Intervento di Diego Campagnolo al convegno "Crescere nei mercati internazionali: modalità d’entrata e scelte gestionali a confronto" - 24 gennaio 2013, Fondazione CUOA
Berto. From Italy with love - Annual Meeting CUOA 2014
Internazionalizzazione intelligente: dai numeri ai possibili modelli di business
1. Fondazione CUOA
Altavilla Vicentina, 24 Gennaio 2013
Crescere nei mercati internazionali:
modalità d’entrata e scelte gestionali a confronto
Internazionalizzazione intelligente: dai numeri ai
possibili modelli di business
Diego Campagnolo, PhD
Ricercatore di Strategia e Organizzazione Aziendale – Università di Padova
Direttore Scientifico International Training Map – Fondazione CUOA
2. Internazionalizzazione intelligente: dai numeri ai possibili modelli di business
AGENDA
Uno sguardo retrospettivo: 2006-2012
Quali economie per il prossimo futuro: 2013
Sviluppo internazionale e modelli di business
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
3. La ripresa è venuta dall’estero
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
4. Mercati “maturi” e mercati “nuovi”
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
5. Alcuni dati sul commercio internazionale
dell’Italia
Nei primi 11 mesi del 2012: Fonte: Istat, 2013
• Export a +4,3%, contro
un +12% nello stesso
periodo del 2011
• Export extra Ue in media
+10%; export UE in
media -0,1%
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
6. Esportazioni, importazioni e saldo della
bilancia commerciale
Fonte: Istat, 2013
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
7. Esportazioni, importazioni e saldo della bilancia
commerciale. Tipologia di beni
Fonte: Istat, 2013
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
8. Saldi commerciali più rilevanti per settore
di attività economica
Fonte: Istat, 2013
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
9. Confronto UE vs extra-UE
Fonte: Istat, 2013
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
11. Saldi commerciali dei principali Paesi
partner (milioni di Euro)
Fonte: Istat, 2013
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
12. Focus Nordest
Gli ultimi dati disponibili, III trimestre 2012 (fonte: Servizio Studi e Ricerche IntesaSanpaolo, 2013)
1. Export: Trentino Alto Adige (+10,8%), Veneto (+2,4%), Friuli Venezia Giulia (-10,7%);
2. Trentino Alto Adige:
1. Mele e vini
2. Germania e USA
3. Veneto:
1. Occhialeria di Belluno, prosecco Conegliano-Valdobbiadene, dolci e pasta veronesi. In
positivo anche il sistema casa
2. In negativo biomedicale e ICT
3. Stati Uniti, Regno Unito, Cina, Russia ed Emirati Arabi Uniti
4. Friuli Venezia Giulia
1. In negativo la componentistica e termoelettromeccanica friulana, il mobile di Pordenone e
le sedie e i tavoli di Manzano.
2. In positivo i due distretti del sistema casa (elettrodomestici di Pordenone e coltelli e forbici
di Maniago) e i due dell’agro-alimentare (vini del Friuli e prosciutto di San Daniele)
3. In positivo Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Polonia
4. In negativo Germania, Russia e Cina
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
13. L’export dei servizi
Fonte: Economist, 2013
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
14. L’andamento dei Paesi “emergenti” nel
2011-2012…
Fonte: Economist, 2012
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
15. … e le prospettive per il 2013
Fonte: Economist, 2013
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
16. Le filiere sono “globali”
Fonte: Economist, 2013
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
17. ITALIA IMPORT- EXPORT
Fonte: OECD-WTO, 2013
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
18. Italia
Fonte: OECD-WTO, 2013
• L’Italia ha un contenuto medio di valore aggiunto domestico delle sue esportazioni di
poco superiore all’80%.
• In generale più alto rispetto a quello della Germania (circa il 75%), a quello della Francia
(di poco superiore al 70%), a quello della Cina (circa 70%), inferiore a quello degli USA
(quasi 90%)
• Un terzo del valore delle auto tedesche è realizzato “fuori” Germania
• Come leggere questi dati? La capacità di esportare dipende dalla capacità di inserirsi in
filiere globali, cogliendone le opportunità (in acquisto)
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
19. L’importanza della valutazione
• Le prospettive di crescita più rilevanti saranno
quelle dai cosiddetti mercati “emergenti”
• Tuttavia tutti i mercati esteri hanno bisogno di
attente valutazioni, oltre alla valutazione del tasso
di crescita del mercato estero e della distanza
geografica
• Indipendentemente dal “tipo” di mercato, i Paesi
esteri sono diversi sotto vari profili di carattere
culturale, istituzionale (istituzioni formali e non), e
di pratiche manageriali
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
20. E la costruzione di un modello di business
“adeguato”
• Tutti questi elementi di diversità vanno
adeguatamente valutati sotto il profilo dell’impatto
che hanno sul modello di business dell’impresa con
l’obiettivo di
• andare oltre la logica dell’adattamento del
prodotto
• creare un modello di business adeguato che
consenta adattamento rispetto al contesto
internazionale di riferimento
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
21. Valutare la diversità del modello di
business
[Fonte: Demil e Lecocq (2010)]
• Chi è il target della nostra offerta?
• Quale proposta di valore? Attraverso quali relazioni? E quali canali?
• Quali sono le attività e le risorse chiave per costruire e veicolare la proposta
di valore?
• Quali sono le relazioni fondamentali?
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it
22. In sintesi
Strategie di internazionalizzazione basate sulla presenza diretta sono più
efficaci (nei Paesi “distanti”)
Ø Non necessariamente con IDE
Ø Aiuta a essere percepiti come soggetti “domestici” nel mercato di
riferimento
Ø Garantisce flussi informativi dal mercato estero
Importante valutare gli aspetti in comune e quelli di diversità.
Ø Su entrambi va fatta leva per costruire proposte di valore coerenti e
soluzioni organizzative appropriate
Identificare il modello di business/i modelli di business adeguati
L’internazionalizzazione è un processo di sviluppo i cui risultati sono
fortemente condizionati dalle soluzioni organizzative adottate, che devono
essere indirizzate a:
Ø Favorire equilibrio tra adattamento locale e unitarietà globale
q Autonomia locale e coordinamento da parte dell’head quarter
Ø Favorire forme di comunicazione e di apprendimento bidirezionali
Diego Campagnolo, diego.campagnolo@unipd.it