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La storia locale affascina, aiuta a ricostruire il presente, dà risposte non sempre condivise, in
particolare se refusi “storici” ne condizionano le ricerche.
Il professor Franco Giannini nel Circolo Unione ha ricordato Marcellino Cassano, nel 100°
anniversario della sua morte, per circa 16 anni Sindaco di Gioia e per oltre 10 anni Presidente del
Circolo Unione.
Ad accoglierlo il presidente Dino Marazia, numerosi soci ed amici. La presentazione alquanto ampia
ed impegnativa, ha spaziato nell’arco di diversi secoli, con foto dei palazzi e dei luoghi nei quali la
famiglia Cassano ha vissuto.
LA STORIA DEI CASSANO
Giannini attingendo alla storia di Gioia di Carano - Donvito e da altri archivi, dichiara che la famiglia
Cassano appartiene all’aristocrazia terriera di Napoli e si è trasferita in Puglia nel ‘400, a Noci.
“Il ramo dei Cassano di Noci nel 1498 fa costruire anche una chiesa, quella consacrata a Santo
Stefano, che risulta ancora oggi proprietà della famiglia Cassano. Lo stemma di famiglia raffigura,
nel campo orizzontale superiore, un fiore e, in quello inferiore, la sagoma di tre colli, monti o torri.
Nel 1612 un ramo della famiglia Cassano si trasferisce a Gioia del Colle e si imparenta con la famiglia
Gigante, originaria di Acquaviva delle Fonti, consolidando il proprio patrimonio agrario.”
Il patrimonio della famiglia si consolida nel 1807, a seguito di occupazione abusiva delle terre
demaniali, circa 2500/2700 ha.”
“I Soria e i Cassano che all’epoca erano disposti a pagare un canone, nel 1827 furono chiamati davanti
alla Commissione di Rivendica, per aver occupato il demanio di Marzagaglia. Marcellino Cassano,
nonno del futuro sindaco e Cesare Soria si opposero a qualsiasi conciliazione, come si legge negli
Atti Demaniali presenti presso l’Archivio di Stato di Bari.”
“Nel 1810 il Comune di Gioia disponeva di 5.712 tomoli di terreni demaniali potenzialmente
quotizzabili e da assegnarsi ai contadini poveri - precisa Giannini -, ma vaste terre demaniali, feudali
ed ecclesiastiche tenute in colonia dai grandi proprietari terrieri con le leggi eversive diventarono di
loro diretta proprietà.”
Marcellino Cassano nato nel 1855 dal matrimonio di Giuseppe Cassano con la nobildonna Grazia
Tarsia-Incuria e morto a 64 anni nel 1919, appartiene dunque ad una famiglia di rilievo che in passato
ha avuto un ruolo di primo piano a Gioia. Prima di Marcellino hanno rivestito l’incarico di sindaco
Michele Cassano dal 1801 al 1803, Francesco Cassano dal 1845 al 1848 e Filippo Cassano, dal 1853
al 1859.
A distanza di oltre 40 anni, si torna a parlare di quote demaniali.
“Nel 1848 - dichiara Giannini - alcuni contadini con vibrate proteste reclamano al sindaco Francesco
Cassano l’inizio della divisione delle terre demaniali comunali. Il Decurionato precisò che le quote
da assegnare erano 301, ma quando il tumulto si calmò non se ne fece nulla. Mentre i terreni nell’agro
di Gioia furono quotizzati e sorteggiati tra i proletari, quelli nelle vicinanze del paese, circa 800 ha.
furono messi in vendita. Ne beneficiarono cinque famiglie della borghesia terriera di Gioia, tra cui i
Bonavoglia, i Calabrese, i Soria, i Cassano, che avevano maggiori disponibilità finanziarie.”
Un patrimonio che cresce e si consolida negli anni…
“Con leggi del 1866 e del 1867 si giunse alla soppressione definitiva di tutti gli Ordini, Corporazioni
e Congregazioni religiose, riconosciuti come Enti morali e sopravvissuti alle leggi eversive del 1806
e 1809. Tutti i beni furono devoluti al demanio dello Stato e messi in vendita mediante pubblico
incanto. I diversi lotti furono acquistati da chi aveva maggiori disponibilità liquide nelle aste del 1869
e del 1873. Sei furono i maggiori beneficiari: tra questi le famiglie: Bellacicco, Cassano, Castellaneta,
Eramo, Giove, che consolidarono la posizione economica e il prestigio della borghesia agraria.”
IL PARENTADO DI MARCELLINO…
Nel 1868 il signor Francesco Cassano, zio di Marcellino, non molto amato da chi gli dedicò il libro
“Un tipo di delinquente-nato - Risposta dei coniugi Francesco e Giuditta Abbati”, fu nominato
membro del Comitato Agrario di Bari in rimpiazzo del dimissionario signor Giuseppe Cassano, che
nel 1869 era consigliere comunale di opposizione. Nel “libello” si fa riferimento a un aiuto chiesto
per recuperare una eredità e ad una vendita simulata, in entrambi i casi pare che Marcellino non abbia
assecondato lo zio, tanto da essere da lui calunniato “innanzi alla Corte d’Appello”.
“Giuseppe Cassano, padre di Marcellino era consigliere comunale nel 1869 - afferma Giannini -. Fu
lui il 31 gennaio del 1871 a presentare in Consiglio un suo progetto, con disegno e pianta relativa, per
la costruzione di un Mercato Coperto sul suolo comunale Palombella, attiguo al Largo di S.
Francesco. Ci fu un diverbio tra il Cassano e il sindaco, l’architetto Vincenzo Castellaneta. Alla fine
il Castellaneta prese in considerazione il lavoro del Cassano, dichiarando però la necessità o utilità di
una persona dell’Arte. Fu affidato all’architetto Giovanni D’Erchia di Monopoli il compito di stilare
il progetto. Infatti il 18 marzo 1880 il Regio Commissario, cav. Parisio, al termine della sua gestione
straordinaria del dicembre 1879, insediò il nuovo Consiglio comunale.”
Gioia venne commissariata a seguito delle dimissioni della Giunta a causa delle vibranti proteste e
delle tumultuose dimostrazioni verificatesi nel 1879 per l’esclusione di alcuni proletari nel sorteggio
di 801 quote demaniali, con accuse di favoritismo da parte dell’Amministrazione comunale.
MARCELLINO CASSANO SINDACO DI GIOIA
Tra i consiglieri, che poi elessero la Giunta, c’era Marcellino Cassano, che fu chiamato a ricoprire la
carica di sindaco fino al 12 novembre del 1889. Uno dei primi provvedimenti dell’amministrazione
Cassano, il 3 maggio 1880, fu la trasformazione, a causa del cattivo funzionamento della Pia
Istituzione del Monte dei Pegni in Monte dei Pegni e di Prestanza Agraria, per aiutare i nuovi
numerosi piccoli agricoltori formatisi con la divisione e distribuzione delle terre demaniali comunali.
“Nell’ottobre del 1880 Marcellino Cassano avviò un giudizio penale e civile nei confronti
dell’appaltatore del dazio di consumo, che, pur in mora con i suoi versamenti al Comune, si era
rifiutato di far controllare agli appositi dipendenti comunali la contabilità dell’ufficio daziario.
Nel 1880 fu deliberato l’impianto di una Scuola Enologica voluto dalla Provincia, per formare i
proprietari di vigneti. Nel 1881 sotto il sindacato Cassano si diede inizio alla terza quotizzazione dei
demani della Marchesana, parte boscosa, e di Lamie Nuove ad ovest di Gioia. Nel 1881 viene
costruito un pozzo pubblico in via Le Strettole. Il Bilancio del 1881 si chiuse in pareggio, nonostante
le passività dei bilanci precedenti.”
Il 30 marzo del 1882, su proposta della Giunta, il Consiglio comunale manifesta la propria illimitata
soddisfazione verso il “sindaco Marcellino Cassano, che con immacolata onestà ha disimpegnato
elevatamente il suo ufficio di primo magistrato civico di Gioia e ha risollevato le sorti della città,
materialmente e moralmente.”
“Alla prima esperienza sindacale ne seguiranno altre tre, dall’agosto del 1891 all’aprile del 1892; dal
febbraio del 1894 al maggio del 1895; dall’agosto del 1911 al maggio del1914. Nel 1919 è tra i
fondatori della sezione locale del Partito Popolare.”
PIANO REGOLATORE ED OPERE DI CRISTOFORO PINTO
In quegli anni di normale amministrazione della città, vengono approvati numerosi provvedimenti.
“Nel 1880 - afferma Giannini - viene approvata la richiesta di istituire un Piano Regolatore Edilizio
e viene completata la strada Gioia-Putignano, nel 1882 viene approvato il progetto dell’architetto
Cristoforo Pinto per la costruzione di un Macello Comunale, è approvata la spesa per onorare
Garibaldi con un busto. Viene anche deliberato l’acquisto di alcune vecchie case dei signori Michele
e Paolo Cassano a Piazza Castello per abbatterle e ingrandire la Piazza stessa, in quanto esse
ostruivano buona parte di via Le Torri e costruiti due nuovi pozzi pubblici. Il numero di fanali per la
pubblica illuminazione aumenta e viene deliberato l’impianto di servizio di nettezza urbana per il
paese. Nel 1883 viene approvato l’impianto dell’Ufficio anagrafico comunale ed è approvato
l’esproprio per pubblica utilità del giardino del ‘Beneficio Panessa’, confinante con via Garibaldi e
via Orsini. Sempre su proposta del sindaco viene approvato un voto da inviare al Parlamento perché,
in nome della Giustizia e del saldo mantenimento dell’unità nazionale, sia respinto “il progetto di
Legge di perequazione fondiaria, imposta che avrebbe segnato un’enorme ingiustizia e la completa
rovina della già squallida proprietà ed industria agricole meridionali, ed un privilegio, un beneficio
a favore di altre regioni d’Italia, alle quali soltanto toccarono quasi tutti i benefici del risorgimento
nazionale.” Viene infine approvata la proposta dell’Ispettore Provinciale di acquistare il castello per
trasformarlo monumento nazionale. Non se ne fece nulla perché in quell’anno fu acquistato da don
Daniele Eramo, primicerio di Gioia. Nel 1907 lo acquistò Orazio De Luca Resta, marchese di Noci,
che propose di cederlo al Comune. Nel 1955 divenne proprietà dello Stato italiano, che lo acquisto
dagli eredi De Luca Resta per 15 milioni di lire.”
“Nella seduta del Consiglio del 26 ottobre del 1883 si parla di un progetto monumentale di riforma
del Cimitero, presentato dall' architetto Cristoforo Pinto, e dell'assicurazione, da parte del Sindaco,
Marcellino Cassano, che tale progetto sarà presto realizzato. All'interno del complesso
monumentale l'architetto Pinto prevede anche la costruzione di un famedio, cioè di un tempio
funerario che presenta le caratteristiche di una cappella, destinato a luogo di sepoltura di personaggi
gioiesi di una certa rilevanza e, quindi, di certa fama. Il costo complessivo dell'opera supera 300.000
lire. Nel 1884 viene nominato un oculista per la cura degli ammalati poveri del Comune. Su progetto
dell’architetto Cristoforo Pinto sorge il pubblico orologio di Piazza San Francesco, che funzionerà
nel 1885.”
Nello stesso anno viene effettuato il sorteggio di 1418 quote dei demani e viene deliberato l’acquisto
di un suolo per ampliare il Teatro. Nel 1886, a causa della minaccia di invasione colerica, furono
intensificate le provvidenze preventive e fu allestito un lazzaretto, anche se pochi furono i ricoverati.
Nel 1887 fu deciso lo spianamento di Piazza Plebiscito, che aveva un’elevazione di una cinquantina
di cm, il cosiddetto ‘monterrone’.
Nel 1887 viene deliberato l’impianto di 10 pubblici orinatoi, vengono appaltati i lavori per la
costruzione del Macello, è presentato il progetto per il completamento delle scuole elementari, viene
deliberato il concorso del Comune per la costruzione dell’Acquedotto Pugliese promossa dalla
Provincia, in particolare dal concittadino Filippo Petrera, viene deliberata l’istituzione di un mercato
settimanale di domenica.
“Per la cura dell’istruzione elementare nel 1890, tramite l’Ispettore Scolastico, il Comune riceve la
medaglia d’argento conferita dal Ministero, quale benemerito della pubblica istruzione. Sotto il
sindacato Cassano fu completata l’ala femminile della scuola elementare Mazzini.
Nel luglio del 1891 si insedia l’Amministrazione guidata da Marcellino Cassano, che diviene
dimissionaria ad aprile del 1892, quando viene eletto sindaco Daniele Eramo.
CROCI, ECONOMIA E INVESTIMENTI…
Alle dimissioni di Eramo a gennaio del 1894 fu eletto sindaco il sig. Marcellino Cassano, spinto a
prendersi tale … croce. Egli condensò il suo programma con le parole ‘economia in tutto!’
Furono anni travagliati per Gioia; segno ne è l’assassinio del notaio cav. Vincenzo Taranto, avvenuto
il 15 agosto1894, il cui studio a gennaio del 1893 era stato fatto segno a colpi di fucile.
“La sua commemorazione fu tenuta dal sindaco Cassano. Per evitare ulteriori disordini a Gioia fu
impiantato un Ufficio di Pubblica Sicurezza. Marcellino Cassano provvede inoltre al pagamento del
debito del Comune, di £. 25.000, alla Banca Pavone-Fiorentini...” di cui era socio Filippo Cassano
insieme a Giovanni Pavone Vito Leonardo Fiorentini.
“Viene trasferito al palazzo San Francesco l’Asilo Infantile, che era allocato nel palazzo municipale,
per far posto agli uffici della Pretura, in attesa di costruire il nuovo Asilo.”
Il 1° agosto 1892 il governo nazionale portò a compimento una nuova tratta della rete ferroviaria già
inaugurata nel 1965 (Bari - Gioia) e nel 1968 (Gioia - Taranto): la tratta ferroviaria Rapolla Gioia del
Colle, a completamento della tratta Rapolla Rocchetta Sant’Antonio.
“Nel 1895 viene discussa la proposta di impegno del Comune per l’impianto dell’Ufficio distaccato
di Pubblica Sicurezza a Gioia. A maggio del 1895 il Cassano si dimetteva da sindaco e il suo partito
rimase soccombente nelle successive elezioni del luglio dello stesso anno, le quali portarono alla
nomina a sindaco del cav. Eramo Daniele. A tali elezioni fu presentato ricorso con richiesta di
annullamento delle stesse.
Al termine di un periodo Commissariale da luglio 1910 a luglio 1911, in conseguenza delle votazioni,
fu eletto sindaco il comm. Marcellino Cassano, che assunse l’incarico in qualità di restauratore della
finanza comunale, in condizioni davvero tristi.”
FINANZE COMUNALI IN CRISI
Infatti la situazione delle finanze del Comune è passiva e difficile, a causa della sua chiusura. Si
afferma che il Comune da città era diventato borgata, e vennero introdotte due tasse: quella di famiglia
e quella del dazio nella minuta vendita, oltre a quella del valore locativo, che non compensavano le
perdite di tassa per l’abolizione del dazio di consumo nel 1903.
“Il sindaco pensa di non aumentare le tasse, né irritare chi deve pagare e fare economie (banda e
guardie campestri), pensa a migliorare lo spazzamento e i servizi pubblici tra cui la raccolta di
sostanze locali con 20 carri botte, a dar fiducia ai dipendenti comunali, a frenare gli abusi, osservare
i contratti, a moderare l’ingordigia dei rivenditori (era stata impiantata una beccheria comunale), ad
avviare il risanamento igienico con la sistemazione stradale.”
Vengono stanziati fondi per la profilassi anticolerica e i locali presso la Madonna della Croce sono
adibiti a lazzaretto. E’ nominato un vigile sanitario.
Viene poi soppresso l’Ufficio Tecnico a causa delle stremate finanze comunali e per la mancanza di
opere pubbliche. Nel 1911 si istituisce una classe mista nelle scuole elementari.
Nel 1912 con il sindaco M. Cassano si sostiene la proposta del Comune di Trani di chiedere
l’approvazione di un progetto di legge per la fognatura nei Comuni della Puglia, a seguito della
costruzione dell’Acquedotto Pugliese.
“Nel 1913 il sindaco Marcellino per motivi igienici della città propone di cingere il paese di una via
estramurale che sarebbe corsa intorno alla città sviluppando un percorso di circa 3 km e mezzo e una
larghezza intorno a m 20, con una doppia fila di alberi ornamentali. La costruzione sarebbe avvenuta
in tre tempi. Parte integrante di questa opera doveva essere un nuovo rione con accesso da via
D’Andrano e che sarebbe sorto alle spalle dell’edificio scolastico. Ciò avrebbe decongestionato il
traffico e avrebbe consentito il passeggio cittadino, mancando Gioia di giardini, viali e altri posti di
svago. Si sarebbero spostati in periferia le arti rumorose ed incomode e attrezzi, carri e bestiame che
erano nel centro della città. Si sarebbe potuto inoltre costruire un canale collettore della futura
fognatura. Si sarebbero avuti al lato delle strade dei suoli edificatori per costruzioni atte a contenere
oltre 50.000 abitanti. Ciò avrebbe portato al ribasso delle pigioni e la possibilità di costruire case
operaie. Si sarebbe potuto costruire l’asilo con il giardino, l’edificio scolastico e forse anche una
caserma, visto che il governo aveva più volte chiesto al Municipio se fosse disposto a preparare i
locali per alloggiarvi un reparto di truppa, la cui permanenza a Gioia era giustificata da ragioni
topografiche e strategiche. Si poteva pensare anche ad una nuova piazza per pubblici spettacoli e
divertimenti e la creazione di un giardino pubblico.”
“Il sindaco Cassano propone la costruzione di un nuovo Cimitero popolare, a nord-est della città,
dove vi è una zona depressa e i venti sono favorevoli per le esalazioni, poiché il vecchio non si può
ampliare. Tale cimitero sarebbe stato solo per inumazione e non sarebbe costato al Comune, che
avrebbe venduto suoli e loculi al vecchio cimitero monumentale e avrebbe usufruito di dedicati
prestiti statali. Tali proposte furono reiterate l’anno successivo con l’aggiunta della compilazione di
un Piano Regolatore della Città e la necessità di stilare un progetto di massima della fognatura urbana,
anche per dare lavoro alla classe operaia.”
“La situazione di Pubblica Sicurezza non è però tranquilla; nel 1912 viene ucciso un bimbo di 2 anni
e a Gioia vi è un solo delegato di P.S. e pochi Carabinieri; si richiedono nuove guardie di città e
Carabinieri. Dal 1911 il sindaco Cassano gestì la causa contro il garante dell’appaltatore della
costruzione del Mercato coperto, sig. Giove, causa che fu chiusa nel 1920.
Per l’oculata gestione del sindacato Cassano nel 1914 si prevede un avanzo di amministrazione di £.
18.000, nonostante la riduzione di alcune tasse.
Viene approvato il regolamento del Patronato scolastico. Si pensa ad aumentare il corpo delle guardie
campestri, per aumento della delinquenza nel paese e per la tracotanza dei caprai.
Si decide di utilizzare i prodotti dello spazzamento, e particolarmente dei prodotti fecali, per
alimentare un’industria fiorente come quella degli ortaggi, da poter esportare anche all’estero. Si ha
una parziale municipalizzazione del servizio di spazzamento con carrette a mano e della raccolta di
sostanze fecali con carri botte trainati da cavalli o muli.”
1914 - ULTIMI ATTI SINDACALI
A maggio del 1914 il Consiglio delibera: l’acquisto di suoli a Mergellina per un giardino cittadino;
di trattare con i proprietari la demolizione e il restauro del caseggiato in via Flora, angolo via Luca
D’Andrano; di avviare le pratiche necessarie al Fondo Culto per l’acquisto del terreno della
Parrocchia, sito tra via Stazione e via Santeramo. Si pensa anche alla costruzione di un binario che
unisca Gioia a Sammichele.
L’Amministrazione Cassano cade a giugno del 1914 per le dimissioni del Sindaco e della Giunta,
sfiduciati, o meglio, per l’astiosa e continua opposizione dei numerosi consiglieri del Partito
Socialista. Termina così la militanza politica di Marcellino Cassano.
I frutti del sindacato di Marcellino Cassano si manifestano anche dopo il suo impegno politico e
sociale a servizio della comunità gioiese.
Basta citarne alcuni nel campo dell’istruzione: nel 1890 il Ministero della Pubblica Istruzione decreta
una medaglia d’argento al Comune di Gioia, come benemerito della Educazione Nazionale.
Nella Esposizione Nazionale di Torino del 1898 le Scuole primarie di Gioia vengono dichiarate
Scuole modello. Nel 1900 Gioia, insieme a Livorno e Torino, è invitata dal Ministero della Pubblica
Istruzione a rappresentare l’Italia alla Esposizione Internazionale di Parigi. Oltre ad essere impegnato
nella vita politica di Gioia Marcellino Cassano era contitolare di una civica banca.
Negli anni che vanno dal 1906 al 1910 Cassano ha consolidato un rapporto di amicizia e di impegno
culturale con don Vincenzo Angelilli, periodo in cui anche il sacerdote ha dato il suo contributo in
campo politico, ricoprendo il ruolo di consigliere comunale.
Nel 1912, entrambi soci del Circolo Unione hanno dato una svolta all’Associazione, che si connoterà
come centro di promozione culturale, con «L’ECO PASCOLIANA», pubblicazione a cura
dell’Angelilli e del socio maestro e caricaturista Cuscito Montesano, e con numerose manifestazioni
culturali, promosse dall’Angelilli, che ricalcavano il percorso svolto a fine ‘800 dal Circolo Rosati
(le tornate letterarie).”
MARCELLINO CASSANO PRESIDENTE E SOCIO DEL CIRCOLO UNIONE
L’impegno di Marcellino Cassano si estende anche nel campo dell’associazionismo. Fa parte del
Circolo Unione di Gioia, nel quale ricopre anche la carica di Presidente dal 1880 al 1892.
L’aver ricoperto la carica di Presidente del Circolo Unione di Gioia per oltre 12 anni continuativi, dal
1880 al 1892, gli stessi in cui fu sindaco della città, dimostra chiaramente la fiducia e il rispetto che i
Soci, allora essenzialmente rappresentanti della borghesia agraria e industriale, degli intellettuali e
delle élites professionali, riponevano nella persona e nel lavoro svolto da Marcellino Cassano.
La presenza di Marcellino Cassano nel Circolo Unione è attestata da alcuni documenti.
Infatti nell’Annuario Storico-Statistico - Commerciale di Bari e Provincia del 1884 nella sezione
riguardante Gioia dal Colle, tra le associazioni presenti è citato il Club Unione, con sede a Largo
Iovia, oggi Piazza dei Martiri del 1799, con la Presidenza di Marcellino Cassano.
Anche Il Circolo Unione, per motivi politici, nell'ultimo decennio dell'Ottocento si scinde in due: uno
a sostegno del Partito Operaio, giolittiano, capeggiato dal socio sindaco Marcellino Cassano, con sede
in Piazza Plebiscito nel palazzo De Bellis, e l'altro, sostenitore del Partito Agrario, capeggiato dal
socio e sindaco Daniele Eramo e spalleggiato da Vincenzo Taranto, sempre con sede in Piazza
Plebiscito, ma nel Palazzo Taranto-Monte. Le combattute elezioni del 1892 portarono alla sconfitta
del Partito Agrario e alla vittoria del Partito Operaio e al trionfo di Marcellino Cassano.”
In realtà Marcellino aveva anche dei… detrattori. In “Ritratto d’epoca - Memorie confidenziali di un
pittore”, di un altro illustre concittadino, il pittore Enrico Castellaneta, testo curato dal nipote Nicola
Castellaneta, leggiamo che “codesto uomo avrebbe potuto far molto bene al suo paese, perché
indipendente, ricco, intelligente, rispettato, invece non avendo temperamento solido, né volontà
decisa ma tentennante, fu signorotto un po’ temuto e scappellato, in sostanza contribuì più al nulla se
non al peggio. Fu per tutto il periodo della sua influenza affiancato dal famoso cinico gaudiente Vito
De Bellis, non s’ebbero che lotte politiche ed amministrative brutali che abbassarono il livello morale
del paese. Neanche a mote lasciò una eredità o qualche vantaggio alla sua cittadinanza, nulla!”
“La ricomposizione dei due Circoli - conclude Franco Giannini - avverrà nel 1892 ad opera del futuro
deputato giolittiano gioiese Vito De Bellis di cui Marcellino era molto amico. Questi si fusero dando
origine al Circolo Nuovo, con sede nell'ex Convento dei Francescani in Piazza Plebiscito, sotto la
presidenza di Filippo Monte. Daniele Eramo e Marcellino Cassano si alternarono nella carica di
sindaco e Presidente del Circolo Unione dal 1880 fino al 1914, con qualche breve pausa di altri valenti
amministratori, tra cui il dott. Vincenzo Taranto, leader dell’opposizione, e alcuni Commissari
Prefettizi. Il periodo del loro sindacato ha prodotto numerosi progressi al nostro Comune e un
risveglio amministrativo evidente, come già evidenziato… Visto il loro impegno per Gioia, si
potrebbe proporre l’intitolazione di una strada ad entrambi.” [Foto Mario Di Giuseppe]

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La storia locale affascina

  • 1. La storia locale affascina, aiuta a ricostruire il presente, dà risposte non sempre condivise, in particolare se refusi “storici” ne condizionano le ricerche. Il professor Franco Giannini nel Circolo Unione ha ricordato Marcellino Cassano, nel 100° anniversario della sua morte, per circa 16 anni Sindaco di Gioia e per oltre 10 anni Presidente del Circolo Unione. Ad accoglierlo il presidente Dino Marazia, numerosi soci ed amici. La presentazione alquanto ampia ed impegnativa, ha spaziato nell’arco di diversi secoli, con foto dei palazzi e dei luoghi nei quali la famiglia Cassano ha vissuto. LA STORIA DEI CASSANO Giannini attingendo alla storia di Gioia di Carano - Donvito e da altri archivi, dichiara che la famiglia Cassano appartiene all’aristocrazia terriera di Napoli e si è trasferita in Puglia nel ‘400, a Noci. “Il ramo dei Cassano di Noci nel 1498 fa costruire anche una chiesa, quella consacrata a Santo Stefano, che risulta ancora oggi proprietà della famiglia Cassano. Lo stemma di famiglia raffigura, nel campo orizzontale superiore, un fiore e, in quello inferiore, la sagoma di tre colli, monti o torri. Nel 1612 un ramo della famiglia Cassano si trasferisce a Gioia del Colle e si imparenta con la famiglia Gigante, originaria di Acquaviva delle Fonti, consolidando il proprio patrimonio agrario.” Il patrimonio della famiglia si consolida nel 1807, a seguito di occupazione abusiva delle terre demaniali, circa 2500/2700 ha.” “I Soria e i Cassano che all’epoca erano disposti a pagare un canone, nel 1827 furono chiamati davanti alla Commissione di Rivendica, per aver occupato il demanio di Marzagaglia. Marcellino Cassano, nonno del futuro sindaco e Cesare Soria si opposero a qualsiasi conciliazione, come si legge negli Atti Demaniali presenti presso l’Archivio di Stato di Bari.” “Nel 1810 il Comune di Gioia disponeva di 5.712 tomoli di terreni demaniali potenzialmente quotizzabili e da assegnarsi ai contadini poveri - precisa Giannini -, ma vaste terre demaniali, feudali ed ecclesiastiche tenute in colonia dai grandi proprietari terrieri con le leggi eversive diventarono di loro diretta proprietà.” Marcellino Cassano nato nel 1855 dal matrimonio di Giuseppe Cassano con la nobildonna Grazia Tarsia-Incuria e morto a 64 anni nel 1919, appartiene dunque ad una famiglia di rilievo che in passato ha avuto un ruolo di primo piano a Gioia. Prima di Marcellino hanno rivestito l’incarico di sindaco Michele Cassano dal 1801 al 1803, Francesco Cassano dal 1845 al 1848 e Filippo Cassano, dal 1853 al 1859. A distanza di oltre 40 anni, si torna a parlare di quote demaniali. “Nel 1848 - dichiara Giannini - alcuni contadini con vibrate proteste reclamano al sindaco Francesco Cassano l’inizio della divisione delle terre demaniali comunali. Il Decurionato precisò che le quote da assegnare erano 301, ma quando il tumulto si calmò non se ne fece nulla. Mentre i terreni nell’agro di Gioia furono quotizzati e sorteggiati tra i proletari, quelli nelle vicinanze del paese, circa 800 ha. furono messi in vendita. Ne beneficiarono cinque famiglie della borghesia terriera di Gioia, tra cui i Bonavoglia, i Calabrese, i Soria, i Cassano, che avevano maggiori disponibilità finanziarie.” Un patrimonio che cresce e si consolida negli anni… “Con leggi del 1866 e del 1867 si giunse alla soppressione definitiva di tutti gli Ordini, Corporazioni e Congregazioni religiose, riconosciuti come Enti morali e sopravvissuti alle leggi eversive del 1806 e 1809. Tutti i beni furono devoluti al demanio dello Stato e messi in vendita mediante pubblico incanto. I diversi lotti furono acquistati da chi aveva maggiori disponibilità liquide nelle aste del 1869 e del 1873. Sei furono i maggiori beneficiari: tra questi le famiglie: Bellacicco, Cassano, Castellaneta, Eramo, Giove, che consolidarono la posizione economica e il prestigio della borghesia agraria.” IL PARENTADO DI MARCELLINO…
  • 2. Nel 1868 il signor Francesco Cassano, zio di Marcellino, non molto amato da chi gli dedicò il libro “Un tipo di delinquente-nato - Risposta dei coniugi Francesco e Giuditta Abbati”, fu nominato membro del Comitato Agrario di Bari in rimpiazzo del dimissionario signor Giuseppe Cassano, che nel 1869 era consigliere comunale di opposizione. Nel “libello” si fa riferimento a un aiuto chiesto per recuperare una eredità e ad una vendita simulata, in entrambi i casi pare che Marcellino non abbia assecondato lo zio, tanto da essere da lui calunniato “innanzi alla Corte d’Appello”. “Giuseppe Cassano, padre di Marcellino era consigliere comunale nel 1869 - afferma Giannini -. Fu lui il 31 gennaio del 1871 a presentare in Consiglio un suo progetto, con disegno e pianta relativa, per la costruzione di un Mercato Coperto sul suolo comunale Palombella, attiguo al Largo di S. Francesco. Ci fu un diverbio tra il Cassano e il sindaco, l’architetto Vincenzo Castellaneta. Alla fine il Castellaneta prese in considerazione il lavoro del Cassano, dichiarando però la necessità o utilità di una persona dell’Arte. Fu affidato all’architetto Giovanni D’Erchia di Monopoli il compito di stilare il progetto. Infatti il 18 marzo 1880 il Regio Commissario, cav. Parisio, al termine della sua gestione straordinaria del dicembre 1879, insediò il nuovo Consiglio comunale.” Gioia venne commissariata a seguito delle dimissioni della Giunta a causa delle vibranti proteste e delle tumultuose dimostrazioni verificatesi nel 1879 per l’esclusione di alcuni proletari nel sorteggio di 801 quote demaniali, con accuse di favoritismo da parte dell’Amministrazione comunale. MARCELLINO CASSANO SINDACO DI GIOIA Tra i consiglieri, che poi elessero la Giunta, c’era Marcellino Cassano, che fu chiamato a ricoprire la carica di sindaco fino al 12 novembre del 1889. Uno dei primi provvedimenti dell’amministrazione Cassano, il 3 maggio 1880, fu la trasformazione, a causa del cattivo funzionamento della Pia Istituzione del Monte dei Pegni in Monte dei Pegni e di Prestanza Agraria, per aiutare i nuovi numerosi piccoli agricoltori formatisi con la divisione e distribuzione delle terre demaniali comunali. “Nell’ottobre del 1880 Marcellino Cassano avviò un giudizio penale e civile nei confronti dell’appaltatore del dazio di consumo, che, pur in mora con i suoi versamenti al Comune, si era rifiutato di far controllare agli appositi dipendenti comunali la contabilità dell’ufficio daziario. Nel 1880 fu deliberato l’impianto di una Scuola Enologica voluto dalla Provincia, per formare i proprietari di vigneti. Nel 1881 sotto il sindacato Cassano si diede inizio alla terza quotizzazione dei demani della Marchesana, parte boscosa, e di Lamie Nuove ad ovest di Gioia. Nel 1881 viene costruito un pozzo pubblico in via Le Strettole. Il Bilancio del 1881 si chiuse in pareggio, nonostante le passività dei bilanci precedenti.” Il 30 marzo del 1882, su proposta della Giunta, il Consiglio comunale manifesta la propria illimitata soddisfazione verso il “sindaco Marcellino Cassano, che con immacolata onestà ha disimpegnato elevatamente il suo ufficio di primo magistrato civico di Gioia e ha risollevato le sorti della città, materialmente e moralmente.” “Alla prima esperienza sindacale ne seguiranno altre tre, dall’agosto del 1891 all’aprile del 1892; dal febbraio del 1894 al maggio del 1895; dall’agosto del 1911 al maggio del1914. Nel 1919 è tra i fondatori della sezione locale del Partito Popolare.” PIANO REGOLATORE ED OPERE DI CRISTOFORO PINTO In quegli anni di normale amministrazione della città, vengono approvati numerosi provvedimenti. “Nel 1880 - afferma Giannini - viene approvata la richiesta di istituire un Piano Regolatore Edilizio e viene completata la strada Gioia-Putignano, nel 1882 viene approvato il progetto dell’architetto Cristoforo Pinto per la costruzione di un Macello Comunale, è approvata la spesa per onorare Garibaldi con un busto. Viene anche deliberato l’acquisto di alcune vecchie case dei signori Michele e Paolo Cassano a Piazza Castello per abbatterle e ingrandire la Piazza stessa, in quanto esse ostruivano buona parte di via Le Torri e costruiti due nuovi pozzi pubblici. Il numero di fanali per la pubblica illuminazione aumenta e viene deliberato l’impianto di servizio di nettezza urbana per il
  • 3. paese. Nel 1883 viene approvato l’impianto dell’Ufficio anagrafico comunale ed è approvato l’esproprio per pubblica utilità del giardino del ‘Beneficio Panessa’, confinante con via Garibaldi e via Orsini. Sempre su proposta del sindaco viene approvato un voto da inviare al Parlamento perché, in nome della Giustizia e del saldo mantenimento dell’unità nazionale, sia respinto “il progetto di Legge di perequazione fondiaria, imposta che avrebbe segnato un’enorme ingiustizia e la completa rovina della già squallida proprietà ed industria agricole meridionali, ed un privilegio, un beneficio a favore di altre regioni d’Italia, alle quali soltanto toccarono quasi tutti i benefici del risorgimento nazionale.” Viene infine approvata la proposta dell’Ispettore Provinciale di acquistare il castello per trasformarlo monumento nazionale. Non se ne fece nulla perché in quell’anno fu acquistato da don Daniele Eramo, primicerio di Gioia. Nel 1907 lo acquistò Orazio De Luca Resta, marchese di Noci, che propose di cederlo al Comune. Nel 1955 divenne proprietà dello Stato italiano, che lo acquisto dagli eredi De Luca Resta per 15 milioni di lire.” “Nella seduta del Consiglio del 26 ottobre del 1883 si parla di un progetto monumentale di riforma del Cimitero, presentato dall' architetto Cristoforo Pinto, e dell'assicurazione, da parte del Sindaco, Marcellino Cassano, che tale progetto sarà presto realizzato. All'interno del complesso monumentale l'architetto Pinto prevede anche la costruzione di un famedio, cioè di un tempio funerario che presenta le caratteristiche di una cappella, destinato a luogo di sepoltura di personaggi gioiesi di una certa rilevanza e, quindi, di certa fama. Il costo complessivo dell'opera supera 300.000 lire. Nel 1884 viene nominato un oculista per la cura degli ammalati poveri del Comune. Su progetto dell’architetto Cristoforo Pinto sorge il pubblico orologio di Piazza San Francesco, che funzionerà nel 1885.” Nello stesso anno viene effettuato il sorteggio di 1418 quote dei demani e viene deliberato l’acquisto di un suolo per ampliare il Teatro. Nel 1886, a causa della minaccia di invasione colerica, furono intensificate le provvidenze preventive e fu allestito un lazzaretto, anche se pochi furono i ricoverati. Nel 1887 fu deciso lo spianamento di Piazza Plebiscito, che aveva un’elevazione di una cinquantina di cm, il cosiddetto ‘monterrone’. Nel 1887 viene deliberato l’impianto di 10 pubblici orinatoi, vengono appaltati i lavori per la costruzione del Macello, è presentato il progetto per il completamento delle scuole elementari, viene deliberato il concorso del Comune per la costruzione dell’Acquedotto Pugliese promossa dalla Provincia, in particolare dal concittadino Filippo Petrera, viene deliberata l’istituzione di un mercato settimanale di domenica. “Per la cura dell’istruzione elementare nel 1890, tramite l’Ispettore Scolastico, il Comune riceve la medaglia d’argento conferita dal Ministero, quale benemerito della pubblica istruzione. Sotto il sindacato Cassano fu completata l’ala femminile della scuola elementare Mazzini. Nel luglio del 1891 si insedia l’Amministrazione guidata da Marcellino Cassano, che diviene dimissionaria ad aprile del 1892, quando viene eletto sindaco Daniele Eramo. CROCI, ECONOMIA E INVESTIMENTI… Alle dimissioni di Eramo a gennaio del 1894 fu eletto sindaco il sig. Marcellino Cassano, spinto a prendersi tale … croce. Egli condensò il suo programma con le parole ‘economia in tutto!’ Furono anni travagliati per Gioia; segno ne è l’assassinio del notaio cav. Vincenzo Taranto, avvenuto il 15 agosto1894, il cui studio a gennaio del 1893 era stato fatto segno a colpi di fucile. “La sua commemorazione fu tenuta dal sindaco Cassano. Per evitare ulteriori disordini a Gioia fu impiantato un Ufficio di Pubblica Sicurezza. Marcellino Cassano provvede inoltre al pagamento del debito del Comune, di £. 25.000, alla Banca Pavone-Fiorentini...” di cui era socio Filippo Cassano insieme a Giovanni Pavone Vito Leonardo Fiorentini. “Viene trasferito al palazzo San Francesco l’Asilo Infantile, che era allocato nel palazzo municipale, per far posto agli uffici della Pretura, in attesa di costruire il nuovo Asilo.”
  • 4. Il 1° agosto 1892 il governo nazionale portò a compimento una nuova tratta della rete ferroviaria già inaugurata nel 1965 (Bari - Gioia) e nel 1968 (Gioia - Taranto): la tratta ferroviaria Rapolla Gioia del Colle, a completamento della tratta Rapolla Rocchetta Sant’Antonio. “Nel 1895 viene discussa la proposta di impegno del Comune per l’impianto dell’Ufficio distaccato di Pubblica Sicurezza a Gioia. A maggio del 1895 il Cassano si dimetteva da sindaco e il suo partito rimase soccombente nelle successive elezioni del luglio dello stesso anno, le quali portarono alla nomina a sindaco del cav. Eramo Daniele. A tali elezioni fu presentato ricorso con richiesta di annullamento delle stesse. Al termine di un periodo Commissariale da luglio 1910 a luglio 1911, in conseguenza delle votazioni, fu eletto sindaco il comm. Marcellino Cassano, che assunse l’incarico in qualità di restauratore della finanza comunale, in condizioni davvero tristi.” FINANZE COMUNALI IN CRISI Infatti la situazione delle finanze del Comune è passiva e difficile, a causa della sua chiusura. Si afferma che il Comune da città era diventato borgata, e vennero introdotte due tasse: quella di famiglia e quella del dazio nella minuta vendita, oltre a quella del valore locativo, che non compensavano le perdite di tassa per l’abolizione del dazio di consumo nel 1903. “Il sindaco pensa di non aumentare le tasse, né irritare chi deve pagare e fare economie (banda e guardie campestri), pensa a migliorare lo spazzamento e i servizi pubblici tra cui la raccolta di sostanze locali con 20 carri botte, a dar fiducia ai dipendenti comunali, a frenare gli abusi, osservare i contratti, a moderare l’ingordigia dei rivenditori (era stata impiantata una beccheria comunale), ad avviare il risanamento igienico con la sistemazione stradale.” Vengono stanziati fondi per la profilassi anticolerica e i locali presso la Madonna della Croce sono adibiti a lazzaretto. E’ nominato un vigile sanitario. Viene poi soppresso l’Ufficio Tecnico a causa delle stremate finanze comunali e per la mancanza di opere pubbliche. Nel 1911 si istituisce una classe mista nelle scuole elementari. Nel 1912 con il sindaco M. Cassano si sostiene la proposta del Comune di Trani di chiedere l’approvazione di un progetto di legge per la fognatura nei Comuni della Puglia, a seguito della costruzione dell’Acquedotto Pugliese. “Nel 1913 il sindaco Marcellino per motivi igienici della città propone di cingere il paese di una via estramurale che sarebbe corsa intorno alla città sviluppando un percorso di circa 3 km e mezzo e una larghezza intorno a m 20, con una doppia fila di alberi ornamentali. La costruzione sarebbe avvenuta in tre tempi. Parte integrante di questa opera doveva essere un nuovo rione con accesso da via D’Andrano e che sarebbe sorto alle spalle dell’edificio scolastico. Ciò avrebbe decongestionato il traffico e avrebbe consentito il passeggio cittadino, mancando Gioia di giardini, viali e altri posti di svago. Si sarebbero spostati in periferia le arti rumorose ed incomode e attrezzi, carri e bestiame che erano nel centro della città. Si sarebbe potuto inoltre costruire un canale collettore della futura fognatura. Si sarebbero avuti al lato delle strade dei suoli edificatori per costruzioni atte a contenere oltre 50.000 abitanti. Ciò avrebbe portato al ribasso delle pigioni e la possibilità di costruire case operaie. Si sarebbe potuto costruire l’asilo con il giardino, l’edificio scolastico e forse anche una caserma, visto che il governo aveva più volte chiesto al Municipio se fosse disposto a preparare i locali per alloggiarvi un reparto di truppa, la cui permanenza a Gioia era giustificata da ragioni topografiche e strategiche. Si poteva pensare anche ad una nuova piazza per pubblici spettacoli e divertimenti e la creazione di un giardino pubblico.” “Il sindaco Cassano propone la costruzione di un nuovo Cimitero popolare, a nord-est della città, dove vi è una zona depressa e i venti sono favorevoli per le esalazioni, poiché il vecchio non si può ampliare. Tale cimitero sarebbe stato solo per inumazione e non sarebbe costato al Comune, che avrebbe venduto suoli e loculi al vecchio cimitero monumentale e avrebbe usufruito di dedicati prestiti statali. Tali proposte furono reiterate l’anno successivo con l’aggiunta della compilazione di
  • 5. un Piano Regolatore della Città e la necessità di stilare un progetto di massima della fognatura urbana, anche per dare lavoro alla classe operaia.” “La situazione di Pubblica Sicurezza non è però tranquilla; nel 1912 viene ucciso un bimbo di 2 anni e a Gioia vi è un solo delegato di P.S. e pochi Carabinieri; si richiedono nuove guardie di città e Carabinieri. Dal 1911 il sindaco Cassano gestì la causa contro il garante dell’appaltatore della costruzione del Mercato coperto, sig. Giove, causa che fu chiusa nel 1920. Per l’oculata gestione del sindacato Cassano nel 1914 si prevede un avanzo di amministrazione di £. 18.000, nonostante la riduzione di alcune tasse. Viene approvato il regolamento del Patronato scolastico. Si pensa ad aumentare il corpo delle guardie campestri, per aumento della delinquenza nel paese e per la tracotanza dei caprai. Si decide di utilizzare i prodotti dello spazzamento, e particolarmente dei prodotti fecali, per alimentare un’industria fiorente come quella degli ortaggi, da poter esportare anche all’estero. Si ha una parziale municipalizzazione del servizio di spazzamento con carrette a mano e della raccolta di sostanze fecali con carri botte trainati da cavalli o muli.” 1914 - ULTIMI ATTI SINDACALI A maggio del 1914 il Consiglio delibera: l’acquisto di suoli a Mergellina per un giardino cittadino; di trattare con i proprietari la demolizione e il restauro del caseggiato in via Flora, angolo via Luca D’Andrano; di avviare le pratiche necessarie al Fondo Culto per l’acquisto del terreno della Parrocchia, sito tra via Stazione e via Santeramo. Si pensa anche alla costruzione di un binario che unisca Gioia a Sammichele. L’Amministrazione Cassano cade a giugno del 1914 per le dimissioni del Sindaco e della Giunta, sfiduciati, o meglio, per l’astiosa e continua opposizione dei numerosi consiglieri del Partito Socialista. Termina così la militanza politica di Marcellino Cassano. I frutti del sindacato di Marcellino Cassano si manifestano anche dopo il suo impegno politico e sociale a servizio della comunità gioiese. Basta citarne alcuni nel campo dell’istruzione: nel 1890 il Ministero della Pubblica Istruzione decreta una medaglia d’argento al Comune di Gioia, come benemerito della Educazione Nazionale. Nella Esposizione Nazionale di Torino del 1898 le Scuole primarie di Gioia vengono dichiarate Scuole modello. Nel 1900 Gioia, insieme a Livorno e Torino, è invitata dal Ministero della Pubblica Istruzione a rappresentare l’Italia alla Esposizione Internazionale di Parigi. Oltre ad essere impegnato nella vita politica di Gioia Marcellino Cassano era contitolare di una civica banca. Negli anni che vanno dal 1906 al 1910 Cassano ha consolidato un rapporto di amicizia e di impegno culturale con don Vincenzo Angelilli, periodo in cui anche il sacerdote ha dato il suo contributo in campo politico, ricoprendo il ruolo di consigliere comunale. Nel 1912, entrambi soci del Circolo Unione hanno dato una svolta all’Associazione, che si connoterà come centro di promozione culturale, con «L’ECO PASCOLIANA», pubblicazione a cura dell’Angelilli e del socio maestro e caricaturista Cuscito Montesano, e con numerose manifestazioni culturali, promosse dall’Angelilli, che ricalcavano il percorso svolto a fine ‘800 dal Circolo Rosati (le tornate letterarie).” MARCELLINO CASSANO PRESIDENTE E SOCIO DEL CIRCOLO UNIONE L’impegno di Marcellino Cassano si estende anche nel campo dell’associazionismo. Fa parte del Circolo Unione di Gioia, nel quale ricopre anche la carica di Presidente dal 1880 al 1892. L’aver ricoperto la carica di Presidente del Circolo Unione di Gioia per oltre 12 anni continuativi, dal 1880 al 1892, gli stessi in cui fu sindaco della città, dimostra chiaramente la fiducia e il rispetto che i Soci, allora essenzialmente rappresentanti della borghesia agraria e industriale, degli intellettuali e delle élites professionali, riponevano nella persona e nel lavoro svolto da Marcellino Cassano. La presenza di Marcellino Cassano nel Circolo Unione è attestata da alcuni documenti.
  • 6. Infatti nell’Annuario Storico-Statistico - Commerciale di Bari e Provincia del 1884 nella sezione riguardante Gioia dal Colle, tra le associazioni presenti è citato il Club Unione, con sede a Largo Iovia, oggi Piazza dei Martiri del 1799, con la Presidenza di Marcellino Cassano. Anche Il Circolo Unione, per motivi politici, nell'ultimo decennio dell'Ottocento si scinde in due: uno a sostegno del Partito Operaio, giolittiano, capeggiato dal socio sindaco Marcellino Cassano, con sede in Piazza Plebiscito nel palazzo De Bellis, e l'altro, sostenitore del Partito Agrario, capeggiato dal socio e sindaco Daniele Eramo e spalleggiato da Vincenzo Taranto, sempre con sede in Piazza Plebiscito, ma nel Palazzo Taranto-Monte. Le combattute elezioni del 1892 portarono alla sconfitta del Partito Agrario e alla vittoria del Partito Operaio e al trionfo di Marcellino Cassano.” In realtà Marcellino aveva anche dei… detrattori. In “Ritratto d’epoca - Memorie confidenziali di un pittore”, di un altro illustre concittadino, il pittore Enrico Castellaneta, testo curato dal nipote Nicola Castellaneta, leggiamo che “codesto uomo avrebbe potuto far molto bene al suo paese, perché indipendente, ricco, intelligente, rispettato, invece non avendo temperamento solido, né volontà decisa ma tentennante, fu signorotto un po’ temuto e scappellato, in sostanza contribuì più al nulla se non al peggio. Fu per tutto il periodo della sua influenza affiancato dal famoso cinico gaudiente Vito De Bellis, non s’ebbero che lotte politiche ed amministrative brutali che abbassarono il livello morale del paese. Neanche a mote lasciò una eredità o qualche vantaggio alla sua cittadinanza, nulla!” “La ricomposizione dei due Circoli - conclude Franco Giannini - avverrà nel 1892 ad opera del futuro deputato giolittiano gioiese Vito De Bellis di cui Marcellino era molto amico. Questi si fusero dando origine al Circolo Nuovo, con sede nell'ex Convento dei Francescani in Piazza Plebiscito, sotto la presidenza di Filippo Monte. Daniele Eramo e Marcellino Cassano si alternarono nella carica di sindaco e Presidente del Circolo Unione dal 1880 fino al 1914, con qualche breve pausa di altri valenti amministratori, tra cui il dott. Vincenzo Taranto, leader dell’opposizione, e alcuni Commissari Prefettizi. Il periodo del loro sindacato ha prodotto numerosi progressi al nostro Comune e un risveglio amministrativo evidente, come già evidenziato… Visto il loro impegno per Gioia, si potrebbe proporre l’intitolazione di una strada ad entrambi.” [Foto Mario Di Giuseppe]