SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 29
Baixar para ler offline
1
BST
BRAND DEI SISTEMI
TERRITORIALI
PROGETTARE LA MARCA
DI UN TERRITORIO
E L’INCOMING TURISTICO
III EDIZIONE
DOSSIER PROJECT WORK
26.11.2010
con il patrocinio di
con il sostegno di
Struttura direttiva del Corso
Direzione
Marina Parente,
design per lo sviluppo locale,
Politecnico di Milano
Francesco Zurlo, design strategico,
Politecnico di Milano
Coordinamento project work
Marina Parente, Politecnico di Milano
Strumenti di analisi
Beatrice Villari, Politecnico di Milano
Tutor
Tiziana Beretta, Fabiane Calonga
In collaborazione con
Associazione 3T
Territorio - Tradizioni - Talenti
Con il patrocinio di
TURISMORE
AIAP
TOURING CLUB ITALIANO
ZERO
RES TIPICA
FOURTOURISM
Staff project work
Solonghello, 5-9 luglio 2010
Docente responsabile
Francesco E. Guida, Politecnico di Milano
Collaboratori
Tiziana Beretta, Fabiane Calonga
Faculty
Le attività formative sono state condotte da docenti
universitari, amministratori pubblici, imprese
e studi professionali che si sono distinti nell’ambito
della progettazione della marca di un territorio
e dell’incoming turistico.
I docenti e le testimonianze del corso
Venanzio Arquilla, Politecnico di Milano
Tiziana Beretta, designer
Massimo Bianchini, Politecnico di Milano
Paolo Bonagura, Res Tipica
Daniela Calabi, Politecnico di Milano
Fabiane Calonga, designer
Michele Carriero, Organizing & Consulting
Antonella Castelli, Politecnico di Milano
Cabirio Cautela, Politecnico di Milano
Patrizia Cimberio, Homegate
Patrizia Coggiola, Associazione 3T
Emilio Cozzi, edizioni Zero
Francesco Cusanno, videomaker freelance
Franca De Lucia, designer
Massimo Fabbro, Crea International
Marisa Galbiati, Politecnico di Milano
Paolo Grigolii, TSM – Trentino School of Management
Rickard Kust, progettista grafico
Alessandro Lanteri, direttore Alta Scuola
Piergiorgio Mangialardi, Turismo RE
Alfonso Morone, Uni. degli Studi di Napoli “Federico II”
Marina Parente, Politecnico di Milano
Edoardo Pozio, Organizing & Consulting
Marco Sammicheli, Politecnico di Milano
Micaela Terzi, giornalista
Maria Luisa Torre, Associazione MON.D.O
Raffaella Trocchianesi, Politecnico di Milano
Arianna Vignati, Politecnico di Milano
Beatrice Villari, Politecnico di Milano
Francesco Zurlo, Politecnico di Milano
5
Perchè un corso di alta formazione
in Brand dei Sistemi Territoriali?
Le nuove dinamiche competitive che investono i territori stanno
aumentando il peso e l’importanza dei processi di comunicazio-
ne strategica dell’offerta territoriale e della loro attuazione.
L’attrazione di investimenti e risorse, nonché la gestione dei
flussi attesi (turisti, manager, operatori industriali e commer-
ciali,…) richiedono politiche di comunicazione capaci di:
>	 valorizzare le identità ed i genius loci dei diversi territori;
>	 fare leva sul capitale territoriale, inteso quale complesso
	 di elementi tangibili ed intangibili che compongono
	 il sistema d’offerta locale;
>	 narrare i caratteri distintivi e identitari attraverso azioni
	 di brand policy unitaria e coordinata.
La frammentazione dell’offerta territoriale in diversi compo-
nenti ed attori, inoltre, pone con forza il tema della gestione
e dell’organizzazione dell’intero processo comunicativo
e di marketing.
Il progetto della marca non può rimanere svincolato da un pia-
no di trasmissione continua dei valori e degli attributi fondativi
del brand, che coinvolga i principali stakeholder ed operatori
che ‘insistono’ sul territorio.
Le dinamiche competitive unite a tali nuove esigenze territoriali
rendono quanto mai attuale e necessaria la formazione di nuo-
vi profili di operatori capaci di coniugare competenze di tipo
manageriale ed organizzativo con competenze di tipo proget-
tuale nella definizione del “ritratto” di un luogo.
Nella formazione di questo nuovo profilo professionale, le com-
petenze del design possono offrire un importante contributo:
>	 nella fase di analisi e nella costruzione di un quadro
	 territoriale identitario, aggiornato e riletto alla luce
	 di un posizionamento competitivo;
>	 nella fase di costruzione strategica e di visione generale,
	 entro cui ricondurre in modo coerente e sinergico una rete
	 di azioni tese a rafforzare i valori emergenti e riconoscibili
	 del territorio;
>	 nella fase di condivisione e di partecipazione con gli stake-
	 holder locali, per un giungere ad un reale accordo e coesione
	 sugli obiettivi e le metodiche;
>	 nella fase di comunicazione del sistema territoriale, interna
	 e esterna, che può essere espressa sinteticamente
	 attraverso il progetto di un marchio e declinata attraverso
	 una strategia di comunicazione e diffusione attraverso canali
	 anche non convenzionali.
BST
BRAND DEI SISTEMI
TERRITORIALI
PROGETTARE
LA MARCA
DI UN TERRITORIO
E L’INCOMING
TURISTICO
Marina Parente
7
Il Corso d’Alta Formazione si rivolge a progettisti e profes-
sionisti interessati alla promozione del territorio, ai processi
di sviluppo locale e al marketing territoriale, proponendosi
di trasferire le metodologie, gli strumenti e le tecniche più
aggiornate per operare nel campo dello sviluppo competitivo e
sostenibile dei territori.
La struttura del corso si sviluppa lungo due direttrici principali:
il progetto del brand di un territorio (concept, messaggi, attri-
buti, valori e ‘personalità’, configurazione delle interfacce) e il
management del sistema di offerta (turistica, territoriale,
di marketing, istituzionale, dei sistemi di finanziamento).
Il percorso formativo si articola in moduli tematici e in un
project work per una durata complessiva di 160 ore.
I moduli didattici sono stati organizzati secondo 4 aree tematiche:
>	 Marketing territoriale e strategie per lo sviluppo locale
>	 Design per lo sviluppo locale
>	 Branding management e brand design di un territorio
>	 Progettazione partecipata e legislazione di riferimento.
All’interno dei moduli didattici, oltre allo svolgimento di lezioni
di tipo teorico, metodologico e strumentale, sono stati
presentati alcuni casi studio emblematici direttamente
dai professionisti, operatori ed esperti coinvolti nel processo
di programmazione, progettazione o attuazione di quel caso.
Il project work rappresenta invece la parte applicativa e
progettuale del corso, che quest’anno ha riguardato l’area del
Basso Monferrato in Piemonte, in collaborazione con
l’Associazione 3T Territorio Tradizione Talenti. Parte di questa
attività è stata svolta direttamente sul posto, presso
la Locanda dell’Arte di Solonghello, consentendo di entrare
in contatto diretto con le specificità del territorio.
Condotto con il supporto di docenti, di esperti e di stakeholder
locali, il project work è stato finalizzato alla ricerca di possibili
e concreti scenari di valorizzazione sostenibile dei valori
emergenti del territorio in esame.
L’area del Basso Monferrato è una delle zone collinari più intatte
e autentiche del Piemonte, a cavallo tra le tre provincie di
Alessandria, Torino e Asti, caratterizzata da una industrializza-
zione pressochè nulla, seppur a un centinaio di km dalle grandi
metropoli. L’area è compresa tra il tratto del Parco del Po a nord,
la cittadina di Casale Monferrato (AL), scorre lungo la Valle
Cerrina fino al borgo di Cocconato e al Comune di Cavagnolo, si
chiude con la Val Rilate che porta in direzione di Asti.
BST
Tra teoria
e pratica:
moduli didattici
e project work
Marina Parente
8 9
Qui l’anima rurale incentrata sulla produzione di vino si intrec-
cia alla cultura enogastronomica grazie alla presenza di produ-
zioni pregiate come le nocciole (da cui si estrae l’olio), il Tartufo
Bianco, salumi e formaggi tradizionali, allevamenti autoctoni.
Durante il project work sono stati rilevati ed analizzati i carat-
teri distintivi ed identitari di questo territorio, anche attraverso
il contatto diretto con alcuni dei suoi protagonisti e, all’interno
di un posizionamento complessivo dell’identità territoriale rifo-
calizzata, sono stati successivamente ipotizzati alcuni percorsi
strategici di azione per rafforzarne le vocazioni, strettamente
legate ai caratteri ambientali, sociali, di eccellenza enogastro-
nomica, produttiva e di sperimentazione.
La settimana intensiva di lavoro e di confronto con gli attori
locali svolta nel Basso Monferrato è stata preceduta da una fase
di impostazione dei metodi di analisi e di ricerca desk condotta
a Milano e seguita da una fase di sistematizzazione e presenta-
zione dei risultati finali.
A differenza dei precedenti project work della prima edizione
(la Valle d’Itri in Puglia) e della seconda (San Pellegrino Terme e
la Val Brembana nel Bergamasco), in questa terza edizione più
che pervenire ad un’immagine di sintesi del territorio rappre-
sentata da un marchio territoriale, si delinea un panorama
fatto di azioni sinergiche e complementari, atte a rafforzare
un’idea inedita di luogo basata su concetti di innovazione e di
eticità ambientale e comportamentale.
La vocazione alla convivialità e all’accoglienza si traduce in
offerta di turismo colto, che tende a non consumare risorse
ma a produrne di nuove generando valore. Un circolo virtuo-
so, rispettoso degli equilibri dell’habitat. Un luogo che vuole
mantenere il suo aristocratico riserbo verso il turismo di massa,
per aprirsi alla rete globale della conoscenza e della cultura,
candidandosi come luogo specializzato e dell’eccellenza.
ALCUNE RIFLESSIONI
PRELIMINARI
project work
Giuseppe Coppola
1. IDENTITÀ PERCEPITA
Concorrono a definire l’identità del Basso Monferrato elementi
legati alla natura, al paesaggio, alla conformazione orografica e
urbanistica dei luoghi: paesaggio collinare, piccoli-piccolissimi
centri urbani collegati da strade percorribili in auto o in moto,
architetture discrete con una diffusa presenza di castelli e
dimore signorili, vigneti, prodotti tipici quali il vino, il miele,
i formaggi, il tartufo; aziende agricole, vinicole, ricettive ben
integrate con il territorio; una forte attenzione alla natura, ai
processi biologici nella coltivazione e trasformazione dei pro-
dotti, una altrettanto forte attenzione alla tradizione, entrambe
accompagnate da un approccio culturale ed imprenditoriale
incline all’innovazione; infine un sentimento condiviso di
appartenenza e distinzione e un livello culturale medio-alto; il
piacere della tavola e dello stare assieme in maniera semplice e
composta. Lo spirito del luogo ci suggerisce uno stile di vita in-
centrato sul benessere, non quello del fitness, della prestanza fi-
sica, dei centri di benessere alla moda, ma quello dei ritmi lenti,
delle letture, delle passeggiate e delle escursioni, del silenzio, dei
cibi buoni, della curiosità intellettuale applicata alla scoperta
graduale di un territorio discreto, introverso, un po’nascosto e
un po’aristocratico, come è lo spirito dei suoi abitanti, baricen-
trico e facilmente raggiungibile da Milano,Torino e Genova (che
vuol dire anche facilmente raggiungibile dall’Italia e dall’Euro-
pa) dove trasferirsi per pochi giorni, o più ragionevolmente per
poche settimane, ma se vogliamo anche per tutta la vita, per
dimenticare i ritmi incalzanti della grande città.
Uno slogan che ci è stato suggerito da un operatore locale e che
ci sembra ben interpretare il genius loci è“ozio e tentazioni”.
2. BRAND E IDENTITÀ DI PROGETTO
Elementi distintivi del brand territoriale sono dunque la qualità
della vita e del cibo; una attenzione rivolta all’innovazione
tecnologica e formale applicata agli elementi naturali e tradi-
zionali, con una conseguente attenzione ai processi biologici; la
dispersione dei centri urbani, che possiamo definire“territorio
invisibile”e che può trasformarsi in“visibile”attraverso un siste-
ma di relazioni rispettoso delle caratteristiche morfologiche e
del principio stesso di dispersione; una identità costruita come
sommatoria e interrelazione delle differenze; un sentimento di
appartenenza e di distinzione; infine una vocazione culturale
in parte legata alle dinamiche descritte (considerando anche
il livello culturale degli imprenditori intervistati e il fatto che
il territorio si rivolge naturalmente ad un pubblico di cultura
medio-alta, in grado di apprezzarne le qualità) ed in parte da
costruire attraverso la realizzazione di laboratori ed eventi, per
ingenerare vantaggio competitivo e connotare il territorio come
area destinata alla ricerca, alla formazione e alla sperimentazio-
ne scientifica.
10 11
3. ANALISI SWOT
Le caratteristiche naturali e produttive dell’area, la qualità della
vita, il sistema di relazioni, l’attaccamento al territorio, l’acco-
glienza e la posizione geografica costituiscono sicuramente dei
punti di forza.
La dispersione del territorio e la mancanza di omogeneità tra le
aziende, che in prima battuta possono essere considerati punti
di debolezza, rappresentano invece delle opportunità se uti-
lizzati come elementi distintivi e caratterizzanti di una azione
progettuale volta a valorizzarli in tale direzione.
Punti di debolezza sono invece: i collegamenti verso l’esterno
(da potenziare attraverso l’implementazione dei servizi ferro-
viari e di autobus) e verso l’interno (risolvibili attraverso idonei
servizi di noleggio auto e scooter a basso costo); lo spopolamen-
to, soprattutto giovanile; infine la difficoltà ad individuare un
modello di sviluppo autofinanziato e attraverso azioni collettive
in grado di dare ritorni economici congrui a medio termine o
attraverso strategie di filiera o di distretto economico.
Minacce possono derivare da ragioni politiche avverse e dalla
competizione di territori che godono di analoghi punti di forza
incentrati sugli elementi naturali e la qualità della vita.
4. STRATEGIE DI SVILUPPO
La presenza di un sistema di aziende, operanti nei settori agro-
alimentare e ricettivo ed organizzate in rete ad opera di un
soggetto privato terzo, l’associazione 3T, costituisce un modello
di progettazione partecipata sul quale è possibile puntare per lo
sviluppo dal basso. Essa esprime e diffonde una identità struttu-
rata e allo stesso tempo rispettosa delle differenze che caratte-
rizzano le singole aziende, propone ipotesi di sviluppo integrato
aziende-territorio.
Le differenze strutturali, culturali e commerciali tra le aziende,
pur rappresentando bene il territorio, non ci portano a prefigu-
rare la creazione di un organismo consortile e di un relativo e
conseguente sforzo economico collettivo strutturato ed omo-
geneo. Ciò rende questo modello di progettazione partecipata
estremamente debole in assenza di risorse che possono derivare
dal coinvolgimento di attori pubblici e dalla intercettazione di
flussi economici di finanziamento.
Si rende necessario dunque mettere in atto strumenti proget-
tuali e finanziari tali da ingenerare un meccanismo virtuoso
di sviluppo del quale possano avvantaggiarsi le aziende e la
popolazione e costituire presupposto per azioni mirate.
Santa Fede
Abbazia di Vezzolano
Santuario Colle Don Bosco
S. Nazario
Madonna di Vallino
Madonna di Viatosto
Santuario di Crea
Verrua Savoia Gabiano
Camino
San Giorgio monferrato
Conzano
Montiglio
Piéa
Cortanze
Albugnano
Cantina VIGNASONE
Asti
Gabiano
A. Agraria Castello di Gabiano
Cantina Iuli
Azienda Agricola Crismar
Cantavenna
Chieri
Castelnuovo Don Bosco
Casorzo
BAVA
Corteranzo / Isabella Vini
Tenuta Montemagno
Casale Monferrato
Montemagno
Asti
Montecalvo
Cocconato
A21
A26
CHIVASSO
CASALE MONFERRATO
ASTI
castelli e fortezze
pievi e abbazie
cantine
borghi
Il project work_il territorio
SWOT
Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente
minacce
punto di forza
punto di debolezza
opportunità
relazione sociale
spopolamento
competizione con
territori similari e contigui
campanilismo
trasportonatura
genuinità
attaccamento al territorio
accoglienza
invisibile
territorio disperso
differenze
rendere visibile l’invisibile
12 13
Il project work_concept progettuale
MONFERRATO MANIFESTO
MARCHIO
DI DISTINZIONE
CODICE
COMPORTAMENTALE
PRODOTTI
LABORATORI
OSPITALITÁ
RITUALITÁ
dall’invisibile al visibile
bio district
fortificare la rete
Il project work_il processo
CONDIVISIONE
+
Fase 1.
Fase 2.
Fase 3.
RICERCA ELABORAZIONE
DATI
VISUALIZZAZIONE
CASI STUDIO NAZIONALI
E INTERNAZIONALI
VISIONE STRATEGICA E DEFINIZIONE
DEL BRIEF
VISIONI PROGETTUALI E SVILUPPO
testimonianze
ricerca desk
ricerca sul campo
Il project work_raccolta e visualizzazione di dati quantitativi e qualitativi
vino / elegenza / mistero / ...
55C / 53M / 35Y / 5K
tetti / casa / calore / ...
11C / 75M / 65Y / 0K
biscotti / lavoro / legno / ...
44C / 51M / 62Y / 16K
sapori / energia / ...
12C / 50M / 100Y / 0K
autunno
Il project work_eccellenze territoriali
15
MONFERRATO
MANIFESTO
Un codice
riconoscibile
un linguaggio
comune
una visione
Valeria Alebbi
Matteo Carboni
Antonietta Trotta
Questa proposta, che rappresenta l’ambito di senso generale
entro cui iscrivere le altre ipotesi di progetto, gioca sulla
duplicità interpretativa del termine“manifesto”:
>	 un rendere evidente ciò che oggi è invisibile, ovvero quelle
	 risorse immateriali legate alla qualità dell’ambiente naturale
	 e dei suoi prodotti, ai ritmi lenti, alla convivialità, al benessere,
	 in sintesi allo“stare bene”.
>	 un riconoscersi in un codice di buone pratiche che diventano
	 il pacchetto di regole condivise, la garanzia di qualità del
	 territorio e l’elemento di distinzione competitiva del luogo.
	 Monferrato Manifesto è quindi condivisione di obiettivi
	 e di comportamenti, creazione di consenso e di reti sociali,
	 identità e visibilità all’esterno.
Il Basso Monferrato
É il territorio prevalentemente collinare compreso tra il fiume Po
e l’Alto Monferrato,meta turistica riconosciuta che esprime una
tendenza di forte crescita. Il Basso Monferrato è analogamente
terra dagli aspetti paesistici suggestivi,con produzioni agricole e
alimentari di qualità; il posizionamento geografico (la regione è
inscritta nel triangolo Genova-Milano-Torino) indica una connes-
sione diretta con i poli storicamente più produttivi e popolosi del
paese. Nonostante tutto ciò il Basso Monferrato ha conservato
una serie di aspetti culturali e territoriali specifici senza entrare
in vera competizione diretta con la regione turistica limitrofa.
Oggi ci troviamo a valutare questa differenziazione come
elemento strategico per la proposizione di formule innovati-
ve di promozione e sviluppo delle attività territoriali e per la
salvaguardia del patrimonio umano dell’area. É infatti in atto
una tendenza negativa del saldo demografico, alimentata dalla
vicinanza con i centri principali del paese dell’industria, del
terziario e della formazione universitaria: l’azione di contrasto a
tale tendenza deve essere focalizzata sulla valorizzazione delle
risorse locali come richiamo per attori nuovi, da legare al terri-
torio con interessi più solidi di quelli del turista occasionale.
Offerta territoriale
Tra le dolci colline del casalese e dell’astigiano nascono prodotti
sani e genuini curati dalle sapienti mani dei produttori locali
che si impegnano da anni ad attuare uno sfruttamento delle
risorse consapevole e a basso impatto ambientale.Viticoltura e
vinificazione, prodotti caseari, carni e salumi, miele ed agricoltu-
ra, sono i frutti d’eccellenze che nascono da questa terra fertile.
Questo patrimonio gastronomico viene celebrato quotidiana-
mente sulle tavole dei monferrini, dei ristoratori, degli alberga-
tori e sui banchi delle botteghe disseminati sul territorio.
16 17
Monferrato Manifesto
Monferrato Manifesto è il progetto di un movimento culturale
che si propone di recuperare, sostenere e diffondere la qualità
della vita attraverso tre semplici regole“far bene, agire bene,
stare bene”.
Promuove un nuovo stile di vita,propone un programma di salva-
guardia del capitale territoriale,di formazione di una nuova forma
di abitante temporaneo,di ripopolamento di un luogo fertile.
Si propone di mettere in rete una comunità locale costituita da
un insieme di attori che condividono principi e interessi comuni.
Opera per la tutela di un territorio, per il rispetto dei cicli na-
turali biologici, per il perseguimento di un’alta qualità di vita,
per la salvaguardia di un patrimonio storico-culturale, per la
creazione di modelli di economia locale e sviluppo sostenibile.
Destinatari del progetto
c.a.a. Comunità residente
Gli abitanti veri e propri sono i residenti che lavorano in questi
luoghi per lo più distanti e dispersi su un territorio oggi troppo
frammentato.
c.a.b. Abitante temporaneo
L’“abitante temporaneo” è un attore che partecipa attivamente
alla vita comunitaria e si riconosce in essa, pur non legandosi alla
storia locale per origine. Si differenzia dal turista per l’approccio
tenuto verso il luogo e le persone che lo vivono. Si sente parte di
un sentimento monferrino condiviso e appoggia un modo di fare
e di vivere consolidato nelle tradizioni locali.
Potrebbe essere un produttore, un professionista, un ricercato-
re, uno studente che in maniera consapevole decide di abitare
seppur in una formula più o meno temporanea questo territo-
rio. Il bambino rappresenta l’abitante temporaneo privilegiato.
Attraverso una pedagogia attiva dell’”imparare facendo”vengo-
no definite le linee guida dei progetti di formazione didattica-
territoriale legati ai prodotti, all’ambiente, all’alimentazione.
Processo
Il processo progettuale può essere sintetizzato di 3 fasi.
5.a. SCAN: Progettazione partecipata del territorio
Proponiamo un primo evento partecipato che coinvolga
le aziende, le persone, gli enti presenti sul territorio finalizzato
a dar vita ad un manifesto condiviso riassunto in una dichia-
razione di intenti e regolamentato da un disciplinare. Sono
previsti momenti di aggiornamento costanti; tematici attraver-
so: bandi, concorsi, pubblicazioni, azioni condivise; o calendariali
con l’organizzazione di eventi o manifestazioni.
La progettazione partecipata diviene così il primo strumento di
sviluppo del territorio che tenta di mettere in relazione“luogo”,
“gente”e“lavoro”.
Gli abitanti residenti divengono soggetti attivi nella progetta-
zione del proprio territorio in virtù di una conoscenza specifica
dei luoghi e dei problemi. L’ascolto critico, il costante scambio
tra i diversi soggetti del processo progettuale delinea in modo
netto i reali fabbisogni, fa emergere i bisogni taciuti, esplicita i
desideri inespressi.
I bambini possono essere protagonisti diretti delle nuove espe-
rienze di partecipazione. Il coinvolgimento delle scuole risulta
quindi di importanza essenziale, sia come modo per incontrare
i desideri e i bisogni dei più piccoli, sia come mezzo efficace per
arrivare alle famiglie.
Un ruolo fondamentale nel processo partecipativo è quello del
facilitatore,elemento catalizzatore e di sintesi delle richieste della
cittadinanza e al contempo custode dei valori storico-ambientali.
5.b. FOCUS: Creazione di una rete fisica
Il passo successivo alla costituzione di un disciplinare è la
messa di rete dei soggetti locali che l’hanno precedentemente
condiviso.
La rete sociale si concretizza innanzitutto in una rete fisica che
mette in relazione un gruppo di persone già connesse tra loro
da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza, ai rapporti
di lavoro, ai vincoli familiari.
La comunità si riconosce e si esplicita in una rete di relazioni,
più o meno estese e strutturate e in una serie di semplici azioni
quali: co-promozione, eventi diffusi sul territorio e scambi di
competenze. Il presupposto fondante è che ogni attore si rela-
zioni con gli altri e che questa interazione possa consolidare e
nutrire un comune sentire monferrino.
5.c.TOOLS: Creazione di una rete virtuale
La rete sociale si concretizza non solo in una rete fisica locale
ma anche in una virtuale che rappresenta una forma contem-
poranea di comunicazione nel tentativo di andare oltre ad una
comunità circoscritta.
Questo progetto virtuale è la prima piattaforma sociale per la
promozione diretta di un territorio e dei suoi prodotti che mette
in contatto gli abitanti stanziali e i possibili abitanti temporanei
tramite il web. Offre ospitalità, formazione, prodotti e servizi
attraverso formule specifiche quali: gruppi d’acquisto solidale,
banca delle competenze, diario collettivo.
18 19
struttura progettuale
Design_Antonietta Trotta | Valeria Alebbi | Matteo CarboniMONFERRATO MANIFESTO_Abitante Temporaneo
MONFERRATO MANIFESTO
Movimento che recupera, sostiene
e diffonde la Qualità della vita
L’Abitante Temporaneo
* far bene
nei giusti tempi,
nei giusti modi, con
i giusti prodotti
* agire bene
consapevolmente,
verso l’ambiente
i suoi abitanti, le sue
risorse
* stare bene
difendere e diffondere
la Qualità della Vita
ATTRAVERSO TRE SEMPLICI REGOLE:
vive e promuove il territorio monferrino
che lo genera, lo alimenta, lo rinnova...
...rappresenta una visione di conoscenza,
tutela e crescita di un capitale territoriale consolidato.
fasi di progetto
Design_Antonietta Trotta | Valeria Alebbi | Matteo CarboniMONFERRATO MANIFESTO_Abitante Temporaneo
TEMATICI bandi, concorsi, pubblicazioni azioni condivise
CALENDARIALI emergenze, eventi, manifestazioni
EVENTI DI AGGIORNAMENTO
aziende,
persone,
enti pubblici
facilitatori
manifesto condiviso
dichiarazione d’intenti
disciplinare
...
“senti
m
ento monferrino”
PER
CHI
EVENTO PARTECIPATO |scan|
fasi di progetto
Design_Antonietta Trotta | Valeria Alebbi | Matteo CarboniMONFERRATO MANIFESTO_Abitante Temporaneo
<<<<<<<tool>>
azioni rel
“un’a
pertura”
servizi
gruppi d’acquisto solidale
banca delle competenze
diario collettivo
...
RETE
VIRTUALE
ospitalità
ricettività, bed sharing
formazione
laboratori, ricerca, centri
prodotti
rito e convivio
<<<<<<
<<<<<<
relazioniioni
relazioni
fasi di progetto
Design_Antonietta Trotta | Valeria Alebbi | Matteo CarboniMONFERRATO MANIFESTO_Abitante Temporaneo
>>>>focus<<
zioni
“un
c
om
une sentire”
RETE
LOCALE
co-promozione
eventi
scambi di competenze
...
>>>>>>>>
21
LABORATORIO
VIVENTE
ricerca
sperimentazione
modelli
per il biodistrict
Giuseppe Coppola
Luisa Somaschini
Daniela Terrile
Il progetto laboratorio vivente parte dall’idea di affiancare ad
azioni specifiche volte a valorizzare l’identità percepita, una se-
rie di azioni mirate ad aggiungere una nuova identità all’area in
oggetto, quella di centro di produzione culturale e distretto bio,
connaturata alla vocazione naturale e culturale che il territorio
esprime (in particolare il livello culturale delle aziende esistenti,
la loro predisposizione al biologico, il target turistico di riferi-
mento).
I laboratori, incentrati su argomenti legati alle caratteristiche
del territorio (produzioni biologiche, ricerca chimica e inno-
vazione tecnologica e formale, laboratori per bambini) sono
concepiti come momenti di interscambio tra la comunità scien-
tifica internazionale, la popolazione locale e una popolazione di
residenti temporanei fatta di docenti ed allievi.
Essi si intendono disseminati sul territorio e perseguono i se-
guenti obiettivi:
>	 rafforzare l’identità del luogo come vantaggio competitivo
>	 approfondire argomenti scientifici tali da implementare
	 le attività imprenditoriali creando al contempo il tessuto
	 connettivo in grado di mettere in atto i risultati
>	 coinvolgere la popolazione locale, creare un sistema
	 di interscambio e ripopolare l’area
>	 ricadute economiche a vantaggio del sistema
	 imprenditoriale e crescita economica del territorio.
MISSION
“… partecipare allo sviluppo di conoscenza nel campo dei siste-
mi economici dell’alimento e nel rafforzamento delle relazioni
fra gli accademici dell’università, ricercatori, aziende leader,
produttori diretti ed istituzioni pubbliche, in base all’analisi
scientifica ed allo scambio di esperienza. Un sistema dinamico
ed innovativo del network del cibo ....”
come
Il nostro laboratorio è visto come il luogo dell’interazione
dell’occupante con la casa (dove per casa si intende il territorio
del Monferrato) studiato attraverso un ambiente familiare
adattabile e controllabile. Riunisce gli istituti di ricerca e gli
operatori europei e mira a stimolare i progetti cooperativi nei
campi della ricerca e dello sviluppo di prodotto.
22 23
dove
In un contesto domestico reale il laboratorio vivente impiega i
metodi della ricerca e del design per capire e modellare il com-
portamento dell’utente nel contesto agricolo e rurale su un
periodo esteso.
perché
Il laboratorio vivente aiuta le industrie europee per raggiungere
la direzione nello sviluppo di riusciti prodotti sostenibili e di
servizi per le famiglie più verdi. Fornisce un’infrastruttura unica
della ricerca attraverso l’Europa.
I LABORATORI
I laboratori hanno tutti come filo conduttore la ricerca e speri-
mentazione sul cibo organico, sempre nel rispetto del territorio
che si traduce in uno stile di vita“BIO District”. Abbiamo riflet-
tuto sulla possibilità di organizzare un primo laboratorio che
chiameremo“musica e vino”.
ATTORI
>	 Leaders
>	 Istituzioni governative
>	 Esperti e scienziati
>	 Università
>	 Organizzazioni provenienti da settori privati
>	 Società civile (le diverse categorie: agricoltori, consumatori,
	 ambientalisti, Monferrini)
METODO LAB VIVENTE
1.	 Generazione delle comprensioni. IL LABORATORIO VIVENTE
consente l’accesso a tantissimi utenti, generanti le comprensio-
ni nel comportamento vivente del mondo agricolo e rurale.
2.	Sviluppo e sperimentazione. Le comprensioni generate nel
campo sono tradotte in soluzioni sostenibili dai gruppi pluri-
disciplinari attraverso le officine aperte di sessioni e della co-
creazione dell’innovazione. I prototipi in anticipo sono installati
nelle case VIVENTI del LABORATORIO e sono provati dai residenti
temporanei.
3.	 Prototipi di valutazione. I prototipi funzionali sono installati
nell’esistenza agricola e rurale e contribuiscono allo sviluppo
della casa_Monferrato per lasciare il prodotto futuro di espe-
rienza degli utenti e le idee di servizio nelle loro case.
CASCINA
Il laboratorio vivente potrebbe essere visto come il luogo dell’in-
terazione degli occupanti con la casa_Monferrato studiato at-
traverso un ambiente familiare adattabile e controllabile.
DIVULGAZIONE
Il laboratorio vivente si mette in mostra con l’attuazione di Wor-
kshop internazionali e Conferenze che verranno chiamati a con-
frontarsi su nuovi modelli di consumo sostenibile e di sistemi
agroalimentari alternativi.
BENEFICI
Crescita economica ottimizzando i costi di protezione ambien-
tale e permettendo alle aziende di ridurre i costi per raggiunge-
re gli standard di qualità
>	 Agricoltura integrata
>	 Cambiamento climatico, risorse scarse, ottimizzazione
	 del riuso dell’acqua
>	 Riduzione (prodotti fitosanitari) ed inquinamento sul cibo
CONCLUSIONI
Le varie componenti sopra menzionate se sommate fra di loro
pur conservando la loro diversità raggiungono un unico obiettivo.
Uno stile di vita riconoscibile e proprio di questo distretto BIO
Agricoltore
BIO.DISTRICT
Vocazione
acquisita
Territorio caratterizzato dalla
presenza in un’area circonscritta di
24 25
Dove
Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente
Stagista
Politico
Professionista Scienziato
Agricoltore
Produttore
Universitario
CHIVASSO
Murisengo
Montechiaro
d’Asti
Cavagnolo
Moransengo
ASTI
Cocconato
Solonghello
Moncalvo
Gabiano
Il Laboratorio Vivente impiega i metodi di ricerca
e design per capire e modellare il territorio
CHIVASSO
Murisengo
Montechiaro
d’Asti
Cavagnolo
Moransengo
ASTI
Cocconato
Solonghello
Moncalvo
Gabiano
Dove
Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente
Contesto reale dove si modella il
comportamento nel contesto agricolo
Come
Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente
Murisengo
Cavagnolo
Cocconato
Solonghello
Moncalvo
Gabiano
Montechiaro
d’Asti
Moncestino
Cunico
LABORATORIO
VIVENTE
Il corridoio è il punto dove
vengono condivise le idee
AZIENDE LEADER
PRODOTTO
SOSTENIBILE
PROGETTO
COOPERATIVO
DI RICERCA
SERVIZIO
ALLA COMUNITÀ
INTEGRATO
SCIENZIATI
ACCADEMICI
RICERCATORI
PROFESSIONALITÀ
Gabiano
Metodo LabVivente
Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente
26 27
CASE STUDY
FAAN
www.faanweb.eu
Il progetto FAAN studia i sistemi locali di prodotti alimentari
in cinque paesi europei: Austria, Inghilterra, Francia, Ungheria,
e Polonia. Il gruppo di ricerca é formato da istituzioni accade-
miche, da organizzazioni derivanti dalla società civile. Punto
di partenza del progetto é una preoccupazione circa gli effetti
negativi del sistema convenzionale di prodotti alimentari, come
le questioni relative alla sostenibilità ambientale, salute o giu-
stizia sociale. I sistemi locali di prodotti alimentari costituiscono
un’alternativa, che appaiono nelle diverse forme, e che può
differire dal sistema convenzionale in vari aspetti.
Abbiamo studiato tali iniziative alternative per identificare
come si sono sviluppati, e perché sopravvivono L’obiettivo princi-
pale di questo progetto é di analizzare come le attuali politiche
facilitano o impediscono lo sviluppo di sistemi locali di prodotti
alimentari al fine di elaborare nuove idee per influenzare in
modo più attento le politiche e sostenere meglio tali iniziative.
I cambiamenti ipotizzati includono: contributo a creazione di
reti e d’infrastruttura cooperative; maggior scambio di cono-
scenza; più sourcing locale in appalti pubblici; finanziamento
più adatto; e l’adattamento più flessibile di regolamenti Legali
(per esempio regole di distinzione per prodotti per diversi
mercati); ed assicurandosi che i programmi integrino decisioni
bottom up, con un metodo territoriale che collega i consumato-
ri urbani con i produttori rurali.
Il progetto è stato realizzato grazie al supporto finanziario della
Commissione Europea nel 7th Framework Programme“Integra-
ting and Strengthening the European Research Area, Policy-
oriented Research”.
PLUREL
www.plurel.net
Il progetto si concentra sulla discussione dello sviluppo terri-
toriale in Europa concentrata sul lavoro nelle iniziative dell’UE,
come Interreg ed il programma ESPON, realizzando gli scopi
dell’ESDP. L’ordine del giorno territoriale è strutturato in 4 capi-
toli e rinvia esplicitamente ai documenti di strategia Gothen-
burg, di Lisbona, principi ESDP, CEMAT e li incorpora.
La coesione territoriale è compito futuro della politica territoriale
EU. Il concetto di coesione territoriale mira a rafforzare i poten-
ziali territoriali endogeni sui territori,per superare gli squilibri
tra i territori,sia diminuendo le diseguaglianze delle disparità re-
gionali ed identificando e rafforzando i potenziali dello sviluppo
economico. Una nuova sfida é identificata nel rafforzamento di
identità regionali,che fanno utilizzo migliore di sfide territoriali
di diversità per coesione territoriale. Il progetto è stato realizzato
grazie al supporto finanziario della Commissione Europea nel
7th Framework Programme“Integrating and Strengthening the
European Research Area,Policy-oriented Research”.
COFAMI
www.cofami.org
Promozione di iniziative di commercializzazione collettiva dei
prodotti agricoli. La ricerca analizza una serie di iniziative aventi
le seguenti caratteristiche comuni:focalizzazione sull’azione
collettiva,coinvolgimento attivo degli agricoltori,orientamen-
to al marketing,forme innovative di prodotto,di strategie e di
organizzazione.
Esempi di COFAMI sono:
>	 l’aggregazione di prodotti agricoli e di risorse ambientali
	 per il marketing collettivo;
>	 gruppi di agricoltori che producono insieme prodotti locali
	 o biologici;
>	 la promozione collettiva di assortimenti di prodotti regionali;
>	 l’investimento collettivo in impianti per la trasformazione
	 di biomasse;
>	 la fornitura in comune di prestazioni (turismo, assistenza
	 agli handicappati ecc.) o di servizi alla collettività (tutela
	 ambientale, gestione delle risorse idriche ecc.).
Il progetto è stato realizzato grazie al supporto finanziario della
Commissione Europea nel 6th Framework Programme“Integra-
ting and Stren gthening the European Research Area,Policy-
oriented Research”.
Casi Studio
Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente
COSA_Punto di partenza del progetto é una
preoccupazione circa gli effetti negativi del sistema
convenzionale di prodotti alimentari,come le
questioni relative alla sostenibilità ambientale,
salute o giustizia sociale.Il progetto studia
i sistemi locali di prodotti alimentari
COME_I sistemi locali di prodotti alimentari
costituiscono un'alternativa,che appare nelle
diverse forme,e che può differire dal sistema
convenzionale in vari aspetti.Tali iniziative
alternative vanno a identificare come i sistemi
locali si siano sviluppati e perchè sopravvivono
CHI_Austria,Inghilterra,Francia,Ungheria e Polonia
Casi Studio
Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente
COSA_Un progetto di sviluppo territoriale
in Europa che mira a rafforzare i potenziali endogeni,
per superare gli squilibri tra i territori
COME_Diminuendo le diseguaglianze delle
disparità regionali ed identificando e
rafforzando i potenziali dello sviluppo economico
CHI_14 Paesi Europei + Cina
Coordinatore: Università di Copenhagen
Casi Studio
Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente
COSA_Promozione di iniziative di
commercializzazione collettiva dei prodotti agricoli
COME_Aggregazione di prodotti agricoli e di
risorse ambientali per il marketing collettivo;
la fornitura in comune di prestazioni o di servizi alla
comunità; la promozione collettiva di assortimenti
di prodotti regionali
CHI_10 Paesi Europei
Coordinatore:Università Wageningen
28 29
Dopo aver illustrato il contenuto del nostro progetto“LabVi-
vente”ed avere presentato i 3 casi studio, che illustrano la sua
funzionalità e fattibilità, anche in previsione di una partecipa-
zione ad un progetto finanziato dall’Unione Europea, vogliamo
in questo momento presentare una possibile iniziativa europea
centrata sulla sostenibilità energetica.
Il prossimo aprile 2011 sarà possibile partecipare all’iniziativa EU
Sustainable Energy Week 2011, organizzando sul proprio territo-
rio una“Giornata dell’Energia”.
Concludiamo la nostra relazione con una parte che riguarda:
la situazione del biologico in Italia e il 7PQ (finanziamenti alla
ricerca nell’Unione Europea).
Per quanto riguarda la situazione del biologico in Italia abbiamo
individuato due principali associazioni che lo rappresentano a
livello nazionale: www.aiab.it, www.firab.it.
Tra le informazioni presenti sul loro sito web, due a nostro
parere sono i punti che vanno ad allinearsi al nostro concetto di
BioDistrict.
La prima è che Andrea Ferrante, presidente dell’Associazione Ita-
liana Agricoltura Biologica, commenta i dati appena pubblicati
dal Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica
(Sinab) sul biologico italiano, identificando, nel calo assoluto del
numero di produttori, la principale difficoltà delle piccole azien-
de a stare nel sistema del biologico, nonostante gli agricoltori
siano i custodi della biodiversità in agricoltura.
La seconda è che il biologico ha bisogno di ricerca, ed è quindi
fondamentale la condivisione delle attività e la messa in rete
sia delle metodologie sperimentali e di divulgazione, sia dei
risultati ottenuti. La rete facilita la qualità e l’efficacia all’azione
dei centri sperimentali distribuiti sul territorio.
In questo scenario problematico una buona notizia ci da
speranza a credere che il BioDistrict sia veramente un segno
distintivo carico di potenzialità: dal 1 Luglio, è entrata in vigore
la nuova etichettatura del Bio Europeo. Il biologico è il primo
settore a indicare la provenienza delle materie prime. Con l’en-
trata in vigore della nuova etichettatura, l’Aiab pubblica le linee
guida per produttori e consumatori.
Gli agricoltori sono i custodi della biodiversità in agricoltura.
SETTIMO PROGRAMMA QUADRO (7°PQ)
Si rivolge a una vasta gamma di partecipanti: dalle università,
passando per gli enti pubblici fino alle piccole imprese e i ricer-
catori nei paesi in via di sviluppo.
Questa sezione del servizio CORDIS 7°PQ offre una presenta-
zione del prossimo Programma quadro per la ricerca dell’UE su
misura per rispondere alle domande dei principali gruppi di
partecipanti potenziali e delle parti interessate, a cominciare da:
>	 Imprese private
>	 Organizzazioni pubbliche
>	 Ricercatori individuali
>	 Ricercatori e organizzazioni fuori dall’Unione Europea
La conoscenza si trova al centro della strategia di Lisbona
dell’Unione Europea per diventare «l’economia basata sulla
conoscenza più dinamica e competitiva del mondo».
Il «triangolo della conoscenza: ricerca, istruzione e innovazione»
è un elemento essenziale degli sforzi europei per raggiungere
gli ambiziosi obiettivi di Lisbona. Molti programmi, iniziative e
misure di sostegno sono attuati a livello comunitario per pro-
muovere la conoscenza.
Il settimo Programma quadro (7°PQ) riunisce tutte le iniziative
dell’UE collegate alla ricerca che hanno un ruolo fondamentale
per raggiungere gli obiettivi di crescita, competitività e occupa-
zione, assieme a un nuovo Programma quadro per la competiti-
vità e l’innovazione (CIP), a programmi di istruzione e formazio-
ne, ai Fondi strutturali e ai Fondi di coesione per la convergenza
regionale e la competitività. Inoltre è un pilastro fondamentale
per lo Spazio europeo della ricerca (SER).
I vasti obiettivi del 7°PQ sono stati raggruppati in quattro
categorie: Cooperazione, Idee, Persone e Capacità. Per ogni tipo
di obiettivo c’è un programma specifico che corrisponde alle
aree principali della politica di ricerca dell’UE.Tutti i programmi
specifici lavorano assieme per promuovere e incoraggiare la
creazione di poli europei di eccellenza (scientifica).
Le attività di ricerca non nucleare del Centro comune di ricerca
(CCR) Centro comune di ricerca (CCR) sono raggruppate in un
programma specifico con una dotazione di bilancio separata.
Finanziamenti
Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente
FINANZIAMENTI
A livello comunitario l’Unione Europea possiede
tre strumenti di finanziamento per sostenere
la ricerca e l’innovazione:
1_A politica di coesione finanziata dai Fondi strutturali
2_ Il Programma quadro per la ricerca
3_ Il Programma quadro per la competitività e l’innovazione
I gruppi di partecipanti potenziali e delle parti interessate,sono:
• Imprese private
• Organizzazioni pubbliche
• Ricercatori individuali
• Ricercatori e organizzazioni fuori dall’Unione Europea
http://cordis.europa.eu/home_it.html
30 31
ESEMPI
Le api optano per programmi di lavoro molto precisi
Ricercatori della Queen Mary University di Londra nel Regno
Unito hanno scoperto che i bombi sono molto precisi riguardo
i tempi di lavoro. Presentata sulla rivista BMC Biology, la ricerca
è un risultato del progetto LAPBIAT (“Lapland atmosphere-bio-
shere facility”), che ha ricevuto quasi 1,5 milioni di euro nell’am-
bito dell’azione“Infrastrutture di ricerca”del Sesto programma
quadro (6° PQ) dell’UE
La Commissione invita a fare più ricerca e a ridurre la burocrazia
La Commissione europea, nel tentativo di ridurre la burocrazia e
di concentrarsi sui risultati della ricerca, ha recentemente adot-
tato due importanti iniziative che porteranno cambiamenti nei
regolamenti finanziari e una semplificazione delle procedure
che riguardano i Programmi quadro per la ricerca dell’UE.
Lieviti non-convenzionali promettono tanto gusto e poche calorie
Sono in arrivo nuove opportunità per le colture impiegate nella
produzione di birra, formaggio, yoghurt e vino. Note di sapore
sicure e benefici per la salute dei probiotici vanno di pari passo
con le colture di lievito sviluppate dal nuovo consorzio Cornuco-
pia, coordinato dal professor Jure Piskur dell’Università di Lund
in Svezia e finanziato con 3,4 milioni di euro dall’UE.
PROGETTI IN CORSO
Sustainable agri-food systems and rural development in the
Mediterranean Partner Countries (SUSTAINMED)
Funded under 7th FWP (Seventh Framework Programme)
Research area: KBBE-2009-1-4-05 Policy and institutional
aspects of sustainable agriculture, forestry and rural develop-
ment in the Mediterranean partner countries - SICA (Mediterra-
nean Partner Countries).
Organisation: CENTRE INTERNATIONAL DES HAUTES ETUDES
AGRONOMIQUES MEDITERRANEENNES INSTITUT AGRONOMI-
QUE MEDITERRANEEN DE MONTPELLIER, FRANCE
Project description
The overall objective of the SUSTAINMED project is to examine and
assess the impacts of EU and national agricultural,rural,environ-
mental and trade policies in the Mediterranean Partner Countries
(MPCs).Specific impacts include socio-economic structural chan-
ges,income distribution,resource management,trade liberaliza-
tion,poverty alleviation,employment and migrations trends,as
well as commercial relations with major trade partners (in particu-
lar the EU) and competitiveness in international markets.
The project will integrate a wide range of complementary
methods and analytical tools including quantitative model-
ling, structured surveying, indicator building and qualitative
data analysis, in order to provide (i) orders of magnitude of the
impact in MPCs related to changes in important policy para-
meters, and (ii) qualitative insights into processes which will
be important for the future welfare of MPCs but which cannot
be fully captured by quantitative indicators.The project results
will enable the EU Commission and relevant stakeholders to for-
mulate realistic policies and action plans aimed at supporting
sustainable agri-food systems, rural development programmes
and capacity building in the Mediterranean region.
The project outcomes will also contribute to improve collabo-
ration and economic and commercial relations between the EU
and target MPCs, in line with the stated goals of the Barcelona
Process: Union for the Mediterranean. Furthermore, the project
will provide relevant research to support the promotion of
sustainable development to fulfilling the EU s commitment
towards the United Nation Millennium Development Goals in
the region.The project consortium brings together during three
years recognized researchers from six EU Member countries,
one Associate country and five Mediterranean Partner countri-
es, with a strong scientific background and experience in Medi-
terranean policy, market and institutional analysis.
Project details
Project Acronym: SUSTAINMED
Project Reference: 245233
Start Date: 2010-03-01
Duration: 36 months
Project Cost: 2.64 million euro
Contract Type: Small/medium-
scale focused research project
for specific cooperation actions
dedicated to international
cooperation partner countries
(SICA)
End Date: 2013-02-28
Project Status: Execution
Project Funding: 2 million euro
Participants
MEDITERRANEAN AGRONOMIC
INSTITUTE OF CHANIA, GREECE
MINISTRY OF AGRICULTURE
AND AGRARIAN REFORM, SYRIA
AKDENIZ UNIVERSITY,TURKEY
PELLERVON TALOUDELLISEN
TUTKIMUSLAITOKSEN KANNA-
TUSYHDISTYS RY, FINLAND
ZAGAZIG UNIVERSITY, EGYPT
INSTITUT NATIONAL AGRONO-
MIQUE DE TUNISIE,TUNISIA
AGENCIA ESTATAL CONSEJO
SUPERIOR DE INVESTIGACIONES
CIENTIFICAS, SPAIN
UNIVERSITY OF KENT,
UNITED KINGDOM
ECOLE NATIONALE D’AGRICUL-
TURE DE MEKNES, MOROCCO
INSTITUT NATIONAL DE LA
RECHERCHE AGRONOMIQUE,
FRANCE
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI
NAPOLI FEDERICO II, ITALY
UNIVERSIDAD POLITECNICA
DE VALENCIA, SPAIN
33
GUSTARE
CON TRASPORTO
il sistema
prodotto
in treno
Elena Confortini
Luca Pantorno
Lucia Rondinella
Il progetto propone di recuperare alcune linee ferroviarie in declino
per convertirle in un’esperienza di attraversamento del territorio
ecosostenibile e legata alla valorizzazione delle tipicità enogastro-
nomiche e agroalimentari locali.Un attraversamento lento del
paesaggio monferrino per il piacere degli occhi e del gusto.
Ma anche una modalità inusuale di accesso all’area che rinun-
cia all’uso dell’auto individuale e propone modalità alternative
di spostamento combinando l’uso del treno con servizi di noleg-
gio di auto elettriche o bike sharing.
Le 4 stazioni ferroviarie si trasformano in porte di accesso al
territorio, in nodi di scambio intermodale a basso impatto
ambientale e in vetrine/avanposto delle eccellenze produttive
del territorio.
L’immagine del sistema - prodotto Monferrato, inteso come
insieme integrato di prodotti, servizi, valori territoriali, imma-
teriali e comunicazione con cui il Monferrato si presenta sul
mercato e dà forma alla propria strategia, appare caratterizzata
da una generale sensibilità verso l’ambiente, e da un sistema
di valori immateriali implicitamente condivisi dai produttori e
dagli operatori.
Questo sistema - prodotto, che abbiamo definito complessi-
vamente come MONFERRATO MANIFESTO, prima di divenire
oggetto di strategie di consolidamento e di rafforzamento della
propria immagine verso l’esterno – e quindi in funzione di un
incoming – deve essere oggetto di azioni preliminari rivolte ver-
so l’interno, e quindi verso il territorio cui appartiene, finalizzate
a rafforzare:
>	 il senso di appartenenza al sistema Monferrato dei pro
	 duttori e degli operatori dei servizi e la consapevolezza degli
	 obiettivi qualitativi ed etici condivisi;
>	 le sinergie tra i produttori e gli operatori della ricettività
	 e della ristorazione;
>	 la condivisione dei valori, dell’etica e degli obiettivi del
	 sistema-prodotto con gli stakeholder del territorio (popola
	 zione locale, Amministrazioni, Enti pubblici e privati,
	 G.A.L. ecc.).
Le possibili azioni da mettere in campo sono:
>	 incontri facilitati tra produttori, operatori turistici e di ser
	 vizi, finalizzati alla condivisione di un documento di intenti
	 che sancisca
>	 l’adesione ad obiettivi ed ideali comuni, ad un codice di
	 comportamento diffuso, ad un sistema di valori universal
	 mente riconosciuti;
>	 azioni programmate di coinvolgimento, aggiornamento e
	 stimolo verso gli attori del sistema - prodotto (assemblee
	 plenarie, blog/forum di discussione, newsletter ecc.);
34 35
>	 sviluppo di sinergie tra produttori ed operatori della ricet
	 tività e della ristorazione, mediante il reciproco impegno ad
	 utilizzare e dare visibilità ai servizi e prodotti del sistema;
>	 assemblee pubbliche, tavoli di confronto con gli Ammini
	 stratori locali, incontri con Enti pubblici e privati, coinvolgi
	 mento della stampa locale
Avviata questa fase di rafforzamento, condivisione e radica-
mento dell’immagine del sistema - prodotto all’interno del
territorio, si ritiene di poter procedere con una successiva fase
di promozione del prodotto verso l’esterno, che può articolarsi
su due strategie interconnesse, rappresentative del sistema di
ideali del territorio:
>	 RAFFORZAMENTO DEI GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALI (G.A.S.)
>	 EVENTO/ESPERIENZA DI VISITA:“GUSTARE CON TRASPORTO”
I G.A.S. sono gruppi di acquisto che diventano solidali nel mo-
mento in cui decidono di utilizzare la solidarietà come criterio
guida nella scelta dei prodotti e dei produttori. Generalmente
questi gruppi scelgono prodotti provenienti da piccoli produtto-
ri locali, per avere la possibilità di conoscerli direttamente e per
ridurre l’inquinamento e lo spreco di energia che derivano dal
trasporto dei prodotti. Il gruppo si dota di uno statuto e l’adesio-
ne prevede basse quote associative.
Entrare a fare parte di un G.A.S. assicura un risparmio econo-
mico (acquistare grandi quantità di questi prodotti consente
di avere merce di qualità superiore o biologica al prezzo di un
prodotto“concorrente”offerto dal supermercato) e supporta
i circuiti produttivi equosolidali o biologici, i cui prodotti non
sono facilmente reperibili nel circuito della grande distribuzio-
ne organizzata.
Affinché il sistema risulti efficiente, si devono programmare in
anticipo gli acquisti; gli ordinativi si fanno al raggiungimento di
un quantitativo minimo di merce, a scadenze prefissate.
Il diffondersi o consolidarsi dei G.A.S. potrebbe rappresentare
per il territorio del Basso Monferrato una strategia di differen-
ziazione efficace per promuovere i suoi prodotti.
Quale strumento innovativo può alimentare la realtà dei G.A.S.
del Monferrato? L’individuazione di nuovi potenziali associati
e la loro fidelizzazione costituiscono sicuramente due obiettivi
importanti da conseguire; il progetto di seguito descritto offre
un’occasione per realizzarli.
UN’ESPERIENZA DI DEGUSTAZIONE ITINERANTE
SULLA LINEA FERROVIARIA MORTARA - ASTI
Dall’osservazione delle dotazioni infrastrutturali che delimita-
no il Basso Monferrato si è evidenziata la presenza di tre linee
ferroviarie a carattere regionale:
	 1.	 Chivasso – Asti
	 2.	 Chivasso – Casale Monferrato
	 3.	 Mortara – Asti
Mentre le prime due offrono un servizio continuativo durante
tutti i periodi dell’anno,il servizio lungo la linea Mortara - Asti è
sospeso nei giorni festivi,nel periodo estivo,pasquale e natalizio.
Il parziale utilizzo di questa tratta ferroviaria apre inaspettate
prospettive di valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti,sug-
gerendone un uso alternativo che possa essere immediatamente
sperimentato nei periodi di sospensione del servizio ordinario.
Si configura così un’esperienza di visita, un’esplorazione pro-
gettata del territorio attraverso l’utilizzo non convenzionale di
una tratta ferroviaria. La linea MORTARA (PV) - ASTI è una linea
a binario semplice non elettrificato che attraversa il Basso Mon-
ferrato in direzione nord-est/sud-ovest, in posizione pressoché
baricentrica rispetto a due dei tre vertici del triangolo industria-
le: Milano e Genova.
La vicinanza ai due centri urbani rafforza l’idea di un uso alter-
nativo di questa tratta ferroviaria rispetto a quello ordinario,ca-
ratterizzato dal pendolarismo di lavoratori e studenti. Il progetto
ipotizza alcune corse speciali che uniscano il piacere del viaggio
e della scoperta del territorio all’esperienza di una degustazione
eno-gastronomica on board.Tale proposta si immagina destinata
ad un target caratterizzato da una cultura medio - alta,over 30,
di provenienza sia straniera che italiana. Le fermate coinvolte dal
progetto,selezionate lungo la tratta esistente,sono:
	 (MI) Y MORTARA Y CASALE MONFERRATO Y OZZANO Y
	 Y MONCALVO Y CASTELL’ALFERO Y ASTI Y (GE)
Per consentire l’esperienza della degustazione, si è proceduto a
dilatare i tempi di percorrenza dagli attuali 1 h 25’a 2 h 20’nel
seguente modo:
milano – mortara = 45’
genova – asti = 1 h 15’	
(fonte:Trenitalia)
tratte ferroviarie tempi attuali tempi di progetto
milano - mortara 45’
mortara – casale monferrato 30’ 40’
casale monferrato - ozzano 15’ 20’
ozzano - moncalvo 15’ 20’
moncalvo – castell’alfero 10’ 20’
castell’alfero - asti 15’ 40’
asti - genova 1 h 25’
36 37
Si configura come un’esperienza di visita ecosostenibile a 360°,
in quanto:
>	 utilizza principalmente il mezzo di trasporto ferroviario,
	 combinato a veicoli privati ecologici;
>	 coinvolge i prodotti biologici del territorio, legati alla sta
	 gionalità; si potranno di conseguenza configurare molteplici
	 esperienze, al variare delle stagioni;
>	 rafforza e prolunga l’esperienza della degustazione on board
	 grazie alla possibilità di prenotare, acquistare e ritirare entro
	 24 ore i prodotti assaggiati;
>	 offre la possibilità ai Gruppi di Acquisto Solidale del territo
	 rio di individuare e coinvolgere nuovi potenziali associati;
>	 avvicina gli stessi abitanti del Monferrato ad un utilizzo più
	 spinto di sistemi innovativi di trasporto integrato, incenti
	 vando la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del pae
	 saggio: una delle più grandi risorse di questo territorio.
Come si organizza un’esperienza GUSTARE CON TRASPORTO?
Gli utenti interessati devono procedere ad una prenotazione on
line (portale internet dedicato) di una fra 4 proposte di degusta-
zione itinerante, caratterizzate da una complessità progressiva
di offerta enogastronomica:
#1	 provenienza Milano: Mortara - Casale Monferrato
		 provenienza Genova: Asti - Castell’Alfero
		 (durata: 40’)
#2	 provenienza Milano: Mortara - Ozzano Monferrato
		 provenienza Genova: Asti - Moncalvo
		 (durata: 60’)
#3	 provenienza Milano: Mortara - Moncalvo
		 provenienza Genova: Asti - Ozzano Monferrato
		 (durata: 80’)
#4	 provenienza Milano: Mortara - Castell’Alfero
		 provenienza Genova: Asti - Casale Monferrato
		 (durata: 100’)
La tipologia e la complessità delle degustazioni sono pertan-
to legate alla durata del percorso (da un minimo di 40’ad un
massimo di 1 h 40’) e alla stagionalità dei prodotti. L’opzione può
essere corredata dalla prenotazione di mezzi di trasporto privato,
con i quali procedere ad una personale esplorazione del territorio
attraverso uno o più percorsi suggeriti,ciascuno dei quali elegge
il proprio punto di partenza in una delle 4 fermate ferroviarie di
Casale Monferrato,Ozzano Monferrato,Moncalvo e Castell’Alfero.
Le fermate si configurano così come le Porte sul Monferrato.
L’utente, prenotando on line la propria esperienza GUSTARE
CON TRASPORTO calibrata sulle proprie esigenze, riceve un
codice identificativo customer con il quale ha accesso a tutti i
servizi prenotati (noleggio di auto o bicicletta, pernottamenti,
ristorazione ecc.) e con cui potrà procedere ad ulteriori prenota-
zioni in loco.
LA DEGUSTAZIONE ITINERANTE
Ogni degustazione comincia appena lasciata la stazione di
partenza (Mortara o Asti), e viene servita direttamente al posto
su di un vassoio da appoggio progettato ad hoc.
La mise en place è completata da un supporto grafico che docu-
menti:
>	 prodotti che compongono gli assaggi e relative aziende
	 produttrici;
>	 costo di una confezione - base di ciascun prodotto degustato;
>	 un codice identificativo product, abbinato a ciascun prodot
	 to degustato.
Il treno percorrerà a velocità ridotta la tratta ferroviaria, rallen-
tando o addirittura sostando in corrispondenza di emergenze
paesaggistiche; una voce potrebbe segnalare la prossimità alle
emergenze, raccontandole con brevi cenni storici, ma anche con
aneddoti o leggende locali.
Il codice identificativo product fornito con la degustazione fa-
ciliterà un’eventuale successiva prenotazione del prodotto, che
sarà effettuabile on line sia dalle postazioni internet disponibili
presso i servizi ricettivi che attraverso un proprio pc portatile
presso le wi - fi zone che immaginiamo vengano attivate presso
le 4 fermate ferroviarie.
Si può ipotizzare persino la realizzazione di vetrine di vendita/
promozione, costituite da strutture mobili e leggere, che evo-
chino i carretti che i contadini utilizzavano per il trasporto dei
prodotti della terra, da posizionare presso ciascuna delle 4 porte
sul Monferrato e che possano proporre piccole confezioni - rega-
lo di assaggi enogastronomici.
I prodotti prenotati al termine della degustazione saranno
poi conferiti presso le vetrine di vendita/promozione collocate
nelle stazioni ferroviarie dalle quali l’utente ha iniziato l’espe-
rienza GUSTARE CON TRASPORTO (Mortara per Milano, Asti per
Genova) e da cui ripartirà per tornare a casa, portando con sé
un’esperienza ed una tangibile memoria del gusto.
38 39
SERVIZI PER UNA MOBILITÀ DI INTERSCAMBIO ECOSOSTENIBILE
IL CAR SHARING
Per l’area oggetto di studio si può ipotizzare un servizio di car
sharing che si inserisca nel circuito nazionale Iniziativa Car
Sharing (ICS): l’organo del Ministero dell’Ambiente, che garanti-
sce l’omogeneità delle apparecchiature e l’interoperabilità dei
servizi. Ogni abbonato al servizio in una delle città aderenti al
circuito può così usare i servizi delle altre città del circuito.
Come funziona il car sharing?
Iscrizione Y all’utente viene rilasciato un numero di identifi-
cazione personale (PIN) e una smartcard (= scheda magnetica
individuale, dotata di codice segreto PIN e microchip, necessaria
per ritirare la vettura, restituirla e fatturare il servizio).
Prenotazione Y via web/telefonicamente mediante call center
attivo 24 ore su 24; si deve indicare la durata di utilizzo (non in-
feriore all’ora) e individuare l’auto tra quelle disponibili a secon-
da del modello, dell’ora e del parcheggio richiesti. La prenotazio-
ne può essere fatta fino a quindici minuti prima dell’uso.
Utilizzo auto Y l’auto assegnata si apre e si chiude con la
smartcard rilasciata all’atto dell’iscrizione; all’avvio si digita il
proprio codice PIN e alla riconsegna il codice di fine servizio.
Un dispositivo elettronico installato a bordo dell’auto registra
automaticamente i dati del viaggio, riportati poi nella fattura
che il gestore recapita a domicilio con cadenza mensile o bime-
strale. La riconsegna del veicolo avviene solitamente nell’area di
parcheggio di partenza.
Costo globale Y costo fisso (= quota di abbonamento annuale/
mensile per aderire all’associazione + eventuale cauzione rim-
borsabile) + costo variabile (= legato a classe, utilizzo del veicolo,
fascia oraria, eventuali servizi supplementari, include una quota
chilometrica/una quota oraria)
Tariffe
(es. GUIDAMI, società di ATM che offre il servizio di car sharing a
Milano)
N.B.: si ritiene che il CAR
SHARING – in quanto ne-
cessita di un’organizzazione
piuttosto complessa - possa
costituire una soluzione
vantaggiosa solo nel caso in
cui anche le comunità locali
manifestino la necessità
di avvalersi di questo tipo
di mobilità alternativa; nel
caso ciò non si verificas-
se, si ritiene di più facile
attuazione e gestione una
rete di NOLEGGIO DI VEICOLI
ELETTRICI (auto, scooter), da
collocare ad esempio presso
le fermate/stazioni FS depu-
tate all’interscambio della
mobilità.
Categoria Modello * Tariffa Oraria Tariffa Km
07-22 22-07 fino a 100 Km 101-300 km oltre 300
Smart / Ka / 107 EUR 2,20 EUR 1,00 EUR 0,42 EUR 0,35 EUR 0,15
City Punto / Micra / 500 / Panda EUR 2,20 EUR 1,00 EUR 0,45 EUR 0,35 EUR 0,15
Compact C3 / Grande Punto / 207 EUR 2,40 EUR 1,00 EUR 0,55 EUR 0,40 EUR 0,15
Comfort Multipla / Zafira / Doblò / Doblò Combi EUR 2,50 EUR 1,00 EUR 0,60 EUR 0,50 EUR 0,20
Speciale ** Prius / Mini Cooper EUR 2,60 EUR 1,00 EUR 0,60 EUR 0,50 EUR 0,20
Cargo Doblò EUR 2,60 EUR 1,60 EUR 0,70 EUR 0,60 EUR 0,20
Abbonamenti
Test Drive (3 mesi): EUR 50 IVA inclusa
Family standard (12 mesi): EUR 120 IVA inclusa
Business standard (12 mesi): EUR 180 IVA inclusa
Tessera aggiuntiva*: EUR 30 Iva inclusa (per utilizzare più veicoli
contemporaneamente all’interno dello stesso abbonamento)
Prenotazione attraverso call center: EUR 0,50; prenotazione
attraverso internet: gratuita.
BIKE RENTAL
La montuosità del territorio monferrino suggerisce di mettere
a disposizione degli utenti non un servizio di bike sharing (che
si presta ad un utilizzo prettamente urbano e metropolitano
e che generalmente utilizza city bike), bensì un servizio di BIKE
RENTAL, che consenta al visitatore di scegliere e prenotare il tipo
di bicicletta in base all’itinerario individuato, oltre ad eventua-
li accessori aggiuntivi (es. carrello per valigie, seggiolino per
bambini ecc.).
Si può ipotizzare che il parco bici includa anche biciclette con
pedalata assistita e tricicli elettrici con bagagliaio.
(es.Val Pusteria: http://www.rentabike.it/italiano/news.html)
PARTNERSHIP PUBBLICO - PRIVATO
Si può ipotizzare una partnership tra pubblico e privato per atti-
vare e gestire sia il servizio di bike rental che quello di noleggio di
veicoli elettrici,con l’obiettivo di contenere i costi per gli utenti.
Ad esempio, si possono configurare consorzi misti pubbli-
co - privato per la gestione del parco bici/veicoli elettrici e dei
servizi connessi; ci si può avvalere di sponsorizzazioni di aziende
private in cambio di spazi pubblicitari apposti direttamente
*	 Modelli indicativi,
	 possono essere sostituiti
	 con altri similari.
**	Allestimento trasporto
	 disabili.
	 Le tariffe binarie (ore + km)
	 sono IVA inclusa.
ESEMPIO TARIFFE GIORNALIERE A PERSONA
(Bicicletta scelta + servizio di assistenza; riduzioni previste: 3 giorni - 30%; 5 giorni - 40%; 7 giorni - 50%)
VEICOLI E ACCESSORI fino al 11/07/ e dal 06/09/
12/07/ - 01/08/
30/08/ - 05/09/
02/08/ - 29/08/
City Bike EUR 15,00 EUR 17,00 EUR 19,00
Mountain Bike EUR 16,00 EUR 18,00 EUR 20,00
MTB Race EUR 20,00 EUR 23,00 EUR 25,00
MTB bambino 20/24 EUR 10,00 EUR 12,00 EUR 14,00
Carrello EUR 13,00 EUR 16,00 EUR 18,00
Carrello cani EUR 10,00 EUR 13,00 EUR 15,00
Cammellino EUR 10,00 EUR 10,00 EUR 12,00
Tandem EUR 28,00 EUR 34,00 EUR 38,00
Seggiolino EUR 3,00 EUR 3,00 EUR 4,00
Riconsegna in altri punti EUR 4,00 EUR 4,00 EUR 4,00
40 41
sui mezzi; si può coinvolgere l’associazionismo e il volontariato
locale nella gestione di alcuni servizi base collegati al noleggio.
L’organizzazione e la gestione dei servizi sopra descritti aprono
inoltre scenari imprenditoriali in grado di trattenere o addirit-
tura attrarre giovani nel territorio, contrastando così efficace-
mente il fenomeno dell’abbandono.
SIMULAZIONE DELL’ESPERIENZA
Immaginiamo lo svolgimento di un’esperienza GUSTARE CON
TRASPORTO durante la stagione autunnale - invernale.
Il fatto che le degustazioni siano prevalentemente incentrate
su produzioni biologiche legate al territorio comporta una
selezione dei prodotti che segue il variare delle stagioni: nel
periodo considerato dalla simulazione, le degustazioni on board
potrebbero essere così articolate:
# 1		 VINO + SALUMI
# 2	 VINO + SALUMI + FORMAGGI
# 3 	 VINO + SALUMI + FORMAGGI + MIELE
# 4 	 VINO + SALUMI + FORMAGGI + MIELE + ASSAGGIO DI PASTA FRESCA + GRAPPA
Esempio di prodotti e produttori da coinvolgere:
VINI	 Y	 “Barabba”del Monferrato Superiore D.o.c.
		 “Malidea”Monferrato Rosso D.o.c.
		 “Rossore”del Monferrato superiore D.o.c.
		 “Umberta”Barbera del Monferrato D.o.c.
		 “Nino” Monferrato Rosso D.o.c. (Azienda Cantina Viticoltori del Monferrato
SALUMI 	 Y	 salame cotto, coppa speziata, salame crudo, lardo, cotechini
		 (Azienda Agricola Biologica di Roberto Zanotto)
FORMAGGI 	 Y 	 freschi, stagionati ed elaborati (Casa Costa)
MIELE 	 Y 	 acacia, castagno, melata, millefiori, rododendro, tiglio, tarassaco,
		 con nocciole piemontesi intere (...)
PASTA FRESCA 	 Y 	 agnolotti al plin, ravioli speck e radicchio
		 (Laboratorio artigianale di pasta fresca)
GRAPPA 	 Y 	 Bosso
COME ARRICCHIRE E COMPLETARE L’ESPERIENZA
ENOGASTRONOMICA: IPOTESI DI ESPLORAZIONE DEL TERRITORIO
Lungo la tratta della Mortara- Asti si svolgono iniziative carat-
terizzate da semplicità e tradizione; gli eventi più significativi si
concentrano nei mesi di Novembre e Dicembre.
Terminata l’esperienza di degustazione, il visitatore può appro-
fondire la conoscenza del Monferrato attraverso un’esplora-
zione delle sue attrattive culturali, architettoniche e paesaggi-
stiche, facendo tappa presso le strutture ricettive presenti sul
territorio.
Presso la località di Casale Monferrato è possibile all’inizio del
mese di settembre fino al mese di ottobre partecipare all’evento
“Casale, città aperta”con mercatini di antiquariato, fiere, sagre,
concerti. Dalla stazione di Casale si ipotizza di rendere possibile,
noleggiando una macchina ecologica o una bicicletta, visitare i
borghi vicini: Gabiano, Camino, San Giorgio Monferrato.
Da Ozzano Monferrato si può intraprendere un percorso di tipo
naturalistico, e con una mountain bike attraversare i vicini paesi
di Treville, Rosignano, Serralunga di Crea, Mombello, Moncalvo,
Cella Monte. Nel periodo autunnale in zona vengono organiz-
zate diverse manifestazioni culturali: un concerto d’organo a
Treville, la vendemmia in arte in Rosignano, le sagre del tartufo
bianco a Cella Monte.
Da Moncalvo partono itinerari artistici ed enogastronomici che
coinvolgono le località di Alfiano Natta, Murisengo, Odalengo
Piccolo.
Da Castell’Alfiero nei mesi di settembre - ottobre si possono
intraprendere percorsi legati all’evento“Castelli Aperti”, che in
SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE
CASALE MONFERRATO (CASTELLI) CAS. CITTA APERTA NADAL IN MUNFRA’
MONCALVO
( CHIESE,MONUMENTI)
FIERA DEL TARTUFO FIERA DEL BUE GRASSO
SAGRA DEL BOLLITO
NADAL IN MUNFRA’
CASTELL’ALFIERO CASTELLI APERTI CASTELLI APERTI
TERRUGGIA ( OZZANO) FESTA PATRONALE PRESEPI ARTIGIANALI
CELLA MONTE (OZZANO) FIERA TARTUFO B. CONCERTO DI NATALE
TREVILLE (OZZANO) CONC. D’ORGANO PRESEPI ARTIGIANALI
ROSIGNANO (OZZANO) VENDEM.IN ARTE RASSSEGNA ENOGASTRONOM.
PRESEPI ARTIGIANALI
42 43
particolare vede protagoniste le località di Pièa e Monale, men-
tre Montechiaro d’Asti nel mese di novembre offre una rinoma-
ta fiera del tartufo bianco.
In tutte le 4 porte sul Monferrato e nei borghi limitrofi il Natale
è vissuto intensamente, ed i piccoli borghi prendono forma
come tanti piccoli presepi viventi; in ogni località è quindi
possibile vivere esperienze uniche, come ascoltare concerti o
ammirare presepi artigianali.
LOCALITÀ PERCORSI STAGIONE MEZZO
DI TRASPORTO
TIPOLOGIA
CASTELL’ALFIERO
Pièa-Monale Sett-Ott Bike/Car Cultura
Montechiaro D’asti Nov Bike/Car Cultura
Enogastronomia
MONCALVO Le Pieve-Cascina S.Anna Ott-Dic Bike Arte
Enogastronomia
ALFIANO NATTA Chiesa S.Spirito-Cardona Sett-Dic Bike Natura
MURISENGO Villedeati Sett-Nov Car Enogastronomia
Arte
ODALENGO PICCOLO Chiesa S.Spirito Ott Car/Bike Arte
Enogastronomia
OZZANO
TERRUGGIA Villa Poggio-Cascina
Boscogrosso-Villa Poggio
Nov-Dic Bike Cultura
MOMBELLO Morsingo-Zenevreto Dic Bike Natura
Enogastronomia
MONTALDO Pezzere-Piancerreto Sett-Dic Bike/Car Natura
CELLA MONTE Valle Carnara-Valle Canneto Nov-Dic Bike/Car Natura
Enogastronomia
MONTALERO Odalengo Grande Sett-Dic Bike/Car Natura
ROSIGNANO Uviglia-Colma-Cascina-
Cascina S.Grato-Uviglie
Sett-Ott Bike/Car Natura
SERRALUNGA Di CREA Rocchetta-Solonghello Sett-Dic Bike/Car Natura
Sacro
CERRINA Piancerreto-Costamezzana-
Piancerreto
Nov Bike/Car Enogastronomia
TREVILLE S.Quirico Sett -Dic Bike/Car Natura
CASALE MONFERRATO Cittadella-Cascina-
Giovanninella-Cittadella
di Casale
Dic
GABIANO Pontestura-Mincengo Sett-Dic Car Vino
SAN GIORGIO MONF Camino-Piazzano Sett-Ott Car Cultura
CAMINO Fabiano-Rocchetta Sett-Ott Bike/Car Natura
44 45
18 357 09 466 386 211
salame
vino
formaggio
miele
il trenoprenoti customer code
degusti porta sul Monferrato
Come funziona l’esperienza
Design_Elena Confortini | Luca Pantorno | Lucia RondinellaMONFERRATO MANIFESTO_
product code
Come funziona?
ASTI
Come funziona l’esperienza
Design_Elena Confortini | Luca Pantorno | Lucia RondinellaMONFERRATO MANIFESTO_
zona wi-fi vetrina di vendita bike rental|eco car
pernotti rientromemoria del gusto
Come funziona?
castell’alfero
moncalvo
ozzano
treville
rosignano
montaldo casale monferrato
serralunga
montechiaro d’asti
cunico
piéa
alfiano natta
odalengo
murisengo
montigliomonferrato
s. giorgiomonferrato
camino
Mappa
Design_Elena Confortini | Luca Pantorno | Lucia RondinellaMONFERRATO MANIFESTO_
Mappa
Design_Elena Confortini | Luca Pantorno | Lucia RondinellaMONFERRATO MANIFESTO_
Utilizzo non convenzionale della Mortara-Asti
Design_Elena Confortini | Luca Pantorno | Lucia RondinellaMONFERRATO MANIFESTO_
MORTARA
ozzano
MORTARA
ASTI
La linea ferroviaria Mortara | Asti
40’
60’80’
Milano45’
Genova45’
60’
80’
100’
40’
castell’alfero
moncalvo
ozzano
casale monferrato
Le proposte di degustazione itinerante
Mappa
Design_Elena Confortini | Luca Pantorno | Lucia RondinellaMONFERRATO MANIFESTO_
MORTARA
casale monferrato
#1
#2
#3
#4
MORTARA
ASTI
47
DESIGN RITUALS
Il gusto
di progettare
l’esperienza
Cristina Napoleone
Mauro Olivieri
Guilherme Rosa
PREMESSA
Il luogo nel luogo è come un’Italia nel mondo,un Piemonte
nell’Italia,un Monferrato nel Piemonte,una Valle Cerrina nel
Monferrato un’”Aura”in Valle Cerrina. Questo è per noi il“luogo
nel luogo”,ricostruire un sentimento che è già nel territorio per
rievocarlo,reinventarlo,farlo nostro,viverlo,proporlo e ricordarlo.
L’Esperienzialità è il gesto da vivere, è l’atto che“esperimenta”
una ritualità forte e caratterizzante di un luogo che potrà con
essa divenire identità.
OBIETTIVI
Nel’analisi abbiamo conosciuto l’incanto del Monferrato dentro
i contenuti di una tradizione dove il senso di appartenenza
e la moralità nel proprio fare emergono evidenti.
Non è così scontato ritrovare in un territorio una comune visio-
ne che nasce dalla propria storia e che continua a vivere nel pre-
sente. Da qui nascono gli spunti per rievocare e riconquistare
i valori nascosti e che spesso il tempo ha indebolito e snaturato.
L’intento dunque è quello di restituire alla tradizione del Mon-
ferrato un proprio valore identificativo che nasca da tutti quei
gesti semplici che fanno parte della quotidianità attraverso
il progetto e la riproposizione in chiave contemporanea.
Per trasformare l’incanto in una concreta esperienza che resti
nella memoria di chi la vive e di chi la propone è necessario dare
degli strumenti che aiutino a comunicare il proprio valore,
a connettere tra loro le attività e ad avere particolare attenzione
per i particolari. I dettagli quali piccoli gesti ed attenzioni che
oltre a rievocare mnemonicamente il valore rimangono meglio
impressi nella memoria al ritorno dal viaggio.
Crediamo dunque che il Monferrato abbia una forte potenziali-
tà di costruirsi una propria identità riconoscibile e divenire
il luogo internazionale del vivere l’esperienzialità in Italia attra-
verso la ritualità dei luoghi, delle genti e del vivere nel territorio.
48 49
La ritualità
La ritualità già esistente,ma ripensata e riprogettata,diventa
l’obiettivo a cui mirare per creare una nuova destinazione turistica
e per diffondere una nuova filosofia nel territorio e tra le sue genti.
Nella creazione di una nuova identità turistica il rito diviene lo
strumento per recuperare i valori di un territorio la memoria
per chi nel luogo la produce, per chi la vive da visitatore e per
chi la porta a casa. Ma la ritualità deve essere prima di tutto
un’attitudine ed un modo di operare proprio del luogo e delle
sue genti, una filosofia percepita come qualità propria del Mon-
ferrato da valorizzare e comunicare attraverso il rito.
Strumenti Progettuali
Ritualità nel sistema prodotto: FOOD
Ritualità attraverso laboratori nel territorio: LAB
Ritualità attraverso lo scambio con l’esterno: EXCHANGE
Food
Vivere l’esperienza di una ritualità con tutte le attività ricettive
già esistenti e che si possono attivare e anche
interne alle attività produttive nella proposta progettata di
micro eventi.
Esperienze legati al cibo e alle materie prime o trasformate
tipiche di questo territorio. Ma anche esperienze nel territorio
reinventando iniziative personalizzate alle scoperta della ritua-
lità del patrimonio ambientale e dei luoghi, declinate nelle 4
stagioni. Questa opportunità consente di rivitalizzare le aziende
locali, le attività ricettive e il paesaggio che potranno con essa
costituire un nuovo bacino di comunicazione per promuovere il
territorio in una chiave innovativa e assolutamente inedita.
Lab
Vivere l’esperienza di una ritualità attraverso l’attivazione di
laboratori didattici e progettuali di conoscenza di nuove temati-
che che portino a ridisegnare le esperienze.
I laboratori potranno formarsi attraverso l’organizzazione di set-
timane di lavoro interne al territorio con collaborazioni esterne
di designer convogliati per esprimere il proprio fare in sinergia
con la gente del luogo e con il territorio.
Workshop di lavoro, gruppi di ricerca, spazi coworking, educa-
tional, congressi studio, mostre e incontri personalizzati con
progettisti.
Questa opportunità consente di mantenere vivo nel tempo
l’interesse al territorio e ad accrescere l’identità del Monferrato
come luogo dell’esperienza rituale e di creare nuove occasioni di
ricettività per un nuovo target turistico.
Exchange
Vivere l’esperienza di una ritualità attraverso lo scambio atti-
vato nella costituzione di un gemellaggio che guardi ad altri
territori nel mondo che per vocazione già vivono l’esperienza
come opportunità di promozione per i propri luoghi.
Lo scambio si concretizza attraverso eventi, gemellaggi, viaggi
a tema, opportunità turistiche con pacchetti dedicati sia in
entrata che in uscita. Questa opportunità consente di rivitalizzare
economicamente il territorio grazie alla promozione di pacchetti
turistici dedicati e di mantenere vivo l’interesse nelle genti del
luogo per il tema dell’esperienza rituale come valore riconosciuto
anche oltre i confini.
Il ruolo del designer
nella progettazione del territorio
Il ruolo del designer entra in un sistema territorio come valenza
progettuale fondamentale e come regista di un processo che
consente di fissare i punti fondamentali, valenze uniche nel
progetto complessivo dell’esperienzialità attraverso il rito.
Nei tre campi di azione individuati (Food, Lab, Exchange) questo
ruolo non può disgiungersi dal coinvolgimento di tutti gli
attori in gioco, pubblici, privati, enti e associativi che dovranno
condividere in un unico comune denominatore un sentimento
‘aureo’del proprio luogo che porti ad un’identità riconosciuta e
riconoscibile come strumento di marketing territoriale.
Il designer consentirà di agevolare una prima fase preparatoria
della ritualità per l’esperienza, una fase per far vivere l’espe-
rienza e una fase per far ricordare l’esperienza in tutte le sue
declinazioni.
Conclusioni
Una Ritualitá empatica dunque, a significare l’uso di una condi-
visione vissuta e partecipata di un’”Aura’’che investe il territorio,
dove tutte le azioni e le non azioni risultano frutto di un proces-
so che, in modo naturale, si autoalimentano del proprio fare e
nel proprio essere costituendo vocazione di un territorio.
Una destinazione definita che si autoalimenta nella costruzione
di una specificitá per diventare occasione di identitá.
50 51
Food. Lab. Exchange.
Con il prodotto Dentro il luogo Fra i luoghi
È necessario agevolare il processo della ritualità attraverso l’apporto
progettuale. Monferrato Design Rituals ha individuato tre macro progetti:
Design_Cristina Napoleone | Guilherme Rosa | Mauro OlivieriMONFERRATO MANIFESTO_monferrato design rituals
ITINERARIO RITUALE DI UNA ESPERIENZA
Il ruolo del design
Food. Esempio: “Bunet” - Il Dolce di Geremolano,
il ricupero di un rito in tutta le sue formepreparare
Design_Cristina Napoleone | Guilherme Rosa | Mauro OlivieriMONFERRATO MANIFESTO_monferrato design rituals
Laboratori per far nascere azioni e sinergie
attraverso il progetto
Food.
Con il prodotto
Lab.
AMBITI OUTPUT
Lab
Associazioni
Sistema
Prodotto
Mostre
Workshop
Produzione di
Oggetti di Design
Ospitalità
Design_Cristina Napoleone | Guilherme Rosa | Mauro OlivieriMONFERRATO MANIFESTO_monferrato design rituals
Con il prodotto
Exchange.Fra i luoghi Monferrato&Tokoname:
Eventi Interni ed Esterni nel gemmelagio con la città
di Tokoname in Giappone e il Monferrato in Italia
Exchange.Fra i luoghi
Design_Cristina Napoleone | Guilherme Rosa | Mauro OlivieriMONFERRATO MANIFESTO_monferrato design rituals
BSTdossier
Tutti i progetti presentati in queste pagine sono di proprietà di
Poli.design, Consorzio del Politecnico di Milano e dei rispettivi autori.
BSTdossier

Mais conteúdo relacionado

Destaque

Camdf primer trabajo
Camdf primer trabajoCamdf primer trabajo
Camdf primer trabajoHege22
 
Cinecat ficha090
Cinecat ficha090Cinecat ficha090
Cinecat ficha090vanessa m
 
Jeremiah 41 commentary
Jeremiah 41 commentaryJeremiah 41 commentary
Jeremiah 41 commentaryGLENN PEASE
 
REMENA_CERTIFICATE_Kamal_Moukayes_Ehab copy
REMENA_CERTIFICATE_Kamal_Moukayes_Ehab  copyREMENA_CERTIFICATE_Kamal_Moukayes_Ehab  copy
REMENA_CERTIFICATE_Kamal_Moukayes_Ehab copyEhab Moukayes
 
Reflexiones sobre las modificaciones que se han dado
Reflexiones  sobre  las  modificaciones  que  se  han dadoReflexiones  sobre  las  modificaciones  que  se  han dado
Reflexiones sobre las modificaciones que se han dadoMalena Lopez
 
Lecture xi- xiii sub- verb concord
Lecture  xi- xiii sub- verb concordLecture  xi- xiii sub- verb concord
Lecture xi- xiii sub- verb concordAkshit Kohli
 
Pieces of release, how to make a puzzle - LibreOffice
Pieces of release, how to make a puzzle - LibreOfficePieces of release, how to make a puzzle - LibreOffice
Pieces of release, how to make a puzzle - LibreOfficeOW2
 

Destaque (13)

Laberinto 1
Laberinto 1Laberinto 1
Laberinto 1
 
Tarea
TareaTarea
Tarea
 
Camdf primer trabajo
Camdf primer trabajoCamdf primer trabajo
Camdf primer trabajo
 
Soka tira
Soka tiraSoka tira
Soka tira
 
Cinecat ficha090
Cinecat ficha090Cinecat ficha090
Cinecat ficha090
 
Jeremiah 41 commentary
Jeremiah 41 commentaryJeremiah 41 commentary
Jeremiah 41 commentary
 
REMENA_CERTIFICATE_Kamal_Moukayes_Ehab copy
REMENA_CERTIFICATE_Kamal_Moukayes_Ehab  copyREMENA_CERTIFICATE_Kamal_Moukayes_Ehab  copy
REMENA_CERTIFICATE_Kamal_Moukayes_Ehab copy
 
Doc1
Doc1Doc1
Doc1
 
Reflexiones sobre las modificaciones que se han dado
Reflexiones  sobre  las  modificaciones  que  se  han dadoReflexiones  sobre  las  modificaciones  que  se  han dado
Reflexiones sobre las modificaciones que se han dado
 
notify
notifynotify
notify
 
Boletin 09 icono
Boletin 09 iconoBoletin 09 icono
Boletin 09 icono
 
Lecture xi- xiii sub- verb concord
Lecture  xi- xiii sub- verb concordLecture  xi- xiii sub- verb concord
Lecture xi- xiii sub- verb concord
 
Pieces of release, how to make a puzzle - LibreOffice
Pieces of release, how to make a puzzle - LibreOfficePieces of release, how to make a puzzle - LibreOffice
Pieces of release, how to make a puzzle - LibreOffice
 

Semelhante a BSTdossier

Premio pa sostenibile_2019_template_word
Premio pa sostenibile_2019_template_wordPremio pa sostenibile_2019_template_word
Premio pa sostenibile_2019_template_wordGiuseppe Sorace
 
Rapporto finale "La valorizzazione del Monferrato per lo sviluppo della provi...
Rapporto finale "La valorizzazione del Monferrato per lo sviluppo della provi...Rapporto finale "La valorizzazione del Monferrato per lo sviluppo della provi...
Rapporto finale "La valorizzazione del Monferrato per lo sviluppo della provi...The European House-Ambrosetti
 
Presentazione programma al 21_1
Presentazione programma al 21_1Presentazione programma al 21_1
Presentazione programma al 21_1Giuseppe Volpe
 
Ecosistemi Digitali - Francesco Palumbo
Ecosistemi Digitali - Francesco PalumboEcosistemi Digitali - Francesco Palumbo
Ecosistemi Digitali - Francesco PalumboBuy Tourism Online
 
Premio pa sostenibile e resiliente 2021 Provincia di Avellino
Premio pa sostenibile e resiliente 2021   Provincia di AvellinoPremio pa sostenibile e resiliente 2021   Provincia di Avellino
Premio pa sostenibile e resiliente 2021 Provincia di AvellinoRaffaellaFesta
 
Premio pa sostenibile e resiliente 2021 provincia di avellino
Premio pa sostenibile e resiliente 2021   provincia di avellinoPremio pa sostenibile e resiliente 2021   provincia di avellino
Premio pa sostenibile e resiliente 2021 provincia di avellinoRaffaellaFesta
 
Presentazione discussione tesi Master in Management della valorizzazione del ...
Presentazione discussione tesi Master in Management della valorizzazione del ...Presentazione discussione tesi Master in Management della valorizzazione del ...
Presentazione discussione tesi Master in Management della valorizzazione del ...Paola Gemelli
 
Turismo, cultura e sviluppo sostenibile
Turismo, cultura e sviluppo sostenibileTurismo, cultura e sviluppo sostenibile
Turismo, cultura e sviluppo sostenibilemgiannin
 
Turismo, cultura e sviluppo sostenibile
Turismo, cultura e sviluppo sostenibileTurismo, cultura e sviluppo sostenibile
Turismo, cultura e sviluppo sostenibilemgiannin
 
Dolomiti Paganella Future Lab - word.pdf
Dolomiti Paganella Future Lab - word.pdfDolomiti Paganella Future Lab - word.pdf
Dolomiti Paganella Future Lab - word.pdfCarlottaBarina
 
Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale
Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale localeModelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale
Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale localeCompagnia di San Paolo
 
Premio 3per3 forum pa sud template word
Premio 3per3 forum pa sud template wordPremio 3per3 forum pa sud template word
Premio 3per3 forum pa sud template wordgiuseppelanese
 
Premio 3per3 forum pa sud template pptx (1)
Premio 3per3 forum pa sud template pptx (1)Premio 3per3 forum pa sud template pptx (1)
Premio 3per3 forum pa sud template pptx (1)giuseppelanese
 
Neos logos: economia e tecnologia per la cultura e per l'arte
Neos logos: economia e tecnologia per la cultura e per l'arteNeos logos: economia e tecnologia per la cultura e per l'arte
Neos logos: economia e tecnologia per la cultura e per l'arteneoslogos
 
Dolomiti Paganella Future LAB - ppt.pptx
Dolomiti Paganella Future LAB - ppt.pptxDolomiti Paganella Future LAB - ppt.pptx
Dolomiti Paganella Future LAB - ppt.pptxCarlottaBarina
 

Semelhante a BSTdossier (20)

Premio pa sostenibile_2019_template_word
Premio pa sostenibile_2019_template_wordPremio pa sostenibile_2019_template_word
Premio pa sostenibile_2019_template_word
 
Rapporto finale "La valorizzazione del Monferrato per lo sviluppo della provi...
Rapporto finale "La valorizzazione del Monferrato per lo sviluppo della provi...Rapporto finale "La valorizzazione del Monferrato per lo sviluppo della provi...
Rapporto finale "La valorizzazione del Monferrato per lo sviluppo della provi...
 
Presentazione programma al 21_1
Presentazione programma al 21_1Presentazione programma al 21_1
Presentazione programma al 21_1
 
Piano strategico del turismo 2017 2022
Piano strategico del turismo 2017 2022Piano strategico del turismo 2017 2022
Piano strategico del turismo 2017 2022
 
Carta di Pietrarsa
Carta di PietrarsaCarta di Pietrarsa
Carta di Pietrarsa
 
Ecosistemi Digitali - Francesco Palumbo
Ecosistemi Digitali - Francesco PalumboEcosistemi Digitali - Francesco Palumbo
Ecosistemi Digitali - Francesco Palumbo
 
Destinazione Toscana 2020
Destinazione Toscana 2020Destinazione Toscana 2020
Destinazione Toscana 2020
 
I♥tt
I♥ttI♥tt
I♥tt
 
Premio pa sostenibile e resiliente 2021 Provincia di Avellino
Premio pa sostenibile e resiliente 2021   Provincia di AvellinoPremio pa sostenibile e resiliente 2021   Provincia di Avellino
Premio pa sostenibile e resiliente 2021 Provincia di Avellino
 
Premio pa sostenibile e resiliente 2021 provincia di avellino
Premio pa sostenibile e resiliente 2021   provincia di avellinoPremio pa sostenibile e resiliente 2021   provincia di avellino
Premio pa sostenibile e resiliente 2021 provincia di avellino
 
Presentazione discussione tesi Master in Management della valorizzazione del ...
Presentazione discussione tesi Master in Management della valorizzazione del ...Presentazione discussione tesi Master in Management della valorizzazione del ...
Presentazione discussione tesi Master in Management della valorizzazione del ...
 
Turismo, cultura e sviluppo sostenibile
Turismo, cultura e sviluppo sostenibileTurismo, cultura e sviluppo sostenibile
Turismo, cultura e sviluppo sostenibile
 
Turismo, cultura e sviluppo sostenibile
Turismo, cultura e sviluppo sostenibileTurismo, cultura e sviluppo sostenibile
Turismo, cultura e sviluppo sostenibile
 
Dolomiti Paganella Future Lab - word.pdf
Dolomiti Paganella Future Lab - word.pdfDolomiti Paganella Future Lab - word.pdf
Dolomiti Paganella Future Lab - word.pdf
 
Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale
Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale localeModelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale
Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale
 
Premio 3per3 forum pa sud template word
Premio 3per3 forum pa sud template wordPremio 3per3 forum pa sud template word
Premio 3per3 forum pa sud template word
 
Premio 3per3 forum pa sud template pptx (1)
Premio 3per3 forum pa sud template pptx (1)Premio 3per3 forum pa sud template pptx (1)
Premio 3per3 forum pa sud template pptx (1)
 
Neos logos: economia e tecnologia per la cultura e per l'arte
Neos logos: economia e tecnologia per la cultura e per l'arteNeos logos: economia e tecnologia per la cultura e per l'arte
Neos logos: economia e tecnologia per la cultura e per l'arte
 
Dolomiti Paganella Future LAB - ppt.pptx
Dolomiti Paganella Future LAB - ppt.pptxDolomiti Paganella Future LAB - ppt.pptx
Dolomiti Paganella Future LAB - ppt.pptx
 
Report_Chora
Report_ChoraReport_Chora
Report_Chora
 

BSTdossier

  • 1. 1 BST BRAND DEI SISTEMI TERRITORIALI PROGETTARE LA MARCA DI UN TERRITORIO E L’INCOMING TURISTICO III EDIZIONE DOSSIER PROJECT WORK 26.11.2010 con il patrocinio di con il sostegno di
  • 2. Struttura direttiva del Corso Direzione Marina Parente, design per lo sviluppo locale, Politecnico di Milano Francesco Zurlo, design strategico, Politecnico di Milano Coordinamento project work Marina Parente, Politecnico di Milano Strumenti di analisi Beatrice Villari, Politecnico di Milano Tutor Tiziana Beretta, Fabiane Calonga In collaborazione con Associazione 3T Territorio - Tradizioni - Talenti Con il patrocinio di TURISMORE AIAP TOURING CLUB ITALIANO ZERO RES TIPICA FOURTOURISM Staff project work Solonghello, 5-9 luglio 2010 Docente responsabile Francesco E. Guida, Politecnico di Milano Collaboratori Tiziana Beretta, Fabiane Calonga Faculty Le attività formative sono state condotte da docenti universitari, amministratori pubblici, imprese e studi professionali che si sono distinti nell’ambito della progettazione della marca di un territorio e dell’incoming turistico. I docenti e le testimonianze del corso Venanzio Arquilla, Politecnico di Milano Tiziana Beretta, designer Massimo Bianchini, Politecnico di Milano Paolo Bonagura, Res Tipica Daniela Calabi, Politecnico di Milano Fabiane Calonga, designer Michele Carriero, Organizing & Consulting Antonella Castelli, Politecnico di Milano Cabirio Cautela, Politecnico di Milano Patrizia Cimberio, Homegate Patrizia Coggiola, Associazione 3T Emilio Cozzi, edizioni Zero Francesco Cusanno, videomaker freelance Franca De Lucia, designer Massimo Fabbro, Crea International Marisa Galbiati, Politecnico di Milano Paolo Grigolii, TSM – Trentino School of Management Rickard Kust, progettista grafico Alessandro Lanteri, direttore Alta Scuola Piergiorgio Mangialardi, Turismo RE Alfonso Morone, Uni. degli Studi di Napoli “Federico II” Marina Parente, Politecnico di Milano Edoardo Pozio, Organizing & Consulting Marco Sammicheli, Politecnico di Milano Micaela Terzi, giornalista Maria Luisa Torre, Associazione MON.D.O Raffaella Trocchianesi, Politecnico di Milano Arianna Vignati, Politecnico di Milano Beatrice Villari, Politecnico di Milano Francesco Zurlo, Politecnico di Milano
  • 3. 5 Perchè un corso di alta formazione in Brand dei Sistemi Territoriali? Le nuove dinamiche competitive che investono i territori stanno aumentando il peso e l’importanza dei processi di comunicazio- ne strategica dell’offerta territoriale e della loro attuazione. L’attrazione di investimenti e risorse, nonché la gestione dei flussi attesi (turisti, manager, operatori industriali e commer- ciali,…) richiedono politiche di comunicazione capaci di: > valorizzare le identità ed i genius loci dei diversi territori; > fare leva sul capitale territoriale, inteso quale complesso di elementi tangibili ed intangibili che compongono il sistema d’offerta locale; > narrare i caratteri distintivi e identitari attraverso azioni di brand policy unitaria e coordinata. La frammentazione dell’offerta territoriale in diversi compo- nenti ed attori, inoltre, pone con forza il tema della gestione e dell’organizzazione dell’intero processo comunicativo e di marketing. Il progetto della marca non può rimanere svincolato da un pia- no di trasmissione continua dei valori e degli attributi fondativi del brand, che coinvolga i principali stakeholder ed operatori che ‘insistono’ sul territorio. Le dinamiche competitive unite a tali nuove esigenze territoriali rendono quanto mai attuale e necessaria la formazione di nuo- vi profili di operatori capaci di coniugare competenze di tipo manageriale ed organizzativo con competenze di tipo proget- tuale nella definizione del “ritratto” di un luogo. Nella formazione di questo nuovo profilo professionale, le com- petenze del design possono offrire un importante contributo: > nella fase di analisi e nella costruzione di un quadro territoriale identitario, aggiornato e riletto alla luce di un posizionamento competitivo; > nella fase di costruzione strategica e di visione generale, entro cui ricondurre in modo coerente e sinergico una rete di azioni tese a rafforzare i valori emergenti e riconoscibili del territorio; > nella fase di condivisione e di partecipazione con gli stake- holder locali, per un giungere ad un reale accordo e coesione sugli obiettivi e le metodiche; > nella fase di comunicazione del sistema territoriale, interna e esterna, che può essere espressa sinteticamente attraverso il progetto di un marchio e declinata attraverso una strategia di comunicazione e diffusione attraverso canali anche non convenzionali. BST BRAND DEI SISTEMI TERRITORIALI PROGETTARE LA MARCA DI UN TERRITORIO E L’INCOMING TURISTICO Marina Parente
  • 4. 7 Il Corso d’Alta Formazione si rivolge a progettisti e profes- sionisti interessati alla promozione del territorio, ai processi di sviluppo locale e al marketing territoriale, proponendosi di trasferire le metodologie, gli strumenti e le tecniche più aggiornate per operare nel campo dello sviluppo competitivo e sostenibile dei territori. La struttura del corso si sviluppa lungo due direttrici principali: il progetto del brand di un territorio (concept, messaggi, attri- buti, valori e ‘personalità’, configurazione delle interfacce) e il management del sistema di offerta (turistica, territoriale, di marketing, istituzionale, dei sistemi di finanziamento). Il percorso formativo si articola in moduli tematici e in un project work per una durata complessiva di 160 ore. I moduli didattici sono stati organizzati secondo 4 aree tematiche: > Marketing territoriale e strategie per lo sviluppo locale > Design per lo sviluppo locale > Branding management e brand design di un territorio > Progettazione partecipata e legislazione di riferimento. All’interno dei moduli didattici, oltre allo svolgimento di lezioni di tipo teorico, metodologico e strumentale, sono stati presentati alcuni casi studio emblematici direttamente dai professionisti, operatori ed esperti coinvolti nel processo di programmazione, progettazione o attuazione di quel caso. Il project work rappresenta invece la parte applicativa e progettuale del corso, che quest’anno ha riguardato l’area del Basso Monferrato in Piemonte, in collaborazione con l’Associazione 3T Territorio Tradizione Talenti. Parte di questa attività è stata svolta direttamente sul posto, presso la Locanda dell’Arte di Solonghello, consentendo di entrare in contatto diretto con le specificità del territorio. Condotto con il supporto di docenti, di esperti e di stakeholder locali, il project work è stato finalizzato alla ricerca di possibili e concreti scenari di valorizzazione sostenibile dei valori emergenti del territorio in esame. L’area del Basso Monferrato è una delle zone collinari più intatte e autentiche del Piemonte, a cavallo tra le tre provincie di Alessandria, Torino e Asti, caratterizzata da una industrializza- zione pressochè nulla, seppur a un centinaio di km dalle grandi metropoli. L’area è compresa tra il tratto del Parco del Po a nord, la cittadina di Casale Monferrato (AL), scorre lungo la Valle Cerrina fino al borgo di Cocconato e al Comune di Cavagnolo, si chiude con la Val Rilate che porta in direzione di Asti. BST Tra teoria e pratica: moduli didattici e project work Marina Parente
  • 5. 8 9 Qui l’anima rurale incentrata sulla produzione di vino si intrec- cia alla cultura enogastronomica grazie alla presenza di produ- zioni pregiate come le nocciole (da cui si estrae l’olio), il Tartufo Bianco, salumi e formaggi tradizionali, allevamenti autoctoni. Durante il project work sono stati rilevati ed analizzati i carat- teri distintivi ed identitari di questo territorio, anche attraverso il contatto diretto con alcuni dei suoi protagonisti e, all’interno di un posizionamento complessivo dell’identità territoriale rifo- calizzata, sono stati successivamente ipotizzati alcuni percorsi strategici di azione per rafforzarne le vocazioni, strettamente legate ai caratteri ambientali, sociali, di eccellenza enogastro- nomica, produttiva e di sperimentazione. La settimana intensiva di lavoro e di confronto con gli attori locali svolta nel Basso Monferrato è stata preceduta da una fase di impostazione dei metodi di analisi e di ricerca desk condotta a Milano e seguita da una fase di sistematizzazione e presenta- zione dei risultati finali. A differenza dei precedenti project work della prima edizione (la Valle d’Itri in Puglia) e della seconda (San Pellegrino Terme e la Val Brembana nel Bergamasco), in questa terza edizione più che pervenire ad un’immagine di sintesi del territorio rappre- sentata da un marchio territoriale, si delinea un panorama fatto di azioni sinergiche e complementari, atte a rafforzare un’idea inedita di luogo basata su concetti di innovazione e di eticità ambientale e comportamentale. La vocazione alla convivialità e all’accoglienza si traduce in offerta di turismo colto, che tende a non consumare risorse ma a produrne di nuove generando valore. Un circolo virtuo- so, rispettoso degli equilibri dell’habitat. Un luogo che vuole mantenere il suo aristocratico riserbo verso il turismo di massa, per aprirsi alla rete globale della conoscenza e della cultura, candidandosi come luogo specializzato e dell’eccellenza. ALCUNE RIFLESSIONI PRELIMINARI project work Giuseppe Coppola 1. IDENTITÀ PERCEPITA Concorrono a definire l’identità del Basso Monferrato elementi legati alla natura, al paesaggio, alla conformazione orografica e urbanistica dei luoghi: paesaggio collinare, piccoli-piccolissimi centri urbani collegati da strade percorribili in auto o in moto, architetture discrete con una diffusa presenza di castelli e dimore signorili, vigneti, prodotti tipici quali il vino, il miele, i formaggi, il tartufo; aziende agricole, vinicole, ricettive ben integrate con il territorio; una forte attenzione alla natura, ai processi biologici nella coltivazione e trasformazione dei pro- dotti, una altrettanto forte attenzione alla tradizione, entrambe accompagnate da un approccio culturale ed imprenditoriale incline all’innovazione; infine un sentimento condiviso di appartenenza e distinzione e un livello culturale medio-alto; il piacere della tavola e dello stare assieme in maniera semplice e composta. Lo spirito del luogo ci suggerisce uno stile di vita in- centrato sul benessere, non quello del fitness, della prestanza fi- sica, dei centri di benessere alla moda, ma quello dei ritmi lenti, delle letture, delle passeggiate e delle escursioni, del silenzio, dei cibi buoni, della curiosità intellettuale applicata alla scoperta graduale di un territorio discreto, introverso, un po’nascosto e un po’aristocratico, come è lo spirito dei suoi abitanti, baricen- trico e facilmente raggiungibile da Milano,Torino e Genova (che vuol dire anche facilmente raggiungibile dall’Italia e dall’Euro- pa) dove trasferirsi per pochi giorni, o più ragionevolmente per poche settimane, ma se vogliamo anche per tutta la vita, per dimenticare i ritmi incalzanti della grande città. Uno slogan che ci è stato suggerito da un operatore locale e che ci sembra ben interpretare il genius loci è“ozio e tentazioni”. 2. BRAND E IDENTITÀ DI PROGETTO Elementi distintivi del brand territoriale sono dunque la qualità della vita e del cibo; una attenzione rivolta all’innovazione tecnologica e formale applicata agli elementi naturali e tradi- zionali, con una conseguente attenzione ai processi biologici; la dispersione dei centri urbani, che possiamo definire“territorio invisibile”e che può trasformarsi in“visibile”attraverso un siste- ma di relazioni rispettoso delle caratteristiche morfologiche e del principio stesso di dispersione; una identità costruita come sommatoria e interrelazione delle differenze; un sentimento di appartenenza e di distinzione; infine una vocazione culturale in parte legata alle dinamiche descritte (considerando anche il livello culturale degli imprenditori intervistati e il fatto che il territorio si rivolge naturalmente ad un pubblico di cultura medio-alta, in grado di apprezzarne le qualità) ed in parte da costruire attraverso la realizzazione di laboratori ed eventi, per ingenerare vantaggio competitivo e connotare il territorio come area destinata alla ricerca, alla formazione e alla sperimentazio- ne scientifica.
  • 6. 10 11 3. ANALISI SWOT Le caratteristiche naturali e produttive dell’area, la qualità della vita, il sistema di relazioni, l’attaccamento al territorio, l’acco- glienza e la posizione geografica costituiscono sicuramente dei punti di forza. La dispersione del territorio e la mancanza di omogeneità tra le aziende, che in prima battuta possono essere considerati punti di debolezza, rappresentano invece delle opportunità se uti- lizzati come elementi distintivi e caratterizzanti di una azione progettuale volta a valorizzarli in tale direzione. Punti di debolezza sono invece: i collegamenti verso l’esterno (da potenziare attraverso l’implementazione dei servizi ferro- viari e di autobus) e verso l’interno (risolvibili attraverso idonei servizi di noleggio auto e scooter a basso costo); lo spopolamen- to, soprattutto giovanile; infine la difficoltà ad individuare un modello di sviluppo autofinanziato e attraverso azioni collettive in grado di dare ritorni economici congrui a medio termine o attraverso strategie di filiera o di distretto economico. Minacce possono derivare da ragioni politiche avverse e dalla competizione di territori che godono di analoghi punti di forza incentrati sugli elementi naturali e la qualità della vita. 4. STRATEGIE DI SVILUPPO La presenza di un sistema di aziende, operanti nei settori agro- alimentare e ricettivo ed organizzate in rete ad opera di un soggetto privato terzo, l’associazione 3T, costituisce un modello di progettazione partecipata sul quale è possibile puntare per lo sviluppo dal basso. Essa esprime e diffonde una identità struttu- rata e allo stesso tempo rispettosa delle differenze che caratte- rizzano le singole aziende, propone ipotesi di sviluppo integrato aziende-territorio. Le differenze strutturali, culturali e commerciali tra le aziende, pur rappresentando bene il territorio, non ci portano a prefigu- rare la creazione di un organismo consortile e di un relativo e conseguente sforzo economico collettivo strutturato ed omo- geneo. Ciò rende questo modello di progettazione partecipata estremamente debole in assenza di risorse che possono derivare dal coinvolgimento di attori pubblici e dalla intercettazione di flussi economici di finanziamento. Si rende necessario dunque mettere in atto strumenti proget- tuali e finanziari tali da ingenerare un meccanismo virtuoso di sviluppo del quale possano avvantaggiarsi le aziende e la popolazione e costituire presupposto per azioni mirate. Santa Fede Abbazia di Vezzolano Santuario Colle Don Bosco S. Nazario Madonna di Vallino Madonna di Viatosto Santuario di Crea Verrua Savoia Gabiano Camino San Giorgio monferrato Conzano Montiglio Piéa Cortanze Albugnano Cantina VIGNASONE Asti Gabiano A. Agraria Castello di Gabiano Cantina Iuli Azienda Agricola Crismar Cantavenna Chieri Castelnuovo Don Bosco Casorzo BAVA Corteranzo / Isabella Vini Tenuta Montemagno Casale Monferrato Montemagno Asti Montecalvo Cocconato A21 A26 CHIVASSO CASALE MONFERRATO ASTI castelli e fortezze pievi e abbazie cantine borghi Il project work_il territorio SWOT Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente minacce punto di forza punto di debolezza opportunità relazione sociale spopolamento competizione con territori similari e contigui campanilismo trasportonatura genuinità attaccamento al territorio accoglienza invisibile territorio disperso differenze rendere visibile l’invisibile
  • 7. 12 13 Il project work_concept progettuale MONFERRATO MANIFESTO MARCHIO DI DISTINZIONE CODICE COMPORTAMENTALE PRODOTTI LABORATORI OSPITALITÁ RITUALITÁ dall’invisibile al visibile bio district fortificare la rete Il project work_il processo CONDIVISIONE + Fase 1. Fase 2. Fase 3. RICERCA ELABORAZIONE DATI VISUALIZZAZIONE CASI STUDIO NAZIONALI E INTERNAZIONALI VISIONE STRATEGICA E DEFINIZIONE DEL BRIEF VISIONI PROGETTUALI E SVILUPPO testimonianze ricerca desk ricerca sul campo Il project work_raccolta e visualizzazione di dati quantitativi e qualitativi vino / elegenza / mistero / ... 55C / 53M / 35Y / 5K tetti / casa / calore / ... 11C / 75M / 65Y / 0K biscotti / lavoro / legno / ... 44C / 51M / 62Y / 16K sapori / energia / ... 12C / 50M / 100Y / 0K autunno Il project work_eccellenze territoriali
  • 8. 15 MONFERRATO MANIFESTO Un codice riconoscibile un linguaggio comune una visione Valeria Alebbi Matteo Carboni Antonietta Trotta Questa proposta, che rappresenta l’ambito di senso generale entro cui iscrivere le altre ipotesi di progetto, gioca sulla duplicità interpretativa del termine“manifesto”: > un rendere evidente ciò che oggi è invisibile, ovvero quelle risorse immateriali legate alla qualità dell’ambiente naturale e dei suoi prodotti, ai ritmi lenti, alla convivialità, al benessere, in sintesi allo“stare bene”. > un riconoscersi in un codice di buone pratiche che diventano il pacchetto di regole condivise, la garanzia di qualità del territorio e l’elemento di distinzione competitiva del luogo. Monferrato Manifesto è quindi condivisione di obiettivi e di comportamenti, creazione di consenso e di reti sociali, identità e visibilità all’esterno. Il Basso Monferrato É il territorio prevalentemente collinare compreso tra il fiume Po e l’Alto Monferrato,meta turistica riconosciuta che esprime una tendenza di forte crescita. Il Basso Monferrato è analogamente terra dagli aspetti paesistici suggestivi,con produzioni agricole e alimentari di qualità; il posizionamento geografico (la regione è inscritta nel triangolo Genova-Milano-Torino) indica una connes- sione diretta con i poli storicamente più produttivi e popolosi del paese. Nonostante tutto ciò il Basso Monferrato ha conservato una serie di aspetti culturali e territoriali specifici senza entrare in vera competizione diretta con la regione turistica limitrofa. Oggi ci troviamo a valutare questa differenziazione come elemento strategico per la proposizione di formule innovati- ve di promozione e sviluppo delle attività territoriali e per la salvaguardia del patrimonio umano dell’area. É infatti in atto una tendenza negativa del saldo demografico, alimentata dalla vicinanza con i centri principali del paese dell’industria, del terziario e della formazione universitaria: l’azione di contrasto a tale tendenza deve essere focalizzata sulla valorizzazione delle risorse locali come richiamo per attori nuovi, da legare al terri- torio con interessi più solidi di quelli del turista occasionale. Offerta territoriale Tra le dolci colline del casalese e dell’astigiano nascono prodotti sani e genuini curati dalle sapienti mani dei produttori locali che si impegnano da anni ad attuare uno sfruttamento delle risorse consapevole e a basso impatto ambientale.Viticoltura e vinificazione, prodotti caseari, carni e salumi, miele ed agricoltu- ra, sono i frutti d’eccellenze che nascono da questa terra fertile. Questo patrimonio gastronomico viene celebrato quotidiana- mente sulle tavole dei monferrini, dei ristoratori, degli alberga- tori e sui banchi delle botteghe disseminati sul territorio.
  • 9. 16 17 Monferrato Manifesto Monferrato Manifesto è il progetto di un movimento culturale che si propone di recuperare, sostenere e diffondere la qualità della vita attraverso tre semplici regole“far bene, agire bene, stare bene”. Promuove un nuovo stile di vita,propone un programma di salva- guardia del capitale territoriale,di formazione di una nuova forma di abitante temporaneo,di ripopolamento di un luogo fertile. Si propone di mettere in rete una comunità locale costituita da un insieme di attori che condividono principi e interessi comuni. Opera per la tutela di un territorio, per il rispetto dei cicli na- turali biologici, per il perseguimento di un’alta qualità di vita, per la salvaguardia di un patrimonio storico-culturale, per la creazione di modelli di economia locale e sviluppo sostenibile. Destinatari del progetto c.a.a. Comunità residente Gli abitanti veri e propri sono i residenti che lavorano in questi luoghi per lo più distanti e dispersi su un territorio oggi troppo frammentato. c.a.b. Abitante temporaneo L’“abitante temporaneo” è un attore che partecipa attivamente alla vita comunitaria e si riconosce in essa, pur non legandosi alla storia locale per origine. Si differenzia dal turista per l’approccio tenuto verso il luogo e le persone che lo vivono. Si sente parte di un sentimento monferrino condiviso e appoggia un modo di fare e di vivere consolidato nelle tradizioni locali. Potrebbe essere un produttore, un professionista, un ricercato- re, uno studente che in maniera consapevole decide di abitare seppur in una formula più o meno temporanea questo territo- rio. Il bambino rappresenta l’abitante temporaneo privilegiato. Attraverso una pedagogia attiva dell’”imparare facendo”vengo- no definite le linee guida dei progetti di formazione didattica- territoriale legati ai prodotti, all’ambiente, all’alimentazione. Processo Il processo progettuale può essere sintetizzato di 3 fasi. 5.a. SCAN: Progettazione partecipata del territorio Proponiamo un primo evento partecipato che coinvolga le aziende, le persone, gli enti presenti sul territorio finalizzato a dar vita ad un manifesto condiviso riassunto in una dichia- razione di intenti e regolamentato da un disciplinare. Sono previsti momenti di aggiornamento costanti; tematici attraver- so: bandi, concorsi, pubblicazioni, azioni condivise; o calendariali con l’organizzazione di eventi o manifestazioni. La progettazione partecipata diviene così il primo strumento di sviluppo del territorio che tenta di mettere in relazione“luogo”, “gente”e“lavoro”. Gli abitanti residenti divengono soggetti attivi nella progetta- zione del proprio territorio in virtù di una conoscenza specifica dei luoghi e dei problemi. L’ascolto critico, il costante scambio tra i diversi soggetti del processo progettuale delinea in modo netto i reali fabbisogni, fa emergere i bisogni taciuti, esplicita i desideri inespressi. I bambini possono essere protagonisti diretti delle nuove espe- rienze di partecipazione. Il coinvolgimento delle scuole risulta quindi di importanza essenziale, sia come modo per incontrare i desideri e i bisogni dei più piccoli, sia come mezzo efficace per arrivare alle famiglie. Un ruolo fondamentale nel processo partecipativo è quello del facilitatore,elemento catalizzatore e di sintesi delle richieste della cittadinanza e al contempo custode dei valori storico-ambientali. 5.b. FOCUS: Creazione di una rete fisica Il passo successivo alla costituzione di un disciplinare è la messa di rete dei soggetti locali che l’hanno precedentemente condiviso. La rete sociale si concretizza innanzitutto in una rete fisica che mette in relazione un gruppo di persone già connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari. La comunità si riconosce e si esplicita in una rete di relazioni, più o meno estese e strutturate e in una serie di semplici azioni quali: co-promozione, eventi diffusi sul territorio e scambi di competenze. Il presupposto fondante è che ogni attore si rela- zioni con gli altri e che questa interazione possa consolidare e nutrire un comune sentire monferrino. 5.c.TOOLS: Creazione di una rete virtuale La rete sociale si concretizza non solo in una rete fisica locale ma anche in una virtuale che rappresenta una forma contem- poranea di comunicazione nel tentativo di andare oltre ad una comunità circoscritta. Questo progetto virtuale è la prima piattaforma sociale per la promozione diretta di un territorio e dei suoi prodotti che mette in contatto gli abitanti stanziali e i possibili abitanti temporanei tramite il web. Offre ospitalità, formazione, prodotti e servizi attraverso formule specifiche quali: gruppi d’acquisto solidale, banca delle competenze, diario collettivo.
  • 10. 18 19 struttura progettuale Design_Antonietta Trotta | Valeria Alebbi | Matteo CarboniMONFERRATO MANIFESTO_Abitante Temporaneo MONFERRATO MANIFESTO Movimento che recupera, sostiene e diffonde la Qualità della vita L’Abitante Temporaneo * far bene nei giusti tempi, nei giusti modi, con i giusti prodotti * agire bene consapevolmente, verso l’ambiente i suoi abitanti, le sue risorse * stare bene difendere e diffondere la Qualità della Vita ATTRAVERSO TRE SEMPLICI REGOLE: vive e promuove il territorio monferrino che lo genera, lo alimenta, lo rinnova... ...rappresenta una visione di conoscenza, tutela e crescita di un capitale territoriale consolidato. fasi di progetto Design_Antonietta Trotta | Valeria Alebbi | Matteo CarboniMONFERRATO MANIFESTO_Abitante Temporaneo TEMATICI bandi, concorsi, pubblicazioni azioni condivise CALENDARIALI emergenze, eventi, manifestazioni EVENTI DI AGGIORNAMENTO aziende, persone, enti pubblici facilitatori manifesto condiviso dichiarazione d’intenti disciplinare ... “senti m ento monferrino” PER CHI EVENTO PARTECIPATO |scan| fasi di progetto Design_Antonietta Trotta | Valeria Alebbi | Matteo CarboniMONFERRATO MANIFESTO_Abitante Temporaneo <<<<<<<tool>> azioni rel “un’a pertura” servizi gruppi d’acquisto solidale banca delle competenze diario collettivo ... RETE VIRTUALE ospitalità ricettività, bed sharing formazione laboratori, ricerca, centri prodotti rito e convivio <<<<<< <<<<<< relazioniioni relazioni fasi di progetto Design_Antonietta Trotta | Valeria Alebbi | Matteo CarboniMONFERRATO MANIFESTO_Abitante Temporaneo >>>>focus<< zioni “un c om une sentire” RETE LOCALE co-promozione eventi scambi di competenze ... >>>>>>>>
  • 11. 21 LABORATORIO VIVENTE ricerca sperimentazione modelli per il biodistrict Giuseppe Coppola Luisa Somaschini Daniela Terrile Il progetto laboratorio vivente parte dall’idea di affiancare ad azioni specifiche volte a valorizzare l’identità percepita, una se- rie di azioni mirate ad aggiungere una nuova identità all’area in oggetto, quella di centro di produzione culturale e distretto bio, connaturata alla vocazione naturale e culturale che il territorio esprime (in particolare il livello culturale delle aziende esistenti, la loro predisposizione al biologico, il target turistico di riferi- mento). I laboratori, incentrati su argomenti legati alle caratteristiche del territorio (produzioni biologiche, ricerca chimica e inno- vazione tecnologica e formale, laboratori per bambini) sono concepiti come momenti di interscambio tra la comunità scien- tifica internazionale, la popolazione locale e una popolazione di residenti temporanei fatta di docenti ed allievi. Essi si intendono disseminati sul territorio e perseguono i se- guenti obiettivi: > rafforzare l’identità del luogo come vantaggio competitivo > approfondire argomenti scientifici tali da implementare le attività imprenditoriali creando al contempo il tessuto connettivo in grado di mettere in atto i risultati > coinvolgere la popolazione locale, creare un sistema di interscambio e ripopolare l’area > ricadute economiche a vantaggio del sistema imprenditoriale e crescita economica del territorio. MISSION “… partecipare allo sviluppo di conoscenza nel campo dei siste- mi economici dell’alimento e nel rafforzamento delle relazioni fra gli accademici dell’università, ricercatori, aziende leader, produttori diretti ed istituzioni pubbliche, in base all’analisi scientifica ed allo scambio di esperienza. Un sistema dinamico ed innovativo del network del cibo ....” come Il nostro laboratorio è visto come il luogo dell’interazione dell’occupante con la casa (dove per casa si intende il territorio del Monferrato) studiato attraverso un ambiente familiare adattabile e controllabile. Riunisce gli istituti di ricerca e gli operatori europei e mira a stimolare i progetti cooperativi nei campi della ricerca e dello sviluppo di prodotto.
  • 12. 22 23 dove In un contesto domestico reale il laboratorio vivente impiega i metodi della ricerca e del design per capire e modellare il com- portamento dell’utente nel contesto agricolo e rurale su un periodo esteso. perché Il laboratorio vivente aiuta le industrie europee per raggiungere la direzione nello sviluppo di riusciti prodotti sostenibili e di servizi per le famiglie più verdi. Fornisce un’infrastruttura unica della ricerca attraverso l’Europa. I LABORATORI I laboratori hanno tutti come filo conduttore la ricerca e speri- mentazione sul cibo organico, sempre nel rispetto del territorio che si traduce in uno stile di vita“BIO District”. Abbiamo riflet- tuto sulla possibilità di organizzare un primo laboratorio che chiameremo“musica e vino”. ATTORI > Leaders > Istituzioni governative > Esperti e scienziati > Università > Organizzazioni provenienti da settori privati > Società civile (le diverse categorie: agricoltori, consumatori, ambientalisti, Monferrini) METODO LAB VIVENTE 1. Generazione delle comprensioni. IL LABORATORIO VIVENTE consente l’accesso a tantissimi utenti, generanti le comprensio- ni nel comportamento vivente del mondo agricolo e rurale. 2. Sviluppo e sperimentazione. Le comprensioni generate nel campo sono tradotte in soluzioni sostenibili dai gruppi pluri- disciplinari attraverso le officine aperte di sessioni e della co- creazione dell’innovazione. I prototipi in anticipo sono installati nelle case VIVENTI del LABORATORIO e sono provati dai residenti temporanei. 3. Prototipi di valutazione. I prototipi funzionali sono installati nell’esistenza agricola e rurale e contribuiscono allo sviluppo della casa_Monferrato per lasciare il prodotto futuro di espe- rienza degli utenti e le idee di servizio nelle loro case. CASCINA Il laboratorio vivente potrebbe essere visto come il luogo dell’in- terazione degli occupanti con la casa_Monferrato studiato at- traverso un ambiente familiare adattabile e controllabile. DIVULGAZIONE Il laboratorio vivente si mette in mostra con l’attuazione di Wor- kshop internazionali e Conferenze che verranno chiamati a con- frontarsi su nuovi modelli di consumo sostenibile e di sistemi agroalimentari alternativi. BENEFICI Crescita economica ottimizzando i costi di protezione ambien- tale e permettendo alle aziende di ridurre i costi per raggiunge- re gli standard di qualità > Agricoltura integrata > Cambiamento climatico, risorse scarse, ottimizzazione del riuso dell’acqua > Riduzione (prodotti fitosanitari) ed inquinamento sul cibo CONCLUSIONI Le varie componenti sopra menzionate se sommate fra di loro pur conservando la loro diversità raggiungono un unico obiettivo. Uno stile di vita riconoscibile e proprio di questo distretto BIO Agricoltore BIO.DISTRICT Vocazione acquisita Territorio caratterizzato dalla presenza in un’area circonscritta di
  • 13. 24 25 Dove Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente Stagista Politico Professionista Scienziato Agricoltore Produttore Universitario CHIVASSO Murisengo Montechiaro d’Asti Cavagnolo Moransengo ASTI Cocconato Solonghello Moncalvo Gabiano Il Laboratorio Vivente impiega i metodi di ricerca e design per capire e modellare il territorio CHIVASSO Murisengo Montechiaro d’Asti Cavagnolo Moransengo ASTI Cocconato Solonghello Moncalvo Gabiano Dove Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente Contesto reale dove si modella il comportamento nel contesto agricolo Come Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente Murisengo Cavagnolo Cocconato Solonghello Moncalvo Gabiano Montechiaro d’Asti Moncestino Cunico LABORATORIO VIVENTE Il corridoio è il punto dove vengono condivise le idee AZIENDE LEADER PRODOTTO SOSTENIBILE PROGETTO COOPERATIVO DI RICERCA SERVIZIO ALLA COMUNITÀ INTEGRATO SCIENZIATI ACCADEMICI RICERCATORI PROFESSIONALITÀ Gabiano Metodo LabVivente Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente
  • 14. 26 27 CASE STUDY FAAN www.faanweb.eu Il progetto FAAN studia i sistemi locali di prodotti alimentari in cinque paesi europei: Austria, Inghilterra, Francia, Ungheria, e Polonia. Il gruppo di ricerca é formato da istituzioni accade- miche, da organizzazioni derivanti dalla società civile. Punto di partenza del progetto é una preoccupazione circa gli effetti negativi del sistema convenzionale di prodotti alimentari, come le questioni relative alla sostenibilità ambientale, salute o giu- stizia sociale. I sistemi locali di prodotti alimentari costituiscono un’alternativa, che appaiono nelle diverse forme, e che può differire dal sistema convenzionale in vari aspetti. Abbiamo studiato tali iniziative alternative per identificare come si sono sviluppati, e perché sopravvivono L’obiettivo princi- pale di questo progetto é di analizzare come le attuali politiche facilitano o impediscono lo sviluppo di sistemi locali di prodotti alimentari al fine di elaborare nuove idee per influenzare in modo più attento le politiche e sostenere meglio tali iniziative. I cambiamenti ipotizzati includono: contributo a creazione di reti e d’infrastruttura cooperative; maggior scambio di cono- scenza; più sourcing locale in appalti pubblici; finanziamento più adatto; e l’adattamento più flessibile di regolamenti Legali (per esempio regole di distinzione per prodotti per diversi mercati); ed assicurandosi che i programmi integrino decisioni bottom up, con un metodo territoriale che collega i consumato- ri urbani con i produttori rurali. Il progetto è stato realizzato grazie al supporto finanziario della Commissione Europea nel 7th Framework Programme“Integra- ting and Strengthening the European Research Area, Policy- oriented Research”. PLUREL www.plurel.net Il progetto si concentra sulla discussione dello sviluppo terri- toriale in Europa concentrata sul lavoro nelle iniziative dell’UE, come Interreg ed il programma ESPON, realizzando gli scopi dell’ESDP. L’ordine del giorno territoriale è strutturato in 4 capi- toli e rinvia esplicitamente ai documenti di strategia Gothen- burg, di Lisbona, principi ESDP, CEMAT e li incorpora. La coesione territoriale è compito futuro della politica territoriale EU. Il concetto di coesione territoriale mira a rafforzare i poten- ziali territoriali endogeni sui territori,per superare gli squilibri tra i territori,sia diminuendo le diseguaglianze delle disparità re- gionali ed identificando e rafforzando i potenziali dello sviluppo economico. Una nuova sfida é identificata nel rafforzamento di identità regionali,che fanno utilizzo migliore di sfide territoriali di diversità per coesione territoriale. Il progetto è stato realizzato grazie al supporto finanziario della Commissione Europea nel 7th Framework Programme“Integrating and Strengthening the European Research Area,Policy-oriented Research”. COFAMI www.cofami.org Promozione di iniziative di commercializzazione collettiva dei prodotti agricoli. La ricerca analizza una serie di iniziative aventi le seguenti caratteristiche comuni:focalizzazione sull’azione collettiva,coinvolgimento attivo degli agricoltori,orientamen- to al marketing,forme innovative di prodotto,di strategie e di organizzazione. Esempi di COFAMI sono: > l’aggregazione di prodotti agricoli e di risorse ambientali per il marketing collettivo; > gruppi di agricoltori che producono insieme prodotti locali o biologici; > la promozione collettiva di assortimenti di prodotti regionali; > l’investimento collettivo in impianti per la trasformazione di biomasse; > la fornitura in comune di prestazioni (turismo, assistenza agli handicappati ecc.) o di servizi alla collettività (tutela ambientale, gestione delle risorse idriche ecc.). Il progetto è stato realizzato grazie al supporto finanziario della Commissione Europea nel 6th Framework Programme“Integra- ting and Stren gthening the European Research Area,Policy- oriented Research”. Casi Studio Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente COSA_Punto di partenza del progetto é una preoccupazione circa gli effetti negativi del sistema convenzionale di prodotti alimentari,come le questioni relative alla sostenibilità ambientale, salute o giustizia sociale.Il progetto studia i sistemi locali di prodotti alimentari COME_I sistemi locali di prodotti alimentari costituiscono un'alternativa,che appare nelle diverse forme,e che può differire dal sistema convenzionale in vari aspetti.Tali iniziative alternative vanno a identificare come i sistemi locali si siano sviluppati e perchè sopravvivono CHI_Austria,Inghilterra,Francia,Ungheria e Polonia Casi Studio Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente COSA_Un progetto di sviluppo territoriale in Europa che mira a rafforzare i potenziali endogeni, per superare gli squilibri tra i territori COME_Diminuendo le diseguaglianze delle disparità regionali ed identificando e rafforzando i potenziali dello sviluppo economico CHI_14 Paesi Europei + Cina Coordinatore: Università di Copenhagen Casi Studio Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente COSA_Promozione di iniziative di commercializzazione collettiva dei prodotti agricoli COME_Aggregazione di prodotti agricoli e di risorse ambientali per il marketing collettivo; la fornitura in comune di prestazioni o di servizi alla comunità; la promozione collettiva di assortimenti di prodotti regionali CHI_10 Paesi Europei Coordinatore:Università Wageningen
  • 15. 28 29 Dopo aver illustrato il contenuto del nostro progetto“LabVi- vente”ed avere presentato i 3 casi studio, che illustrano la sua funzionalità e fattibilità, anche in previsione di una partecipa- zione ad un progetto finanziato dall’Unione Europea, vogliamo in questo momento presentare una possibile iniziativa europea centrata sulla sostenibilità energetica. Il prossimo aprile 2011 sarà possibile partecipare all’iniziativa EU Sustainable Energy Week 2011, organizzando sul proprio territo- rio una“Giornata dell’Energia”. Concludiamo la nostra relazione con una parte che riguarda: la situazione del biologico in Italia e il 7PQ (finanziamenti alla ricerca nell’Unione Europea). Per quanto riguarda la situazione del biologico in Italia abbiamo individuato due principali associazioni che lo rappresentano a livello nazionale: www.aiab.it, www.firab.it. Tra le informazioni presenti sul loro sito web, due a nostro parere sono i punti che vanno ad allinearsi al nostro concetto di BioDistrict. La prima è che Andrea Ferrante, presidente dell’Associazione Ita- liana Agricoltura Biologica, commenta i dati appena pubblicati dal Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica (Sinab) sul biologico italiano, identificando, nel calo assoluto del numero di produttori, la principale difficoltà delle piccole azien- de a stare nel sistema del biologico, nonostante gli agricoltori siano i custodi della biodiversità in agricoltura. La seconda è che il biologico ha bisogno di ricerca, ed è quindi fondamentale la condivisione delle attività e la messa in rete sia delle metodologie sperimentali e di divulgazione, sia dei risultati ottenuti. La rete facilita la qualità e l’efficacia all’azione dei centri sperimentali distribuiti sul territorio. In questo scenario problematico una buona notizia ci da speranza a credere che il BioDistrict sia veramente un segno distintivo carico di potenzialità: dal 1 Luglio, è entrata in vigore la nuova etichettatura del Bio Europeo. Il biologico è il primo settore a indicare la provenienza delle materie prime. Con l’en- trata in vigore della nuova etichettatura, l’Aiab pubblica le linee guida per produttori e consumatori. Gli agricoltori sono i custodi della biodiversità in agricoltura. SETTIMO PROGRAMMA QUADRO (7°PQ) Si rivolge a una vasta gamma di partecipanti: dalle università, passando per gli enti pubblici fino alle piccole imprese e i ricer- catori nei paesi in via di sviluppo. Questa sezione del servizio CORDIS 7°PQ offre una presenta- zione del prossimo Programma quadro per la ricerca dell’UE su misura per rispondere alle domande dei principali gruppi di partecipanti potenziali e delle parti interessate, a cominciare da: > Imprese private > Organizzazioni pubbliche > Ricercatori individuali > Ricercatori e organizzazioni fuori dall’Unione Europea La conoscenza si trova al centro della strategia di Lisbona dell’Unione Europea per diventare «l’economia basata sulla conoscenza più dinamica e competitiva del mondo». Il «triangolo della conoscenza: ricerca, istruzione e innovazione» è un elemento essenziale degli sforzi europei per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di Lisbona. Molti programmi, iniziative e misure di sostegno sono attuati a livello comunitario per pro- muovere la conoscenza. Il settimo Programma quadro (7°PQ) riunisce tutte le iniziative dell’UE collegate alla ricerca che hanno un ruolo fondamentale per raggiungere gli obiettivi di crescita, competitività e occupa- zione, assieme a un nuovo Programma quadro per la competiti- vità e l’innovazione (CIP), a programmi di istruzione e formazio- ne, ai Fondi strutturali e ai Fondi di coesione per la convergenza regionale e la competitività. Inoltre è un pilastro fondamentale per lo Spazio europeo della ricerca (SER). I vasti obiettivi del 7°PQ sono stati raggruppati in quattro categorie: Cooperazione, Idee, Persone e Capacità. Per ogni tipo di obiettivo c’è un programma specifico che corrisponde alle aree principali della politica di ricerca dell’UE.Tutti i programmi specifici lavorano assieme per promuovere e incoraggiare la creazione di poli europei di eccellenza (scientifica). Le attività di ricerca non nucleare del Centro comune di ricerca (CCR) Centro comune di ricerca (CCR) sono raggruppate in un programma specifico con una dotazione di bilancio separata. Finanziamenti Design_Daniela Terrile | Giuseppe Coppola | Luisa SomaschiniMONFERRATO MANIFESTO_laboratorio vivente FINANZIAMENTI A livello comunitario l’Unione Europea possiede tre strumenti di finanziamento per sostenere la ricerca e l’innovazione: 1_A politica di coesione finanziata dai Fondi strutturali 2_ Il Programma quadro per la ricerca 3_ Il Programma quadro per la competitività e l’innovazione I gruppi di partecipanti potenziali e delle parti interessate,sono: • Imprese private • Organizzazioni pubbliche • Ricercatori individuali • Ricercatori e organizzazioni fuori dall’Unione Europea http://cordis.europa.eu/home_it.html
  • 16. 30 31 ESEMPI Le api optano per programmi di lavoro molto precisi Ricercatori della Queen Mary University di Londra nel Regno Unito hanno scoperto che i bombi sono molto precisi riguardo i tempi di lavoro. Presentata sulla rivista BMC Biology, la ricerca è un risultato del progetto LAPBIAT (“Lapland atmosphere-bio- shere facility”), che ha ricevuto quasi 1,5 milioni di euro nell’am- bito dell’azione“Infrastrutture di ricerca”del Sesto programma quadro (6° PQ) dell’UE La Commissione invita a fare più ricerca e a ridurre la burocrazia La Commissione europea, nel tentativo di ridurre la burocrazia e di concentrarsi sui risultati della ricerca, ha recentemente adot- tato due importanti iniziative che porteranno cambiamenti nei regolamenti finanziari e una semplificazione delle procedure che riguardano i Programmi quadro per la ricerca dell’UE. Lieviti non-convenzionali promettono tanto gusto e poche calorie Sono in arrivo nuove opportunità per le colture impiegate nella produzione di birra, formaggio, yoghurt e vino. Note di sapore sicure e benefici per la salute dei probiotici vanno di pari passo con le colture di lievito sviluppate dal nuovo consorzio Cornuco- pia, coordinato dal professor Jure Piskur dell’Università di Lund in Svezia e finanziato con 3,4 milioni di euro dall’UE. PROGETTI IN CORSO Sustainable agri-food systems and rural development in the Mediterranean Partner Countries (SUSTAINMED) Funded under 7th FWP (Seventh Framework Programme) Research area: KBBE-2009-1-4-05 Policy and institutional aspects of sustainable agriculture, forestry and rural develop- ment in the Mediterranean partner countries - SICA (Mediterra- nean Partner Countries). Organisation: CENTRE INTERNATIONAL DES HAUTES ETUDES AGRONOMIQUES MEDITERRANEENNES INSTITUT AGRONOMI- QUE MEDITERRANEEN DE MONTPELLIER, FRANCE Project description The overall objective of the SUSTAINMED project is to examine and assess the impacts of EU and national agricultural,rural,environ- mental and trade policies in the Mediterranean Partner Countries (MPCs).Specific impacts include socio-economic structural chan- ges,income distribution,resource management,trade liberaliza- tion,poverty alleviation,employment and migrations trends,as well as commercial relations with major trade partners (in particu- lar the EU) and competitiveness in international markets. The project will integrate a wide range of complementary methods and analytical tools including quantitative model- ling, structured surveying, indicator building and qualitative data analysis, in order to provide (i) orders of magnitude of the impact in MPCs related to changes in important policy para- meters, and (ii) qualitative insights into processes which will be important for the future welfare of MPCs but which cannot be fully captured by quantitative indicators.The project results will enable the EU Commission and relevant stakeholders to for- mulate realistic policies and action plans aimed at supporting sustainable agri-food systems, rural development programmes and capacity building in the Mediterranean region. The project outcomes will also contribute to improve collabo- ration and economic and commercial relations between the EU and target MPCs, in line with the stated goals of the Barcelona Process: Union for the Mediterranean. Furthermore, the project will provide relevant research to support the promotion of sustainable development to fulfilling the EU s commitment towards the United Nation Millennium Development Goals in the region.The project consortium brings together during three years recognized researchers from six EU Member countries, one Associate country and five Mediterranean Partner countri- es, with a strong scientific background and experience in Medi- terranean policy, market and institutional analysis. Project details Project Acronym: SUSTAINMED Project Reference: 245233 Start Date: 2010-03-01 Duration: 36 months Project Cost: 2.64 million euro Contract Type: Small/medium- scale focused research project for specific cooperation actions dedicated to international cooperation partner countries (SICA) End Date: 2013-02-28 Project Status: Execution Project Funding: 2 million euro Participants MEDITERRANEAN AGRONOMIC INSTITUTE OF CHANIA, GREECE MINISTRY OF AGRICULTURE AND AGRARIAN REFORM, SYRIA AKDENIZ UNIVERSITY,TURKEY PELLERVON TALOUDELLISEN TUTKIMUSLAITOKSEN KANNA- TUSYHDISTYS RY, FINLAND ZAGAZIG UNIVERSITY, EGYPT INSTITUT NATIONAL AGRONO- MIQUE DE TUNISIE,TUNISIA AGENCIA ESTATAL CONSEJO SUPERIOR DE INVESTIGACIONES CIENTIFICAS, SPAIN UNIVERSITY OF KENT, UNITED KINGDOM ECOLE NATIONALE D’AGRICUL- TURE DE MEKNES, MOROCCO INSTITUT NATIONAL DE LA RECHERCHE AGRONOMIQUE, FRANCE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, ITALY UNIVERSIDAD POLITECNICA DE VALENCIA, SPAIN
  • 17. 33 GUSTARE CON TRASPORTO il sistema prodotto in treno Elena Confortini Luca Pantorno Lucia Rondinella Il progetto propone di recuperare alcune linee ferroviarie in declino per convertirle in un’esperienza di attraversamento del territorio ecosostenibile e legata alla valorizzazione delle tipicità enogastro- nomiche e agroalimentari locali.Un attraversamento lento del paesaggio monferrino per il piacere degli occhi e del gusto. Ma anche una modalità inusuale di accesso all’area che rinun- cia all’uso dell’auto individuale e propone modalità alternative di spostamento combinando l’uso del treno con servizi di noleg- gio di auto elettriche o bike sharing. Le 4 stazioni ferroviarie si trasformano in porte di accesso al territorio, in nodi di scambio intermodale a basso impatto ambientale e in vetrine/avanposto delle eccellenze produttive del territorio. L’immagine del sistema - prodotto Monferrato, inteso come insieme integrato di prodotti, servizi, valori territoriali, imma- teriali e comunicazione con cui il Monferrato si presenta sul mercato e dà forma alla propria strategia, appare caratterizzata da una generale sensibilità verso l’ambiente, e da un sistema di valori immateriali implicitamente condivisi dai produttori e dagli operatori. Questo sistema - prodotto, che abbiamo definito complessi- vamente come MONFERRATO MANIFESTO, prima di divenire oggetto di strategie di consolidamento e di rafforzamento della propria immagine verso l’esterno – e quindi in funzione di un incoming – deve essere oggetto di azioni preliminari rivolte ver- so l’interno, e quindi verso il territorio cui appartiene, finalizzate a rafforzare: > il senso di appartenenza al sistema Monferrato dei pro duttori e degli operatori dei servizi e la consapevolezza degli obiettivi qualitativi ed etici condivisi; > le sinergie tra i produttori e gli operatori della ricettività e della ristorazione; > la condivisione dei valori, dell’etica e degli obiettivi del sistema-prodotto con gli stakeholder del territorio (popola zione locale, Amministrazioni, Enti pubblici e privati, G.A.L. ecc.). Le possibili azioni da mettere in campo sono: > incontri facilitati tra produttori, operatori turistici e di ser vizi, finalizzati alla condivisione di un documento di intenti che sancisca > l’adesione ad obiettivi ed ideali comuni, ad un codice di comportamento diffuso, ad un sistema di valori universal mente riconosciuti; > azioni programmate di coinvolgimento, aggiornamento e stimolo verso gli attori del sistema - prodotto (assemblee plenarie, blog/forum di discussione, newsletter ecc.);
  • 18. 34 35 > sviluppo di sinergie tra produttori ed operatori della ricet tività e della ristorazione, mediante il reciproco impegno ad utilizzare e dare visibilità ai servizi e prodotti del sistema; > assemblee pubbliche, tavoli di confronto con gli Ammini stratori locali, incontri con Enti pubblici e privati, coinvolgi mento della stampa locale Avviata questa fase di rafforzamento, condivisione e radica- mento dell’immagine del sistema - prodotto all’interno del territorio, si ritiene di poter procedere con una successiva fase di promozione del prodotto verso l’esterno, che può articolarsi su due strategie interconnesse, rappresentative del sistema di ideali del territorio: > RAFFORZAMENTO DEI GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALI (G.A.S.) > EVENTO/ESPERIENZA DI VISITA:“GUSTARE CON TRASPORTO” I G.A.S. sono gruppi di acquisto che diventano solidali nel mo- mento in cui decidono di utilizzare la solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti e dei produttori. Generalmente questi gruppi scelgono prodotti provenienti da piccoli produtto- ri locali, per avere la possibilità di conoscerli direttamente e per ridurre l’inquinamento e lo spreco di energia che derivano dal trasporto dei prodotti. Il gruppo si dota di uno statuto e l’adesio- ne prevede basse quote associative. Entrare a fare parte di un G.A.S. assicura un risparmio econo- mico (acquistare grandi quantità di questi prodotti consente di avere merce di qualità superiore o biologica al prezzo di un prodotto“concorrente”offerto dal supermercato) e supporta i circuiti produttivi equosolidali o biologici, i cui prodotti non sono facilmente reperibili nel circuito della grande distribuzio- ne organizzata. Affinché il sistema risulti efficiente, si devono programmare in anticipo gli acquisti; gli ordinativi si fanno al raggiungimento di un quantitativo minimo di merce, a scadenze prefissate. Il diffondersi o consolidarsi dei G.A.S. potrebbe rappresentare per il territorio del Basso Monferrato una strategia di differen- ziazione efficace per promuovere i suoi prodotti. Quale strumento innovativo può alimentare la realtà dei G.A.S. del Monferrato? L’individuazione di nuovi potenziali associati e la loro fidelizzazione costituiscono sicuramente due obiettivi importanti da conseguire; il progetto di seguito descritto offre un’occasione per realizzarli. UN’ESPERIENZA DI DEGUSTAZIONE ITINERANTE SULLA LINEA FERROVIARIA MORTARA - ASTI Dall’osservazione delle dotazioni infrastrutturali che delimita- no il Basso Monferrato si è evidenziata la presenza di tre linee ferroviarie a carattere regionale: 1. Chivasso – Asti 2. Chivasso – Casale Monferrato 3. Mortara – Asti Mentre le prime due offrono un servizio continuativo durante tutti i periodi dell’anno,il servizio lungo la linea Mortara - Asti è sospeso nei giorni festivi,nel periodo estivo,pasquale e natalizio. Il parziale utilizzo di questa tratta ferroviaria apre inaspettate prospettive di valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti,sug- gerendone un uso alternativo che possa essere immediatamente sperimentato nei periodi di sospensione del servizio ordinario. Si configura così un’esperienza di visita, un’esplorazione pro- gettata del territorio attraverso l’utilizzo non convenzionale di una tratta ferroviaria. La linea MORTARA (PV) - ASTI è una linea a binario semplice non elettrificato che attraversa il Basso Mon- ferrato in direzione nord-est/sud-ovest, in posizione pressoché baricentrica rispetto a due dei tre vertici del triangolo industria- le: Milano e Genova. La vicinanza ai due centri urbani rafforza l’idea di un uso alter- nativo di questa tratta ferroviaria rispetto a quello ordinario,ca- ratterizzato dal pendolarismo di lavoratori e studenti. Il progetto ipotizza alcune corse speciali che uniscano il piacere del viaggio e della scoperta del territorio all’esperienza di una degustazione eno-gastronomica on board.Tale proposta si immagina destinata ad un target caratterizzato da una cultura medio - alta,over 30, di provenienza sia straniera che italiana. Le fermate coinvolte dal progetto,selezionate lungo la tratta esistente,sono: (MI) Y MORTARA Y CASALE MONFERRATO Y OZZANO Y Y MONCALVO Y CASTELL’ALFERO Y ASTI Y (GE) Per consentire l’esperienza della degustazione, si è proceduto a dilatare i tempi di percorrenza dagli attuali 1 h 25’a 2 h 20’nel seguente modo: milano – mortara = 45’ genova – asti = 1 h 15’ (fonte:Trenitalia) tratte ferroviarie tempi attuali tempi di progetto milano - mortara 45’ mortara – casale monferrato 30’ 40’ casale monferrato - ozzano 15’ 20’ ozzano - moncalvo 15’ 20’ moncalvo – castell’alfero 10’ 20’ castell’alfero - asti 15’ 40’ asti - genova 1 h 25’
  • 19. 36 37 Si configura come un’esperienza di visita ecosostenibile a 360°, in quanto: > utilizza principalmente il mezzo di trasporto ferroviario, combinato a veicoli privati ecologici; > coinvolge i prodotti biologici del territorio, legati alla sta gionalità; si potranno di conseguenza configurare molteplici esperienze, al variare delle stagioni; > rafforza e prolunga l’esperienza della degustazione on board grazie alla possibilità di prenotare, acquistare e ritirare entro 24 ore i prodotti assaggiati; > offre la possibilità ai Gruppi di Acquisto Solidale del territo rio di individuare e coinvolgere nuovi potenziali associati; > avvicina gli stessi abitanti del Monferrato ad un utilizzo più spinto di sistemi innovativi di trasporto integrato, incenti vando la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del pae saggio: una delle più grandi risorse di questo territorio. Come si organizza un’esperienza GUSTARE CON TRASPORTO? Gli utenti interessati devono procedere ad una prenotazione on line (portale internet dedicato) di una fra 4 proposte di degusta- zione itinerante, caratterizzate da una complessità progressiva di offerta enogastronomica: #1 provenienza Milano: Mortara - Casale Monferrato provenienza Genova: Asti - Castell’Alfero (durata: 40’) #2 provenienza Milano: Mortara - Ozzano Monferrato provenienza Genova: Asti - Moncalvo (durata: 60’) #3 provenienza Milano: Mortara - Moncalvo provenienza Genova: Asti - Ozzano Monferrato (durata: 80’) #4 provenienza Milano: Mortara - Castell’Alfero provenienza Genova: Asti - Casale Monferrato (durata: 100’) La tipologia e la complessità delle degustazioni sono pertan- to legate alla durata del percorso (da un minimo di 40’ad un massimo di 1 h 40’) e alla stagionalità dei prodotti. L’opzione può essere corredata dalla prenotazione di mezzi di trasporto privato, con i quali procedere ad una personale esplorazione del territorio attraverso uno o più percorsi suggeriti,ciascuno dei quali elegge il proprio punto di partenza in una delle 4 fermate ferroviarie di Casale Monferrato,Ozzano Monferrato,Moncalvo e Castell’Alfero. Le fermate si configurano così come le Porte sul Monferrato. L’utente, prenotando on line la propria esperienza GUSTARE CON TRASPORTO calibrata sulle proprie esigenze, riceve un codice identificativo customer con il quale ha accesso a tutti i servizi prenotati (noleggio di auto o bicicletta, pernottamenti, ristorazione ecc.) e con cui potrà procedere ad ulteriori prenota- zioni in loco. LA DEGUSTAZIONE ITINERANTE Ogni degustazione comincia appena lasciata la stazione di partenza (Mortara o Asti), e viene servita direttamente al posto su di un vassoio da appoggio progettato ad hoc. La mise en place è completata da un supporto grafico che docu- menti: > prodotti che compongono gli assaggi e relative aziende produttrici; > costo di una confezione - base di ciascun prodotto degustato; > un codice identificativo product, abbinato a ciascun prodot to degustato. Il treno percorrerà a velocità ridotta la tratta ferroviaria, rallen- tando o addirittura sostando in corrispondenza di emergenze paesaggistiche; una voce potrebbe segnalare la prossimità alle emergenze, raccontandole con brevi cenni storici, ma anche con aneddoti o leggende locali. Il codice identificativo product fornito con la degustazione fa- ciliterà un’eventuale successiva prenotazione del prodotto, che sarà effettuabile on line sia dalle postazioni internet disponibili presso i servizi ricettivi che attraverso un proprio pc portatile presso le wi - fi zone che immaginiamo vengano attivate presso le 4 fermate ferroviarie. Si può ipotizzare persino la realizzazione di vetrine di vendita/ promozione, costituite da strutture mobili e leggere, che evo- chino i carretti che i contadini utilizzavano per il trasporto dei prodotti della terra, da posizionare presso ciascuna delle 4 porte sul Monferrato e che possano proporre piccole confezioni - rega- lo di assaggi enogastronomici. I prodotti prenotati al termine della degustazione saranno poi conferiti presso le vetrine di vendita/promozione collocate nelle stazioni ferroviarie dalle quali l’utente ha iniziato l’espe- rienza GUSTARE CON TRASPORTO (Mortara per Milano, Asti per Genova) e da cui ripartirà per tornare a casa, portando con sé un’esperienza ed una tangibile memoria del gusto.
  • 20. 38 39 SERVIZI PER UNA MOBILITÀ DI INTERSCAMBIO ECOSOSTENIBILE IL CAR SHARING Per l’area oggetto di studio si può ipotizzare un servizio di car sharing che si inserisca nel circuito nazionale Iniziativa Car Sharing (ICS): l’organo del Ministero dell’Ambiente, che garanti- sce l’omogeneità delle apparecchiature e l’interoperabilità dei servizi. Ogni abbonato al servizio in una delle città aderenti al circuito può così usare i servizi delle altre città del circuito. Come funziona il car sharing? Iscrizione Y all’utente viene rilasciato un numero di identifi- cazione personale (PIN) e una smartcard (= scheda magnetica individuale, dotata di codice segreto PIN e microchip, necessaria per ritirare la vettura, restituirla e fatturare il servizio). Prenotazione Y via web/telefonicamente mediante call center attivo 24 ore su 24; si deve indicare la durata di utilizzo (non in- feriore all’ora) e individuare l’auto tra quelle disponibili a secon- da del modello, dell’ora e del parcheggio richiesti. La prenotazio- ne può essere fatta fino a quindici minuti prima dell’uso. Utilizzo auto Y l’auto assegnata si apre e si chiude con la smartcard rilasciata all’atto dell’iscrizione; all’avvio si digita il proprio codice PIN e alla riconsegna il codice di fine servizio. Un dispositivo elettronico installato a bordo dell’auto registra automaticamente i dati del viaggio, riportati poi nella fattura che il gestore recapita a domicilio con cadenza mensile o bime- strale. La riconsegna del veicolo avviene solitamente nell’area di parcheggio di partenza. Costo globale Y costo fisso (= quota di abbonamento annuale/ mensile per aderire all’associazione + eventuale cauzione rim- borsabile) + costo variabile (= legato a classe, utilizzo del veicolo, fascia oraria, eventuali servizi supplementari, include una quota chilometrica/una quota oraria) Tariffe (es. GUIDAMI, società di ATM che offre il servizio di car sharing a Milano) N.B.: si ritiene che il CAR SHARING – in quanto ne- cessita di un’organizzazione piuttosto complessa - possa costituire una soluzione vantaggiosa solo nel caso in cui anche le comunità locali manifestino la necessità di avvalersi di questo tipo di mobilità alternativa; nel caso ciò non si verificas- se, si ritiene di più facile attuazione e gestione una rete di NOLEGGIO DI VEICOLI ELETTRICI (auto, scooter), da collocare ad esempio presso le fermate/stazioni FS depu- tate all’interscambio della mobilità. Categoria Modello * Tariffa Oraria Tariffa Km 07-22 22-07 fino a 100 Km 101-300 km oltre 300 Smart / Ka / 107 EUR 2,20 EUR 1,00 EUR 0,42 EUR 0,35 EUR 0,15 City Punto / Micra / 500 / Panda EUR 2,20 EUR 1,00 EUR 0,45 EUR 0,35 EUR 0,15 Compact C3 / Grande Punto / 207 EUR 2,40 EUR 1,00 EUR 0,55 EUR 0,40 EUR 0,15 Comfort Multipla / Zafira / Doblò / Doblò Combi EUR 2,50 EUR 1,00 EUR 0,60 EUR 0,50 EUR 0,20 Speciale ** Prius / Mini Cooper EUR 2,60 EUR 1,00 EUR 0,60 EUR 0,50 EUR 0,20 Cargo Doblò EUR 2,60 EUR 1,60 EUR 0,70 EUR 0,60 EUR 0,20 Abbonamenti Test Drive (3 mesi): EUR 50 IVA inclusa Family standard (12 mesi): EUR 120 IVA inclusa Business standard (12 mesi): EUR 180 IVA inclusa Tessera aggiuntiva*: EUR 30 Iva inclusa (per utilizzare più veicoli contemporaneamente all’interno dello stesso abbonamento) Prenotazione attraverso call center: EUR 0,50; prenotazione attraverso internet: gratuita. BIKE RENTAL La montuosità del territorio monferrino suggerisce di mettere a disposizione degli utenti non un servizio di bike sharing (che si presta ad un utilizzo prettamente urbano e metropolitano e che generalmente utilizza city bike), bensì un servizio di BIKE RENTAL, che consenta al visitatore di scegliere e prenotare il tipo di bicicletta in base all’itinerario individuato, oltre ad eventua- li accessori aggiuntivi (es. carrello per valigie, seggiolino per bambini ecc.). Si può ipotizzare che il parco bici includa anche biciclette con pedalata assistita e tricicli elettrici con bagagliaio. (es.Val Pusteria: http://www.rentabike.it/italiano/news.html) PARTNERSHIP PUBBLICO - PRIVATO Si può ipotizzare una partnership tra pubblico e privato per atti- vare e gestire sia il servizio di bike rental che quello di noleggio di veicoli elettrici,con l’obiettivo di contenere i costi per gli utenti. Ad esempio, si possono configurare consorzi misti pubbli- co - privato per la gestione del parco bici/veicoli elettrici e dei servizi connessi; ci si può avvalere di sponsorizzazioni di aziende private in cambio di spazi pubblicitari apposti direttamente * Modelli indicativi, possono essere sostituiti con altri similari. ** Allestimento trasporto disabili. Le tariffe binarie (ore + km) sono IVA inclusa. ESEMPIO TARIFFE GIORNALIERE A PERSONA (Bicicletta scelta + servizio di assistenza; riduzioni previste: 3 giorni - 30%; 5 giorni - 40%; 7 giorni - 50%) VEICOLI E ACCESSORI fino al 11/07/ e dal 06/09/ 12/07/ - 01/08/ 30/08/ - 05/09/ 02/08/ - 29/08/ City Bike EUR 15,00 EUR 17,00 EUR 19,00 Mountain Bike EUR 16,00 EUR 18,00 EUR 20,00 MTB Race EUR 20,00 EUR 23,00 EUR 25,00 MTB bambino 20/24 EUR 10,00 EUR 12,00 EUR 14,00 Carrello EUR 13,00 EUR 16,00 EUR 18,00 Carrello cani EUR 10,00 EUR 13,00 EUR 15,00 Cammellino EUR 10,00 EUR 10,00 EUR 12,00 Tandem EUR 28,00 EUR 34,00 EUR 38,00 Seggiolino EUR 3,00 EUR 3,00 EUR 4,00 Riconsegna in altri punti EUR 4,00 EUR 4,00 EUR 4,00
  • 21. 40 41 sui mezzi; si può coinvolgere l’associazionismo e il volontariato locale nella gestione di alcuni servizi base collegati al noleggio. L’organizzazione e la gestione dei servizi sopra descritti aprono inoltre scenari imprenditoriali in grado di trattenere o addirit- tura attrarre giovani nel territorio, contrastando così efficace- mente il fenomeno dell’abbandono. SIMULAZIONE DELL’ESPERIENZA Immaginiamo lo svolgimento di un’esperienza GUSTARE CON TRASPORTO durante la stagione autunnale - invernale. Il fatto che le degustazioni siano prevalentemente incentrate su produzioni biologiche legate al territorio comporta una selezione dei prodotti che segue il variare delle stagioni: nel periodo considerato dalla simulazione, le degustazioni on board potrebbero essere così articolate: # 1 VINO + SALUMI # 2 VINO + SALUMI + FORMAGGI # 3 VINO + SALUMI + FORMAGGI + MIELE # 4 VINO + SALUMI + FORMAGGI + MIELE + ASSAGGIO DI PASTA FRESCA + GRAPPA Esempio di prodotti e produttori da coinvolgere: VINI Y “Barabba”del Monferrato Superiore D.o.c. “Malidea”Monferrato Rosso D.o.c. “Rossore”del Monferrato superiore D.o.c. “Umberta”Barbera del Monferrato D.o.c. “Nino” Monferrato Rosso D.o.c. (Azienda Cantina Viticoltori del Monferrato SALUMI Y salame cotto, coppa speziata, salame crudo, lardo, cotechini (Azienda Agricola Biologica di Roberto Zanotto) FORMAGGI Y freschi, stagionati ed elaborati (Casa Costa) MIELE Y acacia, castagno, melata, millefiori, rododendro, tiglio, tarassaco, con nocciole piemontesi intere (...) PASTA FRESCA Y agnolotti al plin, ravioli speck e radicchio (Laboratorio artigianale di pasta fresca) GRAPPA Y Bosso COME ARRICCHIRE E COMPLETARE L’ESPERIENZA ENOGASTRONOMICA: IPOTESI DI ESPLORAZIONE DEL TERRITORIO Lungo la tratta della Mortara- Asti si svolgono iniziative carat- terizzate da semplicità e tradizione; gli eventi più significativi si concentrano nei mesi di Novembre e Dicembre. Terminata l’esperienza di degustazione, il visitatore può appro- fondire la conoscenza del Monferrato attraverso un’esplora- zione delle sue attrattive culturali, architettoniche e paesaggi- stiche, facendo tappa presso le strutture ricettive presenti sul territorio. Presso la località di Casale Monferrato è possibile all’inizio del mese di settembre fino al mese di ottobre partecipare all’evento “Casale, città aperta”con mercatini di antiquariato, fiere, sagre, concerti. Dalla stazione di Casale si ipotizza di rendere possibile, noleggiando una macchina ecologica o una bicicletta, visitare i borghi vicini: Gabiano, Camino, San Giorgio Monferrato. Da Ozzano Monferrato si può intraprendere un percorso di tipo naturalistico, e con una mountain bike attraversare i vicini paesi di Treville, Rosignano, Serralunga di Crea, Mombello, Moncalvo, Cella Monte. Nel periodo autunnale in zona vengono organiz- zate diverse manifestazioni culturali: un concerto d’organo a Treville, la vendemmia in arte in Rosignano, le sagre del tartufo bianco a Cella Monte. Da Moncalvo partono itinerari artistici ed enogastronomici che coinvolgono le località di Alfiano Natta, Murisengo, Odalengo Piccolo. Da Castell’Alfiero nei mesi di settembre - ottobre si possono intraprendere percorsi legati all’evento“Castelli Aperti”, che in SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE CASALE MONFERRATO (CASTELLI) CAS. CITTA APERTA NADAL IN MUNFRA’ MONCALVO ( CHIESE,MONUMENTI) FIERA DEL TARTUFO FIERA DEL BUE GRASSO SAGRA DEL BOLLITO NADAL IN MUNFRA’ CASTELL’ALFIERO CASTELLI APERTI CASTELLI APERTI TERRUGGIA ( OZZANO) FESTA PATRONALE PRESEPI ARTIGIANALI CELLA MONTE (OZZANO) FIERA TARTUFO B. CONCERTO DI NATALE TREVILLE (OZZANO) CONC. D’ORGANO PRESEPI ARTIGIANALI ROSIGNANO (OZZANO) VENDEM.IN ARTE RASSSEGNA ENOGASTRONOM. PRESEPI ARTIGIANALI
  • 22. 42 43 particolare vede protagoniste le località di Pièa e Monale, men- tre Montechiaro d’Asti nel mese di novembre offre una rinoma- ta fiera del tartufo bianco. In tutte le 4 porte sul Monferrato e nei borghi limitrofi il Natale è vissuto intensamente, ed i piccoli borghi prendono forma come tanti piccoli presepi viventi; in ogni località è quindi possibile vivere esperienze uniche, come ascoltare concerti o ammirare presepi artigianali. LOCALITÀ PERCORSI STAGIONE MEZZO DI TRASPORTO TIPOLOGIA CASTELL’ALFIERO Pièa-Monale Sett-Ott Bike/Car Cultura Montechiaro D’asti Nov Bike/Car Cultura Enogastronomia MONCALVO Le Pieve-Cascina S.Anna Ott-Dic Bike Arte Enogastronomia ALFIANO NATTA Chiesa S.Spirito-Cardona Sett-Dic Bike Natura MURISENGO Villedeati Sett-Nov Car Enogastronomia Arte ODALENGO PICCOLO Chiesa S.Spirito Ott Car/Bike Arte Enogastronomia OZZANO TERRUGGIA Villa Poggio-Cascina Boscogrosso-Villa Poggio Nov-Dic Bike Cultura MOMBELLO Morsingo-Zenevreto Dic Bike Natura Enogastronomia MONTALDO Pezzere-Piancerreto Sett-Dic Bike/Car Natura CELLA MONTE Valle Carnara-Valle Canneto Nov-Dic Bike/Car Natura Enogastronomia MONTALERO Odalengo Grande Sett-Dic Bike/Car Natura ROSIGNANO Uviglia-Colma-Cascina- Cascina S.Grato-Uviglie Sett-Ott Bike/Car Natura SERRALUNGA Di CREA Rocchetta-Solonghello Sett-Dic Bike/Car Natura Sacro CERRINA Piancerreto-Costamezzana- Piancerreto Nov Bike/Car Enogastronomia TREVILLE S.Quirico Sett -Dic Bike/Car Natura CASALE MONFERRATO Cittadella-Cascina- Giovanninella-Cittadella di Casale Dic GABIANO Pontestura-Mincengo Sett-Dic Car Vino SAN GIORGIO MONF Camino-Piazzano Sett-Ott Car Cultura CAMINO Fabiano-Rocchetta Sett-Ott Bike/Car Natura
  • 23. 44 45 18 357 09 466 386 211 salame vino formaggio miele il trenoprenoti customer code degusti porta sul Monferrato Come funziona l’esperienza Design_Elena Confortini | Luca Pantorno | Lucia RondinellaMONFERRATO MANIFESTO_ product code Come funziona? ASTI Come funziona l’esperienza Design_Elena Confortini | Luca Pantorno | Lucia RondinellaMONFERRATO MANIFESTO_ zona wi-fi vetrina di vendita bike rental|eco car pernotti rientromemoria del gusto Come funziona? castell’alfero moncalvo ozzano treville rosignano montaldo casale monferrato serralunga montechiaro d’asti cunico piéa alfiano natta odalengo murisengo montigliomonferrato s. giorgiomonferrato camino Mappa Design_Elena Confortini | Luca Pantorno | Lucia RondinellaMONFERRATO MANIFESTO_ Mappa Design_Elena Confortini | Luca Pantorno | Lucia RondinellaMONFERRATO MANIFESTO_ Utilizzo non convenzionale della Mortara-Asti Design_Elena Confortini | Luca Pantorno | Lucia RondinellaMONFERRATO MANIFESTO_ MORTARA ozzano MORTARA ASTI La linea ferroviaria Mortara | Asti 40’ 60’80’ Milano45’ Genova45’ 60’ 80’ 100’ 40’ castell’alfero moncalvo ozzano casale monferrato Le proposte di degustazione itinerante Mappa Design_Elena Confortini | Luca Pantorno | Lucia RondinellaMONFERRATO MANIFESTO_ MORTARA casale monferrato #1 #2 #3 #4 MORTARA ASTI
  • 24. 47 DESIGN RITUALS Il gusto di progettare l’esperienza Cristina Napoleone Mauro Olivieri Guilherme Rosa PREMESSA Il luogo nel luogo è come un’Italia nel mondo,un Piemonte nell’Italia,un Monferrato nel Piemonte,una Valle Cerrina nel Monferrato un’”Aura”in Valle Cerrina. Questo è per noi il“luogo nel luogo”,ricostruire un sentimento che è già nel territorio per rievocarlo,reinventarlo,farlo nostro,viverlo,proporlo e ricordarlo. L’Esperienzialità è il gesto da vivere, è l’atto che“esperimenta” una ritualità forte e caratterizzante di un luogo che potrà con essa divenire identità. OBIETTIVI Nel’analisi abbiamo conosciuto l’incanto del Monferrato dentro i contenuti di una tradizione dove il senso di appartenenza e la moralità nel proprio fare emergono evidenti. Non è così scontato ritrovare in un territorio una comune visio- ne che nasce dalla propria storia e che continua a vivere nel pre- sente. Da qui nascono gli spunti per rievocare e riconquistare i valori nascosti e che spesso il tempo ha indebolito e snaturato. L’intento dunque è quello di restituire alla tradizione del Mon- ferrato un proprio valore identificativo che nasca da tutti quei gesti semplici che fanno parte della quotidianità attraverso il progetto e la riproposizione in chiave contemporanea. Per trasformare l’incanto in una concreta esperienza che resti nella memoria di chi la vive e di chi la propone è necessario dare degli strumenti che aiutino a comunicare il proprio valore, a connettere tra loro le attività e ad avere particolare attenzione per i particolari. I dettagli quali piccoli gesti ed attenzioni che oltre a rievocare mnemonicamente il valore rimangono meglio impressi nella memoria al ritorno dal viaggio. Crediamo dunque che il Monferrato abbia una forte potenziali- tà di costruirsi una propria identità riconoscibile e divenire il luogo internazionale del vivere l’esperienzialità in Italia attra- verso la ritualità dei luoghi, delle genti e del vivere nel territorio.
  • 25. 48 49 La ritualità La ritualità già esistente,ma ripensata e riprogettata,diventa l’obiettivo a cui mirare per creare una nuova destinazione turistica e per diffondere una nuova filosofia nel territorio e tra le sue genti. Nella creazione di una nuova identità turistica il rito diviene lo strumento per recuperare i valori di un territorio la memoria per chi nel luogo la produce, per chi la vive da visitatore e per chi la porta a casa. Ma la ritualità deve essere prima di tutto un’attitudine ed un modo di operare proprio del luogo e delle sue genti, una filosofia percepita come qualità propria del Mon- ferrato da valorizzare e comunicare attraverso il rito. Strumenti Progettuali Ritualità nel sistema prodotto: FOOD Ritualità attraverso laboratori nel territorio: LAB Ritualità attraverso lo scambio con l’esterno: EXCHANGE Food Vivere l’esperienza di una ritualità con tutte le attività ricettive già esistenti e che si possono attivare e anche interne alle attività produttive nella proposta progettata di micro eventi. Esperienze legati al cibo e alle materie prime o trasformate tipiche di questo territorio. Ma anche esperienze nel territorio reinventando iniziative personalizzate alle scoperta della ritua- lità del patrimonio ambientale e dei luoghi, declinate nelle 4 stagioni. Questa opportunità consente di rivitalizzare le aziende locali, le attività ricettive e il paesaggio che potranno con essa costituire un nuovo bacino di comunicazione per promuovere il territorio in una chiave innovativa e assolutamente inedita. Lab Vivere l’esperienza di una ritualità attraverso l’attivazione di laboratori didattici e progettuali di conoscenza di nuove temati- che che portino a ridisegnare le esperienze. I laboratori potranno formarsi attraverso l’organizzazione di set- timane di lavoro interne al territorio con collaborazioni esterne di designer convogliati per esprimere il proprio fare in sinergia con la gente del luogo e con il territorio. Workshop di lavoro, gruppi di ricerca, spazi coworking, educa- tional, congressi studio, mostre e incontri personalizzati con progettisti. Questa opportunità consente di mantenere vivo nel tempo l’interesse al territorio e ad accrescere l’identità del Monferrato come luogo dell’esperienza rituale e di creare nuove occasioni di ricettività per un nuovo target turistico. Exchange Vivere l’esperienza di una ritualità attraverso lo scambio atti- vato nella costituzione di un gemellaggio che guardi ad altri territori nel mondo che per vocazione già vivono l’esperienza come opportunità di promozione per i propri luoghi. Lo scambio si concretizza attraverso eventi, gemellaggi, viaggi a tema, opportunità turistiche con pacchetti dedicati sia in entrata che in uscita. Questa opportunità consente di rivitalizzare economicamente il territorio grazie alla promozione di pacchetti turistici dedicati e di mantenere vivo l’interesse nelle genti del luogo per il tema dell’esperienza rituale come valore riconosciuto anche oltre i confini. Il ruolo del designer nella progettazione del territorio Il ruolo del designer entra in un sistema territorio come valenza progettuale fondamentale e come regista di un processo che consente di fissare i punti fondamentali, valenze uniche nel progetto complessivo dell’esperienzialità attraverso il rito. Nei tre campi di azione individuati (Food, Lab, Exchange) questo ruolo non può disgiungersi dal coinvolgimento di tutti gli attori in gioco, pubblici, privati, enti e associativi che dovranno condividere in un unico comune denominatore un sentimento ‘aureo’del proprio luogo che porti ad un’identità riconosciuta e riconoscibile come strumento di marketing territoriale. Il designer consentirà di agevolare una prima fase preparatoria della ritualità per l’esperienza, una fase per far vivere l’espe- rienza e una fase per far ricordare l’esperienza in tutte le sue declinazioni. Conclusioni Una Ritualitá empatica dunque, a significare l’uso di una condi- visione vissuta e partecipata di un’”Aura’’che investe il territorio, dove tutte le azioni e le non azioni risultano frutto di un proces- so che, in modo naturale, si autoalimentano del proprio fare e nel proprio essere costituendo vocazione di un territorio. Una destinazione definita che si autoalimenta nella costruzione di una specificitá per diventare occasione di identitá.
  • 26. 50 51 Food. Lab. Exchange. Con il prodotto Dentro il luogo Fra i luoghi È necessario agevolare il processo della ritualità attraverso l’apporto progettuale. Monferrato Design Rituals ha individuato tre macro progetti: Design_Cristina Napoleone | Guilherme Rosa | Mauro OlivieriMONFERRATO MANIFESTO_monferrato design rituals ITINERARIO RITUALE DI UNA ESPERIENZA Il ruolo del design Food. Esempio: “Bunet” - Il Dolce di Geremolano, il ricupero di un rito in tutta le sue formepreparare Design_Cristina Napoleone | Guilherme Rosa | Mauro OlivieriMONFERRATO MANIFESTO_monferrato design rituals Laboratori per far nascere azioni e sinergie attraverso il progetto Food. Con il prodotto Lab. AMBITI OUTPUT Lab Associazioni Sistema Prodotto Mostre Workshop Produzione di Oggetti di Design Ospitalità Design_Cristina Napoleone | Guilherme Rosa | Mauro OlivieriMONFERRATO MANIFESTO_monferrato design rituals Con il prodotto Exchange.Fra i luoghi Monferrato&Tokoname: Eventi Interni ed Esterni nel gemmelagio con la città di Tokoname in Giappone e il Monferrato in Italia Exchange.Fra i luoghi Design_Cristina Napoleone | Guilherme Rosa | Mauro OlivieriMONFERRATO MANIFESTO_monferrato design rituals
  • 28. Tutti i progetti presentati in queste pagine sono di proprietà di Poli.design, Consorzio del Politecnico di Milano e dei rispettivi autori.