1. ASL VCO – Ospedale di Domodossola
Risonanza Magnetica
Magnetom Symphony 1.5 T - Siemens
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Regolamento di Sicurezza
Direttore generale ASL VCO : Dr. Ezio Robotti
Medico Responsabile per la Sicurezza : Dr. Attilio Guazzoni
Esperto Responsabile per la Sicurezza : Dr. Luca Gastaldi
2. Indice
1. Descrizione sintetica dell’impianto
2. Mappa locali e definizione delle zone controllate e di rispetto
3. Fonti di rischio per i lavoratori
a. Campo magnetico statico
b. Gas criogeni
c. Incendio
4. Protocollo di sicurezza per l’accesso ai locali della RM
5. Misure di sicurezza specifiche
a. Personale operante nel sito RM
b. Personale esterno addetto al rabbocco del liquido criogeno
c. Personale addetto alle pulizie
d. Personale addetto alla manutenzione interna
e. Pazienti
f. Accompagnatori e visitatori
6. Gestione delle emergenze e degli incidenti
a. Emergenza Quench
b. Allarme ossigeno
c. Black-out elettrico
d. Presenza di materiale ferromagnetico nel magnete
e. Emergenze mediche
f. Emergenza incendio
7. Note allo spegnimento del magnete (quench)
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3. Descrizione sintetica dell’impianto
L’apparecchiatura installata è un MAGNETOM Symphony Power class con magnete
superconduttivo da 1.5T.
Mappa locali e definizione delle zone controllate e di rispetto
Si riporta di seguito la mappa dei locali RM, con la suddivisione delle zone ad accesso
regolamentato ottenuta sulla base delle valutazioni effettuate dall’Esperto Responsabile
per la Sicurezza.
Sono definite :
Zona di rispetto
area interessata da valori di campo di induzione magnetica disperso compresi tra 0.1 e 0.5
mT. In figura è rappresentata con il colore giallo. Si considerano appartenenti alla zona di
rispetto la sala antistante la sala magnete, comprendente la consolle, la zona di emergenza,
lo spogliatoio e il wc disabili, il locale tecnico, l’unità di trasformazione dell’aria ed una
piccola zona (recintata), nel cavedio esterno, vicino al muro confinante con il locale RM.
Zona ad Accesso Controllato (Z.A.C.)
area interessata da valori di campo di induzione magnetica disperso che possono superare
gli 0.5 mT. In figura è rappresentata con il colore rosso. Si considera zona controllata
l’intera sala contenente il magnete.
L’area rappresentata con il colore verde è considerata di libero passaggio, per quel che
riguarda la sicurezza dell’apparecchiatura a RM.
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4. Fonti di rischio per i lavoratori
I rischi a cui sono soggetti i lavoratori che operano nei pressi di un’apparecchiatura a RM a
magnete superconduttivo sono sostanzialmente di tre tipi: legati al campo magnetico
statico, alla presenza di liquidi criogeni ed alla possibilità di incendio.
Rischi legati alla presenza del campo magnetico statico
La presenza di un intenso campo magnetico statico comporta l’attrazione, da parte di esso,
di qualsiasi oggetto magnetico o magnetizzabile che venga avvicinato, con potenziale
rischio alle persone e alle cose.
E’ quindi necessario prevenire questo tipo di incidente attenendosi scrupolosamente alle
seguenti indicazioni:
- Non introdurre in sala magnete (Z.A.C.) oggetti magnetici o magnetizzabili di
qualsiasi dimensione come ad esempio bombole di gas, estintori, carrelli elevatori,
barelle, forbici, monete, spille, forcine, ecc.
- Le persone con impianti magnetizzabili, oggetti metallici nel corpo (per es. schegge
metalliche) o impianti medicali (per es. pace makers) non devono entrare all’interno
della sala magnete
Può essere d’aiuto, per verificare la presenza di materiale metallico, l’utilizzo del metal
detector. Va però tenuto presente che questo strumento rileva i metalli in toto,
indifferentemente al fatto che siano o no magnetici, magnetizzabili o del tutto amagnetici.
Si ricorda ancora che il metal detector ha un campo d’azione di tipo superficiale e non rileva
oggetti metallici posizionati in profondità.
In casi di estrema emergenza, ovvero quando sussista grave pericolo per la salute e/o la
vita delle persone, si deve azionare il pulsante di quench (sulla centralina a lato della
consolle o all’interno della sala magnete). Questo provoca l’evaporazione dell’elio liquido
all’interno del magnete con il conseguente spegnimento del campo magnetico.
Si porta a conoscenza degli operatori che, ad oggi, non sono stati rilevati effetti dannosi
sulle persone che stazionano nelle vicinanze di elevati campi magnetici statici. Tuttavia la
permanenza in zone soggette ad elevato campo magnetico è sconsigliata a persone che
presentano:
- aritmia cardiaca
- alterazioni ematologiche
- attacchi convulsivi
In particolare, sulla base dei limiti di esposizione riportati nell’all.4 del D.M. del 2-8-91, il
personale operante presso l’impianto non deve esporsi (corpo intero) ad un campo
magnetico superiore ai 200 mT (2000 G) per oltre un’ora al giorno, meglio se in maniera
intervallata.
Si ricorda inoltre che oggetti quali:
- orologi
- carte di credito/bancomat
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5. - tessere magnetiche
- telefoni cellulari e dispositivi palmari
- supporti magnetici quali floppy disk, chiavette USB, ecc.
potrebbero rovinarsi in modo irreparabile. È quindi necessario depositare tali oggetti
prima di accedere alla sala.
Rischi legati alla presenza di liquidi criogeni
Il campo magnetico viene generato da avvolgimenti di cavi resi superconduttivi
mantenendoli ad una bassissima temperatura. Questo viene in pratica realizzato
utilizzando liquidi refrigeranti, i cosiddetti ‘criogeni’. Il criogeno impiegato in RM è l’elio,
che viene mantenuto allo stato liquido conservandolo al di sotto del suo punto di
ebollizione a –269 °C.
Sono d’obbligo alcune osservazioni:
- L’elio gassoso è inodore, non infiammabile, né tossico. Per questo motivo, aldilà
della bassa temperatura, il vero problema di una perdita d’elio è il pericolo di
soffocamento. Normalmente, l’aria che respiriamo contiene il 78% di azoto, il 21%
di ossigeno e l’1% di gas inerti. Una concentrazione di ossigeno inferiore all’11%
non è sufficiente per la respirazione umana. All’interno di una sala per RM è
sempre presente una sonda che monitora in continuo la percentuale di ossigeno
presente. Quando tale sonda misura un valore al di sotto del 18% entra
automaticamente in funzione la ventilazione d’emergenza che garantisce un elevato
numero di ricambi d’aria l’ora nella sala stessa.
- L’elio liquido, come già accennato, è costantemente mantenuto a temperature
bassissime. Quindi bisogna tenere presente che, in caso di perdite di elio di
qualsiasi importanza, ogni contatto con la pelle nuda deve essere evitato per il
pericolo delle cosiddette “lesioni da freddo”. Gli occhi, in particolare, risultano
particolarmente vulnerabili.
- L’elio liquido che, per qualsiasi motivo, si riscalda oltrepassando la temperatura del
proprio punto di ebollizione (-269 °C), evapora, passando alla fase gassosa. È questa
la base del fenomeno del “quench”.
Si tenga presente che, a temperatura ambiente (20 °C) un litro di elio liquido
produce circa 750 litri di elio gassoso. Per questo motivo, al di sopra delle
apparecchiature RM è sempre presente un tubo, detto appunto “di quench”, che
serve a portare fuori dalla sala esame l’elio gassoso prodotto.
Rischi legati alle possibilità di incendio
Pur non essendo l’elio combustibile, l’umidità presente nell’aria dell’ambiente condensa
sui tubi di collegamento freddi determinando la formazione di ossigeno liquido e di
pericolose concentrazioni di ossigeno gassoso che, come noto, costituisce un ottimo
comburente. Occorre quindi evitare qualsiasi scintilla all’interno della sala magnete ed è
rigorosamente vietato fumare.
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6. Protocollo di sicurezza per l’accesso ai locali della RM
L’accesso ai locali della RM è soggetto a forti limitazioni e procedure specifiche, sia che ad
accedere sia il personale specificatamente addetto, sia che ad accedere siano addetti alla
manutenzione, lavoratori di ditte esterne, pazienti o volontari.
In linea generale alcune prescrizioni valgono per tutti. La prima e più importante
prescrizione è che per accedere ai locali della RM è necessario essere autorizzati.
L’autorizzazione, in tal senso, può avvenire ‘a monte’, stilando un elenco di personale che
andrà formato ed informato sui rischi connessi alla RM e sottoposto ad opportuna visita
medica, oppure ‘a valle’, come nel caso dei pazienti che si sottopongono ad esame e che
vengono autorizzati di volta in volta.
I lavoratori/le lavoratrici, siano essi interni al presidio RM o altrimenti, non potranno
accedere ai locali della RM se :
1. in stato di gravidanza
2. portatori di pace-maker
3. portatori di protesi cardiache
4. portatori di clips vascolari o preparati metallici intracranici (o comunque situati in
prossimità di strutture anatomiche vitali), se non specificatamente certificati come
amagnetici, e di schegge in materiale ferromagnetico.
Inoltre, prima di accedere al reparto, dovranno essere depositati :
- tutti gli oggetti metallici con caratteristiche ferromagnetiche non necessari
alle attività tecniche
- orologi
- carte di credito / bancomat e altre tessere magnetiche
- supporti magnetici (chiavi USB, ecc.)
- chiavi, ciondoli, forcine, ecc.
Non devono, in alcun modo, essere introdotti in sala oggetti di materiale ferromagnetico.
L’accesso ai locali della RM deve avvenire unicamente (se non per inderogabili ragioni di
servizio) attraverso l’accesso principale, con apertura a scorrimento, tramite chiave o
consenso interno, dopo il riconoscimento attraverso il citofono esterno.
La porta di accesso al presidio RM deve essere normalmente tenuta chiusa e l’apertura
della medesima deve avvenire nei tempi strettamente necessari per l’ingresso.
L’accesso è garantito previo consenso da parte del personale stesso.
È proibito, nella condizione di campo magnetico attivo, se pure per breve periodo, tenere
detta porta aperta.
La porta posteriore (di accesso alla camera chiara) deve essere mantenuta sempre chiusa a
chiave dall’interno e può essere utilizzata solo da personale autorizzato.
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7. Su entrambe le porte di accesso al sito e sulla porta di accesso alla sala RM è affissa una
segnaletica permanente, atta ad indicare con chiarezza la presenza del campo magnetico
ed il divieto di accesso sia per soggetti che per oggetti per cui sussistano controindicazione
all’esposizione al campo magnetico.
Misure di sicurezza specifiche
Personale operante nel sito RM
I lavoratori operanti nei locali del sito RM
1. devono rispettare le norme generali di sicurezza e controllare che vengano
rispettate da pazienti, volontari, visitatori e da chiunque entri nel sito, a qualsiasi
titolo;
2. sono tenuti a comunicare tempestivamente al Medico Responsabile per la sicurezza
del presidio RM ogni variazione di condizioni fisiche che porti alla presenza di
protesi o corpi metallici nel proprio organismo;
3. nel caso delle lavoratrici, sono tenute a comunicare tempestivamente e
possibilmente per iscritto il proprio stato di gravidanza;
4. sono tenuti ad avvisare l’Esperto Responsabile per la Sicurezza o il Medico
Responsabile per la Sicurezza di qualsiasi anomalia riscontrata nei sistemi di
sicurezza, siano essi relativi alla macchina o alla strumentazione, o nei sistemi
ausiliari di protezione;
5. sono tenuti a non compiere operazioni che non siano di loro pertinenza, in
particolare relativamente a dispositivi di prevenzione e/o di sicurezza
dell’impianto;
6. sono tenuti a presentarsi alla visite mediche, alle scadenza programmate, e
rispettare i tempi consigliati di esposizione ai campi magnetici.
Personale addetto al rabbocco del liquido criogeno
Nonostante il personale di ditte esterne che provvede al rabbocco del liquido criogeno sia
costituito da lavoratori specializzati nel campo specifico, deve comunque conoscere le
procedure di sicurezza interne.
In particolare che:
- è vietato introdurre nella sala magnete oggetti o attrezzi da lavoro in materiale
ferromagnetico;
- è opportuno che, durante il rabbocco, sia presente l’Esperto Responsabile per la
Sicurezza o persona da lui delegata;
- durante le operazioni di rabbocco dovrà essere in funzione la ventilazione
d’emergenza.
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8. Procedure di sicurezza per il rabbocco dell’elio
Nel caso di necessità di rabbocco del criogeno, l’Esperto Responsabile per la Sicurezza del
presidio deve definire per tempo e comunicare agli interessati il percorso che dovrà essere
seguito dal dewar, all’esterno e all’interno dei corridoi del presidio.
Il Responsabile del presidio RM provvederà affinché, per tale giorno e ora, tale percorso
sia libero e transennato, in modo da non consentire ad alcuno il transito, anche solo su
parte di esso.
Nel trasporto verso la sala magnete, un addetto dovrà precedere ed un altro seguire il
dewar dell’elio di una decina di metri.
Nel caso in cui il dewar debba essere trasportato su di un ascensore/elevatore chiuso (la
cui portata e dimensioni, in relazione a peso e dimensioni del dewar stesso, dovranno
essere state preventivamente valutate), nessuno dovrà essere presente in ascensore
contemporaneamente ad esso. È auspicabile, in questo caso, la presenza di un ascensorista
o di uno specifico addetto del Servizio Tecnico
Prima di dare inizio all’operazione :
1. accertarsi che il monitor per il controllo della concentrazione di ossigeno nell’aria
sia perfettamente funzionante
2. attivare la ventilazione d’emergenza nella sala RM
Nel caso in cui, durante il rabbocco, si verifichi l’attivazione del segnale acustico/luminoso
del monitor dell’ossigeno, lasciare rapidamente la sala, chiudendosi la porta alle spalle.
Il personale esterno addetto alle operazioni di rabbocco del criogeno è tenuto a rispettare
anche le eventuali prescrizioni di sicurezza formulate dalla propria ditta e ad indossare gli
idonei mezzi di protezione personale (guanti di protezione a sfilatura rapida,
autorespiratore, ecc.).
Personale addetto alle pulizie
Valgono, per il personale addetto alle pulizie, tutte le prescrizioni (come la non
introduzione in sala RM di oggetti ferromagnetici, supporti magnetici, ecc.) e le
controindicazioni (stato di gravidanza, presenza di pace-maker, ecc.) riportate nella parte
comune del protocollo di sicurezza per l’accesso ai locali RM.
Data l’assoluta non specificità di questo tipo di personale, una particolare attenzione deve
essere posta nella parte formativa/informativa.
Nel caso di personale appartenente a ditta esterna, questa deve garantirne per iscritto la
sorveglianza medica specifica e l’opportuna formazione di base sui rischi connessi
all’ingresso nei locali della RM.
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9. Nel caso di personale interno o in quello in cui la ditta richieda l’intervento dell’Azienda
Sanitaria per la parte formativa/informativa/medica, è necessario provvedere agli
opportuni corsi e alle opportune visite da parte del medico competente.
Analogamente a quello operante nel sito RM, il personale addetto alle pulizie dovrà :
1. essere edotto sui rischi connessi all’inosservanza delle norme di protezione;
2. risultare idoneo ad accedere alla Zona ad Accesso Controllato (medico competente);
3. permanere in Z.A.C. il tempo strettamente necessario alla pulizia del locale;
4. comunicare immediatamente e per iscritto al Medico Responsabile o a suo delegato
lo stato di gravidanza reale o presunto;
5. comunicare per iscritto al Medico Responsabile o a suo delegato ogni variazione
delle proprie condizioni fisiche, operazioni chirurgiche subite, ecc. rispetto a quanto
dichiarato e riportato nella scheda compilata per l’accesso alla Z.A.C. del sito RM;
6. utilizzare solo gli oggetti e i detergenti idonei per il settore specifico;
7. porre particolare attenzione nelle pulizie di parti delicate quali i contatti striscianti
(fingers) della porta di accesso in sala RM, il sensore temperatura/umidità, le
centraline di controllo, le tastiere dei computer, i monitor, ecc.
Il personale addetto alle pulizie non dovrà invece :
1. pulire l’apparecchiatura a RM, in particolare l’interno del magnete;
2. disconnettere i cavi delle apparecchiature;
3. pulire parti sotto tensione.
Nel caso in cui sia necessario procedere con un’operazione di pulizia interna del magnete,
questa dovrà essere concordata con l’Esperto Responsabile per la Sicurezza, che procederà
con le valutazioni del caso.
Personale addetto alla manutenzione interna
Anche per il personale addetto alla manutenzione interna valgono tutte le prescrizioni
(come la non introduzione in sala RM di oggetti ferromagnetici, supporti magnetici, ecc.) e
le controindicazioni (stato di gravidanza, presenza di pace-maker, ecc.) riportate nella
parte comune del protocollo di sicurezza per l’accesso ai locali RM.
Come nel caso di quello operante nel sito RM e di quello addetto alle pulizie, il personale
addetto alla manutenzione interna dovrà essere edotto sui rischi connessi all’inosservanza
delle norme di protezione e risultare idoneo ad accedere alla Zona ad Accesso Controllato
(medico competente).
Inoltre esso dovrà osservare le seguenti norme :
1. prima di ogni intervento interno alla ZAC dovrà proteggere il gantry con una
lastra di compensato, per evitare che oggetti metallici possano esserne attratti
causando danni all’apparecchiatura;
2. non compiere di propria iniziativa operazioni non di propria pertinenza;
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10. 3. nella sala magnete potranno essere usati solamente attrezzi e strumenti costituiti
da materiali non attratti dal campo magnetico;
4. nel caso debbano essere utilizzati piccoli attrezzi di materiale ferromagnetico,
questi non potranno essere introdotti in Z.A.C. più di uno alla volta, mai lasciati
incustoditi e possibilmente ancorati stabilmente.
Note
a. Gli strumenti di misura come voltmetri, ecc. forniranno dati inesatti. Munirsi quindi
di idonei strumenti digitali atti ad operare in campi magnetici
b. Prestare particolare attenzione a piccoli oggetti di ferro quali viti, bulloni, rivetti,
ecc. i quali, cadendo, potrebbero rimbalzare in direzione dell’apparecchiatura RM,
accelerando progressivamente verso la macchina stessa, colpendola con una forza
proporzionale alla massa dell’oggetto stesso.
c. Prestare attenzione a piccole schegge metalliche, che potrebbero venire attratte dal
magnete.
d. Si ricorda che residui terrosi contengono notevoli parti di ferro. Queste, attratte dal
magnete, andrebbero a sporcare il gantry, provocando artefatti nell’immagine RM.
Pazienti
Il paziente non deve poter accedere ai locali della RM prima di aver escluso
completamente l’assenza di controindicazioni alla propria permanenza in detti locali ed
all’esame RM.
Prima dell’esame ed esternamente ai locali RM, il personale sanitario deve:
1. raccogliere l’anamnesi del paziente
2. compilare la scheda personale (questionario RM) del paziente stesso, su sue precise
indicazioni. Ogni dubbio, in merito a domande contenute nella scheda, deve essere
chiarito (eventualmente con indagini aggiuntive) prima dell’accesso del paziente al
sito RM.
Nel caso di pazienti in età minore, deve essere richiesto il consenso scritto all’esame del
genitore o del tutore legale e deve essere raccolta l’anamnesi e compilata la scheda alla
presenza del genitore o del tutore legale stesso.
Nel caso di pazienti incapaci di intendere e di volere, deve essere richiesto il consenso
scritto dei familiari o del tutore legale e deve essere raccolta l’anamnesi e compilata la
scheda alla presenza dei familiari o del tutore legale stesso.
Nel caso di pazienti di lingua straniera, è necessaria la presenza di un interprete
qualificato per la raccolta dell’anamnesi e la compilazione della scheda personale, affinché
il paziente stesso comprenda appieno i rischi e le modalità dell’esame RM.
Poiché alcuni dispositivi o apparati costituiscono una controindicazione assoluta
all’esame RM, è vietato sottoporre a detto esame i soggetti portatori di :
- stimolatori elettrici di qualunque tipo (pace-maker, ecc.)
- protesi dotate di circuiti elettrici e/o elettronici
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11. - pompe sottocutanee per infusione
- preparati metallici intracranici
- clips o schegge metalliche, in particolare se situate in vicinanza di strutture
anatomiche vitali
- alcuni tipi di impianti cocleari
- cateteri di Swan-Ganz
- protesi del cristallino con anse metalliche
- Filtri vascolari, stent e spirali metalliche
È prudente escludere dall’esame le donne nel primo trimestre di gravidanza, tranne nei
casi di effettiva ed improrogabile necessità. Tali casi devono essere valutati dal medico,
sotto la propria responsabilità. La paziente dovrà essere preventivamente informata sui
possibili rischi dell’esame.
Il personale addetto deve effettuare l’ultimo controllo ispettivo sul paziente prima di
consentirne l’accesso alla sala magnete.
I pazienti barellati dovranno essere trasferiti sulla barella amagnetica, in dotazione al sito
di RM, prima dell’accesso alla Zona ad Accesso Controllato ed eventualmente controllati,
in maniera molto accurata, attraverso il metal detector.
Non possono essere ammessi al sito RM pazienti con dispositivi ferromagnetici di
assistenza (bombole di ossigeno, ecc.).
Data la conformazione del sito e la presenza di un unico spogliatoio è consentito l’accesso
al sito RM ad un solo paziente per volta.
Dopo aver effettuato tutti gli accertamenti previsti ed essendo il paziente risultato idoneo
all’esecuzione dell’esame RM, il personale addetto dovrà :
1. accompagnare il paziente nello spogliatoio dove toglierà gli indumenti e indosserà
quelli forniti o autorizzati;
2. accompagnare il paziente all’interno della sala magnete;
3. posizionare il paziente per l’esecuzione dell’esame;
4. fornire al paziente :
a. informazioni sulla durata dell’esame;
b. gli appositi tappi auricolari, accennando ai livelli di rumorosità che si
raggiungono nel corso dell’esame;
c. una coperta, qualora ne faccia richiesta;
d. il dispositivo di chiamata , descrivendone sinteticamente l’uso;
e. informazioni sulla possibilità di comunicare con l’esterno tramite interfono.
Il corso dell’esame deve sempre essere interrotto ogni qualvolta il paziente lo richieda.
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12. Accompagnatori e visitatori
Valgono ancora tutte le prescrizioni (come la non introduzione in sala RM di oggetti
ferromagnetici, supporti magnetici, ecc.) e le controindicazioni (stato di gravidanza,
presenza di pace-maker, ecc.) riportate nella parte comune del protocollo di sicurezza per
l’accesso ai locali RM.
Ogni accompagnatore o visitatore, che acceda ai locali della RM, dovrà essere
preventivamente autorizzato dal Medico Responsabile o da un suo delegato.
L’autorizzazione è subordinata alla compilazione di una scheda personale (questionario
RM) secondo le modalità indicate per i pazienti.
I visitatori non potranno accedere alla sala magnete se non per compiti o per esigenze
particolari.
L’accesso alla sala magnete degli accompagnatori verrà consentito solo in casi del tutto
particolari e dopo che sia stata verificata l’assenza delle controindicazioni assolute citate
per i pazienti.
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13. Gestione delle emergenze e degli incidenti
Emergenza quench
Il quench è il fenomeno per il quale l’elio liquido, riscaldandosi, oltrepassa la propria
temperatura di ebollizione (-269 °C) e passa allo stato gassoso. In questa transizione di
stato, per ogni litro di elio liquido vengono formati circa 750 litri di elio gassoso.
Questo enorme volume di elio gassoso, formatosi nell’eventualità del quench, viene
normalmente scaricato attraverso l’apposito tubo di quench; il fenomeno è solitamente
accompagnato da un suono esplosivo, che indica la frattura del diaframma in grafite
posto alla base del tubo di quench stesso.
Può capitare che, nel corso della fuoriuscita dell’elio, parte di esso sia disperso
nell’ambiente della sala magnete.
Quench senza dispersione di criogeni nell’ambiente
In condizioni normali, se il circuito di quench funziona regolarmente, cioè se le sue
tubazioni non sono ostruite, non si ha dispersione di criogeno nell’ambiente, ma tutto
l’elio che passa dallo stato liquido a quello gassoso viene evacuato all’esterno senza
costituire fonte di pericolo.
In questo caso il sistema RM non è più operativo, quindi bisogna:
1. far uscire il paziente dalla sala magnete;
2. chiudere la porta di accesso al locale magnete;
3. avvertire immediatamente il Medico Responsabile e l’Esperto Responsabile per la
Sicurezza.
Quench con dispersione di criogeni nell’ambiente
La fuoriuscita di elio gassoso in sala magnete provoca una diminuzione della percentuale
di ossigeno nell’ambiente. Questo provoca una serie di segnalazioni :
1. quando il livello di ossigeno in sala scende al di sotto del 19% entra in funzione il
primo allarme, luminoso ed acustico, sulla centralina di controllo;
2. quando il livello di ossigeno in sala scende al di sotto del 18% entra in funzione il
secondo allarme, luminoso ed acustico, sulla centralina di controllo e si attiva
automaticamente la ventilazione di emergenza all’interno della sala magnete
A questo punto, preso atto dell’avvenuto quench, il sistema RM non è più operativo,
quindi è necessario :
1. tranquillizzare il paziente sottoposto ad esame;
2. aprire tempestivamente la porta di accesso al locale magnete;
3. far uscire il paziente;
4. chiudere la porta di accesso al locale magnete;
5. avvertire immediatamente il Medico Responsabile e l’Esperto Responsabile per la
Sicurezza.
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14. Nel caso in cui l’operatore si renda conto di una perdita di criogeni in sala magnete senza
che entri in funzione l’allarme acustico/luminoso ed eventualmente la ventilazione
d’emergenza, deve :
1. azionare immediatamente il pulsante che inserisce la ventilazione d’emergenza;
2. aprire tempestivamente la porta di accesso al locale magnete;
3. far uscire il paziente;
4. chiudere la porta di accesso al locale magnete;
5. avvertire immediatamente il Medico Responsabile e l’Esperto Responsabile per la
Sicurezza.
Allarme ossigeno
Qualora entrasse in funzione l’allarme ossigeno, con o senza l’intervento della ventilazione
forzata, procedere come segue :
1. tranquillizzare il paziente sottoposto ad esame;
2. interrompere l’esame;
3. far uscire il paziente;
4. verificare se è avvenuto un quench;
5. verificare se vi siano evidenti perdite di criogeno dal magnete.
Nel caso si verifichi una o entrambe le condizioni ai precedenti punti 4 e 5 procedere
secondo le procedure descritte per l’emergenza quench.
Nel caso in cui non si sia verificato il fenomeno del quench e non si rilevino situazioni
anomale in sala magnete, attivare manualmente la ventilazione d’emergenza per alcuni
minuti.
1. Se l’allarme ossigeno non si disinserisce nel giro di pochi minuti è probabile che il
rivelatore di ossigeno sia guasto: consultare il Medico Responsabile e l’Esperto
Responsabile per la Sicurezza per decidere come procedere.
2. Se, dopo inserimento della ventilazione forzata, cessa l’allarme del rivelatore di
ossigeno, si tratta effettivamente di una diminuzione di ossigeno nell’ambiente. In
questo caso :
a. far uscire il paziente;
b. evacuare il locale;
c. chiudere la porta di accesso al locale magnete;
d. avvertire immediatamente il Medico Responsabile e l’Esperto Responsabile
per la Sicurezza.
Potrebbe comunque trattarsi di una perdita di calibrazione del rivelatore di ossigeno e non
di una perdita di criogeni, ciò può comunque essere stabilito solo da personale
specializzato. La decisione di come procedere può essere presa solo dal Medico
Responsabile e/o dall’Esperto Responsabile per la sicurezza.
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15. Black out elettrico
Nel caso di verifichi un black-out elettrico :
1. tranquillizzare il paziente;
2. azionare manualmente il lettino;
3. estrarre il paziente dal gantry e accompagnarlo fuori;
4. avvertire la manutenzione
Presenza di materiale ferromagnetico nel magnete
Qualora, accidentalmente, oggetti ferromagnetici siano stati attratti e catturati dal magnete
si possono verificare tre ipotesi :
1. L’oggetto non ha generato danno al paziente
Provvedere immediatamente a :
1. tranquillizzare e allontanare il paziente;
2. se l’oggetto è di piccole dimensioni, cercare di rimuovere l’oggetto stesso;
3. se non è possibile rimuovere l’oggetto, interrompere gli esami e avvertire la ditta
incaricata della manutenzione della macchina.
Se l’oggetto non è di piccole dimensioni, non tentare in alcun modo di staccarlo dal
magnete. Tale operazione potrebbe portare gravi danni alla struttura del magnete stesso.
In tal caso contattare la ditta addetta alla manutenzione, per la rimozione.
2. L’oggetto ha generato danno al paziente
Provvedere immediatamente a :
1. tranquillizzare per quanto è possibile il paziente;
2. estrarre il paziente dal gantry, caricarlo sulla barella amagnetica e trasportarlo nella
zona emergenza, all’interno del sito RM, dove sarà sottoposto ad una valutazione
medica del danno subito;
3. contattare immediatamente il Medico Responsabile e l’Esperto Responsabile per la
Sicurezza;
4. se l’oggetto è di piccole dimensioni, cercare di rimuovere l’oggetto stesso;
5. se non è possibile rimuovere l’oggetto, interrompere gli esami e avvertire la ditta
incaricata della manutenzione della macchina.
3. L’oggetto è entrato nel magnete e non è possibile estrarre il paziente dal gantry
In questo caso ci si trova nella condizione nella quale la vita del paziente è in pericolo. È
quindi necessario procedere ad un cosiddetto ‘quench pilotato’ per azzerare il campo
magnetico e liberare il paziente stesso.
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16. Provvedere quindi immediatamente a :
1. chiedere l’immediata presenza di un medico rianimatore, preavvisandolo che lo
spegnimento del magnete potrà indurre fibrillazione ventricolare e/o arresto
cardiaco;
2. tranquillizzare per quanto è possibile il paziente ed avvisarlo che sentirà uno
scoppio, con probabile emissione di fumo bianco;
3. procedere alla manovra di quench pilotato (spegnimento del magnete);
4. estrarre il paziente e sottoporlo all’intervento di soccorso;
5. contattare immediatamente il Medico Responsabile, l’Esperto Responsabile per la
Sicurezza e la ditta incaricata della manutenzione dell’apparecchiatura RM.
Emergenze mediche
Nel caso di emergenze mediche e/o anestesiologiche, l’operatore dovrà :
1. rimuovere il paziente dalla sala magnete, utilizzando la barella amagnetica in
dotazione, e portarlo nella zona emergenza, all’interno del sito RM;
2. avvertire il personale medico.
Emergenze incendio
Se l’incendio interessa la sala magnete, l’operatore dovrà :
1. far uscire rapidamente il paziente dalla sala RM;
2. procedere al quench pilotato (spegnimento magnete);
3. chiamare i VV.FF.;
4. avvertire almeno una persona nelle vicinanze prima di intervenire sull’incendio;
5. manovrare opportunamente gli estintori e lasciarli sul pavimento una volta usati;
6. disattivare l’alimentazione all’apparecchiatura, compresi consolle, computer, ecc.
tramite l’apposito pannello a muro.
Se l’incendio non interessa la sala magnete, l’operatore dovrà :
1. far uscire rapidamente il paziente dalla sala RM;
2. far uscire il personale dal sito;
3. disattivare l’alimentazione all’apparecchiatura, compresi consolle, computer, ecc.
tramite l’apposito pannello a muro;
4. chiamare i VV.FF.;
5. avvertire almeno una persona nelle vicinanze prima di intervenire sull’incendio;
6. manovrare opportunamente gli estintori e lasciarli sul pavimento una volta usati;
Nota
Ogni tipo di emergenza ed incidente, anche di entità minima, deve essere segnalato al
Medico Responsabile e all’Esperto Responsabile per la sicurezza.
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17. Note allo spegnimento del magnete
Lo spegnimento manuale del magnete (quench pilotato) deve sempre essere eseguito
nel caso in cui vi sia pericolo per l’incolumità dei pazienti o del personale.
La caduta del campo magnetico provoca sul paziente, all’interno del magnete, una
intensa corrente indotta che può condurre a fibrillazione ventricolare ed arresto
cardiaco.
Lo spegnimento manuale del magnete deve quindi essere fatto alla presenza di personale
medico in grado di affrontare l’emergenza cardiocircolatoria.
Non toccare in alcun modo il paziente durante il quench pilotato, per non incorrere negli
effetti della stessa corrente indotta.
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L’Esperto Responsabile per la Sicurezza Il Medico Responsabile per la Sicurezza
(Dr. Luca Gastaldi) (Dott. Attilio Guazzoni)
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