il Socio contribuisce a donare una prestazione medica ad un’altra persona in difficoltà, come nella nota tradizione napoletana del “caffè sospeso”. Grazie alla convenzione stipulata con il Ministero dell’Economia e delle Finanze - NOIPA, il personale della Pubblica Amministrazione può versare il contrinuto mensilmente con modalità trattenuta in busta paga. Mutua Nazionale è una Società di Mutuo Soccorso dedicata al personale della Pubblica Amministrazione civile e militare in servizio ed in quiescenza, che opera senza fini di lucro a favore dei propri Soci e dei loro familiari conviventi, al fine di far partecipare gli stessi ai benefici della mutualità nel settore sanitario e socio assistenziale. Crede in un sistema sanitario mutualistico che possa coinvolgere le persone ad affrontare cure, diagnosi, riabilitazione, interventi ed assistenza con la certezza di non esser mai abbandonati. Mutua Nazionale infatti non recede dal sodalizio e questo permette una garanzia assoluta. Con questi piani sanitari Mutua Nazionale ha voluto raggiungere un triplice scopo: • Erogare prestazioni sanitarie e sostenere il socio in tutti i momenti di difficoltà • Mantenere un contributo “sociale” alla portata di tutti • Rispettare la compliance ministeriale. Mutua Nazionale è regolarmente iscritta all’Anagrafe dei Fondi Sanitari del Ministero della Salute ✓ Sono accessibili a tutti (principio della porta aperta) ✓ Garantiscono l’Assistenza Mutualistica per tutta la vita del socio ✓ Garantiscono esclusivamente al socio la facoltà di disdetta ✓ Danno diritto ad una agevolazione fiscale del 19% fino ad un massimo di € 1.300 (cfr. Art. 83 comma 5, lg. 117/2017) ACCREDITATA: PARTNER: Mutua Nazionale collabora con Health Point SpA, azienda leader nel settore dei servizi di telemedicina. Tra le prestazioni che offre, la televisita consente la cura e la tutela della salute dell’associato in modo semplice anche a distanza. info@mutuanazionale.org www.mutuanazionale.org Scansiona il QR CODE per scoprire i sussidi
  31. 32 “ Più donne e giovani scienziate equivalgono a una scienza migliore”. Con questo messaggio del segretario generale Onu, António Guterres, si è aperta, l’11 febbraio la Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza, istituita dall’Onu nel 2015. L’obiettivo è quello di promuovere donne e giovani nelle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) che ancora oggi costituiscono meno di un terzo della forza lavoro in ambito scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico. Soltanto un professionista su cinque che si occupa di intelligenza artificiale è donna. Un significativo e persistente divario di genere caratterizza da sempre la partecipazione femminile nelle materie STEM. Al livello internazionale, le donne e le ragazze costituiscono solo il 28% dei laureati in ingegneria e il 40 di quelli laureati in informatica e computer science. Per quanto riguarda il campo della ricerca, la percentuale femminile di ricercatori è intorno al 33,3%. Le donne cercano di progredire nelle carriere scientifiche e hanno la capacità di portare diversità alla ricerca, nuove prospettive alla scienza e alla tecnologia, a beneficio di tutti, ma disuguaglianze e discriminazioni continuano ad ostacolare il loro potenziale. L’eguaglianza di genere è da sempre un tema centrale per le Nazioni Unite. Sin dalla sua fondazione, infatti, l’ONU ha riconosciuto la parità e l’emancipazione femminile GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE E RAGAZZE NELLA SCIENZA: PARITÀ DI GENERE NELLE MATERIE STEM di Nicoletta Mele Fonte foto: AIRC Intervista a Anna Chiara De Luca, ricercatrice AIRC al CNR di Napoli FOCUS
  32. 33 come contributi cruciali allo sviluppo economico globale, e negli ultimi anni, al progresso verso il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 (un programma di azione sottoscritto dai capi di Stato di 193 paesi durante un incontro delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, n.d.r) per lo Sviluppo Sostenibile. L’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è quello più di tutti incentrato sulla parità di genere e l’emancipazione femminile. L’eguaglianza, in questo senso, non è solo un diritto fondamentale, ma anche un fondamento necessario di un mondo più prospero e sostenibile. Come ogni anno, la Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza è l’occasione per aumentare la consapevolezza e sensibilizzare l’opinione pubblica verso le disparità di genere nel campo e il libero accesso di donne e ragazze alla ricerca. UnrecentissimostudiopubblicatosuFrontiers in Bioengineering and Biotechnology conferma l’importanza delle donne nel campo della ricerca. Un gruppo di ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) ha sviluppato e combinato nuove tecnologie di imaging per l’identificazione delle cellule tumorali circolanti nel sangue (CTC). L’innovativo strumento consente di identificare le cellule tumorali nel sangue attraverso il metabolismo del glucosio e potrà facilitare la diagnosi e la scelta delle terapie più appropriate per combattere i tumori. Il gruppo di ricerca è stato coordinato da Anna Chiara De Luca, ricercatrice AIRC al CNR di Napoli. Per saperne di più Health Online ha intervistato Anna Chiara De Luca alla quale ha rivolto qualche domanda anche sull’importanza del contributo femminile nella Scienza e in generale nelle discipline STEM. Come nasce e perché lo studio? Lo studio nasce dalla necessità di sviluppare una metodica innovativa per l’identificazione delle cellule tumorali circolanti (CTCs) tra le cellule del sangue. Le cellule Anna Chiara De Luca tumorali circolanti sono cellule tumorali verosimilmente responsabili della diffusione delle metastasi, derivano da tumori solidi e circolanonelsangueperiferico.Ilrilevamento, la quantificazione e la caratterizzazione di tali cellulepossonoessereutilizzatipermonitorare la progressione e la farmacoresistenza dei tumori. Individuare un tumore attraverso l'analisi del sangue è un approccio che potrebbe trasformare la diagnosi e la cura di questa malattia e quindi di notevole interesse. Tuttavia, tali le cellule sono molto eterogenee, in taluni casi, significativamente diverse dal tumore primario, e sono presenti in quantità minime, e pertanto difficili da individuare con test di laboratorio convenzionali. L’obiettivo del nostro studio è sviluppare un metodo di identificazione per le CTCs che possa essere utilizzato per tutti i tipi di tumori, quindi generico, che sia altamente sensibile e specifico e sia anche non distruttivo, consentendo una successiva caratterizzazione delle cellule indentificate. Quali sono stati i risultati raggiunti? I nostri esperimenti hanno portato alla messa a punto di un approccio nuovo per l’identificazione delle CTCs. Le cellule tumorali hanno la capacità di assimilare grandi quantità di glucosio, fino a dieci volte più velocemente di quanto facciano le cellule normali. La microscopia Raman è stata utilizzata per studiare l’assorbimento delle
  33. 34 molecole di glucosio da parte delle cellule tumorali e osservarne il metabolismo. Si tratta di un sistema di radiazione laser con il quale vengono illuminate le molecole, che permette di identificarle in maniera univoca, come una sorta di impronta digitale, senza utilizzare particolari marcature. La capacità delle cellule tumorali di assorbire il glucosio più velocemente determina l'accumulo di lipidi in forma di goccioline, diversamente da quanto accade, per esempio, con i leucociti, le cellule sane del sangue. Questo fornisce un parametro affidabile per distinguere le cellule tumorali da quelle del sangue. Per individuare le goccioline lipidiche con tempistiche simili a quelle di uno screening rapido, è stata combinata la microscopia Raman con l’imaging olografico in polarizzazione (PSDHI). Questa tecnica di imaging permette di identificare la morfologia delle cellule e mappare le proprietà birifrangenti delle goccioline lipidiche. È così possibile distinguere le CTC dai leucociti in pochi secondi, con un’affidabilità vicina al 100%. Questo approccio pone le basi per lo sviluppo di un nuovo metodo di isolamento delle cellule tumorali, semplice e universalmente applicabile. La raccolta e la successiva coltura in vitro delle CTC, potrebbe consentire di esaminare le loro caratteristiche genetiche e biochimiche e valutarne la sensibilità a farmaci specifici. In futuro ci prefissiamo di valid are la nostra tecnica con studi preclinici e clinici in modo da metterla a completa disposizione dei medici che saranno facilitati nella diagnosi e nella scelta delle terapie più indicate. Qual è stato il suo ruolo? Il mio ruolo è stato quello di ideare e disegnare il progetto scientifico, di attivare una collaborazione con colleghi biologi e ingegneri per la realizzazione dei diversi aspetti del progetto, di supervisionare e partecipare attivamente sia agli esperimenti che alla scrittura poi dell’articolo scientifico. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera nell’ambito della ricerca? Già da bambina avevo deciso che da grande avrei fatto o la ballerina o la scienziata. Il sogno è poi diventato realtà al liceo. Grazie all’incoraggiamento della mia professoressa di matematica, Tina Spampanato, presi la decisione di iscrivermi alla facoltà di fisica. Mi sono laureata in fisica e conseguito il dottorato di ricerca a Napoli, poi sono emigrata in Scozia, all’università di St Andrews, dove sono stata per quattro anni. Visto che desideravo più di ogni cosa che le mie attività di ricerca avessero un forte impatto sociale, è stato praticamente inevitabile orientarsi verso la diagnostica medica. Ho avuto l’opportunità di rientrare in Italia grazie ad un bando dell’Airc. Ma sono felice dell’esperienza all’estero, la rifarei cento volte. Il confronto con gli altri è fondamentale. Oggi la mia ispirazione viene dall’infinita e profonda passione per il mio lavoro. Passione che si alimenta con uno studio continuo e con le continue sfide poste dai medici e biologi con cui ho il piacere di lavorare ogni giorno. Quali sono stati gli ostacoli che ha dovuto affrontare? Rientrare in Italia non è stato semplice, ma grazie ad AIRC avevo la possibilità di creare un mio laboratorio. È stato un salto nel buio e una delle sfide più grandi, ma con tanto lavoro e tanta caparbietà ho realizzato il mio sogno. Oggi sono I Ricercatrice presso il CNR, e coordino un gruppo di ricerca composto da diversi ricercatori e studenti italiani e stranieri (tre donne e due uomini), ma anche moglie e mamma di tre bambini. Non pensavo che la famiglia fosse compatibile con il lavoro di ricerca, ma non è così. Dopo la nascita di ciascuno dei miei tre figli, ho continuato a lavorare da casa, studiando, scrivendo diversi articoli, seguendo gli studenti e i postdoc nei loro esperimenti o scrivendo progetti. Quando, ho iniziato il più recente progetto IG grant AIRC avevo il pancione e di lì a poco sarebbe nata la piccola Ginevra. Nonostante le difficoltà, i risultati ci sono e sono tangibili. La ricerca mi rende felice e credo che una madre felice sia una buona madre. Ed è una soddisfazione sentire da mio figlio Lorenzo che vuole studiare le stelle o da Erica che da grande farà la scienziata. Asuogiudizio,perchéoggic’èancora ungrande
  34. 35 divario di genere nelle discipline STEM? A mio avviso, il divario di genere nelle discipline STEM è il risultato di stereotipi e credenze che vengono esercitati, a volte anche in maniera inconsapevole, sia in ambito familiare che scolastico. Per fortuna oggi la situazione è migliorata, ci sono sempre più donne che lavorano in settori storicamente maschili, ma sicuramente non siamo arrivati a rompere il cosiddetto “soffitto di cristallo”. Sogno un futuro prossimo in cui non ci siano limiti a quello che una bambina immagini di poter diventare. È quindi fondamentale che anche i più giovani, le famiglie e gli educatori siano sottoposti a campagne di sensibilizzazione. La carriera scientifica per una donna diventa una salita faticosa principalmente quando si cerca di conciliarla con la maternità e la famiglia, è qui che nascono evidenti disparità. La presenza femminile nella scienza (come in altri settori) dovrebbe essere sostenuta da un supporto sociale generale, sembra scontato dirlo, ma bisognerebbe prendere esempio da altri paesi europei, che con politiche specifiche, tutelano la maternità come un bene comune. Quanto è importante celebrare le donne nella scienza? Celebrare le donne nella scienza è fondamentale proprio per sensibilizzare sia l’opinione pubblica che la politica su questo argomento tanto delicato quanto fondamentale. Celebrare le donne che hanno avuto carriere scientifiche eccellenti aiuta a far conoscere questi personaggi al grande pubblico in modo che possano diventare fonte d’ispirazione per le giovani donne che sognano di intraprendere una carriera nel settore scientifico. Concludiamo con un suo messaggio per le giovani che vorrebbero intraprendere la carriera nella ricerca… Fare scienza è bellissimo. Non posso negare che il mondo della ricerca è un mondo difficile e insidioso, richiede una dedizione costante e una formazione continua, ma alle giovani donne che ambiscono a diventare scienziate non posso che dire di impegnarsi al massimo e seguire le proprie passioni.
  35. 36 L ’innovativa medaglietta AIDmyPET, utile e pratico libretto sanitario digitale per i nostri amici a 4 zampe e di sicurezza in caso di smarrimento, sempre a portata di collare, è stata ideata specificatamente per garantire la tutela e la sicurezza degli animali d’affezione e poterli tenere sempre con noi ovunque andiamo, soprattutto durante i nostri viaggi, essendo nota la problematica dell'impossibilità di lettura del microchip sotto pelle, se ci si trova fuori dalla regione di residenza. La medaglietta AIDmyPet, progettata e sviluppata dalla società Audens srl, è resistente all’acqua, ed essendo leggibile in 5 lingue, italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, è un valido passaporto sanitario internazionale. Inoltre, in caso di smarrimento, chiunque, avvicinando il cellulare alla medaglietta, potrà leggere facilmente il numero del proprietario e riportarlo a casa. Economicamente alla portata di tutti, la medaglietta salvavita è totalmente made in Italy e e da aprile sarà prodotta in plastica riciclata 100% da raccolta differenziata porta a porta. Attenzione doverosa alla salute anche del nostro della Redazione TECNOLOGIA LA MEDAGLIETTA SALVAVITA AIDMYPET PER I NOSTRI AMICI ANIMALI
  36. 37 ambiente oltre che dei nostri fedeli amici. Abbiamo incontrato Monica Cerin, Founder di Audens srl. D.ssa Cerin, ci racconta qualcosa in più riguardo questo utile accessorio per i nostri amici a quattro zampe? AIDmyPet è un’innovativa medaglietta resistente all’acqua che utilizza il TAG AIDNFC come metodo di trasmissione dati a chiunque abbia uno smartphone abilitato. È adatta ad ogni tipo di collare e utilizza il TAG AIDNFC come metodo di trasmissione dati. Contiene tutte le informazioni mediche e i numeri di emergenza per la cura, tutela e sicurezza degli animali. Un semplice gesto può aiutare un animale smarrito senza dovere cercare un veterinario nelle vicinanze, l’unico in grado di leggere il suo microchip. Come funziona? Grazie alla tecnologia NFC, già presente nelle impostazioni del 90% degli smartphone Android e IOS, può essere letta da chiunque avvicini ad essa il proprio cellulare abilitato, senza scaricare alcuna App. È molto semplice: per attivarla basta avvicinare uno smartphone alla scritta sulla medaglietta. Verrà visualizzata una pagina nella quale si potrà inserire tutti i dati medici e i contatti di emergenza. Con il proprio cellulare ogni utente può leggere tutto il contenuto della medaglietta e avere immediatamente a disposizione i dati che servonoperuninterventomirato,adesempio, per ritrovare il padrone di un animale che si è smarrito o in caso di necessità. Solo l’utente che possiede la password può cancellare o modificare le informazioni che lui stesso ha inserito. Che tipo di dati vi si possono inserire? La medaglietta è ideata per contenere le informazioni medico-sanitarie e i contatti Monica Cerin di emergenza relativi all’animale che lo indossa, visibili in caso di necessità a chiunque avvicini il proprio dispositivo cellulare al logo. Il TAG AIDmyPet consente di inserire non solo i dati medici dell’animale da compagnia, ma anche le informazioni riguardanti i contatti dei proprietari per facilitare le ricerche in caso di smarrimento. Sembra uno strumento semplice... E lo è! I soli campi obbligatori per l’utente sono: il numero di telefono, la password e le Condizioni di Utilizzo/ Privacy da accettare. Inoltre, consente di creare Super Utenti (*medici veterinari) in grado di eseguire la prima registrazione per l’utente finale al quale, però, andrà chiesto di inserire il numero di telefono e accettare le condizioni in seguito, registrando immediatamente le cure eseguite. Il sistema, poi, si prenderebbe carico di generare i promemoria per l’utente finale sulla base dei farmaci in uso come richiami/scadenze/suggerimenti). Eventuali cure domiciliari e appuntamenti sarebbero inserite dal veterinario stesso. Una vera e propria banca dati veterinaria quindi? Esattamente. Nella semplicissima interfaccia di AIDmyPet è possibile inserire una grande quantità di dati utili, tra cui i numeri di
  37. 38 telefono del proprietario, le patologie, le allergie, il veterinario di fiducia e molto altro. La medaglietta può diventare quindi un dispositivo dalle molteplici funzioni. Non solo strumento utile in caso di smarrimento del proprio animale ma anche una vera e propria banca dati delle cure in corso e precedenti dell’animale. Facile da consultare anche in caso di cambio del medico veterinario o per sola necessità dell’utente. Sarebbe infatti possibile scorrere e analizzare tutte le cure adottate e le eventuali annotazioni dei medici veterinari semplicemente accedendo tramite la medaglietta. In quale situazione può tornare utile possedere una medaglietta AIDmyPET? SonomolteplicilesituazioniincuiAIDmyPET si rivela uno strumento fondamentale. Innanzitutto, quando è necessario eseguire, prima di intervenire, una rapida verifica dello stato di salute dell'animale, per esempio in caso di incidente: conoscere le patologie e le terapie farmacologiche in corso è essenziale per agire nel modo più corretto, recuperando secondi preziosi e limitando i possibili danni. In secondo luogo, avere sempre a portata di collare la cartella clinica del nostro animale, ci fa viaggiare più sereni. La valenza e l'utilità della medaglietta salvavita AIDmyPET è stata riconosciuta dall’ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali che l’ha patrocinata e la sta proponendo e divulgando in ogni suo canale di comunicazione. Anche il Dr. Marco Melosi, Presidente di ANMVI, Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, la considera un valido aiuto per i medici che devono curare, oltre i propri pazienti affiliati, anche quelli sconosciuti. Inoltre, anche il MUSEO DELLA SCIENZA E TECNOLOGIA DI MILANO, è un nostro collaboratore e sostenitore del progetto soprattutto in merito alla pubblicazione del libro ARTÙ per TU con Enrica La Museo.
  38. 39 Con un caffè sospeso in sanità, Banca delle Visite raccoglie donazioni per offrire prestazioni mediche a persone in difficoltà che non possono permettersi una visita privata né attendere le tempistiche del Servizio Sanitario Nazionale in caso di bisogno e urgenza. Aiutaci anche tu! Si può sostenere Banca delle Visite con: · una donazione liberale su bancadellevisite.it · un bonifico bancario IBAN IT 67 Q 0306 9096 0610 0000 140646 Causale: Donazione per il progetto Banca delle Visite · il tuo 5x1000 devolvendolo al C.F. 97855500589 · con un acquisto sullo shop solidale VUOI PORTARE BANCA DELLE VISITE NELLA TUA CITTÀ? Aderisci come Amico Sostenitore! SEI UN MEDICO? Diventa un SuperDottore di Banca delle Visite! Scopri di più su www.bancadellevisite.it Insieme doniamo salute
  39. 40 N ella rubrica dedicata al sociale ecco un libro che segnaliamo con piacere: “ARTÙperTU con Enrica al Museo”: una storia fantastica, scritta dal giornalista Andrea Bertuzzi, rivolta a bambini e ragazzi ma fruibile anche da un pubblico adulto, che ha lo scopo di sensibilizzare su importanti temi legati al mondo degli animali, quali l’atto di responsabilità che comporta l’adozione o l’acquisto di un cane o di un gatto, l’importanza delle cure veterinarie, la tutela e la sicurezza degli animali da compagnia, la lotta all’abbandono, il pericolo del randagismo. Da un’idea di Audens, azienda attiva nel campo dell’innovazione tecnologica, con il patrocinio di ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) e del Comune di Milano, in collaborazione con il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. ProtagonistadellastoriaèArtù,uncanegiornalista, famoso per la sua capacità di condurre toccanti interviste con il format “ARTÙperTU”. Un giorno viene rapito, ma facendo affidamento sul suo fiuto (per il buon cibo) riesce a sfuggire ai sequestratori. Vagando da solo per Milano, arriva al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, dove conosce la saggia gatta Enrica: sarà lei ad aiutarlo a ritrovare la sua famiglia, anche grazie ad AIDmyPet, l’innovativa medaglietta salvavita, lanciata da Audens nel giugno 2021 in contemporanea al libro. Pur essendo frutto di fantasia, la storia ha come protagonisti due animali domestici esistenti, che sono stati fotografati al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia per illustrare il libro: Artù, star di Instagram con migliaia di followers (@artupertu_official) anche nella realtà, è il golden retriever di Andrea Bertuzzi; insieme hanno condotto al Teatro dal Verme di Milano diverse edizionidel“DreamersDay”,dovehannoinaugurato il format di interviste “ARTÙperTU”. La gatta Enrica “abita” davvero al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia e la sua storia, legata a quella del sottomarino Enrico Toti, ha interessato in passato i media nazionali. Anche i due cani Choco e Margot della Redazione SOCIALE “ARTÙPERTU CON ENRICA AL MUSEO” Il libro solidale sugli animali e per gli animali, ambientato al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. I proventi a favore di ENPA
  40. 41 sono reali: in passato abbandonati dai loro padroni, sono oggi felici e coccolati grazie a ENPA, che si è preso cura di loro e li ha fatti adottare da famiglie premurose e attente. Un’avventura a lieto fine quella di Artù, anche grazie, dicevamo, alla medaglietta salvavita AIDmyPet, ideata da Audens per la sicurezza e la salute degli amici a quattro zampe. In caso di emergenza o smarrimento dell’animale che la indossa, chiunque, avvicinando lo smartphone alla scritta AIDmyPet,puòleggereidatiinseritieriportarlo a casa, senza la necessità di ricercare un veterinario nelle vicinanze in grado di leggere il microchip sottocute. La medaglietta è anche un prezioso passaporto sanitario dell’animale perché contiene, oltre ai recapiti telefonici del proprietario e del veterinario, patologie, allergie, profilassi, vaccinazioni e molte altre importanti informazioni. Comunica con gli smartphone abilitati senza il bisogno di App: necessita solo del lettore NFC in modalità ON tra le impostazioni del telefono e di una connessione attiva. Il libro è disponibile nei migliori negozi di animali e presso lo Shop del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. Online sul sito di ENPA, nella sezione dedicata alle iniziative solidali. Il ricavato delle vendite sarà devoluto da Audens a favore delle attività di adozione a distanza effettuate da ENPA. Le prefazioni sono a cura di Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, Carla Rocchi, Presidente di ENPA, Marco Melosi, Presidente di ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari), e Roberta Guaineri, Assessora a Turismo, Sport e Qualità della vita del Comune di Milano.
  41. 42 B anca delle Visite è circuito solidale nato nel 2017 dell’omonima Fondazione Onlus per favorire il diritto alla Salute e promuovere la cultura del dono e dell’aiuto reciproco, supportando le persone che non possono permettersi una visita medica privata e devono curarsi in tempi ristretti rispetto alla disponibilità del servizio sanitario nazionale. Il circuito è attivo in tutta Italia. Rendere la salute accessibile a tutti garantendo cure mediche solidali necessarie in modo rapido, gratuito e nel rispetto della dignità umana, è la mission con cui la Fondazione Banca delle Visite Onlus opera a livello nazionale. Ispirata alla tradizione del caffè sospeso napoletano Banca delle Visite Onlus raccoglie donazioni da privati e aziende per offrire prestazioni specialistiche ed esami diagnostici a chi, vivendo uno stato di disagio economico, di salute o familiare, anche temporaneo, a causa di perdita di lavoro o difficoltà familiari, si troverebbe costretto a rinunciare a causa delle liste spesso lunghe della sanità pubblica. Banca delle Visite Onlus rappresenta un unicum nel panorama nazionale delle piccole onlus e una vera innovazione nel panorama delle attività legate al welfare sociale, come supporto concreto ad una realtà che vede una quantità di nuova povertà emergente e tanta difficoltà da parte di famiglie anche normalissime, a fare i conti con un budget familiare ristretto: • È una Onlus relativamente giovane ma attiva su tutto il territorio nazionale • È in grado di aiutare tempestivamente persone di tutte le età nella loro città e secondo eventuali esigenze logistiche • È in grado di rispondere e garantire qualunque richiesta di aiuto, sia per visita specialistica che per esami diagnostici, effettuando la prestazione anche a domicilio o in televisita. Il circuito si avvale del supporto di tanti Amici Sostenitori e Amici Point come associazioni e altre realtà sul territorio quali parrocchie, Caritas, di Michela Dominicis SOCIALE UN GRANDE AVVIO DI 2023 PER BANCA DELLE VISITE ONLUS: TANTE PRESTAZIONI DONATE TRA VECCHIE E NUOVE PARTNERSHIP
  42. 43 Avis, Lions, Rotary Club, Croce Rossa, Croce Verde e altre realtà del terzo settore ma anche attività commerciali, uffici ed enti che in maniera volontaria rappresentano il primo punto di contatto sul territorio divulgando il messaggio solidale e collaborando a varie iniziative di informazione e promozione del circuito, oltre ad essere delle vere e proprie ‘sentinelle’ sul territorio segnalando i casi di fragilità. Dopo aver chiuso il 2022 con il grande risultato di 930 prestazioni effettuate, con una crescita esponenziale rispetto all’anno precedente, il primo bimestre del 2023 di Banca delle Visite è subito all’insegna della riconferma di una generosità e un’operosità che ha consentito di erogare già oltre 400 visite sul territorio nazionale, con l’obiettivo dichiarato di andare ad allargare il circuito solidale anche nelle regioni finora non coperte, come la Calabria ad esempio, dove la Fondazione ha registrato in queste prime settimane dell’anno la prima adesione di un nuovo Amico Point che fungerà da primo avamposto e sentinella sul territorio. Le attività proseguono su tutti i fronti: da quello degli Amici Sostenitori che continuano a diffondere il messaggio solidale, ai Superdottori che si convenzionano al circuito per offrire visite a prezzi calmierati. Credendo inoltre nella sinergia con le istituzioni e gli altri enti del terzo settore aventi in comune il desiderio di contribuire al benessere del proprio territorio, Banca delle Visite ha iniziato ormai da oltre un anno a coinvolgere i Comuni Amici, che, trovando in Banca delle Visite un ottimo strumento da affiancare alle proprie iniziative di politiche sociali, aderiscono ormai sempre più facilmente, grazie anche agli esempi delle prime amministrazioni che hanno dato il là alle adesioni. Il coinvolgimento delle amministrazioni locali garantisce una più ampia diffusione dell’iniziativa solidale attraverso il patrocinio o la sottoscrizione di un protocollo d'intesa con la Fondazione allo scopo di mettere il servizio a disposizione della comunità per aiutare più persone possibili e di favorire la collaborazione con le realtà del territorio. La vision della Banca delle Visite Onlus è dunque contribuire a migliorare il benessere della comunità, divulgando un servizio di utilità sociale per tutelare la salute e promuovere la prevenzione contro la povertà sanitaria, così rappresentando un vero e proprio strumento di welfare sociale in linea con gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030. ALCUNE CAMPAGNE SIGNIFICATIVE È per questo che Banca delle Visite può contare su un attivo di campagne importanti: come la campagna di Prevenzione #metticiilcuoreTALKS in collaborazione con Armolipid Italia che ha totalizzato tra ottobre e dicembre 2022 il risultato fantastico di oltre 600 visite donate, che sono state erogate entro fine febbraio. Altro grande successo è la Campagna TempoSospeso.org, tutt’ora in corso, grazie alla quale sono già state erogate oltre 400 visite su tutto il territorio nazionale, in collaborazione con la Fondazione Lab00 Onlus – Spesa Sospesa.org. Una mission sociale che non sfugge anche ad aziende esterne e realtà che iniziano a guardare Banca delle Visite in maniera sempre più interessante, allo scopo di realizzare progetti dal valore sociale: questo primo bimestre dell’anno ha portato dunque tra le varie partnership quella con DOCTOR APP, grazie ad Alessandro Giraudo, CEO e founder Doctor App che ha fortemente creduto in questa sinergia e ha proposto alla Fondazione di integrare il suo prezioso servizio all’interno del suo ecosistema digitale.
  43. 44 «La salute è un diritto che dovrebbe essere uguale per tutti. I nostri Superdottori potranno mettersi a disposizione per delle visite solidali. E le prime dieci le dona direttamente DoctorApp» ha dichiarato Giraudo, che ha aggiunto: «Banca delle Visite aiuta chi non può permettersi una visita medica a pagamento, chi non può attendere i tempi del Servizio Sanitario Pubblico, chi ha bisogno di cure immediate. Obiettivi che in DoctorApp condividiamo appieno. Ho creduto in questo accordo fin dall’inizio. Ci teniamo a tutelare le fasce più deboli della popolazione e sono contento che ora la startup che ho fondato possa fare qualcosa di concreto in questa direzione. Ecco perché le prime dieci visite saranno donate direttamente da DoctorApp: vogliamo dare il buon esempio». I professionisti che si metteranno a disposizione per una visita solidale attraverso DoctorApp otterranno il badge di SuperDOC così da poter comunicare a tutti il proprio impegno. App e piattaforma faranno in modo da rendere l’intero processo agile e funzionale. «Si tratta di una partnership in cui vincono tutti. I cittadini più fragili potranno accedere alle cure senza lunghe attese o costi onerosi, i nostri professionisti potranno fare del bene e ottenere in cambio una meritata visibilità, Banca delle Visite si farà conoscere da un circuito di specialisti in crescita e DoctorApp renderà finalmente concreta e tangibile la sua vocazione sociale» ha concluso Giraudo. 600 PRESTAZIONI DONATE!
  44. 45 ABBIAMO LA RISPOSTA PRONTA Health Assistance fornisce le soluzioni più qualificate in ambito di salute integrativa, servizi sociali e assistenza sanitaria, per privati e aziende. Siamo un Service Provider indipendente sul mercato dell’Assistenza Sanitaria Integrativa, dei servizi Socio Assistenziali e Socio Sanitari, nel comparto del Welfare Aziendale e privato. Per offrirti il meglio, abbiamo stipulato accordi e convenzioni con le più accreditate Società di Mutuo Soccorso, Casse di Assistenza, Fondi Sanitari e Compagnie di Assicurazione, nonché Cooperative, Società di Servizi, strutture sanitarie e liberi professionisti. Per i servizi sanitari e socio assistenziali, anche domiciliari: Numero Verde: 800.511.311 Numero dall’estero: +39 06 90198080 Health Assistance S.C.p.A. c/o Palasalute Via di Santa Cornelia, 9 00060 Formello (RM) Per le strutture del Network o a coloro che intendano candidarsi al convenzionamento Ufficio Convenzioni: 06.9019801 (Tasto 2) email: network@healthassistance.it www.healthassistance.it
  45. 46 P roprio perché il Welfare Aziendale rappresenta il miglior strumento per migliorare il rapporto con i dipendenti, questa settimana ho intervistato Corrado Malighetti, CEO di Naster srl ed imprenditore che ci spiega come, grazie al Welfare, ha ottenuto e sta ottenendo importanti risultati nella sua azienda. Come nasce l’idea di Naster e di cosa si occupa? È stata fondata da mio padre nel 19 ottobre 1981 con l’ideadiprodurrenastriadesivineutriepersonalizzati per l'imballaggio, cioè per la chiusura delle scatole in cartone contenenti diversi tipi di oggetti. Da lì, fino al 1996, l'azienda ha avuto una ascesa importante con lo sviluppo dei nastri adesivi. Io nel 1996 ho iniziato a lavorare in azienda, ho fatto 3 anni di gavetta pura partendo dagli impianti, lavorando nell’ufficio del personale e nell’amministrazione per poi affiancare mio padre nel suo lavoro. Mio padre ha avuto un infarto nel 2001 e ha smesso di lavorare. In quel momento ho ereditato l’azienda e ho cominciato a trasformare l’azienda ed a inserire nelle produzioni attuali il film protettivo che è il core business attuale. Qual è la mission e quali sono gli obiettivi principali dell’azienda? La mission dell'azienda aveva origini ben diverse dalla mission attuale. La mission attuale è quella di incrementare la propria ricchezza per ridistribuirla ai propri collaboratori e le loro famiglie. Lo faremo diventando società benefit e costituendo una fondazione che si chiamerà Fondazione Edge, la cui mission sarà quella di fare opere sociali. Lo farà inizialmente sul territorio Bergamasco e Lombardo con l'obiettivo di arrivare poi in ambito nazionale per lasciare un contributo utile e concreto nell'aiuto delle persone. Ovviamente, per raggiungere questo obiettivo ho dovuto strutturare l'azienda, quindi rendermi sempre meno dipendente e interdipendente dell'azienda e meno operativo. Hai un team con il giusto mix di competenze? Investiamocirca80.000€all’annosiasullaformazione personale che professionale dei lavoratori. L'azienda ha una struttura certa, ha una mappatura sicura delle informazioni. In ogni ruolo c'è un responsabile competente con un giusto mix di persone e competenze. Ovviamente abbiamo ancora tanta strada da fare, ma siamo sulla strada giusta. Quanto sono importanti le persone che lavorano con te? La nostra filosofia è quella che se le persone sono serene, in equilibrio con loro stesse e con la loro vita, anche al lavoro, possono portare dei risultati superiori a quelli che ci si aspetta. Dirigo l'azienda esattamente dal 2001 e le persone oggi sono importantissime. Fino a qualche anno fa lo erano, ma solo sulla carta, perché avevo poca fiducia nel team. Oggi invece, avendo epurato il team dai vampiri di energia, avendo tutte le persone con una carta dei valori simile, persone che sono coese, affiatate si è creato un ottimo clima di Riccardo Troiano WELFARE ILWELFARE VISTO DA UN IMPRENDITORE
Anúncio