1. RICORSO AL TAR CONTRO il PROGETTO DEL “ NUOVO INCENERITORE I CIPRESSI” A RUFINA
2. “ L’Associazione Valdisieve” - associazione apartitica nata con la finalità di tutelare l'ambiente, il paesaggio, la salute, i beni culturali, il corretto assetto urbanistico, la qualità della vita e preservare i luoghi da ogni forma di inquinamento, nell'ambito territoriale dei Comuni della Valdisieve e limitrofi - 04/05/2006
3.
4.
5.
6. INCHIESTA PUBBLICA L'inchiesta pubblica è una forma di informazione e partecipazione del cittadino prevista da alcune normative in materia di VIA. La legge regionale Toscana 79/1998 contempla l'inchiesta pubblica all'art. 15.
7. INCHIESTA PUBBLICA Seppur sia stato seguito da parte delle autorità competenti tutto l’iter minimo indicato dalla legislazione, occorre sottolineare però, una volontà minima nel favorire la partecipazione e la discussione pubblica dei cittadini alle scelte di merito.
8. INCHIESTA PUBBLICA Citando l’Assessore all’ambiente in riferimento alle osservazioni presentate alla VIA questo afferma: “ Il parere dell’ufficio è di scegliere di non disporre dell’inchiesta pubblica perché comporterebbe l'impiego di tempo e di risorse senza che sia presumibile l'aggiunta di novità significative ”.
9. INCHIESTA PUBBLICA Tempo e risorse sono state prontamente impiegate di contro per “ una gigantesca campagna di comunicazione che metta a tacere gli pseudoscienzati del niente, che alimentano la paura in modo irrazionale ”, come definite dal Presidente della Provincia ; Di fatto una campagna pubblicitaria svoltasi in Provincia di Firenze e internet, rivelatasi favorevole proprio alla realizzazione dei cosiddetti termovalorizzatori.
10. GESTIONE RIFIUTI La gestione dei rifiuti è un tema molto complesso L'elevato volume di rifiuti prodotti richiede una loro rigorosa gestione (cioè, la raccolta, il trasporto, il trattamento, il recupero e lo smaltimento definitivo) per annullare o almeno contenere gli impatti ambientali e sanitari.
11. DEFINIZIONE DI RIFIUTO Rientrano sotto la definizione di rifiuti tutte quelle sostanze o oggetti che risultano di scarto o avanzo alle più svariate attività umane .
12.
13.
14.
15.
16. RIFIUTI CHE SARANNO PRODOTTI DALL’ IMPIANTO acque sporche e percolato di fossa 190199 polveri di caldaia contenenti sostanze pericolose 190115 ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose e polveri di caldaia ed elettrofiltro 190113 ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 190111 190112 ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose 190111 ceneri leggere da sistemi di trattamento dei fumi 190105
17.
18. SVILUPPO SOSTENIBILE Dobbiamo evitare di produrre materiali per usarli e poi distruggerli, quando potremmo benissimo riciclarli e riusarli evitando di doverli riprodurre ex nuovo, inquinando e sfruttando inutilmente le risorse del pianeta.
19. CICLO CHIUSO PRODOTTO CONSUMO SELEZIONE RITIRO SEPARAZIONE LAVORAZIONE CONFEZIONAMENTO
20. CICLO CHIUSO Il ciclo chiuso per la gestione dei rifiuti non può prescindere oltre che da una visione tecnica anche da una visione strategico politica dell’argomento, proprio perché questo può essere applicato con una vasta gamma di metodologie e tecnologie ; ovvero, sta alle amministrazioni pubbliche decidere come trattare quello che viene definito rifiuto in funzione di una visione del territorio a lungo termine . E’ evidente che l’istallazione su un territorio di un qualsiasi tipo di impianto di trattamento rifiuti rappresenti un costo per la comunità da vari punti di vista come ad esempio quello ambientale, sanitario, paesaggistico ed economico visto che vincola il territorio per diverse decine di anni.
22. SEQUENZA LINEARE lo smaltimento definitivo dei rifiuti, industriali o domestici, rappresenta una perdita di risorse preziose , che potrebbero essere recuperate e riciclate contribuendo così a ridurre la richiesta di materie prime vergini, la cui lavorazione per la trasformazione in beni, costituisce a sua volta fonte di produzione dei rifiuti, producendo un bilancio energetico complessivo deficitario.
23. INCENERITORE DI RUFINA Tale impianto ha una potenzialità prevista compresa fra le 66.000 e le 70.650 tonnellate all’anno Tali potenzialità risultano paradossalmente in contrasto con le prescrizioni di carattere vincolante del Piano Regionale e Provinciale di gestione dei rifiuti che, per impianti di questo tipo, prevedono una taglia minima di 100.000 tonnellate all’anno
24. INCENERITORE DI RUFINA La struttura edilizia dell’impianto, raggiunge, la larghezza di m 40,00, la lunghezza di m 105,00 e l’altezza di m 35,00, con il camino per l’espulsione dei fumi alto m 65,00
28. CRITICHE AL PROGETTO La filiera proposta di gestione dei rifiuti avallata per la nostra zona non è applicata come un ciclo chiuso ma come una sequenza lineare . Quest’ultimo tipo di filiera, nella quale nasce intrinsecamente il bisogno dell’uso di termodistruttori e discariche, rappresenta uno schema vecchio, fallimentare, figlio di uno sviluppo non sostenibile in quanto si sprecano grandi quantità di risorse preziose e di energia.
29. CRITICHE AL PROGETTO La costruzione di un termodistruttore di rifiuti vincola ad avere una quantità costante di rifiuti in ingresso , necessità che contrasta con l’obiettivo di produrne meno e di sviluppare il più possibile la raccolta differenziata
30. CRITICHE AL PROGETTO Migliaia di medici in Europa, il Consiglio Nazionale degli Ordini dei Medici Francese, i Medici Irlandesi , la Federazione degli Ordini dell’ Emilia Romagna , e associazioni di medici come l’ISDE, si sono attivati per chiedere una moratoria sulla costruzione di inceneritori. Aspetto Sanitario E' per questo che abbiamo richiesto, purtroppo senza alcun successo, che venisse fatta la VIS, la Valutazione di Impatto Sanitario ante operam .
31. CRITICHE AL PROGETTO Quando si decide di costruire un impianto in una zona è bene sempre effettuare un analisi costi-benefici in riferimento alla localizzazione presa in esame. Per questo la Regione elenca i fattori preferenziali, che incrementano o danno benefici, quelli penalizzanti che incrementano i costi, e dei fattori escludenti che ne scartano la possibile esecuzione. Localizzazione
32. SINTESI DELLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI E DELLA SUPERFICIE OCCUPATA NELL’AREA ATTUALE E FUTURA
33.
34.
35. Perché si è scelto di costruirlo a Rufina? Il nostro timore è che stia passando una linea di pensiero che in estrema sintesi sostiene che “ l'analisi costi-benefici per Rufina non conta in quanto lì c'era già un impianto e quindi se andava bene prima (quando questo tipo di analisi non si faceva) va bene anche adesso ” . Un approccio, rispettoso dell’ambiente e dei cittadini, implicherebbe il ribaltamento della domanda: Se l'inceneritore non ci fosse stato, quella zona sarebbe adatta a ospitare un nuovo impianto? ...e qui entra in gioco l'ampliamento...
36. CRITICHE AL PROGETTO La possibilità di costruire un impianto con delle potenzialità in contrasto con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, viene giustificata dal fatto che il previsto “termovalorizzatore” è considerato come un ampliamento dell’impianto attuale invece che un nuovo impianto . Cosa che peraltro semplifica di molto tutta la procedura autorizzativa L’ampliamento
37. CRITICHE AL PROGETTO Sintetizzando si fa passare per ampliamento un aumento dei volumi pari al 1300%, della potenzialità del 580% ed addirittura si prevede la demolizione del vecchio impianto per la ricostruzione di uno nuovo.
38.
39. RIDUZIONE ALLA FONTE RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA RICICLAGGIO, RECUPERO E RIUSO RIFIUTI ZERO INFORMAZIONE
40. La prevenzione della produzione dei rifiuti è il passo più importante nello stabilire una politica dei rifiuti, proprio da qui si determina di fatto la modalità di chiusura del ciclo. Questa si basa su una riduzione di imballaggi ed inutili confezionamenti promuovendo lo sviluppo sul mercato di prodotti più ecologici riducendo e sostituendo gli imballaggi a perdere con soluzioni applicative già disponibili. RIDUZIONE ALLA FONTE
41. Occorre favorire la nascita di un circuito di aziende che lavorino i materiali delle diverse filiere, incentivare il mercato dell’usato e delle merci prodotte con materiale riciclato e potenziare i centri di raccolta di materiale inerte e di ingombranti (isole ecologiche, luoghi di scambio), collegandoli con officine di smontaggio per il recupero delle diverse componenti degli oggetti. RICICLAGGIO, RECUPERO, RIUSO
42. RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA Si ritirano i rifiuti direttamente nelle case o nei condomini, incentivando così i cittadini ad una raccolta differenziata più attenta anche tramite l’applicazione di una tariffa puntuale. Questo tipo di raccolta ottimizza l’aspetto qualitativo e quantitativo del materiale da inviare al riciclaggio.
43. TEORIA RIFIUTI ZERO Il lavoro non dovrà più essere liberarsi dei rifiuti, ma quello di assicurare delle pratiche sostenibili con le materie prime all’inizio del processo produttivo.
44. TANTA INFORMAZIONE A valle delle pratiche politico-economico-tecnico-industriali, l’informazione alla cittadinanza può creare una consapevolezza ad un consumo più critico al fine di ridurre i rifiuti prodotti.
45. L’ottica di questa proposta è quella di un impegno collettivo da parte degli amministratori e della cittadinanza a promuovere ed ottimizzare i punti sopra elencati, collaborando con legislatori per un riassetto e una semplificazione normativa evidenziando le criticità del processo. Con questa linea in breve tempo si eviterebbe la costruzione di nuovi impianti arrivando alla chiusura anche delle discariche esistenti.