1. Università degli Studi di Cagliari
Facoltà di Scienze della Formazione
Corso di Scienze della Comunicazione
- Metodi e Tecniche della Rappresentazione Grafica -
A.A. 2008/2009
- Elaborato Finale di Giovanni Toccu -
Lo Stemma dei Quattro Mori
origini, storia, evoluzione ed utilizzo
Cagliari, 28 luglio 2009
2. Indice
Indice ................................................................................................................................... 2
Storia dello Stemma ............................................................................................................ 3
Evoluzione storica ............................................................................................................ 3
Teorie alternative ............................................................................................................. 5
Varianti grafiche .................................................................................................................. 6
Normativa ............................................................................................................................ 7
Analisi comparativa dei due ultimi stemmi ufficiali della Regione Sardegna ..................... 10
Introduzione ................................................................................................................... 10
Conformazione del profilo del moro ............................................................................... 11
Direzione del volto ......................................................................................................... 11
Posizione della benda e disposizione dei lacci .............................................................. 12
Proporzioni della testa ................................................................................................... 12
Forma dello stemma ...................................................................................................... 13
Croce Rossa .................................................................................................................. 13
Utilizzo dello stemma ..................................................................................................... 14
Ulteriori Caratteristiche .................................................................................................. 14
Lo stemma nella Comunicazione ...................................................................................... 15
Comunicazione Politica.................................................................................................. 15
Comunicazione Sociale ................................................................................................. 16
Comunicazione Commerciale ........................................................................................ 17
Espressione Artistica ..................................................................................................... 18
Riferimenti e Link............................................................................................................... 20
Emblemi della Regione autonoma della Sardegna ........................................................ 20
Bibliografia ..................................................................................................................... 20
Fonti su WEB ................................................................................................................. 20
Lo studente........................................................................................................................ 21
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3. Storia dello Stemma
La vicenda dell'emblema con i quattro mori si sviluppa nel contesto delle
complesse relazioni mediterranee nelle quali l'insularità della Sardegna ha un
importante ruolo di integrazione.
Evoluzione storica
Lo stemma dei quattro mori compare per la prima volta nei sigilli in piombo
della Cancelleria reale aragonese e stava a rappresentare la riconquista
spagnola contro i Mori che occupavano buona parte della penisola Iberica. E’
infatti composta dalla croce di San Giorgio, simbolo pure dei crociati che
combattevano gli stessi Mori in Terra Santa, e le quattro teste mozzate
rappresentavano quattro importanti vittorie conseguite dai catalano-aragonesi
in Spagna, rispettivamente la riconquista di Saragozza, Valencia, Murcia e le
Baleari.
La riproduzione più antica risale al 1281, sotto il regno
di Pietro il Grande. Dopo che la Sardegna entra a far
parte della Corona d'Aragona tali sigilli vi giungono a
chiusura dei documenti dei re Giacomo II (1326),
Alfonso il Benigno (1327-1336) e Pietro IV (1336-
1387); alcuni esemplari sono conservati nell'Archivio
storico comunale di Cagliari. (nell’immagine sigillo in
piombo del 1281, di Pietro d'Aragona)
Sin dal XIII secolo esiste una variante autoctona sulla genesi dello stemma. Gli
autori che la proposero, in genere ecclesiastici, sostennero, con poche varianti
di argomentazioni, che risalirebbe all’epoca delle invasioni arabe quando i Sardi
lottarono duramente per la difesa dell’Isola. In particolare sarebbe da
ricondurre al periodo delle fortunate imprese contro il re arabo Museto (1014-
1016). In quella circostanza il papa Benedetto VIII avrebbe consegnato ai
Pisani, che insieme ai Genovesi contribuirono a scacciare gli invasori dalla
Sardegna, uno stendardo con una croce rossa in campo argento o bianco
(croce di S.Giorgio, patrono della cavalleria cristiana) perché fosse utilizzato
nel campo di battaglia; la guerra contro gli Arabi avrebbe assunto, dunque,
nell’Isola il significato di vera crociata.
Successivamente, a motivo delle vittorie riportate sui nemici, i Sardi avrebbero
accantonato le teste dei mori vinti nei quattro angoli della croce. Secondo
alcuni il numero di quattro avrebbe rappresentato altrettanti re mori uccisi
durante la lotta e ritrovati nel campo di battaglia adorni di preziosi turbanti;
secondo altri avrebbe fatto riferimento alle quattro vittorie riportate su Museto.
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4. La teoria autoctona, ripresa nell’Ottocento e
influenzata dal clima del romanticismo, fu
portata avanti da autori quali l’Angius e il
Meloni-Satta i quali, non rinunciando a
Satta
conferirle una dignità ancora più esaltante,
identificarono nei mori i quattro Giudicati sardi
vittoriosi sugli Arabi. Presentata in questa
forma, di certo la teoria era molto appagante,
in quanto riconosceva nello stemma un
Una visione simbolica di Efisio
simbolo vittorioso, tutto sardo, nato nel Garau rappresenta la nascita della
periodo giudicale. bandiera Sarda.
Risale al Trecento anche lo “Stemmario di Gelre”,
un manoscritto compilativo conservato a
Bruxelles, che riproduce gli stemmi di tutta
Europa e riporta per la Sardegna la bandiera con i
quattro mori. E' però possibile che lo stemma
sardo sia stato aggiunto qualche decennio dopo
perchè all'epoca della stesura (1370 (1370-1386)
esisteva il “Regno di Sardegna e di Corsica”
comprendente entrambe le isole.
dente
La più antica riproduzione a stampa dei 4 mori
è “La magnifique et somptueuse pompe
funebre faite aus obseques et funerailles du
tres grande et tres victorieus empereur
Charles cinquieme, celebrees en la ville de
Bruxelles le 29e jour du mois de Dicembre
1558 par Philippes roy catholique d’Espaigne
son fils”, pubblicato ad Anversa dal famoso
tipografo Plantin nel 1559. I quattro mori sono
presenti sulla bandiera e sulla gualdrappa di
un cavallo condotto a mano da nobili cavalieri.
Nel Quattrocento si consolida la leggenda che spiega i quattro mori sullo
stemma con l'intervento di san Giorgio nella battaglia di Alcoraz nel Nord della
Spagna, vinta nel 1096 dagli Aragonesi contro i mori invasori che lasciarono
sul campo di battaglia anche le teste coronate di quattro loro sovrani. Alla fine
nche
del secolo, quando la Corona d'Aragona e il regno di Castiglia si uniscono nel
Regno di Spagna, fra gli stati della Corona, la Sardegna continua nell'uso dello
stemma con i quattro mori mentre l'Ara l'Aragona-Catalogna privilegia i pali
Catalogna
catalani.
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5. In Sardegna e su documenti sardi la prima sicura attestazione dello stemma è
sul frontespizio degli atti del braccio militare del parlamento sardo, i “Capitols
de Cort del Stament militar de Serdenya” stampato a Cagliari nel 1591.
Il frontespizio degli “Annales de la Corona de Aragòn”, pubblicato nel 1610 da
Jeronimo Zurita affianca i tre stemmi della Corona: la croce d'Aragona, i pali di
Catalogna ed i quattro mori, ormai peculiari della Sardegna.
Lo stemma da allora fu riprodotto sui più diversi
supporti: pubblicazioni a stampa, tesi universitarie,
carte geografiche, edifici e monete di età spagnola
(cagliarese di Carlo II, 1665-1700) e sabauda (mezzo
scudo di Carlo Emanuele III, 1768, cagliarese di
Vittorio Emanuele I, 1813) fino al 1842 (centesimi di
Carlo Alberto).
(Nell’immagine a lato è rappresentato lo Stemma del
Regno di Sardegna riprodotto in un libro del giurista
Antonio Canales de Vega - anno 1631)
Dal Settecento ai quattro mori fu sovrapposto lo stemma sabaudo con aquila
recante sul petto lo scudo rosso con croce bianca. La riscoperta delle identità
nazionali, molto sentita nell'Ottocento, portò a percepire lo stemma dei quattro
mori come simbolo identitario ed a riportarne l'origine al periodo giudicale.
Teorie alternative
Teorie non supportate dagli ambienti accademici propongono suggestive
alternative. Una delle più diffuse sostiene (supportata dalle pubblicazioni dello
scrittore Leonardo Melis) che il simbolo dei quattro mori avrebbe avuto un
passato templare, poichè è lo stemma del primo Gran Maestro dell' Ordine
Hugo de Payns, che aveva tre mori bendati nel suo simbolo araldico già prima
della formazione dell'ordine.
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6. Varianti grafiche
La croce rossa in campo bianco con le quattro teste di moro è essenziale nello
stemma, ma presenta notevoli variazioni nel tempo.
La fisionomia dei mori raffigurati sullo stemma negli esemplari trecenteschi è
accentuatamente negroide, con naso camuso e labbra prominenti; la
capigliatura e la barba sono ricciute. Poi i tratti diventano occidentali e manca
la barba.
I mori sono generalmente tutti uguali; nel frontespizio degli
“Annales de la Corona de Aragòn” (1610), invece due mori
appaiono più giovani, sbarbati e con corona principesca, gli
altri due anziani, barbuti e con corona reale. Non viene a
mancare, dove la tecnica rende possibile rappresentarlo, il
colorito bruno della pelle. L'orientamento varia, ma il viso è
prevalentemente rivolto a sinistra.
Si conoscono esempi con mori affrontati al centro, (frontespizio del volume
“Alabanças de los santos de Sardeña” di Francesco Carmona del 1631) o rivolti
a destra (“Capitols de Cort del Stament militar de Serdenya”, 1591);
quest'ultimo esempio è rappresentato da una cinquecentina, un'opera a
stampa di un'arte tipografica non ancora matura.
La benda non è costantemente raffigurata. I sigilli dei reali aragonesi e lo
stemmario di Gelre mostrano i mori con il capo scoperto; la benda sulla fronte
si trova a partire dal Quattrocento e compare contemporaneamente alla
leggenda della battaglia di Alcoraz. La benda è inoltre alternativa alla corona
metallica, raffigurata anche con dettaglio (sigillo di Ferdinando II, “Annales de
la Corona de Aragòn”). La benda sugli occhi è una variante del Settecento,
forse dovuta a inesatta comprensione del disegno.
La forma del supporto è variabile. Nei sigilli aragonesi lo scudo di forma
semitonda si inserisce all'interno di una legenda circolare. Nello stemmario di
Gelre i quattro mori sono raffigurati su una bandiera rettangolare. Lo scudo
risente della moda barocca, assumendo una forma ovale e acquisendo nella
cornice elaborate decorazioni. Dai tipi settecenteschi, attraverso successive
rielaborazioni che si consolidano ai primi del Novecento, si arriva alla forma
adottata ufficialmente.
Esistono rappresentazioni anche con cinque mori come quella sulla sommità di
una porta nel quartiere di Castello a Cagliari, visibile entrando dalla via Manno,
sotto il secondo portico dopo quello della Porta dei Leoni. Anche questi mori
avevano la benda era sulla fronte e non calata sugli occhi. Una benda che
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7. secondo alcune interpretazioni era il cerchio di bronzo che adornava la fronte
dei Celti o la benda che portava lo Judex Ampsicora; la testa di moro
rappresenterebbe quindi un simbolo di conoscenza.
Normativa
L'adozione dello stemma con i quattro mori si inquadra nel contesto del
riconoscimento dell'autonomia regionale e della ridefinizione degli emblemi
nazionali e locali determinati dalla nascita della Repubblica italiana.
La Repubblica italiana all'atto della sua istituzione definisce la propria bandiera
nazionale, il tricolore, ed è di poco successiva l'adozione dell'emblema dello
Stato, in base al D. Lgs. 5 maggio 1948, n. 535 “Foggia ed uso dell'emblema
dello Stato”, mentre lo Statuto della Regione autonoma della Sardegna
approvato con Legge costituzionale n. 3 del 26 febbraio 1948, non prevede uno
stemma.
La scelta di adottare propri emblemi e affermare la riconosciuta identità
regionale scaturisce dalla seduta del Consiglio regionale del 19 giugno 1950,
con l'approvazione dello stemma dei quattro mori e della L.R. 24 luglio 1950,
n. 37: “Celebrazione dell'anniversario della Regione”, che fissava all'ultima
domenica di gennaio la ricorrenza della proclamazione dell'autonomia
regionale.
La concessione di emblemi per gli Enti territoriali si avvale del Regio decreto 7
giugno 1943, n. 652 “Regolamento per la consulta araldica del regno”, tuttora
in vigore per le parti applicabili dopo l'abolizione del riconoscimento dei titoli
nobiliari. Tale concessione è stata rilasciata alla Regione Sardegna per decreto
dal Presidente della Repubblica che, sulla base delle istanze dell'Assemblea
regionale, emana il D.P.R. 5 luglio 1952: “Concessione alla Regione Autonoma
della Sardegna di uno stemma e un gonfalone”, con bozzetto allegato.
L'adozione di una propria bandiera è invece possibile con legge regionale e la
Regione Sardegna approva la L.R. 15 aprile 1999 n. 10 “Bandiera della
Regione”, che conferma la bandiera tradizionale “campo bianco crociato di
rosso con in ciascun quarto una testa di moro bendata sulla fronte rivolta in
direzione opposta all'inferitura”, inusuale nelle raffigurazioni storiche.
Con delibera del 25 gennaio 2005, il governo regionale, su proposta del
Presidente Renato Soru, approva la legge regionale 10/1999 “Stemma,
Gonfalone e Sigillo della Regione Autonoma della Sardegna” per l’adozione del
simbolo della bandiera della Regione Autonoma della Sardegna, anche quale
Stemma e Sigillo della Regione medesima.
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8. Con deliberazione n. 13/17 del 24.3.2009 “Comunicazione istituzionale della
Regione Autonoma della Sardegna: direttive applicative sull’utilizzo dello
stemma della Regione” il suo successore Ugo Cappellacci ripristina lo stemma
precedente con la disposizione che: “lo stemma sia utilizzato anche nel portale
istituzionale dell’Amministrazione, nei siti tematici e negli speciali in esso
ricompresi ed in tutte le produzioni grafiche che contraddistinguono le attività
di comunicazione istituzionale dell’Ente ivi compresi gli usi applicativi connessi
alla partecipazione della Regione Sardegna a fiere, rassegne, convegni, mostre
a livello nazionale ed internazionale”
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9. Tav. 1 – Varianti ufficiali dello stemma
Stemma della Regione Sardegna come Gonfalone della Regione Sardegna come da
da D.P.R. 5 luglio 1952 (concesso dal D.P.R. 5 luglio 1952 (concesso dal
Presidente della Repubblica Einaudi) Presidente della Repubblica Einaudi)
Attuale Stemma della Regione Sardegna Bandiera della Regione Sardegna definita
ripristinato con delibera 13/17 del nella Legge Regionale n. 10 del 15 aprile
24 marzo 2009 1999 (Stemma dal 2005 al 2009)
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10. Analisi comparativa dei due ultimi stemmi ufficiali della Regione Sardegna
Introduzione
Lo stemma di un ente pubblico e di una Regione Autonoma in particolare, è
sempre più un elemento di comunicazione politica.
Non a caso, appena insediato il Presidente Renato Soru volle dare un segnale
di cambiamento adottando come stemma ufficiale la bandiera della regione e
all’opposto, pochi giorni dopo il suo insediamento, uno dei primi atti del
Presidente Ugo Cappellacci fu il ripristino del vecchio stemma.
1952-2004 2009-giorni nostri 2005-2009
Ugo Cappellacci: Il Presidente evidenzia la Renato Soru: Le diversità grafiche sono […]. La
valenza storica e identitaria dello stemma della valenza di tale diversità, non meramente
Regione Autonoma della Sardegna, concesso grafica, ma fortemente intrisa di significati
con D.P.R. del 5 luglio del 1952, e assunto, da profondi nella rappresentazione del simbolo
quella data, quale segno grafico identificativo della Regione, comporta la necessità che tutte
dell’Amministrazione regionale. […] le altre raffigurazioni formali dell’identità della
Il Presidente, ritenendo il predetto stemma Regione siano conformate al simbolo della
patrimonio identitario, che per portata storica e Regione stessa adottato dal Consiglio
valenza simbolica contribuisce a preservare la Regionale per la Bandiera.
memoria e dà continuità al patrimonio Il Presidente, pertanto, propone
archivistico degli atti dell’Amministrazione l’approvazione dell’allegato disegno di legge
regionale, propone di ripristinarne l’utilizzo in […] fermo restando il valore storico del
tutti gli atti interni ed esterni della Regione Gonfalone concesso alla Regione con il decreto
Autonoma della Sardegna. del Presidente della Repubblica 5 luglio 1952.
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11. Conformazione del profilo del moro
Il moro ha una conformazione allungata del cranio secondo le
caratteristiche antropomorfe africane.
Le labbra di forma negroide sono pronunciate e sporgenti, il
naso allungato e basso suggerisce una forma frontale
schiacciata. E’ evidente un prognatismo tipico degli stereotipi
sulle popolazioni di pelle scura.
La forma della testa è schiacciata e rispetta le proporzioni
tipiche delle popolazioni europee.
Il naso è leggermente aquilino, le labbra appena accennate,
gli occhi sono visibili ed aperti, le orecchie ed il mento visibili
ma non tipizzati.
Direzione del volto
Secondo le più diffuse raffigurazioni ottocentesche la testa
del moro è rivolta a sinistra e tutte quattro le teste sono
volte nella stessa direzione.
Lo sguardo è rivolto verso destra. La scelta di adottare tale
orientamento (concorde con la bandiera impennata a
sinistra) è stata giustificata politicamente per simboleggiare
un cambiamento di direzione nelle scelte
dell’amministrazione in carica.
Nota: La scelta di ruotare lo sguardo del simbolo non è una prerogativa delle
ultime amministrazioni regionali. A tale riguardo si ricorda la scelta dell’Unione
Sovietica che, appena assorbita la Polonia nella propria sfera di influenza, ruotò
la testa dell’aquila sulla bandiera polacca da Ovest a Est.
Specularmente appena l’influenza sovietica cadde, uno dei primi atti del
neonato governo polacco fu il ripristino della posizione della testa verso Ovest.
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12. Posizione della benda e disposizione dei lacci
La posizione della benda è una delle caratteristiche che più hanno fatto
discutere nella definizione del simbolo dell’isola.
Al momento della definizione dello stemma nel 1952 si
adottò il simbolo realizzato durante il periodo sabaudo con la
benda sugli occhi. Pare ormai accertato che tale convenzione
fu frutto di un errore tipografico da parte del regio ufficio e
non venne mai corretto.
I lacci della benda sono piccoli, statici ed è visibile il nodo.
Pare quasi che la benda, iniziale simbolo regale, sia un
elemento di costrizione.
Al pari della direzione della testa, lo spostamento della benda
dagli occhi alla fronte è stato caricato di significati politici
legati al risveglio delle coscienze isolane e al diritto
all’autodeterminazione.
Risale inoltre a quel periodo il motto: “Sardegna Svegliati”
che caratterizzerà le speranze e le illusioni legate all’avvento
di un uomo nuovo alla guida del Governo Regionale.
I lacci della benda, ampi, dettagliati e ricurvi sembrano mossi
dal vento e suggeriscono un’idea di dinamismo e novità.
Proporzioni della testa
All’interno del quarto definito dalla croce rossa, la testa del
moro appare di dimensioni ridotte soprattutto a causa della
cornice e delle sue cesellature. La posizione dei mori non è
identica in tutti i quarti, avendo le teste superiori uno
spazio più ampio in alto e quelle inferiori maggiore spazio
nella parte bassa.
I quarti sono identici tra di loro e le dimensioni della testa
risaltano rispetto alle dimensioni complessive del simbolo a
causa della mancanza dell’ingombro dello scudo e delle
decorazioni. Il carattere del moro e la sua valenza simbolica
risulta così accentuato.
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13. Forma dello stemma
Lo stemma ha una disposizione verticale ed rappresentato
come Scudo ovale ornato da una cornice cesellata. Sono
presenti diversi elementi tipici degli stemmi araldici, fregi, e
decorazioni.
Visto nel suo insieme rivela gli anni che lo separano dalla
prima rappresentazione dando comunque un’idea di nobiltà
e valore storico.
Lo stemma nelle sue forme semplici ed essenziali tradisce il
suo essere nato come bandiera.
La forma regolare, lo sviluppo in orizzontale, l’assenza di
“spazi vuoti” all’interno, la realizzazione con linee dritte,
parallele ed angoli retti, ne fanno un oggetto grafico ideale
per una comunicazione moderna e tecnologica.
Croce Rossa
La croce ha uno sviluppo verticale ed è parzialmente
nascosta dagli ornamenti dello scudo.
E’ presente un’ombreggiatura per
accentuare il senso di
tridimensionalità dell’ovale.
Le braccia sono spesse rispetto alla
loro lunghezza secondo la formula:
La croce ha uno sviluppo orizzontale le braccia verticali
notevolmente più corte rispetto a quelle orizzontali.
Lo spessore delle braccia è ridotto
rispetto alla lunghezza secondo la
formula:
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14. Utilizzo dello stemma
Entrambe le versioni degli stemmi possono essere integrate con un logotipo,
impaginate secondo spazi di rispetto, associate ad altri loghi istituzionali e
privati, utilizzati in inversione, su sfondi colorati, in monocromatico ed applicati
su ogni tipo di supporto (sigillo, gonfalone, modulistica, cartellonistica ecc).
Da un’analisi comparativa dei manuali d’uso non si evincono particolari
differenze tra le due versioni se non per l’occupazione degli spazi in
abbinamento al logotipo nella sua posizione classica (in casi particolari è
consentito l’uso in posizione laterale); in questo caso lo stemma attuale ha un
ingombro superiore in altezza.
Ulteriori Caratteristiche
Le linee guida per la definizione del logotipo sono invariate tra le due
rappresentazioni: “È costituito dalla dicitura REGIONE AUTONOMA DELLA
SARDEGNA, in Futura Std Bold, nero, crenatura regolare, tutto maiuscolo”.
Anche i colori sono gli stessi: Bianco, Nero e Rosso piatto (PANTONE 485 –
Quadricromia 0% ciano - 100% magenta - 100% giallo - 10% nero)
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15. Lo stemma nella Comunicazione
Come si è visto sinora, lo stemma dei Quattro Mori identifica l’identità culturale
dei sardi e li rappresenta come popolo. Non c’è da stupirsi quindi che tale
simbolo venga declinato in molteplici aspetti con varianti strutturali,
cromatiche, espressive e di supporto. Segue una breve galleria ragionata,
largamente incompleta ma rappresentativa del fenomeno.
Comunicazione Politica
Oltre alle considerazioni riportate nel capitolo precedente, il simbolo dei
quattro mori è stato utilizzato storicamente dal Partito Sardo d’Azione e da
numerose liste locali autonomiste. Viene spesso utilizzato nella satira politica
come rappresentazione del popolo sardo ed in chiave “anticontinentale”.
Immagine contro le quattro centrali Vignetta satirica contro alcune
nucleari previste in Sardegna da affermazioni del Presidente del
alcune indiscrezioni giornalistiche Consiglio sui lavori che i sardi possono
fare senza emigrare dall’isola
Silvio Berlusconi dopo l’incontro in Immagine realizzata per protestare
bandana bianca con Tony Blair in contro lo strapotere culturale delle
Costa Smeralda televisioni private di origine
“continentale”
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16. Comunicazione Sociale
Manifesto a favore dell’insegnamento Un gruppo sardo attivo nel mondo
della Teoria Evolutiva virtuale “Second Life”
Le Quattro More
Sardinia Linux User Group Logo per l’Associazione Figli Contesi
Campagna a favore del consumo di Logo per una ONLUS regionale
Alimenti Sardi
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17. Comunicazione Commerciale
Chinotto prodotto da una azienda isolana Il più famoso utilizzo dello stemma come
marchio pubblicitario: Birra Ichnusa
Il comico Benito Urgu publicizza un Logo di una attività di gestione giochi
noto mobilificio cagliaritano laser
Logo realizzato per una struttura Logo di una pista di Go Kart in
ricettiva locale Sardegna
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18. Espressione Artistica
Mario Delitala - al posto dei mori ci Costantino Nivola – non vedo, non
sono 4 lavoratori: un pastore un parlo, non sento, non ci sono
contadino un pescatore un minatore
Incisione in rame acquerellato del Disegnatore Cagliaritano - Autoritratto
1640 Autore sconosciuto
Rivisitazioni dello stemma da parte di Artisti di Strada
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19. Poster realizzato per una manifestazione artistica di rivisitazione del simbolo
della Sardegna.
Infine una dimostrazione di come, quando un
simbolo è radicato nella propria cultura, bastano
gli elementi base della comunicazione visiva per
identificarlo …
… Punti, linee e superficie
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20. Riferimenti e Link
Emblemi della Regione autonoma della Sardegna
Stemma http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_145_20090423135050.pdf
Gonfalone http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_145_20090423135116.pdf
Bandiera http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_145_20090415133510.pdf
Sigillo http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_145_20090415133639.pdf
Linee guida per l’utilizzo degli elementi di identità visiva istituzionale
della Regione Autonoma della Sardegna
http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_46_20090616095617.pdf
Bibliografia
La vera storia della bandiera dei sardi
Sedda Francesco
2007 - Condaghes (collana Pósidos)
La storia della Bandiera della Sardegna
Edito dal Circolo culturale “Sardegna” Monza
Fonti su WEB
Regione Autonoma della Sardegna http://www.regione.sardegna.it
Wikipedia – L’enciclopedia Libera http://it.wikipedia.org/
Google Immagini http://images.google.it
Flickr – Foto repository http://flickr.com
Sardegna Digital Library - Galleria http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=
di Mappe con il simbolo dei 4 mori 602&s=17&v=9&c=4461&c1=stemma+dei+quattro
+mori
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21. Lo studente
GIOVANNI TOCCU - Matricola §§§§§
Via §§§§§§§§§§§§§§§§§§ - 09100 Cagliari - ITALY
Giovanni.toccu@§§§§§§§§§§§§§
mobile: (+39)§§§.§§§§§§§ skype: §§§§§§§§
fax: (+39)§§§.§§§§§§§§§ msn: §§§§§§§§§§§§§
phone: (+39)§§§.§§§§§§§ gtalk:§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Borders? I have never seen one. But I have heard they exist in the minds of some people. (Heyerdahl)
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