4. Ragioneria
La Gestione del Personale
La gestione del personale riguarda la selezione, l’assunzione,
l’addestramento, la formazione, lo sviluppo delle carriere ed il
licenziamento dei lavoratori dipendenti.
L’amministrazione del personale riguarda la liquidazione delle
retribuzioni, le relazioni con gli enti previdenziali, il pagamento dei
contributi sociali e l’assolvimento di ogni altro obbligo relativo ai
lavoratori occupati.
Nelle grandi aziende, l’organigramma aziendale prevede una
specifica direzione del personale, da cui dipendono addetti in
maniera specifica alle diverse funzioni.
Nelle aziende di medie dimensioni si troverà un più semplice
ufficio del personale che si occupa di tutte le problematiche
connesse ai lavoratori dipendenti.
Nelle piccole aziende, l’imprenditore si occupa della gestione del
personale, mentre in generale affida all’esterno l’amministrazione
del personale avvalendosi di servizi esterni forniti da consulenti de
lavoro.
5. Ragioneria
Tutti gli adempimenti in materia di lavoro, previdenza sociale e assistenza
sociale ai lavoratori dipendenti, quando non sono curati dal datore di
lavoro, vengono svolti dai consulenti del lavoro quali avvocati, dottori
commercialisti ed esperti contabili.
Le politiche del personale devono essere concordate con le associazioni
sindacali che costituiscono gli interlocutori dell’azienda nel definire gli
strumenti normativi dei contratti di lavoro e nel verificarne l’attuazione.
6. Ragioneria
Il lavoro subordinato consiste in un’attività di carattere manuale o
intellettuale svolta dal lavoratore alle dipendenze e sotto la direzioni del
datore di lavoro o dell’imprenditore.
Il codice civile distingue quattro categorie di lavoratori subordinati:
dirigenti, quadri intermedi, impiegati e operai. il massimo dirigente è il
direttore.
Tutti i dirigenti svolgono funzioni di coordinamento e decisionali di
livello elevato.
La categoria dei quadri intermedi è costituita da coloro che svolgono
con carattere continuativo funzioni di rilevante importanza ai fini dello
sviluppo e dell’attuazione degli obiettivi dell’impresa.
Gli impiegati si distinguono in impiegati di concetto che svolgono
un’attività di carattere intellettuale e impiegati d’ordine che hanno compiti
di carattere esecutivo.
Gli operai si classificano a seconda della loro preparazione professionale in
operai specializzati, qualificati, comuni e manovali.
7. Ragioneria
LeTipologie di Contratto
Il contratto di lavoro può essere a tempo determinato o a tempo
indeterminato.
Se il contratto è a tempo determinato la scadenza segna la fine del
contratto. Non è ammesso stipulare contratti di lavoro subordinato a
tempo determinato per sostituire lavoratori in sciopero.
Se il contratto è a tempo indeterminato questo si scioglie con il
recesso di uno dei due contraenti.
La retribuzione è la somma che il lavoratore dipendente percepisce in
via continuativa a titolo di compenso per le due prestazioni svolte.
La retribuzione può essere in denaro o in parte in denaro e in parte in
natura ( vitto e alloggio dovuti al lavoratore).
8. Ragioneria
Ci sono altre categorie di retribuzione quali:
Retribuzione a tempo che tiene conto della durata della prestazione
lavorativa indipendentemente dal risultato ottenuto con il lavoro stesso. Inoltre può
essere corrisposta su in misura fissa mensile o calcolata su base oraria.
Retribuzione a cottimo tiene conto o della produttività in determinate unità d
tempo ( cottimo a tempo) o del numero di pezzi prodotti ( cottimo a misura). Tale
tipologia di retribuzione è resa, in funzione del risultato del lavoro.
Retribuzione a provvigione è frequente per alcune categorie di lavoratori,
come agenti di commercio, rappresentati o altri addetti alle vendite, ai quali viene
corrisposto in aggiunta a un minimo fisso di retribuzione, un compenso in misura al
valore degli affari procacciati e andati a buon fine
Retribuzione mediante partecipazione agli utili strettamente connessa agli
utili conseguiti dall’impresa, al giorno d’oggi viene erogata anche per il livelli
intermedi oltre ai dirigenti di alto livello, come integrazione alle retribuzioni a tempo
da questi percepite.
Il datore di lavoro deve consegnare ad ogni dipendente, nel momento in cui
corrisponde la retribuzione, un prospetto chiamato busta paga o foglio paga nel
quale risulta la liquidazione del compenso ad esso spettante.
Il costo del lavoro che l’azienda sostiene è di gran lunga superiore all’importo
percepito dal lavoratore a titolo di retribuzione. Sono compresi infatti non solo i
salari e gli stipendi ma anche i costi per la previdenza sociale e l’assistenza
obbligatoria.
9. Ragioneria
La Previdenza Obbligatoria
Le forme di previdenza sociale e assistenza obbligatoria sono esercitate dai seguenti enti:
INAIL (istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e malattie
professionali)
INPS (istituto nazionale della previdenza sociale)
Tutte le imprese devono tenere il registro degli infortuni, vidimato dalla competente
ASL (azienda sanitaria locale) se hanno dei lavoratori subordinati e l’obbligo è esteso anche ai
lavoratori parasubordinati ( collaboratori di progetto, amministratori, revisori ecc..) che
svolgono attività a rischio o utilizzano in via non occasionale, autoveicoli di proprietà
dell’azienda.
Il premio di assicurazione è a intero carico del datore di lavoro che lo calcola in base ad un
tasso variabile comunicato dall’INAIL in funzione del grado di rischio connesso alle diverse
attività lavorative e del grado di attuazione delle misure igieniche e di prevenzione degli
infortuni.
Le forme di previdenza e assistenza obbligatorie sono gestite dall’INPS. L’assicurazione
generale obbligatoria consente l’erogazione della pensione di vecchiaia al compimento di una
determinata età, la pensione di invalidità in caso di invalidità permanente e la pensione ai
superstiti ( coniugi, figli minori a carico).
L’assicurazione per la disoccupazione involontaria eroga al disoccupato un’indennità per la
durata di 6 mesi. Inoltre con i contributi versati dai soli datori di lavoro è possibile usufruire del
fondo di garanzia per il trattamento di fine rapporto che ha il compito di intervenire nel
pagamento delTFR in sostituzione ad eventuali datori di lavoro insolventi.
10. Ragioneria
La Previdenza Complementare
Dal 1º gennaio 2007 è scattato il decorso dei sei mesi entro i quali i lavoratori che non
hanno ancora scelto dove dirigere il proprio TFR, dovranno notificare se usare il proprio TFR
per i fondi pensione o meno.
La nuova riforma della previdenza complementare che regola la destinazione del TFR ai
fondi pensione complementari, con il meccanismo del silenzio-assenso.
In mancanza di una comunicazione, scatta il meccanismo di silenzio-assenso e ilTFR
viene trasferito automaticamente nei fondi.
Dal 1º gennaio 2007 il lavoratore dipendente ha dovuto scegliere se mantenere ilTFR
nella sua forma attuale oppure destinarlo alla costruzione di una pensione integrativa,
versandolo ai fondi pensione.
Tale riforma non si applica ai dipendenti del pubblico impiego.
ll datore di lavoro, invece, in assenza della decisione dei propri dipendenti, ha l'obbligo
di versare ilTFR verso il nuovo Fondo per l'erogazione del TFR, gestito dall'Inps.
L’integrazione guadagni è un’indennità pagata ai dipendenti per conto dell’INPS dal
datore di lavoro, corrisposta ai lavoratori costretti ad una sospensione del lavoro o ad un orario
ridotto per cause non imputabili a alla loro volontà né a quella del datore di lavoro.
L’assicurazione malattia e maternità comporta il pagamento di un’indennità a fronte di
un’assistenza sanitaria e viene erogata materialmente dal datore di lavoro. I contributi versati
all’INPS sono in parte a carico dei lavoratori ( trattenute dalle retribuzioni) e in parte più
rilevante a carico dei datori di lavoro. L’assegno per il nucleo familiare compete al lavoratore in
rapporto al numero dei componenti e al reddito del nucleo familiare ed è pagato dal datore di
lavoro per conto dell’INPS.
11. Diritto
Nel contratto di lavoro le parti dichiarano e definiscono gli accordi presi
specificando diritti e doveri del datore di lavoro e del lavoratore. Ulteriore
elemento del contratto è un insieme di norme che disciplinano il lavoro e
tutelano il lavoratore sotto il profilo economico, fisico e morale, garantendole la
dignità e la salute.
L'articolo 35 afferma che "La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue
forme ed applicazioni. Cura la formazione e l'elevazione professionale dei
lavoratori".... regola e tutela i diritti del lavoro all'estero.
Nell'articolo seguente (art.36) viene riconosciuto il diritto ad una
retribuzione proporzionata all’abilità, alla fatica e alla responsabilità del
lavoratore e anche idonea a consentire a lui e alla sua famiglia un’esistenza
“libera e dignitosa”. Lo stesso articolo tutela "la durata massima della giornata
lavorativa" e "il diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite".
L'articolo 37 della Costituzione tutela e protegge il lavoro delle donne e dei
minori (che abbiano compiuto 15 anni) e riconosce parità di lavoro e di
retribuzione per uomini e donne.
All'articolo 38 sono stabilite le norme per la previdenza e assistenza e per le
assicurazioni obbligatorie.
All'articolo 39 è affermato il diritto della libertà dell’organizzazione e
dell’attività sindacale.
In ultimo l'articolo 40 definisce il principio del diritto di sciopero dei lavoratori.
12. Diritto
Organi di tutela del Lavoro
Il governo ha poi costituito degli organi di tutela del lavoro, quali:
il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che controlla e
interviene come mediatrice nelle vertenze tra datori e lavoratori;
l’Ispettorato del Lavoro, che è l’organo di vigilanza per il rispetto
della norme sul lavoro,
l’Ufficio del Lavoro, Agenzie per il lavoro e Centri per l'impiego
istituiti per il collocamento dei lavoratori e l’assistenza agli emigrati.
In ambito internazionale opera l’Organizzazione Internazionale del
Lavoro.
Molte leggi speciali poi, tutelano i lavoratore seppur minimamente in
quanto considerato come parte debole del contratto di lavoro
subordinato. Altre leggi non riguardano solo il singolo lavoratore come
parte più debole nel rapporto di lavoro individuale ma l’intera categoria
dei lavoratori. Tra queste leggi la più importante è lo Statuto dei
Lavoratori.
13. Diritto
Con lo Statuto dei Lavoratori ci si riferisce alla legge n. 300 del 20
maggio 1970
Lo Statuto dei Lavoratori ha lo scopo di tutelare i diritti
fondamentali dei lavoratori dipendenti e delle rappresentanze
sindacali di fabbrica garantendo un corretto rapporto tra questi e
la direzione aziendale.
Lo Statuto sancisce, in primo luogo, la libertà di opinione del
lavoratore , che non può quindi essere oggetto di trattamento
differenziato in dipendenza da sue opinioni politiche o religiose e
che, per un successivo verso, non può essere indagato per queste
nemmeno in fase di selezione per l'assunzione.
Vi è infine la legislazione sulla parità di trattamento tra
uomini e donne in materia di lavoro che prevede per esempio,
l’illiceità di qualsiasi forma di discriminazione fondata sul sesso
nell’assunzione e la parità di retribuzione. Con la legge n. 903/1977 si
è invece sancito il principio di parità di trattamento tra lavoratori e
lavoratrici per il quale alla donna spettano anche nel campo
lavorativo gli stessi diritti dell’uomo.
14. Diritto
Successivamente il legislatore è intervenuto sulla materia della parità di
trattamento tra uomini e donne con numerosi provvedimenti tra cui la legge che ha
imposto l’adozione di azioni positive per la donne al fine di rimuovere gli ostacoli che
di fatto impediscono la realizzazione di una piena parità, il decreto legislativo
contenente le norme in materia di tutela e sostegno della maternità e paternità e che
ha riconosciuto anche al padre lavoratore il diritto ai congedi di maternità.
La realizzazione dell’uguaglianza sociale comporta un’attenzione particolare da
parte dello stato all’istruzione e al lavoro, mediante un intervento dei pubblici poteri
diretto a rimuovere le disuguaglianze.
Per eliminare questi ostacoli occorre lo sviluppo di un complesso sistema di
previdenza sociale cioè il complesso di norme che si preoccupano di tutelare il
lavoratore e i suoi familiari dai rischi della perdita o menomazione della sua capacità
lavorativa derivanti da infortuni, malattie o vecchiaia.
La gestione dei contributi e l’erogazione delle prestazioni non è affidata ad
assicuratori privati ma a enti pubblici che ricevono anche finanziamenti dallo stato.
Inoltre ai sensi dell’art. 32 Cost. “ la repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure
gratuite agli indigenti.
Dunque anche chi non è in grado di contribuire alle gestioni previdenziali ha il
diritto di ottenere dallo stato il necessario per vivere e per curarsi. Pertanto il sistema
si è evoluto da “ previdenziale ” a “ sociale”.
15. Scienza delle Finanze
Negli ultimi decenni è notevolmente aumentato l’intervento dello Stato nel
sistema sociale. Gli effetti di tale fenomeno sono da ricercare fin dagli anni Trenta e
Quaranta quando a seguito della grande crisi si sono intensificati gli interventi pubblici in
campo sociale e ha assunto notevoli dimensioni negli anni Settanta - Ottanta.
Il sistema della sicurezza sociale infatti si è storicamente evoluto negli anni:
prima della rivoluzione industriale : la protezione sociale aveva essenzialmente
carattere di beneficienza. Le prestazioni erano erogate da istituzioni religiose o
associazioni e fondazioni private esclusivamente sulla base di motivazioni morali e sociali
dopo la rivoluzione industriale: con il peggioramento delle condizioni di vita in
seguito alla rivoluzione industriale, si sviluppano forme di previdenza su base volontaria e
mutualistica: “ le società di mutuo soccorso”. I vari rischi legati a malattia, invalidità,
disoccupazione ecc.. venivano ripartiti tra “ gli associati “ con il versamento di contributi
volontari.
dalla fine dell’Ottocento: si afferma l’idea della necessità di un intervento pubblico
e nascono i primi sistemi di previdenza sociale basati sul principio del’assicurazione
obbligatoria contro i rischi del lavoratori.
dagli anni quaranta agli anni novanta del secolo scorso: con l’affermarsi del
Welfare State il sistema della sicurezza sociale viene esteso a tutti i cittadini e viene
assume le forme di assistenza e previdenza sociale attuali e la spesa è finanziata con le
entrate tributarie a carico della collettività
tendenze attuali : in tutti i paesi che hanno adottato il MODELLO DEL WELFARE
STATE è in atto da diversi anni un ridimensionamento della spesa per la sicurezza sociale
considerata una delle cause maggiori dell’indebitamento pubblico.
16. Scienza delle Finanze
Il Modello del Welfare State
Differenze tra Stato Sociale ( welfare state) e Stato Assistenziale.
Lo Stato sociale è una caratteristica dello Stato che si fonda sul principio di
uguaglianza sostanziale, da cui deriva la finalità di ridurre le disuguaglianze
sociali. In senso ampio, per Stato sociale si indica anche il sistema normativo con
il quale lo Stato traduce in atti concreti tale finalità; in questa accezione si parla
di welfare state (stato del benessere tradotto letteralmente dall'inglese). nacque
e si consolidò in Occidente durante il XIX ed il XX secolo, di pari passo con la
storia della civiltà industriale.
Lo Stato Assistenziale è stato piuttosto una degenerazione dello Stato
Sociale le cui finalità originarie non erano di tipo “ assistenziale”. Le prestazioni
della sicurezza sociale, pur essendo dirette a soddisfare dei bisogni individuali,
rispondono infatti a interessi generali della collettività. La tutela della salute, gli
interventi a favore delle famiglie, i sussidi a chi è privo di mezzi per vivere,
incidono infatti positivamente sulla produttività del lavoro, sulla stabilità sociale,
sulle condizioni di vita delle future generazioni.
17. Scienza delle Finanze
La moderna sicurezza sociale si articola in: assistenza sociale e previdenza
sociale.
L’assistenza sociale fa fronte ad una situazione di bisogno attuale e
consiste nell’erogazione di servizi o somme di denaro a totale carico della
finanza statale.
La previdenza sociale fa fronte a bisogni futuri prevedibili dei cittadini
lavoratori. Ha carattere assicurativo e richiede il pagamento di un contributo da
parte dei soggetti beneficiari. I contributi sono detti “ sociali” e sono per la
maggior parte a carico dei datori di lavoro e solo in minima parte a carico dei
lavoratori.
La spesa per la sicurezza sociale produce l’effetto della redistribuzione del
reddito: la spesa per l’assistenza sociale trasferisce risorse dai cittadini che
pagano le imposte a coloro che godono di sussidi o si avvalgono di servizi
gratuiti; la spesa per la previdenza sociale trasferisce risorse alla popolazione
attiva ( lavoratori e datori di lavoro che versano i contributi sociali) alla
popolazione inattiva ( disoccupati, ammalati e pensionati).
18. Scienza delle Finanze
Inoltre le prestazioni della sicurezza sociale posso essere finanziate in tre modi:
L’ assicurazione obbligatoria: con la quale tutti i lavoratori appartenenti a
una determinata categoria sono obbligati ad assicurarsi contro certi eventi
aleatori ( malattie, infortuni professionali ecc..) e a pagare il premio. Il sistema
può funzionare anche con contratti stipulati con società assicuratrici private ma
la sua caratteristica fondamentale è l’obbligatorietà.
La parafiscalità : con la parafiscalità i premi prendono il nome di contributi
sociale e vengono pagati allo Stato prevalentemente dai datori di lavoro e in
parte dai lavoratori. I contributi normalmente sono proporzionali alla
retribuzione del lavoratore ( esempio il 50% del salario).
La fiscalità: questo sistema consiste nel finanziare le pensioni, l’assistenza
medica ecc.. non mediante i tributi ma con il prelievo fiscale sui cittadini. In
questo modo si erogano le pensioni agli assistiti a seconda dei loro bisogni, ma il
sistema è finanziato dai cittadini a seconda della propria capacità contributiva
19. Storia
Un operaio (detto per metonimia tuta blu) è un lavoratore che
esegue un lavoro manuale o tecnico, subordinato rispetto
ai dirigenti, tipicamente all'interno di una fabbrica.
L'espressione tuta blu deriva dal colore dell'abito da lavoro
indossato, si differenzia dall'impiegato (o "colletto bianco"), il
quale svolge il suo lavoro, prevalentemente intellettuale, di norma
in un ufficio.
Nel 1905 i soviet assunsero il carattere di consiglio
elettivo degli operai. Fallito il tentativo insurrezionale, con la
rivoluzione bolscevica dell'ottobre (novembre) 1917 si aggiunsero
a questi anche quelli dei soldati e dei contadini.
I Soviet avrebbero dovuto costituire la struttura fondamentale
dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), nata a
seguito della presa del potere dei bolscevichi, come strutture in
ottica di lotta di classe (comitati di sciopero, comitati di
occupazione delle terre, organi di autogestione di truppe
ammutinate), per questo erano di solito legati strettamente ai
posti di lavoro ed in particolare alle fabbriche.
20. Storia
Il 17 marzo ( 4 marzo per il calendario russo) il regime
imperiale russo cessò di esistere con la costituzione di un
governo provvisorio.
Tutto in apparenza si era risolto in pochi giorni e con un
numero di vittime relativamente limitato di vittime. Con la
caduta dell’impero si profilò un sistema di potere a due
facce. Da un lato il governo provvisorio in cui prevalevano
gli orientamenti liberal-democratici e i fautori della
prosecuzione degli impegni bellici della Russia; dall’altro i
soviet, in cui erano prevalenti le tendenze favorevoli alla
cessazione della guerra.
Ad acutizzare i contrasti intervenne il ritorno in Russia
di Lenin, leader della frazione bolscevica del partito
socialdemocratico, che intese imprimere un nuovo corso al
movimento rivoluzionario, formulando le “ tesi di aprile”.
21. Storia
Vi si affermava che la situazione della Russia consentiva di
passare direttamente, senza fasi intermedie, ad un sistema
comunista; che soltanto con l’abbattimento del sistema capitalistico
avrebbe permesso di porre fine alla guerra fra stati “ imperialisti “;
che il governo provvisorio non aveva più ragioni di esistere e doveva
essere sostituito dal governo “ del proletariato e degli strati poveri dei
contadini” dando tutto il potere ai soviet; che il partito
Socialdemocratico russo doveva cambiare il proprio nome in quello di
“ Partito Comunista russo”.
Le tesi di Lenin suscitarono più dissensi che consensi nello stesso
“ gruppo bolscevico”. In risposta alle tesi di Lenin, il Partito Socialista
Rivoluzionario e i Menscevichi, ancora in grado di controllare la
maggioranza dei soviet, aumentarono la propria presenza e influenza
sul governo provvisorio, accrebbero gli sforzi bellici ed infine
portarono il socialista kerenskij ( gia ministro della guerra) alla testa
del governo. Essi puntavano sulle elezioni di un’assemblea
costituente, per assicurarsi una probabile maggioranza.
22. Storia
Nello stesso tempo i “ bolscevichi” furono soggetti a
provvedimenti repressivi: il loro partito venne dichiarato
illegale e Lenin fu costretto a fuggire in Finlandia, paese
indipendente dall’ ex impero Russo. Ma il tentativo messo in
atto dal generale Kornilov di realizzare con le sue truppe un
colpo di stato militare, fermato dai soviet e dalle milizie
operaie, restituì forza e iniziativa ai bolscevichi, divenuti per la
prima volta maggioranza nei soviet di Pietroburgo e di Mosca.
Mentre il governo di Kerenkij si trovava paralizzato,
soprattutto a causa dello sfaldamento dell’esercito, i
bolscevichi decisero l’insurrezione armata, puntando sul
Comitato militare rivoluzionario istituito dai soviet di
Pietrogrado e diretto da Lev Trotzkij che aveva il controllo delle
milizie popolare ( guardie rosse ).
23. Storia
Il fatto compiuto venne sancito dal Congresso pan russo dei soviet,
convocato in quei giorni a Pietrogrado che ratificò la nomina di una
Consiglio dei commissari del popolo, con poteri di governo, presieduto da
Lenin con Trotzkij commissario della guerra e Stalin commissario alle
nazionalità. Il nuovo governo sovietico, imperniato sui bolscevichi, fu
sostenuto anche da una parte dei socialisti rivoluzionari.
Tra i suoi primi atti vi furono la legalizzazione delle occupazioni di terre,
avvenute in gran numero fin da marzo da parte dei contadini. L’esproprio
delle grandi proprietà fondiarie in favore dei soviet agricoli; la
nazionalizzazione delle banche; il controllo operaio sulle imprese industriali
attraverso comitati di fabbrica; la costituzione dei tribunali del popolo, il
controllo sulla stampa e il divieto di sciopero. Inoltre si deliberavano
immediati negoziati di pace e si proclamavano la sovranità e l’uguaglianza
delle nazionalità inglobate nell’ex Impero Russo.
Un’ultima minaccia al potere del Consiglio dei commissari del popolo e
a quello del Partito Bolscevico poteva venire dall’Assemblea Costituente,
convocata dopo le elezioni di novembre, risoltesi con un insuccesso dei
bolscevichi.
24. Storia
L’assemblea fu sciolta con forza nel gennaio 1918, per volontà di Lenin,
il quale ribadì che il nuovo ordine socialista riconosceva ormai due sole
strutture portanti, quella dei soviet e quella del Partito Bolscevico.
Quanto al fronte bellico, la Russia non era più materialmente in grado
di continuare a combattere, mentre il nuovo governo doveva far fronte agli
spaventosi problemi interni aggravati da una guerra civile.
Le trattative di pace con gli Imperi Centrali, si conclusero il 3 marzo
1918 con la pace di Brest Litovsk, in seguito alla quale l’Estonia, la Lituania,
la Lettonia, la Polonia, la Finlandia, la Georgia e l’Ucraina furono staccate
alla Russia.
Ma la rivoluzione bolscevica non aveva ancora vinto. Le sue sorti erano
legate all’andamento della guerra civile e dalle rivolte iniziate nelle
campagne.
25. Informatica
Le aziende sono organizzazioni economiche di persone e di beni che
realizzano la produzione di beni o servizi, prefiggendosi uno scopo che
può essere lucrativo o non lucrativo.
L’azienda è quindi un sistema che può essere articolato nei seguenti
sottoinsiemi:
organizzativo: cura l’organizzazione delle persone e dei beni per
realizzare la gestione, che rappresenta l’insieme delle operazioni
compiute per raggiungere l’obiettivo aziendale
gestionale: compie le azioni necessarie per raggiungere l’obiettivo
aziendale. Le azioni realizzate per gestire l’azienda sono diverse e possono
riguardare il reperimento dei finanziamenti, gli investimenti per l’acquisto
di beni e servizi, la trasformazione delle materie prime in prodotti finiti, il
disinvestimento dei beni per la vendita dei prodotti o servizi realizzati
dall’azienda ecc..
informativo: fornisce ai soggetti aziendali le informazioni necessarie
per prendere le decisioni e realizzare il controllo sull’attività svolta.
26. Informatica
Per raggiungere il proprio obiettivo, l’azienda dispone di risorse
interne ( quali persone, beni, strutture, informazioni) e di risorse esterne (
quali mercati, clienti, fornitori, ambiente sociale).
In particolare le informazioni sono il risultato finale dell’elaborazione
dei un dato iniziale in un determinato contesto. In particolare si perviene
alle informazioni attraverso la raccolta, selezione, classificazione,
archiviazione ed elaborazione dei dati. Inoltre si distinguono in qualitative (
quando descrivono semplicemente i fenomeni) e quantitative ( quando
utilizzano valori e quantità numeriche).
I dati posso provenire:
dall’ambiente interno: quando rappresentano fenomeni aziendali, ad
esempio il numero di lavoratori dipendenti presenti in azienda, i prodotti
disponibili in magazzino e pronti alla vendita ecc..
dall’ambiente esterno: quando rappresentano fenomeni e situazioni
provenienti dall’ambiente che circonda l’azienda, ad esempio l’andamento
delle vendite sul mercato di riferimento.
27. Informatica
Un esempio pratico è rappresentato dalle banche si servono di
informazioni provenienti dall’ambiente esterno in particolare dalla
Centrale dei rischi, all’interno della “ fase istruttoria per la
concessione di un fido bancario.
Il sistema informativo di un’azienda è un sistema complesso
formato dai soggetti ( interni ed esterni all’azienda), dalla struttura
organizzativa, dalle procedure e strumenti, dalle informazione
archiviate negli anni precedenti e dai dati che forniscono le
informazioni ai soggetti aziendali.
Un sistema informativo adeguato deve essere: efficace, per
consentire la misurazione della capacità di produrre informazioni
complete e accurate ed efficiente, per misurare la tempestività e la
selettività con cui è in grado di soddisfare le esigenze informative.
28. Informatica
L’efficienza del sistema informativo presuppone inoltre di evitare la duplicazione delle
informazioni e di eliminare le interruzioni di attività tra i diversi uffici, garantendo la
rintracciabilità di tutte le operazioni effettuate.
All’interno del sistema informativo aziendale è presente il sistema informatico di
elaborazione dati che è costituito da un insieme di strumenti elettronici chiamato EDP
(Electronic Data Processing) in grado di ricevere i dati in entrata e di operare su di essi
mettendo a disposizione in uscita le informazioni necessarie per gestire l’azienda.
L’elaborazione avviene tramite software di base e applicativi ; questi ultimi sono formati da
programmi che consentono di risolvere problemi particolari ( esempio: l calcolo delle paghe
dei dipendenti, la stampa dei documenti relativi ecc..).
Attualmente i sistemi informativi sono utilizzati a tutti i livelli, esistono infatti anche:
il sistema DSS (Decision Support Systems ) che fornisce informazioni agli organi del
vertice aziendale che deve prendere decisioni strategiche di medio-lungo periodo
il sistema MIS (managment Information System) elabora informazioni per i
collaboratori del vertice aziendale, i quali devono prendere decisioni tattiche per realizzare
le scelte che dovrà operare il vertice aziendale nel breve periodo. Le decisioni aziendali si
realizzano attraverso:
l’individuazione delle possibili soluzioni alternative
la scelta della soluzione migliore
29. Tecnica
La Centrale dei Rischi (CR) è un sistema informativo sull'indebitamento
della clientela verso le banche e le società finanziarie (intermediari)
Gli intermediari comunicano mensilmente alla Banca d'Italia il totale
dei crediti verso i propri clienti: i crediti pari o superiori a 30.000 euro e i
crediti in sofferenza di qualunque importo.
La Banca d'Italia fornisce mensilmente agli intermediari creditizi, le
informazioni sul debito totale verso il sistema creditizio di ciascun cliente
segnalato.
Le banche e gli enti creditizi acquisiscono queste informazioni
all’interno della “ fase istruttoria “ della richiesta fido, per operare il
controllo dei “ fidi multipli” di cui gode il cliente in quanto è evidente la
loro esigenza di non effettuare impieghi di fondi in imprese
eccessivamente gravate da debiti, che presentano situazioni deteriorate
o che per eccesso di mezzi a disposizione, si espongono ad iniziative
rischiose e non avvedute.
30. Tecnica
I fidi multipli sono gli affidamenti accordati ad uno stesso
nominativo da più banche, le une all’insaputa dell’altra.
Il fido bancario è l’importo massimo di credito che la banca
concede, sotto qualunque forma, ad un cliente che ne fa richiesta, dopo
averne accertato le capacità reddituali, consistenza patrimoniale e doti
morali.
Nella concessione dei fidi le banche effettuano un insieme di
valutazioni per stabilire la solvibilità dei richiedenti e la validità delle
garanzie che essi offrono. In particolare per quanto concerne la solvibilità
del cliente, la banca deve analizzare le capacità di reddito dell’impresa
cliente e nello specifico il cash flow.
Il “cash flow o flusso di cassa” è il flusso delle risorse generato dalla
gestione, che esprime la capacità dell’impresa cliente di autofinanziarsi
senza dover ricorrere ai finanziamenti a titolo di capitale di debito.
31. Tecnica
Oltre a valutare la redditività ed il flusso di cassa dell’impresa
che richiede il fido, la banca considera anche il settore in cui essa
opera e le qualità personali e umane del titolare o dei soci ( qualità
personali). Inoltre l’ente creditizio si ritiene maggiormente
tutelato nella concessione di un fido quando può contare su
idonee garanzie reali e personali.
Le garanzie personali sono fornite da terze persone (
solitamente parenti, amici o soci di coloro che richiedono il fido).
Tali garanzie si forniscono ponendo firme su cambiali (avalli) o su
lettere di garanzia ( fidejussioni ).
Le garanzie reali sono fornite di solito dallo stesso cliente che
richiede il fido. Consistono in beni materiali, che vengono
depositati in pegno o sui quali viene iscritta ipoteca a favore della
banca.
A seconda della tipologia di garanzia, i fidi bancari si
suddividono in fidi bancari in fidi assistiti da garanzia reale e fidi
basati su elementi personali.
32. Tecnica
I fidi assistiti da garanzia reale sono relativi ad operazione garantite da
pegno su merci o su documenti rappresentativi delle merci ovvero da
ipoteca su beni immobili, in caso di mancato buon fine dell’operazione
la banca può rientrare del suo credito attraverso la vendita dei beni
suddetti.
I fidi basati su elementi personali si fondano sulla potenzialità
patrimoniale ed economica del cliente, sulla sua onestà e sulle doti
personali. All’interno di questa tipologia di fido si possono distinguere i
fidi in bianco o a pieno rischio in quanto la banca può contare solo
sull’impegno offerto dal proprio cliente debitore e fidi a rischio ridotto per
i quali la banca può contare sull’impegno di terze persone oltre al proprio
debitore.
L’utilizzo del fido da parte del cliente può avere luogo in modo diverso:
i fidi di cassa sono utilizzabili attraverso prelievi di somme di denaro
( es. scoperti di c/c, finanziamenti su ricevute bancarie, su fatture,
anticipazioni ecc..)
i fidi di firma sono utilizzabili mediante avalli e fideiussioni rilasciati
dalla banca a favore di terzi (es. aperture di credito per accettazione,
rilascio di lettere di garanzia ecc..)
33. Tecnica
Inoltre il fido bancario si dice generale quando indica la cifra
massima messa a disposizione del cliente, che può utilizzarla per
qualunque tipo di operazione in relazione alle sue necessità; si dice
particolare quando per ogni tipo di operazione, viene
distintamente indicato l’importo disponibile.
A seconda delle modalità di rimborso del credito, il fido è
detto diretto quando il cliente che ne ha fatto richiesta è
obbligato verso la banca e s’impegna personalmente al rimborso
della somma.
Quando il cliente ottiene di poter cedere alla banca i propri
crediti verso terzi, il fido è detto indiretto. In tal caso la banca
riscuote la somma dal terzo debitore. In caso di inadempimento
da parte del terzo debitore, la banca si rivale su proprio cliente.
34. Inglese
Companies use the Internet to develop their business trough the
electronic commerce “ e- commerce “. Is short of electronic commerce
which refers to the process of doing business online, buying and selling
goods and services and conducting business transaction on the
internet. Internet enables companies to do business better and faster
and face up control to the challenges of globalization.
E-commerce give to the consumers the opportunity to choose
from a wider range of product and play a more active role in the
traditional business/consumer relationship. The main categories are
four:
business to business: involves communication and transaction
between companies
business to consumers: involves transaction between companies
and individual consumers
consumer to business: consumers take the initiative in contacting
companies and specify their requirement ( example: the online sale of
goods and services)
consumer to consumer: refers to the online transaction between
consumers usually through a corporate intermediary.
35. Inglese
Electronic commerce is linked to the Commerce
Commerce is a form of production and is concerned with the sale, purchase
and distribution of commodities and they can satisfy, with their power, a
person’s needs and wants and are transferable.
The scope of commerce goes beyond the simple process of buying and
selling. It extends to the various occupations and services which facilitate the
movement f goods from the place of production to the final consumers or the
storage.
36. Matematica
Talvolta è possibile operare la scelta della soluzione migliore,
attraverso strumenti matematici, in particolare con l’applicazione della
ricerca operativa. La ricerca operativa è una disciplina che fornisce
elementi quantitativi di base necessari per le decisioni di competenza
del personale dirigente aziendale e si articola nelle seguenti fasi:
formulazione del problema : raccolta di dati non omogenei e
determinazione di precisi obiettivi da raggiungere
raccolta delle informazioni : tali informazione devono essere
ampie e dettagliate in modo da individuare le variabili del problema, i
valori che le variabili possono assumere e le relazioni tra le variabili
costruzione del modello matematico: all’interno del quale è
presente una funzione obiettivo y = f ( x1; x2;x3… xn) dove x1;x2;x3..
sono dette variabili d’azione, l’insieme dei valori che possono essere
assunti dalle variabili sono detti campo di scelta o regione
ammissibile e le relazioni tra varabili sono dette vincoli tecnici o
vincoli di segno ( x1>= 0)
risoluzione del modello matematico e
controllo del modello e delle soluzioni ottenute per valutare se la
soluzione ottimale ottenuta produce realmente i benefici aspettati.
37. Matematica
I problemi di natura economica che vengono studiati dalla ricerca
operativa si traducono i problemi di scelta e si differenziano in : problemi di
scelta discreti; quando le variabili d’azione posso assumere solo valori interi
all’interno degli intervalli di variabilità, continui quando le variabili d’azione
possono assumere tutti i valori all’interno degli intervalli di variabilità.
Problemi di scelta ad una variabile o a due variabili, problemi in
condizioni di certezza se ci sono dati sicuri frutto di indagini precise o in
condizioni di incertezza se i dati dipendono da eventi casuali, problemi di
scelta immediati e differiti. Nei problemi di scelta nel caso continuo, il grafico
della funzione obiettivo può essere una retta o una parabola.
Nei problemi di scelta nel caso discreto,se è possibile determinare la
funzione obiettivo, ci comportiamo in maniera analoga al “ caso continuo” con
l’accortezza di correggere eventuali valori non accettabili perché non interi.
38. Matematica
Se non è possibile determinare la funzione obiettivo, ricorriamo al
metodo dell’analisi marginale.
L’analisi marginale studia la variazione positiva o negativa di una funzione
quando la variabile indipendente “ x “ subisce variazioni positive unitarie. se
consideriamo le variazioni positive unitarie della “ x “, alla corrispondente
variazione delle “ y “ diamo il nome di incremento o decremento marginale
a secondo che la variazione sia positiva o negativa.
Con l’analisi marginale determiniamo il massimo o il minimo di particolari
funzioni economiche, in particolare la funzione ha un minimo in “ x “ quando
la variazione della y, nel passare da “ x “ a “ x+1 “ da negativa diventa positiva
per la prima volta mentre la funzione ha un massimo in “ x “ quando la
variazione della y, nel passare da “ x “ a “ x+1 “ da positiva diventa negativa per
la prima volta.
39. Matematica
Esistono 3 diverse tipologie di analisi marginale; analisi marginale di una
funzione, di due funzioni e della funzione obiettivo con la costruzione di un
grafico.
Tuttavia una scelta economica può anche avvenire fra più alternative con
caratteristiche diverse tra loro. In questo caso però non bisogna determinare il
massimo o il minimo di una funzione o il punto di equilibrio ma bisogna
determinare per quali intervalli di variabilità della “ x “ una funzione è
superiore o inferiore alle altre.
In particolare nei problemi di minimo con scelta tra funzioni dello stesso
tipo bisogna determinare gli intervalli di variabilità della “ x “ dove una delle
funzioni risulta inferiore alle altre mentre nei problemi di massimo con scelta
tra funzioni dello stesso tipo, bisogna determinare gli intervalli di variabilità
della “ x “ dove una funzione risulta superiore rispetto alle altre.
40. Italiano LA CUCITRICE ( tratto dalla raccolta “Myricae” )
L’alba per la valle nera
sparpagliò le greggi bianche:
tornano ora nella sera
e s’arrampicano stanche:
una stella le conduce.
Torna via dalla maestra
la covata, e passa lenta:
c’è del biondo alla finestra
tra un basilico e una menta:
è Maria che cuce e cuce.
Per chi cuci e per che cosa?
un lenzuolo ? un bianco velo ?
Tutto il cielo è color rosa,
rosa e oro, e tutto il cielo
sulla testa le riluce.
Alza gli occhi dal lavoro:
una lagrima? un sorriso?
Sotto il cielo rosa e oro,
chini gli occhi, chino il viso,
ella cuce, cuce, cuce.
41. Italiano
Trascrizione “in prosa”
L’alba per la valle nera sparpagliò le greggi bianche: tornano ora nella sera e
s’arrampicano stanche: una stella le conduce. Torna via dalla maestra la covata, e passa
lenta: c’è del biondo alla finestra tra un basilico e una menta: è Maria che cuce e cuce. Per
chi cuci e per che cosa? un lenzuolo ? un bianco velo ? Tutto il cielo è color rosa, rosa e oro, e
tutto il cielo sulla testa le riluce. Alza gli occhi dal lavoro: una lacrima? un sorriso? Sotto il
cielo rosa e oro, chini gli occhi, chino il viso, ella cuce, cuce, cuce.
Analisi del testo
Nella nota precedente ho scritto che questa poesia è fatta di ottonari, cioè di versi di
otto sillabe, ma se voi contate le sillabe di questo verso scoprite che sono nove. Allora, che è
successo? Avete contato male o Pascoli si è sbagliato? Niente di tutto ciò: lui ha fatto quello
che i poeti possono fare, le licenze poetiche: ha usato un trucco che si chiama sinalefe, che
sembra il nome di una malattia e invece è la “fusione” apparente di due vocali, quella finale
e quella iniziale di due parole vicine nel verso: in questo verso qui la sinalefe c’è tra -do (di
bion-do) e -al (di alla). Ciò vuol dire che si contano come una unica sillaba. Se vi interessa
provare a fare esercizio di Caccia alla sinalefe (e al suo contrario, la dialefe) potete andare al
nodo Il sillabario del poeta.
Questi due versi per me sono belli: fanno vedere una scena luminosa e fresca, un po’
romantica. Quel “c’è del biondo” è una metonimia (doppia: il biondo sta per capelli, la testa
bionda sta per Maria) che fotografa una scena o vista dal basso, oppure di fronte
(immaginando rigogliosi cespugli di basilico e menta): in tutti e due i casi l’effetto oltre che
visivo è emotivo: dà l’idea che Maria sia timida, e la sua solitudine e la sua concentrazione
inquietino affettuosamente il poeta che (veramente o immaginando) passa del tempo ad
osservarla facendosi domande sui suoi pensieri.
42. Italiano
GIOVANNI PASCOLI : Vita, Opere e Poetica
Nasce a san mauro di Romagna nel 1855, e ben presto la sua vita fu sconvolta dalla tragica
morte del padre ( assassinato in circostanze misteriose ), alla quale seguirono la morte della
madre (straziata dal dolore) e di tre suoi fratelli.
S’iscrisse alla facoltà di lettere a Bologna dove fu discepolo di Carducci ed in seguito inizia
la carriera di professore.
Raggiunta una certa tranquillità economica, chiamò a vivere con se le sue sorelle con le
quali aveva un attaccamento morboso a tal punto che quando una delle due si sposò, ebbe una
crisi di gelosia.
In questi anni compone le sue prime opere ed ebbe i primi successi con la prima edizione di
Myricae. Nel 1905 fu chiamato alla cattedra di Letteratura Italiana di Bologna al posto di Carducci,
prossimo alla pensione ma il suo successo fu offuscato dalla figura e dal confronto con il “
meastro “ ( Carducci ).
Nei suoi ultimi anni di vita compone i “ poemi italici “ , “ poemi del Risorgimento “ e vari
discorsi celebrativi. Morì nel 1912.
43. Italiano
L’EROE E IL FANCIULLINO
L’autoritratto che Pascoli si è costruito, lo raffigura come un eroe del dolore che con la forza
del carattere è riuscito a vincere la sventura e conquistarsi un ruolo sociale e morale.
Egli tende ad ingigantire ogni difficoltà e la sua percezione del mondo “ ostile” è ricorrente
nelle sue opere. In questi atteggiamenti, traspare un fondo di infantilismo e questo lato del suo
carattere fu il simbolo d’ispirazione della sua poetica ( “ fanciullino “).
La sua personalità era stata segnata dal trauma della tragedia familiare e nella sua poetica
inserisce spesso l’immagine del nido. “ nido” come luogo di protezione dove ci si tiene stretti e
caldi per sottrarsi alle difficoltà.
Fuori dal nido la realtà appare ai suoi occhi oscura, minacciosa e misteriosa. il mistero della
realtà lo spaventa ed ha una duplice visione della morte; a suo parere può essere vista come una
distruzione totale della persona ( aspetto negativo ) oppure come un ritorno al “ nido “ ( alla
famiglia ) ritornando dai suoi cari (aspetto positivo).
44. Italiano
IL PREDICATORE
Il poeta si definisce “ socialista” ma come concetto assai vago. Il suo invito era rivolto ad
una religione umanitaria che fosse in grado di garantire la pace universale tra oppressi e
oppressori. Allo stesso tempo intendeva esaltare la piccola proprietà privata identificata con la
figura della siepe, simbolo di difesa dell’ordine e della proprietà dagli estranei.
Pascoli ha una percezione acuta delle trasformazioni economiche e politiche in atto e
condanna apertamente il capitalismo monopolistico. In contrasto con il suo appello alla
conciliazione universale, mostra un nazionalismo convinto e aggressivo con esaltazione alla
guerra.
LA POESIA
“ Myricae “ fu la sua prima raccolta di poesie ed il nome è tratto da un’espressione di Virgilio
ed allude al carattere umile dei temi. Contiene più di 150 poesie, generalmente brevi nelle quali
risaltano tempi campestri e della sua tragedia familiare. I “ poemetti “ ; componimenti in terzine
che propongono il tema delle occupazioni quotidiane di una famiglia contadina. Le “ odi “ e gli “
inni “ di Pascoli imitano la metrica greca e trattano temi civili ed umanitari. gli ultimi poemi quali:
poemi italici e poemi del risorgimento. Le sue opere sono caratterizzate da una sorprendente
varietà di temi: accostamento ad ogni aspetto della natura, predicazione di pace e fratellanza
contrapposta a momenti di celebrazione dell’egoismo nazionalista, nostalgia per gli affetti
familiari che lo porta a turbamenti profondi.
45. Italiano
Quasi tutte le informazioni mostratevi in questa tesina
sono state ricavate da libri scolastici :
RAGIONERIA ED ECONOMIA AZIENDALE 3 di Astolfi & Negri
STORIA DI MILLE ANNI 3 di F.Traniello e A.Guascio
ANTOLOGIA E GUIDA STORICA ITALIANA di A.Colombo
TECNICA E ORGANIZZAZIONE AZIENDALE di Astolfi & Negri
B ONTHE NET di G.Zani e A.Ferranti
CORSO BASE ROSSO DI MATEMATICA di M.Bergomini e A.Trifone
SISTEMI INFORMATICI AZIENDALI E RETI DI COMPUTER di
Barbero, Canonico eVaschetto
LEGGERE L’ATTUALITA’ DIRITTO PUBBLICO di G.Alpa, S.Cassese,
M.Cernesi, L.Rossi