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Cosa devo sapere di neurotrauma

  1. Cosa devo sapere di neurotrauma? Dott. Marco Sassi. Neurochirurgo. www.marcosassi.com
  2. Un capitolo immenso Naturalmente non è necessario approfondire in questa sede tutti gli aspetti del neurotrauma. Ma per non trasformare questa lezione in una serie di concetti da mandare a memoria… ...occorre che vi spieghi LA NEUROLOGIA! ... e no, non ci saranno altre immagini di donne seminude
  3. A cosa servono? Cervello: mantenimento della veglia e della coscienza midollo spinale: trasportare il controllo del cervello agli arti radici nervose in periferia: mettere in movimento, e inviare le sensazioni
  4. Il cervello: veglia e coscienza Quando, durante un esame neurologico, diciamo che il Paziente è “vigile e cosciente”... Vigile: ad occhi aperti. Non necessariamente cosciente! Cosciente: in grado di elaborare gli stimoli esterni con le informazioni già immagazzinate, e fornire una risposta coerente
  5. La veglia Un danno, anche solo un lieve insulto meccanico, a queste strutture, determina una immediata interruzione della veglia e di conseguenza una interruzione di tutte le funzioni del cervello. Viene “staccata la spina”
  6. La coscienza Esistono diversi gradi di danneggiamento della coscienza del Paziente: disorientamento spazio-tempo liberazione frontale coma
  7. Il Cervello: l’”io” della Persona Di qui in poi, esamineremo le funzioni delle altre strutture. Tuttavia, è bene ricordare che è il cervello a costituire il punto finale di arrivo di tutte le altre funzioni. Il Cervello è l’unico a dialogare con il midollo, e con i nervi periferici. Quindi anche quando sospettiamo un danno sulle altre strutture, dovremo comunque sospettare che vi sia un qualche coinvolgimento a livello cerebrale.
  8. Esame obiettivo per il Cervello in emergenza Il Paziente è vigile? Il Paziente è cosciente? Il Paziente è collaborante? Il Paziente è orientato? Il Paziente sa di avere una alterazione delle proprie funzioni?
  9. Il midollo: la struttura più delicata in assoluto … sì: più del cervello. Parecchio di più del cervello!
  10. Cosa fa il midollo spinale? Come se fosse un cervello in miniatura, il midollo spinale prende alcune decisioni autonomamente, esattamente come per i primi esempi in natura di un funzionamento “ad arcoriflesso”.
  11. Il midollo spinale Esiste una connessione tra le diverse strutture a livello del midollo, che viene sottoposta ad un controllo da parte del cervello. Dobbiamo quindi distinguere un danno: 1) del midollo come struttura 2) del midollo come connessione con il cervello … naturalmente, spesso le due condizioni coesistono, per complicare ulteriormente le cose!
  12. i danni acuti: il midollo come struttura Quali sono i sintomi che ci devono fare pensare che si sia danneggiato il midollo di un Paziente? 1) perdita completa degli sfinteri con svuotamento 2) paralisi flaccida 3) perdita dei riflessi 4) perdita di sensibilità “a livello”
  13. i danni “cronici”: il midollo come connessione Se qualcosa danneggia il midollo “poco alla volta” (una frattura vertebrale non riconosciuta, che nell’arco di qualche settimana deforma la vertebra e la manda a sbattere contro il nastro midollare), i sintomi sono molto differenti e devono essere riconosciuti prontamente: 1) gli sfinteri possono essere conservati, ma il Paziente non ne ha un controllo completo (può svuotarsi inconsapevolmente, o presentarsi con un globo) 2) paralisi spastica 3) aumento dei riflessi, invece che scomparsa, e comparsa di riflessi patologici 4) la sensibilità potrebbe essere conservata, o potrebbero essere compromesse solo alcune modalità di sensibilità
  14. che differenza c’è tra paralisi “flaccida” e “spastica”? nella paralisi flaccida il Paziente non ha tono muscolare, e l’arto paralizzato al disotto del “livello” di anestesia è come quello di una “bambola di pezza” Nella paralisi spastica, l’arto potrebbe essere in grado di obbedire al comando del Paziente, ma sembrerà come contratto, sarà difficile da manovrare e flettere dall’esterno, come se fosse “irrigidito” Il Paziente nella paralisi spastica sente l’arto come “elettrico”, ingessato”, “smanioso”, “bloccato”. Inoltre, come detto, potrebbe non esservi anestesia.
  15. Esame obiettivo se sospetto un danno midollare impugnare il piede e la caviglia del Paziente e flettere ginocchio ed anca. Pungere la pelle del Paziente Provare i riflessi del Paziente
  16. I “fili elettrici”: il danno radicolare Le radici nervose sono da considerarsi niente più che fili elettrici. Se sono danneggiate, l’impulso non arriva al muscolo corrispondente e di conseguenza il Paziente presenterà: 1) paralisi flaccida 2) alterazione della sensibilità 3) è possibile una perdita di controllo degli sfinteri
  17. … esattamente come nel danno midollare acuto? Sì e no: 1) la paralisi flaccida nel danno radicolare è solo di quel gruppo di nervi danneggiati, mentre nel danno midollare niente si muove più al disotto del livello 2) gli sfinteri sono danneggiati in corrispondenza solo del danno di alcuni nervi, quindi non per forza associati a paralisi degli arti 3) l’anestesia è localizzata lungo il decorso dei nervi danneggiati
  18. esame obiettivo nel danno radicolare individuare l’arto che il Paziente riferisce “addormentato” o “anestetizzato” o “formicolante”, e valutare l’entità della eventuale paralisi dei gruppi muscolari, in modo da ricostruire una “mappa del danno”.
  19. Abbiamo abbastanza elementi per capire? La finalità di una diagnosi come Operatore di soccorso sanitario è: 1) evitare di aggravare il danno già presente 2) il triage
  20. Costruiamo un nostro esame obiettivo ...che poi integreremo con ciò che già sappiamo, e con dei consigli pratici fondamentali… … la neurologia non perdona.
  21. Esame obiettivo per il triage ...
  22. ...La glasgow. strumento di triage, adatto ai non medici, per veloce determinazione dello stato neurologico del Paziente.
  23. è uno strumento limitato 1) imprecisa valutazione topografica di danno motorio 2) la pupilla 3) i segni di processo occupante spazio
  24. anisocoria ed anisociclia Una anisocoria rappresenta una urgenza ASSOLUTA in emergenze medico- chirurgiche e necessita immediatamente di un triage ROSSO al suo reperimento, se associata ad un QUALUNQUE grado di alterazione alla Glasgow.
  25. Perché è così importante?
  26. I sintomi di “processo occupante spazio” Qualunque processo patologico si sviluppi all’interno della teca cranica non infastidisce minimamente il cervello! Il cervello però è avviluppato nelle meningi che sono molto innervate e che non tollerano di essere premute contro l’osso. Si determina CEFALEA. Qualunque gradiente di pressione sul cervello stimola il tronco cerebrale in cui è presente il centro del vomito: si determina VOMITO, anche senza nausea (vomito “a getto”).
  27. L’erniazione dell’encefalo
  28. Per ricapitolare quindi... La valutazione adeguata è la glasgow + la valutazione della pupilla + i sintomi di “processo occupante spazio”. La glasgow è divisa in tre item: 1) gli occhi: vengono valutati per quanto riguarda la vigilanza 2) la risposta verbale: semplici domande che permettono di valutare la coscienza del Paziente 3) la risposta motoria: spontanea, e al dolore per valutare eventuali deficit di moto e sensibilità, quindi radicolari, midollari, o cerebrali se associati ad alterazioni degli altri due item
  29. Piccolo addendum Quel meccanismo che citavamo prima sulla irritazione delle meningi che determina cefalea è presente anche nelle MENINGITI, nelle quali oltre alla cefalea abbiamo un altro sintomo specifico di irritazione meningea: la RIGIDITA’ NUCALE.
  30. Regole di buon senso La colonna vertebrale è un sistema preciso e allo stesso tempo molto delicato: la mobilizzazione, anche ai soli fini diagnostici, rischia di determinare un danno irreversibile. Posso far muovere spontaneamente al Paziente braccia e gambe, ma MAI il collo o la schiena.
  31. Regole di buon senso Mancata collaborazione, scoppi d’ira possono essere in realtà il segno inconsapevole per il Paziente, di un danno cerebrale in via di sviluppo. Cercare in questi casi i segni esteriori di un trauma, o valutare in base alla dinamica, o all’esame obiettivo visto assieme.
  32. Regole di buon senso Un Paziente cosciente, ma che descriva una cefalea “a pugnalata”, iperacuta ed esplosiva, associata a vomito ENTRO DUE ORE dall’esordio della sintomatologia, DEVE essere sospettato ed indagato per un danno cerebrale in via di sviluppo. Specialmente se vi è lo sviluppo di alterazioni della coscienza o della veglia (anche se lievi!!!)
  33. Regole di buon senso Ai sintomi tipici di cefalea e vomito, e diminuzione del livello di coscienza come detto può associarsi la rigidità nucale, che deve eventualmente farmi pensare ad una meningite. Esiste un’altra manifestazione patologica, che essenzialmente è indice di rapidità di progressione, che è la CRISI EPILETTICA.
  34. Regole di buon senso Il Paziente perfettamente cosciente, che lamenta una sensazione alterata a livello degli arti inferiori o di tutti e quattro gli arti, ha verosimilmente un danno midollare. Come tale deve essere mobilizzato.
  35. Regole di buon senso Anche una anestesia improvvisa, con paralisi, tipicamente di un arto superiore, può essere spia di una lesione da strappamento, stiramento, trazione sul plesso brachiale (quindi un danno radicolare). Sebbene meno gravi delle altre quanto a mobilizzazione e cura immediata, anche questi Pazienti necessitano di ospedalizzazione.
  36. Take home messages 1) La glasgow? Sì, ma valutando nausea, vomito, pupilla, rigidità nucale
  37. Take home messages 1) La glasgow? Sì, ma valutando nausea, vomito, pupilla, rigidità nucale 2) non mobilizzare la colonna vertebrale del Paziente in fase di valutazione
  38. Take home messages 1) La glasgow? Sì, ma valutando nausea, vomito, pupilla, rigidità nucale 2) non mobilizzare la colonna vertebrale del Paziente in fase di valutazione 3) l’erniazione cerebrale o cerebellare è una CAUSA DI MORTE IMMEDIATA. Quando la sospetto devo muovermi con estrema rapidità
  39. Sintomi simili... Se adesso volessimo parlare di altre patologie cerebrali? incidente cerebrovascolare tumore cerebrale idrocefalo dell’anziano Non è forse logico che i sintomi saranno quelli del “processo occupante spazio”?
  40. Cos’è un ictus? Stime scientifiche definiscono come il cervello non sia in grado di tenere una riserva di ossigeno o di zuccheri. Tutto quello che riceve dal sangue, lui lo usa immediatamente. Ecco perché il cuore destina il 25% del flusso ematico ad un organo che pesa poco più di un chilo e mezzo. Dopo quattro secondi dall’interruzione del flusso ad una determinata zona del cervello, quella zona smette di funzionare. Si “spegne”.
  41. La pressione di perfusione cerebrale Questo il motivo per cui il cervello è l’unico organo del corpo in grado di controllare, indipendentemente dal cuore, l’afflusso di sangue. In altri termini, se il cervello si “accorge” che una zona sta ricevendo poco sangue, può autonomamente diminuire il flusso in una zona “meno importante” per inviarne di più nella zona sofferente. Tuttavia, anche questo meccanismo di compenso è talvolta insufficiente...
  42. Che sia un idrocefalo, un ictus o un tumore... … comunque occupa dello spazio che sarebbe normalmente destinato al cervello sano. Quindi i sintomi saranno: cefalea nausea, vomito, alterazione del livello di coscienza, fino all’ernia cerebrale e alla morte.
  43. Tuttavia, per l’ictus dobbiamo precisare... Come avrete visto nelle immagini precedenti, la dislocazione delle strutture cerebrali nell’ictus non è così grave come per i traumi, i tumori, l’idrocefalo, gli ematomi. Nell’ictus la sintomatologia più che dai sintomi visti fin’ora può essere dominata dal deficit neurologico: di movimento o di sensibilità, in relazione all’area colpita.
  44. Gli ictus rispetto a tutto il resto... Un tumore, una emorragia cerebrale, un ematoma, o l’idrocefalo dislocano il cervello e causano segni di processo occupante spazio. Anche l’ictus può darli, ma è probabilmente più probabile che vi siano segni neurologici relativi all’area colpita: paralisi o insensibilità di un arto o del volto Differentemente alle altre patologie tuttavia, se ben trattato, un ictus potrebbe regredire completamente, o anche risolversi spontaneamente. Se questa guarigione spontanea avviene entro due ore, parliamo di TIA.
  45. Take home messages 1) La glasgow? Sì, ma valutando nausea, vomito, pupilla, rigidità nucale
  46. Take home messages 1) La glasgow? Sì, ma valutando nausea, vomito, pupilla, rigidità nucale 2) non mobilizzare la colonna vertebrale del Paziente in fase di valutazione
  47. Take home messages 1) La glasgow? Sì, ma valutando nausea, vomito, pupilla, rigidità nucale 2) non mobilizzare la colonna vertebrale del Paziente in fase di valutazione 3) l’erniazione cerebrale o cerebellare è una CAUSA DI MORTE IMMEDIATA. Quando la sospetto devo muovermi con estrema rapidità
  48. Take home messages 1) La glasgow? Sì, ma valutando nausea, vomito, pupilla, rigidità nucale 2) non mobilizzare la colonna vertebrale del Paziente in fase di valutazione 3) l’erniazione cerebrale o cerebellare è una CAUSA DI MORTE IMMEDIATA. Quando la sospetto devo muovermi con estrema rapidità 4) altri segni di danno cerebrale da ricercare sono la crisi epilettica, che deve farmi pensare a qualcosa che irriti il cervello e stia crescendo
  49. Take home messages 1) La glasgow? Sì, ma valutando nausea, vomito, pupilla, rigidità nucale 2) non mobilizzare la colonna vertebrale del Paziente in fase di valutazione 3) l’erniazione cerebrale o cerebellare è una CAUSA DI MORTE IMMEDIATA. Quando la sospetto devo muovermi con estrema rapidità 4) altri segni di danno cerebrale da ricercare sono la crisi epilettica, che deve farmi pensare a qualcosa che irriti il cervello e stia crescendo 5) la comparsa di un deficit neurologico con paralisi o alterazione di sensibilità, anche come unico sintomo, deve farmi pensare all’ictus
  50. Buona fortuna! A voi, e ai vostri Pazienti. E complimenti!
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