2. L’imperatore Adriano
Detestava l'affollamento, gli intrighi e il caos di Roma,
dove risiedette il meno possibile trasferendovi la sua
corte, in quanto poteva ostacolare la sua carriera.
Dopo soltanto un anno dalla sua ascesa all'impero,
iniziò la costruzione della villa di Tivoli, che lo
accompagnò per il resto della vita. Adriano, dai
racconti dei biografi del tempo, sposò Vibia Sabina.
Questa donna, che
tra l’altro era una sua
. parente, per ragioni
politiche e non certo
per amore, mentre
ottimi erano i
rapporti con la
suocera Matidia, per
Un'altra persona è la quale, dopo la sua
importante nella vita di morte, costruirà
Adriano: il giovane molti templi, ovvero
Antinoo. la divinizzerà.
3. Villa Adriana è la residenza dell’otium (riposo dalle fatiche quotidiane) che
l’imperatore Adriano decide di costruirsi a Tivoli, famosa zona di
villeggiatura alle porte della capitale. La costruzione inzia verso il 117 d. C.
Nella Villa Adriano volle riprodurre ciò che più lo aveva colpito durante i
suoi numerosi viaggi .
Particolare del plastico di Villa Adriana
4. La Villa è costituita da una trentina di strutture raggruppate in più insiemi, ricche dei
virtuosismi di tecnica architettonica tanto cari all’imperatore.
La dimora imperiale sorge su di un possedimento ereditato da Vibia Sabina,
un’antica villa repubblicana
attorno alla quale si sviluppa un insieme di edifici, in grado, già da solo, di assolvere
alle necessità di una residenza suburbana.
Una porzione viene ristrutturata, avendo cura di mantenere soprattutto i “luoghi
dell’acqua”.
5. All’entrara della Villa si trova il "Pecile“ (ispirato alla "Stoà Poikile", celebre
portico di Atene), monumentale quadriportico che racchiude un giardino con
una grande piscina centrale dai lati corti leggermente ricurvi.
Questa struttura rappresenta i ginnasi nei quali insegnarono Platone e Aristotele,
ed era un luogo dove esercitarsi nelle attività sportive e conversare
passeggiando.
6. Il Triclinium era una sala da banchetto ed anche una pinanoteca composta
da tre esedre, ovvero tre semicerchi. Grazie alla fontana un tempo
situata al suo interno, si poteva ascoltare un continuo suono d’acqua
che era molto gradito all’ Imperatore Adriano.
7. Il banchetto a Roma era
un’istituzione: si mangiava
sdraiati sul fianco sinistro e
si era serviti dagli schiavi di
bella presenza, in modo di
dare gradevolezza agli
ospiti.
Inoltre c’erano dei tavolini
sui quali venivano posate le
vivande, le donne potevano
partecipare soltanto alla
prima parte del banchetto,
cioè quando si beveva il
vino.
Durante il pasto si
chiacchierava e in alcuni
casi si assisteva alle
esibizioni delle ballerine
8. La Villa era suddivisa in due complessi: uno superiore, quello che
possiamo ancora vedere, ed uno inferiore, nel quale si trovavano le
abitazioni degli schiavi e nel quale essi si muovevano.
9. Le terme erano costituite da varie
stanze: calidarium (con acqua
bollente), tepidarium (con
acqua tiepida), frigidarium
(con acqua fredda), stanze per
i massaggi, stanze per ungersi
e sferisterio (stanza per
giocare a palla).
Le terme erano frequentate una
volta al giorno dagli
imperatori, i quali
indossavano costumi molto
rigorosi.
Nei tempi più antichi durante la
mattinata vi si recavano gli
uomini, mentre nel
pomeriggio andavano le
donne. Inoltre, esistevano le
terme per le donne, per gli
uomini e per l’imperatore .
10. La valle del
Canopo
Il luogo era anche dedicato ad Antinoo,
schiavo favorito dell'imperatore Adriano
(con il quale ebbe una storia d’amore) e
morto annegato.
11. Lungo bacino d'acqua
circondato da portici ed
aiuole, e concluso da un
grande ninfeo a forma di
esedra, probabilmente
utilizzato per banchetti
all'aperto era il Canopo. Il
monumento ricorda la
città egiziana di Canopo ed
il lungo canale che la
collegava ad Alessandria,
famoso per le feste
notturne che vi si
svolgevano.
Intorno al canale si trova un architrave
mistilineo sorretto dalle Cariatidi
(nome che deriva dalle schiave di
Caria, una città dell’Anatolia) e
copie di arte classica greca ed
egizia. Su una delle due sponde è
situato un coccodrillo a
rappresentare il Nilo.
12. L’imperatore Adriano amava sviluppare progetti architettonici, come ad esempio le
semicupole a zucca (formate da uno spicchio piatto e uno spicchio concavo)
presenti a Villa Adriana.
Il Serapeo (ninfeo a esedra chiamato così dal
tempio di Serapide situato nella città di
Canopo) è particolare: è formato da una
grande nicchia (esedra) semicircolare e da un
corridoio coperto da una volta a botte e
concluso da un'abside.
Secondo gli studiosi questo complesso è una
grande sala estiva per banchetti.
Al centro dell’Esedra troviamo un corridoio con
copertura a botte sul fondo del quale nasceva
La grandiosa semicupola a conchiglia del Canopo, una cascatella destinata ad alimentare il
spettacolare triclinio estivo all'aria aperta, decorato da canale. Nelle nicchie circolari trovavano posto
nicchie con statue e fontane.
statue mentre in quelle rettangolari erano
situate fontane a cascata; il letto per i
banchetti era al centro dell’esedra e consisteva
in una banchina con il piano arcuato; una
grande coenatio destinata alle cene estive per
la frescura emanata dalla presenza di tanti
zampilli e cascatelle.
14. La storia, racconta che
Antinoo, nato il 27
novembre 110 d.C., figlio
di un’aristocratica
famiglia greca si unisce al
seguito dell’imperatore
Adriano quando questi
passa per la regione della
Bitinia intorno al 124 d.C.
I due presto divengono
inseparabili: il colto e
raffinatissimo sovrano e il
suo bellissimo favorito,
che lo segue nei viaggi
lungo le strade
dell’Impero e ne ispira i
momenti di riposo in quel
buen retiro di Villa
Adriana concepito per
esaltare la ragione dei
sensi.
15. La morte dell’amante regala ad Adriano un’ossessione. Mentre in Egitto attorno al
giovane nascerà un vero e proprio culto,l’imperatore dissemina in ogni angolo
dell’impero coi ritratti dell’amato. In seguito alla tragedia e dopo aver fondato la
città di Antinoopoli nei pressi del luogo dove era avvenuta la morte, Adriano
fa ritorno dall’Egitto. Siamo intorno al 133, l’imperatore progetta di onorare a
Villa Adriana l’amante perduto con un grande edificio absidato, in cui è stato
riconosciuto un “Antinoeion”, collocato lungo l’ingresso monumentale che
conduceva al Vestibolo.
Osiride era per gli Egiziani il
dio della rinascita, proprio
per questo Adriano
rappresentò Antinoo nelle
vesti di Osiride; sperava che
lui rinascesse come il dio.
16. Antinoo morì il 24 ottobre 130
d.C. a soli 20 anni, ma ci sono
pareri contrastanti sulla sua
morte.
Alcuni credono sia morto a
causa di un malore, altri che il
suo decesso sia stato
provocato da una congiura;
altri ancora suppongono che lo
schiavo, annegando nel Nilo,
avesse voluto sacrificarsi
donando nuova energia al re
ormai anziano.
17. Palazzo dell’ Imperatore
Il gruppo di rovine appartenute al Palazzo dell‘ Imperatore occupa un‘ area di 50 000
m², e si articola in tre gruppi di stanze di abitazione e sale di rappresentanza (che si
potevano distinguere dai vari pavimenti fatti di marmi diversi) disposte attorno a tre
peristili. Dal momento che i peristili erano dei cortili all’ aria aperta, nel caso in cui
pioveva si poteva fare uso dei criptoportici, i quali erano coperti.
Un peristilio del Palazzo dell’ Imperatore
18. Le latrine erano di due tipi, corrispondenti al
rango degli utenti. Le latrine 'multiple', cioè a
più posti erano ovviamente sul gradino più
basso, e compaiono solo negli edifici servili ed
in quelli secondari: Negli edifici nobili, invece,
le latrine erano 'singole', avevano sedile in
marmo e rivestimento marmoreo alle pareti e
pavimenti in opus sectile.
Le latrine degli edifici servili erano multiple, a
conferma dell'alto numero di persone che
vivevano in questi edifici, e implicitamente del
loro carattere servile.
Come si può notare dall’ immagine, le latrine
multiple erano comunicanti in quanto i
Romani, quando dovevano espletare le loro
formalità fisiche, erano soliti parlare fra di
loro.
Latrine multiple
19. Dietro le latrine, si
trovano due camere
da letto (distinguibili
ancora oggi dal
pavimento a
mosaico)
sicuramente
riservate agli ospiti di
riguardo dell’
imperatore.
Una camera orientata
verso est era, invece,
dotata di una latrina
propria ed affiancata
da uno studiolo
privato o un piccolo
soggiorno: tutte
comodità che la
fanno ritenere
destinata allo stesso
Adriano. Mosaico appartenente alle stanze da letto degli ospiti
20. All’interno del Palazzo Imperiale c’è un grande ambiente con abside,
probabilmente destinato alle solenni sedute della Corte imperiale, a cui si
accedeva tramite una sala rettangolare con due colonne tra le ante,
fiancheggiata da due corridoi su ogni lato, la Sala del Trono.
Sala del Trono
21. Il Cortile delle Biblioteche è la zona più antica del Palazzo, dominata a sud
dal Podio della Villa repubblicana e a nord da due edifici, considerati un
tempo biblioteche e caratterizzate da nicchie quadrate anticamente piene
di rotoli, che hanno dato il nome al complesso. Si tratta di un grande
peristilio con un ninfeo al centro del lato nord (risalente alla fase
repubblicana). Le due Biblioteche in realtà sono due triclini estivi, collegati
da un portico trapezoidale e circondati da ambienti più piccoli. A est c’è la
“Biblioteca latina” che è costituita da due sale precedute da un vestibolo
dalla facciata curva: la prima sala è a pianta quadrata, presenta tre alcove
sui tre lati ed è coperta da una volta a crociera. La sala più interna è
absidata e con una volta a botte.
Anche la “Biblioteca greca” è composta da due sale: la prima con quattro
alcove; e la più interna con tre, sormontata da un secondo piano.
Entrambe le sale sono coperte da una volta a crociera.
Biblioteca greca
22. Il Teatro marittimo
Si tratta,
probabilmente, della
primissima,
provvisoria residenza
di Adriano nel sito.
Le sue caratteristiche
di separatezza
rendono credibile
l'ipotesi che esso
fosse il rifugio privato
dell’ imperatore.
23. Una villa nella villa…
Il portico circolare a colonne ioniche si affaccia su un canale, al
centro del quale sorge un isolotto di 45 metri di diametro
(completo di varie stanze, un giardinetto e perfino un piccolo
complesso termale autonomo).
L'isolotto si
collegava al
mondo esterno
soltanto grazie
ad un PONTE
MOBILE (che
Adriano, amante
della solitudine,
poteva ritirare
per dedicarsi con
tranquillità ai
suoi studi).