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DIRITTO TRIBUTARIO PARTE GENERALE
Istituzioni diritto tributario parte generale Tesauro.
Ogni atto o fatto di natura economica è soggetto a tributi o più tributi in forma diretta
o indiretta; IVA è la tipica imposta indiretta; imposta diretta>>IRPEF o IRES.
Imposta di regsistro>>8% sul prezzo del rogito, imposta di trascrizione nei registri
immobiliari, imposta ipotecaria…
Spesso le leggi fiscali fanno rinvio al diritto civile, anche le norme sul procedimento
tributario sono improntate su quello civile.

16-09
FONTI DI DIRITTO TRIBUTARIO
Costituzione
Legge ordinaria o Atti aventi forza di legge
Regolamenti e DM
Circolari Ministeriali, Note Ministeriali…
Circolari sono fotni improprie>>non ha valore erga omnes ma è cogente solo per chi
appartiene a quella amministrazione. Inoltre spesso la circolare ha natura
interpretativa(di parte),la circolare nella prassi è più seguita che non la norma di
legge.
Altre fonti sono quelle comunitarie e le convenzioni internazionali. Le convenzioni
bilaterali sono su modello Ocse cui si vanno aggiungere alcune clausole. I paesi latini
e gli USA hanno un loro modello. Esiste un commentario al modello Ocse che non ha
solo valore dottrinale ma è paranormativo, ha valore maggiore della intepretazione
autentica.

Costituzione>>art 75 no referendum leggi tributarie e di bilancio; art 81 con legge di
approvazione di bilancio non possono imporsi nuovi tributi o spese>>norma aggirata
con la legge di accompagnamento alla legge finanziaria.
Art 23>>nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in
base alla legge>>principio di legittimità.
Art 53>>Principio di progressività delle imposte.
Titolo V
Legge ordinaria e attia aventi forza di legge>>le riforme più importanti sono avvenute
con atti aventi forza di legge: es il processo tributario riformato nel 81>>
Legge delega 80/2003>>tremonti riforma sistema tributario doveva riformare irpef e
ireg



TESTI E CAPITOLI
f.tesauro istituzioni di diritto tributario parte generale vol 1 9 edizione
Capitoli>>1-2-4-6-7-8-9-10-11-12-13-14-17
Stesso libro vol 2 parte special
1-2-3-4-5-8-13-14
DIRITTO TRIBUTARIO PARTE GENERALE
CAPITOLO I
ISTITUTI
Nozione di tributo
Il tributo comporta sorgere di obbligazione, è coattivo, collegato ad un presupposto
economico e gettito è destinato a finanziamento spesa pubblica.
Non esiste definizione legislativa specifica di tributo>>obbligazione tributaria ha
effetti definitivi da ciò si distingue tributo e prestito forzoso.
Fondamento del tributo è un atto dell'autorità il fatto generatore è un fatto economico.
Esistono tributi con destinazione particolare>>tributi di scopo o parafiscali.
Classificazione tradizionale
Tributo è il genus, imposte tasse e contributi species.
I tributi che finanziano le spese pubbliche divisibili sono tasse quelle indivisibili
imposte.
L'imposta è il tributo per eccellenza>>è dovuta a titolo di solidarietà e suo
presupposto è disconnesso da attività pubblica.
Diversa è la tassa in quanto il suo presupposto è collegato ad atto o attività pubblica;
essa si pone a confine tra tributo ed entrata come corrispettivo di diritto
privato(biglietto del bus) a seconda che abbia imposizione coattiva o base
contrattuale.
(canone televisivo è un imposta).
Nozioni in uso nella giurisprudenza
Giurisprudenza costituzionale>>nozione + ampia di tributo comprensiva di contributi
previdenziali e sanitari. in riguardo al divieto di referendum>>tributo ha 2 caratteri
essenziali: imposizione di sacrificio economico e destinazione del gettito allo scopo di
apprestare i mezzi per il fabbisogno finanziario statale.
Giurisprudenza ordinaria ha nozione ampia ma non comprende prestazioni
previdenziali>>sono tributarie tutte le prestazioni coattive prive di alcun elemento
sinallagmatico. Rilevante per delimitazione:
-della giurisdizione tributaria amministrativa e civile
-dall'ambito di applicazione dello statuto del contribuente
-della norma in tema di ire per deducibili degli oneri fiscali e contributivi
Diritto tributario e partizioni interne
Il diritto tributario appartiene al diritto amministrativo, al suo interno si trovano 3 tipi
di norma. Le norme circa un tributo riguardano sia la disciplina sostanziale che quella
formale, la disciplina sostanziale ha una certa autonomia rispetto agli altri settori del
diritto.


CAPITOLO II
LE FONTI
Riserva di legge
art 23 cost. principio di legalità pone 3 problemi esegetici: nozione di legge nozione
di base legislativa e nozione di prestazione imposta.
A)Il termine legge non fa riferimento a riserva formale ordinaria ma contempla anche
atti equiparati alla legge(comprende anche leggi regionali).
I regolamenti comunitari operano in ambito proprio in quanto fanno parte di un altro
ordinamento.
B)La riserva di legge in questo caso è relativa proprio in quanto è richiesta solo una
base legislativa che detti criteri generali. In ambito tributario la riserva di legge opera
sulle norme tributarie di esenzione agevolazione e sulle norme sostanziali>>definire
soggetto passivo, an e quantum del tributo.
C)Circa le imposizioni di prestazioni patrimoniali la corte ha accolto il concetto di
imposizioni in senso sostanziale>>quando anche trattandosi di corrispettivi di natura
privatistica essi concernono servizi pubblici di natura essenziale resi in regime di
monopolio.
Leggi tributarie dello stato
Fonti principali sono le leggi e gli atti aventi forza di legge le quali sono inabrogabili
a mezzo referendum e non possono essere inserite nella legge di bilancio(legge
formale). Inoltre le disposizioni circa gli aiuti di stato devono essere notificate alla
commissione europea.
Statuto dei diritti del contribuente
Contiene disposizioni qualificabili come principi generali dell'ordinamento tributario
che secondo lo statuto possono essere modificati solo espressamente(è pur sempre una
norma di legge del medismo valore delle altre).
4 importanti enunciati:
-autoqualificazione delle disposizioni dello statuto come attuative della costituzione
- valenza di principi generali
-divieto di deroga tacita a questi principi
-divieto di deroga o modifica mediante leggi speciali
inoltre statuto vieta di disporre tributi tramite DL…
Testi unici
Legge delega del 1971 attribuiva a governo potere di emanare per riforma tributaria:
-d.lgs. per attuazione riforma
-d.lgs. per correzioni e integrazioni
-testi unici contenenti le norme che restavano vigenti e le norme nuove
Regolamento governativo e delegificazione
L'emanazione dei regolamenti governativi è regolata dalla legge 400/1988, particolari
sono i regolamenti delegati>>abrogazione di alcune leggi che però ha effetto solo al
momento dell'emanazione di regolamenti che le sostituiscono.
Possono aversi solo regolamenti esecutivi(non richiedono esplicita norma
autorizzativa per la loro natura) e regolamenti delegati per la riserva di legge relativa
esistente.
Riparto potestà legislativa tra stato e regioni
Con riforma titolo V>>stato ha potestà esclusiva di disciplinare la materia tributaria
ma le regioni hanno potestà legislativa concorrente circa il coordinamento della
finanza pubblica e del sistema tributario. Al momento le regioni non possono
intervenire sui tributi propri in quanto manca ancora una legge cornice dello stato.
Una volta determinati i principi generali alle regioni è concessa la potestà legislativa
in materia tributaria ai fini di coordinamento statale.
La legge 42/2009 delega al governo in materia di federalismo fiscale>>tre tipi di
tributi regionali:
-tributi propri derivati istituiti e regolati da leggi statali il cui gettito va alle regioni le
quali possono cambiare aliquote ed esenzioni(nei limiti legge statale).
-addizionali sulle basi imponibili>>variazioni su aliquote addizionali e su detrazioni
-tributi propri delle regioni in base a presupposti non assoggettati a imposizione
erariale
Competenza legislativa in materia di tributi locali
Possono esistere tributi locali originati sia da leggi statali che regionali, anche se gli
enti locali non hanno potestà legislativa. Le regioni possono emanare regolamenti
anche in materia tributaria.
Convenzioni Internazionali
FONTI COMUNITARIE
Se una norma nazionale configge con una comunitaria giudice è tenuto a
disapplicarla, i regolamenti comunitari sono self executing hanno quindi diretta
applicabilità; le direttive vincolano solo gli stati membri ma sono dotate di effetto
diretto quando contengano indicazioni precise e determinate(in questo caso sono self
executing). Infine le decisioni sono atti comunitari circa casi specifici simili agli atti
amministrativi quindi direttamente applicabili così come le sentenze della corte di
giustizia.
Efficacia delle norme tributarie nel tempo
Vale il principio delle preleggi della irretroattività in linea generale, i regolamenti
possono essere retroattivi solo se espressamente previsto dalla legge cui si riferiscono.
Sono salve le norme procedimentali che sono di applicazione immediata.
Efficacia delle norme tributarie nello spazio
La legge tributaria esplica i suoi effetti in tutto il territorio politico nazionale e solo
entro tale ambito>>principio di territorialità. Anche se vi sono casi di applicazione del
criterio personale>>erede di beni situati all'Estero ma de cuius italiano.


CAPITOLO IV
I PRINCIPI
PRINCIPIO DI CAPACITA CONTRIBUTIVA
Deve essere rispettato il principio di capacità contributiva in correlazione con quello
del dovere di concorrere alla spesa pubblica. Ex art 53 cost. è stabilito ill criterio id
progressivist dell imposte.
Con l'art 53 si vincola il legislatore in modo tale che presupposto di un tributo possa
essere solo un fatto che esprima capacità contributiva.
è necessario determinare quali sono i fatti che esprimono capacità
contributiva>>possono identificassi come capacità economica.
Vi sono 2 orientamenti circa il significato di capacità contributiva e i fatti ad essa
annessi:
Secondo l'orientamento garantista che adotta una nozione soggettiva la capacità
contributiva indica la effettiva idoneità del soggetto contribuente a far fronte al dovere
tributario manifestata da indici concretamente rivelatori di ricchezza.
Secondo l'orientamento di recente assunto dalla corte costituzionale, si è passati ad un
criterio più oggettivo>>capacità contributiva viene ravvisata in qualsiasi fatto
economco anche non espressivo dell'idoneità del contribuente. In base a tale visione
qualunque fatto economico può essere presupposto di tributo e non è necessario che
tale presupposto sia posto in essere dal soggetto obbligato.
Questo principio è valido solo per le norme sostanziali non quelle formali di
procedura.
Indici diretti ed indiretti di capacità contributiva
Un fatto direttamente indice è il reddito, il patrimonio o l'incremento di valore del
patrimonio.
Indici indiretti sono invece il consumo e gli affari.
Requisito di effettività. Forfetizzazioni e principio nominalistico.
Corte costituzionale ha sancito che collegamento tra fatto economico e tributo sia
effettivo non fittizio o apparente.
Circa il requisito di effettività:
-incostituzionale norma che imponeva contributo minimo a servizio sanitario
nazionale pur in assenza di reddito
-incostituzionale norma dell'iciap che usava come base imponibile superficie dei
locali
-incostituzionale norma che per valutare attività agricole per imposta registro lo
faceva a lordo passività
Spesso il legislatore pone norme che forfetizzano qualificazione dell'imponibile o
dell'imposta>>reddito catastale. Requsisto di effettività in senso stretto
delegittimerebbe queste norme>>corte costituzionale segue indirizzo realistico e le
ammette.
Requisito di attualità
La capacità contributiva deve essere attuale>>fatto economico attuale.
In linea con tale requisito tributi retroattivi non sono ammessi anche se il legislatore
può emanare norme retroattive purché esse trovino adeguata giustificazione sul piano
della ragionevolezza e non ledano altri principi costituzionali. Sono legittimi tributi
retroattivi che colpiscono capacità contributiva ancora attuale.
Il requisito di attualità impedisce anche di imporre pagamenti anticipati anche se tale
divieto è meno stringente, legislatore può imporli purché:
-la fattispecie cui si collega pagamento non sia del tutto avulsa dal presupposto>>non
viola effettività
-obbligo di versamento non sia incondizionato
-che a prelievo anticipato segua meccanismo di riequilibrio
Della capacità contributiva
Non è ammessa norma che impedisca il rimborso dei tributi pagati indebitamente.
Ogni volta che l'onere del tributo ricade su di un terzo deve essere concesso che egli
faccia ricadere l'onere economico sul soggetto che ha posto in essere il
presupposto(sostituto e rivlasa).
Il principio della capacità contributiva opera rispetto alle imposte(indivisibili) non ai
tributi commutativi>>orientamento della giurisprudenza>>contrasta con l'art 53 in
riferimento ai servizi pubblici essenziali che devono essere compresi assieme ai tributi
indivisbili.
Principio di uguaglianza, ragionevolezza e agevolazioni fiscali
A situazioni uguali deve corrispondere uguale tributo così come a situazioni diverse
diverso tributo. La corte costituzionale afferma che:
-trattamento secondo principio di eguaglianza delle situazioni di capacità contributiva
-legislatore deve decidere se due situazioni sono uguali o no ma corte può sindacare
in base a giudizio di ragionevolezza
-devono cmq essere salvi i principi art 3.1 cost.
Il giudizio di ragionevolezza può essere applicato anche in materia di agevolazioni.
Principio di progressività
Non riguarda i singoli tributi ma il sistema tributario nel suo complesso, quindi un
singolo tributo può ispirarsi anche a criterio differente. Questo è anche dovuto al fatto
che lo stato ha anche funzioni redistributive del reddito.
Tutela dell'interesse fiscale e diritti inviolabili
La tutela dell'interesse fiscale(dovere di concorre alla spesa pubblica in relazione a
proprie possibilità) legittima discipline differenziate dal diritto comune(ammesse
presunzioni semplicissime). La diversa disciplina non può però mai ledere i diritti
inviolabili(sentenza di incostituzionalità della supersolidarietà).
Trattati internazionali e CEDU
Non è competente in materia fiscale; solo civile e penale. può però giudicare in
materia di sanzioni amministrative collegate alla materia tributaria.

PRINCIPI COMUNITARI
Norme fiscali del trattato
Trattatato non prevede che comunità abbia una competenza generale in materia
tributaria, ma gli competono alcuni ambiti quali l'armonizzazione della legislazione in
materia di imposte indirette, ed è ammessa nonché favorita la stipula di trattati
multilaterali per l'armonizzazione delle imposte dirette.
Principio di non discriminazione
Non solo sono vietate discriminazioni basate su nazionalità ma anche quelle
dissimulate e indirette di conseguenza anche quelle norme che discriminano tra
residenti e non residenti.
Libertà fondamentali
libertà di circolazione dei lavoratori
Sono libertà di circolazione dei lavoratori e dei capitali, libertà di stabilimento, libertà
di prestazione dei servizi.
è ammesso un diverso trattamento fiscale tra residenti e non residenti se è fatto un
modo equo>>non residenti tassati solo per reddito prodotto nel paese. Qualora un non
residente produca la maggior parte del suo reddito in altro stato gli deve essere
concesso trattamento nazionale>>nozione economico sostanziale di residenza fiscale.
Libertà di stabilimento
Vale anche per le società costituite conformemente; questa libertà presenta due
aspetti:
-diritto di esercitare un attività economica in uno stato membro diverso da quello
d'origine(libertà di stabilimento primaria)
-diritto di aprire filiali o succursali in un altro paese membro(libertà di stabilimento
secondaria)
Questo principio implica la libertà di scelta di forma con cui stabilirsi>>vietate norme
fiscali che favoriscano società e stabili organizzazioni.
Libertà di stabilimento deve essere garantita anche da stato di origine>>no Exit Tax;
ES
Caso bosal>>illegittimo non deducibili interessi passivi dei prestiti per finanziare
società in altri paesi
caso Marks e Spencer>>illegittimo non ammettere deduzione perdite delle controllate
non residenti
Parità di trattamento tra società e stabili organizzazioni>>sentenza Avoir Fiscal.
Libertà di prestazione dei servizi
Circa lo svolgere in modo non permanente un'attività da chi è stabilito in paese
diverso da quello in cui il servizio è reso. Ha carattere residuale.
Libertà di circolazione dei capitali
Vieta ogni restrizione ai movimenti dei capitali fra stati membri. Ma questo principio
ha effetto limitato in materia tributaria in quanto è ammesso diverso trattamento in
merito alla diversa collazione della residenza del soggetto o del capitale>>ammesso
diversificare la tassazione di capitali investiti in italia o da italiani rispetto a quelli
investiti all'estero o da esteri. Sempreche non costituiscano mezzo di limitazione alla
circolazione dei capitali.
ES
Sentenza Verkoijen>>cittadino olandese detentore azioni società belga>>legge
olandese prevede esenzione parziale da imposta per dividendi distribuiti da società
residenti ma non per dividendi esteri>>Non compatibile.
Assieme a sentenza Manninen>>dividendi in entrata e uscita non devono essere
trattati diversamente solo in ragione del fatto di essere esteri>>per questo è stato
istituito il sistema di Participation Exmption.
Rule of Reason
Non tutte le disparità fondate sulla nazionalità sono incompatibili>>se sono poste per
tutelare ordine pubblico, morale, salute, per impedire violazioni leggi fiscali.
Vi sono poi altre cause non specifiche determinate in base alla rule of reason:
Leading Case è Cassis de Dijon>>legge tedesca fissava contenuto minimo di alcol per
definirla alcolica>>tale limitazione alla libertà è ammessa in quanto relativa alla lealtà
verso i consumatori.
Ma in generale è ammessa deroga alle libertà per esigenze imperative circa efficacia
dei controlli fiscali, salute pubblica lealtà dei novizi commerciali e difesa dei
consumatori.
Anche l'esigenza di conservare la coerenza del proprio sistema fiscale nazionale è
motivo di deroga alle libertà si veda il caso Bachman.
Divieto di aiuti di stato
All art 87 del trattato è fatto divieto agli stati di aiutare medianti aiuti o risorse statali
le imprese in maniera tale da falsare la concorrenza.
Una misura si considera aiuto quando:
-si ha vantaggio sotto forma di alleggerimento dei costi
-vantaggio concesso da stato mediante risorse statali
-vantaggio incide su concorrenza e su scambi tra stati membri
-vantaggio concesso in maniera specifica e selettiva
Sono inoltre consentite le misure generali di politica economica.
Art 87 ha tre serie di deroghe:
-salve le deroghe contenute nel trattato>>agricoltura pesca trasporti cultura
sicurezza…
-compatibili de iure gli aiuti a carattere sociale ai singoli consumatori(purché senza
distinzione della nazionalità del prodotto) e gli aiuti dati in occasione di calamità
Infine sono compatibili:
-aiuti a favore delle regioni ove tenore di vita sia gravemente basso
-aiuti diretti a promuovere progetti di interesse europeo o per porre rimedio a gravi
perturbamenti dell'economia dello stato
-aiuti settoriali
-aiuti oer cultura e patrimonio
-aiuti decisi in via d'eccezione dal consiglio in deroga alle norme
Consiglio può anche emanare regolamenti in questa materia; stati membri prima di
emanare aiuto devono comunicare progetto a commissione e non devono eseguirlo
prima della concessione della commissione.


CAPITOLO VI
I SOGGETTI PASSIVI
Contribuente e domicilio fiscale
Contribuente>>soggetto passivo del rapporto fiscale. Ogni contribuente ha un
domicilio fiscale, che si differenzia dalla residenza fiscale che è una norma di diritto
tributario sostanziale.
Il domicilio fiscale si trova nel comune dell’anagrafe cui sono iscritti i soggetti.
Possono essere soggetti passivi anche i soggetti non dotati di personalità quali società
di persone, associazioni enti…
Solidarietà tributaria: paritaria dipendente e responsabile d’imposta.
Ricorre solidarietà in senso tecnico solo quando + soggetti sono obbligati in solido ad
adempiere al tributo. È valido il principio per cui l’adempimento di uno libera gli
altri; ma ove vi siano sanzioni esse sono applicabili nei confronti di ciascuno. Le leggi
tributarie indicano espressamente i casi in cui l’obbligazione è solidale.
Vi sono 2 tipi di solidarietà:
-Solidarietà paritaria>>presupposto del tributo riferibile a più soggetti.
-Solidarietà Dipendente>>vi è obbligato principale che ha posto in essere presupposto
e obbligato dipendente(detto responsabile d’imposta) che non ha posto in essere quel
presupposto ma una fattispecie collaterale che lo obbliga solidalmente.
Es. di solidarietà paritaria:
-imposta di registro grava sulle parti contraenti in solido
-imposta ipotecarie dovute da chi ha interesse alla trascrizione e dal debitore
-imposta successioni dovuta da eredi in solido
Responsabile d’imposta: chi pur non realizzando il presupposto dell’imposta, realizza
una fattispecie collaterale ad esso che lo porta ad essere obbligato in via dipendente e
solidale col soggetto che ha realizzato il presupposto.
La differenza principale sta nel rapporto di dipendenza con l’obbligazione principale,
inoltre nei rapporti interni differisce dalla solidarietà paritaria in quanto il
responsabile d’imposta ha diritto di regresso per l’intero.
Es. di solidarietà dipendente:
-in ambito ires con regime di trasparenza>>società partecipata obbligata come garante
per debito soci
-società controllante verso controllate
-soci snc e soci accomandatari della sas
-notaio(dipendente) e parti contraenti
-sostituzione d’imposta
-rappresentante fiscale a fini iva del soggetto non residente
-cessionario d’azienda in certi casi ma mai oltre valore dell’azienda
Rapporti interni tra condebitori
Codice presuppone la divisione del debito in quote che quando non siano note si
presumono uguali. Obbligazione tributaria ha altri presupposti>>devo verificare
rapporto di ciascun condebitore con presupposto d’imposta>>se suddivisione non è
possibile verificare se legislatore detta norme ad hoc. È cmq sempre concesso alle
parti di disciplinare a piacere l’onere tributario.
Accertamento e riscossione delle obbligazioni solidali
In passato prassi e giurisprudenza avevano istituito il concetto di supersolidarietà: si
riteneva che l’avviso di accertamento notificato ad uno soltanto dei condebitori fosse
efficace nei confronti di tutti>>corte cost. 1968 dichiarata incostituzionale>>viene
allora applicata con i dovuti adattamenti la disciplina del codice civile che si riassume
col concetto per cui gli effetti di atti compiuti da o nei confronti di un condebitore si
applicano solo se sono favorevoli o se neutri per scelta. L’avviso di accertamento vale
soltanto verso soggetto cui è notificato è cmq da escludere che Amm sia obbligata a
notificarlo a tutti i coobbligati>>così come in diritto privato creditore può rivolgersi a
scelta ad uno solo dei coobbligati per intero.
Anche in caso di solidarietà dipendente la notifica vale solo per chi l’ha ricevuta con
aggiunta che in caso avviso sia diretto a obbligato dipendente deve contenere doppia
motivazione, in riferimento a presupposto principale e fattispecie collaterale.
Gli unici casi in cui notifica estende suoi effetti a soggetto diverso da quello cui è
fatta:
-in caso di successione nel debito d’imposta
-quando amministrazione sia titolare di privilegio speciale
Amministrazione inoltre per agire contro un coobbligato deve iscriverlo a ruolo, ma
può farlo solo sulla base di un avviso di accertamento emesso nei confronti di quello
stesso soggetto.
Non valgono nei rapporti interni gli atti che riguardano un singolo condebitore>>i
diversi giudicati non influiscono nei rapporti interni: in una lite tra condebitori in
materia di regresso il giudice deve accertare ex novo, ma solo incidenter tantum, il
debito d’imposta(chi ad esempio si sia liberato del rapporto esterno per fatto che non
attiene al debito nella sua oggettività resta obbligato nei rapporti interni).
Circa i termini giurisprudenza ritiene che avviso se notificato ad un solo coobbligato
interrompe termine di decadenza entro cui amministrazione può notificare>>scelta
contestata in quanto applica per analogia art 1310 cc che però riguarda la prescrizione
degli atti di un creditore privato>>art 2964 dice che alla decadenza non si applicano le
norme relative alla prescrizione.
Giudicato in caso di solidarietà
Sentenza pronunciata verso condebitore ha effetto solo verso di lui, problema si pone
nel caso in cui soggetto coobbligato resti inerte e altro ottenga annullamento
dell’avviso>>si considera che:
-processo tributario è processo costitutivo diretto ad annullare atti autoritativi
-ricorsi condebitori in solido hanno ad oggetto medesimo atto impostivo
-annullamento di atto vale erga omnes
Per questo giurisprudenza applica art 1306.2 cc.
Si ritiene però che condebitore può invocare giudicato favorevole solo in via
d’eccezione(per non pagare) e non di azione(per ricevere ripetzione); inoltre giudicato
favorevole non può essere fatto valere da coobbligato nei cui confronti si sia
direttamente formato un giudicato.
Sostituzione tributaria
Si ha sostituzione tributaria quando l’obbligazione tributaria o altri debiti tributari
sono posti a carico di un soggetto diverso da colui che realizza presupposto del
tributo(diverso da regimi sostitutivi).
La sosostituzione ha due forme: sostituzione a titolo d’imposta o a titolo d’acconto.
Il dpr 600/1973 definisce le sostituzioni in via astratta>>quando taluni soggetti
corrispondono somme per determinati titoli devono operare una ritenuta all’atto del
pagamento, il cui importo deve essere versato all’erario.
Sostituto è il soggetto che è tenuto al pagamento di imposte in luogo di altri per fatti o
situazioni a questi riferibili ed anche a titolo di acconto. Nei rapporti interni il diritto
di rivalsa fa si che sostituto si liberi dell’obbligazione verso sostituito versando una
minor somma del dovuto in quanto trattiene parte versata a erario.
Sostituzione a titolo d’imposta
Consiste nell’applicare un aliquota fissa ad un provento che è così escluso nel
computo del reddito del percipiente. Sostituzione a titolo d’imposta differisce da
responsabile d’imposta>>nella sostituzione generalmente vi è un solo soggetto
passivo. Solo nel caso sostituto non operi ritenuta e non provveda a versamento si
costituisce obbligazione solidale del sostituito>>Obbligazione solidale successiva e
dipendente.
Chiamarla sostituzione è forse improprio in quanto non si realizza una vera
sostituzione. Inoltre sostituzioni d’imposta costituisce deroga a tassazione globale e
progressiva per cui è prevista solo in determinati casi tra cui:
-ritenute su compensi lavoratori autonomi non residenti
-ritenute su dividendi di non residenti
-ritenute su taluni redditi da capitale e da vincite

Distinzione tra ritenuta a titolo d’imposta e a titolo d’acconto>> sostituto a titolo
d’imposta è unico debitore dell’imposta anche se presupposto è compiuto da altri.
Il debito da sostituzione d’imposta realizza un regime sostitutivo. Il rapporto del fisco
è solo verso sostituto, verso sostituito non v’è alcun rapporto.
Tra sostituto e sostituito intercorre rapporto privatistico che per mezzo della norma
tributaria permette la rivalsa>>sostituto può operare ritenuta su somme dovute per
compensare la somma versata a erario.
Perché si verifichi solidarietà in seguito a iscrizione a ruolo occorre che sostituto non
abbia operato ne la ritenuta ne il versamento all’erario.
Sostituzione a titolo d’acconto
È detta anche sostituzione impropria, sostituto non è debitore in luogo del soggetto
ma è soggetto passivo di un autonomo obbligo di versamento al quale non può essere
riferita alcuna idea di sostituzione.
Sostituito resta debitore dell’intero suo reddito comprese le somme soggette a
ritenuta, salvo il diritto di detrarre le ritenute dall’imposta complessivamente dovuta.
La sostituzione a titolo d’acconto realizza una forma di riscossione anticipata.
L’entità delle ritenute deriva da un aliquota che il più delle volte è fissa salvo il caso
del lavoro dipendente dove è variabile(dipende dall’ammontare annuo di retribuzione
in modo da farla coincidere con l’imposta che sarebbe dovuta ove quelli fossero gli
unici redditi).
Il sostituito acquista il diritto di dedurre dall’imposta globalmente dovuta le ritenute
subite. Se però sostituto non versa le somme fisco può agire solo nei confronti di
questi.
Problematica è la situazione in cui non siano operate le ritenute d’acconto:
se sostituito comprende quelle somme nel reddito complessivo libera anche sostituto;
ma se non lo fa fisco non può pretendere due volte l’imposizione>>resta obbligo del
sostituto di operare il versamento salvo il diritto di rivalsa successiva.
Secondo la giurisprudenza però fisco può sia accertare che riscuotere le somme dal
sostituito in quanto egli se ha ricevuto le somme resta il debitore principale.
Traslazione e rivalsa
Vi sono altri casi in cui debitore imposta ha diritto di rivalsa:
-economisti distinguono tra contribuente di diritto e di fatto a seconda di chi è tenuto a
pagare e chi ne sopporta il reale onere senza poterlo riversare
-vi sono tributi posti su un soggetto che però finiscono per gravare su di un
altro>>imposte sui consumi. Vi sono però casi in cui è espressamente concesso il
diritto di rivalsa>>IVA. Quando è previsto il diritto di rivalsa la traslazione è l’effetto
economico della rivalsa.
-In linea di principio ha diritto di rivalsa ogni terzo che sia tenuto a corrispondere
tributo verso colui che realizza presupposto.
-la rivalsa può essere prevista contrattualmente
-diritto di surrogazione ex art 1203.3
Patti di accollo di imposta
La rivalsa può essere facoltativa obbligatoria o vietata; ma in linea di casi specifici
vale la massima ius fiscale privatorum pactis convelli non potest.
Accollo può essere fatto con rilievo solo interno o anche esterno, sebbene l’accollo
non liberi mai il debitore originario in quanto l’accollo d’imposte è sempre
cumultavio mai liberatorio.
In alcuni casi la giurisprudenza ha ritenuto di applicare l’art 53 cost. acnhe ai rapporti
tra privati giudicando i negozi tra privati nulli se si ponevano in contrasto con
principio della capacità contributiva.
Successione nel deibito d’imposta
In linea di principio ove manchino norme tributarie si applica disciplina codicistica,
per cui eredi rispondono pro quota dei debiti tributari con eccezione delle imposte sui
redditi dove norma ad hoc stabilisce solidarietà degli eredi.


CAPITOLO VII
AZIONE AMMINISTRATIVA
Schema standard di attuazione dei tributi
Attuazione del tributo è affidata in primis a contribuente con obbligo di
autoliquidazione, versamento e dichirazione.
Ove vi siano omissioni od errori è compito dell’amministrazione emettere un atto
amministrativo denominato avviso di accertamento o atto d’imposizione.
Altro atto amministrativo è l’iscrizione a ruolo, che è titolo esecutivo ma che può
avvenire solo su base di avviso o dichirazione.
Talvolta lo schema è diverso in quanto non si dà pagamento senza un previo
intervento dell’amministrazione che stabilisce l’imposta>>imposta di registro.
Infine vi sono tributi detti immediati o senza imposizione in cui la nascita
dell’imposta ne importa direttamente il pagamento senza necessità di atti ne del
contribuente ne dell’amministrazione>>concessioni, bollo…
Disciplina generale dei procedimenti tributari
La disciplina non è trattata in un testo unitario; la legge 241/1990 ha introdotto alcuni
nuovi istituti: interpello, accertamento con adesione, conciliazione, autotutela. La
stessa legge fa un rinvio all’applicazione dei principi dell’ordinamento
comunitario(imparzialità, partecipazione, obbligo di motivazione, termine
ragionevole, legittima aspettativa).
La legge in questione è disposta per procedimenti amministrativi ma, essendo quelli
tributari particolari procedimenti, sono esclusi dall’applicazione alcuni capi quali
quelli sulla partecipazione del cittadino o in tema di accesso. Il procedimento
d’imposizione è sempre promosso d’ufficio, non esiste un ordine predeterminato di
atti da emnare, il contraddittorio non è obbligatorio se non in specifici casi.
Statuto del contribuente. Collaborazione e buonafede
La collaborazione e la buona fede nei rapporti tra contribuente e fisco sono sanciti
dall’art 10 dello statuto. È regola per l’amministrazione non dare applicazione
retroattiva a interpretazioni in malam partem.
Inoltre sussitono obblighi di informazione per l’amminstrazione connessi alla buona
fede e alla collaborazione quali:
-garantire a contribuente effettiva conoscenza degli atti a lui destinati anche se sia
estero
-garantire modelli di dichirazione comprensibili
-prima di iscrizione a ruolo invitare a fornire chiarimenti
-motivare i proprii atti
-…
Legittimo affidamento
È un principio generale dell’ordinamento che regola tutti i rapporti di diritto pubblico;
tutela il contribuente che agisce in buonafede seguendo le indicazioni della PA o che
viola una norma per ragioni imputabili alla stessa PA.
Se amministrazione muta in pejus una sua interpretazione essa vale solo pro futuro
per non contrastare con tale principio.
Contraddittorio
Ufficio non è obbligato ad avvertire contribuente dell’indagine avviata nei suoi
confronti; vi sono solo norme caso per caso che dettano facoltà o obbligo per
amministrazione di disporre contraddittorio:
-se controlli automatici o formali dichiarazione danno risultati diversi da quelli
dichiarati amministrazione deve dare possibilità di chiarimenti a contribuente.
-prima di emettere accertamento che applica clausola antielusiva ufficio deve chiedere
chiarenti
-prima di emettere avviso di accertamento sintetico può chiedere chiarimenti
-prima di emettere accertamento bastao su presunzione dati bancari può chidere
accertamento
Diritto di accesso agli atti
Legge 241/1990 attribuisce facoltà di accesso ai documenti amministrativi a chiunque
ne abbia interesse per tutela di situazioni giuridicamente rilevanti.
Interpello ordinario
Art 11 statuto permette di presentare ad agenzia specifiche e circostanziate richieste di
interpretazione di disposizioni tributarie circa un caso concreto e personale.
Deve essere inoltrata alla direzione regionale dell’agenzia che deve rispondere entro
120gg con risposta motivata, se tace il silenzio vale assenso.
Non ricorrono condizioni di incertezza ove per la medesima fattispecie abbia dato
risposta mediante precedente circolare istruzione risoluzione o nota.
È necessario che tale norma si applicabile ad un caso concreto e personale.
Ove non sia indicata interpretazione del contribuente non vale il silenzio assenso.
Amministrazione non è tenuta a rispondere ove non concorrano i presupposti
sostanziali dell’istanza o se essa è formalmente invalida. Il parere reso dall’agenzia
vincola con esclusivo riferimento alla questione oggetto dell’istanza di
interpello>>circoscrive effetti su piano soggettivo.
Parere vincola l’agenzia non il soggetto.
Qualunque atto impositivo o sanzionatorio emanato in difformità dalla risposta è
illegittimo.
Interpelli speciali
Sono previste in casi particolari, spesso connesse alle norme antielusive quali
interpello c.d. disapplicativo…
Potere di autotutela
Nel potere di emettere un atto è insito anche quello di ritirarlo o di emendarlo:
-avviso di accertamento già emesso può essere sostituito da avviso con adesione
-in pendenza del giudizio di 1°grado la lite può essere composta con conciliazione
-nel gestire lite agenzia può riconoscere fondatezza ricorso e non impugnare sentenza
-amministrazione può annullare atto che riconosce viziato
L’autotule si riferisce alla pubblica amministrazione e generalmente prevede per
autotuela oltre illeggitimità formale anche il concorso di un interesse
dell’amministrazione all’annullamento; amministrazione tributaria non essendo
discrezionale non presuppone valutazioni di convenienza.
Si parla di annullamento nei casi di vizi di legittimità-forma-procedura; si parla di
revoca ove il vizio riguardi il contenuto.
Utilità dell’autotutela emerge soprattutto quando atti viziati divengano definitivi. Il
giudicato non impedisce autotuela purchè essa non contraddica motivi della sentenza.
Garante del contribuente
Presso ogni direzione regionale è istituito il garante del contribuente, organo
collegiale di 3 membri scelti da presidente commissione tributaria regionale.
Garante è autonomo rispetto a amministrazione, deve tutelare contribuente contro
irregolarità, disfunzioni o socrrettezze della PA; ha scarsa incisvità in quanto può
solo:
-stimolare alcune procedure
-rivolgere raccomandazioni a dirigenti degli uffici
-richiamare uffici a rispetto dei loro obblighi
-prospettare a ministro finanze i casi in cui esercitrare remissione dei termini del
contribuente
-individuare particolari casi in cui determinate norme o comportamenti recano
pregiudizio


CAPITOLO VIII
LA DICHIARAZIONE
Le scritture contabili
Gli obblighi di tenuta sono per tutti gli imprenditori commerciali secondo la
definizione tributaria; si deve però operare distinzione tra regime ordinario e
contabilità semplificata; sottoposti a contabilità ordinaria sono:
-società ed enti commerciali soggetti ad Ires
-imprenditori individuali e società di persone con ricavi superiori ad un certo
ammontare
Le norme fiscali in materia di contabilità sono strumentali all’applicazione
dell’imposta sul valore aggiunto, ai compiti di sostituto d’imposta e alla
determinazione del reddito. Ai fini Iva devono essere tenuti due registri uno degli
acquisti e uno per fatture emesse.
Imprenditori e altri sostituti d’imposta devono tenere libri paga e libri matricola in cui
annotare somme corrisposte a dipendenti ritenute e detrazioni.
Imprenditori commerciali soggetti a contabilità ordinaria devono tenere:
-libro giornale e libro degli inventari
-registri prescritti ai fini iva
-scritture ausiliarie in cui registrare gli elemnti patrimoniali e reddituali che
concorrono al formare il reddito
-scritture ausiliare di magazzino
-registro dei cespiti(beni per cui è ammesso ammortamento)
Per imprese minori è prevista contabilità semplificata: sono minori le imprese che
fatturano 309k€ servizi e 516k€ le altre>>>tenere due registri Iva . ai fini di
accertamento per le imprese minori esistono peculiari regole di determinazione del
reddito imponibile e per l’accertamento.
Per i lavoratori autonomi c’è l’obbligo della tenuta dei registri iva+registro somme
incassate e spese fatte oltre al valore dei beni da ammortizzare. Inoltre autonomi
devono tenere uno o più conti bancari dove versare tutti gli incassi e effettuare
prelevamenti ai fini dell’esercizio della professione. I compensi in danaro sono quindi
incassabili o con assegni, bonifici o mediante sistemi elettronici.
Centri autorizzati di assistenza fiscale CAAF
I caaf sono società di capitali il cui compito è di assistere i contribuenti nella tenuta
della contabilità e della dichiarazione dei redditi.
Essi possono:
-tenere e controllore scritture contabili controllando regolarità formale
-predisporre dichiarazioni annuali
-apporre il visto di conformità dei dati delle dichiarazioni e degli oneri deducibili
-asseverare i dati per studi di settore
-inoltrare le dichiarazioni dei redditi per via telematica all’amministrazione
Dichiarazione d’imposta in generale
Nella maggior parte delle imposte è fatto obbligo di presentare una dichiarazione
dove si indicano il presupposto e l’ammontare dell’imposta. La dichiarazione dei
redditi e dell’Iva vanno presentate ogni anno. Vi sono poi alcuni tributi privi di
dichirazione.
Dichiarazione dei redditi: soggetti obbligati
Deve essere presentata da ogni soggetto che nel periodo di imposta abbia posseduto
redditi inoltre:
-se sono stati prodotti redditi deve essere fatta dichiarazione anche se da tali redditi
non consegue alcun debito d’imposta
-i soggetti obbligati a tenre scritture devono presentare dichiarazione anche se non
hanno prodotto redditi
Esistono casi di soggetti esonerati dalla dichiarazione quali i soggetti con reddito
inferiore al minimo imponibile.
Contenuti dichiarazione dei redditi
Contenuto tipico sia ires che irpef è dato dall’indicazione degli elemnti attivi e passivi
necessari per determinare gli imponibli secondo le norme che disciplinano le imposte.
Devono essere indicati anche i redditi soggetti a tassazione separata.
Nell’irpef devono essere indicati anche i dati necessari per determinare somma dovuta
e somma da versare ergo eventuali oneri deducibili, detrazioni…
Nella dichiarazione devono essere indicati i trasferimenti da e verso l’estero oltreche
la disponibilità di investimenti all’estero.
Nella dichiarazione si esercitano anche delle opzioni quale la scelta del regime di
contabilità, la scelta tra rimborso e riporto a nuovo l’opzione di tassazione separata, in
caso di perdite pregresse la volontà di usarle a compensazione del reddito
dell’esercizio.
La base imponibile e l’imposta non dipendono solo da legge ma anche da scelte del
contribuente.
I contribuenti con periodo d’imposta coincidente con anno solare presentano
dichiarazione unificata annuale>>contiene irap, iva, redditi, sostituzioni.
Dichiarazione semplificata dei lavoratori dipendenti
Mod. 730 oppure se datore lavoro acconsente possono presentare entro 30 aprile
dichiarazione redatta su modello semplificato. Se lavoratore risulta debitore datore di
lavoro trattiene somma dovuta su stipendi luglio e mesi successivi ove sia necessario.
Se lavoratore risulta creditore saldo credito avviene con riduzione delle ritenute.
Requisiti formali e sottoscrizione
Dichiarazione deve a pena di nullità essre redatta su modelli conformi stampati e
approvati dall’agenzia, anche la sottoscrizione è necessaria a pena di nullità; la
dichiarazione di società o enti soggetti ad ires deve essere sottoscritta anche da
presidente collegio sindacale.
Modi e tempi di presentazione
Deve essere inviata entro 30 settembre dell’anno successivo cui fa riferimento al
periodo d’imposta per via telematica.
Dichiarazione può essere anche compilata ondine; soggetti passivi di Ires devono
presentare dichiarazione entro ultimo giorno del settimo mese successivo a quello di
chiusura del periodo d’imposta.
Sono valide anche dichiarazioni presentate entro 90gg da scadenza ma si applica
sanzione per ritardo. Quelle con ritardo superiore ai 90gg si considerano omesse ma si
considerano titolo per la riscossione delle somme in esse dichiarate>>prese in
considerazione dal fisco solo in utilibus.
Particolari fattispecie
-Per persone fisiche legalmente incapaci l’obbligo ricade su rappresentante legale.
-In caso di liquidazione società il periodo d’imposta al momento della messa in
liquidazione si conclude con la messa in liquidazione.
-in caso di fallimento curatore presenta in via telematica dichiarazione tra inizio
periodo d’imposta e fallimento oltre alla successiva dichiarazione dopo chiusura
fallimento entro 9 mesi.
-in caso di trasformazione società da capitali a persona o viceversa il periodo
d’imposta cessa e deve essere dichiarato entro 9 mesi.
-eredi di soggetto obbligo a presentare dichiarazione succedono nel relativo obbligo
con proroga di 6 mesi
-nel caso di impresa familiare la dichiarazione deve indicare le quote di utili spettanti
a ciascun familiare
Natura giuridica della dichiarazione
Nella dichiarazione vi è indicazione di elementi attivi e passivi necessari per la
determinazione degli imponibili. Vi è inoltre l’esposizioni di altri fatti detti
narrativi>>non basta dichiarare reddito occorre anche qualificarlo ai fini fiscali
indicando la categoria a cui appartiene.
Inoltre vi è la dichiarazione di volontà del contribuente in merito ad alcune opzioni.
Dichiarazione come confessione non vincolante
La dichiarazione è una confessione stragiudiziale e ad essa non è applicabile
disciplina civilistica della confessione.
Effeti della dichiarazione dei redditi
Gli effetti sono da esaminare sotto 4 punti di vista
A)Punto di vista procedimentale
Serve a determinare il conrollo sostanziale i metodi di rettifica il tipo di avviso di
accertamento… la dichiarazione ha anche rilievo probatorio in quanto pur non
facendo piena prova non è necessario per amministrazione dimostrare fatti emergenti
da dichiarazione.
B)Punto di vista della genesi del debito d’imposta
Cambia la sua rilevanza a seconda della teoria dichiarativa o costitutiva. Per la
dichiarativa è sufficiente il presupposto ha far sorgere obbligazione per cui
dichiarazione è solo ai fini di liquidazione.
C)Riscossione>>dichiarazione è titolo per la riscossione delle somme in essa indicate
D)Ai fini del rimborso
Dichiarazione integrativa
Detto anche ravvedimento operoso, può accadere che dichiarazione sia errata o
infedele; scaduto il termine per presetanre la dichiarazione l’atto non è sostituibile ma
contribuente può presentare nuova dichiarazione detta integrativa che sani gli errori.
Questa facoltà è esperibile entro il 31 dicembre del 4°anno successivo a quello della
dichiarazione. Inoltre se dichiarazione integrativa è presentata entro termine per
presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui è stata commessa la
violazione sanzione ridotta ad un decimo del minimo.
Rimedi a errori commessi dal contribuente a suo danno
Può essere integrata dal contribuente la dichiarazione contenente errori a suo danno
ma entro il termine prescritto per la presentazione della dichiarazione relativa al
periodo d’imposta successivo, eventuale credito risultante può essere utilizzato in
compensazione dei debiti d’imposta. Tale disposizione prevede 3 ipotesi:
1.indicazione di un maggior reddito
2.indicazione di maggior imposta
3.indicazione di minor credito d’imposta
La dichiarazione presentata entro il termine predetto sostituisce quella
originariamente presentata.
Ad oggi è consolidato l’orientamento per cui si afferma l’emendabilità della
dichiarazione in line con la sua natura non vincolante; il rimedio può essere anche
quello di istanza di rimborso per cui i termini che valgono sono quelli per la
presentazione di tale istanza nel caso riguardi errore nella dichiarazione>>48 mesi.
Riguardo alle opzioni la giurisprudenza ha ammesso che essi siano sempre
rettificabili.
Dichiarazioni dei sostituti
Anche i sostituti d’imposta sono gravati dall’obbligo di dichiarazione. Devono
indicare le somme e i valori corrisposti e le ritenute effettuate, nel caso d’acconto
anche le generalità dei percipienti.
Altri obblighi sono riferiti ai sostituti che corrispondono redditi da lavoro dipendente,
i dipendenti possono presentare a sostituto speciale dichiarazione in cui indicano
anche altri redditi e sostituto ha obbligo di ricevere le dichiarazioni e liquidare le
imposte ed effettuare conguagli in relazione alla ritenute.
Dichiarazione nulla incompleta o infedele
Gli obblighi relativi alla dichiarazione sono assistiti da sanzioni penali o
amministrative. Ai fini sanzionatori la dichiarazione può essere nulla incompleta o
infedele: nulla se non sottoscritta(ma ufficio deve invitare a sanare) e non redatta sui
modelli>>nulla=omessa>>avviso d’accertamento d’ufficio.
Dichiarazione è infedele quando reddito netto non è indicato nel suo esatto
ammontare ed è incompleta quando è omessa l’indicazione di una fonte reddituale.
Dichiarazione nell’iva e nell’imposta di registro
Dichiarazione annuale iva deve essere presentata da tutti i soggetti passivi iva anche
in assenza di operazioni imponibili; se non deve essere presentata in forma unificata il
termine è tra 1°febbraio e 30 settembre ed è redatta in base alle registrazioni effettuate
nel periodo d’imposta.
Nell’imposta di registro la dichiarazione è implicita nell’atto da registare, in alcuni
atti si presenta anche in forma esplicita la funzione dichiarativa in quanto:
-siano indicate nell’atto condizioni per agevolazione
-quando atto è contratto verbale
-quando si verificano eventi fiscalmente rilevanti successivi alla registrazione
CAPITOLO IX
ISTRUTTORIA
Istruttoria e sistema informativo
Ad ogni contribuente è assegnato un codice fiscale ed è iscritto all’anagrafe fiscale; il
sistema informativo dell’anagrafe è utilizzato anche per registrare i rapporti bancari,
svolgere indagini fiscali, a fini statistici.
Circa i poteri istruttori del fisco la disciplina in materia di imposte dirette ed iva è
piuttosto articolata mentre l’avviso di accertamento è una prerogativa degli uffici
dell’agenzia delle entrate.
Liquidazione in via informatica
Primo controllo sulle dichiarazioni che viene svolto ha per oggetto la mera
liquidazione delle imposte e dei rimborsi. È un controllo limitato sia in oggetto che
negli effetti>>non è finalizzato alla rettifica del reddito>>se importo versato è
inferiore a quello dichiarato si procede direttamente a riscossione somma.
In materia di Iva avviene un controllo automatizzato e se risulta una somma diversa
da quella dichiarata il contribuente è invitato a versare la differenza per evitare
iscrizione a ruolo e riduzione ad 1/3 della sanzione.
Controllo formale delle dichiarazioni
Alla liquidazione può seguire il controllo formale che è svolto secondo criteri selettivi
fissati dal ministero e riguarda alcune voci della dichiarazione che devono essere
giustificate documentalemente. In questa sede infatti il contribuente è invitato a
fornire i documenti e le ricevute dei versamenti.
In esito a controllo formale dopo invito ad esibire documenti:
-escludono lo scomputo delle ritenute d’acconto non documentate
-escludono le detrazioni d’imposta non spettanti in base ai documenti richiesti circa
gli oneri deducibili comunicati all’anagrafe da banche assicurazioni ed altri enti
-escludono le deduzioni dal reddito non spettanti in base ai documenti richiesti o
ricevuti da banche assicurazioni…
-quantificano i crediti d’imposta spettanti in base ai documenti fin qui acquisiti
-liquidano la maggiore imposta sull irpef su ammontare complessivo dei redditi del
contribuente???
-correggono gli errori di calcolo delle dichiarazioni dei sostituti d’imposta
L’esito del controllo formale viene comunicato e motivato al contribuente.
Sia il controllo formale che la liquidazione sono distinte attività rispetto a
accertamento e riscossione.
Accessi ispezioni e verifiche
Il controllo sostanziale delle dichiarazioni è fatto da GF e uffici dell’agenzia delle
entrate. In base alla riserva di legge art 14 cost. accertamenti e ispezioni per fini
fiscali devono essere regolati da leggi speciali valendo la nozione penalistica di
domicilio.
Legislatore non ha ritenuto estendere tutela costituzionale a locali per attività
commerciali, professionali>>per l’accesso a questi non necessaria autorizzazione
giudidiziaria ma sufficiente quella del capo dell’ufficio o del comandante di zona. Ma
nel caso si perquisisca locali per arti o professioni deve essere presente il titolare dello
studio. Nel caso si debba prendere visioni di atti coperti da segreto professionale deve
essere data autorizzazione da procuratore.
Per l’accesso alle abitazioni private>>autorizzazione comandante di zona e
procuratore repubblica solo basate su gravi indizi. Tale autorizzazione è necessaria
anche per apertura di borse plichi sigillati casseforti mobili…
In caso di verifica il contribuente ha diritto di essere informato delle ragioni per cui è
fatta. Nel corso della verifica vengono eseguite ispezioni documentali su libri e
registri la cui tenuta può anche non essere obbligatoria.
La verifica è un controllo specifico sul’esatezza completezza e verdicità della
contabilità, mentre le verificazioni sono controlli su impianti personale dipendente
impiego delle materie e altri acquisti.
La permanenza per la verifica non può superare i 30gg prorogabili di altri 30 per casi
di particolare complessità.
Di ogni accesso deve essere eseguito verbale che deve essere sottoscritto da
contribuente e ha diritto ad averne copia. Entro 60gg da chiusura verifica contribuente
può inviare osservazioni e richieste.
Indagini bancarie
Corte costit. Ha specificato che il dovere di riservatezza non può essere d’ostacolo a
indagini bancarie. Per svolgere indagini bancarie uffici e GF devono essere autorizzati
da comandatnte di zona e direzione regionale dell’agrnzia.
Acquisiti i dati ufficio può chiedere dati e notizie al contribuente inoltre se vi sono
incassi non registrati si presume a fini iva e di imposte dirette che essi corrispondano
a ricavi non registrati. Ciò vale anche per prelevamenti non registrati>>doppia
presunzione relativa>>che prelievo sia usato per acquisto inerente a produzione del
reddito e che a costo non contabilizzato corrisponda un ricavo non contabilizzato.
Tale presunzione sui prelevemanti è stata estesa ai lavoratori autonomi. Si tratta cmq
di presunzioni iuris tantum.
Inviti e richieste
Ufficio può invitare contribuenti a comparire per fornire dati e notizie rilevanti ai fini
dell’accertamento, è una facoltà non obbligo.
Ufficio può chiedere dati e documenti a enti pubblici assicurazioni o enti di
intermediazione e gestione finanziaria.
Obblighi di collaborazione del contribuente
Contribuente è tenuto ad ottemperare inviti amministrazione, omissione oltre ad
essere punita pregiudica successive facoltà di difesa>>documenti volontariamente
non addotti non possono essere considerati in sede amministrativa e contenziosa.
Contraddittorio
I procedimenti tributari non sono retti dal principio del contraddittorio, solo alcuni
casi prevedono che amministrazione debba prima interpellare contribuente, come pre
esempio nell’applicazione di norme antielusive.
Collaborazione dei comuni
Per Irpef collaborazione comuni si esplica in 2 modi e tempi diversi:
1.segnalazione all’agenzia delle entrate dai dati e fatti idonei ad integrare
dichiarazione dei redditi;
2.quando ufficio stia per emettere accertamenti comunica a comune sue porposte,
comune può proporre aumenti.
I comuni hanno titolo ad una quota di partecipazione all’accertamento fiscale pari al
30% delle somme riscosse a titolo definitivo relative a tributi statali.
Rapporti tra istruttoria amministrativa e processo penale
Se nel corso di una verifica emergono notizie di reato deve essere dato avviso a
procuratore e da quel momento in poi ogni successiva fase del procedimento deve
svolgersi applicando il cpc.
La GF può trasferire a uffici fiscali documenti dati e notizie se autorizzata da autorità
giudiziaria anche se di fatto è sempre concessa per cui l’utilizzabilità è pressoché
immediata.
Definizioni agevolate mediante adesione
Se nel verbale sono rilevate violaizoni al contribuente è concesso:
-entro 60gg può presentare osservazioni e richieste esponendo le ragioni di fatto e
diritto per cui le conclusioni del verbale debbano essere disattese
-contribuente può prestare adesione ai verbali, deve avvenire adesione per intero e
entro 30gg>>sanzione 1/8 del minimo
-ufficio può effettuare invito al contraddittorio in cui è indicata pretesa fiscale,
contribuente può prestare adesione comunicando all’uffico e versando somma entro
15gg dalla data di convocazione>>1/8 del minimo sanzione
-contribuente può presentare istanza di accertamento con adesione chiedendo ad
ufficio di formulare proposta al fine di pervenire ad accertamento concordato>>1/4
mininimo sanzione.


CAPITOLO X
AVVISO DI ACCERTAMENTO O ATTO D’IMPOSIZIONE
Natura giuridica
Procedimento amministrativo di applicazione delle imposte sfocia in un
provvedimento impositivo detto avviso di accertamento.
All’ufficio non è data alcuna possibilità di scelta discrezionale in merito al fatto di
emanare l’atto o che contenuto dargli>>tutto legalmente previsto.
Provvedimento impositivo è dunque un atto vincolato>>negli atti di imposizione non
è riscontrabile il vizio di eccesso di potere che è presente solo negli atti amministrativi
discrezionali.
Requisiti e contenuto: parte dispositiva
L’avviso ha due parti>>
Motivo>>presupposti su cui si basa l’emanazione
Dispositivo>>statuizione dell’obbligazione tributaria
In materia di imposte sui redditi la legge prescrive che avviso deve contenere:
indicazione dell’imponibile accertato, delle aliquote applicate, delle imposte
liquidatae al lordo e al netto delle detrazioni ritenute e dei crediti d’imposta.
Non tutte sono indicazioni indeclinabili e essenziali dell’atto: ciò che appare
essenziale è la determinazione dell’imponibile anche se vi sono avvisi senza
imposta(accertamento redditi società di persone>>reddito accertato va diviso pro
quota; oppure accertamento ires da redditi tassati con trasparenza), o avvisi che
determinano nel caso minori perdite di quelle dichiarate.
In materia iva l’accertamento può contenere nuova determinazione dell’imposta
dovuta ma anche nuova determinazione dell’imposta detraibile o rimborsabile.
Nell’imposta di registro la verifica riguarda il valore venale dei beni o diritti.
Motivazione
Avviso deve essere motivato indicando i presupposti di fatto e di diritto che hanno
determinato la decisione dell’amministrazione.
Quando si discute di motivazione si fa riferimento ad un requisito di contenuto
dell’avviso non alla fondatezza dell’avviso.
Nelle singole leggi d’imposta vi sono specifiche disposizioni sul motivo degli atti,
inoltre l’avviso di accertamento sulle imposte sui redditi nella motivazione deve
contenre anche: distinto riferimento ai singoli redditi delle varie categorie+specifica
indicazione di fatti e circostanze che giustificano metodo induttivo o sintetico.
Negli avvisi in materia Iva oltre a ragioni di fatto e diritto: indicati specificamente a
pena di nullità gli errori omissioni false o inesatta dichirazioni contestate e relativi
elementi probatori; per omissioni o inesattezze desunte in vaia presuntiva indicare i
fatti certi che sono a fondamento della presunzione.
Anche imposta di registro a pena di nullità deve indicare i presupposti di fatto e diritto
che hanno determinato l’avviso.
Spesso gli avvisi di accertamento sono emessi su base di altri atti richiamati
dall’avviso>>motivazione per relationem. Statuto prevede necessità di allegare atto
richiamato ma singole leggi d’imposta si ammette che esso sia semplicemente
riprodotto nel suo contenuto essenziale.
Esiste un orientamento giurisprudenziale secondo cui motivazione deve solo porre
contribuente nella situazione per cui è in grado di esercitare diritto di difesa con la
motivazione che l’avviso è una provocatio ad opponendum>>non condivisibile
poiché avviso è atto amministrativo non atto di inizio processo.
Notificazione
È quell’atto con cui l’avviso di accertamento viene ad esistere>>se non è notificato a
destinatario non produce effetti.
DPR 600/1973 art 60>>gli atti tributari sono notificati secondo la procedure del cpc.
Che disciplina la notificazione degli atti con le seguenti differenze:
-notifica è fatta da messi comunali o speciali
-messo deve far sottoscrivere atto a consegnatario
-se consegnatario non è destinatario messo deve sigillare busta e segnare numero
cronologico della notificazione; sulla busta non devono essere apposti segni o
indicazioni dai quali si desuma il contenuto.
-salvo caso di consegna dell’atto o dell’avviso in mani proprie la notifica avviene per
raccomandata A/R
-notifica salvo consegna in mani proprie deve avvenire nel domicilio fiscale
-non si applicano gli artt 142-143-146-150-151 cpc
I termini per la notificazione sono quelli della spedizione; i termini che anno inizio
dalla notificazione della data di ricevimento(data da cui partono termini per
impugnare).
Se nel comune del domicilio fiscale non v’è luogo dove notificare validamente si
segue procedura irreperibili>>atto depositato presso casa comunale e messo affigge
avviso nell’albo del comune.
I vizi di notificazione sono vizi formali dell’atto d’imposizione cioè non sarebbero
sanati dalla proposizione del ricorso; giurisprudenza però dovendo applicare
disciplina cpc applica anche le norme sulla sanatoria delle notifiche invalide per cui il
ricorso contro l’avviso di accertamento sana i vizi di notificazione.
Termini di decadenza
L’atto d’imposizione deve essere notificato a pena di decadenza:
-imposte sui redditi e iva entro 31 dicembre del 4 anno successivo a quello della
dichiarazione.
-in caso di omissione o di dichirazione nulla si estende di un anno
-in caso di obbligo di denuncia i termini sono raddoppiati
Nullità del provvedimento impositivo
Legge 241/1990 disciplina nullità atti amministrativi:
nullità è prevista solo per violazione delle norme che disciplinano>>
-elementi essenziali del provvedimento
-attribuzione delle competenze
-giudicato
infine provvedimento amministrativo è nullo negli altri casi espressamente previsti
dalla legge(es. accertamento di elusione a pena di nullità preceduto da richiesta di
chiarimento).
Si ha dunque nullità in assenza dei requisiti essenziali quali, è nullo quando: manca
sottoscrizione, intestato a persona inesistente, non è notificato, privo di elementi
essenziali della parte dispositiva.
Il provvedimento è nullo se emesso in carenza di potere o per difetto assoluto di
attribuzione(tributo inesistente o inompentenza territoriale) ma è solo annullabile se
manchi il presupposto di fatto del tributo.
Provvedimento annullabile e provvedimento irregolare
Non sempre legislatore rende espliciti gli effetti di un vizio>>interprete deve decidere
se irregolarità o annullabilità>>criterio guida generale è ritenere invalidante
violazione di norme a tutela del contribuente.
Non è annullabile un provvedimento adottato in violazione di norme su procedimento
o forma degli atti qualora per natura vincolata del provvedimento è palese che
contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso>>21-0cties comma 2 DPR
600/73.
È rilevante in quanto riguarda gli atti vincolati>>il contenuto è fissato dalla legge per
cui se risulta che atto dispositivo non sarebbe stato diverso anche senza il vizio
denunciato atto non è annullabile. Questa norma fa cmq salve le specifiche
disposizioni di nullità delle singole leggi.
Resta però dubbio se tale norma renda irrilevante vizio di motivazione nei suddetti
casi>>no in quanto motivazione è attinente al contenuto dell’atto non alla sua forma.
Divieto di doppia imposizione
È il principio per cui è vietato accertare a carico del medesimo soggetto il medesimo
tributo sul medesimo presupposto. Divieto implica>>
-non può essere imposto stesso tributo sullo stesso presupposto a due soggetti diversi
-divieto opera anche quando sono coinvolte imposte diverse ma sullo stesso reddito
Gli effetti dell’avviso di accertamento: teoria dichiarativa e costitutiva
Dichiarativa>>obbligazione sorge al momento del verificarsi del
presupposto>>dichiarazione e accertamento sono atti che accertano e attuano il
rapporto tributario.
Costitutiva>>obbligazione nasce con dichiarazione o avviso di accertamento>>da
questa visione il contribuente è titolare di una posizione soggettiva di interesse
legittimo cui corrisponde una giurisdizione di annullamento>>da lesione di interesse
legittimo scaturisce diritto soggettivo potestativo del contribuente di ottenere
annullamento.
Secondo la teoria costitutiva quindi le norme tributarie sono sia materiali che
strumentali, ciò che diverge sono gli effetti fatti derivare dall’atto d’imposizione.

Le due teorie cmq non divergono dal dato di diritto positivo per cui se atto non è
impugnato l’obbligazione si considera definitivamente posta.
Divergono invece circa la posizione soggettiva del contribuente>>
Dichiarativa
Contribuente è titolare di fronte al potere di accertamento di un diritto soggettivo
“diritto alla giusta imposizione”>>contribuente agisce per tutela del diritto soggettivo.
Costitutiva
Contribuente è titolare di interesse legittimo nel senso di una mera giurisdizione ad
ottenere annullamento.
Questa divergenza può essere risolta assumendo che contribuente prima
dell’imposizione non è titolare di alcuna situazione giuridica soggettiva in quanto non
v’è dissenso nel ritenere il potere dell’amministrazione non discrezionale ne nel
diritto di agire nel caso di imposizione illegittima.

Il fatto che per operare l’iscrizione a ruolo sia necessario accertamento o
dichiarazione dimostra come essi non siano meri atti che riconoscono rapporto già
sorto ex lege.
Il divario tra le due teorie può essere colmato se si considera negli atti con effetti di
accertamento, non la semplice affermazione di una situazione giuridica soggettiva,
bensì la statuizione di esistenza di quella situazione che l’atto costituisce nuovamente
in rapporto di “concorso di fattispecie” con la dichiarazione.

Facoltà difensive del contribuente
Ricevuta la notifica dell’accertamento:
-presentare istanza di accertamento con adesione che sospende termine per impugnare
per 90gg e fa perdere efficacia all’avviso di accertamento notificato
-contribuente può definire le sanzioni e impugnare l’avviso nella parte circa il tributo
-entro 60gg impugnare avviso di fronte le commissioni tributarie o non impugnarlo
Se contribuente non impugna ne presenta istanza>>sanzioni ridotte ad ¼ se versate
prima della scadenza dei 60gg.
Se avviso non è preceduto da processo verbale ne da invito a comparire e non si è
impugnato>>riduzione ad un 1/8.

TIPOLOGIA DI ACCERTAMENTO
L’accettamento può essere di tipo analitico, sintetico, analitico-contabile, induttivo,
presuntivo… Nelle imposte indiritte quali registro, non ha senso distinguere le
tipologie.
Accertamento analitico del reddito complessivo
Ricostruisce l’imponibile delle persone fisiche considerando le singole componenti
reddituali>>è effettato quando sono note le fonti di reddito>>deve essere effettuato
con riferimento analitico ai redditi delle varie categorie.
Accertamento sintetico del reddito complessivo
Con questo metodo si ottiene direttamente la misura del reddito complessivo; parte da
l’individuazione di elementi e fatti economici diversi dalle fonti di reddito(spese,
investimenti) per cui può essere indicato anche come accertamento basato sulla spesa.
Circa i presupposti di questa tipologia:
-ufficio non è obbligato a verificare congruità dei singoli redditi dichiarati prima di
adottare metodo sintetico
-può adottare accertamento sintetico in base ad elementi e circostanze di fatto certi in
realzione al contenuto induttivo di tali elementi(tenore di vita spese…).
-i fatti o indici su cui si basa accertamento non sono indicati da legislatore,
solitamente sono il tenore di vita o gli investimenti(elementi tipicizzati dal
redditometro)
-accertamento emesso solo quando risultato si discosta di almeno ¼ dal dichiarato
-può essere adottato fermi gli altri presupposti nel caso di non collaborazione
all’attività istruttoria.
In giudizio ufficio deve dimostrare la sussistenza dei fatti indice utilizzati per calcolo
e contribuente può eccepire che fossero redditi non tassabili o disponibilità
economiche di natura non reddiutale.
Parametri dell’accertamento sintetico
Redditometro>>con DM sono individuati fatti-indice e coefficienti in base ai quali
uffici possono determinare induttivamente reddito.
Gli indici(beni o servizi) si considerano nella disponibilità di un soggetto che a
qualsiasi titolo o di fatto utilizza o fa utilizzare i beni o servizi o sopporta in tutto o in
parte i relativi costi.
Deve risultare un reddito maggiore di almeno un quarto e per almeno due periodi di
imposta.
Il redditometro è un regolamento ministeriale.
Redditometro contiene delle presunzioni relative ma ufficio deve accertare e provare
in giudizio l’esistenza dei presupposti dell’accertamento sintetico. Contribuente può
opporre in giudizio tutte le prove opponibili ai fatti indice; può anche contestare la
sussistenza dei fatti indice; infine con onere della prova invertito spetta a contribuente
contestare quantificazione del reddito eseguita coi coefficienti redditometrici.
Accertamento sintetico può anche avvenire in base alla spesa per incrementi
patrimoniali(sottoscrizione aumento di capitale, acquisto di casa)>>esborso molto
elevato rispetto a reddito dell’anno e anni precedenti si presume utilizzati redditi non
dichiarati>>per limitare discrezionalità si presume nella spesa per aumento di
patrimonio: spesa sostenuta in quote costanti con reddito dell’anno dell’acquisto e dei
4 anni precedenti.
Accertamento analitico-contabile dei redditi d’impresa
Consta nella rettifica di singole componenti del reddito dichiarato.
Tali rettifiche possono giustificarsi su ragioni di diritto o di fatto(in tal caso dipende
da livello di indagine se si ferma a scritture o controlla i fatti da cui esse
scaturiscono).
La rettifica può scaturire:
-confronto tra dichiarazione, bilancio e scritture
-esame documentazione alla base contabilità
-circostanze estranee alla contabilità o alla sfera dell’impresa
Nella prassi si distingue tra accertamento analitico e accertamento analitico induttivo:
il primo è quello che determina la rettifica sulla base dei riscontri in modo certo e
diretto grazie alle prove acquisite dall’ufficio; il secondo è quello che compie la
rettifica sulla base di presunzioni purchè queste siano gravi precise e concordanti.
Accertamento analitico induttivo mediante studi di settore
L’accertamento analitico induttivo può essere svolto:
-su presunzioni gravi precise e concordanti
-su gravi incogruenze
-dal confronto con studi di settore
Nei confronti delle imprese minori soggette a contabilità semplificata il metodo
analitico contabile non è utilizzabile>>per questo legislatore ha comincaiato a basare
tassazione su reddito ordinario>>studi di settore.
Oggetto degli studi di settore è determinazione presuntiva dei ricavi e compensi
attribuibili ad una attività in base a determinati indici: le imprese sono divise in
cluster in base a diversi fattori da cui derivano anche relazione matematica tra le
caratteristiche dell’attività e l’ammontare dei ricavi o compensi.
Per ciascun cluster vi è una funzione matematica mediante la quale sono calcolati i
ricavi(variabili dipendenti) partendo dai dati contabili e strutturali(variabili
indipendenti).
Più ardua è tale determinazione per lavoratori autonomi. Gli studi di settore si
applicano a coloro i cui ricavi rientrano nei limiti dei rispettivi studi>>mai sopra i 5
milioni di euro.
Assieme alla dichiarazione devono completare moduli inseriti in un software che
applica automaticamente studio di settore applica cluster e determina congruità e
coerenza reddito dichiarato.
Ogni contribuente deve:
-inquadrare propria attività in un cluster
-indicare se propri ricavi sono congrui a quelli presunti per quel cluster
-individuare coerenza dei principali indicatori economici tra cluster e propria attività
Contribuente cui reddito è congruo ma non coerente deve essere rettificato con metodi
ordinari; contribuente cui reddito sia congruo sia coerente può essere rettificato solo
se si disconosce veridicità dati dichiarati.
Gli studi di settore essendo atti amministrativi generali di organizzazione non sono
applicabili automaticamente: necessaria attività istruttoria e contraddittorio.
Studi applicabili anche a imprese in regime di contabilità ordinaria qualora da verbale
risulti che tale contabilità è inattendibile.
Repsonsabili Caaf possono su richiesta emettere visto pesante secondo cui:
-dichiarazioni così accompagnate non sono soggette a rettifica metodo induttivo ma in
base a studi di settore entro la fine del 3 anno successivo alla presentazione
dichiarazione
-se c’è rettifica ricorso impedisce riscossione fino a termine primo grado
Accertamento induttivo extracontabile dei redditi d’impresa
Avviene anche in caso di inattendibilità della contabilità; può essere adottato questo
metodo solo in 4 casi tassativamente indicati dalla legge 600/73:
1-reddito d’impresa non indicato nella dichiarazione
2-scritture non disponibili per causa forza maggiore o quando verbale d’ispezioe
accerti che alcune non sono state tenute o sono state sottratte
3-quando da verbale risutalno errori, omissioni irregolarità formali commesse con tale
frequenza da rendere inattendibili scritture
4-quando non si è risposto a invito a esibire atti o documenti o non si ha risposto a
questionario
Nel determinare tali situazioni non sono utilizzabili dati astratti come studi di settore
ma deve esservi prova concreta.
In queste situazioni ufficio ha 3 possibilità:
-può avvalersi dei dati cmq raccolti
-può prescindere in tutto o in parte dai dati
-può avvalersi di presunzioni semplicissime prive dei requisiti di gravità precisione
concordanza
Accertamento d’ufficio
Per imposte sul reddito e iva è disposto in caso di nulla o omessa dichiarazione; anche
in tale caso l’accertamento deve essere analitico salva impossibilità di eseguirlo e
salvi redditi catastali.
Accertamento parziale
È vietato all’ufficio emettere diversi avvisi di accertamento prima su alcuni dati poi su
altri salvi i casi di accertamento parziale e integrativo.
Quello parziale si fonda su segnalazioni del centro informativo, GF o anagrafe
tributaria; generalmente prende forma di accertamento analitico in ogni caso vi sono
due conseguenze principali:
-resta impregiudicata ulteriore eventuale attività istruttoria che si basi su dati già in
possesso al momento dell’accertamento parziale
-accertamento parziale non richiede collaborazione del comune
Accertamento integrativo
Si ha qualora si verifichi la sopravvenuta conoscenza di nuovi elementi i quali però
devono essere specificamente indicati nell’avviso integrativo a pena di nullità. Questo
limite non agisce in caso di autotutela>>amministrazione ha richiesto di + del dovuto.
Accertamento con adesione o concordato
Al termine di contraddittorio provvedimento di accertamento è sottoscritto per
adesione anche da contribuente. Può essere richiesto da quest’ultimo al termine di una
verifica e sospende per 90gg il ricorso.
Accertamento con adesione deve contenere gli stessi elementi di accertamento
normale>>contenre motivazione, liquidazione degli importi dovuti; differenza è che
non deve essere notificato.
Procedura si perfezione con versamento entro 20gg delle somme dovute.
Il contribuente non può proporre ricorso ne ufficio può modificare accertamento con
adesione.
Eccezione fanno alcuni casi in cui può essere integrato:
-se da nuovi elementi si desume reddito superiore del 50% definit e cmq non inferiore
a 77k€
-se definizione riguarda accertamenti parziali
-se definizione riguarda redditi da partecipazione in società di persone associazioni
aziende coniugali non gestite in forma societaria o se la definizione riguarda tali
società partecipate dal contribuente in cui è intervenuta la definizione
Concordato riduce a ¼ del minimo le sanzioni+ metà della pena e esclusione sanzioni
accessorie se assolto concordato prima del primo grado.
Accertamento con adesione non è ammesso se v’è obbligo di denuncia, è stata avviata
azine penale o vi è stato rapporto della GF
Natura giuridca del concordato
Due orientamenti:
Secondo quello che utlizza concetti privatistici il concordato è un
contratto(transazione).
Secondo altri l’atto dell’ufficio è pur sempre un atto di accertamento esternato in un
documento che contiene anche adesione contribuente.
La seconda visione è quella che pare + corretta in quanto forma di esercizio del potere
impositivo.
Accertamento catastale
Catasto>>inventario che descrive le proprietà terriere.
Unità elementare del catasto è la particella che rappresenta porzione continua di
terreno appartenente a medesimo possessore, omogene per qualità e classe.
Vi è poi la tariffa>>attribuzione a ciascuna particella del reddito medio.
Medesimo procedimento per il catasto urbano>>iniziativa accatastamento spetta a
possessore immobile, agenzia può accettare proposta o modificarla.
Atti che attribuiscono o modificano tariffa catastale devono essere notificati agli
intestatari e hanno effetto da tale termine.
I catasti forniscono in sede analitica il reddito fondiario imponibile.
Avviso di liquidazione
Nell’accertamento delle imposte di registro la lege distingue tra determinazione del
valore imponibile e determinazione dell’imposta(detta anche liquidazione). In un
unico atto si ha quindi rettifica dell’imponibile e liqudazione dell’imposta.
Vi sono casi di avviso di liquidazione autonomo quando sia già stabilito imponibile e
si debba solo richiedere pagamento.
Ingiunzione fiscale
Dopo riforma del 1988 ha perso la funzione di titolo esecutivo è rimasta in vita come
atto di accertamento delle imposte indirette per le quali legge non prevede avviso di
accertamento come atto tipico; la riscossione coattiva dei tributi provinciali e locali è
effetuata mediante ingiunzione fiscale se effettuata da ente locale o agenti terzi diversi
da agenti del servizio nazionale riscossione.


CAPITOLO XI
L’ELUSIONE
Nozione
L’elusione occupa spazio intermedio tra risparmio legittimo ed evasione d’imposta.
L’elusione è quella forma di risparmio fiscale conforme alla lettere della legge ma
non alla ratio; generalmente configura un abuso di diritto.
“vi è elusione quando sono posti in essere comportamenti privi di valide ragioni
conomiche diretti ad aggirare gli obblighi o divieti dell’ordinamento tributario e a
ottenere riduzioni o rimborsi altrimenti indebiti”.
Elusione e frode alla legge
Un contratto stipulato ai fini di elusione fiscale non è nullo in quanto art 1344 fa
riferimento all’elusione delle norme civilistiche proibitive. L’elusione non rende
illecita la causa negoziale.
Mezzi antielusivi: interpretazione antielusiva
L’elusione dovrebbe cominciare laddove finisce l’intepretazione>>fattispecie non
considerata dalla norma.
Vi sono due metodi interpretativi:
-metodo letterale e formalistico: tale metodo non consente interpretazioni antielusive
poiché vieta anche intepretazione estensiva.
-metodi non formalistici: permettono interpretazioni antielusive, si fa prevalere la
volontà attualizzata della legge. In questo metodo hanno enorme rilievo gli elementi
sistematici.
Riqualificazione degli atti e negozi elusivi
Si tratta di altra tecnica antielusiva il cui scopo è quello di evidenziare il vero negozio
posto in essere al di là della forma>>si riqualifica il negozio andando oltre alla foma
utilizzata>>principio substance over form.
Negli ordinamenti in cui non vi sia una norma che autorizzi esplicitamente tale
tecnica vi si ricorre ugualmente non applicando criteri di interpretazione non
formalistici ai contratti. Da notare è la fattispecie dei contratti a gradini>> una
pluralità di contratti diretti ad un dato risultato(Es. padre dona a figlio buoni tesoro
che poi retrocederà al padre per acquisto di immobile>>permuta al posto di
donazione).
Sale and lease back>>Impresa vende bene a società di leasing che glielo retrocede in
leasing>>riqualificato come mututo>>non accettato da giurisp.
Norme con ratio antielusiva
Vi sono norme che ricollegano a determinate fattispecie considerate elusive
particolari poteri impositivi dell’amministrazione oppure vi sono norme il cui
contenuto antielusivo non è esplicito ma risiede nella ratio:
ES.
Transfer price>>norma antielusiva per cui nei trasferimenti infagruppo rileva il
valore normale non il prezzo pattuito.
Norme a contenuto espressamente antielusivo
Con tali norme si conferisce il potere di riqualificare come elusivo un comportamento
all’amminsitrazione; vi sono orminamenti come quello tedesco in cui esistono norme
antielsuive di portata generale.
Elusione ex art. 37-bis dpr 600/1973
Sono inopponibili all’amministrazione gli atti fatti e negozi anche collegat fra loro
privi di valide ragioni conomiche diretti ad aggirare obblighi o divieto posti
dall’ormdinamento e ad ottenre riduzioni o rimborsi altrimenti indebiti.
Secondo tale norma elusione si ha in presenza di 2 condizioni positive e 1 negativa:
A.sia stato conseguito un vantaggio fiscale altrimenti indebito
B.sia stato posto in essere aggiramento di obbligo o divieto fiscale
C.operazione priva di valide ragioni economiche
La presenza di vantaggio fiscale è l’essenza stessa dell’elusione. Il vantaggio è
indebito qualora sia volto a aggirare obblighi o divieti: per gli obblighi si utilizza
modello standard a confronto con quello praticato, mentre per i divieti non essendo
espliciti in diritto tributario si deve fare riferimento alla non inclusione di certi
soggetti in norme di favore. L’aggiramento deve essere in riferimento ad una norma
precisa non a principi generali.
Il vantaggio fiscale non è elusivo se è posto in essere per valide ragioni
economiche>>deve avere economic substance e business purpose.
Secondo la giurisprudenza comunitaria il termine valido coincide con ragioni
extrafiscali. Sono prive di rilevanza pure quelle ragioni economiche deboli e non
essenziai. Da qui il fatto che lo scopo deve essere extrafiscale ed essenziale.
Operazioni potenzialmente elusive
a-trasformazioni fusioni scissioni liquidazioni e distribuzioni di somme non derivate
dagli utili
b-conferimenti in società e negozi di trasferimento o godimento d’azienda
c-cessione di crediti
d-cessioni di eccedenze d’imposta
e-trasferimento di sede fisscale all’estero di una società
f-alcune operazioni societarie che coinvolgono società non residenti
Procedura e avviso di imposte eluse
Secondo art 37-bis dpr 600>>amministrazione disconosce i vantaggi tributari e
applica le imposte determinate in base alle disposizoni eluse al netto delle imposte
dovute per effetto del comportamento in opponibile.
Gli atti impositivi in questione sono speciali avvisi di accertamento che applicano la
norma elusa a cui non si può opporre il diverso comportamento tenuto rispetto a
quello sul quale si fonda la pretesa fiscale>>effettivo comportamento non è
opponibile.
Il procedimento che porta all’avviso è speciale anch’esso in quanto prevede l’obbligo
di contraddittorio>>entro 60gg contribuente deve rispondere. Avviso poi emesso deve
contenere anche le considerazioni in merito alle giustificazioni fornite.
Giurisprudenza e clausola antielusiva generale
In alcune sentenze del 2005>>negozi nulli poiché eludevano norme fiscali e in
seguito ha ritenuto che nei casi in cui non è applicabile 37bis abbia vigore una
clausola antielusiva generale: l’estensione della giurisprudenza comunitaria alle
imposte dirette operata dalla cassazione era stata criticata perché per esse la
competenza è prettamente statale allora cassazione ha superato tale obiezione
affermando che nei principi di capacità contributiva e progressività si può evincere
una clausola antielusiva generale(però sono solo norme parametro).
Problema delle sanzioni
Ne l’ordinamento europeo ne quello italiano le applicano all’elusione.
Elusione mediante interposizione
Mediante apposita norma è concesso potere all’amministrazione di colpire chi si
sottrae a tassazione mediante interposizione fittizia: titolare di reddito appare Tizio
ma egli è soggetto fittiziamente interposto in quanto appartiene a Caio>>tassazione
deve colpire l’effettivo titolare.
La dottrina ritiene applicabili solo a casi fittizi mentre amministrazione anche a quelli
reali a scopo elusivo.
Legislatore ha previsto che persone interposte possono chiedere rimoborso di quanto
versato una volta divenuto definitivo accertamento nei confronti interponenete.
(Un caso di interposizione>>Napoli corrispondeva a società estere somme per
sfruttamento immagini giocatori>>società estera soggetto interposto>>imputato ai
giocatori le somme>>maradona era titolare di una delle società).
Interpello in materia di elusione e interposizione
È un’apposita procedura cui competenza è la direzione generale dell’agenzia e
riguarda le seguenti fattispecie:
-operazioni all’art 37-bis dpr600/73
-operazioni suscettibili di rientrare nella norma sulle interposizioni di persona
-qualificazione di determinate spese come spesi di rappresentanza o pubbolcità
-disapplicazione della norma in tema di indeducibilità dei costi connessi a rapporti
con imprese residenti in paradisi fiscali.
La procedura è la seguente: contribuente deve chiedere preventivo parere dell’agenzia
fornendole tutti gli elementi conoscitivi utili ai fini della corretta qualificazione della
fattispecie. Direzione ha 120gg per rispondere dopodichè contribuente può inviare
diffida ad adempiere>>60gg silenzio assenso.
Interpelli disapplicativi
Riguardano quelle norme a ratio antielusiva che negano determinati benefici a certe
situazioni>>legislatore prevede correttivo per situazioni particolari>>potere di
chiedere la disapplicazione di tale norma ad amministrazione.
37-bis comma 8: possono essere disapplicate le norme triubtarie antielusive che
limitino deduzioni detrazioni crediti d’imposta o altre posizioni soggettive altrimenti
amesse dall’ordinamento.
Per ottenere disapplicazione contribuente deve presentare istanza a direttore regionale
dell’agenzia; nell’istanza deve:
-descrivere compiutamente operazione
-dimostrare che non possono verificarsi effetti elusivi
-indicare le disposizioni normative di chi chiede la disapplicazione
Istanza è accolta o respinta con provvedimento definitivo.
Altri 2 casi di interpello disapplicativo espresso:
1)norma sulla indeducibilità di componenti negativi derivanti da operazioni tra
imprese residenti e imprese residenti in regimi fiscali privilegiati>>non si applica se
dimostrato che imprese estere svolgono effetiva attività commerciale.
2)sono tassati con regime di trasparenza i soggetti residenti possessori di
partecipazioni di controllo o collegamento in paesi a regime privilegiato>>dimostrare
che società svolge attività commerciale come sua principale attività nel paese in cui
ha sede.
CAPITOLO XII
RISCOSSIONE
Aspetti generali
Estinzione dell’obbligazione tributaria avviene in forme tipiche rigidamente
disciplinate.
Gli uffici della riscossione hanno le seguenti funzioni:
-incassare le somme
-gestire conto fiscale e provvedere a rimborsi
-porvvedere a esecuzione forzata
-eseguire rimborsi
Si deve quindi distinguere la riscossione spontanea da quella fatta in base ad atti
emessi dall’amministrazione.
Si deve però distinguere tra obbligazione tributaria di periodo dai singoli obblighi di
versamento(in caso di impugazione non verso tutto).
Riscossione delle imposte sui redditi: ritenute alla fonte
Chi subisce ritenuta acqusisce diritto di pari ammontare da dedurre dal debito
d’imposta di quell’anno. Obbligati ad operare le ritenute sono le società ed enti
passivi di ires, società di persone imprenditori individuali curatori fallimentari quando
corrispondono:
-reddito da lavoro dipendente
-compensi da lavoro autonomo
-provvigioni inerenti a rapporti di commissione, agenzia mediazione rappresentanza
-comepnsi per avviamento commerciale
-premi e vincite
Versamenti diretti delle imposte sui redditi e di altre imposte
Le imposte sui redditi sono riscosse mediante:
-ritenuta diretta
-versamenti diretti del contribuente
-iscrizione nei ruoli
Circa i versamenti diretti il legislatore cerca attraverso la riscossione anticipata a
rendere coevi conseguimento del reddito e pagamento del tributo; questa forma di
riscossione precede sia il presupposto che la procedura di accertamento ed è realizzata
in due modi:
-mediante ritenuta d’acconto da parte dei sostituti
-mediante versamento di acconti da parte del contribuente
I sostituti entro il 16 del mese devono versare le ritenute del mese prima; ciascun
contribuente deve effettuare nel corso del periodo d’imposta due versamenti
d’acconto. È concesso di pagare meno d’acconto se si prevede di percepire meno a
rischio di sanzione amministrativa.
Versamenti unitari e compensazione
Contribuenti versano cumulativamente sia imposte dirette sia ritenute sia altre
imposte sia i contributi previdenziali e assistenziali>>F24.
Il vantaggio dei versamenti unitari è che consentono di compensare tra partite attive e
passive del contribuente.
Si deve quindi distinguere tra compensazione verticale(stesso tributo) e
orizzontale(tributi diversi): la compensazione orizzontale è ammessa entro importi
annui prefissati.
Modalità dei versamenti diretti
Versamenti ad agente di somme da versare a tesoreria e viceversa non è invalido;
versamenti sono eseguiti in via telematica o con delega irrevocabile a banca
convenzionata.
Riscossione mediante ruolo
Imposte sui redditi sono riscosse mediante ruolo ogni volta che non è prevesito o
avvenuto il versamento diretto e o la ritenuta. Ufficio forma ruolo iscrivendo le
somme da riscuotere in base ad un titolo che lo legittima a riscuoterle>>dichiarazione
o avviso d’accertamento. Ruolo deve essere sottoscritto anche elettronicamente da
titolare ufficio o suo delegato.
Alle imposte indirette si applicano le norme sul ruolo delle dirette con eccezione delle
disposizioni specifiche per queste ultime.
Ruolo deve essere motivato>>ruolo è notificato mediante cartella di pagamento.
Quando ruolo è meramente riproduttivo di un atto precedente basta l’indicazione di
quest’ultimo.
Iscrizioni a ruolo in base alla dichiarazione. Invito a pagamento.
Sono 3 le ipotesi di iscrizione su base dichiarazione:
-mancato versamento di somme dovute in base a dichiarazione
-controlli automatici e controllo formale risulta riscuotibile somma maggiore
-riscuotere imposte soggette a tassazione separata
Prima di formare il ruolo in base a controllo automatico o formale o in caso di Iva
ufficio de invitare contribuente a pagare.
In base allo statuto devono essere richiesti chiarimenti in caso di incertezze sulla
dichiarazione.
Iscrizioni a ruolo in base ad avvisi di accertamento
Sono riscosse mediante ruolo le somme dovute in base ad avvisi sulle imposte di
reddito; nelle imposte dirette il ruolo è l’unico mezzo di pagamento previsto(devo
aspettare ruolo per pagare).
Nell’Iva avviso di accertamento determina obbligo immediato di versamento.
L’iscrizione a ruolo può essere provvisioria o definitiva in base alla stabilità del titolo
della riscossione: quelle provvisorie sono effetutate in base a avviso non definitivo
perché impugnato.
Durante il primo grado di giudizio è iscrivibile metà delle imposte accertate con gli
interessi.
-dopo sentenza commissione tributaria provinciale che respinge ricorso sono
iscrivibili 2/3 tributo con interessi
-accoglimento parziale del ricorso, versare intero ammontare in base alla sentenza se
inferiore o uguale ai due terzi del tributo controverso oppure i 2/3 del contributo
controverso.
-sentenza commissione regionale rende riscuotibile l’intero importo dovuto
In casi eccezionali in cui vi sia pericolo fondato di non riuscire a riscuotere somme
esse possono essere interamente iscritte a ruolo.
Iscrizioni a titolo provvisioro e a titolo definitivo
Iscrizioni a titolo definitivo non sono in realtà sempre tali>>se si basano su
dichiarazione possono essere impugnate in quanto si contesta la dichiarazione stessa;
può intervenire autotutela; azione di revocazione straoridnaria.
Cartella di pagamento
Mezzo con cui si rende nota l’iscrizione a ruolo; contiene data in cui ruolo è stato reso
esecutivo e istruzioni e modalità di pagamento.
Deve contenere a pena di nullità l’indicazione del responsabile del procedimento di
iscrizione a ruolo e di quello di emissione di notificazione della stessa. Inoltre
contiene invito a pagare entro 60gg le somme con avviso che in mancanza si procede
ad esecuzione forzata.
Notifica cartella di pagamento
Notifica deve avvenire in un termine perentorio vedi dopo…
I 60gg dalla notifica sono periodo per pagare o impugnare>>dopo scatta esecuzione
forzata.
Cartelle circa imposte sui redditi devono essere notificate:
-entro 31 dic terzo anno successivo alla dichiarazione per le somme dovute a seguto
dell’attività di lquidazione
-entro 31 dic quarto anno successivo a dichirazione per somme dovute a seguito di
controllo formale
-entro entro 31 dic secondo anno successivo a quello in cui accertamento è divenuto
definitivo per somme dovute in base agli accertamenti.
Non vi sono termini per le altre imposte e questa lacuna è considerata
incostituzionale>>sent. 280/2005.
Intimazione ad adempiere
Atto necessario quando si vuole iniziare esecuzione forzata dopo che è decorso un
anno dalla notifica della cartella di pagamento(sostituito avviso in mora) è
impugnabile.
Scadenza del pagamento, dilazioni e sospensioni.
Pagamento va effettuato entro 60gg da notifica; ufficio può concedere pagamento
dilazionato delle somme in due modi:
-ripartizione del pagamento in rate mensili fino a max 60 rate
-sospensione riscossione per un anno e poi ripartizione somma in max 48 rate mens.
Richiesta deve avvenire prima dell’inzio procedura esecutiva allegando attestazione
temporanea difficoltà economica. Se pagamento >25k necessaria fideiussione per
dilazione.
Interessi
Pagamento dve avvenire o in via anticipata o al momento della presentazione della
dichiarazione; quando avviene dopo sono sempre dovuti gli interessi. 4 ipotesi:
-interessi per mancato versamento diretto
-interessi per ritardata iscrizione a ruolo
-interessi per dilazione pagamento(6%annuo)
-interessi di mora
Per tutti i casi si applica tasso interesse prefissato per legge ecceto dilazione.
Natura giuridica ed effetti del ruolo
Gli effetti dell’iscrizione a ruolo sono:
-per il soggetto sorge un obbligo di pagamento>>esigibilità
-se obbligazione non adempiuta permette esecuzione forzata
L’effetto dell’esigibilità non è sempre immediato in quanto se ruolo si basa su
dichiarazione è impugnabile.
In realtà l’esigibilità preesiste al ruolo nel caso si basi sulla dichiarazione.
Gli effetti del ruolo nei confronto dei terzi
In linea di principio ruolo esplica suoi effetti solo nei confronti dell’iscritto.
Persiste la pratica abusiva di sottopporre ad esecuzione forzata in base all’iscrizione
di tizio a ruolo, il patrimonio di caio coobbligato in via paritaria o dipendente.
Tale pratica che richiama la supersolidarietà è incostituzionale.
Il ruolo ha efficacia solo contro soggetti iscritti anche se in caso di solidarietà per
imposte indirette la cartella di pagamento viene notificata al primo intestatario mentre
ai coobbligati viene inviata mera comunicazione(che non legittima esecuzione
forzata). Resta fermo che iscrizione può avvenire solo sulla base di un avviso di
accertamento.
Unico caso in cui ruolo ha effetto verso terzi è se essi siano proprietari di beni
soggetti a privilegio speciale????.
Sospensione amministrativa del ruolo
Il ricorso contro ruolo non sospende riscossione ma contribuente può chiederla alla
commissione tribtaria.
Contribuente può chiedere sospensione ruolo anche ad agenzia delle entrate che può
concederla fino alla sentenza della commissione ma può revocarla ove sopravvenga
fondato pericolo per la riscossione.
Quindi l’amministrazione può sospendere riscossione in presenza di ricorso contro
ruolo e in assenza di pericolo per la riscossione è un potere di autotutela per cui non
sono ammessi ricorsi.
Il potere sospensivo delle commissioni è una misura cautelare per cui devono essere
soddisfatti i requisiti di Fumus boni iuris e periculum in mora.
Riscossione dell’imposta di registro
Legislatore definisce imposta principale quella applicata al momento della
registrazione e quella richiesta dall’ufficio se diretta a correggere errori in sede di
autoliquidazione telematica; suppletiva è invece quella applicata successivamente se
diretta a correggere erriru dell’ufficio; è complementare l’imposta applicata in ogni
altro caso.
Tali distinzioni sono importanti ai fini della riscossione: es. notaio è coobbligato solo
per imposta principale.
L’avviso di accertamento dell’imposta di registro determina solo la base imponibile
per cui è detto avviso di accertamento valore>>non è atto della riscossione. Ad esso
segue l’avviso di liquidazione cui segue in caso di inadempimento l’iscrizione a ruolo.
Accertamento e liquidazione possono essere anche contenuti nel medesimo
documento.
L’avviso di liquidazione è atto di riscossione>>60gg per pagare altrimenti
sanzione+iscrizione a ruolo.
Le imposte complementari sono riscosse per 1/3 nel primo grado; le suppletive dopo
il 2 grado.
Riscossione di altre imposte indirette
Nei casi di imposte indirette cui pagamento è connesso alla presentazione della
dichiarazione ovvero i pagamenti senza dichirazione per i tributi senza
imposizione>>ingiunzione ha valore di avviso di accertamento e di invito a pagare.
Su di essa si può fondare ruolo.
Privilegi e fideiussioni
Crediti tributari sono assistiti da privilegi speciali su mobili e immobili secondo il
codice:
-privilegio generale su mobili debitore per irpef iva ires e tributi comunali
-privilegio speciale sui mobili: per tributi indiretti privilegio sui mobili cui si
riferiscono; idem crediti di rivalsa iva; per irpef e ires su mobili per esericizo impresa
e sulle merci
-Privilegio generale immobiliare: crediti per ires e irpef limitatamente alla qota
imputabile a redditi immobiliari o fondiari non catastali
-privilegio speciale immobiliare: assiste crediti per tributi indiretti che fanno
riferimento agli stessi immobili
Per ottenere rimborso credito iva annuale si deve prestare garanzia; nel caso di misure
cautelari può essre richiesta garanzia anche se amministrazione tenuta a rimborsare
costo fideuissioni in caso di imposta non dovuta.
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  • 1. DIRITTO TRIBUTARIO PARTE GENERALE Istituzioni diritto tributario parte generale Tesauro. Ogni atto o fatto di natura economica è soggetto a tributi o più tributi in forma diretta o indiretta; IVA è la tipica imposta indiretta; imposta diretta>>IRPEF o IRES. Imposta di regsistro>>8% sul prezzo del rogito, imposta di trascrizione nei registri immobiliari, imposta ipotecaria… Spesso le leggi fiscali fanno rinvio al diritto civile, anche le norme sul procedimento tributario sono improntate su quello civile. 16-09 FONTI DI DIRITTO TRIBUTARIO Costituzione Legge ordinaria o Atti aventi forza di legge Regolamenti e DM Circolari Ministeriali, Note Ministeriali… Circolari sono fotni improprie>>non ha valore erga omnes ma è cogente solo per chi appartiene a quella amministrazione. Inoltre spesso la circolare ha natura interpretativa(di parte),la circolare nella prassi è più seguita che non la norma di legge. Altre fonti sono quelle comunitarie e le convenzioni internazionali. Le convenzioni bilaterali sono su modello Ocse cui si vanno aggiungere alcune clausole. I paesi latini e gli USA hanno un loro modello. Esiste un commentario al modello Ocse che non ha solo valore dottrinale ma è paranormativo, ha valore maggiore della intepretazione autentica. Costituzione>>art 75 no referendum leggi tributarie e di bilancio; art 81 con legge di approvazione di bilancio non possono imporsi nuovi tributi o spese>>norma aggirata con la legge di accompagnamento alla legge finanziaria. Art 23>>nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge>>principio di legittimità. Art 53>>Principio di progressività delle imposte. Titolo V Legge ordinaria e attia aventi forza di legge>>le riforme più importanti sono avvenute con atti aventi forza di legge: es il processo tributario riformato nel 81>> Legge delega 80/2003>>tremonti riforma sistema tributario doveva riformare irpef e ireg TESTI E CAPITOLI f.tesauro istituzioni di diritto tributario parte generale vol 1 9 edizione Capitoli>>1-2-4-6-7-8-9-10-11-12-13-14-17 Stesso libro vol 2 parte special 1-2-3-4-5-8-13-14
  • 2. DIRITTO TRIBUTARIO PARTE GENERALE CAPITOLO I ISTITUTI Nozione di tributo Il tributo comporta sorgere di obbligazione, è coattivo, collegato ad un presupposto economico e gettito è destinato a finanziamento spesa pubblica. Non esiste definizione legislativa specifica di tributo>>obbligazione tributaria ha effetti definitivi da ciò si distingue tributo e prestito forzoso. Fondamento del tributo è un atto dell'autorità il fatto generatore è un fatto economico. Esistono tributi con destinazione particolare>>tributi di scopo o parafiscali. Classificazione tradizionale Tributo è il genus, imposte tasse e contributi species. I tributi che finanziano le spese pubbliche divisibili sono tasse quelle indivisibili imposte. L'imposta è il tributo per eccellenza>>è dovuta a titolo di solidarietà e suo presupposto è disconnesso da attività pubblica. Diversa è la tassa in quanto il suo presupposto è collegato ad atto o attività pubblica; essa si pone a confine tra tributo ed entrata come corrispettivo di diritto privato(biglietto del bus) a seconda che abbia imposizione coattiva o base contrattuale. (canone televisivo è un imposta). Nozioni in uso nella giurisprudenza Giurisprudenza costituzionale>>nozione + ampia di tributo comprensiva di contributi previdenziali e sanitari. in riguardo al divieto di referendum>>tributo ha 2 caratteri essenziali: imposizione di sacrificio economico e destinazione del gettito allo scopo di apprestare i mezzi per il fabbisogno finanziario statale. Giurisprudenza ordinaria ha nozione ampia ma non comprende prestazioni previdenziali>>sono tributarie tutte le prestazioni coattive prive di alcun elemento sinallagmatico. Rilevante per delimitazione: -della giurisdizione tributaria amministrativa e civile -dall'ambito di applicazione dello statuto del contribuente -della norma in tema di ire per deducibili degli oneri fiscali e contributivi Diritto tributario e partizioni interne Il diritto tributario appartiene al diritto amministrativo, al suo interno si trovano 3 tipi di norma. Le norme circa un tributo riguardano sia la disciplina sostanziale che quella formale, la disciplina sostanziale ha una certa autonomia rispetto agli altri settori del diritto. CAPITOLO II LE FONTI Riserva di legge art 23 cost. principio di legalità pone 3 problemi esegetici: nozione di legge nozione di base legislativa e nozione di prestazione imposta. A)Il termine legge non fa riferimento a riserva formale ordinaria ma contempla anche atti equiparati alla legge(comprende anche leggi regionali). I regolamenti comunitari operano in ambito proprio in quanto fanno parte di un altro ordinamento. B)La riserva di legge in questo caso è relativa proprio in quanto è richiesta solo una base legislativa che detti criteri generali. In ambito tributario la riserva di legge opera
  • 3. sulle norme tributarie di esenzione agevolazione e sulle norme sostanziali>>definire soggetto passivo, an e quantum del tributo. C)Circa le imposizioni di prestazioni patrimoniali la corte ha accolto il concetto di imposizioni in senso sostanziale>>quando anche trattandosi di corrispettivi di natura privatistica essi concernono servizi pubblici di natura essenziale resi in regime di monopolio. Leggi tributarie dello stato Fonti principali sono le leggi e gli atti aventi forza di legge le quali sono inabrogabili a mezzo referendum e non possono essere inserite nella legge di bilancio(legge formale). Inoltre le disposizioni circa gli aiuti di stato devono essere notificate alla commissione europea. Statuto dei diritti del contribuente Contiene disposizioni qualificabili come principi generali dell'ordinamento tributario che secondo lo statuto possono essere modificati solo espressamente(è pur sempre una norma di legge del medismo valore delle altre). 4 importanti enunciati: -autoqualificazione delle disposizioni dello statuto come attuative della costituzione - valenza di principi generali -divieto di deroga tacita a questi principi -divieto di deroga o modifica mediante leggi speciali inoltre statuto vieta di disporre tributi tramite DL… Testi unici Legge delega del 1971 attribuiva a governo potere di emanare per riforma tributaria: -d.lgs. per attuazione riforma -d.lgs. per correzioni e integrazioni -testi unici contenenti le norme che restavano vigenti e le norme nuove Regolamento governativo e delegificazione L'emanazione dei regolamenti governativi è regolata dalla legge 400/1988, particolari sono i regolamenti delegati>>abrogazione di alcune leggi che però ha effetto solo al momento dell'emanazione di regolamenti che le sostituiscono. Possono aversi solo regolamenti esecutivi(non richiedono esplicita norma autorizzativa per la loro natura) e regolamenti delegati per la riserva di legge relativa esistente. Riparto potestà legislativa tra stato e regioni Con riforma titolo V>>stato ha potestà esclusiva di disciplinare la materia tributaria ma le regioni hanno potestà legislativa concorrente circa il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Al momento le regioni non possono intervenire sui tributi propri in quanto manca ancora una legge cornice dello stato. Una volta determinati i principi generali alle regioni è concessa la potestà legislativa in materia tributaria ai fini di coordinamento statale. La legge 42/2009 delega al governo in materia di federalismo fiscale>>tre tipi di tributi regionali: -tributi propri derivati istituiti e regolati da leggi statali il cui gettito va alle regioni le quali possono cambiare aliquote ed esenzioni(nei limiti legge statale). -addizionali sulle basi imponibili>>variazioni su aliquote addizionali e su detrazioni -tributi propri delle regioni in base a presupposti non assoggettati a imposizione erariale Competenza legislativa in materia di tributi locali Possono esistere tributi locali originati sia da leggi statali che regionali, anche se gli enti locali non hanno potestà legislativa. Le regioni possono emanare regolamenti
  • 4. anche in materia tributaria. Convenzioni Internazionali FONTI COMUNITARIE Se una norma nazionale configge con una comunitaria giudice è tenuto a disapplicarla, i regolamenti comunitari sono self executing hanno quindi diretta applicabilità; le direttive vincolano solo gli stati membri ma sono dotate di effetto diretto quando contengano indicazioni precise e determinate(in questo caso sono self executing). Infine le decisioni sono atti comunitari circa casi specifici simili agli atti amministrativi quindi direttamente applicabili così come le sentenze della corte di giustizia. Efficacia delle norme tributarie nel tempo Vale il principio delle preleggi della irretroattività in linea generale, i regolamenti possono essere retroattivi solo se espressamente previsto dalla legge cui si riferiscono. Sono salve le norme procedimentali che sono di applicazione immediata. Efficacia delle norme tributarie nello spazio La legge tributaria esplica i suoi effetti in tutto il territorio politico nazionale e solo entro tale ambito>>principio di territorialità. Anche se vi sono casi di applicazione del criterio personale>>erede di beni situati all'Estero ma de cuius italiano. CAPITOLO IV I PRINCIPI PRINCIPIO DI CAPACITA CONTRIBUTIVA Deve essere rispettato il principio di capacità contributiva in correlazione con quello del dovere di concorrere alla spesa pubblica. Ex art 53 cost. è stabilito ill criterio id progressivist dell imposte. Con l'art 53 si vincola il legislatore in modo tale che presupposto di un tributo possa essere solo un fatto che esprima capacità contributiva. è necessario determinare quali sono i fatti che esprimono capacità contributiva>>possono identificassi come capacità economica. Vi sono 2 orientamenti circa il significato di capacità contributiva e i fatti ad essa annessi: Secondo l'orientamento garantista che adotta una nozione soggettiva la capacità contributiva indica la effettiva idoneità del soggetto contribuente a far fronte al dovere tributario manifestata da indici concretamente rivelatori di ricchezza. Secondo l'orientamento di recente assunto dalla corte costituzionale, si è passati ad un criterio più oggettivo>>capacità contributiva viene ravvisata in qualsiasi fatto economco anche non espressivo dell'idoneità del contribuente. In base a tale visione qualunque fatto economico può essere presupposto di tributo e non è necessario che tale presupposto sia posto in essere dal soggetto obbligato. Questo principio è valido solo per le norme sostanziali non quelle formali di procedura. Indici diretti ed indiretti di capacità contributiva Un fatto direttamente indice è il reddito, il patrimonio o l'incremento di valore del patrimonio. Indici indiretti sono invece il consumo e gli affari. Requisito di effettività. Forfetizzazioni e principio nominalistico. Corte costituzionale ha sancito che collegamento tra fatto economico e tributo sia effettivo non fittizio o apparente. Circa il requisito di effettività:
  • 5. -incostituzionale norma che imponeva contributo minimo a servizio sanitario nazionale pur in assenza di reddito -incostituzionale norma dell'iciap che usava come base imponibile superficie dei locali -incostituzionale norma che per valutare attività agricole per imposta registro lo faceva a lordo passività Spesso il legislatore pone norme che forfetizzano qualificazione dell'imponibile o dell'imposta>>reddito catastale. Requsisto di effettività in senso stretto delegittimerebbe queste norme>>corte costituzionale segue indirizzo realistico e le ammette. Requisito di attualità La capacità contributiva deve essere attuale>>fatto economico attuale. In linea con tale requisito tributi retroattivi non sono ammessi anche se il legislatore può emanare norme retroattive purché esse trovino adeguata giustificazione sul piano della ragionevolezza e non ledano altri principi costituzionali. Sono legittimi tributi retroattivi che colpiscono capacità contributiva ancora attuale. Il requisito di attualità impedisce anche di imporre pagamenti anticipati anche se tale divieto è meno stringente, legislatore può imporli purché: -la fattispecie cui si collega pagamento non sia del tutto avulsa dal presupposto>>non viola effettività -obbligo di versamento non sia incondizionato -che a prelievo anticipato segua meccanismo di riequilibrio Della capacità contributiva Non è ammessa norma che impedisca il rimborso dei tributi pagati indebitamente. Ogni volta che l'onere del tributo ricade su di un terzo deve essere concesso che egli faccia ricadere l'onere economico sul soggetto che ha posto in essere il presupposto(sostituto e rivlasa). Il principio della capacità contributiva opera rispetto alle imposte(indivisibili) non ai tributi commutativi>>orientamento della giurisprudenza>>contrasta con l'art 53 in riferimento ai servizi pubblici essenziali che devono essere compresi assieme ai tributi indivisbili. Principio di uguaglianza, ragionevolezza e agevolazioni fiscali A situazioni uguali deve corrispondere uguale tributo così come a situazioni diverse diverso tributo. La corte costituzionale afferma che: -trattamento secondo principio di eguaglianza delle situazioni di capacità contributiva -legislatore deve decidere se due situazioni sono uguali o no ma corte può sindacare in base a giudizio di ragionevolezza -devono cmq essere salvi i principi art 3.1 cost. Il giudizio di ragionevolezza può essere applicato anche in materia di agevolazioni. Principio di progressività Non riguarda i singoli tributi ma il sistema tributario nel suo complesso, quindi un singolo tributo può ispirarsi anche a criterio differente. Questo è anche dovuto al fatto che lo stato ha anche funzioni redistributive del reddito. Tutela dell'interesse fiscale e diritti inviolabili La tutela dell'interesse fiscale(dovere di concorre alla spesa pubblica in relazione a proprie possibilità) legittima discipline differenziate dal diritto comune(ammesse presunzioni semplicissime). La diversa disciplina non può però mai ledere i diritti inviolabili(sentenza di incostituzionalità della supersolidarietà). Trattati internazionali e CEDU Non è competente in materia fiscale; solo civile e penale. può però giudicare in
  • 6. materia di sanzioni amministrative collegate alla materia tributaria. PRINCIPI COMUNITARI Norme fiscali del trattato Trattatato non prevede che comunità abbia una competenza generale in materia tributaria, ma gli competono alcuni ambiti quali l'armonizzazione della legislazione in materia di imposte indirette, ed è ammessa nonché favorita la stipula di trattati multilaterali per l'armonizzazione delle imposte dirette. Principio di non discriminazione Non solo sono vietate discriminazioni basate su nazionalità ma anche quelle dissimulate e indirette di conseguenza anche quelle norme che discriminano tra residenti e non residenti. Libertà fondamentali libertà di circolazione dei lavoratori Sono libertà di circolazione dei lavoratori e dei capitali, libertà di stabilimento, libertà di prestazione dei servizi. è ammesso un diverso trattamento fiscale tra residenti e non residenti se è fatto un modo equo>>non residenti tassati solo per reddito prodotto nel paese. Qualora un non residente produca la maggior parte del suo reddito in altro stato gli deve essere concesso trattamento nazionale>>nozione economico sostanziale di residenza fiscale. Libertà di stabilimento Vale anche per le società costituite conformemente; questa libertà presenta due aspetti: -diritto di esercitare un attività economica in uno stato membro diverso da quello d'origine(libertà di stabilimento primaria) -diritto di aprire filiali o succursali in un altro paese membro(libertà di stabilimento secondaria) Questo principio implica la libertà di scelta di forma con cui stabilirsi>>vietate norme fiscali che favoriscano società e stabili organizzazioni. Libertà di stabilimento deve essere garantita anche da stato di origine>>no Exit Tax; ES Caso bosal>>illegittimo non deducibili interessi passivi dei prestiti per finanziare società in altri paesi caso Marks e Spencer>>illegittimo non ammettere deduzione perdite delle controllate non residenti Parità di trattamento tra società e stabili organizzazioni>>sentenza Avoir Fiscal. Libertà di prestazione dei servizi Circa lo svolgere in modo non permanente un'attività da chi è stabilito in paese diverso da quello in cui il servizio è reso. Ha carattere residuale. Libertà di circolazione dei capitali Vieta ogni restrizione ai movimenti dei capitali fra stati membri. Ma questo principio ha effetto limitato in materia tributaria in quanto è ammesso diverso trattamento in merito alla diversa collazione della residenza del soggetto o del capitale>>ammesso diversificare la tassazione di capitali investiti in italia o da italiani rispetto a quelli investiti all'estero o da esteri. Sempreche non costituiscano mezzo di limitazione alla circolazione dei capitali. ES Sentenza Verkoijen>>cittadino olandese detentore azioni società belga>>legge olandese prevede esenzione parziale da imposta per dividendi distribuiti da società residenti ma non per dividendi esteri>>Non compatibile.
  • 7. Assieme a sentenza Manninen>>dividendi in entrata e uscita non devono essere trattati diversamente solo in ragione del fatto di essere esteri>>per questo è stato istituito il sistema di Participation Exmption. Rule of Reason Non tutte le disparità fondate sulla nazionalità sono incompatibili>>se sono poste per tutelare ordine pubblico, morale, salute, per impedire violazioni leggi fiscali. Vi sono poi altre cause non specifiche determinate in base alla rule of reason: Leading Case è Cassis de Dijon>>legge tedesca fissava contenuto minimo di alcol per definirla alcolica>>tale limitazione alla libertà è ammessa in quanto relativa alla lealtà verso i consumatori. Ma in generale è ammessa deroga alle libertà per esigenze imperative circa efficacia dei controlli fiscali, salute pubblica lealtà dei novizi commerciali e difesa dei consumatori. Anche l'esigenza di conservare la coerenza del proprio sistema fiscale nazionale è motivo di deroga alle libertà si veda il caso Bachman. Divieto di aiuti di stato All art 87 del trattato è fatto divieto agli stati di aiutare medianti aiuti o risorse statali le imprese in maniera tale da falsare la concorrenza. Una misura si considera aiuto quando: -si ha vantaggio sotto forma di alleggerimento dei costi -vantaggio concesso da stato mediante risorse statali -vantaggio incide su concorrenza e su scambi tra stati membri -vantaggio concesso in maniera specifica e selettiva Sono inoltre consentite le misure generali di politica economica. Art 87 ha tre serie di deroghe: -salve le deroghe contenute nel trattato>>agricoltura pesca trasporti cultura sicurezza… -compatibili de iure gli aiuti a carattere sociale ai singoli consumatori(purché senza distinzione della nazionalità del prodotto) e gli aiuti dati in occasione di calamità Infine sono compatibili: -aiuti a favore delle regioni ove tenore di vita sia gravemente basso -aiuti diretti a promuovere progetti di interesse europeo o per porre rimedio a gravi perturbamenti dell'economia dello stato -aiuti settoriali -aiuti oer cultura e patrimonio -aiuti decisi in via d'eccezione dal consiglio in deroga alle norme Consiglio può anche emanare regolamenti in questa materia; stati membri prima di emanare aiuto devono comunicare progetto a commissione e non devono eseguirlo prima della concessione della commissione. CAPITOLO VI I SOGGETTI PASSIVI Contribuente e domicilio fiscale Contribuente>>soggetto passivo del rapporto fiscale. Ogni contribuente ha un domicilio fiscale, che si differenzia dalla residenza fiscale che è una norma di diritto tributario sostanziale. Il domicilio fiscale si trova nel comune dell’anagrafe cui sono iscritti i soggetti. Possono essere soggetti passivi anche i soggetti non dotati di personalità quali società di persone, associazioni enti…
  • 8. Solidarietà tributaria: paritaria dipendente e responsabile d’imposta. Ricorre solidarietà in senso tecnico solo quando + soggetti sono obbligati in solido ad adempiere al tributo. È valido il principio per cui l’adempimento di uno libera gli altri; ma ove vi siano sanzioni esse sono applicabili nei confronti di ciascuno. Le leggi tributarie indicano espressamente i casi in cui l’obbligazione è solidale. Vi sono 2 tipi di solidarietà: -Solidarietà paritaria>>presupposto del tributo riferibile a più soggetti. -Solidarietà Dipendente>>vi è obbligato principale che ha posto in essere presupposto e obbligato dipendente(detto responsabile d’imposta) che non ha posto in essere quel presupposto ma una fattispecie collaterale che lo obbliga solidalmente. Es. di solidarietà paritaria: -imposta di registro grava sulle parti contraenti in solido -imposta ipotecarie dovute da chi ha interesse alla trascrizione e dal debitore -imposta successioni dovuta da eredi in solido Responsabile d’imposta: chi pur non realizzando il presupposto dell’imposta, realizza una fattispecie collaterale ad esso che lo porta ad essere obbligato in via dipendente e solidale col soggetto che ha realizzato il presupposto. La differenza principale sta nel rapporto di dipendenza con l’obbligazione principale, inoltre nei rapporti interni differisce dalla solidarietà paritaria in quanto il responsabile d’imposta ha diritto di regresso per l’intero. Es. di solidarietà dipendente: -in ambito ires con regime di trasparenza>>società partecipata obbligata come garante per debito soci -società controllante verso controllate -soci snc e soci accomandatari della sas -notaio(dipendente) e parti contraenti -sostituzione d’imposta -rappresentante fiscale a fini iva del soggetto non residente -cessionario d’azienda in certi casi ma mai oltre valore dell’azienda Rapporti interni tra condebitori Codice presuppone la divisione del debito in quote che quando non siano note si presumono uguali. Obbligazione tributaria ha altri presupposti>>devo verificare rapporto di ciascun condebitore con presupposto d’imposta>>se suddivisione non è possibile verificare se legislatore detta norme ad hoc. È cmq sempre concesso alle parti di disciplinare a piacere l’onere tributario. Accertamento e riscossione delle obbligazioni solidali In passato prassi e giurisprudenza avevano istituito il concetto di supersolidarietà: si riteneva che l’avviso di accertamento notificato ad uno soltanto dei condebitori fosse efficace nei confronti di tutti>>corte cost. 1968 dichiarata incostituzionale>>viene allora applicata con i dovuti adattamenti la disciplina del codice civile che si riassume col concetto per cui gli effetti di atti compiuti da o nei confronti di un condebitore si applicano solo se sono favorevoli o se neutri per scelta. L’avviso di accertamento vale soltanto verso soggetto cui è notificato è cmq da escludere che Amm sia obbligata a notificarlo a tutti i coobbligati>>così come in diritto privato creditore può rivolgersi a scelta ad uno solo dei coobbligati per intero. Anche in caso di solidarietà dipendente la notifica vale solo per chi l’ha ricevuta con aggiunta che in caso avviso sia diretto a obbligato dipendente deve contenere doppia motivazione, in riferimento a presupposto principale e fattispecie collaterale.
  • 9. Gli unici casi in cui notifica estende suoi effetti a soggetto diverso da quello cui è fatta: -in caso di successione nel debito d’imposta -quando amministrazione sia titolare di privilegio speciale Amministrazione inoltre per agire contro un coobbligato deve iscriverlo a ruolo, ma può farlo solo sulla base di un avviso di accertamento emesso nei confronti di quello stesso soggetto. Non valgono nei rapporti interni gli atti che riguardano un singolo condebitore>>i diversi giudicati non influiscono nei rapporti interni: in una lite tra condebitori in materia di regresso il giudice deve accertare ex novo, ma solo incidenter tantum, il debito d’imposta(chi ad esempio si sia liberato del rapporto esterno per fatto che non attiene al debito nella sua oggettività resta obbligato nei rapporti interni). Circa i termini giurisprudenza ritiene che avviso se notificato ad un solo coobbligato interrompe termine di decadenza entro cui amministrazione può notificare>>scelta contestata in quanto applica per analogia art 1310 cc che però riguarda la prescrizione degli atti di un creditore privato>>art 2964 dice che alla decadenza non si applicano le norme relative alla prescrizione. Giudicato in caso di solidarietà Sentenza pronunciata verso condebitore ha effetto solo verso di lui, problema si pone nel caso in cui soggetto coobbligato resti inerte e altro ottenga annullamento dell’avviso>>si considera che: -processo tributario è processo costitutivo diretto ad annullare atti autoritativi -ricorsi condebitori in solido hanno ad oggetto medesimo atto impostivo -annullamento di atto vale erga omnes Per questo giurisprudenza applica art 1306.2 cc. Si ritiene però che condebitore può invocare giudicato favorevole solo in via d’eccezione(per non pagare) e non di azione(per ricevere ripetzione); inoltre giudicato favorevole non può essere fatto valere da coobbligato nei cui confronti si sia direttamente formato un giudicato. Sostituzione tributaria Si ha sostituzione tributaria quando l’obbligazione tributaria o altri debiti tributari sono posti a carico di un soggetto diverso da colui che realizza presupposto del tributo(diverso da regimi sostitutivi). La sosostituzione ha due forme: sostituzione a titolo d’imposta o a titolo d’acconto. Il dpr 600/1973 definisce le sostituzioni in via astratta>>quando taluni soggetti corrispondono somme per determinati titoli devono operare una ritenuta all’atto del pagamento, il cui importo deve essere versato all’erario. Sostituto è il soggetto che è tenuto al pagamento di imposte in luogo di altri per fatti o situazioni a questi riferibili ed anche a titolo di acconto. Nei rapporti interni il diritto di rivalsa fa si che sostituto si liberi dell’obbligazione verso sostituito versando una minor somma del dovuto in quanto trattiene parte versata a erario. Sostituzione a titolo d’imposta Consiste nell’applicare un aliquota fissa ad un provento che è così escluso nel computo del reddito del percipiente. Sostituzione a titolo d’imposta differisce da responsabile d’imposta>>nella sostituzione generalmente vi è un solo soggetto passivo. Solo nel caso sostituto non operi ritenuta e non provveda a versamento si costituisce obbligazione solidale del sostituito>>Obbligazione solidale successiva e dipendente. Chiamarla sostituzione è forse improprio in quanto non si realizza una vera sostituzione. Inoltre sostituzioni d’imposta costituisce deroga a tassazione globale e
  • 10. progressiva per cui è prevista solo in determinati casi tra cui: -ritenute su compensi lavoratori autonomi non residenti -ritenute su dividendi di non residenti -ritenute su taluni redditi da capitale e da vincite Distinzione tra ritenuta a titolo d’imposta e a titolo d’acconto>> sostituto a titolo d’imposta è unico debitore dell’imposta anche se presupposto è compiuto da altri. Il debito da sostituzione d’imposta realizza un regime sostitutivo. Il rapporto del fisco è solo verso sostituto, verso sostituito non v’è alcun rapporto. Tra sostituto e sostituito intercorre rapporto privatistico che per mezzo della norma tributaria permette la rivalsa>>sostituto può operare ritenuta su somme dovute per compensare la somma versata a erario. Perché si verifichi solidarietà in seguito a iscrizione a ruolo occorre che sostituto non abbia operato ne la ritenuta ne il versamento all’erario. Sostituzione a titolo d’acconto È detta anche sostituzione impropria, sostituto non è debitore in luogo del soggetto ma è soggetto passivo di un autonomo obbligo di versamento al quale non può essere riferita alcuna idea di sostituzione. Sostituito resta debitore dell’intero suo reddito comprese le somme soggette a ritenuta, salvo il diritto di detrarre le ritenute dall’imposta complessivamente dovuta. La sostituzione a titolo d’acconto realizza una forma di riscossione anticipata. L’entità delle ritenute deriva da un aliquota che il più delle volte è fissa salvo il caso del lavoro dipendente dove è variabile(dipende dall’ammontare annuo di retribuzione in modo da farla coincidere con l’imposta che sarebbe dovuta ove quelli fossero gli unici redditi). Il sostituito acquista il diritto di dedurre dall’imposta globalmente dovuta le ritenute subite. Se però sostituto non versa le somme fisco può agire solo nei confronti di questi. Problematica è la situazione in cui non siano operate le ritenute d’acconto: se sostituito comprende quelle somme nel reddito complessivo libera anche sostituto; ma se non lo fa fisco non può pretendere due volte l’imposizione>>resta obbligo del sostituto di operare il versamento salvo il diritto di rivalsa successiva. Secondo la giurisprudenza però fisco può sia accertare che riscuotere le somme dal sostituito in quanto egli se ha ricevuto le somme resta il debitore principale. Traslazione e rivalsa Vi sono altri casi in cui debitore imposta ha diritto di rivalsa: -economisti distinguono tra contribuente di diritto e di fatto a seconda di chi è tenuto a pagare e chi ne sopporta il reale onere senza poterlo riversare -vi sono tributi posti su un soggetto che però finiscono per gravare su di un altro>>imposte sui consumi. Vi sono però casi in cui è espressamente concesso il diritto di rivalsa>>IVA. Quando è previsto il diritto di rivalsa la traslazione è l’effetto economico della rivalsa. -In linea di principio ha diritto di rivalsa ogni terzo che sia tenuto a corrispondere tributo verso colui che realizza presupposto. -la rivalsa può essere prevista contrattualmente -diritto di surrogazione ex art 1203.3 Patti di accollo di imposta La rivalsa può essere facoltativa obbligatoria o vietata; ma in linea di casi specifici vale la massima ius fiscale privatorum pactis convelli non potest. Accollo può essere fatto con rilievo solo interno o anche esterno, sebbene l’accollo
  • 11. non liberi mai il debitore originario in quanto l’accollo d’imposte è sempre cumultavio mai liberatorio. In alcuni casi la giurisprudenza ha ritenuto di applicare l’art 53 cost. acnhe ai rapporti tra privati giudicando i negozi tra privati nulli se si ponevano in contrasto con principio della capacità contributiva. Successione nel deibito d’imposta In linea di principio ove manchino norme tributarie si applica disciplina codicistica, per cui eredi rispondono pro quota dei debiti tributari con eccezione delle imposte sui redditi dove norma ad hoc stabilisce solidarietà degli eredi. CAPITOLO VII AZIONE AMMINISTRATIVA Schema standard di attuazione dei tributi Attuazione del tributo è affidata in primis a contribuente con obbligo di autoliquidazione, versamento e dichirazione. Ove vi siano omissioni od errori è compito dell’amministrazione emettere un atto amministrativo denominato avviso di accertamento o atto d’imposizione. Altro atto amministrativo è l’iscrizione a ruolo, che è titolo esecutivo ma che può avvenire solo su base di avviso o dichirazione. Talvolta lo schema è diverso in quanto non si dà pagamento senza un previo intervento dell’amministrazione che stabilisce l’imposta>>imposta di registro. Infine vi sono tributi detti immediati o senza imposizione in cui la nascita dell’imposta ne importa direttamente il pagamento senza necessità di atti ne del contribuente ne dell’amministrazione>>concessioni, bollo… Disciplina generale dei procedimenti tributari La disciplina non è trattata in un testo unitario; la legge 241/1990 ha introdotto alcuni nuovi istituti: interpello, accertamento con adesione, conciliazione, autotutela. La stessa legge fa un rinvio all’applicazione dei principi dell’ordinamento comunitario(imparzialità, partecipazione, obbligo di motivazione, termine ragionevole, legittima aspettativa). La legge in questione è disposta per procedimenti amministrativi ma, essendo quelli tributari particolari procedimenti, sono esclusi dall’applicazione alcuni capi quali quelli sulla partecipazione del cittadino o in tema di accesso. Il procedimento d’imposizione è sempre promosso d’ufficio, non esiste un ordine predeterminato di atti da emnare, il contraddittorio non è obbligatorio se non in specifici casi. Statuto del contribuente. Collaborazione e buonafede La collaborazione e la buona fede nei rapporti tra contribuente e fisco sono sanciti dall’art 10 dello statuto. È regola per l’amministrazione non dare applicazione retroattiva a interpretazioni in malam partem. Inoltre sussitono obblighi di informazione per l’amminstrazione connessi alla buona fede e alla collaborazione quali: -garantire a contribuente effettiva conoscenza degli atti a lui destinati anche se sia estero -garantire modelli di dichirazione comprensibili -prima di iscrizione a ruolo invitare a fornire chiarimenti -motivare i proprii atti -…
  • 12. Legittimo affidamento È un principio generale dell’ordinamento che regola tutti i rapporti di diritto pubblico; tutela il contribuente che agisce in buonafede seguendo le indicazioni della PA o che viola una norma per ragioni imputabili alla stessa PA. Se amministrazione muta in pejus una sua interpretazione essa vale solo pro futuro per non contrastare con tale principio. Contraddittorio Ufficio non è obbligato ad avvertire contribuente dell’indagine avviata nei suoi confronti; vi sono solo norme caso per caso che dettano facoltà o obbligo per amministrazione di disporre contraddittorio: -se controlli automatici o formali dichiarazione danno risultati diversi da quelli dichiarati amministrazione deve dare possibilità di chiarimenti a contribuente. -prima di emettere accertamento che applica clausola antielusiva ufficio deve chiedere chiarenti -prima di emettere avviso di accertamento sintetico può chiedere chiarimenti -prima di emettere accertamento bastao su presunzione dati bancari può chidere accertamento Diritto di accesso agli atti Legge 241/1990 attribuisce facoltà di accesso ai documenti amministrativi a chiunque ne abbia interesse per tutela di situazioni giuridicamente rilevanti. Interpello ordinario Art 11 statuto permette di presentare ad agenzia specifiche e circostanziate richieste di interpretazione di disposizioni tributarie circa un caso concreto e personale. Deve essere inoltrata alla direzione regionale dell’agenzia che deve rispondere entro 120gg con risposta motivata, se tace il silenzio vale assenso. Non ricorrono condizioni di incertezza ove per la medesima fattispecie abbia dato risposta mediante precedente circolare istruzione risoluzione o nota. È necessario che tale norma si applicabile ad un caso concreto e personale. Ove non sia indicata interpretazione del contribuente non vale il silenzio assenso. Amministrazione non è tenuta a rispondere ove non concorrano i presupposti sostanziali dell’istanza o se essa è formalmente invalida. Il parere reso dall’agenzia vincola con esclusivo riferimento alla questione oggetto dell’istanza di interpello>>circoscrive effetti su piano soggettivo. Parere vincola l’agenzia non il soggetto. Qualunque atto impositivo o sanzionatorio emanato in difformità dalla risposta è illegittimo. Interpelli speciali Sono previste in casi particolari, spesso connesse alle norme antielusive quali interpello c.d. disapplicativo… Potere di autotutela Nel potere di emettere un atto è insito anche quello di ritirarlo o di emendarlo: -avviso di accertamento già emesso può essere sostituito da avviso con adesione -in pendenza del giudizio di 1°grado la lite può essere composta con conciliazione -nel gestire lite agenzia può riconoscere fondatezza ricorso e non impugnare sentenza -amministrazione può annullare atto che riconosce viziato L’autotule si riferisce alla pubblica amministrazione e generalmente prevede per autotuela oltre illeggitimità formale anche il concorso di un interesse dell’amministrazione all’annullamento; amministrazione tributaria non essendo discrezionale non presuppone valutazioni di convenienza. Si parla di annullamento nei casi di vizi di legittimità-forma-procedura; si parla di
  • 13. revoca ove il vizio riguardi il contenuto. Utilità dell’autotutela emerge soprattutto quando atti viziati divengano definitivi. Il giudicato non impedisce autotuela purchè essa non contraddica motivi della sentenza. Garante del contribuente Presso ogni direzione regionale è istituito il garante del contribuente, organo collegiale di 3 membri scelti da presidente commissione tributaria regionale. Garante è autonomo rispetto a amministrazione, deve tutelare contribuente contro irregolarità, disfunzioni o socrrettezze della PA; ha scarsa incisvità in quanto può solo: -stimolare alcune procedure -rivolgere raccomandazioni a dirigenti degli uffici -richiamare uffici a rispetto dei loro obblighi -prospettare a ministro finanze i casi in cui esercitrare remissione dei termini del contribuente -individuare particolari casi in cui determinate norme o comportamenti recano pregiudizio CAPITOLO VIII LA DICHIARAZIONE Le scritture contabili Gli obblighi di tenuta sono per tutti gli imprenditori commerciali secondo la definizione tributaria; si deve però operare distinzione tra regime ordinario e contabilità semplificata; sottoposti a contabilità ordinaria sono: -società ed enti commerciali soggetti ad Ires -imprenditori individuali e società di persone con ricavi superiori ad un certo ammontare Le norme fiscali in materia di contabilità sono strumentali all’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto, ai compiti di sostituto d’imposta e alla determinazione del reddito. Ai fini Iva devono essere tenuti due registri uno degli acquisti e uno per fatture emesse. Imprenditori e altri sostituti d’imposta devono tenere libri paga e libri matricola in cui annotare somme corrisposte a dipendenti ritenute e detrazioni. Imprenditori commerciali soggetti a contabilità ordinaria devono tenere: -libro giornale e libro degli inventari -registri prescritti ai fini iva -scritture ausiliarie in cui registrare gli elemnti patrimoniali e reddituali che concorrono al formare il reddito -scritture ausiliare di magazzino -registro dei cespiti(beni per cui è ammesso ammortamento) Per imprese minori è prevista contabilità semplificata: sono minori le imprese che fatturano 309k€ servizi e 516k€ le altre>>>tenere due registri Iva . ai fini di accertamento per le imprese minori esistono peculiari regole di determinazione del reddito imponibile e per l’accertamento. Per i lavoratori autonomi c’è l’obbligo della tenuta dei registri iva+registro somme incassate e spese fatte oltre al valore dei beni da ammortizzare. Inoltre autonomi devono tenere uno o più conti bancari dove versare tutti gli incassi e effettuare prelevamenti ai fini dell’esercizio della professione. I compensi in danaro sono quindi incassabili o con assegni, bonifici o mediante sistemi elettronici.
  • 14. Centri autorizzati di assistenza fiscale CAAF I caaf sono società di capitali il cui compito è di assistere i contribuenti nella tenuta della contabilità e della dichiarazione dei redditi. Essi possono: -tenere e controllore scritture contabili controllando regolarità formale -predisporre dichiarazioni annuali -apporre il visto di conformità dei dati delle dichiarazioni e degli oneri deducibili -asseverare i dati per studi di settore -inoltrare le dichiarazioni dei redditi per via telematica all’amministrazione Dichiarazione d’imposta in generale Nella maggior parte delle imposte è fatto obbligo di presentare una dichiarazione dove si indicano il presupposto e l’ammontare dell’imposta. La dichiarazione dei redditi e dell’Iva vanno presentate ogni anno. Vi sono poi alcuni tributi privi di dichirazione. Dichiarazione dei redditi: soggetti obbligati Deve essere presentata da ogni soggetto che nel periodo di imposta abbia posseduto redditi inoltre: -se sono stati prodotti redditi deve essere fatta dichiarazione anche se da tali redditi non consegue alcun debito d’imposta -i soggetti obbligati a tenre scritture devono presentare dichiarazione anche se non hanno prodotto redditi Esistono casi di soggetti esonerati dalla dichiarazione quali i soggetti con reddito inferiore al minimo imponibile. Contenuti dichiarazione dei redditi Contenuto tipico sia ires che irpef è dato dall’indicazione degli elemnti attivi e passivi necessari per determinare gli imponibli secondo le norme che disciplinano le imposte. Devono essere indicati anche i redditi soggetti a tassazione separata. Nell’irpef devono essere indicati anche i dati necessari per determinare somma dovuta e somma da versare ergo eventuali oneri deducibili, detrazioni… Nella dichiarazione devono essere indicati i trasferimenti da e verso l’estero oltreche la disponibilità di investimenti all’estero. Nella dichiarazione si esercitano anche delle opzioni quale la scelta del regime di contabilità, la scelta tra rimborso e riporto a nuovo l’opzione di tassazione separata, in caso di perdite pregresse la volontà di usarle a compensazione del reddito dell’esercizio. La base imponibile e l’imposta non dipendono solo da legge ma anche da scelte del contribuente. I contribuenti con periodo d’imposta coincidente con anno solare presentano dichiarazione unificata annuale>>contiene irap, iva, redditi, sostituzioni. Dichiarazione semplificata dei lavoratori dipendenti Mod. 730 oppure se datore lavoro acconsente possono presentare entro 30 aprile dichiarazione redatta su modello semplificato. Se lavoratore risulta debitore datore di lavoro trattiene somma dovuta su stipendi luglio e mesi successivi ove sia necessario. Se lavoratore risulta creditore saldo credito avviene con riduzione delle ritenute. Requisiti formali e sottoscrizione Dichiarazione deve a pena di nullità essre redatta su modelli conformi stampati e approvati dall’agenzia, anche la sottoscrizione è necessaria a pena di nullità; la dichiarazione di società o enti soggetti ad ires deve essere sottoscritta anche da presidente collegio sindacale.
  • 15. Modi e tempi di presentazione Deve essere inviata entro 30 settembre dell’anno successivo cui fa riferimento al periodo d’imposta per via telematica. Dichiarazione può essere anche compilata ondine; soggetti passivi di Ires devono presentare dichiarazione entro ultimo giorno del settimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta. Sono valide anche dichiarazioni presentate entro 90gg da scadenza ma si applica sanzione per ritardo. Quelle con ritardo superiore ai 90gg si considerano omesse ma si considerano titolo per la riscossione delle somme in esse dichiarate>>prese in considerazione dal fisco solo in utilibus. Particolari fattispecie -Per persone fisiche legalmente incapaci l’obbligo ricade su rappresentante legale. -In caso di liquidazione società il periodo d’imposta al momento della messa in liquidazione si conclude con la messa in liquidazione. -in caso di fallimento curatore presenta in via telematica dichiarazione tra inizio periodo d’imposta e fallimento oltre alla successiva dichiarazione dopo chiusura fallimento entro 9 mesi. -in caso di trasformazione società da capitali a persona o viceversa il periodo d’imposta cessa e deve essere dichiarato entro 9 mesi. -eredi di soggetto obbligo a presentare dichiarazione succedono nel relativo obbligo con proroga di 6 mesi -nel caso di impresa familiare la dichiarazione deve indicare le quote di utili spettanti a ciascun familiare Natura giuridica della dichiarazione Nella dichiarazione vi è indicazione di elementi attivi e passivi necessari per la determinazione degli imponibili. Vi è inoltre l’esposizioni di altri fatti detti narrativi>>non basta dichiarare reddito occorre anche qualificarlo ai fini fiscali indicando la categoria a cui appartiene. Inoltre vi è la dichiarazione di volontà del contribuente in merito ad alcune opzioni. Dichiarazione come confessione non vincolante La dichiarazione è una confessione stragiudiziale e ad essa non è applicabile disciplina civilistica della confessione. Effeti della dichiarazione dei redditi Gli effetti sono da esaminare sotto 4 punti di vista A)Punto di vista procedimentale Serve a determinare il conrollo sostanziale i metodi di rettifica il tipo di avviso di accertamento… la dichiarazione ha anche rilievo probatorio in quanto pur non facendo piena prova non è necessario per amministrazione dimostrare fatti emergenti da dichiarazione. B)Punto di vista della genesi del debito d’imposta Cambia la sua rilevanza a seconda della teoria dichiarativa o costitutiva. Per la dichiarativa è sufficiente il presupposto ha far sorgere obbligazione per cui dichiarazione è solo ai fini di liquidazione. C)Riscossione>>dichiarazione è titolo per la riscossione delle somme in essa indicate D)Ai fini del rimborso Dichiarazione integrativa Detto anche ravvedimento operoso, può accadere che dichiarazione sia errata o infedele; scaduto il termine per presetanre la dichiarazione l’atto non è sostituibile ma contribuente può presentare nuova dichiarazione detta integrativa che sani gli errori. Questa facoltà è esperibile entro il 31 dicembre del 4°anno successivo a quello della
  • 16. dichiarazione. Inoltre se dichiarazione integrativa è presentata entro termine per presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione sanzione ridotta ad un decimo del minimo. Rimedi a errori commessi dal contribuente a suo danno Può essere integrata dal contribuente la dichiarazione contenente errori a suo danno ma entro il termine prescritto per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo, eventuale credito risultante può essere utilizzato in compensazione dei debiti d’imposta. Tale disposizione prevede 3 ipotesi: 1.indicazione di un maggior reddito 2.indicazione di maggior imposta 3.indicazione di minor credito d’imposta La dichiarazione presentata entro il termine predetto sostituisce quella originariamente presentata. Ad oggi è consolidato l’orientamento per cui si afferma l’emendabilità della dichiarazione in line con la sua natura non vincolante; il rimedio può essere anche quello di istanza di rimborso per cui i termini che valgono sono quelli per la presentazione di tale istanza nel caso riguardi errore nella dichiarazione>>48 mesi. Riguardo alle opzioni la giurisprudenza ha ammesso che essi siano sempre rettificabili. Dichiarazioni dei sostituti Anche i sostituti d’imposta sono gravati dall’obbligo di dichiarazione. Devono indicare le somme e i valori corrisposti e le ritenute effettuate, nel caso d’acconto anche le generalità dei percipienti. Altri obblighi sono riferiti ai sostituti che corrispondono redditi da lavoro dipendente, i dipendenti possono presentare a sostituto speciale dichiarazione in cui indicano anche altri redditi e sostituto ha obbligo di ricevere le dichiarazioni e liquidare le imposte ed effettuare conguagli in relazione alla ritenute. Dichiarazione nulla incompleta o infedele Gli obblighi relativi alla dichiarazione sono assistiti da sanzioni penali o amministrative. Ai fini sanzionatori la dichiarazione può essere nulla incompleta o infedele: nulla se non sottoscritta(ma ufficio deve invitare a sanare) e non redatta sui modelli>>nulla=omessa>>avviso d’accertamento d’ufficio. Dichiarazione è infedele quando reddito netto non è indicato nel suo esatto ammontare ed è incompleta quando è omessa l’indicazione di una fonte reddituale. Dichiarazione nell’iva e nell’imposta di registro Dichiarazione annuale iva deve essere presentata da tutti i soggetti passivi iva anche in assenza di operazioni imponibili; se non deve essere presentata in forma unificata il termine è tra 1°febbraio e 30 settembre ed è redatta in base alle registrazioni effettuate nel periodo d’imposta. Nell’imposta di registro la dichiarazione è implicita nell’atto da registare, in alcuni atti si presenta anche in forma esplicita la funzione dichiarativa in quanto: -siano indicate nell’atto condizioni per agevolazione -quando atto è contratto verbale -quando si verificano eventi fiscalmente rilevanti successivi alla registrazione
  • 17. CAPITOLO IX ISTRUTTORIA Istruttoria e sistema informativo Ad ogni contribuente è assegnato un codice fiscale ed è iscritto all’anagrafe fiscale; il sistema informativo dell’anagrafe è utilizzato anche per registrare i rapporti bancari, svolgere indagini fiscali, a fini statistici. Circa i poteri istruttori del fisco la disciplina in materia di imposte dirette ed iva è piuttosto articolata mentre l’avviso di accertamento è una prerogativa degli uffici dell’agenzia delle entrate. Liquidazione in via informatica Primo controllo sulle dichiarazioni che viene svolto ha per oggetto la mera liquidazione delle imposte e dei rimborsi. È un controllo limitato sia in oggetto che negli effetti>>non è finalizzato alla rettifica del reddito>>se importo versato è inferiore a quello dichiarato si procede direttamente a riscossione somma. In materia di Iva avviene un controllo automatizzato e se risulta una somma diversa da quella dichiarata il contribuente è invitato a versare la differenza per evitare iscrizione a ruolo e riduzione ad 1/3 della sanzione. Controllo formale delle dichiarazioni Alla liquidazione può seguire il controllo formale che è svolto secondo criteri selettivi fissati dal ministero e riguarda alcune voci della dichiarazione che devono essere giustificate documentalemente. In questa sede infatti il contribuente è invitato a fornire i documenti e le ricevute dei versamenti. In esito a controllo formale dopo invito ad esibire documenti: -escludono lo scomputo delle ritenute d’acconto non documentate -escludono le detrazioni d’imposta non spettanti in base ai documenti richiesti circa gli oneri deducibili comunicati all’anagrafe da banche assicurazioni ed altri enti -escludono le deduzioni dal reddito non spettanti in base ai documenti richiesti o ricevuti da banche assicurazioni… -quantificano i crediti d’imposta spettanti in base ai documenti fin qui acquisiti -liquidano la maggiore imposta sull irpef su ammontare complessivo dei redditi del contribuente??? -correggono gli errori di calcolo delle dichiarazioni dei sostituti d’imposta L’esito del controllo formale viene comunicato e motivato al contribuente. Sia il controllo formale che la liquidazione sono distinte attività rispetto a accertamento e riscossione. Accessi ispezioni e verifiche Il controllo sostanziale delle dichiarazioni è fatto da GF e uffici dell’agenzia delle entrate. In base alla riserva di legge art 14 cost. accertamenti e ispezioni per fini fiscali devono essere regolati da leggi speciali valendo la nozione penalistica di domicilio. Legislatore non ha ritenuto estendere tutela costituzionale a locali per attività commerciali, professionali>>per l’accesso a questi non necessaria autorizzazione giudidiziaria ma sufficiente quella del capo dell’ufficio o del comandante di zona. Ma nel caso si perquisisca locali per arti o professioni deve essere presente il titolare dello studio. Nel caso si debba prendere visioni di atti coperti da segreto professionale deve essere data autorizzazione da procuratore. Per l’accesso alle abitazioni private>>autorizzazione comandante di zona e procuratore repubblica solo basate su gravi indizi. Tale autorizzazione è necessaria anche per apertura di borse plichi sigillati casseforti mobili…
  • 18. In caso di verifica il contribuente ha diritto di essere informato delle ragioni per cui è fatta. Nel corso della verifica vengono eseguite ispezioni documentali su libri e registri la cui tenuta può anche non essere obbligatoria. La verifica è un controllo specifico sul’esatezza completezza e verdicità della contabilità, mentre le verificazioni sono controlli su impianti personale dipendente impiego delle materie e altri acquisti. La permanenza per la verifica non può superare i 30gg prorogabili di altri 30 per casi di particolare complessità. Di ogni accesso deve essere eseguito verbale che deve essere sottoscritto da contribuente e ha diritto ad averne copia. Entro 60gg da chiusura verifica contribuente può inviare osservazioni e richieste. Indagini bancarie Corte costit. Ha specificato che il dovere di riservatezza non può essere d’ostacolo a indagini bancarie. Per svolgere indagini bancarie uffici e GF devono essere autorizzati da comandatnte di zona e direzione regionale dell’agrnzia. Acquisiti i dati ufficio può chiedere dati e notizie al contribuente inoltre se vi sono incassi non registrati si presume a fini iva e di imposte dirette che essi corrispondano a ricavi non registrati. Ciò vale anche per prelevamenti non registrati>>doppia presunzione relativa>>che prelievo sia usato per acquisto inerente a produzione del reddito e che a costo non contabilizzato corrisponda un ricavo non contabilizzato. Tale presunzione sui prelevemanti è stata estesa ai lavoratori autonomi. Si tratta cmq di presunzioni iuris tantum. Inviti e richieste Ufficio può invitare contribuenti a comparire per fornire dati e notizie rilevanti ai fini dell’accertamento, è una facoltà non obbligo. Ufficio può chiedere dati e documenti a enti pubblici assicurazioni o enti di intermediazione e gestione finanziaria. Obblighi di collaborazione del contribuente Contribuente è tenuto ad ottemperare inviti amministrazione, omissione oltre ad essere punita pregiudica successive facoltà di difesa>>documenti volontariamente non addotti non possono essere considerati in sede amministrativa e contenziosa. Contraddittorio I procedimenti tributari non sono retti dal principio del contraddittorio, solo alcuni casi prevedono che amministrazione debba prima interpellare contribuente, come pre esempio nell’applicazione di norme antielusive. Collaborazione dei comuni Per Irpef collaborazione comuni si esplica in 2 modi e tempi diversi: 1.segnalazione all’agenzia delle entrate dai dati e fatti idonei ad integrare dichiarazione dei redditi; 2.quando ufficio stia per emettere accertamenti comunica a comune sue porposte, comune può proporre aumenti. I comuni hanno titolo ad una quota di partecipazione all’accertamento fiscale pari al 30% delle somme riscosse a titolo definitivo relative a tributi statali. Rapporti tra istruttoria amministrativa e processo penale Se nel corso di una verifica emergono notizie di reato deve essere dato avviso a procuratore e da quel momento in poi ogni successiva fase del procedimento deve svolgersi applicando il cpc. La GF può trasferire a uffici fiscali documenti dati e notizie se autorizzata da autorità giudiziaria anche se di fatto è sempre concessa per cui l’utilizzabilità è pressoché immediata.
  • 19. Definizioni agevolate mediante adesione Se nel verbale sono rilevate violaizoni al contribuente è concesso: -entro 60gg può presentare osservazioni e richieste esponendo le ragioni di fatto e diritto per cui le conclusioni del verbale debbano essere disattese -contribuente può prestare adesione ai verbali, deve avvenire adesione per intero e entro 30gg>>sanzione 1/8 del minimo -ufficio può effettuare invito al contraddittorio in cui è indicata pretesa fiscale, contribuente può prestare adesione comunicando all’uffico e versando somma entro 15gg dalla data di convocazione>>1/8 del minimo sanzione -contribuente può presentare istanza di accertamento con adesione chiedendo ad ufficio di formulare proposta al fine di pervenire ad accertamento concordato>>1/4 mininimo sanzione. CAPITOLO X AVVISO DI ACCERTAMENTO O ATTO D’IMPOSIZIONE Natura giuridica Procedimento amministrativo di applicazione delle imposte sfocia in un provvedimento impositivo detto avviso di accertamento. All’ufficio non è data alcuna possibilità di scelta discrezionale in merito al fatto di emanare l’atto o che contenuto dargli>>tutto legalmente previsto. Provvedimento impositivo è dunque un atto vincolato>>negli atti di imposizione non è riscontrabile il vizio di eccesso di potere che è presente solo negli atti amministrativi discrezionali. Requisiti e contenuto: parte dispositiva L’avviso ha due parti>> Motivo>>presupposti su cui si basa l’emanazione Dispositivo>>statuizione dell’obbligazione tributaria In materia di imposte sui redditi la legge prescrive che avviso deve contenere: indicazione dell’imponibile accertato, delle aliquote applicate, delle imposte liquidatae al lordo e al netto delle detrazioni ritenute e dei crediti d’imposta. Non tutte sono indicazioni indeclinabili e essenziali dell’atto: ciò che appare essenziale è la determinazione dell’imponibile anche se vi sono avvisi senza imposta(accertamento redditi società di persone>>reddito accertato va diviso pro quota; oppure accertamento ires da redditi tassati con trasparenza), o avvisi che determinano nel caso minori perdite di quelle dichiarate. In materia iva l’accertamento può contenere nuova determinazione dell’imposta dovuta ma anche nuova determinazione dell’imposta detraibile o rimborsabile. Nell’imposta di registro la verifica riguarda il valore venale dei beni o diritti. Motivazione Avviso deve essere motivato indicando i presupposti di fatto e di diritto che hanno determinato la decisione dell’amministrazione. Quando si discute di motivazione si fa riferimento ad un requisito di contenuto dell’avviso non alla fondatezza dell’avviso. Nelle singole leggi d’imposta vi sono specifiche disposizioni sul motivo degli atti, inoltre l’avviso di accertamento sulle imposte sui redditi nella motivazione deve contenre anche: distinto riferimento ai singoli redditi delle varie categorie+specifica indicazione di fatti e circostanze che giustificano metodo induttivo o sintetico.
  • 20. Negli avvisi in materia Iva oltre a ragioni di fatto e diritto: indicati specificamente a pena di nullità gli errori omissioni false o inesatta dichirazioni contestate e relativi elementi probatori; per omissioni o inesattezze desunte in vaia presuntiva indicare i fatti certi che sono a fondamento della presunzione. Anche imposta di registro a pena di nullità deve indicare i presupposti di fatto e diritto che hanno determinato l’avviso. Spesso gli avvisi di accertamento sono emessi su base di altri atti richiamati dall’avviso>>motivazione per relationem. Statuto prevede necessità di allegare atto richiamato ma singole leggi d’imposta si ammette che esso sia semplicemente riprodotto nel suo contenuto essenziale. Esiste un orientamento giurisprudenziale secondo cui motivazione deve solo porre contribuente nella situazione per cui è in grado di esercitare diritto di difesa con la motivazione che l’avviso è una provocatio ad opponendum>>non condivisibile poiché avviso è atto amministrativo non atto di inizio processo. Notificazione È quell’atto con cui l’avviso di accertamento viene ad esistere>>se non è notificato a destinatario non produce effetti. DPR 600/1973 art 60>>gli atti tributari sono notificati secondo la procedure del cpc. Che disciplina la notificazione degli atti con le seguenti differenze: -notifica è fatta da messi comunali o speciali -messo deve far sottoscrivere atto a consegnatario -se consegnatario non è destinatario messo deve sigillare busta e segnare numero cronologico della notificazione; sulla busta non devono essere apposti segni o indicazioni dai quali si desuma il contenuto. -salvo caso di consegna dell’atto o dell’avviso in mani proprie la notifica avviene per raccomandata A/R -notifica salvo consegna in mani proprie deve avvenire nel domicilio fiscale -non si applicano gli artt 142-143-146-150-151 cpc I termini per la notificazione sono quelli della spedizione; i termini che anno inizio dalla notificazione della data di ricevimento(data da cui partono termini per impugnare). Se nel comune del domicilio fiscale non v’è luogo dove notificare validamente si segue procedura irreperibili>>atto depositato presso casa comunale e messo affigge avviso nell’albo del comune. I vizi di notificazione sono vizi formali dell’atto d’imposizione cioè non sarebbero sanati dalla proposizione del ricorso; giurisprudenza però dovendo applicare disciplina cpc applica anche le norme sulla sanatoria delle notifiche invalide per cui il ricorso contro l’avviso di accertamento sana i vizi di notificazione. Termini di decadenza L’atto d’imposizione deve essere notificato a pena di decadenza: -imposte sui redditi e iva entro 31 dicembre del 4 anno successivo a quello della dichiarazione. -in caso di omissione o di dichirazione nulla si estende di un anno -in caso di obbligo di denuncia i termini sono raddoppiati Nullità del provvedimento impositivo Legge 241/1990 disciplina nullità atti amministrativi: nullità è prevista solo per violazione delle norme che disciplinano>> -elementi essenziali del provvedimento -attribuzione delle competenze -giudicato
  • 21. infine provvedimento amministrativo è nullo negli altri casi espressamente previsti dalla legge(es. accertamento di elusione a pena di nullità preceduto da richiesta di chiarimento). Si ha dunque nullità in assenza dei requisiti essenziali quali, è nullo quando: manca sottoscrizione, intestato a persona inesistente, non è notificato, privo di elementi essenziali della parte dispositiva. Il provvedimento è nullo se emesso in carenza di potere o per difetto assoluto di attribuzione(tributo inesistente o inompentenza territoriale) ma è solo annullabile se manchi il presupposto di fatto del tributo. Provvedimento annullabile e provvedimento irregolare Non sempre legislatore rende espliciti gli effetti di un vizio>>interprete deve decidere se irregolarità o annullabilità>>criterio guida generale è ritenere invalidante violazione di norme a tutela del contribuente. Non è annullabile un provvedimento adottato in violazione di norme su procedimento o forma degli atti qualora per natura vincolata del provvedimento è palese che contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso>>21-0cties comma 2 DPR 600/73. È rilevante in quanto riguarda gli atti vincolati>>il contenuto è fissato dalla legge per cui se risulta che atto dispositivo non sarebbe stato diverso anche senza il vizio denunciato atto non è annullabile. Questa norma fa cmq salve le specifiche disposizioni di nullità delle singole leggi. Resta però dubbio se tale norma renda irrilevante vizio di motivazione nei suddetti casi>>no in quanto motivazione è attinente al contenuto dell’atto non alla sua forma. Divieto di doppia imposizione È il principio per cui è vietato accertare a carico del medesimo soggetto il medesimo tributo sul medesimo presupposto. Divieto implica>> -non può essere imposto stesso tributo sullo stesso presupposto a due soggetti diversi -divieto opera anche quando sono coinvolte imposte diverse ma sullo stesso reddito Gli effetti dell’avviso di accertamento: teoria dichiarativa e costitutiva Dichiarativa>>obbligazione sorge al momento del verificarsi del presupposto>>dichiarazione e accertamento sono atti che accertano e attuano il rapporto tributario. Costitutiva>>obbligazione nasce con dichiarazione o avviso di accertamento>>da questa visione il contribuente è titolare di una posizione soggettiva di interesse legittimo cui corrisponde una giurisdizione di annullamento>>da lesione di interesse legittimo scaturisce diritto soggettivo potestativo del contribuente di ottenere annullamento. Secondo la teoria costitutiva quindi le norme tributarie sono sia materiali che strumentali, ciò che diverge sono gli effetti fatti derivare dall’atto d’imposizione. Le due teorie cmq non divergono dal dato di diritto positivo per cui se atto non è impugnato l’obbligazione si considera definitivamente posta. Divergono invece circa la posizione soggettiva del contribuente>> Dichiarativa Contribuente è titolare di fronte al potere di accertamento di un diritto soggettivo “diritto alla giusta imposizione”>>contribuente agisce per tutela del diritto soggettivo. Costitutiva Contribuente è titolare di interesse legittimo nel senso di una mera giurisdizione ad ottenere annullamento.
  • 22. Questa divergenza può essere risolta assumendo che contribuente prima dell’imposizione non è titolare di alcuna situazione giuridica soggettiva in quanto non v’è dissenso nel ritenere il potere dell’amministrazione non discrezionale ne nel diritto di agire nel caso di imposizione illegittima. Il fatto che per operare l’iscrizione a ruolo sia necessario accertamento o dichiarazione dimostra come essi non siano meri atti che riconoscono rapporto già sorto ex lege. Il divario tra le due teorie può essere colmato se si considera negli atti con effetti di accertamento, non la semplice affermazione di una situazione giuridica soggettiva, bensì la statuizione di esistenza di quella situazione che l’atto costituisce nuovamente in rapporto di “concorso di fattispecie” con la dichiarazione. Facoltà difensive del contribuente Ricevuta la notifica dell’accertamento: -presentare istanza di accertamento con adesione che sospende termine per impugnare per 90gg e fa perdere efficacia all’avviso di accertamento notificato -contribuente può definire le sanzioni e impugnare l’avviso nella parte circa il tributo -entro 60gg impugnare avviso di fronte le commissioni tributarie o non impugnarlo Se contribuente non impugna ne presenta istanza>>sanzioni ridotte ad ¼ se versate prima della scadenza dei 60gg. Se avviso non è preceduto da processo verbale ne da invito a comparire e non si è impugnato>>riduzione ad un 1/8. TIPOLOGIA DI ACCERTAMENTO L’accettamento può essere di tipo analitico, sintetico, analitico-contabile, induttivo, presuntivo… Nelle imposte indiritte quali registro, non ha senso distinguere le tipologie. Accertamento analitico del reddito complessivo Ricostruisce l’imponibile delle persone fisiche considerando le singole componenti reddituali>>è effettato quando sono note le fonti di reddito>>deve essere effettuato con riferimento analitico ai redditi delle varie categorie. Accertamento sintetico del reddito complessivo Con questo metodo si ottiene direttamente la misura del reddito complessivo; parte da l’individuazione di elementi e fatti economici diversi dalle fonti di reddito(spese, investimenti) per cui può essere indicato anche come accertamento basato sulla spesa. Circa i presupposti di questa tipologia: -ufficio non è obbligato a verificare congruità dei singoli redditi dichiarati prima di adottare metodo sintetico -può adottare accertamento sintetico in base ad elementi e circostanze di fatto certi in realzione al contenuto induttivo di tali elementi(tenore di vita spese…). -i fatti o indici su cui si basa accertamento non sono indicati da legislatore, solitamente sono il tenore di vita o gli investimenti(elementi tipicizzati dal redditometro) -accertamento emesso solo quando risultato si discosta di almeno ¼ dal dichiarato -può essere adottato fermi gli altri presupposti nel caso di non collaborazione all’attività istruttoria. In giudizio ufficio deve dimostrare la sussistenza dei fatti indice utilizzati per calcolo e contribuente può eccepire che fossero redditi non tassabili o disponibilità economiche di natura non reddiutale.
  • 23. Parametri dell’accertamento sintetico Redditometro>>con DM sono individuati fatti-indice e coefficienti in base ai quali uffici possono determinare induttivamente reddito. Gli indici(beni o servizi) si considerano nella disponibilità di un soggetto che a qualsiasi titolo o di fatto utilizza o fa utilizzare i beni o servizi o sopporta in tutto o in parte i relativi costi. Deve risultare un reddito maggiore di almeno un quarto e per almeno due periodi di imposta. Il redditometro è un regolamento ministeriale. Redditometro contiene delle presunzioni relative ma ufficio deve accertare e provare in giudizio l’esistenza dei presupposti dell’accertamento sintetico. Contribuente può opporre in giudizio tutte le prove opponibili ai fatti indice; può anche contestare la sussistenza dei fatti indice; infine con onere della prova invertito spetta a contribuente contestare quantificazione del reddito eseguita coi coefficienti redditometrici. Accertamento sintetico può anche avvenire in base alla spesa per incrementi patrimoniali(sottoscrizione aumento di capitale, acquisto di casa)>>esborso molto elevato rispetto a reddito dell’anno e anni precedenti si presume utilizzati redditi non dichiarati>>per limitare discrezionalità si presume nella spesa per aumento di patrimonio: spesa sostenuta in quote costanti con reddito dell’anno dell’acquisto e dei 4 anni precedenti. Accertamento analitico-contabile dei redditi d’impresa Consta nella rettifica di singole componenti del reddito dichiarato. Tali rettifiche possono giustificarsi su ragioni di diritto o di fatto(in tal caso dipende da livello di indagine se si ferma a scritture o controlla i fatti da cui esse scaturiscono). La rettifica può scaturire: -confronto tra dichiarazione, bilancio e scritture -esame documentazione alla base contabilità -circostanze estranee alla contabilità o alla sfera dell’impresa Nella prassi si distingue tra accertamento analitico e accertamento analitico induttivo: il primo è quello che determina la rettifica sulla base dei riscontri in modo certo e diretto grazie alle prove acquisite dall’ufficio; il secondo è quello che compie la rettifica sulla base di presunzioni purchè queste siano gravi precise e concordanti. Accertamento analitico induttivo mediante studi di settore L’accertamento analitico induttivo può essere svolto: -su presunzioni gravi precise e concordanti -su gravi incogruenze -dal confronto con studi di settore Nei confronti delle imprese minori soggette a contabilità semplificata il metodo analitico contabile non è utilizzabile>>per questo legislatore ha comincaiato a basare tassazione su reddito ordinario>>studi di settore. Oggetto degli studi di settore è determinazione presuntiva dei ricavi e compensi attribuibili ad una attività in base a determinati indici: le imprese sono divise in cluster in base a diversi fattori da cui derivano anche relazione matematica tra le caratteristiche dell’attività e l’ammontare dei ricavi o compensi. Per ciascun cluster vi è una funzione matematica mediante la quale sono calcolati i ricavi(variabili dipendenti) partendo dai dati contabili e strutturali(variabili indipendenti). Più ardua è tale determinazione per lavoratori autonomi. Gli studi di settore si applicano a coloro i cui ricavi rientrano nei limiti dei rispettivi studi>>mai sopra i 5
  • 24. milioni di euro. Assieme alla dichiarazione devono completare moduli inseriti in un software che applica automaticamente studio di settore applica cluster e determina congruità e coerenza reddito dichiarato. Ogni contribuente deve: -inquadrare propria attività in un cluster -indicare se propri ricavi sono congrui a quelli presunti per quel cluster -individuare coerenza dei principali indicatori economici tra cluster e propria attività Contribuente cui reddito è congruo ma non coerente deve essere rettificato con metodi ordinari; contribuente cui reddito sia congruo sia coerente può essere rettificato solo se si disconosce veridicità dati dichiarati. Gli studi di settore essendo atti amministrativi generali di organizzazione non sono applicabili automaticamente: necessaria attività istruttoria e contraddittorio. Studi applicabili anche a imprese in regime di contabilità ordinaria qualora da verbale risulti che tale contabilità è inattendibile. Repsonsabili Caaf possono su richiesta emettere visto pesante secondo cui: -dichiarazioni così accompagnate non sono soggette a rettifica metodo induttivo ma in base a studi di settore entro la fine del 3 anno successivo alla presentazione dichiarazione -se c’è rettifica ricorso impedisce riscossione fino a termine primo grado Accertamento induttivo extracontabile dei redditi d’impresa Avviene anche in caso di inattendibilità della contabilità; può essere adottato questo metodo solo in 4 casi tassativamente indicati dalla legge 600/73: 1-reddito d’impresa non indicato nella dichiarazione 2-scritture non disponibili per causa forza maggiore o quando verbale d’ispezioe accerti che alcune non sono state tenute o sono state sottratte 3-quando da verbale risutalno errori, omissioni irregolarità formali commesse con tale frequenza da rendere inattendibili scritture 4-quando non si è risposto a invito a esibire atti o documenti o non si ha risposto a questionario Nel determinare tali situazioni non sono utilizzabili dati astratti come studi di settore ma deve esservi prova concreta. In queste situazioni ufficio ha 3 possibilità: -può avvalersi dei dati cmq raccolti -può prescindere in tutto o in parte dai dati -può avvalersi di presunzioni semplicissime prive dei requisiti di gravità precisione concordanza Accertamento d’ufficio Per imposte sul reddito e iva è disposto in caso di nulla o omessa dichiarazione; anche in tale caso l’accertamento deve essere analitico salva impossibilità di eseguirlo e salvi redditi catastali. Accertamento parziale È vietato all’ufficio emettere diversi avvisi di accertamento prima su alcuni dati poi su altri salvi i casi di accertamento parziale e integrativo. Quello parziale si fonda su segnalazioni del centro informativo, GF o anagrafe tributaria; generalmente prende forma di accertamento analitico in ogni caso vi sono due conseguenze principali: -resta impregiudicata ulteriore eventuale attività istruttoria che si basi su dati già in possesso al momento dell’accertamento parziale -accertamento parziale non richiede collaborazione del comune
  • 25. Accertamento integrativo Si ha qualora si verifichi la sopravvenuta conoscenza di nuovi elementi i quali però devono essere specificamente indicati nell’avviso integrativo a pena di nullità. Questo limite non agisce in caso di autotutela>>amministrazione ha richiesto di + del dovuto. Accertamento con adesione o concordato Al termine di contraddittorio provvedimento di accertamento è sottoscritto per adesione anche da contribuente. Può essere richiesto da quest’ultimo al termine di una verifica e sospende per 90gg il ricorso. Accertamento con adesione deve contenere gli stessi elementi di accertamento normale>>contenre motivazione, liquidazione degli importi dovuti; differenza è che non deve essere notificato. Procedura si perfezione con versamento entro 20gg delle somme dovute. Il contribuente non può proporre ricorso ne ufficio può modificare accertamento con adesione. Eccezione fanno alcuni casi in cui può essere integrato: -se da nuovi elementi si desume reddito superiore del 50% definit e cmq non inferiore a 77k€ -se definizione riguarda accertamenti parziali -se definizione riguarda redditi da partecipazione in società di persone associazioni aziende coniugali non gestite in forma societaria o se la definizione riguarda tali società partecipate dal contribuente in cui è intervenuta la definizione Concordato riduce a ¼ del minimo le sanzioni+ metà della pena e esclusione sanzioni accessorie se assolto concordato prima del primo grado. Accertamento con adesione non è ammesso se v’è obbligo di denuncia, è stata avviata azine penale o vi è stato rapporto della GF Natura giuridca del concordato Due orientamenti: Secondo quello che utlizza concetti privatistici il concordato è un contratto(transazione). Secondo altri l’atto dell’ufficio è pur sempre un atto di accertamento esternato in un documento che contiene anche adesione contribuente. La seconda visione è quella che pare + corretta in quanto forma di esercizio del potere impositivo. Accertamento catastale Catasto>>inventario che descrive le proprietà terriere. Unità elementare del catasto è la particella che rappresenta porzione continua di terreno appartenente a medesimo possessore, omogene per qualità e classe. Vi è poi la tariffa>>attribuzione a ciascuna particella del reddito medio. Medesimo procedimento per il catasto urbano>>iniziativa accatastamento spetta a possessore immobile, agenzia può accettare proposta o modificarla. Atti che attribuiscono o modificano tariffa catastale devono essere notificati agli intestatari e hanno effetto da tale termine. I catasti forniscono in sede analitica il reddito fondiario imponibile. Avviso di liquidazione Nell’accertamento delle imposte di registro la lege distingue tra determinazione del valore imponibile e determinazione dell’imposta(detta anche liquidazione). In un unico atto si ha quindi rettifica dell’imponibile e liqudazione dell’imposta. Vi sono casi di avviso di liquidazione autonomo quando sia già stabilito imponibile e si debba solo richiedere pagamento.
  • 26. Ingiunzione fiscale Dopo riforma del 1988 ha perso la funzione di titolo esecutivo è rimasta in vita come atto di accertamento delle imposte indirette per le quali legge non prevede avviso di accertamento come atto tipico; la riscossione coattiva dei tributi provinciali e locali è effetuata mediante ingiunzione fiscale se effettuata da ente locale o agenti terzi diversi da agenti del servizio nazionale riscossione. CAPITOLO XI L’ELUSIONE Nozione L’elusione occupa spazio intermedio tra risparmio legittimo ed evasione d’imposta. L’elusione è quella forma di risparmio fiscale conforme alla lettere della legge ma non alla ratio; generalmente configura un abuso di diritto. “vi è elusione quando sono posti in essere comportamenti privi di valide ragioni conomiche diretti ad aggirare gli obblighi o divieti dell’ordinamento tributario e a ottenere riduzioni o rimborsi altrimenti indebiti”. Elusione e frode alla legge Un contratto stipulato ai fini di elusione fiscale non è nullo in quanto art 1344 fa riferimento all’elusione delle norme civilistiche proibitive. L’elusione non rende illecita la causa negoziale. Mezzi antielusivi: interpretazione antielusiva L’elusione dovrebbe cominciare laddove finisce l’intepretazione>>fattispecie non considerata dalla norma. Vi sono due metodi interpretativi: -metodo letterale e formalistico: tale metodo non consente interpretazioni antielusive poiché vieta anche intepretazione estensiva. -metodi non formalistici: permettono interpretazioni antielusive, si fa prevalere la volontà attualizzata della legge. In questo metodo hanno enorme rilievo gli elementi sistematici. Riqualificazione degli atti e negozi elusivi Si tratta di altra tecnica antielusiva il cui scopo è quello di evidenziare il vero negozio posto in essere al di là della forma>>si riqualifica il negozio andando oltre alla foma utilizzata>>principio substance over form. Negli ordinamenti in cui non vi sia una norma che autorizzi esplicitamente tale tecnica vi si ricorre ugualmente non applicando criteri di interpretazione non formalistici ai contratti. Da notare è la fattispecie dei contratti a gradini>> una pluralità di contratti diretti ad un dato risultato(Es. padre dona a figlio buoni tesoro che poi retrocederà al padre per acquisto di immobile>>permuta al posto di donazione). Sale and lease back>>Impresa vende bene a società di leasing che glielo retrocede in leasing>>riqualificato come mututo>>non accettato da giurisp. Norme con ratio antielusiva Vi sono norme che ricollegano a determinate fattispecie considerate elusive particolari poteri impositivi dell’amministrazione oppure vi sono norme il cui contenuto antielusivo non è esplicito ma risiede nella ratio: ES. Transfer price>>norma antielusiva per cui nei trasferimenti infagruppo rileva il valore normale non il prezzo pattuito.
  • 27. Norme a contenuto espressamente antielusivo Con tali norme si conferisce il potere di riqualificare come elusivo un comportamento all’amminsitrazione; vi sono orminamenti come quello tedesco in cui esistono norme antielsuive di portata generale. Elusione ex art. 37-bis dpr 600/1973 Sono inopponibili all’amministrazione gli atti fatti e negozi anche collegat fra loro privi di valide ragioni conomiche diretti ad aggirare obblighi o divieto posti dall’ormdinamento e ad ottenre riduzioni o rimborsi altrimenti indebiti. Secondo tale norma elusione si ha in presenza di 2 condizioni positive e 1 negativa: A.sia stato conseguito un vantaggio fiscale altrimenti indebito B.sia stato posto in essere aggiramento di obbligo o divieto fiscale C.operazione priva di valide ragioni economiche La presenza di vantaggio fiscale è l’essenza stessa dell’elusione. Il vantaggio è indebito qualora sia volto a aggirare obblighi o divieti: per gli obblighi si utilizza modello standard a confronto con quello praticato, mentre per i divieti non essendo espliciti in diritto tributario si deve fare riferimento alla non inclusione di certi soggetti in norme di favore. L’aggiramento deve essere in riferimento ad una norma precisa non a principi generali. Il vantaggio fiscale non è elusivo se è posto in essere per valide ragioni economiche>>deve avere economic substance e business purpose. Secondo la giurisprudenza comunitaria il termine valido coincide con ragioni extrafiscali. Sono prive di rilevanza pure quelle ragioni economiche deboli e non essenziai. Da qui il fatto che lo scopo deve essere extrafiscale ed essenziale. Operazioni potenzialmente elusive a-trasformazioni fusioni scissioni liquidazioni e distribuzioni di somme non derivate dagli utili b-conferimenti in società e negozi di trasferimento o godimento d’azienda c-cessione di crediti d-cessioni di eccedenze d’imposta e-trasferimento di sede fisscale all’estero di una società f-alcune operazioni societarie che coinvolgono società non residenti Procedura e avviso di imposte eluse Secondo art 37-bis dpr 600>>amministrazione disconosce i vantaggi tributari e applica le imposte determinate in base alle disposizoni eluse al netto delle imposte dovute per effetto del comportamento in opponibile. Gli atti impositivi in questione sono speciali avvisi di accertamento che applicano la norma elusa a cui non si può opporre il diverso comportamento tenuto rispetto a quello sul quale si fonda la pretesa fiscale>>effettivo comportamento non è opponibile. Il procedimento che porta all’avviso è speciale anch’esso in quanto prevede l’obbligo di contraddittorio>>entro 60gg contribuente deve rispondere. Avviso poi emesso deve contenere anche le considerazioni in merito alle giustificazioni fornite. Giurisprudenza e clausola antielusiva generale In alcune sentenze del 2005>>negozi nulli poiché eludevano norme fiscali e in seguito ha ritenuto che nei casi in cui non è applicabile 37bis abbia vigore una clausola antielusiva generale: l’estensione della giurisprudenza comunitaria alle imposte dirette operata dalla cassazione era stata criticata perché per esse la competenza è prettamente statale allora cassazione ha superato tale obiezione affermando che nei principi di capacità contributiva e progressività si può evincere una clausola antielusiva generale(però sono solo norme parametro).
  • 28. Problema delle sanzioni Ne l’ordinamento europeo ne quello italiano le applicano all’elusione. Elusione mediante interposizione Mediante apposita norma è concesso potere all’amministrazione di colpire chi si sottrae a tassazione mediante interposizione fittizia: titolare di reddito appare Tizio ma egli è soggetto fittiziamente interposto in quanto appartiene a Caio>>tassazione deve colpire l’effettivo titolare. La dottrina ritiene applicabili solo a casi fittizi mentre amministrazione anche a quelli reali a scopo elusivo. Legislatore ha previsto che persone interposte possono chiedere rimoborso di quanto versato una volta divenuto definitivo accertamento nei confronti interponenete. (Un caso di interposizione>>Napoli corrispondeva a società estere somme per sfruttamento immagini giocatori>>società estera soggetto interposto>>imputato ai giocatori le somme>>maradona era titolare di una delle società). Interpello in materia di elusione e interposizione È un’apposita procedura cui competenza è la direzione generale dell’agenzia e riguarda le seguenti fattispecie: -operazioni all’art 37-bis dpr600/73 -operazioni suscettibili di rientrare nella norma sulle interposizioni di persona -qualificazione di determinate spese come spesi di rappresentanza o pubbolcità -disapplicazione della norma in tema di indeducibilità dei costi connessi a rapporti con imprese residenti in paradisi fiscali. La procedura è la seguente: contribuente deve chiedere preventivo parere dell’agenzia fornendole tutti gli elementi conoscitivi utili ai fini della corretta qualificazione della fattispecie. Direzione ha 120gg per rispondere dopodichè contribuente può inviare diffida ad adempiere>>60gg silenzio assenso. Interpelli disapplicativi Riguardano quelle norme a ratio antielusiva che negano determinati benefici a certe situazioni>>legislatore prevede correttivo per situazioni particolari>>potere di chiedere la disapplicazione di tale norma ad amministrazione. 37-bis comma 8: possono essere disapplicate le norme triubtarie antielusive che limitino deduzioni detrazioni crediti d’imposta o altre posizioni soggettive altrimenti amesse dall’ordinamento. Per ottenere disapplicazione contribuente deve presentare istanza a direttore regionale dell’agenzia; nell’istanza deve: -descrivere compiutamente operazione -dimostrare che non possono verificarsi effetti elusivi -indicare le disposizioni normative di chi chiede la disapplicazione Istanza è accolta o respinta con provvedimento definitivo. Altri 2 casi di interpello disapplicativo espresso: 1)norma sulla indeducibilità di componenti negativi derivanti da operazioni tra imprese residenti e imprese residenti in regimi fiscali privilegiati>>non si applica se dimostrato che imprese estere svolgono effetiva attività commerciale. 2)sono tassati con regime di trasparenza i soggetti residenti possessori di partecipazioni di controllo o collegamento in paesi a regime privilegiato>>dimostrare che società svolge attività commerciale come sua principale attività nel paese in cui ha sede.
  • 29. CAPITOLO XII RISCOSSIONE Aspetti generali Estinzione dell’obbligazione tributaria avviene in forme tipiche rigidamente disciplinate. Gli uffici della riscossione hanno le seguenti funzioni: -incassare le somme -gestire conto fiscale e provvedere a rimborsi -porvvedere a esecuzione forzata -eseguire rimborsi Si deve quindi distinguere la riscossione spontanea da quella fatta in base ad atti emessi dall’amministrazione. Si deve però distinguere tra obbligazione tributaria di periodo dai singoli obblighi di versamento(in caso di impugazione non verso tutto). Riscossione delle imposte sui redditi: ritenute alla fonte Chi subisce ritenuta acqusisce diritto di pari ammontare da dedurre dal debito d’imposta di quell’anno. Obbligati ad operare le ritenute sono le società ed enti passivi di ires, società di persone imprenditori individuali curatori fallimentari quando corrispondono: -reddito da lavoro dipendente -compensi da lavoro autonomo -provvigioni inerenti a rapporti di commissione, agenzia mediazione rappresentanza -comepnsi per avviamento commerciale -premi e vincite Versamenti diretti delle imposte sui redditi e di altre imposte Le imposte sui redditi sono riscosse mediante: -ritenuta diretta -versamenti diretti del contribuente -iscrizione nei ruoli Circa i versamenti diretti il legislatore cerca attraverso la riscossione anticipata a rendere coevi conseguimento del reddito e pagamento del tributo; questa forma di riscossione precede sia il presupposto che la procedura di accertamento ed è realizzata in due modi: -mediante ritenuta d’acconto da parte dei sostituti -mediante versamento di acconti da parte del contribuente I sostituti entro il 16 del mese devono versare le ritenute del mese prima; ciascun contribuente deve effettuare nel corso del periodo d’imposta due versamenti d’acconto. È concesso di pagare meno d’acconto se si prevede di percepire meno a rischio di sanzione amministrativa. Versamenti unitari e compensazione Contribuenti versano cumulativamente sia imposte dirette sia ritenute sia altre imposte sia i contributi previdenziali e assistenziali>>F24. Il vantaggio dei versamenti unitari è che consentono di compensare tra partite attive e passive del contribuente. Si deve quindi distinguere tra compensazione verticale(stesso tributo) e orizzontale(tributi diversi): la compensazione orizzontale è ammessa entro importi annui prefissati. Modalità dei versamenti diretti Versamenti ad agente di somme da versare a tesoreria e viceversa non è invalido; versamenti sono eseguiti in via telematica o con delega irrevocabile a banca
  • 30. convenzionata. Riscossione mediante ruolo Imposte sui redditi sono riscosse mediante ruolo ogni volta che non è prevesito o avvenuto il versamento diretto e o la ritenuta. Ufficio forma ruolo iscrivendo le somme da riscuotere in base ad un titolo che lo legittima a riscuoterle>>dichiarazione o avviso d’accertamento. Ruolo deve essere sottoscritto anche elettronicamente da titolare ufficio o suo delegato. Alle imposte indirette si applicano le norme sul ruolo delle dirette con eccezione delle disposizioni specifiche per queste ultime. Ruolo deve essere motivato>>ruolo è notificato mediante cartella di pagamento. Quando ruolo è meramente riproduttivo di un atto precedente basta l’indicazione di quest’ultimo. Iscrizioni a ruolo in base alla dichiarazione. Invito a pagamento. Sono 3 le ipotesi di iscrizione su base dichiarazione: -mancato versamento di somme dovute in base a dichiarazione -controlli automatici e controllo formale risulta riscuotibile somma maggiore -riscuotere imposte soggette a tassazione separata Prima di formare il ruolo in base a controllo automatico o formale o in caso di Iva ufficio de invitare contribuente a pagare. In base allo statuto devono essere richiesti chiarimenti in caso di incertezze sulla dichiarazione. Iscrizioni a ruolo in base ad avvisi di accertamento Sono riscosse mediante ruolo le somme dovute in base ad avvisi sulle imposte di reddito; nelle imposte dirette il ruolo è l’unico mezzo di pagamento previsto(devo aspettare ruolo per pagare). Nell’Iva avviso di accertamento determina obbligo immediato di versamento. L’iscrizione a ruolo può essere provvisioria o definitiva in base alla stabilità del titolo della riscossione: quelle provvisorie sono effetutate in base a avviso non definitivo perché impugnato. Durante il primo grado di giudizio è iscrivibile metà delle imposte accertate con gli interessi. -dopo sentenza commissione tributaria provinciale che respinge ricorso sono iscrivibili 2/3 tributo con interessi -accoglimento parziale del ricorso, versare intero ammontare in base alla sentenza se inferiore o uguale ai due terzi del tributo controverso oppure i 2/3 del contributo controverso. -sentenza commissione regionale rende riscuotibile l’intero importo dovuto In casi eccezionali in cui vi sia pericolo fondato di non riuscire a riscuotere somme esse possono essere interamente iscritte a ruolo. Iscrizioni a titolo provvisioro e a titolo definitivo Iscrizioni a titolo definitivo non sono in realtà sempre tali>>se si basano su dichiarazione possono essere impugnate in quanto si contesta la dichiarazione stessa; può intervenire autotutela; azione di revocazione straoridnaria. Cartella di pagamento Mezzo con cui si rende nota l’iscrizione a ruolo; contiene data in cui ruolo è stato reso esecutivo e istruzioni e modalità di pagamento. Deve contenere a pena di nullità l’indicazione del responsabile del procedimento di iscrizione a ruolo e di quello di emissione di notificazione della stessa. Inoltre contiene invito a pagare entro 60gg le somme con avviso che in mancanza si procede ad esecuzione forzata.
  • 31. Notifica cartella di pagamento Notifica deve avvenire in un termine perentorio vedi dopo… I 60gg dalla notifica sono periodo per pagare o impugnare>>dopo scatta esecuzione forzata. Cartelle circa imposte sui redditi devono essere notificate: -entro 31 dic terzo anno successivo alla dichiarazione per le somme dovute a seguto dell’attività di lquidazione -entro 31 dic quarto anno successivo a dichirazione per somme dovute a seguito di controllo formale -entro entro 31 dic secondo anno successivo a quello in cui accertamento è divenuto definitivo per somme dovute in base agli accertamenti. Non vi sono termini per le altre imposte e questa lacuna è considerata incostituzionale>>sent. 280/2005. Intimazione ad adempiere Atto necessario quando si vuole iniziare esecuzione forzata dopo che è decorso un anno dalla notifica della cartella di pagamento(sostituito avviso in mora) è impugnabile. Scadenza del pagamento, dilazioni e sospensioni. Pagamento va effettuato entro 60gg da notifica; ufficio può concedere pagamento dilazionato delle somme in due modi: -ripartizione del pagamento in rate mensili fino a max 60 rate -sospensione riscossione per un anno e poi ripartizione somma in max 48 rate mens. Richiesta deve avvenire prima dell’inzio procedura esecutiva allegando attestazione temporanea difficoltà economica. Se pagamento >25k necessaria fideiussione per dilazione. Interessi Pagamento dve avvenire o in via anticipata o al momento della presentazione della dichiarazione; quando avviene dopo sono sempre dovuti gli interessi. 4 ipotesi: -interessi per mancato versamento diretto -interessi per ritardata iscrizione a ruolo -interessi per dilazione pagamento(6%annuo) -interessi di mora Per tutti i casi si applica tasso interesse prefissato per legge ecceto dilazione. Natura giuridica ed effetti del ruolo Gli effetti dell’iscrizione a ruolo sono: -per il soggetto sorge un obbligo di pagamento>>esigibilità -se obbligazione non adempiuta permette esecuzione forzata L’effetto dell’esigibilità non è sempre immediato in quanto se ruolo si basa su dichiarazione è impugnabile. In realtà l’esigibilità preesiste al ruolo nel caso si basi sulla dichiarazione. Gli effetti del ruolo nei confronto dei terzi In linea di principio ruolo esplica suoi effetti solo nei confronti dell’iscritto. Persiste la pratica abusiva di sottopporre ad esecuzione forzata in base all’iscrizione di tizio a ruolo, il patrimonio di caio coobbligato in via paritaria o dipendente. Tale pratica che richiama la supersolidarietà è incostituzionale. Il ruolo ha efficacia solo contro soggetti iscritti anche se in caso di solidarietà per imposte indirette la cartella di pagamento viene notificata al primo intestatario mentre ai coobbligati viene inviata mera comunicazione(che non legittima esecuzione forzata). Resta fermo che iscrizione può avvenire solo sulla base di un avviso di accertamento.
  • 32. Unico caso in cui ruolo ha effetto verso terzi è se essi siano proprietari di beni soggetti a privilegio speciale????. Sospensione amministrativa del ruolo Il ricorso contro ruolo non sospende riscossione ma contribuente può chiederla alla commissione tribtaria. Contribuente può chiedere sospensione ruolo anche ad agenzia delle entrate che può concederla fino alla sentenza della commissione ma può revocarla ove sopravvenga fondato pericolo per la riscossione. Quindi l’amministrazione può sospendere riscossione in presenza di ricorso contro ruolo e in assenza di pericolo per la riscossione è un potere di autotutela per cui non sono ammessi ricorsi. Il potere sospensivo delle commissioni è una misura cautelare per cui devono essere soddisfatti i requisiti di Fumus boni iuris e periculum in mora. Riscossione dell’imposta di registro Legislatore definisce imposta principale quella applicata al momento della registrazione e quella richiesta dall’ufficio se diretta a correggere errori in sede di autoliquidazione telematica; suppletiva è invece quella applicata successivamente se diretta a correggere erriru dell’ufficio; è complementare l’imposta applicata in ogni altro caso. Tali distinzioni sono importanti ai fini della riscossione: es. notaio è coobbligato solo per imposta principale. L’avviso di accertamento dell’imposta di registro determina solo la base imponibile per cui è detto avviso di accertamento valore>>non è atto della riscossione. Ad esso segue l’avviso di liquidazione cui segue in caso di inadempimento l’iscrizione a ruolo. Accertamento e liquidazione possono essere anche contenuti nel medesimo documento. L’avviso di liquidazione è atto di riscossione>>60gg per pagare altrimenti sanzione+iscrizione a ruolo. Le imposte complementari sono riscosse per 1/3 nel primo grado; le suppletive dopo il 2 grado. Riscossione di altre imposte indirette Nei casi di imposte indirette cui pagamento è connesso alla presentazione della dichiarazione ovvero i pagamenti senza dichirazione per i tributi senza imposizione>>ingiunzione ha valore di avviso di accertamento e di invito a pagare. Su di essa si può fondare ruolo. Privilegi e fideiussioni Crediti tributari sono assistiti da privilegi speciali su mobili e immobili secondo il codice: -privilegio generale su mobili debitore per irpef iva ires e tributi comunali -privilegio speciale sui mobili: per tributi indiretti privilegio sui mobili cui si riferiscono; idem crediti di rivalsa iva; per irpef e ires su mobili per esericizo impresa e sulle merci -Privilegio generale immobiliare: crediti per ires e irpef limitatamente alla qota imputabile a redditi immobiliari o fondiari non catastali -privilegio speciale immobiliare: assiste crediti per tributi indiretti che fanno riferimento agli stessi immobili Per ottenere rimborso credito iva annuale si deve prestare garanzia; nel caso di misure cautelari può essre richiesta garanzia anche se amministrazione tenuta a rimborsare costo fideuissioni in caso di imposta non dovuta.