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12 ways, L’uovo e la padella
© 2011 Ballarini Spa
Tutti i diritti riservati/All rights reserved

Ricette originali: Paolo Parisi
Coordinamento progetto: Paolo Garberoglio
Book design: Francesca Ferrari (studiopiccoli.com) e
Alessandro Gnocchi (alessandro-gnocchi.com)
Editing: b:k officina editoriale, Milano
Photo credits: Douglas Gayeton
L’illustrazione a pagina 4 è di Frank Horst

Tutte le padelle fotografate sono di Ballarini Professionale



Ballarini Spa
Via Risorgimento 3
46017 Rivarolo Mantovano (MN) - Italy
tel +39 0376 9901
fax +39 0376 990200
info@ballarini.it
www.ballarini.it
Arrivi a casa:
sei stanco, hai fame,
desideri qualcosa di appetitoso
e vuoi fare alla svelta.
Eccoti qui, allora, dodici possibilità:
avrai di certo in casa
almeno una padella e qualche uovo.
Si parte dai 5 elementi
della ricetta dell’uovo assoluto…
si arriva a dodici piccoli capolavori
nei quali la semplicità detta legge
e la soddisfazione è sorprendente.

“Come far tanto con poco.”


                                          Paolo Parisi
Il Superuovo
di Paolo Parisi




O    ggi le mie uova sono famose: le uova più costose sul
mercato! Qualcuno dovrebbe approfittare del metodo e
copiarmi... ma nessuno nemmeno ci prova.
Infatti sembra che io produca le uova più buone del mon-
do: una grandissima soddisfazione, ma ottenuta a caro
prezzo. Del resto io sono rimasto più o meno quello che ero.
Il mio uovo però è davvero meraviglioso: ne sono fiero.
Non ha mai odori sgradevoli, è leggero, più saporito, ren-
de morbidi ed elastici gli impasti e quando viene montato
incorpora tre volte l’aria delle uova normali.
Inoltre è più sano, contiene meno acqua e talvolta ha un
finale gustativo che ricorda la mandorla.
Insomma dopo dieci anni di successo - prima nelle cucine
più elitarie, ora anche presso il grande pubblico - penso
proprio di poterlo definire: il Superuovo.




-4-
La Padella
di Eugenio Medagliani




Uno dei tre grandi obiettivi dell’alchimia è la trasforma-
zione di una sostanza in un’altra e soprattutto quella dei
metalli in purissimo oro.
Fin dalla sua comparsa, verso la fine del Neolitico, l’alchi-
mia costituì la base della metallurgia, tanto da apparire - in
una cultura priva di conoscenze di fisica o di chimica - come
un’opera magica.

Non è stato però con arti magiche ma con un progetto at-
tento, intelligente e innovativo che Ballarini, industria ita-
liana leader nel settore delle pentole antiaderenti, è riuscita
a trasmutare l’antiaderente nero in antiaderente chiaro.

Il tutto si traduce in un miglior controllo della limpidezza,
della trasparenza e della doratura dei cibi.




                                                          -5-
Con cosa e come
Per evitare di appesantire le ricette specificando ogni volta
quali ingredienti e quali strumenti occorre usare, ecco qui un
piccolo “glossario” che elenca quello che per noi è l’optimum.
Da tenere presente prima dell’esecuzione della ricetta.




Acciughe - Le migliori sono quelle provenienti dal Mar
Cantabrico. Anche in Italia però abbiamo piccole produ-
zioni di grande qualità, come quelle di Cetara in Campa-
nia o di Monterosso in Liguria.

Aglio - Consigliato quello fresco di qualità rossa.

Asiago fresco - L’Asiago è un formaggio molto comune
ma sarebbe preferibile utilizzare un prodotto d’alpeggio
caseificato con tecniche artigianali.

Baccalà - I filetti dissalati di baccalà sottovuoto si trovano
comunemente in qualsiasi supermercato ma il migliore è
quello che proviene dall’Islanda.

Burro - Usare preferibilmente un burro giallo. Il miglior
burro in commercio è quello che proviene dalla Norman-
dia che ha un colore molto intenso e che spesso è commer-
cializzato nella variante salata.

Caffè - Preferibilmente varietà Arabica.

Carpaccio di manzo - Si ricava da un taglio di posteriore
senza nervi. Scegliere carni dal colore rosso intenso.

Cioccolato - Il cioccolato ottenuto da un cacao aromatico,
come ad esempio la varietà Trinitario o Criollo, è quello
che preferiamo.



-8-
Cipolle - La migliore qualità è quella di Tropea, dolce e
poco aggressiva.

Erbe aromatiche - Meglio utilizzare erbe aromatiche fresche,
in alternativa una piccolissima quantità di quelle secche.

Fonti di calore - Per chi possiede piastre a induzione nelle
ricette sono sempre indicate le temperature di esecuzione,
per chi invece utilizza fornelli a gas si farà riferimento ai
termini “fiamma piccola, media e grande”.

Funghi - L’ideale è avere a disposizione funghi porcini na-
zionali freschi. In alternativa, può essere utilizzato anche
un buon fungo secco sminuzzato.

Guanciale di Cinta affumicato - Quello di Paolo Parisi:
non ha alternative.

Limone - Dovendone usare la scorza si intende limone
non trattato: il migliore è quello del vostro giardino.

Nocciole - La qualità che preferiamo è quella tonda gentile
del Piemonte.

Olive nere - Meglio comprarle col nocciolo. Fra le migliori
qualità prediligiamo quelle taggiasche.

Olio - Si intende olio extravergine d’oliva: le caratteristi-
che possono variare da ricetta a ricetta a seconda dei vostri
gusti.

Olio di semi - Preferibilmente olio di semi di girasole per-
ché risulta più neutro.

Padella - I migliori strumenti per una perfetta preparazio-
ne delle ricette con l’uovo sono la padella antiaderente e la
padella in ferro pesante.

Pane - Possibilmente a lievitazione naturale.



                                                        -9-
Pangrattato - Il miglior pangrattato è quello fatto in casa
grattugiando pane tostato e poi arricchito a piacimento
con sale, zucchero, spezie ed erbe aromatiche secche.

Paprika - Fra le migliori qualità sul mercato c’è la “Pimen-
ton”, che è sul mercato nella versione “dulce” o “picante”.

Parmigiano - Il riferimento è al Parmigiano-Reggiano con
stagionatura minima di 30 mesi.

Patate - Quelle più indicate sono quelle di qualità a pasta
gialla provenienti da coltivazioni di montagna.

Prosciutto Crudo - I migliori crudi italiani sono quelli pro-
venienti da razze “nere”: Cinta Senese, Casertana, Nero di
Parma, Mora Romagnola, Nero dei Nebrodi... ma anche il
Pata Negra spagnolo è al top della qualità.

Pepe - L’ideale è la selezione Marichà. In alternativa utiliz-
zare un pepe poco aggressivo.

Pesto - Come il sugo di pomodoro, anche il pesto in Italia
è il segreto di ogni famiglia.

Polenta - Intendiamo polenta già cotta avanzata in frigo.
L’ideale sarebbe avere una polenta ottenuta da farine di
granoturco biologico a grana grossa.

Pomodorini - Le varietà provenienti dal Sud. I picadilly, i
datterini, i vesuviani, i corbarini, e i pomodorini di Pachi-
no sono tutti ottimi: ma per essere certi del pomodoro bi-
sogna sempre assaggiarlo...

Salsa di pomodoro - In Italia ogni famiglia fa il sugo alla
propria maniera: che sia con aglio, cipolla o basilico, è
spesso una risorsa disponibile nel frigorifero.

Sale - Meglio usare il fior di sale in quanto i cristalli sono
più leggeri e più puri.




- 10 -
Tonno sott’olio - I migliori tonni trattati sono quelli lavo-
rati direttamente sulle zone di pesca, come Carloforte o
Cetara.

Uovo - L’uovo ideale è quello di Paolo Parisi. In alternati-
va scegliere un uovo che arriva dal pollaio di un contadino
o un uovo proveniente da allevamenti all’aperto con ali-
mentazione organica.

Zafferano - È preferibile usare quello in stigmi.

Zucchine - Essendo una verdura che non si conserva a
lungo, è preferibile utilizzarla in stagione.




                                                       - 11 -
L’UOvO ASSOLUTO
In padella, fritto, al paletto, affrittellato, al tegamino,
all’occhio di bue... chiamatelo come vi pare: in questo caso,
è semplicemente un capolavoro del gusto.
1 uovo, 50 ml d’olio (3 cucchiai da minestra),
25 gr di parmigiano, pepe, pane.




S  cegli un pane, preferibilmente “di montagna” (semi-
integrale e a lievitazione naturale), e taglialo prima a fette
e poi a strisce. Versa quindi l’olio extravergine in padella e
portalo a 100° (50 sec a fuoco medio).
A questo punto leva la padella dal fuoco e versa sull’olio
caldo l’albume: prima che questo diventi completamente
bianco aggiungi il parmigiano. Poi, con delicatezza, ag-
giungi anche il tuorlo e rimetti la padella sul fuoco, alzan-
do la temperatura sino a 120° (30 sec a fuoco medio). Ma-
cina infine il pepe sulla padella, regolando le macine in
maniera che esca grosso.
Non ti resta che servire il tutto, ancora sfrigolante, diretta-
mente con la padella, nella quale intingerai il pane, aiutan-
doti con un cucchiaio e facendo in modo di raccogliere
insieme tutti gli ingredienti.




Padella in ferro pesante da 20 cm
L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un Pinot
bianco Cantina di Terlano 2010



- 14 -
LA COLAZIONE
Il profumo che regala questa frittatina, piacevole e nutriente,
sa di mattina e dispone ad affrontare con energia la giornata.


1 uovo, 15 ml d’olio (1 cucchiaio e mezzo di minestra), 25 gr di
Parmigiano, una tazzina di caffè.




In un recipiente batti l’uovo (albume e tuorlo insieme) e
metà dose di Parmigiano. Nella padella antiaderente scal-
da l’olio portandolo a 100° (50 sec su fuoco medio e fiam-
ma bassa). Versa quindi il composto battuto nella padella,
sempre mantenendo il fuoco basso.
Dovrai far rapprendere il tutto, avendo cura che il compo-
sto in superficie rimanga semi-liquido. A questo punto ag-
giungerai il caffè disegnando una spirale. Termina infine
la cottura aggiungendo la rimanenza del Parmigiano e poi
scodella in un piatto con la padella ancora calda.
Taglia la frittatina a spicchi e mangiala con gioia.




Padella con rivestimento antiaderente chiaro da 20 cm
L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un
Vin Santo Montello 2004



- 16 -
LA PIZZA D’UOvO
Una ricetta creata pensando ai bambini: semplice ed allegra,
ma soprattutto interpretabile… proprio come la pizza
sulla quale, con criterio, si può mettere quasi ogni cosa.
1 uovo, 5 ml d’olio (2 cucchiaini da tè), ingredienti di
superficie a scelta.




C   on una frusta monta a neve l’albume. Scalda invece in
padella l’olio portandolo a 80° (40 sec su fuoco medio a
fiamma bassa). Versa quindi nella padella l’albume lavo-
rato e cuocilo per circa 2 minuti, creando un disco con
l’aiuto di una spatola.
Con un cucchiaio ricava una leggera fossetta al centro del
disco e deponivi il tuorlo dell’uovo. Dovrai poi rifinire,
adagiando intorno al tuorlo gli ingredienti che potrebbero
andare bene su una pizza: pomodori, peperoni, cipolla, ac-
ciughe, capperi… tutto quel che ti va, curando però sia il
gusto sia l’effetto cromatico. Se vuoi aggiungere del for-
maggio, mettilo prima di deporre il tuorlo e copri la padel-
la per un po’ con un coperchio per aiutarlo a fondere me-
glio. Ecco fatta la pizza d’uovo, una ricetta giocosa,
semplice e divertente!

Nota bene: con questa ricetta si possono moltiplicare le dosi
facendo un grande disco in una padella più grande e de-
ponendo poi i tuorli in modo che, tagliando la pizza a
spicchi, ogni commensale abbia un tuorlo e i condimenti
abbinati, proprio come si farebbe per una vera pizza!




Padella con rivestimento antiaderente chiaro da 24 cm
L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un Cinta
“Tintoretto” 2010 selezione Paolo Parisi - L’Enoteca Marcucci.



- 18 -
L’UOvO
E LE ACCIUGHE
Le alici (o acciughe che dir si voglia) spesso sono dimenticate
nelle nostre dispense: un’incredibile risorsa di sapore
che in questo caso compete addirittura con il tartufo.
2 uova, 15 gr di burro, 4 filetti di alici dissalate o sott’olio, 5 ml
di olio (due cucchiaini da tè), ½ spicchio di aglio, 4 o 5 foglie
di prezzemolo, 4 riccioli di scorza di limone.




Impasta il burro con un’alice e un quarto dello spicchio
d’aglio tagliato a fettine sottili, fino a ottenere una pasta.
Metti poi il composto così ottenuto nella padella e scalda-
lo, ma senza farlo friggere. Rompi quindi il primo uovo
nella padella, tenendo sempre il fuoco basso, fino a che
l’albume si rapprenderà. Durante questa operazione, con
l’aiuto di uno stuzzicadenti, fai dei solchi nell’albume: il
burro vi penetrerà, insaporendolo.
Aggiungi a questo punto solo il tuorlo del secondo uovo
(naturalmente il primo a questo punto risulterà più cotto)
e poi rompili entrambi delicatamente. Adagia quindi su di
essi i tre filetti di alice, torcendoli a molla. Completa infine
con il prezzemolo, l’altro quarto d’aglio tagliato a fettine
sottili e i quattro riccioli di scorza di limone, colando poi i
due cucchiaini d’olio sopra i filetti di alice.




Padella con rivestimento antiaderente chiaro da 20 cm
L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un “Uova
d’oro” Jean Marc Boillot 2009



- 20 -
L’UOvO
AL POMODORO
Sugo, “ovo” e cipolla! La versione in rosso dell’uovo assoluto.



2 uova, 3 cucchiai da minestra di salsa di pomodoro, ½ cipolla,
1 cucchiaio di olio, pane.




S   calda la padella con un cucchiaio d’olio e fai soffriggere
la cipolla tagliata a fette di media dimensione, fino a che
non sia brunita. Aggiungi poi la salsa e attendi sino a che
non è ben calda.
A quel punto rompi due uova e versale nella salsa calda:
poi a fuoco vivace fai rapprendere il bianco mescolandolo
con uno stuzzicadenti e facendo sì che il sugo si mescoli
con l’albume. Togli dal fuoco lasciando i tuorli quasi crudi.

Il piatto va consumato direttamente dalla padella calda,
intingendovi del pane e aiutandosi con un cucchiaio. Il
mélange di gusti che si creerà dall’abbinamento fra tuorlo,
albume, sugo e cipolla raccolti dal pane, giocherà vivace-
mente con il vostro palato...




Padella con rivestimento antiaderente chiaro da 20 cm
L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un Pinot
Nero Hofstätter 2009



- 22 -
L’UOvO AL BACCALÀ
Baccalà, olive, peperoni e paprika…
qui è l’uovo il magnifico intruso!


1 uovo, 5 ml di olio (2 cucchiaini da tè), 4 o 5 olive nere,
50 gr di baccalà dissalato, 4 filetti di peperone (gialli o rossi),
paprika in polvere, qualche foglia di prezzemolo,
pan grattato.



P   oni un filetto di baccalà dissalato in un recipiente ade-
guato e coperto e cuocilo nel forno a microonde (60 secon-
di al massimo della potenza).
Scalda l’olio nella padella e fai saltare i filetti di peperone,
poi mettili da parte. Quindi batti l’uovo e versalo nella
stessa padella con l’olio già caldo. Tieni il fuoco vivace e
attendi che l’uovo rapprendendo faccia le bolle, poi togli-
lo dal fuoco e adagiavi sopra il baccalà spezzettato.
Aggiungi le olive, precedentemente denocciolate e taglia-
te a pezzi, e il peperone dopo averlo fatto a cubetti. Deco-
ra con qualche fogliolina di prezzemolo e infine spolvera
il tutto prima con la paprika e poi con il pan grattato.




Padella con rivestimento antiaderente scuro da 20 cm
L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un Friulano
Livio Felluga 2009



- 24 -
L’UOvO
DELL’ALTOPIANO
Altissimo, purissimo, buonissimo...
un piatto completo che rievoca un passaggio in montagna,
con aromi e ingredienti d’alta quota.
1 uovo, polenta, formaggio Asiago fresco (o, in alternativa,
altro formaggio purché di montagna), burro, 1 fungo fresco
(possibilmente porcino), erbe aromatiche.




Taglia un disco di polenta alto circa 2 cm e rosolalo nel
burro su entrambi i lati, fino a ottenere una crosticina.
Leva quindi il disco di polenta dalla padella e cuoci nella
stessa l’uovo, cercando di ottenere un disco delle stesse
dimensioni di quello di polenta e avendo cura di mantene-
re il tuorlo più liquido possibile.
Quando l’uovo è cotto al punto giusto, posizionalo sopra
la polenta e adagia sul tutto una fetta sottile di formaggio.
Rifinisci al termine con fettine di fungo crudo e con le erbe
aromatiche.




Casseruola con rivestimento antiaderente chiaro da 24 cm
L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un Soave
La Rocca Pieropan 2009



- 26 -
L’UOvO POP
POP, ovvero Prosciutto, Ovo, Pomodoro...
colore e gusto scanzonati.


2 uova, 2 cucchiai di salsa di pomodoro, 50 gr di prosciutto
crudo (anche solo gli scarti di grasso o della parte nervosa),
olio, aglio, erbe aromatiche.




Batti le uova in una scodella, poi prepara (o scalda, se
l’hai già) la salsa di pomodoro, profumandola a piacimen-
to con aglio. Aggiungi alla salsa il prosciutto crudo e uni-
sci le uova sbattute.
Fai scaldare l’olio nella padella a 100° (50 sec su fuoco me-
dio a fiamma bassa) e quindi versa il composto uova e sal-
sa in padella e cuoci la frittatina, controllando bene la bru-
nitura sul fondo bianco della padella.
Puoi decidere liberamente se girare la frittatina o no: l’ope-
razione richiede un minimo di abilità e se ti sembra diffici-
le puoi anche evitarla, avendo però cura di coprire la pa-
della per far asciugare e rapprendere la parte superiore.
Terminata la cottura non ti resta che decorare, per gli occhi
e per la gola: vanno bene qualche porzione di fetta di pro-
sciutto, pomodorini, erbe, germogli o anche tenere foglio-
line di insalata.

Nel passato in Liguria, quando ancora si compravano i
prosciutti interi, si usava lo scarto per fare un sugo chia-
mato “rancetto”: ecco l’ispirazione di questa ricetta.




Padella con rivestimento antiaderente chiaro da 24 cm
L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un
“Serragghia Rosso Fanino” Gabrio Bini 2010



- 28 -
LA MIA TORTILLA
Per gli spagnoli è un piatto nazionale come per noi
lo sono la pizza o gli spaghetti al pomodoro:
semplicemente irrinunciabile in un decalogo sull’uovo
2 uova, 250 gr di patate (tre patate medie), 15 gr di cipolla
(mezza cipolla piccola), olio d’oliva e olio di semi.




Trita la cipolla e falla stufare cuocendola con l’olio extra-
vergine in padella a fuoco dolce. Sbuccia e taglia a cubetti
le patate e cuocile in metà olio d’oliva e metà di semi, te-
nendole sommerse in un pentolino adeguato e sempre a
fuoco basso.
Appena le patate si sono ammorbidite spegni il fuoco e
lasciale a raffreddare nell’olio: poi le scolerai per unirle
alle uova, che nel frattempo avrai sbattuto a parte.
A questo punto aggiungi a uova e patate anche la cipolla,
aggiusta di sale e pepe e versa nella padella ben calda e
unta d’olio (che deve essere quasi fumante). Abbassa il
fuoco al minimo, in maniera che la frittata rapprenda e -
quando la parte inferiore sarà ben croccante - rovesciala su
un piatto con gesto veloce e deciso, riscodellandola poi an-
cora in padella, questa volta “a pancia in su”.
Quando anche la seconda faccia del disco sarà dorata e
brunita, la nostra tortilla sarà pronta (e, se ne avanza, il
giorno dopo sarà buona lo stesso!).




Padella in ferro pesante da 28 cm, pentolino da 20 cm
L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un
“Trebbiano d’Abruzzo” Valentini 2005



- 30 -
IL BIANCO E IL vERDE
Una zuppa di bianco di zucchine
con tagliatelle di frittata verdi: un po’ di lavoro in più,
ma vedrai se non ne vale la pena...
3 uova, 5 zucchine di media grandezza, 1 spicchio di aglio,
3 cucchiai di olio, 1 mazzetto di timo, sale e pepe, Parmigiano
Reggiano, 125 gr di tonno sott’olio, 1 cucchiaino di pesto, brodo,
ricotta affumicata o 4 veli di guanciale di cinta affumicato.



P   ela le zucchine con un pelapatate: tieni da parte le buc-
ce verdi e taglia invece il bianco a fettine da 2 mm. Metti in
padella aglio e olio e fai scaldare: leva poi l’aglio quando è
rosolato e aggiungi 3 rametti di timo e le zucchine a fetti-
ne, facendo rosolare anch’esse. Aggiungi un po’ di brodo,
copri e cuoci fino a quando le fettine tenderanno a sfaldar-
si. Togli dal fuoco, metti sale e pepe a piacere e lascia raf-
freddare il tutto.
Quando è freddo, passa al frullatore a immersione fino a
ottenere una crema liscia ed esegui poi le stesse identiche
operazioni (cottura e frullatura) con il verde delle zucchi-
ne. Sbatti in un recipiente le uova insieme al tonno, il par-
migiano, la crema di verde di zucchina e il pesto.
Olia il tegame e cuoci le uova sbattute insieme al compo-
sto verde, ma attenzione: poiché lo scopo è di fare più frit-
tatine con il minimo spessore possibile, dovrai ripetere
l’operazione più volte, versando ogni volta solo un po’ di
composto. Sovrapponi le frittatine e fanne un rotolo che
dovrai tagliare come si taglia un salame, ottenendo una
sorta di tagliatelle. Scalda quindi la zuppa di bianco di
zucchine nel tegame. Aggiungi al centro le tagliatelle e
grattugiaci sopra la ricotta affumicata oppure, se li hai,
adagia i veli di guanciale.

Casseruola con rivestimento antiaderente chiaro da 24 cm
L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un
Champagne Michel Basetta



- 32 -
IL CARPACCIO TIEPIDO
Nella terra di mezzo tra il piatto caldo e quello freddo...
ecco il carpaccio tiepido!


1 uovo, 60 gr di carpaccio di manzo (6 fette sottili), 4 o 5
pomodorini tagliati a metà, 1 limone, 60/70 ml di olio d’oliva,
250 ml di olio di semi, un rametto di rosmarino (meglio se
secco), 0,5 gr di stigmi di zafferano (o 1 bustina da 2 gr), sale.



Metti in infusione per almeno 30 minuti lo zafferano in
una tazzina da caffè con acqua fredda. Rompi un uovo in
un recipiente cilindrico graduato e aggiungi l’olio di semi,
con un cucchiaino di limone e un pizzico di sale, sino a
raggiungere la misura di 300 ml.
Con un frullatore a immersione alla massima velocità lavo-
ra il composto per ottenere una maionese. Appena montata
la maionese, aggiungi l’acqua con lo zafferano e continua a
frullare fino a ottenere una crema liscia e morbida.
Scalda la padella con l’olio d’oliva, gli aghi del rametto di
rosmarino e i pomodorini salati (50 secondi a fuoco me-
dio). Leva la padella dalla fonte di calore e attendi almeno
20 secondi (la padella di ferro cederà il calore lentamente),
quindi adagia il carpaccio sulla padella, salalo e cospargilo
con la maionese allo zafferano.
Il carpaccio deve scaldarsi senza cuocere: l’olio il rosmari-
no e i pomodori devono risultare tiepidi, mentre la maio-
nese allo zafferano sarà quasi fredda. Questa differenza di
temperatura consentirà a tutti gli elementi di esprimere il
meglio.




Padella di ferro pesante da 24 cm
L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un “Ribolla
gialla” Radikon 2003



- 34 -
IL BISCOTTO
AI FRUTTI DI BOSCO
La pasticceria richiede precisione, si sa, ma questa “tortina”
ha un rapporto impegno-soddisfazione davvero vantaggioso.


3 uova, 6 lamponi, 6 more, 8 mirtilli, 115 gr di nocciole tritate,
100 gr di burro, 115 gr di zucchero, cioccolato grattugiato q.b.



S   calda il burro a bagnomaria, lavorandolo con una fru-
sta fino a ottenere una pomata. Trita finemente le nocciole
con un mixer facendo attenzione a non scaldarle, agendo
cioè sull’interruttore a intermittenza breve e controllando
visivamente che non rilascino il proprio olio scaldandosi.
Unisci il burro in pomata allo zucchero, aggiungi le noc-
ciole tritate e incorpora con un mestolo prima un tuorlo e
poi due uova intere Deposita il composto così ottenuto
nella casseruola (se di buona qualità e preventivamente
trattata come da istruzioni, non servirà imburrarla).
Adagia i frutti di bosco sulla superficie del disco e poi in-
forna in un forno ventilato, lasciandolo per 20/25 minuti a
150°. Al termine fai raffreddare e spolvera con il cioccolato
grattugiato.




Casseruola con rivestimento antiaderente chiaro da cm 24
L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un Sauternes
Chateau Liot 2001



- 36 -
Ballarini, una storia
tutta italiana



L’    azienda Ballarini nasce nel 1889 come piccolo labora-
torio artigiano di utensili in metallo a opera di Paolo Balla-
rini. Nel 1931 il catalogo Ballarini offre già ben 2000 refe-
renze tra stoviglie, utensili e pentolame.

È degli anni ’60 la scelta strategica di specializzarsi nella
produzione delle sole pentole antiaderenti. Dagli anni ’90
in poi Ballarini innova a più riprese il mercato casalingo
con un susseguirsi ritmico di novità.
Nel 2009 nasce il nuovo ramo d’azienda Ballarini Profes-
sionale: non una semplice trasposizione di linee casalin-
ghe adattate al mondo della ristorazione, bensì la costitu-
zione di un vero e proprio ramo d’azienda, con struttura
commerciale e produttiva dedicate. Il progetto è il risulta-
to di anni di studio e la sua realizzazione ha impegnato un
team di esperti e consulenti di altissimo livello.

Oggi la Ballarini Spa è una delle realtà di maggior rilievo
in Europa: è presente in tutto il mondo ed esporta il 75%
della propria produzione, esprimendosi al meglio sul mer-
cato tedesco dove opera da anni con una filiale dedicata.
Nel suo stabilimento di Rivarolo Mantovano lavorano più
di 300 dipendenti che producono oltre 12 milioni di pento-
le l’anno.




- 40 -
Le uova d’oro
di Paolo Parisi



D    a ragazzo sognavo quello che oggi possiedo e sono.
Il sogno era ambizioso: sono scappato dalla città negli
anni ’70 e già allora si parlava di crisi... e pensare che sono
passati 35 anni!
Ora mi ritrovo ad aver fiducia nelle incredibili risorse
umane. Non è stato facile: c’è voluta grande determinazio-
ne, ma ho capito che nella vita c’è spazio per qualsiasi ra-
gionevole aspirazione.

Le qualità inedite dei miei prodotti, le metodologie ereti-
che, le soluzioni innovative, ma anche l’attenzione al recu-
pero e alla gestione della mia azienda agricola sono gli
ingredienti di quella ricetta che è la mia vita, condivisa con
una grande e operosa famiglia.

I miei prodotti hanno fatto storia negli ultimi 15 anni e io
oggi valuto pro e contro di questo fenomeno, ma soprat-
tutto rifletto su come proseguire nella maniera giusta: così,
anche per sentirmi più vicino agli chef che hanno sempre
apprezzato il valore delle mie scelte, mi sono rimesso in
gioco interpretando le mie materie.

Non sono uno chef e quindi lavoro sulla massima espres-
sione della semplicità.
Ecco perciò la mia cucina e le mie ricette per voi.




- 42 -
La tradizione della
Alberghiera Medagliani



“C     ammina bene l’uomo quando sa dove andare”.
Il profondo significato della frase di Antoine de Saint-Exu-
pèry, autore del Piccolo principe ispira da sempre l’attività
dell’Alberghiera Medagliani, che è riuscita a individuare -
con un misto di ispirazione artistica, di intuizione geniale, di
tenacia e di determinazione - uno spazio strategico per posi-
zionarsi sul mercato.

Questa antica azienda milanese, la cui storia comincia nella
seconda metà dell’Ottocento, si è così ritagliata con successo
una nicchia di mercato usando soluzioni tradizionali: niente
marketing, metodi analitici e oggettivi, ma intuito, rapporto
diretto, conoscenza personale e un’esperienza che si traman-
da da generazioni. Dietro a un’apparente disorganizzazione
si riconosce così l’armonia di un disegno coerente che è, a
sua volta, una forma d’ordine.

Nel tempo delle sigle e della normalizzazione, in un mondo
dove la produzione ha ormai a disposizione un sistema di
riferimento per l’organizzazione dei processi e la gestione
certificata della qualità, all’Alberghiera Medagliani si crede
con forza che la garanzia dell’autentica qualità risieda anco-
ra nelle persone, non nei timbri. Una fiducia che si basa sulla
consapevolezza che tramandare di padre in figlio un mestie-
re sia uno dei sistemi non codificati (e non codificabili) di
maggior efficacia nella trasmissione del saper fare, dei prin-
cipi, dei valori: premessa di ogni possibile qualità come
dell’eccellenza.



- 44 -
L’arte conviviale
di Michele Marcucci



L’   enoteca Marcucci è a Pietrasanta. O forse si dovrebbe
dire che Pietrasanta è dove si trova l’enoteca Marcucci?
L’enoteca Marcucci è un luogo d’incontro dove si mangia
e si beve. O forse dovremmo dire che è un luogo dove si
beve e si mangia?

Quel che è certo è che Michele è l’istrionico mattatore di
uno dei locali meglio frequentati d’Italia, un cervello in
continua elaborazione, che anche fuori dal suo ristorante
vive come se avesse sempre da gestire almeno 20 tavoli:
salta da un ragionamento all’altro senza mai perdere il
filo. Esiste un solo modo per stargli dietro: adeguarsi! Ge-
niale, diretto, immediato, velocissimo, ha coniato addirit-
tura un suo linguaggio con frasi che descrivono e comuni-
cano stati e situazioni.

Il locale è una magnifica espressione di gusto e stile dove
gli arredi sono assolutamente creativi ma senza sfarzo,
perché le cose più preziose da Marcucci sono il vino ed il
cibo! La cucina sulla brace, la grande ricerca sulle materie
prime, vicine e lontane, ma anche gli incontri che sembra-
no casuali ma che in realtà sono causati: sono questi i mo-
tivi che rendono unica l’enoteca Marcucci, un posto dove
è facile e naturale ritornare.




- 46 -
Finito di stampare nel mese di ottobre 2011 presso
          Arti Grafiche Castello - Viadana
L’uovo e la padella
Questo libretto fotografa il momento in cui apri il frigori-
fero della tua cucina e ti concentri su cosa potresti mettere
in pancia.
I suggerimenti di 12 ways sono semplici, quasi banali, ma
puntano a farti raggiungere un risultato assolutamente
sorprendente attraverso il prodotto, gli strumenti, il me-
todo, il rigore.

Un primo importante passo verso l’ambita perfezione
culinaria, obiettivo di quella straordinaria forma d’arte
che è la cucina.


                                                Paolo Parisi




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12 ways by Paolo Parisi

  • 1.
  • 2.
  • 3.
  • 4. 12 ways, L’uovo e la padella © 2011 Ballarini Spa Tutti i diritti riservati/All rights reserved Ricette originali: Paolo Parisi Coordinamento progetto: Paolo Garberoglio Book design: Francesca Ferrari (studiopiccoli.com) e Alessandro Gnocchi (alessandro-gnocchi.com) Editing: b:k officina editoriale, Milano Photo credits: Douglas Gayeton L’illustrazione a pagina 4 è di Frank Horst Tutte le padelle fotografate sono di Ballarini Professionale Ballarini Spa Via Risorgimento 3 46017 Rivarolo Mantovano (MN) - Italy tel +39 0376 9901 fax +39 0376 990200 info@ballarini.it www.ballarini.it
  • 5. Arrivi a casa: sei stanco, hai fame, desideri qualcosa di appetitoso e vuoi fare alla svelta. Eccoti qui, allora, dodici possibilità: avrai di certo in casa almeno una padella e qualche uovo. Si parte dai 5 elementi della ricetta dell’uovo assoluto… si arriva a dodici piccoli capolavori nei quali la semplicità detta legge e la soddisfazione è sorprendente. “Come far tanto con poco.” Paolo Parisi
  • 6. Il Superuovo di Paolo Parisi O ggi le mie uova sono famose: le uova più costose sul mercato! Qualcuno dovrebbe approfittare del metodo e copiarmi... ma nessuno nemmeno ci prova. Infatti sembra che io produca le uova più buone del mon- do: una grandissima soddisfazione, ma ottenuta a caro prezzo. Del resto io sono rimasto più o meno quello che ero. Il mio uovo però è davvero meraviglioso: ne sono fiero. Non ha mai odori sgradevoli, è leggero, più saporito, ren- de morbidi ed elastici gli impasti e quando viene montato incorpora tre volte l’aria delle uova normali. Inoltre è più sano, contiene meno acqua e talvolta ha un finale gustativo che ricorda la mandorla. Insomma dopo dieci anni di successo - prima nelle cucine più elitarie, ora anche presso il grande pubblico - penso proprio di poterlo definire: il Superuovo. -4-
  • 7. La Padella di Eugenio Medagliani Uno dei tre grandi obiettivi dell’alchimia è la trasforma- zione di una sostanza in un’altra e soprattutto quella dei metalli in purissimo oro. Fin dalla sua comparsa, verso la fine del Neolitico, l’alchi- mia costituì la base della metallurgia, tanto da apparire - in una cultura priva di conoscenze di fisica o di chimica - come un’opera magica. Non è stato però con arti magiche ma con un progetto at- tento, intelligente e innovativo che Ballarini, industria ita- liana leader nel settore delle pentole antiaderenti, è riuscita a trasmutare l’antiaderente nero in antiaderente chiaro. Il tutto si traduce in un miglior controllo della limpidezza, della trasparenza e della doratura dei cibi. -5-
  • 8.
  • 9.
  • 10. Con cosa e come Per evitare di appesantire le ricette specificando ogni volta quali ingredienti e quali strumenti occorre usare, ecco qui un piccolo “glossario” che elenca quello che per noi è l’optimum. Da tenere presente prima dell’esecuzione della ricetta. Acciughe - Le migliori sono quelle provenienti dal Mar Cantabrico. Anche in Italia però abbiamo piccole produ- zioni di grande qualità, come quelle di Cetara in Campa- nia o di Monterosso in Liguria. Aglio - Consigliato quello fresco di qualità rossa. Asiago fresco - L’Asiago è un formaggio molto comune ma sarebbe preferibile utilizzare un prodotto d’alpeggio caseificato con tecniche artigianali. Baccalà - I filetti dissalati di baccalà sottovuoto si trovano comunemente in qualsiasi supermercato ma il migliore è quello che proviene dall’Islanda. Burro - Usare preferibilmente un burro giallo. Il miglior burro in commercio è quello che proviene dalla Norman- dia che ha un colore molto intenso e che spesso è commer- cializzato nella variante salata. Caffè - Preferibilmente varietà Arabica. Carpaccio di manzo - Si ricava da un taglio di posteriore senza nervi. Scegliere carni dal colore rosso intenso. Cioccolato - Il cioccolato ottenuto da un cacao aromatico, come ad esempio la varietà Trinitario o Criollo, è quello che preferiamo. -8-
  • 11. Cipolle - La migliore qualità è quella di Tropea, dolce e poco aggressiva. Erbe aromatiche - Meglio utilizzare erbe aromatiche fresche, in alternativa una piccolissima quantità di quelle secche. Fonti di calore - Per chi possiede piastre a induzione nelle ricette sono sempre indicate le temperature di esecuzione, per chi invece utilizza fornelli a gas si farà riferimento ai termini “fiamma piccola, media e grande”. Funghi - L’ideale è avere a disposizione funghi porcini na- zionali freschi. In alternativa, può essere utilizzato anche un buon fungo secco sminuzzato. Guanciale di Cinta affumicato - Quello di Paolo Parisi: non ha alternative. Limone - Dovendone usare la scorza si intende limone non trattato: il migliore è quello del vostro giardino. Nocciole - La qualità che preferiamo è quella tonda gentile del Piemonte. Olive nere - Meglio comprarle col nocciolo. Fra le migliori qualità prediligiamo quelle taggiasche. Olio - Si intende olio extravergine d’oliva: le caratteristi- che possono variare da ricetta a ricetta a seconda dei vostri gusti. Olio di semi - Preferibilmente olio di semi di girasole per- ché risulta più neutro. Padella - I migliori strumenti per una perfetta preparazio- ne delle ricette con l’uovo sono la padella antiaderente e la padella in ferro pesante. Pane - Possibilmente a lievitazione naturale. -9-
  • 12. Pangrattato - Il miglior pangrattato è quello fatto in casa grattugiando pane tostato e poi arricchito a piacimento con sale, zucchero, spezie ed erbe aromatiche secche. Paprika - Fra le migliori qualità sul mercato c’è la “Pimen- ton”, che è sul mercato nella versione “dulce” o “picante”. Parmigiano - Il riferimento è al Parmigiano-Reggiano con stagionatura minima di 30 mesi. Patate - Quelle più indicate sono quelle di qualità a pasta gialla provenienti da coltivazioni di montagna. Prosciutto Crudo - I migliori crudi italiani sono quelli pro- venienti da razze “nere”: Cinta Senese, Casertana, Nero di Parma, Mora Romagnola, Nero dei Nebrodi... ma anche il Pata Negra spagnolo è al top della qualità. Pepe - L’ideale è la selezione Marichà. In alternativa utiliz- zare un pepe poco aggressivo. Pesto - Come il sugo di pomodoro, anche il pesto in Italia è il segreto di ogni famiglia. Polenta - Intendiamo polenta già cotta avanzata in frigo. L’ideale sarebbe avere una polenta ottenuta da farine di granoturco biologico a grana grossa. Pomodorini - Le varietà provenienti dal Sud. I picadilly, i datterini, i vesuviani, i corbarini, e i pomodorini di Pachi- no sono tutti ottimi: ma per essere certi del pomodoro bi- sogna sempre assaggiarlo... Salsa di pomodoro - In Italia ogni famiglia fa il sugo alla propria maniera: che sia con aglio, cipolla o basilico, è spesso una risorsa disponibile nel frigorifero. Sale - Meglio usare il fior di sale in quanto i cristalli sono più leggeri e più puri. - 10 -
  • 13. Tonno sott’olio - I migliori tonni trattati sono quelli lavo- rati direttamente sulle zone di pesca, come Carloforte o Cetara. Uovo - L’uovo ideale è quello di Paolo Parisi. In alternati- va scegliere un uovo che arriva dal pollaio di un contadino o un uovo proveniente da allevamenti all’aperto con ali- mentazione organica. Zafferano - È preferibile usare quello in stigmi. Zucchine - Essendo una verdura che non si conserva a lungo, è preferibile utilizzarla in stagione. - 11 -
  • 14.
  • 15.
  • 16. L’UOvO ASSOLUTO In padella, fritto, al paletto, affrittellato, al tegamino, all’occhio di bue... chiamatelo come vi pare: in questo caso, è semplicemente un capolavoro del gusto. 1 uovo, 50 ml d’olio (3 cucchiai da minestra), 25 gr di parmigiano, pepe, pane. S cegli un pane, preferibilmente “di montagna” (semi- integrale e a lievitazione naturale), e taglialo prima a fette e poi a strisce. Versa quindi l’olio extravergine in padella e portalo a 100° (50 sec a fuoco medio). A questo punto leva la padella dal fuoco e versa sull’olio caldo l’albume: prima che questo diventi completamente bianco aggiungi il parmigiano. Poi, con delicatezza, ag- giungi anche il tuorlo e rimetti la padella sul fuoco, alzan- do la temperatura sino a 120° (30 sec a fuoco medio). Ma- cina infine il pepe sulla padella, regolando le macine in maniera che esca grosso. Non ti resta che servire il tutto, ancora sfrigolante, diretta- mente con la padella, nella quale intingerai il pane, aiutan- doti con un cucchiaio e facendo in modo di raccogliere insieme tutti gli ingredienti. Padella in ferro pesante da 20 cm L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un Pinot bianco Cantina di Terlano 2010 - 14 -
  • 17.
  • 18. LA COLAZIONE Il profumo che regala questa frittatina, piacevole e nutriente, sa di mattina e dispone ad affrontare con energia la giornata. 1 uovo, 15 ml d’olio (1 cucchiaio e mezzo di minestra), 25 gr di Parmigiano, una tazzina di caffè. In un recipiente batti l’uovo (albume e tuorlo insieme) e metà dose di Parmigiano. Nella padella antiaderente scal- da l’olio portandolo a 100° (50 sec su fuoco medio e fiam- ma bassa). Versa quindi il composto battuto nella padella, sempre mantenendo il fuoco basso. Dovrai far rapprendere il tutto, avendo cura che il compo- sto in superficie rimanga semi-liquido. A questo punto ag- giungerai il caffè disegnando una spirale. Termina infine la cottura aggiungendo la rimanenza del Parmigiano e poi scodella in un piatto con la padella ancora calda. Taglia la frittatina a spicchi e mangiala con gioia. Padella con rivestimento antiaderente chiaro da 20 cm L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un Vin Santo Montello 2004 - 16 -
  • 19.
  • 20. LA PIZZA D’UOvO Una ricetta creata pensando ai bambini: semplice ed allegra, ma soprattutto interpretabile… proprio come la pizza sulla quale, con criterio, si può mettere quasi ogni cosa. 1 uovo, 5 ml d’olio (2 cucchiaini da tè), ingredienti di superficie a scelta. C on una frusta monta a neve l’albume. Scalda invece in padella l’olio portandolo a 80° (40 sec su fuoco medio a fiamma bassa). Versa quindi nella padella l’albume lavo- rato e cuocilo per circa 2 minuti, creando un disco con l’aiuto di una spatola. Con un cucchiaio ricava una leggera fossetta al centro del disco e deponivi il tuorlo dell’uovo. Dovrai poi rifinire, adagiando intorno al tuorlo gli ingredienti che potrebbero andare bene su una pizza: pomodori, peperoni, cipolla, ac- ciughe, capperi… tutto quel che ti va, curando però sia il gusto sia l’effetto cromatico. Se vuoi aggiungere del for- maggio, mettilo prima di deporre il tuorlo e copri la padel- la per un po’ con un coperchio per aiutarlo a fondere me- glio. Ecco fatta la pizza d’uovo, una ricetta giocosa, semplice e divertente! Nota bene: con questa ricetta si possono moltiplicare le dosi facendo un grande disco in una padella più grande e de- ponendo poi i tuorli in modo che, tagliando la pizza a spicchi, ogni commensale abbia un tuorlo e i condimenti abbinati, proprio come si farebbe per una vera pizza! Padella con rivestimento antiaderente chiaro da 24 cm L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un Cinta “Tintoretto” 2010 selezione Paolo Parisi - L’Enoteca Marcucci. - 18 -
  • 21.
  • 22. L’UOvO E LE ACCIUGHE Le alici (o acciughe che dir si voglia) spesso sono dimenticate nelle nostre dispense: un’incredibile risorsa di sapore che in questo caso compete addirittura con il tartufo. 2 uova, 15 gr di burro, 4 filetti di alici dissalate o sott’olio, 5 ml di olio (due cucchiaini da tè), ½ spicchio di aglio, 4 o 5 foglie di prezzemolo, 4 riccioli di scorza di limone. Impasta il burro con un’alice e un quarto dello spicchio d’aglio tagliato a fettine sottili, fino a ottenere una pasta. Metti poi il composto così ottenuto nella padella e scalda- lo, ma senza farlo friggere. Rompi quindi il primo uovo nella padella, tenendo sempre il fuoco basso, fino a che l’albume si rapprenderà. Durante questa operazione, con l’aiuto di uno stuzzicadenti, fai dei solchi nell’albume: il burro vi penetrerà, insaporendolo. Aggiungi a questo punto solo il tuorlo del secondo uovo (naturalmente il primo a questo punto risulterà più cotto) e poi rompili entrambi delicatamente. Adagia quindi su di essi i tre filetti di alice, torcendoli a molla. Completa infine con il prezzemolo, l’altro quarto d’aglio tagliato a fettine sottili e i quattro riccioli di scorza di limone, colando poi i due cucchiaini d’olio sopra i filetti di alice. Padella con rivestimento antiaderente chiaro da 20 cm L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un “Uova d’oro” Jean Marc Boillot 2009 - 20 -
  • 23.
  • 24. L’UOvO AL POMODORO Sugo, “ovo” e cipolla! La versione in rosso dell’uovo assoluto. 2 uova, 3 cucchiai da minestra di salsa di pomodoro, ½ cipolla, 1 cucchiaio di olio, pane. S calda la padella con un cucchiaio d’olio e fai soffriggere la cipolla tagliata a fette di media dimensione, fino a che non sia brunita. Aggiungi poi la salsa e attendi sino a che non è ben calda. A quel punto rompi due uova e versale nella salsa calda: poi a fuoco vivace fai rapprendere il bianco mescolandolo con uno stuzzicadenti e facendo sì che il sugo si mescoli con l’albume. Togli dal fuoco lasciando i tuorli quasi crudi. Il piatto va consumato direttamente dalla padella calda, intingendovi del pane e aiutandosi con un cucchiaio. Il mélange di gusti che si creerà dall’abbinamento fra tuorlo, albume, sugo e cipolla raccolti dal pane, giocherà vivace- mente con il vostro palato... Padella con rivestimento antiaderente chiaro da 20 cm L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un Pinot Nero Hofstätter 2009 - 22 -
  • 25.
  • 26. L’UOvO AL BACCALÀ Baccalà, olive, peperoni e paprika… qui è l’uovo il magnifico intruso! 1 uovo, 5 ml di olio (2 cucchiaini da tè), 4 o 5 olive nere, 50 gr di baccalà dissalato, 4 filetti di peperone (gialli o rossi), paprika in polvere, qualche foglia di prezzemolo, pan grattato. P oni un filetto di baccalà dissalato in un recipiente ade- guato e coperto e cuocilo nel forno a microonde (60 secon- di al massimo della potenza). Scalda l’olio nella padella e fai saltare i filetti di peperone, poi mettili da parte. Quindi batti l’uovo e versalo nella stessa padella con l’olio già caldo. Tieni il fuoco vivace e attendi che l’uovo rapprendendo faccia le bolle, poi togli- lo dal fuoco e adagiavi sopra il baccalà spezzettato. Aggiungi le olive, precedentemente denocciolate e taglia- te a pezzi, e il peperone dopo averlo fatto a cubetti. Deco- ra con qualche fogliolina di prezzemolo e infine spolvera il tutto prima con la paprika e poi con il pan grattato. Padella con rivestimento antiaderente scuro da 20 cm L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un Friulano Livio Felluga 2009 - 24 -
  • 27.
  • 28. L’UOvO DELL’ALTOPIANO Altissimo, purissimo, buonissimo... un piatto completo che rievoca un passaggio in montagna, con aromi e ingredienti d’alta quota. 1 uovo, polenta, formaggio Asiago fresco (o, in alternativa, altro formaggio purché di montagna), burro, 1 fungo fresco (possibilmente porcino), erbe aromatiche. Taglia un disco di polenta alto circa 2 cm e rosolalo nel burro su entrambi i lati, fino a ottenere una crosticina. Leva quindi il disco di polenta dalla padella e cuoci nella stessa l’uovo, cercando di ottenere un disco delle stesse dimensioni di quello di polenta e avendo cura di mantene- re il tuorlo più liquido possibile. Quando l’uovo è cotto al punto giusto, posizionalo sopra la polenta e adagia sul tutto una fetta sottile di formaggio. Rifinisci al termine con fettine di fungo crudo e con le erbe aromatiche. Casseruola con rivestimento antiaderente chiaro da 24 cm L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un Soave La Rocca Pieropan 2009 - 26 -
  • 29.
  • 30. L’UOvO POP POP, ovvero Prosciutto, Ovo, Pomodoro... colore e gusto scanzonati. 2 uova, 2 cucchiai di salsa di pomodoro, 50 gr di prosciutto crudo (anche solo gli scarti di grasso o della parte nervosa), olio, aglio, erbe aromatiche. Batti le uova in una scodella, poi prepara (o scalda, se l’hai già) la salsa di pomodoro, profumandola a piacimen- to con aglio. Aggiungi alla salsa il prosciutto crudo e uni- sci le uova sbattute. Fai scaldare l’olio nella padella a 100° (50 sec su fuoco me- dio a fiamma bassa) e quindi versa il composto uova e sal- sa in padella e cuoci la frittatina, controllando bene la bru- nitura sul fondo bianco della padella. Puoi decidere liberamente se girare la frittatina o no: l’ope- razione richiede un minimo di abilità e se ti sembra diffici- le puoi anche evitarla, avendo però cura di coprire la pa- della per far asciugare e rapprendere la parte superiore. Terminata la cottura non ti resta che decorare, per gli occhi e per la gola: vanno bene qualche porzione di fetta di pro- sciutto, pomodorini, erbe, germogli o anche tenere foglio- line di insalata. Nel passato in Liguria, quando ancora si compravano i prosciutti interi, si usava lo scarto per fare un sugo chia- mato “rancetto”: ecco l’ispirazione di questa ricetta. Padella con rivestimento antiaderente chiaro da 24 cm L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un “Serragghia Rosso Fanino” Gabrio Bini 2010 - 28 -
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  • 32. LA MIA TORTILLA Per gli spagnoli è un piatto nazionale come per noi lo sono la pizza o gli spaghetti al pomodoro: semplicemente irrinunciabile in un decalogo sull’uovo 2 uova, 250 gr di patate (tre patate medie), 15 gr di cipolla (mezza cipolla piccola), olio d’oliva e olio di semi. Trita la cipolla e falla stufare cuocendola con l’olio extra- vergine in padella a fuoco dolce. Sbuccia e taglia a cubetti le patate e cuocile in metà olio d’oliva e metà di semi, te- nendole sommerse in un pentolino adeguato e sempre a fuoco basso. Appena le patate si sono ammorbidite spegni il fuoco e lasciale a raffreddare nell’olio: poi le scolerai per unirle alle uova, che nel frattempo avrai sbattuto a parte. A questo punto aggiungi a uova e patate anche la cipolla, aggiusta di sale e pepe e versa nella padella ben calda e unta d’olio (che deve essere quasi fumante). Abbassa il fuoco al minimo, in maniera che la frittata rapprenda e - quando la parte inferiore sarà ben croccante - rovesciala su un piatto con gesto veloce e deciso, riscodellandola poi an- cora in padella, questa volta “a pancia in su”. Quando anche la seconda faccia del disco sarà dorata e brunita, la nostra tortilla sarà pronta (e, se ne avanza, il giorno dopo sarà buona lo stesso!). Padella in ferro pesante da 28 cm, pentolino da 20 cm L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un “Trebbiano d’Abruzzo” Valentini 2005 - 30 -
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  • 34. IL BIANCO E IL vERDE Una zuppa di bianco di zucchine con tagliatelle di frittata verdi: un po’ di lavoro in più, ma vedrai se non ne vale la pena... 3 uova, 5 zucchine di media grandezza, 1 spicchio di aglio, 3 cucchiai di olio, 1 mazzetto di timo, sale e pepe, Parmigiano Reggiano, 125 gr di tonno sott’olio, 1 cucchiaino di pesto, brodo, ricotta affumicata o 4 veli di guanciale di cinta affumicato. P ela le zucchine con un pelapatate: tieni da parte le buc- ce verdi e taglia invece il bianco a fettine da 2 mm. Metti in padella aglio e olio e fai scaldare: leva poi l’aglio quando è rosolato e aggiungi 3 rametti di timo e le zucchine a fetti- ne, facendo rosolare anch’esse. Aggiungi un po’ di brodo, copri e cuoci fino a quando le fettine tenderanno a sfaldar- si. Togli dal fuoco, metti sale e pepe a piacere e lascia raf- freddare il tutto. Quando è freddo, passa al frullatore a immersione fino a ottenere una crema liscia ed esegui poi le stesse identiche operazioni (cottura e frullatura) con il verde delle zucchi- ne. Sbatti in un recipiente le uova insieme al tonno, il par- migiano, la crema di verde di zucchina e il pesto. Olia il tegame e cuoci le uova sbattute insieme al compo- sto verde, ma attenzione: poiché lo scopo è di fare più frit- tatine con il minimo spessore possibile, dovrai ripetere l’operazione più volte, versando ogni volta solo un po’ di composto. Sovrapponi le frittatine e fanne un rotolo che dovrai tagliare come si taglia un salame, ottenendo una sorta di tagliatelle. Scalda quindi la zuppa di bianco di zucchine nel tegame. Aggiungi al centro le tagliatelle e grattugiaci sopra la ricotta affumicata oppure, se li hai, adagia i veli di guanciale. Casseruola con rivestimento antiaderente chiaro da 24 cm L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un Champagne Michel Basetta - 32 -
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  • 36. IL CARPACCIO TIEPIDO Nella terra di mezzo tra il piatto caldo e quello freddo... ecco il carpaccio tiepido! 1 uovo, 60 gr di carpaccio di manzo (6 fette sottili), 4 o 5 pomodorini tagliati a metà, 1 limone, 60/70 ml di olio d’oliva, 250 ml di olio di semi, un rametto di rosmarino (meglio se secco), 0,5 gr di stigmi di zafferano (o 1 bustina da 2 gr), sale. Metti in infusione per almeno 30 minuti lo zafferano in una tazzina da caffè con acqua fredda. Rompi un uovo in un recipiente cilindrico graduato e aggiungi l’olio di semi, con un cucchiaino di limone e un pizzico di sale, sino a raggiungere la misura di 300 ml. Con un frullatore a immersione alla massima velocità lavo- ra il composto per ottenere una maionese. Appena montata la maionese, aggiungi l’acqua con lo zafferano e continua a frullare fino a ottenere una crema liscia e morbida. Scalda la padella con l’olio d’oliva, gli aghi del rametto di rosmarino e i pomodorini salati (50 secondi a fuoco me- dio). Leva la padella dalla fonte di calore e attendi almeno 20 secondi (la padella di ferro cederà il calore lentamente), quindi adagia il carpaccio sulla padella, salalo e cospargilo con la maionese allo zafferano. Il carpaccio deve scaldarsi senza cuocere: l’olio il rosmari- no e i pomodori devono risultare tiepidi, mentre la maio- nese allo zafferano sarà quasi fredda. Questa differenza di temperatura consentirà a tutti gli elementi di esprimere il meglio. Padella di ferro pesante da 24 cm L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un “Ribolla gialla” Radikon 2003 - 34 -
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  • 38. IL BISCOTTO AI FRUTTI DI BOSCO La pasticceria richiede precisione, si sa, ma questa “tortina” ha un rapporto impegno-soddisfazione davvero vantaggioso. 3 uova, 6 lamponi, 6 more, 8 mirtilli, 115 gr di nocciole tritate, 100 gr di burro, 115 gr di zucchero, cioccolato grattugiato q.b. S calda il burro a bagnomaria, lavorandolo con una fru- sta fino a ottenere una pomata. Trita finemente le nocciole con un mixer facendo attenzione a non scaldarle, agendo cioè sull’interruttore a intermittenza breve e controllando visivamente che non rilascino il proprio olio scaldandosi. Unisci il burro in pomata allo zucchero, aggiungi le noc- ciole tritate e incorpora con un mestolo prima un tuorlo e poi due uova intere Deposita il composto così ottenuto nella casseruola (se di buona qualità e preventivamente trattata come da istruzioni, non servirà imburrarla). Adagia i frutti di bosco sulla superficie del disco e poi in- forna in un forno ventilato, lasciandolo per 20/25 minuti a 150°. Al termine fai raffreddare e spolvera con il cioccolato grattugiato. Casseruola con rivestimento antiaderente chiaro da cm 24 L’abbinamento consigliato da Michele Marcucci è un Sauternes Chateau Liot 2001 - 36 -
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  • 42. Ballarini, una storia tutta italiana L’ azienda Ballarini nasce nel 1889 come piccolo labora- torio artigiano di utensili in metallo a opera di Paolo Balla- rini. Nel 1931 il catalogo Ballarini offre già ben 2000 refe- renze tra stoviglie, utensili e pentolame. È degli anni ’60 la scelta strategica di specializzarsi nella produzione delle sole pentole antiaderenti. Dagli anni ’90 in poi Ballarini innova a più riprese il mercato casalingo con un susseguirsi ritmico di novità. Nel 2009 nasce il nuovo ramo d’azienda Ballarini Profes- sionale: non una semplice trasposizione di linee casalin- ghe adattate al mondo della ristorazione, bensì la costitu- zione di un vero e proprio ramo d’azienda, con struttura commerciale e produttiva dedicate. Il progetto è il risulta- to di anni di studio e la sua realizzazione ha impegnato un team di esperti e consulenti di altissimo livello. Oggi la Ballarini Spa è una delle realtà di maggior rilievo in Europa: è presente in tutto il mondo ed esporta il 75% della propria produzione, esprimendosi al meglio sul mer- cato tedesco dove opera da anni con una filiale dedicata. Nel suo stabilimento di Rivarolo Mantovano lavorano più di 300 dipendenti che producono oltre 12 milioni di pento- le l’anno. - 40 -
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  • 44. Le uova d’oro di Paolo Parisi D a ragazzo sognavo quello che oggi possiedo e sono. Il sogno era ambizioso: sono scappato dalla città negli anni ’70 e già allora si parlava di crisi... e pensare che sono passati 35 anni! Ora mi ritrovo ad aver fiducia nelle incredibili risorse umane. Non è stato facile: c’è voluta grande determinazio- ne, ma ho capito che nella vita c’è spazio per qualsiasi ra- gionevole aspirazione. Le qualità inedite dei miei prodotti, le metodologie ereti- che, le soluzioni innovative, ma anche l’attenzione al recu- pero e alla gestione della mia azienda agricola sono gli ingredienti di quella ricetta che è la mia vita, condivisa con una grande e operosa famiglia. I miei prodotti hanno fatto storia negli ultimi 15 anni e io oggi valuto pro e contro di questo fenomeno, ma soprat- tutto rifletto su come proseguire nella maniera giusta: così, anche per sentirmi più vicino agli chef che hanno sempre apprezzato il valore delle mie scelte, mi sono rimesso in gioco interpretando le mie materie. Non sono uno chef e quindi lavoro sulla massima espres- sione della semplicità. Ecco perciò la mia cucina e le mie ricette per voi. - 42 -
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  • 46. La tradizione della Alberghiera Medagliani “C ammina bene l’uomo quando sa dove andare”. Il profondo significato della frase di Antoine de Saint-Exu- pèry, autore del Piccolo principe ispira da sempre l’attività dell’Alberghiera Medagliani, che è riuscita a individuare - con un misto di ispirazione artistica, di intuizione geniale, di tenacia e di determinazione - uno spazio strategico per posi- zionarsi sul mercato. Questa antica azienda milanese, la cui storia comincia nella seconda metà dell’Ottocento, si è così ritagliata con successo una nicchia di mercato usando soluzioni tradizionali: niente marketing, metodi analitici e oggettivi, ma intuito, rapporto diretto, conoscenza personale e un’esperienza che si traman- da da generazioni. Dietro a un’apparente disorganizzazione si riconosce così l’armonia di un disegno coerente che è, a sua volta, una forma d’ordine. Nel tempo delle sigle e della normalizzazione, in un mondo dove la produzione ha ormai a disposizione un sistema di riferimento per l’organizzazione dei processi e la gestione certificata della qualità, all’Alberghiera Medagliani si crede con forza che la garanzia dell’autentica qualità risieda anco- ra nelle persone, non nei timbri. Una fiducia che si basa sulla consapevolezza che tramandare di padre in figlio un mestie- re sia uno dei sistemi non codificati (e non codificabili) di maggior efficacia nella trasmissione del saper fare, dei prin- cipi, dei valori: premessa di ogni possibile qualità come dell’eccellenza. - 44 -
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  • 48. L’arte conviviale di Michele Marcucci L’ enoteca Marcucci è a Pietrasanta. O forse si dovrebbe dire che Pietrasanta è dove si trova l’enoteca Marcucci? L’enoteca Marcucci è un luogo d’incontro dove si mangia e si beve. O forse dovremmo dire che è un luogo dove si beve e si mangia? Quel che è certo è che Michele è l’istrionico mattatore di uno dei locali meglio frequentati d’Italia, un cervello in continua elaborazione, che anche fuori dal suo ristorante vive come se avesse sempre da gestire almeno 20 tavoli: salta da un ragionamento all’altro senza mai perdere il filo. Esiste un solo modo per stargli dietro: adeguarsi! Ge- niale, diretto, immediato, velocissimo, ha coniato addirit- tura un suo linguaggio con frasi che descrivono e comuni- cano stati e situazioni. Il locale è una magnifica espressione di gusto e stile dove gli arredi sono assolutamente creativi ma senza sfarzo, perché le cose più preziose da Marcucci sono il vino ed il cibo! La cucina sulla brace, la grande ricerca sulle materie prime, vicine e lontane, ma anche gli incontri che sembra- no casuali ma che in realtà sono causati: sono questi i mo- tivi che rendono unica l’enoteca Marcucci, un posto dove è facile e naturale ritornare. - 46 -
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  • 50. Finito di stampare nel mese di ottobre 2011 presso Arti Grafiche Castello - Viadana
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  • 52. L’uovo e la padella Questo libretto fotografa il momento in cui apri il frigori- fero della tua cucina e ti concentri su cosa potresti mettere in pancia. I suggerimenti di 12 ways sono semplici, quasi banali, ma puntano a farti raggiungere un risultato assolutamente sorprendente attraverso il prodotto, gli strumenti, il me- todo, il rigore. Un primo importante passo verso l’ambita perfezione culinaria, obiettivo di quella straordinaria forma d’arte che è la cucina. Paolo Parisi in collaborazione con: